Dispense al CPC - Ordine degli Avvocati del Cantone Ticino
by user
Comments
Transcript
Dispense al CPC - Ordine degli Avvocati del Cantone Ticino
1 Art. 52 (Comportamento secondo buona fede) Destinatari Giudice Agire trasparente (confrontare le parti trovare intese) Agire celere Agire egualitario (divieto di creare ineguaglianze + obbligo di creare uguaglianza) Tutela della legittima fiducia del cittadino (es. art. 238 lit. f CPC) Parti/patrocinatori: Sollevare tempestivamente censure e domande (principio valido anche in tema di presupposti processuali e in caso di violazione del diritto di essere sentiti) economia del processo Cooperare nell'assunzione delle prove (es. art. 160 CPC) menti; astenersi dal mentire attivamente es. produrre docu- Divieto di comportamenti abusivi, specialmente contradditori Sanzione per le parti Disciplinare Art. 128 cpv. 3 (multa di fr. 2'000/5'000.-) Processuale Mancata sanzione (ad es.) della violazione del presupposto processuale o del diritto di essere sentiti; mancata collaborazione: influenza sul processo nessun influenza sul processo Accollo spese inutili (art. 108 CPC); truffa processuale (146 CP) Art. 53 (Diritto di essere sentiti) Diritto di accesso e di prendere posizione Principio Omnicomprensivo: riguardante tutti gli atti processuali Diritto alla replica e alla duplica entro un breve periodo di tempo Eccezioni Cpv. 2: preponderanti interessi pubblici o privati (es segreto d'affari; cfr. art. 156 CPC in tema di prove) Diritto alla prova Principio Le parti: indicare prove su fatti rilevanti + partecipare alla loro assunzione + determinarsi al proposito (art. 152 cpv. 1 CPC) Il giudice: assumere tempestivamente le prove offerte nelle forme previste dal diritto processuale + fissare le udienze in modo d’agevolare la comparizione Eccezioni Ruolo economia processuale: Apprezzamento anticipato delle prove + prove ottenute illecitamente (art. 152 cpv. 1 CPC) Applicazione prudenziale (strumenti contenitivi: termini, forme,…) + Organizzazione della fase volta all'amministrazione dei mezzi di prova) es. emissione di più ordinanze sulle prove; “abundare quam deficere?”) Natura formale del diritto di essere sentiti Principio Nullità della decisione viziata a prescindere dalle conseguenze concrete Eccezione Violazione non grave e medesima cognizione dell’autorità di ricorso 2 Temperamenti giurisprudenziali: richiesta di un interesse giuridico, negato allorquando la violazione del diritto di essere sentito non ha alcuna influenza sulla procedura Applicazione sorprendente di norme giuridiche Principio “Iura novit curia”: svincolo dal diritto di essere sentito in relazione ai principi giuridici fondanti la decisione del Giudice Eccezione Applicazione di norma o principio non evocato e sorprendente = obbligo d'informazione del giudice (vs. obbligo d’interpello) Art. 54 (Pubblicità del procedimento) Pubblicità del procedimento quale regola Principio I procedimenti sono pubblici: (i) in tutti i gradi e per tutti i procedimenti; (ii) nei confronti delle parti e del pubblico (stampa compresa); (iii) ad esclusione delle cause del diritto di famiglia Funzionale Diritto di chiedere e ottenere udienza (54 vs 253, 316 cpv. 1, vs. 341 cpv. 2 CPC); salvo eccezioni (es. questioni puramente tecniche, potere di cognizione dell’autorità di ricorso, principio di celerità) Personale Parte, pubblico, stampa Relatività del principio di pubblicità Rinuncia Solo se non equivoca + non vi osti un interesse pubblico importante (il giudice non è però vincolato) Interesse generale Disciplina delle udienze (tumulti e disordine in aula); ordine pubblico; moralità, interessi privati degni di protezione. logica di flessibilità di CPC e CEDU Eccezione Giurisdizione arbitrale volontaria Art. 55 (Principio dispositivo e riserva del principio inquisitorio) Principio attitatorio Principio Parti adducono in causa i fatti e indicano i mezzi di prova + uguaglianza tra quanto richiesto e quanto pronunciato Oggetto del litigio Pretese delle parti volte ad una tutela giurisdizionale e deduzione giuridica (processuale e materiale) + fattispecie della vita sottostante (allegata o normativamente ascrivibile) Inflessioni a “ne eat iudex ultra alligata” 3 Scusabile mancata adduzione di nuovi fatti (artt. 229e 230 CPC) (massima eventuale) Fatti esorbitanti (=nuovi fatti emersi dall’istruttoria non debitamente allegati): principio inquisitorio vs. principio attitatorio Coesistenza e temperamento di principi attitatorio, dispositivo, ufficiale e inquisitorio Coesistenza Massima dispositiva vs. principio dell'ufficialità Massima attitatoria vs. principio inquisitorio Temperamento Raccolta di prove d'ufficio (art. 153 cpv. 2; 183 cpv. 1 CPC) Obbligo d'interpello (art. 56, 247 cpv. 1 CPC) Art. 56 (Interpello) Principio Strumento di sostegno Intrinsecamente correlato alla presenza personale Obbligatorietà non assoluta Allegazione carente ma esistente (processualmente conforme) Interpello vs. consulenza (es.: no suggerimenti migliorativi) Contenuto Fatti, richieste di giudizio, indicazione dei mezzi di prova Fase allegatoria e fase istruttoria; in sede ricorsuale e dinanzi all'autorità di conciliazione Art. 57 (Applicazione d'ufficio del diritto) Principi generali Ambito applicativo Dipendenza dall' oggetto litigioso Giudice non vincolato alle argomentazioni giuridiche delle parti potenziale d'imprevedibilità e opacità (ridotta dagli obblighi di consulenza insiti nell'interpello qualificato, risp. nel principio inquisitorio limitato) Iura novit curia vs. ne eat iudex ultra petita et alligata (nei processi attitatori) Applicazione d'ufficio del diritto materiale Diritto straniero Art. 16 LDIP Consuetudini e usanze Concetto ampio di diritto, comprendente in particolare: legge, consuetudini, attività legislativa del giudice, usanze, sistema normativo non statale (es.: autoregolamentazioni settore borsistico, CCL, usanze) Autonomia delle parti Scelta in favore dell’equità (norme imperative e indisponibilità di certe questioni) + scelta del diritto applicabile (art. 116 LDIP) Applicazione d'ufficio del diritto processuale 4 Accordi processuali Proroga di foro (art. 17 CPC); costituzione in giudizio del convenuto (art. 18 CPC); tenere udienze durante la sospensione dei termini (art. 146 cpv. 2 CPC); accordo del convenuto di mutare l’azione (art. 227 cpv. 1 lit. b CPC) + oltre a ciò che è espresso dalla legge, possibilità del giudice di accogliere altri accordi processuali? Accordi sulle prove Convenire il valore probatorio di un certo mezzo di prova; conferire valore probatorio a un mezzo in sé sprovvisto (es: dichiarazioni testimoniali scritte); modalità di assunzione del mezzo di prova; assumere mezzi di prova sconosciuti al CPC; (dubbiosa la situazione su di un eventuale accordo sull’onere della prova e un accordo ex ante che limiti / canalizzi i mezzi di prova proponibili per provare una determinata fattispecie) Art.58 (Corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato e riserva della non vincolatività delle conclusioni delle parti) Principio dispositivo Componenti Le parti possono disporre dell'inizio del processo (“ne procedat iudex ex officio”) Alle parti non può essere aggiudicato pìù o altro rispetto a quanto richiesto, né meno di quanto riconosciuto (“Ne eat iudex ultra petita partium”). Conseguenze II componente Richieste di causa devono essere chiare (Bestimmtheitsgebot); per azioni volte all’ottenimento di prestazioni in denaro vanno quantificate, riserva fatta dell’art. 85 CPC Formulazione delle domande che, in caso di accoglimento delle stesse, permetta la pronuncia di una decisione che possa essere eseguita. Corrispondenza vs. identità Né la giurisprudenza né la legge impongono perfetta identità tra quanto richiesto e quanto pronunciato dal giudice, basta che vi sia corrispondenza: Margine manovra del Giudice “A maiore ad minus” Modellazione del petitum (parziale rifacimento del petitum di causa: es. diritto di risposta, rendiconto) Scomposizione della pretesa globale (vincolo alla pretesa complessiva ma non alle sue componenti) Art. 84 cpv. 2 CO Eccezioni Diritto materiale Azioni duplici (art. 651, 654, 604 CC); opere sporgenti sul fondo altrui (art. 674 cpv. 3 CC); immissioni moleste (art. 679 e 684 CC) Diritto processuale Massima ufficiale; principio inquisitorio sociale (riserva fatta di 273 cpv. 5 CO); fattispecie rilevabili d'ufficio (ad es. simulazione; tardività della notifica dei difetti nei contratti d’appalto; abuso di diritto; perenzione della pretesa); questione pregiudiziale di merito; decisione sulle spese processuali (105 cpv. 1 vs. cpv. 2 CPC) 5 Art. 59 (Principio) Teoria dell'azione Azione Natura: l’azione è il prodotto processuale di una richiesta di tutela della parte petente (attrice, attrice riconvenzionale) volta all’ottenimento di un giudizio, che l’ordine giuridico considera come degna di protezione. Essa si distingue da altri bisogni di tutela giurisdizionale (provvisoria, esecutiva). Componenti: -> fondata sul diritto materiale; -> fondata sul diritto processuale: azione in sé; e la sua traduzione processuale: domanda (istanza o petizione) -> esame preliminare della componente processuale rispetto a quella materiale difetto di azione (es. interesse degno di protezione; regiudicata) difetto di domanda (es. competenza territoriale) Difesa Nei confronti dell'azione Nei confronti della domanda Nei confronti del merito dell'azione Presupposti processuali Interesse degno di protezione Non occorre che si tratti di un interesse giuridico poiché è sufficiente un interesse di fatto (commerciale o di altra natura) meritevole di essere tutelato dall'ordinamento giuridico Attualità dell'interesse quale regola (non assoluta, ad es. art. 158 cpv. 1 lit. b CPC) Competenza Per materia: imperatività delle regole processuali ( art. 86 CPC; Überklagen; modulazione delle deduzioni giuridiche) Territoriale (scelta di un foro particolarmente efficiente e fatti doppiamente rilevanti; scelta di un foro particolarmente inefficiente) Assenza di regiudicata Regiudicata formale (anche parziale): no impugnabilità con un rimedio ordinario (appello); RF quale presupposto della RM Regiudicata materiale: a) sentenza definitiva e vincolante (effetto positivo), che non può essere rimessa in discussione essendo vietata una seconda pronuncia (effetto negativo, “ne bis in idem”) riguardante: (i) la medesima pretesa, fondata sul medesimo complesso di fatti (limite oggettivo); (ii) tra le medesime parti (limite soggettivo) ecc: art. 83 CPC b) oggetto: decisioni finali (es. art. 257 CPC); (altre) decisioni sommarie (es. art. 261 CPC); decisioni incidentali (di p. vincolanti per la successiva decisione finale); altre decisioni e disposizioni ordinatorie processuali; surrogati di decisione (art. 241 cpv. 2 CPC) c) concetto d’identità dell’oggetto litigioso: essa si estende ai fatti allegati e a fatti che normativamente sono parte integrante della fattispecie soggiacente; alla 6 qualificazione giuridica proposta in causa e – di principio – a tutte le qualificazioni giuridiche concorrentemente fondanti la pretesa dedotta in causa d) limitazione al dispositivo della decisione: la regiudicata non si produce alle motivazioni (accertamenti di fatto e considerazioni di diritto compresi), quesiti pregiudiziali presenti nei considerandi ma non nel dispositivo. -> Temperamento: considerandi quale criterio di valutazione d'appoggio, segnatamente in caso di rinvio, obiezione di compensazione accolta e/o respinta nel merito e) identità delle parti: regiudicata unicamente alle medesime parti. Eccezioni: successore in diritto, terzi a causa di determinati rapporti con le parti, decisioni con effetto “erga omnes”, denunciati e intervenienti in lite e fideiussori nei limiti art. 502 CO f) diritto internazionale: regiudicata in caso di decisione di exequatur ai sensi dell’art. 29 cpv. 1 LDIP Art. 60 (Esame dei presupposti processuali) Esame pregiudiziale Regola non assoluta Prima di sanzionare il difetto il giudice deve dare alla parte la possibilità di sanare il difetto, dove possibile + l’irricevibilità può riguardare anche solo alcuni aspetti del procedimento e non l’intera azione + il presupposto potrebbe confondersi con il fondamento di merito dell’azione. Es. fatti doppiamente rilevanti + facoltatività: la parte convenuta non ha alcun diritto di limitare il suo apparato difensivo al tema dell'esistenza o meno di un presupposto processuale (eccezione: immunità dello Stato convenuto). Biforcazione Scorporare il tema dei presupposti processuali dalle restanti tematiche “sub iudice”. Art. 125 e 223 cpv. 3 CPC (decisione finale se azione irricevibile e incidentale in caso contrario) Esame d'ufficio Principio inquisitorio limitato Dovere di obiettare tempestivamente (buona fede processuale e divieto dell’abuso di diritto) Presupposti processuali vs. presupposti di merito (ai quali torna applicabile il principio attitatorio) Art. 62 (Inizio della pendenza della causa) Art. 64 (Effetti della pendenza della causa) Atto costitutivo di litispendenza Atti Istanza di conciliazione Petizione Istanza introduttiva del giudizio o richiesta comune di divorzio Effetti Divieto di promuovere cause identiche (art. 64 cpv. 1 lit. a CPC) za: sospensione o (in)ammissibilità della seconda causa conseguen- 7 Fissazione del foro (art. 64 cpv. 1 lit. b CPC) (“perpetuatio fori”) Onere di proseguire il processo (art. 65 CPC) Possibilità di fare capo alla rimessione del processo (art. 126 CPC) Tempistica Deposito al tribunale o al conciliatore (art. 143 cpv. 1 e 2 CPC) Inoltro della causa Dal concetto di litispendenza va concettualmente distinto l’inoltro della causa che è un atto a tutela di termini di prescrizione e/o di perenzione di diritto federale: art. 64 cpv. 2 CPC. L’inoltro della causa è un atto introduttivo attraverso il quale l’istante s’indirizza per la prima volta al giudice, nelle forme legali, allo scopo di ottenere il riconoscimento e la protezione del diritto che invoca (es.: a determinate condizioni richiesta di conciliazione e istanza provvisionale antecedente rispetto alla richiesta di merito) Art. 63 (Pendenza della causa in caso di incompetenza e di errato tipo di procedura) Ambito applicativo Scenari Atto ritirato per incompetenza del giudice o del conciliatore Atto dichiarato irricevibile per incompetenza del giudice o del conciliatore Domanda promossa con tipo di procedura errato Termini Di prescrizione e/o di perenzione (contrariamente all’abrogato art. 139 CO) Dinamica correttiva Principio Ripresentazione dell'atto ritirato o dichiarato inammissibile entro un mese (riservati i termini più brevi previsti dalla LEF, ad es. l'art. 83 LEF in tema di disconoscimento, gli artt. 107 e 108 LEF per l’azione di contestazione, l’art. 279 LEF per l’azione di convalida del sequestro), dinanzi al giudice o all'autorità competenti e/o secondo la procedura corretta. Il termine (non prorogabile) decorre dal giorno in cui è stata inviata/consegnata la dichiarazione di ritiro rispettivamente dalla notificazione della decisione di non entrata in materia. Il riferimento alla LEF è una menzione esemplificativa, ovvero si è tenuti a rispettare i termini più brevi previsti in altri ambiti legislativi o dal giudice Eccezione Non applicabile alle decisioni rese ex art. 257 cpv. 3 CPC Art. 65 (Effetti della desistenza) 8 Desistenza dinanzi al giudice Res iudicata Atto notificato al convenuto (da parte del giudice competente) + convenuto non ha acconsentito al ritiro dell'azione Desistenza dinanzi al conciliatore (esula art. 65 CPC) Res iudicata Ritiro incondizionato dell'istanza (art. 208 cpv. 2 CPC) Non res iudicata Mancata presentazione della causa al giudice, nel termine di validità dell'autorizzazione a agire (litispendenza sub condizione risolutiva) Art. 66 (Capacità di essere parte) Concetto di parte Persone in favore delle quali o contro le quali è chiesta in loro proprio nome tutela giurisdizionale Inammissibilità dell'azione anonima = entità che non è persona fisica o giuridica e la cui denominazione non fornisce alcuna spiegazione su chi, in realtà, sia parte nel procedimento giudiziario Presupposti Godimento dei diritti civili (art. 11 CC) (es: persona fisica vivente, SA, ma non SS, CE) Alcune altre entità che ne sono sprovviste (es. SNC, Soc Acc.) Distinzioni Erronea designazione della parte negli scritti termine per rimediare Il caso particolare della succursale: sprovvista della capacità di essere parte, MA: foro (art. 12 CPC); capacità di agire quale rappresentante speciale; designazione errata di parte in caso di procedimento giudiziario dove una succursale si vede attribuire la qualità di parte o di attrice = rettificabile Art. 67 (Capacità processuale) Presupposti Esercizio dei diritti civili = maggiorenni e capaci di discernimento (13, 16 CC) -> capacità processuale = condurre il processo in suo proprio nome Minorenne, interdetto o incapace di discernimento (17 CC) -> incapace di discernimento = incapacità processuale condurre il processo mezzo di rappresentante legale (cpv. 2) se di diritti della personalità relativi (ad esclusione di quelli assoluti) -> minore età o interdizione = incapacità processuale parziale capacità di esercitare autonomamente i loro diritti inerenti alla personalità + di svolgere provvisoriamente gli atti necessari in caso di pericolo nel ritardo (cpv. 3) 9 Cap. processuale vs. cap. di condurre un processo Esercizio della capacità processuale La capacità processuale si confonde con la capacità di disporre dei diritti che sono fatti valere con la prima. Qualora difetti, decade la capacità di condurre in processo relativamente a questi diritti (ad es.: art. 204 LEF per i falliti, coniuge per l’abitazione coniugale, esecutore testamentario) Persone fisiche Persone giuridiche: rappresentanza delle stesse (es.: art. 718a cpv. 1 CO; rappresentante iscritto a RC con potere di firma collettivo a due); autorizzazione: è sufficiente che l’atto compiuto da un rappresentante non abilitato sia stato ratificato “ex post” dal rappresentato; concorso: alla parte sotto curatela manca la legittimazione processuale, di conseguenza l’atto processuale deve essere approvato anticipatamente oppure ratificato ulteriormente dal curatore. Il difetto di capacità processuale è, in certi termini, sanabile Art. 68 (Rappresentanza contrattuale) Principio Rappresentanza sempre possibile (anche dinanzi ai giudici di pace) Assistente previsto dall'art. 204 cpv. 2 CPC non sottostà ai limiti di 68 cpv. 2 CPC Rappr. non professionale Chiunque abbia la fiducia della parte e non sia professionista Rappr. professionale (TI) Mestiere (indizi: remunerazione, ripetizione, formazione, qualificazione) Avvocati legittimati ex LLCA. Quid degli avvocati praticanti? Dai dibattiti parlamentari è emersa la loro parificazione con accenno però al diritto cantonale secondo la dottrina a condizione che il diritto cantonale lo preveda TI: no commissari e agenti giuridici patentati; no rappresentanti professionali giusta l'art. 27 LEF Rappresentanti professionalmente qualificati: TI: (i) cause condotte in procedura semplificata o sommaria; (i) materia di contratto di locazione o affitto risp. di contratto di lavoro; (iii) particolarmente capaci di proporre e discutere la causa con la necessaria chiarezza Procura Nei confronti del giudice il rappresentante deve legittimarsi con procura, pena il diniego della rappresentanza processuale ma riserva fatta della sanatoria (dedotta dal divieto del formalismo eccessivo) Forma scritta (ev. anche raccolta a verbale a titolo di ratifica in occasione della prima udienza, oppure raccolta a verbale dal giudice in occasione della presentazione orale della petizione giusta l’art. 244 cpv. 1 CPC) Contenuto: chiara, inequivocabile, precisa, attuale Art. 69 (Parte incapace di condurre la propria causa) Principio 10 Capacità di procedere con atti propri (Postulationsfähigkeit) -> Favorita tramite gli obblighi di direzione materiale del giudice (es. art. 56 CPC) Eccezione: Manifesta incapacità della parte di condurre la propria causa (della parte processualmente attiva e non della parte disinteressata al processo malgrado l'informativa del giudice). Manifesta = casi apicali e non protezione delle parti da errori processuali anche di una certa gravità, ma che non assurgono a manifesta incapacità di difendersi convenientemente da sole (es.: eccepire con l’allegato di risposta la prescrizione o la perenzione) -> ingiunzione di munirsi di un rappresentante, pena -> la designazione di un rappresentante d'ufficio Avviso all'autorità tutoria se necessita l'adozione di misure tutelari Mancata applicazione Nullità degli atti processuali per diniego del D di esser sentiti+garanzia di accesso alla giustizia Art. 70 (Litisconsorzio necessario) Fonti Diritto materiale, rispettivamente il contratto dove le parti si sono vincolate in comunione, quale fonte di litisconsorzio necessario (ossia di diritto che può essere fatto valere da o contro più persone congiuntamente), segnatamente – la pretesa non compete al singolo, bensì ad una comunione di persone (es. comunione ereditaria, SS) – attraverso la richiesta giudiziale è modificato un rapporto giuridico che coinvolge più persone (es. azione di divisione ereditaria, azione di paternità art. 256 cpv. 2 CC) – gli attori agiscono quali cessionari art. 260 LEF) Esempi: Comunione ereditaria; società semplice in caso degli attori risp. solidarietà passiva in caso dei convenuti Sanatoria Natura di presupposto processuale? Secondo il TF, il litisconsorzio necessario attivo o passivo trova il suo fondamento nel diritto materiale federale, ma è il diritto processuale cantonale a regolarne le conseguenze dal punto di vista della procedura. Da qui la natura di presupposto processuale che apre la possibilità d’importanti sanatorie. Difatti, si applica il divieto di formalismo eccessivo e conseguente termine per sanare Art. 71 (Litisconsorzio facoltativo) Presupposti Stesso tipo di procedura (altrimenti cause separate ed evtl. congiunzione ai fini istruttori se è dato lo stesso foro o la rimessione art. 127 CPC), Vedi anche art. 93 cpv. 2 CPC) Fatti o rapporti giuridici comuni (litisconsorzio proprio) 11 Fatti o rapporti giuridici simili ma indipendenti (litisconsorzio improprio), ad es.: i locatari di un edificio pluri-famigliare che contestano congiuntamente un aumento (per ognuno differenziato) della pigione, oppure quello dei diversi consumatori che subiscono danni a causa del medesimo prodotto difettoso e agiscono congiuntemene contro il produttore Conduzione indipendente della causa Ognuno è libero nel proprio agire processuale (offensivo o difensivo) Gli atti processuali compiuti o meno da un litisconsorte non beneficiano (o svantaggiano) gli altri Foro Se l’azione è diretta contro più litisconsorti, il Giudice competente per un convenuto lo è anche per gli altri (salva proroga del foro). In applicazione dell’art. 15 CPC, il litisconsorzio passivo facoltativo diventa uno straordinario mezzo a disposizione degli attori per modulare il foro a loro favore, attraendo al foro prescelto il convenuto effettivamente mirato, convenendolo ad un litisconsorte che sottostia a quel foro. Mezzi difensivi visto il potenziale di abuso: principalmente abuso di diritto e richiamarsi a circostanze che dimostrino l’infondatezza della causa promossa contro il litisconsorte Art. 73 (Intervento principale) Definizione Un terzo interviene in via principale quando fa valere verso tutte le parti in causa, o alcune di essere, un diritto proprio preferibile sull'oggetto della controversia, che, in quanto tale, esclude totalmente o parzialmente quello delle parti. Non c’è l’esigenza d’identità dell’oggetto litigioso Forma Azione ordinaria nei confronti di tutte o alcune delle parti originarie, le quali formano un litisconsorzio passivo facoltativo Presupposto processuale La titolarità del diritto preferenziale del terzo rappresenta un presupposto affinché costui possa avvalersi dello strumento dell’intervento principale. Esame d’ufficio da parte del giudice (art. 60 CPC) Art. 29 cpv. 2 LADI La cassa disoccupazione agisce come interveniente principale nella procedura esistente tra datore di lavoro e lavoratore Foro Art. 73 CPC crea il foro dell’intervento principale presso il Giudice in cui è pendente il processo originario. Se l’intervento principale è trattato quale istituto generatore di competenza internazionale, non va ammesso siccome contrario alla LDIP. Se invece è trattato come meccanismo processuale (Rechtsbehelf) allora non si applica la “perpetuatio fori”. 