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il piacere di fare creare trasformare
mani con le tue GENNAIO 2011 N7 € 3,90 tutto da realizzare tutto da copiare tutto spiegatissimo a t s e tap car idee (Italy only) a n i c cu ec sti i n i t s e ce idee o r e p ecu r a i t t tu o l l a v ca i n o i llez co il piacere di fare creare trasformare ISSN 2036-5926 - Mensile per la casa n. 7 - Anno II - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, LO/MI - Belgio 7,00 € - Germania 8,50 € - Lussemburgo 7,00 € - Canton Ticino 9,90 CHF - Portogallo 6,20 € II copertina (pubblicità) 2 e l a i r edito Lorem ipsum conter amet Torporeh enducitis il illore, autectus coreped ea simo ommodi sit, iunt voluptae inumque dolo id et liquas dis re aut rem nobit, ut fugit exped est, asseque et quam fugita dolecti untionsequid mod qui cones ex elicidis esequiam eaquias ulloresti qui incia coresto tet officat ibusaperia que derspel millacearum seque nobitat excesecto excestia cus mod ex eos ates ernate etur, aut ut doluptassum rati adit volent, odi nihit, commolo voluptios eum, autem is soluptat re non eum et excepuda doles dit porerum quam into volore, coribus autem. Itat odistis enetur, quo ommolestiis milit, nonsequam, sequunderum quiaspis as eserio voluptati te optatis dolupta nos cum quam in eic tentias si a voluptur? Quibeature voluptatem quatur aborpossim cum fugit as maio. Pa volorion coris etur? 3 o i r a somm Shopping 6 Libri Speciale Natale Negozi Punto croce 8 10 Artigiani 11 Idee decoro 13 Giardino d’inverno 18 Oro in festa 30 Inella cerbiatti radura Bricolage 32 Auguri in eleganza Maglia moda 34 Romantica morbidezza Idee sprint 14 L’ora del tè Casa di campagna Idee fashion 17 Ghirigori di lana 38 Un caldo abbraccio a n g a p m a c casa di caloriferi resina Bimbi Caloriferi 74 Caldi fiocchi di neve Decorare Bricolage 52 Metalli che passione 76 Cristalli di resina Tecniche Cucina 46 Colore e calore 58 Patina nel tempo 80 Regina dell’inverno Salute Moda borse 86 Cioccolato: il piacere e la salute Idee recupero Collezioni 62 Fiori di panno 64 Vecchio legno in fiore 88 Al caldo con stile Come si fa! Idee inverno 70 Incantevoli trasparenze Patchwork 72 Cartoline ritagliate 94Tutto l’occorrente, le tecniche, le spiegazioni stufe shopping Innovazioni, tendenze, forme, moda e creatività che sembrano arrivare da pianeti lontani Aria d’oriente Onda su Onda Wavy, disegnata da Ron Arad, è la poltroncina dalla superficie ondulata come un movimento liquido. Il basamento in tubo di acciaio verniciato nero o inox. Monoscocca in polietilene termoformata trasparente, rossa o grigia. La versione in inox è adatta anche per l’uso esterno. La poltrona è sovrapponibile. A partire da € 567,00. Moroso. (www.moroso.it) I tavolini/pouf Fat-Fat disegnati da Patricia Urquiola evocano i portacenere di un tempo oppure i pouf marocchini: per appoggiarvi qualsiasi cosa o per contenere, una volta sollevato il vassoio metallico. Il rivestimento esterno in tessuto tecnico, in pelle o in cavallino, nasconde la struttura realizzata in polietilene color arancio ottenuta tramite rotational molding e un agglomerato di poliuretano e scaglie di “Pet” rigenerato che ne determinano la forma. Prezzo da € 714,00. B&B Italia (www.bebitalia.com) Cuore dell’universo Hara è una seduta bioenergetica in vetroresina laccata, il cui disegno è ispirato all’influsso dei movimenti cosmici sul corpo umano. Sul piano esperienziale le sue linee evocano la percezione intuitiva di una forza dinamica che si pensa rigenerante (organica) e che Kundalini definisce “extrasensoriale”. Hara è interamente realizzata a mano con stampi in 13 parti. Questa tecnica produttiva rende accessibili tutte le linee di giunzione che vengono quindi rafforzate dall’interno con stratificazioni supplementari di fibra di vetro. Si garantisce così un’eccezionale tenuta, nonostante la complessità della forma. Hara è ideale anche per esterni, grazie alla protezione della laccatura dai raggi UV e alla grande resistenza del materiale all’escursione termica. Colori: bianco arancio, rosso. Prezzo € 1812,00 Di Kundalini. (www.kundalini.it) 6 shopping Astronave di luce Atomium è la lampada da terra e da tavolo con diffusore in polietilene stampato in rotazionale e struttura interna a sei luci montate su molle tensionate in acciaio. Oggetto luminoso dalla forma organica ed estro-versa ispirata all’immaginario fantascientifico e predisposta per una diffusione della luce multidirezionale e al tempo stesso d’atmosfera. Disponibile in versione da terra/tavolo, da parete/soffitto e a sospensione. Alla collezione Atomium si aggiunge la nuovissima versione da esterno IP 65. Prezzo € 426,00 la versione indoor, € 480,00 la versione outdoor. Di Kundalini. (www.kundalini.it) Atlante Una corona di piccole lampadine che creano un delicato effetto fluttuante nelle stanze più speciali delle nostre case. Questa è Atlante, la lampada proposta da Slamp:. Provate poi ad accostarne due o tre: l’effetto sarà quello della morbida e magica luce della candela. Il prezzo è di € 495,00. Slamp: (www.slamp.it) Eleganza d’effetto Vasi Tubolar in oro, silver e porcellana smaltata. Le altezze sono diverse, 60 cm il più alto. Le forme e le textures inusuali. Aggiungici solo alcuni steli: l’effetto scenico sarà davvero impressionante. Il set da tre vasi costa € 99,00. Sia (www.sia-homefashion.com) 7 libri Caldi e creativi I l camino come oggetto propriamente architettonico, come componente d’arredamento, come opera scultorea, comunque come progetto d’autore è il tema trattato da questo volume che, colmando un vuoto editoriale, supera la lettura “tecnica”, puramente strumentale, di altre pubblicazioni. Il ruolo centrale del camino nella distribuzione degli spazi domestici, le sue valenze decorative, plastiche, espressive, sono descritte da immagini eloquenti, che dimostrano come quest’elemento, benché non più indispensabile dal punto di vista funzionale, sia un interessantissimo terreno di sperimentazione compositiva che concede ampi margini alla creatività. Dall’idea alla pratica Basato su gli ambienti ricreati da architetti e interior designer provenienti da tutto il mondo questo libro è un compendio pratico di decorazione della casa e di design. Indirizzato a un pubblico non professionale, il libro offre un’ampia rassegna di idee, suggerimenti, consigli e soluzioni visivamente facili. Sono stati inclusi i concetti di base che riguardano il layout, i materiali, i colori e i tessuti; si parla anche di illuminazione, cercando di dare suggerimenti che possano aiutare l’utente a realizzare interni che rispecchino la sua personalità. 1000 Visual Tips offre una serie di idee davvero nuove e una rassegna degli ultimi trend per quanto concerne l’interior design corredati da un’ampia selezione di esempi ai quali ispirarsi. Mariana Eguaras Etchetto “1000 idee per arredare e decorare la casa” Logos Books, 240 pagine, € 24.95 a c i m a r e c e t n e m e c Sempli Silvio San Pietro Francesca Falletti “Camini” L’ARCHIVOLTO - 238 pa gine, € 98.50 8 Per tutti coloro che si avvicinano per la prima volta al magico mondo della ceramica, questo libro risulterà una guida semplice e veloce in grado di dare gli strumenti necessari per ottenere risultati fantastici in poco tempo. Consigliato ai principianti e non solo, questo libro propone una serie di decorazioni spiegate passo passo e corredate da foto che porteranno alla realizzazione di oggetti unici e particolari. Aldrovandi Barbara ica “Decorare la ceram istallina ” con i colori sottocr e, € 5.50 Il Castello Editore - 32 pagin libri Rimedi naturali Un libro per chi si sente pronto ad affrontare i propri problemi con un nuovo tipo di approccio. La floriterapia è un metodo di cura molto conosciuto e largamente utilizzato da più di cinquant’anni, fondato su un sistema originale progettato dal medico inglese Edward Bachi. Per il dottor Bach determinati stati d’animo provocano disagi interiori che possono essere curati con l’aiuto delle piante. Bach ha individuato 38 rimedi naturali, derivati dai fiori, che guariscono altrettanti malesseri psicologici e ha messo in pratica il motto: mens sana in corpore sano. In queste pagine troverete schede dedicate a ogni singola pianta con l’indicazione del disturbo su cui si può agire, come questo si manifesta e quale equilibrio si cerca di raggiungere. Vengono, inoltre, riportate precise indicazioni circa il dosaggio dei rimedi, la loro possibile combinazione e il tempo di utilizzo più adatto per percepirne i benefici. 400 riparazioni facili Cucina rapida e d’autore O Surabhi Evelina Guastalla “Il Grande Libro dei Fiori di Bach” De Vecchi Edizioni - 206 pagine, € 23.90 Il volume patinato contiene 60 ricette di grande cucina, dall’antipasto al dolce, passando per i primi piatti e i secondi di carne e di pesce, eseguite utilizzando anche la pentola a pressione che in questo modo passa dalla cucina all’alta cucina. Sessanta ricette che nascono da una sfida tra due amici: Si può fare alta cucina con la pentola a pressione? La risposta è certamente sì, basta che gli attori siano Claudio Sadler (già protagonista di una collana di successo di libri di ricette edita da Giunti), figura di spicco nel panorama della cucina italiana, chef creativo conosciuto in America, Giappone e Cina, e Daniele Lagostina che opera nella ristorazione di alta gamma e figlio di Adriano Lagostina, industriale della pentola a pressione. I due autori invitano gli amanti della buona tavola, i cuochi provetti e i dilettanti appassionati a scoprire come utilizzare al meglio una pentola che è in ogni cucina (ma quasi mai è valorizzata per le sue effettive potenzialità) e che permette di cucinare in metà tempo rispettando le qualità degli alimenti mantenendone intatti le proprietà nutritive, il sapore e il colore. Da segnalare che alcune ricette sono state realizzate utilizzando prodotti del territorio della provincia del Verbano Cusio Ossola; impossibile quindi non citare il re dei formaggi, il Bettelmatt, il prosciutto crudo della Valle Vigezzo e le Imperialine di Omegna, biscotti tipici del lago d’Orta. Claudio Sadler Daniele Lagostina “La grande cucina in metà tempo” Giunti Editore - 192 pagine, € 25.00 ggi più che mai, con il predominio della cultura “usa e getta”, è sempre più naturale disfarsi di un oggetto rotto invece che cercare di ripararlo. Così, paradossalmente, mentre da un lato cerchiamo di essere più attenti all’ambiente, dall’altro non facciamo che alimentare enormi discariche. Grazie a questo volume scoprirete come il “fai da te” possa essere davvero gratificante, perché vi consente di aggiustare vecchi oggetti, senza doverne acquistare altri. Il tavolo che vi piace tanto ma con una gamba traballante, gli orecchini che hanno perso la clip, la maniglia che non funziona più a dovere possono tornare a nuova vita: basta sapere come fare e usare un po’ di buon senso. Un libro utile e divertente, indispensabile in ogni casa. !” Sian Berry “T’aggiusto io 19,90.95 De Agostini - 256 pagine, € 9 negozi Un grande spazio della vecchia Milano si trasforma in un contenitore dedicato al garden, dove arredi in legno si miscelano con la modernità di alluminio e resina Un giardino in città N ella magica cornice del Naviglio Grande di Milano nasce nel 1972 Ecliss, uno tra i più grandi e rinomati spazi espositivi dedicati alla casa, al giardino e al terrazzo. Da oltre 30 anni Ecliss propone arredi e accessori di alta qualità frutto di una selezione dei migliori marchi a livello internazionale. Linee e materiali classici, ma anche costante ricerca di idee nuove, perfetta sintesi tra avanguardia e tradizione. Ecliss è un’azienda dinamica che spicca con raffinatezza ed eleganza per l’esclusività dei suoi allestimenti indoor e outdoor. Il suo progetto più ambizioso: arredare gli ambienti con eleganza, charme e raffinatezza, interpretare lo spirito di ogni desiderio, scegliere le soluzioni migliori per ridisegnare gli spazi del tempo libero, accompagnando il cliente in un percorso alla ricerca dell’oggetto giusto al momento giusto. Seguendo questa filosofia, nascono Maison d’ Été, Living 03 e Christmas Village, tre Collezioni per “vestire” la casa in ogni stagione. Ne risulta uno spazio armonioso ed impeccabile dove le collezioni si incontrano tra loro vestendo la casa di eccellenza. 10 Ecliilansso e, 73 - M ripa di Porta Ticines 0 - www.ecliss.it tel. 02.5810628 Maison d’ Été interpreta le migliori proposte del mercato creando e personalizzando la propria filosofia per l’arredamento open air. Evoca le atmosfere estive e rilassanti del bordo piscina, trasforma la terrazza in un’oasi invitante, riaccende la voglia di ritrovarsi per sofisticati ricevimenti serali. Il giardino diventa il salotto estivo e come tale necessita di complementi d’arredo che permettono di assaporare i piaceri e il lusso del vivere all’aria aperta. Maison d’été si dedica quest’anno anche alla progettazione del verde: : un green designer sarà a disposizione dei clienti per consulenze personalizzate di giardini e terrazzi. Seguite le emozioni e l’ immaginazione, lasciatevi affascinare dalle atmosfere suggestive di Maison d’ Été. 11 P 12 idee patchwork Vellutati Lucenti velluti e ricchi tessuti d’arredamento, caldissimi “pile” e morbide lane si mischiano nel plaid “tutto toppe”. E nel centro, composto da un sapiente gioco di applicazioni, ecco affacciarsi il muso di un cavallo. Destrieri e azion spieg g 94 a pa 13 idee recupero Imbottiture e contorni e azion g e i p s g 94 a pa In veranda o nell’angolo del salotto dedicato al verde, la credenza si illumina di rosso brillante: rossi i profili dipinti dei ripiani, rossi i pomelli dei cassetti e rossi i nastri che si incrociano sul tessuto floreale che riveste le antine imbottite di ovattina. Poi, tra un rombo e l’altro, bustine di sementi e cartoline botaniche. 14 P 15 16 idee orientali Ispirazioni dal Sol Levante Sono tovaglioli (rotondi o quadrati) da applicare dove vuoi. Come sulle tazzotte (ora candele) tutte diverse, perché tante (cento?) sono le fantasie dei tovaglioli di carta di riso (eccola la novità!). E sono fiori, foglie, note, conchiglie, stelline… Oppure come sul cartone dei vassoietti delle paste (ma anche su quello delle scatole delle scarpe), ora reinventati col découpage che sfrutta la resistenza della carta di riso. O sulla plastica (un sottovaso?) e sul legno (e per noi sono le grucce). Carta che rivela tutto di sé , insieme alle “dritte” per ripetere le nostre idee . e azion spieg g 94 a pa 17 bricolage la cucina i azion spieg g 95 a pa sorprendente Idee proprio grandi, per una cucina che si racconta sopra le righe con sorpresa e allegria. Un maxi caffè per una maxi tazzina ed è tutto maxi fantasia U na... “buona - maxi - forchetta” e cucchiaio come benvenuto per la porta che... porta in cucina. Son di cartapesta e son dipinte in “argento d’antan”. Ma questo è solo un “assaggio” di quel che ci attende se varchiamo la soglia... Un caffè, intanto, lo gradireste? 18 19 e g a l o bric 20 S ettemila caffè... potrebbe preparare la moka. Ma... è una credenza a tutti gli effetti con sportelli e cassetti. E se come mobile ha misure “normali”, come moka è esagerata...mente bella! Merito di chiodi e martello. E pennello. Fatto il caffè, ci vuole la tazzina: sarà 100% cartapesta, sarà dipinta a mo’ di porcellana della nonna e soprattutto sarà grande grande grande! L’idea giusta per ospitare una bella pianta. E poiché nulla vieta di esagerare col divertimento... ecco anche due maxi tappi. 21 Gli strofinacci si inventano una nuova missione e una nuova misura, e la presina segue in allegria! 22 C a n ova c c i applique? Un bagno di indurente per fissare “la piega”, due lampadine e voilà il gioco è fatto. Li abbiamo abbinati al canovaccio XXL (pagina a destra) realizzato con una seduta XXS di taglia-cuci. Anche la “presina” (sotto) s’è montata la testa e infatti ha scoperto una nuova vocazione: ha fatto passi da gigante e ora è un maxi pannello portatutto grazie alle comode tasche! 23 Stiamo parlando di prese e copriprese (forse le vostre) che non piacciono o non soddisfano più! Cambiare si può... e basta un pizzico di fantasia e molta voglia di recuperare idee recupero Pregiate 24 rifiniture i azion spieg g 97 a da p C opriprese di plexiglas? Ecco allora cinque-idee-cinque per sfruttarne la “naturale” trasparenza: ci incolli dentro coloratissime paillettes, ritagli di giornale, francobolli, fiocchi di rame, fiori secchi pressati. Più facile di così... Copriprese di fredda, freddissima plastica? Ricoprila di fogli di “caldo” rame “muovendole” con delicate silhouette di fanciulli, cagnolini, gatti, ochette... 25 L idee recupero a casa l’hai trovata così, con i vecchi copripresa di ottone? Non cambiarli! Ma se vuoi qualcosa in più, dipingili. Come? Con i colori per ceramica a freddo posando, sull’ottone originario o su un nuovo fondo dipinto, motivi arabescati e fantasie floreali. 26 U ltima idea (ma solo in ordine fotografico): cucito e fantasia! La fantasia di regalare a un freddo copripresa di plastica un... vestito di calda lana cotta che mani magiche (le tue) ricameranno con bordure o vasi fioriti, foglie, alberelli o mini bouquet di roselline di raso. 27 cucito i azion spieg g 98 a da p Cesti e cestini per ogni esigenza e di varia o imprecisata provenienza (recupero!) da reinterpretare, per nuovi usi e con rinnovato charme, con ago, filo, cotonine e allegri festoni... “fuori onda”! Ondee festoni 28 C esti nuovi e usati in cerca di personalità? “Rispondono” le cotonine in più fantasie e una facile lezione di ago e filo... che più o meno “fa” così: prendi le misure del cesto, le riporti sullo scampolo di tessuto, calcoli un “tot” in più per la bordura, ci disegni un festone di onde, tagli, cuci e voilà! Così facile e così veloce che di certo moltiplicherai l’idea e... i cesti. Del resto, ne servono sempre: per la biancheria da riporre, il necessaire per le scarpe, gli hobby - maglia, cucito (!), pittura... - i giornali che ancora non vuoi buttare... Ogni cosa avrà la sua cesta salva-ordine. 