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Scarica le istruzioni per la posa di un pavimento Bipanflor

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Scarica le istruzioni per la posa di un pavimento Bipanflor
MANUALE DI POSA
FASI PRELIMINARI DELLA POSA
CONDIZIONAMENTO DEL MATERIALE
Essendo il pavimento BIPANFLOR composto da fibra di
legno, è sensibile alle variazioni di umidità e temperatura
e pertanto, per evitare brusche variazioni dimensionali a
prodotto posato, è fondamentale far acclimatare le confezioni condizionandole all’ambiente di posa per 48 ore ad
una temperatura di circa 18° C e umidità relativa del 60%
( U.R.A.).
ATTENZIONE: E’ assolutamente sconsigliato stoccare
il materiale in ambienti aperti, sprovvisti di serramenti.
Il materiale non deve essere stoccato per lungo tempo
in cantieri dove sono presenti cementi e intonaci in
fase di asciugatura.
Vi consigliamo di installare il pavimento BIPANFLOR dopo aver completato tutte le opere di finitura più importanti,
tinteggiatura, impianti elettrici, serramenti, arredamenti
strutturali, etc.
Le confezioni di pavimento devono acclimatarsi in piano e
in orizzontale. Se possibile lasciare le confezioni integre
sopra l’imballo in legno (pallet) tagliando le reggette metalliche di contenimento.
Durante il trasporto è importante che le confezioni siano
necessariamente riparate dal vento e dalle intemperie.
Non utilizzare mai mezzi di trasporto privi di adeguate protezioni (camion aperti).
VERIFICA DEL MATERIALE
Prima della posa sottoporre gli elementi ad un accurato
esame alla luce del giorno, per poter constatare difetti visibili o danni e per verificarne il colore e la struttura. Impostare l’assemblaggio a secco di alcuni pannelli per verificare l’idoneità del prodotto
ATTENZIONE: Eventuale materiale non conforme NON
DEVE ESSERE POSATO.
Gli elementi già posati sono esclusi dal diritto di reclamo. Le pavimentazioni elastiche e in tessuto preesistenti devono essere rimosse senza lasciare residui.
PREPARAZIONE DEL SOTTOFONDO
Per quanto non specificato, si fa riferimento ai dati descritti
nella norma DIN 18356 ( pavimenti in legno) e DIN 18365
( rivestimenti di pavimenti).
Le misure preliminari devono conformarsi alle regolamentazioni e, onde assicurare una posa a regola ad arte, devono essere rilevati con cura tutti gli elementi utili ad evitare inconvenienti sul pavimento posato prestando particolare attenzione alla composizione e isolamento del sottofondo.
Il sottofondo deve essere asciutto e ben livellato per evitare il rischio di fessurazioni dopo la posa delle doghe. La
tolleranza massima ammessa è di 2 mm. di dislivello su 2.
Vi consigliamo di utilizzare una staggia da 2 m. appoggia-
ta al sottofondo e di quantificare il dislivello nella mezzeria
o al lato della stessa. Dislivelli superiori vanno opportunamente colmati con materiali adeguati.
ATTENZIONE: posando il pavimento su un sottofondo
non regolare si rischiano fessurazioni del prodotto,
scricchiolii, e si aumenta l’effetto “rimbombo” dovuto
al rumore da calpestio.
FOGLIO DI POLIETILENE
È indispensabili l’utilizzo di fogli di polietilene posato a “
catino” in quei locali dove si sospettano infiltrazioni di umidità dal sottofondo o dove il contenuto di umidità supera i
valori consigliati.
Tale prodotto che deve avere uno spessore di 0,2 mm. e
una densità di circa 920 kg/m³ è sempre consigliato in
ambienti sovrastanti a scantinati, garage, piani terra e sopra sottofondi in moquette; deve essere posato facendo
attenzione a smontare le giunzioni di circa 10 cm sigillandole con nastro adesivo.
È sempre consigliata la barriera a vapore quando si coprono pavimenti in ceramica o pietra.
Sottofondi in linoleum, vinilici, se in buono stato, sono sufficientemente impermeabili, pertanto non è necessaria la
barriera.
ATTENZIONE: la barriera al vapore non elimina
l’umidità dal sottofondo ma evita la risalita
dell’umidità residua o esterna.