12 Art. 74 (Principio) Art. 75 (Istanza) Art. 76 (Diritti dell'interveniente) Art. 77 (Effetti dell'intervento) Definizione Chi interviene adesivamente nel processo ha un interesse giuridico a che la lite sia vinta da una parte piuttosto che dall'altra. Intervenendo può influire sul processo senza subirne gli effetti, salvo quelli dell'art. 77 CPC, siccome l'interveniente non fa valere ragioni sue proprie ma si associa a quelle della parte al cui fianco si schiera. Gli è accessibile la prova testimoniale, mentre gli è precluso l’interrogatorio/deposizione delle parti (art. 191 seg. CPC), non essendo parte ma terzo partecipante al processo quale alleato (tuttavia applicate per analogia le regole sulla capacità di essere parte, capacità processuale, rappresentanza) (?) Interesse giuridico Interesse volto ad impedire che la sfera giuridica dell’interveniente possa subire un pregiudizio giuridicamente rilevante a causa degli effetti riflessi del giudicato pronunciato “inter alios” Procedura Istanza motivata (ad es. il venditore che, a seguito di una decisione emessa nel litigio in essere fra terze persone, corre il rischio di essere chiamato in garanzia) e indicante la parte in favore della quale interviene Decisione impugnabile con reclamo Diritti Potere fare capo ad ogni strumento che permetta di sostenere la parte affiancata (es.: offerte di prova, sollevare obiezioni e eccezioni), tenuto conto dell'avanzamento della lite e che non siano in contrasto con gli atti di quella parte. Effetti Principio: Subisce (indirettamente) l'esito del processo principale, ossia le conseguenze negative degli accertamenti e giudizi emessi nei confronti della parte che assiste Eccezioni: impedimenti processuali dovuti allo stato di avanzamento del processo (l’intervento/denuncia di lite tempestivi; l’assenza d’impedimenti da ascrivere in capo della parte principale) (lit. a); atti o omissioni preclusive della parte che assiste (l’assenza di colpa della stessa quale causa dell’esito sfavorevole del processo) (lit. b) Art. 78 (Principi) Art. 79 (Posizione del terzo denunciato) Art. 80 (Effetti della denuncia della lite) Principio Denunciante vuole rivalersi sul terzo o denunciante teme la rivalsa del terzo 13 Di regola con istanza, proponibile in ogni tempo e dove i presupposti non vanno resi verosimili. Posizione del denunciato Interviene in lite = interveniente adesivo (ma senza dovere giustificare un interesse giuridico poiché la chiamata in causa di principio non gli procura vantaggi) Sostituzione del denunciante. Il consenso della controparte non è richiesto. Acquisisce la qualità di sostituto processuale (“Prozessstandschafter”) Non interviene in lite: non c’è obbligo d’intervento Effetti Applicazione analogica del regime valido per l'interveniente adesivo (sia in caso d'intervento che di mancato intervento in lite) Art. 81 (Principi) Art. 82 (Procedura) Natura Vera e propria azione diretta contro il terzo nei cui confronti il denunciante ritiene di potere vantare pretese in caso di soccombenza (appel en cause) -> azione verticale (vs. la controparte) (+) (res iudicata) -> azione orizzontale (vs. il terzo) (res iudicata) es. Azione verticale tra creditore contro i debitori solidali e azione orizzontale di regresso tra questi ultimi) Strumento al servizio dell'economicità, con la possibilità di fare capo all'art. 125 CPC per semplificarlo Limiti: temporale (risposta per il convenuto/replica per l’attore); procedurale (non in procedura semplificata o sommaria); materiale: il terzo chiamato non può a sua volta chiamare un quarto Presupposti Istanza volta ad ottenere il permesso di presentare l'azione di chiamata in causa, la quale dovrà essere succintamente motivata così da renderne verosimili i presupposti Condizioni: (i) medesima competenza per materia; (ii) medesima procedura (?) Poco convincente vietare a priori la chiamata in causa nel caso di procedura semplificata/per casi manifesti poiché vi è una logica di concentrazione funzionale (un solo giudice per più azioni) e non procedurale + non vi è determinazione dell’ampiezza di un solo procedimento (litisconsorzio facoltativo) ma cause distinte + per determinare la procedura applicabile, il valore della causa principale non è sommato a quello della chiamata in garanzia (art. 94 cpv. 1 CPC per analogia); (iii) Connessione fra le pretese (?) Divergenza fra il progetto del Consiglio federale e il testo di legge, con conseguenza che nello specifico conviene attenersi all’interpretazione letterale della norma: azione in garanzia e in risarcimento danni. 14 Art. 83 (Sostituzione di parte) Principio Immutabilità delle parti, salvo accordo di entrambe Eccezioni Decesso per persone fisiche; radiazione / fusione / scissione / trasformazione eventualmente per le persone giuridiche Alienazione dell'oggetto litigioso (artt. 181 e 261 CO) -> acquirente può subentrare (senza consenso della controparte ma con il consenso dell'alienante che si ritira e può intervenire in qualità di teste) eventualmente dopo prestazione di garanzia per l'esecuzione della decisione. Come per l’intervento adesivo, anche il subentrante non può rimediare a pregresse carenze processuali della parte sostituita -> acquirente non vuole/può subentrare (per mancato consenso dell'alienante): l'esito della procedura non tange l'acquirente. In tal caso si apre per l’acquirente la via dell’intervento principale Fallimento: la massa, rappresentata dall’amm. del fallimento; lo stesso in caso di concordato per abbandono di attivo (art. 319 cpv. 2 e 4 LEF) Art. 84 (Azione di condanna a una prestazione) Azione Quale strumento per realizzare il bisogno di tutela giurisdizionale di merito Quale strumento per realizzare il bisogno d'informazioni (preparatoria rispetto al merito (rendiconto, coniuge, eredi, azionisti, ecc.) Tipologie di condanna Fare: obbligazioni in denaro obbligazioni reali tutela esecutiva tutela esecutiva LEF CPC Omettere = condanna a prestazione negativa (valenza preventiva) (es. divieto di concorrenza) Tollerare: es. un diritto di passo necessario sul proprio terreno Pretesa in pagamento di denaro Obbligo di quantificazione (cpv. 2): inserire un importo determinato in una certa valuta CH o estera (purché si rispettino i presupposti dell’art. 84 CO), possibile condizionare / far dipendere la richiesta dalla controprestazione (art. 342 CPC) Contratto di lavoro: indennità per licenziamento abusivo o ingiustificato = è probabile che nessun regime di eccezione si applichi poiché nella legge nessuna base legale in questo senso e regime d’eccezione specificato all’art. 85 CPC Art. 85 (Azione creditoria senza quantificazione del valore litigioso) 15 Quantificazione Impossibile o non ragionevolmente esigibile valore minimo quale VL provvisorio che fissa la competenza (ad es. del giudice di pace), la procedura applicabile, le anticipazioni (art. 98 CPC) e l’eventuale cauzione processuale (art. 99 CPC). “Perpetuatio competentiae” = l’effetto del VL provvisorio è la fissazione definitiva della competenza materiale Cause Deficit informativo (la logica dell'art. 85 CPC è di privilegiare il processo immediato evitando se possibile di dovere introdurre due processi: informativo prima e di merito dopo) Quantificazione funzionale all'amministrazione dei mezzi di prova: l’importo emerge soltanto dopo l’assunzione delle prove Quantificazione funzionale all'apprezzamento del giudice (ad es art. 42 cpv. 2 CO): NO Momento Tempistica Quantificazione definitiva non appena l'attore sia in grado di farlo + D di presa di posizione del convenuto Controparte In applicazione del diritto di essere sentito, la parte convenuta ha diritto a prendere posizione sulla quantificazione operata dalla parte attrice Art. 86 (Azione parziale) Presupposto Pretesa divisibile: quantitativa (es. pretese in denaro) o qualitativa (i libri pubblicati prima del 1950 contenuti in una biblioteca) Strumenti difensivi Azione riconvenzionale in accertamento negativo per l'intera pretesa (solo se applicabile la stessa procedura dell'azione principale) Abuso di diritto portata ridotta in quanto l'azione parziale è ammissibile anche se risponde ad una strategia e non ad una necessità Regiudicata Confinata, sia in caso di accoglimento che di rifiuto, all'importo richiesto (indipendentemente dal fatto che il giudice abbia considerato la pretesa nel suo insieme per giudicare). Per le pretese residue sarà necessario un nuovo processo, dove sarà evtl. ammissibile il rifacimento all’istruttoria (non incontestato) Valore litigioso Esso sottostà ai criteri ordinari degli art. 91 seg. CPC Art. 87 (Azione costitutiva) 16 Natura Costituzione, modifica o soppressione di un rapporto giuridico (es. il matrimonio sciolto per divorzio) la decisione crea una nuova situazione giuridica diversa da quella esistente al momento della sua introduzione. Ammissibilità E' il diritto materiale a determinarle, facendole così sottostare sostanzialmente ad un “numerus clausus” Art. 88 (Azione d'accertamento) Presupposti Interesse dell'attore (rilevante, personale, immediato, oggettivo) dell'attore all'accertamento immediato e definitivo di un determinato diritto (o obbligo) soggettivo o di un rapporto giuridico tra persone, oppure tra una persona e una cosa rispettivamente un diritto, nonché sui diritti ed obblighi che ne risultano (es. situazione d'incertezza intollerabile). Ne consegue l’inammissibilità: -> azione di accertamento volta unicamente a stabilire determinate situazioni di fatto anche se le stesse sono potenzialmente suscettibili di fondare dei diritti -> azione per mero interesse futuro e potenziale (es.: conoscere in partenza la fondatezza delle proprie tesi in vista di una presumibile futura contestazione) art. 158 CPC -> richiesta volta all’accertamento del diritto applicabile ad un rapporto giuridico oggetto di controversia art. 57 CPC -> l’interesse di una parte a conoscere il foro a lei più favorevole (forum running) nel quadro di un'azione di accertamento negativa. VaInteresse del convenuto lutazione dei contrapposti interessi di attore e convenuto Natura sussidiaria Rispetto all'azione condannatoria e all'azione costitutiva (di principio), proponibili evtl. grazie a art. 42 cpv. 2 CO o art. 85 CPC Accertamento positivo L’esplicita previsione nel diritto materiale di un’azione d’accertamento non è condizione per la sua proponibilità. Es. 273 CO, 706/706a/706b CO, 28a cpv. 1 n.3 CC Accertamento negativo Collegata allo strumento del precetto esecutivo (al quale è fatta opposizione e il precettante nulla più intraprende) Valutazione dei contrapposti interessi di attore e convenuto Slegata dallo strumento del precetto esecutivo centralità del grado d'incidenza sull'attore della pretesa avanzata dal convenuto (ad es. NO se limitata a fr. 700.-) L’azione d’accertamento negativa è proposta dal convenuto / attore riconvenzionale nel caso di un’azione condannatoria parziale Misure cautelari Di principio: NO 17 Art. 89 (Azione collettiva) Portata SOLE azioni per lesione della personalità (risarcimento, restituzione dell'utile e torto morale esclusi) SOLO in favore degli appartenenti ai gruppi che le attrici, associazioni ed altre organizzazioni d'importanza nazionale o regionale sono autorizzate ad espressamente tutelare in proprio nome secondo gli statuti RISERVA fatta di differenti disposizioni di legge (art. 7 cpv. 1 LPar) Presupposti Sapere se l’azione si deduce dalla personalità degli appartenenti è un fatto doppiamente rilevante Il diritto di azione dell’organizzazione è indipendente da quello degli appartenenti ai gruppi interessati Tutela giurisdizionale è esclusa per le prestazioni positive La decisione ha effetto unicamente fra le parti in causa partenenti lesi dei gruppi in questione NO terzi, risp. gli ap- Art. 90 (Cumulo di azioni) Portata Unica azione con più pretese indipendenti (diversi oggetti litigiosi) Più azioni con natura differente (condannatoria, accertamento, costitutiva) risdizione sollecitata allo Stato Ammissibilità giu- Medesima competenza materiale (lit. a) + medesima procedura (lit. b) -> es.: azione di accertamento + condannatoria per pretesa solo parz. esigibile -> es.: azione di accertamento + mis. costitutive di natura esecutiva ex art. 8a LEF Più conclusioni subordinate o alternative Rientra in questo ambito anche la costellazione dove vi è molteplicità di richieste di causa (petita): cumulative, subordinate, alternative Subordinata: ammissibile anche quando sia più estesa di quella principale Alternative: più conclusioni si escludono l'un l'altra senza che vi sia una principale e una sussidiaria Tradizionalmente: NO; nuovi sviluppi in giurisprudenza Art. 91 (Valore litigioso) Ambito applicativo Solo controversie patrimoniali hanno un valore litigioso -> pretese in denaro -> pretesa valutabile in denaro (in base all'analisi dell'intero oggetto litigioso, dal punto di vista ponderazione valore oggettivo – criteri materiali- e dell'interesse soggettivo dell'attore apprezzamento) 18 Controversie non patrimoniali (ma ideali): oggetto litigioso non suscettibile di valutazione in denaro (es. violazione del diritto al nome) Incidenza (fra l'altro) sulla procedura applicabile (semplificata o ordinaria); sull'organizzazione giudiziaria, sulle spese processuali e ripetibili; oltre che art. 8, 113 cpv.2 lit.d e 114 lit.c, 224 cpv. 2, 227 cpv. 2, 247 cpv. 2 lit.b CPC Principio Il valore è determinato dalla domanda (iniziale o modificata: art. 227 cpv. 2 e 230 CPC) Non computati: interessi richiesti come accessorio alla pretesa in capitale, spese, conclusioni subordinate (a meno che il valore si più alto di quella principale) Art. 92 (Rendite e prestazioni periodiche) Durata certa Valore del capitale (= valore capitalizzato) Durata incerta o illimitata Importo annuo della rendita moltiplicato per 20 Qualora si tratti di rendite vitalizie: valore attuale del capitale corrispondente alla rendita Art. 93 (Litisconsorzio facoltativo e cumulo di azioni) Art. 94 (Domanda riconvenzionale) Si rinvia al testo della legge Art. 95 (Definizioni) Spese processuali Esborsi forfettari (di conciliazione e di giustizia) art. 96 CPC Spese effettive (per l'assunzione della prova, traduzione, ecc.) Spese ripetibili Spese necessarie spese per la rappresentanza professionale in giudizio art. 96 CPC -> principio del ragionevole rapporto tra la remunerazione dell'avvocato e la prestazione fornita spese per la rappresentanza NON professionale in giudizio: eventuale indennità d'inconvenienza -> decisione tagliata su ogni caso concreto (dev'esser giustificata e l'indennità dev'essere equa) 19 Art. 96 (Tariffe) Tasse di giustizia Rispetto dell'art. 29a Cost (accesso alla giustizia), tenuto però conto che le tasse contribuiscono anche all'efficienza dei tribunali Principi di legalità, equivalenza e copertura dei costi + rispetto degli OBIETTIVI del Codice (facilitare l'accesso alla giustizia) Stessa logica vale per il giudice nell'applicare la FORCHETTA usualmente prevista nelle tariffe (potendo scendere/salire dall’importo) -> obbligo di MOTIVAZIONE Ripetibili Regolamento del 19 dicembre 2007 Art. 97 (Informazione circa le spese giudiziarie) Presupposto Parte NON patrocinata da un avvocato Informazione Da parte del giudice e del conciliatore su: -> importo presumibile delle spese giudiziarie -> gratuito patrocinio -> regime delle anticipazioni (art. 98 e 102 CPC) (a mio giudizio) la relativa richiesta dovrà essere preceduta dall’informativa citata (per iscritto o all’udienza istruttoria). Art. 98 (Anticipazione delle spese) Principio Ammissibilità, ma necessità di rispettare i principi dell’art. 36 Cost: -> base legale, -> interesse pubblico, -> proporzionalità (copertura totale o solo parziale delle spese) = apprezzamento e motivazione Indirizzata unicamente all'ATTORE che ha la possibilità del reclamo art. 103 CPC Opposizione della controparte? Solo in caso di abuso d'apprezzamento da parte del giudice, ad esempio ne fa uso senza alcuna valida motivazione a supporto Art. 99 (Cauzione per le spese ripetibili) Principi 20 Sempre a carico dell'attore che deve richiederla e quantificarla (con possibilità di riformulazione per cambiamento di circostanze) Rappresenta un limite al diritto di accesso alla giustizia proporzionalità possibilità di rateazione (dell'importo complessivo) e di dilazione (ossia riconoscimento d'importi parziali e conseguente necessità di presentare più istanze di cauzione), allorquando il convenuto è - ciò nonostante - debitamente garantito. Esclusione personale: litisconsorzio necessario (solo se tutti i litisconsorti sono astretti all'obbligo di prestare cauzione) Esclusione procedurale: (i) procedimenti semplificati tranne nelle controversie aventi valore litigioso sino a fr. 30'000.-; (ii) i procedimenti di divorzio (iii) quelli sommari, escluso l'art. 257 CPC Effetto Sospensione del procedimento (non automatico ma il Giudice deciderà allo scopo di evitare lungaggini processuali evitando evtl. abusi) Decorrenza Approccio tradizionale: solo PRO FUTURO Nuova (ma non ancora consolidata) impostazione del TF: EFFETTO RETROATTIVO (il TF ha precisato che la portata pregressa e futura della cauzione costituisce un principio fondamentale) Ammontare Rappresentanza professionale: spese ripetibili tariffe cantonali (art. 96 CPC); il potere d’apprezzamento che compete al giudice dell’art. 105 cpv. 2 CPC compete anche a quello dell’art. 99 CPC. Rappresentanza non professionale: indennità di convenienza (art. 95 cpv. 3 lit. c CPC) Condizioni Domicilio o sede all'estero, salvo il beneficio di un trattato multilaterale o bilaterale (es.: art. 17 Convenzione dell’Aja relativa alla procedura civile del 1 marzo 1954, RS 0.274.12; Convenzione del 3 dicembre 1937 tra la Svizzera e la Gran Bretagna in materia di procedura civile, RS 0.274.183.671) Insolvenza = nullatenenza dell'attore, attestato, segnatamente, dalla dichiarazione di fallimento, ACB, pendenza di una procedura concordataria. Non va ammesso alla leggera Debitore delle spese giudiziarie relative ad una precedente procedura (non necessariamente tra le medesime parti, né dev’essere stata promossa in Svizzera) Per altri motivi il pagamento delle ripetibili risulta seriamente compromesso (es. asset stripping prima del fallimento) Art. 100 (Genere e entità) Si rinvia al testo di legge Art. 101 (Prestazione dell'anticipo e della cauzione) Natura Termini assegnati dal giudice 21 prorogabili Termine dev'essere adeguato (la legge non prevedendo né un massimo né un minimo) Termine suppletorio Se anticipo o cauzione non sono prestati nel termine, il giudice stacca un termine suppletorio Mancato versamento Fintanto che pende il termine per versare cauzione o anticipo, il giudice può solo ordinare provvedimenti cautelari Una volta decorso infruttuosamente il termine (art. 143 cpv. 3 CPC; 148 CPC: tollerato un margine di negligenza lieve) il giudice non entra nel merito dell'azione o dell'istanza se l'obbligato è stato avvertito in modo appropriato: -> dell'importo da versare -> del termine impartitogli per il versamento -> delle conseguenze dell'inosservanza di questo termine Art. 102 (Anticipo per l'assunzione delle prove) Applicazione Ogni parte deve anticipare le spese (non le "spese processuali") per l'assunzione delle prove da lei richieste e, per la prova peritale, in proporzione ai quesiti peritali di ciascuna. Il medesimo regime dell’art. 101 cpv. 3 CPC vale anche per l'anticipo di queste spese Esenzione Procedure rette dalla massima ufficiale (art. 296 cpv. 1), non (di principio) per i procedimenti sottoposti al principio inquisitorio sociale Art. 103 (Impugnazione) Si fa riferimento al testo di legge Art. 104 (Decisione sulle spese giudiziarie) Principio Il giudice statuisce sulle spese giudiziarie con la decisione di merito Disposizione ordinatorie e altre dec. processuali 22 Norma è silente: inammissibilità di prelevare spese giudiziarie ad hoc (a mio giudizio) Provvedimenti cautelari Decidere nel provvedimento cautelare OPPURE rinviare la decisione al merito (non è ammissibile il provvisorio accollo all'istante con riserva di una diversa decisione nel merito) Giudizio di rinvio Lasciare all'autorità inferiore la decisione Decidere lei stessa prassi TF: ripartizione a metà tasse e spese in caso di dubbi sull’esito della procedura a seguito del rinvio all’autorità di primo grado Art. 105 (Determinazione e ripartizione delle spese giudiziarie) Spese processuali Fissate e ripartite d'UFFICIO Spese ripetibili Concessione subordinata alla loro POSTULAZIONE -> richiesta generica (non quantificata) oppure -> richiesta precisa, quantificata o meno ed ev. corredata dalla produzione della relativa nota spese Motivazione Necessaria in entrambe le costellazioni Art. 106 (Principi di ripartizione) Principio Principio del successo (“Erfolgsprinzip”: determinante è il grado di soccombenza) In caso di soccombenza parziale reciproca: ripartizione proporzionale secondo il grado di soccombenza di ciascuna. Eccezioni Art. 107: Equità Art. 108: Inutilità Partecipazione di più persone Ogni parte (principale o accessoria) risponde proporzionalmente alla rispettiva quota Ogni parte risponde solidalmente per il tutto Art. 107 (Ripartizione secondo equità) 23 Apprezzamento del giudice e quantificazione difficile Costellazione del cosiddetto "Überklagen" e dove l'azione è stata sostanzialmente accolta nel suo principio, ma non nell'entità delle conclusioni Possibilità di evitare una ripartizione matematica tenendo conto (tra l'altro) della vittoria sul principio, piuttosto che sull'importo (riserva fatta dell'art. 85 cpv. 1 CPC) Buona fede Ad es.: giurisprudenza modificatasi in corso di causa; disparità delle risorse economiche delle parti, ecc Cause del diritto di famiglia e dedotte dalla LUD Queste cause non sono infatti facilmente inseribili in una logica di sconfitta o di vittoria Causa priva d'oggetto Causa priva d'interesse o dove è andato perduto l'oggetto sul quale le parti si disputano di principio il giudice deve sommariamente decidere quale sarebbe stato l'esito ipotizzabile della lite se non avesse perduto d'oggetto. Altre circostanze speciali Es. comportamento pre-processuale di una parte in caso di soccombenza reciproca; agire dell'attore che ha inutilmente provocato l'introduzione della causa; disparità dei mezzi economici; il comportamento di una parte che incita l’altra ad agire in giustizia Accollo a carico del Cantone Responsabilità dello Stato fondata sull'equità Art. 108 (Spese giudiziarie inutili) Agire processuale della parte in questione ad avere generato questo effetto (ad es. tardivo, sbagliato, ecc) Agire extra-processuale di quella parte ad avere causato delle spese aggiuntive Art. 109 (Ripartizione in caso di transazione giudiziaria) Si rinvia alle norme di legge Art. 110 (Impugnazione) 24 La ripartizione e la quantificazione delle spese giudiziarie è in principio impugnabile unitamente alla relativa decisione dove è pure previsto il dispositivo sulle spese Un'impugnativa indipendente è pure ammissibile, ma solo con RECLAMO (a prescindere se la controversia in sé soggetta a reclamo oppure ad appello, riservato art. 313 CPC) Art. 111 (Liquidazione delle spese giudiziarie) Il giudice è legittimato a compensare il dovuto con l'incassato (in anticipo) a prescindere da chi l'abbia pagato i conguagli vanno fatti tra le parti medesime (cpv. 2) Art. 112 (Dilazione, condono, prescrizione e interessi delle spese processuali) Si rinvia al testo di legge Art. 113 (Procedura di conciliazione) Non sono assegnate ripetibili E' ammesso il gratuito patrocinio (e dunque va riconosciuta, se del caso, la relativa indennità) Non sono addossate spese processuali per certe controversie (in particolare quelle di locazione e affitto di abitazioni e di locali commerciali); nei casi in cui la procedura di conciliazione è onerosa, torna applicabile l’art. 207 CPC quanto ai criteri di ripartizione delle spese processuali Art. 114 (Procedura decisionale) Non sono addossate spese processuali per certe controversie (fra le quali non sono comprese quelle locative, mentre lo sono quelle lavorative fino a fr. 30'000.- di valore litigioso) Art. 115 (Condanna alle spese) Il concetto di temerarietà processuale non va confuso con quello di cattivo fondamento delle allegazioni o delle richieste di una parte: piuttosto le stesse debbono essere manifestamente infondate Art. 116 CPC Si rinvia al testo legale 25 Art. 117 (Diritto) Aventi diritto Persone fisiche Eccezionalmente le persone giuridiche: a condizione che il suo unico attivo sia oggetto del contenzioso e che le persone fisiche che ne fanno parte o ne sono le aventi diritto economico siano anch'esse prive di risorse Peculiarità Parte in un processo Rispetto della buona fede per ragioni dell'indigenza ? In principio alcun ruolo tuttavia il precetto di buona fede e del divieto dell’abuso di diritto vale anche tra lo Stato e la parte che sollecita il gratuito patrocinio) Carenza di mezzi necessari Cespiti effettivi: reddito e patrimonio Oneri effettivi: costi, debiti verso terzi in relazione diretta col fabbisogno di base Eccedenza: non esclude sempre il gratuito patrocinio se: (i) non permette di coprire le spese giudiziarie in un lasso di tempo prevedibile (1 risp. 2 anni); (ii) se rappresenta una “riserva di soccorso” = limite inferiore al di sotto del quale la sostanza del richiedente non può più essere messa a contributo (fr. 15'000 – 20'000.