Un uomo vestito di lino... - Assemblee di Dio in Italia
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Un uomo vestito di lino... - Assemblee di Dio in Italia
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza 1-15 FEBBRAIO 2007 - ANNO XXVI N.3 CRISTIANI OGGI QUINDICINALE DELLE CHIESE CRISTIANE EVANGELICHE “ASSEMBLEE DI DIO IN ITALIA” L’O SS E RVATO R I O E VAN G E L I CO Già classici... Un uomo vestito di lino... empre più spesso noi, cosiddetti “pentecostali classici”, veniamo chiamati in S causa perchè rifiutiamo di aderire al dialogo ecumenico. Addirittura in alcune fonti siamo definiti aggressivi ed anticattolici. La premessa che s’impone riguarda la descrizione sommariamente riportata, il breve articolo che segue, proverà a spiegare ai nostri lettori la posizione assunta. L’impressione che diamo all’esterno sembrerebbe essere quella di un popolo fieramente geloso della propria identità, questa opinione non deve però indurre a confondere la fermezza con la crudezza. Siamo cristiani, la Grazia ci ha trasformati in nuove creature, non siamo mossi da malanimo né da intenti polemici nei riguardi di chicchessia. La storia del Movimento testimonia abbondantemente come la priorità sia stata innanzitutto la testimonianza dell’Evangelo e non, come il luogo comune vorrebbe, l’esaltazione dei carismi dello Spirito Santo. Centinaia di comunità cristiane sparse sulla nostra Penisola, laddove non esisteva prima alcuna presenza evangelica, provano al di là di ogni dubbio tale vocazione. La posizione di netto rifiuto del dialogo ecumenico è di carattere biblico. Si suole, infatti, identificare nell’esperienza del battesimo nello Spirito Santo una sorta di anello di congiunzione fra pentecostali “classici” e carismatici, appartenenti a confessioni diverse fra loro. Esso sarebbe il terreno comune sul quale incontrarsi e istaurare il dialogo ecumenico. In realtà, il battesimo nello Spirito non è un punto di partenza, semmai una tappa, esso è un’esperienza posteriore alla salvezza, difatti è donato dopo l’esperienza della rigenerazione: “…chiunque crede in lui riceve la remission de’ peccati mediante il suo nome. Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo cadde su tutti coloro che udivano la Parola” (Atti 10:4344). La rigenerazione si riceve per grazia, tramite la sola fede: “…l’uomo non è giustificato per le opere della legge ma lo è soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù affin d’esser giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della legge, poiché per le opere della legge nessuna carne sarà giustificata” (Galati 2:16). La dottrina del battesimo nello Spirito Santo non può essere avulsa dalla dottrina biblica, anzi trova piena e coerente collocazione nell’ambito dell’insegnamento esegue a pagina 3 “Il Signore chiamò l’uomo vestito di lino, che aveva il calamaio da scrivano alla cintura e gli disse: passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e fa un segno sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono in mezzo a lei” (Ezechiele 9:3-4) Ci troviamo nel sesto anno dell’esilio babilonese degli ebrei, mancano circa cinque anni alla presa di Gerusalemme e alla distruzione del tempio. Il profeta Ezechiele è già tra quelli in esilio: figlio di un sacerdote, conosce bene il profeta Geremia, che è più anziano di lui, e riceve i capi d’Israele in cattività che vogliono consultare il Signore. continua a pagina 3 Quale forza per i giovani? “La gloria dei giovani sta nella loro forza” (Proverbi 20:29 – vers. Riveduta) I giovani si distinguono generalmente per vigore, vitalità, forza fisica, mentre per quanto riguarda l’aspetto emotivo, e ancora di più quello spirituale, sono spesso deboli, vulnerabili e facilmente condizionabili. Essi sono i primi a mostrare fragilità, a soccombere alle seduzioni, a lasciarsi influenzare negativamente dalla mentalità che si manifesta negli stili di vita, ma anche a loro la Parola di Dio si rivolge ammonendo: “…non comportatevi …con l’intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio…” (Efesini 4:17-18). I giovani, più che confidare nella loro forza fisica, dovrebbero ricercare la forza spirituale, che procede dalla Parola di Dio. continua a pagina 2 I N Q U E STO N U M E RO Osservatorio Evangelico Già classici... .............................................................................................. pag.1,3 Un uomo vestito di lino... ....................................................... pag.1,3 Quale forza per i giovani?..................................................... pag.1,2 Comunicato Stampa........................................................................ pag.4 Attaccamento alla Parola di Dio.................................. pag.4-5 Cronaca Italiana ................................................................. pag.3,5,6,7 Non smarrire i doni di Dio .................................................. pag.6-7 La testimonianza Una vita rifiorita ...................... pag.8 PAGINA 2 CRISTIANI OGGI 1-15 FEBBRAIO 2007 Quale forza per i giovani? continua dalla prima pagina I giovani dovrebbero ricercare la forza spirituale che viene proprio dalla potenza dello Spirito Santo: “…egli [Dio – N.d.A.] vi dia, secondo le ricchezze della Sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito Suo, nell’uomo interiore” (Efesini 3:16); “Ed ecco io mando su di voi quello che il Padre mio ha promesso… siate rivestiti di potenza dall’alto” (Luca 24:49). Gesù glorificato battezza nello Spirito Santo i giovani nati di nuovo e li potenzia perché vivano un’esistenza capace di onorare Dio sotto ogni aspetto. Per essere davvero forti, è necessario attingere forza direttamente dalla Fonte della vita, da Dio: “…fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza” (Efesini 6:10). In realtà, quelli che confidano nelle proprie forze sono deboli e hanno bisogno di prendere coscienza quanto prima delle proprie debolezze, soltanto così decideranno di dipendere dal Signore in ogni cosa. Dio afferma: “…La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza…” (II Corinzi 12:9). La Bibbia riporta l’esempio di Sansone, il quale ripose fiducia nella propria forza, pensando di poter gestire qualsiasi situazione. Così, quando Delila gli disse: “…Sansone, i Filistei ti sono addosso…” - egli affermò - “…Io ne uscirò come le altre volte, e mi libererò…” – ma non sapeva - ”… che il Signore si era ritirato da lui” (Giudici 16:20). Sansone è un chiaro monito per chi si appoggia sulle proprie forze, confida in sé stesso e non nel Signore che fortifica. La forza spirituale non è il risultato dell’intraprendenza, dell’entusiasmo, dell’audacia nel raccogliere ogni sfida proposta, della visione che si ha della vita, questa è forza naturale. La Parola di Dio dichiara che essa è insufficiente: “I giovani si affaticano e si stancano; i giovani scelti vacillano e cadono” (Isaia 40:30). Giovane, la vera fonte della forza è Dio, che la concede a chi ripone speranza in Lui: “…quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze… corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano” (Isaia 40:31). Questo vigore spirituale metterà il giovane nella condizione di condurre un’esistenza santa, realtà presente, non un’illusione futura. I giovani che accettano Gesù come personale Salvatore e Signore, che sono battezzati e ripieni di Spirito Santo e vivono santamente saranno caratterizzati dalla forza del Signore: “Ma tu mi dai la forza del bufalo; io sono cosparso d’olio fresco” (Salmo 92:10). “…la Parola di Dio rimane in voi…” L’Evangelo è “potenza di Dio”, perciò la Parola di Dio quando è letta, ritenuta e vissuta opera con potenza nella vita del giovane, portandolo alla purezza spirituale: “Ho conservato la tua Parola nel mio cuore per non peccare contro di te” (Salmo 119:11). “…avete vinto il maligno” La vittoria dei credenti è il risultato della vittoria riportata da Cristo: “…Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi animo, io ho vinto il mondo” (Giovanni 16:33). Il giovane che si fortifica nel Signore ha la vittoria sul peccato, sulle tentazioni, sul compromesso, sulla mondanità. di non cedere alle insidie del male, di salire le vette della santità, della purezza e dell’integrità: “Dio, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà camminare sulle alture” (Abacuc 3:19). L’apostolo Giovanni incoraggia i giovani a considerare quale sia la vera gloria della loro forza: “Giovani, vi ho scritto perché siete forti, e la Parola di Dio rimane in voi, e avete vinto il maligno” (I Giovanni 2:14). “Giovani, vi ho scritto perché siete forti…” La forza spirituale dei giovani credenti è una Il nostro tempo è abituato a vedere giovani che cercano il successo, il plauso delle folle, la gloria terrena e che, per raggiungere i loro ideali, sono disposti ad utilizzare tutta la forza e le capacità che posseggono, salvo rimanere delusi e insoddisfatti anche quando quei traguardi sono stati raggiunti. I giovani credenti, invece, si fortificano nel Signore ”…per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza…” (Colossesi 1:10, 11). Paolo Faia CRISTIANI OGGI 1-15 FEBBRAIO 2007 PAGINA 3 Un uomo vestito di lino... continua dalla prima pagina La visione del tempio In una visione lo Spirito Santo porta Ezechiele al tempio anelato e lontano, ma quel che vede non è per nulla piacevole, perché la gloria di Dio che è in quel luogo ad un certo punto comincia ad allontanarsi a causa dell’orrendo peccato del popolo. La gloria di Dio si muove verso la soglia dell’edificio, poi arriva all’ingresso della porta e infine la troviamo fuori del tempio, sul monte ad oriente. Varie forme d’idolatria, che rappresentavano i costumi del mondo di allora, erano penetrate nel cuore del culto israelitico: dissolutezza sotto forma di religione, culti idolatri praticati di nascosto, desiderio