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Non lasciatevi ingannare, fratelli miei carissimi
Anno XXI, n. 1 DICEMBRE 2010 [email protected] fondato ne l 1990 Rio Giornale Foglio di collegamento per le famiglie della comunità cristiana di Rio Murtas Direttore: don Mario Riu 1990 - 2010 Venti anni con Rio Giornale In questo anno 2010 ricorre, assieme al 15° anno di fondazione del Circolo ANSPI, il ventesimo anniversario del nostro RIO GIORNALE, dal 1990 la voce della chiesa riomurtese. Nelle pagine interne una breve ricostruzione storica e quanto si auspica di poter realizzare nel prossimo futuro. Se a vent’anni, giustamente, si ha diritto di sentirsi giovani, concediamo a RIO GIORNALE di sentirsi se non adulto almeno maturo. Vent’anni sono tanti per ogni giornale, se poi consideriamo che è frutto dell’editoria “fai da te”, si potrà concordare che ci sia da esserne fieri. Pag. 3 4 6 10 12 “Non lasciatevi ingannare, fratelli miei carissimi. Ogni donazione buona e ogni dono perfetto viene dall’alto, discendendo dal Padre delle luci, presso il quale non esiste mutazione né ombra di rivolgimento.” Gc 1, 16 - 17. 19 SOMMARIO In questo numero ... 2 9 Sommario In questo numero ... 3 Parrocchia Verso il Consiglio Pastorale 10 Editoriale Oratorio Presepio ad Is Aios 1990 - 2010 Venti anni con Rio Giornale 11 Parrocchia 4 Cronaca 5 Terza pagina Chiesa di Rio Murtas, verità e speranza Rtf, la quarta edizione di Guido Cadoni 12 Oratorio Il popolo oratoriano in festa di Maria Salis Rio Murtas di Elisabetta Rossu Furriadroxius letterari 14 Economia Turismo rurale di Salvatore Cinus Più unione in agricoltura Coxina maurredhina di Elisabetta Rossu di Ottaviana Nonnis 7 Oratorio 16 Ambiente Liberi dall’amianto di Francesca Atzori e Giuliano Cogotti 25 Aprile, un successo! Corso di chitarra, finalmente! Fotovoltaico o nucleare? di Giulio Cani Pedalata ecologica: XIV edizione di Antonello Cani Intervista a Paolo Murgia, animatore di Antonello Cani 19 Italia Fratelli d’Abruzzo di Ornella Pilisio Ai nostri lettori, amici e sostenitori Auguri di Buon Natale e Felice 2011 2 RIO GIORNALE EDITORIALE 1990 - 2010 Venti anni con Rio Giornale R io Giornale compie 20 anni. È stata vinta una grande scommessa nel campo dell’editoria “fai da te”. La prima uscita fu nel Luglio del 1990, dieci fogli, nel formato A4, tenuti da due punti metallici. Un lavoro lungo di mesi, intrapreso, per la precisione, a Marzo del ‘90, da quattro giovani: Giampietro Bachis (responsabile), Antonio Cancedda, Danilo Cocco e Guido Cadoni. Ne furono stampate settanta copie, presso la copisteria Martinelli di Sant’Antioco. Al numero successivo ci fu una riduzione di copie perché settanta, date le copie in esubero, risultarono troppe. Ma si era partiti e questo era importante. Incertezze e titubanze, ma anche tanto entusiasmo. Nel frattempo il giornale cresce, arrivano plausi entusiasti dai paesi vicini, dal vescovo dell’epoca (Mons. Cogoni) e dalle autorità locali. Si passa gradualmente al formato A3, aumentano le pagine, nascono le rubriche. La redazione si dota anche di una macchina da scrivere elettronica, (la mitica Olivetti, di colore verde, viene così restituita al legittimo proprietario: don Salvatore Atzori, che gentilmente per anni ce la lasciò in prestito). Non so no mancati gli anni d’oro con la redazione composta da oltre venti giovani, capaci di confezionare un prodotto, seppur nei limiti dei mezzi a disposizione, comunque ricco. La tecnologia, infine, entrò anche nella redazione di Rio Giornale, il computer consentì di realizzare anche un progetto grafico e poi arrivò il tanto agognato colore, con la sorpresa gradita dei lettori che negli anni si sono affezionati al loro giornale. Non solo le settanta copie non sono più sufficienti, ma, attualmente, si stampano oltre 200 copie. Non mancano i contributi scritti, le foto, le interviste (quante ne abbiamo fatto in questi anni!) assieme al piacere di vedersi citati nel giornale. Sostenuto dai parroci che in questi venti anni si sono alternati: don Marco e don Mario, Rio Giornale ha registrato, seppur nella sua modestia, i passi compiuti dalla comunità riomurtese. Non solo cronaca, anche prese di posizione, alle volte dure e discutibili, peraltro riportando nel giornale anche pareri opposti tra loro. Sfogliando i vecchi numeri riaffiorano ricordi, belli e, inevitabilmente, anche quelli tristi. I grandi avvenimenti che hanno segnato la vita della nostra comunità. Da due anni poi L’Interparrocchiale, un ‘avventura stupenda che si interrompe per questo anniversario, ma che contiamo di riprendere nel 2011 con maggiore slancio e maggior coinvolgimento. Infine il regalo di questo XX anniversario, è qui tra queste righe, una potente macchina di stampa che dopo 20 anni ci rende autonomi. Auguri Rio Giornale, a ndi contai meras ancora. La prima copertina di Luglio 1990 RIO GIORNALE RIO GIORNALE Foglio di collegamento per le famiglie della comunità cristiana di Rio Murtas. Pro manuscripto, ad uso interno.. DIRETTORE don Mario Riu COORDINAMENTO REDAZIONALE Guido Cadoni WEB MASTER Simon Gelso REDAZIONE Maria Francesca Arceri, Antonello Cani, Giuliano Cani, Riccardo Giordano, Elisabetta Orioni, Nicoletta Orioni, Marzia Piras, Riccardo Piras, Elisabetta Rossu. HANNO COLLABORATO Francesca Atzori, Salvatore Cinus, Giuliano Cogotti, Ottaviana Nonnis, Ornella Pilisio, Maria Salis. Chiuso in redazione il 26/11/2010 Stampa in proprio: 250 copie Informazioni: 348 392 70 26 - [email protected] 349 332 59 22 - [email protected] Copertina di RG, ANNO XXI, N°1 Dicembre 2010 3 CRONACA Epifania Vivente, Rio Murtas 5 Gennaio 2011, h. 16:00 Sacra rappresentazione della Natività e della visita dei Magi cinema C inquanta posti forse non ci sono. A dire il vero non sembra neanche un vero e proprio cinema, ma piuttosto una sala di cinema d’essai. Quasi un ritrovo di intellettuali raffinati, di quelli un po’ snob, di gente, insomma, che bada più alla sostanza che all’apparenza. È questa la piacevole sensazione che si ha entrando nella sacrestia/ sala di Rio Murtas adibita anche (e non solo) a sala proiezioni. Perché da oltre un mese, oramai, tra le attività oratoriane proposte, assieme al teatro, alla chitarra, al giornale … annoveriamo anche il “cinema”. Per ora è un’attività riservata ai più piccoli, ma una futura programmazione contempla anche pellicole impegnate legate a tematiche importanti che la società odierna vive, probabilmente introdotte anche da relatori esperti, con i quali intrattenersi anche dopo la visione del film in un sempre vivo, attuale e utile cineforum. Un’occasione di crescita per tutti attraverso la settima arte, perché il buon cinema, è anche formazione. Intanto la domenica pomeriggio è tutta per i più piccoli che puntualmente gremiscono la sala, con largo anticipo. Complice, probabilmente, la novità, ma anche la scelta dei film proposti. Senza scordare l’accoglienza curata dalle catechiste e dalle mamme che non disdegnano di preparare i pop-corn e servire le bibite fresche. Il tutto è frutto di una raccolta fondi partita circa un anno fa che ha consentito alla comunità di dotarsi di un proiettore, di un lettore, di un maxi schermo e di un ottimo impianto di amplificazione. Veramente un bel traguardo raggiunto con la collaborazione di tanti. acquisti in parrocchia trasferimenti e nomine in diocesi U Don Giuseppe Tilocca, già Rettore del Seminario Vescovile di Iglesias, ha avuto dalla Conferenza Episcopale Sarda l’incarico di guidare come responsabile la “Comunità propedeutica”, per offrire ai giovani che lo chiederanno uno specifico itinerario di introduzione al Seminario Maggiore, con sede presso il Seminario Regionale di Cagliari. n nuovo Messale da qualche settimana poggia sul leggio dell’altare. L’acquisto si è reso necessario data l’usura del precedente che ha “svolto” il suo compito per ben ventisei anni, essendo stato donato dalla famiglia Fanutza - Balocco nel 1984. Assieme al Messale sono stati acquistati anche trenta libretti per la Liturgia delle Ore. Mentre nel 2011 è previsto il ricambio dei libri per l’animazione liturgica. Rio Giornale lo leggi, perché ti riguarda! 4 Don Giuseppe D’Agostino lascia la parrocchia di San Giacomo in Perdaxius ed è nominato Parroco della Parrocchia di San Giovanni Battista in Bindua. Don Andrea Zucca lascerà l’incarico di Vicario parrocchiale della B.V. Addolorata in Carbonia e assumerà l’impegno di direttore del Centro Diocesano Vocazioni e dell’Opera Vocazioni Sacerdotali, coadiuvato da don Vittorio Scibilia. Don Ivano Gelso lascia la Parrocchia di San Pio X in Il “nostro” don Ivano Iglesias ed è nominato Vicario Parrocchiale della Parrocchia B.V. Addolorata in Carbonia. Don Giancarlo Nonnis è nominato Parroco della Parrocchia di San Giacomo in Perdaxius. RIO GIORNALE TERZA PAGINA RTF, la quarta edizione di Guido Cadoni ’RTF cresce e si afferma. Nella IV edizione, in un programma semplice, ma nutrito, il teatro ha “abitato” a Rio Murtas per ben tre giorni. Il tutto nonostante l’esiguità dei finanziamenti, unico ente finanziatore infatti è stata la provincia di Carbonia - Iglesias. Qualche euro in più consentirebbe di dare alla manifestazione più spessore, non solo come numero di giorni, ma anche come scelte artistiche. Rimangono sogni nel cassetto … ma non si demorde. Soprattutto ci si augura che non sia nella cultura che si andrà a risparmiare, ma piuttosto si comprenda quanto indotto ci potrebbe essere attorno agli eventi culturali. Altri paesi della Sardegna, pur lavorando con poco, hanno costruito negli anni avvenimenti in grado di attrarre spettatori che non solo fruiscono dell’evento, ma dei bed and breakfast, dei ristoranti, dei bar … Il succesa compagnia teatrale A.N.T.A.S., Associazione Nazionale Teaso non è immetro Autonomo Sardo, ha portato in scena a San Sperate, lo scorso diato, ma, con la 14 novembre, nel TEATRO ARENA LA MASCHERA, in occadeterminazione, sione della sesta edizione della rassegna Tagli di Teatro, uno spettacolo arriva. Nel sottointitolato: “Rio Murtas una storia di guerra, amore e nessuna scelta”. titolo “un paese La storia raccontata da un anziano sansperatino ad Anselmo Spiga, è a Teatro” gli stata ripresa dalla compagnia ANTAS teatro ed è stata