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Ricerca sul Comparto dei costumi da bagno
Ricerca sul Comparto dei costumi da bagno 1. DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI MERCATO NAZIONALE........ 2 2 SITUAZIONE STRUTTURALE DELLA PRODUZIONE DEI COSTUMI DA BAGNO IN ITALIA ......................................................................................................... 5 3 IL MERCATO DELL’AREA TESS: SCENARIO COMPETITIVO............................ 8 4 RISULTATI DEL QUESTIONARIO.......................................................................... 15 5 CONCLUSIONI5 E PROPOSTE ................................................................................. 19 APPENDICE DI UTILITÀ............................................................................................. 22 Specializzazione degli operai ..................................................................................... 22 Imprese analizzate ...................................................................................................... 22 Imprese con meno di 10 occupati............................................................................... 23 Dimensione dei locali adibiti all’impresa................................................................... 24 Livello tecnologico.................................................................................................... 24 Fattori di competitività maggiormente sentiti ............................................................ 25 1 1. DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI MERCATO NAZIONALE 1.1 L’evoluzione del settore italiano dei costumi da bagno. All’interno della filiera del tessile - abbigliamento possiamo individuare, tra i comparti sicuramente più dinamici e attivi dell’ultimo quinquennio, quello dei costumi da bagno, tra i pochi ad aver avuto nel 2002 un fatturato in crescita. Nell’industria dei costumi da bagno operano circa 270 aziende, ovviamente non tutte lavorano con proprio marchio, ma che danno uno sbocco occupazionale a più di 3000 addetti. Nel 2001, il valore della produzione è stato di circa 500 milioni di euro, divisa tra la linea sportiva e quella fashion, tra l’altro, quest’ultima, sta mostrando un sempre più crescente trend di vendita. Nella fase di vendita al dettaglio la quota maggiore di spesa (58%) delle vendite avviene nei piccoli centri di vendita (negozi), sebbene cresca l’importanza delle catene e del franchising. Sul territorio nazionale non esistono, se non sporadicamente, punti vendita specializzati esclusivamente in costumi da bagno; infatti solitamente a tali prodotti si affianca sempre la vendita di intimo maschile e femminile completata da articoli complementari, come accessori, calze ed abbigliamento esterno. Un elemento significativo in costante aumento è quello delle catene verticali, e cioè delle formule che mettono in relazione direttamente il produttore al distributore. Alcuni operatori del settore cercano giustamente un’integrazione a valle con la creazione di negozi monomarca, in quanto la capacità di soddisfare con prontezza le esigenze del consumatore finale sta diventando un fattore strategico per il successo. 