L`ONAV cambia vestito Merano International Wine Festival
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L`ONAV cambia vestito Merano International Wine Festival
L’ONAV cambia vestito In India con l’ONAV Merano International Wine Festival & Culinaria Di Vini Profumi decima edizione Foto B. Murialdo L’AssAggiAtore • 04/2009 Consiglio ONAV 2010-2013 C O m I t A t O e s e C u t I V O Prof. GiorGio Calabrese Presidente Via Verdi, 2 - 14100 ASTI Uff. 0141/34980 - Fax 0141/353790 Cell. 335/1317825 E-mail: [email protected] Vito intini Pro Presidente Via dei Mille, 33 - 20129 MILANO Cell. 333/9734980 - E-mail: [email protected] Cav. di Gran Croce lorenzo Marinello Vice Presidente Via Marsala, 53 - 15100 ALESSANDRIA Tel. 0131/52763 - Fax 0131/317470 Cell. 335/5245718 E-mail: [email protected] enol. Gianni GiarDina Vice Presidente Via Pagano 6 92024 CANICATTI’ (AG) Cell. 330/692321 E-mail: [email protected] siMonetta CarMinati Consigliere Via Termopili 12 20127 MILANO Cell. 334/6782033 E-mail: [email protected] Prof. GiusePPe MeGlioli Consigliere Via Calatafimi 26 42124 REGGIO EMILIA Tel. e Fax 0522/580767 - Cell. 335/343108 E-mail: [email protected] ezio alini Consigliere Via Montenero 26 10052 BARDONECCHIA (TO) Cell. 347/9191698 E-mail: [email protected] ing. Walter Polese Consigliere Via San Lorenzo 37 24129 BERGAMO Cell. 320/6331454 - E-mail: [email protected] enol. Fabio Finazzi Consigliere Via Matteotti 12/E 25030 CASTEL MELLA (BS) Cell. 334/6782034 - Cell. 335/7599009 E-mail:[email protected] Dott. VinCenzo bionDo Consigliere Via Pontano 22 09128 CAGLIARI Tel e Fax 070/492762 - Cell. 349/7646921 E-mail: [email protected] Dott. roberto raMPone Vice Presidente Stradale per Asti, 40 - 14030 AZZANO (AT) Cell. 334/1607302 - E-mail: [email protected] enol. alessanDria MiChele Direttore Generale Borgata Roggeri, 50 12064 S. MARIA LA MORRA (CN) Tel. 0141/535251 - Fax 0141/535245 Cell. 338/6087187 E-mail: [email protected] Dott. Gian Carlo Mirone Tesoriere Via Amendola, 4 - 15100 ALESSANDRIA Tel. 0131/251894 - Cell. 347/2248695 E-mail: [email protected] Pierino GriGolato Consigliere Via Buozzi 1 37069 VILLAFRANCA (VR) Cell. 347/9247403 - E-mail: [email protected] Pasquale PorCelli Consigliere Via Gen. Amato 35 70056 MOLFETTA (BA) Tel. 080/3352069 - Cell. 335/6544642 E-mail: [email protected] Membri di diritto Mario saCCo Presidente C.C.I.A.A. di Asti c/o C.C.I.A.A. di Asti Piazza Medici 8 14100 ASTI Tel. 0141/535241 E-mail: [email protected] Prof. renato GenDre Direttore L’Assaggiatore Reg. Scarassera 5 14018 VILLAFRANCA D’ASTI (AT) Tel. e Fax 0141/943171 – Cell. 338/7031257 E-mail: [email protected] Membri cooptati Dott. VinCenzo Pietro CalV al o alV Via Ferreri 27 96019 ROSOLINI (SR) Tel. 0931/502630 Cell. 339/4658611 E-mail: [email protected] Dott. Mario ubiGli c/o CRA - Centro di Ricerca per l’Enologia Via P. Micca, 35 -14100 ASTI Tel. 0141/433815 - Cell. 338/6794712 C O m I t A t O N A z I O N A l e N on si può non parlare dell’ultima Assemblea dei Rappresentanti delle Regioni, convocata per imposizione statutaria, al fine di rinnovare il consiglio Nazionale, che guiderà l’ONAV per il prossimo triennio e nel cui seno è stato eletto il nuovo Presidente nella persona del prof. Giorgio Calabrese e sono state ricoperte tutte le altre cariche istituzionali. Non se ne può tacere, perché c’è stata una vera rivoluzione. Infatti i componenti il Consiglio scaduto si sono divisi. Una parte, insieme a un gruppo di Soci che si sono riconosciuti nelle proposte di un denso programma, è confluita nella lista che si presentava con lo scopo dichiarato di reggere l’Organizzazione in modo decisamente diverso rispetto al passato, sulla spinta di una forte carica innovativa pur nel rispetto dei principi fondanti dell’Organizzazione. Altri invece si sono raccolti in una compagine che intendeva operare in nome della continuità, convinti della validità di un’azione, che aveva portato l’ONAV a tesserare parecchie migliaia di assaggiatori.Gli Elettori hanno premiato i primi, con un esito schiacciante e ora tutti i Soci attendono che il nuovo Consiglio attui quelle riforme indicate nel programma elettorale. A noi non resta e lo facciamo con sincerità che formulare al Presidente e a tutti i Membri del Consiglio gli auguri di buon lavoro, per una ONAV sempre piú e meglio inserita nel panorama vinicolo non soltanto italiano. Renato Gendre Editoriale Sommario Gli Auguri del Presidente pag. 4 L’ONAV cambia vestito » 5 Merano International Wine Festival & Culinaria » 6 ‘Di Vini Profumi’ decima edizione » 8 La vinificazione delle uve bianche » 10 Quando la moderazione diventa stile di vita » 12 Un ruolo per l’ONAV nella nuova OCM Vino? » 14 dalle Delegazioni » 16 Guida ONAV dei vini » 19 News » 22 Mario Castino » 31 Libri » 32 Che cosa c’è in agenda » 34 Infernotto » 34 L’AssAggiAtore • 05/2009 -3- Periodico bimestrale dell’ONAV Per la cultura e la didattica del vino Una copia E 1,00 Direttore Responsabile Renato Gendre Registrazione Autorizzazione del Tribunale di Asti n. 5/79 del 16.05.1979 Impaginazione e stampa L’Artistica Savigliano Via Togliatti, 44 - 12038 Savigliano Editore L’Artistica Editrice Divisione editoriale de L’Artistica Savigliano S.r.l. Via Torino 197 12038 Savigliano (CN) Tel. + 39 0172.726622 Fax + 39 0172.375904 [email protected] - www.edarpi.com Iscr. al Registro R.O.C. n. 13187 Redazione ONAV Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino - Asti Abbonamenti L’Assaggiatore è inviato esclusivamente ai Soci dell’ONAV in regola con la quota sociale. L’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Vino ha sede ad Asti presso la C.C.I.A.A., Piazza Medici, 8 Tel. 0141 535246 Fax 0141 535245 [email protected] • www.onav.it Presidente: prof. Giorgio Calabrese Direttore: enol. Michele Alessandria Gli Auguri del Presidente Carissimi Colleghi e Amici dell’ONAV, desidero ringraziarVi tutti per l’espressione di fiducia che avete voluto rivolgermi consentendo la mia elezione a Presidente Nazionale del nostro prestigioso Ente che dal 1951 porta avanti, idee, progetti e uomini di grande valore per la socialità. L’ONAV, come ogni istituzione che vive a lungo, ha necessità periodicamente di innovarsi non perché il passato non sia stato all’altezza, ma perché la globalizzazione nel mondo ci ha resi sempre più veloci e ancor più attenti alle modernità sia di espressione dei contenuti che della comunicazione degli stessi. L’ONAV ha sempre avuto grandi Presidenti che hanno dato fino ad oggi un significato sociale ad un gesto comune come quello di valutare un vino e, quindi poi, di berlo e gustarlo, senza esagerare. Il passato, fino ad oggi, ha costruito le fondamenta del nostro pensiero e del nostro sapere ma è preferibile non fermarsi a riflettere solamente sui fasti acquisiti anche a livello internazionale e invece procedere nell’adeguare il nostro Ente alle esigenze di un mondo che in questo momento ha una visione negativa del campo enologico. In questi ultimi anni i media, a causa di tanti incidenti stradali capitati soprattutto ai nostri giovani specie nel fine settimana, invece di esaminare fino in fondo le vere cause di questa tragedia, chiamando in causa droghe leggere e pesanti e poi superalcolici in grandi quantità, hanno attribuito al vino la colpa assoluta. Si tratta di una grande bugia che bisogna subito smentire non solo con le parole ma con i fatti, basati sugli approfondimenti scientifici. Per fare ciò non bastiamo noi scienziati medici ma ci vogliono coloro che come Voi insegnano con competenza ai giovani cosa sia il vino e come bisogna berlo. Ci vogliono i Maestri che diano al vino l’immagine di cultura e tradizione. Ci vuole colui che io amo definire arbiter vinorum, sì l’arbitro del vino, l’Onavista, che sottolinea che si “beve l’acqua e si gusta il vino” come io amo definire da trent’anni il bere equilibrato e di gusto. Vi chiedo di continuare ad aiutarmi a portare in alto il nome dell’ONAV, come hanno fatto i miei predecessori grazie sempre al Vostro lavoro di qualità e pieno di buoni sentimenti. Spero in questi 4 anni che mi attendono di poterVi conoscere tutti personalmente, girando la nostra bella Italia e rinforzando il grande affetto che deve unirci nello stare insieme nella nostra importante e spero sempre più internazionale ONAV. Colgo anche l’occasione per formulare a nome dell’Organizzazione che ho l’onore di presiedere, del Consiglio Nazionale e della Direzione Generale che con me generosamente collaborano e mio personale, gli auguri di trascorrere un buon Natale e un 2010 foriero per Voi e per tutte le persone a Voi care, di gioie e soddisfazioni non effimere. Fraternamente e Cordialmente Giorgio CALABRESE L’Assaggiatore • 05/2009 -4- L’ ONAV cambia vestito Il taglio sartoriale oggi è quello di Giorgio Calabrese Renato Gendre E qualità come alimento che fa parte della nostra tradizione culturale, non soltanto del rito della tavola e la difesa di un consumo corretto e saggio non attraverso inutili campagne proibizioniste, ma attraverso una opera di educazione e di comunicazione, nella sua azione esterna. Ed ora lasciamo parlare i numeri. Erano 244 i Grandi Elettori che hanno eletto per il quadriennio (2010-2013) come Consiglieri Nazionali: Giorgio Calabrese, Simonetta Carminati, Roberto Rampone, Vito Intini, Fabio Finazzi, Gian Carlo Mirone, Walter Polese, Giovanni Giardina, Lorenzo Marinello, Ezio Alini, Giuseppe Meglioli, Vincenzo Biondo, Pasquale Porcelli, Pierino Grigolato; come Revisori dei Conti: Marino Cattaneo, Giuseppe Isacchi, Giuseppe Trovato; come Probiviri: Gianluigi Corona, Vincenzo Vasta, Giuliano Vergani. Il nuovo Consiglio, riunitosi il giorno 15 novembre, nella sede nazionale dell’ONAV (Palazzo Goria, Asti), ha poi adempiuto agli obblighi statutari eleggendo all’unanimità il suo organigramma, che risulta cosí composto: Presidente: Giorgio Calabrese. Pro presidente: Vito Intini. VicePresidenti: Gianni Giardina, Lorenzo Marinello, Roberto Rampone. Tesoriere: Gian Carlo Mirone. I quali, con l’aggiunta del Direttore Generale e l’esclusione ‘naturale’ di G. Giardina, per la lontananza della sua residenza da Asti, formeranno il Comitato Esecutivo. Ai membri del Consiglio Nazionale eletti, vanno aggiunti i due di diritto (Mario Sacco, Presidente della C.C.I.A.A. di Asti e Renato Gendre, Direttore dell’Assaggiatore) e i cooptati di cui uno (Vincenzo Pietro Calvo) su indicazione del Presidente e uno (Mario Ubigli) nominato dal Consiglio. A tutti componenti saranno distribuite delle deleghe al fine di rendere più chiaro e sicuro l’impegno di ciascuno per un migliore funzionamento dell’ONAV secondo le linee programmatiche indicate nel programma elettorale. Durante questa prima riunione sono già stati assegnati i primi incarichi operativi: Organizzazione territoriale (Vito Intini); Didattica (Roberto Rampone); Ufficio stampa e immagine (Simonetta Carminati). Oggi, con il vestito rinnovato, l’ONAV di Giorgio Calabrese cammina elegante alla ricerca di luoghi su cui fare sventolare la sua bandiera. Che l’incedere sia fruttuoso! rano circa le 17,30 di sabato 24 ottobre, quando in una sala dell’Hotel Salera di Asti, terminato lo spoglio dei voti dei Rappresentanti delle Regioni, i cosí detti Grandi Elettori, si è avuto la certezza, che quello che da tempo circolava in modo piú o meno palese, era ormai una realtà. L’ONAV aveva cambiato vestito. Il gruppo ‘storico’ arroccato intorno alla figura di Bruno Rivella era stato sconfitto in modo netto, secondo noi anche con uno scarto di voti superiore alle attese. Bruno Rivella, presente nel Consiglio Nazionale fin dal lontano 1973, ha occupato via via tutto il cursus honorum da Consigliere a Cancelliere (quando ancora l’ONAV era un Ordine) e dal 1998 Presidente, diventando così il più longevo Presidente, perché in conseguenza del cambio di statuto che allungò la durata del Consiglio Nazionale da tre a quattro anni, ha tenuto la carica per 11 anni. E in questi trentacinque anni circa di presenza nella gestione dell’Organizzazione ha dato un impulso notevole per il suo potenziamento e tale merito, in una forma o nell’altra, sicuramente gli verrà riconosciuto. Ma come c’è un inizio cosí c’è una fine. È nella logica delle cose umane. Tocca ora al nuovo gruppo dirigente, ricevuto il testimone dagli Elettori, guidare l’ONAV su quelle posizioni di visibilità per il grande pubblico e d’incidenza nella filiera produttiva che merita. E le premesse, almeno quelle esposte nel documento programmatico che ha dato un senso preciso alla discesa in campo del gruppo di Soci, che ha prevalso nella contesa elettorale, ci sono tutte perché si possano raggiungere gli obiettivi previsti. Un ONAV piú agile e più dinamico. Ricorrendo a un maggiore e migliore utilizzo a tutti i livelli delle risorse telematiche, nei rapporti tra la sede centrale e le delegazioni provinciali. Cercando un potenziamento delle strutture intermedie, cioè di quelle delegazioni regionali, che prima non si era riusciti, se non raramente, a rendere funzionanti e operative. Un ONAV piú attento e piú vicino al mondo della scienza, per altro mai trascurato, sia per quanto riguarda le indicazioni con le quali migliorare l’esercizio tecnico dell’assaggio, sia per quanto concerne i rapporti via via piú chiari tra vino, salute, nutrizione. Un ONAV comunque, che si è posto come ‘linea del Piave’ il buon funzionamento delle delegazioni e la soddisfazione dei Delegati che gli dedicano tempo ed energie, nella sua strategia interna; la tutela del vino di L’Assaggiatore • 05/2009 -5- Merano International Wine Festival & Culinaria Salvatore Longo C ome per il vino anche per le manifestazioni espositive la ‘buona struttura’ si vede con gli anni: i 18 raggiunti con l’edizione 2009 dal ‘Merano International Wine Festival & Culinaria’ (7-9 novembre) non sono pochi, specie se - come suol dirsi per le signore - non li dimostra. La serata inaugurale ha fatto rivivere i fasti del salone Kursaal con oltre 500 invitati in abito da sera. La cena è stata allietata, oltre che da una grande cucina, dalla voce del soprano Paola Sanguinetti accompagnata al piano dal maestro Davide Burani. La suggestione era tale che quasi quasi si attendeva l’ingresso della Principessa Sissi! Al termine della serata Helmuth Köcher (presidente del Festival) ha consegnato l’Award 2009 a Roberto Cipresso quale “miglior enologo italiano nel mondo” e a Enrico Derflingher quale “ambasciatore della cucina italiana nel mondo”. Il successo della manifestazione (circa 5.000 i visitatori con 4.500 biglietti staccati; 80 euro il costo del biglietto per una giornata) premia indubbiamente una formula coraggiosa che pone la ‘selezione’ come concetto guida a livello sia degli espositori sia dei visitatori, creando un circuito virtuoso che assicura la qualità a tutti i protagonisti. Anche quest’anno il grado di soddisfazione delle aziende partecipanti è stato molto elevato per il numero e la tipologia dei contatti avuti e per l’interesse riscontrato nei visitatori. Il Kurhaus - edificio destinato a feste e cene danzanti inaugurato nel 1874 e simbolo con le sue splendide sale (bellissimo il Pavillon des Fleurs) di un’epoca e di una cultura che in pochi posti come a Merano si percepisce ancora nell’atmosfera - non poteva non ospitare il meglio della produzione vinicola internazionale: percorrere le sue sale ha significato compiere un affascinante viaggio con il bicchiere in mano nelle migliori cantine italiane, francesi (interessante la selezione degli Champagne e affascinanti - come sempre - le proposte dei 31 produttori dell’Union des Grands Crus de Bordeaux: unica presenza in Italia oltre a quella di Roma), tedesche (con i 25 migliori produttori di Riesling del Deutsche Prädikats und Qualitätsweingüter) e austriache scoprendo anche eccellenti prodotti di Paesi meno noti per il vino quali Croazia, Serbia, Slovenia e Montenegro. I vini presentati (1.314) sono stati il risultato di oltre 5 mesi di assaggi da parte di più di 50 commissari che han- no valutato 4724 campioni ammettendo all’esposizione solo quelli che hanno ottenuto il punteggio minimo di 86/100. I 322 produttori italiani selezionati sono stati articolati nelle tradizionali sezioni ‘Centum, Italia Excellentis, Extremis, Dulcis in fundo, Vini Futuri e Consortium’. Il Riesling è stato il protagonista di sabato 7 novembre con l’eccezionale possibilità di degustare vini leggendari come quelli di Egon Müller e - nel contiguo Hotel delle Terme - con una verticale dal titolo “L’eccezionale longevità del Riesling, il più grande vino bianco del mondo” con annate introvabili e inestimabili a partire dal 1959. Sempre il 7 novembre nel teatro Puccini di Merano un panel di professionisti enologi, ristoratori e sommelier ha premiato tra le aziende VDP presenti al Wine Festival il Riesling 2008 Birkweiler Kastanienbusch GG, Weingut Ökonomierat Rebholz quale miglior secco e il Riesling 2007 Kanzemer, Altenberg Trockenbeerenausleese, Weingut von Othergraven come miglior dolce. Di grande interesse domenica 8 la proposta Iuvenes, una selezione di 26 giovani aziende emergenti (presenti sul mercato da meno di dieci anni), L’Assaggiatore • 05/2009 -6- che ha permesso di fare vere scoperte e rassicurarsi sul futuro del vino italiano. Il ‘Meran Wine Festival & Gourmet’ è divenuto anche polo di riferimento di una serie di eventi interessanti e specifici che lo precedono o si svolgono in contemporanea. Ricordiamo in particolare ‘VinoCulti’ (vedi Box) a Castel Tirolo (16 ottobre - 5 novembre) con le due iniziative ‘Altissimo’ e ‘Dolcissimo’ e ‘Le giornate del Riesling’ a Naturno (27 ottobre - 7 novembre) nel cui ambito è avvenuta la consegna del Riesling Gold (concorso nazionale) alle cantine: Köfererhof, Meraner Kellerei, Eisacktaler Kellerei e Podere Provinciale Cantina Laimburg. Infine domenica 8 all’Hotel Terme, Helmut Köcher (presidente di Gourmet International) ha assegnato il Premio Terroir 