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LA LUCE SPLENDE DIRANDANDO LE TENEBRE
Dorsoduro 1690/A - VE Novembre-Dicembre 2015 - anno 16° - n. 111 Editore: Istituto Suore Figlie di S. Giuseppe del Caburlotto, Venezia - Dir. resp. sr. Vilma Piovesana - iscr. al n. 1434 del Reg. stampa del Trib. di VE del 24.9.2002 - Stampa: TIPSE Vittorio Veneto p.a. - Spe p dizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 ((conv. conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2,, D CB TV Poste Italiane s.p s.p.a. Spedizione DCB LA LUCE SPLENDE DIRANDANDO LE TENEBRE L’ora in cui appare la luce vera, quella che illumina ogni uomo, scocca quando tenebre fitte coprono la terra. La Parola di Dio, dal trono regale, dalla destra dell’Onnipotente, si slancia sulla terra e assume la carne fragile di un Bambino, compartecipe in tutto, tranne il peccato, della nostra stessa fragilità. Questo mistero è grande, incomprensibile ma carico di consolazione e di speranza per noi. L’ora presente può farci sentire la stessa paura degli Apostoli in balia della tempesta e dei venti, a rischio di essere travolti dalle onde mentre Gesù dormiva “sul cuscino”. E come loro, che lo svegliarono rimproverandolo di indifferenza, anche noi siamo tentati di scuoterlo con il nostro grido: Dove sei Signore mentre dilaga il delirio crudele della violenza, dell’odio, dello spargimento di sangue? Dove sei mentre avvertiamo sovvertita la civile relazione tra popoli e sentiamo deflagrazioni di guerra ovunque? Dove sei mentre si scuote la terra, gli uragani infuriano, si sciolgono i ghiacci, le onde e le piogge sciolgono i monti e devastano città e popolazioni? Dove sei mentre i liberi pensatori, i “moderni” impongono come diritto e libertà le più strane perversioni di quanto la constatazione di migliaia di anni ha riconosciuto “naturale”? E ancora, perché ti nascondi, Signore, mentre nei nostri bambini si spegne lo stupore, l’innocente aprirsi al bello, al buono, e già conoscono sorrisi di ironia, di presunzione…? Ma Gesù non dorme. In questo Natale 2015 ripete a noi, come ai Dodici: Perché dubitate? Non avete ancora fede? La Porta Santa, aperta per noi, è il Cuore misericordioso di Dio, di Gesù, che, accogliendoci, ci fa misericordiosi. Papa Francesco ha voluto quest’anno di grazia perché rifiorisca nella Chiesa la misericordia e divenga il fiume che, uscendo dal tempio, irrighi la terra e la risani. Domandare il perdono - e, per farlo, occorre riconoscere che il male che dilaga nel mondo nasce dal cuore di noi uomini, da me - e dare il perdono, senza condizioni, sempre, come il Padre che “non si stanca mai di perdonare”: ecco questa è la luce che può squarciare ogni tenebra. Al chiudersi di questo 2015, come non ricordare la stella, recentemente accesa nel firmamento dei Santi, il Beato nostro Padre Luigi Caburlotto? In tempi non meno dei nostri segnati da precarietà, guerre, gravi mali morali, epidemie, lutti… egli passò “asciugando tante lacrime, lenendo tanti dolori”. Sui suoi passi, possiamo anche noi rendere grazie a Dio del dono di vivere in tempi in cui la luce di Cristo, faro nelle tenebre, ci fa portatori di consolazione. A tutti voi, carissimi Amici, con riconoscenza, augurano di cuore un Natale di grazia e un Anno di misericordia ricevuta e donata le Figlie di S. Giuseppe 2 o l e i c n i i c i m A IIn Dialogo g No Novembre-Dicembre ove vem mbre-Dicembr brre 2015 RICORDANDO IL DOTT. OSCAR Il cammino di preparazione all’evento di Beatifi ificaca zione del nostro Padre Fondatore aveva maturato ato nei nostri amici volontari dell`Arcobaleno di Speranza il bisogno di una formazione spirituale più approfondita della Parola di Dio, si era quindi deciso un incontro di preghiera una volta al mese in una famiglia per ascoltare e calare la Parola nelle concrete situazioni quotidiane. Dio è là dove l’uomo gioisce e soffre: questo il tema del primo incontro del 20 Novembre scorso, so, in casa della famiglia del Dott Oscar Padua. Il dott. Oscar è stato il primo volontario degli Amici del Caburlotto fin dal nostro arrivo a Tagaytay nel 1994. Ha incontrato Madre Idangela e da subito, (era un giovane medico), si è offerto di visitare e curare gratuitamente i più poveri di Buho, Maitim, Talon. In quel tempo, in zona, non c’erano né ambulatori né ospedali. La sera del 20 Novembre, eravamo ospiti in casa sua. Abbiamo vissuto un’atmosfera particolare che ora, dopo la sua morte, sentiamo quanto sia stata significativa: un’accoglienza, quella di Oscar ed Evelyn aperta, gioiosa, l’ambiente sereno caldo di amicizia vera, le riflessioni sulla Parola di Dio profonde, il confronto sul vissuto nelle varie realtà familiari e sociali sincero, l’impegno per i poveri ancor più deciso. Il dottor Oscar era molto attento, ascoltava tutti, apprezzava anche la più semplice proposta, il suo consiglio pacato, saggio dava pace e sicurezza. Una gioia profonda e serena era nel cuore di tutti quella sera quando ci siamo salutati e già si pensava al prossimo incontro. Solo pochi minuti dopo la triste notizia: il dottor Oscar è stato colpito da arresto cardiaco e ci ha lasciati. Il dottor Oscar Padua però rimane tra noi, non possiamo dimenticare la sua testimonianza di vita, l’esempio di luce nel cammino di volontariato tra i più poveri. Tutti noi siamo stati testimoni di come ha avvicinato e curato tante persone, della sua dedizione incondizionata, della saggezza dei consigli, della disponibilità attiva verso i più bisognosi. “Sick call” il malato chiama”! Ha vissuto le opere di misericordia spirituali e corporali con amore paziente, con premurosa gentilezza, incoraggiando ad aver sempre fiducia e speranza nel Signore, il divino Guaritore. Nel gruppo degli amici Arcobaleno di Speranza si distingueva per umiltà e semplicità, mitezza, giudizio sempre positivo e bontà d’animo. Sì, è triste pensare che non sarà più qui con noi sulla terra, ma noi siamo convinti: “La distanza non ci può separare: il suo esempio di amore fraterno e la sua solidarietà con i più poveri è il testamento che lascia a noi amici. Oggi è con noi, vicino a noi come medico spirituale e santo, collaboratore ed amico solidale, intercessore presso Dio .... Siamo vicini con la preghiera e con immensa partecipazione alla sua cara Famiglia, alla dottoressa Evelyn e ai figli Shonlieni e Leemarvin. Come il nostro Beato Padre Fondatore, Oscar ha vissuto una vita santa e con cuore grande e compassionevole ha servito le persone emarginate, possa ora godere la luce e la beatitudine della vita eterna promessa dal Signore a coloro che credono, servono e amano come lui ha fatto per noi! Sr Edarlyn e Suore comunità Filippine Talità Kum: Io ti dico Alzati Tu sollevi alla Vita la figlia delle lacrime e della Fede d’un padre nella tua Pasqua di Sangue e di Luce tu risollevi al Volto del Padre umanità raggomitolata nel grembo d’una vita sofferta incatenata al male e al non senso della morte. Tu penetri nella nostra notte e ridoni Vita e Speranza di nuovi inizi… In Principio… era ed È la Vita Tu invii ad essere Testimoni e Servi di Luce di guarigione e chiami chi ti segue a risollevare la vita a ridonare dignità. Sr Mariagrazia Neglia Sono tornati alla Casa del Padre Fratello di sr Silvia Spricigo Sorella sr Stella Santarossa in Francia Papà sr Grace (Kenya) Il dottor. Oscar tra i volontari durante la visita di Madre Idangela Dott. Oscar Padua benefattore e Volontario Associazione Arcobaleno di Speranza (Filippine) Francesca, amica e collaboratrice per molti anni della Comunità delle Figlie di S. Giuseppe operante presso il Seminario Romano Maggiore. Novembre-Dicembre 2015 In Dialogo 3 Filippine - FESTA PER IL BEATO LUIGI CABURLOTTO UN EVENTO DI GRAZIA! Noi, Figlie di S. Giuseppe nelle Filippine, in comunione con le nostre Sorelle d’Italia, Brasile e Kenya, sentiamo ancora l’intensità delle inesprimibili emozioni e la gioia festosa che abbiamo sperimentato il 16 Maggio 2015 in Piazza S. Marco, Venezia, quando il nostro amato Padre Fondatore è stato proclamato beato dalla nostra Madre Chiesa. Ricordo ancora vividamente il momento in cui è stato tolto il telo e il ritratto di Padre Luigi veniva mostrato in piazza. In un fragore di gioia abbiamo cantato insieme l’inno: “Beato Luigi”... una forza spirituale ci univa: noi Suore, i vari chierici presenti, i giovani, gli amici laici e collaboratori provenienti da diverse realtà dove la nostra missione educativa è presente. C’era una forte sensazione di appartenenza alla Chiesa, uno spirito di comunione con i santi nella figura del beato Padre Luigi Caburlotto e l’universalità della chiamata alla santità. Questo evento di grazia continua in ogni realtà dove le Figlie di San Giuseppe sono presenti e servono, cercando di vivere “l’ordinarietà della quotidianità con amore straordinario” come il beato Padre Luigi vuole da noi. Il 6 novembre 2015, la Delegazione filippina “Holy Family of Nazareth” ha organizzato e celebrato la festa di ringraziamento per il grande dono di beatificazione del Padre. Durante questo evento memorabile, abbiamo ricevuto, quale dono speciale, la presenza amorevole e materna di Madre Idangela Del Ben, nostra Superiora Generale, di suor Paolina Dassie e di suor Guidalma Zamberlan. Con loro abbiamo sentito la presenza, il sostegno spirituale e morale di tutte le Sorelle della Congregazione. La messa pontificale di ringraziamento è stata presieduta da Sua Eminenza Luis Antonio G. Tagle Cardinale, Arcivescovo di Manila, concelebrata da 28 sacerdoti. Insieme a noi, erano presenti i bambini della nostra scuola, con gli insegnanti, genitori, giovani, catechisti, religiosi dalle varie Congregazioni, laici amici e collaboratori e una particolare partecipazione di coloro che il nostro Padre Luigi amava di più e considerava il decoro della Chiesa: il gruppo di famiglie povere con i loro figli. Lo spirito era festoso: abbiamo sentito la comunione e la cordialità che ci legano come comunità educante. Tutti sentivano lo spirito ardente di appartenenza di “figli di Dio”; e il beato don Luigi è come “un gondoliere di Dio” con il cuore pieno di misericordia e di compassione” che ci unisce tutti insieme per glorificare Dio che è il nostro Padre celeste e ci ama intensamente come suoi figli. Tutti abbiamo sperimentato la fede, la speranza e la carità che il beato Padre Luigi ha vissuto nella sua vita terrena e la conferma della sua santità nella condivisione e nell’offerta della sua vita servendo il Signore nei poveri e nei piccoli attraverso “l’educazione della mente e del cuore”, come abbiamo cantato in italiano e in inglese: “Beato Padre Luigi perché tu hai servito nei piccoli e nei poveri Gesù Cristo il Signore. Padre e Pastore buono, amico di chi soffre, nell’uomo incontri Cristo di Dio l’amato figlio”. Celebrando insieme il ringraziamento per la sua beatificazione, abbiamo sperimentato il Signore presente tra e con noi. Ci ha profondamente commosso