Scarica le istruzioni per la posa di un pavimento Bipanflor
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MANUALE DI POSA FASI PRELIMINARI DELLA POSA CONDIZIONAMENTO DEL MATERIALE Essendo il pavimento BIPANFLOR composto da fibra di legno, è sensibile alle variazioni di umidità e temperatura e pertanto, per evitare brusche variazioni dimensionali a prodotto posato, è fondamentale far acclimatare le confezioni condizionandole all’ambiente di posa per 48 ore ad una temperatura di circa 18° C e umidità relativa del 60% ( U.R.A.). ATTENZIONE: E’ assolutamente sconsigliato stoccare il materiale in ambienti aperti, sprovvisti di serramenti. Il materiale non deve essere stoccato per lungo tempo in cantieri dove sono presenti cementi e intonaci in fase di asciugatura. Vi consigliamo di installare il pavimento BIPANFLOR dopo aver completato tutte le opere di finitura più importanti, tinteggiatura, impianti elettrici, serramenti, arredamenti strutturali, etc. Le confezioni di pavimento devono acclimatarsi in piano e in orizzontale. Se possibile lasciare le confezioni integre sopra l’imballo in legno (pallet) tagliando le reggette metalliche di contenimento. Durante il trasporto è importante che le confezioni siano necessariamente riparate dal vento e dalle intemperie. Non utilizzare mai mezzi di trasporto privi di adeguate protezioni (camion aperti). VERIFICA DEL MATERIALE Prima della posa sottoporre gli elementi ad un accurato esame alla luce del giorno, per poter constatare difetti visibili o danni e per verificarne il colore e la struttura. Impostare l’assemblaggio a secco di alcuni pannelli per verificare l’idoneità del prodotto ATTENZIONE: Eventuale materiale non conforme NON DEVE ESSERE POSATO. Gli elementi già posati sono esclusi dal diritto di reclamo. Le pavimentazioni elastiche e in tessuto preesistenti devono essere rimosse senza lasciare residui. PREPARAZIONE DEL SOTTOFONDO Per quanto non specificato, si fa riferimento ai dati descritti nella norma DIN 18356 ( pavimenti in legno) e DIN 18365 ( rivestimenti di pavimenti). Le misure preliminari devono conformarsi alle regolamentazioni e, onde assicurare una posa a regola ad arte, devono essere rilevati con cura tutti gli elementi utili ad evitare inconvenienti sul pavimento posato prestando particolare attenzione alla composizione e isolamento del sottofondo. Il sottofondo deve essere asciutto e ben livellato per evitare il rischio di fessurazioni dopo la posa delle doghe. La tolleranza massima ammessa è di 2 mm. di dislivello su 2. Vi consigliamo di utilizzare una staggia da 2 m. appoggia- ta al sottofondo e di quantificare il dislivello nella mezzeria o al lato della stessa. Dislivelli superiori vanno opportunamente colmati con materiali adeguati. ATTENZIONE: posando il pavimento su un sottofondo non regolare si rischiano fessurazioni del prodotto, scricchiolii, e si aumenta l’effetto “rimbombo” dovuto al rumore da calpestio. FOGLIO DI POLIETILENE È indispensabili l’utilizzo di fogli di polietilene posato a “ catino” in quei locali dove si sospettano infiltrazioni di umidità dal sottofondo o dove il contenuto di umidità supera i valori consigliati. Tale prodotto che deve avere uno spessore di 0,2 mm. e una densità di circa 920 kg/m³ è sempre consigliato in ambienti sovrastanti a scantinati, garage, piani terra e sopra sottofondi in moquette; deve essere posato facendo attenzione a smontare le giunzioni di circa 10 cm sigillandole con nastro adesivo. È sempre consigliata la barriera a vapore quando si coprono pavimenti in ceramica o pietra. Sottofondi in linoleum, vinilici, se in buono stato, sono sufficientemente impermeabili, pertanto non è necessaria la barriera. ATTENZIONE: la barriera al vapore non elimina l’umidità dal sottofondo ma evita la