2009 - Merano Wine & Culinaria Award per le categorie ‘bianco’, ‘rosso’ e ‘dolce’ a 17 vini italiani divisi per aree geografiche (Nord Est, Nord Ovest, Centro, Sud e Isole) e a due spumanti (uno Metodo Classico e uno Metodo Charmat). Il 6 novembre il ‘Wine Festival’ ha avuto un prologo con la 5ª edizione di bio&dinamica in cui 55 aziende certificate italiane ed estere hanno presentato vini prodotti in modo biologico e biodinamico. Notevole il successo riscontato da questi vini, talvolta oggetto di preconcette diffidenze, che hanno la comune caratteristica di esaltare il territorio di provenienza. Ha completato questo trionfo dell’eccellenza ‘Culinaria’ il settore dedicato all’alta qualità gastronomica italiana: i 327 prodotti di 110 aziende che hanno superato la selezione hanno affascinato con i loro profumi e sapori le migliaia di visitatori. Facevano parte di ‘Culinaria’ la sezione Aquavitae & Liquores con 33 prodotti di 11 aziende e quella dedicata alle birre artigianali (Beer Passion). Nella vicina piazza Terme, un’affascinante iniziativa ‘collaterale’: ‘GourmetArena’ con CookingXWine ha offerto tre giorni di emozioni e qualità con l’esibizione in diretta degli chef selezionati da Luigi Cremona. Da ricordare il bellissimo catalogo che per completezza dei dati presentati e la veste grafica è molto diverso dai soliti cataloghi fieristici: un vero strumento di lavoro e di informazione per tutti. VinoCulti Nel suggestivo paese di Tirolo - sito nel Parco Nazionale di Tessa a circa 600 metri di altitudine e immerso in 60 ettari di vigneti e 400 di frutteti - si è svolto ‘VinoCulti’ (16 ottobre - 5 novembre), un complesso di appuntamenti con il buon bere che, insieme ad altre iniziative programmate in zona, collegandosi con il Merano International Wine Festival ne amplifica la presenza sul territorio. ‘VinoCulti’ è in realtà un contenitore di eventi con protagonista l’enologia locale. Il 16 ottobre (giorno d’apertura) vi è stata una degustazione di Pinot Bianco e il giorno 20 Mundus vini Tirolensis: entrambe le manifestazioni riservate ai vini altoatesini. In una terra dai prodotti genuini e dai grandi sapori non poteva mancare la gastronomia ‘regina’; così il 25 ottobre alla Festa della Via del Castello e del Vino, una manifestazione di strada con musica e specialità culinarie e il 28 ottobre e il 4 novembre a quella Sulle tracce delle Locande & Cultura Vinicola, un giro sul territorio parlando con esperti di vini e gastronomia. Gli eventi clou sono stati comunque Altissimo e Dolcissimo. Il primo, svoltosi il 30 ottobre, deve il suo nome al suo svolgersi a 1.361 m. di altitudine su una splendida terrazza panoramica che domina Merano e l’intera vallata: il menù contadino della festa è stato accompagnato da splendidi vini locali. Con Dolcissimo il 5 novembre si è concluso VinoCulti. Si tratta di un concorso per il miglior vino dolce altoatesino. La Giuria (16 membri tra enologi, sommelier, albergatori esperti di vino e collaboratori del Merano Wine Festival) ha seleziona tra i 25 migliori vini dolci locali i 10 finalisti che hanno costituito il banco di assaggio della cerimonia di premiazione svoltasi nel salone di Castel Tirolo, storico punto di riferimento del Sud Tirolo. La scultura in bronzo dell’artista Irma Hölzl prevista per il vincitore è stata assegnata al vino Amadeus 2007 della Meraner Weinkellerei, seguito nelle piazze d’onore dal Terminium 2007 della Kellerei Tramin e da Serenade 2006 della Kellerei Kaltern. Il Cashmere 2007 di Elena Walch è stato premiato come rosato. La degustazione è stata arricchita e completata dagli splendidi formaggi locali ottimamente abbinati con i protagonisti della serata. [S.L.] L’Assaggiatore • 05/2009 -7- ‘Di Vini Profumi’ decima edizione S Virgilio Pronzati ono poche le regioni nel mondo che possono vantare un bagaglio storico, ambientale, paesaggistico e vitivinicolo come la Toscana. Sulla vite e sul vino, questa regione esprime, non solo in Italia, la maggiore cultura. Il vino, o meglio i vini, sono in simbiosi col territorio e aziende produttrici di vini hanno radici antiche, talvolta plurisecolari. Dunque, vini che superando l’usura dei tempi e delle mode, sono ancor oggi d’attualità. Vini blasonati con vertice il Chianti Classico e non, il Vino Nobile di Montepulciano, il Brunello di Montalcino, il Vernaccia di San Gimignano e, primo al mondo assieme ad altri tre, per delimitazione della zona d’origine (una sorta di disciplinare), il Carmignano. Infatti, nel famoso bando di Cosimo III de’ Medici emanato nel lontano 1716, erano già definiti i confini delle aree di produzione del Carmignano, del Chianti, del Pomino e del Valdarno Superiore. Definito il vino delle due Doc (1716 e 1975), nel 1990 ha ottenuto la Docg. C’è di più. I vitigni cabernet sauvignon e franc, vanto del Medoc, per la felice intuizione degli enologi inviati a Bordeaux dal Granduca, furono impiantati in loco già nell’700. Il Carmignano Docg è ottenuto dai seguenti vitigni: sangiovese minimo 50%, cabernet franc e sauvignon dal 10 al 20%, canaiolo nero massimo 20%, trebbiano toscano, canaiolo bianco e malvasia del Chianti per un massimo del 10%, altri vitigni a bacca nera massimo 10%. In questi ultimi anni, i vitigni a bacca bianca son sostituiti con merlot e syrah. La gradazione alcolica minima è di 12,50%, mentre l’invecchiamento prescritto è di 2 anni di cui 1 in botti di rovere, mentre per il tipo riserva è di 3 anni di cui 2 in botti di rovere. Oggi il Carmignano rappresenta la più piccola Docg italiana, facendo salire a sette le Docg della Toscana. La sua zona di produzione comprende le aree vocate dei comuni di Carmignano e Poggio a Caiano in provincia di Prato. La produzione di Carmignano Docg nel 2008 si aggira sui 2.400 ettolitri, mentre la superficie vitata è di oltre 150 ettari. La pregiata produzione vinicola della provincia di Prato, ha altre frecce al suo arco: i Doc Barco Reale di Carmignano (fratello più giovane del Carmignano; intelligente doc a ricaduta), che prende il nome dalla vasta proprietà medicea circondata per oltre trenta miglia dal Muro del Barco Reale. Rosato di Carmignano, l’antico Vin ruspo, l’aureo o ambrato Vin Santo di Carmignano (secco e amabile) e il Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice. Mentre per gli IGT Toscana: il pregiato Pinot Nero del Marchese Pancrazi, il sapido Bianco (da uve trebbiano toscano e malvasia del Chianti e, in minor misura, chardonnay e riesling renano) ed alcuni ottimi Super Tuscans, da uve cabernet franc e sauvignon, merlot e syrah. Tra le non poche manifestazioni di qualità legate al vino che si svolgono in Toscana, trova il giusto consenso “DI VINI PROFUMI”, che si tiene a Carmignano da ben dieci anni. Iniziativa finalizzata alla valorizzazione del Carmignano Docg e d’altri Doc ed IGT della provincia di Prato, nonché dell’intero territorio, riservata ai giornalisti italiani e stranieri specializzati in enogastronomia. Una interessante e piacevole due giorni dedicata a vigneti, cantine e vini di Carmignano e della provincia di Prato, che si è tenuta dal 31 maggio all’1 giugno scorso. Nella splendida Villa della Tenuta di Capezzana, il folto gruppo della stampa ha potuto valutare 49 vini di varie tipologie e annate, serviti da impeccabili sommelier dell’AIS Toscana. Prima dell’inizio del tasting wine in maniera anonima o palese per chi lo vuole, il saluto del Sindaco Doriano Cirri e, quanto mai gradito, del conte Ugo Contini Bonacossi, perfetto padrone di casa e già Presidente della VIDE (Viticoltori Italiani Di Eccellenza). L’Assaggiatore • 05/2009 -8- Entrando nel dettaglio, i quarantanove vini sono stati serviti nel seguente ordine. Un Toscana IGT Trebbiano 2006; sei Rosato di Carmignano Doc 2008; dieci Barco Reale di Carmignano Doc di cui quattro del 2008, cinque del 2007 e una del 2006; quindici Carmignano Docg di cui otto del 2007, quattro del 2006 e tre del 2005; sette Carmignano Docg Riserva di cui uno del 2007, cinque del 2006 e uno del 2005; cinque Toscana IGT Rossi di cui tre del 2007, uno del 2006 e un altro del 2004; cinque Vin Santo di Carmignano Doc di cui due del 2005, due del 2003 (uno Riserva) e uno del 2002. Facendo una sintesi, quanto espresso dalla degustazione dei vari vini, in particolare i Carmignano, si può affermare che globalmente è salita la qualità, risultando più omogenea rispetto al passato. Cantine dei Colli Novaresi Via Cesare Battisti, 68/70 - 28073 Fara Novarese (NO) Tel. 0321/829234 - Fax 0321/829797 - E-mail: [email protected] Fara DOC 2005 Buono per sapidità e corpo l’unico bianco IGT. Dei sei Rosato di Carmignano 2008 cinque, essendo fruttati e freschi si attestavano sul buono, uno discreto per limitata armonia. Meno omogeneità nei 10 Barco Reale di Carmignano. Buoni due dei quattro 2008: il primo in crescita, il secondo già abbastanza pronto; disarmonici i restanti due per sensibile astringenza e poca morbidezza. Dei cinque 2007, buoni due per corpo e schiettezza, sul medio-buono i restanti per eccesso di tannicità e fondo amaro. Buono l’unico 2006 già abbastanza equilibrato con note speziate. Passando ai 15 Carmignano, degli otto 2007 quattro d’ottimo livello qualitativo per bouquet, struttura e persistenza, tre sul buono per minori pregi rispetto ai precedenti, uno appena discreto per eccessiva astringenza. Dei quattro 2006 due decisamente buoni tendenti all’ottimo per bouquet e struttura generale, uno sul medio-buono e l’altro discreto. Diversi i tre 2005: uno tendente al buono, uno medio-buono e l’altro sufficiente. Ora è la volta dei sette Carmignano Riserva. Dei cinque 2006 due sono ottimi (fini, persistenti, speziati, pieni e continui), due abbastanza buoni ed uno appena sufficiente per carenza di freschezza ed equilibrio. Buoni, rispettivamente il 2005 e il 2007. Tra i cinque Toscana IGT Rosso, ottimo per armonia uno dei tre 2007, discreti gli altri due. Buoni rispettivamente, il 2006 già di buona armonia e il 2004, anche se già evoluto. Dulcis in fundo cinque Vin Santo di Carmignano: sul buono i due 2005 (uno un po’ opulento e grasso, l’altro forse meno pieno ma sapido), mentre dei due 2003 ottimo il Riserva per il ricco bouquet fruttato, struttura e persistenza; leggermente spento l’altro. Buono l’unico 2002 che, nonostante l’annata e l’evoluzione, ha mantenuto sapidità e un certo fruttato. Az. Agr. Zonca Massimo Piazza Matteotti, 8 - 28010 Boca (NO) - Tel. 0322/846788 - 868637 Fax 0322/836375 - E-mail: [email protected] Boca DOC 2004 Cantinoteca dei Prolo Via Tosalli, 51 - 28073 Fara Novarese (NO) Tel. 0321/829733 - Fax 0321/819084- E-mail: [email protected] Fara DOC 2004 L’AssAggiAtore • 05/2009 -9- La vinificazione delle uve bianche Lorenzo Tablino L a vendemmia appena terminata è stata eccezionale sul piano qualitativo, in particolare per le uve a bacca bianca. Il collega P. Fenocchio, che da molti anni cura la vinificazione alle cantine Pio Cesare, precisa: “Sono contentissimo degli chardonnay, raramente ho visto uve così belle!” Un buon auspicio per alcune osservazioni in tema di vinificazione bianchi, basate per lo più sull’esperienza di cantina. Oggi anche per un vino bianco il mercato globale, richiede una precisa identità territoriale, correlata a vitigno e territorio e una forte piacevolezza sensoriale, intesa come armonia e persistenza di aromi e gusto. Il processo di vinificazione delle uve a bacca bianca inizia con le operazioni di pressatura. Da anni sono diffuse presse orizzontali, ma in questi ultimi anni hanno subito significative innovazioni. Appositi display permettono controlli visivi centralizzati su tutto il processo di pressatura con possibilità di controllo e modifiche. Le presse possono funzionare con acqua, o con aria. Inizialmente l’uva si scarica in una coclea, da qui con impianti razionali (pompe Mono e Rotho) è inviata alle presse per il carico. In caso di spumanti di alta qualità, l’uva si raccoglie in cassette e si pressa intera con scarico diretto nella pressa. Terminato il riempimento, inizia il ciclo di pressatura, oggi superautomatizzato. Vari cicli prevedono pressioni diverse secondo filosofia di pressatura scelta e dei mosti che si vogliono ottenere: in genere il mosto fiore è dato dallo sgrondo e sino a 0, 2 -0,5 atm., oltre e sino a 2 atm. ca. si avrà invece il torchiato. Il numero dei vari cicli varia in funzione delle caratteristiche dell’uva, dei tempi e delle pressioni. Terminato il ciclo di esaurimento, si procede allo scarico che avviene automaticamente per rotazione della gabbia. Di fatto si provoca lo sgretolamento della vinaccia che, per gravità, scende in basso tramite un’apposita portella. Il trattamento del mosto grezzo Rapidità della floculazione e della sedimentazione, neutralità dei chiarificanti, temperatura e limpidezza del mosto sono i parametri principali in questa fase del processo. In genere la solforazione avviene sul mosto, in uscita dalla pressa, con dosaggi variabili da 25 a 50 mgr. x lt., in relazione alla presenza di laccasi. I chiarificanti più utilizzati, oggi, sono sol di silice e gelatina, in un rapporto 10 /1., cioè, mediamente 10 gr x hl. Oggi, invero, si tende a ridurre al minimo i trattamenti al mosto. Grazie a tecnologie adeguate (frigorie e spazi di acciaio inox adeguati), si cerca di conseguire una sedimentazione spontanea, al fine di ridurre molto e in qualche caso annullare l’uso dei chiarificanti. La fermentazione Occorre iniziare subito il processo, avendo almeno 2-3 milioni di cellule di lievito per cc. di mosto. Il valore ottimale è ottenuto calcolando 300.000 cellule di lievito selvaggio come dosaggio normale nei mosti. Come è noto il lievito selezionato prevale sul selvaggio quando è 10 volte superiore. In genere si inietta un ‘piede de couve’ in volume pari al 5% della massa totale. Ma l’osservazione dice poco, mentre è indispensabile che il lievito abbia la parete cellulare spessa e questo si raggiunge solo con dosaggi di azoto, tiamina e ossigeno già in fase di preparazione piede de couve. PH non oltre 3.20 e temperatura di fermentazione sui 18-20 gradi sono necessari per ottenere profumi di buon livello, garanti di una certa tipicità. Importante è il nutrimento del lievito: 200 mg/l di APA è da considerare valore minimo ai fini pratici. Oggi sì da più importanza al contenuto in aminoacidi (almeno 1 grammo per litro). Dosaggi di 25- 30 gr. x qle di solfato - fosfato ammonico e 50 mgr x qle.le di tiamina danno un apporto di 60- 80 APA. Calcolando quello naturale dell’uva i conti tornano quasi sempre. Solo in annate piovose, con uve botritizzate, i dosaggi si possono aumentare del 2030 per cento. In tal caso è anche utile aggiungere al mosto, quando ha raggiunto i 3-5 gradi di alcol, bentonite e caseinato di potassio, rispettivamente in dosi di 50 e 30 gr. x hl. Eliminiamo ossidasi e polifenoli in eccesso, le migliori condizioni del mezzo garantiranno anche profumi ottimali. A fine fermentazione con un residuo zuccherino di circa 5-10 gr./lt. è opportuno travasare la massa in fermentazione. È una buona tecnica, in quanto riduce il problema complesso e non ancora ben chiarito della “inibizione da substrato”, allontanando i lieviti attivi da una parte delle cellule morte e dei cataboliti che possono rallentarne l’attività fermentativa. In tal modo si sono separate le cosiddette fecce grosse, ma da circa 10 L’Assaggiatore • 05/2009 - 10 - anni prevale la tendenza a gestire le fecce fini in modo adeguato. Si tratta della pratica del ‘batonage’, giunta dalla Germania e senz’altro auspicabile, soprattutto in annate buone. Il vino si arricchirà soprattutto in polisaccaridi e colloidi, inoltre acquisirà maggiori profumi. Modalità: molto variabili, personalmente ho ottenuto buoni risultati con sollevamenti delle fecce per due- tre volte la settimana e per il primo mese se il vino è conservato in barriques, in seguito una volta alla settimana per 3-4 mesi. Le innovazioni Da circa mezzo secolo il settore dei vini bianchi ha visto proporre ed applicare innovazioni e sperimentazioni. Chi scrive le ha vissute quasi tutte; molte hanno creato illusioni, alcune rimangono, altre saranno proposte. Nessuno ha la ricetta ideale e l’enologo sceglierà caso per caso in funzione di cosa vuol produrre e per quale consumatore finale. Uno studioso tedesco-Muller Spaat-negli anni 1964-66 preconizzò l’utilizzo di ossigeno o in alternativa l’assenza di anidride solforosa, al fine di ossidare fortemente i composti del mosto - fenoli in particolare - garantendo così la stabilità finale al vino. Era la cosiddetta iperossidazione, oggi in Italia è praticamente abbandonata, anche se molti enologi l’applicano parzialmente eliminando l‘aggiunta di solforosa in fase di sedimentazione del mosto (metodo dell’ossidazione controllata). La flottazione è un processo industriale alternativo alla sedimentazione. L’aria dissolta nel mosto, provoca la spinta delle particelle solide - leggi floculo di chiarifica - in cima al recipiente; in seguito per sfioramento continuo avviene la separazione rendendo limpido il mosto. Utilizzata venti anni fa, oggi è in disuso. Dall’Australia e Nuova Zelanda è arrivata, qualche anno fa, la vinificazione in totale riduzione. Si basa sulla totale protezione dell’uva e del mosto in fase di scarico e pressatura, con l’ottenimento di vini bianchi più stabili e con profumi di maggior finezza. Allo scopo si utilizzano anidride carbonica sotto forma di ghiaccio secco e/o azoto, i promotori ritenevano insufficienti l’azione antiossidante dell’anidride solforosa e dell’acido ascorbico. L’uva è pressata in atmosfera di azoto; detto gas entra ed esce all’interno della gabbia di pressatura, seguendo le fasi di compressione vinaccia o sgretolamento vinaccia (Brevetto Vaslin Bucher Inertys). Il processo, se ben applicato protegge dalle ossidazioni i composti ossidabili, riuscendo anche ad estrarli e quindi ad eliminarli. Inoltre l’aggiunta di anidride solforosa e/o acido