la grande e convinta collaborazione di tutti nella preparazione di questa festa e alla celebrazione Eucaristica: con la danza festosa e nativa di Karakol di Cavite, i costumi Filippini colorati, la benedizione della statua e del luogo di preghiera dedicato al nostro beato Padre Fondatore, la toccante opera teatrale sulla sua vita di santità presentata non solo dai nostri studenti, ma anche da ex-alunni, genitori, insegnanti e suore. Le celebrazioni di ringraziamento ci hanno sfidato e incoraggiato a vivere con amore il cammino verso la santità. Il cardinale Tagle ci ha esortato nella sua predica: “ad essere santi nella nostra vita quotidiana attraverso la condivisione e il servizio fatto con amore come il beato Padre Luigi ha saputo vivere la carità come via alla santità, per essere più vicino a Dio e considerando la quotidianità quale occasione di incontro, per servire e amare il Signore. Quando c’è l’amore, si vede tutto con amore e si diventa gioiose, fedeli e riconoscenti. L’amore semplifica la vita e con la carità vediamo tutto come grazia e come dono da condividere. L’amore in Dio è altruistico e non egocentrico. L’amore di Dio crea, salva e santifica. Il dinamismo d’amore sta nel perdere se stessi per il bene e per la salvezza degli altri. Il beato don Luigi ha visto e conosciuto e risposto solo con amore alle necessità dei fratelli durante il suo tempo. La sua vita è un gran esempio di amore e di santità per ciascuna di noi!” Come “lampada splendidissima nel tempio del Signore,” il nostro beato Padre Luigi rimane sempre vivo nei nostri cuori e la sua santa fiamma d’amore vibrante arde in terra filippina. Questa festa dimostra il vivo patrimonio educativo e il cammino di beatitudine percorso dal beato Padre Luigi e ci anima a formare una comunità di fede, una comunità educante e cordiale. Padre Luigi, “beato gondoliere veneziano”, spingendo il remo della gondola verso il nord Pacifico occidentale (mare delle Filippine), tocca continuamente molte vite e ci porta vicini ai poveri di oggi, nella Chiesa, per servirlo in nome dell’Amore che è da Dio! Suor Edarlyn, Superiora Delegata 4 In Dialogo Novembre-Dicembre 2015 UNA GIORNATA INDIMENTICABILE raccontata a più voci La festosa e tipica danza “karakol” ha accompagnato la lunga processione offertoriale in cui sono stati offerti il pane e il vino – portati da sr Paolina e sr Guidalma, in segno della partecipazione di tutta la famiglia religiosa – e tanti frutti della terra. Il card. Tagle preside la celebrazione eucaristica su uno sfondo veneziano! Preparazione di preghiera - Il 6 Novembre abbiamo celebrato la Santa Messa di ringraziamento per la beatificazione del nostro Beato Padre Fondatore mons. Luigi Caburlotto. Giornata indimenticabile e straordinaria per il coinvolgimento di tante persone: genitori, bambini della Scuola, persone e amici dai bari e di località vicine, ragazzi, sacerdoti, seminaristi, religiosi/e. Eravamo più di 1500 persone in un’unica celebrazione di lode e di riconoscenza!!! La grande festa ha avuto inizio alle 7,30 con una paraliturgia… nella quale facevano da filo conduttore i pensieri del Beato Luigi sottolineati dalla visibilità di simboli: la Bibbia, lampada, la croce, il riso e le bandiere dei Quattro Paesi dove vivono le Figlie di S. Giuseppe. Un insegnante, Teacher Joseph, ha offerto una toccante testimonianza su come l’esempio di vita e lo spirito di Padre Luigi l’hanno aiutato a superare le varie difficoltà e i numerosi problemi incontrati nel suo cammino. Insediamento della reliquia - Al suono del “gong”, Madre Idangela, accompagnata da Sr. Edarlyn superiora Delegata, e scortata da candele portate da quattro sorelle, in processione ha portato la Reliquia del Beato Padre Luigi sul tronetto appositamente preparato, mentre la gente in piedi, commossa, seguiva con profonda venerazione, tanto da far sentire la presenza viva di Padre Luigi in mezzo a noi. Solenne liturgia eucaristica. E’ quindi iniziata la Santa Messa Pontificale, presieduta da sua Eminenza il Cardinale Luis Antonio Tagle. Madre Idangela ha rivolto un breve saluto e ringraziamento a tutta l’Assemblea e in particolare al Cardinale che da sempre accompagna con paterna cura la nostra famiglia religiosa. Nella sua omelia il Cardinale ha sottolineato che la vita del Beato Padre Luigi deve essere la vita delle sue Figlie: una vita di amore per Dio e per il prossimo. Seguendo la sua testimonianza anche loro devono avere gli occhi per vedere i bisogni degli altri. Il Cardinale ha anche condiviso la gioia per la recente apertura di una nuova nostra comunità in Bicol, incoraggiandoci ad essere pronte per le periferie dove l’amore ci chiama a portare il Vangelo. Inaugurazione del Capitello dedicato al Beato Luigi Caburlotto - Dopo la solenne Santa Messa tutti ci siamo recati nel luogo dedicato al Beato Padre Luigi. Il Cardinale ha benedetto la statua mentre i bambini, cantavano, danzavano lanciando fiori. La festa del mattino è stata coronata da un’agape fraterna. Il grande Recital - Nel pomeriggio la festa è ripresa con un Recital dal titolo: La vita di Padre Luigi. Un recital veramente straordinario, bellissimo che ha percorso la biografia del Beato dalla nascita fino alla fondazione e sviluppo dell’Istituto. La gente, seguiva con stupore, anzi con entusiasmo e grande coinvolgimento. La giornata è terminata verso le 20,00 con la cena. Al Signore sia la lode e l`immensa riconoscenza!!! Sr Maria Iloisa Cabantog Sr Edarlyn, delegata per le Filippine, sr Paolina e sr Guidalma dall’Italia, sr Tullia maestra di formazione La Beatificazione del nostro Beato Fondatore ci ha lasciato una profonda e forte motivazione per un cammino di santità. E` stata una grande occasione per lodare e ringraziare il Signore per questo dono dato ad ogni figlia di San Giuseppe e alla Chiesa. La santità del beato Padre Luigi ci ricorda che ogni persona è chiamata ad essere santa in un modo molto semplice: accettare l’amore di Dio e testimoniarlo con una vita di preghiera e di sacrificio; come Maria e Giuseppe contemplare il volto di Gesù in ogni persona, abbracciando e vivendo la missione educativa affidataci con profonda carità e compassione per le necessità della gente. Il nostro Beato Fondatore, nostro modello, ci sia protettore nel cammino di fedeltà alla vocazione che abbiamo scelto. Sr Maria Vidal fsgc Novembre-Dicembre 2015 In Dialogo 5 LA PRESENZA DI PADRE LUIGI SPERIMENTATA COLLABORANDO Collaborazione, dialogo, unità nella diversità, queste parole definiscono e qualificano ciò che è accaduto il 6 novembre 2015 alla Scuola Luigi Caburlotto, nella semplice cittadina di Amadeo. Centinaia e centinaia di persone provenienti da diverse località, di diverse età e occupazioni, hanno lasciato le loro attività e ignorato per un giorno i loro guadagni personali, per essere insieme come una famiglia che ha un solo scopo: esaltare e magnificare la santità nella semplicità e umiltà di un sacerdote veneziano il Beato Padre Luigi Caburlotto. La giornata davvero straordinaria è iniziata con la Messa Pontificale; con il card. Arcivescovo Luis Antonio Tagle hanno concelebrato circa 28 sacerdoti. Diverse centinaia di scolari, genitori, insegnanti, lavoratori, amici, parenti e ospiti erano superentusiasti di essere partecipi di questa festa. Per quasi tutti si trattava di un evento unico “-in-a-blue-moon”, che probabilmente non si ripeterà. La benedizione e l’aiuto spirituale avuto in questa celebrazione sono stati una grazia immensa e straordinaria. La seconda parte della festa è stato lo spettacolo teatrale di due ore che rappresentava la vita del Beato P. Luigi Caburlotto nella semplicità, umiltà, carisma e santità. Circa un centinaio di persone sono state impegnate in questo speciale “recital”: studenti della scuola, genitori, insegnanti, suore. Il pensiero che ci sarebbe stato un folto pubblico faceva sentire forte la responsabilità. Ma nulla è impossibile se è fatto per amore. Per la preparazione si è impegnato circa un mese e alcuni giorni per le prove, ma il risultato è stato un successo davvero travolgente. Questo dimostra come il carisma educativo di Luigi Caburlotto fondato sul dialogo e sulla collaborazione è fortemente radicato in tutti, insegnanti, ragazzi e genitori. Ognuno ha svolto il ruolo assegnato con grande dedizione, senza confronti di parti o lamenti, solo col desiderio di condividere con gli altri doti umane, educative, caritative e carismatiche del Beato Padre Luigi. La parte di ciascuno non era grande, per alcuni solo qualche comparsa… ma che importa? Quando ogni piccola presenza, ogni piccolo sforzo sono accompagnati da amore, passione, dedizione, impegno e responsabilità sicuramente tutto va bene… e così è stato… un grande successo per la Gloria di Dio!!! Anche a 150 anni dalla sua morte il Beato Padre Luigi continuerà a rimanere presente in ciascuno di noi: la sua santità, il suo spirito e il suo carisma vivono oggi e per SEMPRE!!!. Rochelle D. Baurile direttrice della Scuola Padre Luigi Il giorno del ringraziamento abbiamo condiviso il dono della gioia: tutti erano entusiasti di partecipare alla festa per la Beatificazione di Padre Luigi. Per me e per quelli che non avevano partecipato alla Beatificazione del 16 Maggio è stato come fosse questo il vero giorno. Siamo onorate e fortunate per questa celebrazione nella nostra comunità! I bambini sono venuti a scuola in anticipo, prima dell’orario previsto. Alle 7:30 si sono raccolti nella grande Palestra con le loro insegnanti. Hanno partecipato anche loro alla paraliturgia e con una tranquillità incredibile e mantenendo il silenzio, tanto da sentire risuonare forte il gong di inizio Alcuni studenti hanno portato all`altare una croce di bambù, simbolo del popolo filippino e della fede cristiana e quattro candele simbolo di preghiera e venerazione. E` stata recitata la Coroncina di Padre Luigi seguita dalle intercessioni e dall`offerta dei simboli. Abbiamo pregato il nostro Beato Padre per la nostra missione, per le quattro realtà della nostra Congregazione, per tutta la comunità educante delle nostre scuole e per il popolo filippino. Questa preghiera si è conclusa con l’inno al Padre. E abbiamo sentito che il suo spirito e i suoi insegnamenti sono rimasti vivi, che lui era davvero lì con noi, in mezzo a noi. Sr Liezel fsgc Un genitore della scuola Padre L. Caburlotto Sono davvero grata dell’invito, ricevuto dalle Figlie di San Giuseppe, di far parte del Recital sulla vita e la santità di Padre Luigi Caburlotto. Ho avuto la parte di Maria Josefa Vendramin, la prima Madre Generale delle Figlie di San Giuseppe. Un’esperienza unica da ricordare. Ciò che ho potuto conoscere di speciale in questa persona è la sua volontà di rinunciare ai beni (lei che era nobile) e di mettersi al servizio degli altri nell’opera che Padre Luigi aveva iniziato a San Giovanni Decollato tra le bambine più povere. Sentiva in cuore non