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il piacere di fare creare trasformare

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il piacere di fare creare trasformare
mani
con le tue
GENNAIO 2011
N7
€ 3,90
tutto da realizzare
tutto da copiare
tutto spiegatissimo
a
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s
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tap
car
idee
(Italy only)
a
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c
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co
il piacere di fare creare trasformare
ISSN 2036-5926 - Mensile per la casa n. 7 - Anno II - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, LO/MI - Belgio 7,00 € - Germania 8,50 € - Lussemburgo 7,00 € - Canton Ticino 9,90 CHF - Portogallo 6,20 €
II copertina
(pubblicità)
2
e
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edito
Lorem
ipsum conter
amet
Torporeh enducitis il illore,
autectus coreped ea simo
ommodi sit, iunt voluptae
inumque dolo id et liquas
dis re aut rem nobit,
ut fugit exped est, asseque et quam fugita
dolecti untionsequid mod qui cones ex elicidis
esequiam eaquias ulloresti qui incia coresto
tet officat ibusaperia que derspel
millacearum seque nobitat excesecto excestia
cus mod ex eos ates ernate etur, aut ut
doluptassum rati adit volent, odi nihit, commolo
voluptios eum, autem is soluptat re non eum et
excepuda doles dit porerum quam into volore,
coribus autem.
Itat odistis enetur, quo ommolestiis
milit, nonsequam, sequunderum quiaspis
as eserio voluptati te optatis dolupta nos
cum quam in eic tentias si a voluptur?
Quibeature voluptatem
quatur aborpossim cum fugit
as maio. Pa volorion coris etur?
3
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i
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a
somm
Shopping
6
Libri
Speciale Natale
Negozi
Punto croce
8
10
Artigiani
11
Idee decoro
13 Giardino d’inverno
18 Oro in festa
30 Inella
cerbiatti
radura
Bricolage
32 Auguri
in eleganza
Maglia moda
34 Romantica
morbidezza
Idee sprint
14 L’ora del tè
Casa di campagna
Idee fashion
17
Ghirigori
di lana
38 Un
caldo
abbraccio
a
n
g
a
p
m
a
c
casa di
caloriferi
resina
Bimbi
Caloriferi
74
Caldi fiocchi
di neve
Decorare
Bricolage
52 Metalli che passione
76 Cristalli di resina
Tecniche
Cucina
46 Colore e calore
58
Patina
nel tempo
80 Regina dell’inverno
Salute
Moda borse
86
Cioccolato: il piacere
e la salute
Idee recupero
Collezioni
62 Fiori di panno
64
Vecchio legno
in fiore
88 Al caldo con stile
Come si fa!
Idee inverno
70
Incantevoli
trasparenze
Patchwork
72 Cartoline ritagliate
94Tutto
l’occorrente,
le tecniche,
le spiegazioni
stufe
shopping
Innovazioni,
tendenze, forme,
moda e creatività
che sembrano arrivare
da pianeti lontani
Aria d’oriente
Onda
su Onda
Wavy, disegnata da Ron Arad, è la poltroncina
dalla superficie ondulata come un movimento
liquido. Il basamento in tubo di acciaio verniciato
nero o inox. Monoscocca in polietilene
termoformata trasparente, rossa o grigia.
La versione in inox è adatta anche
per l’uso esterno. La poltrona è sovrapponibile.
A partire da € 567,00. Moroso. (www.moroso.it)
I tavolini/pouf Fat-Fat disegnati da Patricia
Urquiola evocano i portacenere di un tempo
oppure i pouf marocchini: per appoggiarvi qualsiasi
cosa o per contenere, una volta sollevato il vassoio
metallico. Il rivestimento esterno in tessuto tecnico,
in pelle o in cavallino, nasconde la struttura realizzata in polietilene
color arancio ottenuta tramite rotational molding e un agglomerato di
poliuretano e scaglie di “Pet” rigenerato che ne determinano la forma.
Prezzo da € 714,00. B&B Italia (www.bebitalia.com)
Cuore dell’universo
Hara è una seduta bioenergetica in vetroresina laccata, il cui disegno
è ispirato all’influsso dei movimenti cosmici sul corpo umano.
Sul piano esperienziale le sue linee evocano la percezione intuitiva
di una forza dinamica che si pensa rigenerante (organica) e che Kundalini
definisce “extrasensoriale”.
Hara è interamente realizzata a mano con stampi in 13 parti. Questa
tecnica produttiva rende accessibili tutte le linee di giunzione che
vengono quindi rafforzate dall’interno con stratificazioni supplementari
di fibra di vetro. Si garantisce così un’eccezionale tenuta, nonostante
la complessità della forma.
Hara è ideale anche per esterni, grazie alla protezione della laccatura
dai raggi UV e alla grande resistenza del materiale all’escursione termica.
Colori: bianco arancio, rosso. Prezzo € 1812,00
Di Kundalini. (www.kundalini.it)
6
shopping
Astronave
di luce
Atomium è la lampada da terra e
da tavolo con diffusore in polietilene
stampato in rotazionale e struttura
interna a sei luci montate su molle
tensionate in acciaio. Oggetto luminoso
dalla forma organica ed estro-versa
ispirata all’immaginario fantascientifico
e predisposta per una diffusione della
luce multidirezionale e al tempo stesso
d’atmosfera. Disponibile in versione
da terra/tavolo, da parete/soffitto
e a sospensione. Alla collezione Atomium
si aggiunge la nuovissima versione da
esterno IP 65. Prezzo € 426,00 la versione
indoor, € 480,00 la versione outdoor.
Di Kundalini. (www.kundalini.it)
Atlante
Una corona di piccole lampadine che creano un delicato
effetto fluttuante nelle stanze più speciali delle nostre case.
Questa è Atlante, la lampada proposta da Slamp:.
Provate poi ad accostarne due o tre: l’effetto sarà quello
della morbida e magica luce della candela.
Il prezzo è di € 495,00. Slamp: (www.slamp.it)
Eleganza
d’effetto
Vasi Tubolar in oro, silver e porcellana smaltata.
Le altezze sono diverse, 60 cm il più alto.
Le forme e le textures inusuali. Aggiungici solo alcuni
steli: l’effetto scenico sarà davvero impressionante.
Il set da tre vasi costa € 99,00.
Sia (www.sia-homefashion.com)
7
libri
Caldi e
creativi
I
l camino come oggetto propriamente architettonico, come componente d’arredamento, come opera scultorea, comunque come
progetto d’autore è il tema trattato da questo
volume che, colmando un vuoto editoriale, supera la lettura “tecnica”, puramente strumentale,
di altre pubblicazioni. Il ruolo centrale del camino nella distribuzione degli spazi domestici,
le sue valenze decorative, plastiche, espressive,
sono descritte da immagini eloquenti, che dimostrano come quest’elemento, benché non
più indispensabile dal punto di vista funzionale,
sia un interessantissimo terreno di sperimentazione compositiva che concede ampi margini
alla creatività.
Dall’idea alla pratica
Basato su gli ambienti ricreati da architetti e interior designer provenienti da
tutto il mondo questo libro è un compendio pratico di decorazione della casa
e di design. Indirizzato a un pubblico non professionale, il libro offre un’ampia
rassegna di idee, suggerimenti, consigli e soluzioni visivamente facili. Sono
stati inclusi i concetti di base che
riguardano il layout, i materiali, i
colori e i tessuti; si parla anche di
illuminazione, cercando di dare
suggerimenti che possano aiutare
l’utente a realizzare interni che
rispecchino la sua personalità.
1000 Visual Tips offre una serie
di idee davvero nuove e una
rassegna degli ultimi trend per
quanto concerne l’interior design
corredati da un’ampia selezione
di esempi ai quali ispirarsi.
Mariana Eguaras Etchetto
“1000 idee per arredare
e decorare la casa”
Logos Books, 240 pagine, € 24.95
a
c
i
m
a
r
e
c
e
t
n
e
m
e
c
Sempli
Silvio San Pietro
Francesca Falletti
“Camini”
L’ARCHIVOLTO - 238 pa
gine, € 98.50
8
Per tutti coloro che si avvicinano
per la prima volta al magico mondo della ceramica, questo libro
risulterà una guida semplice e veloce in grado di dare gli strumenti
necessari per ottenere risultati fantastici in poco tempo. Consigliato
ai principianti e non solo, questo
libro propone una serie di decorazioni spiegate passo passo e
corredate da foto che porteranno
alla realizzazione di oggetti unici e
particolari.
Aldrovandi Barbara
ica
“Decorare la ceram istallina ”
con i colori sottocr
e, € 5.50
Il Castello Editore - 32 pagin
libri
Rimedi
naturali
Un libro per chi si sente pronto ad affrontare i propri problemi con un nuovo tipo di approccio. La floriterapia è un metodo di cura molto conosciuto e largamente utilizzato da più di
cinquant’anni, fondato su un sistema originale progettato dal medico inglese Edward Bachi.
Per il dottor Bach determinati stati d’animo provocano disagi interiori che possono essere curati
con l’aiuto delle piante. Bach ha individuato 38 rimedi naturali, derivati dai fiori, che guariscono
altrettanti malesseri psicologici e ha messo in pratica il motto: mens sana in corpore sano.
In queste pagine troverete schede dedicate a ogni singola pianta con l’indicazione del disturbo
su cui si può agire, come questo si manifesta e quale equilibrio si cerca di raggiungere. Vengono,
inoltre, riportate precise indicazioni circa il dosaggio dei rimedi, la loro possibile combinazione e
il tempo di utilizzo più adatto per percepirne i benefici.
400
riparazioni
facili
Cucina rapida e
d’autore O
Surabhi Evelina Guastalla
“Il Grande Libro
dei Fiori di Bach”
De Vecchi Edizioni - 206 pagine, € 23.90
Il volume patinato contiene 60 ricette di grande cucina, dall’antipasto al dolce,
passando per i primi piatti e i secondi di carne e di pesce, eseguite utilizzando anche la
pentola a pressione che in questo modo passa dalla cucina all’alta cucina.
Sessanta ricette che nascono da una sfida tra due amici: Si può fare alta cucina con
la pentola a pressione? La risposta è certamente sì, basta che gli attori siano Claudio
Sadler (già protagonista di una collana di successo di libri di ricette edita da Giunti),
figura di spicco nel panorama della cucina italiana, chef creativo conosciuto in
America, Giappone e Cina, e Daniele Lagostina che opera nella ristorazione di alta
gamma e figlio di Adriano Lagostina, industriale della pentola a pressione.
I due autori invitano gli amanti della buona tavola, i cuochi provetti e i dilettanti
appassionati a scoprire come utilizzare al meglio una pentola che è in ogni cucina
(ma quasi mai è valorizzata per le sue effettive potenzialità) e che permette di
cucinare in metà tempo rispettando le qualità degli alimenti mantenendone intatti le
proprietà nutritive, il sapore e il colore.
Da segnalare che alcune ricette sono
state realizzate utilizzando prodotti del
territorio della provincia del Verbano Cusio
Ossola; impossibile quindi non citare il re
dei formaggi, il Bettelmatt, il prosciutto
crudo della Valle Vigezzo e le Imperialine di
Omegna, biscotti tipici del lago d’Orta.
Claudio Sadler
Daniele Lagostina
“La grande cucina
in metà tempo”
Giunti Editore - 192 pagine, € 25.00
ggi più che mai, con il predominio
della cultura “usa e getta”, è sempre
più naturale disfarsi di un oggetto rotto invece
che cercare di ripararlo. Così, paradossalmente,
mentre da un lato cerchiamo di essere più attenti
all’ambiente, dall’altro non facciamo che alimentare enormi discariche.
Grazie a questo volume scoprirete come il “fai da
te” possa essere davvero
gratificante,
perché vi
consente di
aggiustare
vecchi oggetti, senza
doverne acquistare altri.
Il tavolo che
vi piace tanto
ma con una
gamba traballante, gli orecchini che hanno perso la clip, la
maniglia che non funziona più a dovere possono
tornare a nuova vita: basta sapere come fare e
usare un po’ di buon senso. Un libro utile e divertente, indispensabile in ogni casa.
!”
Sian Berry “T’aggiusto io
19,90.95
De Agostini - 256 pagine, €
9
negozi
Un grande spazio della vecchia Milano si trasforma
in un contenitore dedicato al garden, dove arredi in legno
si miscelano con la modernità di alluminio e resina
Un
giardino in
città
N
ella magica cornice del Naviglio Grande di Milano nasce nel 1972 Ecliss, uno tra i più grandi
e rinomati spazi espositivi dedicati alla
casa, al giardino e al terrazzo.
Da oltre 30 anni Ecliss propone arredi
e accessori di alta qualità frutto di una
selezione dei migliori marchi a livello
internazionale. Linee e materiali classici, ma anche costante ricerca di idee
nuove, perfetta sintesi tra avanguardia
e tradizione.
Ecliss è un’azienda dinamica che spicca con raffinatezza ed eleganza per
l’esclusività dei suoi allestimenti indoor
e outdoor.
Il suo progetto più ambizioso: arredare gli ambienti con eleganza, charme
e raffinatezza, interpretare lo spirito di
ogni desiderio, scegliere le soluzioni
migliori per ridisegnare gli spazi del
tempo libero, accompagnando il cliente in un percorso alla ricerca dell’oggetto giusto al momento giusto.
Seguendo questa filosofia, nascono
Maison d’ Été, Living 03 e Christmas Village, tre Collezioni per “vestire” la casa in
ogni stagione.
Ne risulta uno spazio armonioso ed impeccabile dove le collezioni si incontrano
tra loro vestendo la casa di eccellenza.
10
Ecliilansso
e, 73 - M
ripa di Porta Ticines 0 - www.ecliss.it
tel. 02.5810628
Maison d’ Été interpreta le migliori proposte del mercato creando e personalizzando la propria filosofia per l’arredamento open air.
Evoca le atmosfere estive e rilassanti del
bordo piscina, trasforma la terrazza in
un’oasi invitante, riaccende la voglia di
ritrovarsi per sofisticati ricevimenti serali.
Il giardino diventa il salotto estivo e
come tale necessita di complementi
d’arredo che permettono di assaporare i
piaceri e il lusso del vivere all’aria aperta.
Maison d’été si dedica quest’anno anche alla progettazione del verde: : un
green designer sarà a disposizione dei
clienti per consulenze personalizzate di
giardini e terrazzi.
Seguite le emozioni e l’ immaginazione,
lasciatevi affascinare dalle atmosfere
suggestive di Maison d’ Été.
11
P
12
idee patchwork
Vellutati
Lucenti velluti e ricchi
tessuti d’arredamento,
caldissimi “pile” e morbide
lane si mischiano
nel plaid “tutto toppe”. E nel centro, composto
da un sapiente gioco di
applicazioni, ecco affacciarsi
il muso di un cavallo.
Destrieri
e
azion
spieg g 94
a pa
13
idee recupero
Imbottiture
e contorni
e
azion
g
e
i
p
s
g 94
a pa
In veranda o nell’angolo del salotto dedicato
al verde, la credenza si illumina di rosso brillante:
rossi i profili dipinti dei ripiani, rossi i pomelli
dei cassetti e rossi i nastri che si incrociano
sul tessuto floreale che riveste le antine imbottite
di ovattina. Poi, tra un rombo e l’altro, bustine
di sementi e cartoline botaniche.
14
P
15
16
idee orientali
Ispirazioni
dal Sol Levante
Sono tovaglioli
(rotondi o quadrati)
da applicare dove vuoi.
Come sulle tazzotte
(ora candele) tutte
diverse, perché tante
(cento?) sono le fantasie
dei tovaglioli di carta
di riso (eccola la
novità!). E sono fiori,
foglie, note, conchiglie,
stelline…
Oppure come sul
cartone dei vassoietti
delle paste (ma anche
su quello delle
scatole delle scarpe),
ora reinventati col
découpage
che sfrutta la resistenza
della carta di riso.
O sulla plastica
(un sottovaso?)
e sul legno (e per noi
sono le grucce).
Carta che rivela tutto
di sé , insieme alle
“dritte” per ripetere
le nostre idee .
e
azion
spieg g 94
a pa
17
bricolage
la cucina
i
azion
spieg g 95
a pa
sorprendente
Idee proprio
grandi, per
una cucina
che si racconta
sopra le righe
con sorpresa
e allegria.
Un maxi caffè
per una
maxi tazzina
ed è tutto
maxi fantasia
U
na... “buona
- maxi - forchetta” e cucchiaio come
benvenuto per la porta
che... porta in cucina. Son
di cartapesta e son dipinte in “argento d’antan”. Ma
questo è solo un “assaggio”
di quel che ci attende se varchiamo la soglia... Un caffè,
intanto, lo gradireste?
18
19
e
g
a
l
o
bric
20
S
ettemila caffè... potrebbe preparare
la moka. Ma... è una credenza
a tutti gli effetti con sportelli e
cassetti. E se come mobile ha
misure “normali”, come moka
è esagerata...mente bella! Merito di chiodi e martello. E pennello. Fatto il caffè, ci vuole la
tazzina: sarà 100% cartapesta,
sarà dipinta a mo’ di porcellana
della nonna e soprattutto sarà
grande grande grande! L’idea
giusta per ospitare una bella
pianta. E poiché nulla vieta di
esagerare col divertimento...
ecco anche due maxi tappi.
21
Gli strofinacci si
inventano una
nuova missione
e una nuova
misura,
e la presina
segue
in allegria!
22
C
a n ova c c i applique?
Un bagno di indurente
per fissare “la piega”, due
lampadine e voilà il gioco è fatto. Li abbiamo
abbinati al canovaccio
XXL (pagina a destra)
realizzato con una seduta XXS di taglia-cuci.
Anche la “presina” (sotto) s’è montata la testa e
infatti ha scoperto una
nuova vocazione: ha
fatto passi da gigante e
ora è un maxi pannello
portatutto grazie alle
comode tasche!
23
Stiamo parlando di prese e
copriprese (forse le vostre) che
non piacciono o non soddisfano
più! Cambiare si può...
e basta un pizzico di fantasia
e molta voglia di recuperare
idee recupero
Pregiate
24
rifiniture
i
azion
spieg g 97
a
da p
C
opriprese di plexiglas? Ecco allora cinque-idee-cinque
per sfruttarne la “naturale” trasparenza: ci incolli
dentro coloratissime paillettes, ritagli di giornale, francobolli,
fiocchi di rame, fiori secchi pressati. Più facile di così...
Copriprese di fredda, freddissima plastica? Ricoprila di fogli di
“caldo” rame “muovendole” con delicate silhouette di fanciulli,
cagnolini, gatti, ochette...
25
L
idee recupero
a casa l’hai trovata
così, con i vecchi
copripresa di ottone?
Non cambiarli! Ma se vuoi qualcosa
in più, dipingili. Come? Con i colori
per ceramica a freddo
posando, sull’ottone
originario o su un
nuovo fondo dipinto,
motivi arabescati
e fantasie floreali.
26
U
ltima idea (ma solo in ordine
fotografico): cucito e fantasia! La fantasia di regalare a un freddo
copripresa di plastica un... vestito di calda lana cotta che mani magiche (le tue)
ricameranno con bordure o vasi fioriti,
foglie, alberelli o mini bouquet di roselline di raso.
27
cucito
i
azion
spieg g 98
a
da p
Cesti e cestini per ogni
esigenza e di varia o
imprecisata provenienza
(recupero!) da reinterpretare,
per nuovi usi e con rinnovato
charme, con ago, filo,
cotonine e allegri festoni...
“fuori onda”!
Ondee festoni
28
C
esti nuovi e
usati in cerca di
personalità? “Rispondono”
le cotonine in più fantasie
e una facile lezione di ago
e filo... che più o meno “fa”
così: prendi le misure del cesto, le riporti sullo scampolo
di tessuto, calcoli un “tot” in
più per la bordura, ci disegni un festone di onde, tagli,
cuci e voilà! Così facile e così
veloce che di certo moltiplicherai l’idea e... i cesti. Del
resto, ne servono sempre:
per la biancheria da riporre,
il necessaire per le scarpe, gli
hobby - maglia, cucito (!), pittura... - i giornali che ancora
non vuoi buttare... Ogni cosa
avrà la sua cesta salva-ordine.
29
punto croce
Scende
neve...
e
azion
spieg g 98
a pa
la
Mentre fuori
nevica e i bimbi
già dormono,
le nonne
(ma anche le
mamme, le zie…)
ricamano delicati
imparaticci
facendosi ispirare
dal paesaggio
montano.
E anche noi ci
siamo lasciate
incantare dai
candidi cristalli e
dalle bianche valli
per una splendida
vista dipinta in
punta d’ago!
