...

Piano di Emergenza Evacuazione

by user

on
Category: Documents
15

views

Report

Comments

Transcript

Piano di Emergenza Evacuazione
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico “G. Martino”
Messina
(Indicazioni di sicurezza su come affrontare eventi critici ed emergenze)
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
INDICE
Evacuazione dei Reparti: Principi Generali
pag.
3
Figure e ruoli individuati dal piano di evacuazione
4
Tecniche di evacuazione delle persone
6
Istruzioni di sicurezza in caso d’incendio:
schede norme di comportamento
9
Emergenza terremoto /cedimenti strutturali
17
Emergenza esplosione
18
Emergenza da danni da acqua
18
Emergenza dovuta a mancanza di energia elettrica
19
Emergenza dovuta a tromba d’aria
19
Emergenze che interessano aree esterne al plesso aziendale
19
Emergenza per presenza di psicopatico/minaccia armata
intrusione di persone non autorizzate
20
Emergenza per telefonata terroristica/minaccia presenza ordigno
20
Infortuni sul lavoro
21
Indicazioni operative in caso di emergenza in strutture che
non prevedono la presenza di degenti (laboratori, uffici, magazzini, aule)
21
2
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
1. PREMESSA
2. L’ EVACUAZIONE DEI REPARTI: PRINCIPI GENERALI
3. FIGURE E RUOLI INDIVIDUATI DAL PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
3.01
3.02
3.03
3.04
3.05
3.06
Direttore U.O.
Squadra Antincendio
U.O. Settore Tecnico
Servizio di Prevenzione e protezione
Coordinatore Servizio infermieristico
Personale del Reparto
4. INFORMAZIONI
4.01 Rapporti con l’esterno
4.02 Informazione per i degenti
4.03 Informazioni per i visitatori
4.04 Comportamenti da tenere in caso di incendio per pazienti e visitatori
5. ISTRUZIONI DI SICUREZZA
5.01 SCHEDA N.1 - Norme di comportamento in caso di emergenza - disposizioni per il
personale
5.02 SCHEDA N.2 - Norme di comportamento in caso di pericolo – Direttori UU.OO.
5.03 SCHEDA N.3 - Norme di comportamento in caso di pericolo – Squadra Antincendio
5.04 SCHEDA N.4 - Norme di comportamento in caso di pericolo – Portineria
5.05 SCHEDA N.5 -Norme di comportamento in caso di pericolo – Coordinatore Servizio
Infermieristico
6. ALTRE EMERGENZE
6.01 Emergenza Terremoto/Cedimenti Strutturali
6.02 Emergenza Esplosioni in Genere
6.03 Emergenza da danni da acqua in genere
6.04 Emergenza dovuta a mancanza di energia elettrica
6.05 Emergenza dovuta a tromba d’aria
6.06 Emergenze che interessano Aree Esterne al Plesso Aziendale
6.07 Emergenza per Presenza di psicopatico/minaccia armata/presenza estranei
6.08 Telefonata terroristica nella quale si segnala la presenza di un ordigno
7. INCIDENTI/INFORTUNI SUL LAVORO
7.01 Emergenza incidenti/infortuni sul lavoro – Rischio Biologico
7.02 Emergenza per Contaminazione Chimica
3
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
1. PREMESSA
E’ di estrema importanza la stesura del piano di evacuazione che ogni ospedale deve predisporre per
poter far fronte a quelle emergenze complesse nelle quali la struttura può essere direttamente
coinvolta, quali terremoti, alluvioni, o quando la situazione di emergenza ha origine proprio
all’interno dello stesso ospedale condizionandone in tutto o in parte la funzionalità (es.: un incendio).
L'evacuazione di un ospedale, per la particolare tipologia di persone presenti (pazienti, personale e
visitatori) richiede un notevole impegno organizzativo da parte dei responsabili. Inoltre, in una
struttura in cui è presente un'alta densità di persone, molte delle quali non autosufficienti e non
deambulanti, è abbastanza frequente che si verifichino condizioni che potrebbero facilmente sfociare
in situazioni di panico e di pericolo se non si è predisposto un Piano di emergenza che
preventivamente e dettagliatamente indichi le azioni da compiere.
