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LA LUCE SPLENDE DIRANDANDO LE TENEBRE

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LA LUCE SPLENDE DIRANDANDO LE TENEBRE
Dorsoduro 1690/A - VE
Novembre-Dicembre 2015 - anno 16° - n. 111
Editore: Istituto Suore Figlie di S. Giuseppe del Caburlotto, Venezia - Dir. resp. sr. Vilma Piovesana - iscr. al n. 1434 del Reg. stampa del Trib. di VE del 24.9.2002 - Stampa: TIPSE Vittorio Veneto
p.a. - Spe
p dizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 ((conv.
conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2,, D
CB TV
Poste Italiane s.p
s.p.a.
Spedizione
DCB
LA LUCE SPLENDE DIRANDANDO LE TENEBRE
L’ora in cui appare la luce vera, quella che illumina ogni
uomo, scocca quando tenebre fitte coprono la terra.
La Parola di Dio, dal trono regale, dalla destra dell’Onnipotente, si slancia sulla terra e assume la carne fragile di
un Bambino, compartecipe in tutto, tranne il peccato, della
nostra stessa fragilità.
Questo mistero è grande, incomprensibile ma carico di
consolazione e di speranza per noi.
L’ora presente può farci sentire la stessa paura degli Apostoli in balia della tempesta e dei venti, a rischio di essere
travolti dalle onde mentre Gesù dormiva “sul cuscino”. E
come loro, che lo svegliarono rimproverandolo di indifferenza, anche noi siamo tentati di scuoterlo con il nostro grido: Dove sei Signore mentre dilaga il delirio crudele della
violenza, dell’odio, dello spargimento di sangue? Dove sei
mentre avvertiamo sovvertita la civile relazione tra popoli e
sentiamo deflagrazioni di guerra ovunque? Dove sei mentre
si scuote la terra, gli uragani infuriano, si sciolgono i ghiacci, le onde e le piogge sciolgono i monti e devastano città e
popolazioni? Dove sei mentre i liberi pensatori, i “moderni”
impongono come diritto e libertà le più strane perversioni di
quanto la constatazione di migliaia di anni ha riconosciuto
“naturale”? E ancora, perché ti nascondi, Signore, mentre
nei nostri bambini si spegne lo stupore, l’innocente aprirsi
al bello, al buono, e già conoscono sorrisi di ironia, di presunzione…?
Ma Gesù non dorme. In questo Natale 2015 ripete a noi,
come ai Dodici: Perché dubitate? Non avete ancora fede?
La Porta Santa, aperta per noi, è il Cuore misericordioso
di Dio, di Gesù, che, accogliendoci, ci fa misericordiosi.
Papa Francesco ha voluto quest’anno di grazia perché rifiorisca nella Chiesa la misericordia e divenga il fiume che,
uscendo dal tempio, irrighi la terra e la risani.
Domandare il perdono - e, per farlo, occorre riconoscere
che il male che dilaga nel mondo nasce dal cuore di noi uomini, da me - e dare il perdono, senza condizioni, sempre,
come il Padre che “non si stanca mai di perdonare”: ecco
questa è la luce che può squarciare ogni tenebra.
Al chiudersi di questo 2015, come non ricordare la stella,
recentemente accesa nel firmamento dei Santi, il Beato nostro Padre Luigi Caburlotto?
In tempi non meno dei nostri segnati da precarietà, guerre,
gravi mali morali, epidemie, lutti… egli passò “asciugando
tante lacrime, lenendo tanti dolori”.
Sui suoi passi, possiamo anche noi rendere grazie a Dio
del dono di vivere in tempi in cui la luce di Cristo, faro nelle
tenebre, ci fa portatori di consolazione.
A tutti voi, carissimi Amici, con riconoscenza, augurano
di cuore un Natale di grazia e un Anno di misericordia ricevuta e donata
le Figlie di S. Giuseppe
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RICORDANDO IL DOTT. OSCAR
Il cammino di preparazione all’evento di Beatifi
ificaca
zione del nostro Padre Fondatore aveva maturato
ato
nei nostri amici volontari dell`Arcobaleno di
Speranza il bisogno di una formazione spirituale più approfondita della Parola di Dio, si
era quindi deciso un incontro di preghiera una
volta al mese in una famiglia per ascoltare e
calare la Parola nelle concrete situazioni quotidiane.
Dio è là dove l’uomo gioisce e soffre: questo il
tema del primo incontro del 20 Novembre scorso,
so, in
casa della famiglia del Dott Oscar Padua.
Il dott. Oscar è stato il primo volontario degli Amici del Caburlotto fin dal nostro
arrivo a Tagaytay nel 1994. Ha incontrato Madre Idangela e da subito, (era un giovane
medico), si è offerto di visitare e curare gratuitamente i più poveri di Buho, Maitim,
Talon. In quel tempo, in zona, non c’erano né ambulatori né ospedali.
La sera del 20 Novembre, eravamo ospiti in casa sua. Abbiamo vissuto un’atmosfera particolare che ora, dopo la sua morte, sentiamo quanto sia stata significativa:
un’accoglienza, quella di Oscar ed Evelyn aperta, gioiosa, l’ambiente sereno caldo di
amicizia vera, le riflessioni sulla Parola di Dio profonde, il confronto sul vissuto nelle
varie realtà familiari e sociali sincero, l’impegno per i poveri ancor più deciso. Il dottor
Oscar era molto attento, ascoltava tutti, apprezzava anche la più semplice proposta, il
suo consiglio pacato, saggio dava pace e sicurezza.
Una gioia profonda e serena era nel cuore di tutti quella sera quando ci siamo salutati
e già si pensava al prossimo incontro. Solo pochi minuti dopo la triste notizia: il dottor
Oscar è stato colpito da arresto cardiaco e ci ha lasciati.
Il dottor Oscar Padua però rimane tra noi, non possiamo dimenticare la sua testimonianza di vita, l’esempio di luce nel cammino di volontariato tra i più poveri. Tutti noi
siamo stati testimoni di come ha avvicinato e curato tante persone, della sua dedizione
incondizionata, della saggezza dei consigli, della disponibilità attiva verso i più bisognosi.
“Sick call” il malato chiama”! Ha vissuto le opere di misericordia spirituali e corporali con amore paziente, con premurosa gentilezza, incoraggiando ad aver sempre
fiducia e speranza nel Signore, il divino Guaritore.
Nel gruppo degli amici Arcobaleno di Speranza si distingueva per umiltà e semplicità, mitezza, giudizio sempre positivo e bontà d’animo.
Sì, è triste pensare che non sarà più qui con noi sulla terra, ma noi siamo convinti:
“La distanza non ci può separare: il suo esempio di amore fraterno e la sua solidarietà
con i più poveri è il testamento che lascia a noi amici. Oggi è con noi, vicino a noi
come medico spirituale e santo, collaboratore ed amico solidale, intercessore presso
Dio ....
Siamo vicini con la preghiera e con immensa partecipazione alla sua cara Famiglia,
alla dottoressa Evelyn e ai figli Shonlieni e Leemarvin.
Come il nostro Beato Padre Fondatore, Oscar ha vissuto una vita santa e con cuore
grande e compassionevole ha servito le persone emarginate, possa ora godere la luce e
la beatitudine della vita eterna promessa dal Signore a coloro che credono, servono e
amano come lui ha fatto per noi!
Sr Edarlyn e Suore comunità Filippine
Talità Kum:
Io ti dico Alzati
Tu sollevi alla Vita
la figlia delle lacrime
e della Fede d’un padre
nella tua Pasqua di Sangue
e di Luce
tu risollevi al Volto del Padre
umanità raggomitolata
nel grembo d’una vita sofferta
incatenata al male e al non senso
della morte.
Tu penetri nella nostra notte
e ridoni Vita e Speranza
di nuovi inizi…
In Principio… era ed È la Vita
Tu invii ad essere Testimoni
e Servi
di Luce di guarigione e chiami
chi ti segue
a risollevare la vita
a ridonare dignità.
Sr Mariagrazia Neglia
Sono tornati
alla Casa del Padre
Fratello di sr Silvia Spricigo
Sorella sr Stella Santarossa in Francia
Papà sr Grace (Kenya)
Il dottor. Oscar tra i volontari durante la visita di Madre Idangela
Dott. Oscar Padua benefattore e Volontario Associazione Arcobaleno di Speranza (Filippine)
Francesca, amica e collaboratrice per
molti anni della Comunità delle Figlie di
S. Giuseppe operante presso il Seminario Romano Maggiore.
Novembre-Dicembre 2015
In Dialogo
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Filippine - FESTA PER IL BEATO LUIGI CABURLOTTO UN EVENTO DI GRAZIA!
Noi, Figlie di S. Giuseppe nelle Filippine, in comunione con le nostre Sorelle d’Italia, Brasile e Kenya, sentiamo
ancora l’intensità delle inesprimibili
emozioni e la gioia festosa che abbiamo
sperimentato il 16 Maggio 2015 in Piazza S. Marco, Venezia, quando il nostro
amato Padre Fondatore è stato proclamato beato dalla nostra Madre Chiesa.
Ricordo ancora vividamente il momento
in cui è stato tolto il telo e il ritratto di
Padre Luigi veniva mostrato in piazza.
In un fragore di gioia abbiamo cantato
insieme l’inno: “Beato Luigi”... una forza spirituale ci univa: noi Suore, i vari
chierici presenti, i giovani, gli amici laici e collaboratori provenienti da diverse
realtà dove la nostra missione educativa
è presente. C’era una forte sensazione di
appartenenza alla Chiesa, uno spirito di
comunione con i santi nella figura del
beato Padre Luigi Caburlotto e l’universalità della chiamata alla santità.
Questo evento di grazia continua in
ogni realtà dove le Figlie di San Giuseppe sono presenti e servono, cercando di
vivere “l’ordinarietà della quotidianità
con amore straordinario” come il beato
Padre Luigi vuole da noi.
Il 6 novembre 2015, la Delegazione
filippina “Holy Family of Nazareth” ha
organizzato e celebrato la festa di ringraziamento per il grande dono di beatificazione del Padre. Durante questo
evento memorabile, abbiamo ricevuto,
quale dono speciale, la presenza amorevole e materna di Madre Idangela Del
Ben, nostra Superiora Generale, di suor
Paolina Dassie e di suor Guidalma Zamberlan. Con loro abbiamo sentito la presenza, il sostegno spirituale e morale di
tutte le Sorelle della Congregazione.
La messa pontificale di ringraziamento è stata presieduta da Sua Eminenza
Luis Antonio G. Tagle Cardinale, Arcivescovo di Manila, concelebrata da 28
sacerdoti. Insieme a noi, erano
presenti i bambini della nostra
scuola, con gli insegnanti, genitori, giovani, catechisti, religiosi dalle varie Congregazioni, laici amici e collaboratori e
una particolare partecipazione
di coloro che il nostro Padre
Luigi amava di più e considerava il decoro della Chiesa: il
gruppo di famiglie povere con i
loro figli. Lo spirito era festoso:
abbiamo sentito la comunione e
la cordialità che ci legano come comunità
educante. Tutti sentivano lo spirito ardente di appartenenza
di “figli di Dio”; e
il beato don Luigi è
come “un gondoliere
di Dio” con il cuore
pieno di misericordia
e di compassione”
che ci unisce tutti insieme per glorificare
Dio che è il nostro
Padre celeste e ci ama intensamente
come suoi figli.
Tutti abbiamo sperimentato la fede, la
speranza e la carità che il beato Padre
Luigi ha vissuto nella sua vita terrena e
la conferma della sua santità nella condivisione e nell’offerta della sua vita
servendo il Signore nei poveri e nei piccoli attraverso “l’educazione della mente e del cuore”, come abbiamo cantato
in italiano e in inglese: “Beato Padre
Luigi perché tu hai servito nei piccoli e
nei poveri Gesù Cristo il Signore. Padre e Pastore buono, amico di chi soffre,
nell’uomo incontri Cristo di Dio l’amato figlio”.