-) Momento di valutazione Probabilità di esito favorevole Insieme della situazione finanziaria del richiedente al momento in cui la relativa domanda è stata presentata. Non è tale la causa dove le probabilità di successo sono significativamente più ridotte rispetto ai rischi di sconfitta. Determinante è il quesito a sapere se una parte che dispone dei mezzi finanziari necessari si determinerebbe ad intraprendere quel processo in base ad una valutazione di ragionevolezza L'esame dev'essere sommario in base alle circostanze esistenti al momento in cui è stata presentata l'istanza di gratuito patrocinio Art. 118 (Estensione) Inclusione Esenzione dagli anticipi, dalle cauzioni e dalle spese processuali Designazione di un patrocinatore (laddove necessario o fonte di accessibilità alla giustizia); 4 criteri: 26 -> gli interessi del richiedente sono toccati in modo importante -> se la causa è attualmente e giuridicamente complessa -> la capacità del richiedente di districarsi e di comprendere i meccanismi processuali e giuridici -> la controparte è patrocinata da un avvocato Non dipende dalla procedura (possibile anche nella massima ufficiale o dove vige il principio inquisitorio) Anche per un’organizzazione di pubblica utilità Può essere designato già per la preparazione del processo: la richiesta può essere presentata PRIMA della litispendenza ma se quel processo poi non è presentato e l'attività del patrocinatore è rimasta allo stadio puramente extragiudiziario, il beneficio del gratuito patrocinio non si attiva. Esclusione Relativa: concessione totale o parziale Assoluta: pagamento delle ripetibili alla controparte. Art. 119 (Istanza e procedura) Istanza Prima della litispendenza (ad es. per la preparazione della convenzione di divorzio) Durante la litispendenza: in fase di conciliazione oppure in fase giudiziaria Motivata e corredata dai documenti giustificativi sulla situazione finanziaria; sul merito della causa; esporre i mezzi di prova (apprezzamento anticipato e sommario del giudice) e facoltativamente proporre il nominativo di un patrocinatore Procedura applicabile Principio inquisitorio limitato Procedura sommaria (celerità, verosimiglianza, decisione processuale che non cresce in res iudicata) Effetto retroattivo: -> di principio NO (ma portata minore rispetto al CPC/TI); -> eccezione: SI (es. necessità di procedere con urgenza = senza preventivamente poter raccogliere gli elementi necessari per poter motivare e introdurre un’istanza di gratuito patrocinio) In sede di ricorso Di principio il beneficio del GP vale per tutta la durata del procedimento di primo grado ma non per quello di secondo grado: l'istanza va riproposta I presupposti vanno nuovamente riesaminati dall'autorità di ricorso (procedura secondo art. 252 seg. CPC art. 317 CPC) Art. 120 (Revoca del gratuito patrocinio) 27 Art. 121 (Impugnazione) Art. 122 (Liquidazione delle spese giudiziarie) Art. 123 (Rifusione) Si rinvia al testo di legge e al Commentario Art. 124 (Principi) Disposizioni ordinatore e altre decisioni processuali Disposizioni ordinatorie Reggono l'AVANZAMENTO della causa (es. proroga dei termini, rinvio dell'udienza) + servono a ORGANIZZARE e STRUTTURARE la trattazione del litigio (es. emissione dell'ordinanza sulle prove; di un provvedimento di semplificazione ex art. 125) Altre decisioni processuali Regolano alcuni aspetti processuali SECONDARI del procedimento (es. gratuito patrocinio, cauzione processuale) Procedura applicabile La legge non prescrive regole procedurali per l’emissione delle disposizioni ordinatorie, tuttavia è certo che: la direzione del processo compete al giudice, per questo compito dispone di un ampio potere d’apprezzamento, queste disp. non devono ritardare il processo il giudice emette i provvedimenti necessari / le parti ne richiedono i facoltativi (es.: restituzione di un termine). Diritto di essere sentiti? Per le disp. necessarie comportanti un certo potere d’apprezzamento del Giudice (es.: art. 125 CPC) e per quelle facoltative. Se la fattispecie richiede una certa indagine probatoria verosimiglianza. Motivazione SI, sia per quelle soggette ad impugnativa sia per quelle che non lo sono Modificabili in ogni tempo Di principio soltanto in presenza di una modifica rilevante delle circostanze. La situazione assume una certa criticità qualora siano le parti a richiederne la modifica poiché possibile concorrenza con il rimedio del reclamo (art. 319 lit. b CPC) In principio reclamo; in ogni caso, ma soprattutto in caso di urgenza, possibile domandare una modifica del provvedimento impugnato; l’istanza di modifica s’impone quale unica via nel caso in cui non sia realizzato il presupposto del rischio di un pregiudizio difficilmente realizzabile; se successivo cambio di circostanze, possibile presentare un’istanza di modificazione (ev. impugnabile) Principio di celerità Negata e ritardata giustizia Il procedimento va trattato senza prolungarlo in modo inabituale, a meno che particolari circostanze lo giustifichino (tenuto conto della natura e della complessità delle controversie, del comportamento delle parti (in particolare di quella che eccepisce la mancata celerità = contribuito al ritardo processuale, risp. assenza di passività nel sollecitare l’autorità alla necessaria diligenza) e delle autorità) 28 Principio di speditezza Non è per forza celere un processo la cui velocità non assurge a diniego di giustizia, bensì lo è quello che in ogni sua manifestazione tiene conto del principio di economicità e di speditezza Coesistono nel CPC due livelli di celerità: quello costituzionale della denegata o ritardata giustizia; quello legislativo della trattazione non speditiva del processo. Il primo apre la via del reclamo ex art. 319 lit. c CPC, il secondo sempre del reclamo ma ex art. 319 lit. b CPC Componenti Principio dell’economia processuale: mezzo per raggiungere lo scopo del processo al minor costo e nel più breve tempo possibile, grazie a strumenti organizzativi e di razionalizzazione dell’attività del giudice. In determinate costellazioni esso funge pure da moderatore del principio di celerità (ad es. in diritto di famiglia dove il “tempo” quale elemento calmierante e depurativo costituisce spesso un fattore assai importante, che suggerisce una decelerazione). Con “scopo del processo” non si intende solo dare una soluzione giudiziaria all’azione presentata bensì anche evitare il processo medesimo o altri futuri. Principio di diligenza: il principio di celerità non si riduce alla velocità ad ogni costo ma deve coniugare velocità e qualità del processo e deve evitare la precipitazione. In particole impone al giudice di sviluppare una certa STRATEGIA istruttoria (come dimostra ad es. la nuova OP prescritta dall’art. 154 CPC) Delega della direzione del processo ad un solo membro del tribunale Tribunale vs. giudice monocratico Convivenza dei due modelli nei Cantoni svizzeri e proponibilità concettuale della delega soltanto al primo Improponibilità di una delega ad un cancelliere ? Di principio Si, secondo il CPC, senza alcuna eccezione secondo la LOG/TI (art. 35) Conciliazione in ogni tempo Modello di conciliazione giudiziale FACOLTATIVA (per opposizione a quella pre-giudiziale obbligatoria, art. 197 seg. CPC) e SLEGATA da un preciso momento processuale Art. 125 (Semplificazione del processo) Deconcentrazione Separazione di SINGOLE COMPONENTI del processo: questioni, conclusioni, azioni, riconvenzioni. -> facoltà più estesa rispetto al CPC/TI (ad es. decisione in prima battuta sul principio della responsabilità e rinvio a separato giudizio per la questione della quantificazione del danno) Concentrazione in un solo processo di due o più cause -> congiunzione a fini istruttori (mantenimento di identità e indipendenza delle cause = nessuna comunanza dei mezzi probatori assunti nei vari incarti ma necessità di richiamarli, quale mezzo probatorio ad hoc) -> congiunzione completa (identità delle procedure) Presupposti Per entrambe le forme: Competenza funzionale + Procedura applicabile restino quelle originarie 29 Art. 126 (Sospensione del procedimento) Presupposti Motivo oggettivamente rilevante In caso di dubbio la sospensione va respinta Pendenza di un altro procedimento Sospensione facoltativa funzionale ad un ragionamento di OPPORTUNITA' (ad es. l'esito dell'altro procedimento semplifica il processo “sub iudice” es. il giudice civile non è vincolato dagli accertamenti/conclusioni del giudice penale ma può per es. attendere le risultanze probatorie dell’inchiesta penale): SI se si realizza in tempi ragionevoli VALORE PREGIUDIZIALE dell'altra procedura sul processo in questione (es. dinanzi all'autorità amministrativa è pendente un processo di significato pregiudiziale per quello “sub iudice”) -> motivo imperioso di sospensione, salvo laddove la procedura da sospendere abbia natura celere e semplificata (in tal caso comparazione dei contrapposti interessi) Art. 127 (Rimessione in caso di connessione di cause) Applicazione prudenziale, poiché contrapposizione fra la preoccupazione di evitare giudizi contradditori e la legittimità dell’azione promossa dalla parte dinanzi ad un giudice competente Rinvio al Commento scritto Art. 128 (Disciplina del processo e malafede o temerarietà processuali) Rinvio al Commento scritto Art. 129 (Lingua del procedimento) Atti processuali Scritti o orali: vanno redatti, risp. espressi in lingua italiana (TI) in appl. art. 132 CPC, termine per rimediarvi (con traduzione), risp. intervento di una traduzione in udienza (interprete o giudice stesso) Mezzi di prova 30 Es.: documento redatto in inglese, perito che rende il suo referto in tedesco. Di principio traduzione (da richiedere tempestivamente, pena la malafede processuale) ma solo dove è necessaria (ciò che non è il caso se la lingua straniera è nota al giudice e ai rappresentanti delle parti) Art. 130 (Forma) Forma cartacea Necessità della firma autentica -> consegna “brevi manu” o invio per posta Forma elettronica Necessità della firma elettronica riconosciuta dal mittente -> Ordinanza sulla comunicazione elettronica (OCEI) del 18 giugno 2010 e Legge sulla firma elettronica (FiEle). Scopo: identificare il mittente + garantire autenticità e integrità al documento inviato. -> art. 2 OCEI: ricorso ad una piattaforma di messaggeria securizzata (garantisce integrità e confidenzialità e dà forza probante) -> art. 4 OCEI: scritti vanno inviati (in formato PDF, art. 6 cpv. 1 OCEI) agli indirizzi indicati sulla piattaforma di trasmissione riconosciuta e utilizzata dall'autorità Il giudice può ordinare che l'atto e gli allegati trasmetti elettronicamente siano successivamente prodotti in forma cartacea (ad es.: invio in un formato illeggibile o viziato da un virus; la controparte non ha accettato la notificazione per via elettronica; la controparte ha eccepito l’autenticità dei documenti allegati allo scritto e anch’essi sono stati trasmessi per via elettronica, art. 180 cpv. 1 CPC) Trasmissione via fax o via e-mail Invalidità (non riportando una firma autentica) Rimedio: divieto del formalismo eccessivo. Due correttivi: (i) rimedio del vizio, con assegnazione di un nuovo termine per provvedervi, basato sull’art. 132 cpv. 1 CPC (involontarietà del vizio) o sull’art. 52 CPC (violazione della buona fede da parte del giudice); (ii) restituzione del termine Prova della trasmissione Incombe all'inviante (atto inviato + data dell'invio) Art. 131 (Numero delle copie) Sia gli ATTI sia gli ALLEGATI allestiti in forma cartacea devono essere presentati in un numero di copie sufficienti per potere essere consegnati al giudice e a ciascuna delle controparti. Mancanza di copie sufficienti: termine suppletorio (se inosservato, artt. 147-149 CPC) o il Giudice appronta lui stesso le copie a spese delle parti (art. 95 cpv. 2 CPC) Art. 132 (Atti viziati da carenze formali o da condotta processuale querulomane o altrimenti abusiva) Divieto del formalismo eccessivo 31 La procedura è al servizio della realizzazione del diritto materiale, per cui non può prevedere formalismi inutili e fini a sé stessi, tali da precludere “de facto” il realizzarsi di quel diritto. Obbligo del giudice: -> di INTERPRETARE gli atti processuali -> di dare alle parti la possibilità di MIGLIORARE la loro azione, risp. i loro atti processuali carenti dal punto di vista della forma o inficiati da vizi rimediabili, SALVO che non siano volontari e che non siano viziati da difetti formali talmente gravi da precludere all'atto ogni validità (es.: forma scritta, laddove prescritta). Questa possibilità si traduce nell’eventuale: (i) assegnazione di un nuovo termine, se scaduto o prossimo alla scadenza; (ii) in caso di ricezione di un atto carente, informare la parte della necessità di migliorarlo Atti illeggibili, sconvenienti, incomprensibili, prolissi: vale il medesimo regime Atti dovuti a condotta processuale querulomane o abusiva: retrocessi al mittente senza formalità Art. 133 (Contenuto) Art. 134 (Termine) Rinvio al testo del Commento. Si rende però attenti sul grado di SPECIFICAZIONE che deve figurare sulla citazione: la persona citata a comparire deve sapere quale è il suo ruolo, il tema del contendere, le parti in causa, lo scopo della sua citazione In principio la citazione dev'essere spedita almeno 10 giorni prima della data della prevista comparizione. Il termine è da intendersi come una guideline: eccezionalmente può essere ridotto o esteso Art. 135 (Rinvio della comparizione) Motivo sufficiente Applicabile sia al rinvio d'ufficio sia a quello richiesto (tempestivamente) Motivo sufficiente vs. motivo grave tuttavia occorre importanza oggettiva e dimostrata (perlomeno a livello della verosimiglianza) dell'impedimento; il concetto di “motivo sufficiente” dipende inoltre dalla tipologia (più o meno celere) della procedura risp. dell'udienza al cui proposito è fatta valere Tempestività Applicabile sia rinvii d'ufficio che su richiesta Art. 136 (Documenti soggetti a notificazione) 32 Art. 137 (In caso di rappresentanza) Campo d'applicazione Notificazione interna (= tutti i casi in cui l’atto giudiziale sia notificato all’interno dei confini svizzeri; non è necessariamente richiesto che il destinatario abbia domicilio o sede in CH) Notificazione irregolare ma atto giunto comunque al destinatario: la sanzione di nullità non trova applicazione, pena la commissione di un abuso di diritto Oggetti e soggetti della notificazione Notifica al rappresentante Si rinvia al testo dell'art. 136 CPC Se una parte è rappresentata la notificazione è fatta al rappresentante (art. 137 CPC). Il Giudice dovrà informare i rappresentanti non professionali dell’art. 137 CPC e potrà prudenzialmente inviare una notificazione anche direttamente alla parte Art. 138 (Forma) Prova dell'invio In capo all'autorità (es.: invio raccomandato o altre modalità contro ricevuta) Perfezionamento Di regola la notificazione è da considerarsi avvenuta quando l'invio è preso in consegna dal destinatario; da un suo impiegato, da una persona convivente di almeno 16 anni di età Settimo giorno di giacenza (finzione di notificazione) se il destinatario doveva aspettarsi una notificazione. Per la computazione del termine: decorre dal giorno seguente il tentativo infruttuoso, non importa se il settimo giorno sia feriale, festivo, se rientra nel periodo dell’art. 145 CPC. La probabilità di notificazione presuppone che il destinatario sia parte ad una procedura in corso Notificazione brevi manu quando il destinatario (o il suo rappresentante) rifiuta la consegna e il latore della stessa ne attesta il rifiuto il giorno medesimo Invio postale ordinario Atti che non toccano i diritti dei destinatari. Rischio per l'autorità di non potere provare l'avvenuta notificazione. Nel caso del cap. 4, la giurisprudenza non richiede una prova piena qualora dalle circostanze si adduca con verosimiglianza preponderante la notifica Art. 139 (Notificazione per via elettronica) Soltanto con il consenso del diretto interessato il quale deve registrarsi in una piattaforma di trasmissione riconosciuta per dettagli, cfr. la OCEI 33 Art. 140 (Recapito) Il giudice può invitare una parte con domicilio o sede all'estero a designare un recapito in Svizzera, pena la notificazione per via edittale Art. 141 (Notificazione per via edittale) Si rinvia al testo di legge e al Commentario Applicazione prudenziale ed eccezionale data la finzione di notificazione che essa genera Art. 142 (Decorrenza e computo) Art. 143 (Osservanza) Decorrenza A partire dal GIORNO SUCCESSIVO rispetto alla comunicazione o al verificarsi dell'evento che ne genera decorrenza Computo Il giorno in cui il termine scade (“dies a quem”) va tenuto conto nel calcolo dello stesso, riserva fatta dei cpv. 2 e 3 della norma. Osservanza Atti scritti: principio di spedizione: (i) al tribunale; all'indirizzo del tribunale, alla posta svizzera (o del FL), ad esclusione di quella estera; (iii) all'indirizzo del tribunale a una rappresentanza diplomatica o consolare svizzera all'estero Termine per un pagamento al tribunale Trasmissione elettronica: principio della ricezione. occorre che il sistema informatico corrispondente al recapito elettronico del tribunale confermi la ricezione al più tardi l'ultimo giorno del termine Tramite la posta svizzera: termine osservato quando l'importo dovuto è versato alla posta, in favore del tribunale, al più tardi l'ultimo giorno del termine (poco importa quando l’importo è stato accreditato sul conto dell’autorità) Tramite un conto postale o bancario in Svizzera: termine osservato quando l'importo è stato addebitato da quel conto, in favore del tribunale, al più tardi l'ultimo giorno del termine. Quota di rischio, in caso di non tempestività dell’accredito, sarà chiesto alla parte di provare la data dell’ordine di pagamento Art. 144 (Proroga) Termini di legge Improrogabili ma soggetti a termine sanatorio ex art. 132 cpv. 1 CPC Termini del giudice Prorogabili (giocano un ruolo primordiale nel decorso processuale) Presupposti Sufficienti motivi (vs. gravi motivi) (es. malattia, ricovero in ospedale, soggiorno all'estero, accordo tra le parti (?): il giudice non dovrebbe accontentarsi della sola volontà comune dei patrocinatori ma dovrebbe chiedere le motivazioni che soggiacciono all’intesa alfine di poter giudicare della loro sufficienza o meno Domanda prima della scadenza 34 -> margine di apprezzamento del giudice; maggiore severità a dipendenza del tipo di procedura, risp. della seconda o terza richiesta di proroga Diritto di essere sentito Regime identico art. 135 CPC Art. 145 (Sospensione dei termini) Art. 146 (Effetti della sospensione dei termini) Si rinvia al testo del Commentario, precisando che: Non sono sospesi dalle ferie i termini in procedura di conciliazione e sommaria: lista esaustiva; Il giudice deve informare le parti di questo regime d'eccezione Sono riservate le norme della LEF quando viene a generarsi un atto esecutivo (art. 56 LEF), per le quali vanno osservate le ferie esecutive Art. 147 (Inosservanza e sue conseguenze) Campo d'applicazione Mancata comparizione (malgrado regolare citazione) Mancato compimento tempestivo di un atto processuale Presupposti Per potere generare un'inosservanza dei termini occorre che il giudice renda attente le parti alle conseguenze di tale inosservanza. In sintesi non è trascorso inosservato un termine ancorché perduto, allorquando il giudice non ha reso attente le parti alle conseguenze della sua inosservanza. Conseguenze La procedura continua il suo corso senza l'atto omesso Se il termine è trascorso non inosservato, benché scaduto, perché il giudice ha omesso di rendere l’informativa del cpv. 3, non sorge la necessità di richiedere la restituzione del termine, ma semplicemente il giudice deve rimediare d’ufficio (risp. su sollecito) assegnando un nuovo termine/citazione. Art. 148 (Restituzione) Assenza di colpa o colpa lieve Impossibilità oggettiva o soggettiva (non è tale un sovraccarico di lavoro, oppure un errore organizzativo nella cancelleria dell'avvocato, potrebbe invece esserlo una grave e subitanea malattia). Poco importa che l’errore sia stato commesso dalla parte medesima, dal suo rappresentante, dal suo ausiliario o da una persona che concorre all’adempimento, senza esservi un rapporto giuridico permanente con la parte o il suo rappresentante Colpa di lieve entità: misurata secondo le circostanze, tenendo conto se la parte è laica o meno (< severità) 35 Tempestività 10 giorni dalla cessazione dell'impedimento Sentenza contumaciale L'istituto della restituzione si applica anche a quelle inosservanze che hanno condotto ad una decisione contumaciale cresciuta in giudicato Il processo viene rimesso nella situazione in cui si trovava prima dell'inosservanza Art. 150 (Oggetto della prova) Principio Fatti + controversi + giuridicamente rilevanti + non notorio + giudice non abbia conoscenze specialistiche E' controverso un fatto che è stato debitamente allegato e specificato, nonché specificatamente contestato in causa. Eccezioni: (i) allegazioni manifestamente inesatte, anche se non contestate; (ii) teoria dell’allegazione implicita (vedi 221 CPC) Fatti Esterni (circostanze che si manifestano esteriormente in modo diretto) Interni (soggettivi), ossia quello che una parte (o un terzo) sapeva o voleva Entrambi possono essere provati direttamente, tramite dichiarazioni delle parti (o di terzi), oppure indirettamente, apprezzando le conseguenze del comportamento esterno della parte (o del terzo), rispettivamente le condizioni esterne che l’hanno influenzato Comportamenti pre-processuali Questi comportamenti possono avere un valore probatorio talmente incisivo da rendere inutile l'assunzione di altri mezzi di prova. Ad es. in caso di ammissioni o concessioni esplicite Art. 151 (Fatti notori) Fatti di pubblica notorietà Fatti la cui esistenza è certa al punto tale da guadagnare la convinzione del giudice che si tratta di fatti conosciuti in maniera generale dal pubblico (pubblicazioni facilmente accessibili e semplicemente utilizzabili delle fonti affidabili, riguardanti delle tematiche che, per loro natura endogena, sono di per sé già suscettibili di essere conosciute dal grande pubblico) Non vanno né provati né allegati Fatti noti solo al giudice A dipendenza del suo ufficio: connessione diretta tra conoscenza e attività ufficiale svolta dal giudice (ad esclusione della sua conoscenza personale) Prima di utilizzare questa sua conoscenza il giudice deve condividerla con le parti. La condivisione dev’essere tempestiva = non appena il Giudice ne è venuto a conoscenza. Se la conoscenza mette in gioco interessi degni di protezione di una parte o di terzi, il Giudice dovrà adottare le cautele dell’art. 156 CPC Fatti di comune esperienza La cui rilevanza non si limiti al caso concreto ma assolvano pure una funzione normativa e siano parificabili a principi del diritto 36 Art. 152 (Diritto alla prova) Tipi di prova diretta e indiretta: la prima riguarda direttamente la fattispecie litigiosa; la seconda invece altri fatti dai quali può essere dedotta l'esistenza di quelli litigiosi attraverso un percorso intellettuale fondato sull'esperienza generale della vita (indizi e presunzioni di fatto). La presunzione di fatto presuppone che la parte gravata dall'onere della prova ha saputo provare degli indizi e che questi indizi si prestano ad una valutazione, basata sul corso ordinario delle cose e sull'esperienza della vita, che consente di considerare come esistenti determinati fatti Prova piena quale regola Facilitazioni probatorie È il grado più elevato di dimostrazione di un fatto pretendibile dalla parte interessata. La prova del fatto non deve necessariamente essere stabilita con sicurezza, sempre che eventuali dubbi appaiano irrilevanti Fattispecie facilmente provabili (pienamente) Fattispecie difficilmente provabili (pienamente) Fattispecie non provabili pienamente Indizi + presunzioni di fatto Riduzione della perché la situazione processuale o materiale (ma prova piena) gradazione probatoria non lo permette (emergenza probatoria) ev anche una sola P di Fatto Fascio d'indizi convergenti Categorie decrescenti d'intensità probatoria: -> verosimiglianza preponderante: non va escluso che un fatto si sia realizzato in modo diverso o parziale o non si sia del tutto prodotto; tuttavia la possibilità di un diverso svolgimento dei fatti non deve entrare ragionevolmente in linea di conto -> verosimiglianza semplice: determinati elementi militano per l’esistenza di una determinata fattispecie anche se il giudice potrebbe pure ritenere che i fatti sono andati altrimenti (es. 256b cpv. 2; 260b cpv. 2) -> plausibilità Art. 42 cpv. 2 CO -> verosimiglianza non semplice ma neppure preponderante (flessibilità): determinazione del danno e applicazione analogica alle ore straordinarie Sintesi Apprezzamento anticipato delle prove Diritto alla prova si estende ai fatti esterni, interni, positivi, negativi, d'aiuto, direttamente rilevanti o indirettamente rilevanti, da prova pienamente oppure con gradazioni probatorie ridotte in caso di emergenza probatoria. Diritto alla prova non è assoluto: giudice può rinunciare ad ammettere mezzi di prova se è CERTO che: -> sin dall'inizio sono manifestamente inadatti ad apportare la prova, ininfluenti, proceduralmente inammissibili o inutili (es. mezzi di prova particolarmente vicini alle parti o particolarmente lontani dai fatti; testimone prevenuto e/o direttamente coinvolto) -> successivamente divenuti superflui perché l'assunzione di altri mezzi di prova ha già permesso di comprovare quella fattispecie Mezzi di prova ottenuti illecitamente 37 Considerati se l'interesse all'accertamento della verità prevale -> un agire volto ad ottenere un mezzo di prova illecito: non è limitato alla parte ma ingloba ciascuno e neppure dev’essere funzionale a costituirsi un mezzo di prova nel futuro processo -> illiceità: violato o messo in pericolo senza motivi giustificativi un bene (della controparte o di un terzo) degno di protezione e come tale tutelato dall'ordinamento giuridico -> ponderazione pragmatica ma restrittiva dei contrapposti interessi, ovvero l’illiceità e l’interesse all’accertamento della verità materiale Art. 153 (Prove raccolte d'ufficio) Procedimenti inquisitori Prove raccolte d'ufficio (secondo le specifiche modalità della massima ufficiale rispettivamente del principio inquisitorio limitato) Fatto non controverso Cfr. il commento all'art. 223 Art. 154 (Ordinanza sulle prove) Caratteristiche Obbligatorietà Aspetto temporale: prima dell'assunzione delle prove (in esito all'udienza istruttoria o alle prime arringhe) Forma: disposizione ordinatoria processuale -> nessun effetto pregiudiziale per il merito Contenuto: indica i mezzi di prova ammessi + stabilisce a quale parte incombe la prova o la contro-prova riguardo a dati fatti (ossia vanno anche indicati quali fatti sono oggetto della procedura probatoria) -> triplice contenuto; onere contenuto e mezzi Onere della prova Regola le conseguenze dell'assenza di prova di una fattispecie controversa e giuridicamente rilevante (art. 150 cpv. 1), e Riconosce alla parte gravata dall'onere il diritto di provare quei fatti (nei termini dell'art. 152 CPC) Di principio all'attore compete l'onere di provare i fatti generatori (ossia quelli che generano un diritto in favore della parte che se ne prevale), al convenuto quelli impedenti (si contrappongono “ab initio” ai fatti generatori così da impedire la nascita del relativo diritto o interromperne totalmente lo sviluppo, es. la revoca dell'offerta) ed estintivi (fattispecie che fanno decadere un diritto o un rapporto giuridico sorto a suo tempo, ex. disdetta di un contratto) Onere della prova vs. onere della controprova: onere di provare delle circostanze atte a fare sorgere il dubbio circa l'esattezza di quanto oggetto della prova principale, allo scopo di frustrarne