APPUNTI SUL TERREMOTO DI L`AQUILA DEL 1703 … centinaia di
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APPUNTI SUL TERREMOTO DI L`AQUILA DEL 1703 … centinaia di
APPUNTI SUL TERREMOTO DI L’AQUILA DEL 1703 … centinaia di bimbi rimasero in vita ma quasi al completo senza né madre né padre, fece molto scalpore il crollo della torre comunale e della cupola della cattedrale rimasta fortemente scossonata due anni prima. I supersistiti se ne fuggirono in massa decisi a ritrovare un luogo più sicuro dove ricominciare la propria vita. Clemente XI 54 anni al momento del cataclisma del 1703. Scritto da dario fo Nel settecento la città fu interessata da uno sciame sismico, che culminò con un violentissimo terremoto che, ancora una volta, la rase al suolo. La prima scossa della lunga sequenza si verificò il 14 ottobre 1702, ma la maggiore venne registrata il 2 febbraio del 1703 e si stima che abbia avuto una magnitudo 6,7 della Scala Richter causando devastazioni stimate nel X grado nella Scala Mercalli. Quasi tutte le chiese e gli edifici pubblici cittadini crollarono o riportarono gravissimi danni[14]. Si stima che nelle varie scosse che colpirono la città, quell'anno siano morte oltre 6.000 persone[15]. Le chiese di San Bernardino, (rimase in piedi solo il coro, la facciata e le mura laterali), San Filippo, la Cattedrale di San Massimo, San Francesco, Sant'Agostino e tutti i palazzi della città risultarono rasi al suolo oppure pesantemente danneggiati[16]. Fondata nel 1230 per volontà degli abitanti dei castelli del territorio circostante, e per concessione di Federico II di Svevia, secondo un progetto architettonico unitario che la rende un esempio raro di città con una progettazione globale La distruzione ad opera di Manfredi e la ricostruzione [modifica] L'Aquila è una città unica nel Medioevo italiano, essendo nata secondo un disegno armonico senza precedenti nella storia dell'architettura urbana (un caso simile, nel 1703, fu la nascita di San Pietroburgo). Costituita dall'unione di molti villaggi, è suddivisa in piccoli quartieri (generalmente una piazza, una chiesa e una fontana), ognuno dei quali rimanda al villaggio-madre. La Porta Santa Gestita da un podestà e da un libero consiglio, ebbe organizzazione autonoma e propri statuti[8]. Contribuirono all'ascesa dell'Aquila la posizione strategica e la crescente importanza in ambito religioso, suggellata dal trasferimento della sede vescovile da Forcona all'Aquila nel 1257 ad opera di papa Alessandro IV. Nel 1249, colpevole di essere rimasta fedele alla Chiesa nella contesa tra papato ed impero, fu punita e rasa al suolo da Manfredi. Venne ricostruita nel 1265 per mano di Carlo I d'Angiò, chiamato in soccorso dell'Italia e della Chiesa, minacciata dagli Svevi e dalle incursioni dei saraceni, dal Papa francese Jacques Pantaleon de Troyes, eletto al soglio pontificio, a Viterbo, con il nome di Urbano IV. La città dell'Aquila riconoscente, si sottomise spontaneamente al nuovo conquistatore, riacquistando prestigio e preminenza. Celestino V e il giubileo aquilano [modifica] Nel 1288 l'eremita Pietro da Morrone, decise di edificare all'Aquila la basilica di Santa Maria di Collemaggio, capolavoro dell'arte romanica e monumento simbolo della città. Proprio nella basilica da lui fortemente voluta, l'eremita venne incoronato papa con il nome di Celestino V il 29 agosto 1294: si tratta della prima, ma non unica, incoronazione di un papa al di fuori di Roma[9]. Nell'agosto del 1294, Celestino V emanò una Bolla con la quale concedeva un'indulgenza plenaria e universale a tutta l'umanità. Bolla ancora oggi valida, che anticipò di sei anni l'introduzione dell'anno santo, avvenuta per volere di papa Bonifacio VIII nel 1300 e può essere quindi considerato il primo giubileo della storia. La Bolla del perdono