risalita dell’umidità residua o esterna. GUAINA ISOLANTE L a posa flottante richiede sempre l’utilizzo di una guida in polietilene espanso da 2 mm di spessore, per adeguare il sottofondo a piccoli dislivelli e per attenuare l’effetto del rumore dovuto al calpestio. Vi consigliamo di utilizzare sempre prodotti BIPANFLOR in quanto la compatibilità del materiale è sistematicamente collaudata. ATTENZIONE: La parte ruvida della guaina va rivolta verso il pavimento, mentre la parte liscia va a contatto con il sottofondo. Vi consigliamo di stendere una fascia alla volta e posare il pavimento fino alla copertura quasi totale della stessa, procedere quindi con un’altra fascia e ripetere fino al completamento della posa. In questo modo eviterete di danneggiare la guaina camminandoci sopra. Evitare di posare la guaina isolante sopra pavimenti in moquette. Sopra sottofondi riscaldati, per consentire un migliore rendimento dell’impianto di riscaldamento, non deve essere utilizzata la guaina in polietilene espanso. Prima della posa assicurarsi che il riscaldamento a pavimento sia stato costruito in conformità con i requisiti delle norme DIN EN 1264 e DIN 4725 e che il pavimento sia stato riscaldato a sufficienza per la posa. In caso di ampie superfici, o dove si sospetti presenza di umidità, prevedere comunque l’uso della barriera vapore in polietilene. MANUALE DI POSA LA POSA DIREZIONE DI POSA Per ottenere un buon risultato estetico, si consiglia di posare il lato lungo della doga nella stessa direzione della maggiore fonte luminosa ( finestra, vetrina, etc.). Gli elementi devono essere posati in senso longitudinale rispetto alla luce incidente. Sfruttando abilmente la scelta della direzione di posa si possono anche accentuare le proporzioni del locale. Nel caso di corridoi lunghi e stretti, indipendentemente dalla fonte luminosa, posare SEMPRE il lato lungo della doga parallelamente al lato lungo del corridoio in modo da conferire maggiore robustezza a tutto il pavimento. ATTENZIONE: Le doghe devono essere sfalsate tra loro di almeno 40 cm. Questo accorgimento permetterà di ottenere maggiore stabilità del pavimento ed eviterà possibili fessurazioni a distanza di tempo. SPAZIO PERIMETRALE E GIUNTI DI DILATAZIONE Il pavimento BIPANFLOR è un prodotto costituito principalmente da fibra di legno, pertanto è soggetto a variazioni dimensionali provocate da variazioni di temperatura e umidità ambientale. Per questo motivo è importante prevedere in fase di progetto il posizionamento dei giunti di dilatazione. Il criterio generale di massima è quello di rispettare uno spazio perimetrale dalle parti fisse di almeno 10 mm. che sarà successivamente coperto da un battiscopa. Lati superiori a 8–10 m. di lunghezza vanno interrotti con un giunto di almeno 25 mm. coperto successivamente da un profilo coordinato. IMPORTANTE: Ambienti contigui diversi (camere, corridoi, cucine, saloni) vanno obbligatoriamente interrotti in prossimità delle porte di comunicazione da giunti di dilatazione. In questo modo eviterete che dilatazioni contrapposte tra i diversi ambienti influenzino negativamente le normali dilatazioni del pavimento. Nel caso in cui siano presenti giunti strutturali sul sottofondo, bisognerà riportarli sul pavimento da posare. ERRORI DA NON COMMETTERE A POSA ULTIMATA Il pavimento BIPANFLOR a posa flottante non deve essere bloccato in nessun punto. Evitare di bloccare il pavimento con strutture da arredamento avvitate al sottofondo. Strutture presenti quali pareti in cartongesso, pareti in truciolare, armadi a muro pesanti, ringhiere, soglie, quadri elettrici, tavoli o sedie fisse, banchi bar, DEVONO OBBLIGATORIAMENTE essere realizzate prima della posa del pavimento. Tutti i cunei distanziatori, devono essere rimossi alla fine della