la prova Presunzioni legali vs. onere di provare il contrario sunzione capovolgimento della pre- Temperamenti dell'art. 8 CC 38 -> prova di un fatto negativo: la buona fede obbliga la controparte a cooperare alla procedura probatoria se necessario. In caso di rifiuto della controparte, sarà nel quadro dell’apprezzamento delle prove che il Giudice ne trarrà le conseguenze -> obblighi di cooperazione istruttoria della controparte: art. 160 CPC Art. 155 (Assunzione delle prove) Delega ad uno o più membri di un tribunale Diritto delle parti di partecipare all'assunzione delle prove ex art. 155 CPC (salvo tutela di interessi preponderanti e degni di protezione di privati o dello Stato; urgenza; scopo della prova può essere raggiunto solo se la sua assunzione interviene all'improvviso e non preannunciata) Obbligo del Giudice di garantire efficienza e celerità al processo: -> misure organizzative: il giudice deve organizzare la raccolta delle prove ammesse in modo celere ed economico. In primo luogo deve quindi organizzare l'istruttoria per tematiche, preoccupandosi di anticipare l’istruttoria di quelle il cui chiarimento rende superflua la necessità di provarne altre. Una volta definite queste priorità, il Giudice sarà chiamato ad operare delle scelte e a prendere delle misure organizzative (ad. es. optando per certi testimoni da sentire per una prima tornata testimoniale) -> prove celeri e prove lente: il giudice, più che sulla natura intrinsecamente celere o meno di un mezzo di prova, deve porre l’accetto sulla celerità della loro assunzione, cercando di evitare rallentamenti prescindibili risp. sulla latitudine conciliativa: in applicazione dell’art. 124 cpv. 3 CPC il Giudice deve, nella scelta dei mezzi di prova e nella collocazione temporale della loro assunzione, privilegiare quelli che hanno un potenziale maggiore di facilitare l’accordo fra le parti Art. 156 (Tutela d'interessi degni di protezione) Rischio di pregiudizio d'interessi degni di protezione Messa in pericolo o violazione - senza validi motivi giustificativi - di un bene delle controparte o di terzi degno di protezione e come tale tutelato dall'ordinamento giuridico (es. segreto d'affari - industriali o commerciale -, segreto privato, tutela dei dati personali e, nelle cause di stato, le tutele che s’impongono in tema di autorità parentale, relazioni personali e di protezione del minore) Logica di valutazione dei contrapposti interessi (ad es. in caso di edizione di documenti interni) Provvedimenti di tutela Il solo giudice prende conoscenza del mezzo di prova Verbalizzare un testimone omettendo di scriverne le generalità? Nella misura in cui è da tutelare l’identità del teste medesimo Art. 157 (Libero apprezzamento delle prove) Principio: 39 La particolarità della fase istruttoria risiede nel fatto che, conclusivamente, le prove vengono raccolte e filtrate in un processo mentale di valutazione da parte del giudice, oggetto appunto dell'art. 157 CPC Ruolo principi celerità ed economicità Nella fase istruttoria i principi di celerità e di economicità non hanno un ruolo marginale o meramente subordinato; al contrario, il substrato probatorio è frutto, in buona misura, di un esercizio di oralità ed immediatezza del Giudice, ad. es.: audizione testimoniale (e verbalizzazione). Due riflessioni: -> necessità di una verbalizzazione dettagliata: da un lato permette al Giudice di effettuare al meglio l’esercizio dell’apprezzamento delle prove, dall’altro è strumento di controllo delle parti su questa attività -> gli effetti dell'oralità nella raccolta delle prove devono sussistere quando il giudice emette la sentenza necessità di una certa celerità affinché la compartecipazione attiva del giudice alla raccolta delle prove non perda di spessore a causa del trascorrere del tempo, limitando l’apprezzamento del giudice alle sole risultanze cartacee del verbale Limiti e componenti Mezzi di prova ammessi dal Codice (riserva fatta della massima ufficiale) -> dichiarazione testimoniale scritta SOLO valenza aggiuntiva ma non sostitutiva -> perizia di parte: in principio NESSUN valore probatorio; nuova logica del CPC: sentire il perito privato quale testimone perito (art. 175 CPC). Inoltre, in caso di perizia giudiziale discutibile su punti essenziali, il Giudice potrà tenere conto della perizia di parte per dissipare – se possibile – le sue esitazioni -> certificato medico: valore probatorio ma non assoluto. La messa in dubbio della sua veridicità presuppone delle ragioni serie Strumenti probatori riconosciuti dal Codice -> prova comparativa: di principio NESSUN valore probatorio -> prova teorica: di principio NESSUN valore probatorio. eccezione -> prova forfetaria (es. Tabelle SAKE) Temperamenti dell'art. 8 CC: il giudice deve tenerne conto laddove si tratta di provare un fatto negativo oppure vi siano obblighi di cooperazione istruttoria in capo alla controparte Prova piena o prova facilitata: all'apprezzamento qualitativo di un mezzo di prova il giudice deve poi cumulare un apprezzamento quantitativo, volto a determinare quale intensità probatoria abbia raggiunto quel mezzo di prova Comportamento delle parti in fase di assunzione delle prove: il concetto di prove dell’art. 157 CPC è più ampio e si estende anche ai comportamenti delle parti che hanno impedito o distorto l’amministrazione dei mezzi di prova (art. 164 CPC) Relazione con l’onere dell’allegazione La giurisprudenza ha posto il principio per cui gli indizi, così come i principi dedotti dall’esperienza generale della vita possono essere ritenuti dal Giudice anche in assenza di allegazione (conformità con l’approccio di sufficienza dell’allegazione art. 221 CPC) Art. 158 (Assunzione di prove a titolo cautelare) Autorizzazione della legge Esposizione a pericolo dei mezzi di prova 40 Il legislatore ha raggruppato tutte le ipotesi sotto la procedura provvisionale. Ciò è ovvio dove lo stesso diritto federale la evoca (es.: art. 59 LPM), lo è meno quando la legge resta silente sugli aspetti procedurali limitandosi a conferire la prerogativa (es.: 204 cpv. 2 CO). Ad es.: art. 367 cpv. 2 CPC procedura sommaria contenziosa nella forma dei provvedimenti cautelari Prova a futura memoria: (i) il mezzo di prova rischia di andare perso essendo esposto a pericolo; (ii) la situazione che dev'essere provata con quel mezzo di prova rischia di modificarsi -> in materia di difetti di un bene, l’approccio della giurisprudenza ticinese è che la perizia a futura memoria deve riguardare unicamente l'esistenza e la causa del difetto, ma non la questione della colpa. -> il rischio al quale sono esposti i mezzi di prova è funzionale all’agire: (i) della stessa parte richiedente; (ii) della controparte; (iii) di terzi (es.: ordine di demolizione); (iv) accadimenti estranei alla volontà di costoro (es.: rischio di decesso di un testimone) -> mezzo processuale aperto sia alla parte che genera il pericolo sia a quella che lo subisce -> pericolo: va inteso ampiamente, bastando anche il rischio che le condizioni della sua assunzione si aggravino a tal punto da giustificare un’anticipazione di quel momento Interesse degno di protezione Non vi è alcuna necessità di urgenza. Basta che l'istante dimostri un interesse degno di protezione = evitare, risp. semplificare futuri processi, valutare le probabilità di vincere la causa o di riuscire a fornire determinate prove. -> approccio di un certo rigore per evitare la sua applicabilità in tutte le costellazioni (?) = particolare incertezza sul buon fondamento di una causa di merito incombente -> funzione preventiva e non contestuale rispetto alla causa di merito pendente (?) Due considerazioni: (i) l’istante deve rendere almeno verosimile, fornendo debita allegazione e specificazione, che i fatti sui quali ha richiesto mezzi di prova siano utili e pertinenti, ossia che la misura d’istruzione reclamata sia suscettibile di migliorare la sua situazione in un eventuale futuro processo; (ii) l’art. 158 CPC dovrebbe trovare applicazione soltanto in quei casi qualificati dove vige una particolare incertezza sul buon fondamento della causa di merito = l’istante deve rendere verosimile: un litigio di merito incombente + fattispecie sulla quale intende costruire la procedura giudiziale di merito rende incerto esito + l’incertezza può essere chiarita con la preventiva istruttoria cautelare dei mezzi di prova Convalida Non va esclusa a priori, da valutare alla luce delle circostanze concrete alfine di evitare manovre speculative della parte istante In nessun caso l'istanza ex art. 158 CPC è interruttiva della prescrizione! 41 Art. 159 (Organi di persone giuridiche) Ambito applicativo Organi in senso formale Organi in senso materiale Organi apparenti Inapplicabilità Ex organo Azionista (a meno che la sua importanza sia tale da promuoverlo al rango di organo materiale Conseguenze (i) La collaborazione è un onere e non un obbligo sanzione art. 164 CPC; (ii) si chiude la testimonianza e si apre l'interrogatorio / deposizione della parte Art. 160 (Obbligo di cooperazione) Parti e terzi ONERE di collaborazione per le parti -> Art. 164 CPC OBBLIGO di collaborazione per i terzi -> Art. 167 CPC -> CONSEGUENZA: Più interessante sollecitare la collaborazione della parte rispetto al terzo (la sanzione è infatti di natura processuale e non coercitiva) -> la collaborazione istruttoria richiesta alle parti è più estesa di quella valida per i terzi: non è limitata alla mera collaborazione puntuale ma si traduce in un’estesa cooperazione volta alla ricerca della verità materiale nel suo insieme nel procedimenti con principio attitatorio queste circostanze devono restare eccezionali (Beweisnot) principio inquisitorio limitato non vi è necessità d’emergenza probatoria, dove si deduce dalla buona fede processuale l’onere della parte non gravata dell’onere della prova di collaborare all’assunzione delle prove necessarie per stabilire i fatti Obbligo di produrre i documenti Edizione documenti -> edizione documenti vs. processi informativi (ad es. il rendiconto). Nella misura in cui i due istituti vengano ad incrociarsi, è opportuno fare 2 riflessioni: (i) non può essere chiesta in edizione della controparte la documentazione che forma l’oggetto stesso dell’azione in rendiconto; (ii) una richiesta di edizione carente (forma / valutazione anticipata della prova) non può essere sostenuta con l’argomento di titolarità di un diritto al rendiconto -> divieto dell'inquisizione (fishing expedition): dalla controparte può essere richiesta la produzione di un documento o di un complesso di documenti noti all'istante, mentre non può esserle indirizzata una richiesta generica nella speranza che produca documenti utili e ignoti al richiedente -> edizione di documenti interni: SI (nella misura in cui siano rilevanti e pertinenti) -> particolarità dell'edizione dalla controparte documenti in possesso della parte: NO documenti che la parte può procurarsi: NO 42 documenti non in possesso della controparte ma in possesso di terzi: SI se può procurarseli documenti in possesso della controparte riguardanti dei terzi: SI ma nel rispetto del loro diritto di essere sentiti documenti pre-esistenti vs. richieste d'informazione (nuovi documenti da allestire “ad hoc”): Il nuovo Codice dovrebbe abbracciare anche gli scritti da allestire “ad hoc” (art. 177 CPC). Vale inoltre la pena sottolineare che il TF ha ritenuto che l’allestimento di un nuovo documento possa costituire una forma d'interrogatorio delle parti dove quest’ultime sono invitate a rispondere per iscritto -> particolarità dell'edizione da terzi rispetto del loro diritto di essere sentiti non necessaria (ma opportuna) l’istanza di edizione da terzi Richiamo di documenti da pubblici uffici -> es. richiamo dell'inc. penale, incarto fiscale, incarti edilizi -> richiamo di documenti vs. richiamo d'informazioni (art. 190 CPC): il richiamo d’informazioni spesso diventa una necessità (es.: terzo oppone il segreto, il mancato rispetto del principio di proporzionalità) prudente che la parte interessata a questo mezzo di prova li notifichi entrambi Eccezione della corrispondenza degli avvocati -> dal punto di vista del CPC il segreto professionale si estende anche ai documentati in mano alla parte o a terzi -> eccezione valida anche in sede d'interrogatorio della parte o di deposizione di testimoni Obbligo di cooperazione dei minori Adeguato indennizzo dei terzi Decisione del giudice in applicazione del suo apprezzamento e tenendo conto del bene dei minori L'adeguato indennizzo dei terzi tenuti a cooperare può comprendere anche un adeguato indennizzo per il tempo perso o per la perdita di guadagno La norma rifugge a logiche puramente matematiche ma tornano applicabili riflessioni di EQUITA' Art. 161 (Informazione) Medesima LOGICA DI TRASPARENZA valida per tutto il Codice: es. art. 147 cpv. 3, 184 cpv. 2 CPC Si rinvia per il resto al Commento proposto al proposito Art. 162 (Legittimo rifiuto di cooperare) 43 Se il rifiuto di cooperare è legittimo: -> il fatto in questione non va considerato provato; -> la prova del fatto in questione non può essere facilitata evocando il rifiuto di cooperare della controparte / terzi, essendo lo stesso legittimo Art. 163 (Diritto di rifiuto) Principio Non esistono delle esclusioni probatorie assolute. In determinate situazioni una parte (art. 163 CPC) o un terzo (artt. 165-167 CPC) possono prevalersi del diritto di rifiutare la loro collaborazione. Campo di applicazione Tutela di una persona vicina alla parte (e non della parte stessa) Di regola, tutela del segreto professionale ex art.321 CP, eccezion fatta del revisore al quale torna applicabile l’art. 321 cpv. 3 CP. Riservare l’applicazione per analogia dell’art. 166 cpv. 1 lit. b CPC. Depositari (vs. titolari) di altri segreti legalmente protetti (in particolare il segreto bancario), il diritto di rifiutare la propria collaborazione è condizionato dalla decisione affermativa del giudice, la quale è funzionale alla dimostrazione dell’invocante che il mantenimento del segreto prevale verosimilmente su quello all'accertamento della verità Art. 164 (Rifiuto indebito) Portata Valore probatorio del rifiuto indebito Nessun regime di prova legale; nessun capovolgimento dell'onere della prova; nessun giuramento di edizione; nessuna presunzione di verità; ma il giudice ne tiene conto nel libero apprezzamento delle prove (art. 157 CPC) Attivazione degli strumenti di alleggerimento e di facilitazione probatoria: (i) TF ha ritenuto che non vi fosse nulla d’arbitrario nell’apprezzare questo rifiuto nel senso di limitare le esigenze di prova al grado della verosimiglianza preponderante; (ii) TF ha ritenuto che il rifiuto fosse un significativo indizio della bontà della controparte; (iii) TF ha applicato per analogia l’art. 42 cpv. 2 CO Art. 165 (Diritto assoluto di rifiuto) Nessuna esclusione probatoria delle persone in questione Rischio d'infoltimento della fase istruttoria Art. 166 (Diritto relativo di rifiuto) 44 Tutela del terzo stesso o di una persona a lui vicina (diversamente da quanto valido per le parti) Di regola, tutela del segreto professionale ex art.321 CP, eccezion fatta del revisore (art. 730b CO). Per gli avvocati e gli ecclesiastici la tutela è assoluta: anche se svincolati gli avvocati possono rifiutarsi di collaborare. Gli altri (es. il medico) devono invece rendere verosimile che l'interesse al mantenimento del segreto prevale su quello all'accertamento della verità Tutela del segreto redazionale: un ordine di divulgazione è compatibili con l'art. 17 Cost. e 10 n. 1 CEDU solo se sussiste un dettame preponderante d'interesse pubblico, risp. una proporzionalità Segreto fiscale: è il giudice civile e non l'autorità fiscale a decidere se la cooperazione di questa ultima può essere rifiutata o meno, risp. secondo quali modalità può essere accolta (in ossequio agli art. 110 LIFD e 39 LAID) Segreto bancario: non assoluto cliente può liberare la banca oppure il giudice può concludere che l'accertamento della verità prevale sul mantenimento del segreto bancario (47 cpv. 5 LBCR) Segreto istruttorio penale: art. 101 cpv. 2 e 102 cpv. 1 CPP per i procedimenti penali pendenti (il giudice civile deve chinarsi al giudizio dell’autorità penale); e 62 cpv. 4 della legge cantonale di applicazione (medesimo regime dell'art. 27 CPP) per l’ispezione di procedimenti penali conclusi Riserva della legislazione in materia di assicurazioni sociali (artt. 33 LPGA e 50a LAVS): significato della riserva queste autorità decidono in base alle proprie norme sul segreto se collaborare o meno e in quali modalità Art. 167 (Rifiuto indebito) Si rinvia al testo di legge e al commento Art. 168 (Mezzi di prova ammessi) Enumerazione esaustiva (testimonianza, documenti, ispezione oculare, perizia, informazioni scritte, interrogatorio e deposizione delle parti) ECCEZIONE: massima ufficiale (es.: registrazione di audizioni o colloqui che non si svolgono in forma di esami testimoniali o d’interrogatori delle parti) Art. 169 (Oggetto) Fatti vs. Giudizi di valore (i testimoni non sono chiamati né ad esprimere giudizi né valutazioni). Fatti = tutto quanto si produce nella realtà e può teoricamente essere oggetto di osservazione. Si tratta dunque di qualcosa di percettibile, suscettibile di essere oggettivamente stabilito, contrariamente all’opinione o al giudizio, che si fondano su di un apprezzamento soggettivo Il testimone non dev'essere parte e può testimoniare soltanto sui fatti che ha percepito in modo diretto. La testimonianza per sentito dire è di principio esclusa 45 Art. 170 (Citazione) REGOLA: citazione del giudice NOVITA': il giudice può consentire alle parti di presentarsi con testimoni non preventivamente citati e chiederne l’immediata assunzione lo schema della preventiva citazione ad hoc non è più obbligatorio -> il consenso o dissenso del giudice va MOTIVATO e dipende in particolare dalla sua capacità di potere decidere seduta stante, dal tempo disponibile in agenda, dall'ordine istruttorio che ha pensato Art. 171 (Forma dell'esame testimoniale) Fase precedente all'audizione Esortazione a dire la verità con prospettazione del reato di falsa testimonianza. NESSUN giuramento o promessa Informativa al teste Spiegazione delle "regole del gioco" (il testimone non è in balia delle parti ma è il giudice che è protagonista assoluto e garante della conformità processuale della deposizione) + necessità di sintesi e fatti vissuti in prima persona Principio di celerità Contatti preventivi con il testimone = di principio SI se non conduce ad influenzarlo ed è oggettivamente giustificato in concreto Preparazione del testimone: -> preparazione attiva = effetti negativi sulla sua credibilità -> preparazione non attiva = invito fatto al testimone di prepararsi = in questa forma la preparazione non può essere aprioristicamente accostata ad una perdita di valore probatorio. Inoltre la citazione contiene già l’oggetto e le parti (art. 133 lit. b CPC) Pluralità di testimoni: organizzazione e ordine delle loro deposizioni -> ogni testimone va esaminato singolarmente (fatta salva la procedura del confronto) -> il testimone non può presenziare ad altre udienze fintanto che il giudice non lo ritenga pienamente escusso (pb. per il patrocinatore-testimone e per il “consulente” della parte in occasione della formazione degli scritti, risp. della raccolta delle prove) Ordine organizzazione per blocchi tematici -> PRIMA i testimoni della parte gravata dall'onere della prova -> POI i testimoni della parte gravata dell'onere della contro-prova Art. 172 (Contenuto dell'esame testimoniale) Art. 173 (Domande completive) Di principio è il giudice ad interrogare il testimone Le parti possono chiedere al giudice che egli ponga al testimone delle domande completive 46 Se egli si rifiuta le parti possono chiederne la motivazione e farle annotare a verbale come domande completive rifiutate (art. 176 cpv. 1 CPC) Le parti possono chiedere al giudice l'autorizzazione di porre direttamente al testimone delle domande completive Art. 174 (Confronto) Secondo il Messaggio, un testimone può essere messo a confronto con altri testimoni o con le parti (i) su istanza di parte o d’ufficio; (ii) dopo l’avvenuto esame testimoniale Poco frequente se conduce all’organizzazione di un'udienza multi-parti Più frequente la riassunzione di un testimone (anch’essa sussunta sotto l’art. 174 CPC) per confrontarlo con quanto (ad es.) dichiarato da un altro testimone o da una parte in un'udienza precedente Art. 175 (Testimonianza peritale) Il testimone deve avere percepito direttamente i fatti sui quali fa un giudizio di valore peritale Il nuovo Codice inaugura un sistema peritale bicefalo, in quei molti casi dove questa prova è accessibile al perito di parte: da un lato il tradizionale mezzo di prova della perizia giudiziaria, e dall’altro il perito di parte che assume così dignità probatoria grazie alla sua deposizione testimoniale entra in concorrenza con la perizia SCOPO -> di migliorare la posizione processuale della parte che la offre -> scopo di contrastare la posizione processuale dell'altra parte rispettivamente le risultanze sfavorevoli della perizia giudiziale -> innegabile una certa diffidenza del Giudice nei confronti del perito di parte L’art. 175 CPC chiarisce al perito che il suo ruolo supera il mero rapporto contrattuale con la parte, ma che egli si pone al fianco del Tribunale nella ricerca della verità materiale, con i conseguenti obblighi d’imparzialità e verità che ciò comporta Art. 176 (Verbale) OBBLIGO del verbale riassuntivo con la possibilità AGGIUNTIVA di una registrazione Verbalizzazione del CONTENUTO ESSENZIALE = Sinteticità ma non epurazione dei contenuti e dei modi usati dal testimone per esprimerli 47 Art. 177 (Definizione) Supporto (cartaceo, fotografie, film, archivi elettronici, registrazioni sonore) -> documenti cartacei o documenti digitali oggetti più ingombranti, in modo particolare un pc, non sono menzionati quindi dovranno piuttosto fare l’oggetto di un’ispezione oculare Idonei (e non solo destinati) a provare un fatto rilevante bilità di questi supporti non dev’essere inteso come un limite alla produci- L’associazione tra fatti e documenti significa che, tramite quest’ultimi, può essere provata tutta la tipologia dei primi (ai sensi dell’art. 150 CPC) Particolarità del documento elettronico = sono compresi sia gli atti generati fin dall’inizio in forma elettronica, sia i documenti sottoposti successivamente a scansione. È legittima la richiesta del Giudice di produrre questi documenti (se possibile) in un’altra forma leggibile (ad. es.: non criptata) o persino in forma cartacea. Alfine di assicurare valore probatorio a tali documenti, la parte che decide di ricorrervi deve attuare una triplice riflessione: -> adozione di una procedura tecnica garante dell’integrità e non alterabilità delle informazioni stoccate -> prevedere una modalità che permetta di definire la data di stoccaggio dei dati -> spiegare le modalità di costituzione e di stoccaggio di tali documenti Art. 178 (Autenticità) Per definizione un documento ha valore probatorio se è autentico. L’onere della prova incombe alla parte che se prevale Documenti formalmente e apparentemente corretti godono della PRESUNZIONE DI FATTO di essere autentici La controparte deve addurre prove e/o elementi contrari atti a fare sorgere dei DUBBI nel giudice sull'autenticità del documento. Se i dubbi sull’autenticità di un documento non portano alla prova del contrario, è comunque possibile che la presunzione di fatto decada e così pure la facilitazione probatoria in capo alla parte che di quel documento vuole prevalersi FALSO FORMALE e FALSO MATERIALE decade la procedura ad hoc prevista dal CPC/TI ma resta la logica di accertare se un documento è falso materialmente (ossia nel suo contenuto) oppure formalmente (ossia è la scrittura in sé, in particolare la firma, ad esserlo) Art. 179 (Forza probatoria dei registri e documenti pubblici) Registri e documenti pubblici di: -> diritto MATERIALE (es. RF, RC, documenti allestiti da un notaio) -> diritto PROCESSUALE (es. verbali) Dimostrazione dell’inesattezza del loro contenuto: può essere portata con tutti i mezzi di prova disponibili e quale motivo entra segnatamente in considerazione il mancato rispetto della procedura di confezione dell’atto pubblico, il fatto che il contenuto del documento non rispetta la reale volontà delle parti, ecc 48 Art. 180 (Produzione) Principio Produzione in copia. Eccezione Produzione dell'originale o di una copia certificata autentica solo se vi è motivo di dubitare (sulla fotocopia in sé o sul documento in sé) Documenti digitali Natura problematica del concetto di ORIGINALI siccome possono essere facilmente copiati senza subire danni o perdite e possono essere successivamente rielaborati (es messaggi SMS, e-mail, fax inviati via modem); spesso non sono muniti di firma digitale e sono semplicemente versati agli atti su supporti cartacei hanno un valore probatorio da apprezzare ai sensi dell’art. 157 CPC ma la parte che se ne prevale deve dimostrare: (i) che il mittente e il destinatario del documento sono coloro indicati nello stesso; (ii) che il contenuto del documento al momento dell’invio si ritrova nella versione cartacea Documenti voluminosi Deve essere specificato quale sua parte è rilevante per la causa (principio valido anche in procedura inquisitoria limitata) -> incombe infatti alle parti l'onere di allegare i fatti rilevanti e di specificare la rilevanza dei mezzi di prova a sostegno degli stessi Art. 181 (Modo di procedere) Art. 182 (Verbale) Scopo PROVARE fatti controversi e giuridicamente rilevanti CAPIRE i fatti addotti e le circostanze della causa Natura Mezzo di PROVA o mezzo di COMPRENSIONE ordinabile d'ufficio Obbligo di tollerare la IO Da parte del consulente tecnico (art. 160 cpv. 1 lit. c CPC) = perito giudiziale (artt. 183 seg. CPC) Art. 190 (Informazioni scritte) Criticità siccome trattasi d'informazioni confezionate al di fuori del procedimento giudiziale ranzia dell'immediatezza e delle comminatorie applicabili ai testimoni e ai periti priva della ga- Mezzo di prova indicato: (i) dove le informazioni richieste sono auto-provanti (es.: richiesta di un estratto RF); (ii) il dato richiesto ha natura indiscutibile (es.: tasso d'interesse di alcuni anni richiesto ad una banca primaria della piazza non parte in causa) Art. 191 (Interrogatorio delle parti) Art. 192 (Deposizione delle parti) Art. 193 (Verbale) Interrogatorio delle parti 49 Può essere chiesta dalla parte medesima che dalla controparte e può riguardare entrambe E' assortita da sanzioni meramente disciplinari Prudenza nel suo apprezzamento, ma potenziale valore probatorio Deposizione delle parti Esclusivamente il giudice può ordinarla d'ufficio E' assortita da comminatoria penale ex art. 306 CP = valore probatorio maggiore (di regola) Impatto strutturazione del processo Interrogatorio delle parti non va sistematicamente postergato rispetto agli altri mezzi di prova (anche perché può facilitare un evtl. accordo) -> non si tratta di prova sussidiaria -> adempie al compito di vivificare gli atti scritti Art. 197 (Principio) Art. 198 (Eccezioni) Art. 199 (Rinuncia delle parti) Principio La procedura decisionale è preceduta: -> da un tentativo di conciliazione -> dinanzi all'autorità di conciliazione Fattispecie escluse -> procedura sommaria (celerità) -> cause di stato delle persone -> cause di divorzio -> cause di scioglimento dell'UDR -> certe cause rette dalla LEF (artt. 83 cpv. 2, 85a, 106-109, 111,242, 148 e 250, 265a, 284 LEF) -> giudizio in istanza cantonale unica (ex art. 5 e 6 CPC) -> intervento principale, riconvenzionale, azione di chiamata in causa -> termine per proporre l'azione (es. in seguito all’ art. 158 CPC ottenendo l’assunzione cautelare di qualche prova, laddove si giustifica la convalida) Fattispecie sottratte per rinuncia -> cause con valore litigioso non inferiore a fr. 100'000.