Presso questa Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino” di Messina la sorveglianza
antincendio e l’intervento operativo di spegnimento e’ affidato a ditta esterna che utilizza personale
addestrato alla lotta antincendio secondo quanto previsto dal DM 10/03/98, presente h 24.
2. L’EVACUAZIONE DEI REPARTI: PRINCIPI GENERALI
L’ordine di evacuazione, proprio per le peculiarità delle persone presenti (pazienti, visitatori,
lavoratori, studenti, verrà dato dall’ufficiale dei Vigili del Fuoco, tuttavia se l'evento è tale da mettere
in pericolo i degenti ed il personale, tale ordine sarà diramato dalla Direzione Sanitaria o da suo
incaricato formalmente designato.
Se l'evacuazione deve avvenire rapidamente, si procederà utilizzando le uscite più vicine (senza usare
gli ascensori), portando in salvo prima i degenti più vicini all'evento e poi gli altri, senza distinzione
di gravità.
Nel caso il tempo a disposizione sia sufficiente, occorrerà procedere trasportando i pazienti non
autosufficienti, mentre i pazienti autosufficienti verranno invitati a seguire il flusso di evacuazione e
eventualmente a collaborare nella procedura di emergenza.
Occorre prevedere che, in caso di emergenza nelle ore più critiche, il personale non sarà sempre in
numero sufficiente per assolvere tutti i compiti. Pertanto occorrerà utilizzare in modo proficuo l'aiuto
che possono dare i degenti autonomi.
Naturalmente il personale del reparto, conoscendo la patologia del degente, potrà valutare le reali
possibilità di aiuto che quel paziente può dare.
All'inizio dell'emergenza l'infermiere o il medico di reparto riunirà tutti i degenti validi a tale scopo e
illustrerà loro, brevemente, le fasi ed i percorsi dell'evacuazione invitandoli ad aiutare altri degenti,
recuperare del materiale, tenere aperte le porte di uscita, ecc.).
Nell'evacuazione dell'ospedale bisogna ipotizzare due situazioni distinte:
a) L'evacuazione parziale, ovvero il trasferimento dei degenti di uno o più reparti in una zona
sicura (zona sicura nello stesso piano o zona sicure in altri piani);
b) L'evacuazione totale ovvero l'esodo dei degenti e del personale dell'intero ospedale verso luoghi
sicuri all'esterno della struttura, denominati “punti di raccolta esterni”, identificati da apposita
cartellonistica di sicurezza e da un numero progressivo.
L'evacuazione, inoltre, può essere:
4
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
- Evacuazione orizzontale nel caso di un evento incidentale (quale un incendio) che determini
l'evacuazione dei degenti direttamente minacciati da un compartimento ad un altro ubicato,
considerato luogo sicuro, nell'ambito dello stesso piano del fabbricato;
- Evacuazione verticale se il trasferimento avviene tra piani diversi dell'edificio.
Di particolare rilevanza, tenendo conto delle specifiche condizioni psicomotorie degli occupanti, è
l’esodo orizzontale progressivo per cui, qualora si verifichi la necessità di procedere
all’evacuazione, questi vengono evacuati, in prima istanza, spostandoli in un compartimento
adiacente posto sullo stesso livello, in grado di proteggerli dal pericolo immediato (es. fuoco o
fumo). I pazienti possono restare in tale area fino a quando l’emergenza non sia rientrata oppure
attendere di essere nuovamente evacuati in un'altra area adiacente o ad un piano inferiore,
utilizzando i collegamenti verticali. Questa procedura consente di disporre del tempo sufficiente per
evacuare i pazienti non in grado di camminare e quelli solo parzialmente autosufficienti.
Possiamo avere:
- Esodo orizzontale a piano terra: nel caso si è a piano terra ( strada, cortile) è opportuno
evacuare le persone all’esterno dell’edificio e raccoglierle in idonee piazzole esterne, dove
possono essere raggiunte dai mezzi di soccorso.
- Esodo orizzontale a livelli superiori: bisogna dirigersi verso le vie di esodo verticali o per le
persone che non possono direttamente essere portate all’esterno, bisogna accompagnare i
pazienti negli “ Spazi calmi” cioè luoghi sicuri statici all’interno dei quali far sostare le
persone disabili in attesa di soccorso.