soltanto che i poveri hanno bisogno di aiuto, ma che lei poteva essere d’aiuto. Madre Josefa mi è divenuta esempio ispiratore di carità e umiltà. Devo ammettere che quando ho iscritto mio figlio alla Scuola sapevo molto poco di P. Luigi Caburlotto e del carisma delle Figlie di San Giuseppe. Sapevo solo che la Scuola era una delle migliori in Cavite. Non mi sono preoccupata di conoscere di più. Come è importante una buona educazione per il mio bambino, così è importante per me genitore una formazione spirituale. Ammiro come le Suore rispondono con fedeltà al carisma lasciato da P. Luigi Caburlotto attraverso il progetto educativo e la testimonianza di vita. Educando con amore creiamo un futuro migliore per i nostri figli. Le parole non possono esprimere ciò che ho ricevuto da questa esperienza. Questa celebrazione è stata un evento straordinario e significativo che ha cambiato la mia vita. Lowelyn M. Rueda 6 In Dialogo Novembre-Dicembre 2015 Dalla Chiesa alla Scuola a ritmo di Karakol Subito dopo la S. Messa tutta la gente si è recata in processione davanti alla Scuola per la solenne benedizione della statua del Beato don Luigi Caburlotto. E’ stato bello vedere la gente muoversi verso la Scuola danzando la tradizionale “Karakol” in segno di lode e di ringraziamento per la vita del nostro Beato Padre Fondatore. L’atmosfera era davvero paradisiaca, confermata dal tocco delicato di un venticello fresco. Sui volti era visibile la gioia festosa nel silenzio orante. Mi tornava con insistenza alla mente il brano del profeta Ezechiele: l’acqua esce dalla porta del tempio, e arriva fino alla caviglia, poi cresce sempre più su come un fiume impossibile da attraversare se non a nuoto, e lungo la riva del fiume crescono tanti alberi da frutto con foglie verdeggianti. Così la vita del Beato Luigi: da chierico, spesso malato, desiderava di poter celebrare almeno una Santa Messa, ma Dio aveva un disegno diverso su di lui, da realizzare anche attraverso le sue Figlie, e gli ha fatto il dono di un lungo cammino di vita. Il suo amore per i bambini e per i ragazzi, il suo impegno educativo hanno proiettato e proiettano luce lontano in Italia, in Brasile, nelle Filippine, in Kenya. Sr Glenda Wamil Un genitore I nostri figli sono un dono d’amore di Dio per noi... Il Signore ha benedetto me e mio marito con quattro bei regali - da nutrire, da amare, da aiutare a crescere dando una solida formazione “Cristocentrica” per il loro futuro. Un grande aiuto in questo è stata la scelta di una Scuola che avesse e condividesse la stessa visione della vita. Ringraziamo il Signore per aver trovato la Scuola Luigi Caburlotto dove i nostri figli hanno imparato a “battere” le ali e a volare da soli, e una seconda casa, una casa lontana dal nido domestico, ma sicura. Durante la celebrazione di ringraziamento in onore del Beato Padre Luigi Caburlotto sono rimasta molto colpita dalla collaborazione, dal sostegno, dall’attenzione ad ogni bisogno di aiuto di ogni membro della Scuola per il successo di questo straordinario evento. Davvero niente è impossibile se ogni persona con fiducia chiede aiuto e guida al Signore lavorando mano nella mano come unica famiglia. Con grande riconoscenza benedico e ringrazio il Signore che ha dato a noi genitori e ai miei figli questa seconda Casa: una casa è là dove c`è il cuore! Una casa in cui la nostra fede si rafforza, una casa dove si creano ricordi preziosi, una casa dove crescono relazioni di amicizia, dove vogliamo che l’amore rimanga per sempre. Maria Fe Del Mundo – Genitore membro dell’Associazione Arcobaleno CCon gli occhi dei bambini Ci è sembrato di vivere la festa a Venezia, in Italia.Veramente tutti noi abbia biamo sentito la Solennità della celebrazione specialmente durante la Messa Pontificale e anche prima durante la preghiera di preparazione, anch’io c’e c’ero! Abbiamo sentito la presenza del Padre Caburlotto tutto il giorno, da dall’arrivo degli ospiti fino alle fine delle celebrazioni. L’evento ha rivelato una cosa grande: l’unione della Scuola Luigi Caburlot lotto con le Suore Figlie di San Giuseppe. Questo evento resterà una grande memoria specialmente per noi stude denti dell’ultimo anno. Lareine Rose Ambagan, cl. 6^ Elementare Novembre-Dicembre 2015 In Dialogo 7 UN GRANDE RECITAL: il Beato Luigi Confessioni vere dietro la ribalta a proposito del Recital Fin dall’annuncio della beatificazione di Padre Luigi Caburlotto abbiamo immaginato una rappresentazione teatrale. Qualche prova nel Natale 2014 ci ha incoraggiato. Occorreva “partire”: stendere un copione, un lavoro arduo perché avevo a disposizione solo un fumetto sulla vita e sapevo che il testo è la base della buona riuscita. Una sfida per me. Ho lavorato intensamente, ho fatto leggere e “criticare” il mio lavoro, mi sono documentata sulla cultura del Veneto del XIX ... Pronto il copione, non senza dubbi e preoccupazioni, venne la scelta dei costumi veneziani dell’Ottocento. E ancora: come allestire il palco senza impedire i movimenti? I colleghi che avevano partecipato il 16 maggio alla beatificazione a Venezia potevano dare suggerimenti, fornire foto. E avremmo potuto trasportare nella nostra grande palestra addirittura scorci di quella città! Altro rischio sicuro gli artisti! Poco tempo a disposizione, memorizzazione delle parti quasi impossibile, a meno che ci servissimo del doppiaggio! E se ci avvalessimo di amici del settore? Pareva tutto bene, ma addirittura un tifone ostacolò il progetto. Allora bisogna fare da noi… e ci siamo riusciti. A questo punto sentivo la necessità di una prova generale, per vedere l’insieme: scene, attori, canti, danze, costumi, tempi, ecc… Ho avuto momenti di panico, ero terrorizzata perché non sono una professionista. Ma Padre Luigi era in mezzo a noi e ci aiutava a raccogliere idee e proposte nuove, a collaborare, a sostenerci a vicenda. I giorni passavano rapidissimi mentre si alternavano in me gioia, entusiasmo, preoccupazione, coraggio… Ho provato tutto: problemi tecnici da risolvere… oggetti da reperire, scenografie da allestire… non dormivo di notte, mi dolevano i piedi e la testa. Finalmente la grande serata: platea affollatissima di genitori, amici, benefattori, religiosi di varie Congregazioni e poi… Madre Idangela, superiora generale, con Suor Paolina e Suor Guidalma. Ero ansiosissima, ma mi fidavo di Padre Luigi. Si spensero le luci iniziò la musica, poi l’animazione, la danza, i canti, la recita… tutto si svolgeva con stupenda e gioiosa naturalezza: un trionfo. Applausi e applausi, lodi, congratulazioni!!! La gente pensava che fossi io la brillante regista, ma non è così! Dietro le quinte c’era una comunità, una famiglia che con me ha condiviso sforzi, ha dato sostegno, assistenza: mani attente, partecipazione attiva e tempo prezioso. Con me erano la Suore Figlie di S. Giuseppe, insegnanti, dipendenti, genitori, alunni. Insieme abbiamo lavorato perché tutto riuscisse al meglio. Abbiamo lavorato nello stile voluto da Padre Luigi: “fare le cose ordinarie in modo straordinario”, cioè con amore. Maibelle Miranda - Insegnante Echi nel cuore La fede può spostare le montagne – quasi un miracolo Era il maggio 2007 quando ho messo il piede nella Scuola Luigi Caburlotto. Giovane com’ero, non avevo idea di quello che mi aspettava. Il mio unico pensiero ed obiettivo era di lavorare per sostenere la vita della mia famiglia essendo io il più grande dei fratelli. In quel tempo il mondo dell`insegnamento era qualcosa di totalmente nuovo per me. Bambini dai comportamenti diversi per carattere e per situazioni familiari, colleghi con una prospettiva diversa della vita… I miei primi cinque mesi di insegnamento sono stati un disastro totale. “Sono entrato tra i stacanovisti jungleof” ero solito dire. Presentazione di progetti, incontri, attività varie mi avevano scoraggiato e stavo quasi pensando di rinunciare, ma improvvisamente ho trovato la gemma più preziosa, il più delizioso piatto nel menù e la stella più luminosa nel cielo: la biografia di P. Luigi Caburlotto. Joseph Natanauan, Insegnante Un bel gruppo rappresentativo del Terz’Ordine dei Servi di Maria 8 In Dialogo Novembre-Dicembre 2015 IL NOSTRO “TATAY” (PAPÀ) PADRE LUIGI A lunga distanza, appena ci vedono, corrono incontro festosi e ci abbracciano… Hi!!! Sister!!! Sono i bambini di Sikat Ville il quartiere più povero della parrocchia. Aspettano un sorriso, una carezza. La gente li guarda stupita e sorpresa: “come mai questa relazione spontanea e affettuosa???, non sono i bambini di Sikat Ville”, si domandano. E’ domenica: “Oggi possiamo venire? a che ora?” chiedono imploranti. Il regalo più bello e desiderato è venire a Casa Nazaret per giocare, per cantare, per vivere alcuni momenti di pace, di gioia che in Sikat Ville non c’è, mentre regnano confusione, grida, liti. Oltre al gioco a Casa Nazaret le Sisters raccontano la storia di Gesù e la storia di un amico di Gesù che voleva tanto bene ai bambini/e ai ragazzi: Padre Luigi Caburlotto! Ascoltano in silenzio e guardano con occhi luccicanti le figure del fumetto: questa è anche la loro storia, anche la loro mamma aiuta nelle case dei più ricchi e fa la lavandaia, il papa è manovale in qualche costruzione o porta cassette al mercato, ma i soldi sono pochi, a volte non bastano per comprare il riso e al- lora bisogna fare “utang” (chiedere soldi in prestito o elemosinare). Cantano a piena voce l’inno del Padre: A hundred years ago… Padre Tu sei un dono di Dio, noi ti amiamo, grazie Signore di averci dato un padre, un fratello, un amico. Cantano anche per la strada, a casa e a scuola… La parrocchia è molto popolosa: 10 quartieri, i cattolici Altre immagini della grande festa ssono più di 40.000. Come raggiunggerli e parlare del nuovo beato? D’accordo con il parroco, ne parD liamo durante le Sante Messe della li Domenica, in ottobre. D Informiamo questi nostri speciali aamici e proponiamo, a quelli che aamano danzare, di preparare una ddanza che interpreti l’inno di Padre Luigi da presentare in chiesa. L’enL tusiasmo è alle stelle! tu Si organizzano da soli con Sheila, una ragazza un po’ più grande. la Padre Luigi ha amato Dio servendo P con umiltà e amore i poveri… IIl canto e i movimenti sono sspontanei, hanno capito e trassmettono visibilmente e chiarramente il messaggio. E dopo la danza ancora cantano l’inno. La gente è visibilmente comL m mossa e lo mostra con applaussi scroscianti. Anche a loro fa bbene. I ragazzi sentono Padre L Luigi come un Papà, Padre dei ppoveri, da lui imparano a studdiare meglio, ad aiutare in casa nnelle cose di cui sono capaci, aad amare e perdonare anche qquando costa farlo. Se chiediamo: chi è il Beato Padre Luigi Caburlotto? rispondono: “il nostro Tatay”. Sr Tullia Novembre-Dicembre 2015 In Dialogo g 9 S. Messa di Ringraziamento in Olepolos, Kenya I Beati e i Santi sono uomini e donne, che con la loro fede, con la loro carità e con la loro vita danno