ascorbico nelle successive operazioni di conservazione e imbottigliamento è veramente ridotto, in particolare se la cantina dispone di tecnologie che permettano di proseguire nelle successive fasi di processo in totale riduzione. Con la macerazione pellicolare si provocava un contatto tra mosto e parti solide dell’acino, a bassa temperatura (2-4 gradi) e per una durata di 18 - 24 ore. Si estraggono in tal modo più aromi. Ma il sistema richiede complesse e costose attrezzature. Oggi è in disuso. Con la pratica dell’enzimaggio si facilita la decantazione e la pulizia dei mosti in quanto rompono le catene pectiche che rendono densi e viscosi i mosti. Alcuni enzimi “liberano anche profumi” in quanto “idrolizzano i glicosidi dei terpeni”. Questi ultimi sono importanti aromi primari presenti nell’uva. Decisamente di moda e quasi d’obbligo in questi ultimi anni, oggi sugli enzimi si levano voci critiche ed alcuni grossi produttori rinunciano ad usarli. Non posso non sottolineare che la pressione commerciale su tali prodotti, veramente enorme, il buisness è “di circa 1000 miliardi di vecchie lire in tutto il mondo”. Da anni il vino bianco è fatto fermentare, totalmente o parzialmente, in barriques. Preferisco la fermentazione parziale con eliminazione delle fecce pesanti, ovvero riempimento delle barriques quando il vino è a circa 5-6 gradi alcol. Ci sono meno rischi di ridotto e profumi più eleganti. Si toglie il vino dalle barriques a fermentazione ultimata, separando ancora le fecce grossolane, si lavano bene le barriques che sono subito riempite dello stesso vino per poi procedere alla pratica del batonage delle fecce fini. L’Assaggiatore • 05/2009 - 11 - Quando la moderazione diventa stile di vita Redazione del ‘Corriere Vinicolo’ N elle politiche per la salute pubblica, in questi ultimi anni, la prevenzione sta acquistando un’importanza crescente. La possibilità di intervenire o influire sull’adozione di abitudini potenzialmente dannose, attraverso la comunicazione e promozione di stili di vita virtuosi rappresenta un efficace strumento nell’attuazione di questa strategia. In primo piano, quindi, anche il ruolo svolto dall’alimentazione, intesa come consumo corretto di cibi e bevande. All’interno di questo contesto è evidente come il consumo di vino comporti delle necessarie considerazioni. Soprattutto sulla scorta dell’identificazione del suo consumo scorretto o abuso quale fattore di rischio – in quanto bevanda a contenuto alcolico – in termini di danni sanitari ed economici, sia al consumatore sia all’intera società. È all’interno di questo nuovo scenario politico e sociale che si situano le premesse che hanno portato alla nascita di un innovativo programma preventivoeducativo a favore del “bere sano”, che per la prima volta ha visto protagonista il settore vitivinicolo europeo nella sua globalità. Il 18 marzo 2008 a Bruxelles è stata infatti presentata ufficialmente la campagna Wine in moderation – Art de vivre, promossa dal Comitato europeo delle imprese vitivinicole (Ceev), dal Comitato degli agricoltori e delle cooperative europee (Copa e Cogeca) e dalla Confederazione europea dei viticoltori indipendenti (Cevi). Contrastare gli abusi “Il vino se consumato in maniera corretta è un elemento positivo e i materiali informativi del progetto Wine in moderation - Art de vivre mettono in evidenza pericoli e danni dell’abuso e, contemporaneamente, promuovono l’arte del bere con moderazione, sottolineando come il vino sia positivamente legato alla salute, perché realmente uno-due bicchieri di vino al giorno bevuti regolarmente possono svolgere un’azione preventiva nei confronti di alcune patologie. Sono sicura che questa campagna contribuirà a contrastare la crescente tendenza al binge drinking (il bere ripetutamente in modo compulsivo con lo scopo di ubriacarsi, ndr)”. Così il commissario europeo all’Agricoltura, Mariann Fischer Boel. “Quest’iniziativa – ha specificato invece il presidente del Ceev, Lamberto Vallarino Gancia - intende promuovere concretamente il consumo responsabile a tutti i livelli (consumatori, operatori commerciali e mondo produttivo), ridurre l’abuso e i danni collegati a un utilizzo improprio, preservando al contempo la posizione culturale, sociale, economica e ambientale che il vino occupa nella società europea. Wine in moderation – ha concluso – è il nostro contributo e impegno alla strategia Ue per ridurre i danni collegati all’abuso dell’alcol”. Quattro assi portanti Il programma, in sintesi, si propone di promuovere il senso di responsabilità nel consumo di vino, difendere l’immagine della bevanda di Bacco come prodotto di prima qualità da degustare lentamente e a piccole dosi, per apprezzarne pienamente aromi e profumi, informare sui rischi sociali e sanitari legati a un consumo scorretto ed eccessivo, attuare una svolta culturale facendo della moderazione qualcosa “alla moda” Per raggiungere questi obiettivi, Wine in moderation - che verrà diffuso e comunicato in tutta l’Europa, adattandosi alle differenti situazioni e culture di ogni Stato membro - poggia su quattro assi portanti principali. 1) La diffusione di un comune messaggio di “moderazione”, attraverso comunicazioni destinate alle diverse fasce di età. 2) La realizzazione di programmi di educazione accomunati dallo slogan Art de vivre mirati all’industria, agli operatori commerciali e ai consumatori per incoraggiare il cambio di cultura di cui si diceva sopra. 3) La promozione di specifiche “Norme di comunicazione sul vino” per le comunicazioni commerciali. 4) La costituzione di un Wine information council (Consiglio per l’informazione sul vino), con lo scopo di raccogliere in una sorta di banca dati centrale tutte le informazioni scientifiche su aspetti sanitari, sociali e culturali legati al vino, per condividere tra gli Stati membri le “migliori pratiche” di consumo. Queste informazioni saranno messe a disposizione di tutte le parti interessate e del grande pubblico attraverso una banca dati in linea (www.wineinformationcouncil.eu). Il Wim – questo il suo acronimo - fornirà anche delle informazioni sulle migliori pratiche e le L’Assaggiatore • 05/2009 - 12 - iniziative che incoraggiano modelli di consumo responsabile applicati in tutta l’Unione europea nel quadro del programma “Wine in Moderation - Art de Vivre”. “Ciascuno - ha dichiarato Nicolai Worm, direttore e portavoce del gruppo consultivo scientifico del progetto - può facilmente trovare delle informazioni di natura scientifica valide e aggiornate che riguardano gli aspetti sanitari e sociali del consumo di vino. Tale strumento aiuterà ciascuno a trovare un equilibrio e a effettuare scelte informate e responsabili”. Il Wine Information Council costituisce un partenariato unico tra gli organi scientifici e accademici e gli esperti nella ricerca sugli aspetti “vino e salute” e “vino e società”, all’interno e all’esterno dei vari Stati membri. Questo strumento faciliterà il coordinamento delle informazioni tra i membri della rete e aiuterà a individuare degli ambiti che dovranno formare oggetto di ricerche supplementari da parte di esperti indipendenti. Esempi made in Italy Il nostro Paese sta muovendo i primi passi sul sentiero tracciato da Wine in moderation. Diversamente da altri Paesi europei in cui l’ente attuatore del progetto è uno solo, l’Italia per ora sconta in termini di operatività la pluralità dei soggetti coinvolti: Osservatorio giovani e alcol, Enoteca Italiana di Siena, Osservatorio vino e salute di Grinzane Cavour, Comune di Montalcino, Unione Italiana Vini, Federvini, Federdoc, Accademie (Vite e vino, dei Georgofili, Pontificia), Confagricoltura, Cia e Confcooperative. Un primo passo concreto, tuttavia, per muoversi in maniera unitaria in uno sforzo congiunto, può però ad esempio essere rintracciato nella recente realizzazione, ai primi di ottobre, del convegno “Il vino è moderazione”. L’evento – che, basandosi anche su interventi di carattere scientifico, ha avuto l’intenzione di dare un contributo ulteriore nella diffusione di un chiaro messaggio di consumo responsabile e moderato, compatibile con uno stile di vita sano – ha infatti visto lavorare fianco a fianco Unione Italiana Vini, Federvini, l’Osservatorio Giovani e Alcol e l’Accademia della Vite e del Vino. In nome di una sana Art de vivre è stata poi riproposta, nei mesi scorsi, la nuova edizione di Vino e giovani, iniziativa per i giovani dai 18 ai 30 anni del ministero delle Politiche agricole in collaborazione con le Università e le Regioni e di cui è esecutore l’Enoteca Italiana di Siena. Inoltre, la pubblicazione di Enotria 2009, annuario di Unione Italiana Vini, dedicata alla presentazione dettagliata del progetto Wine in moderation, con indagini approfondite anche a quanto si sta facendo negli altri Paesi Ue coinvolti, ha rappresentato sicuramente un momento significativo per la realizzazione del progetto stesso. Cosa si sta facendo in alcuni Paesi europei Francia: Vin & Société ha realizzato il portale www. vinetsociete.fr, il cui leit motive è “La moderazione è il gusto migliore” e che si avvale di simpatici consigli in pillole su come consumare il vino e come adottare buone abitudini alla guida, in gravidanza e con i propri figli. Spagna: l’industria vitivinicola che aderisce alla Fev (Federación Española del Vino) ha varato un ‘Codice di autoregolamentazione del vino in materia di pubblicità e comunicazione commerciale’, operativo dal 1° gennaio 2009. Germania: la Deutsche Weinakademie sta implementando una campagna di formazione e aggiornamento permanente in quei settori dove il vino è materia di studio e di insegnamento. Gran Bretagna: la Wsta (Wine and spirit trade association) sta promuovendo tra gli operatori commerciali un approccio di vendita che contrasti il consumo eccessivo. Nel portale della Wsta sono poi riportate una serie di azioni volontarie implementate dall’industria del vino per ridurre la dannosità dell’alcol. L’Alcol e la UE Il 24 ottobre 2006 la Commissione europea ha adottato la ‘Strategia europea per la riduzione dei danni correlati all’alcol’ con l’obiettivo di favorire stili di vita sani da parte di fasce sempre più ampie di popolazione. Cinque le aree prioritarie: proteggere giovani e bambini; ridurre incidenti e decessi causati dalla guida in stato di ebbrezza; ridurre l’impatto negativo sull’economia; incrementare la consapevolezza dell’impatto sulla salute dell’abuso di alcol; contribuire alla condivisione di statistiche attendibili. Il 7 giugno 2007 è stato istituito ufficialmente il Forum europeo su alcol e salute – cui partecipa anche Wine in moderation - un organismo rappresentativo di tutti gli stakeholder, i quali si impegnano a portare il proprio contributo in termini di azioni concrete per ridurre i danni alcol-correlati. L’Assaggiatore • 05/2009 - 13 - Un ruolo per l’ONAV nella nuova OCM Vino? Ermenegildo Mario Appiano C ome noto, nella primavera dell’anno 2009 la Comunità ha completato la riforma dell’Organizzazione comune di mercato per il settore vitivinicolo (OCM Vino). Molto si è discusso al riguardo. Sino ad oggi, però, non è forse emerso che la nuova normativa europea reca alcuni elementi verosimilmente in grado di attribuire alle organizzazioni degli assaggiatori – quali l’ONAV – una rilevante funzione con riferimento ad uno dei momenti più significativi e delicati dell’intero meccanismo di tutela delle indicazioni di qualità (denominazioni di origine ed indicazioni geografiche): la procedura per il loro riconoscimento ovvero per la loro cancellazione. Per illustrare i concreti spazi di attività, che paiono aprirsi anche per la nostra associazione, bisogna partire da un presupposto: la tutela del consumatore rappresenta un elemento giustificativo e – conseguentemente – un obiettivo dell’intera disciplina. Sebbene tale presupposto sussistesse già in passato a sorreggere l’esistenza della normativa comunitaria per il settore vitivinicolo, i protagonisti della scena erano però i soli produttori e le loro associazioni professionali. Il loro ruolo appariva peraltro cosa perfettamente legittima, siccome la stessa normativa era pacificamente dettata anche nel loro interesse e andava a disciplinare tutti gli aspetti sensibili della loro attività aziendale e delle loro relazioni economiche. La tutela del consumatore, invece, veniva assicurata essenzialmente mediante l’attività delle autorità amministrative competenti in materia, a livello sia nazionale sia comunitario, nonché dei vari organismi privati di controllo. Ciò continua a valere anche tutt’oggi, ma – ed è questa la novità – non in modo così assoluto. Al fine di controbilanciare un poco i poteri molto ampi giustamente riservati ai produttori, la recente riforma consente ai consumatori – ma forse non solo a loro – di intervenire nell’ambito della procedura per la registrazione, la modificazione ovvero la cancellazione delle indicazioni di qualità. Le stesse facoltà spettano forse anche alle organizzazioni degli assaggiatori. Sinteticamente, cerchiamo di capire come (per un approfondimento, mi permetto di rinviare al mio articolo “La posizione del consumatore nella nuova OCM Vino”, in corso di pubblicazione su Contratto e Impresa / Europa, II, 2009). Per ciascuna di dette operazioni – relative ad un’indicazione di qualità riconducibile ad uno Stato membro – la procedura è oggi strutturata su due livelli: dapprima dinanzi alle competenti autorità nazionali e successivamente avanti la Commissione, che chiude l’intero procedimento con una propria decisione sull’istanza pendente. Qualora si tratti invece di un’indicazione di qualità appartenente ad uno Stato terzo, tutto avviene invece solo in sede comunitaria. Nella fase nazionale preliminare, relativa all’esame di una di dette domande, “ogni persona fisica o giuridica avente un legittimo interesse … può fare opposizione alla proposta presentando allo Stato membro una dichiarazione debitamente motivata”, a condizione che detto soggetto sia stabilito o residente sul territorio di tale paese. Allo scopo, è altresì previsto che la domanda in questione venga adeguatamente pubblicizzata e sussista un termine congruo (almeno 2 mesi) per la presentazione delle opposizioni. Superato favorevolmente tale stadio, si apre la fase comunitaria centralizzata. In tale contesto, dopo una nuova pubblicizzazione della domanda pendente, è nuovamente previsto che “ogni persona fisica o giuridica avente un legittimo interesse” possa opporsi, in questo caso a condizione che tale soggetto sia stabilito o residente in uno Stato membro diverso da quello cui è riconducibile l’indicazione di qualità ovvero in un paese terzo (Art.40, comma 1, del regolamento CE del Consiglio n.479/2008). Segue la decisone finale adottata dalla Commissione. Per quanto poi concerne le domande di cancellazione, è altresì stabilito che “su richiesta debitamente motivata … di persona fisica o giuridica avente un legittimo interesse”, può essere adottata tale decisione. Così sancisce il regolamento “base” del Consiglio (n.479/2008/CE), senza nulla specificare in merito alla natura dell’interesse che conferisce la legittimazione a presentare sia le opposizioni alle registrazioni concernenti nuove indicazioni di qualità, sia le domande per la cancellazione di indicazioni già riconosciute. Pure nulla viene detto in merito ai dettagli dell’analoga procedura per tutelare le menzioni tradizionali. Tuttavia, tale provvedimento offre forse qualche ulteriore indizio al riguardo. Iniziamo a rilevare che, sebbene legittimati a presentare le domande di protezione per le indicazioni di L’Assaggiatore • 05/2009 - 14 - qualità siano le sole associazioni dei produttori, al loro fianco è prevista la compartecipazione di “altre parti interessate”. Maggiori elementi si evincono dalle norme che stabiliscono il contenuto di tali domande di protezione. Queste ultime vanno infatti corredate con un fascicolo tecnico, contenente il disciplinare di produzione, il quale rappresenta il fulcro per l’intero sistema delle indicazioni di qualità. Orbene, il disciplinare in questione deve permettere “agli interessati di verificare le condizioni di produzione relative alla denominazione di origine o all’indicazione geografica”, contenendo fra l’altro le seguenti indicazioni. In ogni caso, la delimitazione della relativa zona geografica; le rese massime per ettaro; l’indicazione delle varietà di uva con cui il vino è ottenuto. Inoltre, se il vino è a denominazione di origine, esso va descritto, indicando le sue principali caratteristiche analitiche ed organolettiche. Bisogna poi evidenziare gli elementi in virtù dei quali le sue qualità sono essenzialmente o esclusivamente riconducibili all’ambiente geografico ove è prodotto. Se il vino è invece ad indicazione geografica, la sua descrizione prevede sempre di citarne le principali caratteristiche analitiche, mentre per quelle organolettiche basta una loro semplice valutazione o indicazione. Va poi esplicitata la ragione per cui la qualità, la notorietà ovvero altre caratteristiche del prodotto discendono dalla sua origine geografica. Da suddetta previsione, sembra evincersi che i soggetti “interessati” non sono unicamente i concorrenti dei produttori beneficiari dell’indicazione di qualità, e cioè coloro che sul medesimo territorio vinificano senza rispettare il disciplinare ovvero che, a prescindere dal luogo di produzione, hanno diritto a fregiare i loro vini con indicazioni di qualità o marchi omonimi. A ben vedere, si direbbe che i soggetti in questione nemmeno si limitano ai titolari di un mero interesse economico, ma si identificano con i portatori dell’interesse stesso che ha giustificato l’adozione delle norme sulle indicazioni di qualità: dunque non solo i produttori, ma anche i consumatori, entrambe posti sul medesimo piano! Valga infatti ricordare che le regole sulle tecniche di cantina, sulle denominazioni di origine e indicazioni