29 punto croce Scende neve... e azion spieg g 98 a pa la Mentre fuori nevica e i bimbi già dormono, le nonne (ma anche le mamme, le zie…) ricamano delicati imparaticci facendosi ispirare dal paesaggio montano. E anche noi ci siamo lasciate incantare dai candidi cristalli e dalle bianche valli per una splendida vista dipinta in punta d’ago! 30 31 32 Il ciclamino è un fiore stupendo ma un po’ delicato… Adesso ti sveliamo il trucco per avere piante sempre bellissime! ricamo e azion spieg g 98 a pa E h sì, i nostri disegni ricamati sembrano quasi veri e hanno il dono della fioritura! La borsa portaoggetti, decorata con un delicato merletto, sarà un’utile compagna nelle tue serate dedicate al cucito, rigonfia di tutti i lavori che aspettano impazienti di essere finiti. Vuoi un’idea in più? Utilizzala per raccogliere la posta, appesa vicino all’ingresso! Non solo i fiori, ma anche le foglie a cuore stanno benissimo sulla piccola borsetta che ti proponiamo, comoda per custodire i tuoi oggetti più importanti. E le bustine nella pagina a fianco? Perfette anche durante i viaggi per riporre spazzole e tutto quello di cui hai bisogno per essere bellisima! 33 maglia moda Protagonisti assoluti dell’inverno, lana & ferri “vestono”, scaldano, colorano e raccontano di te e della tua passione per le cose uniche, belle e fatte con le tue mani! 34 i azion spieg g 99 a da p stile dell’inverno lo La mantellina è bianca e soffice, meravigliosamente avvolgente, e semplice, così si fa in attimo, e… Ta-tà! Con le tasche, per tenere sempre le mani al calduccio! E con qualche veloce giro d’uncinetto sarà un gioco rifinire il collo, i bordi e creare la tenera borsina abbinata! 35 maglia moda 36 Veramente trendy! Tra le proposte moda di quest’anno non può mancare la maglia rosa antico: dedicato ùalle giovanissime, ha il grande collo da rivoltare, la cintura, ispirata agli anni ‘60, e i manicotti da abbinare in libertà. . 37 e g a l o c bri 38 Profumo di natura i azion spieg g 100 a da p D’autunno, quando arrivano i primi freddi, è bello poltrire fra le coltri calducce e morbide. Vien voglia di una camera che ci accolga e ci avvolga come un nido. Una camera bellissima e, ovviamente, ricca di fantastiche idee. Q uale camera può essere più accogliente di un nido interamente rivestito di legno, caldo e dalla patina antica? La dedichiamo a una casa di montagna o alla soffitta di un cascinale di campagna perso fra boschi, specchi d’acqua e fiumi. In legno pareti e pavimento, ma in legno anche ogni parte del suo arredamento, dagli sgabelli ai piedi del letto al comò, alla panca, fino alla straordinaria testata, capolavoro di fantasia e di facile intaglio. Tutti particolari da guardare da vicino, perché tutti particolari da copiare. 39 I comodini accanto al letto sono tronchetti di legno levigato e sgabelli dalla linea slanciata e moderna, sui quali stazionano lampade in bronzo che si ispirano al bosco e candelabri di legno scolpito. Antica invece la panca accostata alla parete, che accoglie cesti e vecchi orsetti dall’aria stropicciata, mentre, più sopra, un avveniristico cerchio di corteccia si offre come portamele. Candelieri, anatre dipinte, cuscinetti profumati di cannella, completano l’atmosfera. 40 D ue anatre stazionano nello stagno mentre foglie d’autunno cadono leggere. Fra le canne, un uccellino si riposa prima di riprendere il volo verso le terre lontane del sud, sulle pietre che si accumulano ai bordi, uno scoiattolo occhieggia curioso, mentre un cervo e un lupo spiano dal bosco. Tutto un mondo d’autunno per la testata di perline naturali, intagliate con fresca semplicità, da unire a un cassone che trattenga reti e materassi. e g a l o bric 41 Dalla vita e dalla natura, idee semplici che diventano arredamento I e g a l o ric b 42 l palco di un cervo (ma con un solo corno, trovato fra il bric-à-brac di un mercatino di montagna), munito di cuneo, si è trasformato in un appendino inusuale. Le vecchie racchette e un paio di vetusti bastoncini vestono l’angolo come quadri. Un tronco a forcella, tagliato nel bosco, ora spunta accanto al comò e un vaso rovesciato e riempito di cemento gli fa da base. In cima svolazza una civetta da richiamo. Alla parete, cornici di legno grezzo, ammorbidito da strati di cera profumata, inquadrano cuscinetti di lana scozzese e velluto. Mentre ritratti, fiorellini e candele, ma anche cuscini ricamati con vecchi motivi montani, piumoni e plaid di velluto, completano l’atmosfera da dolce, morbida alcova. 43 44 casa in campagna il Vento e la criniera i azion spieg g 100 a da p Superbo nell’inconfondibile trotto, instancabile nel lavoro dei campi, dirompente al galoppo: il cavallo. Animale prode e generoso, maestoso ed elegante. Un cavallo, anzi tanti, per dare un tocco personale a case di campagna con una marcata passione equestre. T radisce il debole per gli equini fin dall’ingresso, la casa di campagna che copre il campanello con il profilo sofisticato di due cavalli intagliato nella lamiera segnata dal tempo: per un equestre benvenuto agli ospiti (ma ad anticarlo sarete voi in un batti baleno). È solo il cavallo che lo stencil ha immortalato nello slancio di una galoppata sulla porta della rimessa. Anzi no, un altro cavallo gli fa compagnia. Ed è una bella testa antica in terracotta. 45 a n g a p am c n i a ac s 46 C avalli, che passione! E li si può mettere davvero dappertutto. Nel soggiorno della cascina, un artista ha “fermato” sul cassettone verde due palomini con la bionda criniera scomposta dal vento (niente lazo né briglie ma acrilici e pennelli), mentre nel bagno della casa in città, cavalli in stile decisamente “british” pascolano… sulle pareti. E sono stampe e disegni (di pregio oppure no, poco importa), incorniciati con semplicità ed eleganza. 47 A ncora voglia di cavallo, ma tutta al femminile, tra aghi da ricamo e uncinetto. Ed è il filet a ritrarre sulla tendina volutamente romantica un puledro che sembra proprio in posa. Un nastrino verde a passanastro e una bordura in pizzo danno l’ultimo tocco di grazia al lino écru. Piccolo punto e lana per ritrarre sul canovaccio un magnifico quarter horse, insostituibile compagno dei cowboy. Punto croce e Mouliné su tela Emiane per il fiero e altezzoso cavallo arabo. Poi, una cornice di tela damascata e il cuscino è fatto, pronto ad arredare con tutta la sua eleganza. 48 a n g a p am c n i a ac s 49 a n g a p am c n i a cas 50 C avalli e découpage, binomio invincibile. Eccoli allora, impettiti cavalieri e altezzose amazzoni in silhouette, purosangue e stalloni da vecchia stampa inglese (un classico) bloccati da un velo di colla vinilica e dal flatting su scatole e vassoi, secchi, tavolini e persino sulla valigiona rimessa a nuovo da sfoggiare in salotto. Tocco di classe, il verde (che fa molto inglese) e il bordeaux (sempre elegante) che abbiamo scelto come colore di fondo e una finitura craquelé che dà quell’aria vissuta. (Tutte le spiegazioni da pag. 100; le illustrazioni vanno ritagliati da stampe, quadri, libri e riviste di equitazione che potranno fornirvi ispirazioni a non finire). 51 bricolage e Ornamenti trasparenze Un’idea a tutta fantasia per dare un nuovo look a porte e finestre. Ossia come chiudere (e proteggere per sempre) dieci piccoli capolavori di trasparenza Effetto vetro antico Per porte o finestre che vogliono conquistare una discreta privacy senza perdere in luminosità, un’idea semplicissima: adottare i doppi vetri per chiudere nel mezzo tutto quello che la fantasia vi suggerisce. Ed ecco cosa vi suggeriamo noi, che per dieci volte ci siamo sbizzarriti. Cominciamo con la carta velina. Abbiamo scelto un motivo a volute e l’abbiamo disegnato sul foglio tagliato in misura del vetroe piegato a fisarmonica (nel particolare qui sopra si vedono ancora le pieghe): così, ritagliando un solo motivo con le forbicine lo abbiamo moltiplicato per tutte le “facce” della fisarmonica. Poi abbiamo disteso e appiattito il foglio tra i due vetri che abbiamo montato su ogni antina della porta. Ed ecco il risultato, affascinante e suggestivo come quello dei vetri smerigliati. 52 i azion spieg g 101 a da p 53 Qui ci siamo dati alla pittura, ma una pittura indelebile e ben protetta perché racchiusa “all’interno” Effetto Tiffany Ispirandoci a un classico della decorazione su vetro, ecco la porta-finestra che imita le vetrate artistiche più famose. Ma invece di piombature e pezzetti di vetro, abbiamo utilizzato colori per vetro in flacone e in tubetto (per i contorni). Protetto sotto una seconda lastra, sarà ancora più facile da pulire. Grappoli Stencil Blu per gli acini, ocra rossa per i viticci, verde brillante e giallo per le foglie. Colori acrilici e mascherine stencil per una “cornice” a tutta uva che nessuno straccio potrà lavar via. In punta di pennello È una vetrata davvero facile, tutta dipinta a fiorellini e foglie d’acanto con i colori trasparenti per vetro. Basta smontare l’infisso (come per tutte le proposte di queste pagine: così diventa più facile riportare il motivo e soprattutto stendere i colori, evitando sbavature). 54 rb icolage Foglioline smerigliate Mascherine stencil per circondare di foglioline una finestra a riquadridi una casa di campagna usando l’acido da smerigliatura che, racchiuso tra due vetri, non sarà minacciato da graffi e macchie. 55 Cascata di foglie Foglie e foglioline pressate cadono in una pioggia colorata. Una spruzzata di colla spray per fissarle in posizione (se usate quella removibile potete “migliorare” la composizione tutte le volte che volete),e poi una seconda lastra di vetro a “bloccarle” per sempre. Sul filo dei ricordi Come una tenda È proprio pizzo quello racchiuso tra le due lastre di vetro della finestra più romantica. Una mantovana in alto, tagliata seguendo i contorni del motivo floreale, e la tenda vera e propria in basso. Facilissimo e di grande effetto (e spiegato, insieme a tutte le altre proposte tra due vetri da pag. 102). 56 Tra i due vetri abbiamo catturato cartoline d’epocae vecchie foto, lettere d’amore e petali di stoffa: per romantiche nostalgie. rb icolage Fiori di stoffa Un tessuto stampato (noi abbiamo scelto delle romantiche rose inglesi, ma ci sono molte altre possibilità) per giocare con la luce. Unica avvertenza: scegliete un tessuto bello davanti e dietro. 57 idee recupero 58 il vassoio si rinnova Ci siamo lasciati intenerire da un paio di vassoi che di attrattiva ne avevano ben poca. Anzi, erano decisamente squallidini. Ma è bastata un’abile mano per trasformare quelle “latte” sulla “via” della ruggine in un’opera d’arte. A prima vista era senza speranza. Ma noi, che “adottiamo” anche i “casi” più disperati, ci siamo convinti che sotto sotto (o meglio, sopra sopra!) anche questo vassoio da mensa aziendale potesse avere un’“anima”. Da salvare! “Complici” una matita, un foglio di carta grafitata, un pennello e i suoi colori. Un “miracolo” (questo in particolare è “fiorito” fra delicati bouquet e dorati fregi dal sapor vittoriano) che potete ripetere anche voi, se ci seguite alla pagina seguente. 59 Se il primo vassoio s’è lasciato “vestire” con le raffinate volute di un “roseto” vittoriano, il secondo s’è dato all’imperiale nobiltà d’un tratteggio “napoleonico”. E se il primo vassoio sembra invitarci a un tè… nel giardino d’inverno, il secondo pare richiamarci ai pomeriggi solitari di chi… scriveva le proprie memorie! Sono le raffinate e intime atmosfere di un tempo ormai lontano. E potreste riviverle anche voi, in un angolo della vostra casa, con le spiegazioni sottostanti. COME SI FA Per prima cosa, dovrete proprio setacciare i mercati ni della domenica (o la soffitta), alla ricerca di vecchi vassoi di ferro o alluminio con poche, pochissime pretese. Poi, vassoi alla mano, dovrete lavarli accura tamente, con acqua e sapone, e poi con alcool, per liberarli della patina (soprattutto di grasso) accu mulatasi negli anni. Con un pennello medio, applicate una mano di primer aggrappan te per metalli su tutta la superficie, per preparare il fondo. Fate asciugare e poi, con carta vetrata molto fine, carteggiate delicatamente per eliminare eventuali imperfezioni. A questo punto, dipingeteli con il colore acrilico scelto come base (tutto nero per il vassoio di pag. 56 ocra gialla mescolata con una punta di terra d’ombra naturale per la base del vassoio di queste pagine, con bordi dipinti di nero mescolato con una punta di verde vescica). Fateli asciugare perfettamente. Ora, con carta gra fitata e matita, riportate i motivi (li trovate nel foglio allegato: 1): sempre con i colori acrilici, e con dei pennellini a punta sottile, dipingete i motivi con i relativi colori, seguendone attenta mente le tracce (2) e rifinendoli (nel caso dei fiori sul vassoio di pag. 58) con leggeri colpi di luce. In entrambi i vassoi, serve anche un po’ di acrilico color oro: per i fregi sul bordo del vassoio vittoria no, per i colpi di luce sui ricciolini e sulla “N” del vassoio na poleonico di queste pagine. Infine, dopo aver fatto asciuga re i decori, con un pennello piatto me dio, passate una mano di flatting lucido (3). E voilà! I vecchi vassoi sono decisamente irrico noscibili! 60 di ee o r e p u c re 61 ago e filo privata collezione 62 Per noi “ragazze”,la borsa è più di un semplice accessorio: deve intonarsi con l’abbigliamento e, soprattutto, con l’umore! Hai voglia di giocare? Afferra la borsetta imbiancata da una nevicata di perline e colorata dal patchwork che disegna il tuo lago ghiacciato. e azion spieg g 102 a pa Ti senti “classica”? Scampoli di pan no e tweed, spigato e pied di poule alte rnati, ed ecco la tracolla che fa al caso tuo ! Appuntamento “al buio” e vestito da sera? C’è “lei”, la borsa in seta con tanti, magnetici ondeggi che si disegnano sulle applicazioni con l’ago da ricamo. Hai fatto centro: con “lui” e con il tris di borse facilissime da fare! 63 verde edera Eterna e romantica La stessa forza che le permette di ricoprire quasi ogni cosa. L’edera (e le sue sorelle) amata da imperatori e poeti torna di gran moda. Con tutti i suoi segreti (e le false leggende) 64 nome: aspetto: foglie: Hedera Hibernica molto vigoroso riconoscibile per le grandi foglie cuoriformi alla base, con 3 o 5 lobi di cui il centrale più grande utilizzo: molto rustica, si adatta a situazioni difficili. Ottima per ricoprire i muri e come tappezzante C ominciamo sfatando il più radicato dei luoghi comuni: l’edera è considerata un rampicante parassita. Abbiamo interpellato numerosi vivaisti e il risultato è... Falso! Le piccole radici di questa pianta non assumono linfa dalla pianta ospite, ma la usano solamente come sostegno per raggiungere il sole. L’edera può arrecare danni a una pianta solo se, sviluppandosi abbondantemente cresce fino a ricoprirne la chioma e, con il suo ombreggiamento finisce per soffocarne i germogli. Il rimedio? Basta tagliare i fusti legnosi alla base dell’albero e in breve il rampicante in eccesso si seccherà. E c’è un’altra credenza che va riveduta e corretta: l’edera danneggerebbe i muri delle case fino a sgretolarli. Ancora una volta la verità è un tantino diversa… Questa pianta in realtà protegge le case dal freddo e dal caldo, ma a condizione di tenerla lontana da grondaie e tetti. Può infatti danneggiare le superfici murarie solo se il muro ha pertugi che possono lasciar penetrare le radici. E adesso che possiamo smettere di averne paura, raccontiamo delle mille virtù dell’ Hedera Helix (dal greco elissein, cioè avvolgersi e strisciare), la comune edera, e di tutte le sue “sorelle” (ne abbiamo scelte alcune fra le più interessanti) di cui vi raccontiamo H. Helix Hibernica Di fatto l’edera cresce in condizioni impossibili per tutte le altre piante, all’ombra più cupa, sulla sponda di laghetti e torrenti, in terreni molto poveri, sviluppando un manto verde intenso che resiste tutto l’anno 65 e d r ve nome: H. Hibernica “Deltoidea” foglie: utilizzo: aspetto: piuttosto vigoroso hanno forma cuoriforme, il colore è verde ma in autunno assume sfum ature rosso scuro raggiunge anche i 5 metri di altezza questo si usa molto addossata ai mur e per i, specie se esposti a Nord. Ha però una scar sa capacità tappezzante. H. Hibernica “Deltoidea” H. Helix Goldheart nome: aspetto: foglie: utilizzo: H. Helix “Goldheart” non troppo vigoroso di colore verde scuro con un’ampia variegatura centrale di colore giallo chiaro. se avete fretta, lasciate stare... ancarsi. Col tempo Questa varietà ci mette molto ad affr ta siano esposti al sole. forma splendidi muri vegetali, bas 66 in queste pagine, con dovizia di particolari. Robustissima, facile da coltivare, l’edera, grazie alle sue piccole radici aeree è capace di veri miracoli vegetali. Lasciatela libera di “creare” e in men che non si dica la vedrete trasformata in una coperta verde e compatta pronta ad abbellire ruderi ed edifici degradati, capace di reiventare i ceppi d’albero, di inghiottire reti metalliche e steccati, di formare splendidi tappeti verdi anche nelle zone più ombreggiate e utile persino per compattare il terreno lungo scarpate e terrapieni da proteggere contro l’erosione. Chissà, forse adesso cominciate a capire perché questo rampicante fosse così amato sin dall’antichità. Così simile alla vite, gli antichi la dedicarono a Dioniso, dio greco del vino e dell’ebbrezza. Così, durante le feste dedicate a Bacco (i famosi baccanali) i partecipanti si cingevano il capo, le braccia e il petto con festoni di edera intrecciati, credendo così di difendersi dagli effetti dell’alcool. Ma c’è dell’altro... L’edera fece innamorare anche imperatori e poeti romani che spesso nome: aspetto: foglie: utilizzo: H. Helix “Gracilis” piuttosto esile a verso di un colore verde intenso che sfum il rosso durante l’autunno a dispetto del nome quest’edera non aiuole to e velocemente. Bene anche per è affatto gracile. Cresce mol nome: aspetto: foglie: H. Helix “Eva” fogliatura fitta ma esile piuttosto H. Helix Gracilis piccole, con tratti color crema e sfumature grigio chiaro utilizzo: è una delle poche varietà che crescono bene anche in appartamento. In primavera e in estate spostatela pure in terrazzo. Ma attenzione all’inverno perché va protetta dal freddo H. Colchica Sulphur Heart nome: aspetto: foglie: utilizzo: art” H. Colchica “Sulphur He arbicante molto vigorosa, autoabb H. Helix Eva L’edera cresce spesso allo stato spontaneo abbarbicandosi ai muretti, alle rocce, ai tronchi, oppure strisciando per terra, ma sempre preferendo le località ombrose. ente ovali e di colore piuttosto grandi, vagam i margini re al verde pallido verso verde scuro. Può tende giate ed è molto ama le esposizioni soleg emente rire i muri: crescerà veloc rustica. Usatela per ricop e con grande energia 67 nome: aspetto: foglie: nome: aspetto: foglie: H. Helix “Pedata” H. Helix “Pittsburgh” arbustivo, dal portamento morbido a tre lobi con quello centrale decisamente più lungo utilizzo: se