Personalizzazione nel banking, la strada per catturare i
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Personalizzazione nel banking, la strada per catturare i
15° Retailing DA UNO STUDIO DI CFI GROUP & GPF I DRIVER DI SODDISFAZIONE E LE ASPETTATIVE DI MIGLIORAMENTO Personalizzazione nel banking, la strada per catturare i clienti l mercato italiano del banking e dei servizi finanziari è stato coinvolto di recente in un profondo processo evolutivo. Il retail banking, che rappresenta una parte rilevante (circa i due terzi) del mercato a cui si rivolge l’industria bancaria, ha registrato negli ultimi anni un trend di crescita positivo e trasversale ai diversi comparti di operatività. La principale macro-tendenza, attualmente in atto, è infatti quella del consolidamento di un insolito aumento del contesto competitivo, con una conseguente maggiore attenzione delle banche a instaurare una relazione attiva e interattiva con il cliente. A conferma I 1. Maggiore competitività con conseguente attenzione alla relazione con il cliente confermano l’evoluzione di un consumatore più informato e consapevole 2. Ne consegue un’offerta dinamica 3. Il fattore costo anche in questo settore rappresenta un elemento che può incidere sulle scelte del cliente 106 di un nuovo dinamismo caratteristico del settore, i dati Abi sul mercato retail dimostrano che tra il 2005 e il 2007 i conti correnti online hanno registrato una crescita del 26%, il credito al consumo del 9%, i mutui fondiari alle famiglie dell’11% e le carte di credito in circolazione sono aumentate dell’8% (“Retail banking: Abi, un futuro nel segno dei giovani, di internet e degli immigrati”, aprile 2008). Dati che avvalorano la percezione di un cliente oggi più coinvolto, informato e consapevole, in generale come atteggiamento condiviso e trasversale ai diversi settori e, più nello specifico, con riferimento a un nuovo rapporto con la banca, fatto di scelte e confronti tra i vari prodotti e i diversi canali disponibili. Inoltre, a prescindere da un’offerta di prodotti/servizi specifici e targettizzati, ciò che chiede oggi il cliente è sempre più un servizio personalizzato e una relazione dinamica con la propria banca. SODDISFAZIONE IN PRIMIS I cambiamenti in atto nel sistema testimoniano come l’industria bancaria abbia accolto questi segnali strutturandosi al fine di darvi risposta: oltre l’85% delle banche italiane effettua indagini di customer satisfaction, oltre i due terzi hanno introdotto una funzione di customer care, quasi tutte hanno introdotto sistemi di customer relationship management per ottimizzare il rapporto e la comunicazione con i clienti nonché rafforzare la capacità di comprensione e di scelta degli stessi (“Retail banking: Abi, un futuro nel segno dei giovani, di internet e degli immigrati”, aprile 2008). Per le banche è diventato prioritario, La matrice valutazioni/attese del mercato (totale mercato) VALORIZZARE MANTENERE/MIGLIORARE 80 Sportello Atm Internet banking 75 VALUTAZIONE (scala 0-100) Barbara Boni Agenzia Comunicazioni obbligatorie 70 Carta di credito 69 Consulenza investimenti Comunicazioni commerciali Conto corrente 65 Costo dei servizi Prodotti d’investimento MONITORARE 60 0,00 0,25 0,50 INTERVENIRE 0,75 1,00 1,25 1,50 1,75 2,00 2,25 SENSIBILITÀ/ATTESE Impatto degli indicatori di valutazione della qualità percepita sull’indice di customer satisfaction (scala 0-100) I consumatori ritengono necessaria una manovra d’intervento sia sui conti correnti sia sui prodotti d’investimento Fonte: CfI Group & Gpf “Customer Satisfaction e Loyalty nel Retail banking” 2007 dunque, analizzare i bisogni della clientela sulla base di un approccio che evolve sempre più dalla mera misurazione all’effettiva gestione della soddisfazione del proprio cliente. Ma quali sono i