di celebrare le stesse feste dei pagani, spalle girate all’altare per adorare il sole, pratiche occulte ed esoteriche. Pensavano che Dio non vedesse il loro peccato nelle tenebre, invece stavano preparandosi la via all’esilio. Anche oggi, come ieri, l’idolatria del mondo allontana la presenza di Dio. Infatti, il peccato allontana Dio, rovina l’uomo e conduce al giusto giudizio divino. L’uomo vestito di lino Tuttavia se presso l’uomo c’è un mediatore, un interprete che gli faccia capire la volontà di Dio, allora c’è speranza. Il profeta Ezechiele vede un uomo: • È vestito di lino, è un sacerdote, è il Sommo Sacerdote Cristo Gesù, che mediante il Suo sacrificio offre al peccatore pentito la grazia di Dio e lo fornisce di vesti bianche, di lino fino, candido e puro, per presentarlo al Padre. • Ha un calamaio da scrivano, è un profeta, è il Profeta Cristo Gesù, il quale, sebbene non abbia scritto nulla, solo qualche parola in terra con il dito, che non ci è giunta, scrive dentro di noi non con inchiostro ma con lo Spirito dell’Iddio vivente la “...volontà di Dio, la buona, accettevole e perfetta volontà” (Romani 12:2). Egli è anche Colui che scrive il nostro nome nel libro della vita. • Passa e fa un segno sulla fronte, è un salvatore che segna alcuni uomini prima del passaggio del distruttore, proprio come al tempo dell’esodo dall’Egitto, quando le case degli ebrei furono segnate con il sangue dell’agnello immolato e, per questo, risparmiate dal giudizio. Il Salvatore è “Gesù che ci libera dall’ira a venire” (1 Tessalonicesi 1:10). Gli uomini che sospirano e gemono Nella visione, gli uomini segnati sulla fronte in mezzo alla città di Gerusalemme sono quelli che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono. Essi appartengono a Dio, che segna i Suoi ungendoli di Spirito Santo, perché siano riconoscibili nel mondo. Gli uomini che appartengono a Dio soffrono per tutte le brutture di questo mondo, come il giusto Lot, che si tormentava l’anima ogni giorno per quanto di terribile e immorale vedeva nella città di Sodoma (cfr. 2 Pietro 2:7-8). Sì, sospirano e gemono, ma godono anche le primizie dello Spirito, mentre aspettano di entrar presto nella città celeste il cui architetto e costruttore è Dio (cfr. Ebrei 11:10). Simone Caporaletti CRONACA ITALIANA Montesilvano (PE): Incontro Fraterno Siamo grati al Signore perché ogni volta che i credenti si incontrano per ascoltare col cuore la Parola di Dio, Egli li onora con la Sua presenza e la Sua benedizione. È accaduto proprio questo il 6 gennaio, giorno nel quale molti credenti, provenienti da diverse comunità dell’Abruzzo, si sono radunati nei locali della chiesa di Montesilvano (Pe) per stare alla presenza del Signore ed essere edificati e condotti dalla Sua Parola. Durante lo studio biblico mattutino, Salvatore Cusumano, pastore a Roma, ha trattato il tema della guida di Dio, che non è qualcosa di misterioso, né da ricercare con “superstizione”. Il Signore desidera guidarci perché siamo Suoi figli, pertanto abbiamo bisogno di umiltà e di ubbidienza alla Parola divina. Il nostro cuore è stato edificato nel considerare i diversi aspetti della guida del Signore, come in essi si manifesta la cura divina che ci conduce sempre al bene. Giunti a metà giornata, i partecipanti hanno goduto della premurosa ospitalità dei credenti della chiesa di Montesilvano, che hanno offerto e servito un buon pranzo. Dopo la breve pausa, allietata dalla bella giornata di sole, la chiesa è tornata a riempirsi di credenti desiderosi di offrire il culto Signore. La preghiera, i canti dell’assemblea, gli inni elevati dal coro della comunità che ci ha ospitato sono risultati alla gloria di Dio e per l’edificazione comune. Quando Salvatore Pirrera, pastore della chiesa di Montesilvano, ha dato spazio alla predicazione dell’Evangelo, i cuori dei presenti erano ben preparati a riceverla: il pastore Cusumano è stato ancora lo strumento usato da Dio per l’annuncio della Parola. Si è letto nel Secondo Libro dei Re, al capitolo 6, che narra l’assedio dei siriani contro il profeta Eliseo ed il miracoloso intervento di Dio. Se il Signore rispose alle tre richieste del profeta, quanto più l’intercessione continua del nostro Salvatore Cristo Gesù troverà pronta risposta in nostro favore. Egli è Colui che apre gli occhi del nostro cuore, che, seppur li chiude per farci rendere conto della nostra fragilità (come accadde all’esercito siriano), ci conduce per mano fino a riaprirli e farci sperimentare il vero ristoro e la libertà dell’anima. Ringraziamo il Signore perché la Sua Parola ha istruito, corretto e rinfrancato il nostro cuore, ravvivando il desiderio e la preghiera che l’Opera di Dio progredisca in queste zone dell’Abruzzo e in tutta la nostra nazione. Roberto Vella L’OSSERVATORIO EVANGELICO prosegue dalla prima pagina Già classici... vangelico della salvezza per sola fede, come abbiamo accennato, ma anche