3. FIGURE E RUOLI INDIVIDUATI DAL PIANO DI EVACUAZIONE
3.01. DIRETTORE U.O.:
Il Direttore dell’U.O. interessata , o suo sostituto, assume un ruolo fondamentale nella gestione delle
emergenze. Esso, avendo ricevuto Delega in Materia di Sicurezza sul lavoro da parte del Datore di
Lavoro – Direttore Generale (nello specifico puntib, h, k della Delega controfirmata per
accettazione) rappresenta l’unica figura che, insieme all’Ufficiale dei Vigili del Fuoco o al Direttore
Sanitario o suo sostituto, può diramare l’ordine di evacuazione.
3.02. SQUADRA ANTINCENDIO (Ditta Esterna)
Rappresenta la prima forza di intervento nella lotta antincendio essendo composta da professionisti
della prevenzione incendi presenti h 24. In caso di emergenza si dovrà immediatamente allertare tale
squadra attraverso segnalazione telefonica al 2698 (e contemporaneamente premere i pulsanti di
segnalazione incendi) che, nel più breve tempo possibile, interverrà per fronteggiare l’evento.
Tale squadra all’arrivo dei VV.F si metterà a disposizione dell’ufficiale in comando coadiuvandolo
con le informazioni in suo possesso.
5
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
3.03. U.O. SETTORE GESTIONE ATTIVITA’ TECNICA
Verranno coinvolte, a seconda della tipologia dell’emergenza, le diverse competenze professionali su
indicazioni del Direttore Sanitario o suo sostituto.
3.04. RESPONSABILE DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE
Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, o suo sostituto, avrà compito di coadiuvare il
Direttore dell’U.O. nei casi che quest’ultimo lo ritenga necessario.
3.05. COORDINATORE SERVIZIO INFERMIERISTICO
Si metterà a disposizione del Direttore dell’U.O. o suo sostituto e collaborerà, in particolare, per
quanto riguarda la gestione e il coordinamento del trasporto dei degenti e del personale di reparto
coinvolto nell’evacuazione.
3.06. PERSONALE DEL REPARTO
Il personale di reparto, in caso di emergenza, oltre all’ evacuazione dei degenti adempirà a semplici
incarichi necessari comunque ad una corretta gestione dell’evento, quali: apertura delle porte in
controesodo, chiusura delle porte tagliafuoco eventualmente rimaste aperte, ecc.
4. INFORMAZIONI
4.01 RAPPORTI CON L’ESTERNO
I rapporti con i parenti dei pazienti ed i mezzi di informazione, potranno essere gestiti da una persona
delegata a riguardo dal Direttore Generale o dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Gli eventuali
rapporti con la Prefettura e le autorità di Protezione Civile saranno mantenuti dalla Direzione
Sanitaria.
4.02 INFORMAZIONI PER I DEGENTI
Le seguenti informazioni dovranno essere distribuite ai pazienti ad opera del Caposala o suo delegato
al momento del ricovero oltre all’affissione nei reparti e nelle stanze di degenza (già presenti) delle
indicazioni a suo tempo predisposte.
Nell’ambiente Ospedaliero al fine di garantire la massima sicurezza è necessario osservare
poche ma importanti regole:
• E’ assolutamente vietato fumare: il divieto e’ relativo sia ai locali di degenza che ambienti
accessori.
• Si raccomandano indumenti e asciugamani in fibra naturale (cotone, lana, ecc.) sono
sconsigliati gli indumenti in materiali sintetici in quanto facilmente infiammabili.
6
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
•
•
•
•
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
La detenzione di apparecchi elettrici (televisori, radio, rasoi, ecc.) deve essere autorizzata dal
personale (capo sala) del reparto.
E’ vietata la detenzione di liquidi infiammabili (es. alcol).
se vedete situazioni che possano generare pericolo avvertite subito il personale.
iN caso di emergenza mantenete sempre la calma e seguite le indicazioni del personale.
4.03 INFORMAZIONI PER I VISITATORI
Nell’ambiente Ospedaliero al fine di garantire la massima sicurezza è necessario osservare
poche ma importanti regole:
• E’ assolutamente vietato fumare: il divieto e’ relativo sia ai locali di degenza sia ai locali
accessori nei corridoi e nelle scale.
• Se vedete situazioni che ritenete possano generare pericolo, avvertite subito il personale.
• In caso di emergenza mantenete sempre la calma e seguite le indicazioni del personale.