avete dei muretti (fino a 1 metro) abbastanza vigorosa riconoscibili per i cinque lobi stretti e simili a zampe d’uccello. Il colore è verde-grigio. utilizzo: grazie alla forma curiosa delle foglie è molto adatta a decorare spazi ristretti. Volendo si può mescolare ad altre edere da ricoprire o basse aiuole da creare questa è la scelta giusta. H. Helix Pittsburgh nome: H. Helix “Adam” aspetto: foglie: fogliatura molto densa piuttosto piccole, con tre lobi, di colore verde chiaro con sfumature H. Helix Pedata crema pallido utilizzo: Con le sue foglie chiare e variegate è una delle varietà più adatte a crescere in appartamento. Facile da gestire anche in spazi ridotti: di solito non supera il metro di lunghezza foglie: utilizzo: H. Helix Adam nome: aspetto: H. Helix “Glymii” portamento esile e morbido ovali, appuntite, di colore verde scuro tendenti al rosso purpureo in inverno conosciuta anche col nome di Tortuosa per le sue ricche ramificazioni, ama la mezz’ombra ma non è adatta a tappezzare il suolo 68 H. Helix Glymii e d r ve nome: aspetto: foglie: H. Colchica “Dentata” molto vigorosa, si arrampica con facilità di misura generosa hanno un portamento pendulo e un colore verde lucido utilizzo: più di altre sopporta anche i terreni acidi. Cresce in altezza fino a 10 metri; per questo è adattissima ai muri, specie se esposti a Nord nome: aspetto: foglie: utilizzo: H. Helix “Glacier” H. Colchica Dentata ami sottili ma molto fitti il colore tipico è il verde venivano ritratti con ricche ghirlande orgogliosamente intrecciate attorno alla testa. Questo per quanto riguarda la storia. Ma dell’edera si sono innamorati anche alla NASA, sì proprio l’ente spaziale americano, che l’ha eletta come una delle piante fitodepurative più efficaci, capace di ripulire l’aria da inquinanti come e meglio del Ficus Benjamina o della Dracaena Marginata, entrambe piante diffuse in molte delle nostre case. Pur nota per essere una delle piante più rustiche, l’edera ha i suoi gusti: ama le posizioni fresche a mezz’ombra o ombra, (come i muri rivolti a Nord), l’umidità d’estate e, per svilupparsi al meglio, vuole un terriccio di bosco leggero, possibilmente ricco di humus. Poi, una volta attecchita potete anche dimenticarvi di lei: non necessita di cure particolari, magari solo di qualche potatura in primavera per mantenerle una piacevole forma compatta. E se per le varietà da appartamento la temperatura non dovrebbe mai scendere sotto i 13-14 gradi, quelle da esterno non temono nemmeno i più rigidi inverni. I fiori (e il delizioso miele…)? Di queste inattese sorprese vi parliamo qui a lato. Mentre non lasciatevi attrarre dalle scure bacche: gradite da alcune animali, per l’uomo sono molto velenose. argento con variegature bianche usatela per tappezzare il suolo e ne trarrete molte soddisfazioni; ama il sole ma raggiunge la migliore crescita nell’ombra leggera H. Helix Glacier nome: aspetto: foglie: utilizzo: H. Helix “Algeriensis” Portamento vigoroso Vagamente ovali e di colore verde intenso Autoabbarbicante, attecchisce con facilità su ogni parete creando uno scenografico effetto “tappeto”. Attenzione alle gelate invernali: possono danneggiarla H. Helix Algeriensis 69 trasformare Semplici ma raffinati Siete disposti a costruire, poi “vestire” e rivestire, imbottire, tagliare, cucire, ricamare? Sì? Ecco allora tre idee tutte da copiare per bagno, salotto e camera. Sopra: in bagno lo sgabello è alto, con due ripiani tutti da sfruttare e cortine di cotonina a roselline e quadretti,con le quali rivestire anche il cestino e “annodare” morbidi fiocchi. A lato: in salotto, sgabello basso, un po’ pouf, un po’ tavolino. Morbido grazie al cuscino “matelassé”, elegante grazie alla “gonna” a piegone. 70 e azion spieg g 104 a pa Ai piedi del letto due sgabelli “vestiti” di tutto punto, con tessuti d’arredamento coordinati con il copriletto. Le “gonne” sono legate agli angoli con laccetti annodati a fiocco, i cuscini hanno una doppia cornice di stoffa attorno alle iniziali dei padroni di casa ricamate a punto croce in carattere quasi gotico. Da fare dalla A alla Z, costruendo anche gli sgabelli. E se invece gli sgabelli volete trovarli già fatti, basterà dare un’occhiata in soffitta o nei mercatini. 71 decori Ce ne sono di semplici e di decoratissime, di moderne e di simil-antiche, di pallide e di colorate, di romantiche e di allegre, a buon mercato e “inavvicinabili”. Sono le passamanerie, che non servono solo per rifinire sedie e divani. 72 e i r e n a m a s s a p giocose i azion spieg 105 g a pa E sono nastri “cucinosi” che sembrano nati proprio per una tovaglietta americana. Poi, sono nastrini fioriti (ma tu puoi scegliere la fantasia che più ti ispira) che d’incanto si posano sulla pochette da bagno, e prima profilano e poi si “liberano” di ago e filo per infiocchettare l’apertura. Idee che fioriscono anche sui sacchetti (che poi “passano” a profumare la biancheria) e sulle rubriche di fustagno da personalizzare (come ti spieghiamo a pag. 105). 73 i azion spieg g 98 a da p bimbi Nel cielo azzurro corrono leggere le nuvole bianche. Nel prato verde le pecorelle saltano uno steccato o pascolano tranquille, in gruppo o solitarie, come quella accanto al titolo, che sembra rincorrere lo spicchio di luna mentre appena dietro l’altra collina, brilla ancora il sole. È proprio una cameretta per sognare! 74 Il regno giochi dei i azion spieg 106 g a pa Le pecorelle giocano sul prato. Le nuvolette corrono nel cielo. La luna sorride al sole. Trifogli sbucano tra l’erba. Un sogno di cameretta. Tutta da dipingere con tenerezza. Una casa come tante, che però non vuol dire addio alla bella stagione che se ne va. Ecco allora come afferrare la primavera, e tenerla prigioniera. A partire dall’ingresso che si veste di un traliccio fiorito, che sembra venire dritto dritto dal giardino, e si arreda con tavolini in ferro e fioriere, sedie dipinte e piramidi da topiaria, mescolandoli con civetteria a particolari preziosi e antichi. 75 cartapesta 76 Basta poco tempo, pochissima spesa e un po’ di carta per creare una collezione di originalissimi soprammobili! o m a i d e r r a con la carta V asi, vasi, e vasi in carta: un modo diverso e divertente di decorare la casa. Idee originali per creare eleganti soprammobili utilizzando un materiale semplice (meglio se la carta è fatta in casa: a pag. 107 vi spieghiamo come). Il tocco in più? Rametti e foglioline “incartati” per un’originale decorazione “nature” squisitamente “ecological-chic” (e anche questo è spiegatissimo!). 77 cartapesta L e pagine di un vecchio diario, con la grafia fitta fitta del bisnonno, salvate dal macero ma un po’ troppo rovinate per poter essere conservate nel cassetto dei “cimeli” di famiglia. Perché non riutilizzarle, inglobandole nel piatto di cartapesta (a lavoro finito e prima della vernice di finitura) per dare un tocco romantico alla parete del salotto? Se la bisnonna sapesse… ne sarebbe entusiasta! E poi, i fiori di campo raccolti la scorsa estate e fatti essiccare fra le pagine di un vecchio libro. Ora possono uscire allo scoperto e tuffarsi in un “mare” di carta e colla. Per un vaso portatutto (a sinistra). 78 Dalla carta (meglio se fatta in casa, perché più divertente: e in questo caso, il “come si fa” lo trovate a pag. 107, insieme alle dritte per inserirvi rametti e fiorellini essiccati) alla cartapesta, passando per metri e metri di pellicola trasparente (sì, proprio quella che di solito usate in cucina), fino all’oggetto finito (un piatto, un vaso, un portatutto, ecc. ecc.). Ossia, in poche mosse, ecco come creare i soprammobili di queste pagine. Ma, prima di fare il… primo passo, vi sveliamo un segreto: meglio usare oggetti (piatti e vasi per l’appunto) che poi si lasciano facilmente sfilare dalla cartapesta, una volta incollata. Ossia, evitate forme eccessivamente sinuose (ad esempio, un bottiglia con tante volute). Per il “come si fa” di questa pagina, abbiamo usato un vaso di vetro, sfruttandone la base per creare un portamatite. E ora, se volete seguirci, ecco passo per passo come muoversi… 1. Isolate il vaso con della pellicola trasparente (per consentirvi poi di sfilare l’oggetto con facilità: se volete renderlo ancora più “isolato”, potete spalmarlo con del sapone liquido o della vaselina, prima di avvolgerlo con la pellicola). 2. Girate il vaso sottosopra, per poter lavorare partendo dal fondo. Strappate a mano un pezzo di carta (le forbici lasciano segni troppo netti e visibili) di 3-4 cm più largo del fondo, e appoggiatelo su quest’ultimo, piegando la carta in eccesso. 3. Ora che ha preso forma, spalmate nella parte interna della carta uno strato generoso di colla vinilica. 4. Incollatela al fondo del vaso, facendo attenzione che aderisca bene al bordo. 5. Poi, sempre a partire dal fondo, incollate altri pezzetti di carta, premendoli a uno a uno con le dita, ricoprendo la parte di vaso che interessa per ottenere il portamatite. 6. Quando la carta sarà completamente incollata e asciutta, sfilate il vaso: la cartapesta verrà via con la pellicola, che a sua volta verrà facilmente via dall’oggetto finale. 7. Proteggete il portamatite, internamente ed esternamente, con una mano di vernice di finitura lucida oppure opaca. 79 La pesca è stata generosa e ci ha regalato emozioni indimenticabili e piatti irresistibili… Eccolo il bottino del nostro amico pescatore (non lo conoscete? E dov’è il problema? Nessuno vieta di cercare un bottino identico fra i banchi del pescivendolo). Ve lo mostriamo ancora intatto prima che si trasformi nel suo pranzo più che meritato! tutti i 80 a t o tr sapori della cucina a t o r t lla i sa e d op ri Italianissima (e allora si chiama “fario”), o americana ma con “domicilio” ormai fisso nelle nostre acque dolci (chiamatela allora “iridea”). È la trota e, forse, così come l’abbiamo cucinata, non l’avete mai vista o “conosciuta”... A ll’anagrafe scoprirete che di nome fa “Salmo trutta”, che vive solo in acque dolci e cristalline, che è meglio conosciuta come “fario” e che ha una lontana parente marina “domiciliata” a sua volta nelle acque delle coste nordiche europee (ed è allora la “Salmo trutta trutta”, che migra nelle acque dolci solo per deporre le uova). Insomma, è la trota, guizzante signora delle “chiare fresche acque” di montagna, preda ambita dei pescatori di ogni tempo ed età... Tempi come quelli “magri”, quando la dispensa era povera e allora, con canne spesso improvvisate, i nostri vecchi andavano a “caccia” di un boccone che sfamasse l’intera famiglia (quasi sempre fritto nello strutto) e che accompagnasse quella polenta altrimenti “sorda”. Lo facevano sovente di frodo... ma non perché erano disonesti, bensì perché i poveri un tempo erano davvero poveri 81 a t o r t i d e t o a t t a a m p ol osnfocrorolla di c lo sformato di trota Ingredienti per 4 persone • 2 patate grandi a pasta bianca • 2 trote fario (circa 500 g in tutto) • 200 g di ricotta romana • 200 g di panna da cucina • 4 uova intere freschissime • 50 g di burro, sale e pepe nero. Preparazione Preriscaldate il forno a 180°, inserendovi anche una teglia con dell’acqua (servirà per cuocere gli sformatini a bagnomaria). Eviscerate le trote, togliete la testa, lavatele bene e lessatele per 10 minuti in acqua salata. In una ciotola mettete la ricotta e lavoratela con la panna, aggiungete le uova e amalgamate con una frusta. Quando le trote sono cotte, spellatele, togliete le spine e riducetele a pezzetti: aggiungetele alla farcitura. Tritate il tutto con un frullino ad immersione. Lavate le patate, ma non sbucciatele, e affettatele sottili. Imburrate quattro stampi da forno, rivestiteli con le fettine di patata, versatevi sopra la crema di trota e cuocete gli sformatini in forno a bagnomaria per 50 minuti. Una volta cotti, togliete gli stampi dal forno e lasciateli raffreddare per qualche minuto prima di girarli. Volendo arricchire il piatto, potete friggere alcune fettine sottili di patata e disporle sul piatto di portata, mettendovi sopra lo sformato. Nello sformato con patate, la trota si nasconde ben benino come farebbe fra i sassi del suo laghetto… Proprio come fa nei ravioli (nella pagina accanto), dove ben si sposa al re del sottobosco che spesse volte circonda le sue acque cristalline. 82 e non potevano certo permettersi la licenza, da pagare con quei soldi di cui erano sempre sprovvisti. E forse, proprio perché non era “sportiva” ma necessaria all’economia domestica, la pesca alla trota divenne un’arte da affinare. “Canna lunga e lenza corta”, diceva qualcuno; “canna corta e lenza lunga”, diceva qualcun’altro... E nel mezzo, frotte di ragazzini (oggi non più ragazzini e con qualche filo grigio fra i capelli!) che correvano dall’uno all’altro per carpire tutti i segreti della pesca alla trota. Quella stessa pesca che nelle mani dei vecchi riusciva sempre (e il bottino ne era la riprova), ma in quelle degli allievi... nisba! Ma lasciamo stare. Oggi, a meno che non abbiate un appassionato in casa (o non lo siate voi stessi) non occorre armarsi di pazienza e astuzia per farsi una trota: basta fare un salto in pescheria e scegliere fra “fario”, “iridata” e “salmonata”. E in cucina avrete poi solo l’imbarazzo… della ricetta per renderle irresistibili! a t o r t i i n i d c i r l ri anviiofunghi po co i ravioli di trota Ingredienti per 6 persone Per i ravioli 300 g di farina bianca “00” • 4 uova intere • 1 fungo porcino • 300 g di filetti di trota • 200 g di ricotta • olio extravergine d’oliva • sale e pepe. Per ii sugo 50 g di burro • 1 porcino • prezzemolo • 50 g di polpa • di trota Preparazione Preparate la pasta per i ravioli versando, su una spianatoia, la farina a fontana e rompendovi le uova all’interno; impastate le uova alla farina finché avrete ot- tenuto un impasto elastico e sodo. Lasciate riposare la pasta sotto uno strofinaccio da cucina per circa 60 minuti prima di utilizzarla. Intanto pulite i funghi con un coltellino e uno strofinaccio da cucina inumidito, soffriggete il filetto di trota in olio extravergine d’oliva e privatelo della pelle e di eventuali spine. Sminuzzate il pesce in una ciotola e lasciatene metà da parte; per il sugo, mescolate il rimanente con la ricotta. Intanto, in padella con un poco di burro, passate il fungo tagliato a pezzettini; dopo qualche minuto di cottura sarà pronto per essere unito agli altri ingredienti della farcitura; salate e pepate. Con la macchina per la pasta (o col matterello) tirate e poi realizzate delle strisce di pasta larghe 8 centimetri e spesse 1 mm: mettete un cucchiaino di farcitura ogni 3 cm. Tagliate i ravioli con la rotella e con le dita schiacciateli per far uscire tutta l’aria, affinché non si aprano durante la cottura. Lavate e private il prezzemolo dei gambi, e tritatelo finemente su di un tagliere con la mezzaluna. Preparate il sugo per i ravioli soffriggendo il fungo rimasto tagliato a lamelle sottili e la polpa di trota avanzata. Cuocete per qualche minuto, pepate, insaporite con il prezzemolo tritato e spegnete. Intanto scaldate l’acqua per i ravioli e, quando bolle, immergetevi i ravioli che non dovranno cuocere per più di 5 minuti. Scolate i ravioli e saltateli in padella con il sugo per circa un minuto prima di servirli. 83 a t o r t i d a o t i t e g p g p la tzinui al forma s o r c con la zuppetta di trota Ingredienti per 4 persone 1 trota iridea da circa 600 g • 2 scalogni di medie dimensioni • 3 zucchine e 1 dado vegetale • 3 spicchi d’aglio e 50 g di burro • sale e pepe nero 84 macinato fresco • parmigiano grattugiato e aglio • fette di pane casereccio Preparazione Preriscaldate il forno a 220°. Eviscerate la trota, privatela della testa, sfilettatela e spellatela: tagliate metà della polpa a tocchetti e metà a filetti lunghi e stretti. In una casseruola, soffriggete nel burro gli scalogni tritati. Quan- do sono morbidi e dorati, unite le zucchine a piccoli pezzi e i tocchetti di trota; fateli rosolare per qualche minuto e poi aggiungete 1 litro scarso di brodo di dado (potete aggiungere anche 100 g di panna se volete una zuppa più densa). Salate e cuocete fin quando le zucchine saranno cotte. Intanto passate sul pane uno spicchio d’aglio, sistematevi i filetti di trota e cospargete di parmigiano grattugiato. Bagnate una teglia di olio, mettetevi sopra i crostini e infornate per 10 minuti. Al momento di servire accompagnate la zuppetta di trota con i crostini di pane, che possono essere adagiati nella zuppa o serviti a parte. Spolverizzate con altro parmigiano e servite. C’è trota e trota Nostrana, americana e rosea Come distinguere fra “fario”, “iridea” e “salmonata”? Fra le prime due e la terza... è questione di alimentazione, fra le prime due è questione di “pelle”. La fario (e se qualche pescatore non è d’accordo... se la prenda con le enciclopedie!) ha un profilo affusolato, con dorso color oliva o nerastro che sui fianchi tende a diventare argenteo e poi, scendendo verso il ventre, giallognolo o biancastro; tipiche sono anche le macchiette che rivestono dorso e parte alta dei fianchi (dove sono nerastre per divenire poi rosse con alone chiaro). L’iridea (o arcobaleno, di provenienza nordamericana e introdotta nelle nostre acque), invece, è riconoscibile per la banda longitudinale, di un bel rosa cangiante, presente sui fianchi. E la salmonata? Può essere l’una o l’altra... a patto che si sia nutrita di crostacei (o farine di essi, come accade negli allevamenti), che ne colorano così la carne facendola diventare rosa e pregiata. Fario, iridata o salmonata che sia, comunque, la trota è versatile, con carni delicate e tenerissime. Tutti la conoscono grigliata, o fritta o affumicata, ma una trota ripiena d’uva passa e frutta secca, cotta a fiamma allegra per rendere la pelle croccante, mescolata ai dolci sapori della frutta... ecco se non la conoscete ancora, questa è l’occasione giusta per provarla. E se l’uvetta vi sembra azzardata, che cosa ne pensate di una zuppetta con crostini profumati di aglio? Ovviamente, i suggerimenti non finiscono qui: se vi proponessimo uno sformato di trota, o dei ravioli con trota e funghi? Per convincere anche i più scettici, che la trota sa farsi delizia creativa, basta proporre loro la zuppetta con crescione e crostini al formaggio (nella pagina a sinistra). Ma c’è dell’altro... e sono le trote farcite con uvetta e pinoli. le trruotttearispeicecnae di uvetta e f le trote ripiene di uvetta Ingredienti per 4 persone 4 trote iridee di circa 300 g ciascuna • 50 g di uvetta sultanina • 100 g tra nocciole e mandorle • 50 g di grissini schiacciati • 50 g di parmigiano grattato • 2 uova e 50 g di burro • sale e pepe bianco o nero Preparazione Mettete a bagno l’uvetta nell’acqua tiepida, eviscerate le trote, praticando un taglio sulla pancia non molto grande, affinché la farcitura non possa uscire. Lavatele bene e asciugatele. Intanto, in un mortaio, schiacciate le mandorle e le nocciole, unite i grissini e amalgamate gli ingredienti. In una ciotola, sbattete le uova unendo la frutta secca, l’uvetta, i grissini e il parmigiano. Mescolate bene, salate e pepate. Aiutandovi con un cucchiaino inserite nella pancia della trota qualche cucchiaiata di farcia, schiacciandola bene per adattarla alla carne. Con della rafia da cucina legate il pesce affinché durante la cottura la pancia non si apra. In una capace padella antiaderente, sciogliete il burro e rosolatevi le trote inizialmente a fiamma vivace per rosolare la pelle, poi a fiamma moderata: saranno sufficienti circa 5 minuti per parte per un’ottima cottura. Salate e pepate a piacere e servite con un contorno di zucchine affettate sottili e saltate in padella con olio, uvette e pinoli. 