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Filippine: Manila allunga il passo iniziando dalle infrastrutture

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Filippine: Manila allunga il passo iniziando dalle infrastrutture
n.
17
Anno 4° - 3 dicembre 2010
E C O N O M I A , N O R M AT I V E , O P P O R T U N I T À E O B I E T T I V I A L L’ E S T E R O P E R L E I M P R E S E I TA L I A N E
Filippine: Manila allunga il passo
iniziando dalle infrastrutture
Sommario
FILIPPINE
Ora anche Manila
è disponibile ad aprire
le porte agli stranieri
pag 9
Autostrade e reti
metropolitane:
il calendario dei cantieri
pag 13
Il nuovo Governo del Presidente Aquino annuncia un consistente piano di
investimenti puntando sull'afflusso di capitali privati. Economia e consumi in forte
ripresa. La situazione finanziaria del Paese è particolarmente solida, grazie
soprattutto alle rimesse degli emigranti
a pagina 2
STATI UNITI
Usa: Landi Renzo punta
su flotte aziendali
a metano
pag 16
CINA
Hong Kong: mantiene
il primato export
per la bigiotteria
pag 17
SETTORI E AZIENDE
Meccanica
Trasporti e infrastrutture
pag 18
Veduta di El Nido, esclusiva località turistica sull’isola di Palawan
STATI UNITI
PAESI E MERCATI
Usa: Landi Renzo punta su flotte aziendali a metano
Bielorussia
Turchia
pag 19
Procede la strategia di crescita sul mercato americano della Landi Renzo che, nel gennaio di
quest'anno, ha aperto una filiale negli Stati Uniti localizzata a Los Angeles, con cui punta a inserirsi nel mercato nordamericano dei sistemi di alimentazione a metano (cng: compressed natural gas) per auto
a pagina 16
Realizzata dal Sole 24Ore in collaborazione con l’Ufficio sostegno imprese
della Farnesina (DGCE) - [email protected]
Filippine: Manila allunga il passo
iniziando dalle infrastrutture
Le Filippine, un Paese di 92 milioni di
abitanti con un PIL pro capite (a parità di
potere di acquisto) pari ad oltre 3.500
dollari all'anno, sono in piena ripresa
economica. Il tasso di crescita del Pil,
nel primo semestre del 2010, è stato del
7.8% annuo e l'aumento dei consumi,
che coprono il 70% del prodotto lordo, ha
sfiorato il 6 per cento.
Per il periodo 2011-15 l'OCSE prevede
che l'aumento del PIL sarà del 4,6% annuo. In maggio ci sono state le elezioni
presidenziali che hanno visto la vittoria
di Benigno Aquino con ampio margine
(5,7 milioni di voti in più rispetto al secondo candidato più votato). A cinque mesi
di distanza il neopresidente continua a
godere di una percentuale di gradimento attorno al 70 per cento.
Il dato costituisce un'eccellente premessa per l'attuazione del programma di
cambiamenti annunciati durante la campagna elettorale: lotta all'esclusione sociale in un Paese di grandi squilibri, dove circa un terzo della popolazione (27
milioni) vivono tuttora al di sotto della soglia di povertà. Apertura agli investimenti esteri.
Lotta alla piaga della corruzione e all'evasione nonchè conseguente aumento della raccolta fiscale dello Stato per finanziare un vasto programma di sviluppo delle
infrastrutture a cui saranno associati investitori nazionali, esteri ed internazionali (WB, ADB e BEI) e il miglioramento
dei servizi sociali e formativi.
FFILIPPINE
ILIPPINE
ECONOMIA
La valuta si è
fortemente rafforzata
Favorevoli anche i dati macroeconomici:
le Filippine hanno un debito estero pari a
circa 55 miliardi di dollari con riserve valutarie che superano però, ad ottobre
scorso, i 56,8 miliardi. La bilancia dei pagamenti ha avuto un surplus record di
6,54 miliardi (settembre). Nel periodo
gennaio-agosto 2010 le esportazioni sono cresciute del 37,3% (38,298 miliardi di Le Rock Islands di Palau
Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
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La sfida delle tre P
Ma si sta muovendo nella stessa direzione anche il Governo. Il primo segnale del
passo assunto dalla nuova amministrazione si è avuto in ottobre con la presentazione di una prima parte del massiccio piano
di investimenti che il Governo di Manila intende realizzare in regime di "Public-Private-Partnership" per un totale di circa 20 miliardi di dollari. Copre il settore stradale,
ferroviario, dei trasporti urbani (incluse metropolitane), la costruzione e il potenziamento della rete di aeroporti e di porti. Numerosi anche i progetti nel settore delle
energie classiche (idro e gas) ed alternative (geotermia - di cui le Filippine sono ricchissime - ed eoliche). A fine novembre il
ministro delle Finanze pubblicherà formalmente la lista dei progetti che saranno disponibili per un partenariato nel 2011.
FFILIPPINE
ILIPPINE
dollari) e le importazioni del 26,1%
(35,324 miliardi).
La moneta nazionale (Peso) si è fortemente rivalutata sul dollaro e sull'euro
(19,2% negli ultimi 12 mesi) e l'inflazione nel 2010 è stimata al 3,7%. Le aspettative di crescita economica del Paese
ed i suoi dati macroeconomici positivi
hanno anche provocato, negli ultimi 10
mesi, un forte afflusso di capitali speculativi. Secondo i dati della Banca Centrale lo stock di "hot money" è passato nello stesso periodo da 358 milioni di dollari a 2,5 miliardi. Il dato ha comportato
una rivalutazione del Peso nei confronti
di dollaro ed euro del circa 20%.
E in novembre, a seguito dell'incremento delle riserve valutarie del Paese,
Standard&Poor's ha aumentato il "credit rating" filippino da "BB-" a "BB" (al pari di Indonesia e Vietnam) con un Outlook "stabile". Il debito assicurativo a lungo termine del Peso è stabile a "BB+".
Nel contempo le autorità monetarie hanno approvato la quarta fase di riforme nel
settore monetario liberalizzando le restrizioni esistenti sui trasferimenti di capitali all'estero.
Grandi famiglie
Il sistema di potere è tuttora caratterizzato dalla prevalenza di un ristretto numero
di grandi famiglie di origine spagnola e ci- La raffineria della Petron Corp. sulla costa di Bataan, la provincia a nord ovest di Manila
Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
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tive opportunità. E questo viene compreso anche da un crescente numero di famiglie e di imprenditori locali che quindi sono interessati anche a stringere alleanze
con partner esteri in grado di portare capitali, tecnologia, know how organizzativo e
conoscenza dei mercati. Con un asso nella manica rispetto ad altri paesi dell'ASEAN: la diffusa conoscenza della lingua inglese che è patrimonio comune della maggioranza della popolazione.