2 Come tutto il sistema moda, anche questo comparto non si sottrae alla concorrenza da parte dei paesi emergenti. L’incidenza delle importazioni sul consumo interno è passata dal 13% del 1997 al 27% nel 20015, amplificando la tensione competitiva e la fuoriuscita dal mercato degli operatori meno strutturati. E’ cresciuta soprattutto l’offerta proveniente dai paesi in via di sviluppo o di nuova industrializzazione come Tunisia, Messico, Tailandia, Croazia, la cui produzione è centrata su prodotti di fascia economica. La Cina, in particolare, ha consolidato il proprio ruolo di fornitore leader del mercato italiano esportando nel nostro paese quasi 10 milioni di costumi da bagno. La produzione qualitativamente migliore invece giunge dai paesi dell’Europa quali Francia, Austria e Germania. Anche sui principali mercati di destinazione dei prodotti italiani la concorrenza è in forte aumento soprattutto nei paesi europei dove gli operatori dei paesi terzi stanno attuando politiche di prezzi di penetrazione, peraltro estremamente aggressive. Qualche operatore italiano è presente con successo in Sudafrica e Australia, paesi che permettono di ovviare alla stagionalità tipica della produzione. La domanda interna ha continuato a privilegiare il prodotto di fascia fine e negli ultimi anni si è allargata in modo significativo al segmento “giovani” , tra i più trainanti del comparto. Dal punto di vista strutturale, il sistema produttivo del tessile-abbigliamento e in particolar modo quello dei costumi da bagno in Italia appare ancora fortemente polverizzato e si assiste ad un calo del numero di addetti per ciascuna impresa. Ciò è riconducibile a due motivazioni: 5 Pubblicazione TESS Costa del Vesuvio, Analisi dei fabbisogni professionali 3 - le aziende più piccole hanno avuto una dinamica occupazionale più favorevole,, infatti, hanno meno dipendenti e sono di più solida costituzione in termini di costo di risorse umane, viceversa si sono registrate variazioni negative nelle aziende più grandi; - sono soprattutto le imprese terziste ad assorbire l’eccesso di domanda fungendo da valvola di compensazione per il sistema industriale italiano e garantendone la flessibilità. 1.2 Punti di forza e di debolezza A livello nazionale il sistema della produzione dei costumi da bagno si caratterizza per la coesistenza di punti di forza e di debolezza6. È necessario conoscere e studiare entrambi, per definire alcuni punti determinanti per lo sviluppo delle imprese del settore. Oltre all’aspetto dell’organizzazione produttiva e commerciale, che sopra abbiamo visto, le imprese italiane impegnate nella produzione dei costumi da bagno devono gran parte della loro competitività all’elevato livello di perfezionamento e qualificazione che consente loro di soddisfare adeguatamente la domanda di mercato, adattandosi ad essa in maniera tempestiva e mostrando, così, grandi capacità di flessibilità. Dalla concentrazione delle risorse in uno specifico core business deriva, la capacità di raggiungere elevati livelli di qualità del prodotto, senza trascurare il design, che resta sempre l’elemento di maggiore differenziazione del tessile - abbigliamento italiano e che determina la creazione di valore aggiunto. Un altro punto di forza di grande importanza è l’integrità della filiera produttiva, nel senso che essa è integralmente presente nella nazione italiana, dal primo all’ultimo stadio. Da qui deriva che l’innovazione - stilistica, tecnologica, di prodotto - che si genera in un qualsiasi punto della filiera, si estende agli altri stadi con effetti di diramazione diretta. 6 Andrea Sperelli,Piccolo è meglio, Il Denaro 4 Al contrario, costituisce un elemento di debolezza il costo della manodopera diretta da cui derivano i fenomeni di delocalizzazione della produzione in Paesi dove tale costo è di gran lunga inferiore (esempio tipico: la Romania, con il polo dell’abbigliamento di Timosoara). Tuttavia, un po’ a causa delle scarse capacità di investimento delle imprese - che hanno mediamente una dimensione ridotta - un po’ perché il made in Italy che rappresenta un valore in sé, è in grado di compensare gli elevati costi dei fattori produttivi e la carenza delle infrastrutture, tali fenomeni, soprattutto per quanto riguarda i costumi da bagno, raramente vanno al di là del cosiddetto "traffico di perfezionamento passivo", che consiste nel decentramento soltanto di una o poche fasi della produzione, che comunque risultano marginali ai fini della qualità del prodotto. Questa scelta consente di risparmiare sui costi preservando, però, innovazione, qualità e servizio all’italiana. 