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Il Resto del Carlino Legionella,sentiti gli ultimi testimoni Bovolenta

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Il Resto del Carlino Legionella,sentiti gli ultimi testimoni Bovolenta
15 aprile
Il Resto del Carlino
Legionella,sentiti gli ultimi testimoni
LE AZIENDE che si occupavano della manutenzione degli impianti idrici, di riscaldamento
e condizionamento del vecchio Sant'Anna non erano incaricate di svolgere controlli anti
legionella. E' quello che è emerso ieri mattina in aula nel corso del processo che vede
imputati due dirigenti del vecchio ospedale, Ermes Carlini e Paola Antonioli. I due devono
rispondere per il decesso di una paziente di 71 anni, avvenuta nell'ottobre del 2011 per
una broncopolmonite fatale. Secondo la tesi della procura, a far precipitare le condizioni
della donna sarebbe stata un'infezione da legionella contratta durante il ricovero. Il
processo si avvia verso le battute finali e ieri mattina sono stati sentiti due testi che
all'epoca dei fatti lavoravano per le ditte (appaltatrice e subappaltatrice) che si occupavano
di manutenzione. Il primo a sfilare davanti al giudice Franco Attinà è stato l'ingegner
Franco Morini della Siram. «Avevamo fatto dei controlli sulle acque ha ricordato per
tutelare la salute dei nostri dipendenti ma solo relativamente alla nostra area di
competenza. Nel contratto non era previsto che facessimo controlli in tutto l'ospedale:
quelle che facevamo erano verifiche interne». Durante quei controlli, limitati alle sale e ai
macchinari in gestione alla ditta («potevamo intervenire sull'area tecnologica, ma non su
quella ospedaliera»), era emersa la presenza di legionella. «Lo abbiamo comunicato
all'azienda ha chiarito Morini poi abbiamo bonificato l'area di nostra competenza».
L'ingegnere ha poi ribadito come alla sua azienda non fosse «mai stato chiesto» dal
Sant'Anna un piano di prevenzione legionella. Concetti ribaditi anche da Ermes Fabbri,
della ditta che subappaltava i lavori da Siram. «I controlli anti legionella li facevamo solo
nelle aree di nostra competenza ha sottolineato cioè nella centrale idrica, nell'area officine
e nei gruppi frigo. Il tutto era fuori dai reparti ospedalieri».
Bovolenta, assolti i due medici
ASSOLUZIONE per i due medici processati per la morte improvvisa del campione di
volley, Vigor Bovolenta, stroncato da un malore nel marzo 2012 durante una partita del
campionato di B2 a Macerata. La sentenza di assoluzione con la formula «perchè il fatto
non sussiste» è stata emessa questa mattina dal giudice monocratico del tribunale di Forlì,
Giorgio Di Giorgio. I due medici assolti, che rilasciarono la certificazione di idoneità
sportiva al pallavolista, erano imputati per omicidio colposo. Al termine della sua
requisitoria anche il pm, Filippo Santangelo, aveva chiesto l'assoluzione ma con la formula
«per non aver commesso il fatto». Soddisfazione è stata espressa dall'avvocato Giorgio
Mambelli che (insieme al collega Giorgio Fabbri) ha difeso uno dei due medici, per «il
risultato finale che ripaga l'impegno umano e professionale profuso in questo processo».
CARO CARLINO, vorrei ringraziare, unitamente ai miei familiari, il reparto di degenza 1B1
medicina interna ospedaliera, dell'ospedale di Cona. Vorremmo ringraziare Omar e tutti gli altri di
cui non conosciamo i nomi, infermieri e o.s.s. per la loro gentilezza, cortesia, professionalità,
disponibilità e soprattutto umanità che ci hanno dimostrato nei dieci giorni in cui la nostra congiunta
e' stata ricoverata. Anche se la degenza si e'risolta male, ci sono stati vicini, non ci hanno mai fatto
sentire di troppo. Grazie di tutto , vi mandiamo un abbraccione e buon lavoro, siete stati tutti
fantastici ! Parenti Mariella Sandri.