-> rinuncia unilaterale dell'attore (in caso di domicilio o sede all’estero del convenuto; quando il convenuto è di ignota dimora; nelle controversie secondo LPar) Sanzione della mancata conciliazione obbligatoria 50 Rinuncia tacita (ex art. 199 CPC) se convenuto entra nel merito della lite Inammissibilità: se il VL è inferiore a fr. 100'000.- SALVO abuso di diritto e formalismo eccessivo. Se la parte che promuove la petizione o l’istanza direttamente al giudice non sa della necessità della conciliazione preventiva art. 63 CPC Autorità di conciliazione in Ticino SA/Pretore/Pretore aggiunto se VL > fr. 5'000.-: FLESSIBILITA' a dipendenza del caso concreto Giudice di pace se VL fr. 5'000.4 funzioni cumulative: concilia + propone un giudizio (210 cpv. 1 lit. c CPC) + decide su richiesta dell'attore sino a fr. 2'000.- (212 CPC) + decide ex artt. 243 seg. CPC in caso di mancata conciliazione Art. 200 (Autorità paritetiche di conciliazione) Organizzazione Locazione + parità dei sessi = composizione dell'autorità di conciliazione imposta dal diritto federale Compiti DECADONO gli ambiti giuridici dove questa autorità deve emettere una decisione L'autorità può (ma non deve) formulare una proposta di giudizio (210 CPC) + fornire consulenza (201 cpv. 2 CPC) + decidere su richiesta dell'attore (212 CPC) Art. 201 (Compiti dell'autorità di conciliazione) QUATTRO compiti Tentare una conciliazione in tutti i casi sottopostigli (201 cpv. 1 CPC) Fornire consulenza nelle cause dell'art. 200 CPC (art. 201 cpv. 2 CPC) Proporre un giudizio (210 CPC) Decidere su richiesta dell'attore fino a fr. 2'000.- (212 CPC) Conciliazione Udienza informale; libertà relativamente alle modalità; possibilità d'integrare anche valutazioni in equità essendo l’autorità di conciliazione facilitata in quest’aspetto sotto due punti di vista: (i) nell’enucleare quel punto e nel convincere le parti e i patrocinatori della loro bontà; (ii) nel potersi distanziare dal diritto e dal rischio di fastidiose anticipazioni del giudizio Se necessario possibilità d'integrare anche questioni litigiose estranee alla causa 51 Art. 202 (Promozione) Istanza Forma: scritta o orale Contenuto: parti, domanda e oggetto litigioso necessità di una certa individualizzazione, poiché il deposito dell’istanza di conciliazione crea litispendenza (art. 62 CPC) -> se contenuto insufficiente conciliatore deve aiutare a rimediare Udienza di conciliazione Citazione (artt. 133 seg. CPC) + obbligo d'informativa (147 cpv. 3 CPC) Cause ex art. 200 Scambio di scritti preliminare se DALLA LETTURA DELL'ISTANZA entra in linea di conto art. 210 o 212 CPC (infatti lo scambio dev'essere “préalable” all’udienza) -> natura particolarmente eccezionale nel caso dell’art. 212 CPC Art. 203 (Udienza) Udienze Di principio: UNA soltanto (entro 2 mesi ricevimento istanza/scambio scritti) Con l'accordo delle parti: più udienze MA procedura va chiusa entro 12 MESI Procedura probatoria Prova documentale (senza limiti eccetto l'edizione e il richiamo di documenti) Ispezione oculare (senza limiti) Altri mezzi di prova: -> SOLO se il procedimento non risulti eccessivamente ritardato -> SOLO se entra in linea di conto art. 210 o 212 CPC (ossia solo per giudici di pace e autorità paritetiche di conciliazione) NON PUBBLICITÀ del procedimento (per favorire libera espressione delle parti) Art. 204 (Comparizione personale) Principio Obbligo di comparire personalmente. In caso contrario zioni) art. 206 CPC (san- DIRITTO di comparire con un rappresentante -> controparte dev'essere preventivamente informata Eccezioni Cpv. 3: ESENZIONE dal comparire personalmente ma OBBLIGO di farsi rappresentare Assistenza Le parti possono farsi assistere da PATROCINATORI o da persone di FIDUCIA Il conciliatore può ev. fornire una consulenza giuridica alle parti, anche al di fuori delle previsioni dell’art. 201 cpv. 2 CPC, se il suo agire evita che 52 l’informalità della procedura di conciliazione diventi un terreno di prevaricazione, di opacità ed il luogo per trovare delle intese inique. -> controparte dev'essere preventivamente informata Art. 205 (Natura confidenziale della procedura) Confidenzialità Divieto di verbalizzare le dichiarazioni delle parti e di utilizzarle nella susseguente procedura decisionale Possibilità di utilizzare le dichiarazioni delle parti soltanto nel quadro di una proposta di giudizio o di una decisione dell'autorità di conciliazione ma NON quella di poterle verbalizzare in questo contesto Verbale (modalità art. 235, risp. art. 176 CPC) laddove proceduto a raccolta di prove ex art. 203 cpv. 2 CPC Art. 206 (Mancata comparizione delle parti) Mancata comparizione ingiustificatamente Attore = RITIRO istanza (priva d'oggetto) -> restituzione per intero ex art. 148 CPC -> possibilità di riproporla (ma art. 63 cpv. 1 non è applicabile) Convenuto = mancata conciliazione (209-212) Entrambe le parti = causa stralciata dal ruolo (priva d'oggetto) -> possibilità di riproporla (ma art. 63 cpv. 1 non è applicabile) Obbligo dell'AC di rendere attente le parti di queste conseguenze (art. 147 cpv. 3 CPC) Art. 207 (Spese della procedura di conciliazione) Spese NO ripetibili SI spese processuali: art. 207 CPC = lex specialis in relazione all'art. 106 CPC Art. 208 (avvenuta conciliazione) Forma Forma: a verbale Contenuto: Transazione, acquiescenza, desistenza incondizionata + questioni estranee alla causa+ accordo raggiunto privatamente (es. durante la sospensione) Effetti Res iudicata Impugnazione Domanda di revisione (art. 328 cpv. 1 lit. c CPC) Art. 209 (Autorizzazione ad agire) Rilascio 53 L'AC verbalizza la mancata conciliazione e rilascia (per iscritto) entro breve termine l'autorizzazione ad agire -> all'attore -> al locatore, in caso di contestazione dell'aumento della pigione o del fitto (ossia alla parte convenuta, la quale diviene così attrice dinanzi al giudice) Contenuto e funzione Cfr. cpv. 2 + Commentario Le DOMANDE formulate dinanzi al giudice devono corrispondere a quelle contenute nell'autorizzazione ad agire (riserva fatta dell'art. 227 cpv. 1 CPC) Durata della validità Principio: TRE MESI dalla notificazione Locazione e affitto di abitazioni e di locali commerciali e di fitto agricolo: 30 GIORNI Termini di perenzione più brevi di diritto materiale: VANNO RISERVATI e RISPETTATI!!! (cpv. 4) -> obbligo dell'autorità di conciliazione d'informare (applicazione analogica di 147 cpv. 3 CPC) Decorrenza, computo e osservanza dei termini artt. 142 seg. CPC, ritenendo in particolare che: (i) sono termini “ex lege” e dunque non prorogabili, art. 144 cpv. 1 CPC; (ii) non vi è sospensione del termine causa ferie giudiziarie, art. 145 cpv. 2 lit. a CPC Mancato inoltro della causa Da parte dell'attore: autorizzazione ad agire perde di validità + perdita dell'effetto di litispendenza (art. 62 CPC) -> possibilità di presentare una nuova istanza di conciliazione (no res iudicata) -> la decisione di accollo delle spese diventa definitiva, ovvero non potrà più essere messa in discussione con il merito Da parte del locatore: = rinuncia all'aumento della pigione o del fitto Art. 210 (Proposta di giudizio) Campo di applicazione Proposta facoltativa proveniente dall'AC tenuto conto delle particolarità concrete Procedura applicabile Medesima MASSIMA applicabile nell'eventuale futura causa giudiziale Procedura semplice, rapida, elastica, informale Ambito locativo: (i) deposito di pigioni o fitti; (ii) protezione da pigioni o fitti abusivi; (iii) protezione dalla disdetta; (iv) protrazione del rapporto di locazione o d'affitto -> improponibili proposte di giudizio al di fuori di questi ambiti Contenuto 54 Art. 210 cpv. 2 e art. 238 La proposta di giudizio può ma non deve contenere una breve motivazione, neppure se le parti lo richiedono Art. 211 (Effetti) Finzione di accettazione munita di regiudicata formale e materiale in caso di silenzio nei 20 giorni dalla comunicazione scritta nelle forme prescritte agli artt. 136 seg. CPC e con il contenuto richiesto dall’art. 210 cpv. 2 CPC Termine di legge = non prorogabile e NON sospeso dalle ferie Rifiuto della proposta di giudizio rilascio dell'autorizzazione ad agire -> di principio: all'ATTORE se non inoltra la causa = regime dell'art. 209 CPC -> nelle controversie di locazione e affitto previste dall'art. 210 cpv. 1 lit. b: ALLA PARTE CHE HA RIFIUTATO LA PROPOSTA DI GIUDIZIO se non inoltra la causa = accettazione della proposta di giudizio, la quale ha l’effetto di una decisione passata in giudicato Art. 212 (Decisione) Procedura orale e sottostante ai limiti dell’art. 203 cpv. 2 CPC Questo crea un’anomalia in presenza del giudice di pace che, in presenza della medesima causa, potrebbe potenzialmente fare capo a due procedure differenti: da una parte quella di conciliazione ex art. 202 seg CPC, dall’altra quella semplificata ex art. 243 seg. CPC. Stante che quest’ultima fornisce più ampie garanzie procedurali, l’applicabilità della prima va esclusa quando la limitazione dei mezzi istruttori incide sull’esito della decisione. In tal caso il conciliatore dovrà rinunciare a prendere una decisione e rilasciare l’autorizzazione ad agire, rinviando dunque le parti alla procedura semplificata Art. 213 (Mediazione quale alternativa al tentativo di conciliazione) Principi Consacrazione dell’AUTONOMIA della mediazione -> es. non dev’essere limitata a 12 mesi ( conciliazione); non è obbligatoria una specifica formazione del mediatore Non tornano applicabili gli art. 210 e 212 CPC Assicurare la PROMOZIONE della mediazione -> il conciliatore prima di addentrarsi nel tema del contendere, deve informare le parti e prestare loro consulenza in merito alla possibilità di fare capo all’alternativa della mediazione 55 In sintesi, il CPC ritiene la mediazione una risorsa di possibile definizione non autoritativa del bisogno di tutela giurisdizionale delle parti, come tale meritevole di essere promossa e rispettata nella sua autonomia Alternativa al TC Su richiesta di tutte le parti nell’istanza o all’udienza di conciliazione -> l’istanza crea litispendenza ai sensi dell’art. 62 CPC e interrompe termini di prescrizione e perenzione (di principio) Se fallita: AC rilascia l’autorizzazione ad agire Dal Messaggio sembra possibile che le parti possano semplicemente mettere fine alla mediazione con comunicazione del fallimento all’AC. Alfine di evitare abusi, il giudice dovrà rilasciare l’autorizzazione solo se le parti, in allegato alla comunicazione di fallimento della mediazione, producano uno scritto accompagnatorio del mediatore, anche perfettamente sintetico, dove costui da semplicemente atto del fallimento della mediazione Art. 214 (Mediazione nella procedura decisionale) Mediazione volontaria Raccomandata dal giudice Richiesta congiuntamente dalle parti: “consentire la mediazione” non ha latitudine per rifiutare il giudice Sospensione della procedura giudiziaria fintanto che la mediazione perdura (fatta salva l’adozione di misure cautelari) Mediazione obbligatoria SI: nell’ambito dei procedimenti retti dalla massima ufficiale in questioni di diritto di famiglia coinvolgenti i figli: art. 297 cpv. 2 CPC -> di principio solo ESORTAZIONE e non obbligo. Potrebbe andarne diversamente in situazioni particolari Art. 215 (Organizzazione e attuazione della mediazione) Si rinvia al testo di legge e al Commentario Art. 216 (Relazione con il procedimento giudiziale) Confidenzialità mediazione Art. 216 CPC: in generale il giudice non deve considerare documenti generati o prodotti in mediazione Si tratta di una mera esclusione probatoria, comparabile a quella prevista dall’art. 160 cpv. 1 lit. b CPC per la corrispondenza degli avvocati Oltre all’art. 216 CPC, il Codice ne prevede altri 2 in tema di confidenzialità: -> art. 47 cpv. 1 lit. b CPC: deve ricusarsi il giudice che ha partecipato alla medesima causa in qualità di mediatore 56 -> art. 166 cpv. 1 lit. d: il mediatore può rifiutarsi di cooperare quando fosse chiamato a deporre in merito a fatti di cui è venuto a conoscenza nell’ambito di questa attività Art. 217 (Approvazione dell’accordo delle parti) Le parti possono (ma non devono) chiedere l’approvazione al giudice dell’accordo raggiunto in mediazione. Se lo fanno = accordo diviene succedaneo di decisione ed ha res iudicata Due presupposti affinché l’accordo delle parti sia approvato dal giudice: -> l’approvazione dell’accordo non presuppone che esso sia stato raggiunto nella mediazione intesa come alternativa al tentativo di conciliazione ex artt. 197 seg. CPC. La mediazione può essere stata svolta prima o dopo quel momento -> art. 208 CPC, l’accordo raggiunto in mediazione diviene transazione con effetto di decisione passata in giudicato soltanto se così richiesto dalle parti. Art. 218 (Spese della mediazione) Si rinvia al testo di legge Art. 219 (Campo di applicazione) Il CPC prevede solo cinque procedure: ordinaria (art. 220 seg. CPC), semplificata (art. 243 seg. CPC), sommaria (art. 248 seg. CPC), speciale in materia di diritto matrimoniale (art. 271 seg. CPC) e di UDR (art. 305 seg. CPC), interessi dei figli nelle questioni inerenti al diritto di famiglia (art. 295 seg. CPC). NESSUNA procedura accelerata Le regole della procedura ordinaria si applicano per analogia anche alle altre procedure, salvo che la legge disponga altrimenti o genera incompatibilità. In genere si applica: alle controversie con un valore superiore ai fr. 30'000.- risp. a quelle senza valore patrimoniale (salvo quelle elencate all’art. 243 cpv. 2 CPC); a quelle giudicate in istanza cantonale unica (art. 5 e 8 CPC) oppure deferite al tribunale commerciale ex art. 6 CPC Art. 220 (Apertura del procedimento) Deposito della PETIZIONE quale atto di apertura della procedura ordinaria -> redatta in forma scritta e trasmessa con le modalità degli art. 130 seg. CPC 57 Art. 221 (Petizione) Onere di allegazione e di specificazione Ambito applicativo Procedimenti attitatori: non basta allegare i fatti. Occorre anche specificare e individualizzare la fattispecie della vita che l’attore pone a fondamento della sua richiesta di tutela giurisdizionale. Di conseguenza: -> l’allegazione dei fatti deve raggiungere un certo livello di dettaglio -> l’allegazione abbraccia anche i mezzi di prova prodotti e/o richiesti a sostegno di quei fatti Procedimenti inquisitori: il Giudice può fondare la sua pronuncia su tutti i fatti pertinenti emersi durante il procedimento, anche se le parti non li hanno invocati a sostegno delle loro domande. In relazione ai fatti Di principio l’onere dell’allegazione incombe alla parte che sopporta l’onere della prova Ampiezza: dipende dalla natura della norma di legge invocata (anche a titolo subordinato o eventuale) + dal comportamento processuale della controparte (in caso di contestazione potrebbe infatti necessitare un’ulteriore livello di dettaglio da fornire con la replica) Allegazione sufficiente: In presenza di un deficit informativo, la parte gravata dall’onere dell’allegazione beneficia di due aiuti: -> riduzione del grado di allegazione e specificazione = se l’allegazione e la specificazione iniziali sono incomplete ma comunque sufficienti, una loro completazione in ambito istruttorio deve essere ammessa -> onere di contestazione sostanziata in capo alla controparte in caso di emergenza allegatoria Cooperazione allegatoria della controparte: la cooperazione della controparte si estende alla fase allegatoria e al chiarimento della fattispecie litigiosa; tuttavia, considerando che in procedura attitatoria la logica processuale è che ogni parte è responsabile di allegare le proprie tesi fattuali, la costellazione della coop. rimane eccezionale -> emergenza allegatoria dell’attore il diritto materiale svizzero è costellato da diritti all’informazione una parte per definirsi in “stato d’emergenza” deve per forza aver èreventivamente percorso questa via giudiziale “ad hoc”? La necessità di fare preventivamene capo ai processi informativi di diritto materiale sussiste soltanto quando è PRETENDIBILE (Zumutbar). I parametri valutativi di questa Zumutbarkeit possono essere dati dai comportamenti preprocessuali, buona fede e abuso di diritto. Un’altra via aperta per colmare il deficit informativo della parte attrice è la Stufenklage dove vi è unione di due processi che tradizionalmente dovrebbero essere scissi: nello stesso procedimento si deciderà in primo luogo e con sentenza parziale sull’azione informativa, in secondo luogo su quella di merito quando all’attore va riconosciuta una situazione di emergenza allegatoria basta una ILLUSTRAZIONE PLAUSIBILE, mentre al convenuto deve CONTESTARE IN MODO SOSTANZIATO i fatti (substanziierte Be- 58 streiten) = la conseguenza è duplice: (i) il convenuto non potrà limitarsi a contestare i fatti ma dovrà fornire la propria versione dei fatti risp. completare i fatti addotti dall’altra; (ii) dovrà collaborare all’amministrazione delle prove, producendone e offrendone a sua volta nei procedimenti inquisitori si giustifica minore rigore nel limitare alla sfera dell’eccezionalità la collaborazione allegatoria della parte convenuta: il TF deduce dal principio della buona fede l’obbligo della controparte (non gravata dell’onere della prova) di collaborare a stabilire i fatti sanzione della mancata contestazione qualificata = i fatti saranno considerati come ammessi (riserva fatta 153 CPC) -> emergenza allegatoria del convenuto ad es. in tema di riduzione della pena convenzionale (art.163 cpv. 3 CO) = essendo le condizioni di riduzione fortemente dipendenti dalla situazione del creditore, il debitore non è frequentemente nella condizione di poter contestare in modo sufficiente se ed ev. quanto il creditore è in diritto di pretendere si può pretendere uno sforzo allegatorio da parte del creditore poiché in caso di omissione volontaria d’informazioni relative al danno effettivo, il Tribunale non è tenuto a basarsi su un danno astratto più elevato Allegazione implicita: esistono dei fatti impliciti, che possono essere dati per scontati fino al momento in cui non venga affermato il contrario (es. legittima zione attiva) Relativamente ai mezzi di prova Produzione verbale e produzione reale (= documenti a sua disposizione) In entrambi gli scenari: vanno indicati i singoli mezzi di prova, con riferimento ai fatti esposti = quali mezzi di prova per quale tema fattuale In tema di produzione verbale ciò significa dettagliare gli elementi a propria disposizione = specificare l'identità dei testimoni; l'esatto nominativo del terzo che detiene il documento (conformemente alla logica di trasparenza del CPC) Art. 222 (Risposta) Sintesi Triplice natura dell'apparato difensivo: (i) nei confronti dell'azione, (ii) della domanda e (iii) nel merito dell'azione: (a) contestare i fatti allegati dall'attore; (b) allegare dei fatti distinti (impedenti e/o estintivi) (ossia proporre un'obiezione); (c) invocare il diritto di non darvi seguito per un motivo particolare (ossia proporre un'eccezione) -> il giudice può limitarne il tema (ex art. 222 cpv. 3 CPC) Onere di contestazione e di specificazione = art. 221 CPC + il convenuto deve specificare quali fatti esposti dall’attore riconosce o contesta La contestazione dev'essere specificata al punto che risulti chiaro a quali fatti vada riferita Onere di allegazione Onere di formulare delle eccezioni Notificazione all'attore Con riferimento ai fatti sui quali la parte convenuta è gravata dall'onere della prova (fatti impedenti e/o estintivi) - Fatti di risposta 59 E' con lo scritto di risposta che vanno proposte le eccezioni (malgrado il silenzio della norma) Termine per la replica (art. 225 CPC), oppure Citazione al dibattimento dopo avere atteso che sia trascorso il "breve periodo di tempo" per eventuale replica spontanea Art. 223 (Mancata presentazione della risposta) Termine suppletorio Concessione di un ultimo termine di salvataggio stante l'importanza delle conseguenze legate all'inazione -> assegnazione d'ufficio e tempestivamente a scadenza di quello ordinario Avviso del giudice Preclusione in procedimenti attitatori Il giudice deve rendere attente le parti sulle conseguenze dell'inosservanza di un termine (art. 147 cpv. 3 CPC), segnatamente quello suppletorio per rispondere Principio: mancata presentazione della risposta = fatti addotti dall'attore sono incontestati e non fanno oggetto di prova ex art. 150 CPC (in quanto non controversi) emissione della decisione finale Eccezione: il giudice può raccogliere prove d'ufficio qualora sussistono notevoli dubbi circa un fatto non controverso (art. 153 cpv. 2 CPC). Da qui l’alternativa codificata all’art. 223 cpv. 2 CPC: l’emissione della decisione finale se la causa è matura per il giudizio, oppure la citazione delle parti al dibattimento, in caso contrario: -> il ricorso all’art. 153 cpv. 2 CPC deve rimanere l’eccezione così come testimonia il presupposto dei notevoli dubbi, la cui realizzazione dev’essere ammessa con rigore, poiché la parte preclusa deve in principio assumersi le conseguenze della sua inattività Art. 224 (Domanda riconvenzionale) Natura Mezzo di contrattacco mentre l'eccezione (“recte”: obiezione) di compensazione è un mezzo di difesa Ammissibilità Azione e riconvenzione NON debbono avere una connessione materiale NON presuppongono la medesima competenza materiale del giudice (applicandosi il regime del cpv. 2), ma occorre IDENTICITA' di procedura -> NB Art. 14 cpv. 1 CPC prevede invece quella connessione soltanto quando l'azione riconvenzionale si agganci al foro di quella principale (ma solo in questo caso) Forma Di principio: scritto doppiamente titolato (risposta e riconvenzionale). In casi meno chiari il giudice deve interpellare la parte, laddove abbia dubbi che sia stata proposta o meno una riconvenzionale Economicità Vietata la riconvenzionale alla riconvenzionale 60 Possibilità di rinviare la riconvenzionale ad un procedimento separato (art. 125 lit. d CPC) Intimazione all'attore principale Il giudice assegna all'attore principale termine per presentare una risposta scritta Art. 225 (Secondo scambio di scritti) Ordinato dal giudice se le circostanze lo richiedono (es. la risposta contiene delle eccezioni, oppure un'allegazione) Mancata replica = ammissione dei fatti allegati con la risposta ? NO se il giudice non la ordina. Quid invece se il giudice la ordina ? Spontaneo Mancata replica = ammissione dei fatti allegati con la risposta ? NO, la replica spontanea è uno strumento alla quale una parte può far capo per migliorare l’ossequio del proprio diritto di essere sentita e non al quale deve fare capo per evitare sanzioni legate al rimprovero della mancata contestazione dell’allegazione del convenuto Ammissibile in ogni caso (sia replica sia duplica) Termine per replica e duplica vs breve periodo di tempo: quest'ultimo non essendo un termine non può né essere prorogato né è sospeso dalle ferie un’eventuale tutela è data dal divieto del formalismo eccessivo Natura Nessuna gerarchia tra petizione/risposta rispetto a replica/duplica: nuovi fatti possono essere addotti liberamente in questi ultimi scritti Art. 226 (Udienza istruttoria) Campo di applicazione Solo in fase pre-dibattimentale, ma in ogni tempo durante la stessa Facoltativa tuttavia, vista l’entità delle implicazioni della sua omissione (ad. es. la generazione di una commistione fra fase allegatoria e dibattimentale) occorre ammettere con un certo rigore la mancata tenuta di questa udienza, relegandola a casi di palese inutilità Funzione Esposizione dell'oggetto litigioso e completazione dei fatti Preparazione al dibattimento (es. decisione interlocutoria sulle prove) Conciliazione giudiziale in corso di causa (ev. anche grazie ad un'assunzione di prove ex cpv. 3) Assunzione pre-dibattimentale delle prove -> es.: mezzi di prova che facilitano un accordo, quelli la cui necessità è da subito pacifica -> l’art. 154 CPC è applicabile alla fattispecie -> l’istruttoria pre-dibattimentale permette di glissare fin da ora l’assunzione di specifici mezzi di prova nel periodo di scambio degli scritti introduttivi principio di celerità. 