geografiche, sull’etichettatura “sono basate sulla protezione dei legittimi interessi dei consumatori e dei produttori”. Alla luce di quanto sopra, dunque, sembra lecito sostenere che le associazioni dei consumatori siano pienamente legittimate ad intervenire in opposizione nelle procedure per il riconoscimento di nuove indicazioni di qualità nonché a promuovere la cancellazione di quelle già esistenti. In tale ottica, allora, detta legittimazione a maggior ragione andrebbe forse attribuita alle associazioni che hanno come scopo sociale promuovere e tutelare le tradizioni enogastronomiche ovvero si occupano della valutazione organolettica dei vini. Ciò a condizione che il loro statuto consenta di esperire simile intervento: si tratta però di un ostacolo meramente interno all’associazione e, dunque, superabile. Ammettere la legittimazione in questione gioverebbe anche al buon esito della fase istruttoria davanti alla Commissione concernente l’esame delle domande di protezione o di cancellazione delle indicazioni di qualità. In tale sede, infatti, l’apporto delle associazioni dei consumatori e di quelle equiparabili contribuirebbe verosimilmente a raggiungere un risultato il più oggettivo possibile, posto che le opposizioni alle richieste di protezione ovvero le istanze di cancellazione vanno debitamente motivate, fornendo informazioni dettagliate sui fatti e sulle prove rilevanti. Siffatto contributo alla fase istruttoria potrebbe verosimilmente incentrarsi sulla descrizione dell’interazione causale fra il territorio e le caratteristiche del prodotto, per quanto concerne le domande di protezione (così evitando il fenomeno delle indicazioni di qualità esistenti solo “sulla carta”, frutto di creazione sul piano amministrativo per mera volontà politica locale, ma senza una reale corrispondenza nel mondo produttivo) ovvero sull’effettivo rispetto del disciplinare, per quanto concerne quelle di cancellazione. Va infatti ricordato che su siffatte materie la Commissione non è dotata di poteri d’indagine autonomi, ma decide sempre “in base alle prove di cui dispone”. Una strada da seguire? In India con l’ONAV dal 15 al 21 aprile 2010 Un Paese affascinante, ricco di storia e di culture diverse che si sono mescolate nel tempo. Un Paese che sta diventando uno dei protagonisti della grande economia mondiale, dove la coltivazione della vite, iniziata secoli fa e sospesa durante il dominio islamico, oggi dà vini di pregio. Durante il viaggio si visiteranno, oltre a luoghi di grande richiamo turistico, alcune aziende vinicole che si trovano nell’area vitivinicola più interessante: quella di Nasik. Le persone interessate potranno richiedere il programma che si sta definendo alla Segreteria Nazionale ([email protected]; tel. 0141 535246). L’Assaggiatore • 05/2009 - 15 - Foto Archivio L’Artistica Savigliano dalle Delegazioni NOTIZIE, AVVISI E CURIOSITÀ DALL’ASSOCIAZIONE Asti La tradizionale “serata d’assaggio” affidata alla sezione ONAV di Asti, nell’ambito della 43.ma edizione della Douja d’or ha avuto un titolo provocante: “Colombo Cristoforo di Cuccaro ovvero i regali gastronomici di un monferrino alla nostra cucina.” Infatti il 13 Settembre 2009, con la scusa di celebrare, trenta giorni dopo, l’anniversario della scoperta delle Indie Occidentali, dell’America cioè, da parte dell’Ammiraglio Cristoforo Colombo e tirando in ballo una sua presunta origine da Cuccaro, in pieno Monferrato, si è imbastita una serata centrata sui vini di quella zona e sui piatti che non avremmo mai avuto senza la sua coraggiosa navigazione. Durante la serata il Delegato Mario Redoglia ha descritto nell’ordine il Gavi D.O.C.G. 2008 dei Produttori di Gavi, il Barbera Monferrato 2008 della Cantina Sociale Barbera dei Sei Castelli e il ‘Trentasei’ Brachetto d’Acqui D.O.C.G. di Isolabella della Croce, vini per i quali è stato studiato l’abbinamento con piatti ‘americani’: granturco e fagioli in insalata con peperoni e peperoncino; grande tacchino al forno ‘del ringraziamento’ con purè di patate e, per chiudere tocchetti di Boston Brownie un dolce americano tipico a base di cioccolato. La presentazione storica e gastronomica dei piatti è stata fatta da chi scrive, mentre la cucina è stata curata da un gruppo di mogli di onavisti, coordinate da Patrizia Viarengo. Il 3 e 4 Ottobre, quaranta soci astigiani si sono recati a Comacchio per l’undicesima sagra dell’anguilla. Gli argomenti da approfondire erano due: i vini del Bosco Eliceo e la gastronomia dell’anguilla. Questi vini, che sono DOC dal 1989, sono veri ‘vini della sabbia’ prodotti nelle pianure tra il Delta del Po e le valli di Comacchio. Il più rappresentativo tra loro è sicuramente il Fortana, un rosso ruvido, giovane e monello, che difficilmente otterrebbe alte votazioni in una degustazione ufficiale. Tuttavia, se su di una ipotetica scheda di abbinamento cibo-vino fissassimo il giudizio di un bicchiere di Fortana con un piatto di anguilla al forno, come ce l’ha servita Franco Scalambra nel suo Agriturismo ‘Cortemadonnina’ o con un piatto di anguilla fritta, come quella gustata alla Trattoria ‘del Borgo’ nel cuore di Comacchio, questo risulterebbe sicuramente ampiamente positivo. La gita è stata completata con la visita all’Abbazia di Pomposa e alla Manifattura dei Marinati in Comacchio, vera testimonianza di archeologia industriale, oggi recuperata per una piccola produzione tradizionale di anguilla marinata. [Giancarlo Sattanino] L’AssAggiAtore • 5/2009 - 16 - Brescia Il 4 e 5 ottobre la delegazione di Brescia ha organizzato un ‘Educational Tour’ in Toscana a cui hanno aderito 30 soci. Nell’occasione sono state visitate le aziende Petra e Rubbio dei Colli di Suvereto (LI) e l’azienda Badia di Morrona di Terricciola (PI) degustando i migliori vini prodotti dalle stesse. [Fabio Finazzi] Cuneo Lunedì 22 ottobre in Alba, presso la sede della Famija Albeisa, è stata organizzata una serata di assaggio di vini toscani. La degustazione dei vini, presentati in forma anonima, è stata guidata dall’enol. Giovanni Bailo che si è soffermato anche sull’aspetto geografico e climatico dei territori di provenienza. Questi i campioni: N. 1 Morellino di Scansano DOCG 2007 Val delle Rose dell’Az. Poggio la Mozza, Val delle Rose (Castellina in Chianti, SI); N. 2 Toscana Rosso IGT 2006 N’Antia dell’Az. Badia di Morrona (Terricciola, PI); N. 3 Vino Nobile di Montepulciano DOCG 2006 dell’Az. Fattoria del Cerro (Montepulciano, SI); N. 4 Sangiovese di Toscana IGT 2006 Vigna Alta dell’Az. Badia di Morrona (Terricciola, PI); N. 5 Brunello di Montalcino DOCG 2004 dell’ Az Agraria Lisini (Montalcino, SI). Tutti i vini assaggiati hanno avuto un favorevole consenso da parte degli oltre 35 soci presenti. Da sot- dalle Delegazioni contraddistingue il nuovo Consiglio Direttivo. [Luigi Paleari] Lombardia La sezione regionale lombarda dell’ONAV e La Maison de la Région Languedoc-Roussillon di Milano hanno organizzato per il 26 ottobre una degustazione di 10 etichette speciali firmate Sud de France, vini che esprimono la ricchezza di un territorio impregnati di generosità e di carattere. La degustazione si è inserita nel contesto del Festival Sud de France, che dal 26 ottobre all’8 novembre ha permesso alla città di Milano (poi si sposterà a Roma) di immergersi nell’universo dei vini del Languedoc-Roussillon. tolineare che i campioni n. 3 e n. 5 hanno sfiorato il punteggio di 90/100. Lunedì 16 Novembre 2009 presso la Cantina Comunale di La Morra, un nutrito numero di assaggiatori ha partecipato ad una degustazione di spumanti ‘Alta Langa’. Il Presidente dell’omonimo consorzio, l’enol. Carlo Bussi, ha illustrato in modo sintetico la storia del vino nato nel 1990 con l’intenzione di confermare la vocazione delle colline del Monferrato e delle Langhe per la produzione di uve Pinot Nero e Chardonnay da spumante metodo classico. Dopo l’interessamento ed il supporto dell’istituto Sperimentale per la Viticultura, sezione di Asti, le ricerche hanno permesso di individuare le zone di produzione sulle quali è stato stilato il disciplinare. Nel 2001 si è costituito il Consorzio Tutela ‘Alta Langa’ e nell’ottobre 2002 è stata ottenuta la DOC. La composizione delle uve per la produzione prevede: Pinot Nero e/o Chardonnay dal 90% al 100%, l’eventuale 10% da uve della zona non aromatiche ed il sistema di vinificazione prevede la rifermentazione in bottiglia secondo il metodo classico. Ecco i vini: Atelié Brut 2004 (Giovanni Bosca Tosti, Canelli, AT); Riserva Montelfra (Martini e Rossi, Pessione, TO); Bera Brut 2004 (Az.Agr. Bera, Neviglie, CN); Contessa Rosa 2006 (Fontanafredda, Serralunga d’Alba, CN); Enrico Serafino 2004 (Davide Campari, Canale, CN); Aurora Brut 2003 (Vigne Regali, Strevi, AL); Cocchi Alta Langa Brut 2005 (Cocchi Giulio Spumanti, Cocconato, AT); Ettore Germano Brut 2005 (Az. Agr. Ger Germano Ettore, Serralunga d’Alba, CN); Vintage Integral 2004 Carlo Gancia (F.lli Gancia & C., Canelli, AT). La serata si è conclusa con il saluto del Direttore Generale, enol. Michele Alessandria che si è complimentato per il lavoro e la passione che L Giovedì 12 novembre è stato organizzato sempre presso la sede regionale un incontro sul tema: ‘Alla scoperta dei vini neozelandesi con gli All Blacks’ in collaborazione con il consolato generale della Nuova Zelanda cui hanno partecipato una serie di ospiti importanti come il console generale a Milano Bruce Gadd e l’enologo neozelandese dell’azienda Marchesi di Gresy di Barbaresco (CN). Durante la serata a bella cornice della Tenuta Luisa in Corona di Mariano del Friuli è stata prescelta dal Rotary Club di Monfalcone per chiudere tutta una serie di eventi del 2008 con un Seminario dedicato alla storia ed alla cultura del sistema agroalimentare e vitivinicolo della Mitteleuropa, coordinato dal dott. Claudio Fabbro, al quale per il suo impegno a favore del mondo agricolo, sia in campo tecnico sia della comunicazione, è stato conferito il prestigioso ‘Paul Harris Fellow’ della Fondazione Rotary International. All’amico Claudio Fabbro, che è anche apprezzato collaboratore dell’Assaggiatore, gli auguri più sinceri. L’AssAggiAtore • 05/2009 - 17 - dalle Delegazioni è stata condotta una degustazione mirata alla scoperta del patrimonio enologico della terra dei kiwi attraverso la presentazione di 7 etichette: Sauvignon Blanc (Auntsfield), Riesling (Konrad), Pinot Gris (Villa Maria), Gewürztraminer (Vinoptima), Pinot Noir (CoalPit), Syrah (Kai Schubert), Merlot Cabernet Franc (Craggy Range). Un ruolo importante è stato giocato dal vino, senza dubbio una delle presenze d’eccellenza al salone ‘Il Bon Tà’ che si è svolto il 13-16 novembre a Cremona. Per presentarlo Le bollicine Ferrari al G8 Le bollicine Ferrari non mancano mai nei grandi appuntamenti con la storia! È stato, infatti, con le bollicine Trentodoc Ferrari che sono iniziati i pranzi ufficiali del G8 a L’Aquila. Ed è sempre con il Ferrari che i Capi di stato e di governo hanno brindato in occasione della cena di gala conclusiva. E non soltanto, perché è stato scelto altresì come omaggio ufficiale per i grandi della terra presenti al summit: a loro, la casa trentina ha riservato l’anteprima della nuova annata, il 2003, del rarissimo Ferrari Perlé Nero, affiancato dal più italiano dei distillati, la grappa Solera Selezione della Distilleria Segnana. al meglio la delegazione regionale dell’ONAV ha curato un denso calendario di iniziative al fine di comunicare a tutti, e ai giovani in particolare modo la cultura del vino e del bere consapevole. Presso lo spazio dell’ONAV nell’area Cis, sono stati promossi i corsi per assaggiatori organizzati su tutto il territorio nazionale ma anche le altre attività dell’associazione. Inoltre l’ONAV ha presentato una scaletta di degustazioni guidate così organizzata: il sabato mattina i vini spumanti, il sabato pomeriggio i grandi vini bianchi e i grandi vini rossi e la domenica pomeriggio gli autoctoni. Dare il giusto valore alle produzioni di qualità, trovare nuovi canali commerciali ed esteri per i prodotti tipici, fare scoprire agli operatori professionali e ai consumatori i tesori dell’agroalimentare italiano sono gli obiettivi che persegue ‘Il Bon Tà’, che si mette al servizio delle aziende del settore come interprete delle migliori produzioni enogastronomiche del nostro Paese. Anche per questo l’ONAV non poteva mancare. [Simonetta Carminati] Errata Corrige Nella presentazione dei risultati ottenuti dai vini messi a disposizione dal Consorzio di Tutela dei Nebbioli dell’Alto Piemonte, per essere assaggiati da una apposita Commissione dell’ONAV, per un errore tecnico non sono comparsi sul numero scorso dell’Assaggiatore, i vini di due Aziende. Li pubblichiamo ora, scusandoci con i Produttori e i Lettori. Az. Agr. Mirù Piazza Antonelli, 24 28074 Ghemme (NO) Tel 0163.840032 Fax 0163.840518 – 842707 [email protected] Ghemme DOC 2003 Vista: rosso granato Olfatto: leggermente chiuso con note animali Gusto: intenso, asciutto, leggermente disarmonico Evoluzione: pronto Punteggio: F Rovellotti Viticoltori in Ghemme Interno Castello, 22 28074 Ghemme (NO) Tel 0163.841781 Fax 0163.841781 [email protected] www.rovellotti.it Ghemme DOC 2001 Vista: rosso granato Olfatto: pieno, con sentori di frutta matura Gusto: buon corpo, speziato, leggermente evoluto Evoluzione: pronto Punteggio: F Ghemme DOC 2004 Vista: rosso rubino con riflessi granato Olfatto: franco, con sentori di frutta rossa Gusto: intenso, persistente, piacevole. Evoluzione: positivo Punteggio: FF L’Assaggiatore • 05/2009 - 18 - Guida ONAV dei Vini Le Denominazioni di Origini Bresciane: una panoramica Fabio Finazzi Botticino Piccolissima area DOC limitrofa a Brescia e famosa nel Mondo per il suo marmo, utilizzato anche per la costruzione della Casa Bianca e dell’Altare della Patria a Roma. Qui i vigneti aggrappati alle soleggiate pendici delle prealpi sopravvivono eroicamente alle pressioni urbanistiche, salvaguardando oltre all’ambiente l’inestimabile patrimonio di tradizione e cultura legati al vino. Il clima caldo e le favorevoli esposizioni dei terreni creano l’ambiente ideale per la produzione di vini rossi di notevole struttura, adatti al medio invecchiamento. Il Botticino è ottenuto da un uvaggio di Barbera (min. 30%), che conferisce struttura, Marzemino (min. 20%), che contribuisce al colore, alla tipicità aromatica ed al corpo, Sangiovese (min. 10%), che fornisce eleganza aromatica e piacevole morbidezza e Schiava Gentile (min. 10%) che aggiunge un tocco di freschezza. Le migliori partite di Botticino possono acquisire la denominazione ‘Riserva’ se invecchiate, anche in botti di legno, per almeno due anni. Capriano del Colle A sud della Città di Brescia, nel territorio dei Comuni di Capriano del Colle e di Poncarale, si erge nel bel mezzo della Pianura Padana un altopiano formato da terreni calcareo argillosi, il Monte Netto. Grazie alle caratteristiche dei suoli ed alle ottime esposizioni, si ottengono vini molto piacevoli. Il Capriano del Colle Bianco o Trebbiano è ottenuto dal medesimo Trebbiano di alta qualità enologica, (min. 85%), che contribuisce in modo determinante ai profumi delicati floreali, al gusto secco, sapido e strutturato. Nella tipologia Frizzante, il Bianco di Capriano si scopre come vino fresco e piacevole. Il Capriano del Colle Novello, che nasce da un’accu- rata cernita vendemmiale delle uve rosse e dalla tecnica di vinificazione a ‘macerazione carbonica’, è un vino che sprigiona delicati profumi di frutti di bosco. Il Capriano del Colle Rosso, ottenuto da un uvaggio di Sangiovese (min. 40%) Marzemino (min. 35%) e Barbera (min. 3%), con possibili aggiunte di Merlot e/o Incrocio Terzi, vitigno originato dall’incrocio tra Barbera e Cabernet Franc (max. 15%), è un vino delicato, morbido e di buon corpo. Dalle migliori selezioni, vinificate e affinate in botti di rovere per almeno due anni, nasce il Capriano del Colle Riserva, vino ampio, avvolgente, giustamente tannico, di ottima ed elegante struttura. Cellatica Quest’area giace sulle colline rocciose calcareo-argillose immediatamente ad Ovest di Brescia ed è parzialmente coincidente con la Franciacorta. Nell’ambito dei territori dei Comuni di Cellatica, Collebeato, Gussago e Rodengo Saiano la viticoltura è tanto difficoltosa per le pendenze talvolta addirittura impervie dei colli coltivati, quanto determinante per la salvaguardia del territorio e per l’armonia del paesaggio, fin da essere giustamente considerata un fattore irrinunciabile per la sopravvivenza stessa della stupenda area da essa interessata. Marzemino (min. 30%) e Barbera (min. 30%), insieme a piccole percentuali di Incrocio Terzi (min. 10%) e Schiava Gentile (min. 10%), intervengono nella produzione del vino Cellatica DOC, contribuendo ciascuna con le proprie particolari attitudini alle caratteristiche finali del prodotto: un vino rosso molto piacevole, ricco e ben strutturato, elegante ed equilibrato. Le selezioni più importanti, vengono affinate almeno un anno e destinate alla tipologia ‘Superiore’. L’AssAggiAtore • 05/2009 - 19 - La Maddalena Soc. Agricola via Parrochia, 57 25020 Capriano del Colle (BS) Tel. 030/9748580 Fax 030/9748580 www.vinisanmichele.it [email protected] Capriano del Colle Doc Rosso 2008 San Michele Vista: rosso rubino carico. Olfatto: molto intenso, con sentori erbacei e di frutta rossa e una presenza di tostatura. Gusto: lungo, corposo, di buona armonia, asciutto con note erbacee e un retrogusto piacevole. Evoluzione: positiva. Punteggio: FF Podestà Pietro Vitivinicola Via Chiesa 46/a 25020 Capriano del Colle (BS) Tel. 030/9748464 Fax 030/2682343 www.vitivinicolapodesta.it [email protected] Capriano del Colle Doc Rosso 2007 Dioniso del Parco Monte Netto Vista: rosso granato di buona intensità. Olfatto: elegante, etereo, con sentori di frutta sciroppata (albicocca) e tabacco. Gusto: sapido, di buon corpo, persistente, armonico con retrogusto ammandorlato. Evoluzione: pronto. Punteggio: FFF Bertolotti Ivan Az. Agr. Via Mella 22 25020 Capriano del Colle (BS) Tel. 030/9748001 [email protected] Capriano del Colle Doc Rosso 2007 Vista: rosso rubino con riflessi granati. Olfatto: delicato, gradevole, si coglie la frutta rossa (ciliegia). Gusto: fresco di acidità, di buon equilibrio e di media struttura. Evoluzione: positiva. Punteggio: F La vigna di Botti Anna Az. Agr. C.na La Vigna 31 25020 Capriano del Colle (BS) Tel. 030/9748061 Fax 030/9746469 [email protected] Capriano del Colle Doc Rosso Riserva 2006 Montebruciato Vista: rosso granato intenso. Olfatto: penetrante, con note di prugna secca e di vaniglia. Gusto: asciutto, tannico, corposo, persistente con un retrogusto ammandorlato. Evoluzione: positiva. Punteggio: F La Contessa Az. Vitiv. Cascina Colombaroli 25020 Capriano del Colle (BS) Tel. 030/9748745 Fax 030/9747373 Capriano del Colle Doc Rosso 2006 Vista: rosso rubino con riflessi granati. Olfatto: tenue ma pulito, con sentori di frutta fresca. Gusto: equilibrato, di media struttura. Evoluzione: positiva. Punteggio: F Rinaldi Paolo Az. Agr. Via Coleretto 15 25020 Poncarale (BS) Tel. 030/2541220 Fax 030-2541220 Capriano del Colle Doc Rosso Vista: rosso rubino carico. Olfatto: intenso con sentori di frutta matura (ribes). Gusto: sapido, di media struttura e di discreta freschezza. Evoluzione: positiva. Punteggio: F C.V.C.G. Cooperativa Vitivinicola Cellatica-Gussago S.c.a. Via Caporalino 25 25060 Cellatica (BS) Tel. 030/2522418 Fax 030/2527492 Cellatica Doc Rosso 2005 Superiore Vista: rosso granato scarico con riflessi aranciati. Olfatto: di media intensità. Gusto: asciutto, non molto lungo. Evoluzione: pronto. Punteggio: F Cà del Vent S.r.l. Az. Agr. Via Stella 2 25060 Cellatica (BS) Tel. 030/3450180 Fax 030/2522363 www.cadelvent.com [email protected] L’Assaggiatore • 05/2009 - 20 - Cellatica Doc Rosso 2004 Superiore Vista: rosso rubino intenso. Olfatto: leggermente chiuso, con note vegetali. Gusto: di buon corpo, ma si coglie una leggera disarmonia. Evoluzione: pronto. Punteggio: F Bonzi Luciano via Calango 93 25080 Botticino (BS) Tel. 030/2692291 Fax 030/2692291 Botticino Doc 2006 Colle del Calango Vista: rosso granato. Olfatto: di buona intensità, si colgono note di tamarindo. Gusto: asciutto, armonico, di buona struttura. Evoluzione: pronto. Punteggio: FF Cantine Franzoni Pierino di Giuseppe e Figli S.n.c. Via Mazzini 8 25080 Botticino (BS) Tel. 030/2691135 Fax 030/2691135 Botticino Doc 2006 Vista: rosso rubino con riflessi granati. Olfatto: pulito, con sentori di sottobosco. Gusto: asciutto, di media struttura. Evoluzione: pronto. Punteggio: FF Musatti Valentino via Marconi, 23 25080 Rezzato (BS) Tel. 030/2590127 Botticino Doc 2006 Vista: rosso rubino intenso. Olfatto: pulito, intenso, con sentori fruttati. Gusto: morbido, di buona struttura, abbastanza lungo. Evoluzione: pronto. Punteggio: FF Tognazzi Benedetto Az. Agr. Via S.Orsola 213 25135 Caionvico Brescia (BS) Tel. 030/2692695 Fax 030/2692695 Botticino Doc 2005 Cobío Vista: rosso granato carico. Olfatto: netto, intenso, etereo. Gusto: sapido, fresco, armonico, di buona struttura. Evoluzione: positiva. Punteggio: F Antica Tesa di Noventa Pierangelo Az. Agr. via Merano, 28 25080 Botticino (BS) Tel. 030/2691500 Fax 030/2691500 Botticino Doc 2005 Vigna degli Ulivi Vista: rosso granato. Olfatto: pulito, intenso, con sentori di frutta rossa matura. Gusto: fresco, pieno, lungo. Evoluzione: positiva. Punteggio: FFF Gorni Galeazzo di G.R. Az. Agr. via Fontanone 4 25080 Botticino (BS) Tel. 030/2691233 Botticino Doc 2001 Vista: rosso granato con note aranciate. Olfatto: pulito, si colgono sentori di frutta secca e cuoio. Gusto: buon corpo, asciutto, lungo, armonico. Evoluzione: pronto. Punteggio: FF Cantine Scarpari Felice di Michelangelo Scarpari Via Tito Speri 149 25082 Botticino (BS) Tel. 030/2691285 Fax 030/2691285 www.cantinascarparifelice.it [email protected] Botticino Doc Vista: rosso granato intenso, con sfumature aranciate. Olfatto: tenue, delicato, con leggero sentore di liquirizia. Gusto: media struttura, asciutto, equilibrato. Evoluzione: pronto. Punteggio: F Legenda: F: da 80/100 a 84/100 FF: da 85/100 a 89/100 FFF: da 90/100 in poi Premio Assoenologi 2010 Il ‘Premio Assoenologi per la ricerca scientifica in viticoltura ed enologia’, con ‘Grappolo d’Oro’ e ‘Targa d’Oro’, rappresenta dal 1976 uno dei tre massimi riconoscimenti che l’Associazione attribuisce a chi si è particolarmente distinto nel comparto tecnico, in quello della stampa di larga diffusione in quello della ricerca. “Assegnato 14 volte in 33 anni, questo Premio è uno dei maggiori riconoscimenti che a livello europeo si possa ricevere nel panorama della ricerca in ambito viticolo” ha affermato il ministro Luca Zaia, presidente onorario del premio e della commissione giudicatrice, composta di 13 membri e costituita da imprenditori, da docenti universitari e da dirigenti ministeriali. “Tale concorso – ha commentato il ministro – non può che trovare il plauso incondizionato della comunità enologica nazionale e internazionale, perché contribuisce a sviluppare la conoscenza e la ricerca in ambito vitivinicolo, comparti nei quali si giocano le sfide future dell’agricoltura”. Per il 2010 il valore del premio è di € 9.000 ed è destinato ai migliori lavori sperimentali, editi o inediti, degli ultimi tre anni. Possono partecipare i cittadini italiani sia singolarmente sia in équipe, con lavori tecnici esclusivamente di viticoltura e di enologia. Il bando di concorso completo può essere richiesto telefonando allo 02. 99785721 oppure collegandosi al sito internet www.assoenologi.it. Ne presentiamo i punti salienti: “4.Le opere edite dovranno essere apparse su uno o più periodici tecnici o scientifici, italiani o stranieri, pubblicate anche in note successive negli anni 2007, 2008, 2009. Per i lavori editi in lingua straniera è necessario produrre la relativa traduzione in lingua italiana anche di eventuali grafici, tabelle, ecc. L’assenza o la non conformità della traduzione anche di una sola parte del lavoro implica l’esclusione del medesimo dal premio. Saranno considerati lavori editi anchele relazioni presentate a simposi, congressi scientifici, seminari, ecc., purché pubblicati su atti o riviste di resoconto dei medesimi. 5. La commissione giudicatrice è presieduta dal presidente dell’Associazione, enologi enotecnici italiani, coadiuvato dai vicepresidenti dell’Assoenologi e composta, oltre che dalle tre persone prima indicate, da: a) i due responsabili scientifici della rivista ‘L’Enologo’ organo ufficiale di stampa dell’Associazione enologi enotecnici italiani; b) un docente universitario del settore viticolo; c) un docente universitario del settore enologico; d) tre enologi con incarichi manageriali di grande livello; e) tre alti dirigenti ministeriali. […] 6. Il giudizio della commissione è insindacabile. Esso sarà assunto a maggioranza. I verbali della commissione non saranno resi noti. 8. Il termine ultimo per la presentazione dei lavori scade il 28 febbraio 2010. Pertanto i lavori che perverranno o saranno consegnati dopo detta data saranno esclusi dal premio e rispediti al mittente”. L’Assaggiatore • 05/2009 - 21 - NEWS NOTIZIE DAL MONDO VITIVINICOLO Anteprima Novello in partnership con Fieracavalli I visitatori che sono giunti a Verona il 5-6 novembre per ammirare gli oltre 2.600 cavalli presenti alla Fieracavalli, hanno potuto prendere un bus navetta ed entrare gratuitamente alla Gran Guardia in piazza della Brà, dove li aspettava il Giardino del Gusto per valorizzare i prodotti agroalimentari di qualità e gli abbinamenti con il primo vino della nuova stagione enologica. Un evento pensato per promuovere il Novello che è diventato salotto per il dopo Fieracavalli. Anche questo è stato Anteprima Novello: una grande opportunità che è stata offerta agli espositori della più grande fiera europea dedicata al mondo del cavallo “grazie al ruolo di organizzatori diretti di molte delle più importanti fiere nazionali e internazionali”, come ha affermato Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere. In vendita già poco dopo la fine della vendemmia, il Novello è una produzione di nicchia e di qualità (meno del 2% della produzione enologica italiana), con una stagionalità molto marcata. «Questo aspetto da punto di debolezza dovrebbe diventare punto di forza, attraverso eventi promozionali che richiamino l’attenzione», ha affermato Bruno Trentini, direttore generale della Cantina di Soave. Per questo ad Anteprima Novello è stato affiancato quest’anno il Giardino del Gusto. Qui, chef di fama hanno offerto in degustazione piatti preparati con le materie prime delle varie merceologie agroalimentari presenti, in abbinamento con i novelli delle cantine espositrici. «Ampie – ha aggiunto Lorenzo Zonin, dell’omonima casa vinicola – le possibilità: dall’aperitivo al piatto veloce, dal panino, alla pizza, alla pasta. Il Novello si abbina pure a sushi ed altri piatti leggeri, anche speziati, per la sua piacevole intensità aromatica. È un vino dunque adatto anche ai giovani e che si abbina bene ai fin- ger foods». Proprio per queste caratteristiche, al Consorzio di tutela vino Bardolino, che per primo ha avuto il riconoscimento della doc per il Novello, considerano questo vino “un simpatico diversivo che anticipa i sapori dell’ultima vendemmia”. Così il presidente Giorgio Tommasi. [Mario Enrietti] La magia del turismo enogastronomico in Puglia Se la tavola è lo specchio di una cultura, la Puglia condensa nei suoi piatti il carico di storia e di bellezza che la caratterizza. Chi la visita per la prima volta, chi è emigrato e torna ogni anno, chi ci vive da sempre trova in ogni sua espressione occasioni per stupirsi. Sopratutto a tavola, dove i prodotti tipici sono l’essenza di un piacere che si rinnova quotidianamente. Per accogliere emozioni dall’anima contadina o evocate dalla magia del mare che la circonda è stata organizzata dall’Associazione Enogastronomica ‘Terra di Puglia’ e dall’Agenzia ‘Never Before’ la seconda edizione di Tipica, il festival dell’enogastronomia e delle tipicità pugliesi, a Castellana Grotte dal 18 al 26 luglio. Una fiera del gusto che in questa edizione 2009 ha voluto sedurre e deliziare i turisti e i visitatori locali grazie ad una combinazione perfetta di prodotti tipici, gourmet e comicità. [Mario Enrietti] Stregati... dalle bollicine Festival del Durello 2009 Giovedì 22 ottobre a partire dalle ore 18.00 a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, il Consorzio del Lessini Durello ha proposto ‘La sala della Morte e gli altri misteri delle Priare’, che ha anticipato il Festival del Durello, all’interno della prima edizione del Festival dell’Enoturismo, in programma a Vicenza dal 23 al 25 ottobre. L’evento è stato inserito nel ‘Festival dei Misteri L’Assaggiatore • 05/2009 - 22 - del Veneto’ e ha avuto come sfondo le Priare, l’importante complesso ipogeo che – nato come sito per l’estrazione della pietra e nel tempo diventato anche rifugio bellico – ospita al suo interno, nella parte più profonda la ‘Sala della morte’, così chiamata dagli scheletri umani rinvenuti durante le operazioni di scavo. All’insegna della paura e del buio, ma consolati dalla fragranza e raffinatezza del Lessini Durello, che è stato servito al termine del percorso, si è potuto visitare uno dei luoghi più affascinati del Veneto a due passi dai Castelli di Giulietta e Romeo, a Montecchio Maggiore, che secondo il novellista Luigi Da Porto, ospitarono il dramma d’amore più celebre al mondo. Moltissimi gli appuntamenti in calendario per le tre giornate. Dai barman che hanno proposto per i più giovani sfiziosi e colorati cocktail a base di bollicine autoctone per le loro serate di festa, al recupero delle antiche tradizioni popolari. Dal baccalà alla vicentina agli happy hour, il Durello è stato il vino della ‘comunicazione intragenerazionale’, proprio perchè per sua natura sa mettere d’accordo sia i puristi del metodo classico sia gli amanti della sperimentazione. [Adriano Barbieri] ‘Spirito ... femminile’ per una cena a base di grappa Mercoledì 22 luglio 2009 presso il ristorante ‘Il Bagatto’ a Grazzano Badoglio (AT) si è svolta, a cura delle Donne della Grappa, la prima serata conviviale facente parte di un tour al femminile che, nei prossimi mesi, toccherà varie regioni d’Italia. Alla serata hanno preso parte le molte socie, ed anche le tante amiche Piemontesi, che si sono lasciate conquistare dai profumi della Grappa - utilizzata per tutte le preparazioni gastronomiche della serata, dall’aperitivo al dolce (da segnalare il risotto al profumo di grappa e il filetto di maialino da latte in crema di grappa). Freschi e dissetanti i cocktails preparati dalla BarLady A.I.B.E.S. Elena Melchiorri e presentati dalle due distillerie piemontesi sponsor della serata: Mazzetti d’Altavilla - Distillatori dal 1846, con l’innovativo ‘Mosquito’ a base NEWS di Grappa di Moscato invecchiata, e Distilleria Magnoberta, con ‘Grappa Sunrise’ a base di Grappa di Malvasia. La serata si è conclusa con una degustazione della ‘Grappa Morbida’ di Magnoberta e della ‘Grappa di Malvasia’ di Mazzetti d’Altavilla - Distillatori dal 1846. “Una piacevole serata all’insegna del gusto all’italiana dove il distillato di bandiera ha saputo ancora una volta entusiasmare e a sottolineare come la Grappa che fino a qualche anno fa era considerata prodotto unicamente destinato al palato maschile, oggi viene sempre più apprezzato, anche dall’‘altra metà del cielo’” ha commentato con soddisfazione la Presidente Claudia Mazzetti dell’omonima Distilleria. [Jacopo Gendre] XVI Rassegna del Botticino DOC In data 6 Settembre 2009 presso Villa Fenaroli, stupenda Villa Settecentesca, si è svolta la XVI Rassegna del Botticino Doc. Scopo di tale manifestazione è stato quello di presentare tale DOC, una realtà enologica di grande valore ma ancor oggi purtroppo poco conosciuta fuori dalla Provincia di Brescia. E bene hanno fatto gli organizzatori ad inserire nel programma una degustazione riservata esclusivamente ai giornalisti, che si è tenuta subito dopo l’inaugurazione ufficiale e ha dato modo agli esperti del settore di valutare direttamente i vini di tutti i produttori della DOC. Nella pausa pranzo, i giornalisti sono stati graditi ospiti presso il Ristorante di Villa Fenaroli e così nel pomeriggio hanno potuto assistere alle varie manifestazioni musicali e folcloristiche previste nel programma della manifestazione. [Adriano Barbieri] trascritto in un apposito documento il loro vissuto a testimonianza del lavoro da loro svolto per la vite di Brachetto d’Acqui. Per l’occasione, chi scrive ha sottolineato la valenza storica e culturale di quella testimonianza, mentre la Presidente dell’Enoteca Michela Marenco, dopo avere rimarcato la tenacia e la professionalità dei fratelli Ponte nel valorizzare il vero Brachetto d’Acqui, ha consegnato loro una targa, quale piccolo gesto di riconoscenza nei confronti di chi, tanto ha fatto per questo vitigno prezioso, dell’Acquese. Non privo di emozioni è stato il momento in cui Antonio Ponte ha iniziato a raccontare la sua attività in vigna: dalle prime difficoltà nel reperire marze sicure, agli entusiasmi per le vendite delle prime barbatelle di brachetto. Ascoltare i fratelli Ponte è stato un grande piacere, nonché una lezione di storia vissuta della viticoltura del territorio, che forse troverà riscontro in una pubblicazione a cura dell’Enoteca di Acqui. [Lorenzo Tablino] Enoturismo: indagine e festival Secondo i dati emersi nella Convention di primavera delle Città del Vino gli enoappassionati sono circa 6,5 milioni in continuo aumento e le Strade del Vino e dei Sapori 140 e coinvolgono 400 denominazioni, 3.300 cantine oltre a 4.000 ristoranti e quasi 33.000 prodotti. Il giro d’affari, nonostante le crisi, è stabile intorno ai 2,5 miliardi di euro. Si tratta di cifre rilevanti che incidono Un riconoscimento per due viticoltori dell’Acquese. Sabato 12 settembre nei locali dell’Enoteca regionale di Acqui Terme, nell’ambito delle manifestazioni cittadine “ Festa delle Feste” si è svolto un incontro con i fratelli Andrea e Antonio Ponte, che hanno L’Assaggiatore • 05/2009 - 23 - sulla crescita dei flussi turistici di un territorio tra il 18 e il 20% rappresentando nel mondo del turismo una componente di rilievo il cui compito è “fare più sistema, sviluppando strategie … per rafforzare i territori” come ha sostenuto il Presidente delle Città del Vino Valentino Valentini, precisando giustamente che “ciascun territorio deve essere facilmente identificabile e fruibile da parte dei suoi potenziali visitatori in un contesto d’insieme che permetta di dire addio alla casualità”. Il turismo del vino ha come logica conseguenza l’acquisto di una o più bottiglie in una delle cantine visitate, ma come e dove l’enoturista le conserva a casa? A questo interrogativo ha risposto un’inchiesta condotta da Vinitaly e WineNews. I risultati forniscono un dato sorprendente vista l’attuale edilizia residenziale: circa 64% degli intervistati ha dichiarato di possedere una cantina in cui custodire le bottiglie; gli altri le conservano nell’abitazione, il 17% in apposite cantinette, il 19% preoccupandosi unicamente di difenderle dalla luce e dagli sbalzi di temperatura. E quante bottiglie possiede in media un enoappassionato in quella cantina che si è costruita con tanta passione e a volte con sacrifici? Per quasi il 50% la consistenza è tra circa 50 e 100, vi è poi una fascia NEWS del 21% che arriva a 250: oltre cominciano a manifestarsi anche problemi di spazio (ed economici) per cui se un 27% possiede tra le 250 e le 1.000 bottiglie, solo il 6% supera questa soglia che d’altra parte raggiungono e superano solo pochi ristoranti famosi per la carta dei vini. Molti custodiscono anche qualche etichetta ‘preziosa’di grandi vini francesi (frutto di viaggi