2 SITUAZIONE STRUTTURALE DELLA PRODUZIONE DEI COSTUMI DA BAGNO IN ITALIA 2.1 L’Industria dei costumi da bagno a livello nazionale L’industria dei costumi da bagno a livello nazionale si distingue tradizionalmente per la presenza nella stragrande maggioranza dei casi da aziende di piccola e media dimensione che è legata alle origini artigianali del settore. Questa ha consentito di migliorare la flessibilità di adattamento ad un mercato le cui principali caratteristiche sono le variazioni della moda e la produzione in piccoli lotti. Recentemente, molte aziende di produzione di costumi da bagno potrebbero essere tentate di ampliare la propria rete produttiva all’estero in modo da poter beneficiare di costi di manodopera decisamente inferiori. Questo può però costituire un handicap per l’introduzione su vasta scala delle principali innovazioni tecnologiche (soglia di ingresso 5 all’innovazione) per i notevoli mezzi finanziari necessari, per alcuni atteggiamenti più conservatori, determinati anche da strutture organizzative limitate ed in generale dalla limitata disponibilità di risorse. In futuro gli sviluppi tecnologici potranno però andare anche verso le aziende piccole e medie (trasferimento tecnologico, diffusione dell’innovazione). Nell’attuale situazione le grandi aziende si trovano in posizione di vantaggio e pertanto all’avanguardia del progresso tecnologico7. La produttività della manodopera, nonostante il lento tasso d’introduzione di nuove tecnologie, è aumentata sensibilmente nel recente passato, seppure con differenze tra i vari paesi ed i vari periodi. Probabilmente la redditività nell’industria dell’abbigliamento dipenderà meno dall’impiego dei capitali, rispetto ad altri parametri che esercitano forte influenza sui ricavi, come la flessibilità di reazione del mercato, l’organizzazione razionale della produzione, la disponibilità di fonti estere di approvvigionamento ed il livello di concorrenza in termini di prezzi sui mercati di vendita. I margini di profitto variano ampiamente tra le singole imprese, riflettendone in particolare la capacità di rispondere in modo flessibile al variare delle condizioni dei mercati di fabbricazione e di vendita. Migliori performance della media sono stati raggiunti anche dalle aziende produttrici di una linea di costumi appartenenti ad un’immagine affermata e ben nota presso dettaglianti e consumatori. Il dato sull’occupazione che è in calo, è indice di una sempre maggiore automazione e/o al ricorso a lavorazioni fuori dal paese. 7 NT Nuovi Tessili 6 2.2 Il livello di produzione8 Dal punto di vista macroeconomico si nota che i valori dell'import sono, per l'Italia, ancora relativamente piccoli, anche se la crescita è stata sensibile a partire dalla metà degli anni '80 e se le indicazioni più recenti sembrano confermare questo trend. In base ai dati forniti dalla Federazione Smi-Ati la produzione dei costumi da bagno è rimasta nella sostanza stazionaria per un valore complessivo di 485 milioni di euro. Lo stesso valore era già stato raggiunto nel 2001 e leggermente superato nel 2002. Tale dato è tuttavia da considerare positivo alla luce della pressione del mercato asiatico che produce costumi a prezzi