Il successo delle Free Trade Zones
FILIPPINE
nese, insediatesi nel territorio sul finire del
XVIII secolo e che per lungo tempo hanno
cercato di consolidare la loro presa sull'economia e sulla gestione politica del
Paese. Di qui una legislazione molto protezionista e poco trasparente, che ha scoraggiato finora l'afflusso di iniziative e capitali da altri Paesi asiatici e dall'Occidente. E questo non tanto per il contenuto delle leggi quanto per le notevoli incertezze
che tuttora sussistono nella loro applicazione. Ancora oggi le Filippine figurano nelle posizioni di coda della classifica
"Doing Business" della Banca Mondiale, dove i diversi Stati sono giudicati in
base alla facilità con cui si può operare
in campo economico.
Ma le cose stanno cambiando: il Paese deve inevitabilmente aprirsi in quanto intende inserirsi nel processo di grande crescita dell'Asia "emergente" e cogliere le rela-
Al maggio 2010 risultano operanti 217 Free
Trade Zone in cui gli investitori usufruiscono di significative agevolazioni. Di queste,
sette sono specializzate nel settore agroindustriale (Agro-Industrial Economic Zones),
134 in quello informatico e delle telecomu- Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
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In occasione dell'ultima ministeriale economica EU-ASEAN (Vietnam, agosto
2010) il nuovo Ministro per il Commercio
e gli Investimenti filippino ha inoltre ufficialmente manifestato l'interesse del Governo di Manila all'avvio di colloqui su un
accordo di libero scambio (FTA) UE-Filippine che potrebbe, in prospettiva, rappresentare un importante volano per
l'apertura di questa economia.
Si aggiunge un crescente numero di società che operano in attività cosiddette
di business process outsourcing (call
center, servizi informatici e via dicendo)
in prevalenza per committenti statunitensi. Nel contempo la B/E Aerospace ha
annunciato l'intenzione di costituire una
linea di montaggio per la carlinga dell'Airbus A350 e sono in avanzato stato di
negoziazione il trasferimento nell'ex base aerea USA di Clark della manutenzione degli aerei della compagnia aerea
Lufthansa.
Sempre a Clark, Singapore Airlines ha
annunciato un investimento di 20 milioni per espandere le sue attività di servizio, così da consentire entro il 2012 la
manutenzione, riparazione e controllo
dei Boeing 747 e 777 della sua flotta e di
quella delle 20 aerolinee che si affidano, per la parte tecnica, alla Singapore
Airlines Engineering Co. (SIAEC).
FILIPPINE
nicazioni (IT Parks), 65 in attività manifatturiere (Manufacturing economic zones), due
in attività medico farmaceutiche (Medical
Tourism Parks) e 9 nel turismo (Tourism EZ).
Le più importanti aree industriali attrezzate,
riservate alle imprese esportatrici, sono localizzate nell'ex base militare statunitense
di Clark (Subic Bay) e a Cebu: in prevalenza multinazionali e subcontractor del settore elettronico e dell'IT (Intel, Texas Instrument, Timex), tessile, meccanico, cantieristico dove nei giorni scorsi è stato varato
un bulk carrier da 180mila tonnellate di stazza lorda (cantiere Tsuneishi - Aboitiz),
nonchè alimentare (Nestlè).
Nel Paese sono insediate diverse grandi case automobilistiche tra cui Toyota
e Nissan (assemblano in prevalenza
SUV e veicoli commerciali), nonchè i
gruppi Ford e General Motors a cui fanno da corollario centinaia di produttori di
componentistica auto (parti elettriche,
giunti, trasmissioni ecc.) che si avvantaggiano del regime doganale preferenziale del mercato AFTA (Asian Free Trade Area) e degli accordi di libero scambio siglati dalle Filippine con il Giappone. A gennaio dovrebbe essere firmato
l'accordo di "Partnership e Cooperazione Politica tra l'UE e le Filippine" che
contiene uno specifico articolo relativo
agli investimenti.
Una fabbrica di scarpe a Marinka City, a est di Manila (Foto AFP)
Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
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Ma le potenzialità del Paese coprono
una sfera di attività molto più ampia. Le
Filippine, innanzitutto, dispongono di un
ampio patrimonio minerario: i giacimenti auriferi che, stranamente, sono rimasti ignoti ai conquistadores spagnoli, sono l'esempio più noto. Ma l'elenco può
essere esteso ad altre filiere metallifere
tra cui rame, minerale di ferro, nickel, silicati ecc. e a quella dei fertilizzanti (fosfati). Una forte accelerazione nello
sfruttamento di queste risorse dovrebbe
essere consentita dalla nuova legge mineraria approvata nella passata amministrazione, per la quale però non sono
stati ancora definiti i regolamenti attuativi che aprono l'accesso al settore anche ad investitori stranieri. E gli operatori interessati, dalla Cina, alle grandi
compagnie statunitensi e australiane,
non mancano.
Energie: l'opzione
è verso le rinnovabili
Rilevanti anche le risorse energetiche
del Paese; si prevede di investire nei
prossimi anni oltre 5 miliardi di dollari nel
settore delle fonti rinnovabili. In particolare le Filippine sono uno dei Paesi al
mondo provvisti del maggior potenziale
geotermico. Attualmente la produzione
geotermica ammonta a 2mila megawatt
annui ma sono già identificati nuovi siti
per ulteriori 1.000 megawatt, che dovrebbero essere messi in produzione nei
prossimi anni.
Complessivamente gli investimenti pubblici e privati, previsti nel 'revamping' delle centrali esistenti e nelle nuove iniziative ammontano a 1,8 miliardi di dollari:
molti di questi progetti godono del supporto della Banca Europea degli Investimenti, della Banca Mondiale e dell'Asian Development Bank. La configurazione del Paese, suddiviso in oltre 7mi-
FILIPPINE
Potenziale minerario
da valorizzare
Manila, la sede dell’Asian Development Bank (ADB) (Foto Afp)
Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
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no. Nel contempo, con oltre 7mila isole
e 36mila chilometri di coste, hanno un
grande patrimonio ittico sfruttato però in
maniera poco razionale. Un settore che
il Paese intende sviluppare è anche quello cantieristico per il quale è stato avviato un piano specifico (Domestic Shipping
Development Plan) che prevede la costruzione nei prossimi anni di oltre 600
tanker, portacontainer, bulk carrier e navi ro-ro.