di San Pietro Celestino, oggi nota come la Bolla della Perdonanza, poneva come condizioni per l'ottenimento del perdono: l'ingresso nella basilica nell'arco di tempo compreso tra le sere del 28 e del 29 agosto di ogni anno e l'essere "veramente pentiti e confessati". La porta di Celestino V, situata sul lato settentrionale della basilica è dunque a tutti gli effetti una Porta Santa[10]. I terremoti del 1300 e l'assedio di Fortebraccio [modifica] La città dell'Aquila sorge su uno dei territori a alta sismicità della nostra penisola e, fin dalla sua fondazione, è stata funestata molte volte da eventi tellurici. Il primo terremoto di cui si abbia notizia risale al 13 dicembre 1315. Un forte terremoto si verificò il 9 settembre 1349: si stima che abbia avuto un'intensità pari a magnitudo 6,5 della Scala Richter e che abbia prodotto danni valutabili nel X grado della Scala Mercalli. Furono sbrecciati e atterrati ampi tratti delle mura cittadine e crollarono moltissime case e chiese. Le vittime furono ottocento[11] e, poiché all'epoca gli abitanti dell'Aquila erano meno di diecimila, si trattò di quasi il 10% della popolazione. La gran polvere che si alzò gravò sulla città per molto tempo, impedendo il salvataggio repentino di coloro che erano stati travolti dalle macerie[12]. La difficile e laboriosa ricostruzione scoraggiò una parte della popolazione, che preferì tornare ai villaggi e castelli dai quali erano venuti i loro avi. Di fronte all'esodo massiccio della popolazione e alla conseguente prospettiva di veder prematuramente cancellata L'Aquila dalle città del Regno, Camponeschi fece presidiare le mura cittadine e ne fece chiudere con tavoloni di legno le brecce[11]. Contemporaneamente, le vicende politiche stavano trascinando Aquila verso una sanguinosa guerra. La città, rimasta fedele alla casa angioina, appoggiò il casato francese e venne, quindi, individuata come obiettivo sensibile durante la guerra tra i D'Angiò e gli aragonesi. Questi ultimi assoldarono Braccio Fortebraccio da Montone, promettendogli la signoria di Aquila nel caso in cui fosse riuscito a prenderla. Dopo un anno di assedio (1423-1424) Aquila, anche se stremata ed esausta, ne uscì vincente: si affrancò così dal potere regio e rafforzò il suo ordinamento sociale che venne liberato dai vincoli feudali, preparandosi così ad un periodo di rinascita. La rinascenza aquilana [modifica] Il quattrocento corrisponde all'età d'oro della città dell'Aquila. Dopo la ricostruzione, prosperò per i suoi commerci, specialmente della lana, estendendo le proprie relazioni fino a Firenze, Genova e Veneziae, ancora oltre, in Francia, Olanda e Germania, diventando in breve tempo la città più importante del Regno dopo Napoli. Nel 1428 ricevette da Ferdinando d'Aragona il privilegio della Zecca, mentre è del 1458 l'istituzione della Università destinata a conseguire grande rinomanza. Nel 1482 Adamo da Rottweil, allievo di Johann Gutenberg, vi impiantò una tipografia, assicurando larga diffusione di opere preziose[13]. In questo tempo la città fu famosa anche per la prolungata dimora di tre grandi santi francescani: San Bernardino da Siena, San Giovanni da Capestrano e San Giacomo della Marca. Alla morte di San Bernardino, avvenuta il 20 maggio 1444 proprio qui, la cittadinanza chiese e ottenne da papa Eugenio IV il permesso di custodirne le spoglie. Venne così edificata la monumentale basilica di San Bernardino. Le guerre con Rieti, le lotte intestine tra famiglie e i continui terremoti determinarono, sul finire del secolo, l'inizio di una nuova decadenza. Il Portale d'Ingresso con lo stemma di Carlo V Decadenza e dominazione spagnola [modifica] Il 26 novembre 1461 si verificò un nuovo violento sisma di intensità stimata in magnitudo 6,4 della Scala Richter e distruttività pari al X grado