Celebrando insieme il ringraziamento
per la sua beatificazione, abbiamo sperimentato il Signore presente tra e con
noi. Ci ha profondamente commosso la
grande e convinta collaborazione di tutti
nella preparazione di questa festa e alla
celebrazione Eucaristica: con la danza
festosa e nativa di Karakol di Cavite, i
costumi Filippini colorati, la benedizione della statua e del luogo di preghiera
dedicato al nostro beato Padre Fondatore, la toccante opera teatrale sulla sua
vita di santità presentata non solo dai
nostri studenti, ma anche da ex-alunni,
genitori, insegnanti e suore.
Le celebrazioni di ringraziamento ci
hanno sfidato e incoraggiato a vivere
con amore il cammino verso la santità.
Il cardinale Tagle ci ha esortato nella
sua predica: “ad essere santi nella nostra
vita quotidiana attraverso la condivisione e il servizio fatto con amore come il
beato Padre Luigi ha saputo vivere la
carità come via alla santità, per essere
più vicino a Dio e considerando la quotidianità quale occasione di incontro,
per servire e amare il Signore. Quando
c’è l’amore, si vede tutto con amore e
si diventa gioiose, fedeli e riconoscenti.
L’amore semplifica la vita e con la carità vediamo tutto come grazia e come
dono da condividere. L’amore in Dio è
altruistico e non egocentrico. L’amore di
Dio crea, salva e santifica. Il dinamismo
d’amore sta nel perdere se stessi per il
bene e per la salvezza degli altri. Il beato don Luigi ha visto e conosciuto e risposto solo con amore alle necessità dei
fratelli durante il suo tempo. La sua vita
è un gran esempio di amore e di santità
per ciascuna di noi!”
Come “lampada splendidissima nel
tempio del Signore,” il nostro beato Padre Luigi rimane sempre vivo nei nostri
cuori e la sua santa fiamma d’amore vibrante arde in terra filippina. Questa festa dimostra il vivo patrimonio educativo e il cammino di beatitudine percorso
dal beato Padre Luigi e ci anima a formare una comunità di fede, una
comunità educante e cordiale.
Padre Luigi, “beato gondoliere
veneziano”, spingendo il remo
della gondola verso il nord Pacifico occidentale (mare delle
Filippine), tocca continuamente molte vite e ci porta vicini ai
poveri di oggi, nella Chiesa, per
servirlo in nome dell’Amore che
è da Dio!
Suor Edarlyn,
Superiora Delegata
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In Dialogo Novembre-Dicembre 2015
UNA GIORNATA INDIMENTICABILE raccontata a più voci
La festosa e tipica danza “karakol” ha
accompagnato la lunga processione offertoriale in cui sono stati offerti il pane
e il vino – portati da sr Paolina e sr Guidalma, in segno della partecipazione di
tutta la famiglia religiosa – e tanti frutti
della terra.
Il card. Tagle preside la
celebrazione eucaristica
su uno sfondo veneziano!
Preparazione di preghiera - Il 6
Novembre abbiamo celebrato la Santa
Messa di ringraziamento per la beatificazione del nostro Beato Padre Fondatore mons. Luigi Caburlotto.
Giornata indimenticabile e straordinaria per il coinvolgimento di tante
persone: genitori, bambini della Scuola, persone e amici dai bari e di località
vicine, ragazzi, sacerdoti, seminaristi,
religiosi/e. Eravamo più di 1500 persone in un’unica celebrazione di lode e di
riconoscenza!!!
La grande festa ha avuto inizio alle
7,30 con una paraliturgia… nella quale
facevano da filo conduttore i pensieri
del Beato Luigi sottolineati dalla visibilità di simboli: la Bibbia, lampada, la
croce, il riso e le bandiere dei Quattro Paesi dove vivono le Figlie di S.
Giuseppe. Un insegnante, Teacher
Joseph, ha offerto una toccante testimonianza su come l’esempio di vita
e lo spirito di Padre Luigi l’hanno
aiutato a superare le varie difficoltà
e i numerosi problemi incontrati nel
suo cammino.
Insediamento della reliquia - Al
suono del “gong”, Madre Idangela,
accompagnata da Sr. Edarlyn superiora Delegata, e scortata da candele portate da quattro sorelle, in
processione ha portato la Reliquia
del Beato Padre Luigi sul tronetto
appositamente preparato, mentre la
gente in piedi, commossa, seguiva
con profonda venerazione, tanto da
far sentire la presenza viva di Padre
Luigi in mezzo a noi.
Solenne liturgia eucaristica. E’
quindi iniziata la Santa Messa Pontificale, presieduta da sua Eminenza
il Cardinale Luis Antonio Tagle. Madre
Idangela ha rivolto un breve saluto e
ringraziamento a tutta l’Assemblea e in
particolare al Cardinale che da sempre
accompagna con paterna cura la nostra
famiglia religiosa.
Nella sua omelia il Cardinale ha sottolineato che la vita del Beato Padre Luigi
deve essere la vita delle sue Figlie: una
vita di amore per Dio e per il prossimo.
Seguendo la sua testimonianza anche
loro devono avere gli occhi per vedere i
bisogni degli altri. Il Cardinale ha anche
condiviso la gioia per la recente apertura
di una nuova nostra comunità in Bicol,
incoraggiandoci ad essere pronte per le
periferie dove l’amore ci chiama a portare il Vangelo.
Inaugurazione del Capitello dedicato al Beato Luigi Caburlotto - Dopo la
solenne Santa Messa tutti ci siamo recati
nel luogo dedicato al Beato Padre Luigi.
Il Cardinale ha benedetto la statua mentre i bambini, cantavano, danzavano lanciando fiori. La festa del mattino è stata
coronata da un’agape fraterna.
Il grande Recital - Nel pomeriggio
la festa è ripresa con un Recital dal titolo: La vita di Padre Luigi. Un recital
veramente straordinario, bellissimo che
ha percorso la biografia del Beato dalla
nascita fino alla fondazione e sviluppo
dell’Istituto.
La gente, seguiva con stupore, anzi
con entusiasmo e grande coinvolgimento.
La giornata è terminata verso le 20,00
con la cena.
Al Signore sia la lode e l`immensa riconoscenza!!!
Sr Maria Iloisa Cabantog
Sr Edarlyn, delegata per le Filippine, sr Paolina e sr Guidalma
dall’Italia, sr Tullia maestra di formazione
La Beatificazione del nostro Beato Fondatore ci ha lasciato una
profonda e forte motivazione per
un cammino di santità. E` stata una
grande occasione per lodare e ringraziare il Signore per questo dono
dato ad ogni figlia di San Giuseppe
e alla Chiesa. La santità del beato
Padre Luigi ci ricorda che ogni persona è chiamata ad essere santa in
un modo molto semplice: accettare
l’amore di Dio e testimoniarlo con
una vita di preghiera e di sacrificio;
come Maria e Giuseppe contemplare il volto di Gesù in ogni persona,
abbracciando e vivendo la missione
educativa affidataci con profonda
carità e compassione per le necessità della gente.
Il nostro Beato Fondatore, nostro
modello, ci sia protettore nel cammino di fedeltà alla vocazione che
abbiamo scelto.
Sr Maria Vidal fsgc
Novembre-Dicembre 2015
In Dialogo
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LA PRESENZA DI PADRE LUIGI SPERIMENTATA COLLABORANDO
Collaborazione, dialogo, unità nella diversità, queste parole definiscono e qualificano ciò che è accaduto il 6 novembre
2015 alla Scuola Luigi Caburlotto, nella
semplice cittadina di Amadeo. Centinaia e
centinaia di persone provenienti da diverse località, di diverse età e occupazioni,
hanno lasciato le loro attività e ignorato
per un giorno i loro guadagni personali,
per essere insieme come una famiglia che
ha un solo scopo: esaltare e magnificare
la santità nella semplicità e umiltà di un
sacerdote veneziano il Beato Padre Luigi
Caburlotto.
La giornata davvero straordinaria è iniziata con la Messa Pontificale; con il card.
Arcivescovo Luis Antonio Tagle hanno
concelebrato circa 28 sacerdoti. Diverse
centinaia di scolari, genitori, insegnanti,
lavoratori, amici, parenti e ospiti erano
superentusiasti di essere partecipi di questa festa. Per quasi tutti si trattava di un
evento unico “-in-a-blue-moon”, che probabilmente non si ripeterà. La benedizione e l’aiuto spirituale avuto in questa celebrazione sono stati una grazia immensa
e straordinaria.
La seconda parte della festa è stato lo
spettacolo teatrale di due ore che rappresentava la vita del Beato P. Luigi Caburlotto nella semplicità, umiltà, carisma e
santità. Circa un centinaio di persone sono
state impegnate in questo speciale “recital”: studenti della scuola, genitori, insegnanti, suore. Il pensiero che ci sarebbe
stato un folto pubblico faceva sentire forte
la responsabilità. Ma nulla è impossibile
se è fatto per amore. Per la preparazione si
è impegnato circa un mese e alcuni giorni per le prove, ma il risultato è stato un
successo davvero travolgente. Questo dimostra come il carisma educativo di Luigi
Caburlotto fondato sul dialogo e sulla collaborazione è fortemente radicato in tutti,
insegnanti, ragazzi e genitori. Ognuno ha
svolto il ruolo assegnato con grande dedizione, senza confronti di parti o lamenti,
solo col desiderio di condividere con gli
altri doti umane, educative, caritative e
carismatiche del Beato Padre Luigi.
La parte di ciascuno non era grande, per
alcuni solo qualche comparsa… ma che
importa? Quando ogni piccola presenza,
ogni piccolo sforzo sono accompagnati da
amore, passione, dedizione, impegno e responsabilità sicuramente tutto va bene…
e così è stato… un grande successo per la
Gloria di Dio!!!
Anche a 150 anni dalla sua morte il
Beato Padre Luigi continuerà a rimanere
presente in ciascuno di noi: la sua santità,
il suo spirito e il suo carisma vivono oggi
e per SEMPRE!!!.
Rochelle D. Baurile
direttrice della Scuola Padre Luigi
Il giorno del ringraziamento abbiamo
condiviso il dono della gioia: tutti erano
entusiasti di partecipare alla festa per la
Beatificazione di Padre Luigi. Per me e
per quelli che non avevano partecipato
alla Beatificazione del 16 Maggio è stato
come fosse questo il vero giorno. Siamo
onorate e fortunate per questa celebrazione nella nostra comunità!
I bambini sono venuti a scuola in anticipo, prima dell’orario previsto. Alle 7:30 si
sono raccolti nella grande Palestra con le
loro insegnanti. Hanno partecipato anche
loro alla paraliturgia e con una tranquillità
incredibile e mantenendo il silenzio, tanto
da sentire risuonare forte il gong di inizio
Alcuni studenti hanno portato all`altare
una croce di bambù, simbolo del popolo
filippino e della fede cristiana e quattro
candele simbolo di preghiera e venerazione. E` stata recitata la Coroncina di
Padre Luigi seguita dalle intercessioni e
dall`offerta dei simboli. Abbiamo pregato
il nostro Beato Padre per la nostra missione, per le quattro realtà della nostra
Congregazione, per tutta la comunità educante delle nostre scuole e per il popolo
filippino.
Questa preghiera si è conclusa con l’inno al Padre. E abbiamo sentito che il suo
spirito e i suoi insegnamenti sono rimasti vivi, che lui era davvero lì con noi, in
mezzo a noi.
Sr Liezel fsgc
Un genitore della scuola Padre L. Caburlotto
Sono davvero grata dell’invito, ricevuto dalle Figlie di San Giuseppe, di far parte del
Recital sulla vita e la santità di Padre Luigi Caburlotto. Ho avuto la parte di Maria Josefa
Vendramin, la prima Madre Generale delle Figlie di San Giuseppe. Un’esperienza unica
da ricordare. Ciò che ho potuto conoscere di speciale in questa persona è la sua volontà
di rinunciare ai beni (lei che era nobile) e di mettersi al servizio degli altri nell’opera che
Padre Luigi aveva iniziato a San Giovanni Decollato tra le bambine più povere. Sentiva in
cuore non soltanto che i poveri hanno bisogno di aiuto, ma che lei poteva essere d’aiuto.