oggetto di ricerorganizz atori ca storica. Alcuni abitanti del paese di Rio Murtas, hanno partecipato vedono la misalle riprese di natura documentaristica e hanno dato un contributo alla sione principale riuscita dello spettacolo teatrale, divenendo essi stessi protagonisti. Si dell’RTF e la narra la vicenda di un giovane soldato, di San Sperate appunto, mandanascita de Is to a Rio Murtas negli anni tra il 1940/45, e della sua giovane sposa. I Lantiedhas, due dovranno affrontare un grande dolore causato dal male che ogni ovvero il gruppo guerra porta con sé, ma che non riuscirà a dividei bambini e dei ragazzi che il 27 Novembre hanno rappresentato l’opera Sa derli, torneranno nel loro paese determinati a pingiara de tziu Franciscu si individua il proseguimento naturale del lavoro dimenticare, desiderosi di prendersi cura l’uno cominciato dalla dell’altra. La storia, al di là della sua verità compagnia Sa storica, offre ampi spazi di riflessione e comuLantia fin dal 2002 nica forti emozioni. La musica dal vivo, le e rafforzato dal proiezioni, le scelte del regista Giacomo Casti e la grande interpretazione dell’unico protago2007 con il festival nista, Giulio Landis, tengono lo spettatore in teatrale. Andiamo tensione, comunicano passioni forti e commuoavanti, dunque, con vono per la forte carica emotiva che la storia determinazione. Il porta al suo interno. Rio Murtas: storia di pensiero è già guerra, amore e nessuna scelta, disegna uno rivolto, naturalmen- spaccato della vita di guerra dei riomurtesi te, al 2011 per la V° durante la seconda guerra mondiale, all’interno edizione. Si rispol- di una ricostruzione verosimile, ma questo da I bambini della scuola dell’Infanzia verano i progetti un punto di vista scenico non è fondamentale, e con quelli della Primaria hanno aperirrealizzati del nel contempo trasmette allo spettatore la possibilità che l’amore offre: to l’edizione 2010. passato … pur non la speranza della felicità oltre il dolore. È una storia appassionante e mancando le idee nuove. Con un obiettivo sempre chiaro: portare Rio Murtas a semplice che ci si augura, di vedere presto rappresentata anche a Rio teatro! Che sia la V° edizione la volta buona? Speriamo! G. C. Murtas. L L Elisabetta Rossu Compagnia Teatrale SA LANTIA, dal 2002 spettacoli in Lingua Sarda. E non solo. Realizzazione (in corso) della docu-fiction “Su bombardamentu”. Partecipazione alla Epifania Vivente riomurtese. Direzione artistica, dal 2007, dell’RTF, Rio Murtas Teatro Festival, rassegna di teatro amatoriale. Disponibili per spettacoli, rassegne, laboratori. Info: +39 349-3325922, +39 347-9534075. [email protected]; [email protected]; [email protected] RIO GIORNALE 5 TERZA PAGINA Furriadroxius letterari I l 26 agosto scorso il circolo Anspi di Sant’Anna Arresi ha proposto la manifestazione «Furriadroxius letterari» e «Sagra del pane» con l’obiettivo di ridare valore a un piccolo nucleo abitativo, ossia su furriadroxiu de Is Spigas, con un programma culturale squisitamente oratoriano, coinvolti, tra gli altri anche il Circolo Anspi di Rio Murtas, attraverso la compagnia teatrale Sa Lantia. Il programma prevedeva uno spettacolo di burattini, presentazione di libri, reading, teatro e la gara poetica dialettale campidanese (sa cantada sarda) con i poeti improvvisatori. Infine, una mostra fotografica ed itinerari con immagini storiche e poesie. Abbinata alla kermesse culturale anche la sagra del pane, come esempio delle antiche tradizioni popolari, ancora vive soprattutto nell’ambito dei furriadroxius. Il programma completo: alle 19 in pracia de Is Marroccus (nel cortile dei Marroccu) spettacolo per bambini, «Le avventure di Gilberto Mandroni», una storia raccontata dai burattini, a cura del Circolo Anspi di Portoscuso. Da sin. Angelo Ledda, Guido Floris e Guido Cadoni “Sa cantara sarda” Fregola con verdure e salsiccia Ingredienti per quattro persone 250 g. di salsiccia; 250 g. di fregola; 1 spicchio d’aglio; 1 ciuffo di prezzemolo; 2 carote; 1 melanzana; 1 zucchina; 2 patate; 1 peperone peperoncino e sale q.b. olio d’oliva extravergine. Preparazione Fatte un fritto di prezzemolo e aglio, mettetelo in una casseruola con un po’ di olio e peperoncino, aggiungete la salsiccia, precedentemente tolta dalla sacca, e soffriggete il tutto. Aggiungere un litro d’acqua, salate q.b. Portare ad ebollizione. Lavate le verdure e tagliatele a quadretti. Friggetele e mettete da parte. A questo punto buttate la fregola nel brodo e fatte cuocere per circa 10 minuti,lasciandola asciugare. 6 In pracia de Funtana (nella piazza della fontana) alle 20, la presentazione del libro di Salvatore Loi «Domus, furriadroxius e medaus, edilizia agricola a Sant’Anna Arresi e Teulada». Alle 21, sempre in pracia de Funtana, il reading sulle manifestazioni della Settimana Santa, Sa Cira Santa appunto, con l’antropologa arresina Elisabetta Lecca. Hanno fatto da coreografia l’esibizione musicale di Antonino Mei e la drammatizzazione della Compagnia teatrale Sa Lantia di Rio Murtas. Alle 21,30 spazio alla presentazione del libro «Servitù militari in Sardegna, il caso Teulada», di Angelo Ledda e Guido Floris. A seguire la commedia sarda «Totò, sordau tontu» di Luigi Cerchi, magistralmente interpretata dal Circolo Anspi di Paringianu. Alle 23 la gara poetica dialettale con Salvatore Melis, Paolo Mura, Pierpaolo Falqui e Piero Fenu contra Antonino Mei e Antonio Garau. La degustazione del pane, cotto nel forno tipico sardo, avvenuta fin dalle 20 ha accompagnato gli spettatori nella partecipazione ai vari momenti proposti, alla visita della mostra fotografica sul pane tradizionale e delle foto antiche mostrate dagli abitanti di Is Spigas. Degno di particolare nota l’alto coinvolgimento di tutti gli abitanti de su furriadroxiu de Is Spigas, ospitali e laboriosi. Coxina Maurredhina a cura di Ottaviana Nonnis Quando la fregola è pronta aggiungere le verdure precedentemente fritte. Mescolate bene e servite a tavola. Ottaviana Nonnis RIO GIORNALE ORATORIO News a cura della segreteria ANSPI 25 Aprile, un successo! Corso di chitarra, finalmente! I l coraggio di cambiare è stato premiato. E, infatti, il 25 Aprile 2010, appuntamento abituale per la nostra comunità, lasciata l’abituale metà di Barisoni, località nei pressi di Rosas, si è optato per un altro sito, ossia per Monte Orri, in quello che era, un tempo, la sede della vecchia laveria, ora sede di un cantiere forestale; e proprio grazie all’Ente Foreste abbiamo potuto organizzare l’intera giornata immersi nella natura con scenari unici e indimenticabili. D Il pranzo a anni inseguivamo la possibilità di istituire un corso di chitarra a Rio Murtas. E il 2009 è stato l’anno giusto. Una pubblicità e una sensibilizzazione guidata qualche mese ha portato alla costituzione di un gruppo inizialmente numeroso, attualmente attestatosi intorno ai dieci componenti. Guidati dal maestro Danilo Olianas, musicista e animatore liturgico di Gonnesa, i corsi hanno appreso i primi accordi e le prime nozioni musicali. Con soddisfazione da parte di tutti, inoltre, a Giugno scorso un piccolo saggio ha dato prova di quanto con fatica era stato appreso durante l’anno. Felice il maestro che ha visto il frutto del proprio lavoro, emozionati i corsisti che per la prima volta si esibivano in pubblico (presenti parenti e amici) e naturalmente soddisfatti i responsabili del Circolo ANSPI che anche attraverso la musica esercitano il loro servizio educativo a Danilo Olianas L’equipe della cucina con il Parroco Un lungo percorso (circa nove chilometri) attraverso una strada sterrata per raggiungere poi il cantiere dove il profumo del pranzo già si avvertiva e incoraggiava i più stanchi. Alle 12:00 la partecipata Celebrazione Eucaristica, presieduta da don Mario e a seguire il pranzo abilmente preparato dallo staff dei nostri cuochi ANSPI. Ben 135 vassoi sono stati distribuiti e il pranzo consumato in allegria ha suggellato l’intera giornata. Un grazie particolare a chi ha cucinato, a chi ha preparato i tavoli, a coloro che non hanno disdegnato di fare chilometri per giungere da Portoscuso, Paringianu, Sant’Anna Arresi, Vallermosa, (ma anche dai paesi più vicini: Narcao, Nuxis …) e stare con noi. San Pietro di Sorres favore di tutta la comunità cristiana. In questo autunno 2010 è iniziato il secondo anno, quello che dovrebbe consentirci di avere presto animatori per la liturgia e per l’oratorio. In altre parole si sta aggiungendo con la musica un altro tassello nel quadro formativo oratoriano: assieme al teatro, il cinema Un momento del saggio: il pubblico appena partito, il corso di chitarra si aggiunge e lascia ben sperare. Nel settore musicale, naturalmente, non può essere esauriente solo il corso di chitarra. Altre proposte si potrebbero fare. La costituzione e la formazione di una corale, per il canto religioso e profano è un’idea … (non così irrealizzabile). La corale peraltro potrebbe essere aperta a tutte le fasce d’età e coinvolgere un numero maggiore di gente. Ci pensiamo? Magari! Intanto assaporiamo la soddisfazione di aver avviato il secondo anno del nostro corso di chitarra nella speranza che qualcuno ancora voglia aggiungersi al corso (possibilmente già con nozioni di base, non avendo frequentato il primo anno) e in attesa di vedere i chitarristi nostrani in indimenticabili e insuperabili performance! Il corsista: Luca Forresu PROGRAMMA INVERNALE Due gli incontri mensili dei prossimi mesi invernali: la GIORNATA DI SPIRITUALITA’, la 2° domenica di ogni mese, sarà guidata dal P. Ugo sul tema de “La missione in Matteo” (9 Gennaio: Gesù missionario del Padre non solo con le parole, ma anche con le opere; 13 Febbraio: Discorso missionario: Gesù invia i Dodici Apostoli; 13 Marzo: Gesù annunzia per i missionari dolori e persecuzioni, ma “non abbiate paura”; al pomeriggio il P. Abate presenterà “I Sacramenti, mezzi efficaci della Chiesa per affrontare la missione” (9 Gennaio: l’Eucarestia; 13 Febbraio: la riconciliazione; RIO GIORNALE 13 Marzo: l’olio degli infermi); la GIORNATA DI STUDIO, l’ultima domenica di ogni mese, è guidata da Don Fausto Garau, il tema è l’Introduzione alla lettura della Bibbia (30 Gennaio: la Chiesa, come Maria, e la Parola di Dio. Formazione e