luce alla nostra vita... sono nostri compagni di cammino. Noi non siamo soli: siamo circondati da una grande nuvola di testimoni che ci aiutano a tenere lo sguardo fisso su Gesù. (Benedetto XVI). Ci sembra di poter dire che la gente della parrocchia di Embulbul ha imparato a conoscere così Padre Luigi: lo hanno tutti testimoniato durante la celebrazione. La preparazione. A partire dallo scorso luglio, la nostra comunità si è impegnata a condividere con i vari gruppi della parrocchia la preparazione con momenti di preghiera e momenti di informazione perché la gente potesse conoscere Padre Luigi. Abbiamo pensato un percorso per ogni tipo di persone: donne cattoliche, piccole comunità di base, coro, bambini e i ragazzi della catechesi, bimbi della scuola... Suor Carla e le Sorelle juniores si sono impegnate a far conoscere Padre Luigi a tutte queste persone... e dalla conoscenza alla richiesta di preghiera, il passo è stato breve. Tanti hanno chiesto preghiere e si univano alla nostra preghiera per chiedere grazie per i loro cari. Ad esempio, in una piccola comunità, una signora ha detto a tutti che pregare il Beato Padre Luigi è davvero importante e ha confidato ai presenti che Stella, sua figlia, era malata di meningite ed era in coma. E’ sicura che è per intercessione di Padre Luigi che ora Stella si è ripresa, e che, pur soffrendo ancora di qualche impedimento fisico, come la sordità, vive una vita normale. La festa. Domenica 22 novembre, la gente arrivava in parrocchia a frotte, sul volto di tutti era visibile la gioia di partecipare ad un evento atteso, importante e di famiglia. La liturgia è stata curata in ogni particolare con attenzione e finezza, e con una semplice solennità. Un gruppo di bimbi della nostra scuola materna “Nazareth” di Olepolos, tra lo stupore di tutti, hanno cantato l’inno a Padre Luigi in italiano, altri hanno danzato accompagnando la celebrazione liturgica offrendo un tocco particolare di freschezza e bellezza. Presiedeva la celebrazione il Vescovo della nostra diocesi di Ngong, Mons. John Oballa Owaa. Egli, fin dai mesi precedenti, ha accompagnato con interesse il cammino che le piccole comunità cristiane e i vari gruppi della parrocchia stavano facendo. Nella sua omelia ha sottolineato l’essere prete in pienezza del Beato Luigi, la sua umiltà e umanità, il suo zelo sacerdotale, l’amore per la sua parrocchia nonostante la pr recaria salute. Questo, diceprecaria va il Vescovo, gli fu possibile pe perché aveva compreso i bisogn gni della gente e cercava una ri risposta alla luce del Vangelo, la trovò nell’impegno educativo per raggiungere soprattutto i ppiù piccoli e i più vulnerabili. Il Vescovo ha invitato la gente a constatare i frutti concreti di quel carisma nei piccoli che av avevano cantato e danzato sotto tolineando che tutto questo va a beneficio di tutta comunità parrocchiale ed ha quindi invitato con forza le persone a collaborare con le Suore nel servizio educativo, un ministero importante che va condiviso e che apre al futuro con speranza. “Il Beato Luigi” ha detto, “è un esempio per noi sacerdoti, un invito a vivere pienamente in nostro sacerdozio e ad essere buoni preti seguendo le orme di Cristo; egli è stato capace di far crescere il Regno di Dio nel servizio educativo per dare dignità ai poveri, per farli crescere umanamente e cristianamente, contribuendo così anche ad una società positiva”. Per noi è stata una giornata di intensi sentimenti e di grandissima gioia! Abbiamo sentito la presenza di Padre Luigi come amico e Padre, compagno di cammino di tanti nostri fratelli che ora hanno imparato a conoscerlo, amarlo, invocarlo. Con tutto il cuore ringraziamo il Signore per questo grande dono a tutta la Chiesa, che ci ricorda con forza che “L’uomo ha bisogno di infinito, ha bisogno di Dio” (Beato Padre Luigi). Sr Raffaella 10 In Dialogo Novembre-Dicembre 2015 KENYA: ECHI A PIÙ VOCI Congratulazioni! La celebrazione eucaristica è stata solenne e coinvolgente. Complimenti per la buona organizzazione. Il Signore vi benedica! Mr Simon, coordinatore delle piccole comunità cristiane Grazie mille! Vi siamo veramente grate per ogni cosa: per l’invito alla celebrazione, per la condivisione fraterna poi... Il Signore benedica con abbondanza la vostra Congregazione. Sr Clarissa delle Sorelle della Visitazione Grazie Sister per la splendida opportunità di camminare insieme e oggi di celebrare il Beato Luigi. Rimanete benedette dal Signore. Mr Omoding, responsabile cori parrocchia Embulbul Grazie Figlie di San Giuseppe! Rimanete benedette dal Signore e dal Beato Luigi. E’ stato un grande lavoro e una grande ispirazione coinvolgerci nella conoscenza del beato Luigi ora, nostro compagno di viaggio. Mr Jhon Robert, presidente consiglio pastorale Embulbul Grazie! E’ stato un giorno magnifico! Ogni cosa era ben organizzata, ci siamo sentiti accolti e in famiglia. Congratulazioni! Mr Grazie per avermi invitato! Ho sentito che siamo un’unica famiglia di Dio e chiamati a sostenerci l’un l’altro in ogni circostanza. Desidero ringraziare in modo particolare per avermi dato l’opportunità di stare con la reliquia del Beato Luigi finita la celebrazione, mi sono sentita veramente benedetta e so che continuerò a ricevere grazie e salute. Mi sento veramente benedetta! Grazie, grazie mille Sisters, il Signore vi benedica, continuiamo a pregare per più miracoli! Mrs Waithaka, vice presidente donne cattoliche di Embulbul Grazie Sisters! Mi sono sentita onorata per aver preso parte a questa celebrazione così bella e solenne! Mrs Gaudenzia, una parrocchiana Grazie Sisters! Siamo felici per aver condiviso con voi questa celebrazione di ringraziamento e benedizione per noi e per l’intera Chiesa. Rimaniamo unite nel Signore! Sr Mary, Dimesse Sisters Grazie Sisters per il vostro buon lavoro nella nostra parrocchia. Fr Ashok, parroco di Embulbul Grazie! E’ stata una benedizione essere presente e poter concelebrare a questa splendida santa messa di ringraziamento. E’ stata bellissima! Complimenti per l’organizzazione, so che è stato un lungo lavoro.... Il Beato Luigi Caburlotto continui ad intercedere per noi presso il Padre. Grazie. Fr. Peter, P. Passionisti Grazie Sisters. E’ da tanto che preghiamo insieme Padre Luigi ogni mattina, ora in tante piccole comunità è spontaneo pregarlo e chiedere grazie a lui. Un lavoro bellissimo, ci siamo sentiti coinvolti. La celebrazione è stata semplice e solenne, molto, molto bella! Mr Francis, un parrocchiano Il Beato Luigi un modello La Santa Messa di ringraziamento per la Beatificazione di Padre Luigi Caburlotto si è tenuta nella chiesa cattolica “Maria Madre di Dio” di Embulbul il 22 novembre 2015. Padre Luigi è ricordato per essere il fondatore delle Figlie di San Giuseppe, egli ha dedicato la sua vita nell’educazione dei bambini più bisognosi e ha creduto fortemente che educare è via di evangelizzazione ed è atto di carità. La santa messa è iniziata alle 10.00 con canti e danze durante la processione e un canto speciale presentato dai bambini della Nazareth School di Olepolos guidati da sr Carla e sr Jecintah. Subito dopo è stata letta una breve vita di Padre Luigi che è stata veramente ammirevole: Padre Luigi è modello per molti cristiani anche oggi! Il Vescovo John Oballa Owaa ha commentato in modo spirituale e toccante le letture del giorno, il suo messaggio è stato semplice e tutti l’abbiamo compreso: anche la Madre Generale alla fine, ha dato un saluto toccante e speciale. Uno dei momenti importanti di quel giorno, per me, è stata la consegna dell’immagine del Beato Luigi con la sua reliquia a significare che lui è con noi e so che, quando lo preghiamo, intercede per noi e il Signore, nella sua volontà, risponderà alla nostra preghiera perché Padre Luigi è santo! La domenica 22 novembre non è stata un giorno ordinario. Io e molte persone che abbiamo fatto il cammino di conoscenza di Padre Luigi prima e partecipato alla celebrazione poi, siamo state veramente toccate e benedette; è stato un giorno emozionante che ha messo in moto un nuovo cammino che ci invita a vedere in ogni bambino la presenza di Gesù, questo è l’insegnamento che Padre Luigi mi ha lasciato in cuore. Margaret (mamma Monica) Segretaria del “Father Luigi – help self group” (gruppo di aiutoaiuto di mamme della nostra missione) Novembre-Dicembre 2015 KENYA: AMICI VOLONTARI, lettera aperta Carissimi, il gruppo di Amici Medici per Sirima è in continuo aumento tanto che dovrà modificare il nome dato l’incremento numerico dei professionisti non medici, ma paramedici e tecnici, tutti sostenuti dallo stesso scopo che è quello di dare il proprio tempo libero a tutela della salute della comunità africana che gravita attorno alla Missione cattolica di Mons. Don Elvino Ortolan e della Direttrice Suor Margie delle Suore del Beato Caburlotto di Venezia: Sirima, nell’alto Kenia, a nord-ovest di Nairobi, in piena savana, tra il monte Kenia e colline limitrofe, nella regione di Laikipia. La settimana scorsa è tornato il gruppo denominato autunnale, dato che da oltre 10 anni va a trascorrere 15-20 giorni sempre in questo periodo, fine ottobre-primi novembre, chiamato delle “piccole piogge”. Quest’anno però di pioggia ne è venuta giù ben poca e tutto è secco, color giallo cinereo; persino le acacie stanno morendo a causa della siccità. Siamo stati contenti del risultato medico. Abbiamo visitato oltre 600 Kikuju che afferiscono al St. Joseph Catholic Dispensary. Eravamo un internista, un ostetrico-ginecologo, un pediatra e, per quest’anno, due dentisti, uno per settimana dato che oltre al dr. Diego si è aggiunto il dr. Gianni Pasqualotto, neo-entry di Bassano del Grappa-Romano d’Ezzelino. Essendo Sirima un centro sanitario riconosciuto dal Ministero della Salute del Kenia come partner, l’immenso lavoro da inviare al Centro Nazionale è stato svolto da un avvocato (Carla), un tecnico grafico (Marco Dall’Olmo) e da una diplomata in scienze infermieristiche: Eleonora Maccan. Eravamo andati in 8 e siamo tornati in 7 avendo Antonia Ortolan, sorella di don Elvino, preferito restare un bel semestre con suo fratello. Il problema dentistico è stato di una importanza enorme perché non si deve togliere il dente al più piccolo dolore, come sono abituati sino ad ora, ma desideriamo che vengano curati sin dalla giovane età e alla comparsa di piccole carie sottoposti a riparazioni. Questo ambulatorio deve essere incrementato anche per formare dei professionisti locali paramedici che diventerebbero portatori di valori in questo settore. Noi tutti volontari, benefattori di Sirima, siamo certi che questa nostra opera di volontariato sanitario stia creando, vista l’impossibilità di trovare medici, molte nuove professionalità paramediche a Sirima come nel caso di Clinical Officier: è da togliersi il cappello per la crescita di bravura in molte specialità, prima delle quali Catherine Mwagi che per 15 giorni mi è