posa. Prima del montaggio del battiscopa, ispezionare le doghe, affinché abbiano sufficiente spazio di dilatazione. Nessuna struttura verticale o pesante deve impedire al pavimento le naturali dilatazioni al variare delle condizioni climatiche dell’ambiente in cui è posato. RICORDARSI SEMPRE LOCALI SOTTOSPOSTI A TRAFFICO INTENSO È sempre consigliato prevedere all’ingresso del locale un ampio tappeto. BAR In questo titolo di locali, bisogna evitare di appoggiare sopra il pavimento il bancone di servizio, in quanto il peso di quest’ultimo bloccherebbe le dilatazioni del pavimento. Adottare precauzioni particolari per fissare al pavimento eventuali sedie, tavoli, panche, ecc. facendo particolare attenzione a lasciare uno spazio di dilatazione tra vite e pavimento. Applicare ai piedini delle sedie e degli sgabelli adeguati feltrini di protezione. Si consiglia di tenere pulita la zona antistante il bancone di servizio, per evitare che residui di zucchero accidentalmente caduti a terra possano avere effetto abrasivo. BANCHE Evitare di appoggiare sopra il pavimento il banco di servizio. Pareti mobili e attrezzate vanno realizzate prima di posare il pavimento, in quanto il loro fissaggio e/ o compressione bloccherebbero la dilatazione dello stesso. Non avvitare al pavimento torrette periferiche di telefono e / o elettriche. Valutare attentamente la tipologia dei locali prevedendo i giunti di dilatazione. In fase di progetto e preventivazione consultare il nostro ufficio tecnico. PALESTRE Visto le ampie superfici solitamente utilizzate per questi ambienti è di fondamentale importanza lo studio dei giunti di dilatazione. È opportuno verificare la posizione ed il peso delle attrezzature appoggiate al pavimento. Le notevoli sollecitazioni e vibrazioni trasmesse al pavimento richiedono particolare attenzione al sottofondo, che deve essere LIVELLATO, e all’incollaggio delle doghe che deve essere ABBONDANTE. ESPOSIZIONE DI MOBILI Pareti in truciolare e/o cartongesso devono essere realizzate prima di posare il pavimento. Evitare le campate superiori a 8-10 m. di lunghezza prevedendo adeguati giunti di dilatazione. LOCALI LUNGHI E STRETTI (Corridoi) Indipendentemente dalla provenienza della luce, posizionare SEMPRE il lato lungo della doga parallelamente al lato lungo del locale. Questo accorgimento, garantisce una maggiore stabilità strutturale al pavimento. In ogni caso non superare mai gli 8-10 m. di lunghezza. MANUALE DI POSA GLI INCONVENIENTI PIÙ RICORRENTI SOLLEVAMENTO DEL PAVIMENTO CAUSA Mancanza di spazio di dilatazione tra muro e pavimento Lati perimetrali superiori a 8 – 10 m. Il pavimento è bloccato al sottofondo con viti passanti Strutture pesanti o pareti divisorie appoggiate al pavimento Ambienti contigui non suddivisi Rottura dell’impianto idraulico ( infiltrazioni d’acqua) RIMEDIO Necessaria la rifilatura perimetrale Necessario l’inserimento del giunto di dilatazione Eliminare le viti e le strutture che impediscono la dilatazione Creare uno spazio di 1 cm tra il pavimento e le pareti divisorie, rifilatura Inserire il giunto in corrispondenza della “ linea di passaggio” tra un ambiente e l’altro Rimuovere e sostituire il pavimento. FESSURAZIONI CAUSA Mancanza di colla nell’incastro tra doga e doga Calpestio del pavimento a colla non asciutta Calpestio su pavimento già sollevato Posa delle doghe con sfalso inferiore a 40 cm Sottofondo non livellato Posa del pavimento su moquette a pelo lungo Ambiente troppo secco Illuminazione artificiale sul pavimento ravvicinata e diretta Pavimento bloccato RIMEDIO Inserire la colla e compattare nuovamente le doghe (per il compattamento, utilizzare la cinghia di tensionamento e la ventosa. Incollare e compattare nuovamente le doghe. Incollare e compattare nuovamente le doghe