85 La mela è una vera panacea, per le sue vantate proprietà terapeutiche enella farmacopea popolare ma nell’alimentazione quotidiana è un cibo che non può mancare sulle nostre tavole, ora rosso e succoso, ora giallo oro. Dolce e profumata, siè radicata nell’immaginario popolare attraverso miti e leggende che l’hanno resa celebre. perfetto il frutto Nonostante la Bibbia non faccia riferimento a nessun frutto specifico, fu proprio attraverso una mela che il serpente sedusse Eva nell’Eden portandola alla perdizione, e sempre una mela creò scompiglio nell’Olimpo quando Paride si trovò costretto a scegliere la bella fra le belle in cambio dell’affascinante Elena di Troia. Questo frutto è spesso stato associato alla passione e alla seduzione, alla bellezza e al fascino, così sono molte le ricette di bellezza che ruotano attorno a questo frutto conturbante, ma la mela ha un cuore generoso che trascende leggende e lusinghe di Venere. Cibo prelibato e versatile, rientra nell’alimentazione mediterranea anche per le sue salutari proprietà, che lo rendono “magico” a tutti gli effetti. 86 Pene d’amor perdute Una mela al giorno, recita un noto proverbio, toglie il medico di torno. Saggezza popolare! Pochi invece sanno che nella magia la mela si usa anche a scopo curativo. Tagliate una bella mela rossa in tre spicchi, strofinateli sulla parte dolorante e seppelliteli in un giardino. Eseguite questo piccolo rituale durante la fase di luna calante e i vostri dolori spariranno miracolosamente. La stessa pratica è valida per curare le ferite d’amore, basta strofinare gli spicchi sul petto e nel giro di una settimana il vostro ex non sarà nemmeno un ricordo. Non esagerate però a strofinarvi, altrimenti il ricordo tornerà a bruciarvi… sul petto naturalmente. Mele cotte al vino Ecco una ricetta speciale per ottenere delle squisite mele cotte, più saporite e gustose, ma nel contempo leggere e digeribili. Ingredienti per 6 persone: un chilo di mele renette, 100 gr di zucchero, un bicchiere di vino, una noce di burro, acqua e succo di limone q.b. Preparazione: Sbucciate e pulite le mele, tagliatele a fette e immergetele velocemente in un po’ d’acqua e limone. Tagliatele in fettine ancora più sottili e fate cuocere mescolando insieme al burro, allo zucchero e al vino. Servite calde. Mele alla ricotta Gli amanti dei dolci si faranno piacevolmente conquistare da questa ricetta che unisce il sapore dolceaspro delle mele a quello caldo degli amaretti e al morbido gusto della ricotta. Ingredienti: 8 mele renette, 150 gr di ricotta, 100 gr. di zucchero, 50 gr di mandorle tostate, 50 gr di cioccolato fondente, 1 tuorlo d’uovo, 8 amaretti, un bicchierino di Marsala Preparazione: dopo avere lavato e asciugato le mele, togliete il torsolo e parte della polpa. Unite la ricotta, il tuorlo, le mandorle tritate, il cioccolato grattugiato, gli amaretti sbriciolati, lo zucchero e mescolate. Aggiungete il Marsala, mescolate ancora e farcite le mele. Fate dei taglietti sulla buccia e cuocete al forno a fuoco moderato fino a quando vedrete la buccia morbida. Capelli splendenti Volete dare un po’ di tono alle vostre chiome? Approfittate di questa antica ricetta della nonna, ricostituente e balsamica, per restituire ai vostri capelli vigore e luminosità, rendendoli forti e sani. Grattugiate 2 mele, unite 2 gocce d’olio d’oliva, mescolate e mettete sui capelli avvolgendoli in un asciugamano per 2/3 ore. Quindi lavate regolarmente. Già dalle prime applicazioni noterete i fantastici risultati. Mela ai Raggi X Ricca di fibre e minerali quali calcio, fosforo e potassio, vanta una consistente presenza di vitamina C che varia a seconda della qualità della mela. Ed è grazie alle proprietà antinfettive di questa vitamina che il frutto diventa prezioso negli stati infiammatori e influenzali. Vitamina C 8-9 mg 73 mg Vitamina A Vitamina E 70-78 mg Vitamina B9 4 mg Potassio 150-160 mg Sodio 35-55 mg Calcio 8,75-9,53 mg Magnesio 6,50-7,20 mg Ferro 0,10-0.20 mg Fosforo 8,80-9,55 mg Selenium 4.7 mg borse sotto gli occhi? Da sempre la mela è stata associata alla seduzione e al fascino, ecco una ricetta a base di mele per dare splendore al vostro incarnato, magari dopo una notte brava o una giornata troppo pesante. Prendete una mela, tagliatela a fettine e mettetela sul fuoco con poca acqua. Fate bollire, e dopo averla passata al setaccio aggiungete poche gocce di limone e applicatela sotto gli occhi, gli inestetismi delle borse e le occhiaie spariranno miracolosamente restituendo al vostro viso la luminosità perduta. Ma le applicazioni in campo estetico della mela non si esuriscono qui, infatti il succo può essere utilizzato tranquillamente come dentifricio, donando al vostro sorriso denti splendenti e alito fresco. me! Al cuor si comanda… ecco sempre? Il i per Volete che il vostro matrimonio dur fate mai mann No melo è simbolo di immortalità. frutta, delle belcare, nella cesta in cui tenete la al centrotavola, le mele rosse. Oltre a dare colore itive vibrazioni secondo la magia attireranno pos rapporto e favod’amore, dando solidità al vostro rendo armonia, intesa e passione. Frittelle di mela Per la gioia dei piccoli… di tutte le età, lasciatevi tentare dalle frittelle di mele, ideali come merenda e adatte a dare un tono salutare a qualsiasi festa. Ingredienti per 6 persone: 6 mele renette, 2 cucchiai di zucchero, un bicchierino di Rum, un limone, acqua, olio e farina q.b. Preparazione: sbucciate le mele, eliminate il torsolo, tagliatele trasversalmente “a ciambelline”, spargete lo zucchero, innaffiate con il Rum e grattateci sopra leggermente un po’ di scorza di limone. Mescolatele di tanto in tanto per un’ora mentre preparate una pastella con acqua e farina. Immergete la mela nella pastella e mettete sul fuoco una pentola con dell’olio. Quando è caldo, dopo averle fatte sgocciolare, fate friggere le ciambelle di mela. Una volta di colore dorato, sono pronte. 87 Qui a lato un kimono da cerimonia in seta del 1950 con motivi ad onda ricamati e dipinti a mano (600 euro). Nella pagina accanto dall’alto: in ferro, argento, rame ed ottone ed una statua lignea rappresentante una Kanzeon Bosatsu (Avalokithesvara) XVI sec; un importante elmo jingasa del XVI sec; Alessandro Romolo Tempera nella sua casa-atelier in Lomellina (PV), insieme al dobermann Sergio; uno scorcio del salone dove il padrone di casa riceve i visitatori e a destra. Studioso d’arte e cultura giapponese antica, antiquario,scenografo, collezionista,. L’eclettico personaggio ci raccontera' di storie antiche, di kimono, katana e di un’arte dai forti simboli rituali. Senza dimenticare qualche prezioso consiglio per non correre rischi 88 empera T lo o m o R o r d n a ss Ale ll. 338 2974816 Lomellina (Pv) - ce collezioni Suggestioni Orientali A ncora una vol ta l’incontro fortunato è arrivato grazie a un mercatino. Quel mercoledì, a Genova (in Galleria Mazzini), mentre andavamo a spasso alla ricerca di giovani antiquari talentuosi da presentarvi, ci siamo trovati d’un tratto immarsi nell’antico Giappone. Un paio di bambole Hina Ningyou, un delizioso dipinto su rotolo a inchiostro su seta, antichi testi a stampa xilografica su carta giapponese ed uno splendido kimono decorato con motivi ad onda,crisantemi e foglie d’acero… “ Si tratta di un kimono di tipo furisode, realizzato a mano in finissima seta pesante e risalente. Le collezioni? Spesso si comincia da una semplice teiera, o dai vasi per l’arte dell’ikebana agli anni ’20. Si è presentato così Alessandro Romolo Tempera (che ci racconta della sua grande passione per i kimono nell’ultima pagina di questo servizio). Lui, scenografo, antiquario, e studioso di arte e cultura giapponese antica, da anni è anche un collezionista d’arte orientale, una passione che lo con- 89 In alto dipinto su seta raffigurante Kanzeon Bosatsu e fiori di loto datato 1568; a destra elmo jingasa da parata, XVIII-XIX sec. in legno laccato e decorato con foglia d’oro (800 euro); al centro tazze in legno laccato XIX sec. (400 euro la coppia). duce spesso negli angoli più remoti del Giappone alla ricerca di pezzi da proporre ai suoi clienti. Così, dopo il nostro incontro genovese, ci è venuta la voglia di approfondire. Detto, fatto: una telefonata per accordarci su giorno e ora e Alessandro ci da appuntamento nella sua casa-atelier nel cuore della Lomellina, in quella campagna ritagliata tra Milano e Pavia. Non una casa qualunque, ma un palazzetto in mattoni rossi di chiara origine medioevale : per l’esattezza trattasi di ciò che rimane del mastio del fortilizio del XI sec. poi rimaneggiato nel XV sec. e infine trasformato in monastero tra il XVI e XVII sec. Ed è qui che il giovane antiquario milanese, dopo le ristrutturazione del caso, ha stabilito la sua abitazione – bottega. Nel senso che se deciderete di incontrarlo, lui vi riceverà (come ha fatto con noi ) in una sala al primo piano, dove vi accomoderete su divanetti Luigi XV, sorseggerete una tazza di buon tè mentre Alessandro vi racconterà (illustrandovela nei preziosi dettagli di ferro laccato, cuoio e seta) di quell’armatura yoroi e del tempo in cui i samurai la indossavano per proteggersi nelle battaglie. Scoprire lo splendore dell’arte antica giapponese tra le spesse mura di un palazzotto lombardo crea un curioso effetto spazio tempo, in un melting pot di culture antiche che si rimescolano fra loro. Capita così che un antico portone interno del ‘700 faccia da ideale quinta ad una statua di grandi dimensioni che raffigura un Fudo Myo ossia il terrifico guardiano della dottrina buddista, una scultura lignea che Alessandro ha trovato nel magazzino di un tempio sconsacrato vicino alla città di Kyoto: “Si tratta di un guardiano armato e dall’aria intimidatoria perché serviva ad allontanare gli spiriti maligni dai templi buddisti”. Innamorarsi del Giappone Gruppo di armi, dall’alto verso il basso: Sodegarami ossia un arpione da guerra usato per catturare e disarcionare; o-miai-yari ( punta di lancia lunga 70 cm.); katana e wakizashi…vari periodi, prezzi a partire da 700,00 euro 90 (e della sua arte) è facile, come è facile iniziare a collezionare gli splendidi manufatti provenienti da questo remoto paese. Ma c’è qualche regola da seguire per non incorrere in spiacevoli inconvenienti. Alessandro mette in guardia dai falsi: “ Ce ne sono molti, soprattutto provenienti dalla Cina, tutti oggetti e mobili non più vecchi di qualche anno ma che possono ingannare”. Quanto al “dove cercare” sui mercatini dell’antiquariato non si trova quasi nulla: meglio manifestazioni di un certo rilievo come il “Mercante in Fiera” di Parma che è la grande rassegna antiquariale italiana e che si svolge due volte all’anno. Vanno bene anche le aste,specie in Francia, Inghilterra e negli USA dove si possono trovare numerosi pezzi. Infine, vi capitasse di fare un viaggio in Giappone, le città più grandi, normalmente hanno un quartiere dedicato alle botteghe antiquarie dove ci si può letteralmente immergere nella storia. La casa-atelier di Alessandro Romolo Tempera ospita naturalmente anche le famose katana (ne avrete certamente sentito parlare…), le lame che racchiudono nel loro splendore i più antichi segreti dei mastri spadai giapponesi, che raggiunsero livelli eccelsi nella conoscenza e nella lavorazione dei metalli. Stringere una katana tra le mani (ma senza toccarne la lama, per non lasciare impronte….) è già di per se un’emozione. E la loro storia non è meno affascinante….In Giappone la spada non era un semplice strumento di offesa/difesa ma il mezzo per raggiungere la perfezione, dove la scherma da sempre può essere vissuta come esercizio anche mistico. Con Alessandro chiacchieriamo a lungo di queste straordinarie armi e ne vengono fuori molte curiosità. La katana era contemporaneamente l’emblema di una classe nonchè un’opera d’arte. Nel paese del Sol Levante la fabbricazione di una lama era considerata un’operazione sacra. Il mastro spadaio sceglieva con cura il giorno propizio formidabile linea di tempera. Un ultimo consiglio: se acquistate una katana in Giappone attenzione, perché se non accompagnata dagli appositi documenti, potrebbero confiscarvela in aeroporto al momento della partenza. A sinistra, staffe da Daimyo (signore feudale), in ferro laccato e ricoperto di madreperla XVII sec. (1.500 euro); più in basso due di cinque piatti in legno laccato del XIX sec. (1.000,00 euro); sotto due piccoli bracieri da incenso in legno laccato, oro e argento, provenienti dalla collezione del barone Fujita. Qui sotto, armatura yoroi completa di baule da trasporto XVIII sec. (3.000,00 euro). collezioni per iniziare l’opera e nei giorni precedenti seguiva un rituale di purificazione del corpo e dello spirito. Mentre Alessandro ci mostra una katana con montatura del 1940 con una preziosa lama di famiglia del XVII sec. (gli ufficiali giapponesi durante la seconda guerra mondiale amavano portare in battaglia le lame tramandate di generazione in generazione fin dai tempi più antichi), emergono altri aneddoti…. Il segreto delle spade giapponesi sta nella composizione della struttura della lama, che viene forgiata partendo da un nucleo di due barre d’acciaio sovrapposte che vengono battute insieme e ripiegate per essere nuovamente ribattute fino a creare all’incirca un milione di strati, ciò fa si che si abbia una lama estremamente flessibile, resistente e micidiale grazie ad una 91 92 Nella pagina accanto: sopra, kimono da bambino in seta imbottita (300 euro); kimono uchikake da matrimonio (1939 – 1.000,00 euro); piatto in ceramica Imari, XIX sec. diametro 46 cm. In questa pagina: kimono da teatro kabuki in seta e fili d’oro datato XVIII sec. Sotto, coppia di vasi in bronzo – fusione a cera persa con dragoni in rilievo, XVI sec. (2.500,00 euro la coppia). L’arte del kimono Se i kimono vi affascinano, chiedete ad Alessandro di mostrarvi la sua collezione. E di raccontarvi la storia di questo straordinario indumento... “Il Giappone vanta una lunga tradizione nella tessitura e filatura della seta locale, tradizione che ha prodotto alcuni fra i più splendidi tessuti di tutto il mondo. Sfortunatamente oggi è possibile ammirare solo gli abiti degli ultimi quattro secoli, i più antichi dei quali risalgono al periodo Muromachi. Prima dell’occidentalizzazione, il kimono era l’abito giapponese tradizionale. Si tratta di una semplicissima tunica a forma di T, ricavata da un unico pezzo di stoffa rettangolare. Durante i mesi invernali si indossavano due indumenti sovrapposti, una giacca e un kimono, confezionati secondo il taglio tradizionale, semplice e pratico. Le pezze di tessuto avevano misure standard in modo da poter vestire sia gli uomini che i ragazzi grazie a qualche piccolo aggiustamento e senza inutili sprechi di stoffa. Una cintura (obi) intorno ai fianchi consentiva di mantenere fermo il kimono. Le tasche delle maniche? Ampie e fluttuanti permettevano di portare con sè piccoli oggetti d’uso quotidiano”. Belli e Pratici... 93 come si fa! i. n io z a g ie p s e l , e h ic n c e t e l , e t n e r r o c c o ’ l o t t tu il plaid di pag 13 gli oggetti di pag17 Occorrente Un rettangolo di cm 153x140 e uno di cm 153x65 di fodera di raso bordeaux • due strisce di cm 153x15 e due di cm 205x15 di velluto bordeaux • un rettangolo di cm 153x140 e uno di cm 153x65 di tela bianca • avanzi di velluto, panno, pile e lana stampata nei toni del beige, del marrone e nero (cavallo) • avanzi di velluto e di tessuti da arredamento nei toni del bordeaux e del verde (fondo patchwork) • cotone Mouliné DMC (tono su tono o in tinte contrastanti con il patchwork). Esecuzione La coperta misura cm 150x200. Sovrapponete, diritto contro diritto, i rettangoli di tela bianca; cucite in modo da ottenere un rettangolo di cm 153x205. Riportate sugli avanzi la sagoma del cavallo pubblicata sul foglio allegato; tagliate i diversi tessuti rispettando le indicazioni (toni chiari o scuri), lasciando in più 1 cm tutt’attorno per i ripieghi; uniteli a sottopunto e fissateli a punti nascosti nel centro della tela bianca. Imbastite gli altri avanzi in modo da ricoprire la tela (fino a 13 cm dai lati) ripiegando 1 cm sul rovescio; rifinite con punto croce eseguito a cavallo dei margini con il filo di cotone Mouliné preso intero, prendendo anche la tela sottostante. Sovrapponete al patchwork le strisce di velluto in modo da ottenere una cornice con gli angoli a 45°. Sovrapponete, diritto contro diritto, il rettangolo patchwork a quello di fodera e cucite tutt’attorno, lasciando aperto un tratto per rivoltare, da chiudere a sottopunto. Eseguite una cucitura lungo il bordo interno della cornice di velluto. 