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Non lasciatevi ingannare, fratelli miei carissimi

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Non lasciatevi ingannare, fratelli miei carissimi
Anno XXI, n. 1
DICEMBRE 2010
[email protected]
fondato ne
l 1990
Rio Giornale
Foglio di collegamento per le famiglie della comunità cristiana di Rio Murtas
Direttore: don Mario Riu
1990 - 2010 Venti anni con Rio Giornale
In questo anno 2010 ricorre, assieme al 15° anno di fondazione del Circolo ANSPI, il ventesimo anniversario del nostro
RIO GIORNALE, dal 1990 la voce della chiesa riomurtese. Nelle pagine interne una breve ricostruzione storica e quanto
si auspica di poter realizzare nel prossimo futuro. Se a vent’anni, giustamente, si ha diritto di sentirsi giovani, concediamo a RIO GIORNALE di sentirsi se non adulto almeno maturo. Vent’anni sono tanti per ogni giornale, se poi consideriamo che è frutto dell’editoria “fai da te”, si potrà concordare che ci sia da esserne fieri.
Pag. 3
4
6
10
12
“Non
lasciatevi ingannare, fratelli miei carissimi. Ogni donazione buona e ogni dono perfetto viene dall’alto, discendendo dal Padre delle luci, presso il quale non esiste mutazione né ombra di rivolgimento.”
Gc 1,
16 - 17.
19
SOMMARIO
In questo numero ...
2
9
Sommario
In questo numero ...
3
Parrocchia
Verso il Consiglio Pastorale
10
Editoriale
Oratorio
Presepio ad Is Aios
1990 - 2010 Venti anni con Rio Giornale
11 Parrocchia
4
Cronaca
5
Terza pagina
Chiesa di Rio Murtas, verità e speranza
Rtf, la quarta edizione
di Guido Cadoni
12
Oratorio
Il popolo oratoriano in festa
di Maria Salis
Rio Murtas
di Elisabetta Rossu
Furriadroxius letterari
14 Economia
Turismo rurale
di Salvatore Cinus
Più unione in agricoltura
Coxina maurredhina
di Elisabetta Rossu
di Ottaviana Nonnis
7
Oratorio
16 Ambiente
Liberi dall’amianto
di Francesca Atzori e Giuliano Cogotti
25 Aprile, un successo!
Corso di chitarra, finalmente!
Fotovoltaico o nucleare?
di Giulio Cani
Pedalata ecologica: XIV edizione
di Antonello Cani
Intervista a Paolo Murgia, animatore
di Antonello Cani
19 Italia
Fratelli d’Abruzzo
di Ornella Pilisio
Ai nostri lettori, amici e sostenitori
Auguri di Buon Natale e Felice 2011
2
RIO GIORNALE
EDITORIALE
1990 - 2010 Venti anni con Rio Giornale
R
io Giornale compie 20 anni. È stata vinta una grande scommessa nel campo dell’editoria “fai da te”. La prima
uscita fu nel Luglio del 1990, dieci fogli, nel formato A4, tenuti da due punti metallici. Un lavoro lungo di mesi,
intrapreso, per la precisione, a Marzo del ‘90, da quattro giovani: Giampietro Bachis (responsabile), Antonio
Cancedda, Danilo Cocco e Guido Cadoni. Ne furono stampate settanta copie, presso la copisteria Martinelli di
Sant’Antioco. Al numero successivo ci fu una riduzione di copie perché settanta, date le copie in esubero, risultarono troppe.
Ma si era partiti e questo era importante. Incertezze e titubanze, ma anche tanto entusiasmo. Nel frattempo il giornale cresce,
arrivano plausi
entusiasti dai paesi
vicini, dal vescovo
dell’epoca (Mons.
Cogoni) e dalle autorità locali. Si passa
gradualmente al
formato A3, aumentano le pagine, nascono
le rubriche. La redazione si dota anche
di una macchina da
scrivere elettronica,
(la mitica Olivetti, di
colore verde, viene
così restituita al
legittimo proprietario: don Salvatore
Atzori, che gentilmente per anni ce la lasciò in prestito). Non so no mancati gli anni d’oro con la redazione composta da oltre
venti giovani, capaci di confezionare un prodotto, seppur nei limiti dei mezzi a disposizione, comunque ricco. La tecnologia,
infine, entrò anche nella redazione di Rio Giornale, il
computer consentì di realizzare anche un progetto
grafico e poi arrivò il tanto agognato colore, con la
sorpresa gradita dei lettori che negli anni si sono
affezionati al loro giornale. Non solo le settanta copie
non sono più sufficienti, ma, attualmente, si stampano
oltre 200 copie. Non mancano i contributi scritti, le
foto, le interviste (quante ne abbiamo fatto in questi
anni!) assieme al piacere di vedersi citati nel giornale.
Sostenuto dai parroci che in questi venti anni si sono
alternati: don Marco e don Mario, Rio Giornale ha
registrato, seppur nella sua modestia, i passi compiuti
dalla comunità riomurtese. Non solo cronaca, anche
prese di posizione, alle volte dure e discutibili, peraltro riportando nel giornale anche pareri opposti tra
loro. Sfogliando i vecchi numeri riaffiorano ricordi,
belli e, inevitabilmente, anche quelli tristi. I grandi
avvenimenti che hanno segnato la vita della nostra
comunità. Da due anni poi L’Interparrocchiale, un
‘avventura stupenda che si interrompe per questo
anniversario, ma che contiamo di riprendere nel 2011
con maggiore slancio e maggior coinvolgimento. Infine
il regalo di questo XX anniversario, è qui tra queste
righe, una potente macchina di stampa che dopo 20
anni ci rende autonomi. Auguri Rio Giornale, a ndi
contai meras ancora.
La prima copertina di Luglio 1990
RIO GIORNALE
RIO GIORNALE
Foglio di collegamento per le famiglie
della comunità cristiana di Rio Murtas. Pro manuscripto, ad uso interno..
DIRETTORE
don Mario Riu
COORDINAMENTO
REDAZIONALE
Guido Cadoni
WEB MASTER
Simon Gelso
REDAZIONE
Maria Francesca Arceri, Antonello
Cani, Giuliano Cani, Riccardo
Giordano, Elisabetta Orioni, Nicoletta Orioni, Marzia Piras, Riccardo
Piras, Elisabetta Rossu.
HANNO COLLABORATO
Francesca Atzori, Salvatore Cinus,
Giuliano Cogotti, Ottaviana Nonnis, Ornella Pilisio, Maria Salis.
Chiuso in redazione il 26/11/2010
Stampa in proprio:
250 copie
Informazioni:
348 392 70 26 - [email protected]
349 332 59 22 - [email protected]
Copertina
di RG, ANNO XXI, N°1
Dicembre 2010
3
CRONACA
Epifania Vivente, Rio Murtas 5 Gennaio 2011, h. 16:00
Sacra rappresentazione della
Natività e della visita dei Magi
cinema
C
inquanta posti forse non ci sono. A dire il vero non sembra neanche un vero e
proprio cinema, ma piuttosto una sala di cinema d’essai. Quasi un ritrovo di
intellettuali raffinati, di quelli un po’ snob, di gente, insomma, che bada più alla
sostanza che all’apparenza. È questa la piacevole sensazione che si ha entrando nella
sacrestia/ sala di Rio Murtas adibita anche (e non solo) a sala proiezioni. Perché da oltre un
mese, oramai, tra le attività oratoriane proposte, assieme al teatro, alla chitarra, al giornale
… annoveriamo anche il “cinema”. Per ora è un’attività riservata ai più piccoli, ma una
futura programmazione contempla anche pellicole impegnate legate a tematiche importanti
che la società odierna vive, probabilmente introdotte anche da relatori esperti, con i quali
intrattenersi anche dopo la visione del film in un sempre vivo, attuale e utile cineforum.
Un’occasione di crescita per tutti attraverso la settima arte, perché il buon cinema, è anche
formazione. Intanto la domenica pomeriggio è tutta per i più piccoli che puntualmente
gremiscono la sala, con largo anticipo. Complice, probabilmente, la novità, ma anche la
scelta dei film proposti. Senza scordare l’accoglienza curata dalle catechiste e dalle mamme
che non disdegnano di preparare i pop-corn e servire le bibite fresche. Il tutto è frutto di
una raccolta fondi partita circa un anno fa che ha consentito alla comunità di dotarsi di un
proiettore, di un lettore, di un maxi schermo e di un ottimo impianto di amplificazione.
Veramente un bel traguardo raggiunto con la collaborazione di tanti.
acquisti in parrocchia
trasferimenti e nomine in diocesi
U
Don Giuseppe Tilocca, già Rettore del Seminario Vescovile di Iglesias, ha avuto dalla Conferenza
Episcopale Sarda l’incarico di guidare come responsabile la “Comunità propedeutica”, per offrire ai
giovani che lo chiederanno uno specifico itinerario di introduzione al Seminario Maggiore, con sede
presso il Seminario Regionale di Cagliari.
n nuovo Messale da qualche
settimana poggia sul leggio
dell’altare. L’acquisto si è
reso necessario data l’usura del precedente che ha “svolto” il suo compito per ben
ventisei anni, essendo stato donato dalla
famiglia Fanutza - Balocco nel 1984.
Assieme al Messale sono stati acquistati
anche trenta libretti per la Liturgia delle
Ore. Mentre nel 2011 è previsto il ricambio dei libri per l’animazione liturgica.
Rio Giornale
lo leggi, perché ti riguarda!
4
Don Giuseppe D’Agostino lascia la parrocchia di San
Giacomo in Perdaxius ed è nominato Parroco della Parrocchia di San Giovanni Battista in Bindua.
Don Andrea Zucca lascerà l’incarico di Vicario parrocchiale della B.V. Addolorata in Carbonia e assumerà
l’impegno di direttore del Centro Diocesano Vocazioni e
dell’Opera Vocazioni Sacerdotali, coadiuvato da don Vittorio
Scibilia.
Don Ivano Gelso lascia la Parrocchia di San Pio X in
Il “nostro” don Ivano
Iglesias ed è nominato Vicario Parrocchiale della Parrocchia
B.V. Addolorata in Carbonia.
Don Giancarlo Nonnis è nominato Parroco della Parrocchia di San Giacomo in Perdaxius.