Incollare e compattare nuovamente le doghe Rimuovere il pavimento e livellare il sottofondo Rimuovere il pavimento ed eliminare la moquette. Verificare che l’umidità sia portata ad un valore compreso tra il 55% U.R.A. e il 60% U.R.A. inserire la colla e compattare nuovamente le doghe. Distogliere l’illuminazione concentrata dal pavimento, incollare e compattare nuovamente le doghe. Individuare i punti di bloccaggio e rimuoverli, incollare e compattare nuovamente le doghe. SCHEGGIATURE ACCIDENTALI CAUSA Spostamento di mobili ( trascinamento) Urto della doga in fase di posa ( angoli) Caduta di oggetti pesanti RIMEDIO Stuccature o sostituzione della doga (a discrezione) Stuccature o sostituzione della doga (a discrezione) Stuccature o sostituzione della doga (a discrezione) SOLLEVAMENTO DEI BORDI DELLA DOGA CAUSA Il lavaggio del pavimento viene effettuato con troppa acqua Incollaggio insufficiente – incastri non sigillati Risalita di umidità dal sottofondo Pavimento in compressione RIMEDIO Utilizzare panni umidi, evitando i ristagni d’acqua. Valutare la sostituzione delle doghe. Inserire barriera vapore Verificare lo spazio perimetrale MANUALE DI POSA RISCALDAMENTO A PAVIMENTO ATTENZIONE: Informare il cliente che il pavimento formerà sempre delle fughe. CONDIZIONI DEL MASSETTO Il massetto deve essere eseguito secondo le istruzioni del produttore del sistema riscaldante. Esso deve essere piano, sufficientemente liscio, con sufficiente durezza superficiale, compatto, stagionato ed asciutto. I tubi per il fluido riscaldante devono essere coperti da almeno 30 mm. di massetto per permettere una uniforme e non concentrata diffusione del calore. Tubi troppo vicini alla superficie possono originare fessurazioni tra gli elementi. Deve essere inoltre previsto un giunto di costruzione perimetrale a tutto il massetto. CONDIZIONI PER LA POSA Umidità massima per la posa di BIPANFLOR: - massetto cementizio 1,7 % - massetto di anidride 0,2 % determinata con igrometro al carburo Prima della posa di BIPANFLOR, è necessario accendere il riscaldamento a pavimento aumentando gradualmente la temperatura di 5 °C al giorno, fino al raggiungimento della temperatura massima di esercizio che verrà mantenuta per almeno una settimana. Poi si ridurrà ancora gradualmente la temperatura di 5° C al giorno, fino a spegnere il riscaldamento. A riscaldamento spento si potrà iniziare la posa del pavimento. A posa ultimata, si dovrà riaccendere gradualmente l’impianto fino a portarlo alla temperatura di esercizio, che verrà mantenuta per almeno 1 settimana. Prima della posa è importante verificare l’umidità del massetto anche in profondità. Ad ogni cambio stagionale è buona norma accendere o spegnere l’impianto sempre gradualmente ( + / - 5° C al giorno). TEMPERATURA E PRECAUZIONI La temperatura superficiale del pavimento riscaldato non deve superare i 26 – 27 °C nelle zone di soggiorno, e i 30 °C nelle altre zone. Per evitare fessurazioni tra le doghe, e migliorare la resa del riscaldamento evitare di coprire i pavimenti con tappeti. E’ molto importante mantenere una adeguata umidità relativa dell’aria (50 ÷ 60 %) per garantire un sufficiente equilibrio nel contenuto di umidità del legno, e una buona salubrità ambientale. NOTA: Sulla base delle caratteristiche proprie del legno, non si può escludere la formazione di fessurazioni durante il periodo di riscaldamento. Se esse sono regolarmente distribuite sulla superficie, non costituiscono difetto e devono essere tollerate. SOTTOPAVIMENTO Nel caso si posi flottante su sottofondo riscaldato, è consigliato l’utilizzo di una guaina in tessuto dello spessore massimo di 2 mm. Non è necessario l’utilizzo di barriere al vapore ( guaine in PVC o PE), in quanto il massetto, se eseguito a regola d’arte, è già stato