della Scala Mercalli). Successivamente alla scossa principale del 26 novembre, seguì una serie di eventi sismici che si protrassero per circa due mesi, con ulteriori forti scosse il 4, il 17 dicembre, 3 e il 4 gennaio successiv1. Le fonti riportano della pressoché totale distruzione di Onna, Poggio Picenze, Castelnuovo e Sant'Eusanio Forconese. Nel frattempo, il Regno di Napoli, e con esso Aquila, era passato agli Aragonesi. Nel 1527 la cittadinanza aquilana si ribellò all'invasore provocando la rappresaglia spagnola. Il viceré Filiberto d'Orange la devastò e la separò dal suo contado. Inoltre, inflisse una multa pesantissima, che superava ogni le possibilità degli aquilani e con questo denaro contribuì alla costruzione dell'immenso Forte spagnolo sul cui portale campeggia la scritta Ad reprimendam aquilanorum audaciam, ovvero "per la repressione dell'audacia degli aquilani", minaccioso avviso, finalizzato a scoraggiare ogni possibile successiva ribellione. In seguito, la città tentò faticosamente di rialzarsi, ma la sua ripresa venne certamente rallentata dai terremoti del 1646 e del 1672. Sarà una coincidenza ma abbiamo fatto caso che terremoti di forte intensità e così distruttivi, ad oggi si sono verificati grosso modo ogni 300 anni, ci dice Giuseppe, aquilano doc, musicista e scrittore, e me- moria storica della città. Il primo terremoto di alta intensità di cui si abbia notizia nella storia - continua Giuseppe risale al 1400 circa. Tra i danni, oltre alle tante vittime, erano rimaste particolarmente danneggiate le chiese. Altro sisma forte si verificò nel 1703 che pare abbia avuto una intensità pari a 6,7 gradi della Scala Richter e che causò devastazioni stimate in 10 gradi della Scala Mercalli e tantissimi morti. Nella notte del 6 aprile scorso, appunto dopo cir- ca 300 anni come dice Giuseppe, la città viene colpita ancora da un forte terremoto di 5,8° della scala Richter, 6,3 della scala Momento e circa 9 della Mercalli, con epicentro tra i paesi di Genzano, Colle di Roio e Collefracido, che ha provocato in tutto oltre 300 morti, 1500 feriti, circa 70.000 sfollati, il crollo di numerosi edifici di cui gran parte del centro storico e, nei giorni successivi, il crollo della cupola della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, già fortemente lesionata dalla scossa del precedente giorno 6. Molto scalpore ha destato la mancata resistenza della maggior parte degli edifici pubblici, sia antichi che moderni, con maggiore comprensibile sorpresa per questi ultimi, come l’ateneo e le varie sedi distaccate dello stesso, il moderno polo d’ingegneria, la Casa dello studente, l’ospedale San Salvatore. In merito indaga la Magistratura. E cito una nota curiosa: col terremoto del 1703 perirono oltre 6.000 per- sone sui circa 10.000 abitanti di allora. La gente sopravvissuta abbandonò la città senza farvi più ritorno. Ci racconta Giuseppe, che l’Aquila fu però ripopolata grazie alla ferma volontà di papa Clemente XI il quale, ritenendo che la città dovesse assolutamente rinascere, dispose fossero inviati preti e suore spogliati del loro vincolo sacro a ripopolare pian piano la città. Wikipedia (((Molto strano che in questo terremoto la maggioranza dei morti sono nel crollo delle chiese durante le celebrazioni per i 2 terremoti precedenti)) Il terremoto dell'Aquila del 1703 è stato un insieme di scosse verificatesi più volte durante l'anno 1703. Un primo segnale era stato dato il 14 ottobre 1702. Ma, essendo trascorsi alcuni mesi da quell'episodio, la scossa del 14 gennaio 1703, giunse pressoché inaspettata. [1] Il cronista Marcucci testimonia per iscritto la caduta del campanile in L'Aquila e della facciata di San Pietro di Sassa e la parziale distruzione della chiesa di San Quinziano. Nello stesso giorno del 14 gennaio una scossa