dell’espiazione di Cristo sulla croce, della rigenerazione del peccatore per opera dello Spirito Santo. Tali posizioni sono chiaramente rivelate nella Bibbia, difatti rivendichiamo il primato assoluto della Parola di Dio per la salvezza delle anime e la loro edificazione, e rigettiamo il ministerio gerarchico e la tradizione. Utilizzare la dottrina del battesimo nello Spirito Santo come porto franco da ogni logica biblica, nel quale fare approdare le navi delle diverse teologie è posizione biblicamente insostenibile, induce a contraddizioni stridenti. L’allergia nei confronti della dottrina cristiana, cioè a quell’insieme di verità bibliche che formano il contenuto della fede ed informano la condotta del credente, è malattia spirituale pericolosa; oggi più che mai le barriere dogmatiche sono state smantellate un po’ dovunque. Anche nelle antiche cittadelle forti! Non emettiamo giudizi sugli uomini, ma esprimiamo le nostre idee sulle convinzioni; non siamo contro nessuno, ci dissociamo da ogni forma di lotta religiosa e d’intolleranza, auspichiamo la piena libertà di coscienza e di culto, questo però non vuol dire che non siamo pienamente convinti della nostra fede. Con l’aiuto di Dio vogliamo essergli fedeli: “...Sii fedele fino alla morte, e io ti darò la corona della vita” (Apocalisse 2:10). Salvatore Cusumano CRISTIANI OGGI PAGINA 4 1-15 FEBBRAIO 2007 Attaccamento Dove c’è un risveglio biblico c’è un profondo attaccamento Il re Ezechia “si tenne unito al Signore, non cessò di seguirlo, e osservò i comandamenti che il Signore aveva dati a Mosè” (2 Re 18:6). Una delle cose più evidenti che accade in un risveglio biblico è proprio il profondo attaccamento alla Parola di Dio. Dove c’è risveglio ci sono molte Bibbie in circolazione e i credenti bramano la Parola di Dio. Oggi, grazie a Dio, viviamo tempi in cui la conoscenza non manca e chiunque vuole, può studiare la Parola. Il vero problema non è la conoscenza della Parola, quanto il metterla in pratica. La passione che il re Ezechia dimostrò per la Parola divina, dimostra che era sulla via per un vero risveglio spirituale. Se nella nostra vita, nella nostra famiglia, nella nostra chiesa vogliamo vivere il risveglio, dobbiamo conoscere e praticare “tutto l’Evangelo”, perché la via del risveglio è lastricata con la Parola di Dio. Un attaccamento voluto L’attaccamento di Ezechia alla Parola non era casuale, il suo impegno verso il Signore non cambiava secondo le circostanze. Egli si era impegnato nell’osservare la Parola con tutto se stesso, aveva deciso di camminare unito al Signore, di seguirlo sempre, a qualsiasi costo (cfr. 2 Re 18:6). Già da molto tempo il popolo di Giuda, sul quale regnava, aveva deviato dalle vie del Signore e nessuno ormai faceva più caso alle vie malvagie. La loro consolazione derivava dal fatto che tutti si comportavano allo stesso modo, perciò non c’era niente di strano se anche loro facevano lo stesso. Ezechia, invece, operò una scelta di vita: rimanere attaccato alla Parola di Dio. Un attaccamento assoluto L’attaccamento di Ezechia alla Parola divina fu assoluto. Non gli importava se fino a quel momento si fosse fatto in modo diverso, non gli importava come si comportassero gli altri, cosa facesse la maggioranza, a lui interessava essere trovato fedele dal Signore. Ezechia capì che quello che bisognava fare non era determinato dalla volontà della maggioranza, ma dalla Parola di Dio: “…osservò i comandamenti che il Signore aveva dati a Mosè” (2 Re 18:6). Non scelse la logica del mondo di allora, non seguì la scia che lasciava la maggioranza, scelse la logica di Dio, cioè di vivere osservando e praticando la Parola divina. Ezechia non avrebbe mai visto un grande risveglio in Giuda se non si fosse impegnato a osservare “i comandamenti che il Signore aveva dati a Mosè”: il problema del suo popolo era la disubbidienza alla Parola di Dio e l’unico modo per recuperare le benedizioni divine era ritornare ad ubbidire alla Parola. Un attaccamento possibile Ogni cristiano ha bisogno di comprendere che Dio non chiede l’impossibile. Spesso alcuni, per scusare la loro infedeltà, dicono che “sono fatti di carne”, che “nessuno è perfetto”… Certamente nessuno è perfetto, ma ognuno ha la possibilità di C O M U N I C AT O S TA M P A Le Minoranze Religiose al Garante delle Comunicazioni In base a una ricerca effettuata nel triennio 2004-2006 dal “Centro d’Ascolto dell’Informazione Radiotelevisiva” risulta che le edizioni principali dei telegiornali e altre trasmissioni a carattere informativo hanno dedicato quasi il 99% dell’informazione religiosa alla chiesa cattolica, mentre il restante 1% è stato spartito tra le altre confessioni. In questo modo il Testo Unico della radiotelevisione, che richiede un’informazione obiettiva, completa, imparziale e aperta alle diverse opinioni e tendenze religiose, sociali e culturali, non viene rispettato. Che all’interno del