isolato da eventuali infiltrazioni di umidità. PRECAUZIONI IMPORTANTI Di seguito elenchiamo alcune indicazioni di carattere generale per realizzare un incollaggio corretto: non incollare mai direttamente al sottofondo il pavimento BIPANFLOR , se sono presenti giunti strutturali sul piano di posa il sottofondo deve essere livellato, ben asciutto, pulito, privo di fessure, resistente alla trazione e alla compressione ( compatto) l’umidità del sottofondo deve essere misurata con il metodo CM e i valori non devono superare quelli indicati nell’allegata tabella il posatore deve ispezionare il sottofondo e valutare la necessità di stendere un velo di Primer per garantire l’incollaggio del prodotto devono essere rispettati spazi perimetrali ( tra muro e pavimento), e campate superiori ai 15 m devono essere adeguatamente interrotte per garantire giunti sigillati, applicare colla vinilica nell’incastro maschio – femmina il collante utilizzato per l’incollaggio totale deve essere distribuito omogeneamente su tutto il piano di posa TABELLA RELATIVA ALL’UMIDITÀ SOTTOFONDO Rivestimento in cemento Rivestimento in cemento con riscaldamento a pavimento Anidride Anidride con riscaldamento a pavimento Magnesio, truciolare, calcestruzzo Sottofondo in legno Truciolare idrorepellente METODO CM CM CM CM Gan/ Eletr. Gan/ Eletr. Gan/ Eletr. INDICE MASSIMO DI UMIDITÀ 2,0 % 1,5 % 0,5 % 0,3 % 7% 7÷12 % 6÷9 % MANUALE DI POSA MANUTENZIONE AVVERTENZE PRELIMINARI Si consiglia sempre di usare un ampio tappeto in corrispondenza degli ingressi direttamente accessibili dall’esterno: eviterà macchie indesiderate e agevolerà notevolmente nella manutenzione ordinaria del pavimento. PULIZIA QUOTIDIANA La speciale finitura superiore del pavimento rende particolarmente facile la normale manutenzione del prodotto. Consigliamo la pulizia “a secco”, utilizzando l’aspira-polvere; qualora si rendesse necessario, il pavimento BIPANFLOR può essere pulito con un panno umido ben strizzato. Evitare di utilizzare detergenti con contenuto di ammoniaca, perché provocano un effetto opacizzante alla luce; è possibile invece utilizzare, diluito nell’acqua di lavaggio, un comune detergente neutro. È disponibile tra i nostri accessori per la pulizia un detergente. LA PULIZIA A SECCO Consigliamo, soprattutto a chi ha grandi superfici da pulire, o a chi ha poco tempo da dedicare alla pulizia del pavimento, l’utilizzo del panno antistatico. Grazie ad una particolare sostanza del tutto ecologica (olio minerale), e all’azione elettrostatica del panno, questo sistema di pulizia consente di attirare e quindi rimuovere tutta la polvere presente, ritardando il riformarsi della stessa e garantendo un effetto finale “brillante”. RIMOZIONE DELLE MACCHIE DIFFICILI Aloni di colla secca, macchie di pennarello indelebile o altro possono essere rimossi utilizzando il pulitore colla BIPANFLOR, e il detergente per pavimenti BIPANFLOR. È sufficiente spruzzare la sostanza sopra la macchia, e lasciare agire il prodotto per alcuni minuti, rimuovere il tutto con la spugna ruvida in dotazione al set. SMALTIMENTO Il pavimento BIPANFLOR è un prodotto composto principalmente da sostanze organiche ed in base alla legislazione vigente, non è un preparato pericoloso. I rifiuti del prodotto possono essere utilizzati in un processo di combustione avendo le caratteristiche di cui al punto 6.2 dell’allegato 2, suballegato 1 al DM 05/02/98 purché siano rispettate le condizioni di cui al punto 6.3 del DM medesimo. Il rifiuto del prodotto rientra nella tipologia prevista dal punto 9.1 dell’allegato 1, suballegato 1 del DM 05/02/98 e pertanto può essere sottoposto alle procedure semplificate qualora siano rispettate le altre condizioni del Decreto. INQUADRAMENTO NORMATIVO E TOLLERANZA I rivestimenti in