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IL FAGIANO E LA “prodina”
La gestione delle Zrc IL FAGIANO E LA “prodina” In pochi conoscono le metodologie di cattura del galliforme, operazioni tanto affascinanti per i partecipanti quanto impegnative per i tecnici che le pianificano e coordinano C inghiale, lepre e fagiano sono le specie stanziali d’interesse venatorio maggiormente sottoposte a piani di gestione. Al lagomorfo e al galliforme va anche riconosciuto, per molti versi, il merito d’aver fatto comprendere l’importanza di istituti faunistici quali le Zone di ripopolamento e cattura (Zrc). È risaputo, seppur non diffusamente accettato, che potenziamento e corretta gestione delle Zrc sono elementi fondamentali per il miglioramento della gestione faunistica e per l’attività venatoria che ne deriva. Da ricordare che, nonostante detti istituti siano sempre preclusi all’attività venatoria, esiste una diretta 30 dipendenza tra attività gestionali attuate e carnieri ottenuti sul territorio libero. La selvaggina presente nelle Zrc, infatti, può disperdersi sul territorio circostante in modo naturale o tramite catture pianificate sulla base delle esigenze di gestione (Santilli e Bagliacca, 2008). Le catture di lepri e fagiani iniziano sul finire della stagione venatoria e, condizioni climatiche permettendo, si protraggono sin quasi all’inizio della primavera. I loro scopi sono molteplici: ridurre la pressione della specie nella Zrc in modo da garantire la riproduttività nei mesi successivi, ripopolare zone di territorio libero con soggetti catturati, diminuire il ricorso (spesso infrut- tuoso) all’acquisto di selvaggina da ripopolamento, aumentare il senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente nei cacciatori che sempre più numerosi vi prendono parte. Quando si parla di catturare piccola fauna stanziale, complice anche quanto annualmente accade in qualche rinomato aeroporto nazionale, l’immaginario collettivo va subito alle battute per la cattura di lepri; in pochi però conoscono le metodologie di cattura del fagiano, operazioni tanto affascinanti per i partecipanti quanto impegnative per i tecnici che le pianificano e le coordinano. Davvero spettacolare, sia per le azioni da realizzare che per il numero di soggetti che è tal- volta possibile catturare, risulta il metodo in battuta. Viene realizzato in Zrc in cui l’habitat permetta di individuare precisi punti di passaggio obbligato, utilizzabili dai fagiani sospinti e/o involati dal fronte dei battitori. L’impianto consiste in reti a tramaglio montate su pali di diversi metri d’altezza (6-8 m) e va installato all’inizio della stagione delle catture. Esistono comunque numerosi altri metodi, e i più comuni si basano sull’utilizzo di diverse gabbie. La funzionalità di questi sistemi è direttamente collegata all’abilità e alla costanza degli operatori, e al meteo. Si tratta, in buona sostanza, di “sistemi di cattura passivi” posizionati in punti prestabiliti, sui quali si è precedentemente distribuito dell’alimento. I migliori risultati si ottengono con freddo, pioggia, nebbia e neve. Le gabbie vanno ispezionate alcune volte al giorno, avendo l’accortezza di non disturbare eccessivamente il sito durante le ore diurne. Queste gabbie, simili a quelle utilizzate per il controllo dei Corvidi, sono metalliche, hanno forma di parallelepipedo e dispongono di due ingressi che si aprono soltanto verso l’interno, in modo da rendere impossibile la fuga dei capi catturati. L’esperienza insegna, vista l’elevata abitudinarietà dei fagiani, che le gabbie vanno poste in loco almeno 15 giorni prima dell’inizio delle catture. Abbastanza diffuso è anche l’utilizzo della cosiddetta “prodina”. È un “sistema di cattura attivo” che prevede l’impiego di almeno un operatore. Si tratta di una coppia di reti orizzontali, stese sul terreno preferibilmente pianeggiante; anche in questo caso i fagiani vengono attirati tramite azioni di foraggiamento. Le reti vengono azionate da un operatore tramite un sistema di tiranti. Il vantaggio della prodina sta nel poter decidere il momento giusto per azionare le reti, cosicché si può scegliere il numero e il rapporto maschi/femmine dei capi da catturare. In tutti i sistemi di cattura che richiedono il ricorso al foraggiamento, è bene ricordare che esso va effettuato non più di due volte a settimana e sempre alla stessa ora del giorno. Come precedentemente accennato, le catture vanno preventivamente pianificate a tavolino. Punti di partenza per la determinazione di piani di cattura sono i censimenti estivi e le osservazioni periodiche. Un piano non approssimativo deve indicare almeno il numero di capi da catturare, l’incidenza dei sessi e quella delle classi d’età. Teoricamente si potrebbe catturare dal 10 al 40% della popolazione stimata; la percentuale varia al variare del successo riproduttivo. In poche parole: maggiore è il numero dei giovani censiti in estate, più è alta la percentuale di soggetti da catturare. In merito al rapporto maschi/femmine, considerato che il fagiano è specie poligama, è preferibile catturare 20 maschi ogni 10 femmine. In questo modo si riesce sicuramente a garantire il successo riproduttivo della popolazione rimanente all’interno della Zrc. Ultimo, ma non per importanza, aspetto da considerare è l’incidenza delle classi d’età. Stabilire l’esatta età dei fagiani non è sicuramente facile, ma è abbastanza agevole distinguere i giovani dai soggetti di due o più anni. All’interno della Zrc, al fine di garantire il successo della popolazione per i successivi anni, è importante lasciare i giovani dell’anno; pertanto sarà preferibile catturare fagiani adulti. Questa scelta è giustificabile grazie alla constatazione che la fertilità ed il tasso di ovodeposizione, in questa specie, sono massimi nel primo anno di vita e calano dal secondo a seguire. Domenico Vigliotti Andare a caccia non è mai stato così facile e comodo! Zaino con bastino traspirante, porta fucile interno, porta carabina esterno, sacco interno termosaldato, estraibile e lavabile, due soffietti frontali per estendere lo zaino, due tasche laterali e copri zaino anti-pioggia. Zaino in materiale SUEDE: innovativo, resistente, leggero e non solo.. www.marsupio.it per saperne di più: [email protected] 31