Madre Josefa mi è divenuta esempio ispiratore di carità e umiltà.
Devo ammettere che quando ho iscritto mio figlio alla Scuola sapevo molto poco di
P. Luigi Caburlotto e del carisma delle Figlie di San Giuseppe. Sapevo solo che la Scuola
era una delle migliori in Cavite. Non mi sono preoccupata di conoscere di più. Come è
importante una buona educazione per il mio bambino, così è importante per me genitore una formazione spirituale. Ammiro come le Suore rispondono con fedeltà al carisma
lasciato da P. Luigi Caburlotto attraverso il progetto educativo e la testimonianza di vita.
Educando con amore creiamo un futuro migliore per i nostri figli.
Le parole non possono esprimere ciò che ho ricevuto da questa esperienza. Questa
celebrazione è stata un evento straordinario e significativo che ha cambiato la mia vita.
Lowelyn M. Rueda
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In Dialogo Novembre-Dicembre 2015
Dalla Chiesa alla Scuola a ritmo di Karakol
Subito dopo la S. Messa tutta la
gente si è recata in processione davanti alla Scuola per la solenne benedizione della statua del Beato don
Luigi Caburlotto.
E’ stato bello vedere la gente muoversi verso la Scuola danzando la
tradizionale “Karakol” in segno di
lode e di ringraziamento per la vita
del nostro Beato Padre Fondatore.
L’atmosfera era davvero paradisiaca,
confermata dal tocco delicato di un
venticello fresco. Sui volti era visibile la gioia festosa nel silenzio orante.
Mi tornava con insistenza alla
mente il brano del profeta Ezechiele:
l’acqua esce dalla porta del tempio,
e arriva fino alla caviglia, poi cresce
sempre più su come un fiume impossibile da attraversare se non a nuoto,
e lungo la riva del fiume crescono
tanti alberi da frutto con foglie verdeggianti. Così la vita del Beato Luigi:
da chierico, spesso malato, desiderava di
poter celebrare almeno una Santa Messa, ma Dio aveva un disegno diverso su
di lui, da realizzare anche attraverso le
sue Figlie, e gli ha fatto il dono di un
lungo cammino di vita. Il suo amore per
i bambini e per i ragazzi, il suo impegno
educativo hanno proiettato e proiettano
luce lontano in Italia, in Brasile, nelle
Filippine, in Kenya.
Sr Glenda Wamil
Un genitore
I nostri figli sono un dono d’amore di
Dio per noi... Il Signore ha benedetto me
e mio marito con quattro bei regali - da
nutrire, da amare, da aiutare a crescere
dando una solida formazione “Cristocentrica” per il loro futuro.
Un grande aiuto in questo è stata la
scelta di una Scuola che
avesse e condividesse la
stessa visione della vita.
Ringraziamo il Signore
per aver trovato la Scuola Luigi Caburlotto dove i
nostri figli hanno imparato
a “battere” le ali e a volare
da soli, e una seconda casa,
una casa lontana dal nido
domestico, ma sicura.
Durante la celebrazione
di ringraziamento in onore
del Beato Padre Luigi Caburlotto sono
rimasta molto colpita dalla collaborazione, dal sostegno, dall’attenzione ad ogni
bisogno di aiuto di ogni membro della
Scuola per il successo di questo straordinario evento.
Davvero niente è impossibile se ogni
persona con fiducia chiede aiuto e guida
al Signore lavorando mano nella mano
come unica famiglia.
Con grande riconoscenza benedico e
ringrazio il Signore che ha dato a noi
genitori e ai miei figli questa seconda
Casa: una casa è là dove c`è il cuore!
Una casa in cui la nostra fede si rafforza, una casa dove si creano ricordi preziosi, una casa dove crescono relazioni
di amicizia, dove vogliamo che l’amore
rimanga per sempre.
Maria Fe Del Mundo – Genitore
membro dell’Associazione Arcobaleno
CCon gli occhi dei bambini
Ci è sembrato di vivere la festa a Venezia, in Italia.Veramente tutti noi abbia
biamo sentito la Solennità della celebrazione specialmente durante la Messa Pontificale e anche prima durante la preghiera di preparazione, anch’io
c’e
c’ero! Abbiamo sentito la presenza del Padre Caburlotto tutto il giorno,
da
dall’arrivo degli ospiti fino alle fine delle celebrazioni.
L’evento ha rivelato una cosa grande: l’unione della Scuola Luigi Caburlot
lotto con le Suore Figlie di San Giuseppe.
Questo evento resterà una grande memoria specialmente per noi stude
denti dell’ultimo anno.
Lareine Rose Ambagan, cl. 6^ Elementare
Novembre-Dicembre 2015
In Dialogo
7
UN GRANDE RECITAL:
il Beato Luigi
Confessioni vere dietro la ribalta a proposito del Recital
Fin dall’annuncio della beatificazione di Padre Luigi Caburlotto abbiamo
immaginato una rappresentazione teatrale.
Qualche prova nel Natale 2014 ci ha incoraggiato. Occorreva “partire”:
stendere un copione, un lavoro arduo perché avevo a disposizione solo un
fumetto sulla vita e sapevo che il testo è la base della buona riuscita. Una
sfida per me. Ho lavorato intensamente, ho fatto leggere e “criticare” il mio
lavoro, mi sono documentata sulla cultura del Veneto del XIX ... Pronto il
copione, non senza dubbi e preoccupazioni, venne la scelta dei costumi
veneziani dell’Ottocento. E ancora: come allestire il palco senza impedire i
movimenti?
I colleghi che avevano partecipato il 16 maggio alla beatificazione a Venezia potevano dare suggerimenti, fornire foto. E avremmo potuto trasportare nella nostra grande palestra addirittura scorci di quella città!
Altro rischio sicuro gli artisti! Poco tempo a disposizione, memorizzazione delle parti quasi impossibile, a meno che ci servissimo del
doppiaggio! E se ci avvalessimo di amici del settore? Pareva tutto
bene, ma addirittura un tifone ostacolò il progetto. Allora bisogna
fare da noi… e ci siamo riusciti.
A questo punto sentivo la necessità di una prova generale, per
vedere l’insieme: scene, attori, canti, danze, costumi, tempi, ecc…
Ho avuto momenti di panico, ero terrorizzata perché non sono
una professionista. Ma Padre Luigi era in mezzo a noi e ci aiutava
a raccogliere idee e proposte nuove, a collaborare, a sostenerci
a vicenda. I giorni passavano rapidissimi mentre si alternavano in
me gioia, entusiasmo, preoccupazione, coraggio… Ho provato tutto: problemi tecnici da risolvere…
oggetti da reperire, scenografie da allestire… non dormivo di notte, mi dolevano i piedi e la testa.
Finalmente la grande serata: platea affollatissima di genitori, amici, benefattori, religiosi di varie Congregazioni e poi… Madre Idangela, superiora generale, con Suor Paolina e Suor Guidalma.
Ero ansiosissima, ma mi fidavo di Padre Luigi. Si spensero le luci iniziò la musica, poi l’animazione, la
danza, i canti, la recita… tutto si svolgeva con stupenda e gioiosa naturalezza: un trionfo. Applausi e
applausi, lodi, congratulazioni!!!
La gente pensava che fossi io la brillante regista, ma non è così! Dietro le quinte c’era una comunità,
una famiglia che con me ha condiviso sforzi, ha dato sostegno, assistenza: mani attente, partecipazione attiva e tempo prezioso.
Con me erano la Suore Figlie di S. Giuseppe, insegnanti, dipendenti, genitori, alunni. Insieme abbiamo lavorato perché tutto riuscisse
al meglio. Abbiamo lavorato nello stile voluto da Padre Luigi: “fare le cose ordinarie in modo straordinario”, cioè con amore.
Maibelle Miranda - Insegnante
Echi nel cuore
La fede può spostare le montagne – quasi un miracolo
Era il maggio 2007 quando ho messo il piede nella Scuola Luigi Caburlotto. Giovane com’ero, non avevo idea di quello che
mi aspettava. Il mio unico pensiero ed obiettivo era di lavorare per
sostenere la vita della mia famiglia essendo io il più grande dei fratelli.
In quel tempo il mondo dell`insegnamento era qualcosa di totalmente
nuovo per me. Bambini dai comportamenti diversi per carattere e per
situazioni familiari, colleghi con una prospettiva diversa della vita… I
miei primi cinque mesi di insegnamento sono stati un disastro totale.
“Sono entrato tra i stacanovisti jungleof” ero solito dire.
Presentazione di progetti, incontri, attività varie mi avevano scoraggiato e stavo quasi pensando di rinunciare, ma improvvisamente ho trovato la gemma più preziosa, il più delizioso piatto nel menù e la stella
più luminosa nel cielo: la biografia di P. Luigi Caburlotto.
Joseph Natanauan, Insegnante
Un bel gruppo rappresentativo del Terz’Ordine dei Servi di Maria
8
In Dialogo Novembre-Dicembre 2015
IL NOSTRO “TATAY” (PAPÀ) PADRE LUIGI
A lunga distanza, appena
ci vedono, corrono incontro
festosi e ci abbracciano…
Hi!!! Sister!!! Sono i bambini di Sikat Ville il quartiere più povero della parrocchia. Aspettano un sorriso,
una carezza. La gente li
guarda stupita e sorpresa:
“come mai questa relazione
spontanea e affettuosa???,
non sono i bambini di Sikat
Ville”, si domandano.
E’ domenica: “Oggi possiamo venire? a che
ora?” chiedono imploranti. Il regalo più bello
e desiderato è venire a
Casa Nazaret per giocare, per cantare, per
vivere alcuni momenti di pace, di gioia che
in Sikat Ville non c’è,
mentre regnano confusione, grida, liti.
Oltre al gioco a Casa
Nazaret le Sisters raccontano la storia di
Gesù e la storia di un
amico di Gesù che voleva tanto bene ai bambini/e ai ragazzi:
Padre Luigi Caburlotto!
Ascoltano in silenzio e guardano con
occhi luccicanti le figure del fumetto:
questa è anche la loro storia, anche la
loro mamma aiuta nelle case dei più ricchi e fa la lavandaia, il papa è manovale
in qualche costruzione o porta cassette
al mercato, ma i soldi sono pochi, a volte non bastano per comprare il riso e al-
lora bisogna fare “utang” (chiedere soldi
in prestito o elemosinare).
Cantano a piena voce l’inno del Padre:
A hundred years ago… Padre Tu sei un
dono di Dio, noi ti amiamo, grazie Signore di averci dato un padre,
un fratello, un amico. Cantano
anche per la strada, a casa e a
scuola…
La parrocchia è molto popolosa: 10 quartieri, i cattolici
Altre immagini della grande festa
ssono più di 40.000. Come raggiunggerli e parlare del nuovo beato?
D’accordo con il parroco, ne parD
liamo durante le Sante Messe della
li
Domenica, in ottobre.
D
Informiamo questi nostri speciali
aamici e proponiamo, a quelli che
aamano danzare, di preparare una
ddanza che interpreti l’inno di Padre
Luigi da presentare in chiesa. L’enL
tusiasmo è alle stelle!
tu
Si organizzano da soli con Sheila, una ragazza un po’ più grande.
la
Padre Luigi ha amato Dio servendo
P
con umiltà e amore i poveri…
IIl canto e i movimenti sono
sspontanei, hanno capito e trassmettono visibilmente e chiarramente il messaggio. E dopo
la danza ancora cantano l’inno.
La gente è visibilmente comL
m
mossa e lo mostra con applaussi scroscianti. Anche a loro fa
bbene. I ragazzi sentono Padre
L
Luigi come un Papà, Padre dei
ppoveri, da lui imparano a studdiare meglio, ad aiutare in casa
nnelle cose di cui sono capaci,
aad amare e perdonare anche
qquando costa farlo.
Se chiediamo: chi è il Beato Padre
Luigi Caburlotto? rispondono: “il nostro
Tatay”.