cristianesimo esistono punti di vista differenti è una realtà che non risulta nell’informazione. Il pluralismo non può essere ridotto a una questione di consistenza numerica delle diverse realtà religiose, ma deve piuttosto assicurare ai telespettatori una conoscenza completa e approfondita di ogni posizioni. da NEV CRISTIANI OGGI 1-15 FEBBRAIO 2007 PAGINA 5 alla Parola di Dio alla Parola di Dio e ci sono molte Bibbie in circolazione da te” (Deuteronomio 30:11). Dio non ci chiede qualcosa che non possiamo fare, ci chiede solo di fare la cosa giusta. Il fallimento di molti non ha nulla a che vedere con l’impossibilità di ubbidire alla volontà di Dio, molti falliscono perché scelgono di soddisfare i desideri della carne. Tutti i comandamenti del Signore, in definitiva, si riducono soltanto a due: ama il Signore con tutto il tuo essere; ama il prossimo tuo come te stesso. Rispettare, vivere la Parola è possibile, perché come dice il Signore: “…questa Parola è molto vicina a te; è nella tua bocca e nel tuo cuore, perchè tu la metta in pratica” (Deuteronomio 30:14). Un attaccamento responsabile scegliere se praticare o no la Parola di Dio. Il Signore, ancora oggi, continua a dire: “Questo comandamento che oggi ti do, non è troppo difficile per te, né troppo lontano Il Signore ci richiama ad esser responsabili, ci comanda di fare la cosa giusta: “…io ti comando oggi di amare il Signore, il tuo Dio, di camminare nelle sue vie, di osservare i suoi comandamenti…” (Deuteronomio 30:16). Dio non ci invita solo a conoscere la vera dottrina, ci esorta anche a praticarla. Egli ci ritiene responsabili delle nostre scelte, perciò ognuno vive le conseguenze delle proprie decisioni: “Vedi, io metto oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male… se il tuo cuore si volta indietro, e se tu non ubbidisci ma ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dei e a servirli, io vi dichiaro oggi che certamente perirete, e non prolungherete i vostri giorni nel paese del quale state per entrare in possesso…” (Deuteronomio 30:15,1718). Dio ci mette davanti le due vie e ci chiede di scegliere responsabilmente quale seguire. Ognuna raggiunge una meta: la vita o la morte. Un attaccamento consigliato Dio conclude il Suo insegnamento su ciò che buono e su ciò che è male dando all’uomo il consiglio di scegliere la vita. Egli non ti costringe a fare la Sua volontà, non ti costringe a vivere la Parola, te lo consiglia vivamente, il Suo consiglio è chiaro: “…scegli la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza” (Deuteronomio 30:19). Che scelta hai fatto? Ezechia abbandonò il sentiero della morte che Acaz, suo padre, aveva seguito e accettò il consiglio di Dio, scelse l’ubbidienza alla Sua Parola, scelse la vita. Non può esserci alcun risveglio spirituale se non si sceglie di rimanere attaccati alla Parola di Dio. Hai scelto come tuo stile di vita la Parola? Hai scelto di uniformarti ad essa? Se lo farai, vivrai un potente risveglio. CRONACA ITALIANA TITO (Pz): 1° Incontro Provinciale Il 6 gennaio si è tenuto il 1° Incontro Provinciale del Potentino, una nuova occasione di comunione fraterna e con Dio. La partecipazione dei credenti delle comunità della provincia potentina è stata buona. Il tema dell’incontro, sviluppato attraverso lo studio biblico e la predicazione, è stato tratto dal libro del profeta Osea: “…È tempo di cercare il Signore…” (10:12). Ospite di questa importante circostanza è stato il pasto- re Carmine Lamanna, conduttore delle chiese di Matera - Via San Pardo e di Ginosa (Ta), il quale ha incoraggiato tutti noi ad andare al Signore, che è la Sorgente della vita. Nello studio biblico della mattina sono stati evidenziati diversi punti: • La necessità di cercare il Signore…; • L’invito a cercare il Signore…; • Un desiderio profondo di cercare il Signore…; • La sete delle cose che appartengono al Regno di Dio…; • Il tempo di cercare il Signore”. Al culto conclusivo della giornata il Signore, attraverso la meditazione della Sua Parola, tratta dal libro di Giosuè, capitolo 5, ci ha incoraggiato a dipendere interamente da Lui. Il nostro desiderio è quello di vedere queste zone visitate potentemente dal Signore: facciamo ricorso alle vostre preghiere, affinché Dio benedica il Suo popolo con un glorioso risveglio. Angelo Rotundo Angelo Gargano CRISTIANI OGGI PAGINA 6 1-15 FEBBRAIO 2007 Non smarrire i “Di lì a poco, il figlio più giovane, messa insieme ogni cosa, partì per un paese Ogni ragionamento sulla salvezza e sulle benedizioni divine che ne scaturiscono risulterebbe incompleto se la Parola di Dio non richiamasse ciascuno di noi all’attenzione su un dato di fatto: i beni concessi dal Signore possono essere colpevolmente smarriti, dispersi. Una delle storie del Nuovo Testamento che si può ricondurre a questa triste realtà è quella del figlio prodigo. Giovane brillante, dal forte carattere, di buona famiglia, cresciuto con un