RIO GIORNALE
TERZA PAGINA
RTF, la quarta edizione
di Guido Cadoni
’RTF cresce e si afferma. Nella IV edizione, in un programma semplice, ma nutrito, il teatro ha “abitato” a Rio Murtas per ben tre giorni. Il tutto nonostante
l’esiguità dei finanziamenti, unico ente finanziatore infatti è stata la provincia di Carbonia - Iglesias. Qualche euro in più consentirebbe di dare alla manifestazione
più spessore, non solo come numero di giorni, ma anche come scelte artistiche. Rimangono sogni nel cassetto … ma non si demorde. Soprattutto ci si augura che
non sia nella cultura che si andrà a risparmiare, ma piuttosto si comprenda quanto indotto ci potrebbe essere attorno agli eventi culturali. Altri paesi della Sardegna, pur lavorando con poco, hanno costruito negli anni avvenimenti in grado
di attrarre spettatori che non
solo fruiscono
dell’evento, ma
dei bed and
breakfast, dei
ristoranti, dei
bar … Il succesa compagnia teatrale A.N.T.A.S., Associazione Nazionale Teaso non è immetro Autonomo Sardo, ha portato in scena a San Sperate, lo scorso
diato, ma, con la
14 novembre, nel TEATRO ARENA LA MASCHERA, in occadeterminazione,
sione della sesta edizione della rassegna Tagli di Teatro, uno spettacolo
arriva. Nel sottointitolato: “Rio Murtas una storia di guerra, amore e nessuna scelta”.
titolo “un paese
La storia raccontata da un anziano sansperatino ad Anselmo Spiga, è
a Teatro” gli
stata ripresa dalla compagnia ANTAS teatro ed è stata oggetto di ricerorganizz atori
ca storica. Alcuni abitanti del paese di Rio Murtas, hanno partecipato
vedono la misalle riprese di natura documentaristica e hanno dato un contributo alla
sione principale
riuscita dello spettacolo teatrale, divenendo essi stessi protagonisti. Si
dell’RTF e la
narra la vicenda di un giovane soldato, di San Sperate appunto, mandanascita de Is
to a Rio Murtas negli anni tra il 1940/45, e della sua giovane sposa. I
Lantiedhas,
due dovranno affrontare un grande dolore causato dal male che ogni
ovvero il gruppo
guerra porta con sé, ma che non riuscirà a dividei bambini e dei ragazzi che il 27 Novembre hanno rappresentato l’opera Sa derli, torneranno nel loro paese determinati a
pingiara de tziu Franciscu si individua il proseguimento naturale del lavoro dimenticare, desiderosi di prendersi cura l’uno
cominciato dalla dell’altra. La storia, al di là della sua verità
compagnia Sa storica, offre ampi spazi di riflessione e comuLantia fin dal 2002 nica forti emozioni. La musica dal vivo, le
e rafforzato dal proiezioni, le scelte del regista Giacomo Casti
e la grande interpretazione dell’unico protago2007 con il festival
nista, Giulio Landis, tengono lo spettatore in
teatrale. Andiamo tensione, comunicano passioni forti e commuoavanti, dunque, con vono per la forte carica emotiva che la storia
determinazione. Il porta al suo interno. Rio Murtas: storia di
pensiero è già guerra, amore e nessuna scelta, disegna uno
rivolto, naturalmen- spaccato della vita di guerra dei riomurtesi
te, al 2011 per la V° durante la seconda guerra mondiale, all’interno
edizione. Si rispol- di una ricostruzione verosimile, ma questo da
I bambini della scuola dell’Infanzia verano i progetti un punto di vista scenico non è fondamentale, e
con quelli della Primaria hanno aperirrealizzati del nel contempo trasmette allo spettatore la possibilità che l’amore offre:
to l’edizione 2010.
passato … pur non la speranza della felicità oltre il dolore. È una storia appassionante e
mancando le idee nuove. Con un obiettivo sempre chiaro: portare Rio Murtas a semplice che ci si augura, di vedere presto rappresentata anche a Rio
teatro! Che sia la V° edizione la volta buona? Speriamo!
G. C. Murtas.
L
L
Elisabetta Rossu
Compagnia Teatrale SA LANTIA, dal 2002 spettacoli in Lingua Sarda. E non solo.
Realizzazione (in corso) della docu-fiction “Su bombardamentu”. Partecipazione alla
Epifania Vivente riomurtese. Direzione artistica, dal 2007, dell’RTF, Rio Murtas Teatro Festival, rassegna di teatro amatoriale. Disponibili per spettacoli, rassegne, laboratori.
Info: +39 349-3325922,
+39 347-9534075.
[email protected]; [email protected]; [email protected]
RIO GIORNALE
5
TERZA PAGINA
Furriadroxius letterari
I
l 26 agosto scorso il circolo
Anspi di Sant’Anna Arresi ha
proposto la manifestazione
«Furriadroxius letterari» e
«Sagra del pane» con l’obiettivo di
ridare valore a un piccolo nucleo abitativo, ossia su furriadroxiu de Is Spigas,
con un programma culturale squisitamente oratoriano, coinvolti, tra gli altri
anche il Circolo Anspi di Rio Murtas,
attraverso la compagnia teatrale Sa
Lantia. Il programma prevedeva uno
spettacolo di burattini, presentazione di
libri, reading, teatro e la gara poetica
dialettale campidanese (sa cantada
sarda) con i poeti improvvisatori. Infine, una mostra fotografica ed itinerari
con immagini storiche e poesie. Abbinata alla kermesse culturale anche la
sagra del pane, come esempio delle
antiche tradizioni popolari, ancora vive
soprattutto nell’ambito dei furriadroxius. Il programma completo: alle 19 in
pracia de Is Marroccus (nel cortile dei
Marroccu) spettacolo per bambini, «Le
avventure di Gilberto Mandroni», una
storia raccontata dai burattini, a cura
del Circolo Anspi di Portoscuso.
Da sin. Angelo Ledda, Guido Floris e Guido Cadoni
“Sa cantara sarda”
Fregola con verdure e salsiccia
Ingredienti per quattro persone
250 g. di salsiccia;
250 g. di fregola;
1 spicchio d’aglio;
1 ciuffo di prezzemolo;
2 carote;
1 melanzana;
1 zucchina;
2 patate;
1 peperone
peperoncino e sale q.b.
olio d’oliva extravergine.
Preparazione
Fatte un fritto di prezzemolo
e aglio, mettetelo in una
casseruola con un po’ di olio
e peperoncino, aggiungete la salsiccia, precedentemente tolta dalla sacca, e soffriggete il tutto. Aggiungere un litro d’acqua, salate q.b. Portare ad ebollizione. Lavate le
verdure e tagliatele a quadretti. Friggetele e mettete da parte. A questo punto buttate
la fregola nel brodo e fatte cuocere per circa 10 minuti,lasciandola asciugare.
6
In pracia de Funtana (nella piazza della fontana) alle 20, la presentazione del libro di Salvatore Loi «Domus, furriadroxius e medaus, edilizia agricola a Sant’Anna Arresi e Teulada». Alle
21, sempre in pracia de Funtana, il reading
sulle manifestazioni della Settimana Santa, Sa
Cira Santa appunto, con l’antropologa arresina
Elisabetta Lecca. Hanno fatto da coreografia
l’esibizione musicale di Antonino Mei e la
drammatizzazione della Compagnia teatrale Sa
Lantia di Rio Murtas. Alle 21,30 spazio alla
presentazione del libro «Servitù militari in
Sardegna, il caso Teulada», di Angelo Ledda e
Guido Floris. A seguire la commedia sarda
«Totò, sordau tontu» di Luigi Cerchi, magistralmente interpretata dal Circolo Anspi di Paringianu. Alle 23 la gara poetica dialettale con
Salvatore Melis, Paolo Mura, Pierpaolo Falqui e
Piero Fenu contra Antonino Mei e Antonio
Garau. La degustazione del pane, cotto nel
forno tipico sardo, avvenuta fin dalle 20 ha
accompagnato gli spettatori nella partecipazione ai vari momenti proposti, alla visita della
mostra fotografica sul pane tradizionale e delle
foto antiche mostrate dagli abitanti di Is Spigas.
Degno di particolare nota l’alto coinvolgimento
di tutti gli abitanti de su furriadroxiu de Is
Spigas, ospitali e laboriosi.
Coxina
Maurredhina
a cura di Ottaviana Nonnis
Quando la fregola è pronta aggiungere le verdure precedentemente fritte.
Mescolate bene e servite a tavola.
Ottaviana Nonnis
RIO GIORNALE
ORATORIO
News
a cura della segreteria ANSPI
25 Aprile, un successo!
Corso di chitarra, finalmente!
I
l coraggio di cambiare è stato premiato. E, infatti, il 25 Aprile
2010, appuntamento abituale per la nostra comunità, lasciata
l’abituale metà di Barisoni, località nei pressi di Rosas, si è optato
per un altro sito, ossia per Monte Orri, in quello che era, un tempo, la sede della vecchia laveria, ora sede di un cantiere forestale; e proprio grazie all’Ente Foreste abbiamo potuto organizzare l’intera giornata
immersi nella natura con scenari unici e indimenticabili.
D
Il pranzo
a anni inseguivamo la possibilità di istituire un corso di chitarra a Rio Murtas. E
il 2009 è stato l’anno giusto. Una pubblicità e una sensibilizzazione guidata
qualche mese ha portato alla costituzione di un gruppo inizialmente numeroso,
attualmente attestatosi intorno ai dieci componenti.
Guidati dal maestro Danilo Olianas, musicista e animatore liturgico di Gonnesa, i corsi hanno appreso i primi accordi e le prime
nozioni musicali. Con soddisfazione da parte di tutti, inoltre, a
Giugno scorso un piccolo saggio ha dato prova di quanto con
fatica era stato appreso durante l’anno. Felice il maestro che ha
visto il frutto del proprio lavoro, emozionati i corsisti che per la
prima volta si esibivano in pubblico (presenti parenti e amici) e
naturalmente soddisfatti i responsabili del Circolo ANSPI che
anche attraverso la musica esercitano il loro servizio educativo a
Danilo Olianas
L’equipe della cucina con il Parroco
Un lungo percorso (circa nove chilometri) attraverso una strada sterrata
per raggiungere poi il cantiere dove il profumo del pranzo già si avvertiva
e incoraggiava i più stanchi. Alle 12:00 la partecipata Celebrazione Eucaristica, presieduta da don Mario e a seguire il pranzo abilmente preparato
dallo staff dei nostri cuochi ANSPI. Ben 135 vassoi sono stati distribuiti e il
pranzo consumato in allegria ha suggellato l’intera giornata. Un grazie
particolare a chi ha cucinato, a chi ha preparato i tavoli, a coloro che non
hanno disdegnato di fare chilometri per giungere da Portoscuso, Paringianu, Sant’Anna Arresi, Vallermosa, (ma anche dai paesi più vicini: Narcao,
Nuxis …) e stare con noi.
San Pietro di Sorres
favore di tutta la comunità cristiana. In questo autunno 2010 è
iniziato il secondo anno, quello
che dovrebbe consentirci di
avere presto animatori per la
liturgia e per l’oratorio. In altre
parole si sta aggiungendo con la
musica un altro tassello nel
quadro formativo oratoriano:
assieme al teatro, il cinema
Un momento del saggio: il pubblico
appena partito, il corso di chitarra si aggiunge e lascia ben sperare. Nel settore musicale, naturalmente, non può essere esauriente solo il corso di chitarra. Altre proposte si potrebbero fare. La costituzione e la formazione di
una corale, per il canto religioso e profano è un’idea …
(non così irrealizzabile). La corale peraltro potrebbe
essere aperta a tutte le fasce d’età e coinvolgere un
numero maggiore di gente. Ci pensiamo? Magari! Intanto assaporiamo la soddisfazione di aver avviato il
secondo anno del nostro corso di chitarra nella speranza che qualcuno ancora voglia aggiungersi al corso
(possibilmente già con nozioni di base, non avendo
frequentato il primo anno) e in attesa di vedere i chitarristi nostrani in indimenticabili e insuperabili performance!
