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emozione - Dipartimento di Psicologia
LE EMOZIONI E LE EMOZIONI E LL’ESPERIENZA ESPERIENZA AFFETTIVA AFFETTIVA P f Prof.ssa Steca St DEFINIZIONI: Cosa sono le emozioni? DEFINIZIONI: Cosa sono le emozioni? COMPONENTI: Cosa costituisce un’emozione? STRUTTURA ORGANIZZAZIONE: Quali sono le STRUTTURA‐ORGANIZZAZIONE: Quali sono le emozioni e come si organizzano? ORIGINI: Dove ha luogo un’emozione? g FUNZIONI: A cosa servono le emozioni? LE EMOZIONI DEFINIZIONI LE EMOZIONI ‐ ¾Sono configurazioni di risposta complesse e organizzate, selezionate nel corso dell organizzate selezionate nel corso dell’evoluzione evoluzione per favorire l’adattamento dell’organismo all’ambiente all ambiente (Ekman, 1992; Tomkins, 1962) (Ekman, 1992; Tomkins, 1962) LE EMOZIONI SONO MECCANISMI ADATTIVI, DISPONIBILI ALL’ORGANISMO PER ADATTARSI ALLE CONTINUE SOLLECITAZIONI AMBIENTALI ALLE CONTINUE SOLLECITAZIONI AMBIENTALI LE EMOZIONI DEFINIZIONI LE EMOZIONI ‐ ¾Implicano l’integrazione di vari sistemi psicologici e fisiologici che si attivano quando le persone percepiscono che gli eventi ambientali sono per loro rilevanti (Frijda, 1988; Lazarus, 1991) LE EMOZIONI IMPLICANO UN’ELABORAZIONE LE EMOZIONI IMPLICANO UN’ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLAMBIENTE DALL’AMBIENTE LE EMOZIONI DEFINIZIONI LE EMOZIONI ‐ ¾Sono PROCESSI, e non STATI, che hanno un decorso temporale e si articolano in più componenti decorso temporale e si articolano in più componenti LE EMOZIONI SONO FENOMENI MULTICOMPONENZIALI LE EMOZIONI – COMPONENTI MECCANISMI FISIOLOGICI EVENTI EMOTIGENI VALUTAZIONE COGNITIVA “Il cuore mi batteva forte per la paura” “E’ morto un mio amico” “Quel gesto era un’offesa” MOTIVAZIONE “Ero spinto dalla rabbia” COMPORTAMENTO “L’abbracciai dalla gioia” RISPOSTE ESPRESSIVE “Arrossì per l’imbarazzo” VISSUTO SOGGETTIVO “Mi sento triste, a modo mio” LE EMOZIONI – FUNZIONI •segnalano segnalano che un evento che un evento rilevante a livello motivazionale è rilevante a livello motivazionale è accaduto e se esso è vantaggioso o svantaggioso per la persona; •attivano, deattivano o inibiscono il comportamento; •motivano particolari tipi di comportamento e di funzionamento ti ti l i ti i di t t di f i t finalizzati a risolvere situazioni problematiche; •forniscono una guida per la riorganizzazione delle priorità degli obiettivi individuali e una ricollocazione delle risorse rispetto agli obiettivi, in seguito all’accadimento di eventi rilevanti; •comunicano rapidamente agli altri che qualcosa di importante è •comunicano rapidamente agli altri che qualcosa di importante è accaduto EMOZIONI STATI DI UMORE Differiscono per: Differiscono per: •DURATA, maggiore negli stati di umore •ANTECEDENTI, spesso non specifici per gli stati ANTECEDENTI spesso non specifici per gli stati d’umore •ESPRESSIONE, spesso non specifica per gli stati ESPRESSIONE spesso non specifica per gli stati d’umore •FUNZIONI; secondo Davidson (1994) le emozioni FUNZIONI; secondo Davidson (1994) le emozioni influenzano l’azione mentre gli stati di umore influenzano soprattutto la cognizione, variando i p g , processi attentivi e valutativi degli stimoli STRUTTURA‐ORGANIZZAZIONE: Quali sono le STRUTTURA ORGANIZZAZIONE: Quali sono le emozioni e come si organizzano? MODELLI DIMENSIONALI MODELLI CATEGORIALI MODELLI DIMENSIONALI MODELLI DIMENSIONALI •Individuano dei FATTORI/DIMENSIONI che definiscono uno spazio affettivo universale all’interno del quale è possibile collocare le varie esperienze affettive •La similarità tra le emozioni è indicata dalla loro vicinanza nello spazio affettivo •La maggior parte dei modelli dimensionali ipotizza