laminato per pavimentazioni rientrano in un progetto Normativo Europeo (EN 13329:2006) che ha lo scopo di definire e unificare i metodi di prova per la determinazione delle caratteristiche tecniche del prodotto. Esso include un sistema che stabilisce i simboli per la classificazione dello stesso in funzione della destinazione d’uso del prodotto e delle caratteristiche tecniche dello stesso (domestico – commerciali, etc.). Definizioni, tolleranze di lavorazione sono altri aspetti definiti nel citato standard. DIFFERENZA DI ALTEZZA TRA GLI ELEMENTI Irregolarità e tolleranze tra doghe singole devono essere tollerate lungo i lati e gli estremi finali. Differenze di altezza massime di 0,20 mm devono essere tollerate. Il valore medio su diciotto misurazioni non deve essere superiore a 0,15 mm. PLANARITÀ DELL’ELEMENTO - IMBARCAMENTO DELLE DOGHE L’espansione e la contrazione del supporto dei pavimenti stratificati, causate da un incremento o da un decremento del contenuto di umidità è una proprietà tipica e intrinseca del prodotto. Questo fenomeno può usare imbarcamenti delle doghe che devono essere accettati se inferiori ai seguenti valori: singoli valori massimi (f): sulla larghezza fw, concavo <= 0,15 % della larghezza nominale delle doghe ( es. se larghezza 190 mm = fw concavo <= 0,28 mm ) fw, convesso <= 0,20 % della larghezza nominale delle doghe ( es. se larghezza 190 mm = fw convesso <= 0,38 mm) sulla lunghezza fl, concavo <= 0,50 % della lunghezza nominale delle doghe ( es. se lunghezza 1200 mm = fl concavo <= 6,0 mm) fl, convesso <= 1,00 % della lunghezza nominale delle doghe ( es. se lunghezza 1200 mm = fl convesso <= 12,0 mm) RETTILINEITÀ DELL’ELEMENTO - FALCATURA DELLE DOGHE Per effetto delle variazioni di umidità ambientale e temperatura possono verificarsi nelle doghe, anche se imballate, delle distorsioni sul lato lungo della doga; i valori massimi che devono essere tollerati sono i seguenti: smax <= 0,30 mm/m (es. su lunghezza 1200 = S<= 0,36 mm) ORTOGONALITÀ DELL’ELELEMENTO - SQUADRATURA DELLE DOGHE Trattasi di un valore che tiene conto delle tolleranze di lavorazione delle doghe durante la fase di squadratura. Il valore massimo tollerabile è il seguente: qmax <= 0,2 mm FESSURAZIONI TRA GLI ELEMENTI A condizione che gli incastri siano stati sufficientemente incollati tra loro, in maniera uniforme e con la colla adeguata, si possono verificare e devono essere accettate aperture tra gli elementi con ampiezza massima di 0,15 mm. La media su diciotto misurazioni non deve superare il valore di 0,10 mm. Le soprascritte tolleranze includono le irregolarità inerenti al processo di produzione e gli spazi di giunzione che possono essere il risultato di tale processo. Le sopra citate irregolarità e tolleranze possono essere considerate naturali proprietà del prodotto e perciò non costituiscono un difetto. QUALITÀ DELLA FRESATURA LATERALE DEL BORDO DOGA Per effetto della lavorazione si possono verificare lungo il bordo superiore delle doghe lievi screpolature dello spigolo. Tali screpolature costituiscono difetto se visibili in piedi alla distanza di 1,5 m. Una fonte di luce angolata, una falsa luce o controluce non devono essere usate per la localizzazione dei difetti di superficie. L’ISPEZIONE FINALE Subito dopo la posa, la superficie del pavimento deve essere pulita ed ispezionata con particolare attenzione alla rimozione immediata delle macchie di colla (aloni). L’ispezione deve coinvolgere l’utilizzatore finale (cliente) e il posatore, e deve essere effettuata con le persone in piedi in presenza di luce naturale. Una fonte di luce angolata, una luce artificiale o controluce, non devono essere utilizzate per la valutazione e localizzazione dei difetti di superficie. MANUALE DI POSA - ISTRUZIONI DI POSA Foto 2 Foto 1 1 - Il pavimento BIPANFLOR che avete acquistato va portato nei locali dove verrà posato facendo attenzione negli spostamenti a non rovinare gli incastri evitando colpi sui lati. Questo perché eventuali rotture non garantirebbero un perfetto incastro. Foto 3 2 - I pacchi devono essere lasciati almeno due tre giorni fermi in posizione orizzontale in modo che le doghe si condizionino all’umidità del locale e siano più stabili una volta che il pavimento verrà posato. 