30
31
32
Il ciclamino è un
fiore stupendo ma
un po’ delicato…
Adesso ti sveliamo
il trucco per avere
piante sempre
bellissime!
ricamo
e
azion
spieg g 98
a pa
E
h sì, i nostri
disegni ricamati
sembrano quasi veri e hanno
il dono della fioritura! La borsa
portaoggetti, decorata con un
delicato merletto, sarà un’utile
compagna nelle tue serate
dedicate al cucito, rigonfia
di tutti i lavori che aspettano
impazienti di essere finiti. Vuoi
un’idea in più? Utilizzala per
raccogliere la posta, appesa
vicino all’ingresso!
Non solo i fiori, ma anche
le foglie a cuore stanno
benissimo sulla piccola
borsetta che ti proponiamo,
comoda per custodire i tuoi
oggetti più importanti. E le
bustine nella pagina a fianco?
Perfette anche durante i
viaggi per riporre spazzole e
tutto quello di cui hai bisogno
per essere bellisima!
33
maglia moda
Protagonisti assoluti
dell’inverno, lana & ferri
“vestono”, scaldano,
colorano e raccontano
di te e della tua passione
per le cose uniche,
belle e fatte con le tue mani!
34
i
azion
spieg g 99
a
da p
stile
dell’inverno
lo
La mantellina
è bianca e soffice,
meravigliosamente
avvolgente, e semplice,
così si fa in attimo,
e… Ta-tà!
Con le tasche,
per tenere sempre
le mani al calduccio!
E con qualche veloce
giro d’uncinetto
sarà un gioco rifinire
il collo, i bordi
e creare la tenera
borsina abbinata!
35
maglia moda
36
Veramente trendy!
Tra le proposte moda
di quest’anno non
può mancare la maglia
rosa antico: dedicato
ùalle giovanissime,
ha il grande collo
da rivoltare, la cintura,
ispirata agli anni ‘60,
e i manicotti da abbinare
in libertà. .
37
e
g
a
l
o
c
bri
38
Profumo
di natura
i
azion
spieg g 100
a
da p
D’autunno,
quando arrivano
i primi freddi,
è bello poltrire
fra le coltri
calducce e
morbide.
Vien voglia
di una camera
che ci accolga
e ci avvolga
come un nido.
Una camera
bellissima e,
ovviamente, ricca
di fantastiche idee.
Q
uale camera può essere
più accogliente
di un nido interamente
rivestito di legno, caldo
e dalla patina antica?
La dedichiamo a una casa
di montagna o alla soffitta
di un cascinale di campagna
perso fra boschi, specchi
d’acqua e fiumi. In legno
pareti e pavimento, ma in
legno anche ogni parte del
suo arredamento, dagli
sgabelli ai piedi del letto
al comò, alla panca, fino
alla straordinaria testata,
capolavoro di fantasia
e di facile intaglio. Tutti
particolari da guardare
da vicino, perché tutti
particolari da copiare.
39
I
comodini accanto al letto sono tronchetti di legno
levigato e sgabelli dalla linea slanciata e moderna,
sui quali stazionano lampade in bronzo che si ispirano
al bosco e candelabri di legno scolpito.
Antica invece la panca accostata alla parete, che accoglie
cesti e vecchi orsetti dall’aria stropicciata, mentre, più
sopra, un avveniristico cerchio di corteccia si offre come
portamele. Candelieri, anatre dipinte, cuscinetti profumati
di cannella, completano l’atmosfera.
40
D
ue anatre
stazionano
nello stagno mentre
foglie d’autunno cadono
leggere. Fra le canne,
un uccellino si riposa
prima di riprendere
il volo verso le terre
lontane del sud, sulle
pietre che si accumulano
ai bordi, uno scoiattolo
occhieggia curioso,
mentre un cervo e
un lupo spiano dal
bosco. Tutto un mondo
d’autunno per la testata
di perline naturali,
intagliate con fresca
semplicità, da unire a
un cassone che trattenga
reti e materassi.
e
g
a
l
o
bric
41
Dalla vita
e dalla natura,
idee semplici
che diventano
arredamento
I
e
g
a
l
o
ric
b
42
l palco di un
cervo (ma con
un solo corno, trovato
fra il bric-à-brac di un
mercatino di montagna),
munito di cuneo, si
è trasformato in un
appendino inusuale. Le
vecchie racchette e un
paio di vetusti bastoncini
vestono l’angolo come
quadri. Un tronco a
forcella, tagliato nel
bosco, ora spunta accanto
al comò e un vaso
rovesciato e riempito di
cemento gli fa da base.
In cima svolazza una
civetta da richiamo. Alla
parete, cornici di legno
grezzo, ammorbidito da
strati di cera profumata,
inquadrano cuscinetti di
lana scozzese e velluto.
Mentre ritratti, fiorellini
e candele, ma anche
cuscini ricamati con
vecchi motivi montani,
piumoni e plaid di velluto,
completano l’atmosfera
da dolce, morbida alcova.
43
44
casa in campagna
il
Vento
e la criniera
i
azion
spieg g 100
a
da p
Superbo
nell’inconfondibile
trotto, instancabile
nel lavoro dei campi,
dirompente al galoppo:
il cavallo. Animale
prode e generoso,
maestoso ed elegante. Un cavallo, anzi tanti,
per dare un tocco
personale a case di
campagna con una
marcata passione
equestre.
T
radisce il debole
per gli equini fin
dall’ingresso, la casa di
campagna che copre il
campanello con il profilo
sofisticato di due cavalli
intagliato nella lamiera
segnata dal tempo: per
un equestre benvenuto
agli ospiti (ma ad
anticarlo sarete voi in un
batti baleno). È solo il
cavallo che lo stencil ha
immortalato nello slancio
di una galoppata sulla
porta della rimessa. Anzi
no, un altro cavallo gli
fa compagnia. Ed è una
bella testa antica in
terracotta. 45
a
n
g
a
p
am
c
n
i
a
ac s
46
C
avalli, che passione! E li si può mettere
davvero dappertutto. Nel soggiorno della
cascina, un artista ha “fermato” sul cassettone verde
due palomini con la bionda criniera scomposta dal
vento (niente lazo né briglie ma acrilici e pennelli),
mentre nel bagno della casa in città, cavalli in stile
decisamente “british” pascolano… sulle pareti. E sono stampe e disegni (di pregio oppure no, poco
importa), incorniciati con semplicità ed eleganza. 47
A
ncora voglia di cavallo, ma tutta al femminile,
tra aghi da ricamo e uncinetto. Ed è il filet a ritrarre
sulla tendina volutamente romantica un puledro che sembra
proprio in posa. Un nastrino verde a passanastro e una bordura
in pizzo danno l’ultimo tocco di grazia al lino écru.
Piccolo punto e lana per ritrarre sul canovaccio un magnifico
quarter horse, insostituibile compagno dei cowboy. Punto croce e Mouliné su tela Emiane per il fiero e altezzoso
cavallo arabo. Poi, una cornice di tela damascata e il cuscino
è fatto, pronto ad arredare con tutta la sua eleganza.
48
a
n
g
a
p
am
c
n
i
a
ac s
49
a
n
g
a
p
am
c
n
i
a
cas
50
C
avalli e découpage, binomio
invincibile. Eccoli allora, impettiti
cavalieri e altezzose amazzoni in silhouette,
purosangue e stalloni da vecchia stampa inglese
(un classico) bloccati da un velo di colla vinilica
e dal flatting su scatole e vassoi, secchi, tavolini
e persino sulla valigiona rimessa a nuovo da
sfoggiare in salotto. Tocco di classe, il verde
(che fa molto inglese) e il bordeaux (sempre
elegante) che abbiamo scelto come colore di
fondo e una finitura craquelé che dà quell’aria
vissuta. (Tutte le spiegazioni da pag. 100;
le illustrazioni vanno ritagliati da stampe,
quadri, libri e riviste di equitazione che
potranno fornirvi ispirazioni a non finire).
51
bricolage
e
Ornamenti
trasparenze
Un’idea a tutta fantasia
per dare un nuovo look
a porte e finestre. Ossia
come chiudere (e proteggere
per sempre) dieci piccoli
capolavori di trasparenza
Effetto vetro antico
Per porte o finestre che vogliono
conquistare una discreta privacy
senza perdere in luminosità, un’idea
semplicissima: adottare i doppi vetri
per chiudere nel mezzo tutto quello
che la fantasia vi suggerisce. Ed ecco
cosa vi suggeriamo noi, che per dieci
volte ci siamo sbizzarriti. Cominciamo
con la carta velina. Abbiamo scelto un
motivo a volute e l’abbiamo disegnato
sul foglio tagliato in misura del vetroe
piegato a fisarmonica (nel particolare
qui sopra si vedono ancora le pieghe):
così, ritagliando un solo motivo con le
forbicine lo abbiamo moltiplicato per
tutte le “facce” della fisarmonica.
Poi abbiamo disteso e appiattito il foglio
tra i due vetri che abbiamo montato
su ogni antina della porta. Ed ecco il
risultato, affascinante e suggestivo come
quello dei vetri smerigliati.
52
i
azion
spieg g 101
a
da p
53
Qui ci siamo dati alla
pittura, ma una pittura
indelebile e ben protetta perché
racchiusa “all’interno”
Effetto Tiffany
Ispirandoci a un classico della decorazione
su vetro, ecco la porta-finestra che imita
le vetrate artistiche più famose. Ma invece
di piombature e pezzetti di vetro, abbiamo
utilizzato colori per vetro in flacone
e in tubetto (per i contorni). Protetto sotto una
seconda lastra, sarà ancora più facile da pulire.
Grappoli
Stencil
Blu per gli acini,
ocra rossa per i viticci,
verde brillante
e giallo per le foglie.
Colori acrilici e
mascherine stencil
per una “cornice”
a tutta uva che
nessuno straccio
potrà lavar via.
In punta di pennello
È una vetrata davvero facile, tutta dipinta a fiorellini
e foglie d’acanto con i colori trasparenti per vetro. Basta smontare l’infisso (come per tutte le proposte di
queste pagine: così diventa più facile riportare il motivo
e soprattutto stendere i colori, evitando sbavature).
54
rb icolage
Foglioline
smerigliate
Mascherine stencil
per circondare di foglioline
una finestra a riquadridi
una casa di campagna
usando l’acido
da smerigliatura che,
racchiuso tra due vetri,
non sarà minacciato
da graffi e macchie.
55
Cascata di foglie
Foglie e foglioline pressate cadono in una
pioggia colorata. Una spruzzata di colla spray
per fissarle in posizione (se usate quella
removibile potete “migliorare” la composizione
tutte le volte che volete),e poi una seconda
lastra di vetro a “bloccarle” per sempre.
Sul filo
dei ricordi
Come una tenda
È proprio pizzo quello racchiuso tra
le due lastre di vetro della finestra
più romantica. Una mantovana in alto, tagliata
seguendo i contorni del motivo
floreale, e la tenda vera e propria in
basso. Facilissimo e di grande effetto
(e spiegato, insieme a tutte le altre
proposte tra due vetri da pag. 102).
56
Tra i due vetri abbiamo
catturato cartoline
d’epocae vecchie foto,
lettere d’amore e petali
di stoffa: per romantiche
nostalgie.
rb icolage
Fiori di stoffa
Un tessuto stampato (noi abbiamo scelto delle romantiche rose
inglesi, ma ci sono molte altre possibilità) per giocare con la luce.
Unica avvertenza: scegliete un tessuto bello davanti e dietro.
57
idee recupero
58
il vassoio
si rinnova
Ci siamo lasciati
intenerire da
un paio di vassoi
che di attrattiva
ne avevano ben
poca. Anzi, erano
decisamente
squallidini.
Ma è bastata
un’abile mano
per trasformare
quelle “latte” sulla
“via” della ruggine
in un’opera d’arte.
A prima vista era senza speranza.
Ma noi, che “adottiamo” anche i
“casi” più disperati, ci siamo convinti
che sotto sotto (o meglio, sopra sopra!) anche
questo vassoio da mensa aziendale potesse avere
un’“anima”. Da salvare! “Complici” una matita, un
foglio di carta grafitata, un pennello e i suoi colori. Un
“miracolo” (questo in particolare è “fiorito” fra delicati
bouquet e dorati fregi dal sapor vittoriano) che potete
ripetere anche voi, se ci seguite alla pagina seguente.
59
Se il primo vassoio s’è lasciato “vestire”
con le raffinate volute di un “roseto”
vittoriano, il secondo s’è dato all’imperiale
nobiltà d’un tratteggio “napoleonico”. E se il primo vassoio sembra invitarci a un
tè… nel giardino d’inverno, il secondo pare
richiamarci ai pomeriggi solitari di chi…
scriveva le proprie memorie!
Sono le raffinate e intime atmosfere di un
tempo ormai lontano. E potreste riviverle
anche voi, in un angolo della vostra casa,
con le spiegazioni sottostanti.
COME SI FA
Per prima cosa, dovrete proprio setacciare i mercati­
ni della domenica (o la soffitta), alla ricerca di vecchi
vassoi di ferro o alluminio con poche, pochissime
pretese. Poi, vassoi alla mano, dovrete lavarli ac­­cura­
ta­men­te, con acqua e sapone, e poi con alcool, per
liberarli della patina (soprattutto di grasso) accu­
mulatasi negli anni. Con un pennello medio,
applicate una mano di primer aggrappan­
te per metalli su tutta la superficie, per preparare il
fondo. Fate asciugare e poi, con carta vetrata molto
fine, carteggiate delicatamente per eliminare
eventuali imperfezioni. A questo punto, dipingeteli con il colore acrilico scelto come base (tutto
nero per il vassoio di pag. 56 ocra gialla mescolata
con una punta di terra d’ombra naturale per la base
del vassoio di queste pagine, con bordi dipinti di nero
mescolato con una pun­ta di verde vescica). Fateli
asciugare perfettamente. Ora, con carta gra­
fitata e matita, ri­por­tate i motivi (li trovate nel
foglio allegato: 1): sempre con i colori acrilici, e con
dei pennellini a punta sottile, dipingete i motivi con i relativi colori,
seguendone attenta­
mente le tracce (2) e
rifinendoli (nel caso
dei fiori sul vassoio di
pag. 58) con leggeri
colpi di luce.
In entrambi i vassoi,
serve anche un po’
di acrilico color oro:
per i fregi sul bordo
del vassoio vittoria­
no, per i colpi di luce
sui ricciolini e sulla
“N” del vassoio na­
poleonico di queste
pagine. Infine, dopo
aver fatto asciuga­
re i decori, con un
pennello piatto me­
dio, passate una
mano di flatting
lucido (3). E voilà! I
vecchi vassoi sono
decisamente irrico­
noscibili!
60
di ee
o
r
e
p
u
c
re
61
ago e filo
privata
collezione
62
Per noi “ragazze”,la borsa
è più di un semplice
accessorio: deve intonarsi
con l’abbigliamento e,
soprattutto, con l’umore!
Hai voglia di giocare?
Afferra la borsetta
imbiancata da una nevicata
di perline e colorata
dal patchwork che disegna
il tuo lago ghiacciato.
e
azion
spieg g 102
a pa
Ti senti “classica”? Scampoli di pan
no e
tweed, spigato e pied di poule alte
rnati,
ed ecco la tracolla che fa al caso tuo
! Appuntamento “al buio” e vestito
da sera? C’è “lei”, la borsa in seta
con tanti, magnetici ondeggi
che si disegnano sulle applicazioni
con l’ago da ricamo. Hai fatto
centro: con “lui” e con il tris di borse
facilissime da fare! 63
verde
edera
Eterna e
romantica
La stessa forza che le permette
di ricoprire quasi ogni cosa. L’edera
(e le sue sorelle) amata da imperatori
e poeti torna di gran moda. Con tutti
i suoi segreti (e le false leggende)
64
nome:
aspetto:
foglie:
Hedera Hibernica
molto vigoroso
riconoscibile per le grandi foglie
cuoriformi alla base, con 3 o 5 lobi
di
cui il centrale più grande
utilizzo:
molto rustica, si adatta a situazioni
difficili. Ottima per ricoprire i muri
e
come tappezzante
C
ominciamo sfatando il più
radicato dei luoghi comuni:
l’edera è considerata un rampicante
parassita. Abbiamo interpellato numerosi vivaisti e il risultato è... Falso!
Le piccole radici di questa pianta non
assumono linfa dalla pianta ospite, ma
la usano solamente come sostegno per
raggiungere il sole. L’edera può arrecare danni a una pianta solo se, sviluppandosi abbondantemente cresce
fino a ricoprirne la chioma e, con il suo
ombreggiamento finisce per soffocarne
i germogli. Il rimedio? Basta tagliare i
fusti legnosi alla base dell’albero e in
breve il rampicante in eccesso si seccherà. E c’è un’altra credenza che va
riveduta e corretta: l’edera danneggerebbe i muri delle case fino a sgretolarli. Ancora una volta la verità è un tantino diversa… Questa pianta in realtà
protegge le case dal freddo e dal caldo,
ma a condizione di tenerla lontana da
grondaie e tetti. Può infatti danneggiare le superfici murarie solo se il muro ha
pertugi che possono lasciar penetrare
le radici. E adesso che possiamo smettere di averne paura, raccontiamo delle
mille virtù dell’ Hedera Helix (dal greco elissein, cioè avvolgersi e strisciare),
la comune edera, e di tutte le sue “sorelle” (ne abbiamo scelte alcune fra le
più interessanti) di cui vi raccontiamo
H. Helix Hibernica
Di fatto l’edera cresce in condizioni
impossibili per tutte le altre piante,
all’ombra più cupa, sulla sponda
di laghetti e torrenti, in terreni
molto poveri, sviluppando un manto
verde intenso che resiste tutto l’anno
65
e
d
r
ve
nome:
H. Hibernica “Deltoidea”
foglie:
utilizzo:
aspetto:
piuttosto vigoroso
hanno forma cuoriforme, il colore
è verde ma in autunno assume sfum
ature rosso scuro
raggiunge anche i 5 metri di altezza
questo si usa molto addossata ai mur
e per
i, specie
se esposti a Nord. Ha però una scar
sa capacità tappezzante.
H. Hibernica “Deltoidea”
H. Helix Goldheart
nome:
aspetto:
foglie:
utilizzo:
H. Helix “Goldheart”
non troppo vigoroso
di colore verde scuro con un’ampia
variegatura centrale
di colore giallo chiaro.
se avete fretta, lasciate stare...
ancarsi. Col tempo
Questa varietà ci mette molto ad affr
ta siano esposti al sole.
forma splendidi muri vegetali, bas
66
in queste pagine, con dovizia di particolari. Robustissima, facile da coltivare, l’edera, grazie alle sue piccole radici
aeree è capace di veri miracoli vegetali.
Lasciatela libera di “creare” e in men
che non si dica la vedrete trasformata
in una coperta verde e compatta pronta
ad abbellire ruderi ed edifici degradati,
capace di reiventare i ceppi d’albero,
di inghiottire reti metalliche e steccati,
di formare splendidi tappeti verdi anche nelle zone più ombreggiate e utile
persino per compattare il terreno lungo scarpate e terrapieni da proteggere
contro l’erosione. Chissà, forse adesso
cominciate a capire perché questo rampicante fosse così amato sin dall’antichità. Così simile alla vite, gli antichi
la dedicarono a Dioniso, dio greco del
vino e dell’ebbrezza. Così, durante le
feste dedicate a Bacco (i famosi baccanali) i partecipanti si cingevano il capo,
le braccia e il petto con festoni di edera
intrecciati, credendo così di difendersi
dagli effetti dell’alcool. Ma c’è dell’altro... L’edera fece innamorare anche
imperatori e poeti romani che spesso
nome:
aspetto:
foglie:
utilizzo:
H. Helix “Gracilis”
piuttosto esile
a verso
di un colore verde intenso che sfum
il rosso durante l’autunno
a dispetto del nome quest’edera non
aiuole
to e velocemente. Bene anche per
è affatto gracile.
Cresce mol
nome:
aspetto:
foglie:
H. Helix “Eva”
fogliatura fitta ma esile
piuttosto
H. Helix Gracilis
piccole, con tratti color crema
e sfumature grigio chiaro
utilizzo:
è una delle
poche varietà che crescono
bene anche in appartamento.
In primavera e in estate
spostatela pure in terrazzo.
Ma attenzione all’inverno
perché va protetta dal freddo
H. Colchica Sulphur Heart
nome:
aspetto:
foglie:
utilizzo:
art”
H. Colchica “Sulphur He
arbicante
molto vigorosa, autoabb
H. Helix Eva
L’edera cresce spesso
allo stato spontaneo
abbarbicandosi ai muretti,
alle rocce, ai tronchi,
oppure strisciando
per terra, ma sempre
preferendo
le località ombrose.
ente ovali e di colore
piuttosto grandi, vagam
i margini
re al verde pallido verso
verde scuro. Può tende
giate ed è molto
ama le esposizioni soleg
emente
rire i muri: crescerà veloc
rustica. Usatela per ricop
e con grande energia
67
nome:
aspetto:
foglie:
nome:
aspetto:
foglie:
H. Helix “Pedata”
H. Helix “Pittsburgh”
arbustivo,
dal portamento morbido
a tre lobi
con quello centrale
decisamente più lungo
utilizzo:
se avete
dei muretti (fino a 1 metro)
abbastanza vigorosa
riconoscibili per i cinque
lobi stretti e simili a zampe d’uccello.