sano insegnamento, determinato a perseguire le sue scelte, che ha davanti a sé un cammino splendente, può contare sull’aiuto amorevole del padre, l’amicizia di un fratello, l’attenzione di un’intera schiera di servitori. Egli si aggira con grazia nella dimora paterna, è abituato a nutrirsi di cibi deliziosi, ogni bene del padre è a sua completa disposizione ed egli ne gode appieno. Un giorno, però, si presenta dal padre per fare una richiesta insolita. Come se si fosse improvvisamente svegliato da uno stato di torpore, decide di percorrere il cammino entusiasmante della vita con le sue gambe, vuole prendersi le sue responsabilità ed esclama: “…Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta…” (Luca 15:12). La richiesta, osservata da una prospettiva insolita, ci fa riflettere e affermare che sarebbe bello sentire più spesso in bocca ai credenti: “Padre dammi”. Oggi, infatti, molti si accontentano di stare nella dimora paterna, di muoversi al suo interno, ma non reclamano le preziose promesse del Padre, non desiderano possedere le Sue ricchezze e, pur avendo una grande eredità, vivono nella miseria spirituale. Un’assunzione di responsabilità Attenzione, perché una richiesta simile deve essere accompagnata da una seria assunzione di responsabilità. Sono tanti coloro che sembrano toccare il cielo con un dito, bramano ricchezze della grazia divina, chiedono con ardore i doni spirituali e tuttavia hanno un problema: non sanno custodire. Paolo, a tal proposito, dirà a Timoteo, suo figlio in fede: “Custodisci il buon deposito per mezzo dello Spirito Santo che abita in noi” (II Timoteo 1:14). La parabola biblica ci ricorda che il giovane “di lì a poco …messa insieme ogni cosa, partì per un paese lontano, e vi sperperò i suoi beni, vivendo dissolutamente” (Luca 15:13). Il padre l’aveva onorato, ma altri desideri e aspirazioni si erano introdotti nel suo cuore. Quanti cristiani fanno un’esperienza simile a questa? Credenti per un certo tempo, usati da Dio, poi non lo sono più. Apparentemente non sembra esser cambiato nulla, ma in realtà non hanno più la ricchezza spirituale ricevuta in eredità dal Padre. Il pericolo della disubbidienza Quando si riceve da Dio bisogna anche saper conservare, chiedere insistentemente ed ottenere va bene, ma è possibile anche non mantenere quanto si è ricevuto in dono, fino ad impoverire e perdere anche l’identità di figli. È per questo stesso motivo che oggi molti non hanno più i loro doni divini. Il giovane avrebbe potuto far fruttare i beni ricevuti rimanendo nella casa paterna e invece, convinto di aver raggiunto ormai la meta più alta, di lì a poco finisce per perdere tutto. C’era stato un tempo in cui aveva amato stare col padre, parlare con lui, dedicargli le sue forze, essergli utile e la sua gioia era stata grande, tanto da desiderare di accrescere i suoi beni. La Bibbia è ricca di personaggi che un tempo furono usati da Dio ma che, a causa del peccato e della disubbidienza, videro allontanarsi la benedizione. Fu così per Saul, il primo re d’Israele, che il Signore rese vittorioso sui nemici che avevano soggiogato per anni il popolo di Dio, ma la disubbidienza lo fece cadere e la grazia divina si ritirò da lui (cfr. I Samuele 11:6; 13:13, 14). Il giovane della nostra parabola ha fatto sostanzialmente la stessa esperienza: lasciare il Padre per abbracciare una vita di peccato. Il Signore ci aiuti a non permettere che il peccato ci tolga i beni che Dio ci ha provveduto, la Sua grazia, la salvezza, il battesimo nello Spirito Santo e altre benedizioni ancora… CRONACA ITALIANA Roma: Incontro Giovanile del Lazio Sabato 6 gennaio, nel locale di culto della chiesa di Roma - Via Repetti, si è tenuto l’Incontro Giovanile delle Chiese del Lazio. È stata una meravigliosa occasione per stare alla presenza di Dio insieme a credenti delle province di Roma, Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo. Erano presenti anche alcuni credenti dell’Umbria. Per l’occasione il consiglio della Parola di Dio, tratto da Giovanni capitolo 15, i versi da 1 a 8, è stato esposto da Antonio Vitale, pastore delle comunità di Sant’Arpino (CE) e Casavatore (NA). Siamo stati esortati a restare attacca- ti a Cristo, la vera vite, per portare frutto alla Sua gloria. Il Signore ci ha incoraggiati ricordandoci la Sua cura: Egli pota i tralci affinché possano portare più frutto. Per quanto questo Suo intervento possa sembrare “doloroso”, in realtà è necessario. Egli toglie da noi ciò che è inutile e dannoso, affinché non intralci l’opera del Signore nella nostra vita. Siamo stati edificati alla presenza del Signore, che non ha mancato di benedire il Suo popolo in virtù della Sua grande fedeltà. Silvano Colloraffi CRISTIANI OGGI 1-15 FEBBRAIO 2007 PAGINA 7 doni di Dio e lontano, e vi sperperò i suoi beni, vivendo dissolutamente” (Luca 15:13) Se, esaminandoti ti senti mancante, privo dei preziosi beni, di divina potenza