GUAINA ISOLANTE
L a posa flottante richiede sempre l’utilizzo di una guida in
polietilene espanso da 2 mm di spessore, per adeguare il
sottofondo a piccoli dislivelli e per attenuare l’effetto del
rumore dovuto al calpestio.
Vi consigliamo di utilizzare sempre prodotti BIPANFLOR
in quanto la compatibilità del materiale è sistematicamente
collaudata.
ATTENZIONE: La parte ruvida della guaina va rivolta
verso il pavimento, mentre la parte liscia va a contatto
con il sottofondo. Vi consigliamo di stendere una fascia alla volta e posare il pavimento fino alla copertura quasi totale della stessa, procedere quindi con
un’altra fascia e ripetere fino al completamento della
posa. In questo modo eviterete di danneggiare la
guaina camminandoci sopra.
Evitare di posare la guaina isolante sopra pavimenti in
moquette.
Sopra sottofondi riscaldati, per consentire un migliore
rendimento dell’impianto di riscaldamento, non deve
essere utilizzata la guaina in polietilene espanso. Prima della posa assicurarsi che il riscaldamento a pavimento sia stato costruito in conformità con i requisiti delle norme DIN EN 1264 e DIN 4725 e che il pavimento sia stato riscaldato a sufficienza per la posa.
In caso di ampie superfici, o dove si sospetti presenza
di umidità, prevedere comunque l’uso della barriera
vapore in polietilene.
MANUALE DI POSA
LA POSA
DIREZIONE DI POSA
Per ottenere un buon risultato estetico, si consiglia di posare il lato lungo della doga nella stessa direzione della
maggiore fonte luminosa ( finestra, vetrina, etc.). Gli elementi devono essere posati in senso longitudinale rispetto
alla luce incidente. Sfruttando abilmente la scelta della direzione di posa si possono anche accentuare le proporzioni del locale.
Nel caso di corridoi lunghi e stretti, indipendentemente
dalla fonte luminosa, posare SEMPRE il lato lungo della
doga parallelamente al lato lungo del corridoio in modo da
conferire maggiore robustezza a tutto il pavimento.
ATTENZIONE: Le doghe devono essere sfalsate tra loro di almeno 40 cm. Questo accorgimento permetterà
di ottenere maggiore stabilità del pavimento ed eviterà
possibili fessurazioni a distanza di tempo.
SPAZIO PERIMETRALE E GIUNTI DI DILATAZIONE
Il pavimento BIPANFLOR è un prodotto costituito principalmente da fibra di legno, pertanto è soggetto a variazioni dimensionali provocate da variazioni di temperatura e
umidità ambientale.
Per questo motivo è importante prevedere in fase di progetto il posizionamento dei giunti di dilatazione.
Il criterio generale di massima è quello di rispettare uno
spazio perimetrale dalle parti fisse di almeno 10 mm. che
sarà successivamente coperto da un battiscopa.
Lati superiori a 8–10 m. di lunghezza vanno interrotti con
un giunto di almeno 25 mm. coperto successivamente da
un profilo coordinato.
IMPORTANTE: Ambienti contigui diversi (camere, corridoi, cucine, saloni) vanno obbligatoriamente interrotti in prossimità delle porte di comunicazione da
giunti di dilatazione. In questo modo eviterete che dilatazioni contrapposte tra i diversi ambienti influenzino negativamente le normali dilatazioni del pavimento. Nel caso in cui siano presenti giunti strutturali sul
sottofondo, bisognerà riportarli sul pavimento da posare.
ERRORI DA NON COMMETTERE A POSA ULTIMATA
Il pavimento BIPANFLOR a posa flottante non deve essere bloccato in nessun punto.
Evitare di bloccare il pavimento con strutture da arredamento avvitate al sottofondo.
Strutture presenti quali pareti in cartongesso, pareti in truciolare, armadi a muro pesanti, ringhiere, soglie, quadri
elettrici, tavoli o sedie fisse, banchi bar, DEVONO
OBBLIGATORIAMENTE essere realizzate prima della
posa del pavimento. Tutti i cunei distanziatori, devono essere rimossi alla fine della posa. Prima del montaggio del
battiscopa, ispezionare le doghe, affinché abbiano sufficiente spazio di dilatazione.