Sr Tullia
Novembre-Dicembre 2015
In Dialogo
g
9
S. Messa di Ringraziamento in Olepolos, Kenya
I Beati e i Santi sono uomini e donne, che con la loro
fede, con la loro carità e con la loro vita danno luce alla
nostra vita... sono nostri compagni di cammino. Noi non
siamo soli: siamo circondati da una grande nuvola di testimoni che ci aiutano a tenere lo sguardo fisso su Gesù.
(Benedetto XVI).
Ci sembra di poter dire che la gente della parrocchia di
Embulbul ha imparato a conoscere
così Padre Luigi: lo hanno tutti testimoniato durante la celebrazione.
La preparazione. A partire dallo
scorso luglio, la nostra comunità si
è impegnata a condividere con i vari
gruppi della parrocchia la preparazione con momenti di preghiera e momenti di informazione perché la gente
potesse conoscere Padre Luigi. Abbiamo pensato un percorso per ogni
tipo di persone: donne cattoliche, piccole comunità di base, coro, bambini
e i ragazzi della catechesi, bimbi della
scuola...
Suor Carla e le Sorelle juniores si
sono impegnate a far conoscere Padre
Luigi a tutte queste persone... e dalla
conoscenza alla richiesta di preghiera,
il passo è stato breve.
Tanti hanno chiesto preghiere e
si univano alla nostra preghiera per
chiedere grazie per i loro cari.
Ad esempio, in una piccola comunità, una signora ha detto a tutti che
pregare il Beato Padre Luigi è davvero importante e ha confidato ai presenti che Stella, sua figlia, era malata
di meningite ed era in coma. E’ sicura
che è per intercessione di Padre Luigi che ora Stella si è ripresa, e che,
pur soffrendo ancora di qualche impedimento fisico, come la sordità, vive
una vita normale.
La festa. Domenica 22 novembre, la gente arrivava in parrocchia a frotte, sul volto di tutti era visibile la gioia di partecipare ad un evento atteso, importante e di famiglia. La liturgia è
stata curata in ogni particolare con attenzione e finezza, e con
una semplice solennità. Un gruppo di bimbi della nostra scuola
materna “Nazareth” di Olepolos, tra lo stupore di tutti, hanno
cantato l’inno a Padre Luigi in italiano, altri hanno danzato
accompagnando la celebrazione liturgica offrendo un tocco
particolare di freschezza e bellezza.
Presiedeva la celebrazione il Vescovo della nostra diocesi
di Ngong, Mons. John Oballa Owaa. Egli, fin dai mesi precedenti, ha accompagnato con interesse il cammino che le piccole comunità cristiane e i vari gruppi della parrocchia stavano facendo. Nella sua omelia ha sottolineato l’essere prete
in pienezza del Beato Luigi, la sua umiltà e umanità, il suo
zelo sacerdotale, l’amore per la sua parrocchia nonostante la
pr
recaria salute. Questo, diceprecaria
va il Vescovo, gli fu possibile
pe
perché aveva compreso i bisogn
gni della gente e cercava una
ri
risposta alla luce del Vangelo,
la trovò nell’impegno educativo per raggiungere soprattutto
i ppiù piccoli e i più vulnerabili.
Il Vescovo ha invitato la gente a constatare i frutti concreti
di quel carisma nei piccoli che
av
avevano cantato e danzato sotto
tolineando che tutto questo va
a beneficio di tutta comunità parrocchiale ed ha quindi invitato
con forza le persone a collaborare con le Suore nel servizio
educativo, un ministero importante che va condiviso e che apre
al futuro con speranza.
“Il Beato Luigi” ha detto, “è un esempio per noi sacerdoti,
un invito a vivere pienamente in nostro sacerdozio e ad essere
buoni preti seguendo le orme di Cristo; egli è stato capace di
far crescere il Regno di Dio nel servizio educativo per dare
dignità ai poveri, per farli crescere umanamente e cristianamente, contribuendo così anche ad una società positiva”.
Per noi è stata una giornata di intensi sentimenti e di grandissima gioia! Abbiamo sentito la presenza di Padre Luigi come
amico e Padre, compagno di cammino di tanti nostri fratelli
che ora hanno imparato a conoscerlo, amarlo, invocarlo.
Con tutto il cuore ringraziamo il Signore per questo grande
dono a tutta la Chiesa, che ci ricorda con forza che “L’uomo
ha bisogno di infinito, ha bisogno di Dio” (Beato Padre Luigi).
Sr Raffaella
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In Dialogo Novembre-Dicembre 2015
KENYA: ECHI A PIÙ VOCI
Congratulazioni! La celebrazione eucaristica è stata solenne e
coinvolgente. Complimenti per la buona organizzazione. Il Signore
vi benedica!
Mr Simon, coordinatore delle piccole comunità cristiane
Grazie mille! Vi siamo veramente grate per ogni cosa: per l’invito alla celebrazione, per la condivisione fraterna poi... Il Signore
benedica con abbondanza la vostra Congregazione.
Sr Clarissa delle Sorelle della Visitazione
Grazie Sister per la splendida opportunità di camminare insieme
e oggi di celebrare il Beato Luigi. Rimanete benedette dal Signore.
Mr Omoding, responsabile cori parrocchia Embulbul
Grazie Figlie di San Giuseppe! Rimanete benedette dal Signore e
dal Beato Luigi. E’ stato un grande lavoro e una grande ispirazione
coinvolgerci nella conoscenza del beato Luigi ora, nostro compagno di viaggio.
Mr Jhon Robert, presidente consiglio pastorale Embulbul
Grazie! E’ stato un giorno magnifico! Ogni cosa era ben organizzata, ci siamo sentiti accolti e in famiglia. Congratulazioni!
Mr
Grazie per avermi invitato! Ho sentito che siamo un’unica famiglia di Dio e chiamati a sostenerci l’un l’altro in ogni circostanza.
Desidero ringraziare in modo particolare per avermi dato l’opportunità di stare con la reliquia del Beato Luigi finita la celebrazione,
mi sono sentita veramente benedetta e so che continuerò a ricevere
grazie e salute. Mi sento veramente benedetta! Grazie, grazie mille
Sisters, il Signore vi benedica, continuiamo a pregare per più miracoli!
Mrs Waithaka, vice presidente donne cattoliche di Embulbul
Grazie Sisters! Mi sono sentita onorata per aver preso parte a
questa celebrazione così bella e solenne!
Mrs Gaudenzia, una parrocchiana
Grazie Sisters! Siamo felici per aver condiviso con voi questa
celebrazione di ringraziamento e benedizione per noi e per l’intera
Chiesa. Rimaniamo unite nel Signore!
Sr Mary, Dimesse Sisters
Grazie Sisters per il vostro buon lavoro nella nostra parrocchia.
Fr Ashok, parroco di Embulbul
Grazie! E’ stata una benedizione essere presente e
poter concelebrare a questa splendida santa messa di
ringraziamento. E’ stata bellissima! Complimenti per
l’organizzazione, so che è stato un lungo lavoro.... Il
Beato Luigi Caburlotto continui ad intercedere per noi
presso il Padre. Grazie.
Fr. Peter, P. Passionisti
Grazie Sisters. E’ da tanto che preghiamo insieme
Padre Luigi ogni mattina, ora in tante piccole comunità è spontaneo pregarlo e chiedere grazie a lui. Un
lavoro bellissimo, ci siamo sentiti coinvolti. La celebrazione è stata semplice e solenne, molto, molto bella!
Mr Francis, un parrocchiano
Il Beato Luigi un modello
La Santa Messa di ringraziamento per la Beatificazione di
Padre Luigi Caburlotto si è tenuta nella chiesa cattolica “Maria Madre di Dio” di Embulbul il 22 novembre 2015.
Padre Luigi è ricordato per essere il fondatore delle Figlie
di San Giuseppe, egli ha dedicato la sua vita nell’educazione
dei bambini più bisognosi e ha creduto fortemente che educare è via di evangelizzazione ed è atto di carità.
La santa messa è iniziata alle 10.00 con canti e danze durante la processione e un canto speciale presentato dai bambini
della Nazareth School di Olepolos guidati da sr Carla e sr Jecintah. Subito dopo è stata letta una breve vita di Padre Luigi
che è stata veramente ammirevole: Padre Luigi è modello per
molti cristiani anche oggi!
Il Vescovo John Oballa Owaa ha commentato in modo spirituale e toccante le letture del giorno, il suo messaggio è
stato semplice e tutti l’abbiamo compreso: anche la Madre
Generale alla fine, ha dato un saluto toccante e speciale.
Uno dei momenti importanti di quel giorno, per me, è stata
la consegna dell’immagine del Beato Luigi con la sua reliquia
a significare che lui è con noi e so che, quando lo preghiamo,
intercede per noi e il Signore, nella sua volontà, risponderà
alla nostra preghiera perché Padre Luigi è santo!
La domenica 22 novembre non è stata un giorno ordinario.
Io e molte persone che abbiamo fatto il cammino di conoscenza di Padre Luigi prima e partecipato alla celebrazione
poi, siamo state veramente toccate e benedette; è stato un
giorno emozionante che ha messo in moto un nuovo cammino che ci invita a vedere in ogni bambino la presenza di
Gesù, questo è l’insegnamento che Padre Luigi mi ha lasciato
in cuore.
Margaret (mamma Monica)
Segretaria del “Father Luigi – help self group”
(gruppo di aiutoaiuto di mamme della nostra missione)
Novembre-Dicembre 2015
KENYA: AMICI VOLONTARI,
lettera aperta
Carissimi, il gruppo di Amici
Medici per Sirima è in continuo
aumento tanto che dovrà modificare il nome dato l’incremento
numerico dei professionisti non
medici, ma paramedici e tecnici,
tutti sostenuti dallo stesso scopo che è quello di dare il proprio
tempo libero a tutela della salute
della comunità africana che gravita attorno alla Missione cattolica
di Mons. Don Elvino Ortolan e
della Direttrice Suor Margie delle Suore del Beato Caburlotto di
Venezia: Sirima, nell’alto Kenia,
a nord-ovest di Nairobi, in piena
savana, tra il monte Kenia e colline limitrofe, nella regione di Laikipia.
La settimana scorsa è tornato
il gruppo denominato autunnale, dato che da oltre 10 anni va a
trascorrere 15-20 giorni sempre in
questo periodo, fine ottobre-primi
novembre, chiamato delle “piccole piogge”. Quest’anno però di
pioggia ne è venuta giù ben poca e
tutto è secco, color giallo cinereo;
persino le acacie stanno morendo
a causa della siccità.
Siamo stati contenti del risultato medico. Abbiamo visitato
oltre 600 Kikuju che afferiscono
al St. Joseph Catholic Dispensary.
Eravamo un internista, un ostetrico-ginecologo, un pediatra e,
per quest’anno, due dentisti, uno
per settimana dato che oltre al dr.
Diego si è aggiunto il dr. Gianni
Pasqualotto, neo-entry di Bassano
del Grappa-Romano d’Ezzelino.
Essendo Sirima un centro sanitario riconosciuto dal Ministero
della Salute del Kenia come partner, l’immenso lavoro da inviare
al Centro Nazionale è stato svolto
da un avvocato (Carla), un tecnico grafico (Marco Dall’Olmo) e
da una diplomata in scienze infermieristiche: Eleonora Maccan.
Eravamo andati in 8 e siamo tornati in 7 avendo Antonia Ortolan,
sorella di don Elvino, preferito
restare un bel semestre con suo
fratello.
Il problema dentistico è stato
di una importanza enorme perché
non si deve togliere il dente al più
piccolo dolore, come sono abituati sino ad ora, ma desideriamo
che vengano curati sin dalla giovane età e alla comparsa di piccole carie sottoposti a riparazioni.
Questo ambulatorio deve essere
incrementato anche per formare
dei professionisti locali paramedici che diventerebbero portatori
di valori in questo settore. Noi
tutti volontari, benefattori di Sirima, siamo certi che questa nostra
opera di volontariato sanitario
stia creando, vista l’impossibilità di trovare medici, molte nuove professionalità paramediche a
Sirima come nel caso di Clinical
Officier: è da togliersi il cappello
per la crescita di bravura in molte
specialità, prima delle quali Catherine Mwagi che per 15 giorni
mi è stata vicina e, come ha detto
Suor Margie, è diventata un personaggio prezioso sia per ricevere
che per assistere e curare pazienti
infettivi, diabetici, ipertesi, … la
vera, brava Capo Sala.
