Gli strumenti a corda strofinata - Note Insieme Fare, ascoltare
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Gli strumenti a corda strofinata - Note Insieme Fare, ascoltare
P AR T E 2 1 Gli strumenti a corda Strumenti e voci SAPERE • classificare gli strumenti a corda in base al modo in cui viene • • • prodotto il suono; conoscere le tecniche di produzione del suono di questi strumenti; conoscere gli strumenti a corda e le loro parti; conoscere la storia degli strumenti a corda. SAPER FARE • riconoscere gli strumenti a corda dall’aspetto esteriore; • riconoscere gli strumenti a corda • dal timbro; ascoltare brani esemplari del repertorio per strumenti a corda. Si chiamano strumenti a corda, o cordofoni, quegli strumenti musicali dotati di corde che producono suono quando sono messe in vibrazione. A seconda del modo in cui le corde sono sollecitate, questi strumenti si suddividono in strumenti a corda strofinata, strumenti a corda pizzicata, strumenti a corda percossa. Gli strumenti a corda strofinata SCHEDE ASCOLTO Gli strumenti a corda strofinata sono chiamati anche archi, perché il suono è prodotto principalmente dallo strofinamento di un archetto sopra le corde. Essi sono il violino, la viola, il violoncello e il contrabbasso. Violino Viola Violoncello Come sono fatti Pur se di dimensioni diverse (si va dai 60 cm del violino ai quasi 2 m del contrabbasso), essi hanno tutti la medesima forma e sono composti dai medesimi elementi. Violoncello e contrabbasso, che si appoggiano a terra, sono dotati in più di un puntale. L’archetto, anch’esso di dimensioni diverse a seconda dello strumento, è costituito da una bacchetta di legno flessibile alla quale, da un’estremità all’altra, è teso un fascio di crini di cavallo. 40 Contrabbasso sul manico è fissata la tastiera in ebano le quattro corde sono tese sopra la cassa armonica attraverso le effe di risonanza si propaga il suono amplificato dalla cassa armonica la cassa armonica, costruita in acero e abete rosso, ha il compito di amplificare il suono prodotto dalle corde e trasmesso dal ponticello l’archetto è costituito da una bacchetta di legno alle cui estremità (punta e tallone) è fissato un fascio di crini di cavallo la cordiera sostiene le corde sopra la cassa armonica ed è munita di piccole rotelline per un’accordatura più precisa Gli strumenti a corda il riccio è un caratteristico abbellimento che adorna la parte superiore del manico i piroli permettono di tendere o allentare le corde per ottenere la corretta accordatura dello strumento Come si suonano I quattro strumenti si differenziano anche per la diversa estensione dei suoni che possono emettere. Questa diversità è collegata alle dimensioni: tra i quattro strumenti, il violino, che è il più piccolo, emette i suoni più acuti, il contrabbasso quelli più gravi. Per quanto riguarda il timbro, quello del violino è più brillante di quello della viola, che però è molto caldo nel registro medio-basso; il timbro del violoncello è penetrante nel registro acuto e quello del contrabbasso è grave e pesante. Violino & CD 2 œ √ œ do Viola B sol TR Violino 30 CD 2 œ do & œ re TR Viola 31 Violoncello ? CD 2 œ do & Contrabbasso œmi TR Violoncello 32 ? mi CD 2 & œ œ sol TR Contrabbasso 3 SCHEDE ASCOLTO CD 2 CD 2 CD 2 CD 2 TR L’archetto 34 strofina le corde TR Il pizzicato 35 TR Con il 36 legno TR Con la 37 sordina In questi strumenti il suono è prodotto nel medesimo modo: l’archetto, impugnato dalla mano destra, strofina le corde, mentre le dita della mano sinistra premono sulla tastiera ottenendo così suoni di diversa altezza, più gravi vicino al riccio, più acuti vicino al ponticello. Esistono anche altre tecniche per ottenere il suono. Tra esse: • il pizzicato: consiste nel pizzicare le corde con le dita come si fa con la chitarra o l’arpa; è la tecnica prevalentemente usata per suonare il contrabbasso nella musica jazz; • con il legno: si percuotono leggermente le corde con l’archetto rivolto dalla parte del legno, provocando un effetto molto particolare; • la sordina: si tratta di una piccola pinzetta di legno inserita sul ponticello, usata per attenuare e ammorbidire il suono dello strumento. 