Il corsista: Luca Forresu
PROGRAMMA INVERNALE
Due gli incontri mensili dei prossimi mesi invernali: la
GIORNATA DI SPIRITUALITA’, la 2° domenica di ogni
mese, sarà guidata dal P. Ugo sul tema de “La missione
in Matteo” (9 Gennaio: Gesù missionario del Padre non
solo con le parole, ma anche con le opere; 13
Febbraio: Discorso missionario: Gesù invia i
Dodici Apostoli; 13 Marzo: Gesù annunzia per
i missionari dolori e persecuzioni, ma “non
abbiate paura”; al pomeriggio il P. Abate presenterà “I Sacramenti, mezzi efficaci della
Chiesa per affrontare la missione” (9 Gennaio:
l’Eucarestia; 13 Febbraio: la riconciliazione;
RIO GIORNALE
13 Marzo: l’olio degli infermi); la GIORNATA DI STUDIO,
l’ultima domenica di ogni mese, è guidata da Don Fausto
Garau, il tema è l’Introduzione alla lettura della Bibbia
(30 Gennaio: la Chiesa, come Maria, e la Parola di Dio. Formazione e unità della Scrittura; 27 Febbraio: il “Canone”. Cos’è? Com’è si
è formato?).
Per informazioni - prenotazioni contattare P.
Bruno Masala, tel. 079/ 824001 - fax 079
824019. E-mail: [email protected]
7
ORATORIO
.
Pedalata ecologica: XIV edizione
D
omenica 17 Ottobre, in concomitanza con l'inaugurazione dell'anno catechistico, si è svolta la pedalata ecologica che ha visto un'attiva partecipazione
di giovani e meno giovani. Quest'anno si è deciso di cambiare percorso e la
scelta si è rivelata azzeccata. Siamo partiti subito dopo la messa, con destinazione “Montessu”, località sita nel comune di Villaperuccio. Una volta giunti sul posto ci
siamo preparati per il pranzo. Appena seduti a tavola abbiamo fatto una tipica preghiera
cantata alla quale ha fatto seguito durante il pranzo un canto/gioco caratteristico di queste
giornate, proposto dall'animatore/educatore Paolo Murgia proveniente dalla parrocchia di
San Pio x di Guspini, il quale subito dopo il pranzo ci ha coinvolti nelle attività tipiche dell'animazione con i cosiddetti
Villaperuccio: necropoli di Montessu
“bans “ (nello
Intervista a Paolo Murgia, animatore
specifico: danze,
canti, giochi mi- Presentati...
mati, urlati e di Mi chiamo Paolo Murgia, vivo a Guspini, sono laureando in scienze giuridiche. Faccio l'animatomovimento), ai re in oratorio nella parrocchia di san Pio x a Guspini da diversi anni, principalmente mi occupo
quali tutti abbiamo dei bambini più piccoli che hanno un'età che va dai 6 ai 12 anni.
partecipato con Quando è nata la passione per l'animazione in oratorio?
grande coinvolgi- Non so dare una data precisa; le prime esperienze le ho fatte con l'ACR (associazione cattolica
mento. A questa, ragazzi ndr) quando avevo circa 15 anni, poi in
per noi “ nuova “, quarta superiore ho iniziato a fare l'animatore
attività di intratte- ludico per i campi scuola della mia parrocchia.
Hai frequentato altri ambienti e associanimento, è seguita
zioni all'interno della parrocchia che
Montessu: giochi insieme
la visita guidata
possano aver in qualche modo influito
presso il sito archeologico, contenente uno scenario bellissimo. Abbiamo visitato
sulla tua esperienza?
le“Domus de Janas” (il termine significa “casa delle fate o delle streghe”), Si, ho frequentato anche gli scout, AGESCI
strutture sepolcrali preistoriche costituite da tombe scavate sulla roccia. Al (associazione guide e scouts cattolici italiani
termine della visita ci siamo disposti a cerchio per salutare e ringraziare Paolo; ndr) della parrocchia di San Nicolò di Guspini, e
poi tutti in sella alle bici e si è tornati a casa. A fine giornata oltre alla stanchez- i ministranti di San Pio x. Son state due espeza, perché è stata una
rienze che mi hanno formato sia a livello caratgiornata veramente
teriale che a livello di conoscenza ludica e
intensa, ho letto nelle
d'animazione.
facce dei presenti
Che cos'è per te fare l'animatore? Cosa
Paolo Murgia
tanta soddisfazione,
ti dà a livello personale?
Fare l'animatore è una filosofia di vita, è un'esperienza formativa che ti aiuta a sviluppare
poiché è stata condita
aspetti caratteriali; impari cosa vuol dire amare il prossimo e cosa vuol dire sapere rispettare e
nei dettagli abbracaccettare chiunque. A livello personale da tanta soddisfazione in quanto se tu lo fai con passione
ciando varie attività,
e dai tutto te stesso con i ragazzi e i bambini, loro inevitabilmente si affezionano a te: ti vedono
dallo sport all'intrattesostanzialmente come una guida, un punto di riferimento. Inoltre a me personalmente fa sentire
nimento e alla cultura,
bene perché con loro ti dimentichi le preoccupazioni e ti rilassi.
a dimostrazione del
Per i ragazzi di Rio Murtas un'animazione di questo tipo è stata quasi una novità
fatto che con un po' di
assoluta; come ti son sembrati?
buona volontà ci si
A essere sinceri, prima di iniziare la giornata avevo esternato diverse preoccupazioni relative al
può divertire e trafatto che non avessero esperienza e potessero trovarsi a
scorrere un'ottima
disagio con l'animazione tipica dei “ bans”, invece la risposta è stata a dir poco eccezionale in
giornata anche con
quanto i ragazzi hanno partecipato in maniera coinvolta da subito, mostrandosi molto divertiti e
delle cose semplici. A
chiedendo anche il bis di qualche gioco.
mio modesto avviso
Vuoi aggiungere qualcosa?
posso dire che, per
Ho visto il gruppo animatori interessato e con voglia di apprendere. Io spero di aver indicato la
La visita alle grotte
quanto ci sia ancora
strada e aver contribuito alla crescita del vostro oratorio. Oltre a questo ringrazio dell'esperientanto da fare e da imparare, la strada è quella giusta per crescere: le proposte za, della giornata trascorsa insieme, dell'ospitalità. Mi son trovato benissimo; spero che questa
non mancano e le risposte ci sono.
sia la prima di una lunga serie di attività comuni tra le nostre parrocchie. Un caro saluto a tutti
Antonello Cani voi.
A.C.
8
RIO GIORNALE
PARROCCHIA
Verso il Consiglio Pastorale
A
nche a Rio Murtas presto avremo il Consiglio Pastorale , come recita
l’art. 1 dello Statuto: “In attuazione al canone 536 del Codice di
Diritto Canonico viene costituito, nella parrocchia San Giuseppe
Artigiano in Rio Murtas, il Consiglio Pastorale Parrocchiale, regolato
dalle norme del presente statuto (qui di seguito brevemente denominato CCP). Esso
rappresenta l’intera comunità cristiana nell’unità della fede e nella varietà dei suoi
carismi e ministeri”. Unitamente allo Statuto sarà presentato il progetto pastorale
parrocchiale, che di seguito proponiamo in breve sintesi.
“Impegni per vivere in comunione:
1.1. Essere “operatori di unità”
- cercando ciò che unisce tra i singoli e nella comunità,
evitando ciò che può dividere i singoli e la comunità per non diventare “operatori di
divisione”.
- allontanando tutto ciò che non corrisponde ai requisiti esigiti dalla comunione e dal
cammino pastorale della comunità.
- comporta la collaborazione per il bene comune, mettendo a disposizione degli altri i
propri doni in spirito di servizio e non per la propria affermazione personale.
1. 2. Partecipazione e collaborazione
dei singoli e di tutti alla vita della comunità parrocchiale negli ambiti della catechesi,
della liturgia e della carità senza ritagliarsi spazi esclusivi o monopoli di competenze,
ma mettendo i propri doni, a servizio del bene comune. Il vivere l’esperienza della
comunità, l’essere partecipi alla vita della Chiesa, ci deve far pensare immediatamente
al mio posto, al mio ruolo all’interno della comunità. La comunità cresce ed è vivace
solamente se ognuno di noi mette tutti i suoi doni, i talenti, a servizio degli altri.
Siamo chiamati a costruire unità, comunione partendo dalla nostra originalità, dalle
caratteristiche di ciascuno.
1.3. Corresponsabilità nella vita parrocchiale attraverso gli organismi di partecipazione, quali il Consiglio Pastorale Parrocchiale (CCP) e il Consiglio Parrocchiale per
gli Affari Economici(CPAE), di prossima costituzione. I membri di questi organismi,
quali rappresentanti dei gruppi e aggregazioni laicali, sono gli intermediari naturali
della comunicazione e del collegamento tra CCP e CPAE e aggregazioni per favorire il
coinvolgimento nella vita parrocchiale e la crescita comunitaria.
1.4. Stringere rapporti di comunione e di collaborazione con le altre
realtà ecclesiali interparrocchiali e foraniali:
- concordando le linee pastorali negli ambiti catechistico - liturgico - caritativo.
- intensificando le esperienze comuni già avviate, come gli incontri di formazione
biblico - teologica per gli operatori pastorali.
- promuovendo altre iniziative comuni: quali i corsi prematrimoniali, la preparazione
dei catechisti, il coordinamento delle Caritas per una testimonianza più significativa
della carità.
2. Il secondo obiettivo di questo progetto è l’annuncio della Parola di Dio ai
parrocchiani vicini e lontani, attraverso l’evangelizzazione e la catechesi.
L’annuncio - ascolto della Parola è il presupposto della nascita e dello sviluppo della
fede (Rom 10,17) e quindi il primo compito della comunità ecclesiale. Nello spirito
della “Nuova Evangelizzazione” l’annuncio del Vangelo va fatto con strutture metodi
e linguaggio adeguati al mutuato contesto socio culturale.
E’ un lungo cammino che non si esaurisce in un anno, ma di cui è necessario muovere
i primi passi.
2.1. La Bibbia deve diventare il “Libro della comunità”.
RIO GIORNALE
E’ necessario riservarle spazi adeguati per favorirne la conoscenza e la familiarità, in
modo che diventi il primo nutrimento della vita cristiana.
Questi spazi sono la catechesi ancorata alla Bibbia, i corsi biblici, la lectio divina, la
liturgia della Parola.
2.2. Creare la mentalità di una catechesi permanente, come cammino di
fede per gli adulti,giovani, i ragazzi e i fanciulli.
E’questo un impegno lungo e faticoso, perché la mentalità della catechesi è carente e
in certe fasce è addirittura assente. Gli itinerari della catechesi sono indicati dai testi
della C. E. I. In particolare la catechesi degli adulti, destinata ai singoli e ai gruppi, è
insieme cammino di fede e laboratorio di “spirito comunitario”. La partecipazione
alla catechesi è un impegno prioritario per gli adulti che desiderano crescere
nell’esperienza di fede.