principali driver di soddisfazione e le aspettative di miglioramento del servizio e dell’offerta della banca da parte dei rispettivi clienti? Qual è il livello di soddisfazione e le intenzioni di comportamento futuro dei clienti nei confronti della propria banca? Questi i principali obiettivi conoscitivi della prima ricerca di scenario di Customer satisfaction e Loyalty nel Retail banking 2007, presentata da Cfi Group & Gpf applicando la metodologia Acsi*. Partendo dalla misurazione della qualità percepita delle principali componenti del modello di servizio e di offerta della banca di riferimento - che determinano poi il livello di soddisfazione e di fedeltà dei clienti privati - la peculiarità dell’indagine in oggetto è quella dicembre_2008 Retailing Sono stati intervistati clienti di età superiore ai 18 anni titolari di (almeno un) conto corrente presso un istituto bancario. Nel caso di clienti multibancarizzati, l’intervista è stata svolta con riferimento alla banca ritenuta principale (banca con la quale il cliente possiede il maggior numero di prodotti e dove è svolta la maggior parte delle operazioni). Il campione è stato costituito da 1.010 interviste complete. Il campione dei clienti ascoltati è significativo e rappresentativo della popolazione italiana superiore ai 18 anni titolare di conto corrente rispetto alla distribuzione geografica (regione), ampiezza centro, sesso, età. Il campione di clienti, individuato in modo casuale sul mercato italiano, riproduce con buona approssimazione il peso delle diverse banche sul mercato in termini di numero di clienti. La precisione statistica dell’Indice di customer satisfaction (Csi) al 95% di probabilità è +/-1,1 punti su 100. Le interviste sono state effettuate telefonicamente con metodologia Cati nel periodo novembre-dicembre 2007. *L’Acsi (American customer satisfaction index) è la metodologia applicata dal 1994 negli Usa per rilevare la soddisfazione dei cittadini americani verso imprese e servizi. In Italia tale metodologia è applicata in esclusiva da Cfi Group & Gpf dal 1997. Il modello di Customer satisfaction del Retail banking 2007 - clienti privati è stato elaborato dal team di Cfi Group & Gpf sulla base della propria esperienza sul mercato italiano di individuare la sensibilità e le attese dei clienti relativamente a ognuna di esse. Su tali presupposti, lo studio ha individuato i punti di forza e di debolezza del sistema bancario retail italiano nel complesso, definendone le prioritarie aree di azione. Inoltre è stato possibile, con riferimento a ciascuna banca, comprenderne il relativo posizionamento competitivo. Attraverso una matrice delle priorità d’intervento, che unisce le valutazioni espresse con il livello di attedicembre_2008 MARK UP se di miglioramento di ciascun driver, l’indagine ha dunque individuato in sintesi quali componenti del modello di servizio bancario offerto contino veramente oggi per i correntisti. I MODELLI DI SERVIZIO CHE CONTANO Tra le primarie aree di lavoro attualmente individuate, il costo dei servizi (inteso come value for money e trasparenza delle condizioni) è un aspetto verso cui le aspettative di miglioramento da parte dei clienti si confermano molto alte. Una sensibilità, quella per il fattore costo, oggi sempre più generalizzata e trasversale per target e comparti della quotidianità. Positivo, dunque, in questa direzione, il lavoro realizzato negli ultimi anni da numerose banche retail nella diversificazione dell’offerta con nuovi conti correnti particolarmente competitivi. Un’azione accolta positivamente dal cliente che valuta a oggi il conto corrente non criticamente, seppur decisamente ancora migliorabile in caratteristiche e personalizzazioni. Relativamente ai canali utilizzati, agenzia e remote banking costituiscono i reali punti