unità della Scrittura; 27 Febbraio: il “Canone”. Cos’è? Com’è si è formato?). Per informazioni - prenotazioni contattare P. Bruno Masala, tel. 079/ 824001 - fax 079 824019. E-mail: [email protected] 7 ORATORIO . Pedalata ecologica: XIV edizione D omenica 17 Ottobre, in concomitanza con l'inaugurazione dell'anno catechistico, si è svolta la pedalata ecologica che ha visto un'attiva partecipazione di giovani e meno giovani. Quest'anno si è deciso di cambiare percorso e la scelta si è rivelata azzeccata. Siamo partiti subito dopo la messa, con destinazione “Montessu”, località sita nel comune di Villaperuccio. Una volta giunti sul posto ci siamo preparati per il pranzo. Appena seduti a tavola abbiamo fatto una tipica preghiera cantata alla quale ha fatto seguito durante il pranzo un canto/gioco caratteristico di queste giornate, proposto dall'animatore/educatore Paolo Murgia proveniente dalla parrocchia di San Pio x di Guspini, il quale subito dopo il pranzo ci ha coinvolti nelle attività tipiche dell'animazione con i cosiddetti Villaperuccio: necropoli di Montessu “bans “ (nello Intervista a Paolo Murgia, animatore specifico: danze, canti, giochi mi- Presentati... mati, urlati e di Mi chiamo Paolo Murgia, vivo a Guspini, sono laureando in scienze giuridiche. Faccio l'animatomovimento), ai re in oratorio nella parrocchia di san Pio x a Guspini da diversi anni, principalmente mi occupo quali tutti abbiamo dei bambini più piccoli che hanno un'età che va dai 6 ai 12 anni. partecipato con Quando è nata la passione per l'animazione in oratorio? grande coinvolgi- Non so dare una data precisa; le prime esperienze le ho fatte con l'ACR (associazione cattolica mento. A questa, ragazzi ndr) quando avevo circa 15 anni, poi in per noi “ nuova “, quarta superiore ho iniziato a fare l'animatore attività di intratte- ludico per i campi scuola della mia parrocchia. Hai frequentato altri ambienti e associanimento, è seguita zioni all'interno della parrocchia che Montessu: giochi insieme la visita guidata possano aver in qualche modo influito presso il sito archeologico, contenente uno scenario bellissimo. Abbiamo visitato sulla tua esperienza? le“Domus de Janas” (il termine significa “casa delle fate o delle streghe”), Si, ho frequentato anche gli scout, AGESCI strutture sepolcrali preistoriche costituite da tombe scavate sulla roccia. Al (associazione guide e scouts cattolici italiani termine della visita ci siamo disposti a cerchio per salutare e ringraziare Paolo; ndr) della parrocchia di San Nicolò di Guspini, e poi tutti in sella alle bici e si è tornati a casa. A fine giornata oltre alla stanchez- i ministranti di San Pio x. Son state due espeza, perché è stata una rienze che mi hanno formato sia a livello caratgiornata veramente teriale che a livello di conoscenza ludica e intensa, ho letto nelle d'animazione. facce dei presenti Che cos'è per te fare l'animatore? Cosa Paolo Murgia tanta soddisfazione, ti dà a livello personale? Fare l'animatore è una filosofia di vita, è un'esperienza formativa che ti aiuta a sviluppare poiché è stata condita aspetti caratteriali; impari cosa vuol dire amare il prossimo e cosa vuol dire sapere rispettare e nei dettagli abbracaccettare chiunque. A livello personale da tanta soddisfazione in quanto se tu lo fai con passione ciando varie attività, e dai tutto te stesso con i ragazzi e i bambini, loro inevitabilmente si affezionano a te: ti vedono dallo sport all'intrattesostanzialmente come una guida, un punto di riferimento. Inoltre a me personalmente fa sentire nimento e alla cultura, bene perché con loro ti dimentichi le preoccupazioni e ti rilassi. a dimostrazione del Per i ragazzi di Rio Murtas un'animazione di questo tipo è stata quasi una novità fatto che con un po' di assoluta; come ti son sembrati? buona volontà ci si A essere sinceri, prima di iniziare la giornata avevo esternato diverse preoccupazioni relative al può divertire e trafatto che non avessero esperienza e potessero trovarsi a scorrere un'ottima disagio con l'animazione tipica dei “ bans”, invece la risposta è stata a dir poco eccezionale in giornata anche con quanto i ragazzi hanno partecipato in maniera coinvolta da subito, mostrandosi molto divertiti e delle cose semplici. A chiedendo anche il bis di qualche gioco. mio modesto avviso Vuoi aggiungere qualcosa? posso dire che, per Ho visto il gruppo animatori interessato e con voglia di apprendere. Io spero di aver indicato la La visita alle grotte quanto ci sia ancora strada e aver contribuito alla crescita del vostro oratorio. Oltre a questo ringrazio dell'esperientanto da fare e da imparare, la strada è quella giusta per crescere: le proposte za, della giornata trascorsa insieme, dell'ospitalità. Mi son trovato benissimo; spero che questa non mancano e le risposte ci sono. sia la prima di una lunga serie di attività comuni tra le nostre parrocchie. Un caro saluto a tutti Antonello Cani voi. A.C. 8 RIO GIORNALE PARROCCHIA Verso il Consiglio Pastorale A nche a Rio Murtas presto avremo il Consiglio Pastorale , come recita l’art. 1 dello Statuto: “In attuazione al canone 536 del Codice di Diritto Canonico viene costituito, nella parrocchia San Giuseppe Artigiano in Rio Murtas, il Consiglio Pastorale Parrocchiale, regolato dalle norme del presente statuto (qui di seguito brevemente denominato CCP). Esso rappresenta l’intera comunità cristiana nell’unità della fede e nella varietà dei suoi carismi e ministeri”. Unitamente allo Statuto sarà presentato il progetto pastorale parrocchiale, che di seguito proponiamo in breve sintesi. “Impegni per vivere in comunione: 1.1. Essere “operatori di unità” - cercando ciò che unisce tra i singoli e nella comunità, evitando ciò che può dividere i singoli e la comunità per non diventare “operatori di divisione”. - allontanando tutto ciò che non corrisponde ai requisiti esigiti dalla comunione e dal cammino pastorale della comunità. - comporta la collaborazione per il bene comune, mettendo a disposizione degli altri i propri doni in spirito di servizio e non per la propria affermazione personale. 1. 2. Partecipazione e collaborazione dei singoli e di tutti alla vita della comunità parrocchiale negli ambiti della catechesi, della liturgia e della carità senza ritagliarsi spazi esclusivi o monopoli di competenze, ma mettendo i propri doni, a servizio del bene comune. Il vivere l’esperienza della comunità, l’essere partecipi alla vita della Chiesa, ci deve far pensare immediatamente al mio posto, al mio ruolo all’interno della comunità. La comunità cresce ed è vivace solamente se ognuno di noi mette tutti i suoi doni, i talenti, a servizio degli altri. Siamo chiamati a costruire unità, comunione partendo dalla nostra originalità, dalle caratteristiche di ciascuno. 1.3. Corresponsabilità nella vita parrocchiale attraverso gli organismi di partecipazione, quali il Consiglio Pastorale Parrocchiale (CCP) e il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici(CPAE), di prossima costituzione. I membri di questi organismi, quali rappresentanti dei gruppi e aggregazioni laicali, sono gli intermediari naturali della comunicazione e del collegamento tra CCP e CPAE e aggregazioni per favorire il coinvolgimento nella vita parrocchiale e la crescita comunitaria. 1.4. Stringere rapporti di comunione e di collaborazione con le altre realtà ecclesiali interparrocchiali e foraniali: - concordando le linee pastorali negli ambiti catechistico - liturgico - caritativo. - intensificando le esperienze comuni già avviate, come gli incontri di formazione biblico - teologica per gli operatori pastorali. - promuovendo altre iniziative comuni: quali i corsi prematrimoniali, la preparazione dei catechisti, il coordinamento delle Caritas per una testimonianza più significativa della carità. 2. Il secondo obiettivo di questo progetto è l’annuncio della Parola di Dio ai parrocchiani vicini e lontani, attraverso l’evangelizzazione e la catechesi. L’annuncio - ascolto della Parola è il presupposto della nascita e dello sviluppo della fede (Rom 10,17) e quindi il primo compito della comunità ecclesiale. Nello spirito della “Nuova Evangelizzazione” l’annuncio del Vangelo va fatto con strutture metodi e linguaggio adeguati al mutuato contesto socio culturale. E’ un lungo cammino che non si esaurisce in un anno, ma di cui è necessario muovere i primi passi. 2.1. La Bibbia deve diventare il “Libro della comunità”. RIO GIORNALE E’ necessario riservarle spazi adeguati per favorirne la conoscenza e la familiarità, in modo che diventi il primo nutrimento della vita cristiana. Questi spazi sono la catechesi ancorata alla Bibbia, i corsi biblici, la lectio divina, la liturgia della Parola. 2.2. Creare la mentalità di una catechesi permanente, come cammino di fede per gli adulti,giovani, i ragazzi e i fanciulli. E’questo un impegno lungo e faticoso, perché la mentalità della catechesi è carente e in certe fasce è addirittura assente. Gli itinerari della catechesi sono indicati dai testi della C. E. I. In particolare la catechesi degli adulti, destinata ai singoli e ai gruppi, è insieme cammino di fede e laboratorio di “spirito comunitario”. La partecipazione alla catechesi è un impegno prioritario per gli adulti che desiderano crescere nell’esperienza di fede. 2.3. Il mondo della famiglia Se è vero che la famiglia è la “chiesa domestica”(Lumen Gentium n.11) o il “santuario domestico” della Chiesa (Apostolicam Actuositatem n.11), ne consegue che la famiglia è la prima destinataria dell’evangelizzazione per diventare a sua volta soggetto evangelizzante. ¨ Diventa, pertanto, urgente: - Curare l’accompagnamento dei genitori nell’itinerario dell’iniziazione cristiana dei figli, a iniziare dalla preparazione battesimale. - Valorizzare momenti liturgici significativi quali la Festa della Santa Famiglia, la Presentazione di Gesù al Tempio, ecc. - Avviare e preparare un gruppo - famiglia per coinvolgerlo in questa pastorale famigliare. 2.4. L’evangelizzazione dei cosiddetti “lontani”, cioè di coloro che per vari motivi hanno perso il contatto con la comunità ecclesiale e di quanti volutamente vivono nell’indifferenza religiosa sfruttando l’occasione della richiesta dei sacramenti e le altre circostanze che si possono presentare. 