41 PA R T E 2 Per una storia degli archi Strumenti e voci stituiscono il punto di riferimento per la moderna liuteria. Il contrabbasso inizialmente ha solo funzione di accompagnamento della viola da gamba, in una ottava più bassa. Ma le cose in seguito cambiano grazie a ottimi esecutori e compositori, come Domenico Dragonetti (1763-1846) e Giovanni Bottesini (1821-1889). Gli archi si affermano tra la metà del Seicento e il primo Settecento; da quel momento, con il perfezionarsi delle tecniche di esecuzione, essi assumono un ruolo sempre più importante all’interno della musica strumentale. Nella formazione dell’orchestra sinfonica classica il gruppo degli strumenti ad arco è il più numeroso e può comprendere fino a una trentina di violini (suddivisi in violini primi e secondi), dodici viole, dodici violoncelli e otto contrabbassi. ià intorno all’VIII secolo d.C. si conoscono in Europa numerose specie di strumenti ad arco, probabilmente originarie dei paesi arabi. La viola è lo strumento più antico e trae le sue origini dalla viella, molto diffusa nel Medioevo. Intorno alla metà del Cinquecento, i primi liutai (costruttori di strumenti a corde) iniziano a produrre viole di varie misure, tra le quali la viola da braccio, antenata del violino moderno, e la viola da gamba, antenata dell’odierno violoncello. Il violino, una viola di dimensioni più piccole, deve la sua forma attuale ai grandi maestri liutai come Gasparo da Salò (15421609) e Andrea Amati (1510-1578). A Cremona, Antonio Stradivari (1644-1737) e Giuseppe Guarneri (1682-1742) perfezionano lo strumento,costruendone esemplari che ancora oggi co- G Gli strumenti a corda pizzicata Gli strumenti a corda pizzicata sono strumenti, di varie forme e dimensioni, in cui il suono è prodotto principalmente dal pizzicarne le corde. Essi sono il liuto, il mandolino, la chitarra, l’arpa e il clavicembalo. Liuto Mandolino Chitarra Liuto – Chitarra & œ si œ mi Arpa Mandolino & œ√fa œ sol Clavicembalo Arpa ? b œ dob & b œ lab Clavicembalo ? fa œ & œ sol Come sono fatti e come si suonano Il liuto e il mandolino hanno forma simile, ma si suonano in modo diverso: nel liuto le corde sono pizzicate dai polpastrelli della mano destra, nel mandolino dal plettro, una sottile lamina di metallo o di plastica. 42 2 CD 2 TR Liuto 38 TR Mandolino 39 il manico, su cui sono tese le corde, termina con una paletta (perpendicolare alla tastiera nel liuto, solo leggermente inclinata nel mandolino) dove sono collocati i piroli, che servono per accordare gli strumenti, tendendo o allentando le corde le corde sono sei, raddoppiate nel liuto, e quattro, raddoppiate nel mandolino sul manico del mandolino si trovano sbarrette di metallo che lo suddividono in tasti: a partire dalla paletta verso la buca, premendo una corda un tasto dopo l’altro, le note ottenute si alzano di un semitono la cassa armonica, a forma di mandorla, è bombata nella parte posteriore e piatta in quella anteriore, dove si apre una buca CD 2 TR Chitarra 40 Gli strumenti a corda CD il ponticello, come negli archi, ha il compito di trasmettere il suono prodotto dalle corde alla cassa armonica La chitarra è simile al liuto e al mandolino, ma ha una cassa armonica più grande e a fondo piatto e, nel suo utilizzo classico, ha sei corde, che vengono pizzicate dalle unghie della mano destra. Per una storia di liuto, mandolino e chitarra l liuto ha probabilmente origine nel VI secolo d.C. in Asia Minore. Introdotto in Europa nel Duecento, raggiunge la massima diffusione nel Cinquecento e nel Seicento, quando è utilizzato nelle corti per accompagnare canti e danze. Il mandolino nasce in Italia verso la fine del Cinquecento ed è utilizzato soprattutto nella musica popolare. Ne esistono anche modelli a cinque o sei corde raddoppiate. I primi strumenti di forma simile alla chitarra sono costruiti nel Cinquecento e hanno I CD 2 TR Arpa 41 quattro o cinque corde. Usatissima per accompagnare brani vocali, ha il suo primo momento d’oro tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento,quando numerosi compositori,tra cui Niccolò Paganini (1782-1840), le dedicano numerose sonate e brani da camera. Ha di nuovo successo nel Novecento, soprattutto grazie al grande esecutore e compositore spagnolo Andrés Segovia (1893-1987).