2.3. Il mondo della famiglia
Se è vero che la famiglia è la “chiesa domestica”(Lumen Gentium n.11) o il
“santuario domestico” della Chiesa (Apostolicam Actuositatem n.11), ne consegue che la famiglia è la prima destinataria dell’evangelizzazione per diventare a sua
volta soggetto evangelizzante.
¨ Diventa, pertanto, urgente:
- Curare l’accompagnamento dei genitori nell’itinerario dell’iniziazione cristiana dei
figli, a iniziare dalla preparazione battesimale.
- Valorizzare momenti liturgici significativi quali la Festa della Santa Famiglia, la
Presentazione di Gesù al Tempio, ecc.
- Avviare e preparare un gruppo - famiglia per coinvolgerlo in questa pastorale famigliare.
2.4. L’evangelizzazione dei cosiddetti “lontani”, cioè di coloro che per vari
motivi hanno perso il contatto con la comunità ecclesiale e di quanti volutamente
vivono nell’indifferenza religiosa sfruttando l’occasione della richiesta dei sacramenti
e le altre circostanze che si possono presentare.
3. Il terzo obiettivo di questo progetto è il rilancio e l’organizzazione
dell’Oratorio. L’Oratorio è luogo di aggregazione e fucina di fermento cristiano
soprattutto per la gioventù. L’attività oratoriana esige la disponibilità di un equipe
coordinatrice adeguatamente preparata per animare i vari ambiti: formativo, culturale, artistico, ricreativo, sportivo, ecc.
E’ lodevole l’impegno del Circolo Oratorio Anspi per quanto è riuscito finora a realizzare. Far funzionare bene l’oratorio è compito di tutti: sacerdoti, famiglia, animatori,
educatori e laici, devono essere collaboratori e corresponsabili. E’ necessario proseguire su questa strada e incrementare questa attività che qualifica la pastorale giovanile della parrocchia.
Impegni per l’oratorio :
3.1. formare, preparare educatori e animatori pastorali.
3.2. far crescere e qualificare nel suo ruolo ecclesiale l’associazione dell’Anspi
(Associazione Nazionale Circoli Oratori - San Paolo, Italia).
3.3. programmazione dell’attività oratoriana all’interno del progetto parrocchiale,
con particolare attenzione all’aspetto formativo.
4. Il quarto obiettivo di questo progetto è l’impostazione di una tradizione religiosa che metta radici nell’animo popolare. La memoria storica permette di risalire e
conservare le proprie radici e la tradizione derivata fino alla fisionomia attuale della
comunità. Questa conoscenza è necessaria per valorizzare quanto di positivo permane
nella comunità e per innestare in essa le scelte pastorali proiettate nel futuro.”
9
Un po’ di storia …
ORATORIO
Presepio ad Is Aios
.
Nel presepio, realizzato ad Is Aios, la comunità testimonia che il messaggio sociale del Vangelo non deve essere considerato una teoria, ma prima di tutto
un fondamento e una motivazione per l’azione.
N
I
s Aios appartiene al
comune di Narcao,
in provincia di
Carbonia-Iglesias,
da cui dista 6,15 chilometri. La frazione di Is Aios
sorge a 155 metri sul
livello del mare e nella
frazione risiedono circa
60 abitanti.
Is Aios prende il nome dai primi abitanti del paese
che avevano come cognome Aiò. La particolarità
di Is Aios è che trovandosi al confine con due
comuni, Narcao e Nuxis, ha una strada che divide
il paese, questo fa si che gli abitanti della frazione
appartenenti al comune di Narcao sono di circa 45
unità, mentre quelli appartenenti al comune di
Nuxis sono di circa 9. Nella frazione c`è una piccola chiesetta dedicata a Santa Barbara costruita, a
fine anni sessanta, con le offerte e con il lavoro
degli abitanti, in particolare con l’impegno del
parroco di allora don Lino Melis e del compianto
Nino Talana. La venerazione alla Santa è diffusa
tra tutti i suoi abitanti, cosi come in tutta la Sardegna. Un drappo rosso, una palma simbolo del
martirio, la torre, sono gli attributi più diffusi di
Santa Barbara. Il Martyrologium romanum scrive
di lei: “Santa Barbara Vergine e Martire di Nicomedia”, onorata il 4 Dicembre, giorno della sua
memoria liturgica. Secondo la leggendaria Passio
in greco, il padre di Santa Barbara fece segregare
la figlia a causa della straordinaria bellezza di lei.
Rinchiusa in una torre scoprì le Sacre Scritture, si
innamorò di Cristo e volle farsi battezzare; segretamente improvvisò un rito di preghiera personale e
si immerse per tre volte in una vasca; poi un angelo, come raccontano gli scritti, le portò dal cielo il
pane eucaristico. Il padre, saputolo, la condusse di
fronte al prefetto per farla condannare, così Santa
Barbara fu flagellata, poi fu condannata al rogo,
ma miracolosamente il fuoco si spense, così il
padre, esausto, la fece decapitare; allora, mentre
Barbara subiva la sua ultima tortura, un fulmine
dal cielo si abbatté sul padre, incenerendolo. I resti
di Santa Barbara arrivarono poi a Costantinopoli
nel 518 – 527, cinque secoli dopo le sue reliquie
finirono a Venezia nella Chiesa di san Giovanni. In
Sardegna il culto di Santa Barbara fu diffuso dai
bizantini.
on è il
Da un presepio verso
solito
idee mature per scelte
presepio.
che implichino nuovi
La parmodelli di consumo e di
rocchia di Rio Murtas,
sviluppo, compiute da
attraverso il suo Circolo
persone, da cattolici, che
ANSPI, e in collaborazione
vogliono farsi carico
con l’Ufficio Diocesano per
della
rigenerazione
i Problemi Sociali, del
dell’Italia, incoraggiati
lavoro e della Salvaguar- Il presepista, Carlo Bosio a lavoro
dalle parole del Papa che
dia del Creato e il Comitato Zonale ANSPI di Iglesias, ha allestito, per questo a Cagliari ci ha invitato
Natale, un presepio nuovo, diverso dal solito. Assieme alle scene classiche ad essere: “ … capaci di
di un presepio i visitatori troveranno altro. Partendo da una riflessione evangelizzare il mondo
ispirata dalla 46° settimana sociale che la Chiesa italiana ha vissuto a Reg- del
lavoro,
gio Calabria, si è voluto dare un contributo alla sensibilizzazione su come dell’economia,
della
costruire un’agenda di speranza per il futuro dell’Italia e del Sulcis Igle- politica, che necessita di
siente. Già nell’identificazione del luogo: Is Aios, frazione del comune di una nuova generazione
Narcao, caratterizzato di laici cristiani impeda un forte spopola- gnati, capaci di cercare
mento, si è voluto fare con competenza e rigore
la prima scelta di cam- morale soluzioni di
po. Poi nella chiesetta sviluppo sostenibile”. La
di Santa Barbara, picco- realizzazione concreta è stata attuata dalle mani operose di Carlo Bosio,
la ma funzionale, si
artista poliedrico: musicista,
alternano
vari
pittore, presepista, ma che per
scenari della nostra
la prima volta si cimentava in
storia contemporaun’opera del genere. Il suo
nea: chiusura delle
amore per Is Aios, (è sposato a
miniere, delle induuna donna del posto), la sua
strie, delle scuole,
sensibilità e la massima dispoPresepio: particolare
la
crisi
nibilità lo ha condotto in cindell’agricoltura … e assieme alla denuncia è proposta la speranza. Per
que settimane alla concretizzaPresepio: Is Aios
dirla con Franco Pasquali, segretario generale della Coldiretti e memzione di un lavoro che ai più
bro del Comitato Scientifico Organizzatore delle Settimane Sociali: “ … sembrava irrealizzabile. Significativa è stata anche la collaborazione di
abbiamo offerto al Paese un’agenda di speranza che intreccia tutti i tavo- alcuni abitanti di Is Aios (Maria Pia Fanutza, Ubaldo Usai, Massimo Talana,
li, dall’economia alla famiglia, dai giovani alla cultura”. Un piccolo con- Rosy Piredda) e di altre persone della parrocchia (Graziano Cadoni, Tina
tributo perché il pensiero e l’impegno della Chiesa siano conosciuti. Una Schulz e altri). Ora il presepio si presenta al popolo, agli uomini di buona
partecipazione forte e convinta, che parte da Is Aios, paese con meno di volontà, perché è un presepio di denuncia, di riflessione, e, per chi lo
sessanta abitanti, ma che nel suo piccolo sa cosa vuol dire emigrazione, vorrà, di preghiera! Il presepio è visitabile tutti i giorni dalle 9:00 alle
precarietà, disoccupazione.
13:00 e dalle 15:00 alle 19:00, per informazioni: 349 332 59 22.
10
RIO GIORNALE
PARROCCHIA
Chiesa di Rio Murtas, verità e speranza
Questo articolo nasce per ripristinare la verità su quanto è realmente accaduto intorno alla chiusura
della nostra chiesa, e che, purtroppo, è stato da qualcuno mistificato per utilità o, semplicemente,
per ignoranza.
A
nzitutto è opportuno riportare i fatti nella loro cronologia:
05.10.2007. I Vigili del Fuoco di Cagliari, a seguito di sopralluogo,
con verbale
del
10.10.2007, evidenziano il
grave pericolo rappresentato
dalla struttura della Chiesa,
a causa delle crepe presenti
nelle murature, provocate
dal probabile cedimento
delle fondazioni, e dei
rigonfiamenti degli intonaci
in corrispondenza dei travetti. Il verbale si chiude
chiedendo al Comune e alla
Curia Vescovile, ciascuno
per le proprie competenze,
di provvedere alla eliminazione del pericolo.
11.10.2007. Il Sindaco, a
seguito delle notizie apparse
sui giornali, chiede notizie
all'Ufficio Tecnico comunale.
15.10.2007. Il Responsabile
dell'Area Tecnica del Comune di Narcao risponde al Sindaco richiamando il verbale
dei Vigili del Fuoco ed evidenziando il grave pericolo per la privata e pubblica incolumità.
16.10.2007. Con Ordinanza Sindacale n° 29, il Sindaco dichiara la struttura inagibile, ordinandone la chiusura al pubblico.
La Diocesi, dopo aver valutato che la ristrutturazione dell'intera struttura parrocchiale
avrebbe avuto un costo non molto inferiore rispetto alla realizzazione di nuove strutture, predispone il progetto per la demolizione e la ricostruzione della Chiesa e dei
locali accessori. L'importo necessario, pari a 800.000 euro, sarebbe stato coperto per
il 75% con un finanziamento della CEI (Conferenza Episcopale Italiana)e per il 25%
con fondi della Diocesi.
Nella documentazione da inviare alla CEI era previsto anche il certificato di destinazione urbanistica, L'area di proprietà della parrocchia ricadeva per una parte, quella
dove sorge la chiesa, in zona servizi “S” e l'altra parte in zona “G1”. Le norme di
attuazione del PUC prevedono che per poter edificare nelle zone G1 è necessario predisporre un piano di lottizzazione (con eccezione solo per i lotti di superficie non superiore a 1.000 mq e totalmente urbanizzati), mentre per le zone “S” prevedono che gli
interventi debbano essere attuati dalla sola Amministrazione comunale.