nelle mitiche regioni vinicole d’Oltralpe) o dei classici italiani, bottiglie spesso conservate per essere stappate alla prima ‘grande occasione’ … che non viene mai. Al mondo degli enoturisti è stato dedicato il 1° Festival Nazionale dell’Enoturismo (Fiera di Vicenza, 23 - 25 ottobre) cui hanno partecipato Strade del Vino, Consorzi di tutela, Enti turistici, Cantine, Enoteche e Distillerie che hanno presentato le proprie offerte al pubblico e agli operatori del settore, ai quali è stato dedicato un apposito work shop. L’ingresso era libero così come al contemporaneo Festival del Durello che ha proposto una serie di degustazioni di quest’ottimo spumante autoctono veneto. [Salvatore Longo] Conosciamo il Riesling Renano? (e quello dell’Alto Adige?) Forse ne abbiamo sentito parlare da qualche appassionato, forse ne abbiamo degustato qualche bottiglia specialmente nelle versioni altoatesine, trentine e dell’Oltrepò pavese, ma raramente abbiamo assaporato il Riesling Renano ottenuto dalle uve della regione da cui prende il nome: l’importazione di vini dalla Germania è infatti, di solo un milione di bottiglie l’anno nelle diverse tipologie. Ha rivestito quindi grande importanza la manifestazione svoltasi in tarda primavera al Goethe Institut di Roma in cui 20 produttori tedeschi hanno presentato l’intera gamma produttiva (dal secco al dolce) del Riesling Renano. È stata forse la prima occasione in Italia per avere una visione completa e comparativa delle differenze determinate dalle caratteristi- che geologiche dei terreni delle diverse zone renane in cui il vitigno è coltivato. Dei circa 34.000 ettari nel mondo coltivati a Riesling Renano 22.434 sono in Germania (di cui 14.250 in Renania Palatinato). Lo spettro aromatico che caratterizza questo vitigno è determinato dal microclima (che varia anche di molto da zona a zona) e dalla pietra d’origine del terreno. Per esempio se è basalto, si hanno sentori di agrumi (limone e pompelmo), acidità rotonda e mineralità; se è calcarea, gli aromi sono mango, pesca, miele e caramello. Sono 5 le aree di produzione: Pfalz, Rheinhessen, Mittelrhein, Nahe e Mosel, la regione internazionalmente più conosciuta e la cui viticoltura si definisce ‘eroica’ a causa dei vigneti - disposti sull’anfiteatro naturale della Mosella in posizione alta e ripida - che raggiungono pendenze anche del 60% e per questo richiedono l’uso di funi di sicurezza per chi vi lavora. Nelle degustazioni grande successo ha riscosso il Riesling Kabinett (la versione di base) che, pur avendo un alcol ridotto (meno del 12%), ha struttura ricca, fruttata e con una piacevole acidità che lo rende molto ‘beverino’. Il Riesling Renano è ottimo anche in cucina: tra i piatti più intriganti la ‘zuppa al Riesling’ con crostini alla cannella e la ‘panna cotta al Riesling’. Nel corso delle giornate romane è stato abbinato con successo anche alla nostra gastronomia. Per quanto riguarda quello dell’Alto Adige l’occasione è stata fornita dalle Giornate del Riesling Alto Adige che si sono svolte a Naturno dal 24 ottobre al 21 novembre con degustazioni guidate dei migliori Riesling e con la possibilità di visitare due cantine particolarmente interessanti per questo vino così particolare: la Falkenstein e la Unterortl/ Juval. Particolarmente intrigante si è presentata la verticale di 10 annate di Riesling della cantina Unterortl/Juval in Val Venosta. [Salvatore Longo] tra i vigneti del Chianti (per chi vuol fare dell’agonismo vi sono i 42,195 km dell’Ecomaratona) che ha permesso di ‘assaporare’ con tutta calma alcuni dei punti più belli della campagna senese, come il viale di cipressi che porta a Villa Arceno. Si tratta di un percorso di 9 km accessibile a tutti. L’iscrizione dava diritto a partecipare gratuitamente a uno dei tre itinerari di Domeniche in Chianti predisposti dal comune di Castelnuovo per far conoscere i luoghi di maggior significato del territorio della Berardenga con i suoi castelli e le sue cantine. È stata un’occasione per visitare posti solitamente non accessibili al pubblico e soprattutto per incontrare i grandi vini e i prodotti tipici del territorio. Quei sapori delle tipicità chiantigiane saranno protagonisti dei Pasta Tosca Party predisposti per gli iscritti all’ecopasseggiata. [Salvatore Longo] Ecopasseggiata in Chianti Asta del Barolo Si è svolta il 18 ottobre con partenza dalla frazione di San Gusmè (SI) e arrivo a Castelnuovo Berardenga (SI) la passeggiata non competitiva L’Assaggiatore • 05/2009 - 24 - A cena con i DOC Colli Berici e Vicenza L’incontro tra i vini DOC Colli Berici e Vicenza e l’alta ristorazione vicentina è stato possibile grazie ai Consorzi di Tutela Vini DOC Colli Berici e Vini Vicenza DOC Vicenza che hanno organizzato, in collaborazione con la Trattoria Zamboni di Lapio di Arcugnano e del ristorante La Peca di Lonigo, tre cene nel mese di ottobre (2, 16, 23) con proposte diverse ma tutte espressione dei prodotti tipici della zona, sapientemente accostati ad una selezionata carta dei vini. Con queste serate all’insegna di ‘A cena con i Vini DOC Colli Berici e Vicenza’ si è voluto dimostrare come i vini vicentini possano abbinarsi anche a menù complessi e raffinati riuscendo ad accompagnare tutte le portate di una cena di alto livello, dalle bollicine per l’antipasto ai vini dolci per il dessert, passando per vini fermi bianchi, vini rossi leggeri e vini rossi più strutturati ed invecchiati. [Adriano Barbieri] Superato il traguardo delle dieci edizioni, l’Asta del Barolo Gagliardo presenta alcune novità. Innanzitutto, la cadenza da annuale diventerà NEWS biennale, quindi non ci sarà quella di quest’anno ma ritornerà nel 2010, mentre per quanto riguarda l’impostazione generale, la manifestazione ricalcherà la formula già sperimentata, e cioè la sede sarà sempre a La Morra, in località Serra dei Turchi presso la cantina Gagliardo e l’appuntamento cadrà come tradizione nell’ultima domenica del mese di settembre, anche per mantenere l’evento nell’affascinante periodo vendemmiale. Per quanto concerne i lotti, le bottiglie saranno come sempre selezionate tra le migliori firme del Barolo, con preferenza per le partite da almeno 3 o 6 bottiglie o per i contenitori maggiori come il Magnum (litri 1,5), il Doppio Magnum (litri 3,00) oppure ancora con contenitori speciali delle capacità comprese tra i 5 e i 15 litri. Il Barolo di casa Gagliardo sarà esclusivamente proposto con i Lotti in barrique da 228 litri del cru Serra dei Turchi, annata 2008. Gli acquirenti ritireranno il vino al termine del periodo di invecchiamento, imbottigliato e confezionato in maniera speciale e concordata con l’azienda. Per quanto concerne il numero dei Lotti, con molta probabilità si atte- sterà tra i 35-40 pezzi, oltre al Lotto di beneficenza, che dovrebbe confermare l’impostazione delle ultime due edizioni. Considerato il forte legame che la famiglia Gagliardo ha stabilito con Padre Roberto Panetto, originario del Roero, il ricavato della beneficenza andrà ancora a sostenere lo sviluppo della particolare ‘scuola alberghiera’ che il missionario albese ha realizzato nelle terre meno fortunate della Cambogia per aiutare i giovani di quelle zone a trovare una strada alternativa e migliore per il loro futuro. In conclusione, l’Asta del Barolo si orienterà verso una veste sempre più professionale e di sostanza, limitando il numero delle edizioni e selezionando sempre meglio lotti e partecipanti, che includerà, oltre alla presenza di molti stranieri, un parterre di professionisti dell’enogastronomia tra i più significativi e attenti d’Italia. [Teresa Enrica Baccini] La vendemmia a Monteoliveto di Casà Otto ettari vitati tra Arneis, Barbera e Nebbiolo, questo è il primo risultato concreto che l’Azienda Agricola Monteoliveto di Casà ha conseguito da quando ha iniziato a lavorare sull’omonima collina a Monticello d’Alba. I primi vini sono apparsi in tavola nell’estate del 2009, eleganti e fruttati, una conferma della qualità dell’origine. Nei primi giorni d’autun- no, tra la metà di settembre e la prima decade di ottobre 2009, si è svolta la seconda vendemmia a Monteoliveto di Casà, cha ha interessato solo i cinque ettari già in età da produzione, ma che ha portato in cantina grappoli sani e ben maturi, capaci di produrre vini di bella struttura e piacevole fragranza. Le vicende climatiche 2009 sono iniziate con le grandi nevicate dell’inverno, che hanno portato riposo alle piante e riserve idriche al terreno; poi, la primavera è iniziata con le piogge di aprile e si è conclusa con il caldo di maggio e inizio giugno. L’estate ha prodotto le giuste alternanze climatiche tra periodi caldi e intermezzi rinfrescanti, fino al 10 di agosto quando ha preso il sopravvento il sole che ha accompagnata gli ultimi 45-50 giorni prima della raccolta. Con settembre, si è insediato un andamento climatico perfetto, caldo e ventilato di giorno e freddo di notte. Sono state le uve Arneis a dare il via quest’anno alla vendemmia a Monteoliveto di Casà: 13.150 chilogrammi che hanno dato luogo a 9.205 litri di vino Roero Arneis Docg. Poi, la raccolta è proseguita con le Barbere, in tutto 6.520 chilogrammi da cui si sono fatti 4.564 litri di Barbera d’Alba Doc. Infine, il Nebbiolo, 7.760 chilogrammi di grappoli che daranno luogo a circa 2.500 litri di Langhe Nebbiolo Doc e altrettanti di Roero Docg. Terminata la vendemmia e la vinificazione, ora in cantina i vini sonnecchiano in attesa che il tempo compia i suoi miracoli e ci regali l’eleganza più adatta ai calici della festa. [Teresa Enrica Baccini] La cucina del lago in vigneto Valpolicella e Lago di Garda per un giorno assieme. È la proposta dell’Azienda Gerardo Cesari, che sabato 3 ottobre ha inaugurato un’originale sinergia con due chef simbolo della sponda veronese del Lago. Non è mancato l’evento più goloso dell’intera gardesana: ‘Ciottolando con Gusto’, caccia al tesoro dei sapori lungo le strade di Malcesine. La giornata ha preso il via nei vigneti di proprietà dell’Azienda. Dopo la spiegazione delle peculiariL’Assaggiatore • 05/2009 - 25 - NEWS tà di questo terroir e qualche anticipazione della qualità 2009 da parte dell’enol. Luigi Biemmi, i filari si sono trasformati in palco per uno show - lezione tenuta da Isidoro Consolini, chef e patron del Ristorante Al Caval di Torri del Benaco sul tema dei prodotti del lago e sull’uso dell’extravergine d’oliva in cucina. I giornalisti si sono spostati poi a Cavaion Veronese, sede della cantina di affinamento della Gerardo Cesari. Qui Leandro Luppi, chef e patron del Ristorante Vecchia Malcesine, ha preparato in diretta un menù provocatorio per proporre l’Amarone in versione “casual”, adatta cioè alle esigenze del consumatore di oggi, che raramente mangia cacciagione o stracotti. È seguita la visita in cantina e la degustazione, in anteprima, dell’Amarone dei Giornalisti. “L’Amarone è un grande vino e in questi anni sta riscuotendo un crescente interesse – ha affermato Franco Cesari, Presidente dell’Azienda – Quando ho iniziato a proporlo, la cucina era molto diversa da oggi. Il mondo è cambiato e anche noi produttori dobbiamo saper evolvere senza perdere l’identità dei nostri vini. Per questo, abbiamo pensato ad un evento giocato sulla cucina e gli abbinamenti provocatori, light, quasi da picnic, capaci di proporre l’Amarone a nuovi consumatori. Per questa iniziativa la Gerardo Cesari ha scelto quindi di sposare non solo i sapori del lago ma anche il suo territorio. E così i partecipanti, concluso il programma in cantina, si sono spostati a Malcesine per “Ciottolare”, ovvero partecipare all’evento gourmet più atteso del Lago di Garda: una caccia al tesoro per scoprire gli angoli più belli di Malcesine e sostare per assapora- re un piatto abbinato ad un vino del territorio. Lunedì 12 ottobre invece, presso il Four Seasons di Milano le etichette più rappresentative dell’Azienda sono state illustrate dal Presidente Franco Cesari, che ha fatto vivere attraverso aneddoti divertenti il ‘dietro le quinte’ della storia della Valpolicella e dell’Amarone in Italia e nel Mondo, mentre l’enologo Luigi Biemmi, ha presentato la filosofia della ‘Gerardo Cesari’ in cantina e ha dato le anticipazioni sulla qualità della prossima annata, spiegando altresì la filosofia dei cru. Un momento importante è stata la verticale di Amarone Bosan, con le annate 1997, 1998, 2001, cui sono seguite le proposte di pesce e di cioccolato preparate da Sergio Mei. [Mario Enrietti] Grappa, un valore italiano La grappa non è un prodotto che guarda al passato ma un bere moderno, frutto di ricerca, non solo da “bere col naso”, ovvero degustare, ma anche da leggere in un vero e proprio trattato, rivolto a tutti, professionisti e appassionati. È questo il messaggio presentato dall’Accademia della Grappa e delle Acquaviti alla giornata “Grappa: l’Accademia innova lo spirito italiano”, tenutasi a Roma presso l’Hotel Cavalieri il 22 ottobre. In questa occasione le aziende socie Carpenè Malvolti, Distillerie del Doge – Alinovi, Distillerie Francoli, Frattina – F.lli Averna, Roberto Castagner Acquaviti, Segnana – F.lli Lunelli hanno per la prima volta presentato “Grappa: trattato Moderno delle grappe e delle acquaviti”, volume edito da Bibenda, prima opera dedicata interamente alla grappa, dalla sua storia all’evoluzione, dal marketing alla ricerca, fino ai suggerimenti di servizio e agli abbinamenti più moderni. Durante la giornata, l’Accademia ha anche testimoniato che la grappa ascolta le esigenze della società di oggi. Uno dei momenti più apprezzati, infatti, è stato l’angolo dedicato alla prova dell’etilometro, dove i sommelier Ais hanno dimostrato al pubblico come 30 gr di grappa contengano meno alcool di una lattina di birra e, quindi, siano assolutamente compatibili con L’Assaggiatore • 05/2009 - 26 - un consumo moderato e con la guida sicura. La giornata si è aperta con la conferenza stampa dove i soci fondatori hanno toccato i principali elementi distintivi del prodotto. Si è anzitutto sottolineato come essa sia il simbolo di un’identità tutta italiana. “Il mondo della grappa è fatto di aziende mediamente piccole, che custodiscono un patrimonio di sapere. Le dimensioni ridotte fanno sì che, solo attraverso il dialogo e l’unione, sia possibile affrontare il mercato in modo incisivo. Per questo è nata l’Accademia della Grappa e delle Acquaviti” ha affermato il Presidente Roberto Castagner. “Grazie ad una continua evoluzione la grappa è un prodotto sempre più moderno e vicino al mondo del vino. Per questo abbiamo voluto investire in ricerca, presentando e avviando il piano sulla grappa varietale, il più importante progetto sul prodotto mai finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole.” E se da un lato la qualità del prodotto ha un ruolo fondamentale, dall’altro bisogna anche saperlo proporre, non solo sul mercato nazionale, ma anche su quello estero. L’export, infatti, è oggi ancora molto marginale. Dei 30 milioni di bottiglie prodotte solo il 10% viene esportato. Di questa quota, il 60% è rappresentato dalla Germania, seguita dalla Svizzera, ma in molti paesi la grappa è ancora considerata un prodotto di bassa qualità. Fare sistema e fare cultura saranno le vie per permettere alla grappa di divenire un prodotto di successo internazionale. Le sfide per la grappa, dunque, sono molte e devono essere vinte. [Jacopo Gendre] Vino 2010. Annunciato il programma Luca Zaia, Ministro dell’Agricoltura italiano, ha partecipato il 23 ottobre a una degustazione per festeggiare la fine del Vinitaly US Tour, cogliendo l’occasione per annunciare il programma di VINO 2010 - la Settimana del Vino Italiano a New York, creato ed attuato con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura e del Ministero dello Sviluppo Economico italiani, è sponsorizzato da Buo- NEWS nitalia SpA, ICE e Veronafiere. “Sono molto lieto di partecipare a questo entusiasmante world tour, vetrina di rappresentanza dei migliori vini d’Italia,” ha commentato il Ministro Zaia. “E sono anche molto orgoglioso di VINO 2010, lo sforzo innovativo in collaborazione tra tre delle organizzazioni leader in Italia nella promozione e informazione a livello mondiale di uno dei maggiori patrimoni d’Italia: i nostri vini e la nostra cucina”. Mentre Lidia Bastianich, presentatrice di programmi TV, ristoratrice e comproprietaria del ristorante Del Posto, che ha preparato il menù per la degustazione di ieri, ha detto “L’Italia fa parte della mia eredità e la cucina italiana è la mia passione, per questo sono onorata di essere coinvolta in questo importante evento e di prestare la mia voce agli sforzi per educare gli americani e il mondo a conoscere i nostri meraviglioso cibi e vini”. Walter Brunello, Presidente di Buonitalia SpA, ha poi aggiunto: “La nostra missione è quella di educare gli amanti del buon mangiare in tutto il mondo alla qualità dei nostri cibi tradizionali e alle rigorose normative applicate alla loro produzione”. Per quanto riguarda VINO 2010 che si terrà la prima settimana di febbraio 2010 a New York, Aniello Musella, Commissario per il Commercio Italiano e Direttore Esecutivo per gli USA, non vede l’ora “di lavorare con Veronafiere e Buonitalia per fare di questa manifestazione una delle migliori espressioni dei vini italiani viste negli Stati Uniti”. Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere, ha affermato “che cosa sarebbe il buon cibo senza la compagnia di un bicchiere di buon vino? In Italia, il cibo accompagna il vino e viceversa, e siamo determinati a diffondere questa abitudine nel mondo”. Per aiutare gli americani a meglio capire l’universo dei vini italiani, Vinitaly ha pubblicato il libro di Hugh Johnson ‘Mini-Guida ai Vini Italiani’ che sarà distribuita in tutte le città dove il Vinitaly Tour farà tappa, fra cui New York, San Francisco, Hong Kong, Pechino, Tokio, Mosca. “Gli amanti del vino, ha detto l’Autore, spesso lamentano la difficoltà di comprendere i prodotti italiani perché oltre 100 vitigni sono utilizzati in modo regolare e altri centinaia su scala più limitata”. [Jacopo Gendre] Claudio Rosso presidente del CEPV I rappresentanti professionali dell’As semblea delle Regioni Europee del Vino (AREV) a cui aderiscono 70 realtà di vari Paesi costituendo una sorta di “Parlamento Europeo della Vite e del Vino” si sono riuniti il 14 ottobre a margine del Salone “Viteff” di Epernay (Francia) per eleggere il Comitato Direttivo. Alla carica di Presidente del CEPV (Consiglio Europeo Professionale del Vino) è stato designato all’unanimità Claudio Rosso, presidente del Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Roero, che assume così automaticamente anche la carica di Vice-Presidente dell’AREV. “Mi fa piacere - ha dichiarato il neo eletto - che il Piemonte abbia un ruolo prestigioso e ringrazio l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco che ha avanzato la candidatura. Predisporre documenti, sia pur consultivi, per Bruxelles e venire in contatto con le più svariate regioni viticole europee è un onore ed un impegno che cercherò di svolgere al meglio senza dimenticare che nelle prossime settimane si gioca una importante partita Nazionale in occasione della riforma della Legge 164 sulle Denominazioni di Origine e di eventuali Decreti che snelliscano il settore e lo mettano nelle condizioni di sopravvivere alle difficoltà del momento”. Il dibattito di due giorni di incontro ha portato a sottolineare che la riforma dell’OCM-Vino condotta dalla danese Mariann Fischer Boel va rivista perché non si può fa- L’Assaggiatore • 05/2009 - 27 - re a meno di una regolamentazione dei diritti d’impianto che invece si vorrebbe abolire. Anche la tendenza a favorire i gruppi industriali va accompagnata dal sostegno alle piccole e medie dimensioni che sono il tessuto dello sviluppo duraturo di ogni Regione. Si è accettato la complessità della certificazione per i vini e condiviso le misure volte a promuoverli a livello internazionale ma ora è necessario operare davvero qualche semplificazione amministrativa e dare in mano le risorse alle imprese e alle loro associazioni. [Jacopo Gendre] Emozioni dal mondo: Merlot e Cabernet insieme A conclusione del Quinto Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet insieme”, Sabato 17 Ottobre 2009 alle ore 9.30 presso il Palamenti, sede del CAI di Bergamo, si è tenuto il convegno dal titolo “L’innovazione in momenti di crisi: come impostarla e renderla redditizia”. Sono intervenuti in qualità di relatori A. De Bellis (Innovazione è metodo), M. Giordani (Innovare la comunicazione con il digitale), F. Gallucci (Metodi innovativi di esplorazione in gdo), G. Andrianò (Innovazione nei punti vendita per la gestione del cliente), L. Odello (La struttura dei piani sperimentali per l’innovazione in enologia) e R. Zironi (Tre cose che in enologia non dovrebbero essere più le stesse). Moderatore del convegno è stato il professor M. Fregoni dell’Università Cattolica di Piacenza. Al termine del convegno sono stati resi noti gli esiti delle degustazioni che si sono tenute nella giornata di venerdì 16 ottobre 2009. Questi i numeri: 204 i campioni presentati; 198 quelli ammessi, provenienti da 16 paesi (Italia, Sud Africa, Serbia, Croazia, Argentina, Turchia, Slovacchia, Malta, Francia, Israele, Australia, Germania , Austria, Spagna, Cile, Repubblica Ceca); 65 i membri delle commissioni; 59 medaglie assegnate (1 gran medaglia d’oro e 58 d’oro) con molti vini con il punteggio superiore ad 85/100 che non hanno ottenuto la medaglia per la severità del regolamento che vuole NEWS solamente premiato il 30 % dei campioni partecipanti. La gran medaglia d’oro è andata al Colli Aprutini IGT Merlot Marina Cvetic dell’azienda agricola Masciarelli (Abruzzo) mentre le 58 d’oro sono state distribuite tra 13 nazioni (8 alla Croazia, 4 all’Austria, 3 all’Argentina, 1 all’isola di Malta). [Adriano Barbieri] La Donna nel calendario d’autore della Mazzetti d’Altavilla Distillatori dal 1846 Dodici mesi in compagnia di Mazzetti d’Altavilla - Distillatori dal 1846. La storica azienda fondata oltre 160 anni fa da Filippo Mazzetti si affida oggi alle opere di Franco Brescianini da Rovato per la quarta edizione della Collezione di Calendari d’Autore, veicolo di Arte e... del buon bere, presentato al pubblico e alla stampa l’11 settembre 2009 in concomitanza alla serata inaugurale dell’VIII edizione della rassegna ‘Teatro in Distilleria’. Come già per le tre precedenti edizioni la scansione temporale del calendario non segue l’anno solare, bensì va da settembre, periodo di inizio della vendemmia, all’agosto dell’anno successivo, che per convenzione è considerato l’ultimo mese della filiera produttiva. In primo piano gli splendidi quadri del noto e illustre artista Franco Brescianini da Rovato (BS) in cui la grafia ondosa, l’impasto tra densità meditate e trasparenze otticamente avvertibili tra le maglie del colore ben si sposano con le forme, le trasparenze e le cromie delle opere d’arte prodotte da Mazzetti d’Altavilla mediante prima la distillazione in discontinuo di selezionate vinacce Piemontesi e poi la cura quasi maniacale del packaging. ‘La Grappa è Donna’ spiega Claudia Mazzetti responsabile marketing e comunicazione dell’Azienda – ‘abbiamo sempre sostenuto qui alla Mazzetti d’Altavilla e, guarda caso, l’arte figurativa femminile è quella prediletta dall’artista che ritiene la donna essere il vero e unico ‘Motore dell’Universo’. [Jacopo Gendre] Piemonte: ‘Anteprima Vendemmia’ ‘Anteprima Vendemmia’, l’annuale appuntamento promosso da Regione Piemonte e Vignaioli Piemontesi per presentare dati e valutazioni sulla vendemmia da poco conclusa e tracciare una previsione sull’andamento dell’annata, si è tenuta mercoledì 18 novembre presso il Castello di Barolo (CN). A partire dalle 9,00, dopo i saluti delle autorità lo- L’Assaggiatore • 05/2009 - 28 - cali, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Mino Taricco ha fatto il punto nella sua relazione su ‘Dati e prospettive del Piemonte vitivinicolo’, mentre Daniele Dellavalle e Giulio Porzio della Vignaioli Piemontesi nella loro hanno illustrato ‘L’andamento della maturazione delle uve e previsioni sulla qualità’. È seguito un talk show animato da Giancarlo Montaldo con la partecipazione di rappresentanti di organizzazioni economiche e professionali espressione della filiera vitivinicola piemontese, tra cui Gianfranco Berta, Lorenzo Giordano, Mauro Colombo, Enzo Gerbi, Alfeo Martini, Paolo Ricagno, Claudio Rosso, Mario Sacco, Davide Sandalo, Giovanni Satragno, Lamberto Vallarino Gancia, Andrea Faccio e altri. Durante la giornata, condotta da Carlo Cerrato, responsabile della testata regionale del Tg3, è stato anche consegnato il premio ‘Piemonte Anteprima Vendemmia 2009’ a Sergio Miravalle, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, per avere saputo nel corso della sua attività, raccontare con passione e attenzione il vino e gli uomini di questo territorio. “Come ogni anno, l’Anteprima Vendemmia sarà l’occasione per fare il punto sullo stato e le prospettive del settore vitivinicolo – ha sottolineato nel suo intervento d’apertura l’Assessore Taricco – che conferma in Piemonte la sua vocazione alla qualità e all’eccellenza, ma deve trovare nuovi sbocchi in termini di mercato e di competitività. Stiamo lavorando per il rilancio delle nostre denominazioni più estese (Barbera e Dolcetto) pensando un piano promozionale all’interno di un discorso più ampio NEWS che abbraccia il sistema agroalimentare piemontese di qualità”. [Mario Enrietti] Lugano, la capitale del Merlot Nelle sale di Villa Principe Leopoldo Hotel & Spa di Lugano, si è svolto dal 13 al 15 novembre la seconda edizione del ‘Mondial du Merlot’, concorso dei migliori vini da vitigno Merlot al mondo, che da questo anno può fregiarsi del titolo di ‘internazionale’ riconosciutogli da VINOFED (Fédération Mondiale des Grands Concours de vins et spiritueux). Organizzato da ISICOM SA di Lugano, in collaborazione con Vinea (Sierre) e con il sostegno principale di: UNiverre ProUva SA, leader elvetico nel settore del vetro cavo, e la Città di Lugano, gode altresì del patrocinio congiunto dell’OIV (Office internationale de la Vigne et du Vin) e dell’UIOE (Union internationale des oenologues) e del sostegno dell’USOE (Union Suisse des oenologues). Il comitato del concorso è composto da D. Maffei (presidente), da P. Tenca (co-presidente) e dal presidente dell’USOE M. Favre, mentre quello organizzativo da A. Rota, direttore della ISICOM SA, da E. Pasquier e D. Rouvinez di VINEA. Nel corso della tre giorni, il team internazionale di giurati-degustatori, ha avuto l’opportunità di assaggiare circa 300 campioni di vino provenienti da paesi del Vecchio Mondo (80%) e del Nuovo Mondo (20%), suddivisi in quattro categorie: gli assemblaggi (51% minimo di Merlot), i Merlot vinificati in bianco (85% minimo di Merlot), Merlot rossi in purezza (85% minimo di Merlot), vecchie annate (anteriori al 2003, con 85% minimo di Merlot). La cerimonia di consegna dei premi si è svolta nella serata di venerdì 27 novembre, all’Hotel Eden di Lugano- Paradiso. [Adriano Barbieri] Nuovi Maestri Assaggiatori Il giorno 4 giugno presso la sede nazionale di Asti dell’ONAV si è svolta la prima sessione d’esame per quei candidati che, in possesso dei requisiti richiesti, intendevano ottenere il titolo di Maestro Assaggiatore. Le prove consistevano nell’illustrare per quanto riguarda la parte vinicola e la tecnica enologica un vino V.Q.P.R.D. a sua scelta e della sua macrozona (Italia Settentrionale, Centrale, Meridionale e Insulare) conducendo una degustazione guidata e illustrare altri due vini della stessa zona scelti dalla commissione in un elenco dei dieci principali vini preventivamente indicati dal candidato. Secondo il giudizio di una commissione composta da Bruno Rivella, Mario Menconi, Roberto Rampone, Michele Alessandria, Leonardo Montemiglio, Gianni Giardina, Benito Trolese, e suddivisa in due sottocommissioni, sono risultati idonei: Ezio Alini (TO), Carlo Restagno (TO), Alberino D’Olimpio (CH), Angela Pomponio (CH), Antonio Geretto (VE), Andrea Mattiello (VI), Walter Polese (BG), Giuseppe Trovato (CT), Fernando Zanoni (PD). [Jacopo Gendre] Marche: patto del gusto tra terra e mare Menù di terra o di mare? Nelle Marche entrambi. Immersa nel verde, questa regione è da sempre crocevia di un mix di sapori delle gastronomie di nord e sud Italia, unito a forti tradizioni e ad una grande e diffusa cultura dell’ospitalità. Una pagella a pieni voti pertanto, quella espressa all’unanimità dagli oltre sessanta ‘gitanti’ della Strada del Vino ‘Monferrato Astigiano’ che hanno inaugurato il mese di noL’Assaggiatore • 05/2009 - 29 - vembre (dal 2 al 4) consolidando un appuntamento ormai istituzionalizzato sul calendario della formazione turistica degli Enti astigiani: il Viaggio Studio autunnale. E dal canto loro, le Marche hanno saputo offrire un’ottima risposta, sia in termini di accoglienza, sia per la grande interpretazione della cucina tipica e nell’abbinamento con le maggiori doc del territorio. “Una sesta edizione di particolare successo – ha affermato il Presidente della Strada del Vino ‘Monferrato Astigiano’ Mario Sacco che conferma la verità enologica dell’Italia del vino in tutte le sue sfumature e peculiarità regionali”. Grande l’interesse suscitato dagli incontri-confronti con alcuni nomi importanti dell’enologia locale, grazie anche all’apporto professionale del Prof. Vincenzo Gerbi. Oltre alle cantine ‘Mancinelli’ (Morro d’Alba Ancona), ‘Illuminati’ (Controguerra - Teramo, Abruzzo), ‘Lepore’ (Colonnella - Teramo, Abruzzo), ‘Ciuciu’ (Offida - Ascoli Piceno) e ‘Garofoli’ (Loreto - Ancona), il folto gruppo di operatori astigiani ha visitato anche le prestigiose Enoteche Regionali dell’Emilia Romagna (Dozza - Bologna) e delle Marche, denominata ‘Vinea’ (Offida - Ascoli Piceno). Un iter di ‘cerniera’ tra la viticoltura di tre regioni confinanti, Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo, che ha restituito ai partecipanti l’immagine di un’enologia fortemente vocata all’export senza venir meno al mercato locale e nazionale. In particolare, nell’ultimo ventennio il versante vitivinicolo marchigiano ha assunto un ruolo ‘leader’ nell’economia agricola regionale, seguito dalla produzione di olio che qui beneficia delle stesse condizioni pedoclimatiche ottimali dei vigneti. Una regione, tra terra e mare, raccontata dalle sue undici doc che in modo marcato esprimono la ricchezza e insieme la varietà del patrimonio geografico dei luoghi. Numerosi e interessanti anche gli incontri istituzionali, in particolare quelli promossi dall’Unpli provinciale di Asti grazie alla sua presidente Luisella Braghero, rispettivamente con la Pro Loco di San Benedetto del Tronto e la Pro Loco di Loreto. [Adriano Barbieri] NEWS Consegnati i Diplomi degli ‘Ottimi 2009’ Sabato 17 ottobre l’Enoteca Regionale della Serra, nella splendida cornice del Salone delle Feste del Castello di Roppolo, ha celebrato gli ‘Ottimi 2009’, i migliori vini dell’Alto Piemonte e della Valle d’Aosta, consegnando i diplomi ai produttori intervenuti. Alla cerimonia, che ha preso il via alle ore 19.30 con un aperitivo presso le cantine dell’Enoteca, hanno preso parte le più alte istituzioni del territorio e numerosi rappresentanti degli enti associati all’Enoteca. La cerimonia di premiazione, che si è tenuta nel corso della cena di gala presso il Ristorante Castello di Roppolo, è stata condotta dal Presidente dell’Enoteca e Assessore all’Agricoltura della Provincia di Biella Guido Dellarovere e dal Direttore Sara Colombera. “La cerimonia di premiazione degli ‘Ottimi’ – ha sottolineato il neo Presidente Guido Dellarovere – vuole costituire un tributo al lavoro svolto dai nostri viticoltori nella produzione di vini di sempre maggiore qualità, alla commissione di degustazione dell’Enoteca, che si è impegnata quest’anno nella valutazione di oltre 150 campioni pervenuti, e al nostro staff, impegnato quotidianamente nella promozione dei vini del territorio”. Gli ‘Ottimi 2009’, che saranno oggetto nei prossimi mesi di un’azio- ne di promozione che si terrà presso Eataly, il più grande mercato di prodotti enogastronomici di qualità del mondo, con sede a Torino, sono: Erbaluce di Caluso doc Spumante Metodo Classico ‘Berenice’ 2004 (Cantine Briamara); Erbaluce di Caluso doc 2008 (Az. Agr. ‘La Campore’); Erbaluce di Caluso doc 2008 (Az. Agr. Pastoris Massimo); Erbaluce di Caluso doc 2008 (Az. Agr. Favaro Benito); Valle d’Aosta doc Chardonnay 2008, Valle d’Aosta doc Müller Thurgau 2008, Valle d’Aosta doc Fumin 2008 (Cave des Onze Communes); Coste della Sesia doc Rosato ‘Majoli’ 2008, Lessona doc 2005 (Az. Agr. Sella); Valle d’Aosta doc Enfer d’Arvier Superieur ‘Clos de l’Enfer’ 2007 (Cooperative De L’Enfer); Sizzano doc 2004 (Dessilani Luigi e Figlio); Gattinara docg ‘Tre Vigne’ 2004 (Travaglini Giancarlo); Collina Torinese doc Cari 2008 (Az. Vitivin. Balbiano); Collina Torinese doc Malvasia ‘La Deliziosa’ 2008 (Az. Agr. Rossotto Stefano); Caluso Passito doc Vigneto ‘Cariola’ 2004 (Az. Vitivin. Ferrando); Valle d’Aosta doc Chambave Moscato passito 2007 (La Crotta di Vegneron). [Jacopo Gendre] L’ultimo nato nel Canavese: il Giös Il 28 Agosto 2009 a Settimo Vittone (Torino) l’associazione Settima Pietra, che si è costituita nel 2006 e che si propone di invertire la tendenza all’abbandono dei fondi e salL’Assaggiatore • 05/2009 - 30 - vaguardare i vigneti terrazzati ed i loro muri a che rappresentano un’importante forma di mantenimento dell’ambiente montano, ha presentato il suo primo vino denominato Giös, abbreviazione dell’es pressione piemontese Giösmaria (Giuseppe e Maria). Le uve sono conferite dai trenta soci dell’associazione e vinificate dell’enoogo Alberto Cugnetto nella cantina del produttore Giacone Daniele di Cesnola (Settimo Vittone, TO). La composizione è: 30% di Nebbiolo, 20% di Barbera, 17% di Vernassa, 13% di Croatina e 20% di altre uve locali non aromatiche. Si fa una selezione di due tipi di vendemmia: precoce e tardiva, segue poi il taglio dei due vini in post fermentazione malolattica e affinamento sur lies per 6-8 mesi in acciaio e un anno di maturazione in bottiglie coricate. Il risultato è un vino fresco, gradevole, dal profumo caratteristico, con una leggera e piacevole acidità. Nel 2007 si sono prodotte le prime 1.000 bottiglie ed altrettante nel 2008. Questo primo Giös rappresenta per l’associazione la speranza di salvaguardare il territorio, creando un circuito virtuoso che coinvolga i giovani nei progetti e sensibilizzi tutti gli attori della filiera, dagli agricoltori ai vinificatori, ai ristoratori ed ai consumatori. [Mario Enrietti] Mario Castino Ricordo di un caro amico… T orinese, dopo studi liceali, sotto la guida del prof. Clemente Tarantola, si laureò con lode in Scienze Agrarie presso l’Università di Torino nel 1959. Dopo un periodo come borsista del CNR presso la stessa Università, ha sempre svolto la sua attività presso l’istituto sperimentale per l’enologia di Asti. Vincitore nel 1964 di un concorso per Sperimentatore, dal 1977 sempre per concorso assume la direzione della Sezione di Tecnologia Enologica, che tiene fino al pensionamento (1998) Dal 1976 al 1985 è stato anche incaricato della Direzione della Sezione operativa periferica di Velletri, e dal 1995 al 1997 ha svolto altresì le funzioni di Direttore dell’Istituto sperimentale per l’Enologia di Asti. È autore di oltre 170 pubblicazioni, quasi tutte di carattere sperimentale (dalla messa a punto di nuovi metodi analitici, alla valutazione dei risultati conseguibili con le diverse tecnologie di vinificazione, in bianco, con macerazione e di spumantizzazione). È altresì autore del volume Vini bianchi. Tecnologia di produzione, edito dall’Edagricole nel 1993 e coautore di Statistica applicata (con