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«Dalla pedofilia si può guarire»

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«Dalla pedofilia si può guarire»
mercoledì
16 febbraio
2005
4
mercoledì
16 febbraio
2005
5
Pedofilia,
quando il mostro
si nasconde in casa
Il parere dello psicoterapeuta
«Dalla pedofilia
si può guarire»
«L
Arrestata la mamma di 2 bambini violentati da 4 persone
Pedo-pornografia on line: Meter denuncia 10.120 siti
e voci di paese una volta
tanto non sono arrivate
per nuocere. Approfondite
dalle indagini dei carabinieri di
Carmiano in provincia di Lecce,
ieri mattina, hanno portato agli
arresti di quattro persone per violenza sessuale aggravata nei confronti di due fratellini di 8 e 10
anni, avvenuta il 31 dicembre
scorso. Tra gli arrestati anche la
madre dei due piccoli, una donna
di 41 anni, e tre conoscenti, un
uomo di 53 anni e un coppia di
23 e 24 anni. Anche il padre dei
due bambini sarebbe stato a
conoscenza del fatto ma non è
stato coinvolto nei provvedimenti
restrittivi emessi dal gip
Vincenzo Scardia su richiesta del
pubblico ministero, Paola
L
Guglielmi. Adesso le due giovani
vittime sono state affidate a una
struttura protetta su richiesta del
Tribunale dei Minori.
Pedofilia tra i muri di casa, ma
non soltanto. Anche sulla rete. La
maggior parte dei bambini usa il
Pc per giocare, ma molti frequentano le chat. «Quanti anni hai?
Da dove dgt?». Domande che per
un bambino possono essere l’inizio di un inferno. I pedofili che
adescano on line sanno come catturare la simpatia del bambino,
ne diventano confidenti, lo inducono a mantenere il segreto e,
dopo la frequentazione virtuale,
chiedono e a volte ottengono
appuntamenti. Sono facilitati dall’anonimato: il pedofilo può giocare con la propria identità cam-
biando nickname e profilo fino a
trovare quello che più attrae la
vittima. Più frequente è l’uso
della rete come veicolo di scambio di materiale pedopornografico: ogni fotogramma nasconde
un abuso, in un commercio che
alimenta se stesso. Nel 2004,
secondo l’associazione Meter
onlus di don Fortunato Di Noto,
sono stati denunciati 10.120 siti
pedofili, con una media di 843
portali al mese, un terzo dei quali
italiani, anche se il record negativo spetta agli Usa con 5.262 siti.
Per entrare in contatto con Meter
si può telefonare al numero verde
800.455.270 o visitare il sito
www.associazionemeter.it.
Abusi: nel Lazio, il 47% ha meno di 5 anni
Il Lazio è la terza regione in Italia per abusi sessuali su minori, il 47% dei quali su bimbi con meno
di 5 anni. Il Movimento italiano genitori (Moige)
ha svolto, in collaborazione con la cattedra di
Medicina sociale de “La Sapienza”, un’indagine
tra i bambini del Lazio. È emerso che uno su 4 non
sa il significato di “pedofilia”. Solo il 32% dei
genitori e il 37% degli insegnanti ha spiegato loro
il termine, senza però dire cosa fare in caso di
“incontri pericolosi”. Eppure il 97% dei bambini
vorrebbe spiegazioni - dice lo studio - magari
attraverso marionette o fumetti, e su questa base
il Moige, patrocinato dalla Regione Lazio, ha dato
vita a una campagna di prevenzione per le elementari: un teatro di burattini e un libro a fumetti. «I risultati dell’indagine - dice Loredana
Petrone, psicologa responsabile della ricerca mostrano come gli adulti abbiano ancora grosse
difficoltà a parlare di sessualità. La prevenzione è
importante per riconoscere il pericolo e saper dire
“no”». Il Moige ha attivato il sito www.prevenzionepedofilia.it, per i genitori che vogliano saperne
di più, e il numero verde 800/933377 per consigli e
informazioni.
servizi a cura di Ilaria Bartoli
ABUSI SUI MINORI: GENITORI RESPONSABILI NEL 18 PER CENTO DEI CASI DI VIOLENZA FAMILIARE
fa la pipì in mano”. Le ho chiesto:
Il racconto agghiacciante di Chiara, 4 anni: mi“Perché
ti fa la pipì in mano?”. E lei:
“non lo so, ma se non lo faccio mi
“Quando è successo?”,
Il nonno si fa toccare, poi mi fa la pipì in mano» brontola”.
ho insistito, “Tante volte - ha detto
«M
ia figlia Chiara, di 4 anni, è
sempre stata una bambina
allegra e tranquilla - racconta Marta -.