A gennaio scenderà un gruppetto di tecnici per la costruzione
della chiesa in mattoni e a marzo
2016 il gruppo di Medici per Sirima detto Primaverile gestito da
Mauro e da Martino. Speriamo
che si aggiungano anche nuovi
dentisti.
Un cordiale abbraccio e saluto
a tutti da
Armando Sartore
In Dialogo
11
Africa,
infanzia
del mondo
di Eleonora Maccan
La mia esperienza di volontariato a Sirima è durata poco meno di due mesi. Durante questo periodo
ho abitato insieme a Sister Margie, Sister Jesusa e
Sister Consolata, persone speciali che hanno reso
questa mia esperienza indimenticabile.
Facevamo colazione insieme, dopo la preghiera
di ringraziamento, in inglese, a primo impatto ostico, ma l’ho subito imparata anch’io. Poi andavo al
Dispensario, una specie di ambulatorio che offre ai
pazienti cure di base mediche e infermieristiche ed
esami di laboratorio. A questa struttura può accedere chiunque, bambini, adulti, donne in gravidanza.
Erano presenti più figure professionali: Katherine,
clinical counsellor (come medico di base), Regina
e Bernard infermieri, Anne tecnico di laboratorio,
Mathenge cassiere e Sister Margie, infermiera e direttrice del dispensario.
La struttura è composta di due stanze dedicate alle
visite dei pazienti, consultation room, una dedicata
alle medicazioni e iniezioni, un’altra per gli esami
di laboratorio con anticamera per i prelievi, vi è poi
una stanza per stoccaggio e approvvigionamento
farmaci, l’observation room, stanza con dei letti in
caso fossero presenti pazienti critici e infine l’Mch
(Mother Child Health), l’ambulatorio dedicato alle
donne in gravidanza e ai neonati. Per una visita i
pazienti pagano un ticket di 200 Schilling (2 euro),
se necessitavano di esami (di sangue, feci, urine)
devono presentare prescrizione medica del Clinical
Counsellor e attestato di pagamento. Fatta l’analisi,
ricevono il referto che vanno a portare al Clinical
Counsellor che prescrive la terapia. Tornano quindi
alla cassa a pagare i farmaci e alla fine vanno alla
far
farmacia per recuperarli. Questo il percorso di un paziente all’interno della
cor
struttura. Qui viene offerto anche il pristr
mo soccorso, dal momento che l’ospeda più vicino sta a 50 km.
dale
I nostro Dispensario è situato in vilIl
laggio
in via di espansione a 2000 metri
lag
sul
su mare, un altopiano, arido e secco. Il
vento
è una costante ed alza molta polve
vere,
ve provocando in molti l’asma. Le
te
temperature
sono sui 25-30° C di giornoo e si abbassavano a 15-20° C di notte.
te Ottobre-dicembre è il periodo delle
piogge,
sicché per molti pomeriggi la
pio
pioggia
fino a sera provocava l’interpio
ru
ruzione
di corrente elettrica per tutto
il villaggio, quindi dovevamo munirci
di candele e torce perché non si sapeva
fino
n a quando sarebbe mancata.
(segue a pag. 12)
12
In Dialogo Novembre-Dicembre 2015
(segue da pag. 11)
I weekend non si lavorava in dispensario, salvo emergenze, quindi ci dedicavamo alla pulizia della casa, andavamo a fare le spese, perché, essendo
la prima cittadina a 50 km, non si può
andare durante la settimana.
Raccontano storie di una vita e amano vedere i Visitors, come li chiamano
loro. I Visitors sono sogni di speranza,
in questo paese in via di sviluppo; a
volte sono un’ancora a cui agganciarsi, a volte sono la curiosità di capire un
mondo diverso, a volte il desiderio di
vedere una realtà diversa. Ma i Visitors
sono anche la possibilità per mostrare la
bellezza dell’Africa, sono orgogliosi di
quel poco che c’è e lo mostrano raccontando la storia dietro quei paesaggi aridi.
Camminando per le strade si incontrano persone, tutti camminano, ogni
tanto sbuca qualche moto o Motato (il
loro pulmino che funge da autobus). La
moto è il mezzo più economico, a volte
la utilizzano come taxi con tre, quattro
persone, altre volte come porta-merci
(materassi, armadi...) tutto saldamente
legato. Difficile capire come possano
restare in equilibrio con quegli oggetti
così pesanti e grandi. Gli africani hanno
una capacità innata di sfruttare tutto ciò
che la natura o la vita mette loro a disposizione. Non si demoralizzano di fronte alle difficoltà tecnico logistiche, la
vita non è facile ma bisogna arrangiarsi
come si può. In Kenya ci sono diverse
tribù, Kikuiu, Masai, Turkana… ognuna
con caratteristiche e culture diverse. Nel
villaggio dov’ero io ci sono principalmente Kikuiu, non diversi da noi, parlano il Kikuiu, sono principalmente cattolici. Amano ballare e cantare, soprattutto
durante le messe, mettono passione in
ogni singolo suono o movimento. Ogni
volta che andavo in qualche villaggio o
in qualche chiesa con don Elvino per la
messa era un’emozione unica. Si sentiva l’allegria e la gioia di quelle persone,
andare a messa per loro è un momento
di puro piacere, l’incontro con Dio, ma
anche la possibilità di sentirsi parte di
una comunità cosa che li fa sentire bene.
E cantano, con voci maestose, ballano
sfoggiando i loro vestiti dai mille colori e sorridono, perché questa è la vita e
deve essere ringraziata. Questo mondo
diverso ha preso un angolo del mio cuore, l’esperienza che ho fatto e che auguro a tutti regala ciò di cui tu hai bisogno.
BRASILE: una sede degna per il reliquiario
del Beato Luigi Caburlotto
1
L
2
4
3
o scorso ottobre,
le comunità del Brasile hanno partecipato insieme e con gioia
all’intronizzazione del
reliquiario del Beato
Padre Luigi Caburlotto
nella Cappella di Vila
Matilde.
Scrive Madre Edna,
Superiora Provinciale:
La celebrazione eucaristica e l’intronizzazione
della reliquia fu molto
solenne. Ho consegnato la custodia della reliquia e il
documento di autentica alla Superiora della Comunità
di Vila Matilde, Ir Isabel e alla direttrice della Scuola
Ir Simone.
Il vescovo Dom Carlos dell’Arcidiocesi di São Paulo guidò la celebrazione con
semplicità e solennità.
Al termine la gente si avvicinò alla reliquia per un gesto di venerazione e di preghiera nell’accomiatarsi. Si videro grande devozione e fervore.
foto1. Madre Edna ha consegnato il documento a ir Isabel e il reliquiario a ir Simone
foto2. Il vescovo dall’altare porta
il reliquiario nella sede predisposta
foto3. Il reliquiario insediato al suo
luogo
foto4. Il trono del reliquiario sta
in una piccola cappella chiusa,
sulla parente di fronte all’altare
all’ingresso, una vetrata colorata
lo protegge
foto5. La comunità: da sx ir Conceição, ir Isabel, ir Aparecida, ir
Simone, ir Fatima, ir Maria José e
Madre Edna
5
Novembre-Dicembre 2015
In Dialogo
13
KENYA. Incontro con Papa Francesco
La celebrazione eucaristica. - 4.30 di
mattina… si parte! La pioggia torrenziale non ha avuto tregua per tutta la notte...
speriamo che il fiume vicino non sia straripato e possiamo passare! Partiamo in due
gruppi. Superato il fiume, la strada appare
piena di fango e di buche... preghiamo e
pensiamo all’incontro con il Papa.
E’ il suo primo viaggio apostolico in
terra africana, tante le aspettative, grande
la consapevolezza dell’evento e forte il
desidero di accogliere il suo messaggio di
guida, di speranza, di consolazione.
Un’ora di macchina ci porta al santuario
dei Padri della Consolata, da qui in pochi
minuti a piedi e sotto la pioggia arriviamo
al campo sportivo dell’università di Nairobi. E’ buio, ma tantissimi sono al cancello, chi dalle 2, chi dalle 3... provenienti
da tutta la nazione. La terra si è trasformata in fango scivoloso e si incolla alle scarpe, siamo talmente schiacciati che non si
può cadere ed è comunque difficile stare
in equilibrio! Fare un passo vuol dire perdere una scarpa o farla perdere al vicino,
ci si sorride, ci si guarda negli occhi che
parlano di gioia, di attesa... Passiamo così
delle ore mentre il desiderio cresce sempre più. Vari sentimenti ci attraversano:
un’attesa ricca di speranza, gioia, sorpresa per tutti questi uomini, donne, anziani,
bambini... anche piccoli piccoli. Il clima è
già di festa, nuovi volti da tutta la nazione,
tante culture, vestiti tipici… tutto, anche
il fango ci lega tra noi per aiutarci a trovare un ‘sano equilibrio’, questo clima ci
lega in uno spirito di fraternita, che non si
incrina neppure quando le guardie ci mandano indietro (roba da matti!) per rifare la
fila che ormai era un ammasso di gente...
All’apertura dei cancelli, controlli veloci ma si fanno. Ci troviamo in una marea
di gente, mentre il coro continua a cantare, i primi trovano da sedere, ma tanti,
tantissimi stanno in piedi e con l’ombrello
chiuso, ormai non servirebbe che a bagnarci a vicenda, meglio la pioggia diretta!
Poi, all’improvviso, un continuo vigheleghele (ululato africano) incredibile: è il
segno più eloquente che il Papa è qui! le
mani si alzano per salutare... è il calore
del popolo africano.
La pioggia regala dieci minuti di sosta,
giusto per la processione d’ingresso della
santa messa e poi pioggia, pioggia, pioggia... Si prega in piedi, nel fango fino alle
caviglie, sotto la pioggia... ma con grande
raccoglimento e partecipazione. Al Gloria è un’esplosione di gioia accompagnata dai vigheleghele e dall’ondeggiare delle
braccia, dal battito delle mani al ritmo del
tamburo, mani bagnate, piene di fango...
del fango di cui siamo fatti, fango da cui
Dio ci ha creato, queste stesse mani rendono lode a Dio “da lui veniamo, a lui
apparteniamo” come ci ha detto il Papa,
senza paura di questo “fango”.
Ogni parola di Papa Francesco è accompagnata da applausi: “tutti apparteniamo a Dio e siamo partecipi della grande famiglia cristiana”. Egli ha richiamato
i valori fondamentali della cultura africana: la vita famigliare, il profondo rispetto per la saggezza degli anziani, l’amore
verso i bambini... E ha ammonito a non
lasciar avanzare i nuovi deserti, creati dalla cultura dell’egoismo e dell’indifferenza
verso gli altri. Il Signore ci chiede invece
di essere missionari, uomini e donne che
irradiano verità, bellezza e la potenza del
Vangelo che trasforma la vita.
Ha anche esortato i giovani, il futuro del
Kenya, a superare le tentazioni: dire stop
alla corruzione, al tribalismo, al reclutamento facile in attività che ingannano e
fanno morire.
Durante la consacrazione si è avvertito
un silenzio profondo, colmo della presenza di Gesù, avvolgente, tangibile. Per la
comunione una vera impresa raggiungere
un sacerdote, un altro viaggio e per tanti
la delusione di non esservi arrivati, eppure i sacerdoti hanno continuato a distribuire la comunione anche mentre la gente
sfollava.
Uscendo era cessato di piovere e il fango si era fatto meno fastidioso, e in fondo per noi la pioggia è una benedizione,
quindi…
Il Papa incontra i religiosi. - Il nostro
pellegrinaggio non è finito. Ancora una
marcia di 40 minuti a piedi per raggiungere il luogo dove il Papa avrebbe incon-
trato il clero, i religiosi, le religiose ed i
seminaristi. Esce il sole che asciuga per
bene tutto il fango che portiamo addosso...
Lungo la strada si fanno conoscenze, si
condividono impressioni, si mangia qualcosa... Arriviamo al campus di una grande
scuola, altri controlli, molto più accurati.