meno elevati. Ed in effetti la flessione registrata è da imputarsi non tanto al mercato nazionale, quanto a quello estero: nel 2004 le importazioni, pari ad un valore di 144 milioni di euro, hanno superato le esportazioni, equivalenti a 137 milioni , producendo un saldo in deficit di 7 milioni. Per quanto riguarda le provenienze delle importazioni verso l'Italia, sono ugualmente presenti paesi ad alta industrializzazione e paesi in via di sviluppo; probabilmente siamo di fronte a due fasce di prodotti ben distinte: da un lato i prodotti di alta qualità (Francia, Germania, Gran Bretagna...), dall'altro i prodotti di prima fascia (Cina, India...). 8 Largo Consumo 5/2006 7 3 IL MERCATO DELL’AREA TESS: SCENARIO COMPETITIVO 3.1 Rilevazione dei dati L’indagine sul campo tramite interviste telefoniche ha rappresentato l’elemento cruciale dello studio proposto. 1) Gli intervistati Nella totalità dei casi è stato intervistato l’Imprenditore o chi per esso, preposto alla gestione dell’impresa. Nessuno degli intervistati ha necessitato della presenza di un coadiuvatore. 2) La selezione delle aziende La rilevazione dei dati grezzi, necessari per la verifica dell’effettiva consistenza della produzione provinciale di costumi da bagno, è avvenuta mediante indagine diretta sulle aziende risultanti dal database fornito dall’azienda Tess Costa del Vesuvio. 3) Il questionario Per raggiungere gli obiettivi della ricerca si è ritenuto opportuno dotarsi di un questionario gestito a cura dell’intervistatore, composto da 7 pagine, suddiviso in tre parti, con 31 domande tutte a risposta multipla. La somministrazione dello strumento di rilevazione è avvenuta per via telefonica. La somministrazione del questionario è avvenuta ad opera del rilevatore. 4) Il brief del questionario 8 La finalità del questionario è quella di acquisire elementi utili per la determinazione dell’effettiva gestione della produzione dei costumi da bagno nell’ambito dell’AREA TESS. 5) Struttura del questionario Il questionario è stato elaborato in base alla disamina delle esigenze di intervento, riguardanti sia il contenuto delle domande e la loro disposizione, sia le modalità di rilevazione dei dati. Il tutto al fine di elevare l’efficacia della rilevazione e renderla quanto più possibile rispondente agli obiettivi strategici dello studio e alle modalità di elaborazione dei dati raccolti. 3.2 Articolazione tematica dello strumento di rilevazione Il questionario presenta la seguente articolazione delle aree tematiche: PROGETTO EQUAL “SPIDER” QUESTIONARIO – COMPARTO COSTUMI DA BAGNO 1. ANAGRAFICA DELL’AZIENDA 1. DENOMINAZIONE DELL’AZIENDA 2. RAGIONE SOCIALE 9 DITTA INDIVIDUALE S.N.C. S.R.L. S.A.S S.P.A. S.D.F . S.A.P.A. 3. ANNO DI COSTITUZIONE DELL’AZIENDA 4. CODICE ISTAT 2002 5. DIMENSIONE DEI LOCALI ADIBITI ALL’ATTIVITÀ 1. FINO A 100 MQ 2. DA 101 A 200 MQ 4. DA 500 MQ A 1000 MQ 5. OLTRE 1000 MQ 3. DA 200 A 500 MQ 6. NUMERO ADDETTI DELL’AZIENDA (COMPRESO IL TITOLARE) 7. TIPOLOGIA DI ADDETTI SPECIALIZZATI N° APPRENDISTI N° IMPIEGATI N° ALTRO N° 8. TIPO DI FORMAZIONE DEGLI ADDETTI 1. INTERNA ALL’AZIENDA (APRENDISTATO, FORMAZIONE E LAVORO) 2. ESTERNA ALL’AZIENDA (PRESSO ALTRE AZIENDE O SCUOLE SPECIALIZZATE) 9. FIGURE PROFESSIONALI PRESENTI NELL’AZIENDA 1. AGENTI 2. MODELLISTA 3. PROGETTISTA DI MODA 4. RESPONSABILE DI MARKETING 5. CUCITORE 6. TAGLIATORE 7. RESPONSANBILE DI PRODUZIONE 8. ALTRO (SPECIFICARE) 2. ATTIVITA’ PRODUTTIVA 10 10. TIPOLOGIA PRODUTTIVA 1. COSTRUMI DA BAGNO 2. BIANCHERIA INTIMA 3. ABBIGLIAMENTO 4. ACCESSORI 5. ALTRO (SPECIFICARE) 11. CAPACITÀ PRODUTTIVA DELL’ATTIVITÀ (IN TERMINI DI FATTURATO ANNUO) 1. FINO A 250MILA EURO 2. DA 250 A 500MILA 