l’esistenza di due fattori principali dell’esperienza affettiva (Feldman et al., 1999) ATTIVAZIONE (AROUSAL) + VALENZA Feldman Barrett e Russell, 1998; Russell e Carroll, 1999 , + - Allarmato Eccitato Attivato Arrabbiato Lieto Infastidito F li Felice Infelice Sereno Depresso A Annoiato i t Calmo Watson e Tellegen, 1985 AFFETTIVITA’ POSITIVA AFFETTIVITA + AFFETTIVITA’ NEGATIVA + - •Le tendenze a sperimentare affetti positivi e negativi p p g variano indipendentemente •Esistono stati emotivi complessi, in cui coesistono •Esistono stati emotivi complessi in cui coesistono positività e negatività PRINCIPALE CRITICA AI MODELLI PRINCIPALE CRITICA AI MODELLI DIMENSIONALI: Non sono in grado di cogliere le differenze qualitative fondamentali differenze qualitative fondamentali tra i diversi stati emotivi Eccitato Attivato Lieto Felice Anche se collocate nello stesso quadrante, corrispondono a stati emotivi diversi emotivi diversi MODELLI CATEGORIALI MODELLI CATEGORIALI •Stati emotivi differenti sono fenomeni Stati emotivi differenti sono fenomeni qualitativamente distinti •Si individuano delle categorie discrete di emozioni che rappresentano delle emozioni che rappresentano delle “famiglie famiglie di di emozioni”, ovvero un insieme di stati emotivi fortemente in relazione tra loro che condividono fortemente in relazione tra loro che condividono un ampio numero di caratteristiche MODELLI CATEGORIALI basati sul linguaggio naturale basati su fattori biologici Modelli categoriali basati sul linguaggio naturale •Si analizza la struttura della conoscenza delle emozioni, chiedendo alle persone di raggruppare in categorie i termini che si riferiscono alle emozioni •Le ricerche hanno riscontrato una organizzazione gerarchica che includeva un livello di base composto da cinque emozioni: rabbia, paura, gioia, amore e tristezza Modelli categoriali basati su fattori biologici Modelli categoriali basati su fattori biologici •Diverse emozioni corrispondono a meccanismi biologici distinti (in particolare circuiti neurali subcorticali; Panksepp, 1994) •I circuiti neurali specifici per le varie emozioni si sono sviluppati come adattamento evolutivo alle sono sviluppati come adattamento evolutivo alle circostanze ambientali che la specie umana ha dovuto affrontare frequentemente nel corso della sua affrontare frequentemente nel corso della sua evoluzione. Ne deriva che le emozioni hanno un carattere di universalità LE TRADIZIONI DI RICERCA LA TRADIZIONE EVOLUZIONISTICA LA TRADIZIONE DEI FISIOLOGI LA TRADIZIONE COGNITIVISTA TRADIZIONE TRADIZIONE EVOLUZIONISTICA Charles Darwin, L’espressione delle , p emozioni nell’uomo e negli animali (1872) Le emozioni riflettono meccanismi biologici Le emozioni riflettono meccanismi biologici innati, evolutisi tramite la selezione naturale GLI SVILUPPI GLI SVILUPPI – LE TEORIE LE TEORIE NEOEVOLUZIONISTICHE ( (Ekman, 1992; Izard, 1992; Plutchik, 1984; Tomkins, 1984) ) ASPETTI PRINCIPALI: •Concetto di emozione primaria Concetto di emozione primaria •Distinzione tra emozione primaria e secondaria •Carattere innato e universale delle emozioni primarie •Valore adattivo e comunicativo delle emozioni •Ruolo di modulazione della cultura EMOZIONI PRIMARIE DI EMOZIONI PRIMARIE DI TOMKINS (1984): TOMKINS (1984): rabbia, interesse, disprezzo, disgusto, paura gioia vergogna sorpresa paura, gioia, vergogna, sorpresa EMOZIONI PRIMARIE DI IZARD (1977, 1991): ( , ) interesse, gioia, sorpresa, disagio, rabbia, disgusto, disprezzo, paura, vergogna, colpa EMOZIONI PRIMARIE DI PLUTCHIK (1962, 1984): gioia, accettazione, paura, sorpresa, tristezza, disgusto, rabbia, attesa EMOZIONI PRIMARIE DI EKMAN (1972, 1992): rabbia gioia tristezza paura