Entriamo in un enorme tendone dove troviamo delle sedie! L’attesa ci permette di
constatare la ricchezza e la vivacità gioiosa della vita consacrata in Kenya. Ci sono
circa 160 tra istituti e società di vita apostolica femminili, con più di 5000 religiose e 600 giovani in formazione; gli istituti
maschili sono circa 60. Passano due ore
mentre l’attesa si fa “frizzante”. Poi ecco
un susseguirsi di vigheleghele. Il Papa
passa in mezzo al tendone su un tappeto
rosso lunghissimo. Abbiamo il dono di
vederlo passare accanto a noi, sembra sorpreso, meravigliato di quest’accoglienza.
Le sue parole riscaldano il cuore per
la fraternità e l’umanità tipiche di questo
Papa. Ci dà messaggi che scendono direttamente al cuore, ci parla di fedeltà di Dio
e nostra, di coerenza di vita, di misericordia, di dedizione e di testimonianza di povertà verso i più svantaggiati. Ci ricorda
con forza che l’unico nostro confronto è
Gesù e la sua croce, e che solo attraverso
la preghiera possiamo davvero conoscere
e amare.
L’incontro si conclude con il canto di
gioia del Magnificat mentre il Papa ci saluta e noi lo acclamiamo. Intanto la pioggia riprende torrenziale!
E così ci avviamo sotto la pioggia per
altri 40 minuti, ma con il cuore colmo di
gioia, ripercorrendo nella memoria ogni
attimo di questa giornata come per sigillare subito il grande dono che abbiamo ricevuto nell’incontro con Papa Francesco.
Sorelle Figlie di S. Giuseppe del Kenya
14
In Dialogo Novembre-Dicembre 2015
Presentazione del libro “L’impronta della carità
e della dolcezza. Luigi Caburlotto”
Zelarino, 26 ottobre 2015 – Gremita l’aula magna preparata
per la presentazione della biografia del Beato Luigi Caburlotto,
edita dalla S. Paolo e già in diffusione.
I bambini della Scuola Luigi Caburlotto di Mestre, guidati dalla
maestra Monica, hanno introdotto i lavori con alcuni canti. L’assemblea ha pregato insieme con un testo tratto dagli scritti del nostro Beato. Sono quindi intervenuti Madre Idangela per un saluto
ai convenuti, sr Francesca ha fatto da coordinatrice presentando
i relatori.
Il biografo Agasso ha parlato del suo lavoro sottolineando in
particolare l’attualità del pensiero educativo del Beato e il valore
di testimonianza che egli rappresenta nell’oggi in particolare per
i laici cristiani.
Ha quindi preso la parola il Patriarca Francesco Moraglia, ed è
proprio dal suo intervento che estrapoliamo qualche passaggio.
Preziosità del nuovo libro. Come
ho potuto già scrivere nella prefazione, ci sono almeno due importanti
ordini di motivi che rendono interessante e prezioso questo documentato
lavoro biografico. Innanzitutto, queste pagine rappresentano un’ideale
ma anche vivissima immersione nella
realtà più popolare e caratteristica di
Venezia che ha indubbiamente segnato Luigi Caburlotto fin dall’infanzia,
anzi fin dalle origini che lo hanno visto
nascere e crescere da un padre gondoliere e una madre proveniente
da una famiglia di barcaioli. Ebbene, grazie a Luigi Caburlotto,
questi nostri ambienti così “tipici” - alcuni dei quali potrebbero
ben entrare in quelle “periferie” esistenziali di cui ci parla spesso
Papa Francesco - sono stati attraversati da una potente scintilla di
santità la cui scia giunge oggi, luminosissima, sino a noi.
In secondo luogo, questo libro di Agasso jr. testimonia quella
straordinaria “carità pastorale” - portata avanti sempre con perseveranza ed umiltà, creatività e fedeltà assoluta - che ha connotato
tutto il corso della sua vita e del suo ministero, divenendo una
vera e propria benedizione per quanti ebbero modo di incontrarlo in qualche particolare versante della vita o in qualche tratto di
strada o, meglio ancora restando ai termini veneziani, tra “calli” e
“campielli”.
Mi piace ricordare le idee-chiave che animavano Caburlotto nel
campo - a lui così congeniale - dell’educazione e della formazione
professionale dei ragazzi. Ecco le sue illuminate parole: “L’allievo
nelle officine si prepara a diventare un laborioso artiere e quindi
fino dai suoi verdi anni deve occuparsi del lavoro con impegno
nell’apprendere e con alacrità nell’eseguire. Ciascuno deve gareggiare per la miglior riuscita col pensiero che più tardi per risultato
otterrà un’esistenza più rispettabile e meno disagiata”. La carità e
la misericordia di Caburlotto diventano qui lungimiranza sociale,
progetto di rinascita personale e comunitario, prospettiva reale di
progresso e promozione umana.
Di ricchissimo valore e di grande significato spirituale, anche
oggi, per ogni persona e per ogni vocazione - dal sacerdote al religioso e alla religiosa, dall’educatore o
catechista al padre e alla madre di famiglia fino anche ai rapporti in ambito
lavorativo e professionale - sono poi
quelle brevissime riflessioni e raccomandazioni messe per iscritto e riunite
in una Raccolta di suggerimenti nella
quale, come viene spiegato in questa
pubblicazione, “si rivela schiettamente l’anima dolce, umile, paziente di
chi conosce la vita con tutto ciò che ha
di dolori e di gioie, di chi dalla misera
valle del pianto sa sollevarsi col patire
fino al possesso di Dio pur restando in
terra”.
Consiglio a tutti - non solo alle suore
ma anche ai laici, in particolare ai genitori, agli insegnanti, agli animatori di gruppi e realtà ecclesiali
ed associativi, ai giovani e a tutti coloro che hanno una qualche
responsabilità educativa - di andare a leggere o rileggere frequentemente queste 23 gemme.
Beato Luigi
Occhi vigili e indagatori,
sguardo fiero e inquisitore,
animo buono e combattivo,
gesta semplici, piene di speranza.
Amico dei poveri,
difensore degli infermi,
schiavo degli stupidi,
aiutante dei volenterosi.
Sai, Luigi, io ti conosco,
Ti vedo ogni giorno,
Ti vedo in ogni mio figlio,
Ti vedo nei loro piccoli gesti.
Sai, Luigi, se solo potessi parlarti,
se solo potessi ascoltarti,
se solo potessi capirti,
se solo…
Piero D. P.
Novembre-Dicembre 2015
GUARDARE... LONTANO
Per la prima volta nelle Filippine: suggestioni di sr Guidalma Z.
Ho avuto la grazia di partecipare alla festa di ringraziamento per la Beatificazione
di Padre Luigi in una terra lontana o, perlomeno, che io ho sempre considerato tale:
le Filippine.
Ho nel cuore l’eco di quel sorprendente
annuncio di un Papa che viene da lontano,
ma anche quella più sfruttata dai Media
così lontani, così vicini! Sicuramente il
viaggio aereo di oltre 18 ore ha confermato la distanza del Paese che andavo per la
prima volta a visitare!
A renderlo più vicino la calorosa accoglienza delle Sorelle all’aeroporto di Manila, e soprattutto, pur al debole lume della
notte, quella del gruppo di bambini che,
semplici e gioiosi, accompagnati dal dolce
suono della chitarra ci hanno accolte con le
note di “Beato Padre Luigi e di A hundred
years ago. Sono bambini delle zone povere della metropoli, che, accolti presso la
Comunità del nostro Noviziato a Tunasan,
sono accompagnati in un cammino educativo di riscatto dalla miseria.
Raggiunta Cavite-City, l’accoglienza,
nella nostra Casa, è esplosa in canti di benvenute tra noi di tutte le Suore ed Aspiranti
gioiosamente radunate.
Nei giorni seguenti, pur brevi, ho potuto
visitare l’intera opera educativo-sociale.
La Scuola è frequentata da oltre 700 alunni, allora tutti presi dai preparativi per la
festa di ringraziamento in onore del Beato
Padre Luigi, con i loro insegnanti, genitori ed amici dell’Istituto. Per la festa sono
convenute in Cavite anche comunità di Bicol e Tunasan.
Rimanendo per alcuni giorni così vicina
alla realtà delle nostre Sorelle filippine, ho
potuto percepire il frutto della passione e
dell’amore che hanno impegnato l’intera
nostra famiglia religiosa nella fondazione
e nel sostegno di un’opera educativa che,
sul principio appariva una speranza contro ogni speranza. Hanno avuto coraggio
e perseveranza tante sorelle,
a partire da Madre Idangela,
suor Tullia, suor Irma, suor
Albertina. Anche la gente non
poteva immaginare che quella zona di povertà e violenza
avrebbe potuto cambiare. Eppure con la forza della fede e
il sostegno di Padre Luigi è
fiorito questo ‘impossibile’!
La scommessa è stata vinta:
un ramo rigoglioso è spuntato dall’albero ultracentenario
del Carisma e sta meravigliosamente sviluppandosi
in quel paese che ci appariva
così incognito e lontano.
Nei giorni della mia permanenza ho potuto avvicinare insegnanti, alunni, genitori
e collaboratori laici, tutte persone legate
fortemente alla figura di Padre Luigi per la
testimonianza viva e gioiosa delle Sorelle
filippine, che mostrano un forte attaccamento all’albero piantato da Padre Luigi
nel “lontano” 1850.
Mi ha molto toccato accompagnare la
giornata-tipo: verso le 5.10, quando l’aurora sfiora appena le nubi veder sfilare silenziose e raccolte Aspiranti e Suore nella
bella ed ampia cappella, fin quasi a riempirne la navata centrale, sentir innalzare le
lodi mattutine, accompagnare i canti della
celebrazione eucaristica sfiorando le corde
dello strumento; riempie di gioia sapere
che nella nostra missione filippina, i posti
di formazione sono tutti coperti, che energie giovani stanno crescendo con la guida
di Madre Silvia e Madre Francesca prima,
di Madre Idangela ora, con il medesimo
amore ed entusiasmo degli inizi.
Padre Luigi continua a suscitare amore
per i giovani, continua a chiamare, a donare slancio e vigore alla nostra Famiglia
Religiosa! Noi, così lontane e così vicine
ora, anche in Italia accogliamo le giovani
religiose che giungono per
conoscere da vicino la culla
dell’Isituto, per lavorare con
noi, per un tempo di formazione e di ritorno alla loro
gente o nella missione.
E’ questo il centuplo al
quale il Signore si riferisce e
dona a chi sa guardare lontano, sognando con Lui! Il
mio, è stato solo un passare veloce in mezzo a questo
centuplo e provo sentimenti
di riconoscenza profonda per
madre Idangela, e per tutte
le sorelle che in quest’opera
hanno creduto.
In Dialogo
15
Carissimi Sorelle,
amici e benefattori
Filippine - Natale 2015
- Intorno a noi si respira
il “clima Natalizio!” Nelle Filippine, il Natale inizia
quando il mese termina
con “bre” (da settembre!).
Mi chiedo: Cos’è il Natale?
perché si celebra? Rifletto
sull’evento della natività e
mi colpisce il racconto del
cammino di Giuseppe e
Maria verso Betlemme, alla
ricerca di un posto dove
alloggiare la notte. Questa
riflessione mi ha profondamente commossa quando, qualche giorno
fa, al mercato in Manila, ho incontrato Julius, un bambino povero di 10 anni, aveva
fame e mendicava... Mentre stavo facendo
la spesa, lui si avvicina implorando del denaro per comprare qualcosa da mangiare.
Indossava una maglietta vecchia e rotta,
il suo volto molto sporco e i piedi scalzi,
senza ciabattine di protezione dallo sporco e da infezioni... Sentivo pietà! I suoi
occhi imploranti chiedevano compassione
e misericordia. Lui bussava alla porta del
mio cuore come Giuseppe nella notte di
Betlemme. Ho cercato di conoscere qualcosa del suo background (storia) familiare:
ha 12 fratelli, il papà è già morto e la sua
mamma è in prigione per un’accusa falsa.