È da sempre uno strumento molto utilizzato nella musica popolare e nella musica leggera. L’arpa è un grande strumento di forma triangolare costruito in legno d’acero. Quella moderna è dotata di corde tese tra la cassa armonica e una traversa superiore a forma di “s” detta “modiglione”. L’esecutore, seduto, appoggia lo strumento sulla spalla destra e pizzica le corde con i polpastrelli di tutte le dita, tranne quelli dei mignoli. I due effetti timbrici più tipici dell’arpa sono: • l’arpeggio, l’esecuzione in rapida successione, anziché simultaneamente, delle note che formano un accordo; • il glissando, che si ottiene facendo “scivolare” le dita sulle corde. sulla parte superiore le corde sono allacciate a meccanismi a vite che ne permettono l’accordatura le corde, a scalare per dimensione e lunghezza, sono quarantasette, intonate come i tasti bianchi del pianoforte la cassa armonica è il lato obliquo, “abbracciato” dall’esecutore le corde si tendono producendo suoni più acuti azionando i sette pedali che si trovano nel piedistallo (mastello) Per una storia dell’arpa ’arpa è forse il più antico degli strumenti a corda. Presente anche nelle civiltà primitive, nel Trecento diventa strumento comune nell’accompagnamento di canti e danze e, agli inizi del Seicento, è introdotta nell’orchestra. La sua forma e L la sua struttura attuali, con l’inserimento dei pedali, sono perfezionate all’inizio dell’Ottocento. Impiegata raramente come strumento solista, è l’unico a corde pizzicate che fa parte stabilmente dell’orchestra. 43 PA R T E CD 2 TR 42 Clavicembalo Il clavicembalo è dotato di una o più tastiere, una cassa armonica (la coda), una cordiera. Non ha un suono molto potente, la sua meccanica non consente quasi di dosare l’intensità del suono e il timbro è metallico. 2 2 Strumenti e voci Per una storia del clavicembalo e prime notizie sul clavicembalo risalgono alla fine del Trecento, ma lo strumento raggiunge una certa diffusione solo nel Cinquecento. Tra il Seicento e la prima metà del Settecento ha un ruolo importante non solo come strumento solista, ma anche in formazione con altri strumenti. Dalla seconda metà del Settecento viene a poco a poco abbandonato e sostituito dal pianoforte che, potendo variare molto più facilmente l’intensità del suono, offre maggiori possibilità espressive. L 1. il tasto premuto solleva il salterello 2. il plettro, applicato alla sommità del salterello, pizzica la corda 3. quando il tasto viene rilasciato, il salterello torna in posizione di riposo e un piccolo lembo di feltro o di cuoio si appoggia sulla corda bloccandone le vibrazioni 1 3 Gli strumenti a corda percossa Il pianoforte è l’unico strumento a corda percossa. Esistono diversi tipi di questo strumento: • il pianoforte orizzontale può essere a un quarto di coda, mezza coda, tre quarti di coda e gran coda, con misure che variano dai 140 cm fino a quasi 3 m di lunghezza (quest’ultimo usato principalmente per concerti ed esibizioni); • il pianoforte verticale, disposto verticalmente, ha un’altezza che oscilla tra i 100 e i 130 cm; è usato principalmente per lo studio ed è stato concepito per essere utilizzato in piccoli ambienti. CD 2 TR Pianoforte 43 Com’è fatto È dotato di una tastiera, una cassa armonica, all’interno della quale troviamo la cordiera, cioè il sistema di corde, tre pedali (da sinistra, a una corda, sordina – tonale nei pianoforti a coda –, di risonanza). 44 Gli strumenti a corda la meccanica del pianoforte è un complicato sistema di leve che trasmette il moto del tasto al martelletto che percuote la corda: quando si esercita una pressione su un tasto, uno smorzatore libera la corda e un martelletto la percuote smorzatore corda martelletto corda tasto quando il tasto viene rilasciato, si abbassano martelletto e smorzatore e quest’ultimo blocca la vibrazione della corda Pianoforte ? œ ◊ & œ√do Come si suona Diversamente che con il clavicembalo, l’esecutore con il pianoforte può variare notevolmente l’intensità del suono prodotto, sia variando la pressione sul tasto, sia facendo uso di due dei pedali: con quello di risonanza ottiene sonorità più ampie; con quello a una corda causa uno spostamento del martelletto rispetto alle corde, cosicché questo le colpisce solo parzialmente e si ottiene un suono più ovattato. la Per una storia del pianoforte ’invenzione del pianoforte è attribuita all’italiano Bartolomeo Cristofori (1655-1732), nel primo decennio del Settecento. Lo strumento si diffonde tra il 1760 e il 1780.Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791),Franz Joseph Haydn (1732-1809) e Muzio Clementi (1752-1832) sono i compositori che per primi elaborano un linguaggio specifico per questo strumento. La letteratura per pianoforte del periodo comprende concerti per pianoforte e orchestra,sonate per pianoforte solo o composizioni per piccoli gruppi strumentali con pianoforte. In seguito la letteratura e il linguaggio pianistico si arricchi- L scono di contributi fondamentali: a partire da Ludwig van Beethoven (1770-1827) per arrivare ai compositori romantici, come Fryderyk Chopin (1810-1849) e Franz Liszt (1811-1886), per i quali il pianoforte è lo strumento ideale, perché si presta facilmente a esprimere le emozioni del musicista. Nel secondo Ottocento e nel Novecento le esperienze così diverse che compositori come Claude Debussy (1862-1918), Béla Bartók (1881-1945) e altri anche nel campo del jazz compiono con il pianoforte sono un’ulteriore testimonianza della grande versatilità di questo strumento. Gli strumenti a corda nelle altre tradizioni musicali Molti strumenti a corda sono presenti nelle culture musicali di tutto il mondo. In alcuni casi si tratta di varianti degli strumenti che abbiamo conosciuto, in altri casi di strumenti completamente diversi. Il violino è uno strumento che ha larga diffusione anche nella musica popolare. È molto usato nella musica folcloristica dell’Europa dell’Est, soprattutto in Ungheria, Romania e Bulgaria. Nei 45 PA R T E 2 Strumenti e voci paesi di lingua anglosassone viene chiamato fiddle e ha le stesse caratteristiche del violino classico, fatta eccezione per il ponticello che, in qualche caso, ha una forma meno arcuata per permettere l’esecuzione di accordi e passaggi a doppie corde. In Irlanda lo strumento più popolare è l’arpa celtica, diffusa anche in Scozia e Galles. Rispetto all’arpa classica è più piccola, ha delle chiavi al posto dei pedali e ha un numero inferiore di corde. Diffusa dal golfo di Guinea alla zona dei Grandi Laghi, l’arpa africana, o kora, ha la cassa armonica costituita da una mezza zucca svuotata e ricoperta di pelle di animale (mucca o antilope). Erh-hu è il nome del violino cinese: è dotato di due corde di seta tra le quali è inserito un archetto, che non può essere separato dallo strumento. Nel rock e nella musica leggera grande spazio ha la chitarra elettrica, costruita in legno e con le corde in metallo, che vengono pizzicate da un plettro. Il suono prodotto dalle vibrazioni delle corde viene trasferito all’amplificatore acquistando un timbro potente e aggressivo. Altro strumento molto utilizzato nella musica contemporanea, leggera, rock e anche jazz, è il basso elettrico, cui viene spesso affidata l’esecuzione della parte ritmica dei brani in affiancamento alla batteria. Il banjo è uno strumento di origine africana, molto usato nel jazz più antico e nella musica popolare nordamericana. Ha generalmente quattro corde che si suonano con un plettro o, meno frequentemente, con le dita. Caratteristica è la sua cassa armonica, costituita da un cerchio in legno sul quale è tesa una pelle. Possiede un timbro squillante e piuttosto nasale. Alla tradizione colta della musica dell’India appartiene il sitar, la cui cassa armonica è costituita da una zucca essiccata e vuota al suo interno. Dotato di due serie di corde collocate una sopra l’altra a breve distanza, quando l’esecutore pizzica le prime, le onde sonore mettono in vibrazione anche le seconde e si crea un effetto di eco molto suggestivo. La balalaika è uno strumento popolare diffuso soprattutto in Ucraina. Ha una caratteristica cassa armonica triangolare ed è munito di tre corde che vengono suonate con o senza plettro. Il charango è uno strumento musicale sudamericano che assomiglia a una piccola chitarra. La cassa armonica è realizzata con la corazza dell’armadillo, un mammifero tipico di quel continente. Lo strumento è dotato di cinque corde doppie che si suonano pizzicandole con le dita. Il sono-goto è uno degli strumenti più importanti della musica giapponese: si tratta di una cetra a pizzico, dotata di tredici corde di seta tese su una cassa armonica di legno e suonata con cinque plettri, uno per ogni dito della mano destra. 46