disgusto sorpresa rabbia, gioia, tristezza, paura, disgusto, sorpresa CARA ATTER RISTICHE DISSTINTTIVE DELLLE EM MOZIO ONI PR RIMAR RIE SEGNALI ESPRESSIVI UNIVERSALI PRESENZA IN ALTRI PRIMATI DISTINTA FISIOLOGIA ANTECEDENTI DISTINTIVI E UNIVERSALI COERENZA TRA I VARI ASPETTI DELLA RISPOSTA RAPIDA INSORGENZA BREVE DURATA VALUTAZIONE COGNITIVA AUTOMATICA LE EMOZIONI – ESPRESSIONE LE EMOZIONI Stati emotivi differenti si associano Stati emotivi differenti si associano a distinte espressioni emozionali ESPRESSIONE FACCIALE ESPRESSIONE FACCIALE POSTURA TONO DELLA VOCE AZIONE Lo studio delle espressioni facciali è stata una delle maggiori fonti di conoscenza nello studio delle emozioni maggiori fonti di conoscenza nello studio delle emozioni LL’espressione espressione delle emozioni nell delle emozioni nell’uomo uomo e negli animali e negli animali (Darwin, 1872) Le espressioni facciali sono soggette alla selezione naturale durante l’evoluzione selezione naturale durante l evoluzione della specie. La selezione è dovuta al bisogno sociale comune di comunicare le proprie emozioni (felicità, paura, sorpresa….) senza bisogno di parole. Ad esempio la paura è generalmente un’emozione che annuncia un pericolo, ed è quindi utile comunicarla ad altri membri è quindi utile comunicarla ad altri membri della stessa specie RABBIA DISGUSTO PAURA FELICITA’ TRISTEZZA SORPRESA LE ESPRESSIONI FACCIALI UNIVERSALI DELLE EMOZIONI (Ekman, 1993, (Ekman, 1993, 1994) I SIGNIFICATI FISIOLOGICI DELLE EMOZIONI I SIGNIFICATI FISIOLOGICI DELLE EMOZIONI • La componente espressiva delle emozioni svolge non solo p p g importanti funzioni interpersonali e comunicative(es. Keltner et al., 1999), ma ha l’importante funzione di modificare l’i l’interfaccia sensoriale del nostro organismo con il mondo f i i l d l i il d esterno L’espressione di paura che ci si dipinge sul volto quando siamo spaventati ci permetterebbe di affrontare la minaccia percepita incrementando affrontare la minaccia percepita incrementando il campo visivo totale, rendendo gli occhi capaci di movimenti più rapidi e dando loro la possibilità di intercettare stimoli periferici Il possibilità di intercettare stimoli periferici. Il naso allargherebbe invece il suo calibro aumentando la velocità e il volume del respiro i l inalato, con una conseguente maggiore i ossigenazione del cervello (Susskind et al., 2008) • L’espressione delle emozioni è fortemente L’ i d ll i ièf influenzata da: ‐ NORME CULTURALI ‐ AMBIENTI SOCIALI IN CUI CI AMBIENTI SOCIALI IN CUI CI TROVIAMO ‐ OBIETTIVI CONTINGENTI CHE STIAMO PERSEGUENDO • Talvolta reprimiamo volontariamente l’espressione T l lt i i l t i t l’ i delle nostre emozioni (Gross e John, 1997) • Ci può essere un conflitto tra emozioni vissute e emozioni espresse (King e Emmons, 1991) i i (Ki E 1991) CRITICA ALLE EMOZIONI DI BASE: Non sono “di base” le emo ioni ma specifici Non sono “di base” le emozioni, ma specifici sottocomponenti della risposta emotiva (espressioni facciali attivazione fisiologica tendenze facciali, attivazione fisiologica, tendenze motivazionali) e i legami tra questi e le valutazioni degli stimoli ambientali (Ortony e Turner, 1990; degli stimoli ambientali (Ortony e Turner, 1990; Scherer, 1994) Es. E’ “di base” il legame tra il percepire un ostacolo e l’essere accigliato, tra il valutare che si ha la necessità di fuggire e un’accresciuta attivazione fisiologica Queste associazioni tra valutazioni dell’ambiente e sottocomponenti della risposta emotiva, danno tt ti d ll i t ti d spesso origine a un’emozione prototipica LA TRADIZIONE DEI FISIOLOGI LA PSICOFISIOLOGIA LA SICO ISIOLOGIA DELLE EMOZIONI LA NEUROPSICOLOGIA DELLE EMOZIONI METODI DI