Il colore è verde-grigio.
utilizzo:
grazie alla forma
curiosa delle foglie è molto adatta a
decorare spazi ristretti. Volendo si può
mescolare ad altre edere
da ricoprire o basse aiuole
da creare questa è la scelta
giusta.
H. Helix Pittsburgh
nome:
H. Helix “Adam”
aspetto:
foglie:
fogliatura
molto densa
piuttosto
piccole, con tre lobi, di colore
verde chiaro con sfumature
H. Helix Pedata
crema pallido
utilizzo:
Con le sue
foglie chiare e variegate
è una delle varietà più adatte
a crescere in appartamento.
Facile da gestire anche in
spazi ridotti: di solito non
supera il metro di lunghezza
foglie:
utilizzo:
H. Helix Adam
nome:
aspetto:
H. Helix “Glymii”
portamento esile e morbido
ovali, appuntite, di colore verde scuro tendenti
al rosso purpureo in inverno
conosciuta anche col nome di Tortuosa per le sue ricche
ramificazioni, ama la mezz’ombra ma non è adatta a tappezzare il suolo
68
H. Helix Glymii
e
d
r
ve
nome:
aspetto:
foglie:
H. Colchica “Dentata”
molto vigorosa,
si arrampica con facilità
di misura generosa
hanno un portamento pendulo
e un colore verde lucido
utilizzo:
più di altre sopporta
anche i terreni acidi.
Cresce in altezza fino a 10 metri;
per questo è adattissima ai muri,
specie se esposti a Nord
nome:
aspetto:
foglie:
utilizzo:
H. Helix “Glacier”
H. Colchica Dentata
ami sottili ma molto fitti
il colore tipico è il verde
venivano ritratti con ricche ghirlande
orgogliosamente intrecciate attorno
alla testa. Questo per quanto riguarda
la storia. Ma dell’edera si sono innamorati anche alla NASA, sì proprio l’ente spaziale americano, che l’ha eletta
come una delle piante fitodepurative
più efficaci, capace di ripulire l’aria da
inquinanti come e meglio del Ficus
Benjamina o della Dracaena Marginata, entrambe piante diffuse in molte
delle nostre case. Pur nota per essere
una delle piante più rustiche, l’edera
ha i suoi gusti: ama le posizioni fresche
a mezz’ombra o ombra, (come i muri rivolti a Nord), l’umidità d’estate e, per
svilupparsi al meglio, vuole un terriccio di bosco leggero, possibilmente ricco di humus. Poi, una volta attecchita
potete anche dimenticarvi di lei: non
necessita di cure particolari, magari
solo di qualche potatura in primavera
per mantenerle una piacevole forma
compatta. E se per le varietà da appartamento la temperatura non dovrebbe
mai scendere sotto i 13-14 gradi, quelle da esterno non temono nemmeno i
più rigidi inverni. I fiori (e il delizioso
miele…)? Di queste inattese sorprese vi parliamo qui a lato. Mentre non
lasciatevi attrarre dalle scure bacche:
gradite da alcune animali, per l’uomo
sono molto velenose.
argento con variegature bianche
usatela per
tappezzare il suolo e ne trarrete molte
soddisfazioni; ama il sole ma raggiunge
la migliore crescita nell’ombra leggera
H. Helix Glacier
nome:
aspetto:
foglie:
utilizzo:
H. Helix “Algeriensis”
Portamento vigoroso
Vagamente ovali
e di colore verde intenso
Autoabbarbicante,
attecchisce con facilità su ogni parete
creando uno scenografico effetto
“tappeto”. Attenzione alle gelate
invernali: possono danneggiarla
H. Helix Algeriensis
69
trasformare
Semplici
ma raffinati
Siete disposti a costruire,
poi “vestire” e rivestire,
imbottire, tagliare,
cucire, ricamare? Sì?
Ecco allora tre idee
tutte da copiare per
bagno, salotto
e camera.
Sopra:
in bagno lo sgabello
è alto, con due
ripiani tutti da
sfruttare e cortine di
cotonina a roselline
e quadretti,con le
quali rivestire anche il
cestino e “annodare”
morbidi fiocchi. A lato:
in salotto, sgabello
basso, un po’ pouf,
un po’ tavolino.
Morbido grazie
al cuscino “matelassé”,
elegante grazie alla
“gonna” a piegone.
70
e
azion
spieg g 104
a pa
Ai piedi del letto due sgabelli
“vestiti” di tutto punto, con tessuti
d’arredamento coordinati con
il copriletto. Le “gonne” sono
legate agli angoli con laccetti
annodati a fiocco, i cuscini hanno
una doppia cornice di stoffa
attorno alle iniziali dei padroni
di casa ricamate a punto croce
in carattere quasi gotico.
Da fare dalla A alla Z, costruendo
anche gli sgabelli. E se invece
gli sgabelli volete trovarli già
fatti, basterà dare un’occhiata
in soffitta o nei mercatini.
71
decori
Ce ne sono di
semplici e di
decoratissime,
di moderne e
di simil-antiche,
di pallide e di
colorate,
di romantiche
e di allegre, a
buon mercato e
“inavvicinabili”. Sono le
passamanerie,
che non servono
solo per rifinire
sedie e divani.
72
e
i
r
e
n
a
m
a
s
s
a
p
giocose
i
azion
spieg 105
g
a pa
E sono nastri “cucinosi”
che sembrano nati
proprio per una
tovaglietta americana.
Poi, sono nastrini fioriti
(ma tu puoi scegliere la
fantasia che più ti ispira)
che d’incanto si posano
sulla pochette da bagno,
e prima profilano e poi si
“liberano” di ago e filo per
infiocchettare l’apertura.
Idee che fioriscono anche
sui sacchetti (che poi “passano”
a profumare la biancheria)
e sulle rubriche di fustagno
da personalizzare (come
ti spieghiamo a pag. 105).
73
i
azion
spieg g 98
a
da p
bimbi
Nel cielo azzurro corrono
leggere le nuvole bianche. Nel prato verde le pecorelle
saltano uno steccato o
pascolano tranquille, in
gruppo o solitarie, come
quella accanto al titolo,
che sembra rincorrere lo
spicchio di luna mentre
appena dietro l’altra
collina, brilla ancora
il sole. È proprio una
cameretta per sognare!
74
Il regno
giochi
dei
i
azion
spieg 106
g
a pa
Le pecorelle giocano sul prato. Le nuvolette corrono nel
cielo. La luna sorride al sole. Trifogli sbucano tra l’erba.
Un sogno di cameretta. Tutta da dipingere con tenerezza.
Una casa come tante,
che però non vuol dire
addio alla bella stagione
che se ne va. Ecco allora
come afferrare la primavera,
e tenerla prigioniera.
A partire dall’ingresso
che si veste di un traliccio
fiorito, che sembra venire
dritto dritto dal giardino,
e si arreda con tavolini
in ferro e fioriere, sedie
dipinte e piramidi
da topiaria, mescolandoli
con civetteria a particolari
preziosi e antichi.
75
cartapesta
76
Basta poco tempo, pochissima spesa
e un po’ di carta per creare una collezione
di originalissimi soprammobili!
o
m
a
i
d
e
r
r
a con la carta
V
asi, vasi, e vasi in carta:
un modo diverso e divertente
di decorare la casa. Idee originali per creare
eleganti soprammobili utilizzando
un materiale semplice (meglio se la carta
è fatta in casa: a pag. 107 vi spieghiamo
come). Il tocco in più? Rametti e foglioline
“incartati” per un’originale decorazione
“nature” squisitamente “ecological-chic”
(e anche questo è spiegatissimo!).
77
cartapesta
L
e pagine di un vecchio diario, con
la grafia fitta fitta del bisnonno, salvate
dal macero ma un po’ troppo rovinate per poter
essere conservate nel cassetto dei “cimeli” di famiglia.
Perché non riutilizzarle, inglobandole nel piatto
di cartapesta (a lavoro finito e prima della vernice
di finitura) per dare un tocco romantico alla parete
del salotto? Se la bisnonna sapesse… ne sarebbe
entusiasta! E poi, i fiori di campo raccolti la scorsa
estate e fatti essiccare fra le pagine di un vecchio libro.
Ora possono uscire allo scoperto e tuffarsi in un “mare”
di carta e colla. Per un vaso portatutto (a sinistra).
78
Dalla carta (meglio se fatta in casa, perché
più divertente: e in questo caso, il “come si fa”
lo trovate a pag. 107, insieme alle dritte per inserirvi
rametti e fiorellini essiccati) alla cartapesta, passando per metri
e metri di pellicola trasparente (sì, proprio quella che di solito usate
in cucina), fino all’oggetto finito (un piatto, un vaso, un portatutto, ecc.
ecc.). Ossia, in poche mosse, ecco come creare i soprammobili di queste
pagine. Ma, prima di fare il… primo passo, vi sveliamo un segreto:
meglio usare oggetti (piatti e vasi per l’appunto) che poi si lasciano
facilmente sfilare dalla cartapesta, una volta incollata. Ossia, evitate
forme eccessivamente sinuose (ad esempio, un bottiglia con tante
volute). Per il “come si fa” di questa pagina, abbiamo usato un vaso di
vetro, sfruttandone la base per creare un portamatite. E ora, se volete
seguirci, ecco passo per passo come muoversi…
1.
Isolate il vaso
con della pellicola
trasparente (per
consentirvi poi di sfilare
l’oggetto con facilità: se
volete renderlo ancora
più “isolato”, potete
spalmarlo con del
sapone liquido o della vaselina, prima
di avvolgerlo con la pellicola).
2. Girate il vaso sottosopra, per
poter lavorare partendo dal fondo.
Strap­pate a mano un pezzo di carta
(le forbici lasciano segni troppo netti e
visibili) di 3-4 cm più largo del fondo,
e appoggiatelo su quest’ultimo,
piegando la carta in eccesso.
3. Ora che ha preso forma,
spalmate nella parte interna della
carta uno strato generoso di colla vinilica.
4. Incolla­tela al fondo del vaso, facendo
attenzione che aderisca bene
al bordo.
5. Poi, sempre a partire dal
fondo, incollate altri pez­zetti
di carta, premendoli a uno a
uno con le dita, ricoprendo
la parte di vaso che interessa
per ottenere il portamatite.
6. Quando la carta sarà
completamente incollata
e asciutta, sfilate il vaso: la
cartapesta verrà via con la
pellicola, che a sua volta verrà facilmente via
dall’oggetto finale.
7. Proteggete il portamatite, internamente
ed esternamente, con una mano di vernice di
finitura lucida oppure opaca.
79
La pesca è stata generosa e ci ha regalato emozioni
indimenticabili e piatti irresistibili… Eccolo il bottino del
nostro amico pescatore (non lo conoscete? E dov’è il problema?
Nessuno vieta di cercare un bottino identico fra i banchi
del pescivendolo). Ve lo mostriamo ancora intatto prima che
si trasformi nel suo pranzo più che meritato!
tutti i
80
a
t
o
tr
sapori della
cucina
a
t
o
r
t
lla
i sa
e
d
op ri
Italianissima (e allora
si chiama “fario”),
o americana ma
con “domicilio”
ormai fisso nelle
nostre acque dolci
(chiamatela allora
“iridea”). È la trota
e, forse, così come
l’abbiamo cucinata,
non l’avete mai
vista o “conosciuta”...
A
ll’anagrafe scoprirete che di
nome fa “Salmo trutta”, che
vive solo in acque dolci e cristalline, che è meglio conosciuta come “fario” e che ha
una lontana parente marina
“domiciliata” a sua volta nelle acque delle coste nordiche
europee (ed è allora la “Salmo
trutta trutta”, che migra nelle
acque dolci solo per deporre
le uova). Insomma, è la trota,
guizzante signora delle “chiare
fresche acque” di montagna,
preda ambita dei pescatori
di ogni tempo ed età... Tempi
come quelli “magri”, quando la
dispensa era povera e allora,
con canne spesso improvvisate, i nostri vecchi andavano a
“caccia” di un boccone che sfamasse l’intera famiglia (quasi
sempre fritto nello strutto) e
che accompagnasse quella
polenta altrimenti “sorda”. Lo
facevano sovente di frodo...
ma non perché erano disonesti, bensì perché i poveri un
tempo erano davvero poveri
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di trota
Ingredienti per 4 persone • 2
patate grandi a pasta bianca • 2
trote fario (circa 500 g in tutto)
• 200 g di ricotta romana • 200
g di panna da cucina • 4 uova
intere freschissime • 50 g di
burro, sale e pepe nero.
Preparazione Preriscaldate il
forno a 180°, inserendovi anche
una teglia con dell’acqua (servirà per cuocere gli sformatini a
bagnomaria).
Eviscerate le trote, togliete la
testa, lavatele bene e lessatele
per 10 minuti in acqua salata.
In una ciotola mettete la ricotta
e lavoratela con la panna, aggiungete le uova e amalgamate
con una frusta. Quando le trote
sono cotte, spellatele, togliete le
spine e riducetele a pezzetti: aggiungetele alla farcitura. Tritate
il tutto con un frullino ad immersione. Lavate le patate, ma non
sbucciatele, e affettatele sottili.
Imburrate quattro stampi da
forno, rivestiteli con le fettine di
patata, versatevi sopra la crema
di trota e cuocete gli sformatini
in forno a bagnomaria per 50
minuti. Una volta cotti, togliete
gli stampi dal forno e lasciateli
raffreddare per qualche minuto
prima di girarli.
Volendo arricchire il piatto, potete friggere alcune fettine sottili di patata e disporle sul piatto
di portata, mettendovi sopra lo
sformato.
Nello sformato con patate,
la trota si nasconde ben benino come
farebbe fra i sassi del suo laghetto…
Proprio come fa nei
ravioli (nella pagina accanto), dove ben si
sposa al re del sottobosco che spesse volte
circonda le sue acque cristalline.
82
e non potevano certo permettersi la licenza, da pagare con
quei soldi di cui erano sempre
sprovvisti.
E forse, proprio perché non
era “sportiva” ma necessaria
all’economia domestica, la
pesca alla trota divenne un’arte da affinare. “Canna lunga e
lenza corta”, diceva qualcuno;
“canna corta e lenza lunga”,
diceva qualcun’altro... E nel
mezzo, frotte di ragazzini (oggi
non più ragazzini e con qualche filo grigio fra i capelli!) che
correvano dall’uno all’altro per
carpire tutti i segreti della pesca alla trota. Quella stessa pesca che nelle mani dei vecchi
riusciva sempre (e il bottino ne
era la riprova), ma in quelle degli allievi... nisba! Ma lasciamo
stare. Oggi, a meno che non
abbiate un appassionato in
casa (o non lo siate voi stessi)
non occorre armarsi di pazienza e astuzia per farsi una trota:
basta fare un salto in pescheria
e scegliere fra “fario”, “iridata” e
“salmonata”. E in cucina avrete
poi solo l’imbarazzo… della ricetta per renderle irresistibili!
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ri anviiofunghi po
co
i ravioli
di trota
Ingredienti per 6 persone
Per i ravioli 300 g di farina
bianca “00” • 4 uova intere • 1
fungo porcino • 300 g di filetti
di trota • 200 g di ricotta • olio
extravergine d’oliva • sale e
pepe.
Per ii sugo 50 g di burro • 1
porcino • prezzemolo • 50 g di
polpa • di trota
Preparazione Preparate la
pasta per i ravioli versando,
su una spianatoia, la farina a
fontana e rompendovi le uova
all’interno; impastate le uova
alla farina finché avrete ot-
tenuto un impasto elastico e
sodo. Lasciate riposare la pasta
sotto uno strofinaccio da cucina per circa 60 minuti prima di
utilizzarla.
Intanto pulite i funghi con un
coltellino e uno strofinaccio da
cucina inumidito, soffriggete il
filetto di trota in olio extravergine d’oliva e privatelo della
pelle e di eventuali spine. Sminuzzate il pesce in una ciotola
e lasciatene metà da parte; per
il sugo, mescolate il rimanente con la ricotta. Intanto, in
padella con un poco di burro,
passate il fungo tagliato a pezzettini; dopo qualche minuto di
cottura sarà pronto per essere
unito agli altri ingredienti della
farcitura; salate e pepate. Con
la macchina per la pasta (o col
matterello) tirate e poi realizzate delle strisce di pasta larghe 8
centimetri e spesse 1 mm: mettete un cucchiaino di farcitura
ogni 3 cm. Tagliate i ravioli con
la rotella e con le dita schiacciateli per far uscire tutta l’aria,
affinché non si aprano durante
la cottura.
Lavate e private il prezzemolo
dei gambi, e tritatelo finemente su di un tagliere con la mezzaluna.
Preparate il sugo per i ravioli
soffriggendo il fungo rimasto
tagliato a lamelle sottili e la polpa di trota avanzata. Cuocete
per qualche minuto, pepate, insaporite con il prezzemolo tritato e spegnete. Intanto scaldate
l’acqua per i ravioli e, quando
bolle, immergetevi i ravioli che
non dovranno cuocere per più
di 5 minuti. Scolate i ravioli e saltateli in padella con il sugo per
circa un minuto prima di servirli.
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con
la zuppetta
di trota
Ingredienti per 4 persone
1 trota iridea da circa 600 g • 2
scalogni di medie dimensioni •
3 zucchine e 1 dado vegetale
• 3 spicchi d’aglio e 50 g
di burro • sale e pepe nero
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macinato fresco • parmigiano
grattugiato e aglio • fette di
pane casereccio
Preparazione Preriscaldate
il forno a 220°. Eviscerate la
trota, privatela della testa, sfilettatela e spellatela: tagliate
metà della polpa a tocchetti e
metà a filetti lunghi e stretti. In
una casseruola, soffriggete nel
burro gli scalogni tritati. Quan-
do sono morbidi e dorati, unite le zucchine a piccoli pezzi e i
tocchetti di trota; fateli rosolare per qualche minuto e poi aggiungete 1 litro scarso di brodo
di dado (potete aggiungere
anche 100 g di panna se volete
una zuppa più densa). Salate e
cuocete fin quando le zucchine
saranno cotte. Intanto passate
sul pane uno spicchio d’aglio,
sistematevi i filetti di trota e
cospargete di parmigiano grattugiato. Bagnate una teglia di
olio, mettetevi sopra i crostini
e infornate per 10 minuti. Al
momento di servire accompagnate la zuppetta di trota con
i crostini di pane, che possono
essere adagiati nella zuppa o
serviti a parte. Spolverizzate
con altro parmigiano e servite.
C’è trota
e trota
Nostrana,
americana e rosea
Come distinguere fra “fario”, “iridea”
e “salmonata”? Fra le prime due e la
terza... è questione di alimentazione,
fra le prime due è questione di “pelle”.
La fario (e se qualche pescatore non
è d’accordo... se la prenda con le
enciclopedie!) ha un profilo affusolato,
con dorso color oliva o nerastro che
sui fianchi tende a diventare argenteo
e poi, scendendo verso il ventre,
giallognolo o biancastro; tipiche sono anche le macchiette che rivestono dorso e parte alta
dei fianchi (dove sono nerastre per divenire poi rosse con alone chiaro). L’iridea (o arcobaleno, di provenienza nordamericana e
introdotta nelle nostre acque), invece, è riconoscibile per la banda longitudinale, di un bel rosa cangiante, presente sui fianchi. E la
salmonata? Può essere l’una o l’altra... a patto che si sia nutrita di crostacei (o farine di essi, come accade negli allevamenti), che ne
colorano così la carne facendola diventare rosa e pregiata. Fario, iridata o salmonata che sia, comunque, la trota è versatile, con
carni delicate e tenerissime. Tutti la conoscono grigliata, o fritta o affumicata, ma una trota ripiena d’uva passa e frutta secca, cotta
a fiamma allegra per rendere la pelle croccante, mescolata ai dolci sapori della frutta... ecco se non la conoscete ancora, questa è
l’occasione giusta per provarla. E se l’uvetta vi sembra azzardata, che cosa ne pensate di una zuppetta con crostini profumati di aglio?
Ovviamente, i suggerimenti non finiscono qui: se vi proponessimo uno sformato di trota, o dei ravioli con trota e funghi?