Lui non sta studiando e non ha casa, ma
un tugurio di cartone e legno. Mi stringeva
il cuore. Di sicuro non potevo soddisfare
le sue esigenze, ma dargli del cibo per lui
e i fratelli sì.
Queste drammatiche situazioni ci ricordano che Natale non è solo quando i mesi
terminano in”bre”. Natale è sempre, ogni
volta che raggiungiamo gli altri che sono
nel bisogno, e non solo quando diamo
qualcosa di cui nutrirsi, ma anche quando
diamo spazio di ascolto, di comprensione
e di accoglienza senza pregiudizi, con animo generoso.
Con questi atteggiamenti, cerchiamo
di vivere il Natale accanto e in favore dei
nostri fratelli più poveri. E per questo vi
siamo molto riconoscenti perché vi sentiamo vicini e riconosciamo la vostra generosità nel sostenete nostra missione
per raggiungere con amore e con cuore
compassionevole i nostri fratelli meno
fortunati.
Auguriamo a tutti un Natale colmo della presenza benedicente del Signore che
viene e un Nuovo Anno 2016 arricchito di
misericordia e compassione!
Sr. Edarlyn DelosSantos
con le Figlie di San Giuseppe del Caburlotto
e le famiglie povere (Filippine)
16
In Dialogo Novembre-Dicembre 2015
Volontari del fanciullo
25 anni dalla parte dei bambini (1990-2015)
LA FESTA - Domenica scorsa 15
novembre 2015, l’Associazione Volontari del Fanciullo ha festeggiato i 25
anni di attività nelle sue Case Nazareth. E’ un traguardo importante per
questa opera voluta e fondata da suor
Licia Farinelli con lo scopo di creare
un movimento di volontariato che,
ispirandosi al carisma del beato Luigi Caburlotto, potesse incontrare
le situazioni di sofferenza dell’infanzia.
La festa è iniziata sin dal mattino
con l’apertura al pubblico delle Case
Nazareth, due a Chirignago, due a Spinea-Crea. I cartelloni e le fotografie,
allestiti per l’occasione nelle quattro
sedi, hanno offerto un panorama sullo
spirito che anima l’Associazione, sulla
formazione dei volontari e sulla giornata tipo in Casa Nazareth.
“Se mi chiedono cos’è Casa Nazareth, io rispondo che è la casa dell’amore” queste le parole della mamma di
un bambino che frequenta Casa Nazareth, che ha aggiunto espressioni di
toccante riconoscenza per suor Licia
e i Volontari. Particolare emozione ha
suscitato poi la testimonianza di due
giovani volontari, cresciuti nella famiglia di Casa Nazareth, che hanno scelto
di ricambiare oggi l’amore ricevuto da
bambini impegnandosi nell’Associazione.
Molto significativa la presenza dei
sacerdoti che negli anni hanno seguito
la formazione spirituale dei Volontari
e delle Superiore maggiori delle Figlie
di S. Giuseppe. Per tutti l’Associazione
è stata un incontro da ricordare con
gioia.
Don Roberto ha sottolineato come
la Provvidenza si sia servita di lui e
della comunità per offrire all’Associazione le due sedi di Chirignago, che
dovevano essere belle perché i bambini hanno bisogno di vivere circondati
dalla bellezza.
Tutte le intense emozioni vissute
sono state riassunte e offerte, a fine
giornata, nella Santa Messa di ringraziamento e di lode al Signore.
Roberta Molin,Volontaria
L’importante traguardo dei 25 anni di attività, raggiunto dall’Associazione Volontari del Fanciullo, è stato celebrato, nel mese di novembre, con tre speciali appuntamenti, pensati per coinvolgere nella festa tutto il territorio in cui operano le Case
Nazareth. Dal 1990 ad oggi, sono passati nelle file dell’Associazione 350 volontari
che hanno seguito ben 234 bambini, dai 3 ai 14 anni.
“Educare arte paziente per un futuro di speranza”
Tavola Rotonda
6 novembre 2015 - Nella sala consiliare del Comune di Spinea si sono alternate tante voci per testimoniare, con l’immediatezza di chi ha vissuto l’esperienza in
prima persona, gli obiettivi e i risultati raggiunti
in questi anni dall’Associazione, sottolineando
l’altissimo valore del Progetto Casa Nazareth
come sostegno alla famiglia e ai minori che vivono situazioni di difficoltà o sofferenza. Importanti le attestazioni di fiducia e ringraziamento
espresse dal Sindaco e dagli insegnanti verso
suor Licia Farinelli della Congregazione delle
Figlie di San Giuseppe del Caburlotto, ideatrice
del Progetto, e verso tutti i volontari.
Il sindaco consegna una targa a sr Licia
Concerto di beneficenza “La musica aiuta e ti cambia”
20 novembre 2015 - I festeggiamenti hanno avuto un degno coronamento nelle
armonie offerte dai giovani musicisti del Liceo Marco Polo di Venezia, nel Cinema
Teatro Bersaglieri di Spinea. Il grande impegno profuso dall’orchestra, guidata dal
direttore Paolo Favorido, ha realizzato uno spettacolo di grande coinvolgimento per
il pubblico presente. Il concerto si è aperto con la delicata esecuzione delle giovani
del Venice Harp Ensemble Trio, per proseguire con la partecipazione di tutta l’orchestra, formata da oltre quaranta elementi, in un repertorio articolato che ha spaziato
nelle composizioni musicali dal 1600 ad oggi. Tutte le offerte raccolte sono state
destinate alle attività delle Case Nazareth.
Novembre-Dicembre 2015
In Dialogo
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Grande Festa per scoprire Casa Nazareth
15 novembre 2015 - A tutta la cittadinanza è stata offerta durante la
mattinata la possibilità di visitare le case di Chirignago e Crea-Spinea,
soffermandosi sui momenti fondamentali della vita dell’Associazione,
un’occasione per assaporare, accompagnati dai volontari, un po’ del clima familiare e gioioso con cui i bambini vengono accolti e seguiti.
Nel pomeriggio si è svolta la parte più coinvolgente della festa, sia per
i bambini che per gli adulti che hanno avuto la possibilità di parteciparvi.
Infatti, mentre i bambini erano impegnati con i giochi organizzati dai volontari, gli adulti hanno potuto ascoltare diverse testimonianze che hanno
offerto una breve ma intensa immersione nella storia dell’Associazione.
La giornata si conclusa con la Santa Messa di ringraziamento concelebrata nella Chiesa parrocchiale di Chirignago da tutti i sacerdoti che
hanno accompagnato l’Associazione nei 25 anni di attività.
OFFERTE DIALOGO - Marcuzzo Trevisan Guerrina, S. Polo di Piave, Tv - Schoenen Gilbert, Wiesbaden, Biebrich, (Germania) Soccal Baro Rita, S. Polo di Piave, Tv.
OFFERTE MISSIONE FILIPPINE - Associazione Volontari Maria di Nazaret, Pisticci, Mt - Borin Nadia, La Salute di Livenza, Ve Faccin Armodio,Vi - fam. Pompilio Luigi Sofia, S. Dorligo della Valle,Ts - Gruppo missionario, Burano,Ve - Parisi Maria, Salgareda,Tv - Parrocchie Angelo Raffaele e S. Nicolò dei Mendicoli,Ve - Peres Luigi e Angela, Spinea,Ve - Poloni Graziana, S Pietro di Feletto, Tv - Quaggiotto
Lora Gruppo M.S.C., Pn - Santi Maria Teresa, Pd - Sorella di don Otello, Burano,Ve.
MISSIONE KENYA - Baracetti Franco, Porcia, Pn - gruppo Maria De Pazzi, Chirignago,Ve - gruppo Missionario, Burano,Ve - in mem.
Porracin Augusta, Rorai Grande, Pn - Malerba Linda, Ge - Parrocchie Angelo Raffaele e S. Nicolò dei Mendicoli, Ve - Testi Patrizia, Mestre,
Ve -Treviso De Nobili Macrj,Ve
18
In Dialogo Novembre-Dicembre 2015
Ritorno a Pisticci!
“Quasi” un ritorno
a casa!
Nel mese missionario, un gruppo affezionato della parrocchia
di Pisticci (Mt), ha vivamente invitato sr Evelina a tornare. Era
un desiderio coltivato a lungo e rinforzato nell’anno della beatificazione del carissimo Fondatore mons. Luigi Caburlotto. E
finalmente, insieme a sr Simona, sr Evelina ha potuto tornare tra persone amate e
davvero mai lontane da cuore. Ecco la sua testimonianza e un loro riscontro.
Ritornare a Pisticci! Lo vedevo improbabile; ma quanto mi sarebbe piaciuto!!!
Pisticci per me era diventato una serie
lunghissima di volti, di sorrisi, di espressioni, di eventi vivi nel mio cuore e nella
mia preghiera. Col tempo si era assottigliato il legame nome-volto, ma non i
volti con le rispettive storie; questi erano
ben impressi nel cuore e nella mente.
Sì, ritornare a Pisticci è stato un ritornare a casa, un rituffarmi in un clima di
calda e sincera accoglienza colma di affetto e di rispetto. Sono stata circondata
subito da una marea di sguardi e di sorrisi
che, più o meno velocemente, si rivelavano familiari.
Tanti di quei volti li avevo lasciati ragazzini; li ho ritrovati adulti. Ma i loro
occhi, i loro sorrisi erano gli stessi! Con
quanta tenerezza ed orgoglio molti mi
hanno fatto conoscere i loro figlioletti, la
moglie o il marito (in molti casi miei ex
alunni entrambi).
La frase più sentita in questi due giorni
è stata: “Oh Gesù! Suor Evelina sei proprio tu… non sei proprio cambiata!!!”
“Eh! Una bugia ben detta sembra verità, rispondevo divertita, voi invece siete
cambiati e come!”
La cosa che più mi ha stupito è stata la profonda gratitudine che mi hanno manifestato dicendomi di aver ricevuto
tanto. Certo, al Signore nulla
è impossibile, neanche fare
del bene attraverso lo strumento più limitato e inadatto.
A Lui ogni lode e gloria!
Da ciascuno di loro ho ricevuto molto più di quanto posso aver dato; di questo sono
profondamente convinta.
La commozione profonda
che vivo ancora, dopo 12 anni,,
quando ne parlo, quando emer-ge qualche ricordo, e il legamee
n
spirituale che sento forte con
ciascuna delle persone con lee
quali ho vissuto intensamentee
per 15 anni, mi sembrano segno evidente
che il Signore, Lui solo, ha operato cose
grandi. Da parte mia continuerò a lodarlo
e ringraziarlo per il dono di quei 15 anni e
per il fresco dono di questo ritorno durato
tre giorni, che è stato come un’immersione in un mare di semplicità, di sincerità,
di fraternità, di condivisione spontanea e
profonda di gioie e di pene anche molto
grandi.
Se il valore del tempo dipende dall’intensità dei rapporti che si vivono, quei tre
brevi giorni sono stati lunghissimi!
Porto, più di sempre, tutti a Gesù nella
preghiera e nel ricordo colmo di affetto.
A Madre Idangela, Superiora Generale
della mia Famiglia Religiosa, e a Madre
Francesca che ben conosce Pisticci per
esserci venuta più volte, dico un grazie
colmo di gratitudine per aver accolto l’invito dell’Associazione Volontari Maria di
Nazaret.
E come non ringraziare suor Simona
che si è resa disponibile ed ha portato una
ventata di fresco entusiasmo donando
una testimonianza di vita più eloquente
di tante parole.
sr Evelina
CARISSIMA SUOR EVELINA
sono contento di averti rivista in quanto
per il mio cammino di formazione la tua
presenza come quella di suor Rosa sono
state fondamentali. Cosa dirti di questa
mia scelta maturata al termine della scuola
media? Ho sentito dentro di me un forte
desiderio di seguire Cristo affascinato anche dalla figura del mio parroco che tu ben
conosci. Sicuramente la mia prima disposizione è stata quella di mettermi in ascolto e di cercare di capire cosa e chi fosse
quella voce che mi chiamava. Ho intrapreso
così per due anni il Seminario Minore che
poi ho lasciato su consiglio del mio parroco. Comunque ho continuato in Diocesi
il percorso seguito dall’Arcivescovo e altri
sacerdoti, per entrare finalmente, dopo il
liceo classico, nel Seminario Maggiore che
attualmente frequento al 3° anno.