4.04. COMPORTAMENTI DA TENERE IN CASO DI INCENDIO
PER PAZIENTI E
VISITATORI
Mantenere la calma.
Camminare chinati e respirare, se possibile, tramite un fazzoletto preferibilmente bagnato, nel
caso vi sia presenza di fumo lungo il percorso di fuga.
Non usare mai l’ascensore.
Non uscire dalla stanza se i corridoi sono invasi dal fumo.
Chiudere ogni fessura della porta mediante panni bagnati.
Non aprire le finestre.
TECNICHE DI EVACUAZIONE DELLE PERSONE
Nella gestione di un Piano di Evacuazione Ospedaliera occorre ricordare che il personale che
dovrà evacuare i degenti in pericolo é sempre presente in numero esiguo rispetto alle necessità.
Quando non è possibile utilizzare i mezzi di trasporto tradizionali, come carrozzine, barelle o
letti, le tecniche di evacuazione prevedono interventi ad un soccorritore o a più soccorritori,
differenziando le possibilità di collaborazione dei vari degenti da evacuare in base alla loro
patologia.
Occorre ricordare ché:
a) i degenti che devono essere sollevati, devono essere prima spostati verso il bordo del
letto,
b) se intervengono più soccorritori, il più esperto di loro assumerà il ruolo di Leader e
dirigerà le operazioni
c) le tecniche di trasporto devono essere conosciute e provate più volte.
Semplice accompagnamento (con 1 o 2 soccorritori).
7
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
Paziente collaborante ma non del tutto autosufficiente.
Tecnica ad un soccorritore: lo si afferra al polso, facendosi passare il braccio sul collo, quindi,
cingendogli la vita, lo si trasporta. rapidamente in zona di sicurezza.
Questa tecnica può essere effettuata anche da due soccorritori.
Trasporto sul dorso con partenza dal letto (con 1 soccorritore)
Facendo sedere il paziente sul bordo del letto con le gambe divaricate, il soccorritore gli si porrà
davanti consentendo di adagiarglisi sul dorso.
Quindi, afferratolo per le gambe, ci si allontanerà. In alternativa si può usare la tecnica a "sacco
di farina" ove la presa si effettua frontalmente.
Presa "a seggiolino" (con 2 soccorritori)
Può essere 'effettuata solo da due soccorritori, che sostengono il paziente formando con le braccia
lo "schienale" e la base d'appoggio. In particolare la tecnica richiede che i soccorritori si afferrino
reciprocamente e saldamente i polsi.
Il paziente, se in grado, dovrà appoggiare le braccia sulle spalle (attorno al collo) dei soccorritori.
Presa di Rautek (con 2 soccorritori)
Anche in questo caso il trasporto richiede due soccorritori, e prevede il trasporto del paziente
non collaborante.
Mentre: un soccorritore solleva le gambe del paziente, l'altro lo afferra dalle spalle facendogli passare
le proprie braccia sotto le ascelle e afferrandolo per gli avambracci, si garantisce una presa più
efficace.
Partenza dal letto con presa a pala (con 2 soccorritori)
Paziente con trauma e non collaborante. I due soccorritori devono tenere in allineamento la colonna
vertebrale.
8
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
Trascinamento
(con 1 soccorritore)
Partendo dal letto, il soccorritore solleva il paziente posteriormente,. facendo passare le mani sotto -le
ascelle e afferrandogli gli avambracci procede all'indietro. Questa tecnica è adatta per un rapido
allontanamento.
Utilizzo di lenzuolo o copriletto
Per il trasporto di pazienti che presentano particolari problemi di peso, o nel caso di percorsi lunghi, è
indicato l'uso di lenzuola o copriletto (il secondo è più resistente). Questi presidi sono facilmente
reperibili, poiché si devono utilizzare gli stessi che si trovano sul letto della persona da trasportare.
Procedimento: rimuovere il copriletto del paziente e posizionarlo per terra, a fianco al letto, quindi
sollevare il paziente e adagiarlo nel copriletto, avendo cura di chiudere questo dalla parte dei piedi,
fatto ciò, guadagnare la più vicina zona di sicurezza.