Prospettive di crescita urbana
FILIPPINE
la isole verdeggianti, propone anche un
contesto ideale per lo sviluppo di energie rinnovabili: eolico, solare, biomasse,
correnti marine. Con l'ulteriore vantaggio
che le Filippine sono inserite nel sistema
dei Clean Development Mechanism del
Protocollo di Kyoto e già figurano al sesto posto nel mondo per numero di progetti approvati: una recente missione
dell'ENEL ha evidenziato le forti possibilità del settore.
Inoltre il Paese ha adottato una legislazione che favorisce la produzione, l'utilizzo e l'esportazione di biocarburanti
(bioetanolo e biodiesel) per autotrazione. Per quanto riguarda i combustibili
convenzionali, le Filippine dispongono di
significative riserve di carbone e recentemente, al largo delle isole Pawlan, sono stati individuati importanti giacimenti
di idrocarburi (petrolio e gas naturale).
La crescita in questi anni del Paese, che
conta oltre 92 milioni di abitanti a cui si
aggiungono 4,3 milioni di lavoratori emigrati all'estero (WB), si accompagna allo sviluppo dei servizi, dell'edilizia, delle
infrastrutture urbane, dei trasporti, della
grande distribuzione, della sanità e della formazione con tutte le filiere collegate: dall'industria del mobile, ai materiali
da costruzione, ai medicinali e alle apparecchiature sanitarie.
Sotto il profilo finanziario, il vero punto
di forza del Paese sono però le rimesse
degli emigranti che contribuiscono al riequilibrio della bilancia dei pagamenti con
un apporto annuo pari a 21,3 miliardi di
dollari (proiezione 2010 World Bank), di
cui circa 2 miliardi solo dall'Italia. La
scarsa propensione al risparmio dei filip-
Nuove filiere produttive
Ma in tutti i settori moltissimo resta da fare. Ad esempio nel campo della meccanizzazione agricola e della trasformazione alimentare incluse catene del freddo,
sistemi di packaging, ecc. Le Filippine,
infatti, sono uno dei primi Paesi importatori mondiali di riso e devono sviluppare
la propria capacità produttiva per ridurre il gap tra produzione e consumo inter-
Sicurezza: riprenderanno le trattative con il Fronte Islamico
Le condizioni di sicurezza delle Filippine sono
migliorate negli ultimi anni. Ciononostante nel
Paese restano attivi gruppi di opposizione armati il principale dei
quali è il Moro Islamic Liberation Front, con cui è
prevista entro breve
l'apertura di una trattativa.
Il nuovo Presidente può
contare sulla significativa,
pubblica apertura di credito
manifestatagli dal Fronte. Il
negoziato dovrebbe condurre alla creazione di una nuova entità giuridica autonoma
musulmana.
Nessuna mediazione invece è prevista con organizzazioni apertamente terroristiche che hanno compiuto in anni recenti una serie di attentati.
Sono l'Abu Sayyaf Group e il
Rajah Solaiman Group. L'amministrazione Aquino si è impegnata anche a sradicare il fenomeno dei cosiddetti extrajudicial killings, cioè assassini di
giornalisti, esponenti di sinistra, associazioni sindacali e
contadini in cui sarebbero
assertivamente coinvolti singoli elementi delle Forze Armate e della Polizia.
Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
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Investire nel turismo
Infine il turismo: già oggi contribuisce per
il 6% al PIL filippino, ma il potenziale di attrazione del Paese è molto elevato anche
se deve scontare la sostanziale assenza
di infrastrutture di livello (strade, aeroporti) e di know-how. Per contro ha un patrimonio terrestre (flora e fauna tropicale,
paesaggi, risorse naturali, quali acque termali, del tutto non sfruttate), marino (con
barriere coralline incontaminate) ed umano (gentilezza e disponibilità verso il prossimo) del tutto insuperabile.
Nei primi cinque mesi del 2010 le presenze registrate hanno superato i 3,6 milioni
di visitatori con una crescita, per quelli provenienti dall'estero, del 12% su base annua. Circa il 95% di detto flusso proviene
da Cina, Usa, Corea, Giappone. Nei primi
7 mesi del 2010 la presenza di turisti italiani è stata di 9.800 unità.
È un'attività di forte interesse anche per
gli investitori stranieri poiché possono
detenere fino al 100% delle società operanti in questo settore dove esistono già
alberghi e strutture di categoria medioalta e dove sono avviate diverse iniziative con capitali finanziari provenienti da
Stati Uniti, Corea del Sud, Singapore,
Hong Kong e Cina.
Business Process Outsourcing
Le Filippine hanno seguito con successo
l'esempio dell'India nelle attività di Business process outsourcing con un fatturato complessivo di 6,8 miliardi di dollari nel
2008. In particolare, grazie all'ottima padronanza dell'inglese l'industria filippina
dei soli call center ha un giro di affari che
raggiungerà 5,7 miliardi a fine 2010, superando in tal modo la stessa India (5,5
miliardi). Accenture, leader mondiale in
questo tipo di attività, ha localizzato nelle
Filippine il suo terzo centro servizi internazionale, con 20 mila addetti. L'obiettivo di
Manila è di raggiungere in questo settore
i 25 miliardi nel 2016 dando occupazione
a 1,3 milioni addetti.
FILIPPINE
pini (la più bassa dell'area asiatica) provoca una forte pressione sui consumi di
cui si avvantaggiano i più grandi mall
commerciali esistenti al mondo presenti a Manila (oltre 20 milioni di abitanti).
I terrazzamenti di Banaue sull’isola di Luzon sono stati dichiarati Patrimonio dell’umanità dall’Unesco (Foto Magalhães/Wikipedia)
Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
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Sui cambiamenti in atto nell'economia e nella società
filippine, "Diplomazia Economica Italiana" ha intervistato
l'Ambasciatore italiano a Manila, Luca Fornari
scevro di arroganza. Mentalità e cultura
locale risentono anche dell'influenza cattolica, dovuta a quasi quattro secoli di presenza spagnola, che danno al Paese
un'atmosfera latino-americana che consente agli europei, anche se in un contesto asiatico, di sentirsi a "casa" propria.
Quali sono le caratteristiche delle Filippine rispetto agli altri Paesi della
Regione Asia-Pacifico?
Nelle Filippine un imprenditore europeo
riscontra, indubbiamente, minori difficoltà di approccio rispetto ad altri Paesi dell'area: in tutto il Paese la lingua utilizzata nel mondo degli affari e nella vita quotidiana è l'inglese, retaggio positivo di circa mezzo secolo di presenza degli Usa
nel Paese. Il costo del lavoro è molto contenuto ed i filippini hanno una buona attitudine al lavoro. C'è un clima cordiale,
FILIPPINE
Ora anche Manila è disponibile
ad aprire le porte agli stranieri
Quali sono le potenzialità del Paese
sotto il profilo economico?