violentissima aveva quasi del tutto annientato Montereale, provocando 800 vittime (su un totale di circa un migliaio) e aveva molto danneggiato anche Cittareale, Leonessa, Posta, con una quarantina di morti tra Borbona, Amatrice ed Accumoli. Il 15 gennaio fu organizzata una processione di penitenza. Un successivo scuotimento il 16 gennaio, sempre sul calar della sera. I danni furono maggiori della scossa verificatisi due giorni prima. Il magistrato aquilano, nella sua relazione al viceré di Napoli, testimonia la caduta di due chiese, molte altre lesionate e le case rovinate. Come scrive Raffaele Colapietra [2], caddero torri campanarie a causa dei danni subiti due giorni prima: quello della chiesa di S. Maria di Roio e il robusto baluardo poligonale di S. Pietro di Coppito. Il 2 febbraio del 1703, giorno della festività della Purificazione di Maria e del connesso rito della Candelora, un altro sisma si verificò a nord [3] della città di L'Aquila causando forti danni in tutta la regione e complessivamente più di 3000 decessi. La forte scossa sorprende i fedeli radunati nelle chiese poco prima di mezzogiorno; alcune centinaia erano i presenti in quel momento nella basilica di San Domenico in l'Aquila dove si concedeva una comunione generale. In pochi secondi le capriate del tetto cedono, seppellendo i numerosi presenti alla cerimonia di ringraziamento. La città dell'Aquila fu completamente distrutta. Solo nel giorno della Candelora i morti furono 2500; 600 nella sola chiesa San Domenico. I feriti in quella giornata furono 2000. La scossa più violenta, circa alle 18.30 (?) del 2 febbraio, sorprese la comunità durante le celebrazioni della festa della Purificazione di Maria Sempre Vergine Nostra Signora, quando durante il crollo del tempio di San Domenico morirono ottocento persone. Le chiese di San Bernardino (rimase in piedi solo il coro, la facciata e le mura laterali), San Filippo, la Cattedrale di San Massimo, San Francesco, Sant'Agostino e tutti i palazzi della città risultarono o rasi al suolo oppure pesantemente danneggiati. [4] Alla scossa principale del 2 febbraio ne seguirono altre, per ben ventidue ore, durante le quali la terra esalava pessimi odori e l'acqua dei pozzi cresceva e gorgogliava a causa dei gas. [5] Le varie scosse si irradiarono anche nelle località limitrofe facendo registrare circa 8000 vittime. Gli scuotimenti raggiunsero Norcia, portando rovine lungo il cammino alle località di Accumoli, Amatrice, Posta, Leonessa. Storia L’Aquila Giuseppe Rivera http://www.libreriacolacchi.it/14.htm Articolo apparso su Faceboock A.. l premio Nobel se la prende con Clemente XI. Secondo Fo, infatti, per ripopolare la città il Papa avrebbe detto: «Ci rivolgeremo ai nostri più stretti collaboratori. La Chiesa è ricca di giovani suore e di seminaristi nonché preti appena consacrati: saranno loro la nuova linfa di Gerusalemme... Sì, voglio dire dell'Aquila», cosicchè «i nuovi aquilani sono figli di frati e sante». Così il ManifestoOO. Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio dell'Abruzzo Dov'è Via Ottavio Colecchi , 67100 L'Aquila Italia Cosa è La Sede Della Soprintendenza Per I Beni Architettonici E Per Il Paesaggio Dell'Abruzzo Contatti Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio dell'Abruzzo Tel: 08626331 Fax: 0862413068 Email: [email protected] Web: http://www.statistica.beniculturali.it Servizi/Attività dell'ufficio: • · Soprintendenza • · Architettura • · Archivio Beni Architettonici • · Paesaggio Abruzzo • · Beni Paesaggistici Abruzzo Soprintendenza B.A.A.A.S. Via Colecchi Ottavio 67100 L'Aquila Tel.: (+39) 0862420885 Fax: Web: Codice: 01133-01390823 Forma Giuridica: Fa parte della categoria: Ministeri - Servizi Centrali E Periferici a L'Aquila Organo della chiesa di S. Maria delle Grazie Comune: Anversa degli