Le castagne a ruba in Valvarrone «I boschi non si possono recintare»
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Le castagne a ruba in Valvarrone «I boschi non si possono recintare»
[24 ] LA PROVINCIA LAGO MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2009 [ IL CASO ] brevi Le castagne a ruba in Valvarrone «I boschi non si possono recintare» [ABBADIA] Dodici punti all’esame Il vice sindaco e guardia ecologica Colombo: «Non riconoscono le piante coltivate» VALVARRONE La corsa alla castagna è uno "sport" ben praticato anche in valle dove nei quattro paesi si intensificano le presenze dei turisti della domenica che con la scusa della passeggiata saccheggiano i boschi. Il caso lamentato ieri da queste colonne a Perledo non è affatto isolato, anzi. «Arrivano in Valvarrone a tutto spiano e fanno piazza pulita», conferma Giorgio Colombo che oltre ad essere vice sindaco di Sueglio fa parte anche delle guardie ecologiche volontarie della Comunità montana. Chi arriva nei boschi non coglie le differenze tra la proprietà privata e pubblica che invece potrebbe essere perlomeno intuita guardando la pianta, e succede lo stesso di ciò che denunciava la proprietaria di castagne e noci di Gisazio. «Ad un metro e mezzo o due metri di altezza si vedono gli innesti che sono stati fatti nel passato sui castagni quando venivano coltivati per avere i raccolti delle castagne. Tutti gli altri - spiega Colombo - anche se hanno dimensioni di 60, 70 centimetri di diametro sono cresciuti per conto loro e sono selvatici. I castagni innestati, sono coltivati e sono da considerare quindi come fossero piante di mele o di pere anche se poi nessuno più raccoglie le castagne. Chi le raccoglie però non capisce la differenza». Oggi la castagna è snobbata rispetto all’uso primario ed economico che ne facevano una volta le famiglie di montagna e quindi spesso resta a terra e il dilemma è amletico: è meglio lasciarle in pasto ai cinghiali o a chi arriva per saccheggiarle? A voler difendere la proprietà, nasce il problema su chi può farlo: «Noi - dice Colombo da volontario Gev - credo proprio che non potremmo farlo. Chi è in grado di andare lì e contestare ad una persona che è su una proprietà privata? Come si fa a dimostrarlo, visto che su un ettaro di terreno ci possono essere tanti proprietari. O questo si mette lì e cura oppure chiama i carabinieri se ritiene che abbiano invaso la sua proprietà. Vedendo la nostra divisa, qualcuno chiede e allora possiamo indirizzarli da una parte o dall’altra, ma non potremmo fare di più». Una volta nei quattro paesi della valle i fazzoletti degli orti erano coltivati in campo libero mentre oggi, con l’aumento dei caprioli e dei cervi a cui si stanno aggiungendo ora anche i cinghiali, sono aumentate le recinzioni. «Nessuno è in grado di contestare la violazione della proprietà privata a chi frequenta i boschi» Allora chi arrivava non si limitava a raccogliere le castagne ma andava a «far spesa» anche nell’orto: «Pur vedendo che era coltivato, raccoglievano insalata e zucchine. Quando veniva obiettato loro qualcosa, - dice Colombo - questi signori rispondevano che era roba di tutti perché non c’era recinzione». Ed un aneddoto raccolto sabato scorso alle Manifestazioni zootecniche di Pasturo fotografa le false credenze: «Raccontava un signore che aveva acquistato apposta un pezzo di bosco per poter andare a raccogliere i funghi e si lamentava che ci andavano anche tutti gli altri. “Ha sbagliato tutto”, gli ho detto. Se il bosco - ha spiegato Colombo all’interlocutore - fosse stato attaccato ad una baita, allora era una pertinenza e poteva far valer i propri diritti, altrimenti, essendo uno spazio libero, non può. E nemmeno si potrebbe pensare di andare a recintare un pezzo di bosco per non interrompere il passaggio alle altre proprietà». Mario Vassena [ SCHEDA ] [ PRIMALUNA] Seduta del consiglio (m. vas.) Consiglio comunale oggi alle 19. All’ordine del giorno la convenzione per la tesoreria comunale, il regolamento per l’utilizzo della palestra e l’ipotesi di una transazione tra il Comune ed un privato. [TACENO ] Il caso nato da una residente NEL MIRINO chi raccoglie le castagne in Valvarrone (b. gro.) Consiglio comunale stasera alle 21. Dodici i punti all’ordine del giorno, tra cui la «presentazione al consiglio delle linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato» esposte dal sindaco Cristina Bartesaghi. Piano dello studio È stata una donna residente a Gisezio, nella parte alta di Perledo a lanciare l’allarme sulla maleducazione dei turisti, che nei fine settimana si recano nella zona e, incuranti delle recinzioni e dei divieti, prendono a piene mani le castagne che si trovano sui terreni, anche privati. La sua richiesta