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intervista storia tagliata

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intervista storia tagliata
Un incontro fortunato: La cascina Tagliata 70 anni fa
Il giorno 21 maggio la classe 1°B Agri, durante le normali attività scolastiche presso
la cascina Tagliata, ha incontrato casualmente un signore che passeggiava nei
dintorni.
La cosa non è inusuale, considerando la bellezza dei luoghi, ma parlando con lui
abbiamo scoperto che la sua storia personale è strettamente legata a quella della
cascina e il suo racconto ci ha permesso di apprendere molte cose interessanti
riguardanti la storia della cascina Tagliata.
Il nostro interlocutore è nato nel 1942, in piena seconda guerra mondiale, proprio
all'interno della cascina, 72 anni fa. Ai tempi, la zona dell'attuale SIC (sito di
interesse comunitario) Legnone-Chiusarella, cioè quello della Tagliata, uno dei SIC
del Parco Regionale del Campo dei Fiori, era di proprietà di una famiglia di conti di
Biumo superiore, mentre le zone vicine erano di proprietà di altre famiglie facoltose
varesine.
La Tagliata era diversa da come la vediamo oggi, sia come struttura sia per quanto
riguarda le persone che ci vivevano. La cascina ospitava tre famiglie contadine che
lavoravano alle dipendenze dei proprietari con contratti di tipo mezzadro, una delle
famiglie era quella dell'uomo che ci raccontava.
All'interno del cortile c'era un secondo portone e i mattoni erano fatti ad alveare
come, del resto, in tutti i vecchi cascinali.
Al piano terreno, al posto della stanza dove facciamo lezione la mattina, un tempo si
mettevano i carri e sopra c'erano le camere, di fianco vi era la cucina che era grande
almeno 20mq. Sempre a piano terra c'erano due stallette nel blocco a sinistra e una a
destra.
Il blocco centrale era più alto di adesso di almeno quattro metri: quello spazio
ospitava una sorta di ballatoio per il grano, il solaio e il fienile.
Il cortile ora è leggermente rimpicciolito rispetto al passato. Dove adesso c'è il nostro
orto dedicato alla scuola era tutto prato e invece dove c'è la Madonnina c'era anche
l'orticello e la bella posizione permetteva di mangiare la lattughina fresca già a
Pasqua!
Si coltivavano le mele “ruggine” (qualità con la polpa acidula adatta alla cottura) e
crescevano i gelsi (in dialetto “muruni”) le cui fronde servivano per l'allevamento
dei bachi da seta.
Il bosco è ora avanzato di almeno sette metri, un tempo quindi il prato era molto più
ampio.
Abbiamo ringraziato di cuore il nostro interlocutore per averci dedicato un'ora del
suo tempo, sono molte le documentazioni relative alla cascina Tagliata alle quali
possiamo accedere, ma è stata una fortuna avere la possibilità di intervistare un
testimone diretto così competente ed appassionato. Cercheremo di mantenere i
contatti e speriamo di poterlo incontrare ancora per conoscere sempre di più la storia
e le curiosità della cascina Tagliata!
Sara Croci e Chantal Frattini – Prima B Agri
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