94 la credenza di pag 14 Occorrente Credenza di recupero • pannelli di compensato spesso 5 mm in numero e misura delle antine • acrilici nei colori bianco, ocra gialla e carminio • nastro di raso color ciliegia alto cm 1,5 • cartoline e biglietti con motivi floreali • bustine di semenze • tessuto di cotone fantasia • ovattina in fogli • carta vetrata a grana fine • pennello piatto medio • pistola sparagraffe • chiodini • martello. Esecuzione Carteggiate e dipingete la credenza con un panno molto chiaro (bianco + una punta di ocra gialla). Con il carminio colorate i bordi frontali dei ripiani e i pomelli delle antine. Rivestite i pannelli di ovattina e fissatela con la pistola sparagraffe sul retro. Ritagliate il tessuto in misura del pannello, lasciando un margine per il risvolto, e sovrapponetelo all’ovattina. Fissatelo allo stesso modo sul retro dei pannelli. Tagliate dal nastro dei pezzi in misura e disponeteli a rombi regolari sopra il tessuto: applicate prima i pezzi paralleli, a distanza di cm 10. Fissatene le estremità con la sparagraffe sul retro dei pannelli. Inchiodate infine ciascun pannello alla credenza, piantando un chiodino per ogni angolo dell’interno delle ante. Riavvitate i pomelli sulle ante imbottite. Infilate le decorazioni sotto la “grata” di nastri. la calza di pag 17 Occorrente Gruccia in legno • vassoi da pasticceria in cartone • scatole in cartone (portascarpe o camicie) • gesso acrilico per Belle Arti • carta di riso decorata in fogli o tovaglioli • colla da découpage • vernici di finitura lucida e satinata all’acqua • pennelli sintetici piatti medi e grandi (per incollare e rifinire) • pennello piatto medio (per gesso) • forbici • carta vetrata a grana fine. Per il sottovaso: Sottovaso in biscotto ceramico rosso (terracotta) • tovagliolo di riso decorato • Patio Paint trasparente • pasta cangiante Rub’n Buff color ametista • flatting gel lucido; pennello sintetico piatto grande (per incollare) • pennellessa piatta (per flatting) • straccio. Esecuzione Preparate il fondo degli oggetti, passando una mano di gesso acrilico; lasciate asciugare e, se necessario, carteggiate leggermente per ottenere una superficie perfettamente liscia. Posizionate la carta di riso (tovagliolo, per il vassoio piccolo e la gruccia, o in foglio, per le scatole e il vassoio con le stelle) sull’oggetto preparato e incollatela stendendo abbondantemente la colla da découpage con il pennello sintetico. Ritagliate le eccedenze, piegatele e incollatele sul retro. Per le scatole, procedete rivestendo una faccia per volta. Lasciate asciugare per almeno tre ore. Rifinite con due mani di vernice all’acqua lucida (gruccia e vassoi) o satinata (scatole), lasciando asciugare perfettamente tra la prima e la seconda mano (6-8 ore circa). Per il sottovaso: Pulite accuratamente il sottovaso con uno straccio umido e lasciatelo asciugare. Posizionate quindi il tovagliolo di riso prescelto centrandolo accuratamente. Per incollarlo, passate sul tovagliolo il pennello intinto abbondantemente nel Patio Paint partendo dal centro verso l’esterno; spianate subito eventuali grinze con il pennello o con la punta delle dita. Lasciate asciugare per circa dieci minuti; poi, tagliuzzate l’eccedenza del tovagliolo lungo la circonferenza; incollatela lungo il bordo e rivoltatela sul retro incollandola con abbondante Patio Paint. Lasciate asciugare completamente. Rifinite il piatto con due mani di flatting gel lucido lasciando asciugare perfettamente tra la prima e la seconda (una notte).Infine, spremete un poco di pasta Rub ‘N Buff sullo straccio e stendetela lungo il bordo del sottovaso. Ripetete se necessario. La cucina sorprendente pag.18-23 le posate e la tazza di pag18-19 Occorrente Rete da conigliera alta circa m 1 • filo di ferro robusto • carta di giornale e colla vinilica in abbondanza • carta corrugata Stamperia by Box di qualsiasi colore • gesso acrilico; vernice a spruzzo grigio metallizzato • acrilici Acrylic Studio Pébéo nei colori: bianco, giallo cadmio medio, ocra gialla, verde di Hooker, viola d’oriente • pennellessa media • pennelli tondi e piatti piccoli e medi • pinza • tronchesino • guanti • carta grafitata e matita • cotone • cera invecchiante • vernice di finitura lucida. Esecuzione Le posate sono state realizzate con un’armatura di rete da conigliera, fissata a un “telaio”di filo di ferro robusto, e poi ricoperte con la cartapesta; la tazza è stata realizzata con la rete sagomata su un grande vaso in plastica e quindi ricoperta anch’essa di cartapesta. Per le posate: tagliate il filo di ferro con il tronchesino, in misura di quanto grande vorrete la forma-base della vostra posata e realizzate il telaio come da foto 1. grafitata e matita, riportate le sagome - allegate - dei decori della tazza e dipingeteli. Rifinite le posate con cera invecchiante stesa con uno straccio e la tazza con vernice di finitura. Srotolate un’abbondante porzione di rete da conigliera, in modo che possiate stendervi al centro il telaio di filo di ferro, e ritagliatela con la pinza seguendo la sagoma del telaio ma lasciando un’abbondanza di circa 8 cm come da foto 2. Con le mani, modellate la rete da conigliera intorno al telaio (foto 3) così da realizzare l’armatura di ogni posata. Per la tazza, invece, sagomate la rete da conigliera direttamente su un grande vaso di plastica che farà da “stampo”e poi, aiutandovi con la pinza, realizzate il manico che fisserete alla tazza con del filo di ferro. Realizzata l’intelaiatura (foto 4), passate alla fase di ricopertura (spiegazioni valide sia per le posate che per la tazza). Procuratevi parecchi fogli di carta di giornale, immergeteli in una catino e, una volta che siano bene inumiditi, stendeteli sull’intelaiatura di rete facendo in modo che aderiscano bene (specie sulle parti più spesse e sugli angoli). A questo punto, stendetevi una mano di colla vinilica (foto 5). Ricoprite le vostre realizzazioni procedendo a strati e stendendo un’abbondante mano di colla vinilica tra uno strato e l’altro. Una volta steso uno strato, aspettate che asciughi prima di passare al successivo. Per velocizzare il lavoro, dopo due strati di giornale, rivestite con uno strato di carta corrugata strappata in grossi pezzi. Quindi, una volta asciutta, applicate altri due strati di carta di giornale. Dopo aver ricoperto completamente ciascuna realizzazione (foto 6), fate asciugare completamente e, stendete una mano di gesso acrilico; quindi, a completa asciugatura, procedete con la colorazione. Per quanto riguarda le posate, basterà spruzzarle di grigio metallizzato con una bomboletta di colore per carrozzeria. Per la tazza, invece, stendete un fondo di acrilico bianco e, ad asciugatura avvenuta, dipingete i bordini della tazza con l’acrilico oro. Quindi, con carta gli oggetti di pag17 Occorrente La caffettiera montata misura, in altezza, cm 175 e in larghezza cm 170 circa. Per il coperchio. Pannelli in multistrato di abete spessi cm 1,5, tagliati a triangolo isoscele: ne servono 4 di cm 41x53 per la parte superiore del coperchio e 1 di cm 52x96 per il supporto del coperchio • 1 pannello di multistrato di abete spesso cm 1,5 tagliato a semicerchio di cm 41 (diametro) per la sommità del pomello • 1 listello di compensato tagliato a semicerchio spesso cm 1,5, largo cm 15 e lungo in misura del pannello precedente per base del pomello • 1 pannello di compensato spesso mm 3 di cm 65x19 per il bordo del pomello • pannellini di compensato spessi cm 1,5, di cm 16x11 per gli spessori interni al pomello. Per la parte superiore della caffettiera. Pannelli in multistrato di abete spessi cm 1, tagliati a trapezio: ne occorrono 2 di cm 29x41x80 per i pannelli anteriori laterali (per farli aderire meglio gli uni agli altri, tagliateli in modo che il lati verticali abbiano un’angolazione di circa 30°, lo stesso vale anche per i pannelli anteriori della parte inferiore della caffettiera), 2 di cm 32x41x80 per i pannelli anteriori centrali e 1 di cm 76x78x100 per il fondale • pannelli di multistrato di abete spessi cm 1,5 e di cm 120x80 da cui ricavare la sommità e la base della parte superiore della caffettiera (sulle quali si fisseranno, rispettivamente, il coperchio e la parte centrale della caffettiera) • pannello di multistrato di abete spesso cm 1 e di cm 120x80 da cui ricavare il manico della caffettiera • 1 pannello di multistrato di abete, spesso cm 1 e di cm 50x80 da cui ricavare i due spessori a rinforzo del manico • pannelli di compensato spesso cm 1 tagliati a triangolo, e precisamente 1 di cm 30x45x55 per il beccuccio, e 1 di cm 42x14 invece per il sostegno del beccuccio. Per la parte centrale della caffettiera. Pannelli di compensato spessi cm 1,5, da cui poter ricavare 10 semicerchi di cm 112x5. Per la parte inferiore della caffettiera. Pannelli in multistrato di abete spessi cm 1,5 tagliati a trapezio: ne servono 1 di cm 72x75x100 per il fondale, 2 di cm 95 30x40x78 per i pannelli anteriori laterali e 2 di cm 33x40x78 per i pannelli anteriori centrali • pannelli di multistrato di abete spessi cm 1,5 e di cm 120x80 da cui ricavare la sommità e la base della parte inferiore della caffettiera (sulle quali si fisseranno, rispettivamente, la parte superiore della caffettiera e i piedini) • quadratini in multistrato di abate spessi cm 1 e di cm 4x4 per i piedini. Inoltre: pannelli di multistrato di abete (procuratevene 3 spessi cm 1, larghi circa cm 30 e lunghe a misura della larghezza della parte interna, superiore e inferiore della caffettiera, ovvero le mensole) • 6 listelli di multistrato, spessi cm 1 e lunghi a misura della larghezza delle mensole (per i reggimensole) • cartone rigido • viti per legno e avvitatore elettrico • trapano elettrico con punta per legno piccola • seghetto alternativo • colla per legno • morsetti • chiodini e martello; pomelli per ante a vite • cerniere metalliche per ante • battenti magnetici per ante • silicone trasparente; vernici spray nei colori: grigio metallizzato o argento, nero • gesso acrilico • pennellessa media • pennelli piatti medio e piccolo • carta vetrata media e fine • bullone piuttosto grande con dado e relativa chiave • carta grafitata e matita • riga • mascherina chirurgica e guanti di lattice • taglierino • giornali vecchi. Esecuzione N.B. I passaggi fotografici e i disegni relativi alla costruzione dell’armadio caffettiera li trovate nel foglio allegato. La “caffettiera” è stata realizzata in due sezioni separate, assemblate alla fine della costruzione. Le due parti della caffettiera (superiore e inferiore), sono state realizzate assemblando i quattro pannelli laterali anteriori e il fondale posteriore ad altri due pannelli, tagliati a semi-ottagono (disegno 1) che costituiranno la sommità e la base di entrambe. Per realizzare questi pannelli, ritagliate la sagoma semi-ottagonale che trovate in allegato, fotocopiatela ingrandita a necessità, riportatela con carta grafitata e matita sul cartoncino rigido e ritagliatela. In tal modo, tenendo conto delle misure dei vari pannelli da montare, realizzate una serie di dime, relative alla base e alla sommità di ciascuna parte della caffettiera, con cui potrete realizzare la sagoma di ciascun pannello semi-ottagonale (foto 1) e quindi ritagliarlo con il seghetto alternativo. Realizzati i pannelli a semi-ottagono, procedete a costruire gli altri elementi della caffettiera. Per realizzare la parte centrale, con il seghetto alternativo ritagliate dai relativi pannelli 10 listelli curvi di cm 112x5 (dovranno avere una curvatura tale da poter essere fissati all’interno dei pannelli semi-ottagonali che faranno da sommità alla parte inferiore della caffettiera e da base alla parte superiore). Quindi incollate i vari listelli sovrapponendoli tra loro e bloccateli con dei morsetti affinché la colla faccia presa (foto 2). Nel frattempo, realizzate il pomello che andrà fissato in cima al coperchio della caffettiera. Con il seghetto, tagliate i pannellini che faranno da spessori interni al pomello come da disegno 2. Poi, con la colla per legno, fissate tali spessori (distanziati tra loro di circa cm 15) al listello che farà da base al pomello e quindi, al di sopra di tale piccola struttura, fissate la sommità del pomello stesso. Per concludere la realizzazione della struttura del pomello, incollate il pannello di compensato sottile intorno alla parte tondeggiante, piegandolo lentamente e facendogli assumere la forma curva del bordo del pomello (ad assemblaggio avvenuto, il pomello assumerà la forma 96 come da foto 3). Per realizzare il beccuccio della caffettiera, con colla per legno, martello e chiodini, fissate il pannello triangolare sagomato a becco al pannello triangolare di supporto (foto 4). Passate ora a realizzare il coperchio della caffettiera. Con colla per legno, chiodini e martello, fissate i pannelli triangolari che formano la parte superiore del coperchio (i quattro triangoli di cm 41x53) al pannello che farà da supporto, come da foto 5. Per realizzare il manico della caffettiera, fotocopiate, ingrandita a necessità, la sagoma che trovate in allegato e, con carta grafitata e matita, riportatela sull’apposito pannello (tenete presente che il manico avrà un ingombro di cm 48x88), ritagliandola con il seghetto alternativo. Poi, sempre con il seghetto alternativo, ricavate, dall’apposito pannello di multistrato, gli spessori che serviranno a realizzare lo “snodo” del manico della caffettiera: un quadrato di cm 14x14 e, dopo averla riportata sul legno con con carta grafitata e matita, la sagoma (allegata) del tondo che verrà fissato sopra al quadrato. Con il trapano, forate la parte superiore del manico della caffettiera, il quadrato e il tondo in modo che i fori corrispondano e quindi fissateli insieme con il bullone grande, il dado e la relativa chiave per stringerli (foto 6 e 7 e, per una visione dello snodo completo, foto piccola a pag. 20 del servizio). Tali spessori andranno fissati a circa cm 7 dalla parte iniziale (superiore) del manico, ossia la parte che andrà fissata, a sua volta, al “corpo” della caffettiera, come vedremo più avanti. Una volta costruiti manico, beccuccio, coperchio e pomello, passate al montaggio della parte superiore della caffettiera. Con colla per legno, chiodini e martello, assemblate i pannelli laterali superiori ai pannelli semi-ottagonali, che faranno da sommità e base all’elemento superiore della caffettiera, quindi, con viti per legno e avvitatore elettrico, fissate alla base della parte superiore della caffettiera la parte centrale, curva, che avete realizzato in precedenza (foto 8). Quindi, con avvitatore e viti, provvedete a montare il manico a una delle estremità laterali superiori della caffettiera, come da foto 9. Per montare il beccuccio (dalla parte opposta rispetto al manico), dovrete, innanzitutto, fissarlo in posizione per mezzo di morsetti e assemblarlo (con viti per legno e avvitatore) come da foto 10. Terminate il montaggio della parte superiore fissando coperchio e pomello alla sommità della caffettiera (foto11 e 12). Assemblati tutti gli elementi della caffettiera superiore, con chiodini e martello, procedete a fissare le due mensole interne. Misurate lo spazio all’interno della caffettiera e tracciate a matita la posizione in cui andranno fissati i listelli che faranno da reggimensole, quindi fissateli, con chiodini e martello, alle pareti laterali dell’interno della caffettiera e infine posate le mensole come da foto 13. Per realizzare le ante della parte superiore dell’”armadio”, con matita e riga, tracciate sui pannelli esterni la sagoma di un’anta (tracciatela a circa cm 8 dai lati del pannello), ritagliatela con il seghetto alternativo, carteggiatela lungo il segno del taglio e, con il trapano, fissate ciascun pomello. Montate ciascuna anta alla caffettiera per mezzo di viti e cerniere; per permettere alle ante di rimanere chiuse, utilizzate due piccoli magneti, fissati (con il silicone) in corrispondenza della chiusura di ciascuna anta (uno sull’anta stessa e l’altro, corrispondente al primo, fissato al telaio). Assemblate, con colla per legno, chiodini e martello, il corpo inferiore della caffettiera fissando i due piani semi-ottagonali ai pannelli anteriori (foto 14) e, nello spazio interno, montate una mensola come spiegato per le precedenti. Le ante della parte inferiore della caffettiera si realizzeranno come le precedenti ma di dimensioni più ridotte, per permettere la realizzazione dei finti cassetti. Per realizzare questi ultimi, basterà tracciare (matita e riga) la sagoma di ogni cassetto, sagomarli con il seghetto alternativo, fissare il pomello e quindi incollarli nello spazio che avrete appena realizzato. Non resterà che carteggiare tutte le superfici delle due parti della caffettiera e stendere una mano di gesso acrilico. Ad asciugatura avvenuta, fissate (colla, chiodini e martello) i rispettivi fondali dei due “armadietti” che costituiscono la caffettiera. (dopo averli debitamente carteggiati e “gessati”). Assemblate la parte superiore della caffettiera a quella inferiore, con la colla per legno (l’armadio caffettiera si presenterà come da foto 15). Infine, ricarteggiate, lisciandola, tutta la caffettiera e, in ambiente areato (e proteggendovi bocca e naso con una mascherina chirurgica) verniciatela con la vernice spray: grigio metallizzato per il “corpo“ e nero per manico e pomello. i sottopentola di pag21 Occorrente Pannelli in compensato spessi cm 2, tagliati a disco in misura della larghezza delle vostre pentole • acrilici Acrylic Studio Pébéo nei colori: bianco, nero, ocra rossa e gialla, cyan primario • pennelli tondi medio e fine e piatti medio e piccolo • carta vetrata media e fine • gesso acrilico • carta grafitata e matita • Plastivel. Esecuzione Con carta grafitata e matita, riportate la sagoma (allegata: ingranditela a necessità a seconda del diametro che vorrete dare ai sottopentola) del tappo a corona sui vostri dischi; quindi, con il seghetto, ritagliateli seguendo il motivo ondulato. Carteggiate per bene ciascun disco di legno sulle facciate e sugli spessori, compresi gli angoli: le superfici dovranno essere perfettamente lisce. Stendete su tutta la superficie dei dischi una mano di gesso acrilico e fate asciugare perfettamente. Con carta grafitata e matita, riportate i motivi dei decori allegati (per personalizzare i vostri sottopentola potete ispirarvi ai tappi delle vostre bibite preferite, a patto che siano del tipo “a corona”). Quindi, dipingete i vari decori con i colori appropriati: il nostro tappo “acqua frizzante”, ad esempio, è realizzato con color panna - ottenuto con il bianco “sporcato” di ocra gialla - e con l’ocra rossa, mentre la corona del tappo è grigia. L’altro tappo è invece realizzato in cyan primario schiarito, bianco, ocra gialla e grigio. Fate asciugare perfettamente i colori e poi stendetevi una mano di vernice di Plastivel. le applique di pag22 Occorrente Canovaccio da cucina quadrettato molto grande, con asola per poterlo appendere • un quadrato di cm 20x20 circa di tela Aida 42 • per il ricamo, cotone Mouliné DMC in tinta con il canovaccio • indurente per tessuto; pennello piatto