INDAGINE •Studi su animali S di i li •Misure dell’attività elettrica del cervello •Studi su pazienti con lesioni cerebrali St di i ti l i i b li •Tecniche di visualizzazione cerebrale (PET, RMF) MODELLI DERIVATI DALLE RICERCHE •Centro Centro sottocorticale unico per tutte le emozioni sottocorticale unico per tutte le emozioni •Sistema sottocorticale unico per tutte le emozioni •Dicotomia Dicotomia subcorticale (emozione) subcorticale (emozione) – corticale corticale (cognizione) •Lateralizzazione Lateralizzazione emisferica emisferica •Circuiti cerebrali complessi e specifici per tipo di emozione •Integrazione mente‐corpo‐cervello II PRIMI MODELLI PRIMI MODELLI – I PERIFERALISTI James (1884 1890) Lange (1885) James (1884, 1890), Lange (1885) L’esperienza affettiva si basa sulla percezione degli stati fisici; emozioni percezione degli stati fisici; emozioni differenti traggono origine dalla percezione dei diversi cambiamenti che i d i di i bi ti h avvengono a livello muscolare e nel sistema nervoso periferico f “Il senso comune dice che ci accade qualcosa di brutto, siamo dispiaciuti e singhiozziamo (…). [La mia ipotesi] è che ci sentiamo dispiaciuti perché piangiamo, arrabbiati perché ci accaloriamo, impauriti perché tremiamo” hé i l i i ii hé i ” (James, 1890) “Cambiamenti corporei seguono direttamente la percezione del fatto stimolante (…) e la sensazione dei cambiamenti stessi mentre si verificano è l’emozione” (James, 1884) STATO FISIOLOGICO SPECIFICO ESPERIENZA DI PAURA I PRIMI MODELLI – I CENTRALISTI Cannon (1927), Bard (1934) Il numero delle reazioni corporee non è sufficiente a spiegare la vasta gamma di sufficiente a spiegare la vasta gamma di emozioni che proviamo. Le reazioni sono spesso molto lente e talvolta non rilevabili spesso molto lente e talvolta non rilevabili dalla persona Nella determinazione dell’esperienza affettiva ll d i i d ll’ i ff i hanno un ruolo centrale i processi che hanno l luogo nel l sistema nervoso centrale i l Uno stimolo scatena simultaneamente l’attività del sistema nervoso autonomo e l’esperienza emozionale nel cervello STATO FISIOLOGICO FISIOLOGICO SPECIFICO ESPERIENZA DI PAURA ¾LA TEORIA DI CANNON Stimolo Talamo Emozione Attivazione fisiologica e modificazioni somatiche ¾LA TEORIA DI BARD Stimolo Ipotalamo Emozione Centro per la regolazione omeostatica Il CIRCUITO DI PAPEZ (1937): da un unico centro sottocorticale a un circuito sottocorticale sottocorticale a un circuito sottocorticale composto da diverse aree interconnesse per ll’elaborazione elaborazione di tutti i processi emozionali di tutti i processi emozionali Conoscere Neocorteccia Ci Cingolo l Talamo N. ant. talamo N. ant. talamo Ippocampo Ippocampo Ipotalamo Ipotalamo Stimolo Sentire Il CERVELLO UNO E TRINO DI MCLEAN (1970) ( ) Neocorteccia‐ razionale Rettiliano ‐ primitivo Limbico ‐ emotivo CRITICHE AL SISTEMA LIMBICO CRITICHE AL SISTEMA LIMBICO •Rappresenta un costrutto teorico, più che la reale organizzazione anatomica cerebrale organizzazione anatomica cerebrale •Le strutture limbiche non hanno solo connessioni interne ma anche esterne interne ma anche esterne •Il sistema limbico non media esclusivamente le funzioni emotive, ma anche alcune funzioni cognitive funzioni emotive, ma anche alcune funzioni cognitive (memoria) •Anche Anche le aree corticali sono coinvolte nelle emozioni le aree corticali sono coinvolte nelle emozioni Superamento dicotomia subcorticale corticale subcorticale‐corticale GLI SVILUPPI DELLA GLI SVILUPPI DELLA TRADIZIONE DEI FISIOLOGI PSICOFISIOLOGIA DELLE EMOZIONI • Emozioni differenti sono caratterizzate da configurazioni di attivazione autonomica distinte Le emozioni sono EVENTI MULTISISTEMA