3. DA 500MILA A 2,5 MILIONE 4. OLTRE A 250MILA EURO 12. CAPACITÀ PRODUTTIVA IMPIEGATA NELLA PRODUZIONE DEI COSTUMI DA BAGNO (COSA VUOL DIRE?) <20% DA 20%-50% >50% 13. ANDAMENTO DELL’ATTIVITÀ REGISTRATO NEGLI ULTIMI 12 MESI IN AUMENTO STABILE IN DIMINUZIONE 14. ANDAMENTO DELL’ATTIVITÀ PREVISTO NEI PROSSIMI 12 MESI IN AUMENTO STABILE IN DIMINUZIONE 15. FASI DELLA PRODUZIONE DEI COSTUMI DA BAGNO ALL’INTERNO DELLE AZIENDE (SONO TUTTE LE FASI?) 1. PIANIFICAZIONE PRODUZIONE 2.TAGLIO 3. CUCITURA 4. CONTROLLO QUALITÀ/IMBUSTO 5. ALTRO (SPECIFICARE) 16. TIPOLOGIA PREVALENTE DI IMPIANTI PRODUTTIVI DELL’AZIENDA INDUSTRIALE ARTIGIANALE SENZA PREVALENZA ALTRO (SPECIFICARE) 17. CLIENTI DELL’AZIENDA 1. ALTRE IMPRESE PRODUTTRICI 2. GROSSISTI 3. DETTAGLIANTI 4. CONSUMATORI FINALI 18. FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO DEI MATERIALI DI CONSUMO 1. PRODUTTORE ________ % 2. GROSSISTA/ FORNITURISTA ________ % 3. ALTRE FONTI ________ % = 100% 11 3. COMMERCIALIZZAZIONE 19. DISPONIBILITÀ DI NEGOZIO PER LA VENDITA DEI PROPRI PRODOTTI 1. SÌ 2. NO 20. DISPONIBILITÀ DI UNA RETE COMMERCIALE DI VENDITA 1. SÌ 2. NO 21. MERCATI SU CUI SI COLLOCANO I PRODOTTI OFFERTI DALL’AZIENDA 1.REGIONALE 2. NAZIONALE ________ % 3. ESTERO ________ % ________ % = 100% 22. MERCATI SU CUI SI COLLOCANO I PRODOTTI OFFERTI DALL’AZIENDA ALL’ESTERO 1. AUSTRALIA 2. SUD AFRICA ________ % 3. EUROPA ________ % ________ % 4. ALTRO (SPECIFICARE) ________ % = 100% 4. MARKETING 23. QUANTA IMPORTANZA ATTRIBUISCE A QUESTI FATTORI DI COMPETITIVITÀ DELL’AZIENDA ? ALTA MEDIA BASSA 1. PREZZO 2. QUALITÀ 3. PERSONALIZZAZIONE DEI PRODOTTI 4. INNOVAZIONE DEI PRODOTTI 5. FEDELTÀ DEL MARCHIO 6. VELOCITÀ DI PRODUZIONE 7. IMMAGINE DELL’AZIENDA 24. QUALI FATTORI DETERMINANO LA DIFFERENZIAZIONE DELLA DOMANDA DEGLI ACQUIRENTI FINALI DEI PRODOTTI DEL COMPARTO DEI COSTUMI DA BAGNO ? 1. ETÀ 2. CLASSE SOCIALE 4. LIVELLO CULTURALE 5. STILE DI VITA 3. REDDITO 5. PUBBLICITA’ E COMUNICAZIONE 25. COME SI PUBBLICIZZA L’AZIENDA TRAMITE AGENTI/VENDITORI RIVISTE DEL SETTORE FIERE ALTRO (SPECIFICARE) INTERNET 12 26. APPARTENENZA DEL L’AZIENDA AD UN’ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA O CONSORZIO 1. SI 2. NO (SE HA RISPOSTO SI SPECIFICARE QUALE) ___________________________________________________ 6.ORIENTAMENTO ALL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA 27. ATTIVITÀ PER LE QUALI E’ UTILIZZATO IL PC 1. CONTABILITÀ 2. GESTIONE CLIENTI/FORNITORI 3. MAGAZZINO 4. POSTA ELETTRONICA 5. INTERNET 6. NO PC 28. INTERESSE AD INTRODURRE IN AZIENDA UN PC (RISPONDERE SOLO SE NON È GIÀ PRESENTE) 1. SI 2. NO SE HAI RISPOSTO SÌ, INDICARE TRA QUANTO 3. TRE MESI 4. SEI MESI 5. UN ANNO 29. POSSESSO DI UN SITO INTERNET DI PRESENTAZIONE DELL’AZIENDA SI NO POSSESSO DI UN INDIRIZZO E-MAIL SI NO POSSESSO DI ATTIVITÀ DI E-COMMERCE SI NO SE HAI RISPOSTO NO INDICA SE SI HA INTERESSE A REALIZZARLI. SI NO 30. Livello tecnologico STOCCAGGIO E SPOSTAMENTO AUTOMATICO DEI MATERIALI SENSORI AUTOMATICI PER IL CONTROLLO DEI PROCESSI PRODUTTIVI SENSORI AUTOMATICI PER IL CONTROLLO SPECIFICHE DEI PRODOTTI NO RETE LOCALE (LAN) PER COMUNICAZIONE TRA PROGETTAZIONE E PRODUZIONE MEZZI PROGRAMMABILI ED INTERFACCIABILI PER CARICO DI MERCI RETE LOCALE (LAN) PER CONTROLLO PRODUZIONE 13 7. ESIGENZE PER LO SVILUPPO DEL SETTORE 31. RISPETTO AI PUNTI SOTTO-ELENCATI, IN SCALA DI PRIORITÀ INDICA LE PRINCIPALI ESIGENZE PER IL TUO SETTORE (BARRARE AL MASSIMO TRE RISPOSTE) 1. COMMERCIALIZZAZIONE PRODOTTI/SERVIZI 2. PRODUZIONE CENTRALIZZATA CON ALTRE IMPRESE 3. FORMAZIONE PROFESSIONALE DEI TITOLARI 4. FORMAZIONE PROFESSIONALE DIPENDENTI 5. CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ 6. PARTECIPAZIONE A FIERE 7. COMMERCIO ELETTRONICO 8. CAMPAGNE PUBBLICITARIE DI SETTORE 9. DISCIPLINARI DI PRODUZIONE, MARCHI 10. INNOVAZIONE TECNOLOGICA 11. ACCESSO AL CREDITO 12. CREAZIONE GRUPPI DI ACQUISTO 13. NUOVE FONTI ENERGETICHE Generalità: Nome e cognome Dell’intervistato:_______________________________________________________ Titolo di studio :________________________________________________________ Ruolo dell’intervistato:______________________________________________________ denominazionedell’azienda:____________ ______________________________________ Indirizzo:_________________________________________________________________ Telefono: ________________ Fax: ________________ Email:________________________________ Comune in cui opera l’impresa: ______________________________ Provincia:________________ Intervistatore_____________________ Data_________________ Le informazioni che verranno raccolte attraverso il seguente questionario saranno trattate in modo aggregato e non riconducibile a livello personale, in maniera assolutamente anonima ed esclusiva ai fini di ricerca, nel rispetto delle norme a tutela della riservatezza e del trattamento dei dati personali (legge n° 675/96 e successive modifiche in materia di indagini statistiche ai fini di ricerca scientifica 14 4 RISULTATI DEL QUESTIONARIO Un commento dettagliato dei risultati del questionario può essere proposto a partire dall’esame delle risposte direttamente fornite dai responsabili d’impresa. Infatti dalle risposte ottenute si può ricavare un quadro delle imprese presenti nell’Area TESS per tipologia e dimensione; ne viene confermata la struttura tipica, con netta prevalenza delle piccole imprese: la totalità degli intervistati ha meno di dieci dipendenti e comunque lavora quasi sempre in locali non superiori a 200mq e anzi molto spesso fino a 100mq. Si ricorda che le imprese considerate in questa analisi sono quelle in conto terzi, in conto proprio e miste. Per quanto riguarda le caratteristiche dell’occupazione, si osserva che una quota onnipresente e anche maggiore degli occupati è data , per le imprese in esame, dai titolari. Infatti anche se dalle risposte del questionario non risulta specificatamente il ruolo rivestito dall’imprenditore, si potrebbe dedurre che le imprese sono principalmente a conduzione familiare, con il titolare che svolge la maggior parte delle funzioni a conferma della tipica struttura delle imprese dell’Area. Inoltre anche gli operai specializzati costituiscono un’elevata percentuale rispetto alle altre tipologie di occupati con tipologia di formazione prevalentemente interna; si può invece osservare come gli apprendisti non siano presenti in nessuna delle imprese analizzate. Come ci si attendeva, l’ Area risulta costituita esclusivamente da imprese che producono costumi da bagno, discorso questo che vale sia per le imprese terziste che quelle in conto proprio, per cui risulta ben coniata la definizione della zona come distretto del “costume da 15 bagno” in particolar modo in riferimento all’area localizzata nel comune di Gragnano e limitrofi. Tuttavia, l’abbigliamento sportivo si potrebbe rivelare una produzione importante per quest’Area, in modo tale da eliminare la stagionalità della produzione e/o saturare gli impianti di lavorazione. Va notato anche che, in base alle risposte degli imprenditori e responsabili delle aziende, vista l’importanza data alla qualità rispetto al prezzo dello stesso, i prodotti del distretto si collocano in una fascia di mercato medio-alta. Interessante risulta poi esaminare la tipologia della produzione che per le imprese di costumi da bagno risulta essere soprattutto su campionario. Per