3. Il terzo obiettivo di questo progetto è il rilancio e l’organizzazione dell’Oratorio. L’Oratorio è luogo di aggregazione e fucina di fermento cristiano soprattutto per la gioventù. L’attività oratoriana esige la disponibilità di un equipe coordinatrice adeguatamente preparata per animare i vari ambiti: formativo, culturale, artistico, ricreativo, sportivo, ecc. E’ lodevole l’impegno del Circolo Oratorio Anspi per quanto è riuscito finora a realizzare. Far funzionare bene l’oratorio è compito di tutti: sacerdoti, famiglia, animatori, educatori e laici, devono essere collaboratori e corresponsabili. E’ necessario proseguire su questa strada e incrementare questa attività che qualifica la pastorale giovanile della parrocchia. Impegni per l’oratorio : 3.1. formare, preparare educatori e animatori pastorali. 3.2. far crescere e qualificare nel suo ruolo ecclesiale l’associazione dell’Anspi (Associazione Nazionale Circoli Oratori - San Paolo, Italia). 3.3. programmazione dell’attività oratoriana all’interno del progetto parrocchiale, con particolare attenzione all’aspetto formativo. 4. Il quarto obiettivo di questo progetto è l’impostazione di una tradizione religiosa che metta radici nell’animo popolare. La memoria storica permette di risalire e conservare le proprie radici e la tradizione derivata fino alla fisionomia attuale della comunità. Questa conoscenza è necessaria per valorizzare quanto di positivo permane nella comunità e per innestare in essa le scelte pastorali proiettate nel futuro.” 9 Un po’ di storia … ORATORIO Presepio ad Is Aios . Nel presepio, realizzato ad Is Aios, la comunità testimonia che il messaggio sociale del Vangelo non deve essere considerato una teoria, ma prima di tutto un fondamento e una motivazione per l’azione. N I s Aios appartiene al comune di Narcao, in provincia di Carbonia-Iglesias, da cui dista 6,15 chilometri. La frazione di Is Aios sorge a 155 metri sul livello del mare e nella frazione risiedono circa 60 abitanti. Is Aios prende il nome dai primi abitanti del paese che avevano come cognome Aiò. La particolarità di Is Aios è che trovandosi al confine con due comuni, Narcao e Nuxis, ha una strada che divide il paese, questo fa si che gli abitanti della frazione appartenenti al comune di Narcao sono di circa 45 unità, mentre quelli appartenenti al comune di Nuxis sono di circa 9. Nella frazione c`è una piccola chiesetta dedicata a Santa Barbara costruita, a fine anni sessanta, con le offerte e con il lavoro degli abitanti, in particolare con l’impegno del parroco di allora don Lino Melis e del compianto Nino Talana. La venerazione alla Santa è diffusa tra tutti i suoi abitanti, cosi come in tutta la Sardegna. Un drappo rosso, una palma simbolo del martirio, la torre, sono gli attributi più diffusi di Santa Barbara. Il Martyrologium romanum scrive di lei: “Santa Barbara Vergine e Martire di Nicomedia”, onorata il 4 Dicembre, giorno della sua memoria liturgica. Secondo la leggendaria Passio in greco, il padre di Santa Barbara fece segregare la figlia a causa della straordinaria bellezza di lei. Rinchiusa in una torre scoprì le Sacre Scritture, si innamorò di Cristo e volle farsi battezzare; segretamente improvvisò un rito di preghiera personale e si immerse per tre volte in una vasca; poi un angelo, come raccontano gli scritti, le portò dal cielo il pane eucaristico. Il padre, saputolo, la condusse di fronte al prefetto per farla condannare, così Santa Barbara fu flagellata, poi fu condannata al rogo, ma miracolosamente il fuoco si spense, così il padre, esausto, la fece decapitare; allora, mentre Barbara subiva la sua ultima tortura, un fulmine dal cielo si abbatté sul padre, incenerendolo. I resti di Santa Barbara arrivarono poi a Costantinopoli nel 518 – 527, cinque secoli dopo le sue reliquie finirono a Venezia nella Chiesa di san Giovanni. In Sardegna il culto di Santa Barbara fu diffuso dai bizantini. on è il Da un presepio verso solito idee mature per scelte presepio. che implichino nuovi La parmodelli di consumo e di rocchia di Rio Murtas, sviluppo, compiute da attraverso il suo Circolo persone, da cattolici, che ANSPI, e in collaborazione vogliono farsi carico con l’Ufficio Diocesano per della rigenerazione i Problemi Sociali, del dell’Italia, incoraggiati lavoro e della Salvaguar- Il presepista, Carlo Bosio a lavoro dalle parole del Papa che dia del Creato e il Comitato Zonale ANSPI di Iglesias, ha allestito, per questo a Cagliari ci ha invitato Natale, un presepio nuovo, diverso dal solito. Assieme alle scene classiche ad essere: “ … capaci di di un presepio i visitatori troveranno altro. Partendo da una riflessione evangelizzare il mondo ispirata dalla 46° settimana sociale che la Chiesa italiana ha vissuto a Reg- del lavoro, gio Calabria, si è voluto dare un contributo alla sensibilizzazione su come dell’economia, della costruire un’agenda di speranza per il futuro dell’Italia e del Sulcis Igle- politica, che necessita di siente. Già nell’identificazione del luogo: Is Aios, frazione del comune di una nuova generazione Narcao, caratterizzato di laici cristiani impeda un forte spopola- gnati, capaci di cercare mento, si è voluto fare con competenza e rigore la prima scelta di cam- morale soluzioni di po. Poi nella chiesetta sviluppo sostenibile”. La di Santa Barbara, picco- realizzazione concreta è stata attuata dalle mani operose di Carlo Bosio, la ma funzionale, si artista poliedrico: musicista, alternano vari pittore, presepista, ma che per scenari della nostra la prima volta si cimentava in storia contemporaun’opera del genere. Il suo nea: chiusura delle amore per Is Aios, (è sposato a miniere, delle induuna donna del posto), la sua strie, delle scuole, sensibilità e la massima dispoPresepio: particolare la crisi nibilità lo ha condotto in cindell’agricoltura … e assieme alla denuncia è proposta la speranza. Per que settimane alla concretizzaPresepio: Is Aios dirla con Franco Pasquali, segretario generale della Coldiretti e memzione di un lavoro che ai più bro del Comitato Scientifico Organizzatore delle Settimane Sociali: “ … sembrava irrealizzabile. Significativa è stata anche la collaborazione di abbiamo offerto al Paese un’agenda di speranza che intreccia tutti i tavo- alcuni abitanti di Is Aios (Maria Pia Fanutza, Ubaldo Usai, Massimo Talana, li, dall’economia alla famiglia, dai giovani alla cultura”. Un piccolo con- Rosy Piredda) e di altre persone della parrocchia (Graziano Cadoni, Tina tributo perché il pensiero e l’impegno della Chiesa siano conosciuti. Una Schulz e altri). Ora il presepio si presenta al popolo, agli uomini di buona partecipazione forte e convinta, che parte da Is Aios, paese con meno di volontà, perché è un presepio di denuncia, di riflessione, e, per chi lo sessanta abitanti, ma che nel suo piccolo sa cosa vuol dire emigrazione, vorrà, di preghiera! Il presepio è visitabile tutti i giorni dalle 9:00 alle precarietà, disoccupazione. 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00, per informazioni: 349 332 59 22. 10 RIO GIORNALE PARROCCHIA Chiesa di Rio Murtas, verità e speranza Questo articolo nasce per ripristinare la verità su quanto è realmente accaduto intorno alla chiusura della nostra chiesa, e che, purtroppo, è stato da qualcuno mistificato per utilità o, semplicemente, per ignoranza. A nzitutto è opportuno riportare i fatti nella loro cronologia: 05.10.2007. I Vigili del Fuoco di Cagliari, a seguito di sopralluogo, con verbale del 10.10.2007, evidenziano il grave pericolo rappresentato dalla struttura della Chiesa, a causa delle crepe presenti nelle murature, provocate dal probabile cedimento delle fondazioni, e dei rigonfiamenti degli intonaci in corrispondenza dei travetti. Il verbale si chiude chiedendo al Comune e alla Curia Vescovile, ciascuno per le proprie competenze, di provvedere alla eliminazione del pericolo. 11.10.2007. Il Sindaco, a seguito delle notizie apparse sui giornali, chiede notizie all'Ufficio Tecnico comunale. 15.10.2007. Il Responsabile dell'Area Tecnica del Comune di Narcao risponde al Sindaco richiamando il verbale dei Vigili del Fuoco ed evidenziando il grave pericolo per la privata e pubblica incolumità. 16.10.2007. Con Ordinanza Sindacale n° 29, il Sindaco dichiara la struttura inagibile, ordinandone la chiusura al pubblico. La Diocesi, dopo aver valutato che la ristrutturazione dell'intera struttura parrocchiale avrebbe avuto un costo non molto inferiore rispetto alla realizzazione di nuove strutture, predispone il progetto per la demolizione e la ricostruzione della Chiesa e dei locali accessori. L'importo necessario, pari a 800.000 euro, sarebbe stato coperto per il 75% con un finanziamento della CEI (Conferenza Episcopale Italiana)e per il 25% con fondi della Diocesi. Nella documentazione da inviare alla CEI era previsto anche il certificato di destinazione urbanistica, L'area di proprietà della parrocchia ricadeva per una parte, quella dove sorge la chiesa, in zona servizi “S” e l'altra parte in zona “G1”. Le norme di attuazione del PUC prevedono che per poter edificare nelle zone G1 è necessario predisporre un piano di lottizzazione (con eccezione solo per i lotti di superficie non superiore a 1.000 mq e totalmente urbanizzati), mentre per le zone “S” prevedono che gli interventi debbano essere attuati dalla sola Amministrazione comunale. La CEI, viste le prescrizioni delle norme di attuazione, ha chiesto chiarimenti su come la Diocesi avrebbe potuto realizzare le opere. La Diocesi ha subito chiesto al Comune la modifica o la sospensione della clausola delle norme di attuazione, che prevedevano che nelle zone “S” gli interventi potevano essere attuati dalla sola Amministrazione Comunale. RIO GIORNALE In data 21.09.2010 il Comune adotta una variante al PUC, con la quale anche l'area su cui insiste la Chiesa viene trasformata da “S” in “G1”, senza modificare le norme di attuazione, come invece richiesto dalla Diocesi. Con questa delibera, nonostante i positivi articoli sui giornali, non si sarebbe risolto nulla, perché le stesse Norme Tecniche di Attuazione prevedono, per le zone “G1”, all’art. 40, che “ogni intervento è subordinato alla formazione di piani urbanistici