Più avanti vado, e più mi accorgo che Dio
ci ama così tanto da compiere cose a noi
inspiegabili, a volte anche strane che ti lasciano perplesso, ma alla fine ti accorgi che
Dio non abbandona in balia delle onde del
mondo chi è davvero chiamato a seguirlo. Questo è in breve il mio cammino formativo, segnato da un forte amore per la
mia parrocchia che prega incessantemente
per i seminaristi, e sicuramente guidato
dall’amore della mia famiglia che in mezzo
a tante difficoltà ancora oggi mi guida e mi
sostiene in questo ultimo tratto di strada
p
prima
dell’ordinazione. Purtroppo
m cammino è stato segnato
il mio
dalla perdite di mio fratello in età
giov
giovane
che ha lasciato moglie e
una bimba, è stato molto dolorom ringrazio Dio che in quel
so ma
mom
momento
di prova non ha mancato di consolarmi e di darmi form
za maggiore
nel seguire Lui unica
med
medicina
ai dolori del mondo.
Son contento davvero di riaverSono
v
ti vista
perché, ripeto, per me è
stat molto importante anche la
stata
for
formazione
ricevuta e l’invito fattom sin da bambino e ragazzo a
tomi
ser
servire
messa e a frequentare la
par
parrocchia.
Spero di incontrarti
n
di nuovo,
magari venendoti a trovar e come sempre chiedo prevare,
gh
ghiere
per me e per le vocazioni,
co che io certamente non farò
cosa
ma
mancare
per te e per le vocazioni religiose. Grazie e a risentirci.
Mattia.
ROMA - Istituto San Giuseppe e l’EXPONovembre-Dicembre 2015 In Dialogo
19
Gentilissima Insegnante Rosa Arcidiacono
siamo lieti di informarla che la classe 2A della Scuola Secondaria di Primo Grado - Istituto Scolastico Paritario San
Giuseppe del Caburlotto, ROMA (RM), iscritta nella Sezione Fiabe per bambini, Scuola Secondaria di Primo
Grado del Concorso “…per mangiarti meglio!” con il Patrocinio EXPO Milano 2015, si è classificata al 3° posto con
l’elaborato dal titolo: “La morale della necessità”.
Siete quindi invitati alla Cerimonia di Premiazione il: 29 settembre 2015, ore 15:00 - Palazzo della Regione Lombardia
LA MORALE DELLA NECESSITÀ
Mentre ci congratuliamo con la Prof.ssa
Arcidiacono e i suoi allievi, ci piace leggere il
testo premiato.
“No gli spinaci no!!” L’urlo del piccolo Luigi risuona nella cucina. Siamo alle
solite, ogni verdura riscuote lo stesso
successo: un bel minestrone ha l’effetto
della peggiore delle punizioni. Luigi è un
bambino in carne, perché si nutre di sole
patatine fritte, hamburger e dolci. Davanti
alla televisione le uniche cose che Luigi
muove sono le manine dentro il pacco di
patatine e le mascelle per masticarle. La
mamma è disperata e non sa più cosa fare.
Un bel giorno tutti gli alimenti presenti
in cucina decidono di prendere in mano
la situazione, Luigi è sempre più grasso e
più pigro, bisogna assolutamente agire e
anche la televisione aderisce al diabolico
piano. Quando il bambino si siede con la
solita busta di patatine, il televisore inizia
a fare i capricci al punto che i suoi amati
cartoni animati vengono continuamente
interrotti. Arrabbiatissimo apre la busta di
patatine, ma che succede? La busta non si
apre e non cc’èè verso di
aprirla. Corre in cucina
per aprire l’armadio dei dolci. Lo sportello non vuole saperne di aprirsi. Luigi batte
i piedi urla e si dispera, ma lo sportello
rimane chiuso.
Fuori gli altri bambini stanno giocando
a pallone. “Tanto vale che esco” pensa e
cerca di unirsi al gruppo. Ma nessuno vuole giocare con un bambino che assomiglia
a una palla. Intanto la mamma incomincia a cucinare e si accorge che le patate sono diventate nere, gli hamburger si
sono disfatti ed il prosciutto sa di rancido.
In cambio ci sono delle verdure fresche,
un bel petto di pollo e della frutta che
sembra appena colta dall’albero. “Questo
sì che sarebbe un buon pasto” pensa la
mamma. Le ritorna alla mente la ricetta
letta di recente:
LASAGNE MILLE VERDURE
Ingredienti:
-melanzane dell’orto del vicino
-spinaci di Braccio di Ferro
-pepe (il carlino delle mie amiche)
-olio extra vergine di oliva appena spremuto
-latte
Carolina
latte della mucca C
-pomodori siciliani ddi zio Totò
Preparazione
Lavare e tagliare a fette verticali le melanzane
(attenzione
melan
a non mettere
un vostro
m
dito nella
ne padella … immaginatevi
che gusto
magi
terribile!!!),
cuoter
c
cere
le fette in
una padella per
circa sette mi-
nuti, aggiungere sale e un pizzico di pepe
(la parte più buona è la coda arricciata,
fidatevi). Lavare i pomodori e successivamente mettere la robiola in un contenitore fondo, aggiungere il latte della mucca
Lilla, anche se di colore viola potrebbe
fare un po’ impressione, successivamente mettere uno strato di pasta sfoglia e
infine adagiare soavemente le verdure e
ripetere il passaggio finché gli ingredienti
non finiscono.
La parte più difficile è stata compiuta
come quando il supereroe salva la sua
amata. L’ultimo passaggio è il seguente:
coprire tutto con un foglio d’alluminio e
mettere in forno a 200° per 15 minuti e....
il gioco è fatto.
Sarebbe ottima accompagnata da un
dolce sano, ebbene sì perché esiste anche questo tipo di dolci. La mamma fruga
fra le pagine arruffate del vecchio libro di
cucina, altro che programmi culinari ed intenet, l’eredità della nonna. Si materializza
sotto i suoi occhi la ricetta del pancake,
quale delizia e prelibatezza per il palato:
PANCAKE VEGANO AI MIRTILLI
Ingredienti:
70 gr farina
70 gr farina integrale
2 cucchiai di zucchero (grezzo) di canna
1 tazza di latte di mandorle
5 gr lievito in polvere
1 cucchiaio olio di girasole
20 gr acqua gassata
1 pizzico cannella
30 gr mirtilli
ROMA - Istituto San Giuseppe e l’EXPO (segue da p. 19)
Procedimento:
Mettere i 2 tipi di farina senza creare
una nube di fumo bianca e mescolare
Aggiungere un agente che lo renda soffice (lievito), dolce (zucchero), profumato
con una spezie che proviene dalla lontana
India (cannella) e amalgamare
Introdurre piano piano il bianco latte
di mandorla originario della Sicilia e della
frivola acqua
Non dimenticate di ungere la padella
con l’olio proveniente dai girasoli olandesi
Versare il composto della quantità di un
mestolo e cuocere a fiamma allegra per
15 minuti e poi far roteare la teglia per
dorare tutte le parti del composto
Servire tiepido con una cascata di mirtilli e accompagnare il dolce con una bevanda gustosa come la cioccolata calda
Quantità per 2 persone
Difficoltà semplice
Tempo cottura 30 min.
Valore nutrizionale 392 Kcal a porzione
Impatto ambientale 1/5 OTTIMO
Tutti gli sforzi della mamma sono però
vani, all’ora di cena Luigi si siede a tavola, guarda il piatto e come sempre rifiuta
tutto, ma questa sera non c’è altro e Luigi
va a letto senza cena. Il giorno dopo trova
il latte con le fette biscottate per colazione e anche questa volta l’armadio delle
merendine non si apre. Accanto alla sua
colazione una poesia elenca gli elogi del
mangiar sano:
Filastrocca sull’alimentazione
Per una buona alimentazione
si inizia dalla colazione.
Latte, biscotti o cereali
meglio se integrali.
A ricreazione, un frutto
nello stomaco mi butto.
Il pranzo è arrivato
finalmente ho mangiato: pasta, pane,
verdura e per chiudere un po’ d’anguria.
A merenda latte e cioccolata o
pane burro e marmellata.
Giunta è la sera, riso, pesce
e verdura per cena e infine
nel lettino un dolce zuccherino!!
Il ragazzo non presta molta attenzione,
beve il latte e va a scuola. Tutta la mattina
sente brontolare il suo stomaco vuoto e
spera che il pranzo della scuola lo ripaghi.
Invece no, ad attenderlo c’è un bel minestrone, che fare? La fame è terribile piangere non serve a nulla e alla fine assaggia
la minestra. Non è poi così male pensa
e finisce il piatto convinto che la cena lo
avrebbe ripagato per questo sacrificio. La
cena non soddisfa le sue aspettative, ad
attenderlo festose, sono disposte sul tavolo: verdure, una fettina di carne e frutta
fresca. La notte è piena di incubi causati
dalla fame. Passano i giorni e Luigi, senza
quasi accorgersi, ha iniziato a mangiare
ciò che trova nel piatto, non cerca più patatine e merendine e la televisione è tornata normale. Luigi si sorprende a voler
correre e giocare. Gli altri bambini non
lo prendono più in giro perché Luigi pian
piano è diventato un bel bambino snello
e meno capriccioso, gli alimenti in cucina decidono così di abbandonare il loro
sciopero, ma promettono, in caso di necessità, di riprendere le loro attività. Luigi
si sente rinato, il mondo intorno gli sorride, tutto sembra essere più leggero, decide allora di suggellare il momento con
una poesia dedicata ai suoi nuovi amici, gli
alimenti sani:
NATURALE CONVIENE
Merendine, merendine
lunghe, corte: che carine!
Ma se guardi, sotto, sotto
c’è scritto di botto: “Conservanti.”
Conservanti?
No! A mangiarli non ci sto,
preferisco un po’ di frutta colorata
dolce, fresca e prelibata.
Mele rosse, pere gialle
avrei voglia di mangiarle!
Oppure un po’ di miele,
da far stare tutti bene,
convenite che conviene!
UN LIBRO PER IL FIGLIO E PER TANTI ALTRI FIGLI
Ilaria e Massimo, genitori di Alessandro, allievo della classe 1^ primaria Ist. S. Giuseppe di Roma. La signora ha scritto un libro, Lettere
a mio Figlio, e lo presenta e divulga, raccogliendo fondi per la ricerca
medica. E’ il loro modo di accompagnare nella speranza e nell’impegno
il loro bambino colpito da Distrofia Muscolare di Duchenne. Alessandro
ancora cammina e corre, ma diventerà distrofico.
I genitori della scuola si sono sensibilizzati e stanno sostenendo questa
battaglia, come anche offrendo alla famiglia calore, vicinanza e affetto.
Grazie a tutti dice Ilaria, perché ci aiutate a non permettere al male di
“toglierci la capacità di sorridere e di credere nella gioia e nella serenità
dei nostri figli”.
FLAVIO
E’ il fratellino di Alessandro che frequenta la classe 4^ Lsc ed è andato in paradiso il 9 gennaio 2015,
per
p una malattia rara, a 9 anni. Gli ultimi giorni era in carrozzina e, a volte, gridava: Voglio correre!
La Mamma ha creato un’Associazione onlus di cui è presidente: Il Cuore grande di Flavio per raccogliere fondi per la ricerca dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.
Con l’evento che ha organizzato, ha raccolto l’equivalente di 2/3 di quanto costa il Progetto!
Flavio in un tema scriveva: “Io ho paura di avere una malattia pericolosa, perché dopo tre anni di
ospedale ho capito che le malattie sono pericolose. Se ne avessi una proverei a dimenticare di avercela
e mi godrei ogni giorno ed ogni minuto, sperando che ci sia una cura. Avrei paura ovviamente che succeda
ce a qualcun altro della mia famiglia e gli sarei vicino; non solo alla famiglia ma anche ad un’altra
pers
pe
rsoo proverei a sostenerla per farla sentire meglio”.
persona,
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