61 Art. 227 (Mutazione dell'azione in corso di causa) Nuova o ulteriore pretesa -> dev'essere giudicata secondo la stessa procedura e -> presenta un nesso materiale con la pretesa precedente o -> la controparte è d'accordo (assenso che non può essere dedotto dal suo silenzio procedurale) concretizzazione: deve avvenire prima del dibattimento conseguenze: se VL dopo la mutazione dell'azione eccede la sua competenza per materia, il giudice rimette la casa al giudice competente per il maggior valore limitazione: sempre ammissibile e competenza invariata Nesso materiale con la pretesa precedente -> la nuova o l’ulteriore pretesa poggia su di un complesso di fatti identico oppure analogo, ad. es. il medesimo rapporto contrattuale -> questo presupposto comprende infine, seppur implicitamente, anche la medesima competenza territoriale e funzionale del giudice adito, senza le quali non può evidentemente esservi alcun nesso materiale Art. 228 (Prime arringhe) Latitudine allegatoria Fase pre-dibattimentale completa (replica/duplica + udienza istruttoria): -> in assenza di fatti nuovi o nuovi mezzi di prova (nei limiti art. 229 cpv. 1 CPC), mutazione dell’azione, d’interpello del giudice di principio solo possibilità di ripetere oralmente quanto scritto (= logica di vivificazione) -> in presenza di nuovi fatti o mezzi di prova, di mutazione dell’azione, d’interpello del giudice le parti non dovranno limitarsi a vivificare quanto già allegato prima del dibattimento, ma potranno pure pronunciarsi sulle novità citate e integrarle nel corpus allegatorio originario Fase pre-dibattimentale incompleta (no replica/duplica; no udienza istruttoria) -> se non vi è alcuna novità ed alcun interpello da parte del giudice tale da generare o giustificare integrazioni allegatorie di principio solo possibilità di ripetere oralmente quanto scritto (= logica di vivificazione) ma niente replica orale se non vi è stata quella scritta -> se le parti adducono liberamente nuovi fatti, risp. nuovi mezzi di prova (art. 229 cpv. 2 CPC) le stesse hanno il diritto di prendere posizione; se il giudice esercita il suo obbligo d’interpello, si generano anche qui delle possibilità integrative Fase pre-dibattimentale parzialmente completa (no replica/duplica, si udienza istruttoria o viceversa) applicazione del regime generale dei “nova” e “pseudonova” (art. 229 cpv. 1CPC) Offerta e contestazione dei mezzi di prova 62 Offerta non necessariamente limitata ai soli mezzi dettagliati negli scritti (e riservati gli art. 229 e 230 CPC): -> nuovi mezzi di prova funzionali ai nuovi fatti introdotti all'Ud istruttoria -> interpello del giudice in occasione delle prime arringhe -> decisione preparatoria (interlocutoria sulle prove) emessa dal giudice all'Ud istruttoria successiva allo scambio di scritti Offerta e opposizione ai mezzi di prova Auspicabile ma non pretendibile negli scritti introduttivi Da proporre alle prime arringhe (una volta definito il costrutto probatorio della controparte Altre funzioni Nell’udienza di apertura del dibattimento è inoltre possibile: (i) proporre e/o discutere una soluzione transattiva della vertenza; (ii) quella di emettere (in coda) l’ordinanza sulle prove (completa o parziale); (iii) audizione testimoniale nei limiti dell’art. 170 cpv. 2 CPC Art. 229 (Nuovi fatti e nuovi mezzi di prova) Massima dell'eventualità Procedimenti attitatori -> di principio le parti DEVONO proporre in modo concentrato tutti i loro argomenti di attacco risp. di difesa, anche quelli subordinati, nella fase predibattimentale; -> a determinate condizioni le parti POSSONO proporre nuovi mezzi offensivi o difensivi durante il dibattimento -> i fatti o mezzi di prova devono essere NUOVI ossia non ancora contenuti nel fascicolo processuale. La novità dei fatti può riguardare nuovi aspetti di una fattispecie già allegata oppure di una fattispecie del tutto differente, mentre le prove – per esser nuove – non devono necessariamente ancorarsi ai nuovi fatti, potendolo essere anche con riferimento a quelli già allegati in precedenza Procedimenti inquisitori: i nuovi fatti e i nuovi mezzi di prova possono essere addotti LIBERAMENTE fino alla deliberazione della sentenza Fatti notori: IDEM Adduzione a inizio del dibattimento LIBERAMENTE se non vi sono stati né un secondo scambio di scritti né un'udienza istruttoria 229 cpv. 2 CPC) -> la logica è quella di sempre concedere almeno una possibilità alle parti di allegare liberamente fatti e/o mezzi di prova nuovi: con replica o duplica; all'udienza istruttoria o, in assenza dell'una e dell'altra, all'inizio del dibattimento Adduzione durante il dibattimento Quando vengono IMMEDIATAMENTE addotti e Sono sorti o sono stati scoperti soltanto dopo la chiusura dello scambio di scritti o dopo l'ultima udienza di istruzione della causa (“nova”) o 63 Sussistevano già prima della chiusura dello scambio di scritti o prima dell'ultima udienza di istruzione della causa, ma non era possibile addurli nemmeno con la diligenza ragionevolmente esigibile tenuto conto delle circostanze (“pseudonova”) -> SINTESI >= Diligenza processuale (sono applicabili i principi dell’art. 148 CPC; inoltre è vero che (i) la diligenza della parte non patrocinata ha valenza soggettiva, l’opposto in caso di patrocinio; (ii) dalle parti non si esige l’impossibile, ovvero che pensino a tutte le possibili evenienze + immediata adduzione (la buona fede processuale regola questa esigenza l’adduzione non è immediata se la parte passa ad atti processuali successivi senza aver preventivamente addotto alcunché) Sorgente extra o intra processuale Al di fuori del procedimento (es. un documento perso è stato ritrovato) All'intero del procedimento: -> nuovi fatti risultanti dall'istruttoria e non debitamente allegati (fatti esorbitanti): -> nuovi mezzi di prova risultanti dall'istruttoria = art. 192 CPC/TI Conseguenze Facoltà delle parti di tradurre i nuovi fatti e/o mezzi di prova in mezzi di azione o di difesa nei confronti (i) del diritto d’azione come tale; (ii) della domanda che ne rappresenta la traduzione processuale; (iii) del merito dell’azione segnatamente con la necessità di proporre nuove obbiezioni o eccezioni di merito. Inoltre è data: -> la facoltà di mutare l'azione dove necessario (art. 230 CPC) Prescrizione compiutasi in corso di causa: NUOVO REGIME (capovolgimento dell’art. 138 cpv. 1 CO) quando la prescrizione è interrotta mediante istanza di conciliazione, azione o eccezione, essa rimane in sospeso e una nuova prescrizione comincia a decorrere soltanto a partire da quando la lite è conclusa davanti all'autorità adita Art. 230 (Mutazione dell'azione durante il dibattimento) Nuova o ulteriore pretesa: -> dev'essere giudicata secondo la stessa procedura e -> presenta un nesso materiale con la pretesa precedente o -> la controparte è d'accordo e -> la mutazione è fondata su nuovi fatti o su nuovi mezzi di prova. conseguenze: Se il valore litigioso dopo la mutazione dell’azione eccede la sua competenza per materia, il giudice adito rimette la causa al giudice competente per il maggior valore. limitazione: sempre ammissibile e competenza invariata. Contrariamente al sistema previsto dal vecchio art. 74 lit. a) CPC/TI, l’azione non può dunque essere mutata (riserva fatta della limitazione) nella misura in cui poggi sul medesimo complesso di fatti. 64 Mutazione immediata? Dato il silenzio della legge, è possibile concludere che anche questo scenario sottostà al principio della buona fede, il quale comanda la tempestività dell’agire processuale della parte interessata, ossia della mutazione dell’azione Accordi processuali? È possibile l’accordo processuale dove vi è rinuncia da parte della convenuta alla protezione della massima dell’eventualità concretizzata agli art. 229 e 230 CPC; tuttavia, l’accordo può riguardare la suddetta massima ma solo di principio non può estendersi all’onere di allegazione Art. 231 (Assunzione delle prove) CONVIVENZA: -> nella STESSA procedura con l'art. 226 cpv. 3 CPC -> al di FUORI della stessa procedura: con art. 158 + 203 cpv. 2 + 257 CPC Art. 232 (Arringhe finali) Presupposto Contenuto Il giudice ha ORDINATO e ASSUNTO dei mezzi di prova In quest’ambito le parti filtrano le loro allegazioni iniziali e strutturano definitivamente la loro causa, sia dal punto di vista dei fatti che delle pretese. Inoltre, è sempre in questo contesto che le parti propongono un ragionamento giuridico dettagliato Rinuncia ad allegazioni di causa (tacita rinuncia va ammessa ma con prudenza) Nuovi fatti e/o mezzi di prova risp. mutazione dell'azione può sanzionare la violazione di art. 229 o 230 CPC Scelta d'ufficio il giudice Oralmente (arringhe finali) o per iscritto Art. 233 (Rinuncia al dibattimento) Presupposto COMUNE accordo delle parti (il giudice non può invece imporlo ma può facilitarlo grazie all'udienza istruttoria) Esempio Fattispecie semplice; offerti solo i documenti oppure due soli testimoni su cui entrambe sono d'accordo udienza istruttoria volta all'interpello + assunzione dei due testimoni + art 232 per analogia + decisione Art. 234 (Mancata comparizione al dibattimento) Di una sola parte Principio: il giudice non deve convocare le parti ad una nuova udienza e deve fare astrazione della parte assente -> L'astrazione riguarda soltanto l'atto omesso e non il materiale processuale che quella parte ha già addotto in causa 65 Conseguenza: differente sanzione a dipendenza di quale udienza è stata mancata -> mancate prime arringhe: dipende dall’agire pre-dibattimentale di quella parte: Se le parti hanno regolarmente completato la fase pre-dibattimentale il giudice deve considerare il prodotto "pre-dibattimentale" -> mancate altre udienze: conseguenze ridotte Di entrambe le parti Stralcio della causa dai ruoli e possibilità di riproporla in una nuova procedura ad hoc Art. 235 (Verbale) Principio Di ogni udienza è tenuto un verbale Contenuto classico (lit. a-f) Verbalizzazione del contenuto essenziale dei fatti le parti NON possono dettare a verbale ogni e qualsiasi loro dichiarazione processuale Scritti delle parti con funzione aggiuntiva SI, se il giudice lo permette a dipendenza del loro contenuto in sintesi: scritto quale succedaneo della verbalizzazione (ossia diversa modalità di verbalizzare) CONTROPARTE deve avere un lasso di tempo adeguato per preparare la sua difesa in caso di scritto succedaneo della verbalizzazione Rettifica Di principio il verbale fa fede di quanto riporta, essendo presunto esatto (art. 179 CPC) Art. 236 (Decisione finale) Decisione di merito Il giudice si pronuncia sul fondamento dell'azione e non sulla sua ricevibilità -> globale: mette fine all'intero procedimento -> parziale: conclude una sola parte della stessa (art. 125 CPC) Decisione di non entrata nel merito Misure di esecuzione diretta Funzionale alla facoltatività della biforcazione giudice non ha biforcato e si trova a decidere su TUTTA la controversia (di merito e non) e infine pronuncia la sua inammissibilità (ossia il difetto di un presupposto processuale) cfr. art. 337 CPC Art. 237 (Decisione incidentale) Definizione 66 La decisione incidentale si concentra soltanto su di un aspetto del processo che, in quanto pregiudiziale, potrebbe risolvere tutto il merito -> aspetto pregiudiziale di merito (es. eccezione di prescrizione) -> aspetto pregiudiziale di natura processuale (es. la competenza) La decisione incidentale soggiace a 2 presupposti: (i) l’autorità di ricorso può mettere fine una volta per tutte alla procedura giudicando differentemente la questione sentenziata dal primo Giudice nella decisione incidentale; (ii) si può conseguire un importante risparmio di tempo e di spese entrambi i presupposti vanno considerati nella decisione di biforcazione ex art. 125 CPC Meccanismo In definitiva il percorso è costellato da 2 differenti decisioni: -> A MONTE: disposizione ordinatoria processuale sulla biforcazione (art. 125 CPC) che tenga conto delle condizioni poste da 237 cpv. 1 CPC reclamo (art. 319 lit. b n. 2 CPC) -> A VALLE: decisione incidentale in sé frutto della biforcazione relativa all'aspetto pregiudiziale di cui trattasi. Questa decisione è impugnabile con appello o reclamo per violazione del diritto (materiale o processuale) relativo all’aspetto pregiudiziale in sé, ma anche ai presupposti ex art. 237 CPC Impugnabilità indipendente ed esclusione di una successiva impugnazione con la decisione finale (art. 237 cpv. 2 CPC) Art. 238 (Contenuto) In generale Indicazioni di pura forma (lit. a, b, c, e, f) Motivazione Sufficiente che il giudice menzioni (almeno brevemente) i motivi di fatto e di diritto che hanno indotto i giudici a decidere in un senso piuttosto che in altro e pone l'interessato nella condizione di rendersi conto della portata del giudizio e delle eventuali possibilità di impugnazione. Dispositivo Il dispositivo è la risultante di quanto richiesto e degli eventuali successivi adeguamenti ammessi o imposti dalla procedura. Con l’introduzione dell’art. 342 CPC, il Codice ammette la possibilità di adottare dei dispositivi condizionati o dipendenti da una controprestazione ( art. 82 CO) Indicazione dei mezzi d'impugnazione Principio: la decisione deve indicare i mezzi d'impugnazione, a meno che le parti abbiano rinunciato all'impugnazione (art. 239 cpv. 2 CPC) Vanno indicati la forma del mezzo d'impugnazione, il termine per introdurlo e l'autorità al quale indirizzarlo Erronea indicazione: buona fede in capo al Giudice il giustiziabile (in particolare quello laico) può farne affidamento solo se non si rende conto e non era in grado di scoprire l'errore. 67 -> non è il caso se (i) l'errore può essere scoperto semplicemente leggendo il testo di legge pertinente e se (i) il giustiziabile ha delle conoscenze tali da permettergli di trovare tale norma di legge e – se necessario – interpretarla, segnatamente – per i laici – grazie ad esperienze maturate in procedimenti precedenti. Mancata indicazione: buona fede non è possibile potere ricorrere illimitatamente, perché il giustiziabile deve interessarsi in merito ai termini d'impugnativa Art. 239 (Notificazione e motivazione) Principio Notificazione della decisione senza motivazione scritta: -> al pubblico dibattimento, consegnando alle parti il dispositivo scritto con una breve motivazione orale; -> recapitando il dispositivo scritto alle parti Entro 10 giorni le parti possono chiedere al giudice la motivazione scritta: la loro inazione significa rinuncia all'impugnazione per appello o per reclamo Trattandosi di una facoltà e non di un obbligo, il giudice può optare di notificare la decisione motivata (art. 311 cpv. 1 CPC riporta entrambi gli scenari) Eccezione Art. 112 cpv. 3 LTF: Questo meccanismo non torna applicabile in secondo grado, le cui decisioni possono essere impugnate al TF in base alla LTF = È unicamente ammissibile la notificazione della decisione motivata per iscritto. Art. 240 (Comunicazione e pubblicazione della decisione) Si rinvia al testo di legge Art. 241 (Transazione, acquiescenza e desistenza) Principio T.A.D. quali succedanei di decisioni crescono in giudicato -> T.A.D. a verbale = esse sono perfezionate a verbale oppure le parti chiedono di metterle a verbale -> T.A.D. non necessariamente a verbale, nella misura in cui siano state confezionate per iscritto e trasmesse al giudice affinché disponga il relativo stralcio. Il giudice può convocare le parti ad un'udienza In entrambe le costellazioni il giudice deve fare una certa verifica (forma, assenza di vizi di volontà, ecc.) Trans. extra-giudiziaria Contratto con il quale le parti mettono fine ad un litigio o ad un’incertezza che tocca un determinato rapporto giuridico, grazie a delle concessioni reciproche Transazione giudiziaria Contratto con valenza processuale poiché mette fine al procedimento in corso 68 Impugnativa solo con presentazione di una domanda di revisione (art. 328 cpv. 1 lit. c). È in quell’ambito che andranno fatti valere i vizi propri del contratto innominato che ne sta alla base, in particolare i vizi del consenso oppure la nullità ex art. 20 CO, mentre non potrà essere utilizzata quella via per riesaminare i punti disciplinati dalla transazione. Acquiescenza e desistenza Acquiescenza: atto processuale unilaterale. In caso di vizio 328 cpv. 1 lit. c CPC) revisione (art. Desistenza: Effetto di “res iudicata” si produce a prescindere dalla rinuncia o meno al diritto materiale preteso. Al riguardo va tuttavia riservato il regime previsto agli art. 65 e 63 cpv. 1 CPC che a determinate condizioni rappresenta un’eccezione all’art. 241 cpv. 2 CPC Conseguenza Il giudice, prima di stralciare la causa, dovrà preventivamente notificare alla controparte la dichiarazione di desistenza/acquiescenza e raccogliere le sue osservazioni sulle spese giudiziarie. Per la transazione giudiziaria: art. 109 CPC Art. 242 (Causa divenuta priva d'oggetto per altri motivi) Si rinvia al testo di legge Art. 243 (Campo di applicazione) VL fino a fr. 30'000.- Logica soggiacente: procedura poco costosa, celere, attuabile anche senza l'intervento di un patrocinatore Caratteristica: grande flessibilità (stante la grande varietà di cause sottopostele) = starà al Giudice d’interpretare i meccanismi della procedura semplificata in termini elastici e compatibili con i differenti livelli di complicazione istruttoria dei singoli procedimenti, in particolare per garantire celerità ed efficienza al decorso processuale Diritto del lavoro Malgrado l’abrogazione dell’art. 343 CO, l’insegnamento di una procedura “semplice e rapida” mantiene il suo valore imperativo di rapidità assume qui particolare importanza, ma ciò non toglie che anch'esse sottostanno alla regola generale del TENTATIVO DI CONCILIAZIONE OBBLIGATORIO (art. 197 seg. CPC) Gratuità della procedura di conciliazione e decisionale + principio inquisitorio limitato (art. 247 cpv. 2 lit. b n. 2) Possibilità di fare ricorso allo strumento dell'azione parziale (art. 86 CPC) Principio inquisitorio sociale Controversie in materia di locazione e affitto 69 Controversie relative alla locazione e affitto di abitazioni e di locali commerciali come pure di affitto agricolo, vale la procedura semplificata senza riguardo al valore litigioso, e il giudice deve accertare d'ufficio i fatti (art. 247 cpv. 2 lit. a) se vertenti: -> sul deposito di pigioni o fitti, -> sulla protezione da pigioni o fitti abusivi, -> sulla protezione dalla disdetta o -> sulla protrazione del rapporto di locazione o d'affitto in sede di conciliazione preventiva l'autorità di conciliazione potrà sottoporre alle parti una proposta di giudizio senza limitazione ad un valore litigioso (art. 210 cpv. 1 lit. b CPC) Altre controversie in materia di locazione e affitto di abitazioni e di locali commerciali come pure di affitto agricolo torna applicabile la procedura semplificata fino a un valore litigioso di fr. 30'000.- ed il giudice deve accertare d'ufficio i fatti (art. 247 cpv. 2 lit. b n. 1 CPC) -> una proposta di giudizio da parte dell'autorità di conciliazione sottostà al limite del valore litigioso di fr. 5'000.- (art. 210 cpv. 1 lit. c CPC) Le controversie locative non relative alla locazione e affitto di abitazioni e di locali commerciali, oppure all'affitto agricolo, sottostanno alla procedura semplificata sino a fr. 30'000.- ma alle stesse non torna applicabile il principio inquisitorio sociale Procedura di sfratto ABROGAZIONE dell'art. 274g CO Istanza di sfratto in procedura sommaria ex art. 257. Presentabile: -> in assenza di contenziosi relativi alla disdetta (anche ordinaria) e/o protrazione -> in pendenza di contenziosi relativi alla disdetta (anche ord.) e/o protrazione il nuovo regime viene così a capovolgere il vecchio, poiché la domanda di sfratto può essere presentata anche in presenza di contenziosi relativi alla disdetta e protrazione senza generare attrazione di sorta il giudice non può prevalersi della litispendenza ( oggetto) ma dovrà esaminare – ad esempio – se la contestazione della disdetta è manifestamente infondata, risp. intempestiva e, in caso affermativo, pronunciare lo sfratto In caso contrario, istanza di sfratto in procedura ordinaria o semplificata, ma di principio soltanto in coda alla definizione dei contenziosi relativi alla disdetta (anche straordinaria) pena la sua inammissibilità in quanto prematuro IN SINTESI: il nuovo spartiacque è la liquidità o meno della fattispecie e non più la natura ordinaria o straordinaria della disdetta. Altre controversie Lpar; violenze, minaccie o insidie ex art. 28b CC; esecuzione al diritto d’informazione ex art LPD; controversie secondo la Legge sulla partecipazione; controversie da assicurazioni complementari all’assicurazione sociale contro le malattie ex LAMal Art. 244 (Azione semplificata) Semplificazione dell'azione 70 Semplificazione della forma: la petizione può essere trasmessa in forma cartacea o elettronica (art. 130 cpv. 1) oppure proposta oralmente mediante dichiarazione a verbale presso il tribunale Semplificazione del contenuto: la petizione NON dev'essere obbligatoriamente motivata né deve indicare i singoli mezzi di prova. Va solo designato l'oggetto litigioso -> potenziale difficoltà per il convenuto che non sa da cosa difendersi principio della parità delle armi potrebbe imporre (prima di staccare la citazione per la prima udienza) di citare le parti ad un'udienza istruttoria (art. 246 cpv. 2) e qui - facendo capo al suo obbligo d’interpello ex 247 cpv. 1 CPC - comporre una motivazione sufficiente Art. 245 (Citazione al dibattimento e osservazioni del convenuto) Art. 246 (Disposizioni ordinatorie processuali) Fase pre-dibattimentale Petizione non motivata: essa si sviluppa - a dipendenza delle suddette circostanze concrete- nell'intimazione della stessa alla controparte, nella citazione ad una preventiva udienza istruttoria (art. 246 cpv. 2 CPC) e ad una successiva udienza dibattimentale (art. 245 cpv. 1 CPC) Petizione motivata, il giudice, prima di citare le parti al dibattimento, assegna alla controparte un termine per presentare delle osservazioni scritte. Si tratta in definitiva di uno scambio di scritti (petizione / osservazioni), che l'art. 246 cpv. 2 CPC permette anche in altri scenari, laddove "le circostanze lo richiedono" nella prima delle due costellazioni qui descritte il giudice, in coda all'udienza istruttoria, assegna di regola alla controparte un termine per formulare delle osservazioni scritte alla petizione divenuta motivata, parificando così il contenuto della prima udienza in entrambe le situazioni. Se il convenuto non presenta osservazioni scritte: no preclusione (art. 223 CPC) ma esporrà i suoi argomenti difensivi al dibattimento Fase dibattimentale La composizione delle prime arringhe è più estesa rispetto alla procedura ordinaria: -> accanto alla spiegazione e vivificazione dell'allegazione, vi è la possibilità d’integrare la motivazione proposta con la petizione, risp. la designazione dell’oggetto litigioso ritenuto d’innanzi sufficiente -> replica/duplica (logica capovolta rispetto alla procedura ordinaria) Funzione di definizione del procedimento = necessità di dare corso ai successivi passi processuali subito in coda a questa prima udienza. Ciò significa che il giudice dovrà creare le condizioni affinché questo sia processualmente fattibile: (i) emanando seduta stante l’ordinanza sulle prove; (ii) procedendo all’assunzione dei testimoni che le parti – su invito - hanno portato con loro, risp. all’interrogatorio delle parti citate a comparire ex art. 68 cpv. 4 CPC; (iii) ordinando in coda l’espletamento delle arringhe finali, qualora l’istruttoria fosse finita; (iv) emanando in fine immediatamente la sentenza nelle forme dell’art. 239 CPC Fase decisionale -> rinvio agli art. 236 e 237 CPC 71 Art. 247 (Accertamento dei fatti) Interpello qualificato Adduzioni delle parti insufficienti dal punto di vista allegatorio, risp. sono corredate da prove - o indicazioni di prove - insufficienti, il giudice deve porre le domande che s'impongono affinché le parti vi pongano rimedio ampi spazi di CONSULENZA sconosciuti nell’interpello ordinario Resta applicabile il principio di concentrazione; nessuna raccolta di prove d'ufficio ex art. 153 cpv. 1 CPC; nessuna integrazione automatica dei fatti esorbitanti (contrariamente al principio inquisitorio limitato) Principio inquisitorio sociale Parti: devono cooperare attivamente alla raccolta del materiale probatorio + sostanziare la loro posizione processuale: in sintesi hanno la responsabilità primaria di proporre le allegazioni rilevanti ed i relativi mezzi di prova Giudice: non deve sostituirsi alle parti ma deve sensibilizzarle sul loro obbligo di addurre il materiale processuale, in particolare i mezzi di prova; accertarsi della completezza delle allegazioni di fatto e dei mezzi di prova addotti e offerti; se ha oggettivo motivo per dubitarne deve interpellare le parti chiedendo loro di completare le allegazioni fattuali insufficienti e/o indicare ulteriori mezzi di prova Art. 248 (In generale) Campo di applicazione Nei casi stabiliti dalla legge in particolare agli art. 249-251 CPC, dove si tratta però soltanto di un'esemplificazione Alla tutela giurisdizionale nei casi manifesti: art. 257 CPC Ai divieti giudiziali: art. 258-260 CPC Ai provvedimenti cautelari: art. 261-270 CPC In materia di volontaria giurisdizione Volontaria giurisdizione La procedura di VG esplicita il coinvolgimento di organi dello Stato nella costituzione, modifica o annullamento di rapporti giuridici di diritto privato Si tratta di un procedimento al quale il giudice è tenuto a partecipare d'ufficio e nel quale non sono necessariamente implicate due parti antagoniste in sintesi a questa procedura non è necessario ma soltanto possibile che vi siano due parti antagoniste. Principio inquisitorio. La natura della procedura sommaria si oppone al fatto che il giudice proceda ad indagini approfondite, dovendosi piuttosto accontentare della verosimiglianza Di principio le relative decisioni non crescono in res iudicata materiale 72 L'impugnazione può essere proposta da ogni interessato toccato dalla decisione, anche se non ha partecipato al procedimento, a condizione che abbia un interesse giuridicamente protetto ad aggravarsi. Inoltre, l’art. 256 cpv. 2 CPC prevede anche la possibilità di revocare o modificare d’ufficio o ad istanza di parte il provvedimento di volontaria giurisdizione che si riveli errato, eccetto che la legge o la certezza del diritto vi si oppongano Art. 249 (Codice civile) Si rinvia al testo di legge Iscrizione provvisoria di un'ipoteca legale Misure cautelari da validare con l'iscrizione definitiva dell’ipoteca legale (art. 961 cpv. 3 CC); se necessario anche superprovvisionali Necessità di rendere verosimile la pretesa (art. 961 cpv. 3 CC e 22 cpv. 4 RRF). In caso di DUBBIO va ordinata l'iscrizione provvisoria, ovvero fatto salvo il caso in cui il diritto alla costituzione dell’ipoteca legale chiaramente non esiste Il termine di tre mesi dell'art. 839 CC è rispettato anche con un’iscrizione soltanto provvisoria intervenuta entro la scadenza dello stesso Azione possessoria Procedura sommaria o procedura ordinaria? Ordinaria, risp. l’art. 257 CPC nei casi manifesti (a mio giudizio) Art. 250 (Codice delle obbligazioni) Si rinvia al testo di legge Art. 251 (Legge federale dell'11 aprile 1889 sulla esecuzione e sul fallimento) Campo di applicazione Trattasi qui di procedimenti di natura puramente esecutiva (quelli con effetti riflessi sul diritto materiale – cfr. art. 198 lit. e CPC - sottostanno alla procedura ordinaria o semplificata) È da rilevarsi che la lista dei procedimenti dedotti dalla LEF e sottostanti alla procedura sommaria non è esaustiva Rigetto dell'opposizione Spazio esecutivo di valore nazionale modifica di art. 80 cpv. 1 e 81 cpv. 1 LEF = parificazione delle decisioni rese nel Cantone incaricato dell'esecuzione rispetto a quelle di ogni altro Cantone -> improponibilità di eccezioni relative a vizi di procedura, ad es. l'incompetenza dell'autorità adita nel merito, risp. la correttezza o meno della decisione esecutiva Stesso regime per le decisioni di autorità amministrative svizzere 73 Parificazione dei documenti pubblici esecutivi (art. 347-352 CPC) alle decisioni giudiziarie (art. 80 cpv. 2 n. 1bis LEF). Dal canto suo l’art. 211 CPC parifica alle decisioni giudiziarie le proposte di giudizio accettate dalle parti Concorrenza con la via dell'art. 257 CPC Possibilità di non citare udienze (art. 253 CPC) nel rispetto della pubblicità del procedimento (art. 54 CPC) Art. 252 (Istanza) Facilitazione della forma: per iscritto o oralmente Nessuna semplificazione di contenuto Art. 253 (Osservazioni della controparte) Reiezione ex parte In caso d'istanza manifestamente inammissibile o infondata Osservazioni orali o scritte Di principio il giudice SCEGLIE se raccogliere osservazioni scritte oppure se citare le parti ad un'udienza Ciò fa che, fatta salva la possibilità dell’art. 265 CPC, la procedura sommaria è priva dell'effetto sorpresa procedura di sequestro resta regolata in seno alla LEF, art. 272-281 LEF (dove è garantito l'effetto sorpresa) Osservazioni scritte: La rinuncia del giudice alla tenuta delle udienze presuppone: (i) la causa è matura per il giudizio no ammissione/offerta altri mezzi di prova ex art. 254 cpv. 2 CPC; (ii) il Codice non impone la tenuta di un’udienza (art. 273, 276 cpv. 1. 