La CEI, viste le prescrizioni delle norme di attuazione, ha chiesto chiarimenti su come
la Diocesi avrebbe potuto realizzare le opere.
La Diocesi ha subito chiesto al Comune la modifica o la sospensione della clausola
delle norme di attuazione, che prevedevano che nelle zone “S” gli interventi potevano
essere attuati dalla sola Amministrazione Comunale.
RIO GIORNALE
In data 21.09.2010 il Comune adotta una variante al PUC, con la quale anche l'area su
cui insiste la Chiesa viene trasformata da “S” in “G1”, senza modificare le norme di
attuazione, come invece
richiesto dalla Diocesi. Con
questa delibera, nonostante i
positivi articoli sui giornali,
non si sarebbe risolto nulla,
perché le stesse Norme Tecniche di Attuazione prevedono,
per le zone “G1”, all’art. 40,
che “ogni intervento è subordinato alla formazione di
piani urbanistici attuativi
convenzionati”. Questo significa che si sarebbe dovuto
predisporre un piano di
lottizzazione, che avrebbe
dovuto seguire tutto l’iter di
approvazione, della durata di
parecchi mesi, in aggiunta ai
tempi, ancora più lunghi,
richiesti perché la variante al
PUC diventi operativa.
Così in data 18.11.2010 la
Diocesi presenta una nota
formulando le proprie osservazioni alla deliberazione di adozione della variante
(Deliberazione del Consiglio Comunale n° 19 del 21.09.2010, avente ad oggetto
“Adozione Variante di destinazione urbanistica di un’area da standard ‘S2’ in ‘G1’ in
località Rio Murtas”), nella quale si chiede che venga modificata la Deliberazione del
Consiglio Comunale, assegnando a tutta l’area sulla quale dovranno sorgere gli edifici di
carattere religioso, con i relativi accessori, la classificazione “S2”, conformemente a
quanto disposto dal D.A. 2266/U , inoltre si chiede che venga eliminato quanto previsto
dall’art. 48, comma 1 lett. b delle Norme Tecniche di Attuazione per consentire agli enti
religiosi di eseguire direttamente i lavori sulle proprie strutture, oppure modificarlo
come segue: “Gli interventi su detti areali potranno essere attivati dalla sola Amministrazione Comunale previa progettazione ai sensi del D. Lgs 163/2006, con esclusione
delle opere di carattere religioso, in entrambi i casi in deroga all’indice fondiario
previsto”, e si segnala, altresì, che i tempi necessari per l’espletamento di tutte le
procedure per l’attuazione della delibera citata in oggetto sarebbero incompatibili con i
tempi relativi al finanziamento dell’opera da parte della CEI.
A questa nota è seguita l'ultima deliberazione del Consiglio Comunale, che ha accolto
integralmente le osservazioni della Diocesi. Per poter riavviare la pratica di cofinanziamento della CEI si dovrebbe aspettare la verifica di coerenza della variante da parte
della Regione e la successiva pubblicazione sul BURAS. La Diocesi, però, incomincerà
subito a predisporre tutti i documenti necessari e chiederà al Comune, che ha verbalmente dato la disponibilità, una dichiarazione che attesti che è stata adottata la variante
al PUC per eliminare gli impedimenti precedenti. E' difficile prevedere tempi certi per
l'inizio dei lavori, in quanto tutto dipende dalla celerità di istruttoria da parte della CEI,
i cui tempi non sono facilmente prevedibili. Intanto i problemi urbanistici siano stati
rimossi e si auspica che la variante arrivi a conclusione senza ulteriori intoppi.
11
ORATORIO
Il popolo oratoriano in FESTA
di Maria Salis*
Carbonia, 2 Giugno 2010. Festa regionale dell’ANSPI Sardegna
stata la Diocesi di Iglesias, quest’anno, ad ospitare la
XXVI Festa Regionale dei Circoli e degli Oratori ANSPI
della Sardegna. Ben 600 persone tra adulti, ragazzi e
bambini si sono dati appuntamento a Carbonia il 2 giugno. Nonostante il tempo incerto molti dei partecipanti hanno
Maria Salis
affrontato lunghe ore di viaggio per essere presenti a questo evento
che ogni anno si rinnova, richiamando centinaia di persone da tutta la Sardegna.
Ad accogliere i Circoli e gli associati nella centrale piazza Roma c’erano il Presidente
Regionale dell’ANSPI SARDEGNA, Don Antonello Cattide, il Presidente del COMITATO
ZONALE SULCIS IGLESIENTE, Guido Cadoni, e gli animatori dei Circoli ANSPI della
Diocesi di Iglesias che hanno collaborato all’organizzazione di questa importante
manifestazione, patrocinata dal Comune di Carbonia, dalla Provincia di Carbonia –
Iglesias e dalla Regione Sardegna. Nella piazza Roma, colorata dalle bandiere
dell’Anspi, si respirava una gioiosa atmosfera di festa. Le ludotecarie del Circolo di
Sant’Anna Arresi hanno coinvolto i bambini in una serie di divertentissimi giochi
tradizionali: tiro alla fune, corsa dei sacchi e cavallini di canna. Un salto nel passato
che ha destato grande curiosità anche negli adulti che divertiti hanno assistito ai
giochi. Molto interesse hanno suscitato anche gli antichi mestieri, tipici del patrimonio storico e culturale della nostra bellissima isola, rievocati dal Circolo di Paringianu
È
12
e da Is Massaius Suerginus di San Giovanni Suergiu.
Dopo il saluto del Vicesindaco di Carbonia, Maria Marongiu, i partecipanti hanno
sfilato per le vie della città. Il corteo, aperto dal Motoclub Le Dune di Sant’Anna Arresi, si è diretto intonando canti festosi verso la chiesa della B. V. Addolorata, dove si è
vissuto un momento di preghiera con la celebrazione della Santa Messa, presieduta
dal Vescovo di Iglesias Mons. Giovanni Paolo Zedda. La giornata, dopo la pausa per il
pranzo, è proseguita nell’oratorio Don Orione, attiguo alla Chiesa della B.V. Addolorata. Durante il pomeriggio bambini e ragazzi hanno partecipato con grande entusiasmo
alle gare sportive, organizzate dai Circoli di Carbonia e Is Urigus, cimentandosi in
miniolimpiadi, tornei di calcetto, tennistavolo e biliardino. Si è voluto inoltre offrire
ai giovani e agli adulti l’opportunità di “vivere l’oratorio” nelle sue varie espressioni,
perché l’ANSPI non promuove solo le attività sportive, ma anche la cultura, il turismo,
il teatro e la musica. Così nel pomeriggio sono state proposte, per gli amanti del
turismo culturale, visite guidate nel suggestivo complesso nuragico di Seruci e nel
sito archeologico di Monte Sirai. Diversi gli spettacoli teatrali e musicali che hanno
animato la serata. Il Duo Sulas di Is Urigus ha proposto una breve ed esilarante commedia sarda, dal titolo “Antiogu e Rosa”, riscuotendo l’applauso del pubblico che
affollava la sala teatro dell’oratorio Don Orione.
Molto atteso e apprezzato il teatro dei burattini che ha catturato l’attenzione di
RIO GIORNALE
ORATORIO
Il presidente Cadoni e Don Cattide, presidente regionale aprono il corteo in via Gramsci, a Carbonia.
DIOCESI DI IGLESIAS
CARITAS DIOCESANA
Casa di Accoglienza
“Santo Stefano”
L’ANSPI Sardegna sfila nelle vie cittadine
Via Tangheroni, 3 - Iglesias
Tel. 0781 30885
“Una domenica al mese”
Invito per nuovi Volontari
Basta poco: qualche ora del proprio tempo, in particolare, la domenica (o anche il sabato)
Il numero elevato di Volontari consente di diluire i
turni, impegnando anche solo qualche ora di una
domenica al mese.
Sarà un modo di impegnare il tempo che ci è dato:
Giovani atleti dell’ANSPI
grandi e piccini. Lo spettacolo, Peppino il pescatore e il re dei tonni, è stato
messo in scena dal Circolo S. M. d’Itria di Portoscuso che ha ideato la storia,
scritto la sceneggiatura, progettato e realizzato le scenografie e i burattini. A
concludere la giornata è stato il Musical “Building Bridges - Costruendo ponti.
Storie di vita vissuta tra salite e svolte – proposto dalla compagni teatrale della
parrocchia San Nicolò di Guspini. Il Musical, diretto da don Marco Stazu, ha coinvolto ed entusiasmato il pubblico. I ragazzi, circa 40, si sono infatti dimostrati
all’altezza di un genere teatrale così impegnativo che non è solo recitazione, ma
anche danza, musica e canto, dando prova di un’indiscutibile talento. Gli sforzi
organizzativi, supportati dai volontari del 118 di Sant’Anna Arresi, sono stati
ricompensati dalla piena riuscita della manifestazione. Grande soddisfazione,
dunque, tra i vertici dell’associazione. L’appuntamento naturalmente è per il
prossimo anno.
Maria Salis
* Segretaria del Circolo ANSPI di Portoscuso
RIO GIORNALE
 intelligente (quante ore sprecate a fare cose inutili),
 autenticamente cristiano.
“L’Eucaristia domenicale, non solo non distoglie dai doveri di carità, ma al contrario impegna maggiormente i fedeli a tutte le opere di carità, di pietà, di apostolato, attraverso le quali divenga
manifesto che i fedeli di Cristo non sono di questo mondo e tuttavia sono luce del mondo e rendono gloria al Padre dinanzi agli
uomini”. (Dies Domini, n. 68)
Tutti possono prestare la propria opera come Volontari. Chi è
interessato può rivolgersi a questi numeri:
CASA DI ACCOGLIENZA: 0781 30885;
COORDINATRICE VOLONTARI: 0781 31420;
CARITAS DIOCESANA: 0781 33999.
13
ECONOMIA
Turismo rurale
di Salvatore Cinus
S
pesso si parla della Sardegna tendendo a trascuraTali iniziative si basano sul principio della riscoperta delle attività agricore come la realtà sarda non sia composta esclusile e culturali, della valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti. Oggi
vamente dalle belle spiagge, arresojas, il mirto e
non è raro incontrare bambini che non hanno mai visto una gallina se
il maialetto, ma risulti frazionata in tante sfacnon sui banconi del supermercato, che non sanno quale sapore
cettature meno conosciute chiamate: Campidano, Iglesiente,
abbia una pera o una ciliegia colta direttamente dall’albero.
