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La Bussola Le Coordinate

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La Bussola Le Coordinate
La Bussola
La bussola è essenzialmente formata da un ago magnetico libero di ruotare attorno a un perno
centrale.
Per effettuare correttamente una misura con la bussola occorre che essa sia disposta in
posizione perfettamente orizzontale.
Per assicurarci che effettivamente sia rispettata questa condizione, le bussole più comuni
sono riempite di un liquido al cui interno viene lasciata una bolla d’aria: quando quest’ultima
si trova al centro, la bussola è in posizione perfettamente orizzontale.
La bussola deve trovarsi in posizione perfettamente orizzontale
L’ago della bussola risente di alcune forze causate dal pianeta Terra e tende, per questo, ad
orientarsi sempre nella solita direzione: la direzione nord – sud.
Sull’ago il nord è colorato (di solito in rosso o in nero) oppure è indicato da una freccia.
L’ago della bussola si dispone sempre nella direzione nord – sud.
È per questo che si dice che la bussola indica il nord
ATTENZIONE: la direzione nord – sud indicata dalla bussola è quella magnetica e non quella
geografica. Le due direzioni differiscono di un piccolo angolo, detto declinazione magnetica:
tale angolo è diverso su ogni punto della superficie terrestre.
In Italia la declinazione magnetica assume un valore molto piccolo, per cui, per distanze brevi,
si può ipotizzare che il nord indicato dalla bussola coincida con quello geografico.
Generalmente il valore della declinazione magnetica è indicato sulla cartina topografica.
Il nord indicato dalla bussola è quasi il nord geografico
Le Coordinate
Una coordinata è un numero che indica una posizione sulla cartina.
Le coordinate possono essere espresse in molti modi diversi; noi utilizziamo una
semplificazione delle coordinate UTM, indicando una coordinata con una coppia di numeri
composti da quattro cifre.
es: (9610, 7655)
Il primo numero indica la posizione orizzontale di un punto sulla cartina, il secondo quella
verticale.
Il primo numero della coordinata indica la posizione in orizzontale mentre il secondo
quella in verticale del punto da noi cercato.
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ATTENZIONE: in realtà, di solito, una coordinata UTM è indicata con un solo numero di otto
cifre, per cui la coordinata dell’esempio precedente la potreste trovare scritta così:
96107655
Per capire come usare una coordinata facciamo un esempio. Immaginiamo di avere a
disposizione questa cartina:
e di voler trovare il punto indicato dalla coordinata
(9610, 7655)
Notiamo due cose:
1) Sulla cartina topografica ci sono delle righe orizzontali e verticali che la dividono in
quadrati
2) Le prime due cifre di ciascun numero della coordinata (96 per il primo numero e 76
per il secondo, in questo caso) compaiono anche sul cartina.
Ogni quadrato corrisponde nella realtà ad un’area di dimensioni che dipendono dalla scala
della cartina, ma in ogni caso troppo grande per identificare un punto preciso.
È per questo che in una coordinata si aggiungono altre due cifre a ciascun numero (il 10 nel
primo numero e il 55 nel secondo, in questo caso).
Dovete sapere che, convenzionalmente, il lato di ogni quadrato della cartina viene diviso in
cento parti, che possono essere quindi numerate da 0 a 100 (ma che non compaiono sulla
cartina).
È questo che rende possibile l’individuazione di un punto preciso e che allo stesso tempo ci
obbliga a scrivere il numero della coordinata con quattro cifre e non con due.
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Nella cartina di prima quindi avremo che, per esempio:
-
La retta verticale indicata da 96 va scritta come 9600
La retta verticale indicata da 97 va scritta come 9700, ma potrebbe essere scritta anche
come 96100 (ma non si scrive 96100 perché, altrimenti, il numero avrebbe cinque cifre
e non quattro come dovrebbe):
A questo punto dovreste aver capito che 9650 indica una retta verticale che si trova nel
mezzo tra le rette verticali 9600 e 9700 e così via.
Un discorso analogo vale per l’altro numero della coordinata, con la sola differenza che adesso
le rette che si considerano sono orizzontali e non verticali.