Per convincere anche i più scettici, che la trota sa farsi delizia creativa,
basta proporre loro la zuppetta con crescione e crostini
al formaggio (nella pagina a sinistra). Ma c’è dell’altro...
e sono le trote farcite con uvetta e pinoli.
le trruotttearispeicecnae
di uvetta e f
le trote
ripiene
di uvetta
Ingredienti per 4 persone
4 trote iridee di circa 300
g ciascuna • 50 g di uvetta
sultanina • 100 g tra nocciole
e mandorle • 50 g di
grissini schiacciati • 50 g di
parmigiano grattato • 2 uova
e 50 g di burro • sale e pepe
bianco o nero
Preparazione
Mettete a
bagno l’uvetta nell’acqua tiepida, eviscerate le trote, praticando un taglio sulla pancia
non molto grande, affinché
la farcitura non possa uscire.
Lavatele bene e asciugatele.
Intanto, in un mortaio, schiacciate le mandorle e le nocciole,
unite i grissini e amalgamate
gli ingredienti. In una ciotola, sbattete le uova unendo la
frutta secca, l’uvetta, i grissini e
il parmigiano. Mescolate bene,
salate e pepate. Aiutandovi
con un cucchiaino inserite nella pancia della trota qualche
cucchiaiata di farcia, schiacciandola bene per adattarla
alla carne. Con della rafia da
cucina legate il pesce affinché
durante la cottura la pancia
non si apra. In una capace padella antiaderente, sciogliete il
burro e rosolatevi le trote inizialmente a fiamma vivace per
rosolare la pelle, poi a fiamma
moderata: saranno sufficienti circa 5 minuti per parte per
un’ottima cottura. Salate e pepate a piacere e servite con un
contorno di zucchine affettate
sottili e saltate in padella con
olio, uvette e pinoli.
85
La mela è una vera panacea, per le sue vantate proprietà terapeutiche
enella farmacopea popolare ma nell’alimentazione quotidiana
è un cibo che non può mancare sulle nostre tavole, ora rosso e succoso,
ora giallo oro. Dolce e profumata, siè radicata nell’immaginario
popolare attraverso miti e leggende che l’hanno resa celebre.
perfetto
il frutto
Nonostante la Bibbia non faccia riferimento a nessun frutto
specifico, fu proprio attraverso una mela che il serpente
sedusse Eva nell’Eden portandola alla perdizione, e sempre
una mela creò scompiglio nell’Olimpo quando Paride si
trovò costretto a scegliere la bella fra le belle in cambio
dell’affascinante Elena di Troia. Questo frutto è spesso stato
associato alla passione e alla seduzione, alla bellezza e al
fascino, così sono molte le ricette di bellezza che
ruotano attorno a questo frutto conturbante,
ma la mela ha un cuore generoso che
trascende leggende e lusinghe di
Venere. Cibo prelibato e versatile, rientra
nell’alimentazione mediterranea anche
per le sue salutari proprietà, che lo
rendono “magico” a tutti gli
effetti.
86
Pene d’amor perdute
Una mela al giorno, recita un noto proverbio, toglie il
medico di torno. Saggezza popolare! Pochi invece sanno
che nella magia la mela si usa anche a scopo curativo.
Tagliate una bella mela rossa in tre spicchi, strofinateli
sulla parte dolorante e seppelliteli in un giardino. Eseguite
questo piccolo rituale durante la fase di luna calante e i
vostri dolori spariranno miracolosamente. La stessa pratica
è valida per curare le ferite d’amore, basta strofinare
gli spicchi sul petto e nel giro di una settimana il
vostro ex non sarà nemmeno un ricordo. Non
esagerate però a strofinarvi, altrimenti il
ricordo tornerà a bruciarvi… sul petto
naturalmente.
Mele cotte al vino
Ecco una ricetta speciale per ottenere delle squisite mele
cotte, più saporite e gustose, ma nel contempo leggere
e digeribili. Ingredienti per 6 persone: un chilo di mele
renette, 100 gr di zucchero, un bicchiere di vino, una noce di
burro, acqua e succo di limone q.b.
Preparazione: Sbucciate e pulite le mele, tagliatele a fette e
immergetele velocemente in un po’ d’acqua e limone. Tagliatele in fettine ancora più sottili e fate cuocere mescolando insieme al burro, allo zucchero e al vino. Servite calde.
Mele alla ricotta
Gli amanti dei dolci si faranno piacevolmente conquistare da
questa ricetta che unisce il sapore dolceaspro delle mele a
quello caldo degli amaretti e al morbido gusto della ricotta.
Ingredienti: 8 mele renette, 150 gr di ricotta, 100 gr. di zucchero, 50 gr di mandorle tostate, 50 gr di cioccolato fondente,
1 tuorlo d’uovo, 8 amaretti, un bicchierino di Marsala
Preparazione: dopo avere lavato e asciugato le mele, togliete
il torsolo e parte della polpa. Unite la ricotta, il tuorlo,
le mandorle tritate, il cioccolato grattugiato, gli
amaretti sbriciolati, lo zucchero e mescolate.
Aggiungete il Marsala, mescolate ancora e
farcite le mele. Fate dei taglietti sulla buccia
e cuocete al forno a fuoco moderato fino a
quando vedrete la buccia morbida.
Capelli
splendenti
Volete dare un po’ di tono alle vostre chiome?
Approfittate di questa antica ricetta della nonna,
ricostituente e balsamica, per restituire ai vostri capelli
vigore e luminosità, rendendoli forti e sani. Grattugiate
2 mele, unite 2 gocce d’olio d’oliva, mescolate e mettete
sui capelli avvolgendoli in un asciugamano per 2/3 ore.
Quindi lavate regolarmente. Già dalle prime applicazioni
noterete i fantastici risultati.
Mela ai Raggi X
Ricca di fibre e minerali quali calcio, fosforo e potassio, vanta una consistente presenza di vitamina C che varia a seconda della qualità della
mela. Ed è grazie alle proprietà antinfettive di questa vitamina che il
frutto diventa prezioso negli stati infiammatori e influenzali.
Vitamina C
8-9 mg
73 mg
Vitamina A
Vitamina E
70-78 mg
Vitamina B9 4 mg
Potassio
150-160 mg
Sodio
35-55 mg
Calcio
8,75-9,53 mg
Magnesio
6,50-7,20 mg
Ferro
0,10-0.20 mg
Fosforo
8,80-9,55 mg
Selenium 4.7 mg
borse sotto gli occhi?
Da sempre la mela è stata associata alla seduzione e al fascino, ecco una ricetta a base di mele per dare splendore
al vostro incarnato, magari dopo una notte brava o una
giornata troppo pesante. Prendete una
mela, tagliatela a fettine e mettetela sul fuoco con poca acqua. Fate
bollire, e dopo averla passata
al setaccio aggiungete poche
gocce di limone e applicatela
sotto gli occhi, gli inestetismi delle borse e le occhiaie
spariranno miracolosamente restituendo al vostro viso
la luminosità perduta. Ma le
applicazioni in campo estetico
della mela non si esuriscono qui,
infatti il succo può essere utilizzato tranquillamente come dentifricio,
donando al vostro sorriso denti splendenti e alito fresco.
me!
Al cuor si comanda… ecco
sempre? Il
i per
Volete che il vostro matrimonio dur
fate mai mann
No
melo è simbolo di immortalità.
frutta, delle belcare, nella cesta in cui tenete la
al centrotavola,
le mele rosse. Oltre a dare colore
itive vibrazioni
secondo la magia attireranno pos
rapporto e favod’amore, dando solidità al vostro
rendo armonia, intesa e passione.
Frittelle di mela
Per la gioia dei piccoli… di tutte le età, lasciatevi tentare dalle
frittelle di mele, ideali come merenda e adatte a dare un tono
salutare a qualsiasi festa.
Ingredienti per 6 persone: 6 mele renette, 2 cucchiai di
zucchero, un bicchierino di Rum, un limone, acqua, olio e farina q.b.
Preparazione: sbucciate le mele, eliminate il torsolo, tagliatele trasversalmente “a ciambelline”, spargete lo
zucchero, innaffiate con il Rum e
grattateci sopra leggermente un
po’ di scorza di limone. Mescolatele di tanto in tanto per un’ora
mentre preparate una pastella
con acqua e farina. Immergete la mela nella pastella e mettete
sul fuoco una pentola con dell’olio.
Quando è caldo, dopo averle fatte sgocciolare, fate friggere le ciambelle di mela.
Una volta di colore dorato, sono pronte.
87
Qui a lato un kimono da cerimonia in seta del 1950 con motivi
ad onda ricamati e dipinti a mano (600 euro).
Nella pagina accanto dall’alto:
in ferro, argento, rame ed ottone ed una statua lignea
rappresentante una Kanzeon Bosatsu (Avalokithesvara) XVI sec;
un importante elmo jingasa del XVI sec;
Alessandro Romolo Tempera nella sua casa-atelier in Lomellina (PV),
insieme al dobermann Sergio;
uno scorcio del salone dove il padrone di casa riceve i visitatori
e a destra.
Studioso d’arte e cultura
giapponese antica,
antiquario,scenografo,
collezionista,.
L’eclettico personaggio
ci raccontera' di storie
antiche, di kimono,
katana e di un’arte
dai forti simboli rituali.
Senza dimenticare
qualche prezioso consiglio
per non correre rischi
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Lomellina (Pv) - ce
collezioni
Suggestioni
Orientali
A
ncora una vol ta l’incontro
fortunato è arrivato grazie a
un mercatino. Quel mercoledì,
a Genova (in Galleria Mazzini),
mentre andavamo a spasso
alla ricerca di giovani antiquari talentuosi da presentarvi,
ci siamo trovati d’un tratto
immarsi nell’antico Giappone. Un paio di bambole Hina
Ningyou, un delizioso dipinto
su rotolo a inchiostro su seta,
antichi testi a stampa xilografica su carta giapponese ed uno
splendido kimono decorato
con motivi ad onda,crisantemi
e foglie d’acero… “ Si tratta
di un kimono di tipo furisode,
realizzato a mano in finissima seta pesante e risalente.
Le collezioni? Spesso si comincia da una semplice teiera, o dai vasi per l’arte
dell’ikebana agli anni ’20.
Si è presentato così Alessandro Romolo Tempera (che ci
racconta della sua grande passione per i kimono nell’ultima
pagina di questo servizio). Lui,
scenografo, antiquario, e studioso di arte e cultura giapponese antica, da anni è anche
un collezionista d’arte orientale, una passione che lo con-
89
In alto dipinto su seta raffigurante Kanzeon
Bosatsu e fiori di loto datato 1568; a destra
elmo jingasa da parata, XVIII-XIX sec. in legno
laccato e decorato con foglia d’oro (800 euro);
al centro tazze in legno laccato XIX sec. (400
euro la coppia).
duce spesso negli angoli più remoti
del Giappone alla ricerca di pezzi da
proporre ai suoi clienti. Così, dopo il
nostro incontro genovese, ci è venuta la voglia di approfondire. Detto,
fatto: una telefonata per accordarci
su giorno e ora e Alessandro ci da
appuntamento nella sua casa-atelier
nel cuore della Lomellina, in quella
campagna ritagliata tra Milano e Pavia. Non una casa qualunque, ma un
palazzetto in mattoni rossi di chiara
origine medioevale : per l’esattezza
trattasi di ciò che rimane del mastio
del fortilizio del XI sec. poi rimaneggiato nel XV sec. e infine trasformato in monastero tra il XVI e XVII sec.
Ed è qui che il
giovane antiquario milanese, dopo le
ristrutturazione del caso,
ha stabilito la
sua abitazione – bottega.
Nel senso che
se deciderete
di incontrarlo,
lui vi riceverà
(come ha fatto con noi ) in una
sala al primo piano, dove vi accomoderete su divanetti Luigi XV,
sorseggerete una tazza di buon tè
mentre Alessandro vi racconterà
(illustrandovela nei preziosi dettagli di ferro laccato, cuoio e seta) di
quell’armatura yoroi e del tempo
in cui i samurai la indossavano per
proteggersi
nelle battaglie. Scoprire
lo splendore
dell’arte
antica giapponese tra
le spesse mura di un
palazzotto lombardo crea un curioso
effetto spazio tempo, in un melting
pot di culture antiche che si rimescolano fra loro. Capita così che un antico portone interno del ‘700 faccia da
ideale quinta ad una statua di grandi
dimensioni che raffigura un Fudo Myo
ossia il terrifico guardiano della dottrina buddista, una scultura lignea che Alessandro ha
trovato nel magazzino di un
tempio sconsacrato vicino alla
città di Kyoto: “Si tratta di un
guardiano armato e dall’aria
intimidatoria perché serviva ad allontanare gli spiriti
maligni dai templi buddisti”.
Innamorarsi del Giappone
Gruppo di armi, dall’alto verso il basso:
Sodegarami ossia un arpione da guerra
usato per catturare e disarcionare;
o-miai-yari ( punta di lancia lunga
70 cm.); katana e wakizashi…vari
periodi, prezzi a partire da 700,00 euro
90
(e della sua
arte) è facile,
come è facile iniziare a
collezionare
gli splendidi manufatti
provenienti
da questo remoto paese.
Ma c’è qualche regola da
seguire per non incorrere in spiacevoli inconvenienti. Alessandro mette in guardia
dai falsi: “ Ce ne sono molti, soprattutto
provenienti dalla Cina, tutti oggetti e mobili non più vecchi di qualche anno ma
che possono ingannare”. Quanto al “dove
cercare” sui mercatini
dell’antiquariato non si
trova quasi nulla: meglio manifestazioni di
un certo rilievo come il
“Mercante in Fiera” di
Parma che è la grande
rassegna antiquariale
italiana e che si svolge due volte all’anno.
Vanno bene anche le
aste,specie in Francia,
Inghilterra e negli USA
dove si possono trovare
numerosi pezzi. Infine,
vi capitasse di fare un viaggio in Giappone, le città più grandi, normalmente hanno un quartiere dedicato alle botteghe
antiquarie dove ci si può letteralmente
immergere nella storia. La casa-atelier di
Alessandro Romolo Tempera ospita naturalmente anche le famose katana (ne
avrete certamente sentito parlare…), le
lame che racchiudono nel loro splendore i più antichi segreti dei mastri spadai
giapponesi, che raggiunsero livelli eccelsi
nella conoscenza e nella lavorazione dei
metalli. Stringere una katana tra le mani
(ma senza toccarne la lama, per non
lasciare impronte….) è già di per se
un’emozione. E la loro storia non è
meno affascinante….In Giappone la
spada non era un semplice strumento di offesa/difesa ma il mezzo per
raggiungere la perfezione, dove la
scherma da sempre può essere vissuta come esercizio anche mistico. Con
Alessandro chiacchieriamo a lungo
di queste straordinarie armi e ne vengono fuori molte curiosità. La katana
era contemporaneamente l’emblema
di una classe nonchè un’opera d’arte.
Nel paese del Sol Levante la fabbricazione di una lama era considerata
un’operazione sacra. Il mastro spadaio sceglieva con cura il giorno propizio
formidabile linea di tempera. Un ultimo consiglio: se acquistate una katana in Giappone attenzione, perché se
non accompagnata dagli appositi documenti, potrebbero confiscarvela in
aeroporto al momento della partenza.
A sinistra, staffe da Daimyo (signore
feudale), in ferro laccato e ricoperto
di madreperla XVII sec. (1.500 euro);
più in basso due di cinque piatti in
legno laccato del XIX sec. (1.000,00
euro); sotto due piccoli bracieri
da incenso in legno laccato, oro e
argento, provenienti dalla collezione
del barone Fujita. Qui sotto, armatura
yoroi completa di baule da trasporto
XVIII sec. (3.000,00 euro).
collezioni
per iniziare l’opera e nei giorni precedenti seguiva un rituale di purificazione del corpo e dello spirito. Mentre
Alessandro ci mostra una katana con
montatura del 1940 con una preziosa
lama di famiglia del XVII sec. (gli ufficiali giapponesi durante la seconda
guerra mondiale amavano portare in
battaglia le lame tramandate di generazione in generazione fin dai tempi
più antichi), emergono altri aneddoti…. Il segreto delle spade giapponesi
sta nella composizione della struttura
della lama, che viene forgiata partendo da un nucleo di due barre d’acciaio sovrapposte che vengono battute insieme e ripiegate per essere
nuovamente ribattute fino a
creare all’incirca un milione di
strati, ciò fa si che si abbia una
lama estremamente flessibile, resistente e micidiale grazie ad una
91
92
Nella pagina accanto: sopra, kimono
da bambino in seta imbottita (300 euro);
kimono uchikake da matrimonio (1939 –
1.000,00 euro); piatto in ceramica Imari, XIX
sec. diametro 46 cm.
In questa pagina: kimono da teatro kabuki
in seta e fili d’oro datato XVIII sec.
Sotto, coppia di vasi in bronzo – fusione
a cera persa con dragoni in rilievo, XVI sec.
(2.500,00 euro la coppia).
L’arte del kimono
Se i kimono vi affascinano, chiedete ad Alessandro di mostrarvi la sua collezione. E di raccontarvi la storia di
questo straordinario indumento... “Il Giappone vanta una lunga tradizione nella tessitura e filatura della seta
locale, tradizione che ha prodotto alcuni fra i più splendidi tessuti di tutto il mondo. Sfortunatamente oggi è possibile ammirare solo gli abiti degli ultimi quattro secoli, i più antichi dei quali risalgono al periodo Muromachi.
Prima dell’occidentalizzazione, il kimono era l’abito giapponese tradizionale. Si tratta di una semplicissima
tunica a forma di T, ricavata da un unico pezzo di stoffa rettangolare. Durante i mesi invernali si indossavano
due indumenti sovrapposti, una giacca e un kimono, confezionati secondo il taglio tradizionale, semplice e pratico. Le pezze di tessuto avevano misure standard in modo da poter vestire sia gli uomini che i ragazzi grazie a
qualche piccolo aggiustamento e senza inutili sprechi di stoffa. Una cintura (obi) intorno ai fianchi consentiva
di mantenere fermo il kimono. Le tasche delle maniche? Ampie e fluttuanti permettevano di portare con sè
piccoli oggetti d’uso quotidiano”. Belli e Pratici...
93
come si fa!
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il plaid di pag 13
gli oggetti di pag17
Occorrente
Un rettangolo di cm 153x140 e uno di cm 153x65 di
fodera di raso bordeaux • due strisce di cm 153x15
e due di cm 205x15 di velluto bordeaux • un rettangolo di cm 153x140 e uno di cm 153x65 di tela bianca
• avanzi di velluto, panno, pile e lana stampata nei
toni del beige, del marrone e nero (cavallo) • avanzi di velluto e di tessuti da arredamento nei toni del
bordeaux e del verde (fondo patchwork) • cotone
Mouli­né DMC (tono su tono o in tinte contrastanti con
il patchwork).
Esecuzione
La coperta misura cm 150x200.
Sovrapponete, diritto contro diritto, i rettangoli di tela bianca;
cucite in modo da ottenere un rettangolo di cm 153x205.
Riportate sugli avanzi la sagoma del cavallo pubblicata sul
foglio allegato; tagliate i diversi tessuti rispettando le indicazioni (toni chiari o scuri), lasc­iando in più 1 cm tutt’attorno per
i ripieghi; uniteli a sottopunto e fissateli a punti nascosti nel
centro della tela bianca.
Imbastite gli altri avanzi in modo da ricoprire la tela (fino a
13 cm dai lati) ripiegando 1 cm sul rove­scio; rifinite con punto croce eseguito a cavallo dei margini con il filo di cotone
Mouliné preso intero, prendendo anche la tela sot­to­stante.
Sovrapponete al patchwork le strisce di velluto in modo da
ottenere una cornice con gli angoli a 45°. Sovrapponete, diritto contro diritto, il rettangolo patchwork a quello di fodera
e cucite tutt’attorno, lasciando aperto un tratto per rivoltare,
da chiudere a sottopunto. Eseguite una cucitura lungo il bordo
interno della cornice di velluto.
94
la credenza di pag 14
Occorrente
Credenza di recupero • pannelli di compensato spesso
5 mm in numero e misura delle antine • acrilici nei
colori bianco, ocra gialla e carminio • nastro di raso
color ciliegia alto cm 1,5 • cartoline e biglietti con
motivi floreali • bustine di semenze • tessuto di cotone fantasia • ovattina in fogli • carta vetrata a grana
fine • pennello piatto medio • pistola sparagraffe •
chiodini • martello.
Esecuzione
Carteggiate e dipingete la credenza con un panno molto
chiaro (bianco + una punta di ocra gialla). Con il carminio
colorate i bordi frontali dei ripiani e i pomelli delle antine.
Rivestite i pannelli di ovattina e fissatela con la pistola
sparagraffe sul retro. Ritagliate il tessuto in misura
del pannello, lasciando un margine per il risvolto, e
sovrapponetelo all’ovattina. Fissatelo allo stesso modo sul
retro dei pannelli.