stata vicina e, come ha detto Suor Margie, è diventata un personaggio prezioso sia per ricevere che per assistere e curare pazienti infettivi, diabetici, ipertesi, … la vera, brava Capo Sala. A gennaio scenderà un gruppetto di tecnici per la costruzione della chiesa in mattoni e a marzo 2016 il gruppo di Medici per Sirima detto Primaverile gestito da Mauro e da Martino. Speriamo che si aggiungano anche nuovi dentisti. Un cordiale abbraccio e saluto a tutti da Armando Sartore In Dialogo 11 Africa, infanzia del mondo di Eleonora Maccan La mia esperienza di volontariato a Sirima è durata poco meno di due mesi. Durante questo periodo ho abitato insieme a Sister Margie, Sister Jesusa e Sister Consolata, persone speciali che hanno reso questa mia esperienza indimenticabile. Facevamo colazione insieme, dopo la preghiera di ringraziamento, in inglese, a primo impatto ostico, ma l’ho subito imparata anch’io. Poi andavo al Dispensario, una specie di ambulatorio che offre ai pazienti cure di base mediche e infermieristiche ed esami di laboratorio. A questa struttura può accedere chiunque, bambini, adulti, donne in gravidanza. Erano presenti più figure professionali: Katherine, clinical counsellor (come medico di base), Regina e Bernard infermieri, Anne tecnico di laboratorio, Mathenge cassiere e Sister Margie, infermiera e direttrice del dispensario. La struttura è composta di due stanze dedicate alle visite dei pazienti, consultation room, una dedicata alle medicazioni e iniezioni, un’altra per gli esami di laboratorio con anticamera per i prelievi, vi è poi una stanza per stoccaggio e approvvigionamento farmaci, l’observation room, stanza con dei letti in caso fossero presenti pazienti critici e infine l’Mch (Mother Child Health), l’ambulatorio dedicato alle donne in gravidanza e ai neonati. Per una visita i pazienti pagano un ticket di 200 Schilling (2 euro), se necessitavano di esami (di sangue, feci, urine) devono presentare prescrizione medica del Clinical Counsellor e attestato di pagamento. Fatta l’analisi, ricevono il referto che vanno a portare al Clinical Counsellor che prescrive la terapia. Tornano quindi alla cassa a pagare i farmaci e alla fine vanno alla far farmacia per recuperarli. Questo il percorso di un paziente all’interno della cor struttura. Qui viene offerto anche il pristr mo soccorso, dal momento che l’ospeda più vicino sta a 50 km. dale I nostro Dispensario è situato in vilIl laggio in via di espansione a 2000 metri lag sul su mare, un altopiano, arido e secco. Il vento è una costante ed alza molta polve vere, ve provocando in molti l’asma. Le te temperature sono sui 25-30° C di giornoo e si abbassavano a 15-20° C di notte. te Ottobre-dicembre è il periodo delle piogge, sicché per molti pomeriggi la pio pioggia fino a sera provocava l’interpio ru ruzione di corrente elettrica per tutto il villaggio, quindi dovevamo munirci di candele e torce perché non si sapeva fino n a quando sarebbe mancata. (segue a pag. 12) 12 In Dialogo Novembre-Dicembre 2015 (segue da pag. 11) I weekend non si lavorava in dispensario, salvo emergenze, quindi ci dedicavamo alla pulizia della casa, andavamo a fare le spese, perché, essendo la prima cittadina a 50 km, non si può andare durante la settimana. Raccontano storie di una vita e amano vedere i Visitors, come li chiamano loro. I Visitors sono sogni di speranza, in questo paese in via di sviluppo; a volte sono un’ancora a cui agganciarsi, a volte sono la curiosità di capire un mondo diverso, a volte il desiderio di vedere una realtà diversa. Ma i Visitors sono anche la possibilità per mostrare la bellezza dell’Africa, sono orgogliosi di quel poco che c’è e lo mostrano raccontando la storia dietro quei paesaggi aridi. Camminando per le strade si incontrano persone, tutti camminano, ogni tanto sbuca qualche moto o Motato (il loro pulmino che funge da autobus). La moto è il mezzo più economico, a volte la utilizzano come taxi con tre, quattro persone, altre volte come porta-merci (materassi, armadi...) tutto saldamente legato. Difficile capire come possano restare in equilibrio con quegli oggetti così pesanti e grandi. Gli africani hanno una capacità innata di sfruttare tutto ciò che la natura o la vita mette loro a disposizione. Non si demoralizzano di fronte alle difficoltà tecnico logistiche, la vita non è facile ma bisogna arrangiarsi come si può. In Kenya ci sono diverse tribù, Kikuiu, Masai, Turkana… ognuna con caratteristiche e culture diverse. Nel villaggio dov’ero io ci sono principalmente Kikuiu, non diversi da noi, parlano il Kikuiu, sono principalmente cattolici. Amano ballare e cantare, soprattutto durante le messe, mettono passione in ogni singolo suono o movimento. Ogni volta che andavo in qualche villaggio o in qualche chiesa con don Elvino per la messa era un’emozione unica. Si sentiva l’allegria e la gioia di quelle persone, andare a messa per loro è un momento di puro piacere, l’incontro con Dio, ma anche la possibilità di sentirsi parte di una comunità cosa che li fa sentire bene. E cantano, con voci maestose, ballano sfoggiando i loro vestiti dai mille colori e sorridono, perché questa è la vita e deve essere ringraziata. Questo mondo diverso ha preso un angolo del mio cuore, l’esperienza che ho fatto e che auguro a tutti regala ciò di cui tu hai bisogno. BRASILE: una sede degna per il reliquiario del Beato Luigi Caburlotto 1 L 2 4 3 o scorso ottobre, le comunità del Brasile hanno partecipato insieme e con gioia all’intronizzazione del reliquiario del Beato Padre Luigi Caburlotto nella Cappella di Vila Matilde. Scrive Madre Edna, Superiora Provinciale: La celebrazione eucaristica e l’intronizzazione della reliquia fu molto solenne. Ho consegnato la custodia della reliquia e il documento di autentica alla Superiora della Comunità di Vila Matilde, Ir Isabel e alla direttrice della Scuola Ir Simone. Il vescovo Dom Carlos dell’Arcidiocesi di São Paulo guidò la celebrazione con semplicità e solennità. Al termine la gente si avvicinò alla reliquia per un gesto di venerazione e di preghiera nell’accomiatarsi. Si videro grande devozione e fervore. foto1. Madre Edna ha consegnato il documento a ir Isabel e il reliquiario a ir Simone foto2. Il vescovo dall’altare porta il reliquiario nella sede predisposta foto3. Il reliquiario insediato al suo luogo foto4. Il trono del reliquiario sta in una piccola cappella chiusa, sulla parente di fronte all’altare all’ingresso, una vetrata colorata lo protegge foto5. La comunità: da sx ir Conceição, ir Isabel, ir Aparecida, ir Simone, ir Fatima, ir Maria José e Madre Edna 5 Novembre-Dicembre 2015 In Dialogo 13 KENYA. Incontro con Papa Francesco La celebrazione eucaristica. - 4.30 di mattina… si parte! La pioggia torrenziale non ha avuto tregua per tutta la notte... speriamo che il fiume vicino non sia straripato e possiamo passare! Partiamo in due gruppi. Superato il fiume, la strada appare piena di fango e di buche... preghiamo e pensiamo all’incontro con il Papa. E’ il suo primo viaggio apostolico in terra africana, tante le aspettative, grande la consapevolezza dell’evento e forte il desidero di accogliere il suo messaggio di guida, di speranza, di consolazione. Un’ora di macchina ci porta al santuario dei Padri della Consolata, da qui in pochi minuti a piedi e sotto la pioggia arriviamo al campo sportivo dell’università di Nairobi. E’ buio, ma tantissimi sono al cancello, chi dalle 2, chi dalle 3... provenienti da tutta la nazione. La terra si è trasformata in fango scivoloso e si incolla alle scarpe, siamo talmente schiacciati che non si può cadere ed è comunque difficile stare in equilibrio! Fare un passo vuol dire perdere una scarpa o farla perdere al vicino, ci si sorride, ci si guarda negli occhi che parlano di gioia, di attesa... Passiamo così delle ore mentre il desiderio cresce sempre più. Vari sentimenti ci attraversano: un’attesa ricca di speranza, gioia, sorpresa per tutti questi uomini, donne, anziani, bambini... anche piccoli piccoli. Il clima è già di festa, nuovi volti da tutta la nazione, tante culture, vestiti tipici… tutto, anche il fango ci lega tra noi per aiutarci a trovare un ‘sano equilibrio’, questo clima ci lega in uno spirito di fraternita, che non si incrina neppure quando le guardie ci mandano indietro (roba da matti!) per rifare la fila che ormai era un ammasso di gente... All’apertura dei cancelli, controlli veloci ma si fanno. Ci troviamo in una marea di gente, mentre il coro continua a cantare, i primi trovano da sedere, ma tanti, tantissimi stanno in piedi e con l’ombrello chiuso, ormai non servirebbe che a bagnarci a vicenda, meglio la pioggia diretta! Poi, all’improvviso, un continuo vigheleghele (ululato africano) incredibile: è il segno più eloquente che il Papa è qui! le mani si alzano per salutare... è il calore del popolo africano. La pioggia regala dieci minuti di sosta, giusto per la processione d’ingresso della santa messa e poi pioggia, pioggia, pioggia... Si prega in piedi, nel fango fino alle caviglie, sotto la pioggia... ma con grande raccoglimento e partecipazione. Al Gloria è un’esplosione di gioia accompagnata dai vigheleghele e dall’ondeggiare delle braccia, dal battito delle mani al ritmo del tamburo, mani bagnate, piene di fango... del fango di cui siamo fatti, fango da cui Dio ci ha creato, queste stesse mani rendono lode a Dio “da lui veniamo, a lui apparteniamo” come ci ha detto il Papa, senza paura di questo “fango”. Ogni parola di Papa Francesco è accompagnata da applausi: “tutti apparteniamo a Dio e siamo partecipi della grande famiglia cristiana”. Egli ha richiamato i valori fondamentali della cultura africana: la vita famigliare, il profondo rispetto per la saggezza degli anziani, l’amore verso i bambini... E ha ammonito a non lasciar avanzare i nuovi deserti, creati dalla cultura dell’egoismo e dell’indifferenza verso gli altri. Il Signore ci chiede invece di essere missionari, uomini e donne che irradiano verità, bellezza e la potenza del Vangelo che trasforma la vita. Ha anche esortato i giovani, il futuro del Kenya, a superare le tentazioni: dire stop alla corruzione, al tribalismo, al reclutamento facile in attività che ingannano e fanno morire. Durante la consacrazione si è avvertito un silenzio profondo, colmo della presenza di Gesù, avvolgente, tangibile. Per la comunione una vera impresa raggiungere un sacerdote, un altro viaggio e per tanti la delusione di non esservi arrivati, eppure i sacerdoti hanno continuato a distribuire la comunione anche mentre la gente sfollava. Uscendo era cessato di piovere e il fango si era fatto meno fastidioso, e in fondo per noi la pioggia è una benedizione, quindi… Il Papa incontra i religiosi. - Il nostro pellegrinaggio non è finito. Ancora una marcia di 40 minuti a piedi per raggiungere il luogo dove il Papa avrebbe incon- trato il clero, i religiosi, le religiose ed i seminaristi. Esce il