e forza, confessa il tuo stato di peccato, chiedi a Dio di liberarti e riacquisterai i doni perduti: “Chi conosce i suoi errori? Purificami da quelli che mi sono occulti” (Salmo 19:12). La necessità della Parola di Dio “Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai” (Giosuè 1:8). Per il condottiero Giosuè ci sarebbero stati successo e prosperità, ma ad una sola condizione: doveva dimorare nella Parola di Dio! C’è un solo modo per custodire nel cuore i beni, i doni, le ricchezze divine: mediante l’azione potente della Parola di Dio. Le attività sono aumentate, altri interessi hanno attratto il cuore, ecco allora che la povertà spirituale e l’indigenza colpiscono, lasciando privi di ogni bene. Così, diventa necessario prendere la stessa decisione del figlio prodigo: “…Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui mi muoio di fame! Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te” (Luca 15:17,18). È importante notare che il giovane in questione fa riferimento al pane, non ad altri cibi. Dobbiamo quotidianamente meditare, leggere, studiare con spirito di preghiera la Parola di Dio, il vero pane che soddisfa ogni nostro bisogno: “…il grano farà crescere i giovani…” (Zaccaria 9:17). Se ci istruiamo nelle verità dell’Evangelo, la nostra vita sarà vigorosa e florida. Gioacchino Caltagirone CRONACA ITALIANA L’Evangelo in Trentino Alto Adige Anche se i tempi sono difficili e l’interesse della società per l’Evangelo sembra poca cosa, il nostro amato Gesù continua a fare meraviglie. Nel 2005 e nel 2006 i gruppi di evangelizzazione delle comunità di Trento e Bolzano hanno risposto al grande mandato di Cristo con maggiore impegno e visione. Per tutto il periodo pri- nissima alla più nota località turistica di Madonna di Campiglio (TN). Oltre al fattivo impegno nell’opera di evangelizzazione per le strade, nello stesso periodo sono state tenute delle riunioni speciali in alcune sale comunali. La prima il 22 novembre 2005, che ci ha visti la mattina a Trento, con la partecipazione del Zigana, che ha potuto installare la propria tenda di evangelizzazione a Bolzano, dopo anni di difficoltà burocratiche. Questa volta, non solo la missione ha ricevuto il permesso, ma lo stesso sindaco ha partecipato ad una riunione. Ci sono stati diversi frutti e tuttora i nuovi convertiti frequentano regolarmente le nostre riunioni. Nella chiesa di Trento il 4 giu- presenti diverse persone e ringraziamo il Signore per le belle occasioni che ci offre di testimoniare della nostra fede. La predicazione della Parola è stata affidata a Mauro Stevanato. L’indirizzo del nuovo locale di Bolzano è: Via Pfannenstiel, Via Artigiani 16 (Zona Piani), le riunioni si tengono il mercoledì alle ore 20,00 e la domenica alle ore 17,00. maverile, e nei primi mesi autunnali, quasi ogni sabato nelle città di Trento, Bolzano, Rovereto (TN) e Cles (TN), con un banchetto collocato in posizione abbastanza centrale e con dei credenti in giro per la città, sono stati distribuiti trattati e materiale evangelistico. I contatti sono stati tanti, come sempre, e i risultati davvero incoraggianti, perché alcune persone incontrate per strada ci hanno fatto visita al culto. A tal proposito, comunichiamo che nelle città di Rovereto e di Cles, in Val di Non, il giovedì si tengono delle riunioni in sale pubbliche. Per grazia di Dio, il 12 agosto 2006, per la prima volta, da Trento è stata evangelizzata la cittadina di Pinzolo, famosa perché vici- coro di Padova, accompagnato dal pastore Enzo Specchi, e il pomeriggio a Bolzano, nel locale di culto. Dal 24 al 26 novembre 2006, invece, dopo aver distribuito migliaia di inviti, la chiesa di Trento ha tenuto tre giorni di evangelizzazione a Matterello di Trento, un quartiere a sud della città. La predicazione della Parola è stata affidata a Mauro Stevanato, pastore della chiesa di Thiene (VI). Ringraziamo il Signore anche per la visita dei coniugi Peretti, dal 10 al 12 febbraio 2006, i quali sono stati di benedizione per le comunità di Trento e di Bolzano. Motivo di benedizione è stata anche la collaborazione, nel 2006, con la Missione Evangelica gno 2005 abbiamo celebrato un culto con battesimi, nel quale sei nuovi credenti, alla presenza di tante persone intervenute per la prima volta ad un culto evangelico, hanno reso pubblica testimonianza dell’opera di salvezza di Cristo Gesù. A Bolzano, il 14 maggio 2006 abbiamo dedicato al Signore un nuovo locale di culto. Le prime riunioni erano iniziate nel 2000, in una piccola sala messa a disposizione da una scuola guida, poi il 28 marzo 2003 abbiamo dedicato il nostro primo, vero locale di culto, in Via Galvani, e finalmente, viste le accresciute esigenze della comunità, abbiamo preso quest’ultimo locale, più spazioso. Al culto di dedicazione erano Anche a Trento, da febbraio dello scorso anno, la comunità ha cambiato locale di culto ed il nuovo indirizzo è: Via Brennero 167/16. Infine, l’8 