E. Riletto) Piccin 1991; Guida pratica dell’enologo (con C. Saracco e A.Gozzellino) Edagricole, 1996; (con C. Saracco, G. Gay, A.Gozzellino) Edagricole, 2002. Negli anni più recenti si è intensamente dedicato alla divulgazione con articoli che, pur mantenendo il rigore scientifico, risultano di fruttuosa e piacevole lettura. Citiamo almeno la rubrica ‘Assaggi nel mondo’ su ‘L’Assaggiatore’. Grazie alla sua indiscussa competenza è stato relatore a numerosi congressi e convegni in Italia ed all’estero. Per il suo sapere e il prestigio scientifico gli è stato conferito, nel 1982, da parte dell’A. E. I., il premio per la ‘Ricerca scientifica in enologia’. Socio Ordinario, dal 1984, dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, era vice-presidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino nella quale era stato accolto nel 1978. Era membro del Consiglio Direttivo dell’OICCE e dell’ONAV. Dopo una lunga collaborazione con la Scuola di specializzazione in Scienze viticole ed enologiche, dall’a.a. 1998-99 al 2007-08 è stato professore a contratto di Chimica Enologica nel Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia presso la Facoltà di Agraria dell’Università d Torino. Persona di grande affabilità, sempre disponibile, dotato di simpatica ironia, lascia un gran vuoto nel mondo enologico ed un ricordo indelebile in quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e soprattutto di collaborare con Lui. Noi siamo stati tra questi ultimi. Ci siamo incontrati chissà quan- do, ma per lui è come ci fossimo sempre conosciuti e quando quel mattino è giunta in redazione la notizia della sua improvvisa e inaspettata scomparsa abbiamo provato un sincero e profondo dolore. Avevamo perso per sempre un collaboratore che sape- va coniugare il rigore del dato scientifico con una naturale capacità di offrirlo alla totale comprensione anche di chi non possedeva gli strumenti del mestiere. E questa è una qualità rara che s’incontra soltanto in chi è studioso egregio e docente vero. Vorrei però soffermarmi ancora su un aspetto del profilo umano di Mario, di cui già si è fatto cenno. Il piacere che gli procurava la conversazione intelligente, trapuntata di quell’ironia sottile, talvolta come una lama, che coinvolgeva sempre però l’interlocutore che, come nel nostro caso, ricavava con gemme di sano buonsenso pratico, luminose scintille di piacere intellettuale. Si dice che sono sempre i migliori che se ne vanno per primi. Nel caso di Mario la massima si è fatta verità. Renato Gendre, Vincenzo Gerbi L’Assaggiatore • 05/2009 04/2009 - 31 - Libri a cura di Renato Gendre Salvatore D’Agostino Annuario della filiera vitivinicola siciliana, Palermo, Istituto regionale della vite e del vino – Regione Sicilia, 2009, pp. 159, distribuzione gratuita. Questo lavoro che fa onore a chi l’ha preparato e a chi l’ha voluto, non può mancare nella biblioteca di chiunque voglia conoscere viti, vino, produttori, prezzi, statistiche ma anche enoteche, ristoranti, e altro ancora della Sicilia. Si tratta infatti, di una radiografia completa ed esaustiva della filiera vitivinicola siciliana ed è lí a testimoniare il posto di rilievo nazionale e internazionale ormai consolidato della Sicilia enoica. Federico Infascelli, Massimo Roscia (a c.) La carne di bufalo, Innova. Azienda Speciale Servizi e Formazione, C.C.I.A.A. di Frosinone, 2009, pp. 40, pubblicazione non venale. Dopo la Prefazione di F. Buffardi, presidente di Innova, lo studio di F. Infascelli sulla Carne di bufalo e l’appendice gastronomica sulla sua utilizzazione in cucina di M. Roscia. Donato Lanati La storia del vino,, Fubine (AL), Enosis, Cascina Meraviglia, s.a., pp. 55, s.i.p. Questo bel libro è nato dall’incontro tra due affermati personaggi: un enologo di fama mondiale, Donato Lanati e una vignettista graffiante e di successo, Laura Pellegrini (ElleKappa). È destinato ai bambini? Noi l’abbiamo guardato e letto con interesse e piacere. Michele Ruggiero Piemonte. La storia a tavola,, ToTo rino, La bela Gigogin, 2007, pp. 172, € 14,00. È una cavalcata, condotta con garbo e arguzia, attraverso le specialità culinarie del Piemonte intrecciate con personaggi noti e meno noti della storia civile e politica. C’è uno spazietto anche per i vini. Ma che quello d’Acqui sia “il più noto” (p. 151) tra i Dolcetti ci ha lasciato di stucco. particolareggiate (p. es. in Thégustandum 12 disegnini consentono di indicare anche la teiera!) sulle quali si possono inoltre incollare gli adesivi che corredano ciascun album (enolabel per trasferire l’etichetta del vino, tazzine per il thè e copertini per i ristoranti). Gabriele Gasparro, Carlo Magni Il marketing del consumatore. Strategie e strumenti delle scelte gastronomiche, Milano, Accademia Italiana della Cucina, 2007, pp. 165, s.i.p. Stefano Pronti, Mario Fregoni Storia e cultura del vino, Piacenza, Tip. Le. Co., 2008, pp. 330, s.i.p. La materia è divisa in due parti. Nella prima si sottolineano le strategie con cui l’impresa si presenta al consumatore. Nella seconda si danno invece le linee guida per le sue scelte. Il sottotitolo “Fonti inedite e casi esemplari sul vino piacentino dall’antichità ad oggi” chiarisce bene le finalità del libro che si presenta in una bella veste tipografica e ampiamente illustrato. Due, di carattere storico, sono i contributi di M. Fregoni. Aldo Lorenzoni (a c.) Terre d’Arcole. La storia, i luoghi, le vigne, i vini, Soave (VR) Consorzio di Tutela del vino Arcole DOC, 2005, pp. 290, s.i.p. Adolfo Maffei Salvatore Leone de Castris, Copertino (LE), Azienda Leone de Castris, 2008, pp. 142, Edizione non venale. È uno studio a piú mani, dodici per la precisione, che insieme o da sole tracciano un profilo completo (storico, ampelografico, zonale, vinicolo, giuridico, ecc.) della DOC Arcole che nasce nel territorio tra San Martino Buon Albergo (VR) e Sossano (VI). Il volume bilingue è la storia di tre generazioni di “una famiglia dedidedi cata alla vitivinicoltura” con cui Pier Piernicola, l’attuale titolare dell’Azienda Leone de Castris, ha voluto ricor ricordare il padre e il nonno. AA.VV. Enorandum La tua collezione pripri vata di etichette di vino, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 2007, pp. 96, € 18,00; Ristorandum. La tua guida personale di ricordi gaga stronomici, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 2007, pp. 96, € 18,00; Daniela Ferraresi, Thègustandum. La tua guida personale per la degudegustazione del thé, Catanzaro, RubRub bettino, 2008, pp. 96, € 18,00. Questi tre ‘memorandum’ sono utili album sui quali si possono registrare tutti i dati utili per classificare ciascun prodotto e fissare il giudizio su schede apposite, molto L’AssAggiAtore • 05/2009 - 32 - Laura Rangoni Turisti per cacio,, Roma, Newton Compton, 2008, pp. 508, € 22,90. Divisi, com’è tradizione, in base alla percentuale di sostanza secca contenuta, L. Rangoni ci presenta circa 150 formaggi, corredati da una scheda tecnica e da una selezione di ricette, prevalentemente, ma non esclusivamente italiane. Annalisa Rotondi (a c.) Oleum Castrocarj. L’oro verde nel cuore della Romagna, Cesena, Società Editrice «Il Ponte Vecchio», 2009, pp. 126, € 12,00. È una raccolta di 10 saggi, che danno notizie generali sull’olio d’olid’oli va extravergine e specialmente su quello che si produce nel territorio comunale di Castrocaro Terme e Terra del Sole (FC). Alla fine tre ricette locali a base di quest’olio. Mario Busso et alii Vino è. Vitigni autoctoni d’Europa, Terzo (AL), Edizioni Gribaudo, 2006, vol. I; 2007, vol. II, pp. 455; pp. 239, s.i.p. Come scrive G. L. Biestro “Autoctoni sono quei vitigni presenti sul territorio da un tempo molto più lungo [di quello consentito dalla legge: mezzo secolo] idoneo a permettere alla selezione naturale di differenziarli e renderli caratteristici della loro zona di attinenza”. Ad essi la Unavini ha dedicato questi due volumi, presentando nel primo i vitigni del bacino del Mediterraneo e riservando il secondo a quelli dell’Europa continentale. I Trimani Centovini.Vigne, persone, culture. Roma, Donzelli Editore, 2008, pp. 267, € 18,00. Distribuiti in cinque sezioni la “famiglia di vinai più antica d’Italia” ha inteso con questo libro offrire “uno strumento di riferimento, di consultazione quotidiana, ma anche una panoramica utile per qualificare le produzioni italiane di eccellenza. Cinque utili Indici rendono facile la consultazione. Bianca Minerdo, Grazia Novellini Le zuppe. 600 piatti delle cucine regionali, Bra (CN), Slow Food Editore, 2009, pp. 576, € 18,00. È vero ciò che viene ribadito in apertura: la minestra e la zuppa non hanno mai goduto di grande popolarità. Eppure se noi sfogliamo e sopra tutto usiamo questo ricetricet tario siamo sicuri che non manchemanche ranno sorprese piacevoli. Le propro poste sono tutte firmate dai cuochi di locali selezionati da Slow Food. Ettore Gobbato Giuliano Bortolomiol. Il sogno del prosecco,, Curnasco di TrevioTrevio lo (BG), 2008, pp. 120, € 17,00. Nella colonna ‘I protagonisti delle culture materiali’ un volume dedi- cato a Giuliano Bortomiol ci sta proprio bene. Anche perché raccontando la vita di questo uomo, per tanti aspetti speciale, si presenta nel contempo il profilo di una generazione che ha saputo imporre sul mercato un prodotto di successo: il Prosecco. Franco Morando (a c.) Ruché di Castagnole Monferrato, Castagnole Monferrato, Azienda Montalbera, 2009, pp. 24, pubblicazione non venale. È un contributo importante per cogliere quelle piacevoli e uniche sensazioni che un vino come il Ruché di Castagnole Monferrato sa dare. Naturalmente nell’interpretazione dell’Azienda che l’ha eletto a fiore all’occhiello. [Alma Sinibaldi] Girapuglia, Bari, Edizioni Tirsomedia, 2008, pp. 176, € 12,00. È una guida utile per chi vuole visitare la Puglia seguendo i “12 itinerari enogastronomici” tracciati da A. Sinibaldi appassionata esploratrice dell’enogastronomia regionale. Insieme l’Editore ci ha inviato due brochures bilingui (Mappa dei territori dei vini di Puglia; I territori dei vini di Puglia). Carlo Cambi Il mangiarozzo 2010. 1000 e più osterie e trattorie d’Italia dove mangiare almeno una volta nella vita, Roma, Newton Compton Editori, 2009, pp. 908, € 20,00. La filosofia di questa ‘antiguida’ è tutta nelle parole dell’Autore: “cucina di territorio e tradizionale, gestione familiare (possibilmente), storicità del locale o comunque forte identità e forte tasso di autenticità, conto per un pasto completo bevande escluse al di sotto dei 40 euro”. Vale la pena di consultarlo, no? Nell’ultimo numero dell’anno elenchiamo, come sempre, i libri giunti in redazione di cui non abbiamo potuto ancora dare notizia: M. Colapietra, L’uva da tavola. La coltura, il mercato, il consumo. Milano. Edagricole – Edizioni Agricole de Il Sole 24 ORE, 2004, pp. III – XIV + 379, € 64,50. AA.VV., Federdoc. 30 anni 1979/2009 1979/2009, Roma, Federdoc, 2009, pp. 89. Pubblicazione non venale. S. Wacker, Dimagrire con la dieta acido-base, Milano, Tecniche Nuove, 2009, pp. 127, € 13,90. G. Brozzoni, 500 vini. Centro Italia, Castelnuovo Berardenga (SI), CI. VIN, 2009, pp. 400, € 18,00. G. Brozzoni, 500 vini. L’Italia del Nord Ovest Ovest,, Castelnuovo Berardenga (SI), CI. VIN, 2009, pp. 400, € 18,00. M. Ubigli, I profili del vino. Alla scoperta dell’analisi sensoriale, sensoriale, Milano, Edagricole – Edizioni Agricole de Il Sole 24 ORE, 20093, pp. 248, € 23,00. M. Murray, J. Pizzorno, L. Pizzorno, Enciclopedia della nutrizione. Dalla A alla Z tutti i cibi che guariscono,, Milano, Tecniche Nuove, 2009, pp. 714, € 59,00. J. Adrian, J. Potus, R. Frangne, Dizionario degli alimenti. Scienza e tecnica. tecnica. Milano, Tecniche Nuove, 20092, pp. 576, € 99,00. B. Brigo, G. Capano, Ipertensione: curarla a tavola, tavola, Milano, Tecniche Nuove, 20092, pp. 120, € 8,90. A. Buckingham, Il tuo orto naturale. Giardini, cortili, terrazzi, piccoli terreni terreni. Milano, Tecniche Nuove, 2009, pp. 352, € 24,90. L. Bracco, DNE ®. ® La dieta della nicchia ecologica, ecologica, Milano, Tecniche Nuove, 2009, pp. 120, € 8,90. S. Grigson, Equo & Solidale. Un ricettario per tutti i giorni giorni,, Milano, Tecniche Nuove, 2009, pp. 224, € 19,90. G. Capano, L. Caricato, Friggere bene, bene, Milano, Tecniche Nuove, 2009, pp. 136, € 8,90. A. Guigoni, Antropologia del mangiare e del bere, bere, Torrazza Coste (PV), Edizioni Altravista, 2009, pp. 196, € 15,00. M. Gigliotti (a c.), Adotta un piatto Slow Food Food, Soveria Mannelli (CZ), Calabria Letteraria Editrice, 2008, pp. 143, € 12,00. O. D’Alessio, Viaggio in Liguri Liguria, a, Firenze, Florence Packaging, 2009, pp. 195, € 17,00. F. Mantelli, G. Temporelli, L’acqua nella storia, storia, Milano, FrancoAngeli, 2007, pp. 359, € 34,50. L’AssAggiAtore • 05/2009 - 33 - Che cosa c’è in Agenda Fiori d’inverno Dal 6 novembre 2009 al 28 marzo 2010 si svolgerà la IIIª edizioedizio ne di ‘Fiori d’Inverno’. La rassegna gastrogastro nomica itinerante che riunisce 11 eventi nati per promuovere il radicchio (quello Rosso di Treviso e quello Variegato di CastelfranCastelfran co IGP) inizierà con la XXVIII Festa del Radicchio a Rio San Martino di Scorzé (VE). Per informazioni: tel. 0422.303042; gloria@zetagroup. tv;; [email protected]. tv [email protected]. Ritorna Gusto in Scena Dall’1 al 3 marzo 2010, presso il Molino Stucky Hilton Venice a Venezia torna Gusto in Scena, format ideato dal giornalista Marcello Coronini, che propone tre eventi in uno: Chef in Concerto, il congresso di grandi cuochi, Seduzioni di Gola, la selezione di prodotti gaga stronomici di tutta Italia, e I Magnifici Vini rassegna di circa cento cantine italiane. The Italian Wine Master Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Nobile di Montepulciano e Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore: saranno queste quattro importanti denomidenomi nazioni italiane al centro di un tour americano voluto dalla Federdoc che prenderà il via il 1 febbraio 2010 dall’Hilton di Chicago per spostarsi poi il 4 febbraio al Metropolitan Pavilion di New York City con l’obiettivo di potenziare l’importante mercato degli States. Vini ad Arte 2010 L’anteprima della nuova annata del Sangiovese di Romagna avverrà, come gli altri anni, presso il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza il 2122 febbraio 2010. Durante la manifestazione vi sarà anzitutto l’opportunità di conoscere i soci del Convito di Romagna, un consorzio volontario che riunisce otto produttori di alta qualità, che hanno fatto del Sangiovese la loro bandiera, aziende di una certa notorietà nel mondo ma legate alla propria terra. Sarà inoltre l’occasione per conoscere un territorio ricco di giacimenti golosi, bellezze paesaggistiche ed artistiche. Quindi i visitatori avranno accanto alla possibilità di degustare i molti vini presenti, anche quella di partecipare alle visite guidate del Museo. Infernotto È un angolo che il Direttore si è riservato per presentare vini che giungono in Redazione e di cui si desidera dare notizia quando insieme alla commissione redazionale (Bruno Rivella, Michele Alessandria) li ritenga degni di segnalazione. Simone Scaletta Loc. Manzoni, 61 - 12065 Monforte d’Alba (CN) Tel +39.348.4912733 - fax +39.011.8980549 E-mail: [email protected] Dolcetto d’Alba DOC 2007 Viglioni Rosso rubino di bella intensità con venature violette. Al profumo è intenso, pulito, con nette note floreali. Sul palato si presenta di media struttura, asciutto, di buona freschezza e piacevolmente beverino. Barolo D.O.C.G. 2005 Chirlet Rosso rubino leggermente scarico con unghia aranciata. Al profumo è intenso, penetrante, con sentori prevalenti di vaniglia. Al palato si coglie una struttura moderata ma ben equilibrata, con note tanniche in evoluzione. Statti Cantine e Frantoio Tenuta Lenti 88046 Lamezia Terme (CZ) Tel. 0968.456138/453655 - Fax. 0968.453816 www.statti.com - [email protected] Lamezia DOC Bianco 2008 Prodotto con greco bianco (50%) e malvasia (50%), si presenta di colore giallo con riflessi verdolini. Al profumo è intenso, floreale, con sentori di frutta gialla e note speziate. Al palato è sapido, caldo, di buona acidità e discreta persistenza. Calabria I.G.T. Bianco 2008 Prodotto con greco bianco in purezza, ha un colore giallo paglierino intenso. Al profumo è persistente, con note di frutta esotica (banana) e speziate. Al gusto si presenta persistente, di buon equilibrio e ben strutturato. Calabria I.G.T. Rosso 2007 Arvino Prodotto con uva gaglioppo (60%) e cabernet sauvignon (40%). Al colore è rosso rubino intenso con unghia violacea. Al naso si presenta con uno spettro ampio di sensazioni, in cui prevalgono frutta sciroppata, marmellata e note speziate (chiodi di garofano). Al palato è armonico, asciutto con piacevoli sentori retrolfattivi vegetali. Az. Agr. Abbona Annamaria Fraz. Moncucco, 21 - 12060 Farigliano (CN) Tel./Fax 0173.797228 E-mail: [email protected] Dogliani DOCG 2005 San Bernardo Rosso rubino carico con sfumature violette. All’olfatto è intenso, persistente, con piacevolissimi sentori di frutta rossa matura (ciliegia, prugna, mora) e leggere note vanigliate. Al gusto si presenta caldo, asciutto, di buon corpo e di lunga persistenza L’AssAggiAtore • 05/2009 - 34 - SULLA SULLA TUA TAVOLA NON NON DEVE DEVE ARRIVARE ARRIVARE UN VINO QUALSIASI.. CHIEDI CHIEDI AA CHI CHI SELEZIONA SELEZIONA IL IL MEGLIO, MEGLIO, DA DA 35 35 ANNI. ANNI. NON AFFIDARTI AL CASO. SCEGLI I MIGLIORI VINI DELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA ASPERIA è l’azienda speciale della Camera di Commercio di Alessandria che organizza il Concorso Enologico “Premio Marengo DOC”, che da 35 anni sceglie i migliori vini della provincia di Alessandria. Contattaci, per conoscere i vincitori dell’ultima edizione: T. 0131.313239; [email protected]; www.asperia.it. Chiedici dove poter acquistare del vino di qualità. BEVI IL MEGLIO. CERCA QUESTO MARCHIO PROVINCIA ALESSANDRIA DI