Due procedure sperimentali: 9Rievocazione di un’esperienza affettiva 9Assunzione Assunzione di specifiche di specifiche espressioni che solitamente si associano a determinate emozioni Risultati (es. Ekman et al., 1983): ‐ Il battito cardiaco aumenta Il battito cardiaco aumenta maggiormente in caso di rabbia e paura, rispetto a felicità, tristezza e disgusto di t ‐ La temperatura corporea aumenta più nella rabbia che p nella paura Il ruolo dell’amigdala (Le Doux 1995 1996) (Le Doux, 1995, 1996) • Le lesioni dell’amigdala negli animali causano una perdita della sensibilità nei confronti delle caratteristiche della sensibilità nei confronti delle caratteristiche emozionali degli stimoli, anche se il ricordo delle caratteristiche percettive resta intatto caratteristiche percettive resta intatto •L’amigdala è coinvolta sia nella valutazione degli stimoli emotivi che nell emotivi che nell’attivazione attivazione dei sistemi muscolare, dei sistemi muscolare autonomo e endocrino •LL’amigdala amigdala è interconnessa con altre regioni del cervello è interconnessa con altre regioni del cervello implicate nella risposta emozionale •L’amigdala è interconnessa con altre regioni del cervello implicate nella risposta emozionale implicate nella risposta emozionale La via rapida e la via lenta della paura CORTECCIA TALAMO AMIGDALA 9La via rapida spiega perché noi possiamo i i avere paura di qualcosa senza qualcosa senza sapere di cosa si tratta (ovvero senza averlo valutato) Lateralizzazione emisferica Lateralizzazione emisferica • Regioni frontali dell’emisfero destro ‐ stati emotivi negativi • Regioni frontali dell’emisfero sinistro ‐ stati emotivi positivi (Davidson 1992) (Davidson, 1992) Nei sorrisi “sinceri” è risultata un’attività maggiore dell’emisfero sinistro (Ekman et al., 1990) sinistro (Ekman al 1990) • Regioni frontali dell’emisfero destro ‐ ritiro/evitamento • Regioni frontali dell’emisfero sinistro ‐ Regioni frontali dell’emisfero sinistro approccio/avvicinamento (Harmon‐Jones (Harmon Jones e Allen, 1998; Heller e Allen, 1998; Heller et al., 1998) al., 1998) Persone con maggiore tendenza a sperimentare la rabbia mostrano una maggiore attività delle regioni frontali mostrano una maggiore attività delle regioni frontali dell’emisfero sinistro (Harmon‐Jones e Allen, 1998) L Lateralizzazione emisferica li i if i •Differenze individuali nell’asimmetria emisferica sono associate a tendenze croniche a sperimentare affetti associate a tenden e croniche a sperimentare affetti positivi o negativi. Individui con dominanza dell’emisfero sinistro hanno riportato più esperienze affettive positive (Tomarken p p p p ( et al., 1992) Nei neonati una maggiore attivazione frontale destra p predice uno stress maggiore in risposta alla gg p separazione dalla madre (Davidson, 1994) IL CONTRIBUTO DI CO U O DAMASIO (1994, 2003) S O ( 99 , 003) (“L’Errore di Cartesio”, 1994) L’emozione nasce dall’attività sinergica del sistema integrato mente‐cervello e corpo CERVELLO C O STIMOLO CORPO E Emozione i Atto valutativo + Conseguenze somatiche inconsapevoli Il pensiero è costituito in gran parte da immagini connotate emotivamente , la cui funzione principale è quella di anticipare le conseguenze degli eventi Nel processo di decisione ha luogo un preliminare Nel processo di decisione ha luogo un preliminare processo di selezione automatica che conduce a scartare le alternative connotate da emozioni negative Tale le alternative connotate da emozioni negative. Tale processo è reso possibile dall’esistenza di MARCATORI SOMATICI, ovvero risposte somatiche emotive che SOMATICI, ovvero risposte somatiche emotive che differenziano le opzioni in piacevoli e spiacevoli