Le Filippine negli ultimi 25 anni sono state la cenerentola dello sviluppo economico asiatico: ma l'atmosfera negli ultimi
Il programma del nuovo Presidente
La nuova amministrazione guidata da Benigno
Aquino ha un programma chiaro che punta a
sbloccare alcuni nodi storici che in passato hanno rallentato lo sviluppo del Paese.
La sfide più impegnative:
- alleggerire il peso del protezionismo. Le Filippine figurano in coda alle classifiche del
doing business della Banca Mondiale;
- lotta sistematica alla corruzione: le basse paghe della burocrazia facilitano la corruzione;
- accelerare la lotta alla povertà: circa un terzo della popolazione (27 milioni) vive sotto la
soglia di povertà;
- creare posti di lavoro "di qualità". Le statistiche indicano un tasso di disoccupazione dell'8% ma i dati
reali sono molto superiori anche perché nel computo entrano solo le persone iscritte alle
liste di collocamento e il dato
non tiene conto di milioni di persone, soprattutto giovani, con lavori episodici e precari;
- accrescere la raccolta fiscale
con l'obiettivo di consentire allo
Stato di operare in due direzioni:
l'introduzione di politiche sociali mirate ad attenuare i grandi squilibri
di reddito tuttora esistenti nel Paese attivando
consistenti investimenti nella sanità (nuovi
ospedali e centri sanitari), nella scuola, nelle reti di servizi urbani, da un lato. E supportare finanziariamente il programma di investimenti
nel settore delle infrastrutture (energia, trasporti, servizi a rete) per accrescere la competitività complessiva del Paese dall'altro. Sono incluse nel programma anche le catene del freddo
e i centri di stoccaggio per la conservazionecommercializzazione dei prodotti agricoli e della pesca.
Oggi, nelle Filippine, esistono
molti ricchi ma sono in pochi
a pagare le tasse. Uno degli
apporti della cooperazione
italiana riguarda proprio
questo settore: con il contributo della Guardia di Finanza dovrebbe essere
avviato a breve un programma di "capacity building" basato su interventi di formazione ed utilizzo di tecnologie informatiche per rafforzare
l'Amministrazione fiscale filippina.
Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
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aziende con una vera mentalità imprenditoriale, anche se ci sono una moltitudine di microimprese familiari che operano in filiere produttive tradizionali come legno e arredamento, nonché tessile e abbigliamento, che invece vorrebbero crescere e non domandano di meglio che diventare filiera.
Il potenziale minerario del territorio deve
ancora essere pienamente sfruttato.
La forte carenza di energia sta spingendo il Governo ad investire nel settore delle rinnovabili (principalmente idrico, eolico e geotermico) facilitando le iniziative di settore con leggi ad hoc. Al riguardo, con il progetto "Ponte di Archimede",
l'Italia ha proposto al Governo filippino,
per il tramite dell'UNIDO, un progetto pilota che utilizza le correnti marine per
generare energia con una turbina Kobold
per piccole comunità che vivono sul litorale lontano da centri abitati.
Nel campo delle infrastrutture ci sono
molti progressi da fare, introducendo una
programmazione più razionale e un'ottimizzazione degli investimenti.
La nuova amministrazione Aquino si sta
muovendo con coraggio e determinazione
in questa direzione annunciando un vasto
programma di opere da realizzare in partnership tra settore privato e settore pubblico il cui elenco provvisorio è in allegato.
Sembra che le Filippine, sotto il profilo delle opportunità economiche, risentano di un gap di immagine.
I tradizionali partner, soprattutto europei,
non sembrano ancora aver afferrato il
cambiamento in corso e le conseguenti
opportunità con vuoti da colmare che tale evoluzione sottende, dando un vantaggio competitivo ad imprese e società
prevalentemente asiatiche. Manca ad
esempio una base di piccole e medie
FILIPPINE
due anni è mutata, registrando un forte
dinamismo. Nei primi nove mesi del 2010
il PIL è salito del 7,9% con dati macroeconomici sostanzialmente di segno positivo e in continua crescita: l'OCDE al riguardo vede una crescita fino al 2015
del 4.7 per cento. Anche se interessanti, credo però che siano dati sottostimati e che non tengono pienamente conto
delle sfide economiche e sociali che il
Governo Aquino si è posto.
Nel contempo l'ambiente imprenditoriale negli ultimi anni si è internazionalizzato, allacciando alleanze con gruppi Usa,
cinesi, coreani, giapponesi ed europei.
La stessa classe media del Paese si è
ampliata passando dal 21% della popolazione del 1990 al 47% del 2008 (ADB)
con una forte richiesta di miglioramento
delle condizioni di vita.
Manila piace ai mercati finanziari
La valutazione delle Filippine sui mercati finanziari è in ascesa. Un'emissione pubblica
in dollari, all'inizio dell'autunno e rivolta principalmente a investitori esteri, ha raccolto adesioni
per un importo superiore
di 13 volte l'ammontare
offerto, pari a 1 miliardo di
dollari. Nel contempo le
principali organizzazioni finanziarie
internazionali
hanno riaperto il dossier filippino, dopo averlo sostanzialmente congelato negli ultimi anni a seguito di pratiche
poco ortodosse del passato
Governo. L'Asian Develop-
ment Bank, che ha sede a Manila,
è impegnata con 2,8 miliardi di dollari all'anno di finanziamento a promuovere programmi di rafforzamento dell'amministrazione, sviluppo dell'agricoltura e di energie
rinnovabili, estensione dell'assistenza sanitaria e dei servizi idrici e di smaltimento urbano. Altri
700 milioni di dollari sono stati
messi a disposizione dalla
Banca Mondiale e 150 milioni
dalla BEI. Inoltre gli Stati Uniti hanno accordato 430 milioni per il raggiungimento degli obiettivi del Millennium
Development Goals.
Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
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ponentistica hanno annunciato negli ultimi mesi nuove iniziative sull'arco di un
quinquennio con investimenti complessivi per 2 miliardi di dollari. Il gruppo Nestlè ha appena annunciato che farà investimenti nei prossimi 4 anni per circa 1 miliardo di dollari.
Un indubbio elemento di attrazione di
questo Paese è rappresentato dai volumi del consumo interno, che si mantiene elevato grazie, principalmente, agli
oltre 21 miliardi di dollari annui di rimesse con cui i lavoratori filippini emigrati sono circa 6 milioni di cui circa 180/200
mila in Italia - sostengono le rispettive famiglie.
FILIPPINE
Le Filippine sono considerate però un
Paese non molto affidabile sotto il profilo giuridico e poco incline ad aprirsi
agli operatori stranieri?