Tagliate dal nastro dei pezzi in misura e disponeteli a rombi
regolari sopra il tessuto: applicate prima i pezzi paralleli, a
distanza di cm 10. Fissatene le estremità con la sparagraffe
sul retro dei pannelli. Inchiodate infine ciascun pannello alla
credenza, piantando un chiodino per ogni angolo dell’interno
delle ante. Riavvitate i pomelli sulle ante imbottite. Infilate le
decorazioni sotto la “grata” di nastri.
la calza di pag 17
Occorrente
Gruccia in legno • vassoi da pasticceria in cartone
• scatole in cartone (portascarpe o camicie) • gesso
acrilico per Belle Arti • carta di riso decorata in fogli
o tovaglioli • colla da découpage • vernici di finitura
lucida e satinata all’acqua • pennelli sintetici piatti
medi e grandi (per incollare e rifinire) • pennello
piatto medio (per gesso) • forbici • carta vetrata a
grana fine. Per il sottovaso: Sottovaso in
biscotto ceramico rosso (terracotta) • tovagliolo di riso
decorato • Patio Paint trasparente • pasta cangiante
Rub’n Buff color ametista • flatting gel lucido;
pennello sintetico piatto grande (per incollare) •
pennellessa piatta (per flatting) • straccio.
Esecuzione
Preparate il fondo degli oggetti, passando una mano di gesso acrilico; lasciate asciugare e, se necessario, carteggiate
leggermente per ottenere una superficie perfettamente
liscia. Posizionate la carta di riso (tovagliolo, per il vassoio
piccolo e la gruccia, o in foglio, per le scatole e il vassoio con
le stelle) sull’oggetto preparato e incollatela stendendo
abbondantemente la colla da découpage con il pennello
sintetico. Ritagliate le eccedenze, piegatele e incollatele sul
retro. Per le scatole, procedete rivestendo una faccia per volta.
Lasciate asciugare per almeno tre ore. Rifinite con due mani di
vernice all’acqua lucida (gruccia e vassoi) o satinata (scatole),
lasciando asciugare perfettamente tra la prima e la seconda
mano (6-8 ore circa).
Per il sottovaso:
Pulite accuratamente il sottovaso con uno straccio umido
e lasciatelo asciugare. Posizionate quindi il tovagliolo di
riso prescelto centrandolo accuratamente. Per incollarlo,
passate sul tovagliolo il pennello intinto abbondantemente nel Patio Paint partendo dal centro verso l’esterno;
spianate subito eventuali grinze con il pennello o con la
punta delle dita. Lasciate asciugare per circa dieci minuti;
poi, tagliuzzate l’eccedenza del tovagliolo lungo la circonferenza; incollatela lungo il bordo e rivoltatela sul retro incollandola con abbondante Patio Paint. Lasciate asciugare
completamente. Rifinite il piatto con due mani di flatting
gel lucido lasciando asciugare perfettamente tra la prima
e la seconda (una notte).Infine, spremete un poco di pasta
Rub ‘N Buff sullo straccio e stendetela lungo il bordo del
sottovaso. Ripetete se necessario.
La cucina
sorprendente
pag.18-23
le posate e la tazza
di pag18-19
Occorrente
Rete da conigliera alta circa m 1 • filo di ferro robusto
• carta di giornale e colla vinilica in abbondanza •
carta corrugata Stamperia by Box di qualsiasi colore
• gesso acrilico; vernice a spruzzo grigio metallizzato
• acrilici Acrylic Studio Pébéo nei colori: bianco, giallo
cadmio medio, ocra gialla, verde di Hooker, viola
d’oriente • pennellessa media • pennelli tondi e
piatti piccoli e medi • pinza • tronchesino • guanti •
carta grafitata e matita • cotone • cera invecchiante •
vernice di finitura lucida.
Esecuzione
Le posate sono state realizzate con un’armatura di rete da conigliera, fissata a un “telaio”di filo di ferro robusto, e poi ricoperte
con la cartapesta; la tazza è stata realizzata con la rete sagomata su un grande vaso in plastica e quindi ricoperta anch’essa
di cartapesta.
Per le posate: tagliate il filo di ferro con il tronchesino, in
misura di quanto grande vorrete la forma-base della vostra
posata e realizzate il telaio come da foto 1.
grafitata e matita, riportate le sagome - allegate - dei decori
della tazza e dipingeteli. Rifinite le posate con cera invecchiante stesa con uno straccio e la tazza con vernice di finitura.
Srotolate un’abbondante porzione di rete da conigliera, in
modo che possiate stendervi al centro il telaio di filo di ferro,
e ritagliatela con la pinza seguendo la sagoma
del telaio ma lasciando
un’abbondanza di circa 8
cm come da foto 2. Con
le mani, modellate la
rete da conigliera intorno
al telaio (foto 3) così da
realizzare l’armatura di
ogni posata.
Per la tazza, invece,
sagomate la rete da conigliera direttamente su
un grande vaso di plastica
che farà da “stampo”e poi,
aiutandovi con la
pinza, realizzate
il manico che
fisserete alla tazza con del filo di
ferro. Realizzata
l’intelaiatura
(foto 4), passate
alla fase di ricopertura (spiegazioni valide sia per le posate che per la tazza).
Procuratevi parecchi fogli di carta di giornale, immergeteli in
una catino e, una volta che siano bene inumiditi, stendeteli
sull’intelaiatura di rete facendo in modo che aderiscano bene
(specie sulle parti
più spesse e sugli
angoli). A questo
punto, stendetevi una mano
di colla vinilica
(foto 5). Ricoprite le vostre
realizzazioni procedendo a strati e
stendendo un’abbondante mano di colla vinilica tra uno strato
e l’altro. Una volta steso uno strato, aspettate che asciughi prima di passare al successivo. Per velocizzare il lavoro, dopo due
strati di giornale, rivestite con uno strato di carta corrugata
strappata in grossi pezzi. Quindi, una volta asciutta, applicate
altri due strati di carta di
giornale. Dopo
aver ricoperto
completamente
ciascuna realizzazione (foto
6), fate asciugare
completamente
e, stendete una mano di gesso acrilico; quindi, a completa
asciugatura, procedete con la colorazione. Per quanto riguarda le posate, basterà spruzzarle di grigio metallizzato con una
bomboletta di colore per carrozzeria. Per la tazza, invece, stendete un fondo di acrilico bianco e, ad asciugatura avvenuta, dipingete i bordini della tazza con l’acrilico oro. Quindi, con carta
gli oggetti di pag17
Occorrente
La caffettiera montata misura, in altezza, cm 175 e in
larghezza cm 170 circa.
Per il coperchio. Pannelli in multistrato di abete spessi cm 1,5, tagliati a triangolo isoscele: ne servono 4 di
cm 41x53 per la parte superiore del coperchio e 1 di
cm 52x96 per il supporto del coperchio • 1 pannello di
multistrato di abete spesso cm 1,5 tagliato a semicerchio di cm 41 (diametro) per la sommità del pomello •
1 listello di compensato tagliato a semicerchio spesso
cm 1,5, largo cm 15 e lungo in misura del pannello
precedente per base del pomello • 1 pannello di compensato spesso mm 3 di cm 65x19 per il bordo del pomello • pannellini di compensato spessi cm 1,5, di cm
16x11 per gli spessori interni al pomello.
Per la parte superiore della caffettiera. Pannelli in
multistrato di abete spessi cm 1, tagliati a trapezio:
ne occorrono 2 di cm 29x41x80 per i pannelli anteriori
laterali (per farli aderire meglio gli uni agli altri, tagliateli in modo che il lati verticali abbiano un’angolazione di circa 30°, lo stesso vale anche per i pannelli
anteriori della parte inferiore della caffettiera), 2 di
cm 32x41x80 per i pannelli anteriori centrali e 1 di
cm 76x78x100 per il fondale • pannelli di multistrato
di abete spessi cm 1,5 e di cm 120x80 da cui ricavare la sommità e la base della parte superiore della
caffettiera (sulle quali si fisseranno, rispettivamente, il coperchio e la parte centrale della caffettiera)
• pannello di multistrato di abete spesso cm 1 e di
cm 120x80 da cui ricavare il manico della caffettiera
• 1 pannello di multistrato di abete, spesso cm 1 e di
cm 50x80 da cui ricavare i due spessori a rinforzo del
manico • pannelli di compensato spesso cm 1 tagliati
a triangolo, e precisamente 1 di cm 30x45x55 per il
beccuccio, e 1 di cm 42x14 invece per il sostegno del
beccuccio.
Per la parte centrale della caffettiera. Pannelli di
compensato spessi cm 1,5, da cui poter ricavare 10
semicerchi di cm 112x5.
Per la parte inferiore della caffettiera. Pannelli in
multistrato di abete spessi cm 1,5 tagliati a trapezio:
ne servono 1 di cm 72x75x100 per il fondale, 2 di cm
95
30x40x78 per i pannelli anteriori laterali e 2 di cm
33x40x78 per i pannelli anteriori centrali • pannelli di
multistrato di abete spessi cm 1,5 e di cm 120x80 da
cui ricavare la sommità e la base della parte inferiore
della caffettiera (sulle quali si fisseranno, rispettivamente, la parte superiore della caffettiera e i piedini)
• quadratini in multistrato di abate spessi cm 1 e di
cm 4x4 per i piedini.
Inoltre: pannelli di multistrato di abete (procuratevene 3 spessi cm 1, larghi circa cm 30 e lunghe a
misura della larghezza della parte interna, superiore
e inferiore della caffettiera, ovvero le mensole) • 6
listelli di multistrato, spessi cm 1 e lunghi a misura
della larghezza delle mensole (per i reggimensole)
• cartone rigido • viti per legno e avvitatore elettrico • trapano elettrico con punta per legno piccola •
seghetto alternativo • colla per legno • morsetti •
chiodini e martello; pomelli per ante a vite • cerniere
metalliche per ante • battenti magnetici per ante •
silicone trasparente; vernici spray nei colori: grigio
metallizzato o argento, nero • gesso acrilico • pennellessa media • pennelli piatti medio e piccolo • carta
vetrata media e fine • bullone piuttosto grande con
dado e relativa chiave • carta grafitata e matita • riga
• mascherina chirurgica e guanti di lattice • taglierino
• giornali vecchi.
Esecuzione
N.B. I passaggi fotografici e i disegni relativi alla costruzione dell’armadio caffettiera li trovate nel foglio
allegato. La “caffettiera” è stata realizzata in due sezioni separate, assemblate alla fine della costruzione. Le due parti della
caffettiera (superiore e inferiore), sono state realizzate assemblando i quattro pannelli laterali anteriori e il fondale posteriore ad altri due pannelli, tagliati a semi-ottagono (disegno
1) che costituiranno la sommità e la base di entrambe. Per
realizzare questi pannelli, ritagliate la sagoma semi-ottagonale che trovate in allegato, fotocopiatela ingrandita a necessità,
riportatela con carta grafitata e matita sul cartoncino rigido e
ritagliatela. In tal modo, tenendo conto delle misure dei vari
pannelli da montare, realizzate una serie di dime, relative alla
base e alla sommità di ciascuna parte della caffettiera, con cui
potrete realizzare la sagoma di ciascun pannello semi-ottagonale (foto 1) e quindi ritagliarlo con il seghetto alternativo.
Realizzati i pannelli a semi-ottagono, procedete a costruire gli
altri elementi della caffettiera.
Per realizzare la parte centrale, con il seghetto alternativo
ritagliate dai relativi pannelli 10 listelli curvi di cm 112x5
(dovranno avere una curvatura tale da poter essere fissati
all’interno dei pannelli semi-ottagonali che faranno da sommità alla parte inferiore della caffettiera e da base alla parte
superiore). Quindi incollate i vari listelli sovrapponendoli tra
loro e bloccateli con dei morsetti affinché la colla faccia presa
(foto 2). Nel frattempo, realizzate il pomello che andrà fissato
in cima al coperchio della caffettiera. Con il seghetto, tagliate
i pannellini che faranno da spessori interni al pomello come
da disegno 2. Poi, con la colla per legno, fissate tali spessori
(distanziati tra loro di circa cm 15) al listello che farà da base
al pomello e quindi, al di sopra di tale piccola struttura, fissate
la sommità del pomello stesso. Per concludere la realizzazione
della struttura del pomello, incollate il pannello di compensato
sottile intorno alla parte tondeggiante, piegandolo lentamente e facendogli assumere la forma curva del bordo del pomello
(ad assemblaggio avvenuto, il pomello assumerà la forma
96
come da foto 3).
Per realizzare il beccuccio della caffettiera, con colla per legno,
martello e chiodini, fissate il pannello triangolare sagomato a
becco al pannello triangolare di supporto (foto 4).
Passate ora a realizzare il coperchio della caffettiera. Con colla
per legno, chiodini e martello, fissate i pannelli triangolari che
formano la parte superiore del coperchio (i quattro triangoli di
cm 41x53) al pannello che farà da supporto, come da foto 5.
Per realizzare il manico della caffettiera, fotocopiate, ingrandita a necessità, la sagoma che trovate in allegato e, con carta
grafitata e matita, riportatela sull’apposito pannello (tenete
presente che il manico avrà un ingombro di cm 48x88), ritagliandola con il seghetto alternativo. Poi, sempre con il seghetto alternativo, ricavate, dall’apposito pannello di multistrato,
gli spessori che serviranno a realizzare lo “snodo” del manico
della caffettiera: un quadrato di cm 14x14 e, dopo averla riportata sul legno con con carta grafitata e matita, la sagoma
(allegata) del tondo che verrà fissato sopra al quadrato. Con il
trapano, forate la parte superiore del manico della caffettiera,
il quadrato e il tondo in modo che i fori corrispondano e quindi fissateli insieme con il bullone grande, il dado e la relativa
chiave per stringerli (foto 6 e 7 e, per una visione dello snodo
completo, foto piccola a pag. 20 del servizio). Tali spessori andranno fissati a circa cm 7 dalla parte iniziale (superiore) del
manico, ossia la parte che andrà fissata, a sua volta, al “corpo”
della caffettiera, come vedremo più avanti. Una volta costruiti
manico, beccuccio, coperchio e pomello, passate al montaggio
della parte superiore della caffettiera. Con colla per legno,
chiodini e martello, assemblate i pannelli laterali superiori
ai pannelli semi-ottagonali, che faranno da sommità e base
all’elemento superiore della caffettiera, quindi, con viti per legno e avvitatore elettrico, fissate alla base della parte superiore
della caffettiera la parte centrale, curva, che avete realizzato in
precedenza (foto 8). Quindi, con avvitatore e viti, provvedete
a montare il manico a una delle estremità laterali superiori della caffettiera, come da foto 9. Per montare il beccuccio (dalla
parte opposta rispetto al manico), dovrete, innanzitutto, fissarlo in posizione per mezzo di morsetti e assemblarlo (con viti per
legno e avvitatore) come da foto 10. Terminate il montaggio
della parte superiore fissando coperchio e pomello alla sommità della caffettiera (foto11 e 12).
Assemblati tutti gli elementi della caffettiera superiore, con
chiodini e martello, procedete a fissare le due mensole interne. Misurate lo spazio all’interno della caffettiera e tracciate a
matita la posizione in cui andranno fissati i listelli che faranno
da reggimensole, quindi fissateli, con chiodini e martello, alle
pareti laterali dell’interno della caffettiera e infine posate le
mensole come da foto 13.
Per realizzare le ante della parte superiore dell’”armadio”, con
matita e riga, tracciate sui pannelli esterni la sagoma di un’anta
(tracciatela a circa cm 8 dai lati del pannello), ritagliatela con il
seghetto alternativo, carteggiatela lungo il segno del taglio e,
con il trapano, fissate ciascun pomello. Montate ciascuna anta
alla caffettiera per mezzo di viti e cerniere; per permettere alle
ante di rimanere chiuse, utilizzate due piccoli magneti, fissati
(con il silicone) in corrispondenza della chiusura di ciascuna
anta (uno sull’anta stessa e l’altro, corrispondente al primo,
fissato al telaio).
Assemblate, con colla per legno, chiodini e martello, il corpo
inferiore della caffettiera fissando i due piani semi-ottagonali
ai pannelli anteriori (foto 14) e, nello spazio interno, montate una mensola come spiegato per le precedenti. Le ante
della parte inferiore della caffettiera si realizzeranno come le
precedenti ma di dimensioni più ridotte, per permettere la realizzazione dei finti cassetti. Per realizzare questi ultimi, basterà
tracciare (matita e riga) la sagoma di ogni cassetto, sagomarli
con il seghetto alternativo, fissare il pomello e quindi incollarli
nello spazio che avrete appena realizzato. Non resterà che
carteggiare tutte le superfici delle due parti della caffettiera
e stendere una mano di gesso acrilico. Ad asciugatura avvenuta, fissate (colla, chiodini e martello) i rispettivi fondali dei
due “armadietti” che costituiscono la caffettiera. (dopo averli
debitamente carteggiati e “gessati”). Assemblate la parte superiore della caffettiera a quella inferiore, con la colla per legno
(l’armadio caffettiera si presenterà come da foto 15). Infine,
ricarteggiate, lisciandola, tutta la caffettiera e, in ambiente
areato (e proteggendovi bocca e naso con una mascherina
chirurgica) verniciatela con la vernice spray: grigio metallizzato
per il “corpo“ e nero per manico e pomello.
i sottopentola di pag21
Occorrente
Pannelli in compensato spessi cm 2, tagliati a disco in
misura della larghezza delle vostre pentole • acrilici
Acrylic Studio Pébéo nei colori: bianco, nero, ocra
rossa e gialla, cyan primario • pennelli tondi medio
e fine e piatti medio e piccolo • carta vetrata media
e fine • gesso acrilico • carta grafitata e matita •
Plastivel.
Esecuzione
Con carta grafitata e matita, riportate la sagoma (allegata: ingranditela a necessità a seconda del diametro che vorrete dare
ai sottopentola) del tappo a corona sui vostri dischi; quindi, con
il seghetto, ritagliateli seguendo il motivo ondulato. Carteggiate per bene ciascun disco di legno sulle facciate e sugli spessori,
compresi gli angoli: le superfici dovranno essere perfettamente lisce. Stendete su tutta la superficie dei dischi una mano di
gesso acrilico e fate asciugare perfettamente. Con carta grafitata e matita, riportate i motivi dei decori allegati (per personalizzare i vostri sottopentola potete ispirarvi ai tappi delle
vostre bibite preferite, a patto che siano del tipo “a corona”).
Quindi, dipingete i vari decori con i colori appropriati: il nostro
tappo “acqua frizzante”, ad esempio, è realizzato con color
panna - ottenuto con il bianco “sporcato” di ocra gialla - e con
l’ocra rossa, mentre la corona del tappo è grigia. L’altro tappo è
invece realizzato in cyan primario schiarito, bianco, ocra gialla
e grigio. Fate asciugare perfettamente i colori e poi stendetevi
una mano di vernice di Plastivel.
le applique di pag22
Occorrente
Canovaccio da cucina quadrettato molto grande, con
asola per poterlo appendere • un quadrato di cm
20x20 circa di tela Aida 42 • per il ricamo, cotone Mouliné DMC in tinta con il canovaccio • indurente per
tessuto; pennello piatto medio • sacchetto di plastica, tipo sportina da supermercato • fogli di giornale •
squadrette metalliche • trapano a punta piccola per
parete con relative viti e tasselli • pinzetta di metallo
• martello e chiodini.
Esecuzione
Esecuzione
Imbastite sull’angolo in basso a sinistra del canovaccio il quadrato di tela Aida e ricamate a punto croce le vostre iniziali,
prendendo insieme entrambi gli strati di tessuto (strofinaccio e
tela Aida). Al termine del ricamo, sfilate la tela Aida filo per filo
con l’aiuto di una pinzetta di metallo. Poi, dopo aver riempito il
sacchetto di fogli di giornale appallottolati, appendetelo a una
certa altezza (andrà benissimo la maniglia di una finestra), appendetevi sopra il canovaccio e sistematelo in modo che il sacchetto gli dia una forma convessa. Spennellatelo di indurente
per tessuto e lasciatelo asciugare per circa 24 ore. Il tessuto si
fisserà nella posizione prescelta e, una volta tolto il sacchetto,
si creerà lo spazio per inserire la vostra applique. Quindi, con
chiodini e martello, appendete il vostro canovaccio-paralume
al di sopra di un’applique (o di una lampada a muro), in modo
che la lampadina si inserisca all’interno dello spazio creato dal
sacchetto che ha fatto da “stampo” (meglio utilizzare una lampada “fredda” per evitare bruciature). Un piccolo suggerimento
per proteggere ulteriormente il paralume: con trapano, tasselli, viti e avvitatore fissate, al di sotto del chiodino a cui appendere il canovaccio, una squadretta. Servirà per tenere la stoffa
distanziata dalla lampada.
il maxi canovaccio e la
presona di pag23
Occorrente
Tessuto per canovaccio grande in misura di quanto
grande vorrete fare il maxi canovaccio • fettuccia
di cotone • due quadrati da cm 82x82 di cotonina a
quadretti bianchi e gialli • due quadrati da cm 72x72
di cotonina in tinta unita gialla • un quadrato da
cm 80x80 di ovattina in fogli • per il ricamo: cotone
Mouliné DMC nei toni del giallo.