Sarrabus, Gallura, Sinis, Sulcis, Goceano, Sarcidano, TurriSecondo la logica di tale turismo invece, l’ospite viene invitato a
tano, Ogliastra, etc . Culture isolane che variano per
visitare, osservare e partecipare attivamente alla vita rurale,
territorio, dialetto, usi, costumi ma che nel loro insieme
scoprendo un mondo per lui se non del tutto, almeno in parte
costituiscono la nostra amata isola. Tendendo ad identisconosciuto. Tale approccio economico e culturale ad un nuovo
ficare il termine “turismo” con spiagge, alberghi,
turismo creerebbe delle salde basi per un arricchimento reciproco,
campi da golf e piscine, definiamo delle realtà che
evitando che lo sviluppo sia limitato temporalmente ai pochi mesi
ormai sono state naturalizzate lungo la Costa Smeralestivi e geograficamente alle linee di costa, garantirebbe la diffusione e
da, Palau, Villasimius e nelle restanti zone esclusila sopravvivenza di usi e costumi della nostra terra che rischiano di
ve per ricchi e facoltosi turisti rigorosamente
scomparire (bisso, liquori, vini, dolci tipici, tappeti sardi, cantadores,
stranieri. Risulta ormai opinione di tanti che
etc). L’economia dell’intera comunità trarrebbe beneficio da tali inno"questo turismo” sia l’unico possibile nella
vazioni, ma soprattutto i produttori e il territorio. I primi avrebbero
nostra isola, ma dovremo chiederci se è
un ulteriore reddito derivato dalla loro attività principale, la possiproprio vero o sia quello che vogliono farci
bilità di farconoscere qualità e genuinità dei loro prodotti, per non
credere. “Un simile luogo comune tende
parlare del possibile rinnovo generazionale nelle aziende a
inevitabilmente verso una urbanizzazioconduzione familiare. Il territorio invece, diventando una fonte
ne forzata e distruttiva dei nostri
di reddito grazie ai nostri patrimoni naturali, risulterebbe
patrimoni naturali, cementificazione
adeguatamente salvaguardato e valorizzato con un’apposita
della costa, scomparsa di spiagge,
sentieristica per trekking, mountain bike, un conveniente
campi dunali e vegetazione annessa.
sfruttamento delle risorse idriche già esistenti che atTante risorse che sono state tramandate
tualmente risulta essere quasi nullo a seconda delle
da generazioni, sino a quando diventerediverse zone e distribuzione tramite appropriato
mo stranieri in casa nostra.” Quotidianamenacquedotto destinato ad uso civile e agricolo. Importe sentiamo dire che l’agricoltura è morta,
tante sarebbe la riqualificazione dei “furriadroxius”
sempre meno sono i pastori che riescono a vivere
che hanno determinato fasi importanti della nostra
dal gregge, il prezzo del latte scende, il vino si
storia e che possono costituire una preziosa risorsa se
vende male e dell’olio non ne parliamo. Tutti problemi
debitamente utilizzati. Risulta inevitabile inoltre citare la
legati al fatto che tali prodotti anche se di ottima qualità
prevenzione degli incendi, del bracconaggio e i numerosi
non sono competitivi sul mercato per prezzi e adeguata
siti archeologici o grotte che tuttora sono poco conosciuti
pubblicizzazione. Come se non bastasse ad aggravare la
e non valorizzati. Per ora solo parole e progetti, ma consisituazione subentrano le merci di importazione acquideriamo che: se il mare la fa da padrone per 3 mesi, il resto
state a poco prezzo ed etichettate come "prodotto in
dell’anno è zeppo di feste popolari, sagre, manifestazioni
“Ogni uomo ama la sua terra,
Sardegna".
(Foreste aperte, Cortes apertas, sagre per promuovere olio,
ma sente ulteriormente rafforzato formaggio, vino, miele etc ...) e tante altre occasioni si possono
Onde far fronte a tali problemi e cercare di
programmare. Se abbiamo delle coste bellissime, le nostre monrisollevare l’economia locale, da tempo la
questo
legame
verso
le
realtà
e
i
tagne
non sono da meno, ricche di boschi, grotte e sorgenti, costiRegione e le Province nei vari punti dei
tuiscono una valida alternativa dove passeggiare, stare a diretto
loro piani di sviluppo per il territorio
luoghi che lo hanno visto crescere.” contatto con la natura e che gli amanti dei funghi e delle attività
(Piano Sviluppo Rurale 2007-2013),
all’aperto non tarderebbero ad apprezzare. Risulterebbe essenziale la
hanno volutamente cercato di favorire e
collaborazione interterritoriale, una pianificazione almeno a livello
incrementare il “Turismo Rurale”, stabilito
provinciale o tra comuni vicini degli eventi culturali che eviti il
marchi di qualità, di provenienza, stanziato
sovrapporsi di spettacoli o eventi particolari. Insomma il princiaiuti finanziari e agevolazioni fiscali per la creapale cambiamento da mettere in atto è quello mentale. Si
zione e il potenziamento delle strutture ricettive e
rende necessaria tanta collaborazione e una presa di coproduttive. Sono state incentivate l’integrazione
scienza del valore e della vera natura della nostra terra,
dell’attività turistica con nuove o già esistenti attività
aprendo il nostro mondo e la nostra cultura alla moltiagro-alimentari, la loro messa in rete; la proposta di iniziatudine di persone che vorrebbero conoscerla.
tive per la gestione e valorizzazione dei nostri boschi e dei
beni naturali.
Salvatore Cinus
14
RIO GIORNALE
ECONOMIA
Più unione in agricoltura
di Elisabetta Rossu
Intervista a Sergio Lai, Vicedirettore della Federazione provinciale Coldiretti di Cagliari
L’incontro con Sergio Lai è avvenuto in un pomeriggio di ottobre che ha anticipato le
manifestazioni nelle sedi istituzionali regionali della Coldiretti e del movimento pastori sardi.
Vicedirettore quanti anni in Coldiretti?
Sono 32 anni al servizio degli agricoltori. È stato il mio primo impiego ed è ancora
oggi un lavoro che svolgo a servizio delle persone con passione e forza d’animo.
Credere nelle idee e nei progetti dei soci Coldiretti, mi ha dato la forza di affrontare e
superare situazioni difficili ed importanti per il futuro della nostra agricoltura.
Quali sono le difficoltà più urgenti che, ad oggi, il mondo agricolo si
trova ad affrontare?
Un reddito agricolo in continua diminuzione. Vi è infatti troppa differenza tra il prezzo al consumo e quello pagato all’agricoltore. L’agricoltura viene svalutata, viene
evitata, non scelta. In
particolare è stata proprio
la grande distribuzione
che ha contribuito a svalutarla, diventandone nemica.
Cosa propone il gruppo Coldiretti?
Prima di tutto un patto
con il consumatore. Un
patto attraverso il quale si
parla di qualità dei prodotti e di salute del cittadino e non solo. Per troppo tempo il settore agricolo è stato rigettato come
settore assistito. Una
buona informazione attraverso un patto con il
consumatore, deve comunicare che, alimentazione e ambiente, sono temi urgenti per il rilancio dell’economica
e in difesa della salute del cittadino. Per essere rilanciata, l’economia agricola ha
bisogno di riscoprire la sua vocazione alla genuinità del prodotto ed alla vendita
diretta dal produttore al consumatore. È necessaria inoltre l’etichettatura dei prodotti
ed un patto con gli industriali, che devono garantire e difendere il marchio italiano.
Alla Camera, proprio in questi giorni, è stato dato avvio al disegno di Legge
sull’etichettatura.
Il progetto Campagna Amica rientra in questo quadro di moderna economia agricola?
Assolutamente si. Anche per la realizzazione del mercato a Km 0, le aziende delle
provincie sarde, sono state invitate a seguire un disciplinare. Per tutti coloro che
desiderano aderirvi occorre compilare una scheda di adesione, produrre una dichiarazione dell’azienda, l’iscrizione all’INPS, e alla Camera di Commercio e naturalmente
essere socio Coldiretti. Sarà il Consiglio di Amministrazione a decidere previo sopraluogo. Tutto questo contribuisce a rendere più responsabili gli imprenditori agricoli
ed a educarli ad un nuovo modo di vedere l’imprenditoria sarda.
Imprenditoria che sembra trovare molti ostacoli in Sardegna...
RIO GIORNALE
Manca nel nostro popolo, il sentimento della politica imprenditoriale. È difficile far
passare la stessa idea di aggregazione nella collettività. Non si riesce a concepire con
serenità l’idea di unirsi per guadagnare e raggiungere degli obiettivi comuni. Sembriamo vinti da una coscienza arcaica che ci porta alla divisione non all’unione.
Potremo leggere anche alcuni fatti della nostra storia in quest’ottica di divisione.
L’agricoltura estensiva è pressoché assente proprio perché manca una rete fra le
aziende agricole.
Nel Sulcis Iglesiente è stato avviato il progetto “Campagna Amica”?
Le aziende si stanno regolarizzando. Per ora dal 16 Settembre, siamo partiti a Cagliari.
Tutti i giovedì mattina,
presso il piazzale dei Centomila dinanzi alla Basilica di
Bonaria, si tiene il mercato
di Campagna Amica. I prodotti si vendono benissimo,
con un notevole abbattimento dei costi. La gente arriva
prestissimo al mercato che
si svuota anche molto presto, tanta è la richiesta. Si
può parlare di successo per
convenienza e genuinità.
Cosa può fare la politica
per aiutare il mondo
agricolo?
Valorizzare il turismo e
l’agricoltura insieme, sponsorizzandoli ed esaltandoli a
livello Nazionale ed Europeo. Si preannuncia un autunno caldo per gli agricoltori sardi, molte sono le iniziative
che la Coldiretti intende promuovere per farsi ascoltare dal mondo politico e rivendicare i propri diritti.
Qual è il ruolo delle donne in Coldiretti?
La Coldiretti ha al suo interno un efficiente Movimento Donne Impresa, coinvolto in
numerosi progetti e nel sindacato. Le donne rivestono ruoli importanti e da protagoniste. Raggiungono risultati di eccellenza nella conduzione delle aziende, ed è in aumento il loro numero soprattutto nell’imprenditoria giovanile. Le donne sono esempio
di carattere e determinazione soprattutto nella creazione di aziende multifunzionali
come agri-asili, fattorie didattiche e progetti di rivalutazione delle aziende agricole.
Vi sono bandi per la realizzazione di questi progetti per il nostro territorio?
Dal mese di Novembre sono visibili sul sito del GAL, per il Sulcis, alcuni bandi per il
finanziamento di progetti da realizzare all’interno delle aziende agricole. Per la prima
volta potranno parteciparvi anche gli agricoltori di Narcao, San Giovanni Suergiu e
Sant’Anna Arresi, entrati a far parte della rete GAL.
Elisabetta Rossu
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AMBIENTE
Liberi dall’amianto
di Francesca Atzori e Giuliano Cogotti
I
l 2 Ottobre nella sala consigliare di Giba si è tenuto un incontro per affrontare le problematiche dell'amianto. La grandezza dei promotori dell'incontro, figli del defunto
Mario Pintus, sta nel fatto che si siano soffermati poco sulla storia del loro padre affidandone il ricordo ad una toccante serie di immagini accompagnate da una altrettanto toccante colonna sonora. Piuttosto che cercare conforto o compassione preferiscono mettere il loro impegno al servizio degli altri e trasformare la loro rabbia in voglia
di informare affinché sempre meno persone debbano affrontare i loro problemi. Sono stati invitati a partecipare il signor Tore Garau presidente dell'Associazione Italiana
esposti amianto Sardegna, Guido Vacca rappresentante la provincia Carbonia - Iglesias, il primario di pneumatologia dott. Pietro Greco dell'ospedale di Iglesias, il sindaco di Giba
Learco Fois.