In realtà, le leggi e le regole ci sono. Le
carenze sono soprattutto sotto il profilo
dell'applicazione del diritto, ma occorre
distinguere. Rispetto alle 217 Free Trade Zones esistenti ben 206 sono dedicate alle imprese esportatrici i cui investitori godono di importanti agevolazioni fiscali e tariffarie e anche le procedure sono più friendly. Esiste al riguardo un'attenzione crescente verso questo Paese
da parte delle grandi aziende multinazionali. Diverse società statunitensi di com-
La presenza italiana può crescere
L'interscambio tra Italia e Filippine ha, ufficialmente, dimensioni ridotte. Nel primo semestre
di quest'anno ammontava a 275,5 milioni di euro. Le cifre però, vanno analizzate in dettaglio.
In particolare il dato relativo alle importazioni
dall'Italia (125,8 milioni) non tiene conto del fatto che molte operazioni transitano da altri Paesi asiatici. Anche se oltre 100 marchi italiani di
eccellenza sono presenti in numerosi punti vendita, i relativi prodotti (auto di lusso, arredamento, abbigliamento, cuoio, oreficeria) non risultano, ad esempio, provenire dall'Italia. Dati informali disponibili farebbero quindi lievitare detto ammontare di oltre il 350%.
Più del 50% circa, stando ai dati ufficiali, è coperto dalla voce impianti e mezzi di trasporto.
Più difficile competere sui canali di massa della grande distribuzione che nelle Filippine sono appannaggio di imprenditori di origine cinese, che si approvvigionano in larga parte a Taiwan o in Cina.
Con un frizzante sviluppo
edilizio, che continua ancora adesso, abbinato alla crescente richiesta di prodotti di
qualità da parte della nuova
borghesia, potrebbero però
aprirsi interessanti prospettive
per le nostre aziende del settore arredamento e prodotti per la
casa.
Contenuti anche gli investimenti
diretti dall'Italia. Tra le presenze
più significative Bisazza (centro di
assistenza e distribuzione) e Pan-
gea (impianto di biogas a Manila per l'utilizzo dei
carbon credits). Nel settore finanziario la presenza più significativa è quella del gruppo Generali che opera nel ramo vita. Si aggiungono
diverse imprese locali impegnate in attività di import-export, produzione di mobili, articoli in fibra,
lavorazione del cuoio e assimilati, ristorazione,
create e gestite da imprenditori italiani espatriati. Attualmente il settore che sta suscitando il
maggiore interesse da parte di imprese italiane
è quello dell'energia. In particolare Terna, Ansaldo, Enel (che è qui rappresentata dall'Endesa) sono state coinvolte a diverso titolo in gare e realizzazioni nel campo delle reti di trasporto, delle centrali geotermiche.
Da segnalare la presenza nelle Filippine della
sede centrale dell'Asian Development Bank
(ADB), che finanzia opere prevalentemente infrastrutturali nella regione asiatica: nel triennio 2009-2011 sono previsti interventi per complessivi 45 miliardi di dollari.
L'Italia possiede uno share
dell'1,80%; il direttore esecutivo del Desk europeo è attualmente italiano (rappresenta Italia, Francia, Svizzera, Spagna, Portogallo e
Belgio). Sono altresì presenti 16 funzionari italiani.
Tale partecipazione ha
stimolato l'apertura di uffici a Manila da parte di
società italiane d'ingegneria e costruzione.
Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
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Commercio estero - Il codice doganale filippino si basa sul sistema armonizzato. Indicativamente, i dazi applicati su materie prime, prodotti chimici e beni capitali è del 3%, quello sui beni intermedi del 7-10% e quello sui prodotti finiti del 15-30%. I dazi più elevati gravano sui
prodotti agricoli: cereali, caffè, zucchero, carni
ecc. Le aliquote tariffarie sulle importazioni non
agricole dagli altri Paesi Asean sono attualmente inferiori, in media, al 5%. Con il Giappone è
in vigore un accordo di libero scambio. In occasione dell'ultima ministeriale economica UeAsean il nuovo Ministro per il Commercio e gli
Investimenti filippino ha manifestato interesse
all'avvio di colloqui su un accordo di libero
scambio (FTA) Ue-Filippine.
Marchi e brevetti - La normativa locale sulla
proprietà intellettuale risulta sostanzialmente
in linea con i principi internazionali, anche se la
sua applicazione pratica continua a lasciare
molto a desiderare. Recentemente l'Unione Europea ha escluso le Filippine dalla Priority
Watch List. Il Codice della Proprietà Intellettuale prevede però la possibilità di sanzioni amministrative e il divieto di importazione (su richiesta della parte lesa) per i prodotti "imitativi" che
ingenerano confusione per il consumatore riguardo alla loro provenienza. Nei supermercati filippini sono invece presenti numerosi prodotti che richiamano nomi o colori identificabili con
l'Italia. Per i prodotti alimentari non esiste una
normativa specifica a protezione delle Indicazioni Geografiche che però potrebbero godere
della tutela prevista per i marchi, se registrate
in loco come marchi collettivi.
Investimenti - La legislazione filippina sugli investimenti presenta
significative restrizioni per gli
investitori stranieri. Diverse prospettive potrebbero aprirsi con la
nuova Amministrazione ma, per il momento, il principale
punto di riferimento
normativo è il Fo-
reign Investment Act del 1991 che definisce
una serie di settori ed aree di attività economica in cui la partecipazione straniera al capitale
sociale è limitata o del tutto proibita (Negative
List). La quota di partecipazione al capitale straniero per la proprietà terriera è limitata al 40%.
Sono ammessi i contratti di land-lease, il cui
periodo massimo, per gli stranieri, è di 75 anni. Per tutte le imprese la cui attività è rivolta al
mercato interno il controllo fino al 100% è ammesso soltanto quando il capitale iniziale, interamente versato, è di almeno 200mila Usd. La
soglia si riduce a 100 mila Usd quando il numero di occupati supera le 50 unità.
FILIPPINE
Taccuino dell'operatore economico
L'esercizio di tutte le professioni è limitato esclusivamente ai cittadini filippini. La partecipazione, anche piena, di capitale straniero nel commercio al dettaglio è consentita soltanto con un
capitale iniziale interamente versato di almeno
2,5 milioni di Usd. Per i beni di lusso il capitale
minimo è di 250.000 dollari. La partecipazione
di capitale straniero è limitata al 25% per i contratti di costruzione o riparazione di opere pubbliche, per i quali non sia richiesta una gara internazionale. L'investitore può invece detenere un controllo di una quota di capitale sociale
superiore al 40% nelle imprese manifatturiere
o di servizi la cui produzione sia per oltre il 70%
destinata alla riesportazione verso l'estero.