Evacuazione con materasso
Tecnica particolarmente adatta presenza di scale o nel caso il paziente non sia trasportabile in diverso
modo. Dopo aver posizionato il copriletto per terra, vi si adagiano sopra il materasso ed il paziente; si
trascina via il tutto facendo scivolare il copriletto. Giunti presso le scale, se il trasporto è effettuato da
un soccorritore, questo si deve portare dalla parte dei piedi e cominciare là discesa controllando che il
paziente non scivoli dal materasso.
Se il trasporto è effettuato da due soccorritori sarà invece possibile controllare entrambe le estremità
del materasso.
9
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
5 ISTRUZIONI DI SICUREZZA
SCHEDE
10
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
5.01 ISTRUZIONI DI SICUREZZA
SCHEDA N. 1
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI EMERGENZA
Disposizioni per il Personale
ALL’INSORGERE DI UN PERICOLO DI INCENDIO NEL PROPRIO REPARTO:
Quando viene segnalata una situazione di pericolo all’interno del proprio reparto o nelle immediate
vicinanze, da un Degente o da un Visitatore, procedere come segue:
•
•
all’insorgere del pericolo, valutarne l’entità;
intervene solo se si ritiene di essere in grado di poter eseguire azioni senza pericolo per se o
per gli altri;
avvisare immediatamente il servizio di gestione dell’emergenza incendio telefonando al 2698
indicando :
NOME E COGNOME
UBICAZIONE DELL’EVENTO (PADIGLIONE, REPARTO, PIANO)
TIPO E DIMENSIONE DELL’EVENTO
COINVOLGIMENTO DI ALTRE PERSONE
•
•
•
•
premere i pulsanti di emergenza incendio posti nelle vicinanze;
aspettate la squadra di emergenza incendi e fornire tutte le informazioni in possesso;
trasferire in un luogo sicuro (ES. REPARTO LIMITROFO NON INTERESSATO
ALL’INCENDIO) la lista con l’elenco dei degenti e le cartelle cliniche;
chiudete tutte le porte tagliafuoco del piano eventualmente aperte;
se la situazione risulta sotto controllo informare del cessato allarme tutti i soggetti allertati in
precedenza;
se la situazione precipita e comunque se disposto dal Direttore dell’U.O. o suo sostituto o
da un Ufficiale dei Vigili del fuoco nonché dal Direttore Sanitario, si possono avviare le
procedure di evacuazione:
•
•
•
in caso di ordine di evacuazione del reparto:
•
•
•
•
non usare gli ascensori;
far defluire verso il luogo di riunione, indicato da chi ha ordinato l’evacuazione, prima le
persone deambulanti autonomamente;
con il concorso del personale, nel frattempo sopraggiunto, procedere all’evacuazione dei
degenti non deambulanti;
nel luogo di raccolta mantenere la calma e tenersi pronti ad un eventuale ulteriore
trasferimento dei degenti;
11
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Fase di evacuazione -
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
EMERGENZA IN UN ALTRO REPARTO
Quando si viene allertati da un altro reparto che evidenzia situazioni di emergenza è necessario:
•
•
•
•
•
•
mantenere la calma e avvertire i colleghi in servizio;
verificare che nel vs reparto non vi siano principi di incendio, fare chiudere tutte le porte
tagliafuoco eventualmente rimaste aperte. Se possibile fare togliere l’alimentazione elettrica
all’impianto di condizionamento ed alle apparecchiature non indispensabili, fare chiudere le
valvole di intercettazione dei gas medicali (solo se non indispensabile);
allontanare i degenti ed i materiali combustibili dalle aree più vicine all’evento;
se il reparto non è in pericolo approntare tutto ciò che è necessario per l’accoglienza dei
degenti ed eventuali feriti;
restare in attesa di istruzioni dalla Direzione Sanitaria presso il telefono del reparto;
all’ordine del Direttore Sanitario o dell’Ufficiale dei Vigili del fuoco allertare tutto il
personale di reparto e fare approntare le attrezzature necessarie (Barelle, Dispositivi di
Protezione Individuale DPI, ecc.);
12
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
5.02 ISTRUZIONI DI SICUREZZA
SCHEDA N. 2
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI PERICOLO DOVUTO AD INCENDIO
DIRETTORI UU.OO.