Nessuna struttura verticale o pesante deve impedire al
pavimento le naturali dilatazioni al variare delle condizioni
climatiche dell’ambiente in cui è posato.
RICORDARSI SEMPRE
LOCALI SOTTOSPOSTI A TRAFFICO INTENSO
È sempre consigliato prevedere all’ingresso del locale un
ampio tappeto.
BAR
In questo titolo di locali, bisogna evitare di appoggiare sopra il pavimento il bancone di servizio, in quanto il peso di
quest’ultimo bloccherebbe le dilatazioni del pavimento.
Adottare precauzioni particolari per fissare al pavimento
eventuali sedie, tavoli, panche, ecc. facendo particolare
attenzione a lasciare uno spazio di dilatazione tra vite e
pavimento.
Applicare ai piedini delle sedie e degli sgabelli adeguati
feltrini di protezione. Si consiglia di tenere pulita la zona
antistante il bancone di servizio, per evitare che residui di
zucchero accidentalmente caduti a terra possano avere
effetto abrasivo.
BANCHE
Evitare di appoggiare sopra il pavimento il banco di servizio.
Pareti mobili e attrezzate vanno realizzate prima di posare
il pavimento, in quanto il loro fissaggio e/ o compressione
bloccherebbero la dilatazione dello stesso. Non avvitare al
pavimento torrette periferiche di telefono e / o elettriche.
Valutare attentamente la tipologia dei locali prevedendo i
giunti di dilatazione. In fase di progetto e preventivazione
consultare il nostro ufficio tecnico.
PALESTRE
Visto le ampie superfici solitamente utilizzate per questi
ambienti è di fondamentale importanza lo studio dei giunti
di dilatazione. È opportuno verificare la posizione ed il peso delle attrezzature appoggiate al pavimento.
Le notevoli sollecitazioni e vibrazioni trasmesse al pavimento richiedono particolare attenzione al sottofondo, che
deve essere LIVELLATO, e all’incollaggio delle doghe che
deve essere ABBONDANTE.
ESPOSIZIONE DI MOBILI
Pareti in truciolare e/o cartongesso devono essere realizzate prima di posare il pavimento. Evitare le campate superiori a 8-10 m. di lunghezza prevedendo adeguati giunti
di dilatazione.
LOCALI LUNGHI E STRETTI (Corridoi)
Indipendentemente dalla provenienza della luce, posizionare SEMPRE il lato lungo della doga parallelamente al
lato lungo del locale. Questo accorgimento, garantisce
una maggiore stabilità strutturale al pavimento. In ogni caso non superare mai gli 8-10 m. di lunghezza.
MANUALE DI POSA
GLI INCONVENIENTI PIÙ RICORRENTI
SOLLEVAMENTO DEL PAVIMENTO
CAUSA
Mancanza di spazio di dilatazione tra muro e pavimento
Lati perimetrali superiori a 8 – 10 m.
Il pavimento è bloccato al sottofondo con viti passanti
Strutture pesanti o pareti divisorie appoggiate al pavimento
Ambienti contigui non suddivisi
Rottura dell’impianto idraulico ( infiltrazioni d’acqua)
RIMEDIO
Necessaria la rifilatura perimetrale
Necessario l’inserimento del giunto di dilatazione
Eliminare le viti e le strutture che impediscono la dilatazione
Creare uno spazio di 1 cm tra il pavimento e le pareti divisorie, rifilatura
Inserire il giunto in corrispondenza della “ linea di passaggio” tra un ambiente e l’altro
Rimuovere e sostituire il pavimento.
FESSURAZIONI
CAUSA
Mancanza di colla nell’incastro tra doga e doga
Calpestio del pavimento a colla non asciutta
Calpestio su pavimento già sollevato
Posa delle doghe con sfalso inferiore a 40 cm
Sottofondo non livellato
Posa del pavimento su moquette a pelo lungo
Ambiente troppo secco
Illuminazione artificiale sul pavimento ravvicinata e diretta
Pavimento bloccato
RIMEDIO
Inserire la colla e compattare nuovamente le doghe (per il
compattamento, utilizzare la cinghia di tensionamento e la
ventosa.
Incollare e compattare nuovamente le doghe.
Incollare e compattare nuovamente le doghe
Incollare e compattare nuovamente le doghe
Rimuovere il pavimento e livellare il sottofondo
Rimuovere il pavimento ed eliminare la moquette.