avere un quadro più completo delle imprese del distretto risulta interessante l’esame della loro clientela, che dalle risposte risulta essere dettaglianti e grossisti comunque non occasionali. Vista l’elevata percentuale di clientela consolidata, è ragionevole il risultato che segnala come per la maggior parte dei clienti vi sia un contatto diretto con l’azienda, affiancata dall’idea di assicurarsi una certa visibilità tramite un sito internet. Anche l’intermediazione da parte di soggetti specializzati può essere vista come una modalità alternativa per acquisire nuovi ordini, e comunque per farsi pubblicità si ricorre, anche se in misura minore, a fiere e riviste di settore. L’orientamento strategico delle imprese intervistate è relativamente poco differenziato. Tra gli elementi a cui verrà data un’importanza sempre maggiore figurano nell’ordine: 1) la qualità del prodotto 2) la personalizzazione dei prodotti 16 3) l’immagine dell’azienda anche l’andamento del fatturato però dovrebbe essere preso molto in considerazione in quanto è un indicatore della performance dell’azienda e delle sue future possibilità di investimento. L’attività produttiva svolta all’interno delle imprese analizzate è quasi sempre molto specializzato in una fase di lavorazione, tipo:taglio, cucitura o confezionamento. L’analisi delle caratteristiche dei committenti attenua un pò la natura distrettuale di quest’area in cui i committenti delle imprese sono per la maggior parte produttori in conto proprio e dettaglianti non sempre presenti sul territorio del distretto ma anzi prevalentemente localizzati in comuni delle regioni settentrionali. Va comunque notato che non esistono nel distretto imprese in grado di commercializzare i prodotti attraverso i propri negozi o in franchising. Uno degli aspetti non proprio eccellenti delle imprese del distretto riguarda l’utilizzo di tecnologie avanzate all’interno della gestione dei processi produttivi, della gestione merci e materiali produttivi. Alcuni produttori vorrebbero invece espandere il proprio giro d’affari senza riuscirci sia per l’elevata tassazione, che comprime i profitti frenando gli investimenti, sia per il mancato supporto delle istituzioni. È inoltre mancata anche la presenza di un’impresa guida che svolgesse un ruolo propulsivo, sostenendo ad esempio qualche forma di coalizione, per accompagnare le altre imprese distrettuali verso nuove strategie di competizione. Inoltre sarebbe auspicabile una crescita delle imprese intervistate, in quanto maggiori dimensioni significano maggiori sinergie nella produzione, negli acquisti e nella 17 distribuzione, peraltro utile sarebbe rafforzare i legami tra le aziende in conto proprio e quelle in conto terzi, nella logica che operare all’interno di un distretto può e deve costituire un punto di forza per ognuna delle imprese che lo costituiscono. Oltre ciò sarebbe importante anche ampliare gli sbocchi commerciali aprendo verso l’estero, con la ricerca di nuovi mercati all’interno dell’Europa, considerato che le imprese esaminate commercializzano prevalentemente in ambito regionale e nazionale. Un'altra possibilità da non lasciare intentata potrebbe essere quella che da parte di alcune imprese del distretto si aumenti la specializzazione di nicchia, offrendo al cliente un servizio sempre più qualificato. 