Io e mio marito lavoriamo tutto il giorno e dopo le ore dell’asilo l’abbiamo
sempre affidata, da quando aveva 6
mesi, un po’ ai miei suoceri e un po’ a mia madre. Chiara ha sempre preferito
andare da mia madre e io non ho mai dato troppo peso alla cosa. Mia suocera
soffre di depressione, mentre mia madre è una persona serena e nel suo palazzo ci
sono altri bambini con cui giocare. Però credevo che si divertisse anche con mio
suocero, che la portava in bici e a vedere gli animali del parco. A settembre i
capricci sono aumentati. “Preferisco la nonna che sa giocare da femmina - insisteva - mentre il nonno è un maschio”. A questo punto, all’improvviso, ho avuto un
dubbio e ho cominciato a fare domande precise.
“Il nonno ti ha sgridato”, ho chiesto. “No”, ha detto mia figlia. “Hai fatto la pipì
al parco?”. E lei ancora “no”. Allora le ho chiesto: “Il nonno fa la pipì al parco?”.
“Il nonno mi fa la pipì in mano - ha detto testualmente mia figlia - io lo tocco e lui
!!!
Chiara - anche quando ero piccola
che ancora non camminavo e una volta mi ha fatto anche la cacca in mano”».
Il caso della piccola Chiara e della sua famiglia non è un’eccezione. Secondo i dati
emersi dal Centro nazionale di ascolto di Telefono Azzurro nel 2004 ci sono stati
4.387 casi di abusi su minori, con il netto primato del Nord Italia (41% dei casi).
Secondo i dati della Polizia tra 2002 e 2003 i casi sono aumentati del 21% e l’età
media delle vittime si è abbassata: quelle tra 0 e 10 anni sono aumentate del
35%. Contrariamente a quanto spesso si crede il pericolo principale non viene
dagli “sconosciuti”: nel 91% dei casi l’abusante è un familiare: genitore (18%),
zio (5,7%), convivente del genitore (4,8%), o nonno (3%), ed è proprio in quest’ultima categoria che la Polizia registra la maggiore crescita di casi. Gli sconosciuti sono autori del 9% degli abusi.
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!!!
a pedofilia è un comportamento anomalo
relativo all’oggetto del desiderio sessuale,
una perversione che porta a scegliere come
partner fanciulli o adolescenti. La preferenza va
per lo più ai bambini, perché sono preda
più facile e perché “non giudicano”». A
parlare è Vincenzo Mastronardi, psichiatra
psicoterapeuta, direttore dell’Osservatorio
dei comportamenti della devianza della
prima facoltà di Medicina dell’Università
“La Sapienza” di Roma.
Quali sono le caratteristiche del pedofilo?
Bisogna distinguere tra pedofilia “maligna”
o preferenziale, e “benigna” o situazionale. Il pedofilo preferenziale ha una preferenza
assoluta per i bambini. Può essere “seduttivo”,
e cercare di conquistare la fiducia della vittima,
o “introverso”, poco comunicativo, o “sadico”,
ed esercitare abitualmente violenza. Il situazionale, invece, è per esempio il turista sessuale cui
viene offerto un bambino. In generale, un terzo
dei pedofili da piccoli hanno subito abusi e da
adulti esercitano lo stesso meccanismo di controllo su altri. Ci sono poi i caratterizzati dal
senso d’inadeguatezza relazionale, e i situazionali che decidono di avere altre esperienze
dopo la prima.
Queste persone sanno di essere malate?
Solo se la perversione sessuale non è “in sintonia con l’io”. Per lo più si tratta di egosintonici
con meccanismi di autoinganno. Pensano che la
curiosità, anche sessuale, sia propria del bambino, oppure che se il piccolo non rivela la violenza lo fa perché prova piacere. Molti si attribuiscono funzioni pedagogiche, pensando di mettere il bambino al riparo da traumi futuri.
La pedofilia si può curare?
I situazionali, come chi prova sensi di colpa,
sono più recuperabili. Per gli altri è più difficile,
ma con una psicoterapia multifasica si possono
insegnare meccanismi di controllo: così un 7080% dei casi è recuperabile.
Che cosa pensa della castrazione chimica?
Non credo che risolva il problema. Se non si
agisce sull’impulso è inutile agire sul fisico. Se il
pedofilo ha desiderio troverà altri modi per
abusare del bambino.
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