medio • sacchetto di plastica, tipo sportina da supermercato • fogli di giornale • squadrette metalliche • trapano a punta piccola per parete con relative viti e tasselli • pinzetta di metallo • martello e chiodini. Esecuzione Esecuzione Imbastite sull’angolo in basso a sinistra del canovaccio il quadrato di tela Aida e ricamate a punto croce le vostre iniziali, prendendo insieme entrambi gli strati di tessuto (strofinaccio e tela Aida). Al termine del ricamo, sfilate la tela Aida filo per filo con l’aiuto di una pinzetta di metallo. Poi, dopo aver riempito il sacchetto di fogli di giornale appallottolati, appendetelo a una certa altezza (andrà benissimo la maniglia di una finestra), appendetevi sopra il canovaccio e sistematelo in modo che il sacchetto gli dia una forma convessa. Spennellatelo di indurente per tessuto e lasciatelo asciugare per circa 24 ore. Il tessuto si fisserà nella posizione prescelta e, una volta tolto il sacchetto, si creerà lo spazio per inserire la vostra applique. Quindi, con chiodini e martello, appendete il vostro canovaccio-paralume al di sopra di un’applique (o di una lampada a muro), in modo che la lampadina si inserisca all’interno dello spazio creato dal sacchetto che ha fatto da “stampo” (meglio utilizzare una lampada “fredda” per evitare bruciature). Un piccolo suggerimento per proteggere ulteriormente il paralume: con trapano, tasselli, viti e avvitatore fissate, al di sotto del chiodino a cui appendere il canovaccio, una squadretta. Servirà per tenere la stoffa distanziata dalla lampada. il maxi canovaccio e la presona di pag23 Occorrente Tessuto per canovaccio grande in misura di quanto grande vorrete fare il maxi canovaccio • fettuccia di cotone • due quadrati da cm 82x82 di cotonina a quadretti bianchi e gialli • due quadrati da cm 72x72 di cotonina in tinta unita gialla • un quadrato da cm 80x80 di ovattina in fogli • per il ricamo: cotone Mouliné DMC nei toni del giallo. Per il canovaccio. Orlate il tessuto lungo i margini per circa cm 1 e, con la fettuccia di cotone, realizzate un’asola volante che applicherete in corrispondenza di uno degli angoli del canovaccio. Per la “presona”. Sovrapponete diritto contro diritto i due quadrati di cotonina a quadretti, cucendo lungo il contorno a cm 1 dal margine (lasciate una piccola apertura per rovesciare il lavoro). Rivoltate al diritto, inserite il quadrato di ovattina e terminate la cucitura con punti nascosti. Ripetete la stessa operazione (ma questa volta senza l’ovattina) per i quadrati di tessuto giallo; realizzate (lungo il contorno e lungo le linee mediane) un giro di punto filza realizzato con il cotone Mouliné preso a 3 fili. Fissate il quadrato di tessuto giallo al centro della maxi-presina imbottita e cucite lungo il margine con punti robusti lasciando aperte le tasche laterali in modo da poter inserire degli oggetti. Pregiate rifiniture pag.18-23 le prese di pag24-27 Occorrente (per tutti i copriprese) Copriprese in ottone, plastica e trasparenti in plexiglas (noi abbiamo utilizzato un modello della Biticino con la mascherina removibile) • rame in fiocchi e fiori pressati (Stamperia by Box) • lamierino da sbalzo, con apposito piano; piano da taglio e bisturi (Stamperia by Box) • francobolli • un ritaglio di quotidiano • paillettes • colori per ceramica a freddo Ceramic di Pébéo: bianco, blu, marrone, arancio, rosso e verde • forbici • nastro adesivo di carta • carta grafitata e matita • pennelli piatto medio e tondi medio e fine • colla a caldo; velluto color vinaccia e passamaneria in tinta alta cm 1 • avanzi di panno color senape e marrone chiaro • lana cotta écru e coda di topo in tinta • nastro di seta rosa alto cm 1 • avanzi di lana cotta verde • filo da ricamo Mouliné DMC nei colori: verde 3011, rosa 3712 e 3328. Per i copriprese metallici: misurate il lato superiore dei vostri copriprese e ingrandite le sagome che trovate allegate in modo che non superino questa misura. A matita, ma senza premere troppo, tracciate una linea retta sul lamierino: sovrapponete le sagome al lamierino in modo che “poggino” su questa retta, quindi ricalcatele; rimuovete le sagome e appoggiate il copripresa sul lamierino. Come si vede nel disegno 1, ricalcatene i contorni con la matita (tenete conto anche dello spessore) e disegnatevi anche delle linguette tutt’attorno. Appoggiate il lamierino sul piano da taglio e scontornate il tutto con il bisturi; poi, dove occorre (per il collare del cane e le ali dell’oca), sbalzate le sagome con la matita; applicate la mascherina metallica sul copripresa, rivoltate sui lati e sul retro le linguette fissandole con poca colla a caldo. Per i copriprese arabescati: con il nastro adesivo di carta, fissate su ognuno una delle sagome che trovate in allegato, interponendo la carta grafitata: ricalcate le sagome e successivamente dipingete gli arabeschi con i colori per ceramica (utilizzate per ogni copripresa uno dei colori indicati nell’occorrente, aggiungendo i riflessi con il bianco). Per i copriprese “foderati”: appoggiate i copriprese sul tessuto scelto (velluto oppure lana cotta) e segnatene i contorni tenendo conto degli spessori. Tracciate anche i contorni della zona dove andrà l’interruttore, rimuovete il copripresa e ritagliate lungo i segni appena tracciati. Per i copriprese con le applicazioni, riportate le sagome dei vari pezzi (allegati) sui tessuti (panno o lana cotta), ritagliatele e applicatele in posizione con qualche goccia di colla a caldo; le roselline sono ottenute tagliando dei segmenti di nastro rosa, piegandoli a metà nel senso della lunghezza e avvolgendoli su se stessi bloccandoli qua e là con punti nascosti. Per i copriprese ricamati, eseguite i fiorellini a punto margherita e le foglioline a punto lanciato (i vasetti sono ritagliati nel panno e appli- cati con la colla). Una volta terminati tutti i decori, incollate i tessuti sui relativi copripresa e rifinite i contorni con la passamaneria e la coda di topo. Punto margherita Esecuzione Per i copriprese trasparenti: in questo caso si tratta semplicemente di rimuovere la mascherina dai copriprese e fissare all’interno elementi sottili quali francobolli, fiori secchi pressati, strass, ecc., rifilando opportunamente le eccedenze prima di rimontare le mascherine. punto lanciato 97 Onde e festoni pag.28-29 grafitata. Ritagliate lungo i segni appena tracciati e ripiegate i margini verso l’interno di mm 2: fissate le lettere al centro del rettangolo di cotonina con punti lanciati e completate ricamando intorno alle cifre dei fiorellini a punto margherita. Scende la neve... pag.30-31 passanastro • 2 rettangoli di cm 9x7 di tessuto di raso color bordeaux • cm 50 di bordino di raso alto cm 0,5. Per il ricamo cotone Mouliné DMC. Esecuzione Ricamare, nel centro del bordino “pronto-fatto”, il motivo dello schema A o B (ingombro ricamo cm 5x13) a cm 6 dal margine superiore. Foderare, diritto contro diritto, le estremità del bordino con i 2 rettangoli di tessuto bordeaux. Rivoltare sul diritto e chiudere il lato aperto con punti nascosti. Piegare a metà, rovescio contro rovescio, il bordino e infilare attraverso i “fori” 2 tratti di nastrino (cm 25 per parte) di raso rosa. Annodare insieme le abbondanze di nastrino. i cestini di pag28-29 Occorrente (per tutti i cesti) Cesti di paglia di varie forme e misure • cotonina fantasia e in tinta unita • carta grafitata • matita • per il ricamo cotone Mouliné DMC. Esecuzione Dalla cotonina fantasia, ricavate (tagliate) due strisce lunghe quanto il perimetro da rivestire e alte a piacere: sovrapponetele diritto contro diritto. Riportate lungo il margine inferiore, a cm 1 dal bordo, la sagoma degli smerli, ripetendola per tutta la lunghezza (disegno 1); cucite lungo il margine sagomato. Ritagliate il tessuto se guendo la cucitura, lasciando un’abbondanza di mm 5 (come si vede nel disegno 2) e praticando in corrispondenza dei punti d’unione dei piccoli taglietti (per facilitare il rovesciamento del lavoro). Rivoltate la striscia “smerlata” al diritto e fissatela al rivestimento interno del cestino o semplicemente lungo il contorno del cestino con punti lanciati. Per il cestino con coperchio: per realizzare il coperchio esterno, tagliate un rettangolo di tessuto bordeaux a misura del coperchio (calcolate anche cm 6 di abbondanza tutt’attorno). Adagiate il tessuto sulla parte esterna del coperchio, ripiegate l’abbondanza verso l’interno e fissatela con punti lanciati alla trama del vimini. Misurate ora il coperchio interno e ritagliate un rettangolo corrispondente dalla cotonina chiara: orlate tutt’attorno di cm 2,5. Per le iniziali applicate, riportate le lettere (che trovate in allegato) su uno scampolo di cotonina a righe con l’aiuto della carta 98 il quadro di pag30 Misura cm 75x53. Occorrente 4 listelli di legno laccato bianco (2 di cm 75x6x2 e 2 di cm 53x6x2) • un rettangolo di cm 73x51 di cartoncino robusto • un rettangolo di cm 50x45 di tela Cashel azzurra • 2 strisce di cm 12x51 di cartoncino Bristol blu scuro • un foglio di cartoncino Bristol bianco • taglierino • carta grafitata • matita • colla per tessuti • colla a caldo • forbici dentellate. Per il ricamo cotone Mouliné DMC. Esecuzione Ricamare nel centro della tela Cashel il motivo dello schema (ingombro ricamo cm 42x34). Fissare il ricamo nel centro del rettangolo di cartoncino. Con le forbici dentellate rifinire uno dei 2 lati lunghi delle strisce di cartoncino blu e incollarle ai lati del ricamo (a cm 3 di di distanza). Incollare tra loro i listelli di legno, formando la cornice con gli angoli a 45°. Incollare la cornice sul ricamo con la colla a caldo. Con l’aiuto della carta grafitata, riportare, sul foglio di cartoncino bianco i motivi dei cristalli di neve. Ritagliarli con il taglierino e incollarli “a seminato” sul quadro (vedi foto). Sbocciano i ciclamini pag.32-33 le borse di pag32-33 La borsetta con la tracolla Misura cm 24x26 circa Occorrente: un rettangolo di cm 20x22 di tela Cashel color biscotto • 4 strisce (2 di cm 3x26 e 2 di cm 3x28 - bordi laterali), 2 strisce di cm 5x78 (soffietto interno ed esterno), una striscia di cm 6x60 (manico) e 3 rettangoli di cm 26x28 (retro e fodera interna) di tessuto di raso color bordeaux • m 3 di passamaneria color avorio alto cm 1. Per il ricamo cotone Mouliné DMC. Esecuzione: ricamare, nel centro del rettangolo in tela Cashel il motivo dello schema A (ingombro cm 18x18) a cm 4 dal margine superiore. Cucire ai lati della striscia ricamata le strisce di raso formando una cornice con gli angoli a 45°. Cucire la passamaneria intorno al ricamo. Bordare la cornice con una delle 2 strisce (cm 5x78) del soffietto. Cucire, diritto contro diritto, il dietro e rivoltare sul davanti. Confezionare, con il rimanente tessuto, una seconda borsetta (fodera interna). Introdurre, nella borsetta, la fodera, rovescio contro rovescio, e fissarla lungo l’apertura con punti nascosti. Preparare la tracolla: piegare a metà, nel senso della lunghezza la striscia di tessuto (cm 6x60) e chiudere il lato aperto con una cucitura a vista. Fissare la passamaneria sui 2 lati lunghi e cucire le estremità dei manici all’interno della borsetta (vedi foto). La borsetta con i manici le bustine di pag32 Misurano cm 9x20 circa. Occorrente (per un portaoggetti) una striscia di bordino “pronto-fatto” di lino alto cm 9 della Zweigart art. n. 7347 colore 53 con fori Misura cm 20x22 circa. Occorrente: un rettangolo di cm 16x46 di tela Cashel color biscotto • 2 strisce di cm 3x46 (bordi laterali), 4 rettangoli di cm 6x23 (soffietti esterni e interni), 2 strisce di cm 6x25 (manici) e un rettangolo di cm 16x46 (fodera interna) di tessuto di raso color bordeaux • m 2 di passamaneria color avorio alto cm 1. Per il ricamo cotone Mouliné DMC. Esecuzione: ricamare, nel centro del rettangolo in tela Cashel il motivo dello schema B (ingombro cm 14,5x18) a cm 4 dal margine superiore; cucire ai lati della striscia ricamata i bordini di raso. Piegare a metà, rovescio contro rovescio, la striscia e cucire sui fianchi, diritto contro diritto, i soffietti. Cucire la passamaneria. Ripiegare (cm 2) sul rovescio, il tessuto lungo l’apertura e fissare con punti nascosti. Realizzare con il rimanente tessuto una seconda borsetta (fodera interna). Introdurre, nella borsetta, la fodera, rovescio contro rovescio, e fissarla lungo l’apertura con punti nascosti. Preparare i manici: piegare a metà, nel senso della lunghezza, le strisce di tessuto (cm 6x25) e chiudere il lato aperto con una cucitura a vista. Fissare la passamaneria e cucire le estremità dei manici all’interno della borsetta. legaccio. A cm 11 di alt. tot., per l’apertura delle tasche lav. nel seg. modo: 20 m. a dir., intrecc. 3 m., 24 m. a dir., intrecc. 3 m., 20 m. a dir. e proseg. sulle 3 parti separatamente. A cm 25 di alt. tot. proseg. su tutte le m., aum. 3 m. in corrispondenza delle m. intrecc. Contemp. a cm 21 di alt. tot. proseg. con le dim. come per il dietro. A cm 45. di alt. tot. intrecc. le m. rimaste. Confezione Cucire i fianchi. Con l’uncinetto n. 4,5 e il filato Merino extra, ripr. tutte le m. lungo lo scollo e lav. 3 g. a m. bassa, 1 g. a m. alta, 1 g. a m. bassa, 1 g. a m. alta e 1 g. a p. gambero, spezzare e fermare il filo. Lo stile dell’inverno pag.34-37 necessarie più 1. 2° f.: con il filato del lavoro lav. 1 m. dir., *1 gett., 1 m. dir.*. Rip. da *a*. 3° e 5° f.: *1 m. dir., filo davanti, passare 1 m. a rov. senza lavorarla, filo dietro*. 4° e 6° f.: *1 m. dir., 1 m. passata a rov.*. Rip. da *a*. 7° f.: proseg. con la lav. a m. rasata. Punto coste 2/2: 1° f.: *2 m. dir., 2 m. rov.*. Rip. da *a*. 2° f.: lav. le m. come si presentano. Rip. sempre questi 2 f. Maglia rasata dir.: f. di andata a dir., f. di ritorno a rov. Maglia legaccio: lav. tutti i f. a m. rasata dir. Maglia tubolare di chiusura lavoro: 1° f.: *1 m. dir., filo davanti, passare 1 m. a rov. senza lavorarla, filo dietro*.Rip. sempre il 1° f.; raggiunta l’altezza desiderata chiudere le m. con un ago da lana a p. maglia. Campione cm 10x10 = 16 m. e 22 f. (con il filato doppio, a m. rasata con i f. n. 4,5). Sempre con il filato Merino extra, ripr. tutte le m. lungo il bordo inf. e lav. 6 g. a m. bassa, 1 g. a m. alta, 1 g. a m. bassa, 1 g. a m. alta e 1 g. a p. gambero, spezzare e fermare il filo. Per le pattine delle tasche, ripr. 22 m. lungo l’apertura verso il centro e lav. 4 g. a m. bassa, 1 g. a m. alta e 1 g. a p. gambero, spezzare e fermare il filo. Sull’alto lato dell’apertura (parte interna della tasca), lav. 1 g. a m. bassa e 1 g. a p. gambero, spezzare e fermare il filo. Lav. l’altra apertura della tasca nello stesso modo. Esecuzione Dietro: con il filato doppio e i f. n. 4,5 avv. 74 m. e lav. a m. tubolare per 6 f., al termine proseg. a m. rasata. A cm 4 di alt. tot. dim. ai lati, ogni 6 f., 1 m. per 5 v. A cm 40 di alt. tot. aum. ai lati, ogni 4 f., 1 m. per 3 v. A cm 49 di alt. tot., per gli scalfi, intrecc. ai lati 1 m., lav. sempre le prime e ultime 3 m. a m. legaccio e dim. all’interno di 3 m., ogni 2 f., 1 m. per 4 v. A cm 58 di alt. tot., lasciare tutte le m. in sospeso. Davanti: si lav. come il dietro. Confezione Per il collo, con il filato doppio e i f. n. 4,5 avv. a nuovo 20 m., ripr. tutte le m. lasciate in sospeso del dav., avv. a nuovo altre 20 m. e ripr. tutte le m. lasciate in sospeso del dietro e lav. a p. coste 2/2. A cm 13 dall’inizio del collo, lav. 4 f. a m. tubolare di chiusura. Cucire il collo e i fianchi. Per la cintura, con il filato doppio e i f. n. 4,5 avv. 10 m. e lav. a m. tubolare, quindi proseg. a coste 2/2. A cm 160 lav. 4 f. a m. tubolare di chiusura e chiudere a p. maglia. la mantella di pag34 Taglia 40/42. Per ogni taglia in più o in meno, aumentare o diminuire cm 2 in larghezza e cm 1 in altezza. Occorrente g 400 di filato (lana) “Keope” panna n. 1000 e g 150 di filato “Merino Extra” panna della Filatura King by Filtes • ferri n. 8 • uncinetto n. 4,5. Manicotti Punti impiegati Maglia legaccio: lav. tutti i f. a m. rasata dir. Punti impiegati con l’uncinetto Maglia bassa Maglia alta Punto gambero: si lav. come la m. bassa procedendo da sinistra verso destra. Campione cm 10x10 = 8 m. e 18 f. (a m. legaccio e i f. n. 8). Esecuzione Dietro: con il filato Keope e i f. n. 8 avv. 70 m. e lav. a m. legaccio. A cm 21 di alt. tot. dim. ai lati, ogni 2 f., 1 m. per 18 v. A cm 45. di alt. tot. intrecc. le m. rimaste. Davanti: con il filato Keope i f. n. 8 avv. 70 m. e lav. a m. la mantella di pag36 Con il filato doppio e i f. n. 4,5 avv. 34 m. e lav. a p. coste 2/2, aum ai lati, ogni 6 f., 1 m. per 9 v. A cm 57 di alt. tot. lav. 4 f. a m. tubolare di chiusura e chiudere a p. maglia. Cucire i manicotti lasciando un’apertura per il pollice di 4 cm, a 5 cm dall’inizio. Taglia 42/44. Per ogni taglia in più o in meno, aumentare o diminuire cm 2 in larghezza e cm 1 in altezza. Occorrente g 600 di filato (lana) “Market” rosa n. 875 della Filatura di Grignasco • ferri n. 4,5. Punti impiegati Maglia tubolare: lav. tutti i f. a m. rasata dir. 1° f.: con un filo di diverso colore avv. la metà delle maglie 99 Profumo di natura pag.38-43 Il vento e la criniera pag.44-51 Tre stili differenti per tutti i gusti: il primo, rustico e caldo, è realizzato quasi esclusivamente con legno grezzo rivestimento delle pareti, letto e appendiabiti - abbinati ad accessori nello stesso stile. Le due camere successive sono invece decorate da colori e pennelli. Nel primo caso, con un raffinatissimo - ma non per questo difficile! - trompel’œil tradizionale. Nel secondo caso, con un trompe facile e divertente per una stanza decisamente moderna. l’appendiabito di pag43 Occorrente Piccolo tronco biforcuto • vaso di terracotta più grande del tronco • trapano • raspa • 1 piccolo gufo da richiamo o altro oggetto decorativo • colla a caldo. Esecuzione il letto di pag38 Occorrente 4 assi in misura della vostra rete per la parte bassa. Per la testata: 7 assi cm 20x 173, spesse 2 • 2 listelli 2x1 lunghi 140 e 2 6x2 lunghi 140 • seghetto alternativo • viti, chiodi e martello • colla per legno • carta grafitata e matita • carta vetrata media. Esecuzione Con colla e chiodi, unite le quattro assi tra loro a formare la “scatola” che conterrà la vostra rete (vedi foto del servizio). Per la testata, unite invece le 7 assi tra loro con la colla e irrobustite il retro con i listelli 6x2 fissati (viti) perpendicolarmente. Quando la colla sarà asciutta, appoggiate il pannello su cavalletti e riportate (carta grafitata e matita) le sagome che trovate nel foglio allegato (foto 1). Intagliatele con il seghetto (foto 2 e 3) e, se necessario, rifinitele con la carta vetrata. Fissate ora ai lati i due listelli rimasti. Appoggiate la testata al muro e, per maggior stabilità, tassellatela nella parte bassa. Immergete il vaso in acqua per una notte in modo che si impregni e si possa lavorare limitando la possibilità di rottura. Il giorno dopo, misurate la base del tronco e segnate lo stesso diametro sul fondo del vaso. Con il trapano, praticate lungo il segno tanti fori uno accanto all’altro (foto 1); poi, sempre con il trapano, uniteli (foto 2) forando completamente il vaso (foto 3). Rifinite il taglio con la raspa (foto 4 e 5). Preparate il tronco scortecciandolo ac- curatamente e, con la sega, praticate un’incisione a “V” rovesciata alla base in modo che, una volta infilato nel vaso, non si muova (foto 6). Applicate in cima, con la colla a caldo, il gufo da richiamo (o altro decoro). 