attuativi convenzionati”. Questo significa che si sarebbe dovuto predisporre un piano di lottizzazione, che avrebbe dovuto seguire tutto l’iter di approvazione, della durata di parecchi mesi, in aggiunta ai tempi, ancora più lunghi, richiesti perché la variante al PUC diventi operativa. Così in data 18.11.2010 la Diocesi presenta una nota formulando le proprie osservazioni alla deliberazione di adozione della variante (Deliberazione del Consiglio Comunale n° 19 del 21.09.2010, avente ad oggetto “Adozione Variante di destinazione urbanistica di un’area da standard ‘S2’ in ‘G1’ in località Rio Murtas”), nella quale si chiede che venga modificata la Deliberazione del Consiglio Comunale, assegnando a tutta l’area sulla quale dovranno sorgere gli edifici di carattere religioso, con i relativi accessori, la classificazione “S2”, conformemente a quanto disposto dal D.A. 2266/U , inoltre si chiede che venga eliminato quanto previsto dall’art. 48, comma 1 lett. b delle Norme Tecniche di Attuazione per consentire agli enti religiosi di eseguire direttamente i lavori sulle proprie strutture, oppure modificarlo come segue: “Gli interventi su detti areali potranno essere attivati dalla sola Amministrazione Comunale previa progettazione ai sensi del D. Lgs 163/2006, con esclusione delle opere di carattere religioso, in entrambi i casi in deroga all’indice fondiario previsto”, e si segnala, altresì, che i tempi necessari per l’espletamento di tutte le procedure per l’attuazione della delibera citata in oggetto sarebbero incompatibili con i tempi relativi al finanziamento dell’opera da parte della CEI. A questa nota è seguita l'ultima deliberazione del Consiglio Comunale, che ha accolto integralmente le osservazioni della Diocesi. Per poter riavviare la pratica di cofinanziamento della CEI si dovrebbe aspettare la verifica di coerenza della variante da parte della Regione e la successiva pubblicazione sul BURAS. La Diocesi, però, incomincerà subito a predisporre tutti i documenti necessari e chiederà al Comune, che ha verbalmente dato la disponibilità, una dichiarazione che attesti che è stata adottata la variante al PUC per eliminare gli impedimenti precedenti. E' difficile prevedere tempi certi per l'inizio dei lavori, in quanto tutto dipende dalla celerità di istruttoria da parte della CEI, i cui tempi non sono facilmente prevedibili. Intanto i problemi urbanistici siano stati rimossi e si auspica che la variante arrivi a conclusione senza ulteriori intoppi. 11 ORATORIO Il popolo oratoriano in FESTA di Maria Salis* Carbonia, 2 Giugno 2010. Festa regionale dell’ANSPI Sardegna stata la Diocesi di Iglesias, quest’anno, ad ospitare la XXVI Festa Regionale dei Circoli e degli Oratori ANSPI della Sardegna. Ben 600 persone tra adulti, ragazzi e bambini si sono dati appuntamento a Carbonia il 2 giugno. Nonostante il tempo incerto molti dei partecipanti hanno Maria Salis affrontato lunghe ore di viaggio per essere presenti a questo evento che ogni anno si rinnova, richiamando centinaia di persone da tutta la Sardegna. Ad accogliere i Circoli e gli associati nella centrale piazza Roma c’erano il Presidente Regionale dell’ANSPI SARDEGNA, Don Antonello Cattide, il Presidente del COMITATO ZONALE SULCIS IGLESIENTE, Guido Cadoni, e gli animatori dei Circoli ANSPI della Diocesi di Iglesias che hanno collaborato all’organizzazione di questa importante manifestazione, patrocinata dal Comune di Carbonia, dalla Provincia di Carbonia – Iglesias e dalla Regione Sardegna. Nella piazza Roma, colorata dalle bandiere dell’Anspi, si respirava una gioiosa atmosfera di festa. Le ludotecarie del Circolo di Sant’Anna Arresi hanno coinvolto i bambini in una serie di divertentissimi giochi tradizionali: tiro alla fune, corsa dei sacchi e cavallini di canna. Un salto nel passato che ha destato grande curiosità anche negli adulti che divertiti hanno assistito ai giochi. Molto interesse hanno suscitato anche gli antichi mestieri, tipici del patrimonio storico e culturale della nostra bellissima isola, rievocati dal Circolo di Paringianu È 12 e da Is Massaius Suerginus di San Giovanni Suergiu. Dopo il saluto del Vicesindaco di Carbonia, Maria Marongiu, i partecipanti hanno sfilato per le vie della città. Il corteo, aperto dal Motoclub Le Dune di Sant’Anna Arresi, si è diretto intonando canti festosi verso la chiesa della B. V. Addolorata, dove si è vissuto un momento di preghiera con la celebrazione della Santa Messa, presieduta dal Vescovo di Iglesias Mons. Giovanni Paolo Zedda. La giornata, dopo la pausa per il pranzo, è proseguita nell’oratorio Don Orione, attiguo alla Chiesa della B.V. Addolorata. Durante il pomeriggio bambini e ragazzi hanno partecipato con grande entusiasmo alle gare sportive, organizzate dai Circoli di Carbonia e Is Urigus, cimentandosi in miniolimpiadi, tornei di calcetto, tennistavolo e biliardino. Si è voluto inoltre offrire ai giovani e agli adulti l’opportunità di “vivere l’oratorio” nelle sue varie espressioni, perché l’ANSPI non promuove solo le attività sportive, ma anche la cultura, il turismo, il teatro e la musica. Così nel pomeriggio sono state proposte, per gli amanti del turismo culturale, visite guidate nel suggestivo complesso nuragico di Seruci e nel sito archeologico di Monte Sirai. Diversi gli spettacoli teatrali e musicali che hanno animato la serata. Il Duo Sulas di Is Urigus ha proposto una breve ed esilarante commedia sarda, dal titolo “Antiogu e Rosa”, riscuotendo l’applauso del pubblico che affollava la sala teatro dell’oratorio Don Orione. Molto atteso e apprezzato il teatro dei burattini che ha catturato l’attenzione di RIO GIORNALE ORATORIO Il presidente Cadoni e Don Cattide, presidente regionale aprono il corteo in via Gramsci, a Carbonia. DIOCESI DI IGLESIAS CARITAS DIOCESANA Casa di Accoglienza “Santo Stefano” L’ANSPI Sardegna sfila nelle vie cittadine Via Tangheroni, 3 - Iglesias Tel. 0781 30885 “Una domenica al mese” Invito per nuovi Volontari Basta poco: qualche ora del proprio tempo, in particolare, la domenica (o anche il sabato) Il numero elevato di Volontari consente di diluire i turni, impegnando anche solo qualche ora di una domenica al mese. Sarà un modo di impegnare il tempo che ci è dato: Giovani atleti dell’ANSPI grandi e piccini. Lo spettacolo, Peppino il pescatore e il re dei tonni, è stato messo in scena dal Circolo S. M. d’Itria di Portoscuso che ha ideato la storia, scritto la sceneggiatura, progettato e realizzato le scenografie e i burattini. A concludere la giornata è stato il Musical “Building Bridges - Costruendo ponti. Storie di vita vissuta tra salite e svolte – proposto dalla compagni teatrale della parrocchia San Nicolò di Guspini. Il Musical, diretto da don Marco Stazu, ha coinvolto ed entusiasmato il pubblico. I ragazzi, circa 40, si sono infatti dimostrati all’altezza di un genere teatrale così impegnativo che non è solo recitazione, ma anche danza, musica e canto, dando prova di un’indiscutibile talento. Gli sforzi organizzativi, supportati dai volontari del 118 di Sant’Anna Arresi, sono stati ricompensati dalla piena riuscita della manifestazione. Grande soddisfazione, dunque, tra i vertici dell’associazione. L’appuntamento naturalmente è per il prossimo anno. Maria Salis * Segretaria del Circolo ANSPI di Portoscuso RIO GIORNALE intelligente (quante ore sprecate a fare cose inutili), autenticamente cristiano. “L’Eucaristia domenicale, non solo non distoglie dai doveri di carità, ma al contrario impegna maggiormente i fedeli a tutte le opere di carità, di pietà, di apostolato, attraverso le quali divenga manifesto che i fedeli di Cristo non sono di questo mondo e tuttavia sono luce del mondo e rendono gloria al Padre dinanzi agli uomini”. (Dies Domini, n. 68) Tutti possono prestare la propria opera come Volontari. Chi è interessato può rivolgersi a questi numeri: CASA DI ACCOGLIENZA: 0781 30885; COORDINATRICE VOLONTARI: 0781 31420; CARITAS DIOCESANA: 0781 33999. 13 ECONOMIA Turismo rurale di Salvatore Cinus S pesso si parla della Sardegna tendendo a trascuraTali iniziative si basano sul principio della riscoperta delle attività agricore come la realtà sarda non sia composta esclusile e culturali, della valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti. Oggi vamente dalle belle spiagge, arresojas, il mirto e non è raro incontrare bambini che non hanno mai visto una gallina se il maialetto, ma risulti frazionata in tante sfacnon sui banconi del supermercato, che non sanno quale sapore cettature meno conosciute chiamate: Campidano, Iglesiente, abbia una pera o una ciliegia colta direttamente dall’albero. Sarrabus, Gallura, Sinis, Sulcis, Goceano, Sarcidano, TurriSecondo la logica di tale turismo invece, l’ospite viene invitato a tano, Ogliastra, etc . Culture isolane che variano per visitare, osservare e partecipare attivamente alla vita rurale, territorio, dialetto, usi, costumi ma che nel loro insieme scoprendo un mondo per lui se non del tutto, almeno in parte costituiscono la nostra amata isola. Tendendo ad identisconosciuto. Tale approccio economico e culturale ad un nuovo ficare il termine “turismo” con spiagge, alberghi, turismo creerebbe delle salde basi per un arricchimento reciproco, campi da golf e piscine, definiamo delle realtà che evitando che lo sviluppo sia limitato temporalmente ai pochi mesi ormai sono state naturalizzate lungo la Costa Smeralestivi e geograficamente alle linee di costa, garantirebbe la diffusione e da, Palau, Villasimius e nelle restanti zone esclusila sopravvivenza di usi e costumi della nostra terra che rischiano di ve per ricchi e facoltosi turisti rigorosamente scomparire (bisso, liquori, vini, dolci tipici, tappeti sardi, cantadores, stranieri. Risulta ormai opinione di tanti che etc). L’economia dell’intera comunità trarrebbe beneficio da tali inno"questo turismo” sia l’unico possibile nella vazioni, ma soprattutto i produttori e il territorio. I primi avrebbero nostra isola, ma dovremo chiederci se è un ulteriore reddito derivato dalla loro attività principale, la possiproprio vero o sia quello che vogliono farci bilità di farconoscere qualità e genuinità dei loro prodotti, per non credere. “Un simile luogo comune tende parlare del