La Nuova Ferrara
Rischio osteoporosi? Esame nel 2017
C.U.P. e pratiche sanitarie Telefono 0532 235127 Casa della Salute "Cittadella San
Rocco" Corso Giovecca, 203 settore 4 - 44121 Ferrara Telefono: 0532 235111 Orario: dal
Lunedì al Sabato 7.50 – 12.00 (dal lunedì al venerdì estensione orario dalle 12 alle 14 solo
per emissione codici a barre e ritiro referti radiologici) Azienda Ospedaliero Universitaria
Arcispedale Sant'Anna Via Aldo Moro, 8 - 44124 Cona Telefono: 0532 23 6111 Orario: dal
Lunedì al Venerdì 8 - 13.30 / Sabato 8 -13. Laboratorio Analisi Punto Prelievi Per
informazioni telefoniche Casa della Sanute "Cittadella San Rocco" Corso Giovecca, 203
settore 3 Telefono: 0532 235655 Orario: dal Lunedì al Sabato dalle 11 alle 13.30 Cona Laboratorio Analisi Punto Prelievi per informazioni telefoniche Presso Azienda
Ospedaliero Universitaria Arcispedale Snat'Anna di Cona Telefono: 0532 236250 Orario:
dal Lunedì al Venerdì dalle 10 alle 12.Sanità su due binari, quello pubblico e quello privato
e le differenze si toccano con mano, anche se in alcuni casi il gap è stato ridotto. Sul
fronte delle prenotazioni per visite ed esami sanitari, alcune cose sono agli antipodi, su
altre invece c’è stato un livellamento a favore del pubblico che resta comunque ancora
molto penalizzato anche sul piano dell’accesso via telefono. Chiamando i numeri verdi
800532000 per il servizio pubblico e 800808091 per la libera professione; da quest'utimo è
un po' più facile avere una risposta-tempo d'attesa dai 2 ai 3- 4 minuti (media 3’ 31”), per
l'altro invece è impossibile e non lasciano neppure in attesa, nonostante tanti tentativi
andati a vuoto. Non è cambiato nulla per l'esame della densitometria ossea a cui ricorrono
le donne specie dopo la menopausa per verificare se sono a rischio osteoporosi;
un'indagine molto importante se parliamo di prevenzione; ma se richiedendola oggi, si
deve attendere il 2017 per poter essere sottoposti all'indagine, le possibilità di ammalarsi
quindi aumentano decisamente. Se si va invece in libera professione all'ospedale di Cona
però, c'è posto domani (16 aprile) ed il costo è 79 euro. Per il resto prendendo a campione
due visite molto importanti e di grande richiesta quali la cardiologica e l'oculistica, va
decisamente meglio per il pubblico. Nel primo caso con la prenotazione al Cup c'è una
distinzione fra la semplice visita (con 23 euro di ticket ) e quella con l'esame
dell'elettrocardiogramma (23 euro più 12.50 di ticket). Il primo appuntamento per la sola
visita è a Ferrara ( S. Anna) il 15 ottobre se invece si vuole completarla con l'esame allora
a Copparo c'era addirittura oggi ed a Ferrara il 30 aprile. Solo pochi giorni di differenza se
si decide di usufruire della libera professione, in quanto un cardiologo è disponibile per 90
euro il 22 aprile sempre al Sant’Anna, quindi con solo 8 giorni di differenza. Vediamo ora
la situazione per una visita oculistica; c'è già posto al S. Anna il 22 aprile ed a Copparo il
20 aprile con i soliti 23 euro di ticket , se non si è esenti per patologia o reddito.
Preferendo invece il libero professionista si trova posto già oggi ma per 120 euro. Un altro
esame a cui la popolazione si sta sottoponendo in massa è la colonscopia per contrastare
il tumore al colon che se trascurato o meglio non individuato in tempo può diventare una
patologia molto grave. Con il servizio pubblico a Cona è possibile farla il 23 giugno, al
Delta oggi 15 aprile ed ad Argenta il 30 aprile; ticket per la I fascia 36,15 euro, 41,15 per la
II e 46,15 per la III. Come disponibilità in libera professione non c'è molta differenza; infatti
a Cento c'è posto il 16 aprile, al Delta il 29 aprile, ad Argenta il 2 maggio, però il costo
varia da 150 euro a 360 , secondo discrezione del medico e della procedura. C'è
un'ulteriore possibilità per qualsiasi visita ed esame : l'urgenza che il medico di base deve
richiedere. In questo caso l'USL è tenuto a trovare un appuntamento entro 7 o al massimo
dieci giorni però in un ospedale qualsiasi della provincia.