di forza della banca retail. L’internet banking, nello specifico, viene utilizzato da una quota sempre maggiore di utenti grazie anche all’offerta di nuove condizioni particolarmente vantaggiose atte a fronteggiare uno scenario che, anche per la crescente presenza delle banche dirette e online “pure”, è divenuto particolarmente competitivo su più fronti. MA CHI SONO I CLIENTI MENO SODDISFATTI? Dall’analisi condotta da Cfi Group & Gpf i clienti che si dichiarano meno soddisfatti mostrano un profilo socio-demografico comune: sono tendenzialmente di fascia d’età adulta, centrale, compresa tra i 41 e i 65 anni, con profilo elevato tanto dal punto di vista della formazione conseguita quanto della Il grado di appagamento del cliente soddisfatto Q uanto sono soddisfatti, dunque, i correntisti italiani della propria banca? A livello complessivo, di sistema, l’indice di soddisfazione (Customer satisfaction index = Csi) misurato da Cfi Group & Gpf risulta essere pari a 69 (indice su scala 0-100). Esaminando il dato di soddisfazione per tipologia/dimensione di banca, lo studio ha evidenziato come le Bcc/Casse rurali, forti presumibilmente di una dimensione relazionale significativa fondata su vicinanza e prossimità con il cliente, riescano a soddisfare meglio i propri clienti rispetto alle altre tipologie di banche. Al secondo posto si collocano, tra le meglio performanti, le Popolari, affini alle prime per il modello di servizio offerto e allineate alla media del mercato. Un ulteriore livello di analisi sul quale può essere letto e interpretato il dato di soddisfazione, e tutti i dati della ricerca in oggetto, è inoltre quello dell’area territoriale di riferimento. Su base geografica si evidenzia, in linea generale, sul mercato un valore di soddisfazione inferiore al nord (clienti più esigenti, maggiore intensità di offerta e quindi maggiore possibilità di confronto) rispetto ai clienti del centro e del sud e isole. Osservando, infine, i principali player del mercato, il dato superiore in assoluto è ottenuto da Bancoposta, buono il risultato di Unicredit Banca, a seguire Intesa Sanpaolo (analizzando le due reti separatamente, Sanpaolo risulta avere una soddisfazione più elevata, mentre Intesa inferiore). Fatto 100 i clienti intervistati, l’analisi ha confermato, infatti, una quota maggiore di clienti “molto soddisfatti” per Bancoposta e Unicredit Banca (7,2 e 6,3%, rispettivamente), e per i quali la percentuale di coloro che si dichiara “insoddisfatto” è sensibilmente minore. Per Intesa Sanpaolo, invece, quote di soddisfazione più contenute. ■ La mappa di posizionamento (lo stato della relazione con i clienti per tipologia di banca e per i principali player del mercato) 85 INDICE DI FEDELTÀ MENTALE (RIPETERE) Nota metodologica 15° 80 Banche Popolari Casse di risparmio 75 TOTALE MERCATO Unicredit Banca Bcc/ Casse rurali 70 Intesa Sanpaolo 65 60 65 70 INDICE DI SODDISFAZIONE 75 Le Bcc/Casse rurali soddisfano maggiormente per la vicinanza e la prossimità Fonte: Cfi Group & Gpf “Customer Satisfaction e Loyalty nel Retail banking” 2007 Segue a pag. 108 107 15° Retailing La fedeltà del cliente: 10 punti tra comportamentale e mentale efinito lo stato dell’arte della relazione dei clienti con la propria banca, la successiva fase di analisi si è focalizzata sulla misurazione delle intenzioni di comportamento futuro dei clienti, attraverso quattro indicatori (risultato su scala 0100 delle risposte fornite dai clienti su scala 1-10): passaparola (efficace supporto alle strategie di acquisition di nuova clientela della banca); fedeltà comportamentale (intesa come mantenere il conto presso la propria banca); fedeltà mentale D mente vissuta. In questi termini emergono, a livello di sistema, 10 punti di differenza tra la fedeltà comportamentale e la