Zone economiche speciali - Gli investimenti localizzati nelle cosiddette Zone Economiche
Speciali, (ZES) godono di adempimenti semplificati in materia di visti e di procedure per l'import-export ed
incentivi fiscali e
di significative
agevolazioni fiscali: esenzione iniziale dalla tassazione
sui redditi che
viene poi forfetizzata al
5% sul reddito lordo rispetto al
35% vigente nel resto
del Paese
Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
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Più di 60 miliardi di dollari è l'ammontare del Piano
pluriennale di investimenti che il nuovo Presidente filippino,
Benigno Aquino, intende proporre al Parlamento per
imprimere una svolta al Paese
Buona parte di questi farà appello anche a
capitali privati in regime di "Public Private
Partnership". Il Piano è stato presentato a
fine novembre: i relativi studi di fattibilità di
alcuni importanti interventi (vedi tabella)
FILIPPINE
Autostrade e reti metropolitane:
il calendario dei cantieri
sono già stati identificati. I capitoli più importanti riguardano il completamento del
sistema di autostrade metropolitane a Manila e nell'isola di Luzon, la rete metropoli
tana di Manila, diversi aeroporti.
Progetti infrastrutturali definiti dal Governo di Manila al 2 novembre 2010
Costo previsto (mln $) Avvio previsto
Agenzia responsabile
Autostrade, raccordi e sovrappassi
NLEX-SLEX Link Expressway
CALA Expressway (sezione Manila)
CALA Expressway (sezione Laguna)
C-5/FTI/Skyway Connector
NAIA Expressway (Phase II)
C-6 Expressway (Global City Link) - Sth Sctn
Cental Luzon Expresswy (Clex)Phase I,Tarlac-Cabanatuan
Cental Luzon Expresswy (Clex)Phase II, Cabanatuan-San Jose
Slex Extension (to Lucena City) 2-Lane
Calamba- Los Banos Expressway
R-& Expressway
NLEX east/La Mesa Parkway
Transiti stradali veloci per mezzi pubblici
Linee metropolitane e ferrovie
MRT/LRT Expansion Project
LRT Line 2 East (estensione)
Privatization e gestione Northrail
Mindanao Railway System
MRT 8
Costruzione e modernizzazione aeroporti
Bohol Airport (Bohol)
Puerto Princesa Airport (Palawan)
City Terminal DMIA airport (Pampanga)
Privatizzazione gestione e manutenzione
aeroporto Laguindingan
Daraga International Airport(Daraga,Albay)
Privatizatizzazione terminal 3 aeroporto
NAIA e aeroporto DMIA
Mactan-Cebu International Airport
Kalibo Airport
Balabac Airport (Palawan)
466 ,67
233 ,33
155 ,55
125 ,33
262 ,22
897 ,78
2011-2014
2012-2015
2013-2015
2012-2015
2013-2015
2013-2016
DPWH/MNTC
DPWH
DPWH
DPWH
DPWH
DPWH
255 ,55
2012-2014
DPWH
315 ,55
211 ,11
131 ,11
532 ,89
722 ,89
nd
nd
2013-2016
2014-2016
2016-2018
2016-2019
nd
DPWH
DPWH
DPWH
DPWH
DPWH
DTC
1,555 ,56
251 ,10
nd
Nd
1.143 ,64
2011-2014
2011-2013
nd
nd
DTC/LRTA
DTC/LRTA
DOTC/NLRC
DOTC
DOTC
167 ,62
96 ,93
2012-2015
2012-2015
2011-2012
DOTC/MIAA/CAAP
DOTC/CAAP
Diosdado Macapagal Intl Apt
nd
68 ,33
2013
2012-2015
DOTC/CAAP
DOTC/CAAP
nd
178 ,44
34 ,33
25 ,44
nd
nd
nd
nd
DOTC/MIAA/CIAC
MCIAA
DOTC/CAAP
DOTC
Note: DPWH: Department of Public Works and Highways DTC: Department of Transportation and Communications
Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
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Progetti infrastrutturali definiti dal Governo di Manila al 2 novembre 2010
Agenzia responsabile
Trattamento acque area metropolitana Manila
Progetto multifunzionale
(elettricità e sistemi irrigazione) Kabulnan-2
(Maguindanao)
Progetto multifunzionale
(elettricità e sistemi idrici)
Balintingon Reservoir (Luzon)
Progetti trattamento rifiuti solidi
Infrastrutture per agroindustria
Catene del freddo in aree strategiche
Poli logistici cerealicoli
Strutture logistiche per supply chain
settore ittico
Edilizia civile
Costruzione scuole elementari e secodnarie
Cositruzione strutture sanitarie
nd
2011
MWSA
319 ,4
2011-2018
NIA
348 ,22
nd
2011-2021
nd
NIA
NSWMC
117 ,78
45 ,138
nd
nd
PhilMech/PFDA
PhilMech
33 ,33
nd
PhilMech
nd
nd
2010-2016
2010-2016
Department of Education
Department of Health
Diversi
Intervento di interramento (land reclamation)
lido costiero di Navotas
Programma nazionale mautenzione
e ispezione veicoli a motore
Costo totale previsto
FILIPPINE
Costo previsto (mln $) Avvio previsto
Sistemi idrici, idroelettrici,
trattamento acque e trattamento rifiuti
Government of Navotas
nd
DOTC
8,695 ,23
Note: MWSA: DMetropolitan Waterworks and Sewerage Administration NIA: National Irrigation Administration NSWMC: National Solid Waste Management
Commission
Manila - Un treno delle Philippines National Railways (PNR) alla stazione Tutuban (Foto Hitomi/Wikipedia)
Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
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Progetti identificati dal Governo di Manila nel settore energia
Costo totale previsto
84 ,50
62 ,50
25
437 ,50
115
25
28 ,25
43 ,75
76 ,50
62 ,50
125
270
75
100
49
290
258
66 ,50
200
540
486
720
30
200
60
900
200
35
720
100
16
33 ,25
35
200
200
20
450
360
136
33 ,25
33 ,25
12 ,50
Avvio previsto
( da determinare)
(da determinare)
(da determinare)
(da determinare)
(da determinare)
(da determinare)
(da determinare)
(da determinare)
(da determinare)
(da determinare)
2011
2011
2011
2011
2012 -2013
2012- 2013
2012
2013 Phase1
2013
2013
2013
2014
2014
2015
2015
2016
2016
2017
FILIPPINE
Costo previsto (mln $)
Amburayan River Hydropower Prospect
Ilaguen Hydropower Prospect
Quirino Hydropower Prospect
Binongan Hydropower Prospect
Adda lam Hydropower Prospect
Hubo Hydropower Prospect
Asiga River Hydropower Prospect
Cateel E Hydropower Prospect
Tran AC River Hydropower Prospect
Lake Mainit River Hydropower Prospect
Wind Fa rm Power Project
Liquefied Natural Gas Terminal and Combined Cycle Gas Turbine
Northwind Pamplona Project
Northwind Apa rri Project
Multi-fuel Biomass Power Plant
Kanan B1 Hydro Power Project
Burgos Wind Power Project