3 - Leggere attentamente le indicazioni riportate nel foglio istruzioni che troverete all’interno delle confezioni, sulla posa e la successiva manutenzione. Foto 4 Foto 5 4 - L’attrezzatura necessaria per una corretta posa è costituita da una troncatrice con lama perfettamente affilata o una sega a mano, un martello, un metro, una matita, un battitore a L, un battitore orizzontale, dei cunei o spessori, del nastro adesivo in pvc, un taglierino, ed un leverino. Foto 6 5 - Stendere per prima cosa il sottopavimento tenendo il nailon verso il basso 6 - Affiancare la successiva striscia di sottopavimento facendola sovrapporre al nailon Fissare la giuntura con il nastro pvc Foto 7 Foto 8 7 - Posizionare la prima fila di doghe con l’incastro femmina rivolto verso la parete, tenendola separato di un centimetro da essa usando i cunei distanziatori Foto 9 9 – Tagliare l’ultimo elemento della fila tenendo conto di una distanza di dilatazione di 1 cm. 8 - Procedere incastrando le doghe per tutta la fila fin dove è possibile, posizionando le doghe intere avendo l’accortezza di non lasciare fughe. Foto 11 Foto 10 10 – Posizionare l’ultimo elemento tagliato a misura completando la fila. 11 – Eventualmente servirsi dell’aiuto di un battitore a L. Foto 12 12 - Iniziare la fila successiva con il pezzo di doga avanzato dal precedente taglio finale, tenendo presente che questo non deve essere di lunghezza inferiore a 40 cm. Di norma tutti gli incastri tra una fila e l’altra, devono sempre essere sfalsati fra loro di almeno 40 cm al fine di assicurare una perfetta tenuta degli incastri nel tempo. Foto 13 Foto 15 Foto 14 Foto 16 13–14 - Per poter incastrare le doghe fra loro, inserire prima l’incastro sul lato corto, sollevando poi la doga sul fianco di circa 30 gradi facendo aderire per tutta la lunghezza anche il lato lungo. Se necessario servirsi dell’aiuto di un battitore orizzontale. Affinché l’operazione risulti più semplice, posare il pavimento in modo che sia sempre la femmina ad appoggiarsi sul maschio, sia sul lato lungo che sul lato corto della doga. 15 - Procedere così per tutta la grandezza della stanza mantenendo 1 cm. di distanza dalla parete, in modo che gli elementi possano in seguito avere lo spazio necessario per la dilatazione naturale 16 - Si consiglia di evitare lunghezze di posa superiori ai 6-7 metri consecutivi in quanto la distanza di dilatazione dalla parete (1 cm.) potrebbe risultare insufficiente. Superate tali dimensioni è necessario inserire un giunto di dilatazione onde evitare il sollevamento del pavimento. Foto 17 Foto 19 Foto 18 Foto 20 17-18 - Al termine della stanza, occorrerà tagliare l’ultima fila nel senso della lunghezza, per poter completare la posa. Misurare il pezzo mancante, tenendo conto del centimetro di distanza da lasciare come spazio di dilatazione. Si consiglia di tagliare le doghe una alla volta in modo da evitare inutili sprechi. 19 - Procedere alla posa dell’ultima fila di doghe aiutandosi con il battitore a L o con il Leverino. Verificare la posa del pavimento su tutta la superficie e verificare che lungo il perimetro sia stata mantenuto lo spazio di dilatazione di 1 cm. Estrarre, quindi, tutti i cunei distanziatori. 20 - Procedere alla posa del battiscopa, dei giunti di dilatazione e delle giunture finali.