Per il canovaccio. Orlate il tessuto lungo i
margini per circa cm 1 e, con la fettuccia di
cotone, realizzate un’asola volante che applicherete in corrispondenza di uno degli angoli
del canovaccio.
Per la “presona”. Sovrapponete diritto
contro diritto i due quadrati di cotonina a
quadretti, cucendo lungo il contorno a cm 1
dal margine (lasciate una piccola apertura
per rovesciare il lavoro). Rivoltate al diritto,
inserite il quadrato di ovattina e terminate la
cucitura con punti nascosti. Ripetete la stessa
operazione (ma questa volta senza l’ovattina) per i quadrati di tessuto giallo; realizzate
(lungo il contorno e lungo le linee mediane)
un giro di punto filza realizzato con il cotone
Mouliné preso a 3 fili. Fissate il quadrato di
tessuto giallo al centro della maxi-presina imbottita e cucite
lungo il margine con punti robusti lasciando aperte le tasche
laterali in modo da poter inserire degli oggetti.
Pregiate rifiniture
pag.18-23
le prese di pag24-27
Occorrente
(per tutti i copriprese)
Copriprese in ottone, plastica e trasparenti in plexiglas (noi abbiamo utilizzato un modello della Biticino con la mascherina removibile) • rame in fiocchi
e fiori pressati (Stamperia by Box) • lamierino da
sbalzo, con apposito piano; piano da taglio e bisturi
(Stamperia by Box) • francobolli • un ritaglio di quotidiano • paillettes • colori per ceramica a freddo Ceramic di Pébéo: bianco, blu, marrone, arancio, rosso e
verde • forbici • nastro adesivo di carta • carta grafitata e matita • pennelli piatto medio e tondi medio e
fine • colla a caldo; velluto color vinaccia e passamaneria in tinta alta cm 1 • avanzi di panno color senape
e marrone chiaro • lana cotta écru e coda di topo in
tinta • nastro di seta rosa alto cm 1 • avanzi di lana
cotta verde • filo da ricamo Mouliné DMC nei colori:
verde 3011, rosa 3712 e 3328.
Per i copriprese metallici: misurate il lato superiore dei
vostri copriprese e ingrandite le sagome che trovate allegate
in modo che non superino questa misura. A matita, ma senza
premere troppo, tracciate una linea retta sul lamierino: sovrapponete le sagome al lamierino in modo che “poggino” su
questa retta, quindi ricalcatele; rimuovete le
sagome e appoggiate
il copripresa sul lamierino. Come si vede nel
disegno 1, ricalcatene
i contorni con la matita
(tenete conto anche
dello spessore) e disegnatevi anche delle linguette tutt’attorno. Appoggiate il lamierino sul piano da taglio e scontornate
il tutto con il bisturi; poi, dove occorre (per il collare del cane
e le ali dell’oca), sbalzate le sagome con la matita; applicate la
mascherina metallica sul copripresa, rivoltate sui lati e sul retro
le linguette fissandole con poca colla a caldo.
Per i copriprese arabescati: con il nastro adesivo di carta,
fissate su ognuno una delle sagome che trovate in allegato,
interponendo la carta grafitata: ricalcate le sagome e successivamente dipingete gli arabeschi con i colori per ceramica
(utilizzate per ogni copripresa uno dei colori indicati nell’occorrente, aggiungendo i riflessi con il bianco).
Per i copriprese “foderati”: appoggiate i copriprese sul tessuto scelto (velluto oppure lana cotta) e segnatene i contorni
tenendo conto degli spessori. Tracciate anche i contorni della
zona dove andrà l’interruttore, rimuovete il copripresa e ritagliate lungo i segni appena tracciati.
Per i copriprese con le applicazioni, riportate le sagome dei vari
pezzi (allegati) sui tessuti (panno o lana cotta), ritagliatele e
applicatele in posizione con qualche goccia di colla a caldo; le
roselline sono ottenute tagliando dei segmenti di nastro rosa,
piegandoli a metà nel senso della lunghezza e avvolgendoli
su se stessi bloccandoli qua e là con punti nascosti. Per i copriprese ricamati, eseguite i fiorellini a punto margherita
e le foglioline a punto
lanciato (i vasetti sono
ritagliati nel panno e appli-
cati con la colla). Una volta terminati tutti i decori, incollate i
tessuti sui relativi copripresa e rifinite i contorni con la passamaneria e la coda di topo.
Punto margherita
Esecuzione
Per i copriprese trasparenti: in questo caso si tratta semplicemente di rimuovere la mascherina dai copriprese e fissare
all’interno elementi sottili quali francobolli, fiori secchi pressati,
strass, ecc., rifilando opportunamente le eccedenze prima di rimontare le mascherine.
punto lanciato
97
Onde e festoni
pag.28-29
grafitata. Ritagliate lungo i segni appena tracciati e ripiegate
i margini verso l’interno di mm 2: fissate le lettere al centro del
rettangolo di cotonina con punti lanciati e completate ricamando intorno alle cifre dei fiorellini a punto margherita.
Scende la neve...
pag.30-31
passanastro • 2 rettangoli di cm 9x7 di tessuto di raso
color bordeaux • cm 50 di bordino di raso alto cm 0,5.
Per il ricamo cotone Mouliné DMC.
Esecuzione
Ricamare, nel centro del bordino “pronto-fatto”, il motivo dello
schema A o B (ingombro ricamo cm 5x13) a cm 6 dal margine
superiore. Foderare, diritto contro diritto, le estremità del bordino con i 2 rettangoli di tessuto bordeaux. Rivoltare sul diritto
e chiudere il lato aperto con punti nascosti. Piegare a metà,
rovescio contro rovescio, il bordino e infilare attraverso i “fori”
2 tratti di nastrino (cm 25 per parte) di raso rosa.
Annodare insieme le abbondanze di nastrino.
i cestini di pag28-29
Occorrente
(per tutti i cesti)
Cesti di paglia di varie forme e misure • cotonina
fantasia e in tinta unita • carta grafitata • matita •
per il ricamo cotone Mouliné DMC.
Esecuzione
Dalla cotonina fantasia, ricavate (tagliate) due strisce lunghe
quanto il perimetro da rivestire e alte a piacere: sovrapponetele
diritto contro diritto. Riportate lungo il margine inferiore, a cm
1 dal bordo, la sagoma degli
smerli, ripetendola per tutta la lunghezza (disegno
1); cucite lungo il margine
sagomato.
Ritagliate il tessuto se­
guendo la cucitura, lasciando un’abbondanza di mm 5
(come si vede nel disegno
2) e praticando in corrispondenza dei punti d’unione
dei piccoli taglietti (per facilitare il rovesciamento del
lavoro). Rivoltate la striscia
“smerlata” al diritto e fissatela al rivestimento interno
del cestino o semplicemente lungo il contorno del cestino con
punti lanciati.
Per il cestino con coperchio: per realizzare il coperchio esterno, tagliate un
rettangolo di tessuto bordeaux a misura del coperchio
(calcolate anche cm 6 di
abbondanza tutt’attorno).
Adagiate il tessuto sulla parte esterna del coperchio, ripiegate l’abbondanza verso l’interno
e fissatela con punti lanciati alla trama del vimini. Misurate ora
il coperchio interno e ritagliate
un rettangolo corrispondente
dalla cotonina chiara: orlate
tutt’attorno di cm 2,5. Per le
iniziali applicate, riportate
le lettere (che trovate in
allegato) su uno
scampolo di cotonina a righe con
l’aiuto della carta
98
il quadro di pag30
Misura cm 75x53.
Occorrente
4 listelli di legno laccato bianco (2 di cm 75x6x2 e 2 di
cm 53x6x2) • un rettangolo di cm 73x51 di cartoncino
robusto • un rettangolo di cm 50x45 di tela Cashel
azzurra • 2 strisce di cm 12x51 di cartoncino Bristol
blu scuro • un foglio di cartoncino Bristol bianco •
taglierino • carta grafitata • matita • colla per tessuti
• colla a caldo • forbici dentellate. Per il ricamo cotone
Mouliné DMC.
Esecuzione
Ricamare nel centro della tela Cashel il motivo dello schema
(ingombro ricamo cm 42x34). Fissare il ricamo nel centro del
rettangolo di cartoncino. Con le forbici dentellate rifinire uno
dei 2 lati lunghi delle strisce di cartoncino blu e incollarle ai
lati del ricamo (a cm 3 di di distanza). Incollare tra loro i listelli
di legno, formando la cornice con gli angoli a 45°. Incollare la
cornice sul ricamo con la colla a caldo. Con l’aiuto della carta
grafitata, riportare, sul foglio di cartoncino bianco i motivi dei
cristalli di neve. Ritagliarli con il taglierino e incollarli “a seminato” sul quadro (vedi foto).
Sbocciano i ciclamini
pag.32-33
le borse di pag32-33
La borsetta con la tracolla
Misura cm 24x26 circa
Occorrente: un rettangolo di cm 20x22 di tela
Cashel color biscotto • 4 strisce (2 di cm 3x26 e 2 di cm
3x28 - bordi laterali), 2 strisce di cm 5x78 (soffietto interno ed esterno), una striscia di cm 6x60 (manico) e 3
rettangoli di cm 26x28 (retro e fodera interna) di tessuto di raso color bordeaux • m 3 di passamaneria color
avorio alto cm 1. Per il ricamo cotone Mouliné DMC.
Esecuzione: ricamare, nel centro del rettangolo in
tela Cashel il motivo dello schema A (ingombro cm 18x18) a
cm 4 dal margine superiore. Cucire ai lati della striscia ricamata
le strisce di raso formando una cornice con gli angoli a 45°.
Cucire la passamaneria intorno al ricamo. Bordare la cornice
con una delle 2 strisce (cm 5x78) del soffietto. Cucire, diritto
contro diritto, il dietro e rivoltare sul davanti. Confezionare, con
il rimanente tessuto, una seconda borsetta (fodera interna).
Introdurre, nella borsetta, la fodera, rovescio contro rovescio,
e fissarla lungo l’apertura con punti nascosti. Preparare la tracolla: piegare a metà, nel senso della lunghezza la striscia di
tessuto (cm 6x60) e chiudere il lato aperto con una cucitura a
vista. Fissare la passamaneria sui 2 lati lunghi e cucire le estremità dei manici all’interno della borsetta (vedi foto).
La borsetta con i manici
le bustine di pag32
Misurano cm 9x20 circa.
Occorrente
(per un portaoggetti)
una striscia di bordino “pronto-fatto” di lino alto
cm 9 della Zweigart art. n. 7347 colore 53 con fori
Misura cm 20x22 circa.
Occorrente: un rettangolo di cm 16x46 di tela Cashel
color biscotto • 2 strisce di cm 3x46 (bordi laterali), 4 rettangoli di cm 6x23 (soffietti
esterni e interni), 2 strisce di
cm 6x25 (manici) e un rettangolo di cm 16x46 (fodera interna) di tessuto di raso color
bordeaux • m 2 di passamaneria color avorio alto cm 1. Per il
ricamo cotone Mouliné DMC.
Esecuzione: ricamare, nel centro del rettangolo in
tela Cashel il motivo dello schema B (ingombro cm 14,5x18) a
cm 4 dal margine superiore; cucire ai lati della striscia ricamata i
bordini di raso. Piegare a metà, rovescio contro rovescio, la striscia
e cucire sui fianchi, diritto contro diritto, i soffietti. Cucire la passamaneria. Ripiegare (cm 2) sul rovescio, il tessuto lungo l’apertura
e fissare con punti nascosti. Realizzare con il rimanente tessuto
una seconda borsetta (fodera interna). Introdurre, nella borsetta,
la fodera, rovescio contro rovescio, e fissarla lungo l’apertura con
punti nascosti. Preparare i manici: piegare a metà, nel senso della
lunghezza, le strisce di tessuto (cm 6x25) e chiudere il lato aperto
con una cucitura a vista. Fissare la passamaneria e cucire le estremità dei manici all’interno della borsetta.
legaccio. A cm 11 di alt. tot., per l’apertura delle tasche lav. nel
seg. modo: 20 m. a dir., intrecc. 3 m., 24 m. a dir., intrecc. 3 m.,
20 m. a dir. e proseg. sulle 3 parti separatamente. A cm 25 di alt.
tot. proseg. su tutte le m., aum. 3 m. in corrispondenza delle m.
intrecc. Contemp. a cm 21 di alt. tot. proseg. con le dim. come
per il dietro. A cm 45. di alt. tot. intrecc. le m. rimaste.
Confezione
Cucire i fianchi.
Con l’uncinetto n. 4,5 e il filato Merino extra, ripr. tutte le m.
lungo lo scollo e lav. 3 g. a m. bassa, 1 g. a m. alta, 1 g. a m.
bassa, 1 g. a m. alta e 1 g. a p. gambero, spezzare e fermare
il filo.
Lo stile dell’inverno
pag.34-37
necessarie più 1.
2° f.: con il filato del lavoro lav. 1 m. dir., *1 gett., 1 m. dir.*.
Rip. da *a*.
3° e 5° f.: *1 m. dir., filo davanti, passare 1 m. a rov. senza
lavorarla, filo dietro*.
4° e 6° f.: *1 m. dir., 1 m. passata a rov.*. Rip. da *a*.
7° f.: proseg. con la lav. a m. rasata.
Punto coste 2/2:
1° f.: *2 m. dir., 2 m. rov.*. Rip. da *a*.
2° f.: lav. le m. come si presentano.
Rip. sempre questi 2 f.
Maglia rasata dir.: f. di andata a dir., f. di ritorno a rov.
Maglia legaccio: lav. tutti i f. a m. rasata dir.
Maglia tubolare di chiusura lavoro:
1° f.: *1 m. dir., filo davanti, passare 1 m. a rov. senza lavorarla,
filo dietro*.Rip. sempre il 1° f.; raggiunta l’altezza desiderata
chiudere le m. con un ago da lana a p. maglia.
Campione
cm 10x10 = 16 m. e 22 f. (con il filato doppio, a m.
rasata con i f. n. 4,5).
Sempre con il filato Merino extra, ripr. tutte le m. lungo il bordo
inf. e lav. 6 g. a m. bassa, 1 g. a m. alta, 1 g. a m. bassa, 1 g. a m.
alta e 1 g. a p. gambero, spezzare e fermare il filo. Per le pattine
delle tasche, ripr. 22 m. lungo l’apertura verso il centro e lav. 4 g.
a m. bassa, 1 g. a m. alta e 1 g. a p. gambero, spezzare e fermare
il filo. Sull’alto lato dell’apertura (parte interna della tasca), lav.
1 g. a m. bassa e 1 g. a p. gambero, spezzare e fermare il filo.
Lav. l’altra apertura della tasca nello stesso modo.
Esecuzione
Dietro: con il filato doppio e i f. n. 4,5 avv. 74 m. e lav. a m.
tubolare per 6 f., al termine proseg. a m. rasata. A cm 4 di alt.
tot. dim. ai lati, ogni 6 f., 1 m. per 5 v. A cm 40 di alt. tot. aum.
ai lati, ogni 4 f., 1 m. per 3 v. A cm 49 di alt. tot., per gli scalfi,
intrecc. ai lati 1 m., lav. sempre le prime e ultime 3 m. a m.
legaccio e dim. all’interno di 3 m., ogni 2 f., 1 m. per 4 v.
A cm 58 di alt. tot., lasciare tutte le m. in sospeso.
Davanti: si lav. come il dietro.
Confezione
Per il collo, con il filato doppio e i f. n. 4,5 avv. a nuovo 20 m.,
ripr. tutte le m. lasciate in sospeso del dav., avv. a nuovo altre
20 m. e ripr. tutte le m. lasciate in sospeso del dietro e lav. a p.
coste 2/2. A cm 13 dall’inizio del collo, lav. 4 f. a m. tubolare di
chiusura.
Cucire il collo e i fianchi.
Per la cintura, con il filato doppio e i f. n. 4,5 avv. 10 m. e lav.
a m. tubolare, quindi proseg. a coste 2/2.
A cm 160 lav. 4 f. a m. tubolare di chiusura e chiudere a p.
maglia.
la mantella di pag34
Taglia 40/42.
Per ogni taglia in più o in meno, aumentare o diminuire cm 2
in larghezza e cm 1 in altezza.
Occorrente
g 400 di filato (lana) “Keope” panna n. 1000 e g 150
di filato “Merino Extra” panna della Filatura King by
Filtes • ferri n. 8 • uncinetto n. 4,5.
Manicotti
Punti impiegati
Maglia legaccio:
lav. tutti i f. a m. rasata dir.
Punti impiegati con l’uncinetto
Maglia bassa
Maglia alta
Punto gambero: si lav. come la m. bassa procedendo
da sinistra verso destra.
Campione
cm 10x10 = 8 m. e 18 f. (a m. legaccio e i f. n. 8).
Esecuzione
Dietro: con il filato Keope e i f. n. 8 avv. 70 m. e lav. a m.
legaccio. A cm 21 di alt. tot. dim. ai lati, ogni 2 f., 1 m. per 18 v.
A cm 45. di alt. tot. intrecc. le m. rimaste.
Davanti: con il filato Keope i f. n. 8 avv. 70 m. e lav. a m.
la mantella di pag36
Con il filato doppio e i f. n. 4,5 avv. 34 m. e lav. a p. coste 2/2,
aum ai lati, ogni 6 f., 1 m. per 9 v.
A cm 57 di alt. tot. lav. 4 f. a m. tubolare di chiusura e chiudere
a p. maglia.
Cucire i manicotti lasciando un’apertura per il pollice di 4 cm,
a 5 cm dall’inizio.
Taglia 42/44.
Per ogni taglia in più o in meno, aumentare o diminuire cm 2
in larghezza e cm 1 in altezza.
Occorrente
g 600 di filato (lana) “Market” rosa n. 875 della
Filatura di Grignasco • ferri n. 4,5.
Punti impiegati
Maglia tubolare:
lav. tutti i f. a m. rasata dir.
1° f.: con un filo di diverso colore avv. la metà delle maglie
99
Profumo
di natura
pag.38-43
Il vento e la criniera
pag.44-51
Tre stili differenti per tutti i gusti: il primo, rustico e caldo,
è realizzato quasi esclusivamente con legno grezzo rivestimento delle pareti, letto e appendiabiti - abbinati ad
accessori nello stesso stile. Le due camere successive sono
invece decorate da colori e pennelli. Nel primo caso, con
un raffinatissimo - ma non per questo difficile! - trompel’œil tradizionale. Nel secondo caso, con un trompe facile e
divertente per una stanza decisamente moderna.
l’appendiabito di pag43
Occorrente
Piccolo tronco biforcuto • vaso di terracotta più grande del tronco • trapano • raspa • 1 piccolo gufo da richiamo o altro oggetto decorativo • colla a caldo.
Esecuzione
il letto di pag38
Occorrente
4 assi in misura della vostra rete per la parte bassa.
Per la testata: 7 assi cm 20x 173, spesse 2 • 2 listelli
2x1 lunghi 140 e 2 6x2 lunghi 140 • seghetto alternativo • viti, chiodi e martello • colla per legno • carta
grafitata e matita • carta vetrata media.
Esecuzione
Con colla e chiodi, unite le quattro assi tra loro a formare la
“scatola” che conterrà la vostra rete (vedi foto del servizio). Per
la testata, unite invece le 7 assi tra loro con la colla e irrobustite il retro con i listelli 6x2 fissati (viti) perpendicolarmente.
Quando la colla sarà asciutta, appoggiate il pannello su cavalletti e riportate (carta
grafitata e matita) le
sagome che trovate
nel foglio allegato
(foto 1). Intagliatele
con il seghetto (foto
2 e 3) e, se necessario, rifinitele con la
carta vetrata. Fissate
ora ai lati i due listelli
rimasti. Appoggiate
la testata al muro e,
per maggior stabilità,
tassellatela nella parte bassa.
Immergete il vaso in acqua per una notte in modo che si impregni e si possa lavorare limitando la possibilità di rottura. Il
giorno dopo, misurate la base del tronco e segnate lo stesso
diametro sul fondo del vaso.