di aiuto è stata raccolta dal presidente della Comunità montana, Alberto Denti, che ha lanciato l’idea di dar vita a una serie di controlli in questo periodo "caldo" per le castagne. In questi quindici giorni si potrebbero coinvolgere i volontari in una serie di perlustrazioni. (m. vas.) Piano del diritto allo studio, gettoni di presenza dei consiglieri, convenzione per il servizio di segreteria e regolamento per le attività socialmente utili sono i punti che il consiglio comunale deve approvare questa sera alle 20.30. [ MANDELLO ] Parcheggio e sala (b. gro.) Stasera alle 20.45 alle ex scuole di Rongio (sede Gal), il sindaco Riccardo Mariani e gli assessori illustreranno alla cittadinanza il progetto del nuovo parcheggio e della nuova sala civica di Luzzeno, due progetti attesi che non mancheranno di richiamare un buon numero di residenti nella frazione. [l’idea dalla catalogna ] Legambiente pensa ai "custodi del territorio" BELLANO (m. vas.) Cosa ne pensa ad esempio Legambiente dell’idea lanciata ieri dal presidente della Comunità montana Alberto Denti di creare squadre di volontari con esponenti delle tante associazioni del territorio, le «ronde della castagna» per dirla con un termine forte che va di moda oggi, per dare una risposta alle esigenze di chi vede saccheggiata la sua proprietà privata? «Ci sono tanti bisogni sui boschi ed i sentieri - premette Costanza Panella, presidente del Circolo Lario sponda orientale di Bellano Bisognerebbe anzitutto chiedere alle amministrazioni di spendersi un po’ di più per mantenerli perché oggi fanno ben poco. Un buon esempio potrebbe dare vita anche ad una collaborazione tra associazioni e privati e potrebbero coinvolgere anche quelli che difendono le loro castagne». È un’idea anche quella. I conti vanno però fatti con le poche forze a disposizione: «Si potrebbero fare uscite dedicate ai boschi - dice Panella - La difesa delle proprietà private però mi lascia più perplessa. Non comporta alle associazioni. Se si attiva invece una buona relazione con una collaborazione ed un lavoro di rete tra associazioni e privati, potrebbe essere possibile». Legambiente Lombardia ha in embrione il progetto «Custode del territorio» che è stato esportato dalla Catalogna. Potrebbe essere utile e far nascere una comunicazione e collaborazione tra proprietari e associazioni per valorizzare piccoli contributi sul territorio. C’è un concetto però che viene messo in evidenza ed è riferito a chi arriva dalla città: «Non sono abituati agli spazi aperti ed a rispettare la proprietà privata - conclude la rappresentante di Legambiente - Ragioniamo quindi come fare educazione ambientale oltre alla difesa della castagna». [ COLICO ] Trasporto scolastico, aiuto alle famiglie Un pagamento di 40 euro all’anno è stato stabilito dal piano di diritto allo studio COLICO (m. vas.) Nel piano del diritto allo studio 2009-10 è stato introdotto il pagamento di 40 euro all’anno come contributo per il trasporto scolastico con esenzione per la fascia di reddito Isee inferiore a 15 mila euro. «Lo riteniamo importante - ha motivato l’assessore Luisa Ongaro -, perché molte famiglie richiedevano il servizio, poi non lo utilizzavano appieno. Ci sono alcune fermate dello scuolabus dove prima salivano dieci ragazzi e adesso so- no cinquanta. Altri comuni fanno pagare invece 30-40 euro al mese». È stato portato a 5,50 euro a buono pasto il costo della mensa per la scuola materna e a 5 euro per la primaria. In risposta di chi parla di aumenti, l’assessore Ongaro ha spiegato: «Ci sono state riduzioni dei costi. Lo scorso anno si pagavano 4 euro per la scuola dell’infanzia e il fisso di 15,50 euro che ora è stato tolto. Ad esempio su venti giorni di frequenza al mese, che è il massimo, prima si pagava- no 95,50 euro, oggi solo 80. Dipende dalla fascia Isee. Qualcuno risparmia una ventina di euro, qualcuno ne paga 4,50 in più. Lo scorso anno abbiamo scoperto un fenomeno: le scuole autorizzavano a far uscire i bambini alle 11.30 che rientravano alle 13.30 per non pagare la mensa. Non è giusto per chi non può fare diversamente». Le spese del «Piano» prevedono 15 mila euro per due disabili che frequentano il centro servizi territoriali, 11 mila euro per i libri di testo della primaria e 10 mila per l’acquisto dei testi a noleggio per le medie, 32 mila euro che vengono dati alla scuola per il protocollo di intesa, 50 mila euro (500 ad alunno) contributi agli asili paritari e 10 mila per le rette per le frequenze scolastiche dei disabili. «Votiamo a favore - ha detto il leghista di minoranza Andrea Malattia -, perché con il bilancio a disposizione, per la scuola non si può fare di più. Non vuol dire però che siamo d’accordo su tutto». MANO TESA agli studenti