Percorso formativo nella nuova
cittadella
Sono circa 100 i professionisti dalla Casa della Salute di Ferrara, all’interno della Cittadella
S. Rocco nell’ex Sant’Anna che da ieri hanno iniziato il percorso formativo per lavorare al
meglio all'interno del “nuovo modello organizzativo”. Quattro i gruppi di lavoro, 12 le ore di
formazione per ogni gruppo suddivise in 2 incontri. Tra loro professionisti con ruoli e
funzioni differenti: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici di continuità
assistenziale, infermieri, ostetriche, fisioterapisti, assistenti sanitari, tecnici di radiologia,
educatori, assistenti sociali, medici di organizzazione, medici specialisti convenzionati e
dipendenti, ma anche amministratrivi che operano nella Casa della Salute e che
afferiscono alle macrostrutture aziendali (Dipartimento Cure Primarie, Presidio
Ospedaliero, Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, Dipartimento Sanità
Pubblica) ed operatori dell'Azienda Ospedaliera Universitaria e all'ASP Centro Servizi alla
Persona di Ferrara. L'attività formativa prosegue il percorso già avviato nel 2013 che ha
coinvolto i professionisti delle Case della Salute di Portomaggiore Ostellato e "Terre e
Fiumi" di Copparo, perseguendo i medesimi obiettivi formativi: condividere il modello
organizzativo della Casa della Salute, secondo le indicazioni definite dalle linee guida
regionali; sviluppare le competenze sul lavoro in team al fine di gestire processi
organizzativi; sviluppare capacità relazionali e di lavoro in gruppi multiprofessionali,
svolgere funzioni di connessione nella rete e gestire le relazioni con il contesto esterno. La
realizzazione della Casa della Salute “Cittadella S. Rocco” di Ferrara rappresenta per
l'azienda Usl un nuovo centro di riferimento per i servizi sanitari e sociosanitari e si
concretizza attraverso un nuovo modello organizzativo capace di assicurare la presa in
carico del paziente.
«Il batterio della legionella trovato negli impianti»
L’appalto affidato alla ditta incaricata della manutenzione degli impianti idrici del vecchio
ospedale di corso Giovecca non prevedeva la valutazione del rischio legionellosi. Lo
hanno riferito, confermando quanto già sostenuto da un consulente della procura, due
tecnici della società Siram e della ditta subappaltatrice Olicar, chiamati ieri a testimoniare
al processo per la morte di una signora di 71 anni, deceduta nell’ottobre 2011 per
tromboembolia polmonare in broncopolmonite massiva al S.Anna. A risponderne sono due
dirigenti dell’azienda ospedaliera, Ermes Carlini e Paola Antonioli: seconda la tesi
accusatoria infatti a innescare la broncopolmonite fu il batterio della legionella contratto
dalla paziente durante il ricovero in Nefrologia, contagio che avvenne perché, sempre
secondo la procura, non erano stati predisposti i necessari piani di bonifica. La presenza
della legionella, hanno dichiarato ieri l’ingegner Franco Morini di Siram e il coordinatore dei
manutentori di Olicar, Ermes Fabbri, era stata riscontrata nel corso dell’attività di
manutenzione delle vasche di evaporazione e della macchine ventilatrici, dunque non nei
reparti ma in un’area extrasanitaria. Il controllo sul batterio della legionella non era previsto
dal capitolato di appalto, ma venne eseguito sulla base della legge 626 , a tutela dei
dipendenti della ditta che potevano venire a contatto con il batterio. Gli esami
riscontrarono effettivamente una presenza di legionella negli impianti in quantità tale da
determinare un rischio, e di questo venne informato l’Ufficio tecnico dell’azienda
Sant’Anna per un’eventuale bonifica delle zone sanitarie. Le ditte, hanno continuato i
testimoni, non ricevettero comunque incarico a occuparsene. Da parte loro le difese, e gli
imputati durante il loro esame, hanno ribadito che i protocolli relativi alle verifiche sulla
salubrità degli impianti erano sempre stati rispettati secondo le linee guida del
Watersafetyplan del 2008. Quelle di ieri sono state le testimonianze conclusive del
dibattimento. Il 17 giugno si passerà alla discussione con le richieste delle parti e la
sentenza.