Il dott. Greco affronta il problema da un punto di vista strettamente medico ed anche con l'aiuto di diapositive ottenute grazie all'utilizzo di micro-telecamere mostra come le
fibre di amianto vadano ad incunearsi nei polmoni. Le gravi patologie che ne derivano sono l'asbestosi (colpisce i polmoni e causa insufficienza respiratoria) e tumori all'apparato respiratorio (pleura e polmoni), ma
non solo (laringe e ovaie)
Il sig.Tore Garau invece presenta il killer
silenzioso spiegando cosa è e da quanti
secoli sia esso noto all'essere umano
(pare fosse noto già ai tempi dei romani).
Triste è invece scoprire che già da inizio
secolo le aziende produttrici dell'amianto
“sospettassero”che quest'ultimo potesse
essere pericoloso per l'essere umano ma
ciò fu tenuto nascosto onde evitare infruttuose ripercussioni. La parte più importante riguarda le azioni per lo smaltimento dell'amianto esistente nel territorio.
Sia Tore Garau che l'assessore provinciale
Guido Vacca concordano sul fatto che
molto ci sia da fare soprattutto per quanto concerne l'informazione sui finanziamenti per lo smaltimento stesso. La Regione Sardegna, tramite la Provincia, finanzia al 100% lo smaltimento da parte delle strutture pubbliche mentre il finanziamento per i privati si riduce fino al 40% per il solo smaltimento. Le difficoltà per il privato sono evidenti: se una persona vuole sostituire il proprio tetto
la Provincia finanzierà solo il 40% dello smaltimento quindi a carico
Amianto: nocività accertata fin dal 1943
del privato ci sarà il restante 60% più la copertura sostitutiva. Non
In
natura
è un materiale molto comune. La sua resistenza al calore e
stupisce quindi che la quantità dei fondi non spesi sia abbastanza
la sua struttura fibrosa lo rendono adatto come materiale per indunotevole. Preoccupante è invece il fatto che molti enti pubblici non
menti e tessuti da arredamento a prova di fuoco, ma la sua ormai
abbiano ancora usufruito di questi fondi e che non abbiano attuato accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti
una campagna di sensibilizzazione.
Paesi. Le polveri di amianto, respirate, provocano infatti l'asbestosi,
Ammirabile in tal senso il comportamento del Comune di Giba nonché tumori della pleura, ovvero il mesotelioma pleurico e dei
r o n ama
c h i la
, sua eterra,
d
il
carcinoma
polmonare.
(rappresentato dal sindaco Learco Fois) che sta portando avanti“Ogni
un buomo
Una
fibra
di
amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano.
progetto che consisterà nella sostituzione di tutte le coperture in
ma sente ulteriormente
rafforzato
Non esiste una
soglia di rischio al di sotto della quale la concentraamianto esistenti nei pubblici edifici con pannelli fotovoltaici.
zione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: teoricamente
Tutte le parti intervenute sono state d'accordo sul fatto che esistano l'inalazione anche di una sola fibra può causare il mesotelioma ed
molti limiti e problemi per arrivare ad un completo smaltimento di altre patologie mortali, tuttavia un'esposizione prolungata nel tempo
questo killer silenzioso ma è emersa anche una unanime volontà di o ad elevate quantità aumenta esponenzialmente le probabilità di
collaborazione ed impegno comune.
contrarle. L'amianto è stato utilizzato fino agli anni ottanta per proConcludiamo menzionando la testimonianza di un signore il cui durre la miscela cemento-amianto (il cui nome commerciale era Enome non ha molta importanza. “Una persona che è stata vicina a ternit) per la coibentazione di edifici, tetti, navi, treni; come materiatanti suoi colleghi nei momenti difficili, momenti che lui stesso le per l'edilizia (tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie),
nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche),
dovrà vivere presto in prima persona, e che ciononostante trova ma anche per la fabbricazione di corde, plastica e cartoni. Inoltre, la
ancora la forza ed il coraggio di lottare ma soprattutto di lanciare polvere di amianto è stata largamente utilizzata come coadiuvante
un messaggio: quando una persona sta male crediamo sia giusto non nella filtrazione dei vini. La prima nazione al mondo a riconoscere la
disturbare per non rischiare di invadere la sua sfera privata ma natura cancerogena dell'amianto e a prevedere un risarcimento per i
sbagliamo. Niente rende più felice un ammalato di un amico che ti lavoratori danneggiati fu la Germania nazista nel 1943 a seguito di
pionieristici studi medici, anche questi primi nel mondo, che dimosta vicino”.
strarono il rapporto diretto tra utilizzo di amianto e tumori.
F.A. e G.C.
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RIO GIORNALE
AMBIENTE
Fotovoltaico o nucleare?
di Giulio Cani
F
ino a molti anni fa l’abbondante disponibilità di energia a basso costo
era considerata cosa del tutto scontata, mentre attualmente tutti ormai
iniziano ad essere consapevoli della delicatezza del problema energetico.
Già dopo la crisi petrolifera degli anni ‘70 s’iniziò a dedicare maggiore
attenzione al “costo energetico” del nostro modo di vivere.
Quali sono le fonti di energia primaria?
La natura di tale fonti può essere:
fossile (petrolio,gas naturale,carbone)
Nucleare (fissione,fusione)
Geotermica
Rinnovabile(idraulica,solare,eolica,biomassa).
Le fonti 1),2),3) sono “non rinnovabili”ed il loro consumo intacca il “capitale energetico”,mentre la 4) riguarda solo “l’utilizzo degli interessi” del capitale.
Cos’è l’energia fotovoltaica?
La tecnologia fotovoltaica consente di trasformare direttamente le radiazioni solari in
energia nelle situazioni più diverse. Il grande interesse verso il fotovoltaico nasce
dalle sue seguenti caratteristiche: disponibilità della fonte solare,modularità,affidabilità,minime esigenze di manutenzione,assenza di emissioni
inquinanti in loco.
Come si produce l’energia elettrica nella cella fotovoltaica?
In poche parole la conversione da luce a energia elettrica avviene perché questi portatori di carica libera (elettroni e lacune),generati dalla luce,sono spinti in direzioni
opposte dal campo elettrico interno creato attraverso la giunzione di due semiconduttori drogati in modo diverso(“silicio” il materiale semiconduttore principale con il
“fosforo” o il “boro”). Una volta attraversato il campo,le cariche non tornano più
indietro ,perché il campo impedisce loro di invertire la marcia. Le cariche positive
(lacune) sono spinte verso un lato della cella e le cariche negative (elettroni)verso
l’altro. Se le due facce (inferiore e superiore della cella) sono collegate mediante un
conduttore,le cariche libere lo attraversano e si osserva una corrente elettrica. Fino a
quando la cella
resta esposta alla
luce,l’elettricità
fluisce sotto forma
di corrente continua.
Perché sarebbe
più giusto puntare sul solare
fotovoltaico?
Perché una fonte di
energia elettrica
ecologica,non
inquinante e rinnovabile;
Per la necessità,dal
punto di vista
economico e soprattutto ambientale,di un uso razionale dell’energia e
di un maggiore
RIO GIORNALE
risparmio energetico.
Perché fra le varie tecnologie per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili ,quella fotovoltaica appare almeno nel lungo termine,la più promettente per la produzione di
energia elettrica,soprattutto in paesi come l’Italia, con alti livelli di insolazione;
Perché il costo di installazione un sistema fotovoltaico è marginale nell’ambito della
realizzazione di nuovi edifici;
Perché producono energia elettrica in prossimità del carico e quindi un valore superiore a quello prodotto ai cavi delle centrali convenzionali;
Perché l’utilizzo di copertura di edifici od altre superfici non altrimenti utilizzabili,come le facciate,porta ad evidenti vantaggi dal punto di vista dell’occupazione del
territorio.
Il fotovoltaico nel mercato energetico è senz’altro uno dei più importanti,se non
addirittura il più importante, sia per il costo degli impianti che dell’energia che essi
producono,di fatto dal punto di vista dell’utente che può scegliere tra diverse fonti di
energia, sia convenzionali che rinnovabili,una buona parte dei vantaggi indiretti
forniti dal fotovoltaico,per esempio il suo bassissimo impatto ambientale,appaiono
come elementi secondari rispetto al problema centrale del costo. Sotto questo aspetto
il fotovoltaico appare addirittura penalizzato rispetto alle fonti convenzionali: in
assenza di incentivi pubblici questo si trova a dover competere con tecnologie che,pur
essendo più onerose in termini di costi sociali,non addebitano tali costi all’utente,ma
di fatto,t tacitamente li scaricano sulla collettività.(quindi consapevoli del fatto che
esistono delle energie alternative che consentono di soddisfare il fabbisogno giornaliero di energia,ci ostiniamo ad utilizzare le ormai arretrate fonti di energia che
producono una notevole quantità di CO2 “biossido di carbonio” che giorno dopo
giorno viene disperso nell’ambiente,tutto a discapito delle generazioni future,che
andranno ad usufruire del nostro pianeta,quindi ritengo che bisognerebbe pensare di
più al bene del pianeta,perché non c’è stato dato in eredità dai nostri padri,ma in
prestito dai nostri figli.
Nucleare?
Il nucleare è una fonte di energia sporca,lenta e molto costosa. Per costruire una sola
centrale ci vogliono
circa 2 miliardi di euro e
per farla funzionare
occorrono quasi 20 anni.
Senza contare che
l’URANIO, che serve per
farla funzionare,è una
materiale che costa
sempre di più perché si
sta esaurendo. A questi
aspetti negativi si aggiunge lo smaltimento
delle scorie radioattive,altamente pericolose
per la salute
dell’uomo;queste scorie
vanno interrate ermeticamente,con un elevato
rischio di inquinamento
dell’ambiente circostante.
?
(continua)
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AMBIENTE
Che cos’è l’energia nucleare?
È una forma di energia potenziale accumulata che può liberarsi come risultato di una
reazione nucleare e cioè di particolari interazioni riguardanti lo stesso nucleo atomico
di alcuni elementi pesanti(URANIO;TORIO);viene prodotta grazie a delle reazioni fisiche che avvengono all’interno del nucleo degli atomi. La centrale nucleare è composta
da un reattore,che è la parte principale della centrale,al cui interno,denominato
nocciolo,avviene la reazione chimica. Attorno al nocciolo corre una serpentina di tubi
contenenti acqua,la quale viene riscaldata dal calore emesso dalla reazione,si trasforma in vapore,questo vapore fa ruotare delle turbine collegate a reattori che producono energia elettrica.
Quali sono i vantaggi del nucleare?
Con un solo grammo di URANIO si può ricavare la stessa quantità di energia equivalente all’utilizzo di 2 tonnellate di petrolio,cioè una minima quantità di uranio consente
di produrre una elevatissima quantità di energia.
Le emissioni di CO2 sono prossime allo zero.