ALL’INSORGERE DEL PERICOLO NEL REPARTO:
1) Ricevuto l’allarme recarsi immediatamente sul luogo dell’evento e valutare la situazione, se
necessario predisporre la chiamata :
alla ditta che effettua la gestione tecnica: elettricisti, idraulici e gas medicali;
responsabile dell’U.O. Settore Tecnico, o suo sostituto
coordinatore del Servizio Infermieristico o suo sostituto;
Chi
DIRETTORE U.O , O SUO
SOSTITUTO
OPERATORI PRESENTI
SQUADRA
ANTINCENDIO
Cosa fare
1. Valutare se occorre dare l’ordine di
evacuazione.
2. Coordinamento degli operatori sulle
modalità sanitarie per il trasporto ed
l’assistenza ai pazienti
Trasporto persone luoghi sicuri
Contenimento dell’evento e/o
spegnimento con l’uso di mezzi
estinguenti
Come
Per la valutazione sulla necessità
dell’evacuazione, un Dirigente Medico
di Reparto acquisirà ogni elemento
utile per la gestione dell’evento, dalla
Direzione Sanitaria, dalle squadre
antincendio aziendali, dai VV. F
Istruzioni per il trasporto a
mano di persone aventi mobilità
ridotta
Utilizzare i mezzi estinguenti
appropriati per la tipologia
d’incendio
V.V.F
TECNICI UFFICIO
TECNICO
Verificare il corretto
funzionamento e/o ripristino in
caso di impianti sospesi per
incendio
MEDICO ED INFERMIERI
DI REPARTO
Trasporto ed assistenza delle
persone presenti
PERSONALE
INFERMIERISTICO DI
SUPPORTO DA ALTRI
REPARTI
Allontanare, se possibile, il
materiale combustibile che si
trova tra l’incendio ed il rifugio
temporaneo dei pazienti.
Recarsi sul luogo dell'incendio prestare
aiuto
Preferire l’ evacuazione
orizzontale progressiva
utilizzare barelle, carrozzine, letti o, in
assenza, di materiale di fortuna per
trasportare i pazienti allettati servirsi di
lenzuola e/o
copriletto, coperte, sedie o quant’altro
si renda utile per spostare le persone
nell’area sicura)
SQUADRA
ANTINCENDIO
V.V.F
13
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
2) allertare il personale del reparto interessato dall’evento e quelli limitrofi e/o il personale dei
reparti eventualmente interessati ad accogliere i pazienti.
3) se l’intervento tecnico non ha avuto successo, tramite il Direttore Sanitario (o suo sostituto), si
ordina l’evacuazione controllata del reparto ed eventualmente di quelli limitrofi e superiori e/o
l’evacuazione totale della struttura;
4) collaborare con le squadre di intervento esterne per il coordinamento;
5) coordinare il personale di assistenza per i degenti;
6) invitare a mantenere la calma alle persone,
7) assicurarsi che tutti siano stati evacuati;
8) alla fine dell’evacuazione dirigersi verso il punto di raccolta indicato.
14
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
5.03 ISTRUZIONI DI SICUREZZA
SCHEDA N. 3
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI PERICOLO DOVUTO AD INCENDIO
SQUADRA ANTINCENDIO
ALL’INSORGERE DEL PERICOLO NEL REPARTO:
1) ricevuto l’allarme indossare gli indumenti e i DPI in dotazione e recarsi immediatamente sul
luogo dell’evento: fronteggiare e valutare la situazione;
2) relazionare al Direttore dell’U.O. o suo sostituto, sulla situazione di pericolo;
3) soccorrere le persone in pericolo di vita immediato, dando priorità a quelle più vicine all’evento e
poi alle altre;
4) accertarsi se il personale incaricato ha potuto togliere la tensione elettrica di piano degli
estrattori di aria e/ o impianto di condizionamento e abbia chiuso le valvole di intercettazione dei
gas medicali, ecc;
5) in caso non si riesca a fronteggiare il pericolo cercare di circoscriverlo e comunque di
salvaguardare le aree con i degenti più gravi e di difficile trasporto (chiudere le porte REI,
allontanare il materiale combustibile, chiudere le porte e le finestre, ecc.);
6) all’arrivo dei V.V. F. seguire le loro istruzioni e collaborare fornendo loro tutte le informazioni a
disposizione;
ALL’ORDINE DI EVACUAZIONE DEL REPARTO:
7) in caso di evacuazione collaborare con la squadra di assistenza degenti per il trasporto dei degenti
in aree protette;
8) favorire il deflusso ordinato dell’area (EVENTUALMENTE APRENDO LE PORTE DI
USCITA CONTRARIE AL VERSO DELL’ESODO)
9) al termine dell’evacuazione dirigersi verso il punto di raccolta indicato.