Con il trapano, praticate lungo
il segno tanti fori uno accanto
all’altro (foto 1); poi, sempre
con il trapano, uniteli (foto 2)
forando completamente il vaso
(foto 3). Rifinite il taglio con la
raspa (foto 4 e 5). Preparate
il tronco scortecciandolo ac-
curatamente e, con la sega,
praticate un’incisione a “V”
rovesciata alla base in modo
che, una volta infilato nel
vaso, non si muova (foto 6).
Applicate in cima, con la colla
a caldo, il gufo da richiamo (o
altro decoro).
100
la piastra decorata di pag44
Occorrente
Cm 22x35 di lamierino sottilissimo o cm 22x35 di
compensato spesso cm 0,5 • matita • punte da sbalzo
• forbici • punteruolo a punta tonda o fustella • taglierino ben affilato • colore a­crilico oro ricco • colori
I­dea Patina Maimeri nel­la colorazione fer­ro o rame e
patina invecchiante • can­deg­gina • pennello piccolo
piatto • se­ghetto al­ternativo • carta gra­fitata.
Esecuzione
Riportate sul lamierino il disegno pubblicato sul foglio
allegato, semplicemente ripassandolo con la matita: la
sagoma resterà impressa sul metallo grazie alla pressione
sulla punta. Ritagliate il perimetro con le forbici, le parti
interne con il taglierino e praticate i fori con il punteruolo
o con la fustella. Invecchiate il lamierino mettendolo a bagno in acqua e candeggina. In alternativa, potete riportare
la sagoma sul compensato (carta grafitata), ritagliarla con
il seghetto alternativo e dipingerla con il colore Idea Patina
di Maimeri, e quindi con la patina invecchiante.
Scrivete i vostri cognomi con il pennello e l’acrilico oro ricco.
la porta di pag44
Occorrente
Matita • riga • fo­gli di acetato • bi­sturi o pen­narello
indelebile • co­­­lore acrilico ocra gial­la • gomma pane •
tamponi • colla spray riposizionabile • scotch di carta.
Esecuzione
Preparate la mascherina stencil del cavallo, utilizzando il
motivo pubblicato sul foglio allegato. Spruzzate sul retro
della mascherina la colla spray e fissatela alla porta con lo
scotch di carta, facendo aderire bene i bordi degli intagli,
quindi procedete alla decorazione.
Esecuzione
il cassettone di pag46
Occorrente
Carta grafitata • acrilici nei colori verde brillante scuro, giallo brillante, ocra gialla, nero e bianco • pennello piatto grande, medio e piccolo • flatting.
Esecuzione
Svitate eventuali maniglie e serrature e riportate sul cassettone il disegno pubblicato sul foglio a colori allegato,
utilizzando la carta grafitata. Dipingetelo con gli acrilici.
Fate asciugare e rifinite con un paio di mani di flatting.
i cuscini di pag49
Occorrente
Per il cuscino con ri­camo a pun­to cro­ce (A): un qua­
drato di cm 63x63 e 4 stri­sce di cm 65x20 di tessuto
damascato di cotone giallo • una cerniera gialla lunga cm 46 • imbottitura o cuscino in misura • cm 63x63
di tela Emiane 11 bianca • cotone Mouliné DMC nei
colori indicati nella legenda.
Per il cuscino con ricamo a piccolo punto (B): un quadrato di cm 63x63 e 4 strisce di cm 65x10 di tessuto
damascato di cotone giallo • una cerniera gialla lunga cm 46 • imbottitura o cuscino in misura • cm 60x60
di canovaccio penelope antica con 39 fori in 10 cm •
lana Colbert DMC nei colori indicati nella legenda.
Esecuzione
la tendina di pag48
Occorrente
Cotone Cébélia n. 20 DMC bianco • uncinetto n. 1 •
tela di lino écru • bordo di pizzo écru alto cm 10 • nastrino di raso verde alto cm 0,5.
Esecuzione
Punti impiegati. Rete filet: avviate una catenella di un
numero di m. vol. multiplo di 3+2; 1° g.: puntate nell’8° m.
vol. a partire dall’uncinetto e lavorate 1 m. alta, *2 m. vol.,
saltate 2 m. di base, 1 m. alta*, volt.; 2° g.: 5 m. vol., *1 m.
alta sulla m. alta, 2 m. vol.*, 1 m. alta nella 5° m. vol. di avvio del g. prec., volt.; 3° g. e g. seg.: 5 m. vol., *1 m. alta sulla m. alta, 2 m. vol.*, 1 m. alta nella 3° m. vol. di avvio del
g. prec. Lavorate seguendo lo schema pubblicato sul foglio
a colori allegato. Per i simboli, tenete conto che il quadretto
vuoto=un foro della rete filet (1 m. alta, 2 m. vol., salt. 2 m.
di base); x=un “pieno” (3 m. alte di cui la 1° sulla m. alta e
le altre nell’arco del foro oppure sulle 2 m. alte seguenti);
trattino orizzontale su 2 quadretti=1 m. alta doppia, 5 m.
vol., saltate. 5 m. di base; al g. seguente lavorate *1 m alta,
2 m. vol., saltate 2 m. di base*, 1 m. alta.
Esecuzione. Per il motivo a passanastro in fondo, avviate
una catenella di 273 m. vol.; 1° g.: 4 m. vol. (=1° m. alta
doppia), 1 m. alta doppia in ogni m. di base, voltate; 2° g.:
sostituendo la 1° m. alta doppia del g. con 4 m. vol. lavorate *11 m. alte doppie, 2 m. vol., saltate 2 m. di base*, per
24 volte, 9 m. alte doppie, voltate; 3° g.: come il 2°.
Proseguite seguendo lo schema filet, poi ripetete il 2° e il
3° g. del motivo a passanastro e lavorate ancora un g. a m.
alta. Chiudete.
Confezione: inserite l’inserto a filet cucendolo a macchina
tra due rettangoli di tela di lino. Applicate il bordo di pizzo
lungo il margine e inserite il nastro nel passanastro.
I cuscini misurano cm 60x60.
Con il cotone preso a 2 fili, ricamate a punto croce nel
centro della tela Emiane il mo­tivo del­lo schema A; con la
lana presa intera ricamate a piccolo punto il motivo dello
schema B nel centro del canovaccio (tutti gli schemi sono
pubblicati sul foglio a colori allegato).
Sovrapponete al ricamo le relative strisce di tessuto, in
modo da ottenere una cornice con gli angoli a 45°. Sovrapponete, diritto contro diritto, il quadrato ricamato a quello
di tessuto e cucite tutt’attorno, inserendo la cerniera su un
lato. Rivoltate e imbottite.
Procedete alla decorazione a découpage.
Il baule: prima di decorarlo (una stampa nel centro del
coperchio), staccate le borchie che applicherete nuovamente al loro posto dopo che il flatting sarà perfettamente
asciutto.
Il tavolino: coloratelo con acrilico verde. Incollate nel
centro una testa di cavallo e tutt’attorno, a cornice, delle
cartoline equestri. Rifinite a craquelé.
Il secchio e il vassoio: colorateli con 2 mani di smalto
rosso. Riportate sul cartoncino beige i cavalli
e il motivo decorativo
pubblicati sul foglio allegato, ritagliateli e incollateli a découpage. Fate
asciugare e rifinite con il
flatting.
La scatola di legno:
per il fondo, stendete 2
mani di verde. Applicate
i ritagli (troverete delle proposte nel foglio allegato, oppure potete ricercare voi delle stampe) a découpage poi, con
il pennarello e la riga, tracciate attorno all’illustrazione una
cornice dorata.
Ornamenti e trasparenze
pag.52-57
i vetri di pag52
Occorrente
Fogli di carta velina bianca • forbicine affilate • colla
spray riposizionabile • matita.
Esecuzione
gli oggetti a découpage
di pag50-51
Occorrente
Valigia di recupero, tavolino e scatola di legno, vassoio e secchio di metallo • acrilico verde brillante scuro
• smalto rosso vermiglione • pennarello a punta fine
color oro • riga o squadra.
Per il découpage: fotocopie a colori di cavalli (noi le
abbiamo tratte dai libri “Horses”, ed. Treasure Press e
“Farm animal portraits”, ed. Antique Collectors’ Club)
• cartoncino beige • carta grafitata • colla vinilica •
forbici e taglierino • flatting • pennello piatto medio
e grande.
Per il craquelé: vernice screpolante • colore ad olio
terra d’ombra naturale • un panno • uno straccio.
Tagliate il foglio di carta velina in misura del vostro vetro. Piegatelo a metà nel senso della lunghezza e riportate
(ripetendolo a necessità) il motivo pubblicato sul foglio
allegato: utilizzate la matita e un tratto molto leggero, poiché non sarà possibile cancellarlo, essendo la velina molto
delicata. Con le forbicine ben affilate ritagliate lungo la
traccia. Posizionate uno dei vetri su un tavolo e spruzzate
una piccola quantità di colla ai quattro angoli del vetro;
posizionate il foglio di carta velina facendolo aderire agli
angoli, in modo che stia ben teso. Sovrapponete l’altro vetro in modo che la carta non formi grinze.
i vetri di pag53
101
Occorrente
Fogli di carta da lucido • matita • gomma • colla spray
riposizionabile • taglierino.
Esecuzione
Tagliate il foglio di carta da lucido in misura del vostro vetro. Riportate (ripetendolo a necessità) il motivo pubblicato sul foglio allegato: utilizzate la matita e un tratto molto
leggero, che cancellerete dopo aver ritagliato il motivo.
Con il taglierino ritagliate lungo la traccia.
i vetri a stencil di pag54
Occorrente
Per lo stencil: fogli di acetato • pennarello da lucido •
acrilici nei colori blu oltremare, ocra rossa, verde brillante scuro e giallo primario • colla spray riposizionabile • nastro adesivo di carta • tamponi • taglierino
o bisturi.
Esecuzione
Preparate le mascherine stencil con il grappolo d’uva e le
foglie di vite pubblicati sul foglio allegato.
Decorate a stencil il vetro con gli acrilici: per i grappoli, usate il blu oltremare mescolato con una punta di ocra rossa;
per i viticci, l’ocra rossa; per le foglie, il verde brillante, da
spugnare leggermente con pochissimo giallo. Fate attenzione a scaricare bene il colore dal tampone (vedi glossario), in modo da evitare possibili sbavature. posizionate il
foglio di carta velina facendolo aderire agli angoli, in modo
che stia ben teso. Sovrapponete l’altro vetro in modo che la
carta non formi grinze.
mendolo direttamente dal tubetto. Lasciate asciugare.
Riempite gli spazi interni con i colori trasparenti, stendendoli con il pennellino a goccia (per le zone più piccole) o
con il pennello piatto (per le zone più ampie); per renderli
opachi, mescolateli con un po’ di bianco. Il rosa scuro dei
fiori e di alcune zone del fondo è ottenuto mescolando al
rosso una punta di blu e di bianco.
Occorrente
Colori trasparenti per vetro bianco, giallo, giallo scuro, rosso, verde, e blu • pennarello indelebile nero •
colore a rilievo per vetro nero (o grigio piombo) • pennellino a goccia • pennello piatto medio.
Esecuzione
Ingrandite a necessità il motivo pubblicato sul foglio allegato. Per evitare colature di colore, lavorate in piano.
Sovrapponete il vetro al foglio (fotocopia) con il motivo, e
ricalcate le tracce sottostanti con il pennarello indelebile.
Ripassate le linee tracciate con il colore a rilievo nero, spre-
102
Occorrente
Cartoline, foto, lettere ecc. • foglie pressate • pizzo in
misura dei vetri • tessuto a fiori in misura dei vetri •
telo di plastica • colla spray riposizionabile.
Esecuzione
i vetri dipinti di pag54
Occorrente
Colori trasparenti per vetro giallo scuro, rosso e verde• pennellino a lingua di gatto.
Esecuzione
Sovrapponete il vetro al motivo pubblicato sul foglio allegato. Per evitare colature di colore, lavorate in piano.
Ripassate i motivi sottostanti con i colori trasparenti e lasciate asciugare.
i vetri di pag55
i vetri “tiffany” di pag54
i vetri dipinti di pag56-57
Proteggete il tavolo con un telo di plastica.
Posizionate gli elementi (cartoline, foglie, tessuto ecc. ) a
faccia in giù sul telo di plastica. Spruzzate quindi un velo
leggero e uni­forme di colla
spray sugli elementi.
I vetri con le cartoline: disponete a piacere gli elementi sui vetri.
I vetri con il pizzo di: prima
di spruzzare la colla sul pizzo,
tagliate dalla parte inferiore
del pizzo una striscia alta circa 25 cm (regolatevi in base
al motivo del vostro pizzo).
Fissate sulla parte superiore
dei vetri la striscia tagliata;
ripiegate di 1 cm il bordo superiore dell’altra striscia e posizionatela sul vetro più sotto.
Tagliate quindi le eccedenze
di pizzo.
I vetri con le foglie: assicuratevi che le foglie siamo
perfettamente
essiccate,
quindi disponetele a piacere
sui vetri.
I vetri con il tessuto: centrate con precisione il tessuto
sul vetro, evitando che si formino delle grinze. Tenete il
diritto del tessuto all’interno
della stanza.
Collezione privata
pag.62-63
Occorrente
Guanti di gomma • panno • alcool. Per lo stencil: fogli
di acetato • taglierino • crema per smerigliare• spatola di plastica • colla spray riposizionabile.
Esecuzione
Pulite accuratamente i vetri con l’alcool o un prodotto
sgrassante. Preparate la mascherina stencil con il motivo
pubblicato sul foglio allegato; fissatela con la colla spray
sull’angolo del vetro che volete smerigliare.
Proteggete le mani con i guanti di gomma. Con la spatola
di plastica (o con un pennello piatto) stendete uno strato
omogeneo di crema per smerigliare e lasciatela agire per
circa 5 minuti.
Rimuovete la mascherina; lavate il vetro sotto il getto d’acqua corrente e asciugate.
la tracolla di pag62
Occorrente
2 rettangoli di cm 58x 35 (borsa esterna e interna),
2 rettangoli di cm 18x12 (fondo borsa) e una striscia
di cm 7x60 (manico di tessuto di cotone color avorio
• scampoli e avanzi di tessuti in tinta unita e fantasia
(applicazioni) • 2 strisce di cm 3,5x58 di tela Emiane
11 bianca (bordini ricamati) perline di plastica bianche (neve) • carta grafitata • matita.
Per il ricamo cotone Mouliné DMC.
Esecuzione
Ricamare, sulle strisce di tela Emiane il motivo dello schema ripetendolo a necessità per tutta la lunghezza.
Riportare, con l’aiuto della carta grafitata, sui vari scampoli
di cotonina in tinta unita e fantasia le sagome e ritagliare
i singoli motivi con un’abbondanza di tessuto tutt’attorno
di mm 3. Praticare lungo tutte le curve, interne ed esterne,
dei piccoli taglietti fino al segno (vedi disegni sotto).
Imbastire le applicazioni nel centro della striscia di cotonina avorio partendo dalle parti in fondo e risalendo fino ai
primi piani (iniziare dal cielo, proseguire con le montagne,
i pini, la casetta e via via fino ad arrivare ai personaggi).
Ripiegare delicatamente il tessuto in abbondanza (intorno alle sagome), lungo i margini, verso l’interno e fissare
l’applicazione, mano a mano i con piccoli punti lanciati realizzati con filo di cotone in tinta. Ricamare i particolari (pattini, slitta, acqua), all’interno delle sagome, a punto erba.
Cucire in ordine sparso le perline sul cielo (neve).
Fissare, con cuciture a vista, i bordini ricamati lungo il margine superiore e inferiore della borsa.
Confezione
Cucire il rettangolo ad anello, facendo in modo che la cucitura risultino nel centro dietro. Unire, diritto contro diritto,
il fondo della borsa. Rivoltare sul diritto.
Confezionare la fodera nello stesso modo.
Inserirla, rovescio contro rovescio, all’interno della borsa.
Ripiegare, verso l’interno, i margini d’apertura di cm 2,5 e
unirli insieme con punti nascosti.
Manico: piegare, diritto contro diritto, la striscia di cotone
e chiudere il lato lungo. Rivoltare sul diritto.
Chiudere i lati corti con punti invisibili. Fissare il manico in
posizione all’interno della borsa.
punto erba
la tracolla di pag62
Misura cm 34x32.
Occorrente
Scampoli di tessuti di lana con diverse fantasie • 1
rettangoli di cm 32x7 (fondo borsa esterno) di tessuto di lana • ritagli di tessuto “ricamabile” (con 8 fili di
trama ogni cm) • un rettangolo di cm 66x32 (fodera) e
1 rettangolo di cm 32x7 (fondo borsa interno) di cotonina in tinta unita. Per il ricamo cotone Mouliné DMC.
Esecuzione
Ricamare, nel centro dei ritagli di tela ricamabile i motivi
degli schemi A (ingombro ricamo cm 5x15) e B (ingombro
ricamo cm 7x8 circa).
Confezione
Cucire insieme, diritto contro diritto, i ritagli di tessuto
di lana (misure a piacere) realizzando una striscia di cm
66x32. Chiuderla ad anello. Cucire diritto contro diritto lungo il contorno della base uno dei 2 rettangoli (arrotondare
leggermente gli angoli).
Fodera interna: chiudere, diritto contro diritto, il rettangolo di cotonina ad anello, unire il rettangolo del fondo. e
rovesciare sul diritto. Inserire la fodera all’interno della borsa e imbastire i 2 strati di tessuto pe tenere fermo il lavoro.
Bordare l’apertura con una striscia di tessuto alta cm 6 cucita a cavallo del margine.
Manico: tagliare nel tessuto di lana una striscia di cm
7x70. Piegarla a metà, diritto contro diritto, e chiudere il
lato lungo. Rivoltare sul diritto. Cucire i lati corti con punti nascosti. Fissare il manico alle
estremità dell’apertura.
Mensile per la casa
Gennaio 2011
Anno II numero 7
Mensile edito da
BRI-CO Editore s.r.l.
registrato presso il tribunale
di Milano il 28-07-2009 con il n. 351
codice ISSN 2036-5926
Sede legale:
piazza Erculea 5 -20122 Milano
tel e fax: 02.48.40.95.32 e-mail:
[email protected]
Direttore Responsabile:
Camilla Dell’Acqua
Tipografia:
Tiber - Brescia
Distributore per l’Italia:
applicazione a punto lanciato
Messaggerie Periodici s.p.a.
aderente A.D.N.
viale Giulio Carcano 32
Milano 20141 - tel. 02.89.59.21
Distributore per l’estero:
come curvare le applicazione
la tracolla di pag62
Occorrente
Tessuto shantung marrone medio e beige • un rettangolo di cm 35x40 circa di ovattina in fogli • carta
grafitata • matita. Per il ricamo cotone Mouliné DMC.
A.I.E. s.p.a.
via Manzoni 12
Rozzano (MI) - tel. 02.57.53.911
© BRI-CO Editore
Tutti i diritti di riproduzione, anche parziale,
sono riservati per tutti i paesi.
103
Esecuzione
Seguendo le misure e la disposizione data sul disegno
sottostante, tagliare, nei tessuti di shantung, le varie parti.
Unire diritto contro diritto le strisce di tessuto e realizzare
il modulo centrale A.
Unire al modulo A le strisce B e in ultimo i moduli C.
Tagliare ora nel tessuto marrone medio l’intera sagoma
(fodera interna).
Riportare con la carta grafitata, sulle righe di tessuto chiaro, i motivi e ricamarli a punto erba e punto filza e punto
nodino.
1 C
B
A
B
C 3
40 cm
2
4
2
4
Occorrente
1
3
35 cm
Confezione
Cucire, diritto contro diritto i fianchi della borsetta seguendo i numeri di congiunzione.
Cucire, diritto contro diritto la base dei soffietti.
Ripetere la stessa operazione per la fodera interna.
Inserire, all’interno della borsetta, il rettangolo di ovattina
e successivamente la fodera interna.
Orlare i margini d’apertura di cm 3 e unirli insieme con
punti nascosti. Fissare insieme le estremità superiori dei
soffietti con punti robusti.
Manico: da un avanzo di tessuto marrone chiaro, ritagliare
una striscia di cm 6x55. Piegarla a metà, nel senso della
lunghezza e cucire il lato lungo. Rivoltare sul diritto e Inserire all’interno una strisciolina di imbottitura.
Fissare il manico in posizione all’interno della borsetta.
punto filza
punto nodino
Semplici
ma raffinati
pag.70-71
lo sgabello alto di pag70
104
Multistrato di abete spesso cm 2:
2 pezzi di cm 25x25 (A=base).