Abruzzi Come arrivare: A24/A25 RM-PE uscita Cocullo/ seguire indicazioni per Anversa degli Abruzzi da Napoli: A1 NA-RM uscita/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ Bugnara/ Anversa degli Abruzzi Informazioni: Municipio tel. 0864-49115 Organo della basilica di S. Flaviano Comune: Barisciano Come arrivare: A24 RM-TE uscita L'Aquila Est/ proseguire in direzione Sulmona/ Pescara/ S. Gregorio/ Barisciano da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ Popoli/ L'Aquila/ S. Pio delle Camere/ Barisciano Informazioni: Municipio tel. 0863-89565 Organo della chiesa dell'Immacolata Concezione Comune: Barisciano Come arrivare: A24 RM-TE uscita L'Aquila Est/ proseguire in direzione Sulmona/ Pescara/ S. Gregorio/ Barisciano da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ Popoli/ L'Aquila/ S. Pio delle Camere/ Barisciano Informazioni: Municipio tel. 0863-89565 Organo della chiesa di S. Maria Assunta di Valleverde Comune: Barisciano Come arrivare: A24 RM-TE uscita L'Aquila Est/ proseguire in direzione Sulmona/ Pescara/ S. Gregorio/ Barisciano da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ Popoli/ L'Aquila/ S. Pio delle Camere/ Barisciano Informazioni: Municipio tel. 0863-89565 Organo della chiesa di S. Nicola di Bari Comune: Capistrello Frazione: Corcumello Come arrivare: A24/A25 RM-PE uscita Magliano dei Marsi/ proseguire in direzione Tagliacozzo/ Scurcola Marsicana/ Corcumello da Napoli: A1 NARM uscita Cassino/ seguire indicazioni per Sora/ Avezzano/ Balsorano/ Capistrello/ Corcumello Informazioni: Municipio di Capistrello tel. 0863-45841 Organo della basilica di S. Maria degli Angeli Comune: Capitignano Come arrivare: A24 RM-TE uscita L'Aquila Ovest/ proseguire lungo la SS 80 in direzione Pizzoli/ Montereale/ Capitignano da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila/ Pizzoli/ Montereale/ Capitignano Informazioni: Municipio tel. 0862-905158 Organo della chiesa di S. Marco Comune: Castel del Monte Come arrivare: A24 RM-TE uscita L'Aquila Est/ proseguire lungo la SS 17 in direzione Barisciano/ Calascio/ Castel del Monte da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila/ Calascio/ Castel del Monte Informazioni: Municipio tel. 0862-938137 Organo della basilica di Orazione e Morte Comune: Castel di Sangro Come arrivare: A24/A25 RM-PE uscita Pratola Peligna-Sulmona/ proseguire sulla SS 17 in direzione Sulmona/ Roccaraso/ Castel di Sangro A1 NA-RM uscita Caianello/ proseguire lungo la SS 372 direzione Vairano Scalo/ poi SS 85/ SS 158 direzione Colli al Volturno/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Castel di Sangro Informazioni: Municipio tel. 0864-82421 Organo della basilica di S. Maria Assunta Comune: Castel di Sangro Come arrivare: A24/A25 RM-PE uscita Pratola Peligna-Sulmona/ proseguire sulla SS 17 in direzione Sulmona/ Roccaraso/ Castel di Sangro A1 NA-RM uscita Caianello/ proseguire lungo la SS 372 direzione Vairano Scalo/ poi SS 85/ SS 158 direzione Colli al Volturno/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Castel di Sangro Informazioni: Municipio tel. 0864-82421 Organo della chiesa del SS. Salvatore Comune: Castellafiume Frazione: Pagliara dei Marsi Come arrivare: A24/A25 RM-PE uscita Avezzano/ proseguire in direzione Capistrello/ Castellafiume/ Pagliara dei Marsi da Napoli: A1 NA-RM uscita Cassino/ seguire indicazioni per Sora/ Avezzano/ Balsorano/ Capistrello/ Castellafiume/ Pagliara dei Marsi Informazioni: Municipio di Castellafiume tel. 0863-54142 Organo della chiesa di S. Maria Nuova Comune: Collelongo Come arrivare: A24/A25 RM-PE uscita Pescina/ proseguire in direzione Ortucchio/ Trasacco/ Collelongo da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ A25 direzione Roma uscita Pescina/ proseguire in direzione Ortucchio/ Trasacco/ Collelongo Informazioni: Municipio tel. 0863-948113 Organo della chiesa di S. Maria e S. Pietro Comune: Fagnano Alto Come arrivare: A24 RM-PE uscita L'Aquila Ovest/ proseguire lungo la SS 17/ poi SR 261 direzione S. Demetrio ne' Vestini/ Fontecchio/ Fagnano Alto da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila/ S. Demetrio ne' Vestini/ Fontecchio/ Fagnano Alto Informazioni: Municipio tel. 0862-86145 Organo della chiesa della SS. Trinità Comune: Introdacqua Come arrivare: A24/A25 RM-PE uscita Pratola Peligna-Sulmona/ SS 17 direzione Sulmona centro/ Introdacqua da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona centro/ Introdacqua Informazioni: Municipio tel. 0864-47116 Organo della basilica di S. Bernardino Comune: L'Aquila Come arrivare: A24 RM-TE uscita L'Aquila da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila Informazioni: Soprintendenza PSAE dell'Abruzzo tel. 0862-633212; (per archeologia): Soprintendenza Beni Archeologici Chieti tel. 0871-331668; Ufficio I.A.T. tel. 0862-410808; Municipio tel. 0862-6451 Organo della cattedrale di S. Massimo Comune: L'Aquila Come arrivare: A24 RM-TE uscita L'Aquila da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila Informazioni: Soprintendenza PSAE dell'Abruzzo tel. 0862-633212 (per archeologia): Soprintendenza Beni Archeologici Chieti tel. 0871-331668 Ufficio I.A.T. tel. 0862-410808 Municipio tel. 0862-6451 Organo della chiesa della SS. Addolorata Comune: L'Aquila Come arrivare: A24 RM-TE uscita L'Aquila da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila Informazioni: Soprintendenza PSAE dell'Abruzzo tel. 0862-633212; (per archeologia): Soprintendenza Beni Archeologici Chieti tel. 0871-331668; Ufficio I.A.T. tel. 0862-410808; Municipio tel. 0862-6451 Organo della chiesa della Beata Antonia Comune: L'Aquila Come arrivare: A24 RM-TE uscita L'Aquila da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila Informazioni: Soprintendenza PSAE dell'Abruzzo tel. 0862-633212 Municipio tel. 0862-6451 Organo della chiesa di S. Maria Assunta Comune: L'Aquila Frazione: Paganica Come arrivare: A24 RM-TE uscita Assergi/ seguire indicazioni per Camarda/ Paganica da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila/ Paganica Informazioni: Municipio dell'Aquila delegazione di Paganica tel. 086268312 Organo della chiesa di S. Maria degli Angeli Comune: L'Aquila Frazione: Paganica Come arrivare: A24 RM-TE uscita Assergi/ seguire indicazioni per Camarda/ Paganica da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila/ Paganica Informazioni: Municipio dell'Aquila delegazione di Paganica tel. 086268312 Organo della chiesa di S. Giovanni Battista Comune: L'Aquila Frazione: Camarda Come arrivare: A24 RM-TE uscita Assergi/ SS 17 bis direzione Camarda da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila/ Paganica/ Camarda Informazioni: Soprintendenza PSAE dell'Abruzzo tel. 0862-633212 (per archeologia): Soprintendenza Beni Archeologici Chieti tel. 0871-331668 Ufficio I.A.T. tel. 0862-410808 Municipio tel. 0862-6451 Organo della basilica di S. Maria di Collemaggio Comune: L'Aquila Come arrivare: A24 RM-TE uscita L'Aquila da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila Informazioni: Soprintendenza PSAE dell'Abruzzo tel. 0862-633212 Municipio tel. 0862-6451 Organo della chiesa di S. Maria del Suffragio Comune: L'Aquila Come arrivare: A24 RM-TE uscita L'Aquila da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila Informazioni: Soprintendenza PSAE dell'Abruzzo tel. 0862-633212 Municipio tel. 0862-6451 Organo della chiesa di S. Maria di Roio Comune: L'Aquila Come arrivare: A24 RM-TE uscita L'Aquila da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila Informazioni: Soprintendenza PSAE dell'Abruzzo tel. 0862-633212 Municipio tel. 0862-6451 Organo della chiesa di S. Maria Assunta