Quali sono gli svantaggi?
Scorie: gli scarti di una centrale nucleare sono scorie radioattive. Esse vengono smaltite in tempi estremamente lunghi,parliamo di 24000 anni. Non esiste una tecnologia
in grado di accelerare il tempo di decadimento della radioattività. Quindi queste
scorie dovremmo tenercele nel nostro territorio,sotterrate ed immerse in enormi
vasche d’acqua per far si che la radioattività non venga esposta e non arrechi danni.
Infatti credo che non a tutti piacerebbe avere nel proprio territorio,la presenza di uno
stoccaggio di scorie radioattive, pronte a provocare danni irreparabili se solo ci fosse
un fattore esterno,come un fiume in piena nei pressi di questi edifici.
Smaltire le scorie radioattive ha un costo elevatissimo,per la produzione di stoccaggi,o per l’esposizione.
In un giacimento di uranio 1 grammo su 1000 e U235,cioè l’uranio utile per la produzione di energia,il che significa che per ricavarlo occorrono costosi e laboriosi processi
di selezione.
Dei tempi di costruzione ho già parlato prima,comunque circa 20anni,eppure i politici
al governo propongono di voler risolvere un problema energetico immediato costruendo delle centrali che potranno essere utilizzate tra 15 20 anni.
Tempi di manutenzioni lunghi: le centrali hanno la necessità tecnica di rimanere attive
costantemente. Una volta fermata una centrale nucleare, per scopi di manutenzione,richiede un tempo relativamente lungo per entrare nuovamente in funzione.
E se ci dovesse essere un incidente?
L’innovazione tecnologica ha fatto il suo corso,proponendo questo sistema come un
sistema ormai divenuto affidabile. Il sistema sarà pure affidabile,ma l’errore umano non
è prevedibile,tra l’altro anche CHERNOBYL (centrale nucleare) quando è stata costruita
doveva essere sicura e affidabile,ma a tutt’oggi le conseguenze sulla salute post incidente sono ancora incerte.
Ora vi lascio a una mia riflessione …
Secondo voi è più giusto che il governo utilizzi i nostri soldi per costruire delle centrali
nucleari che inizieranno a produrre energia elettrica (che pagheremo tramite la bolletta
dell’enel) solo tra circa 20 anni,con i relativi impianti ambientali,o sarebbe più giusto
che questi “nostri” soldi stanziati per le centrali venissero investiti come incentivi sul
fotovoltaico,cioè quei simpatici pannelli che andranno a posizionarsi sui tetti delle
nostre case “ambiente inutilizzato non essendo calpestabile” che producono un energia
pulita,e che farebbe scomparire in maniera definitiva la bolletta dell’ENEL,essendo noi
stessi i proprietari dell’energia prodotta?
Giulio Cani
Calendario Parrocchiale
Domenica 26 Dicembre
Festa della santa Famiglia. Santa Messa alle ore 10:30. Rinnovo delle
promesse matrimoniali.
Venerdì 31 Dicembre
Messa di ringraziamento di fine anno e canto del Te Deum. Ore 17:30.
Sabato 1 Gennaio 2011
Festa Maria SS. Madre di Dio. Santa Messa alle ore 10:30. Giornata mondiale per la pace.
Domenica 2 Gennaio
Santa Messa alle ore 10:30.
Mercoledì 5 Gennaio
Vigilia dell’Epifania. Santa Messa alle ore 17:30.
Giovedì 6 Gennaio
Solennità dell’Epifania del Signore. Santa Messa alle ore 10:30.
Domenica 9 Gennaio
Battesimo del Signore. Santa Messa alle ore 10:30. Riprende il Catechismo parrocchiale.
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Linee pastorali del Vescovo
Saranno consegnate a tutti i parrocchiani
le Linee pastorali per il 2010 / 2011 che il
nostro Vescovo propone all’attenzione di
tutti i fedeli. Le linee pastorali, afferma il
Vescovo, non sono una parola definitiva,
ma solo un suggerimento di tappe che in
questo momento Mons. Zedda ritiene doveroso proporre,
derivate
dalla
riflessione degli
anni scorsi e aperte a ulteriori
passi nella nostra ricerca del
volto del Signore
e nell’impegno,
ogni giorno nuovo, di mostrarlo
a tutti con la nostra
testimonianza personale
e comunitaria.
RIO GIORNALE
ITALIA
Fratelli d’Abruzzo
di Ornella Pilisio
Q
uesta estate ho trascorso parte del mese di agosto in
un modo veramente insolito, lontana da spiagge e
ombrelloni, ho vissuto una decina di giorni nella
zona di Barisciano nella piana di Novelli. Invitata dai
responsabili della Caritas Diocesana di Iglesias, ho preso parte ad
Ornella Pilisio
un progetto di animazione per anziani e ragazzi promosso dalle
Caritas della Liguria e della Sardegna, gemellate con l’Arcidiocesi dell’Aquila. Durante
la mia permanenza ho avuto modo di vedere con i miei occhi gli effetti devastanti
prodotti dal terremoto del 6 aprile 2010 sia nella città dell’Aquila che in altri paesi,
alcuni completamente distrutti. La prima visione della città dell’Aquila martoriata è
stato penosa, benché sia possibile visitare solo una minima parte della città, perché il
resto è transennato e presidiato dai militari essendo classificata come zona pericolosa
perché a rischio di crolli, molti edifici se pur in piedi sono gravemente rovinati, si
vedono le crepe nei muri causate dalle scosse.
Se pure gravemente danneggiata dal terremoto l’Aquila ha conservato la sua antica
bellezza, per fortuna molte chiese e altri edifici antichi sono rimasti in piedi anche
se hanno subito danni, come la Basilica Colle Maggio, la fortezza spagnola, San Bernardino, la chiesa delle Anime Sante; si possono ammirare ancora i giardini verdi e
rigogliosi.
Ho incontrato tanta gente che ha perso la casa e ha subito dei gravi danni, alcuni
hanno perso anche delle persone care; è ammirevole vedere come, con coraggio e
dignità, si stiano impegnando per uscire da questa situazione drammatica.
Le persone che vivono con maggior disagio le conseguenze di questo terremoto sono
gli anziani, soprattutto quelli che non hanno nessun familiare e, avendo perso la
propria abitazione, sono costretti a vivere nelle case di riposo, dove si sentono soli e
inutili, senza stimoli per andare avanti, da un giorno all’altro si sono ritrovati tra
sconosciuti a seguire regole a volte incomprensibili e dure.
Durante questo breve soggiorno ho avuto occasione di ascoltare le loro testimonianze, tutte diverse ma accomunate dalla sofferenza e dalla solitudine.
Per me questa esperienza è stata un gran dono: ho avuto la possibilità d’incontrare
tante persone che si sono rese disponibili per aiutare chi in questo momento vive
nella necessità, sono i giovani della Caritas di varie regioni italiane che da molti mesi
si trovano in quel territorio. Ho conosciuto anche la riconoscenza e la generosità
degli abitanti di Barisciano, tra questi i genitori dei ragazzi che hanno partecipato ad
un campo scuola in Sardegna e alle attività estive organizzate nel loro paese, hanno
mostrato la loro riconoscenza organizzando una cena per farci conoscere e degustare
i loro piatti tipici. Un altro aspetto che mi ha colpito positivamente è stato vedere che
alcune mamme hanno accolto l’invito a collaborare nelle attività di formazione e
animazione in parrocchia dove scarseggia la figura della catechista. L’esperienza è
stata unica con dei momenti di forte emozione che non avrei mai immaginato.
L’insegnamento che questa esperienza mi lascia è che dovremo essere più attenti e
disponibili con le persone che ci sono vicine, senza andare lontano abbiamo la possibilità di portare un momento di gioia con un sorriso o una parola gentile a chi si
sente solo e diseredato.
Ornella Pilisio
Testimonianza di una volontaria Caritas
della casa Santo Stefano di Iglesias
RIO GIORNALE
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LETTERA AGLI STUDENTI
C
ari ragazzi, studiate. Questa è l'unica arma che vi rimane per affrontare
con sicurezza e senza ansia la complessità straordinaria del mondo che attende la vostra età post adolescenziale. E poi: leggete, leggete, leggete. Leggete, magari anche l'etichetta dell'acqua minerale, ma non smettete mai di
leggere.
Andate in biblioteca, lasciatevi affascinare dalle vetrine di una libreria, immaginate
quante cose sono state pensate per voi e poi scritte, perché non guardarci dentro?
Entrateci dunque. Respirate l'aria dei libri sfogliandoli e portandoli al naso. Tuffatevi
in mezzo agli scaffali. Non accettate di ignorare ciò che vi accorgete di non sapere.
Oggi avete a disposizione milioni di possibilità di accesso alla conoscenza eppure dai
vostri compiti in classe emerge che sapete meno di quanto noi sapevamo in quinta
elementare o in terza media, in termini di forma e di contenuto. Non sprecate il tempo con Facebook a scrivere ca....e, usatelo come strumento utile non come fine
strambo, fate a meno dei telefonini, quando potete, non fatevi regalare navigatori e
altri strumenti di comodità di massa, ma guardate le targhette delle vie e delle piazze,
datevi appuntamenti indicando come punti di riferimento i monumenti, le chiese, i
parchi e non i nomi dei negozi, lasciate perdere i centri commerciali, i non-luoghi che
ti vendono le palle di Natale mentre stai acquistando i Crisantemi: sono palle, appunto.
Prendete l'abitudine di leggere una pagina di un libro di narrativa ogni sera prima di
dormire. Cacciate a calci nel culo la tv dalla vostra camera e se proprio volete fare un
regalo a voi stessi, regalatela! Magari a chi non sa vivere senza la cultura di Gerry
Scotti o la prosa gracchiante di Maria De Filippi o a chi si illude di essere informato
sol perché ascolta i telegiornali.
Acquistate un giornale ogni giorno (si chiama così per questo, no? altrimenti si chiamerebbe Filippo, come vi dico sempre in classe) e provate invidia per chi capisce le
notizie di prima pagina mentre voi no: i giornali scrivono affinché capisca la zia Maria, se voi non capite siete meno attrezzati di questa donna, dunque scatti in voi il
fuoco sacro della dignità.
Ragazzi, non sprecate la vostra vita solo perché vi hanno raccontato in tutte le salse
(e vedo che vi hanno terrorizzati) che non avrete un lavoro sicuro né una pensione. E'
vero, è così. Ma fate vedere chi siete, voi siete meglio di noi, noi che abbiamo consentito che questa società si realizzasse, che la politica si affastellasse di giocatori d'azzardo e di delinquenti già condannati, noi che stiamo ancora consentendo che il nostro Paese sia messo alla berlina da questi venditori da quattro soldi che si vendono
per un piatto di lenticchie.
Tra di noi molti sono precari, ma tra di noi c'è pure chi è potuto andare in pensione a
39 anni... Voi siete meglio di noi, che vi abbiamo rubato tutto, dunque coltivatevi e
ribellatevi contro chi vi vuole male.
Un caro augurio di buona vita dal vostro prof!
Tratto da ORIZZONTESCUOLA.IT di Vincenzo Brancatisano
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