Verificare che l’umidità sia portata ad un valore compreso
tra il 55% U.R.A. e il 60% U.R.A. inserire la colla e compattare nuovamente le doghe.
Distogliere l’illuminazione concentrata dal pavimento, incollare e compattare nuovamente le doghe.
Individuare i punti di bloccaggio e rimuoverli, incollare e
compattare nuovamente le doghe.
SCHEGGIATURE ACCIDENTALI
CAUSA
Spostamento di mobili ( trascinamento)
Urto della doga in fase di posa ( angoli)
Caduta di oggetti pesanti
RIMEDIO
Stuccature o sostituzione della doga (a discrezione)
Stuccature o sostituzione della doga (a discrezione)
Stuccature o sostituzione della doga (a discrezione)
SOLLEVAMENTO DEI BORDI DELLA DOGA
CAUSA
Il lavaggio del pavimento viene effettuato con troppa acqua
Incollaggio insufficiente – incastri non sigillati
Risalita di umidità dal sottofondo
Pavimento in compressione
RIMEDIO
Utilizzare panni umidi, evitando i ristagni d’acqua.
Valutare la sostituzione delle doghe.
Inserire barriera vapore
Verificare lo spazio perimetrale
MANUALE DI POSA
RISCALDAMENTO A PAVIMENTO
ATTENZIONE: Informare il cliente che il pavimento
formerà sempre delle fughe.
CONDIZIONI DEL MASSETTO
Il massetto deve essere eseguito secondo le istruzioni del
produttore del sistema riscaldante. Esso deve essere piano, sufficientemente liscio, con sufficiente durezza superficiale, compatto, stagionato ed asciutto. I tubi per il fluido
riscaldante devono essere coperti da almeno 30 mm. di
massetto per permettere una uniforme e non concentrata
diffusione del calore. Tubi troppo vicini alla superficie possono originare fessurazioni tra gli elementi. Deve essere
inoltre previsto un giunto di costruzione perimetrale a tutto
il massetto.
CONDIZIONI PER LA POSA
Umidità massima per la posa di BIPANFLOR:
- massetto cementizio 1,7 %
- massetto di anidride 0,2 %
determinata con igrometro al carburo
Prima della posa di BIPANFLOR, è necessario accendere
il riscaldamento a pavimento aumentando gradualmente
la temperatura di 5 °C al giorno, fino al raggiungimento
della temperatura massima di esercizio che verrà mantenuta per almeno una settimana. Poi si ridurrà ancora gradualmente la temperatura di 5° C al giorno, fino a spegnere il riscaldamento. A riscaldamento spento si potrà iniziare la posa del pavimento.
A posa ultimata, si dovrà riaccendere gradualmente
l’impianto fino a portarlo alla temperatura di esercizio, che
verrà mantenuta per almeno 1 settimana. Prima della posa è importante verificare l’umidità del massetto anche in
profondità.
Ad ogni cambio stagionale è buona norma accendere o
spegnere l’impianto sempre gradualmente ( + / - 5° C al
giorno).
TEMPERATURA E PRECAUZIONI
La temperatura superficiale del pavimento riscaldato non
deve superare i 26 – 27 °C nelle zone di soggiorno, e i 30
°C nelle altre zone. Per evitare fessurazioni tra le doghe,
e migliorare la resa del riscaldamento evitare di coprire i
pavimenti con tappeti. E’ molto importante mantenere una
adeguata umidità relativa dell’aria (50 ÷ 60 %) per garantire un sufficiente equilibrio nel contenuto di umidità del legno, e una buona salubrità ambientale.
NOTA:
Sulla base delle caratteristiche proprie del legno, non
si può escludere la formazione di fessurazioni durante
il periodo di riscaldamento. Se esse sono regolarmente distribuite sulla superficie, non costituiscono difetto e devono essere tollerate.
SOTTOPAVIMENTO
Nel caso si posi flottante su sottofondo riscaldato, è consigliato l’utilizzo di una guaina in tessuto dello spessore
massimo di 2 mm.
Non è necessario l’utilizzo di barriere al vapore ( guaine in
PVC o PE), in quanto il massetto, se eseguito a regola
d’arte, è già stato isolato da eventuali infiltrazioni di umidità.