Quadrotto di abete cm 2,5x2,5:
4 pezzi di cm 45 (B=gamba);
4 pezzi di cm 20 (C=piede);
Inoltre: acrilico bianco di titanio • pennello piatto
grande • carta vetrata a grana fine • viti 3x35 • viti
2x20 • squadrette 20x20 • colla per legno • seghetto
alternativo.
Per il coprisgabello: cm 145 di cotonina a rose gialle
alta m 1,40 • m 1,20 di tessuto per tovagliato a quadri
bianchi e gialli alto m 1,40 • ovattina in fogli; un quadrato di cm 17x17 e uno di cm 24x24 di cartone • una
spoletta di cotone bianco • lana bianca.
rivoltare, da chiudere a sottopunto
(contenitore).
Orlate di 1 cm un
lato del quadrato di
cm 20x20; cucitelo
(sugli altri 3 lati) nel
centro del cestino;
inserite il cartone;
sollevate i lati e uniteli negli angoli con
punti nascosti. Con
2 rettangoli di cm
14x10 di tessuto a
rose, doppiati e imbottiti, formate un
fiocco da legare con
una strisciolina nel
centro di un lato del
contenitore.
Realizzate il contenitore grande nello
stesso modo ritagliando 10 cm in
ciascun angolo e
formando il fiocco
con 2 rettangoli di
cm 20x14.
Esecuzione
Lo sgabello: assemblate le due basi A con le quattro gambe B utilizzando le viti più lunghe e la colla (dis. 1).
Completate lo sgabello fissando ai vertici della faccia inferiore della base A i quattro piedi C, usando la colla e le
squadrette, usando le viti 2x20 (dis. 2).
Carteggiate gli spigoli e dipingete lo sgabello con il bianco.
Lasciate asciugare.
Il coprisgabello: dalla cotonina a rose ritagliate un quadrato di cm 28x28, 1 striscia di cm 137x72 e 2 di cm 24x72;
dal tessuto per tovagliato a quadri bianchi e gialli ricavate
2 strisce di cm 17x72 e 2 di cm 4x72.
Profilate un lato delle strisce con rose di cm 24x72 con
quel­le a quadri di cm 4x72, cucite a cavallo dei margini;
sull’altro lato cucite le strisce a quadri di cm 17x72; quindi
inserite fra le due strisce così ottenute quel­la a rose (stri­scia
laterale).
Orlate di 1 cm uno dei margini della striscia laterale e cucite
l’altro al quadrato: iniziate dalla metà di un lato, portate a
misura con piccole pieghe e formate in ciascun angolo uno
sfondo piega pro­fondo quanto il tessuto a quadri.
I contenitori: dal tessuto per tovagliato a quadri bianchi
e gialli ritagliate 2 quadrati di cm 33x33 e uno di cm 20x20
(contenitore piccolo), 2 quadrati di cm 47x47 e uno di cm
27x27 (contenitore gran­de).
Per il contenitore piccolo, sovrapponete, diritto contro
diritto, i due quadrati di cm 33x33 a uno di ovattina (di
u­guale misura); da ciascun angolo ritagliate un quadrato di
cm 7x7; cucite tutt’attorno lasciando un tratto aperto per
lo sgabello basso di pag70
Occorrente
1 pezzo di cm 55x42 (C=seduta).
Quadrotto di abete cm 4x4:
4 pezzi di cm 16 (B=gamba).
Inoltre: acrilico bianco di titanio e rosso primario •
pennello piatto grande • carta vetrata a grana fine •
viti 3x35 • colla per legno • seghetto alternativo.
Per il coprisgabello e il cuscino: m 1,40 di tessuto damascato écru e mattone alto m 1,40 • cm 75 di tessuto
damascato rosa chiaro alto m 1,40 • cm 59x46 di gommapiuma alta 10 cm • una spoletta di cotone écru • 16
bottoni ricoperti di tessuto écru e ruggine • m 2,10 di
cordone da tappezziere • ago da tappezziere.
Esecuzione
Avvitate le quattro gambe B alla faccia inferiore della base
A (dis. 1). Posizionate la base A al centro della faccia inferiore della seduta C e fissatela con la colla e le viti (dis. 2).
Carteggiate gli spigoli e dipingete lo sgabello con il rosa
(bianco + una punta di rosso). Lasciate asciugare.
Il coprisgabello:
dal tessuto damascato écru e
mattone ricavate,
nel senso del disegno, 3 strisce di
cm 25x140 e un
rettangolo di cm
59x46. Unite ad
gli sgabelli di pag71
Occorrente
Multistrato di abete spesso cm 2:
1 pezzo di cm 36x36 (A=seduta).
Quadrotto di abete cm 3,5x3,5:
4 pezzi di cm 36 (B=gamba).
Listello di abete cm 2x3:
4 pezzi di cm 29 (C=traverso).
Inoltre: acrilico bianco di titanio e verde vescica •
pennello piatto grande • carta vetrata a grana fine
• viti 3x35 • colla per legno • seghetto alternativo.
Per un coprisgabello: m 1,90 di tessuto damascato
verde alto m 1,40 • cm 25 di tessuto damascato écru
chiaro alto m 1,40 • imbottitura o cuscino in misura •
una cerniera lunga cm 44 écru • una spoletta di cotone verde • cm 23x23 di tela Cashel col. 222 écru chiaro
• cotone Mouliné DMC.
Esecuzione
Avvitate le quattro gambe B alla faccia inferiore della seduta A (dis. 1).
Posizionate i traversi C tra una gamba e l’altra, ponendoli
ad una distanza di 21 cm da terra, e fissateli con la colla
(dis. 2).
Carteggiate gli spigoli e dipingete lo sgabello con il verde
vescica schiarito con un po’ di bianco. Lasciate asciugare.
anello le strisce; orlate di 2 cm uno dei margini e cucite
l’altro al rettangolo portandolo a misura con sfondi piega
di circa 8 cm (vedi disegno nella pagina a fianco).
Il cuscino: dal tessuto rosa ricavate 2 strisce di cm 102x13
e 2 rettangoli di cm 59x46. Dagli avanzi di tessuto écru e
mattone ricavate una striscia di cm 210x4 (unendo più pezzi); piegatela a metà e inseritevi il cordone da tappezziere.
Unite ad anello le due strisce écru (bordo); sovrapponete
i due rettangoli, diritto contro diritto, cuciteli tutt’attorno,
inserendo il bordo e il profilo, lasciando aperto un lato
lungo per rivoltare e inserire la gommapiuma, da chiudere
a sottopunto. Sulla faccia superiore e in corrispondenza
su quella inferiore
cucite i bottoni, a
distanza regolare,
con l’ago da tappezziere, tirando
il filo in modo da
ottenere un effetto
“capitonné”.
piega profondo circa 10 cm (vedi disegno qui sotto).Dagli
avanzi ricavate 4 strisce
di cm 40x4; doppiatele;
legatele a fiocco e cucitele su ciascuno sfondo
piega, a 12 cm l’uno
dall’altro.
Il cuscino: dal tessuto
damascato verde ricavate un quadrato di cm
58x58 e 4 strisce di cm
42x11; dal tessuto damascato écru ricavate 4
strisce di cm 58x11.
Con 2 fili di cotone Mouliné su 2x2 fili di trama ricamate a
punto croce il motivo dello schema (l’alfabeto è pubblicato
sul foglio allegato) nel centro della tela Cashel.
Tutt’attorno al ricamo sovrapponete le strisce di tessuto
écru in modo da ottenere una cornice con gli angoli a 45°;
nello stesso modo sovrapponete le strisce verdi formando
una seconda cornice esterna alla prima.
Sovrapponete il quadrato ricamato all’altro, diritto contro
diritto, e cuciteli tutt’attorno, inserendo la cerniera nel centro di un lato. Rivoltate e imbottite.
Gioconde passamanerie
pag.72-73
la tovaglietta di pag72
Occorrente
Il coprisgabello: dal tessuto damascato verde ricavate un
quadrato di cm 40x40 e 2 strisce di cm 40x120. Unite ad
anello le due strisce; orlate di 1 cm uno dei margini e cucite
l’altro al quadrato formando in ciascun angolo uno sfondo
Tessuto di cotone misto lino bianco: due rettangoli
di cm 46x36 (tovaglietta), un quadrato di cm 33x33
(tovagliolino).
Inoltre: cm 46x36 di ovattina in fogli • cm 95 di passamaneria alta cm 5 bianca con decorazioni rosse di
stoviglie • cm 160 di passamaneria alta cm 1 bianca
con decorazioni rosse.
105
Esecuzione
La tovaglietta: sovrapponete i due rettangoli di cotone,
diritto contro diritto, e a questi sovrapponete lo strato di
ovattina; cucite lungo tre lati a cm 1 dai margini, rivoltate al diritto e chiudete definitivamente anche l’ultimo lato.
Dalla passamaneria alta cm 5 ricavate una striscia lunga cm
44. Cucite questa striscia a cm 5,5 dal margine superiore della
tovaglietta. Cucite la striscia rimasta a cm 5,5 dal margine inferiore come segue: cucite i primi 2 cm sulla destra del lavoro,
quindi cucite gli ultimi 35 cm lasciando libera la parte tra le
due cuciture per formare la “tasca” del tovagliolo. Profilate i
margini della tovaglietta con la passamaneria più piccola, fissandola con una doppia cucitura.
Il tovagliolino: orlate i margini per cm 1. Ritagliate da
una passamaneria con lettere un rettangolo con l’iniziale
del vostro nome; cucitelo con uno zig-zag a macchina o a
piccoli punti su un angolo del tovagliolo.
(lacci) e appuntatene uno al centro di ogni lato corto della fascia centrale. Su questi lati appuntate anche i manici, lasciando cm 8,5 di distanza tra le due estremità. Cucite definitivamente questi lati, comprendendo lacci e manici.
Cucite la tasca sul davanti, a cm 3 dal margine superiore e centrandola in larghezza, lasciandola aperta verso l’alto.
Unite la fascia centrale ai fianchi e cucite, sul rovescio,
a cm 0,5 dai margini.
rettangolino di passamaneria alta: eseguite la cucitura su tre
lati, in modo da ottenere una tasca.
Cucite a piacere piccole strisce di passamaneria più sottile.
Il copriagenda bianco: tagliate dal feltro bianco un
rettangolo in misura dell’agenda e sovrapponetelo a questa.
Tagliate da una passamaneria due pezzi uguali alti il doppio
dell’agenda; disponete ogni pezzo a circa 5 cm dai lati corti
(come nella foto) e cucitelo lungo i margini sul davanti
dell’agenda; chiudete le estremità ad anello, cucendole a
piccoli punti.
Il regno dei giochi
pag.74-75
i profumabiancheria
di pag73
Occorrente
la pochette di pag72
Occorrente
Tessuto di piquet millerighe bianco: due rettangoli
di cm 39x24 (fascia centrale e relativa fodera) • quattro strisce di cm 10x17 (fianchi e relativa fodera) •
un rettangolo di cm 18x24 (tasca) • due strisce di cm
21x4 (manici).
Ovattina in fogli: un rettangolo di cm 39x24 (fascia
centrale) • due strisce di cm 10x17 (fianchi) • due strisce di cm 21x2 (manici).
Inoltre: cm 55 di passamaneria alta cm 3 bianca con
decorazioni floreali verdi • cm 110 di passamaneria
alta cm 1 bianca con decorazioni e scritte verdi.
Scampoli di tessuti di organza e cotone bianchi •
passamaneria alta cm 5 con disegni di fiori di lavanda
• nastri sottili di raso in vari colori • lavanda o potpourri • forbici • ago • filo di cotone bianco.
Esecuzione
Per ogni sacchettino, ritagliate dal tessuto scelto due
rettangoli di cm 10x18; ritagliate dalla passamaneria un
motivo “intero” e cucitelo a piccoli punti al centro di uno
dei due rettangoli. Sovrapponete le due parti, tenendo
l’applicazione all’interno; cucite su tre lati e rivoltate. Riempite
il sacchettino con lavanda o pot-pourri, quindi chiudetelo con
un nastrino di raso.
Esecuzione Per i manici, doppiate il piquet, inserite l’ovattina arrotolandola leggermente se necessario, cucite i margini lunghi a cm
0,5 dagli stessi.
Per la tasca, piegate a metà il piquet, diritto contro diritto,
in modo da ottenere un rettangolo di cm 18x12; cucite i margini a cm 1 lasciando una breve apertura. Rivoltate al diritto e
chiudete definitivamente con punti nascosti. Profilate i margini con la passamaneria alta cm 3 piegando gli angoli a 45°
in modo da formare una piccola cornice. Dalla passamaneria
più piccola ricavate una striscia lunga cm 7-8, comprendente
una scritta (oppure un motivo a piacere), e fissatela al centro
della tasca.
Per la pochette, sovrapponete le rispettive parti di piquet (lato
esterno più fodera) della fascia centrale e dei fianchi; a queste sovrapponete le corrispondenti parti di ovattina. Cucite a cm 1 dai
margini lasciando una breve apertura; rivoltate al diritto e chiudete definitivamente con punti nascosti solo i fianchi.
Dalla passamaneria più piccola ricavate due strisce di cm 20
106
le pareti di pag74
Occorrente
Acrilici nei colori bianco, giallo primario, giallo
arancio, blu celeste, verde ossido di cromo, verde
brillante chiaro e scuro, nero, terra d’ombra naturale
e ocra gialla • pennellessa • pennello piatto medio •
pennellino a goccia • carta grafitata • matita.
Esecuzione
Tracciate sulle pareti la sagoma delle colline. Colorate il
cielo con un azzurro, ottenuto schiarendo il blu reale con il
bianco; le colline in primo piano con il verde brillante chiaro,
mescolato con una punta di verde ossido di cromo; la collina
all’orizzonte con il terra d’ombra naturale schiarito una punta
di ocra gialla e di bianco. Riportate sulle pareti i motivi
pubblicati sul foglio allegato (da ingrandire a necessità).
Colorate la staccionata con il terra d’ombra naturale. Per le
tonalità degli altri motivi, seguite le illustrazioni.
il copriagenda di pag73
Occorrente
Feltro o lana cotta a tinta unita (nel nostro caso bianco
e grigio) • passamanerie a piacere di varie altezze •
cotone da ricamo in tinta con le passamanerie • ago
• forbici.
Esecuzione
Il copriagenda grigio: tagliate dal feltro grigio un
rettangolo in misura dell’agenda (meglio se a copertina
rigida), più due strisce laterali per i risvolti. Ripiegate i risvolti
e cuciteli con il cotone da ricamo, in modo da ottenere
le “tasche” dove infilare la copertina. Cucite sul feltro un
i mobili di pag74-75
Occorrente
Acrilici nei colori bianco, blu reale, verde vescica •
pennellessa • pennello piatto medio • pennellino e
goccia • carta grafitata • matita.
Esecuzione
La cassapanca: dipingete la cassapanca con il bianco e lasciate asciugare. Con carta
grafitata e matita riportate
al centro di ogni faccia la
sagoma della nuvola pubblicata sul foglio allegato,
ingrandita a necessità.
Coloratela con il blu reale schiarito con un po’ di
bianco; con lo stesso colore
profilate il “coperchio” della
cassapanca (aiutandovi con
il nastro adesivo) e rifinite
a piacere gli angoli o gli
eventuali piedini.
Il comodino: seguite le indicazioni date per la cassapanca e colorate dello stesso azzurro
una nuvola, il piano d’appoggio, i pomoli ed eventuali profili.
Creare con la cartapesta
pag.76-79
gli oggetti di pag76-77
Occorrente
Carta igienica ovattata o cartoncino oppure cartone
• 1 bacinella piena d’acqua • 1 frullatore oppure un
robot da cucina • 1 bacinella rettangolare piuttosto
capiente • colori acrilici o tinture naturali (succo di
pomodoro, di mora, tè, caffè ecc) • 100 g di farina
bianca • elementi decorativi naturali tipo rametti,
foglioline, steli d’erba, ma anche fili sottilissimi
di cotone colorato, fiorellini secchi • 1 telaietto da
cartapesta con rete metallica • filo di cotone • colla
vinilica • 2 tavolette di legno poco più grandi delle
dimensioni del telaio • panni di cotone • 1 spugnetta
• 2 morsetti • 1 piccolo rullo in gomma.
Esecuzione
Avete voglia di giocare con… la carta? E allora diamoci sotto
e facciamocela in casa, anche perché in questo modo gli oggetti del servizio di pag. 76-79 saranno personalizzati e sarà
molto più divertente realizzarli.
Intanto, la carta dalla quale ricaveremo la “nostra” carta altro
non è che… carta igienica. Non sarà il massimo dell’eleganza, ma ha l’enorme vantaggio di macerare in un attimo. Be’,
forse in un attimo no, ma in mezz’ora sì.
Se preferite, però, potete usare qualsiasi altro tipo di carta,
cartone e cartoncino. In questo caso, la macerazione richiederà più tempo, anche fino a 12 ore.
In ogni caso, strappate la carta a pezzetti e mettetela in una
bacinella piena d’acqua: fredda andrà bene per carte poco
consistenti; calda accorcerà i tempi di macerazione di quel­le
più pesanti.
1. Versate un po’ di poltiglia di carta (poca per
volta, è importante!) in
un frullatore (dovrete procurarvene uno piuttosto
“robusto” e potente) e frullate il “composto” fino a ottenere una pasta morbida e senza
grumi.
2. Versate una scodellina di pasta di carta in una bacinella
rettangolare piuttosto
capiente, piena per metà
di acqua fredda. Tenete
presente che la quantità di
pasta che verserete nella
bacinella determinerà lo
spessore del futuro foglio:
più densa sarà la poltiglia, più spessa risulterà la carta.
A questo punto, ag­giungete il colorante: come detto, potete
usare colori acrilici (calcolate che, asciugando, tenderanno a
schiarirsi un po’) oppure materie prime naturali (succo di pomodoro, di mora, di lampone, di melone, tè, caffè, ecc. ecc.).
Stemperate in un po’ d’acqua 100 grammi di farina bianca e
versatela nella bacinella. Ora potrete incorporare anche gli
eventuali materiali decorativi che vi piacciono di più:
petali, foglie, steli d’erba,
fili di cotone, ecc.
3. Immergete nella bacinella il telaio (potete
acquistarlo pronto all’uso
nei negozi specializzati)
in modo da prendere la pasta di carta e inclinatelo - sempre
rimanendo dentro la bacinella - perché si distribuisca in modo omogeneo.
Muovetelo delicatamente
fino a quando la pasta non
avrà coperto tutta la retina
metallica.
4. Estraete il telaio dalla bacinella e rimuovete la pasta che
potrebbe essere rimasta sui bordi.
Se volete ottenere particolari effetti cromatici, versate qualche goccia di colore e accentuate un’inclinazione del telaio
piuttosto che un’altra. Un altro effetto decorativo insolito si
ottiene posando a spirale sul “foglio” un filo di cotone imbevuto di colore (potete lasciarlo in posizione oppure eliminarlo a piacere).
Se volete una decorazione “superficiale”, questo è il momen-
to di posare sul foglio petali, foglie, ecc. ecc.
In questo caso, per garantire una maggiore aderenza, vi consigliamo di stendere sul foglio un velo di colla vinilica diluita
in parti uguali con dell’acqua (ovvero 50% di colla e 50%
d’acqua), appena lo toglierete dalla pressa.
5. Inclinate il telaio in
modo da far scorrere via
l’acqua in eccesso.
6. Coprite un pezzo di
legno appena più grande
del telaio con un panno
di cotone e capovolgeteci
sopra il telaio.
A questo punto, con una
spugna, cercate di assorbire la maggior quantità
di acqua possibile, premendo la spugna sulla
retina sul retro del telaio.
7. Ora, sollevate il telaio:
il foglio di carta rimarrà sul
panno.
8. Coprite il foglio con un
altro panno di cotone.
Procedete in questo modo
fino a esaurimento della
pasta (ricordate che se
volete ottenere dei fogli di
colore diverso, dovrete sostituire ogni volta l’acqua
nella bacinella). 9. Sovrapponete i vari
fogli al primo, inserendo
sempre tra l’uno e l’altro un panno di cotone.
Termi­na­te con un panno
e sovrapponete un’altra
tavoletta di legno grande
quanto la prima, in modo
che funga da pressa per i
fogli di carta. Chiudete con
i morsetti. 10. Dopo averli ben strizzati con la pressa, estraete i fogli
dalla pressa e stendeteli
su un piano ad asciugare,
staccandoli dai relativi
panni con l’aiuto di un rullino in gomma (11).
Quando i fogli saranno
asciutti da un lato, girateli
sull’altro e fateli asciugare.
Se, asciugandosi, i fogli si
fossero un po’arricciati, “stirateli”nella pressa. Quando
tutti i vostri fogli di carta
a mano saranno pronti,
potrete passare alla realizzazione vera e propria dei
vasi come spiegato a pag. 78!
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