306 CPC); (iii) le parti non si sono prevalse del loro diritto alla tenuta di un'udienza pubblica (art. 54 CPC); (iv) la fattispecie è sufficientemente chiara da rendere superfluo l’interpello da parte del giudice Art. 254 (Mezzi di prova) Limitazione dei mezzi di prova Decisione con carattere provvisorio = limitazione dei mezzi di prova -> grado probatorio limitato alla verosimiglianza -> sola prova documentale quale regola Decisione con carattere definitivo (cpv. 2 lit. b) = nessuna limitazione dei mezzi di prova -> grado probatorio pieno CASO PARTICOLARE art. 257 CPC 74 -> decisione definitiva (in caso di accoglimento) ma limitazione dei mezzi di prova siccome la fattispecie dev'essere MANIFESTA la limitazione probatoria non è funzionale alla provvisorietà della decisione, ma alla natura della tutela giurisdizionale richiesta, la quale dev’essere sufficientemente liquida da poter essere chiarita grazie ad una procedura probatoria limitata (Altre) eccezioni Non ritardano considerevolmente il corso della procedura -> il concetto di ritardo va interpretato con una certa elasticità (nessuna esclusione a priori) Il giudice deve accertare d'ufficio i fatti Art. 255 (Principio inquisitorio) Si rinvia al testo di legge Art. 256 (Decisione) Possibilità di applicare il meccanismo dell'art. 239 CPC (evitando però di creare lungaggini) Art. 257 (Tutela giurisdizionale nei casi manifesti) Campo di applicazione Liquidità della causa quale spartiacque a prescindere dal valore litigioso Liquidità = casi manifesti approccio restrittivo nella loro interpretazione alfine di evitare un’eccessiva estensione degli orizzonti di questa procedura? No (a mio giudizio) per 3 motivi: -> l’art. 257 CPC non è proceduralmente self-executing, ma una forma qualificata di procedura sommaria (art. 219 CPC). Ciò significa che il giudice non potrà prescindere dal citare le parti ad un’udienza dibattimentale ex art. 228 CPC -> essendovi dibattimento, il giudice può di principio ricorrere allo strumento preparatorio dell’udienza istruttoria (art. 226 CPC) permettendo di dare chiarezza alla fattispecie finanche ad ev. elevarla a “caso manifesto” -> non vanno dimenticati i crismi di effettività ed efficienza alla base del Codice, i quali vogliono che il giudice disponga di un certo margine di adattamento a dipendenza delle singole fattispecie Dispensa dalla conciliazione preventiva obbligatoria Tematiche incluse: fare, omettere, tollerare (ivi comprese le pretese creditorie), accertamento (negativo e positivo), costitutivo 75 Tematiche escluse: cause rette dalla massima ufficiale (art. 257 cpv. 2CPC), ma non quelle rette dal principio inquisitorio limitato Condizioni d'applicazione Fatti incontestati: l’art. 257 CPC non è self-executing quindi la mancata contestazione non è sempre generatrice di un caso manifesto, ma lo è soltanto se il giudice non ha seri motivi per dubitare della veridicità del fatto incontestato torna applicabile l'art. 153 cpv. 2 CPC e il dubbio rilevante non sia immediatamente fugabile Fatti immediatamente comprovabili: -> valenza di natura temporale = non soltanto prova documentale ma anche le altre immediatamente amministrabili (evtl. anche testimoni portati all’udienza ex art. 170 cpv. 2 e/o le parti comparse personalmente che sollecitano seduta stante il loro interrogatorio/deposizione. NO perizia) -> valenza di natura materiale: non dev'esservi necessariamente liquidità ab initio ma basta che essa sorga in esito all'amministrazione di quelle prove. Il giudice dovrà pertanto inserire una componente aggiuntiva al tradizionale meccanismo dell’apprezzamento anticipato delle prove, ossia il quesito a sapere se la fattispecie è suscettibile di divenire un “caso manifesto” -> valenza in ottica difensiva: la sua missione è quella di impedire che la parte istante raggiunga quel livello di liquidità della fattispecie richiesto dall'art. 257 CPC (segnatamente sollevando eccezioni/obiezioni che impongono un'istruttoria corposa) secondo il Mess. è il contesto dove "sulla base di Situazione giuridica chiara una dottrina e di una giurisprudenza invalse, la norma si applica nel caso concreto e vi dispiega i suoi effetti in modo evidente" -> attività interpretativa e di apprezzamento del giudice ammissibile, ma il risultato deve portare ad una situazione giuridica chiara -> senza un approccio estensivo della nozione di chiarezza, la tutela dell’art. 257 CPC andrebbe negata anche qualora la fattispecie dedotta in giudizio fosse perfettamente liquida il rinvio sarebbe un paradosso perché non vi sarebbe alcun miglioramento della situazione processuale. La soluzione al problema esiste nel (i) ridurre il campo d’applicazione di questo presupposto al solo diritto materiale ad esclusione di quello processuale; (ii) nel dare un’interpretazione pragmatica e legata alla singola fattispecie del concetto di chiarezza della situazione giuridica, tenendo conto della sterilità o meno di un rinvio dell’istante alla procedura ordinaria o semplificata. Esito della procedura Forma della decisione = 239 CPC Contenuto della decisione se il caso è manifesto: giudice entra nel merito e accoglie l'istanza “res iudicata”. In caso contrario il giudice non entra nel merito dell'istanza. Art. 258 (Principio) Art. 259 (Pubblicazione) Art. 260 (Opposizione) In particolare, lo strumento del divieto giudiziale è usato per inibire l'uso illecito di un fondo a scopo di posteggio 76 Si rinvia per il resto al testo di legge Art. 261 (Principio) Campo di applicazione Proponibilità: contestualmente, prima (263 CPC) o dopo (340 CPC) il processo Interrelazione tra provvisionale e merito, poiché di principio la prima non sussiste senza la seconda né vi sopravvive Basi legali FINE della teoria dualistica i Cantoni hanno infatti perso latitudine -> va ricercato nel diritto materiale (scritto o non scritto) il valore da tutelare (ad es. il possesso, la pretesa in esecuzione effettiva) mentre va cercata nel diritto processuale la risposta a sapere se quel valore è meritevole anche di tutela provvisoria Simbiosi tra merito e MC Si esplicita a 3 livelli: -> il valore di cui si chiede tutela dev'essere il medesimo (richiesta risarcitoria di merito =/= richiesta di adempimento provvisorio in provvisionale) -> valore di cui si chiede tutela di merito deve sopportare anche una tutela provvisionale (ad es. non data nel sequestro camuffato); -> tutela di merito e tutela provvisionale dello stesso valore devono essere compatibili dal punto di vista della convivenza Particolarità processuali Parti e terzi coinvolti: il rimedio non va necessariamente indirizzato al molestatore (classico es. banca). Il terzo ha diritto di prendere posizione + possibilità di reclamo ex art. 308 CPC. Forma e contenuto: = procedura sommaria procedura ordinaria. Per quanto riguarda invece le richieste di giudizio, l’obbligo di specificazione in capo all'istante è ridotto: non necessitano richieste specifiche ma solo la postulazione di misure adeguate per raggiungere lo scopo prefisso dallo stesso, il quale deve però essere espresso chiaramente Verosimiglianza Nozione giuridica indeterminata ampio margine di apprezzamento sia per i fatti (determinati elementi militano per l'esistenza di una determinata fattispecie anche il giudice potrebbe pure ritenere che i fatti siano andati altrimenti) che per il diritto (esame giuridico provvisorio, ev. “primae facie” come conseguenza della carenza degli atti di causa) più è incisiva più le esigenProvvedimenti cautelari particolarmente incisivi ze sono elevate al riguardo del ben fondato della richiesta sia in relazione ai fatti pertinenti che al fondamento giuridico della pretesa. Queste esigenze non toccano solo il tema di verosimiglianza ma anche la valutazione dell'esito del litigio di merito e del pregiudizio che la cautelare potrebbe creare a ciascuna delle due parti. Il giudice dovrà quindi: -> ampliare il substrato probatorio e rafforzare l'obbligo d'interpello, così d’avere valutazioni meno provvisorie, seppure sempre di verosimiglianza -> particolare prudenza nella valutazione dei presupposti, in particolare della parvenza di buon fondamento della causa di merito Presupposti 77 Vanno sempre ALLEGATI e SPECIFICATI -> parvenza di buon fondamento della richiesta di merito -> lesione o minaccia di lesione del diritto dell'istante (es. tutela della clientela o del rischio di perdere la clientela) -> rischio di subire un pregiudizio difficilmente riparabile: pregiudizio (Nachteil, svantaggio) vs. danno non torna applicabile la logica obbligazionaria secondo cui un danno pecuniario è facilmente riparabile va tenuto conto sia della posizione dell'istante che del convenuto difficile riparabilità, es.: (i) tocca diritti assoluti; (ii) l’istante rende verosimile un particolare interesse all'esecuzione effettiva = risarcimento in soldi e Realerfüllung non sono sempre equiparabili -> urgenza: dipendenza dalle circostanze concrete, in particolare della celerità con la quale l'istante potrebbe ottenere tutela di merito (= urgenza relativa) il diritto di richiedere delle misure provvisionali non si perime ma attendere troppo può generare abuso o significare che una protezione non è necessaria -> proporzionalità: il giudice deve adottare la misura indispensabile per raggiungere lo scopo ricercato se è giustificata, questo anche se la misura in questione comporta delle conseguenze importanti per la parte contro la quale è diretta. La proporzionalità si manifesta segnatamente nella durata limitata nel tempo del provvedimento. -> prestazione di adeguate garanzie: se la controparte presta adeguata garanzia il giudice può (ma non deve) prescindere dal prendere provvedimenti cautelari occorre essere rigorosi Art. 262 (Contenuto) Campo di applicazione Provvedimenti di regolamentazione = prevedere un ordine provvisorio per la durata del processo (es. ordine di sospendere la vita in comune durante la causa di divorzio) Provvedimenti di esecuzione anticipata temporanea Misure conservative Misure volte ad assicurarsi contro la sparizione o la corruzione di mezzi di prova il Codice da in seguito un’enumerazione non esaustiva di misure provvisionali (es.: divieto) Prov. di esecuzione anticipata temporanea bisogno di tutela immediata che si annichilisce con il semplice passare del tempo -> es. obbligo provvisionale di fornire della merce dedotto dal diritto federale non scritto tutela del valore "clientela" -> es. divieto di concorrenza ex art. 340b cpv. 3 CO (prestazione negativa) Condanna al pagamento provvisorio in denaro Provvedimenti di Regolamentazione 78 Il limite può essere interpretato come uno strumento volto all’esclusione di questo mezzo provvisionale concepito per palliare agli inconvenienti dovuti ad una dilatazione dei tempi L’inutilità di questo strumento è data dalla presenza nel codice di altri mezzi per giungere ad una soluzione celere del conflitto, in particolare l’art. 257 CPC (?) Questi provvedimenti hanno quale scopo di fissare un modus vivendi nel quadro di una relazione giuridica di durata MC a tutela di pretese obbl. in particolare il divieto sequestro camuffato La possibilità di ottenere misure conservative riferite a pretese obbligatorie si scontra con il divieto del sequestro camuffato, a CONDIZIONE che si tratti di pretese obbligatorie in denaro e non quelle di adempimento materiale, rispettivamente di natura reale Art. 263 (Provvedimenti cautelari prima della pendenza della causa) Campo di applicazione Di principio ammissibile (eccezione: es. art. 574 cpv. 3, 625 cpv. 2, 623 cpv. 3, 831 cpv. 2 CO) Se la domanda cautelare non è una scelta obbligatoria, ad. es. l’iscrizione provvisoria dell’ipoteca legale degli imprenditori e degli artigiani, ma si tratta per lo più di una scelta strategica o di opportunità, vi è la necessità che l'istanza si dilunghi a descrivere il contesto della futura causa di merito, e che il giudice sia rigoroso nel pretenderlo, pena la reiezione dell’istanza stessa (fatte salve situazioni ovvie e di immediata comprensione) Termine per introdurre il merito Di principio: necessità di convalida di merito d’ufficio il giudice assegna il termine Quando la situazione creata con la cautelare non è più soggetta a modifica con il merito (es. situazione irreversibile e definitiva) cosicché la situazione si risolve unicamente a livello del risarcimento del danno il giudice può eccezionalmente prescindere dall'assegnare il termine per la convalida All’assegnazione del termine dev’essere assortita la comminatoria che il provvedimento cautelare decadrà in caso d’inosservanza del termine senza comminatoria l’effetto di decadimento non si produce, cosicché la parte convenuta dovrà chiedere la rettifica al giudice Conseguenze inosservanza termine decadimento della misura cautelare Una volta decaduta, l’istanza cautelare potrà essere ripresentata nei limiti della “res iudicata” formale art. 268 CPC Art. 264 (Garanzia e risarcimento del danno) Prestazione della garanzia 79 Ulteriore strumento difensivo a disposizione della controparte accanto a quelli che volgono ad opporsi alla concessione del provvedimento in sé Può essere sollecitata in ogni tempo, fintanto che dura il procedimento cautelare. Può essere modificata o rinnovata in caso di modifica o evoluzione delle circostanze tale da generare una prognosi differente sul danno rispetto a quella iniziale Scopo della garanzia Tutelare la controparte di fronte a un possibile danno derivatogli dalla MP -> valutare il potenziale danno che minaccia di prodursi, che dev'essere verosimile (nessun automatismo). Non è sempre agevole per il richiedente di rendere verosimile il presumibile danno paventato 42 cpv. 2 CO -> va decisa nella stessa procedura cautelare. Adozione della garanzia con provvedimento supercautelare? Solo in casi eccezionali, dove la situazione concreta non permette di attendere – per il versamento della garanzia – neppure i tempi tecnici per permettere all’istante di pronunciarsi prima dell’emissione della decisione Responsabilità per PC ingiustificato Responsabilità causale semplice l'istante può eccepire di avere promosso l'istanza provvisionale in buona fede se ammesso: il giudice può ridurre o escludere il risarcimento. L’agire in mala fede va ammesso soltanto con prudenza ed in casi particolarmente eccezionali, segnatamente laddove la richiesta cautelare è sin dall’inizio manifestamente priva di possibilità di esito favorevole Liberazione della garanzia se è accertato che la controparte (risp. i terzi) non ha alcun danno da fare valere e dunque non ha promosso alcuna azione di risarcimento. In caso d’incertezza, il giudice assegna un termine per inoltrare la causa Art. 265 (Provvedimenti superprovvisionali) Concessione Particolare urgenza: temporale o strutturale (assenza di effetto sorpresa potrebbe annichilire l'intero obiettivo di tutela, ad. es. i beni materiali potrebbero essere distratti) La particolare urgenza è altresì funzionale al comportamento delle parti l’assioma per cui tardare ad agire è dimostrazione di mancata particolare urgenza, seppur non assoluto, assume qui un ruolo particolarmente centrale. La tempestività dell'istanza gioca in pratica un ruolo importante Procedura applicabile Valgono le regole procedurali proprie alla procedura cautelare e, più in generale, a quella sommaria. Particolarità art. 265 cpv. 1 CPC: -> l'istante deve chiedere il provvedimento supercautelare (salvo procedimenti retti dalla massima ufficiale): La richiesta del provvedimento superprovvisionale dev'essere contestuale alla richiesta cautelare e non isolata dalla stessa -> il provvedimento SC è un'altra decisione processuale (art. 319 lit. b CPC) va MOTIVATO -> il giudice non è esentato dall'ossequiare al suo obbligo d'interpello 80 -> la qualità dell’allegazione (riferimento ai fatti + documenti prodotti come mezzi di prova) assume particolare importanza nel tentativo di convincimento del giudice giocano un ruolo significativo le dichiarazioni testimoniali scritte, in qualità di parti integranti dell’allegazione -> il dispositivo dev’essere chiaro ed eseguibile Validazione: Meccanismo processuale Se il giudice non accoglie la SC, la restante richiesta cautelare segue il suo corso secondo i meccanismi della procedura sommaria In caso di accoglimento della SC, alla controparte dev'essere data la possibilità di prendere posizione oralmente o per iscritto sull'istanza e sul provvedimento SC, con successiva pronuncia “senza indugio da parte del giudice” Senza indugio il giudice deve poi convalidare, modificare o revocare il provvedimento SC decisione provvisionale di riesame, ossia successiva alla presa di posizione della controparte (ex art. 265 cpv. 2 CPC) ma antecedente all’assunzione dei mezzi di prova richiesti con l’istanza cautelare (ex art. 254 CPC) Segue la ev. fase istruttoria + arringhe finali tiva decisione provvisionale defini- SINTESI: L'accoglimento di una richiesta ex art. 265 CPC genera di principio tre decisioni: -> una decisione superprovvisionale (265 cpv. 1 CPC) -> una decisione provvisionale di riesame (265 cpv. 2 CPC) -> una decisione provvisionale definitiva (art. 267 CPC) PSC nelle more istruttorie Modifica o revoca della decisione provvisionale di riesame oppure -> istanza ex art. 265 cpv. 1 CPC la contestualità tra questo “petitum” e quello cautelare non dev’essere necessariamente temporale (ossia nella medesima istanza) ma basta che si realizzi nel medesimo procedimento Adozione di altri PSC -> istanza ex art. 265 cpv. 1 CPC Adeguamento in corso di causa della provvisionale di riesame assenza di particolare urgenza art. 268 CPC per analogia. preclusione della via ex 265 cpv. 1 CPC Prestazione preventiva di garanzia Il giudice può d’ufficio richiedere all’istante il versamento della garanzia, facendo dipendere l’accoglimento della richiesta supercautelare dalla prestazione della stessa (condizione sospensiva e non risolutiva) Inammissibili 81 Quando hanno per effetto pratico di creare una situazione definitiva, sommantesi ad un'esecuzione forzata anticipata Art. 266 (Misure nei confronti dei mass media) Si rinvia al testo del Commentario Art. 267 (Esecuzione) Specifico regime d'esecuzione in deroga a quello generale degli art. 335 seg. CPC: è il giudice della cautelare che d'ufficio deve prendere anche le necessarie misure di esecuzione. Esso implica poi che quel medesimo giudice cautelare sarà competente per adottare, sempre nella forma del provvedimento cautelare, successive decisioni di esecuzione, segnatamente aggiungendo ulteriori sanzioni (ex art. 343 CPC) a quelle originariamente pronunciate Valido per tutti i provvedimenti cautelari, SC, di riesame, a condizione che siano esecutivi Art. 268 (Modifica e soppressione) Modifica e soppressione Circostanze di fatto o di diritto modificatesi dopo l'emanazione del provvedimento cautelare. Da considerare è pure lo scenario in cui non è la circostanza in se ad essersi modificata bensì la sua rilevanza ai fini dell’esito del procedimento I PC si rivelano essere ingiustificati scoperta è generalmente (ma non necessariamente) funzionale all'amministrazione dei mezzi di prova Ingiustificato art. 264 cpv. 2 CPC. L’art. 268 CPC ha come scopo di correggere un provvedimento cautelare che si rivela non più corrispondere ai parametri che l’ordinamento giuridico mette a disposizione di un istante che sollecita una tutela giurisdizionale provvisoria (es.: chiarimento delle circostanze originarie, malfunzionamento del PC) Secondo la dottrina, l’art. 268 cpv. 1 CPC è applicabile d’ufficio Modifica è soppressione possono intervenire in ogni momento, fintanto che dura la vigenza Decadimento Principio: con il passaggio in giudicato della decisione di merito. In caso di ricorso, a dipendenza della soluzione adottata dall’autorità di secondo grado in merito all’effetto sospensivo (art. 315 cpv. 2 riservare cpv. 3 e 4), rispettivamente all’art. 325 cpv. 2 CPC Eccezione: prosieguo dell'effettività: quando necessario ai fini dell'esecuzione e la sua implementazione effettiva comporta degl’inevitabili tempi tecnici + quando è previsto dalla legge 82 Art. 269 (Riserva) Si rinvia al testo del commentario Art. 270 (Memoria difensiva) Presupposti Motivo di ritenere di potere essere oggetto (segnatamente) di un provvedimento supercautelare o un sequestro L’art. 270 CPC non è valido solo in una dinamica pre-processuale, ma torna applicabile anche in pendenza di una procedura civile poiché possono essere adottate delle SC. D’altro canto è ipotizzabile un’applicazione anche quale mezzo difensivo contro richieste di effetto sospensivo ex art. 325 cpv. 2 CPC Procedura applicabile Procedura sommaria Contenuto (art. 221 CPC); la logica di allegazione non torna qui applicabile (non essendo una richiesta di tutela giurisdizionale bensì di una difesa anticipata rispetto ad una richiesta di tutela provvisionale “ex parte”) la stessa logica vale per la richiesta di giudizio, ovvero il respingimento dell’istanza; obbligo d'interpello del giudice Legittimato a presentare una memoria difensiva solo colui che teme di essere oggetto di un provvedimento cautelare all’esclusione di terzi? No (a mio avviso) la memoria difensiva è compresa nella latitudine dell’art. 76 CPC La controparte è il potenziale istante della richiesta “ex parte”. La sua individuazione può essere difficoltosa e, nella misura che sia incerta, occorre ammettere memorie con controparti indicate in modo generico, oppure individuabili alla luce del contenuto Regime delle spese processuali ex art. 95 CPC Comunicazione alla controparte Validità Soltanto nella misura in cui abbia promosso la relativa procedura; nessuna comunicazione in caso contrario Il periodo di validità di una memoria difensiva è limitato a sei mesi, non è prorogabile ma può essere presentata una nuova memoria, laddove necessario Mezzi d'impugnazione Nessuna logica di rimedio principale e di rimedio sussidiario ma campi di applicazione distinti ai quattro rimedi previsti: Appello, Reclamo, Revisione, Interpretazione e rettifica Anche la richiesta di tutela giurisdizionale di secondo grado sottostà al rispetto dei presupposti processuali (art. 59 e 60 CPC), cosicché il giudice di secondo grado esaminare d’ufficio se gli stessi siano stati rispettati o meno 83 Interesse degno di protezione a ricorrere: -> il diritto di ricorrere appartiene a colui che si trova svantaggiato dalla decisione, ovvero in presenza di (i) formelle Beschwer: di principio la parte che vede respinte - parzialmente o totalmente - nel dispositivo le proprie pretese, e (ii) materielle Beschwer: quando ciò ha toccato i suoi diritti e le sia sfavorevole quanto ai suoi effetti giuridici -> le motivazioni alla base di questa decisione sfavorevole hanno, in tema di appello, una duplice portata: (i) concorrono a formare la censura (art. 310 CPC); (ii) partecipano alla definizione dell’interesse degno di protezione, poiché in caso di impugnazione di un dispositivo contenente delle motivazioni alternative o sussidiarie, l’appello deve portare su tutte pena il diniego del riconoscimento dell’interesse degno di protezione -> affinché vi sia IDP è ancora necessario: (i) la decisione dell’autorità di ricorso è potenzialmente idonea a creare il vantaggio materiale postulato dal ricorrente; (ii) il ricorrente non sottoponga all’autorità di ricorso delle questioni puramente astratte ed ininfluenti per l’esito della procedura IDP legittimazione a ricorrere -> di principio le parti e i loro successori in diritto (art. 83 CPC) -> eccezione: i terzi se hanno una legittima pretesa di tutela giuridica (ad es. il terzo a cui è stata comminata la sanzione penale dell'art. 292 CPS) -> detto ciò, Possono ricorrere: (i) art. 89 CPC ; (ii) litisconsorti necessari e facoltativi (art. 70 e 71 CPC); (iii) intervenienti principali (art. 73 CPC) in qualità di parti attrici per la causa ad hoc ed in qualità di terzi – nel rispetto dei principi summenzionati – nella causa tra le parti principali; (iv) intervenienti adesivi (art. 74 CPC) a condizione di non andare contro il volere della parte assistita; (v) denuncianti in lite intervenuti adesivamente (art. 79 CPC) = si applica lo stesso regime degli intervenienti adesivi; (vi) denuncianti in lite non intervenuti (art. 79 CPC) = regime valido per i terzi; (vii) terzi coinvolti nel processo con azione di chiamata in causa = “mutatis mutandis” stesso regime intervenienti principali in lite Effetto devolutivo: con l'introduzione dell'appello la vertenza passa dal giudizio dell'istanza inferiore (“judex a quo”) a quello dell'istanza di appello (“judex a quem”) -> quid delle istanze provvisionali presentate durante la vigenza dell'appello sul merito? Competenza materiale dello judex a quo e non di quello a quem il PC non si confonde con il provvedimento di merito, bensì è individualizzato e risponde ad un bisogno di tutela giurisdizionale propria, di natura provvisionale Rinuncia -> ex ante: di principio ammissibile (già prima del processo) per i rimedi ordinari in procedimenti attitatori e dispositivi, mentre è di principio inammissibile per i rimedi straordinari -> ex post: art. 239 cpv. 2 CPC Art. 308 (Appellabilità) Campo di applicazione Incluse: tutte le decisioni di prima istanza, FINALI o INCIDENTALI emesse in procedura ORDINARIA, SEMPLIFICATA; SOMMARIA, di DIRITTO MATRIMONIALE o riguardante gli INTERESSI DEI FIGLI Escluse: disposizioni ordinatorie e altre decisioni processuali Decisioni cautelari Principio: proponibile lit. b n. 6 CPC) 319 lit. b CPC il sequestro LEF non è un PC= No appello (art. 309 Provvedimenti superprovvisionali: non impugnabili ex art. 308 cpv. 1 ( paragonabile ad un’altra decisione processuale ex art. 319 lit. b n. 2 CPC) Provvedimenti di riesame ex art. 265 cpv. 2: IMPUGNABILI Decisioni in alcune controversie patrimoniali 84 Appellabili unicamente se il valore litigioso al momento in cui è prolata la decisione di prima istanza è di almeno fr. 10'000.