15
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
5.04 ISTRUZIONI DI SICUREZZA
SCHEDA N. 4
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI PERICOLO DOVUTO AD INCENDIO
PORTINERIA
ALLARME IN CORSO:
1) una volta dato l’allarme alla Direzione Sanitaria
o ricevuto la segnalazione da parte di un
dipendente aziendale, si dovrà interdire l’accesso alla struttura a tutte le persone non addette
all’emergenza;
2) all’arrivo delle squadre di emergenza si daranno le indicazioni per raggiungere il reparto in
pericolo;
3) si resta a disposizione nelle immediate vicinanze del telefono per eventuali altre comunicazioni;
4) se la postazione di lavoro (portineria) è all’interno del luogo dell’evento, al termine
dell’evacuazione dirigersi verso il punto di raccolta indicato;
5)
se si è addetti alla porta carraia in prossimità del padiglione dell’amministrazione e del Pronto
Soccorso, allorché ricevuta la disposizione, bloccare immediatamente l’accesso sino a nuovo
ordine, permettendo l’accesso solo alle squadre di emergenza e al personale in pronta
disponibilità e comunque dei servizi coinvolti nell’emergenza; favorire l’uscita dei veicoli
dall’ospedale;
6) gli addetti alla porta carraia dell’ingresso lato monte (autostrada), favorire la fuoriuscita
dall’ospedale e consentite, durante l’allarme, l’accesso al solo personale ospedaliero;
7) favorire l’uscita delle vetture tenendo le sbarre costantemente aperte.
16
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
05.05 ISTRUZIONI DI SICUREZZA
SCHEDA N. 5
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI PERICOLO DOVUTO AD INCENDIO
COORDINATORE UFFICIO INFERMIERISTICO
•
•
ricevuto l’allarme recarsi immediatamente sul luogo dell’evento e disporre, concordandolo con
il direttore del reparto, il trasporto malati;
coordinare l’intervento del trasporto malati e del personale incaricato di reparto;
ALL’ORDINE DI EVACUAZIONE DEL REPARTO
•
all’ordine di evacuazione dato dal Direttore dell’U.O. o suo sostituto o dalla Direzione Sanitaria,
o dai Vigili del fuoco, coordinare il trasporto dei degenti nelle aree previste dal piano di
evacuazione;
•
recarsi al punto di raccolta ed acquisire l’elenco dei degenti con le relative cartelle cliniche, dal
responsabile di reparto;
17
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
6. ALTRE EMERGENZE
6.01 EMERGENZA TERREMOTO/CEDIMENTI STRUTTURALI
La città di Messina è considerata ad alto rischio sismico pertanto si ritiene necessario fornire
alcune indicazioni di carattere generale.
A) in caso di evento sismico, alle prime scosse telluriche, anche di modesta intensità, è
necessario:mantenere la calma e prepararsi a fronteggiare la possibilità di ulteriori scosse:
allontanarsi da finestre, specchi, vetrine, lampadari, scaffali, strumenti e apparati elettrici per
il pericolo di caduta oggetti e addossarsi alle pareti perimetrali;
spostarsi lungo i muri perimetrali;
qualora ci si trovi lungo le scale, spostarsi verso i muri perimetrali;
portarsi al di fuori dell'edificio in modo ordinato;
utilizzare le regolari vie di esodo;
non utilizzare gli ascensori;
causa il possibile collasso delle strutture di emergenza, allontanarsi subito dall’edificio;
non spostare eventuali soggetti traumatizzati a meno che non siano in evidente immediato
pericolo di vita (crollo imminente, incendio divampante, etc.) ma chiamare immediatamente i
soccorsi segnalando la posizione dell’infortunato.
B) nel caso le scosse telluriche dovessero coinvolgere subito lo stabile e/o interessare le strutture
tanto da non permettere l'esodo delle persone e' preferibile:
non sostare al centro degli ambienti;
raggrupparsi possibilmente vicino alle pareti perimetrali o in aree d'angolo in quanto strutture
piu' resistenti.