possibile rinnovo generazionale nelle aziende a inevitabilmente verso una urbanizzazioconduzione familiare. Il territorio invece, diventando una fonte ne forzata e distruttiva dei nostri di reddito grazie ai nostri patrimoni naturali, risulterebbe patrimoni naturali, cementificazione adeguatamente salvaguardato e valorizzato con un’apposita della costa, scomparsa di spiagge, sentieristica per trekking, mountain bike, un conveniente campi dunali e vegetazione annessa. sfruttamento delle risorse idriche già esistenti che atTante risorse che sono state tramandate tualmente risulta essere quasi nullo a seconda delle da generazioni, sino a quando diventerediverse zone e distribuzione tramite appropriato mo stranieri in casa nostra.” Quotidianamenacquedotto destinato ad uso civile e agricolo. Importe sentiamo dire che l’agricoltura è morta, tante sarebbe la riqualificazione dei “furriadroxius” sempre meno sono i pastori che riescono a vivere che hanno determinato fasi importanti della nostra dal gregge, il prezzo del latte scende, il vino si storia e che possono costituire una preziosa risorsa se vende male e dell’olio non ne parliamo. Tutti problemi debitamente utilizzati. Risulta inevitabile inoltre citare la legati al fatto che tali prodotti anche se di ottima qualità prevenzione degli incendi, del bracconaggio e i numerosi non sono competitivi sul mercato per prezzi e adeguata siti archeologici o grotte che tuttora sono poco conosciuti pubblicizzazione. Come se non bastasse ad aggravare la e non valorizzati. Per ora solo parole e progetti, ma consisituazione subentrano le merci di importazione acquideriamo che: se il mare la fa da padrone per 3 mesi, il resto state a poco prezzo ed etichettate come "prodotto in dell’anno è zeppo di feste popolari, sagre, manifestazioni “Ogni uomo ama la sua terra, Sardegna". (Foreste aperte, Cortes apertas, sagre per promuovere olio, ma sente ulteriormente rafforzato formaggio, vino, miele etc ...) e tante altre occasioni si possono Onde far fronte a tali problemi e cercare di programmare. Se abbiamo delle coste bellissime, le nostre monrisollevare l’economia locale, da tempo la questo legame verso le realtà e i tagne non sono da meno, ricche di boschi, grotte e sorgenti, costiRegione e le Province nei vari punti dei tuiscono una valida alternativa dove passeggiare, stare a diretto loro piani di sviluppo per il territorio luoghi che lo hanno visto crescere.” contatto con la natura e che gli amanti dei funghi e delle attività (Piano Sviluppo Rurale 2007-2013), all’aperto non tarderebbero ad apprezzare. Risulterebbe essenziale la hanno volutamente cercato di favorire e collaborazione interterritoriale, una pianificazione almeno a livello incrementare il “Turismo Rurale”, stabilito provinciale o tra comuni vicini degli eventi culturali che eviti il marchi di qualità, di provenienza, stanziato sovrapporsi di spettacoli o eventi particolari. Insomma il princiaiuti finanziari e agevolazioni fiscali per la creapale cambiamento da mettere in atto è quello mentale. Si zione e il potenziamento delle strutture ricettive e rende necessaria tanta collaborazione e una presa di coproduttive. Sono state incentivate l’integrazione scienza del valore e della vera natura della nostra terra, dell’attività turistica con nuove o già esistenti attività aprendo il nostro mondo e la nostra cultura alla moltiagro-alimentari, la loro messa in rete; la proposta di iniziatudine di persone che vorrebbero conoscerla. tive per la gestione e valorizzazione dei nostri boschi e dei beni naturali. Salvatore Cinus 14 RIO GIORNALE ECONOMIA Più unione in agricoltura di Elisabetta Rossu Intervista a Sergio Lai, Vicedirettore della Federazione provinciale Coldiretti di Cagliari L’incontro con Sergio Lai è avvenuto in un pomeriggio di ottobre che ha anticipato le manifestazioni nelle sedi istituzionali regionali della Coldiretti e del movimento pastori sardi. Vicedirettore quanti anni in Coldiretti? Sono 32 anni al servizio degli agricoltori. È stato il mio primo impiego ed è ancora oggi un lavoro che svolgo a servizio delle persone con passione e forza d’animo. Credere nelle idee e nei progetti dei soci Coldiretti, mi ha dato la forza di affrontare e superare situazioni difficili ed importanti per il futuro della nostra agricoltura. Quali sono le difficoltà più urgenti che, ad oggi, il mondo agricolo si trova ad affrontare? Un reddito agricolo in continua diminuzione. Vi è infatti troppa differenza tra il prezzo al consumo e quello pagato all’agricoltore. L’agricoltura viene svalutata, viene evitata, non scelta. In particolare è stata proprio la grande distribuzione che ha contribuito a svalutarla, diventandone nemica. Cosa propone il gruppo Coldiretti? Prima di tutto un patto con il consumatore. Un patto attraverso il quale si parla di qualità dei prodotti e di salute del cittadino e non solo. Per troppo tempo il settore agricolo è stato rigettato come settore assistito. Una buona informazione attraverso un patto con il consumatore, deve comunicare che, alimentazione e ambiente, sono temi urgenti per il rilancio dell’economica e in difesa della salute del cittadino. Per essere rilanciata, l’economia agricola ha bisogno di riscoprire la sua vocazione alla genuinità del prodotto ed alla vendita diretta dal produttore al consumatore. È necessaria inoltre l’etichettatura dei prodotti ed un patto con gli industriali, che devono garantire e difendere il marchio italiano. Alla Camera, proprio in questi giorni, è stato dato avvio al disegno di Legge sull’etichettatura. Il progetto Campagna Amica rientra in questo quadro di moderna economia agricola? Assolutamente si. Anche per la realizzazione del mercato a Km 0, le aziende delle provincie sarde, sono state invitate a seguire un disciplinare. Per tutti coloro che desiderano aderirvi occorre compilare una scheda di adesione, produrre una dichiarazione dell’azienda, l’iscrizione all’INPS, e alla Camera di Commercio e naturalmente essere socio Coldiretti. Sarà il Consiglio di Amministrazione a decidere previo sopraluogo. Tutto questo contribuisce a rendere più responsabili gli imprenditori agricoli ed a educarli ad un nuovo modo di vedere l’imprenditoria sarda. Imprenditoria che sembra trovare molti ostacoli in Sardegna... RIO GIORNALE Manca nel nostro popolo, il sentimento della politica imprenditoriale. È difficile far passare la stessa idea di aggregazione nella collettività. Non si riesce a concepire con serenità l’idea di unirsi per guadagnare e raggiungere degli obiettivi comuni. Sembriamo vinti da una coscienza arcaica che ci porta alla divisione non all’unione. Potremo leggere anche alcuni fatti della nostra storia in quest’ottica di divisione. L’agricoltura estensiva è pressoché assente proprio perché manca una rete fra le aziende agricole. Nel Sulcis Iglesiente è stato avviato il progetto “Campagna Amica”? Le aziende si stanno regolarizzando. Per ora dal 16 Settembre, siamo partiti a Cagliari. Tutti i giovedì mattina, presso il piazzale dei Centomila dinanzi alla Basilica di Bonaria, si tiene il mercato di Campagna Amica. I prodotti si vendono benissimo, con un notevole abbattimento dei costi. La gente arriva prestissimo al mercato che si svuota anche molto presto, tanta è la richiesta. Si può parlare di successo per convenienza e genuinità. Cosa può fare la politica per aiutare il mondo agricolo? Valorizzare il turismo e l’agricoltura insieme, sponsorizzandoli ed esaltandoli a livello Nazionale ed Europeo. Si preannuncia un autunno caldo per gli agricoltori sardi, molte sono le iniziative che la Coldiretti intende promuovere per farsi ascoltare dal mondo politico e rivendicare i propri diritti. Qual è il ruolo delle donne in Coldiretti? La Coldiretti ha al suo interno un efficiente Movimento Donne Impresa, coinvolto in numerosi progetti e nel sindacato. Le donne rivestono ruoli importanti e da protagoniste. Raggiungono risultati di eccellenza nella conduzione delle aziende, ed è in aumento il loro numero soprattutto nell’imprenditoria giovanile. Le donne sono esempio di carattere e determinazione soprattutto nella creazione di aziende multifunzionali come agri-asili, fattorie didattiche e progetti di rivalutazione delle aziende agricole. Vi sono bandi per la realizzazione di questi progetti per il nostro territorio? Dal mese di Novembre sono visibili sul sito del GAL, per il Sulcis, alcuni bandi per il finanziamento di progetti da realizzare all’interno delle aziende agricole. Per la prima volta potranno parteciparvi anche gli agricoltori di Narcao, San Giovanni Suergiu e Sant’Anna Arresi, entrati a far parte della rete GAL. Elisabetta Rossu 15 AMBIENTE Liberi dall’amianto di Francesca Atzori e Giuliano Cogotti I l 2 Ottobre nella sala consigliare di Giba si è tenuto un incontro per affrontare le problematiche dell'amianto. La grandezza dei promotori dell'incontro, figli del defunto Mario Pintus, sta nel fatto che si siano soffermati poco sulla storia del loro padre affidandone il ricordo ad una toccante serie di immagini accompagnate da una altrettanto toccante colonna sonora. Piuttosto che cercare conforto o compassione preferiscono mettere il loro impegno al servizio degli altri e trasformare la loro rabbia in voglia di informare affinché sempre meno persone debbano affrontare i loro problemi. Sono stati invitati a partecipare il signor Tore Garau presidente dell'Associazione Italiana esposti amianto Sardegna, Guido Vacca rappresentante la provincia Carbonia - Iglesias, il primario di pneumatologia dott. Pietro Greco dell'ospedale di Iglesias, il sindaco di Giba Learco Fois. Il dott. Greco affronta il problema da un punto di vista strettamente medico ed anche con l'aiuto di diapositive ottenute grazie all'utilizzo di micro-telecamere mostra come le fibre di amianto vadano ad incunearsi nei polmoni. Le gravi patologie che ne derivano sono l'asbestosi (colpisce i polmoni e causa insufficienza respiratoria) e tumori all'apparato respiratorio (pleura e polmoni), ma non solo (laringe e ovaie) Il sig.Tore Garau invece presenta il killer silenzioso spiegando cosa è e da quanti secoli sia esso noto all'essere umano (pare fosse noto già ai tempi dei romani). Triste è invece scoprire che