«L’ospedale dovrà crescere ancora»
ARGENTA Era inevitabile che le scelte fatte sull'ospedale di Argenta non finissero
riportate con un certo slancio e contenuta euforia nel bilancio di previsione 2015. L'autore,
il sindaco Antonio Fiorentini, relazionando in consiglio comunale, si è augurato che le forti
discussioni sulla riorganizzazione del sistema ospedaliero cessino del tutto in modo «da
affrontare altri problemi e tra questi le lunghissime ed intollerabili liste d'attesa», ha detto il
sindaco durante il consiglio comunale. Contento poi perché i programmi annunciati si sono
realizzati, il primo cittadino si toglie un sassolino dalle scarpe: «Non c'è dubbio che - ha
detto Fiorentini nel corso dello stesso consiglio comunale - se avessimo scelto la battaglia
per avere un Hub (ospedali che offrono le cure migliori, ndr) ad Argenta, oggi faremmo
molta fatica anche ad avere lo Spoke (centri ospedalieri a media intensità di intervento,
ndr) ed essere a pieno titolo nella rete ospedaliera regionale con una specializzazione, la
riabilitazione, che già oggi si configura come modello di riferimento. Quella
riorganizzazione - fa sapere ancora il sindaco Fiorentini ai vertici dell'Asl - deve essere
però completata e uno degli aspetti fondamentali è l'installazione della risonanza
magnetica». Da quanto risulta, entro giugno si concluderà la gara e i lavori inizieranno a
settembre ed entro il 2015 dovrebbe funzionare. E sempre entro il 2015, secondo quanto
riporta il sindaco sulla relazione di bilancio, sarà ammodernata la camera mortuaria e
rifatta la pericolosa cancellata esterna. Inoltre, Fiorentini ha chiesto che si faccia il
possibile perché tutti i medici di base finiscano all'interno dell'area ospedaliera con ovvi
benefici per i pazienti. Non solo, «ritengo che - annuncia il sindaco - nei prossimi mesi
dobbiamo riuscire ad ottenere che nel presidio argentano si collochino altre specialistiche
come oculista e otorinolaringoiatria, concentrando le attività chirurgiche, che devono
essere fatte negli ospedali, iniziando da interventi di day-surgery». Guardando poi
all'ammodernamento del Pronto soccorso il cui costo previsto nel disegno regionale è di 2
milioni di euro, Fiorentini è un po' scettico: «ll bilancio lo prevede ma tempi e modalità - ha
concluso il sindaco Fiorentini - di finanziamento sono ancora troppo incerti».
Dramma dell’alcol: come ottenere aiuto nSignor Direttore, le chiedo ospitalità per ricordare a coloro
che stanno vivendo il dramma di un familiare o di un amico con problemi di alcol che possono
ottenere aiuto rivolgendosi al Gruppo Aurora – familiari AL-Anon, un’associazione no-profit che
accoglie familiari e amici di persone colpite dalla piaga dell’alcolismo e offre una risposta concreta
ai bisogni dei familiari dei bevitori problematici utilizzando lo stesso metodo di recupero di Alcolisti
Anonimi: applicazione dei 12 passi e condivisione in gruppo. Chi si trova a convivere con un
bevitore problematico è sottoposto ad un continuo stress psicologico che lo fa vivere in un costante
stato d'ansia, di paura, di solitudine, di vergogna e di disperazione. Questo stato d’animo porta a
sviluppare sentimenti negativi: di rabbia, di risentimento, di rancore, a volte di violenza,
peggiorando così il clima familiare. A lungo andare i ruoli e i rapporti familiari si alterano così
profondamente che sconvolgono l’intera famiglia e ci si convince di essere soli e di non riuscire più
a vivere una vita serena. Al-Anon si rivolge a queste persone per dare loro speranza in quanto solo
chi ha il nostro stesso problema, chi ha provato le nostre stesse sensazioni e che, prima di noi , si
è trovato nella nostra stessa condizione può aiutarci ad abbandonare questa spirale negativa. Il
gruppo non è formato da professionisti ma da persone che hanno vissuto e vivono sulla propria
pelle il problema dell'alcolismo. Non ha connotazioni politiche, né religiose di nessun tipo, è
autogestito, completamente gratuito e garantisce l'anonimato. Il Gruppo AURORA si riunisce al
martedì sera dalle ore 20 alle ore 22 e al sabato pomeriggio dalle ore 15 alle ore 17 a Ferrara in
Via Ripagrande n.7 (per informazioni tel. 0532/765124). Chi volesse venire, senza impegno, anche
solo per conoscerci è libero di farlo, poi può tornare oppure no.
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