sole che asciuga per bene tutto il fango che portiamo addosso... Lungo la strada si fanno conoscenze, si condividono impressioni, si mangia qualcosa... Arriviamo al campus di una grande scuola, altri controlli, molto più accurati. Entriamo in un enorme tendone dove troviamo delle sedie! L’attesa ci permette di constatare la ricchezza e la vivacità gioiosa della vita consacrata in Kenya. Ci sono circa 160 tra istituti e società di vita apostolica femminili, con più di 5000 religiose e 600 giovani in formazione; gli istituti maschili sono circa 60. Passano due ore mentre l’attesa si fa “frizzante”. Poi ecco un susseguirsi di vigheleghele. Il Papa passa in mezzo al tendone su un tappeto rosso lunghissimo. Abbiamo il dono di vederlo passare accanto a noi, sembra sorpreso, meravigliato di quest’accoglienza. Le sue parole riscaldano il cuore per la fraternità e l’umanità tipiche di questo Papa. Ci dà messaggi che scendono direttamente al cuore, ci parla di fedeltà di Dio e nostra, di coerenza di vita, di misericordia, di dedizione e di testimonianza di povertà verso i più svantaggiati. Ci ricorda con forza che l’unico nostro confronto è Gesù e la sua croce, e che solo attraverso la preghiera possiamo davvero conoscere e amare. L’incontro si conclude con il canto di gioia del Magnificat mentre il Papa ci saluta e noi lo acclamiamo. Intanto la pioggia riprende torrenziale! E così ci avviamo sotto la pioggia per altri 40 minuti, ma con il cuore colmo di gioia, ripercorrendo nella memoria ogni attimo di questa giornata come per sigillare subito il grande dono che abbiamo ricevuto nell’incontro con Papa Francesco. Sorelle Figlie di S. Giuseppe del Kenya 14 In Dialogo Novembre-Dicembre 2015 Presentazione del libro “L’impronta della carità e della dolcezza. Luigi Caburlotto” Zelarino, 26 ottobre 2015 – Gremita l’aula magna preparata per la presentazione della biografia del Beato Luigi Caburlotto, edita dalla S. Paolo e già in diffusione. I bambini della Scuola Luigi Caburlotto di Mestre, guidati dalla maestra Monica, hanno introdotto i lavori con alcuni canti. L’assemblea ha pregato insieme con un testo tratto dagli scritti del nostro Beato. Sono quindi intervenuti Madre Idangela per un saluto ai convenuti, sr Francesca ha fatto da coordinatrice presentando i relatori. Il biografo Agasso ha parlato del suo lavoro sottolineando in particolare l’attualità del pensiero educativo del Beato e il valore di testimonianza che egli rappresenta nell’oggi in particolare per i laici cristiani. Ha quindi preso la parola il Patriarca Francesco Moraglia, ed è proprio dal suo intervento che estrapoliamo qualche passaggio. Preziosità del nuovo libro. Come ho potuto già scrivere nella prefazione, ci sono almeno due importanti ordini di motivi che rendono interessante e prezioso questo documentato lavoro biografico. Innanzitutto, queste pagine rappresentano un’ideale ma anche vivissima immersione nella realtà più popolare e caratteristica di Venezia che ha indubbiamente segnato Luigi Caburlotto fin dall’infanzia, anzi fin dalle origini che lo hanno visto nascere e crescere da un padre gondoliere e una madre proveniente da una famiglia di barcaioli. Ebbene, grazie a Luigi Caburlotto, questi nostri ambienti così “tipici” - alcuni dei quali potrebbero ben entrare in quelle “periferie” esistenziali di cui ci parla spesso Papa Francesco - sono stati attraversati da una potente scintilla di santità la cui scia giunge oggi, luminosissima, sino a noi. In secondo luogo, questo libro di Agasso jr. testimonia quella straordinaria “carità pastorale” - portata avanti sempre con perseveranza ed umiltà, creatività e fedeltà assoluta - che ha connotato tutto il corso della sua vita e del suo ministero, divenendo una vera e propria benedizione per quanti ebbero modo di incontrarlo in qualche particolare versante della vita o in qualche tratto di strada o, meglio ancora restando ai termini veneziani, tra “calli” e “campielli”. Mi piace ricordare le idee-chiave che animavano Caburlotto nel campo - a lui così congeniale - dell’educazione e della formazione professionale dei ragazzi. Ecco le sue illuminate parole: “L’allievo nelle officine si prepara a diventare un laborioso artiere e quindi fino dai suoi verdi anni deve occuparsi del lavoro con impegno nell’apprendere e con alacrità nell’eseguire. Ciascuno deve gareggiare per la miglior riuscita col pensiero che più tardi per risultato otterrà un’esistenza più rispettabile e meno disagiata”. La carità e la misericordia di Caburlotto diventano qui lungimiranza sociale, progetto di rinascita personale e comunitario, prospettiva reale di progresso e promozione umana. Di ricchissimo valore e di grande significato spirituale, anche oggi, per ogni persona e per ogni vocazione - dal sacerdote al religioso e alla religiosa, dall’educatore o catechista al padre e alla madre di famiglia fino anche ai rapporti in ambito lavorativo e professionale - sono poi quelle brevissime riflessioni e raccomandazioni messe per iscritto e riunite in una Raccolta di suggerimenti nella quale, come viene spiegato in questa pubblicazione, “si rivela schiettamente l’anima dolce, umile, paziente di chi conosce la vita con tutto ciò che ha di dolori e di gioie, di chi dalla misera valle del pianto sa sollevarsi col patire fino al possesso di Dio pur restando in terra”. Consiglio a tutti - non solo alle suore ma anche ai laici, in particolare ai genitori, agli insegnanti, agli animatori di gruppi e realtà ecclesiali ed associativi, ai giovani e a tutti coloro che hanno una qualche responsabilità educativa - di andare a leggere o rileggere frequentemente queste 23 gemme. Beato Luigi Occhi vigili e indagatori, sguardo fiero e inquisitore, animo buono e combattivo, gesta semplici, piene di speranza. Amico dei poveri, difensore degli infermi, schiavo degli stupidi, aiutante dei volenterosi. Sai, Luigi, io ti conosco, Ti vedo ogni giorno, Ti vedo in ogni mio figlio, Ti vedo nei loro piccoli gesti. Sai, Luigi, se solo potessi parlarti, se solo potessi ascoltarti, se solo potessi capirti, se solo… Piero D. P. Novembre-Dicembre 2015 GUARDARE... LONTANO Per la prima volta nelle Filippine: suggestioni di sr Guidalma Z. Ho avuto la grazia di partecipare alla festa di ringraziamento per la Beatificazione di Padre Luigi in una terra lontana o, perlomeno, che io ho sempre considerato tale: le Filippine. Ho nel cuore l’eco di quel sorprendente annuncio di un Papa che viene da lontano, ma anche quella più sfruttata dai Media così lontani, così vicini! Sicuramente il viaggio aereo di oltre 18 ore ha confermato la distanza del Paese che andavo per la prima volta a visitare! A renderlo più vicino la calorosa accoglienza delle Sorelle all’aeroporto di Manila, e soprattutto, pur al debole lume della notte, quella del gruppo di bambini che, semplici e gioiosi, accompagnati dal dolce suono della chitarra ci hanno accolte con le note di “Beato Padre Luigi e di A hundred years ago. Sono bambini delle zone povere della metropoli, che, accolti presso la Comunità del nostro Noviziato a Tunasan, sono accompagnati in un cammino educativo di riscatto dalla miseria. Raggiunta Cavite-City, l’accoglienza, nella nostra Casa, è esplosa in canti di benvenute tra noi di tutte le Suore ed Aspiranti gioiosamente radunate. Nei giorni seguenti, pur brevi, ho potuto visitare l’intera opera educativo-sociale. La Scuola è frequentata da oltre 700 alunni, allora tutti presi dai preparativi per la festa di ringraziamento in onore del Beato Padre Luigi, con i loro insegnanti, genitori ed amici dell’Istituto. Per la festa sono convenute in Cavite anche comunità di Bicol e Tunasan. Rimanendo per alcuni giorni così vicina alla realtà delle nostre Sorelle filippine, ho potuto percepire il frutto della passione e dell’amore che hanno impegnato l’intera nostra famiglia religiosa nella fondazione e nel sostegno di un’opera educativa che, sul principio appariva una speranza contro ogni speranza. Hanno avuto coraggio e perseveranza tante sorelle, a partire da Madre Idangela, suor Tullia, suor Irma, suor Albertina. Anche la gente non poteva immaginare che quella zona di povertà e violenza avrebbe potuto cambiare. Eppure con la forza della fede e il sostegno di Padre Luigi è fiorito questo ‘impossibile’! La scommessa è stata vinta: un ramo rigoglioso è spuntato dall’albero ultracentenario del Carisma e sta meravigliosamente sviluppandosi in quel paese che ci appariva così incognito e lontano. Nei giorni della mia permanenza ho potuto avvicinare insegnanti, alunni, genitori e collaboratori laici, tutte persone legate fortemente alla figura di Padre Luigi per la testimonianza viva e gioiosa delle Sorelle filippine, che mostrano un forte attaccamento all’albero piantato da Padre Luigi nel “lontano” 1850. Mi ha molto toccato accompagnare la giornata-tipo: verso le 5.10, quando l’aurora sfiora appena le nubi veder sfilare silenziose e raccolte Aspiranti e Suore nella bella ed ampia cappella, fin quasi a riempirne la navata centrale, sentir innalzare le lodi mattutine, accompagnare i canti della celebrazione eucaristica sfiorando le corde dello strumento; riempie di gioia sapere che nella nostra missione filippina, i posti di formazione sono tutti coperti, che energie giovani stanno crescendo con la guida di Madre Silvia e Madre Francesca prima, di Madre Idangela ora, con il medesimo amore ed entusiasmo degli inizi. Padre Luigi continua a suscitare amore per i giovani, continua a chiamare, a donare slancio e vigore alla nostra Famiglia Religiosa! Noi, così lontane e così vicine ora, anche in Italia accogliamo le giovani religiose che giungono per conoscere da vicino la culla dell’Isituto, per lavorare con noi, per un tempo di formazione e di ritorno alla loro gente o nella missione. E’ questo il centuplo al quale il Signore si riferisce e dona a chi sa guardare lontano, sognando con Lui! Il mio, è stato solo un passare veloce in mezzo a questo centuplo e provo sentimenti di riconoscenza profonda per madre Idangela, e per tutte le sorelle che in quest’opera hanno creduto. In Dialogo 15 Carissimi Sorelle, amici e benefattori Filippine - Natale 2015 - Intorno a noi si respira il “clima Natalizio!” Nelle Filippine, il Natale inizia quando il mese termina con “bre” (da settembre!). Mi chiedo: Cos’è il Natale? perché si celebra? Rifletto sull’evento della natività e mi colpisce il racconto del cammino di Giuseppe e Maria verso Betlemme, alla ricerca di un posto dove alloggiare la notte. Questa riflessione mi ha profondamente commossa quando, qualche giorno fa, al mercato in Manila, ho incontrato Julius, un bambino povero di 10 anni, aveva fame e mendicava... Mentre stavo facendo la spesa, lui si avvicina implorando del denaro per comprare qualcosa da mangiare. Indossava una maglietta vecchia e rotta, il suo volto molto sporco e i piedi scalzi, senza ciabattine di protezione dallo sporco