già da inizio secolo le aziende produttrici dell'amianto “sospettassero”che quest'ultimo potesse essere pericoloso per l'essere umano ma ciò fu tenuto nascosto onde evitare infruttuose ripercussioni. La parte più importante riguarda le azioni per lo smaltimento dell'amianto esistente nel territorio. Sia Tore Garau che l'assessore provinciale Guido Vacca concordano sul fatto che molto ci sia da fare soprattutto per quanto concerne l'informazione sui finanziamenti per lo smaltimento stesso. La Regione Sardegna, tramite la Provincia, finanzia al 100% lo smaltimento da parte delle strutture pubbliche mentre il finanziamento per i privati si riduce fino al 40% per il solo smaltimento. Le difficoltà per il privato sono evidenti: se una persona vuole sostituire il proprio tetto la Provincia finanzierà solo il 40% dello smaltimento quindi a carico Amianto: nocività accertata fin dal 1943 del privato ci sarà il restante 60% più la copertura sostitutiva. Non In natura è un materiale molto comune. La sua resistenza al calore e stupisce quindi che la quantità dei fondi non spesi sia abbastanza la sua struttura fibrosa lo rendono adatto come materiale per indunotevole. Preoccupante è invece il fatto che molti enti pubblici non menti e tessuti da arredamento a prova di fuoco, ma la sua ormai abbiano ancora usufruito di questi fondi e che non abbiano attuato accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti una campagna di sensibilizzazione. Paesi. Le polveri di amianto, respirate, provocano infatti l'asbestosi, Ammirabile in tal senso il comportamento del Comune di Giba nonché tumori della pleura, ovvero il mesotelioma pleurico e dei r o n ama c h i la , sua eterra, d il carcinoma polmonare. (rappresentato dal sindaco Learco Fois) che sta portando avanti“Ogni un buomo Una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano. progetto che consisterà nella sostituzione di tutte le coperture in ma sente ulteriormente rafforzato Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentraamianto esistenti nei pubblici edifici con pannelli fotovoltaici. zione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: teoricamente Tutte le parti intervenute sono state d'accordo sul fatto che esistano l'inalazione anche di una sola fibra può causare il mesotelioma ed molti limiti e problemi per arrivare ad un completo smaltimento di altre patologie mortali, tuttavia un'esposizione prolungata nel tempo questo killer silenzioso ma è emersa anche una unanime volontà di o ad elevate quantità aumenta esponenzialmente le probabilità di collaborazione ed impegno comune. contrarle. L'amianto è stato utilizzato fino agli anni ottanta per proConcludiamo menzionando la testimonianza di un signore il cui durre la miscela cemento-amianto (il cui nome commerciale era Enome non ha molta importanza. “Una persona che è stata vicina a ternit) per la coibentazione di edifici, tetti, navi, treni; come materiatanti suoi colleghi nei momenti difficili, momenti che lui stesso le per l'edilizia (tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie), nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche), dovrà vivere presto in prima persona, e che ciononostante trova ma anche per la fabbricazione di corde, plastica e cartoni. Inoltre, la ancora la forza ed il coraggio di lottare ma soprattutto di lanciare polvere di amianto è stata largamente utilizzata come coadiuvante un messaggio: quando una persona sta male crediamo sia giusto non nella filtrazione dei vini. La prima nazione al mondo a riconoscere la disturbare per non rischiare di invadere la sua sfera privata ma natura cancerogena dell'amianto e a prevedere un risarcimento per i sbagliamo. Niente rende più felice un ammalato di un amico che ti lavoratori danneggiati fu la Germania nazista nel 1943 a seguito di pionieristici studi medici, anche questi primi nel mondo, che dimosta vicino”. strarono il rapporto diretto tra utilizzo di amianto e tumori. F.A. e G.C. 16 RIO GIORNALE AMBIENTE Fotovoltaico o nucleare? di Giulio Cani F ino a molti anni fa l’abbondante disponibilità di energia a basso costo era considerata cosa del tutto scontata, mentre attualmente tutti ormai iniziano ad essere consapevoli della delicatezza del problema energetico. Già dopo la crisi petrolifera degli anni ‘70 s’iniziò a dedicare maggiore attenzione al “costo energetico” del nostro modo di vivere. Quali sono le fonti di energia primaria? La natura di tale fonti può essere: fossile (petrolio,gas naturale,carbone) Nucleare (fissione,fusione) Geotermica Rinnovabile(idraulica,solare,eolica,biomassa). Le fonti 1),2),3) sono “non rinnovabili”ed il loro consumo intacca il “capitale energetico”,mentre la 4) riguarda solo “l’utilizzo degli interessi” del capitale. Cos’è l’energia fotovoltaica? La tecnologia fotovoltaica consente di trasformare direttamente le radiazioni solari in energia nelle situazioni più diverse. Il grande interesse verso il fotovoltaico nasce dalle sue seguenti caratteristiche: disponibilità della fonte solare,modularità,affidabilità,minime esigenze di manutenzione,assenza di emissioni inquinanti in loco. Come si produce l’energia elettrica nella cella fotovoltaica? In poche parole la conversione da luce a energia elettrica avviene perché questi portatori di carica libera (elettroni e lacune),generati dalla luce,sono spinti in direzioni opposte dal campo elettrico interno creato attraverso la giunzione di due semiconduttori drogati in modo diverso(“silicio” il materiale semiconduttore principale con il “fosforo” o il “boro”). Una volta attraversato il campo,le cariche non tornano più indietro ,perché il campo impedisce loro di invertire la marcia. Le cariche positive (lacune) sono spinte verso un lato della cella e le cariche negative (elettroni)verso l’altro. Se le due facce (inferiore e superiore della cella) sono collegate mediante un conduttore,le cariche libere lo attraversano e si osserva una corrente elettrica. Fino a quando la cella resta esposta alla luce,l’elettricità fluisce sotto forma di corrente continua. Perché sarebbe più giusto puntare sul solare fotovoltaico? Perché una fonte di energia elettrica ecologica,non inquinante e rinnovabile; Per la necessità,dal punto di vista economico e soprattutto ambientale,di un uso razionale dell’energia e di un maggiore RIO GIORNALE risparmio energetico. Perché fra le varie tecnologie per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili ,quella fotovoltaica appare almeno nel lungo termine,la più promettente per la produzione di energia elettrica,soprattutto in paesi come l’Italia, con alti livelli di insolazione; Perché il costo di installazione un sistema fotovoltaico è marginale nell’ambito della realizzazione di nuovi edifici; Perché producono energia elettrica in prossimità del carico e quindi un valore superiore a quello prodotto ai cavi delle centrali convenzionali; Perché l’utilizzo di copertura di edifici od altre superfici non altrimenti utilizzabili,come le facciate,porta ad evidenti vantaggi dal punto di vista dell’occupazione del territorio. Il fotovoltaico nel mercato energetico è senz’altro uno dei più importanti,se non addirittura il più importante, sia per il costo degli impianti che dell’energia che essi producono,di fatto dal punto di vista dell’utente che può scegliere tra diverse fonti di energia, sia convenzionali che rinnovabili,una buona parte dei vantaggi indiretti forniti dal fotovoltaico,per esempio il suo bassissimo impatto ambientale,appaiono come elementi secondari rispetto al problema centrale del costo. Sotto questo aspetto il fotovoltaico appare addirittura penalizzato rispetto alle fonti convenzionali: in assenza di incentivi pubblici questo si trova a dover competere con tecnologie che,pur essendo più onerose in termini di costi sociali,non addebitano tali costi all’utente,ma di fatto,t tacitamente li scaricano sulla collettività.(quindi consapevoli del fatto che esistono delle energie alternative che consentono di soddisfare il fabbisogno giornaliero di energia,ci ostiniamo ad utilizzare le ormai arretrate fonti di energia che producono una notevole quantità di CO2 “biossido di carbonio” che giorno dopo giorno viene disperso nell’ambiente,tutto a discapito delle generazioni future,che andranno ad usufruire del nostro pianeta,quindi ritengo che bisognerebbe pensare di più al bene del pianeta,perché non c’è stato dato in eredità dai nostri padri,ma in prestito dai nostri figli. Nucleare? Il nucleare è una fonte di energia sporca,lenta e molto costosa. Per costruire una sola centrale ci vogliono circa 2 miliardi di euro e per farla funzionare occorrono quasi 20 anni. Senza contare che l’URANIO, che serve per farla funzionare,è una materiale che costa sempre di più perché si sta esaurendo. A questi aspetti negativi si aggiunge lo smaltimento delle scorie radioattive,altamente pericolose per la salute dell’uomo;queste scorie vanno interrate ermeticamente,con un elevato rischio di inquinamento dell’ambiente circostante. ? (continua) 17 AMBIENTE Che cos’è l’energia nucleare? È una forma di energia potenziale accumulata che può liberarsi come risultato di una reazione nucleare e cioè di particolari interazioni riguardanti lo stesso nucleo atomico di alcuni elementi pesanti(URANIO;TORIO);viene prodotta grazie a delle reazioni fisiche che avvengono all’interno del nucleo degli atomi. La centrale nucleare è composta da un reattore,che è la parte principale della centrale,al cui interno,denominato nocciolo,avviene la reazione chimica. Attorno al nocciolo corre una serpentina di tubi contenenti acqua,la quale viene riscaldata dal calore emesso dalla reazione,si trasforma in vapore,questo vapore fa ruotare delle turbine collegate a reattori che producono energia elettrica. Quali sono i vantaggi del nucleare? Con un solo grammo di URANIO si può ricavare la stessa quantità di energia equivalente all’utilizzo di 2 tonnellate di petrolio,cioè una minima quantità di uranio consente di produrre una elevatissima quantità di energia. Le emissioni di CO2 sono prossime allo zero. Quali sono gli svantaggi? Scorie: gli scarti di una centrale nucleare sono scorie radioattive. Esse vengono smaltite in tempi estremamente lunghi,parliamo di 24000 