dicembre 2006, in un clima di ringraziamento e commossi da tanti ricordi, abbiamo celebrato il culto del 20° anniversario della fondazione della chiesa di Trento, frutto della visione e dell’opera missionaria dei credenti della comunità di Verona. Diverse le testimonianze dei pionieri, tutti felici nel vedere i risultati ottenuti fin qui per la fedeltà e l’intervento del Signore. Luigi Borelli, pastore della chiesa di Verona, ha predicato la Parola del Signore. Giuseppe Romanelli CRISTIANI OGGI PAGINA 8 1-15 FEBBRAIO 2007 L A T E STI M O N IAN ZA Una vita rifiorita “…quello che per loro era così semplice, per me, che provenivo da una vita fatta solo di duro lavoro, era difficile” i chiamo Lina, ho 82 anni, sono nata e vivo in Emilia Romagna e ho conosciuto il SiM gnore da adulta, all’età di 67 anni. me. Io la vedevo piena di gioia: era evidente che le era accaduto qualcosa di bello. Cominciai, insieme con lei, a frequentare al- Abitavo in campagna e lavoravo i campi, io e mio marito avevamo un piccolo podere: abbiamo vissuto una vita molto dura, fatta di lavoro, di fatica e nient’altro. Si lavorava dall’alba al tramonto, sempre e solo lavoro, non c’era tempo per le altre cose. Un giorno mio marito, inaspettatamente, è morto. All’improvviso la mia vita è cambiata, il lavoro è finito e io mi sono sentita sola, smarrita, vuota. Ero molto triste e non trovavo uno scopo per la mia vita. Vivevo con la mia unica figlia, la quale un giorno, leggendo la Bibbia e ascoltando la predicazione della Parola di Dio, ha aperto il cuore al Signore. Anche lei aveva passato un brutto periodo con la morte di mio marito, ma poi aveva incontrato dei credenti che le avevano parlato di un Gesù vivente e, da quando l’aveva accettato col cuore, era cambiata. Era felice, mi parlava di Dio e del Suo grande amore, pregava e leggeva la Bibbia e sosteneva che Dio l’aveva salvata e voleva salvare anche tri credenti per conoscere anch’io il Signore, ma quello che per loro era così semplice, per me, che provenivo da una vita fatta solo di duro lavoro, era difficile. Mi sentivo tanto misera di fronte a un Dio così grande! Non sapevo proprio come fare per avvicinar- mi al Signore e lo chiesi a mia figlia, che mi rispose: “Prega Dio con tutto il cuore”! Così un giorno che ero rimasta sola in casa mi misi in ginocchio per pregare. Non pregai come mi era stato insegnato da bambina, con preghiere imparate a memoria, ma parlai al Signore con parole semplici, gli dissi tutto quello che avevo nel cuore: le mie paure, le mie difficoltà, il bisogno che avevo di Lui e il mio desiderio di conoscerlo. In quel momento il Signore si rivelò in modo reale e forte, mi sembrava incredibile ma Gesù ascoltava proprio me e mi amava. Quel giorno iniziò per me una vita nuova. Il Signore ha continuato a rivelarsi giorno dopo giorno, dandomi tanta gioia e pace. Sono passati diversi anni, sono anziana, ma la gioia che sento nel cuore è sempre la stessa. Da quando ho conosciuto il Signore la mia vita è rifiorita e ho davanti a me gioie ancora più grandi, perché quando il Signore mi chiamerà andrò con Lui per l’eternità. Lina Rabaglia Trasmissioni Cristiani Oggi TV via satellite Informiamo i lettori che sono in onda via satellite le trasmissioni televisive del programma Cristiani Oggi TV, ogni sabato alle ore 20 e 30 su Studio Europa, in chiaro Novità editoriali Il fondatore della Scuola Domenicale La serie di biografie edite da ADI-Media si arricchisce di un libro che narra la storia di Robert Raikes, l’uomo che ha fondato la Scuola Domenicale, la più grande iniziativa di carattere spirituale Cristiani Oggi - Quindicinale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Direttore Responsabile ai sensi di legge: Francesco Toppi Comitato di Redazione di Cristiani Oggi - Risveglio Pentecostale: Francesco Toppi, Eliseo Cardarelli, Salvatore Cusumano, Vincenzo Martucci, Vincenzo Specchi mai realizzata in seno al cristianesimo moderno, e che ha svolto un’opera trentennale tra i carcerati delle prigioni britanniche. ROBERT RAIKES - J. Henry Harris, pagg. 112 Direzione e Amministrazione: Via dei Bruzi, 11 00185 Roma - Tel. 06.491518/491165 e mail:[email protected] Redazione: Via Monti, 96 - 14100 Asti Amministrazione: Anna Maria Di Giuseppe Registrazione n.12/82 del 7/1/1982 Tribunale di Roma Versamenti sul c/c postale n.72198005 intestato a Cristiani Oggi, Via dei Bruzi 11 - 00185 Roma Stampa: Cooperativa Tipografica Operai srl - Vicenza Potete richiedere questo libro a: ADI-Media Via della Formica 23 - 00185 Roma Corrispettivo euro 3,50 La pubblicazione è distribuita a membri e simpatizzanti delle Chiese Cristiane Evangeliche A.D.I. ed è sostenuta da offerte volontarie. In conformità alla legge 675/96 sulla tutela dei dati personali, la Redazione di Cristiani Oggi garantisce l’assoluta riservatezza di quelli di cui è in possesso. 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