100 la piastra decorata di pag44 Occorrente Cm 22x35 di lamierino sottilissimo o cm 22x35 di compensato spesso cm 0,5 • matita • punte da sbalzo • forbici • punteruolo a punta tonda o fustella • taglierino ben affilato • colore acrilico oro ricco • colori Idea Patina Maimeri nella colorazione ferro o rame e patina invecchiante • candeggina • pennello piccolo piatto • seghetto alternativo • carta grafitata. Esecuzione Riportate sul lamierino il disegno pubblicato sul foglio allegato, semplicemente ripassandolo con la matita: la sagoma resterà impressa sul metallo grazie alla pressione sulla punta. Ritagliate il perimetro con le forbici, le parti interne con il taglierino e praticate i fori con il punteruolo o con la fustella. Invecchiate il lamierino mettendolo a bagno in acqua e candeggina. In alternativa, potete riportare la sagoma sul compensato (carta grafitata), ritagliarla con il seghetto alternativo e dipingerla con il colore Idea Patina di Maimeri, e quindi con la patina invecchiante. Scrivete i vostri cognomi con il pennello e l’acrilico oro ricco. la porta di pag44 Occorrente Matita • riga • fogli di acetato • bisturi o pennarello indelebile • colore acrilico ocra gialla • gomma pane • tamponi • colla spray riposizionabile • scotch di carta. Esecuzione Preparate la mascherina stencil del cavallo, utilizzando il motivo pubblicato sul foglio allegato. Spruzzate sul retro della mascherina la colla spray e fissatela alla porta con lo scotch di carta, facendo aderire bene i bordi degli intagli, quindi procedete alla decorazione. Esecuzione il cassettone di pag46 Occorrente Carta grafitata • acrilici nei colori verde brillante scuro, giallo brillante, ocra gialla, nero e bianco • pennello piatto grande, medio e piccolo • flatting. Esecuzione Svitate eventuali maniglie e serrature e riportate sul cassettone il disegno pubblicato sul foglio a colori allegato, utilizzando la carta grafitata. Dipingetelo con gli acrilici. Fate asciugare e rifinite con un paio di mani di flatting. i cuscini di pag49 Occorrente Per il cuscino con ricamo a punto croce (A): un qua drato di cm 63x63 e 4 strisce di cm 65x20 di tessuto damascato di cotone giallo • una cerniera gialla lunga cm 46 • imbottitura o cuscino in misura • cm 63x63 di tela Emiane 11 bianca • cotone Mouliné DMC nei colori indicati nella legenda. Per il cuscino con ricamo a piccolo punto (B): un quadrato di cm 63x63 e 4 strisce di cm 65x10 di tessuto damascato di cotone giallo • una cerniera gialla lunga cm 46 • imbottitura o cuscino in misura • cm 60x60 di canovaccio penelope antica con 39 fori in 10 cm • lana Colbert DMC nei colori indicati nella legenda. Esecuzione la tendina di pag48 Occorrente Cotone Cébélia n. 20 DMC bianco • uncinetto n. 1 • tela di lino écru • bordo di pizzo écru alto cm 10 • nastrino di raso verde alto cm 0,5. Esecuzione Punti impiegati. Rete filet: avviate una catenella di un numero di m. vol. multiplo di 3+2; 1° g.: puntate nell’8° m. vol. a partire dall’uncinetto e lavorate 1 m. alta, *2 m. vol., saltate 2 m. di base, 1 m. alta*, volt.; 2° g.: 5 m. vol., *1 m. alta sulla m. alta, 2 m. vol.*, 1 m. alta nella 5° m. vol. di avvio del g. prec., volt.; 3° g. e g. seg.: 5 m. vol., *1 m. alta sulla m. alta, 2 m. vol.*, 1 m. alta nella 3° m. vol. di avvio del g. prec. Lavorate seguendo lo schema pubblicato sul foglio a colori allegato. Per i simboli, tenete conto che il quadretto vuoto=un foro della rete filet (1 m. alta, 2 m. vol., salt. 2 m. di base); x=un “pieno” (3 m. alte di cui la 1° sulla m. alta e le altre nell’arco del foro oppure sulle 2 m. alte seguenti); trattino orizzontale su 2 quadretti=1 m. alta doppia, 5 m. vol., saltate. 5 m. di base; al g. seguente lavorate *1 m alta, 2 m. vol., saltate 2 m. di base*, 1 m. alta. Esecuzione. Per il motivo a passanastro in fondo, avviate una catenella di 273 m. vol.; 1° g.: 4 m. vol. (=1° m. alta doppia), 1 m. alta doppia in ogni m. di base, voltate; 2° g.: sostituendo la 1° m. alta doppia del g. con 4 m. vol. lavorate *11 m. alte doppie, 2 m. vol., saltate 2 m. di base*, per 24 volte, 9 m. alte doppie, voltate; 3° g.: come il 2°. Proseguite seguendo lo schema filet, poi ripetete il 2° e il 3° g. del motivo a passanastro e lavorate ancora un g. a m. alta. Chiudete. Confezione: inserite l’inserto a filet cucendolo a macchina tra due rettangoli di tela di lino. Applicate il bordo di pizzo lungo il margine e inserite il nastro nel passanastro. I cuscini misurano cm 60x60. Con il cotone preso a 2 fili, ricamate a punto croce nel centro della tela Emiane il motivo dello schema A; con la lana presa intera ricamate a piccolo punto il motivo dello schema B nel centro del canovaccio (tutti gli schemi sono pubblicati sul foglio a colori allegato). Sovrapponete al ricamo le relative strisce di tessuto, in modo da ottenere una cornice con gli angoli a 45°. Sovrapponete, diritto contro diritto, il quadrato ricamato a quello di tessuto e cucite tutt’attorno, inserendo la cerniera su un lato. Rivoltate e imbottite. Procedete alla decorazione a découpage. Il baule: prima di decorarlo (una stampa nel centro del coperchio), staccate le borchie che applicherete nuovamente al loro posto dopo che il flatting sarà perfettamente asciutto. Il tavolino: coloratelo con acrilico verde. Incollate nel centro una testa di cavallo e tutt’attorno, a cornice, delle cartoline equestri. Rifinite a craquelé. Il secchio e il vassoio: colorateli con 2 mani di smalto rosso. Riportate sul cartoncino beige i cavalli e il motivo decorativo pubblicati sul foglio allegato, ritagliateli e incollateli a découpage. Fate asciugare e rifinite con il flatting. La scatola di legno: per il fondo, stendete 2 mani di verde. Applicate i ritagli (troverete delle proposte nel foglio allegato, oppure potete ricercare voi delle stampe) a découpage poi, con il pennarello e la riga, tracciate attorno all’illustrazione una cornice dorata. Ornamenti e trasparenze pag.52-57 i vetri di pag52 Occorrente Fogli di carta velina bianca • forbicine affilate • colla spray riposizionabile • matita. Esecuzione gli oggetti a découpage di pag50-51 Occorrente Valigia di recupero, tavolino e scatola di legno, vassoio e secchio di metallo • acrilico verde brillante scuro • smalto rosso vermiglione • pennarello a punta fine color oro • riga o squadra. Per il découpage: fotocopie a colori di cavalli (noi le abbiamo tratte dai libri “Horses”, ed. Treasure Press e “Farm animal portraits”, ed. Antique Collectors’ Club) • cartoncino beige • carta grafitata • colla vinilica • forbici e taglierino • flatting • pennello piatto medio e grande. Per il craquelé: vernice screpolante • colore ad olio terra d’ombra naturale • un panno • uno straccio. Tagliate il foglio di carta velina in misura del vostro vetro. Piegatelo a metà nel senso della lunghezza e riportate (ripetendolo a necessità) il motivo pubblicato sul foglio allegato: utilizzate la matita e un tratto molto leggero, poiché non sarà possibile cancellarlo, essendo la velina molto delicata. Con le forbicine ben affilate ritagliate lungo la traccia. Posizionate uno dei vetri su un tavolo e spruzzate una piccola quantità di colla ai quattro angoli del vetro; posizionate il foglio di carta velina facendolo aderire agli angoli, in modo che stia ben teso. Sovrapponete l’altro vetro in modo che la carta non formi grinze. i vetri di pag53 101 Occorrente Fogli di carta da lucido • matita • gomma • colla spray riposizionabile • taglierino. Esecuzione Tagliate il foglio di carta da lucido in misura del vostro vetro. Riportate (ripetendolo a necessità) il motivo pubblicato sul foglio allegato: utilizzate la matita e un tratto molto leggero, che cancellerete dopo aver ritagliato il motivo. Con il taglierino ritagliate lungo la traccia. i vetri a stencil di pag54 Occorrente Per lo stencil: fogli di acetato • pennarello da lucido • acrilici nei colori blu oltremare, ocra rossa, verde brillante scuro e giallo primario • colla spray riposizionabile • nastro adesivo di carta • tamponi • taglierino o bisturi. Esecuzione Preparate le mascherine stencil con il grappolo d’uva e le foglie di vite pubblicati sul foglio allegato. Decorate a stencil il vetro con gli acrilici: per i grappoli, usate il blu oltremare mescolato con una punta di ocra rossa; per i viticci, l’ocra rossa; per le foglie, il verde brillante, da spugnare leggermente con pochissimo giallo. Fate attenzione a scaricare bene il colore dal tampone (vedi glossario), in modo da evitare possibili sbavature. posizionate il foglio di carta velina facendolo aderire agli angoli, in modo che stia ben teso. Sovrapponete l’altro vetro in modo che la carta non formi grinze. mendolo direttamente dal tubetto. Lasciate asciugare. Riempite gli spazi interni con i colori trasparenti, stendendoli con il pennellino a goccia (per le zone più piccole) o con il pennello piatto (per le zone più ampie); per renderli opachi, mescolateli con un po’ di bianco. Il rosa scuro dei fiori e di alcune zone del fondo è ottenuto mescolando al rosso una punta di blu e di bianco. Occorrente Colori trasparenti per vetro bianco, giallo, giallo scuro, rosso, verde, e blu • pennarello indelebile nero • colore a rilievo per vetro nero (o grigio piombo) • pennellino a goccia • pennello piatto medio. Esecuzione Ingrandite a necessità il motivo pubblicato sul foglio allegato. Per evitare colature di colore, lavorate in piano. Sovrapponete il vetro al foglio (fotocopia) con il motivo, e ricalcate le tracce sottostanti con il pennarello indelebile. Ripassate le linee tracciate con il colore a rilievo nero, spre- 102 Occorrente Cartoline, foto, lettere ecc. • foglie pressate • pizzo in misura dei vetri • tessuto a fiori in misura dei vetri • telo di plastica • colla spray riposizionabile. Esecuzione i vetri dipinti di pag54 Occorrente Colori trasparenti per vetro giallo scuro, rosso e verde• pennellino a lingua di gatto. Esecuzione Sovrapponete il vetro al motivo pubblicato sul foglio allegato. Per evitare colature di colore, lavorate in piano. Ripassate i motivi sottostanti con i colori trasparenti e lasciate asciugare. i vetri di pag55 i vetri “tiffany” di pag54 i vetri dipinti di pag56-57 Proteggete il tavolo con un telo di plastica. Posizionate gli elementi (cartoline, foglie, tessuto ecc. ) a faccia in giù sul telo di plastica. Spruzzate quindi un velo leggero e uniforme di colla spray sugli elementi. I vetri con le cartoline: disponete a piacere gli elementi sui vetri. I vetri con il pizzo di: prima di spruzzare la colla sul pizzo, tagliate dalla parte inferiore del pizzo una striscia alta circa 25 cm (regolatevi in base al motivo del vostro pizzo). Fissate sulla parte superiore dei vetri la striscia tagliata; ripiegate di 1 cm il bordo superiore dell’altra striscia e posizionatela sul vetro più sotto. Tagliate quindi le eccedenze di pizzo. I vetri con le foglie: assicuratevi che le foglie siamo perfettamente essiccate, quindi disponetele a piacere sui vetri. I vetri con il tessuto: centrate con precisione il tessuto sul vetro, evitando che si formino delle grinze. Tenete il diritto del tessuto all’interno della stanza. Collezione privata pag.62-63 Occorrente Guanti di gomma • panno • alcool. Per lo stencil: fogli di acetato • taglierino • crema per smerigliare• spatola di plastica • colla spray riposizionabile. Esecuzione Pulite accuratamente i vetri con l’alcool o un prodotto sgrassante. Preparate la mascherina stencil con il motivo pubblicato sul foglio allegato; fissatela con la colla spray sull’angolo del vetro che volete smerigliare. Proteggete le mani con i guanti di gomma. Con la spatola di plastica (o con un pennello piatto) stendete uno strato omogeneo di crema per smerigliare e lasciatela agire per circa 5 minuti. Rimuovete la mascherina; lavate il vetro sotto il getto d’acqua corrente e asciugate. la tracolla di pag62 Occorrente 2 rettangoli di cm 58x 35 (borsa esterna e interna), 2 rettangoli di cm 18x12 (fondo borsa) e una striscia di cm 7x60 (manico di tessuto di cotone color avorio • scampoli e avanzi di tessuti in tinta unita e fantasia (applicazioni) • 2 strisce di cm 3,5x58 di tela Emiane 11 bianca (bordini ricamati) perline di plastica bianche (neve) • carta grafitata • matita. Per il ricamo cotone Mouliné DMC. Esecuzione Ricamare, sulle strisce di tela Emiane il motivo dello schema ripetendolo a necessità per tutta la lunghezza. Riportare, con l’aiuto della carta grafitata, sui vari scampoli di cotonina in tinta unita e fantasia le sagome e ritagliare i singoli motivi con un’abbondanza di tessuto tutt’attorno di mm 3. Praticare lungo tutte le curve, interne ed esterne, dei piccoli taglietti fino al segno (vedi disegni sotto). Imbastire le applicazioni nel centro della striscia di cotonina avorio partendo dalle parti in fondo e risalendo fino ai primi piani (iniziare dal cielo, proseguire con le montagne, i pini, la casetta e via via fino ad arrivare ai personaggi). Ripiegare delicatamente il tessuto in abbondanza (intorno alle sagome), lungo i margini, verso l’interno e fissare l’applicazione, mano a mano i con piccoli punti lanciati realizzati con filo di cotone in tinta. Ricamare i particolari (pattini, slitta, acqua), all’interno delle sagome, a punto erba. Cucire in ordine sparso le perline sul cielo (neve). Fissare, con cuciture a vista, i bordini ricamati lungo il margine superiore e inferiore della borsa. Confezione Cucire il rettangolo ad anello, facendo in modo che la cucitura risultino nel centro dietro. Unire, diritto contro diritto, il fondo della borsa. Rivoltare sul diritto. Confezionare la fodera nello stesso modo. Inserirla, rovescio contro rovescio, all’interno della borsa. Ripiegare, verso l’interno, i margini d’apertura di cm 2,5 e unirli insieme con punti nascosti. Manico: piegare, diritto contro diritto, la striscia di cotone e chiudere il lato lungo. Rivoltare sul diritto. Chiudere i lati corti con punti invisibili. Fissare il manico in posizione all’interno della borsa. punto erba la tracolla di pag62 Misura cm 34x32. Occorrente Scampoli di tessuti di lana con diverse fantasie • 1 rettangoli di cm 32x7 (fondo borsa esterno) di tessuto di lana • ritagli di tessuto “ricamabile” (con 8 fili di trama ogni cm) • un rettangolo di cm 66x32 (fodera) e 1 rettangolo di cm 32x7 (fondo borsa interno) di cotonina in tinta unita. Per il ricamo cotone Mouliné DMC. Esecuzione Ricamare, nel centro dei ritagli di tela ricamabile i motivi degli schemi A (ingombro ricamo cm 5x15) e B (ingombro ricamo cm 7x8 circa). Confezione Cucire insieme, diritto contro diritto, i ritagli di tessuto di lana (misure a piacere) realizzando una striscia di cm 66x32. Chiuderla ad anello. Cucire diritto contro diritto lungo il contorno della base uno dei 2 rettangoli (arrotondare leggermente gli angoli). Fodera interna: chiudere, diritto contro diritto, il rettangolo di cotonina ad anello, unire il rettangolo del fondo. e rovesciare sul diritto. Inserire la fodera all’interno della borsa e imbastire i 2 strati di tessuto pe tenere fermo il lavoro. Bordare l’apertura con una striscia di tessuto alta cm 6 cucita a cavallo del margine. Manico: tagliare nel tessuto di lana una striscia di cm 7x70. Piegarla a metà, diritto contro diritto, e chiudere il lato lungo. Rivoltare sul diritto. Cucire i lati corti con punti nascosti. Fissare il manico alle estremità dell’apertura. Mensile per la casa Gennaio 2011 Anno II numero 7 Mensile edito da BRI-CO Editore s.r.l. registrato presso il tribunale di Milano il 28-07-2009 con il n. 351 codice ISSN 2036-5926 Sede legale: piazza Erculea 5 -20122 Milano tel e fax: 02.48.40.95.32 e-mail: [email protected] Direttore Responsabile: Camilla Dell’Acqua Tipografia: Tiber - Brescia Distributore per l’Italia: applicazione a punto lanciato Messaggerie Periodici s.p.a. aderente A.D.N. viale Giulio Carcano 32 Milano 20141 - tel. 02.89.59.21 Distributore per l’estero: come curvare le applicazione la tracolla di pag62 Occorrente Tessuto shantung marrone medio e beige • un rettangolo di cm 35x40 circa di ovattina in fogli • carta grafitata • matita. Per il ricamo cotone Mouliné DMC. A.I.E. s.p.a. via Manzoni 12 Rozzano (MI) - tel. 02.57.53.911 © BRI-CO Editore Tutti i diritti di riproduzione, anche parziale, sono riservati per tutti i paesi. 103 Esecuzione Seguendo le misure e la disposizione data sul disegno sottostante, tagliare, nei tessuti di shantung, le varie parti. Unire diritto contro diritto le strisce di tessuto e realizzare il modulo centrale A. Unire al modulo A le strisce B e in ultimo i moduli C. Tagliare ora nel tessuto marrone medio l’intera sagoma (fodera interna). Riportare con la carta grafitata, sulle righe di tessuto chiaro, i motivi e ricamarli a punto erba e punto filza e punto nodino. 