anni. Non esiste una tecnologia in grado di accelerare il tempo di decadimento della radioattività. Quindi queste scorie dovremmo tenercele nel nostro territorio,sotterrate ed immerse in enormi vasche d’acqua per far si che la radioattività non venga esposta e non arrechi danni. Infatti credo che non a tutti piacerebbe avere nel proprio territorio,la presenza di uno stoccaggio di scorie radioattive, pronte a provocare danni irreparabili se solo ci fosse un fattore esterno,come un fiume in piena nei pressi di questi edifici. Smaltire le scorie radioattive ha un costo elevatissimo,per la produzione di stoccaggi,o per l’esposizione. In un giacimento di uranio 1 grammo su 1000 e U235,cioè l’uranio utile per la produzione di energia,il che significa che per ricavarlo occorrono costosi e laboriosi processi di selezione. Dei tempi di costruzione ho già parlato prima,comunque circa 20anni,eppure i politici al governo propongono di voler risolvere un problema energetico immediato costruendo delle centrali che potranno essere utilizzate tra 15 20 anni. Tempi di manutenzioni lunghi: le centrali hanno la necessità tecnica di rimanere attive costantemente. Una volta fermata una centrale nucleare, per scopi di manutenzione,richiede un tempo relativamente lungo per entrare nuovamente in funzione. E se ci dovesse essere un incidente? L’innovazione tecnologica ha fatto il suo corso,proponendo questo sistema come un sistema ormai divenuto affidabile. Il sistema sarà pure affidabile,ma l’errore umano non è prevedibile,tra l’altro anche CHERNOBYL (centrale nucleare) quando è stata costruita doveva essere sicura e affidabile,ma a tutt’oggi le conseguenze sulla salute post incidente sono ancora incerte. Ora vi lascio a una mia riflessione … Secondo voi è più giusto che il governo utilizzi i nostri soldi per costruire delle centrali nucleari che inizieranno a produrre energia elettrica (che pagheremo tramite la bolletta dell’enel) solo tra circa 20 anni,con i relativi impianti ambientali,o sarebbe più giusto che questi “nostri” soldi stanziati per le centrali venissero investiti come incentivi sul fotovoltaico,cioè quei simpatici pannelli che andranno a posizionarsi sui tetti delle nostre case “ambiente inutilizzato non essendo calpestabile” che producono un energia pulita,e che farebbe scomparire in maniera definitiva la bolletta dell’ENEL,essendo noi stessi i proprietari dell’energia prodotta? Giulio Cani Calendario Parrocchiale Domenica 26 Dicembre Festa della santa Famiglia. Santa Messa alle ore 10:30. Rinnovo delle promesse matrimoniali. Venerdì 31 Dicembre Messa di ringraziamento di fine anno e canto del Te Deum. Ore 17:30. Sabato 1 Gennaio 2011 Festa Maria SS. Madre di Dio. Santa Messa alle ore 10:30. Giornata mondiale per la pace. Domenica 2 Gennaio Santa Messa alle ore 10:30. Mercoledì 5 Gennaio Vigilia dell’Epifania. Santa Messa alle ore 17:30. Giovedì 6 Gennaio Solennità dell’Epifania del Signore. Santa Messa alle ore 10:30. Domenica 9 Gennaio Battesimo del Signore. Santa Messa alle ore 10:30. Riprende il Catechismo parrocchiale. 18 Linee pastorali del Vescovo Saranno consegnate a tutti i parrocchiani le Linee pastorali per il 2010 / 2011 che il nostro Vescovo propone all’attenzione di tutti i fedeli. Le linee pastorali, afferma il Vescovo, non sono una parola definitiva, ma solo un suggerimento di tappe che in questo momento Mons. Zedda ritiene doveroso proporre, derivate dalla riflessione degli anni scorsi e aperte a ulteriori passi nella nostra ricerca del volto del Signore e nell’impegno, ogni giorno nuovo, di mostrarlo a tutti con la nostra testimonianza personale e comunitaria. RIO GIORNALE ITALIA Fratelli d’Abruzzo di Ornella Pilisio Q uesta estate ho trascorso parte del mese di agosto in un modo veramente insolito, lontana da spiagge e ombrelloni, ho vissuto una decina di giorni nella zona di Barisciano nella piana di Novelli. Invitata dai responsabili della Caritas Diocesana di Iglesias, ho preso parte ad Ornella Pilisio un progetto di animazione per anziani e ragazzi promosso dalle Caritas della Liguria e della Sardegna, gemellate con l’Arcidiocesi dell’Aquila. Durante la mia permanenza ho avuto modo di vedere con i miei occhi gli effetti devastanti prodotti dal terremoto del 6 aprile 2010 sia nella città dell’Aquila che in altri paesi, alcuni completamente distrutti. La prima visione della città dell’Aquila martoriata è stato penosa, benché sia possibile visitare solo una minima parte della città, perché il resto è transennato e presidiato dai militari essendo classificata come zona pericolosa perché a rischio di crolli, molti edifici se pur in piedi sono gravemente rovinati, si vedono le crepe nei muri causate dalle scosse. Se pure gravemente danneggiata dal terremoto l’Aquila ha conservato la sua antica bellezza, per fortuna molte chiese e altri edifici antichi sono rimasti in piedi anche se hanno subito danni, come la Basilica Colle Maggio, la fortezza spagnola, San Bernardino, la chiesa delle Anime Sante; si possono ammirare ancora i giardini verdi e rigogliosi. Ho incontrato tanta gente che ha perso la casa e ha subito dei gravi danni, alcuni hanno perso anche delle persone care; è ammirevole vedere come, con coraggio e dignità, si stiano impegnando per uscire da questa situazione drammatica. Le persone che vivono con maggior disagio le conseguenze di questo terremoto sono gli anziani, soprattutto quelli che non hanno nessun familiare e, avendo perso la propria abitazione, sono costretti a vivere nelle case di riposo, dove si sentono soli e inutili, senza stimoli per andare avanti, da un giorno all’altro si sono ritrovati tra sconosciuti a seguire regole a volte incomprensibili e dure. Durante questo breve soggiorno ho avuto occasione di ascoltare le loro testimonianze, tutte diverse ma accomunate dalla sofferenza e dalla solitudine. Per me questa esperienza è stata un gran dono: ho avuto la possibilità d’incontrare tante persone che si sono rese disponibili per aiutare chi in questo momento vive nella necessità, sono i giovani della Caritas di varie regioni italiane che da molti mesi si trovano in quel territorio. Ho conosciuto anche la riconoscenza e la generosità degli abitanti di Barisciano, tra questi i genitori dei ragazzi che hanno partecipato ad un campo scuola in Sardegna e alle attività estive organizzate nel loro paese, hanno mostrato la loro riconoscenza organizzando una cena per farci conoscere e degustare i loro piatti tipici. Un altro aspetto che mi ha colpito positivamente è stato vedere che alcune mamme hanno accolto l’invito a collaborare nelle attività di formazione e animazione in parrocchia dove scarseggia la figura della catechista. L’esperienza è stata unica con dei momenti di forte emozione che non avrei mai immaginato. L’insegnamento che questa esperienza mi lascia è che dovremo essere più attenti e disponibili con le persone che ci sono vicine, senza andare lontano abbiamo la possibilità di portare un momento di gioia con un sorriso o una parola gentile a chi si sente solo e diseredato. Ornella Pilisio Testimonianza di una volontaria Caritas della casa Santo Stefano di Iglesias RIO GIORNALE 19 LETTERA AGLI STUDENTI C ari ragazzi, studiate. Questa è l'unica arma che vi rimane per affrontare con sicurezza e senza ansia la complessità straordinaria del mondo che attende la vostra età post adolescenziale. E poi: leggete, leggete, leggete. Leggete, magari anche l'etichetta dell'acqua minerale, ma non smettete mai di leggere. Andate in biblioteca, lasciatevi affascinare dalle vetrine di una libreria, immaginate quante cose sono state pensate per voi e poi scritte, perché non guardarci dentro? Entrateci dunque. Respirate l'aria dei libri sfogliandoli e portandoli al naso. Tuffatevi in mezzo agli scaffali. Non accettate di ignorare ciò che vi accorgete di non sapere. Oggi avete a disposizione milioni di possibilità di accesso alla conoscenza eppure dai vostri compiti in classe emerge che sapete meno di quanto noi sapevamo in quinta elementare o in terza media, in termini di forma e di contenuto. Non sprecate il tempo con Facebook a scrivere ca....e, usatelo come strumento utile non come fine strambo, fate a meno dei telefonini, quando potete, non fatevi regalare navigatori e altri strumenti di comodità di massa, ma guardate le targhette delle vie e delle piazze, datevi appuntamenti indicando come punti di riferimento i monumenti, le chiese, i parchi e non i nomi dei negozi, lasciate perdere i centri commerciali, i non-luoghi che ti vendono le palle di Natale mentre stai acquistando i Crisantemi: sono palle, appunto. Prendete l'abitudine di leggere una pagina di un libro di narrativa ogni sera prima di dormire. Cacciate a calci nel culo la tv dalla vostra camera e se proprio volete fare un regalo a voi stessi, regalatela! Magari a chi non sa vivere senza la cultura di Gerry Scotti o la prosa gracchiante di Maria De Filippi o a chi si illude di essere informato sol perché ascolta i telegiornali. Acquistate un giornale ogni giorno (si chiama così per questo, no? altrimenti si chiamerebbe Filippo, come vi dico sempre in classe) e provate invidia per chi capisce le notizie di prima pagina mentre voi no: i giornali scrivono affinché capisca la zia Maria, se voi non capite siete meno attrezzati di questa donna, dunque scatti in voi il fuoco sacro della dignità. Ragazzi, non sprecate la vostra vita solo perché vi hanno raccontato in tutte le salse (e vedo che vi hanno terrorizzati) che non avrete un lavoro sicuro né una pensione. E' vero, è così. Ma fate vedere chi siete, voi siete meglio di noi, noi che abbiamo consentito che questa società si realizzasse, che la politica si affastellasse di giocatori d'azzardo e di delinquenti già condannati, noi che stiamo ancora consentendo che il nostro Paese sia messo alla berlina da questi venditori da quattro soldi che si vendono per un piatto di lenticchie. Tra di noi molti sono precari, ma tra di noi c'è pure chi è potuto andare in pensione a 39 anni... Voi siete meglio di noi, che vi abbiamo rubato tutto, dunque coltivatevi e ribellatevi contro chi vi vuole male. Un caro augurio di buona vita dal vostro prof! Tratto da ORIZZONTESCUOLA.IT di Vincenzo Brancatisano