Riassumendo…
- Si traccia una retta verticale passante per il primo numero indicato dalla
coordinata
- Si traccia una retta orizzontale passante per il secondo numero indicato dalla
coordinata
- L’intersezione delle due rette dà la posizione cercata
Spesso però non abbiamo a disposizione un righello abbastanza lungo per tracciare queste
rette, è per questo che prima si cerca di individuare il quadrato all’interno del quale si trova il
“nostro” punto e poi si tracciano la retta verticale e orizzontale solo all’interno di questo
quadrato.
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Per cui la nostra coordinata usata come esempio (9610, 7655) identifica per prima cosa il
quadrato evidenziato nella figura successiva:
In secondo luogo la coordinata identifica le due rette all’interno del quadrato.
L’intersezione delle rette identifica il punto cercato.
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Il coordinatometro
Per aiutarci a trovare il punto esatto in cui tracciare le rette che intersecandosi determinano il
nostro punto, ci possiamo far aiutare dal coordinatometro: un particolare righello le cui
dimensioni sono esattamente quelle di ogni quadrato della carta topografica.
Il coordinatometro va messo con l’origine degli assi su un vertice del quadrato che abbiamo
prima identificato. Il vertice corretto è quello in cui si incrociano le rette passanti per i punti
indicati dalle prime due cifre di ciascun numero della coordinata (in questo caso l’origine del
coordinatometro andrà, quindi, messo all’intersezione tra la retta verticale passante per 96, o
meglio 9600 e la retta orizzontale passante per 76, o meglio 7600).
Per intenderci, nel nostro esempio, l’origine del coordinatometro andrà messo nel vertice in
basso a sinistra del quadrato che abbiamo trovato.
A questo punto è sufficiente tracciare una tracciare una retta verticale passante per 10 (nel
nostro esempio) e una orizzontale passante per 55 (ok, il 55 non c’è sul coordinatometro, ma
più o meno si riesce a individuare…).
L’intersezione delle due rette darà, ancora una volta, ma in maniera più precisa, il punto
cercato.
Il coordinatometro serve soltanto a individuare la posizione in maniera più precisa.
Se non abbiamo un coordinatometro possiamo usare un semplice righello.
Misuriamo per prima cosa il lato del quadrato sulla nostra carta; applicando una semplice
proporzione otteniamo che
𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑢𝑙 𝑟𝑖𝑔ℎ𝑒𝑙𝑙𝑜 =
𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑢𝑙 𝑐𝑜𝑜𝑟𝑑𝑖𝑛𝑎𝑡𝑜𝑚𝑒𝑡𝑟𝑜 ∙ 𝑚𝑖𝑠𝑢𝑟𝑎 𝑙𝑎𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑎𝑑𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑟𝑡𝑎
100
Se mettiamo lo zero del righello nel vertice in cui avremmo messo l’origine del
coordinatometro, il numero trovato dalla formula precedente corrisponde al punto sul
righello da cui deve passare la nostra retta (nell’esempio la retta che prima sarebbe passata
dal 10 del coordinatometro adesso dovrà passare dal punto 0,4 del righello, ovvero da 4 mm.
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Orientare la cartina
Abbiamo visto che la bussola indica il nord magnetico, e abbiamo detto che più o meno
quest’ultimo corrisponde al nord geografico.
Bene…dovete sapere che le cartine topografiche sono realizzate in modo da aver il nord in
alto.
Questo vuol dire che, individuata la nostra posizione sulla cartina, è sufficiente metterne la
parte in alto nella direzione che ci viene indicata come nord dalla bussola, per tenere
correttamente in mano la cartina.
È sufficiente tenere in mano la cartina in posizione orizzontale, con la parte alta rivolta
verso il nord indicato dalla bussola per orientare la cartina in maniera corretta.
Purtroppo se non abbiamo a disposizione la bussola, è necessario guardarsi intorno per
cercare dei “punti notevoli” per orientare correttamente la cartina.
Un “punto notevole” è un qualcosa che esiste nel territorio circostante e che è anche
facilmente individuabile sulla cartina topografica (fiumi, ponti, montagne…).
In un bosco è molto difficile individuare dei punti notevoli, è per questo che è necessario
avere una bussola nel materiale di topografia!!!
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