PRECAUZIONI IMPORTANTI
Di seguito elenchiamo alcune indicazioni di carattere generale per realizzare un incollaggio corretto:
non incollare mai direttamente al sottofondo il
pavimento BIPANFLOR , se sono presenti giunti
strutturali sul piano di posa
il sottofondo deve essere livellato, ben asciutto,
pulito, privo di fessure, resistente alla trazione e
alla compressione ( compatto)
l’umidità del sottofondo deve essere misurata
con il metodo CM e i valori non devono superare
quelli indicati nell’allegata tabella
il posatore deve ispezionare il sottofondo e valutare la necessità di stendere un velo di Primer
per garantire l’incollaggio del prodotto
devono essere rispettati spazi perimetrali ( tra
muro e pavimento), e campate superiori ai 15 m
devono essere adeguatamente interrotte
per garantire giunti sigillati, applicare colla vinilica nell’incastro maschio – femmina
il collante utilizzato per l’incollaggio totale deve
essere distribuito omogeneamente su tutto il
piano di posa
TABELLA RELATIVA ALL’UMIDITÀ
SOTTOFONDO
Rivestimento in cemento
Rivestimento in cemento con riscaldamento a pavimento
Anidride
Anidride con riscaldamento a pavimento
Magnesio, truciolare, calcestruzzo
Sottofondo in legno
Truciolare idrorepellente
METODO
CM
CM
CM
CM
Gan/ Eletr.
Gan/ Eletr.
Gan/ Eletr.
INDICE MASSIMO DI UMIDITÀ
2,0 %
1,5 %
0,5 %
0,3 %
7%
7÷12 %
6÷9 %
MANUALE DI POSA
MANUTENZIONE
AVVERTENZE PRELIMINARI
Si consiglia sempre di usare un ampio tappeto in corrispondenza degli ingressi direttamente accessibili dall’esterno: eviterà
macchie indesiderate e agevolerà notevolmente nella manutenzione ordinaria del pavimento.
PULIZIA QUOTIDIANA
La speciale finitura superiore del pavimento rende particolarmente facile la normale manutenzione del prodotto. Consigliamo
la pulizia “a secco”, utilizzando l’aspira-polvere; qualora si rendesse necessario, il pavimento BIPANFLOR può essere pulito
con un panno umido ben strizzato. Evitare di utilizzare detergenti con contenuto di ammoniaca, perché provocano un effetto opacizzante alla luce; è possibile invece utilizzare, diluito
nell’acqua di lavaggio, un comune detergente neutro. È disponibile tra i nostri accessori per la pulizia un detergente.
LA PULIZIA A SECCO
Consigliamo, soprattutto a chi ha grandi superfici da pulire, o a
chi ha poco tempo da dedicare alla pulizia del pavimento,
l’utilizzo del panno antistatico. Grazie ad una particolare sostanza del tutto ecologica (olio minerale), e all’azione elettrostatica
del panno, questo sistema di pulizia consente di attirare e quindi
rimuovere tutta la polvere presente, ritardando il riformarsi della
stessa e garantendo un effetto finale “brillante”.
RIMOZIONE DELLE MACCHIE DIFFICILI
Aloni di colla secca, macchie di pennarello indelebile o altro
possono essere rimossi utilizzando il pulitore colla BIPANFLOR,
e il detergente per pavimenti BIPANFLOR. È sufficiente spruzzare la sostanza sopra la macchia, e lasciare agire il prodotto
per alcuni minuti, rimuovere il tutto con la spugna ruvida in dotazione al set.
SMALTIMENTO
Il pavimento BIPANFLOR è un prodotto composto principalmente da sostanze organiche ed in base alla legislazione vigente,
non è un preparato pericoloso. I rifiuti del prodotto possono
essere utilizzati in un processo di combustione avendo le caratteristiche di cui al punto 6.2 dell’allegato 2, suballegato 1 al DM
05/02/98 purché siano rispettate le condizioni di cui al punto 6.3
del DM medesimo. Il rifiuto del prodotto rientra nella tipologia
prevista dal punto 9.1 dell’allegato 1, suballegato 1 del DM
05/02/98 e pertanto può essere sottoposto alle procedure semplificate qualora siano rispettate le altre condizioni del Decreto.