e da infezioni... Sentivo pietà! I suoi occhi imploranti chiedevano compassione e misericordia. Lui bussava alla porta del mio cuore come Giuseppe nella notte di Betlemme. Ho cercato di conoscere qualcosa del suo background (storia) familiare: ha 12 fratelli, il papà è già morto e la sua mamma è in prigione per un’accusa falsa. Lui non sta studiando e non ha casa, ma un tugurio di cartone e legno. Mi stringeva il cuore. Di sicuro non potevo soddisfare le sue esigenze, ma dargli del cibo per lui e i fratelli sì. Queste drammatiche situazioni ci ricordano che Natale non è solo quando i mesi terminano in”bre”. Natale è sempre, ogni volta che raggiungiamo gli altri che sono nel bisogno, e non solo quando diamo qualcosa di cui nutrirsi, ma anche quando diamo spazio di ascolto, di comprensione e di accoglienza senza pregiudizi, con animo generoso. Con questi atteggiamenti, cerchiamo di vivere il Natale accanto e in favore dei nostri fratelli più poveri. E per questo vi siamo molto riconoscenti perché vi sentiamo vicini e riconosciamo la vostra generosità nel sostenete nostra missione per raggiungere con amore e con cuore compassionevole i nostri fratelli meno fortunati. Auguriamo a tutti un Natale colmo della presenza benedicente del Signore che viene e un Nuovo Anno 2016 arricchito di misericordia e compassione! Sr. Edarlyn DelosSantos con le Figlie di San Giuseppe del Caburlotto e le famiglie povere (Filippine) 16 In Dialogo Novembre-Dicembre 2015 Volontari del fanciullo 25 anni dalla parte dei bambini (1990-2015) LA FESTA - Domenica scorsa 15 novembre 2015, l’Associazione Volontari del Fanciullo ha festeggiato i 25 anni di attività nelle sue Case Nazareth. E’ un traguardo importante per questa opera voluta e fondata da suor Licia Farinelli con lo scopo di creare un movimento di volontariato che, ispirandosi al carisma del beato Luigi Caburlotto, potesse incontrare le situazioni di sofferenza dell’infanzia. La festa è iniziata sin dal mattino con l’apertura al pubblico delle Case Nazareth, due a Chirignago, due a Spinea-Crea. I cartelloni e le fotografie, allestiti per l’occasione nelle quattro sedi, hanno offerto un panorama sullo spirito che anima l’Associazione, sulla formazione dei volontari e sulla giornata tipo in Casa Nazareth. “Se mi chiedono cos’è Casa Nazareth, io rispondo che è la casa dell’amore” queste le parole della mamma di un bambino che frequenta Casa Nazareth, che ha aggiunto espressioni di toccante riconoscenza per suor Licia e i Volontari. Particolare emozione ha suscitato poi la testimonianza di due giovani volontari, cresciuti nella famiglia di Casa Nazareth, che hanno scelto di ricambiare oggi l’amore ricevuto da bambini impegnandosi nell’Associazione. Molto significativa la presenza dei sacerdoti che negli anni hanno seguito la formazione spirituale dei Volontari e delle Superiore maggiori delle Figlie di S. Giuseppe. Per tutti l’Associazione è stata un incontro da ricordare con gioia. Don Roberto ha sottolineato come la Provvidenza si sia servita di lui e della comunità per offrire all’Associazione le due sedi di Chirignago, che dovevano essere belle perché i bambini hanno bisogno di vivere circondati dalla bellezza. Tutte le intense emozioni vissute sono state riassunte e offerte, a fine giornata, nella Santa Messa di ringraziamento e di lode al Signore. Roberta Molin,Volontaria L’importante traguardo dei 25 anni di attività, raggiunto dall’Associazione Volontari del Fanciullo, è stato celebrato, nel mese di novembre, con tre speciali appuntamenti, pensati per coinvolgere nella festa tutto il territorio in cui operano le Case Nazareth. Dal 1990 ad oggi, sono passati nelle file dell’Associazione 350 volontari che hanno seguito ben 234 bambini, dai 3 ai 14 anni. “Educare arte paziente per un futuro di speranza” Tavola Rotonda 6 novembre 2015 - Nella sala consiliare del Comune di Spinea si sono alternate tante voci per testimoniare, con l’immediatezza di chi ha vissuto l’esperienza in prima persona, gli obiettivi e i risultati raggiunti in questi anni dall’Associazione, sottolineando l’altissimo valore del Progetto Casa Nazareth come sostegno alla famiglia e ai minori che vivono situazioni di difficoltà o sofferenza. Importanti le attestazioni di fiducia e ringraziamento espresse dal Sindaco e dagli insegnanti verso suor Licia Farinelli della Congregazione delle Figlie di San Giuseppe del Caburlotto, ideatrice del Progetto, e verso tutti i volontari. Il sindaco consegna una targa a sr Licia Concerto di beneficenza “La musica aiuta e ti cambia” 20 novembre 2015 - I festeggiamenti hanno avuto un degno coronamento nelle armonie offerte dai giovani musicisti del Liceo Marco Polo di Venezia, nel Cinema Teatro Bersaglieri di Spinea. Il grande impegno profuso dall’orchestra, guidata dal direttore Paolo Favorido, ha realizzato uno spettacolo di grande coinvolgimento per il pubblico presente. Il concerto si è aperto con la delicata esecuzione delle giovani del Venice Harp Ensemble Trio, per proseguire con la partecipazione di tutta l’orchestra, formata da oltre quaranta elementi, in un repertorio articolato che ha spaziato nelle composizioni musicali dal 1600 ad oggi. Tutte le offerte raccolte sono state destinate alle attività delle Case Nazareth. Novembre-Dicembre 2015 In Dialogo 17 Grande Festa per scoprire Casa Nazareth 15 novembre 2015 - A tutta la cittadinanza è stata offerta durante la mattinata la possibilità di visitare le case di Chirignago e Crea-Spinea, soffermandosi sui momenti fondamentali della vita dell’Associazione, un’occasione per assaporare, accompagnati dai volontari, un po’ del clima familiare e gioioso con cui i bambini vengono accolti e seguiti. Nel pomeriggio si è svolta la parte più coinvolgente della festa, sia per i bambini che per gli adulti che hanno avuto la possibilità di parteciparvi. Infatti, mentre i bambini erano impegnati con i giochi organizzati dai volontari, gli adulti hanno potuto ascoltare diverse testimonianze che hanno offerto una breve ma intensa immersione nella storia dell’Associazione. La giornata si conclusa con la Santa Messa di ringraziamento concelebrata nella Chiesa parrocchiale di Chirignago da tutti i sacerdoti che hanno accompagnato l’Associazione nei 25 anni di attività. OFFERTE DIALOGO - Marcuzzo Trevisan Guerrina, S. Polo di Piave, Tv - Schoenen Gilbert, Wiesbaden, Biebrich, (Germania) Soccal Baro Rita, S. Polo di Piave, Tv. OFFERTE MISSIONE FILIPPINE - Associazione Volontari Maria di Nazaret, Pisticci, Mt - Borin Nadia, La Salute di Livenza, Ve Faccin Armodio,Vi - fam. Pompilio Luigi Sofia, S. Dorligo della Valle,Ts - Gruppo missionario, Burano,Ve - Parisi Maria, Salgareda,Tv - Parrocchie Angelo Raffaele e S. Nicolò dei Mendicoli,Ve - Peres Luigi e Angela, Spinea,Ve - Poloni Graziana, S Pietro di Feletto, Tv - Quaggiotto Lora Gruppo M.S.C., Pn - Santi Maria Teresa, Pd - Sorella di don Otello, Burano,Ve. MISSIONE KENYA - Baracetti Franco, Porcia, Pn - gruppo Maria De Pazzi, Chirignago,Ve - gruppo Missionario, Burano,Ve - in mem. Porracin Augusta, Rorai Grande, Pn - Malerba Linda, Ge - Parrocchie Angelo Raffaele e S. Nicolò dei Mendicoli, Ve - Testi Patrizia, Mestre, Ve -Treviso De Nobili Macrj,Ve 18 In Dialogo Novembre-Dicembre 2015 Ritorno a Pisticci! “Quasi” un ritorno a casa! Nel mese missionario, un gruppo affezionato della parrocchia di Pisticci (Mt), ha vivamente invitato sr Evelina a tornare. Era un desiderio coltivato a lungo e rinforzato nell’anno della beatificazione del carissimo Fondatore mons. Luigi Caburlotto. E finalmente, insieme a sr Simona, sr Evelina ha potuto tornare tra persone amate e davvero mai lontane da cuore. Ecco la sua testimonianza e un loro riscontro. Ritornare a Pisticci! Lo vedevo improbabile; ma quanto mi sarebbe piaciuto!!! Pisticci per me era diventato una serie lunghissima di volti, di sorrisi, di espressioni, di eventi vivi nel mio cuore e nella mia preghiera. Col tempo si era assottigliato il legame nome-volto, ma non i volti con le rispettive storie; questi erano ben impressi nel cuore e nella mente. Sì, ritornare a Pisticci è stato un ritornare a casa, un rituffarmi in un clima di calda e sincera accoglienza colma di affetto e di rispetto. Sono stata circondata subito da una marea di sguardi e di sorrisi che, più o meno velocemente, si rivelavano familiari. Tanti di quei volti li avevo lasciati ragazzini; li ho ritrovati adulti. Ma i loro occhi, i loro sorrisi erano gli stessi! Con quanta tenerezza ed orgoglio molti mi hanno fatto conoscere i loro figlioletti, la moglie o il marito (in molti casi miei ex alunni entrambi). La frase più sentita in questi due giorni è stata: “Oh Gesù! Suor Evelina sei proprio tu… non sei proprio cambiata!!!” “Eh! Una bugia ben detta sembra verità, rispondevo divertita, voi invece siete cambiati e come!” La cosa che più mi ha stupito è stata la profonda gratitudine che mi hanno manifestato dicendomi di aver ricevuto tanto. Certo, al Signore nulla è impossibile, neanche fare del bene attraverso lo strumento più limitato e inadatto. A Lui ogni lode e gloria! Da ciascuno di loro ho ricevuto molto più di quanto posso aver dato; di questo sono profondamente convinta. La commozione profonda che vivo ancora, dopo 12 anni,, quando ne parlo, quando emer-ge qualche ricordo, e il legamee n spirituale che sento forte con ciascuna delle persone con lee quali ho vissuto intensamentee per 15 anni, mi sembrano segno evidente che il Signore, Lui solo, ha operato cose grandi. Da parte mia continuerò a lodarlo e ringraziarlo per il dono di quei 15 anni e per il fresco dono di questo ritorno durato tre giorni, che è stato come un’immersione in un mare di semplicità, di sincerità, di fraternità, di condivisione spontanea e profonda di gioie e di pene anche molto grandi. Se il valore del tempo dipende dall’intensità dei rapporti che si vivono, quei tre brevi giorni sono stati lunghissimi! Porto, più di sempre, tutti a Gesù nella preghiera e nel ricordo colmo di affetto. A Madre Idangela, Superiora Generale della mia Famiglia Religiosa, e a Madre Francesca che ben conosce Pisticci per esserci venuta più volte, dico un grazie colmo di gratitudine per aver accolto l’invito dell’Associazione Volontari Maria di Nazaret. E come non ringraziare suor Simona che si è resa disponibile ed ha portato una ventata di fresco entusiasmo donando una testimonianza di vita più eloquente di tante parole. sr Evelina CARISSIMA SUOR EVELINA sono contento di averti rivista in quanto per il mio cammino di formazione la tua presenza come quella di suor Rosa sono state fondamentali. Cosa dirti di questa mia scelta maturata al termine della scuola media? Ho sentito dentro di me un forte desiderio di seguire Cristo affascinato anche dalla figura del mio parroco che tu ben conosci. Sicuramente la mia prima disposizione è stata quella di mettermi in ascolto e di cercare di capire cosa e chi fosse