18 5 CONCLUSIONI5 E PROPOSTE Da queste considerazioni si evidenzia in primis l’importanza del rafforzamento dell’azione delle istituzioni locali per accrescere la coesione del distretto e rafforzarne le sue competenze storiche fornendo aiuto al fine di individuare nuove soluzioni per lo sviluppo del distretto. Far si che le imprese del distretto collaborino sempre più tra di loro, in modo da rendere sempre più forte e solido il legame di sub-fornitura ed evitino comportamenti opportunistici da cui derivano ostacoli alla realizzazione di quelle strategie cooperative da cui tutti potrebbero trarre beneficio, come ad esempio la creazione di associazioni di imprenditori, molto utili per ottenere una maggiore integrazione produttiva nel distretto, per affrontare le sfide di un ambiente in continua evoluzione e, allo stesso tempo, per conservare, trasmettere e sviluppare le competenze dell’area che costituiscono un punto di forza per la fase di sviluppo. Imparare ad affrontare le nuove sfide della globalizzazione, caratterizzate soprattutto da una forte competizione con i paesi a basso costo di manodopera, adottando nuove tecnologie. Inoltre per evitare la perdita di competitività della produzione del distretto a favore di quelle dei paesi a più basso costo del lavoro si potrebbe seguire una delle possibili strategie: a. aumentare i mercati di sbocco dei propri prodotti privilegiando quelli dove la clientela è potenzialmente più attenta a caratteristiche (qualità, design, servizi accessori) diverse dal prezzo. A questo scopo sarebbe importante riuscire ad 19 uguagliare paesi più progrediti nell’utilizzo delle moderne tecnologie informatiche per poter ampliare la gamma degli strumenti con il ricorso, ad esempio, anche al commercio on line ; b. ottenere prodotti di elevata qualità attraverso: i. investimenti in attività di ricerca e sviluppo allo scopo di sviluppare materiali e prodotti con caratteristiche tecniche superiori. ii. Laddove possibile, la collaborazione con il sistema moda per garantirsi l’accesso alla fascia più elevata del mercato iii. La collaborazione con imprese che realizzano prodotti che potrebbero essere consumati congiuntamente con quelli del distretto come, ad esempio, accappatoi e teli mare, borse da spiaggia, cappelli e sandali nella logica del total looking; c. appropriarsi in parte della quota del valore aggiunto che attualmente va alla grande distribuzione: i. ampliando la gamma dei propri clienti attraverso manifestazioni fieristiche ed esposizioni che possono estendere ad altri operatori la conoscenza delle competenze presenti nel distretto, ii. partecipando a fiere per uno scambio di informazioni e per individuare eventuali possibilità di collaborazione, iii. attraverso la creazione di un marchio del distretto e la vendita dei prodotti in esso realizzati attraverso propri negozi. 20 Perseguire una di queste strategie presenta tuttavia serie difficoltà di carattere tecnico ed elevati costi, a meno che le imprese riescano ad accordarsi e a collaborare per sostenere l’azione di un soggetto pubblico o privato, che agisca per favorire lo sviluppo collettivo. In questa logica potrebbero essere utilizzati i fondi pubblici che le regioni, ai sensi della legge 317/91, mettono a disposizione dei soggetti collettivi che pongono in essere azioni di sviluppo dei distretti. 21 APPENDICE DI UTILITÀ Specializzazione degli operai 33% operai specializzati aperai non specializzati 67% Imprese analizzate 17% 50% imprese con marchio proprio imprese terziste imprese miste 33% 22 Imprese con meno di 10 occupati imprese più di 10 occupati 14% imprese meno di 10 occupati imprese più di 10 occupati imprese meno di 10 occupati 86% 23 Dimensione dei locali adibiti all’impresa 33% locali fino a 200mq locali fino a 100mq 67% Livello tecnologico 17% utilizzo alta tecnologia utilizzo mediobassa tecnologia 83% 24 Fattori di competitività maggiormente sentiti 20% qualità del prodotto 50% 30% personalizzazion e del prodotto immagine dell'azienda 25