INQUADRAMENTO NORMATIVO E TOLLERANZA
I rivestimenti in laminato per pavimentazioni rientrano in un progetto Normativo Europeo (EN 13329:2006) che ha lo scopo di
definire e unificare i metodi di prova per la determinazione delle
caratteristiche tecniche del prodotto. Esso include un sistema
che stabilisce i simboli per la classificazione dello stesso in
funzione della destinazione d’uso del prodotto e delle caratteristiche tecniche dello stesso (domestico – commerciali, etc.). Definizioni, tolleranze di lavorazione sono altri aspetti definiti nel citato standard.
DIFFERENZA DI ALTEZZA TRA GLI ELEMENTI
Irregolarità e tolleranze tra doghe singole devono essere tollerate lungo i lati e gli estremi finali. Differenze di altezza massime
di 0,20 mm devono essere tollerate. Il valore medio su diciotto
misurazioni non deve essere superiore a 0,15 mm.
PLANARITÀ DELL’ELEMENTO - IMBARCAMENTO DELLE
DOGHE
L’espansione e la contrazione del supporto dei pavimenti stratificati, causate da un incremento o da un decremento del contenuto di umidità è una proprietà tipica e intrinseca del prodotto.
Questo fenomeno può usare imbarcamenti delle doghe che devono essere accettati se inferiori ai seguenti valori:
singoli valori massimi (f):
sulla larghezza
fw, concavo <= 0,15 % della larghezza nominale delle doghe ( es.
se larghezza 190 mm = fw concavo <= 0,28 mm )
fw, convesso <= 0,20 % della larghezza nominale delle doghe ( es.
se larghezza 190 mm = fw convesso <= 0,38 mm)
sulla lunghezza
fl, concavo <= 0,50 % della lunghezza nominale delle doghe ( es.
se lunghezza 1200 mm = fl concavo <= 6,0 mm)
fl, convesso <= 1,00 % della lunghezza nominale delle doghe ( es.
se lunghezza 1200 mm = fl convesso <= 12,0 mm)
RETTILINEITÀ DELL’ELEMENTO - FALCATURA DELLE DOGHE
Per effetto delle variazioni di umidità ambientale e temperatura
possono verificarsi nelle doghe, anche se imballate, delle distorsioni sul lato lungo della doga; i valori massimi che devono essere tollerati sono i seguenti: smax <= 0,30 mm/m (es. su lunghezza 1200 = S<= 0,36 mm)
ORTOGONALITÀ DELL’ELELEMENTO - SQUADRATURA
DELLE DOGHE
Trattasi di un valore che tiene conto delle tolleranze di lavorazione delle doghe durante la fase di squadratura. Il valore massimo tollerabile è il seguente:
qmax <= 0,2 mm
FESSURAZIONI TRA GLI ELEMENTI
A condizione che gli incastri siano stati sufficientemente incollati
tra loro, in maniera uniforme e con la colla adeguata, si possono
verificare e devono essere accettate aperture tra gli elementi
con ampiezza massima di 0,15 mm. La media su diciotto misurazioni non deve superare il valore di 0,10 mm. Le soprascritte
tolleranze includono le irregolarità inerenti al processo di produzione e gli spazi di giunzione che possono essere il risultato di
tale processo. Le sopra citate irregolarità e tolleranze possono essere considerate naturali proprietà del prodotto e
perciò non costituiscono un difetto.
QUALITÀ DELLA FRESATURA LATERALE DEL BORDO DOGA
Per effetto della lavorazione si possono verificare lungo il bordo
superiore delle doghe lievi screpolature dello spigolo. Tali screpolature costituiscono difetto se visibili in piedi alla distanza di
1,5 m. Una fonte di luce angolata, una falsa luce o controluce
non devono essere usate per la localizzazione dei difetti di superficie.
L’ISPEZIONE FINALE
Subito dopo la posa, la superficie del pavimento deve essere
pulita ed ispezionata con particolare attenzione alla rimozione
immediata delle macchie di colla (aloni). L’ispezione deve coinvolgere l’utilizzatore finale (cliente) e il posatore, e deve essere
effettuata con le persone in piedi in presenza di luce naturale.
Una fonte di luce angolata, una luce artificiale o controluce, non
devono essere utilizzate per la valutazione e localizzazione dei
difetti di superficie.