Multi-fuel Biomass Power Plant
Tana won Geotherma l Project
Coal-Fired Power Plant,Subic
Coal Fired Power Plant,Batangas
Kalayaan Pumped Storage Power Plant III (CBK Expansion )
Mauban Wind Fa rm Project
Rangas Geotherma l Project
Balintingon River Multi-Purpose Project
Quezon Power Expansion Project
Manito-Ka yabon Geotherma l Project
Mindoro Biomass Power Project
Pagbilao Expansion Project
Pagudpud Wind Power Project
Villasiga Hydropo wer Project
Negros Biomass Power Project
Sama r Biomass Power Project
Dauin Geothermal Project
Southern Leyte Geothermal Project
Bun ker-Fired Power Plan t
Agus 3 Hydroe lectric Plan t
Southern Mindanao Coa l-fired Power Station
Tago loan Hydropower
Bukidnon Biomass Power Project
Davao Biomass Power Project
Camiguin Island Wind Power Project
2012
2014
2015
2017
2019
2011
2011
2013-2014
2012
2013
2017
8,695 ,23
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Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
15
AUTO
Nel gennaio di quest'anno, Landi Renzo
ha aperto una filiale a Los Angeles. La localizzazione si giustifica con il fatto che
l’azienda punta a inserirsi nel mercato
nordamericano dei sistemi di alimentazione a metano (cng: compressed natural gas) per auto e la California dispone
oggi della rete più estesa di stazioni di rifornimento a metano degli Stati Uniti
(460). Non solo, lo stato della West Coast
offre anche una serie di significativi incentivi per chi acquista e utilizza veicoli
alimentati a gas. In luglio Landi Renzo ha
ulteriormente rafforzato la sua presenza
acquisendo per 15 milioni di dollari Baytech Corporation che produce e commercializza, su piccola scala, sistemi di
tipo analogo certificati secondo gli standard dell'Agenzia dell'Ambiente statunitense e dell'Air Resources Board californiano (CARB). Queste certificazioni
sono un asset importante in quanto la
procedura per ottenerle è piuttosto lunga
e complessa. Le certificazioni Baytech
sono per un largo range di veicoli General Motors. Ora, Landi Renzo punta sugli effetti previsti dalla politica di Obama
volta all'utilizzo di risorse nazionali per ridurre l'import di petrolio dal Medio Orien-
STATI UNITI
Usa: Landi Renzo punta
su flotte aziendali a metano
te che si potrebbero concretizzare ad
esempio in alcune iniziative di incentivazione all'uso del gas naturale per trasporti previste nell'Energy Bill e in particolare
nel Nat Gas Act (New Alternative Transportation to Give Americans Solutions
Act) con cui il Governo statunitense intende promuovere un maggior utilizzo del
gas naturale nella trazione per auto e
mezzi pesanti. In particolare, il segmento
che dovrebbe trainare la crescita è quello delle grandi flotte aziendali private e
degli enti pubblici a livello federale e locale. Una parte crescente di queste flotte
dovrebbe essere alimentata con veicoli
ecocompatibili e oggi, il gas naturale, appare come la soluzione più agibile in tempi brevi rispetto ad altre soluzioni tecnologicamente più complesse (auto elettriche). L'obiettivo è di fornire a questi clienti una gamma completa di soluzioni: possono essere operazioni di trasformazione/retrofitting di veicoli esistenti o anche
accordi triangolari con il coinvolgimento
delle case automobilistiche Usa, per la
fornitura già in fabbrica su veicoli nuovi a
metano destinati alle flotte dei clienti.
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Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
16
INTERSCAMBIO
Secondo i dati relativi ai primi sette mesi del 2010 forniti dal
locale ufficio ICE (Istituto del Commercio Estero), Hong Kong
mantiene la leadership a livello mondiale per l'esportazione di
bigiotteria e il quarto posto per l'esportazione di gioielli
per un ammontare pari a 2,25 miliardi di dollari Usa
Hong Kong costituisce un punto d'accesso privilegiato al mercato della Cina continentale, grazie soprattutto all'accordo
CEPA (Closer Economic Partnership Arrangement) che comporta un abbattimento dei dazi doganali. Il dato è emerso
in occasione della Hong Kong Jewellery and Gem Fair. Le esportazioni da
Hong Kong sono risultate in crescita verso la maggior parte dei mercati di sbocco: Stati Uniti (+31%), Svizzera (+20%),
Cina (+17%) e Francia (+ 6%). Gli stessi
Paesi coprono rispettivamente il 34%,
8%, 7% e 6% delle vendite all'estero. È
opportuno aggiungere però che nella
maggior parte dei casi si tratta di ri-esportazioni di prodotti fabbricati in Cina.
L'Italia, nei primi sette mesi del 2010, ha
esportato a Hong Kong preziosi per quasi 280 milioni di dollari Usa (+40,88%)
collocandosi al quinto posto tra i fornitori dopo Cina continentale, India, Francia e Stati Uniti.
Le importazioni sono state di quasi 96 milioni di dollari. L'edizione autunnale di
Hong Kong Jewellery and Gem Fair si è
svolta su un'area di 120mila m2 suddivisi
sui due poli fieristici dell'Asia World Expo
(AWE) e dell'Hong Kong Convention and
Exhibition Center (HKCEC). Il numero di
espositori ha raggiunto la cifra record di
oltre 3.205 (+5% sulla scorsa edizione) di
cui ben 400 del settore diamanti, in rap-
CINA
Hong Kong mantiene
il primato export per la bigiotteria
presentanza di 45 diversi Paesi, mentre i
visitatori sono stati in numero leggermente inferiore alle aspettative (in media circa 7mila presenze al giorno). A detta degli esperti, il leggero calo delle presenze
è stato causato dal contemporaneo svolgimento della Shenzhen International Jewellery Fair e dalla concomitante ricorrenza di una delle più importanti feste
ebraiche, lo Yom Kippur.
Come già nella precedente edizione, i
settori dei macchinari e degli strumenti
per la lavorazione dei preziosi, quelli dei
semilavorati e delle pietre preziose, incluse perle e diamanti, sono stati ospitati all'interno dell'AWE, mentre i prodotti finiti
hanno trovato ubicazione negli stand allestiti sui sette piani dell'HKCEC.