quella voce che mi chiamava. Ho intrapreso così per due anni il Seminario Minore che poi ho lasciato su consiglio del mio parroco. Comunque ho continuato in Diocesi il percorso seguito dall’Arcivescovo e altri sacerdoti, per entrare finalmente, dopo il liceo classico, nel Seminario Maggiore che attualmente frequento al 3° anno. Più avanti vado, e più mi accorgo che Dio ci ama così tanto da compiere cose a noi inspiegabili, a volte anche strane che ti lasciano perplesso, ma alla fine ti accorgi che Dio non abbandona in balia delle onde del mondo chi è davvero chiamato a seguirlo. Questo è in breve il mio cammino formativo, segnato da un forte amore per la mia parrocchia che prega incessantemente per i seminaristi, e sicuramente guidato dall’amore della mia famiglia che in mezzo a tante difficoltà ancora oggi mi guida e mi sostiene in questo ultimo tratto di strada p prima dell’ordinazione. Purtroppo m cammino è stato segnato il mio dalla perdite di mio fratello in età giov giovane che ha lasciato moglie e una bimba, è stato molto dolorom ringrazio Dio che in quel so ma mom momento di prova non ha mancato di consolarmi e di darmi form za maggiore nel seguire Lui unica med medicina ai dolori del mondo. Son contento davvero di riaverSono v ti vista perché, ripeto, per me è stat molto importante anche la stata for formazione ricevuta e l’invito fattom sin da bambino e ragazzo a tomi ser servire messa e a frequentare la par parrocchia. Spero di incontrarti n di nuovo, magari venendoti a trovar e come sempre chiedo prevare, gh ghiere per me e per le vocazioni, co che io certamente non farò cosa ma mancare per te e per le vocazioni religiose. Grazie e a risentirci. Mattia. ROMA - Istituto San Giuseppe e l’EXPONovembre-Dicembre 2015 In Dialogo 19 Gentilissima Insegnante Rosa Arcidiacono siamo lieti di informarla che la classe 2A della Scuola Secondaria di Primo Grado - Istituto Scolastico Paritario San Giuseppe del Caburlotto, ROMA (RM), iscritta nella Sezione Fiabe per bambini, Scuola Secondaria di Primo Grado del Concorso “…per mangiarti meglio!” con il Patrocinio EXPO Milano 2015, si è classificata al 3° posto con l’elaborato dal titolo: “La morale della necessità”. Siete quindi invitati alla Cerimonia di Premiazione il: 29 settembre 2015, ore 15:00 - Palazzo della Regione Lombardia LA MORALE DELLA NECESSITÀ Mentre ci congratuliamo con la Prof.ssa Arcidiacono e i suoi allievi, ci piace leggere il testo premiato. “No gli spinaci no!!” L’urlo del piccolo Luigi risuona nella cucina. Siamo alle solite, ogni verdura riscuote lo stesso successo: un bel minestrone ha l’effetto della peggiore delle punizioni. Luigi è un bambino in carne, perché si nutre di sole patatine fritte, hamburger e dolci. Davanti alla televisione le uniche cose che Luigi muove sono le manine dentro il pacco di patatine e le mascelle per masticarle. La mamma è disperata e non sa più cosa fare. Un bel giorno tutti gli alimenti presenti in cucina decidono di prendere in mano la situazione, Luigi è sempre più grasso e più pigro, bisogna assolutamente agire e anche la televisione aderisce al diabolico piano. Quando il bambino si siede con la solita busta di patatine, il televisore inizia a fare i capricci al punto che i suoi amati cartoni animati vengono continuamente interrotti. Arrabbiatissimo apre la busta di patatine, ma che succede? La busta non si apre e non cc’èè verso di aprirla. Corre in cucina per aprire l’armadio dei dolci. Lo sportello non vuole saperne di aprirsi. Luigi batte i piedi urla e si dispera, ma lo sportello rimane chiuso. Fuori gli altri bambini stanno giocando a pallone. “Tanto vale che esco” pensa e cerca di unirsi al gruppo. Ma nessuno vuole giocare con un bambino che assomiglia a una palla. Intanto la mamma incomincia a cucinare e si accorge che le patate sono diventate nere, gli hamburger si sono disfatti ed il prosciutto sa di rancido. In cambio ci sono delle verdure fresche, un bel petto di pollo e della frutta che sembra appena colta dall’albero. “Questo sì che sarebbe un buon pasto” pensa la mamma. Le ritorna alla mente la ricetta letta di recente: LASAGNE MILLE VERDURE Ingredienti: -melanzane dell’orto del vicino -spinaci di Braccio di Ferro -pepe (il carlino delle mie amiche) -olio extra vergine di oliva appena spremuto -latte Carolina latte della mucca C -pomodori siciliani ddi zio Totò Preparazione Lavare e tagliare a fette verticali le melanzane (attenzione melan a non mettere un vostro m dito nella ne padella … immaginatevi che gusto magi terribile!!!), cuoter c cere le fette in una padella per circa sette mi- nuti, aggiungere sale e un pizzico di pepe (la parte più buona è la coda arricciata, fidatevi). Lavare i pomodori e successivamente mettere la robiola in un contenitore fondo, aggiungere il latte della mucca Lilla, anche se di colore viola potrebbe fare un po’ impressione, successivamente mettere uno strato di pasta sfoglia e infine adagiare soavemente le verdure e ripetere il passaggio finché gli ingredienti non finiscono. La parte più difficile è stata compiuta come quando il supereroe salva la sua amata. L’ultimo passaggio è il seguente: coprire tutto con un foglio d’alluminio e mettere in forno a 200° per 15 minuti e.... il gioco è fatto. Sarebbe ottima accompagnata da un dolce sano, ebbene sì perché esiste anche questo tipo di dolci. La mamma fruga fra le pagine arruffate del vecchio libro di cucina, altro che programmi culinari ed intenet, l’eredità della nonna. Si materializza sotto i suoi occhi la ricetta del pancake, quale delizia e prelibatezza per il palato: PANCAKE VEGANO AI MIRTILLI Ingredienti: 70 gr farina 70 gr farina integrale 2 cucchiai di zucchero (grezzo) di canna 1 tazza di latte di mandorle 5 gr lievito in polvere 1 cucchiaio olio di girasole 20 gr acqua gassata 1 pizzico cannella 30 gr mirtilli ROMA - Istituto San Giuseppe e l’EXPO (segue da p. 19) Procedimento: Mettere i 2 tipi di farina senza creare una nube di fumo bianca e mescolare Aggiungere un agente che lo renda soffice (lievito), dolce (zucchero), profumato con una spezie che proviene dalla lontana India (cannella) e amalgamare Introdurre piano piano il bianco latte di mandorla originario della Sicilia e della frivola acqua Non dimenticate di ungere la padella con l’olio proveniente dai girasoli olandesi Versare il composto della quantità di un mestolo e cuocere a fiamma allegra per 15 minuti e poi far roteare la teglia per dorare tutte le parti del composto Servire tiepido con una cascata di mirtilli e accompagnare il dolce con una bevanda gustosa come la cioccolata calda Quantità per 2 persone Difficoltà semplice Tempo cottura 30 min. Valore nutrizionale 392 Kcal a porzione Impatto ambientale 1/5 OTTIMO Tutti gli sforzi della mamma sono però vani, all’ora di cena Luigi si siede a tavola, guarda il piatto e come sempre rifiuta tutto, ma questa sera non c’è altro e Luigi va a letto senza cena. Il giorno dopo trova il latte con le fette biscottate per colazione e anche questa volta l’armadio delle merendine non si apre. Accanto alla sua colazione una poesia elenca gli elogi del mangiar sano: Filastrocca sull’alimentazione Per una buona alimentazione si inizia dalla colazione. Latte, biscotti o cereali meglio se integrali. A ricreazione, un frutto nello stomaco mi butto. Il pranzo è arrivato finalmente ho mangiato: pasta, pane, verdura e per chiudere un po’ d’anguria. A merenda latte e cioccolata o pane burro e marmellata. Giunta è la sera, riso, pesce e verdura per cena e infine nel lettino un dolce zuccherino!! Il ragazzo non presta molta attenzione, beve il latte e va a scuola. Tutta la mattina sente brontolare il suo stomaco vuoto e spera che il pranzo della scuola lo ripaghi. Invece no, ad attenderlo c’è un bel minestrone, che fare? La fame è terribile piangere non serve a nulla e alla fine assaggia la minestra. Non è poi così male pensa e finisce il piatto convinto che la cena lo avrebbe ripagato per questo sacrificio. La cena non soddisfa le sue aspettative, ad attenderlo festose, sono disposte sul tavolo: verdure, una fettina di carne e frutta fresca. La notte è piena di incubi causati dalla fame. Passano i giorni e Luigi, senza quasi accorgersi, ha iniziato a mangiare ciò che trova nel piatto, non cerca più patatine e merendine e la televisione è tornata normale. Luigi si sorprende a voler correre e giocare. Gli altri bambini non lo prendono più in giro perché Luigi pian piano è diventato un bel bambino snello e meno capriccioso, gli alimenti in cucina decidono così di abbandonare il loro sciopero, ma promettono, in caso di necessità, di riprendere le loro attività. Luigi si sente rinato, il mondo intorno gli sorride, tutto sembra essere più leggero, decide allora di suggellare il momento con una poesia dedicata ai suoi nuovi amici, gli alimenti sani: NATURALE CONVIENE Merendine, merendine lunghe, corte: che carine! Ma se guardi, sotto, sotto c’è scritto di botto: “Conservanti.” Conservanti? No! A mangiarli non ci sto, preferisco un po’ di frutta colorata dolce, fresca e prelibata. Mele rosse, pere gialle avrei voglia di mangiarle! Oppure un po’ di miele, da far stare tutti bene, convenite che conviene! UN LIBRO PER IL FIGLIO E PER TANTI ALTRI FIGLI Ilaria e Massimo, genitori di Alessandro, allievo della classe 1^ primaria Ist. S. Giuseppe di Roma. La signora ha scritto un libro, Lettere a mio Figlio, e lo presenta e divulga, raccogliendo fondi per la ricerca medica. E’ il loro modo di accompagnare nella speranza e nell’impegno il loro bambino colpito da Distrofia Muscolare di Duchenne. Alessandro ancora cammina e corre, ma diventerà distrofico. I genitori della scuola si sono sensibilizzati e stanno sostenendo questa battaglia, come anche offrendo alla famiglia calore, vicinanza e affetto. Grazie a tutti dice Ilaria, perché ci aiutate a non permettere al male di “toglierci la capacità di sorridere e di credere nella gioia e nella serenità dei nostri figli”. FLAVIO E’ il fratellino di Alessandro che frequenta la classe 4^ Lsc ed è andato in paradiso il 9 gennaio 2015, per p una malattia rara, a 9 anni. Gli ultimi giorni era in carrozzina e, a volte, gridava: Voglio correre! La Mamma ha creato un’Associazione onlus di cui è presidente: Il Cuore grande di Flavio per raccogliere fondi per la ricerca dell’ospedale Bambino Gesù di Roma. Con l’evento che ha organizzato, ha raccolto l’equivalente di 2/3 di quanto costa il Progetto! Flavio in un tema scriveva: “Io ho paura di avere una malattia pericolosa, perché dopo tre anni di ospedale ho capito che le malattie sono pericolose. Se ne avessi una proverei a dimenticare di avercela e mi godrei ogni giorno ed ogni minuto, sperando che ci sia una cura. Avrei paura ovviamente che succeda ce a qualcun altro della mia famiglia e gli sarei vicino; non solo alla famiglia ma anche ad un’altra pers pe rsoo proverei a sostenerla per farla sentire meglio”. persona,