MANUALE DI POSA - ISTRUZIONI DI POSA
Foto 2
Foto 1
1 - Il pavimento BIPANFLOR che avete acquistato va
portato nei locali dove verrà posato facendo attenzione negli spostamenti a non rovinare gli incastri evitando colpi sui lati. Questo perché eventuali rotture
non garantirebbero un perfetto incastro.
Foto 3
2 - I pacchi devono essere lasciati almeno due tre
giorni fermi in posizione orizzontale in modo che le
doghe si condizionino all’umidità del locale e siano
più stabili una volta che il pavimento verrà posato.
3 - Leggere attentamente le indicazioni riportate nel
foglio istruzioni che troverete all’interno delle confezioni, sulla posa e la successiva manutenzione.
Foto 4
Foto 5
4 - L’attrezzatura necessaria per una corretta posa è
costituita da una troncatrice con lama perfettamente
affilata o una sega a mano, un martello, un metro,
una matita, un battitore a L, un battitore orizzontale,
dei cunei o spessori, del nastro adesivo in pvc, un
taglierino, ed un leverino.
Foto 6
5 - Stendere per prima cosa il sottopavimento tenendo il nailon verso il basso
6 - Affiancare la successiva striscia di sottopavimento facendola sovrapporre al nailon
Fissare la giuntura con il nastro pvc
Foto 7
Foto 8
7 - Posizionare la prima fila di doghe con l’incastro
femmina rivolto verso la parete, tenendola separato
di un centimetro da essa usando i cunei distanziatori
Foto 9
9 – Tagliare l’ultimo elemento della fila tenendo conto di una distanza di dilatazione di 1 cm.
8 - Procedere incastrando le doghe per tutta la fila
fin dove è possibile, posizionando le doghe intere avendo l’accortezza di non lasciare fughe.
Foto 11
Foto 10
10 – Posizionare l’ultimo elemento tagliato a misura
completando la fila.
11 – Eventualmente servirsi dell’aiuto di un battitore
a L.
Foto 12
12 - Iniziare la fila successiva con il pezzo di doga
avanzato dal precedente taglio finale, tenendo presente che questo non deve essere di lunghezza inferiore a 40 cm.
Di norma tutti gli incastri tra una fila e l’altra, devono
sempre essere sfalsati fra loro di almeno 40 cm al fine di assicurare una perfetta tenuta degli incastri nel
tempo.
Foto 13
Foto 15
Foto 14
Foto 16
13–14 - Per poter incastrare le doghe fra loro, inserire prima l’incastro sul lato corto, sollevando poi la
doga sul fianco di circa 30 gradi facendo aderire per
tutta la lunghezza anche il lato lungo. Se necessario
servirsi dell’aiuto di un battitore orizzontale. Affinché
l’operazione risulti più semplice, posare il pavimento
in modo che sia sempre la femmina ad appoggiarsi
sul maschio, sia sul lato lungo che sul lato corto della
doga.
15 - Procedere così per tutta la grandezza della stanza
mantenendo 1 cm. di distanza dalla parete, in modo che
gli elementi possano in seguito avere lo spazio necessario per la dilatazione naturale
16 - Si consiglia di evitare lunghezze di posa superiori ai
6-7 metri consecutivi in quanto la distanza di dilatazione
dalla parete (1 cm.) potrebbe risultare insufficiente. Superate tali dimensioni è necessario inserire un giunto di
dilatazione onde evitare il sollevamento del pavimento.
Foto 17
Foto 19
Foto 18
Foto 20
17-18 - Al termine della stanza, occorrerà tagliare
l’ultima fila nel senso della lunghezza, per poter
completare la posa. Misurare il pezzo mancante, tenendo conto del centimetro di distanza da lasciare
come spazio di dilatazione. Si consiglia di tagliare le
doghe una alla volta in modo da evitare inutili sprechi.
19 - Procedere alla posa dell’ultima fila di doghe aiutandosi con il battitore a L o con il Leverino.
Verificare la posa del pavimento su tutta la superficie
e verificare che lungo il perimetro sia stata mantenuto lo spazio di dilatazione di 1 cm.
Estrarre, quindi, tutti i cunei distanziatori.
20 - Procedere alla posa del battiscopa, dei giunti di
dilatazione e delle giunture finali.
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