-> appello è proponibile a prescindere dalla procedura applicata alla decisione impugnata Art. 309 (eccezione) Decisioni del giudice dell'esecuzione Decisioni in alcune pratiche LEF (es. rigetto dell'opposizione; sequestro) Si rinvia al testo del Commentario Art. 310 (Motivi d'appello) Rimedio ordinario Effetto sospensivo ex lege (art. 315 CPC) Latitudine cognitiva piena riguardando sia i fatti che il diritto Effetto devolutivo Oggetto dell’appello La latitudine d’esame si limita alle ragioni addotte dall’appellante e non si estende: (i) ai dispositivi non impugnati; (ii) alle conclusioni di prima istanza alle quali l’appellante ha espressamente rinunciato/accettato/postulato; (iii) conclusioni differenti, riservato l’art. 317 cpv. 2 CPC; (iv) duplice motivazione indipendente (perdita IDP) Esentati i procedimenti retti dalla massima ufficiale ex art. 296 CPC e dove la libertà del giudice è assai ampia tale da rappresentare un’eccezione anche al divieto della reformatio in pejus. Errata applicazione del diritto “Iura novit curia” anche in secondo grado giuridiche in appello ammissibili nuove argomentazioni Comprende anche lo spazio di apprezzamento riconosciuto dalle norme applicate, rispettivamente la loro interpretazione Questioni opportunità e apprezzamento: alla luce dell’art. 310 CPC, il giudice non dovrebbe abdicare dalla sua cognizione piena. Certo, costui si mostrerà prudente nel sovvertire apprezzamenti del primo giudice che non sono manifestamente iniqui e ingiusti Errato accertamento dei fatti Il TA non è vincolato dai fatti accertati dal primo giudice, ad es. accertamenti di fatto contrari alle risultanze probatorie, erronei apprezzamenti delle prove. ecc. Divieto della reformatio in pejus 85 In principio i dispositivi pretorili non possono essere modificati a sfavore dell’appellante, riserva fatta dell'accoglimento (anche solo parziale) dell'appello incidentale NO. massima ufficiale (es. contributi di mantenimento per i figli minorenni nell’ambito del divorzio) Art. 311 (Proposizione dell'appello) Proposizione Allo IUDEX A QUEM (tribunale d'appello) Forma e contenuto -> forma scritta -> oltre alla designazione delle parti/rappresentanti, all’indicazione del VL, ecc. (vedi Commentario) occorre menzionare che vige il rispetto del principio di allegazione + specificazione -> appello quale strumento per CRITICARE la decisione impugnata (= CENSURA) quanto non censurato in secondo grado non può essere oggetto del giudizio di appello (Rügeprinzip) (cfr. art. 310 + 318 CPC) -> in riferimento alle conclusioni d'appello = principi generali validi per gli scritti di primo grado vanno di principio quantificate e specificate riforma o annullamento: ammissibilità di una conclusione cassatoria o riformatoria Termine per appellare Decorrenza: 30 giorni dalla notificazione della motivazione della decisione impugnata, contestuale alla decisione stessa oppure successiva (ex art. 239 CPC) finzione irrefragabile di rinuncia d’impugnazione ex art. 239 cpv. 2 CPC Natura: stabilito dalla legge = IMPROROGABILE ma RESTITUIBILE ex art. 148 CPC Applicazione delle ferie (art. 145 CPC)? In principio SI visto che la procedura d’appello segue la tipologia procedurale di cui la decisione è il prodotto ( attenzione torna applicabile l’art. 145 cpv. 2 lit. b CPC), MA NON SCONTATO Art. 312 (Risposta all'appello) Appello manifestamente improponibile o manifestamente infondato nessuna risposta = nessuna notificazione per risposta = stesso regime ex art. 253 CPC Osservazioni della parte appellata Temine di legge (improrogabile) di 30 giorni. Principio della trasparenza = art. 147 cpv. 3 CPC Scopo: sostenere l'esito della decisione impugnata, sia per la correttezza della sua motivazione, sia perché anche con altra motivazione (funzionale ad altre norme giuridiche o altro apprezzamento dei fatti) non ne sarebbe andato diversamente 86 Omissione: non trattandosi di scritto obbligatorio NON genera effetti preclusivi né preclude al giudice di appello la possibilità di respingerlo per sostituzione (d'ufficio) dei motivi posti alla base della stessa: Tuttavia, se nell’appello sono stati presentati nuovi fatti + nuovi mezzi di prova art. 223 CPC per analogia Art. 313 (Appello incidentale) Va proposto con la risposta all'appello principale, nel termine di 30 giorni non è proponibile quando l'appello principale non è stato intimato perché manifestamente improponibile risp. infondato Sottostà ai medesimi requisiti dell'appello principale Nessun vincolo al raggiungimento di un valore litigioso di fr. 10'000.- ai sensi dell’art. 308 cpv. 2 CPC Natura incidentale: -> non è proposto in modo autonomo, bensì in via incidentale nello stesso processo ed è diretto contro l’appellante principale e non contro le altre parti che hanno invece accettato la decisione di primo grado -> l’appellante incidente postula una modifica della decisione impugnata in suo favore e contro l’appellante principale possibile effetto di “reformatio in pejus” Natura accessoria rispetto all'appello principale, tanto che il suo destino è funzionale all'esito di quest'ultimo Art. 314 (Procedura sommaria) Termine per la presentazione dell'appello e della risposta all'appello di 10 giorni Improponibilità dell'appello incidentale Termine non sospeso dalle ferie (art. 145 cpv. 2 lit. b CPC) Art. 315 (Effetto sospensivo) Effetto sospensivo ex lege ed esecuzione anticipata Principio Effetto sospensivo “ex lege” Esecuzione anticipata Autorità d'appello può togliere l'effetto sospensivo e ordinare l'esecuzione anticipata, eventualmente ordinando provvedimenti conservativi o la prestazione di garanzie -> eccezione: decisioni costitutive vedi art. 87 CPC. La logica di questa eccezione è di evitare di dover fare retromarcia in caso di accoglimento dell’appello poiché in queste situazioni è piuttosto problematico Nessun effetto sospensivo e concessione dell'effetto sospensivo 87 Principio Nessun effetto sospensivo in tema di: DIRITTO DI RISPOSTA e PROVVEDIMENTI CAUTELARI Concessione dell'ES Solo per provvedimenti cautelari la parte interessata deve rendere verosimile il solo rischio di subire un pregiudizio difficilmente riparabile, al quale è dato, in quest’ottica, maggiore valore rispetto a quello dell’istante ed ai criteri di verosimiglianza, “fumus boni iuris” e proporzionalità che quest’ultimo a pure dovuto rendere verosimili Art. 316 (Procedura davanti all'autorità giudiziaria superiore) Facoltà di scelta dell'autorità di appello se tenere UDIENZA o decidere in base agli ATTI, funzionale in particolare alla ricerca di un possibile accordo transattivo (art. 124 cpv. 3 CPC), risp. ad ottenere dalle parti dei chiarimenti che richiedono l’interpello Facoltà di ordinare un secondo scambio di scritti vs. replica e duplica spontanei: il Tribunale d’appello fisserà alla parte appellante un termine adeguato per la replica, e altrettanto farà con la parte appellata per la duplica: In caso contrario si limiterà invece ad intimare la risposta all’appello, ma non potrà esimersi dall’accettare (e considerare per il giudizio) degli scritti di replica e di duplica spontanei Assunzione dei mezzi di prova nei limiti di quanto ammissibile: (i) vanno ammessi come mezzi di prova l’ispezione oculare (art. 181 cpv. 1 CPC), perizia (art. 183 cpv. 1 CPC), deposizione delle parti (art. 192 cpv. 1 CPC), quelli dell’art. 153 cpv. 2 CPC; (ii) se censura dell’appellante sulla mancata ammissione di mezzi di prova in prima istanza il TA può farlo lui stesso tramite questo capoverso, in luogo di ricorrere all’art. 318 CPC; (iii) a dipendenza dei nuovi mezzi di prova ammessi per l’art. 317 CPC, il TA può decidere di assumerli direttamente, piuttosto di rinviare l’assunzione al giudice inferiore Art. 317 (Nuovi fatti, nuovi mezzi di prova e mutazione dell'azione) Principio Le critiche d'appello sono di principio ammissibili se s'innestano sul corpo allegatorio e probatorio risultante dal primo grado -> regime di nova in appello sulla falsariga degli art. 229 e 230 CPC Meccanismo Nuovi fatti e nuovi mezzi di prova -> adduzione immediata appello, risposta all’appello e appello incidentale sono il primo momento utile a questo fine, ma fino a quando il giudice comincia a deliberare è possibile l’adduzione. Immediatamente = connotazione temporale più marcata art. 229 cpv. 1CPC -> nova e pseudo nova (in procedimenti attitatori) = art. 229 cpv. 1 CPC -> vale in appello l'identica esenzione prevista in primo grado dall'art. 229 cpv. 3 CPC (principio inquisitorio sociale) = ammissibilità senza restrizioni -> massima ufficiale art. 296 CPC (risp. volontaria giurisdizione art. 248 lit. e CPC) = ammissibilità senza restrizioni Mutazione dell'azione -> medesimo regime dell'art. 230 CPC 88 -> quando lo scostamento complessivo rispetto all’oggetto litigioso della prima istanza assume una certa rilevanza, è possibile il rinvio previsto dall’art. 318 cpv. 1 lit. c CPC Art. 318 (Decisione) Si rinvia al testo del Commentario Art. 319 (Ammissibilità del reclamo) Campo di applicazione Decisioni - finali, incidentali o cautelari - che si pronunciano in controversie patrimoniali con valore litigioso, secondo le ultime conclusioni, inferiore ai fr. 10'000.Decisioni esentate dall'appello giusta l'art. 309 CPC (a prescindere dal valore litigioso) Decisione in materia di spese è impugnata a titolo indipendente Altre decisioni e disposizioni ordinatorie processuali Reclamo previsto dalla legge (es. in tema di anticipazione delle spese e di prestazione della cauzione, sospensione del procedimento). Così non è invece, ad es. per l'ordinanza sulle prove o per una decisione di semplificazione ex art. 125 CPC Rischio di un pregiudizio difficilmente riparabile 93 cpv. 1 lit. a LTF) pregiudizio irreparabile (art. -> pregiudizio giuridico vs. pregiudizio di fatto: basta per l'art. 319 CPC il RISCHIO di produrre un pregiudizio DIFFICILMENTE RIPARABILE art. 93 cpv. 1 lit. a LTF dove inconveniente irreparabile di natura giuridica -> pregiudizio vs. rischio di pregiudizio medesimo criterio adottato in tema di provvisionali (art. 261 CPC) = logica volta a sostenere l'effettività del giudizio di merito (es. in caso di mancata biforcazione con conseguenze assai onerose in termini di costi e tempi di giudizio) Ritardata giustizia Art. 124 CPC Art. 320 (Motivi di reclamo) Applicazione errata del diritto Diritto vs. fatti art. 150 CPC Nessun limite alla latitudine di giudizio (sotto questo profilo) Accertamento manifestamente erroneo dei fatti 89 Comprende qualsiasi tipo di contrarietà manifesta rispetto agli atti di causa, sia essa dovuta ad arbitrio, a svista o a qualsiasi altra ragione ipotizzabile (è più ampio del concetto di arbitrio) Art. 321 (Proposizione del reclamo) - Art. 322 (Risposta al reclamo) Valgono al riguardo, mutatis mutandis i principi applicabili all'appello: proponibile allo iudex a quem; forma scritta e contenuto (esigenze non particolarmente severe cosi da darne accessibilità al laico); termine (30 giorni ridotto a 10 giorni in procedura sommaria; salvo che la legge disponga altrimenti), risposta al reclamo. Disposizioni ordinatorie processuali: 10 giorni Altre decisioni processuali: 30 giorni (?) a mio giudizio: 10 giorni Ritardata giustizia = ammissibile in ogni tempo, fintanto che persiste IDP Art. 323 (Reclamo incidentale) Inammissibilità del reclamo incidentale Art. 324 (Osservazioni della giurisdizione inferiore) L'autorità superiore può chiedere osservazioni a quella inferiore Art. 325 (Effetto sospensivo) Principio NESSUN effetto sospensivo Eccezione CONFERIMENTO dell'effetto sospensivo da parte dello IUDEX A QUEM se del caso ordina provvedimenti conservativi o delle garanzie Art. 326 (Nuove conclusioni, nuovi fatti e nuovi mezzi di prova) Principio INAMMISSIBILI Eccezione Es. art. 174 cpv. 1 e 278 cpv. 3 LEF SINTESI: tre differenze principali rispetto all'appello: diversa cognizione, diverso regime dell'effetto sospensivo; l'autorità di reclamo si pronuncia sul medesimo oggetto litigioso dedotto dal giudizio di primo grado 90 Art. 327 (Procedura e decisione) Si rinvia al testo di legge Art. 327a (Dichiarazione di esecutività secondo la CLug) Si rinvia al testo di legge Art. 328 – 334 Revisione, interpretazione e rettifica Si rinvia al testo di legge Art. 335 (Campo di applicazione) Campo di applicazione Pagamenti in denaro + prestazione di garanzie Altre condanne (esecuzione reale) Spazio esecutivo di valore nazionale LEF), sia per CPC Decisioni straniere In particolare CLug LEF CPC sia per LEF (art. 80 cpv. 3 e 81 cpv. 1 art. 327a CPC Art. 336 (Esecutività) Decisione esecutiva Cresciuta in giudicato E' stata impugnata con appello ma è stato revocato l'effetto sospensivo E' stata impugnata con reclamo e non è stato concesso l'effetto sospensivo DE non adempiuta Il concetto di esecutività si riferisce allo status processuale della decisione e anche al suo dispositivo se il giudice assegna un termine alla parte soccombente per eseguirsi, bisogna aspettare la scadenza infruttuosa di quel termine prima dell’art. 308 CPC Dispositivo dev'essere sufficientemente preciso e delimitato, così da chiarire esattamente alla parte soccombente quale prestazione reale è tenuta a fornire Decisione ex art. 257 CPC A 257 CPC torna applicabile l’art. 236 cpv. 3 CPC starà alla parte istante di scegliere tra esecuzione diretta ex art. 236 cpv. 3 CPC, oppure di prescinderne, cosicché la valutazione del giudice si riduca alla fattispecie sottopostigli a prescindere dall’eseguibilità della sua decisione Attestazione di esecutività 91 Si tratta di un mezzo volto a facilitare la dimostrazione che la decisione di cui trattasi è esecutiva e pertanto eseguibile. Per rilasciarla deve esaminare – l’esistenza di una decisione ex art. 335 CPC – validamente notificata ex artt. 136 seg. CPC – esecutiva ai sensi ex art. 336 cpv. 1 CPC. Art. 337 (Esecuzione diretta) Latitudine di giudizio del giudice di merito Lo stesso giudice che ha pronunciato la decisione ordina le misure esecutive della stessa (art. 236 cpv 3 CPC) Va richiesta al giudice in un momento processuale il più vicino possibile all'emanazione della sentenza Il richiedente dovrà rendere credibile che la parte perdente non adempirà volontariamente alla decisione, oppure dovrà giustificare l’esistenza di un interesse prevalente ad un’esecuzione perfettamente puntuale, da non sopportare i tempi tecnici della procedura di esecuzione davanti al giudice “ad hoc” Latitudine di giudizio del giudice dell'esecuzione la parte soccombente: tornano applicabili i meccanismi processuali ex art. 339 e 341 CPC; dovrà agire tempestivamente; può corredare la sua istanza con una contestuale richiesta di provvedimenti supercautelari volti alla sospensione dei provvedimenti di esecuzione adottati dal giudice di merito. Torna applicabile la logica della memoria difensiva ex art. 270 CPC la parte vincente: se le misure esecutive ordinate dal giudice di merito sono insufficienti o inadeguate, rispettivamente necessita di un provvedimento conservativo ai sensi dell’art. 340 CPC Art. 338 (Domanda di esecuzione) Esecuzione indiretta Giudice di merito = decisione di merito Giudice dell'esecuzione = decisione di esecuzione Intervento indipendente l’uno dall’altra, procedure e foro non necessariamente uguali. Meccanismo procedurali Procedura sommaria (art. 339 cpv. 2CPC) Dimostrazione da parte del richiedente che le condizioni di esecutività sono adempiute, producendo i relativi documenti: (i) decisione (o succedaneo di decisione) meglio se munita di attestato di esecutività; (ii) dimostrare di aver adempiuto alla propria prestazione (ev. debitamente offerta o garantita) in caso di decisione condizionale; (iii) documenti ex art. 53 seg. revClug; (iv) documenti ex art. 29 cpv. 1 LDIP Art. 339 (Competenza e procedura) Si rinvia al testo di legge 92 Art. 340 (Provvedimenti conservativi) L’incidente processuale sottostà ex art. 252-257 CPC Per allineare l'esecuzione reale al nuovo caso di sequestro ex art. 271 cpv. 1 n. 6 LEF dev'essere concesso incondizionatamente a prescindere se il ritardo nella procedura possa o non possa rendere vana o oltremodo difficile l'esecuzione: -> natura incondizionata, scollata da esigenze di urgenza e di tutela da pericoli, estesa a valori patrimoniali trovantesi in tutta la Svizzera -> questo orientamento assolutista non dovrebbe valere per le ipotesi codificate agli art. 315 cpv. 2, 325 cpv. 2, 331 cpv. 2 CPC “Se del caso” Art. 341 (Esame dell'esecutività e osservazioni della parte soccombente) Obbligo del giudice di esaminare d'ufficio se le condizioni di esecutività sono adempiute, ossia (principalmente): (i) decisione ex art. 335 CPC; (ii) decisione esecutiva ex art. 336 CPC, (iii) legittimazione parte istante/convenuta principio inquisitorio limitato alla tematica delle condizioni d’esecutività Obbligo del giudice di scegliere d'ufficio la misura più appropriata Diritto della controparte di esprimersi per iscritto possibilità di obiettare l'esistenza di FATTI NUOVI occorsi dopo la decisione di merito, che rendono la stessa materialmente ineseguibile + obiezioni di NATURA PROCEDURALE. Se non vengono formulate osservazioni, il regime della preclusione (art. 223 CPC) trova qui applicazione claudicante, stante la massima inquisitoria limitata Art. 342 (Esecuzione di una prestazione condizionata o dipendente da una controprestazione) Si rinvia al testo di legge Art. 343 (Obbligo di fare, omettere o tollerare) Campo di applicazione Decisioni di fare, omettere o tollerare qualche cosa Mezzi di coercizione indiretta (esausitivi) Comminatoria penale ex art. 292 CPC Multa disciplinare (indirizzabili anche a persone giuridiche) -> multa vs. astreinte sono importi da devolvere allo Stato parte vincente Mezzi di coercizione diretta 93 Misure coercitive manu militari (ad es. per eseguire la decisione di sfratto) In via eccezionale possono indirizzarsi anche a terzi nella misura in cui detengano senza diritto un bene mobile di proprietà dell’istante; nel caso contrario l’istante dovrà procurarsi – di principio – un titolo esecutivo nei confronti del terzo in questione Adempimento sostitutivo Obbligo di cooperazione dei terzi e della parte soccombente Art. 160-167 CPC Obbligo aggiuntivo di fornire le necessarie informazioni In caso di rifiuto di cooperare della parte soccombente l’art. 164 CPC non risulta particolarmente effettivo, cosicché non è scontata l’eventuale estensione delle possibilità sanzionatorie ex art. 167 CPC Art. 344 (Rilascio di una dichiarazione di volontà) Una volta divenuta esecutiva la decisione sostituisce la dichiarazione stessa Art. 345 (Risarcimento dei danni e conversione in denaro) Risarcimento dei danni L'esecuzione reale è stata perseguita senza successo sostituita con una prestazione in denaro di natura risarcitoria e di valore equivalente alla prestazione reale omessa. Secondo il Mess. un ulteriore danno non può essere fatto valere in questa procedura Conversione in denaro Alternativa che può realizzarsi già ab initio e non presume necessariamente l'inadempienza della parte convenuta parte istante deve dimostrare che un'esecuzione reale della pretesa sarebbe manifestamente destinata all'insuccesso e sarebbe dunque una mera perdita di tempo (da qui dunque la possibilità di sollecitarne l’adozione ex art. 236 cpv. 3 CPC). “Quantum” = il controvalore oggettivo della prestazione in denaro Art. 346 (Impugnazione da parte dei terzi) Si rinvia al testo di legge 94 Art. 347 (Esecutività) Scopo Permettere all'avente diritto di passare immediatamente alla fase esecutiva, evitando quella precedente di merito, sostituita appunto con un documento pubblico eseguibile alla stessa stregua di una decisione giudiziaria esecutiva Campo di applicazione Prestazioni di qualsiasi genere: sia in denaro che non pecuniarie Presupposti Nel DOCUMENTO PUBBLICO (ex art. 9 CC): -> la prescrizione va espressamente riconosciuta in modo chiaro e incondizionato -> dev'essere menzionato nel DPubblico il titolo giuridico della prestazione dovuta. La logica è quella di permettere la verifica de: (i) motivi d’eccezione ex art. 348 CPC, nonché l’identificazione della pretesa vista l’insufficienza del mero riconoscimento astratto del debito; (ii) art. 20 CC; (iii) la qualità reale o naturale dell’obbligazione -> lit. c: (i) n. 1 = se in denaro dev’essere quantificata, se non pecuniaria dev’essere ben specificata; (ii) n. 3 = esigibilità delle prestazioni in denaro dev’essere data al più tardi alla notificazione del precetto esecutivo, per le prestazioni non pecuniarie quando il documento prescritto dall’art. 350 CPC è notificato all’obbligato Art. 348 (Eccezioni) Si rinvia al testo di legge Art. 349 (Documenti concernenti delle prestazioni in denaro) Non si può prescindere dalla domanda di esecuzione volta a fare spiccare il PE al debitore esiste dal momento in cui viene evitata la procedura di rigetto provvisorio dell’opposizione Un privilegio Rigetto DEFINITIVO dell'opposizione (art. 80 cpv. 2 n. 1bis LEF) Debitore può sollevare ECCEZIONI anche contro l'obbligo di prestazione, sempre che siano immediatamente comprovabili. Immediatamente comprovabili = art. 257 CPC Art. 350 (Documenti concernenti prestazioni non pecuniarie) Pubblico ufficiale assegna all'obbligato termine di 20 giorni per adempiere In caso di mancato adempimento, l'avente diritto può presentare una domanda di esecuzione ex art. 338 CPC Art. 351 (Procedura davanti al giudice dell'esecuzione) 95 PRINCIPIO: applicazione dei meccanismi generali validi per l’esecuzione delle decisioni ECCEZIONE: proponibilità di qualsiasi eccezione di natura formale o materiale, a condizione che sia immediatamente comprovabile logica ex 349 CPC Art. 352 (Azione giudiziaria) Si rinvia al testo di legge Art. 404 (Applicabilità del diritto previgente) Ai procedimenti pendenti al 1.1.2011 si applica la procedura precedente sino a conclusione del procedimento dinanzi all'istanza adita È fatta eccezione per la competenza territoriale, che si determina secondo il nuovo diritto, ritenuto però che una competenza esistente in base al diritto previgente permane Art. 405 (Impugnazioni) Alle impugnazioni si applica il nuovo diritto, se la decisione è stata emessa dopo il 1.1.2011, anche se la procedura applicabile a quel procedimento era quella previgente Vale per tutte le forme di decisioni. Comprende pure le disposizioni ordinatorie e le altre decisioni processuali (?) A mio avviso, NO per le disposizioni ordinatorie, SI, per le altre decisioni processuali