fedeltà mentale dichiarata. Il gap si riscontra con un’ampiezza simile per tutti i player nel retail banking e fornisce una misura dei costi del cambiamento (monetari e non) percepiti dai clienti. Tale fenomeno trova conferme anche a livello di area territoriale: maggiore la propensione a rimanere fedeli alla propria banca dei correntisti del centro e sud e isole, pur sempre con una forbice di circa 10 punti tra le due declinazioni di fedeltà. Più tiepide, invece, le dichiarazioni al nord, che si confronta presumibilmente con (propensione a ripetere la scelta della propria banca); crossbuying (propensione al riacquisto di prodotti/servizi). Con riferimento alla fedeltà dei clienti alla propria banca sono, dunque, due i concetti di fedeltà: la prima “comportamentale”, da sempre tenuta sotto osservazione dalle banche, anche perché tende a riflettersi nella retention effettiva di breve termine; la seconda “mentale”, più vicina alla “loyalty”, intesa come rinnovo della scelta effettuata sulla base dell’esperienza concreta- La fedeltà comportamentale e la fedeltà mentale (loyalty) (risultati su scala 0-100 delle risposte fornite dai clienti su scala 1-10) FEDELTÀ COMPORTAMENTALE (mantenere) TOTALE MERCATO 89 85 84 -5 82 79 84 -9 -10 -9 -11 74 76 73 68 FEDELTÀ MENTALE (ripetere la scelta) Fedeltà comportamentale: “Qual è la probabilità che nei prossimi 12 mesi continui a rimanere cliente della sua banca?” Fedeltà mentale: “Se lei dovesse scegliere oggi una banca presso la quale aprire un nuovo conto corrente, con quale probabilità sceglierebbe ancora con la sua banca?” Fonte: Cfi Group & Gpf “Customer Satisfaction e Loyalty nel Retail banking” 2007 Continua da pag. 107 professione esercitata (laureati, liberi professionisti, consulenti/commercianti, artigiani, e108 sercenti, agenti di commercio). Risultano essere concentrati maggiormente nel nord-est e, nello specifico nel Veneto, residenti prevalentemente nei grandi centri abitati (oltre 500.000 abitanti) e nelle metropoli. Profili più eterogenei e meno caratterizzati, invece, per la quota maggioritaria di clienti una piazza più competitiva, e una conseguente maggiore pressione commerciale delle banche presenti sul territorio. Parlando di fedeltà dei correntisti italiani, da altre ricerche effettuate da Cfi Group & Gpf nel tempo, si rileva tuttavia un segnale forte legato a un trend di rapida contrazione di entrambi gli indicatori di fedeltà. Data l’evoluzione in atto del contesto competitivo (riduzione/eliminazione delle barriere all’uscita e dei costi percepiti di cambiamento, incremento delle iniziative di natura promozionale, politiche acquisitive maggiormente aggressive ecc.) e l’evoluzione del cliente stesso (maggiore consapevolezza, sensibilità crescente ai costi e alla qualità del servizio ecc.), non sembra più sufficiente il controllo della fedeltà comportamentale: i dati supportano la tesi della necessità dell’adozione di un approccio focalizzato sulla “gestione” della fedeltà mentale (loyalty), fondato sul coinvolgimento e sulla soddisfazione del cliente. E partendo proprio dal livello di soddisfazione complessiva dichiarata dai clienti e quello della fedeltà mentale (loyalty), lo studio ha posto in relazione tali indicatori in una mappa di posizionamento dei principali player bancari italiani. L’obiettivo, in questa fase, è stato quello di raffigurare lo stato della relazione in essere con i propri clienti: fatta eccezione per Bancoposta (che ha un posizionamento molto forte ma caratteristiche del tutto peculiari), Unicredit Banca risulta avere il posizionamento superiore (più alta soddisfazione e fedeltà dichiarata). ■ che si dichiarano soddisfatti. Esigua, ai fini dell’analisi di profilazione, la percentuale dei molto soddisfatti della propria banca. ■ MARK UP dicembre_2008