Questa edizione ha ospitato 30 padiglioni nazionali e ben 22 padiglioni tematici.
La partecipazione italiana era articolata
su 150 aziende rappresentative dei vari
segmenti. In particolare l'Italia, principale esportatore mondiale di macchinari,
con oltre l'80% del fatturato destinato ai
mercati d'oltremare, era presente con 16
aziende del settore raccolte nel padiglione organizzato dall'ICE di Hong Kong in
collaborazione con A.F.E.M.O. (Associazione Fabbricanti Esportatori Macchine
per Oreficeria).
www.conshongkong.esteri.it
Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
17
Polonia: Manuli Hydraulics
apre un nuovo stabilimento
Manuli Hydraulics Manufacturing ha
recentemente ricevuto il via libera dalle
competenti Autorità polacche per la realizzazione di un nuovo stabilimento per la
produzione di macchinari e sistemi in
gomma e metallo per la trasmissione di
fluidi. Sono prodotti destinati ad applicazioni oleodinamiche ad alta pressione
che vengono utilizzati nell'industria petrolifera e navale. Verrà altresì sviluppata
una sezione dedicata alla ricerca e sviluppo. Lo stabilimento, che a regime impiegherà oltre 150 persone, sorgerà a
Radomsko nella Zona Economica Speciale (ZES) di Lodz. L'investimento previsto è di circa 100 milioni di zloty. Manuli
Hydraulics Manufacturing è controllata
da Manuli Rubber Industries. In Polonia il Gruppo è già presente con uno stabilimento localizzato a Myslowice in Slesia. La Manuli è il nono investitore estero
a scegliere l'area di Radomsko dall'inizio
dell'anno.
www.ambvarsavia.esteri.it
TRASPORTI E INFRASTRUTTURE
Australia: al via progetti
per l’Alta Velocità ferroviaria
Infrastructure Partnerships Australia,
associazione di categoria che raccoglie i
principali operatori privati e pubblici del settore infrastrutture ha pubblicato i risultati di
uno studio preliminare (www.infrastructure.org.au/content/VFTSeptember2010.aspx) effettuato dalla società di
consulenza internazionale AECOM, per
valutare la fattibilità di due collegamenti
ferroviari ad alta velocità sulla costa est del
Paese: sono una linea Melbourne-Sydney
(via Canberra) e una linea Sydney-Brisbane, via Newcastle lungo la Gold Coast. Entrambe avrebbero un tempo di percorrenza di circa tre ore. Secondo lo studio i lavori per una prima linea potrebbero essere avviati entro i prossimi cinque anni. Il finanziamento necessario potrebbe essere
stornato da quello previsto (15 miliardi di
dollari) per la costruzione del secondo aeroporto di Sydney. Lo studio ha raccolto un
consenso "bipartisan" da parte sia del Governo federale a guida laburista che dell'opposizione liberale, nonchè da parte dei
Verdi (attuali alleati del Governo di minoranza laburista). Il Ministro federale per le
Infrastrutture e i Trasporti, Anthony Albanese, ha confermato la prossima pubblicazione di un bando di gara da 20 milioni
di dollari australiani per la realizzazione di
uno studio di fattibilità completo e dettagliato.
FSETTORI
I L I P P I NE EAZIENDE
MECCANICA
Australia: Ghella acquisisce la
commessa per il Northern Link
Ghella spa si aggiudica la prima consistente commessa di un'azienda di costruzioni italiana in Australia. Il City
Council di Brisbane ha infatti affidato al
consorzio Transcity la realizzazione del
progetto Northern Link da 1,5 miliardi di
dollari australiani. Transcity è una joint
venture costituita da Ghella, dalla spagnola Acciona e dall'australiana BMD
Holdings. Nella gara di aggiudicazione
Transcity è stata preferita al consorzio
composto dalla società francese Bouygues, dall'inglese Laing ÒRourke e dall'australiana Transfield. Il progetto, finanziato sia dal Governo statale del
Queensland che dal Governo federale
australiano, prevede la costruzione di
due tunnel autostradali paralleli, con un
diametro di 12 metri, di 43 km fra le parti nord (Bowen Hills) e ovest (Toowong)
della città di Brisbane. I lavori di costruzione inizieranno a dicembre 2010 e si
concluderanno nel 2014. Il traffico previsto è di oltre 16mila veicoli al giorno.
www.ambcanberra.esteri.it
Leggi gli aggiornamenti su
www.notiziariofarnesina.ilsole24ore.com
Diplomazia Economica Italiana - n. 17 - 3 dicembre 2010
18
TURCHIA
Export in ripresa
ma non con i Paesi UE
Per Ankara
boom dell'export italiano
Riprendono le esportazioni della Bielorussia: nei primi sette mesi del 2010 sono cresciute del 20,6% rispetto allo stesso periodo del 2009, per un valore complessivo pari a circa 13,3 miliardi di
dollari. L'interscambio complessivo del
Paese ha superato i 30,7 miliardi. Le importazioni, pari a circa 17,5 miliardi sono
cresciute del 14,2%. L'interscambio con i
Paesi dell'Unione Europea, pari a circa
7,6 miliardi, è però diminuito del 9,4%. Le
esportazioni verso la UE, pari a circa 3,9
miliardi, sono diminuite del 19,8%, mentre le importazioni, pari a circa 3,7 miliardi, registrano un aumento del 4,7%. I principali partner commerciali del Paese sono attualmente la Federazione Russa
(47,8% dell'interscambio complessivo),
l'Ucraina (7,3%), seguono Olanda (5,1%),
Germania (4,7%), Cina (3,%) e Polonia
(3,3%). La quota dell'Italia è pari all'1,6%.
Le vendite ai Paesi UE coprono oggi il
29,1% delle esportazioni bielorusse rispetto al 39,4% della Russia e al 14,5%
degli altri Paesi CSI. La Russia è anche
il maggiore fornitore estero del Paese con
una quota pari al 54,1% mentre le importazioni bielorusse dalla UE ammontano
al 21,1 per cento.
www.ambminsk.esteri.it
Boom dell'export italiano in Turchia: nei
primi sette mesi dell'anno le esportazioni sono cresciute del 49% (contro il
27% della Cina). Il saldo dell'interscambio commerciale risulta in attivo di circa
1,5 miliardi di euro.
In dettaglio, nel primo semestre l'Italia
ha esportato macchinari per 881 milioni,
mezzi di trasporto per 543, prodotti in
metallo per 462 e prodotti chimici per
394. Complessivamente, incluse altre
voci doganali, ammontano a 3,8 miliardi
di euro.
PAESI E MERCATI
BIELORUSSIA
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