1 C B A B C 3 40 cm 2 4 2 4 Occorrente 1 3 35 cm Confezione Cucire, diritto contro diritto i fianchi della borsetta seguendo i numeri di congiunzione. Cucire, diritto contro diritto la base dei soffietti. Ripetere la stessa operazione per la fodera interna. Inserire, all’interno della borsetta, il rettangolo di ovattina e successivamente la fodera interna. Orlare i margini d’apertura di cm 3 e unirli insieme con punti nascosti. Fissare insieme le estremità superiori dei soffietti con punti robusti. Manico: da un avanzo di tessuto marrone chiaro, ritagliare una striscia di cm 6x55. Piegarla a metà, nel senso della lunghezza e cucire il lato lungo. Rivoltare sul diritto e Inserire all’interno una strisciolina di imbottitura. Fissare il manico in posizione all’interno della borsetta. punto filza punto nodino Semplici ma raffinati pag.70-71 lo sgabello alto di pag70 104 Multistrato di abete spesso cm 2: 2 pezzi di cm 25x25 (A=base). Quadrotto di abete cm 2,5x2,5: 4 pezzi di cm 45 (B=gamba); 4 pezzi di cm 20 (C=piede); Inoltre: acrilico bianco di titanio • pennello piatto grande • carta vetrata a grana fine • viti 3x35 • viti 2x20 • squadrette 20x20 • colla per legno • seghetto alternativo. Per il coprisgabello: cm 145 di cotonina a rose gialle alta m 1,40 • m 1,20 di tessuto per tovagliato a quadri bianchi e gialli alto m 1,40 • ovattina in fogli; un quadrato di cm 17x17 e uno di cm 24x24 di cartone • una spoletta di cotone bianco • lana bianca. rivoltare, da chiudere a sottopunto (contenitore). Orlate di 1 cm un lato del quadrato di cm 20x20; cucitelo (sugli altri 3 lati) nel centro del cestino; inserite il cartone; sollevate i lati e uniteli negli angoli con punti nascosti. Con 2 rettangoli di cm 14x10 di tessuto a rose, doppiati e imbottiti, formate un fiocco da legare con una strisciolina nel centro di un lato del contenitore. Realizzate il contenitore grande nello stesso modo ritagliando 10 cm in ciascun angolo e formando il fiocco con 2 rettangoli di cm 20x14. Esecuzione Lo sgabello: assemblate le due basi A con le quattro gambe B utilizzando le viti più lunghe e la colla (dis. 1). Completate lo sgabello fissando ai vertici della faccia inferiore della base A i quattro piedi C, usando la colla e le squadrette, usando le viti 2x20 (dis. 2). Carteggiate gli spigoli e dipingete lo sgabello con il bianco. Lasciate asciugare. Il coprisgabello: dalla cotonina a rose ritagliate un quadrato di cm 28x28, 1 striscia di cm 137x72 e 2 di cm 24x72; dal tessuto per tovagliato a quadri bianchi e gialli ricavate 2 strisce di cm 17x72 e 2 di cm 4x72. Profilate un lato delle strisce con rose di cm 24x72 con quelle a quadri di cm 4x72, cucite a cavallo dei margini; sull’altro lato cucite le strisce a quadri di cm 17x72; quindi inserite fra le due strisce così ottenute quella a rose (striscia laterale). Orlate di 1 cm uno dei margini della striscia laterale e cucite l’altro al quadrato: iniziate dalla metà di un lato, portate a misura con piccole pieghe e formate in ciascun angolo uno sfondo piega profondo quanto il tessuto a quadri. I contenitori: dal tessuto per tovagliato a quadri bianchi e gialli ritagliate 2 quadrati di cm 33x33 e uno di cm 20x20 (contenitore piccolo), 2 quadrati di cm 47x47 e uno di cm 27x27 (contenitore grande). Per il contenitore piccolo, sovrapponete, diritto contro diritto, i due quadrati di cm 33x33 a uno di ovattina (di uguale misura); da ciascun angolo ritagliate un quadrato di cm 7x7; cucite tutt’attorno lasciando un tratto aperto per lo sgabello basso di pag70 Occorrente 1 pezzo di cm 55x42 (C=seduta). Quadrotto di abete cm 4x4: 4 pezzi di cm 16 (B=gamba). Inoltre: acrilico bianco di titanio e rosso primario • pennello piatto grande • carta vetrata a grana fine • viti 3x35 • colla per legno • seghetto alternativo. Per il coprisgabello e il cuscino: m 1,40 di tessuto damascato écru e mattone alto m 1,40 • cm 75 di tessuto damascato rosa chiaro alto m 1,40 • cm 59x46 di gommapiuma alta 10 cm • una spoletta di cotone écru • 16 bottoni ricoperti di tessuto écru e ruggine • m 2,10 di cordone da tappezziere • ago da tappezziere. Esecuzione Avvitate le quattro gambe B alla faccia inferiore della base A (dis. 1). Posizionate la base A al centro della faccia inferiore della seduta C e fissatela con la colla e le viti (dis. 2). Carteggiate gli spigoli e dipingete lo sgabello con il rosa (bianco + una punta di rosso). Lasciate asciugare. Il coprisgabello: dal tessuto damascato écru e mattone ricavate, nel senso del disegno, 3 strisce di cm 25x140 e un rettangolo di cm 59x46. Unite ad gli sgabelli di pag71 Occorrente Multistrato di abete spesso cm 2: 1 pezzo di cm 36x36 (A=seduta). Quadrotto di abete cm 3,5x3,5: 4 pezzi di cm 36 (B=gamba). Listello di abete cm 2x3: 4 pezzi di cm 29 (C=traverso). Inoltre: acrilico bianco di titanio e verde vescica • pennello piatto grande • carta vetrata a grana fine • viti 3x35 • colla per legno • seghetto alternativo. Per un coprisgabello: m 1,90 di tessuto damascato verde alto m 1,40 • cm 25 di tessuto damascato écru chiaro alto m 1,40 • imbottitura o cuscino in misura • una cerniera lunga cm 44 écru • una spoletta di cotone verde • cm 23x23 di tela Cashel col. 222 écru chiaro • cotone Mouliné DMC. Esecuzione Avvitate le quattro gambe B alla faccia inferiore della seduta A (dis. 1). Posizionate i traversi C tra una gamba e l’altra, ponendoli ad una distanza di 21 cm da terra, e fissateli con la colla (dis. 2). Carteggiate gli spigoli e dipingete lo sgabello con il verde vescica schiarito con un po’ di bianco. Lasciate asciugare. anello le strisce; orlate di 2 cm uno dei margini e cucite l’altro al rettangolo portandolo a misura con sfondi piega di circa 8 cm (vedi disegno nella pagina a fianco). Il cuscino: dal tessuto rosa ricavate 2 strisce di cm 102x13 e 2 rettangoli di cm 59x46. Dagli avanzi di tessuto écru e mattone ricavate una striscia di cm 210x4 (unendo più pezzi); piegatela a metà e inseritevi il cordone da tappezziere. Unite ad anello le due strisce écru (bordo); sovrapponete i due rettangoli, diritto contro diritto, cuciteli tutt’attorno, inserendo il bordo e il profilo, lasciando aperto un lato lungo per rivoltare e inserire la gommapiuma, da chiudere a sottopunto. Sulla faccia superiore e in corrispondenza su quella inferiore cucite i bottoni, a distanza regolare, con l’ago da tappezziere, tirando il filo in modo da ottenere un effetto “capitonné”. piega profondo circa 10 cm (vedi disegno qui sotto).Dagli avanzi ricavate 4 strisce di cm 40x4; doppiatele; legatele a fiocco e cucitele su ciascuno sfondo piega, a 12 cm l’uno dall’altro. Il cuscino: dal tessuto damascato verde ricavate un quadrato di cm 58x58 e 4 strisce di cm 42x11; dal tessuto damascato écru ricavate 4 strisce di cm 58x11. Con 2 fili di cotone Mouliné su 2x2 fili di trama ricamate a punto croce il motivo dello schema (l’alfabeto è pubblicato sul foglio allegato) nel centro della tela Cashel. Tutt’attorno al ricamo sovrapponete le strisce di tessuto écru in modo da ottenere una cornice con gli angoli a 45°; nello stesso modo sovrapponete le strisce verdi formando una seconda cornice esterna alla prima. Sovrapponete il quadrato ricamato all’altro, diritto contro diritto, e cuciteli tutt’attorno, inserendo la cerniera nel centro di un lato. Rivoltate e imbottite. Gioconde passamanerie pag.72-73 la tovaglietta di pag72 Occorrente Il coprisgabello: dal tessuto damascato verde ricavate un quadrato di cm 40x40 e 2 strisce di cm 40x120. Unite ad anello le due strisce; orlate di 1 cm uno dei margini e cucite l’altro al quadrato formando in ciascun angolo uno sfondo Tessuto di cotone misto lino bianco: due rettangoli di cm 46x36 (tovaglietta), un quadrato di cm 33x33 (tovagliolino). Inoltre: cm 46x36 di ovattina in fogli • cm 95 di passamaneria alta cm 5 bianca con decorazioni rosse di stoviglie • cm 160 di passamaneria alta cm 1 bianca con decorazioni rosse. 105 Esecuzione La tovaglietta: sovrapponete i due rettangoli di cotone, diritto contro diritto, e a questi sovrapponete lo strato di ovattina; cucite lungo tre lati a cm 1 dai margini, rivoltate al diritto e chiudete definitivamente anche l’ultimo lato. Dalla passamaneria alta cm 5 ricavate una striscia lunga cm 44. Cucite questa striscia a cm 5,5 dal margine superiore della tovaglietta. Cucite la striscia rimasta a cm 5,5 dal margine inferiore come segue: cucite i primi 2 cm sulla destra del lavoro, quindi cucite gli ultimi 35 cm lasciando libera la parte tra le due cuciture per formare la “tasca” del tovagliolo. Profilate i margini della tovaglietta con la passamaneria più piccola, fissandola con una doppia cucitura. Il tovagliolino: orlate i margini per cm 1. Ritagliate da una passamaneria con lettere un rettangolo con l’iniziale del vostro nome; cucitelo con uno zig-zag a macchina o a piccoli punti su un angolo del tovagliolo. (lacci) e appuntatene uno al centro di ogni lato corto della fascia centrale. Su questi lati appuntate anche i manici, lasciando cm 8,5 di distanza tra le due estremità. Cucite definitivamente questi lati, comprendendo lacci e manici. Cucite la tasca sul davanti, a cm 3 dal margine superiore e centrandola in larghezza, lasciandola aperta verso l’alto. Unite la fascia centrale ai fianchi e cucite, sul rovescio, a cm 0,5 dai margini. rettangolino di passamaneria alta: eseguite la cucitura su tre lati, in modo da ottenere una tasca. Cucite a piacere piccole strisce di passamaneria più sottile. Il copriagenda bianco: tagliate dal feltro bianco un rettangolo in misura dell’agenda e sovrapponetelo a questa. Tagliate da una passamaneria due pezzi uguali alti il doppio dell’agenda; disponete ogni pezzo a circa 5 cm dai lati corti (come nella foto) e cucitelo lungo i margini sul davanti dell’agenda; chiudete le estremità ad anello, cucendole a piccoli punti. Il regno dei giochi pag.74-75 i profumabiancheria di pag73 Occorrente la pochette di pag72 Occorrente Tessuto di piquet millerighe bianco: due rettangoli di cm 39x24 (fascia centrale e relativa fodera) • quattro strisce di cm 10x17 (fianchi e relativa fodera) • un rettangolo di cm 18x24 (tasca) • due strisce di cm 21x4 (manici). Ovattina in fogli: un rettangolo di cm 39x24 (fascia centrale) • due strisce di cm 10x17 (fianchi) • due strisce di cm 21x2 (manici). Inoltre: cm 55 di passamaneria alta cm 3 bianca con decorazioni floreali verdi • cm 110 di passamaneria alta cm 1 bianca con decorazioni e scritte verdi. Scampoli di tessuti di organza e cotone bianchi • passamaneria alta cm 5 con disegni di fiori di lavanda • nastri sottili di raso in vari colori • lavanda o potpourri • forbici • ago • filo di cotone bianco. Esecuzione Per ogni sacchettino, ritagliate dal tessuto scelto due rettangoli di cm 10x18; ritagliate dalla passamaneria un motivo “intero” e cucitelo a piccoli punti al centro di uno dei due rettangoli. Sovrapponete le due parti, tenendo l’applicazione all’interno; cucite su tre lati e rivoltate. Riempite il sacchettino con lavanda o pot-pourri, quindi chiudetelo con un nastrino di raso. Esecuzione Per i manici, doppiate il piquet, inserite l’ovattina arrotolandola leggermente se necessario, cucite i margini lunghi a cm 0,5 dagli stessi. Per la tasca, piegate a metà il piquet, diritto contro diritto, in modo da ottenere un rettangolo di cm 18x12; cucite i margini a cm 1 lasciando una breve apertura. Rivoltate al diritto e chiudete definitivamente con punti nascosti. Profilate i margini con la passamaneria alta cm 3 piegando gli angoli a 45° in modo da formare una piccola cornice. Dalla passamaneria più piccola ricavate una striscia lunga cm 7-8, comprendente una scritta (oppure un motivo a piacere), e fissatela al centro della tasca. Per la pochette, sovrapponete le rispettive parti di piquet (lato esterno più fodera) della fascia centrale e dei fianchi; a queste sovrapponete le corrispondenti parti di ovattina. Cucite a cm 1 dai margini lasciando una breve apertura; rivoltate al diritto e chiudete definitivamente con punti nascosti solo i fianchi. Dalla passamaneria più piccola ricavate due strisce di cm 20 106 le pareti di pag74 Occorrente Acrilici nei colori bianco, giallo primario, giallo arancio, blu celeste, verde ossido di cromo, verde brillante chiaro e scuro, nero, terra d’ombra naturale e ocra gialla • pennellessa • pennello piatto medio • pennellino a goccia • carta grafitata • matita. Esecuzione Tracciate sulle pareti la sagoma delle colline. Colorate il cielo con un azzurro, ottenuto schiarendo il blu reale con il bianco; le colline in primo piano con il verde brillante chiaro, mescolato con una punta di verde ossido di cromo; la collina all’orizzonte con il terra d’ombra naturale schiarito una punta di ocra gialla e di bianco. Riportate sulle pareti i motivi pubblicati sul foglio allegato (da ingrandire a necessità). Colorate la staccionata con il terra d’ombra naturale. Per le tonalità degli altri motivi, seguite le illustrazioni. il copriagenda di pag73 Occorrente Feltro o lana cotta a tinta unita (nel nostro caso bianco e grigio) • passamanerie a piacere di varie altezze • cotone da ricamo in tinta con le passamanerie • ago • forbici. Esecuzione Il copriagenda grigio: tagliate dal feltro grigio un rettangolo in misura dell’agenda (meglio se a copertina rigida), più due strisce laterali per i risvolti. Ripiegate i risvolti e cuciteli con il cotone da ricamo, in modo da ottenere le “tasche” dove infilare la copertina. Cucite sul feltro un i mobili di pag74-75 Occorrente Acrilici nei colori bianco, blu reale, verde vescica • pennellessa • pennello piatto medio • pennellino e goccia • carta grafitata • matita. Esecuzione La cassapanca: dipingete la cassapanca con il bianco e lasciate asciugare. Con carta grafitata e matita riportate al centro di ogni faccia la sagoma della nuvola pubblicata sul foglio allegato, ingrandita a necessità. Coloratela con il blu reale schiarito con un po’ di bianco; con lo stesso colore profilate il “coperchio” della cassapanca (aiutandovi con il nastro adesivo) e rifinite a piacere gli angoli o gli eventuali piedini. Il comodino: seguite le indicazioni date per la cassapanca e colorate dello stesso azzurro una nuvola, il piano d’appoggio, i pomoli ed eventuali profili. Creare con la cartapesta pag.76-79 gli oggetti di pag76-77 Occorrente Carta igienica ovattata o cartoncino oppure cartone • 1 bacinella piena d’acqua • 1 frullatore oppure un robot da cucina • 1 bacinella rettangolare piuttosto capiente • colori acrilici o tinture naturali (succo di pomodoro, di mora, tè, caffè ecc) • 100 g di farina bianca • elementi decorativi naturali tipo rametti, foglioline, steli d’erba, ma anche fili sottilissimi di cotone colorato, fiorellini secchi • 1 telaietto da cartapesta con rete metallica • filo di cotone • colla vinilica • 2 tavolette di legno poco più grandi delle dimensioni del telaio • panni di cotone • 1 spugnetta • 2 morsetti • 1 piccolo rullo in gomma. Esecuzione Avete voglia di giocare con… la carta? E allora diamoci sotto e facciamocela in casa, anche perché in questo modo gli oggetti del servizio di pag. 76-79 saranno personalizzati e sarà molto più divertente realizzarli. Intanto, la carta dalla quale ricaveremo la “nostra” carta altro non è che… carta igienica. Non sarà il massimo dell’eleganza, ma ha l’enorme vantaggio di macerare in un attimo. Be’, forse in un attimo no, ma in mezz’ora sì. Se preferite, però, potete usare qualsiasi altro tipo di carta, cartone e cartoncino. In questo caso, la macerazione richiederà più tempo, anche fino a 12 ore. In ogni caso, strappate la carta a pezzetti e mettetela in una bacinella piena d’acqua: fredda andrà bene per carte poco consistenti; calda accorcerà i tempi di macerazione di quelle più pesanti. 1. Versate un po’ di poltiglia di carta (poca per volta, è importante!) in un frullatore (dovrete procurarvene uno piuttosto “robusto” e potente) e frullate il “composto” fino a ottenere una pasta morbida e senza grumi. 2. Versate una scodellina di pasta di carta in una bacinella rettangolare piuttosto capiente, piena per metà di acqua fredda. Tenete presente che la quantità di pasta che verserete nella bacinella determinerà lo spessore del futuro foglio: più densa sarà la poltiglia, più spessa risulterà la carta. A questo punto, aggiungete il colorante: come detto, potete usare colori acrilici (calcolate che, asciugando, tenderanno a schiarirsi un po’) oppure materie prime naturali (succo di pomodoro, di mora, di lampone, di melone, tè, caffè, ecc. ecc.). Stemperate in un po’ d’acqua 100 grammi di farina bianca e versatela nella bacinella. Ora potrete incorporare anche gli eventuali materiali decorativi che vi piacciono di più: petali, foglie, steli d’erba, fili di cotone, ecc. 3. Immergete nella bacinella il telaio (potete acquistarlo pronto all’uso nei negozi specializzati) in modo da prendere la pasta di carta e inclinatelo - sempre rimanendo dentro la bacinella - perché si distribuisca in modo omogeneo. Muovetelo delicatamente fino a quando la pasta non avrà coperto tutta la retina metallica. 4. Estraete il telaio dalla bacinella e rimuovete la pasta che potrebbe essere rimasta sui bordi. Se volete ottenere particolari effetti cromatici, versate qualche goccia di colore e accentuate un’inclinazione del telaio piuttosto che un’altra. Un altro effetto decorativo insolito si ottiene posando a spirale sul “foglio” un filo di cotone imbevuto di colore (potete lasciarlo in posizione oppure eliminarlo a piacere). Se volete una decorazione “superficiale”, questo è il momen- to di posare sul foglio petali, foglie, ecc. ecc. In questo caso, per garantire una maggiore aderenza, vi consigliamo di stendere sul foglio un velo di colla vinilica diluita in parti uguali con dell’acqua (ovvero 50% di colla e 50% d’acqua), appena lo toglierete dalla pressa. 5. Inclinate il telaio in modo da far scorrere via l’acqua in eccesso. 6. Coprite un pezzo di legno appena più grande del telaio con un panno di cotone e capovolgeteci sopra il telaio. A questo punto, con una spugna, cercate di assorbire la maggior quantità di acqua possibile, premendo la spugna sulla retina sul retro del telaio. 7. Ora, sollevate il telaio: il foglio di carta rimarrà sul panno. 8. Coprite il foglio con un altro panno di cotone. Procedete in questo modo fino a esaurimento della pasta (ricordate che se volete ottenere dei fogli di colore diverso, dovrete sostituire ogni volta l’acqua nella bacinella). 9. Sovrapponete i vari fogli al primo, inserendo sempre tra l’uno e l’altro un panno di cotone. Terminate con un panno e sovrapponete un’altra tavoletta di legno grande quanto la prima, in modo che funga da pressa per i fogli di carta. Chiudete con i morsetti. 10. Dopo averli ben strizzati con la pressa, estraete i fogli dalla pressa e stendeteli su un piano ad asciugare, staccandoli dai relativi panni con l’aiuto di un rullino in gomma (11). Quando i fogli saranno asciutti da un lato, girateli sull’altro e fateli asciugare. Se, asciugandosi, i fogli si fossero un po’arricciati, “stirateli”nella pressa. Quando tutti i vostri fogli di carta a mano saranno pronti, potrete passare alla realizzazione vera e propria dei vasi come spiegato a pag. 78! 107