C)
se lo stabile e' stato interessato consistentemente nella resistenza delle strutture:
• rimanere in attesa di soccorsi;
• evitare sollecitazioni che potrebbero creare ulteriori crolli;
18
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
6.02 EMERGENZA ESPLOSIONI IN GENERE (fuga di gas combustibile/sostanze pericolose
/gas medicali/contenitori in pressione).
Possono essere presi in considerazione contemporaneamente adempimenti e comportamenti da
tenere in caso di incendio e terremoto, ovviamente graduati alla reale circostanza dell'emergenza con
le ulteriori prescrizioni.
In caso di fuga di gas o presenza di odori che lasciano prevedere la presenza di sostanze pericolose e'
necessario:
• lasciare la porta chiusa dopo l'allontanamento dal luogo;
• non accendere né spegnere luci o apparecchiature elettriche. Disattivare, se possibile,
l'energia elettrica del quadro di piano e/o generale;
• mantenersi il più possibile lontano dalla sorgente di emissione del gas o vapori tossici e
nocivi;
• aerare il locale aprendo le finestre;
• evitare l'accensione di fiamme libere.
6.03 EMERGENZA DA DANNI DA ACQUA IN GENERE
(allagamento/inondazione/alluvione/rottura di tubazioni, scarichi di acqua piovana intasati etc)
In caso di alluvione che interessi il territorio su cui insiste il plesso aziendale:
• portarsi subito, dai piani bassi a quelli più alti, con divieto d'uso di ascensori;
• usare estrema cautela in presenza di apparati elettrici o prese di energia nelle immediate
vicinanze della zona allagata;
• non cercare di attraversare ambienti interessati dall'acqua se non si conosce perfettamente il
luogo, la profondità dell'acqua stessa e l'esistenza in zona di pozzetti, fosse e depressioni;
• non allontanarsi mai dallo stabile quando la zona circostante è completamente invasa dalle
acque alluvionali, per non incorrere nel trascinamento per la violenza delle stesse;
• attendere pazientemente l'intervento dei soccorritori segnalando la posizione ed i luoghi in cui
si sosta;
• salvo in casi estremamente critici, astenersi dallo spostare valori, documenti o oggetti delicati;
• evitare di permanere in ambienti con presenza di apparecchiature elettriche, specialmente se
interessati dalle acque alluvionali.
19
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
6.04. EMERGENZA DOVUTA A MANCANZA DI ENERGIA ELETTRICA
L’azienda e’ dotata di luci di emergenza che permettono di illuminare i percorsi di fuga. alcune
aree disporranno altresì di un gruppo di generatori locali di emergenza ad attivazione automatica
(gruppi di continuità, gruppi elettrogeni).
se si verifica una mancanza di energia elettrica:
restare calmi;
verificare immediatamente le condizioni dei pazienti critici assistiti da apparecchiature
elettromedicali;
se presenti in area completamente buia, attendere qualche istante prima di cercare l’uscita o
un’area di riferimento dotata di illuminazione di emergenza;
attendere dai responsabili istruzioni a voce;
se colti dall’evento all’interno di un ascensore, usare il pulsante di emergenza per richiamare
l’attenzione del personale di soccorso o per spostare la cabina al piano.
6.05 EMERGENZA DOVUTA A TROMBA D'ARIA
A)
Alle prime manifestazioni della formazione della tromba d'aria o in caso di allerta da parte della
Protezione Civile Comunale:
• cercare di evitare di restare in zone aperte;
• porsi lontano da finestre, porte o da qualunque altra area dove sono possibili cadute di vetri,
arredi, etc;
• prima di uscire all’estreno da uno stabile, accertarsi che all’ esterno e le vie siano prive di
elementi sospesi o in procinto di caduta.
B)
Se sorpresi in zona aperta:
• allontanarsi dalla vicinanze di piante di alto fusto;
• trovare immediatamente ricovero solido e sicuro al chiuso, in attesa che l'evento sia terminato.
6.06 EMERGENZE CHE INTERESSANO AREE ESTERNE AL PLESSO AZIENDALE
(esplosioni, crolli, tumulti e sommosse)
Per questo tipo di emergenza non e' prevista l'evacuazione, in generale:
• non abbandonare il proprio posto di lavoro;
• non affacciarsi alle finestre per curiosare;
20
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
• spostarsi dalle porzioni del locale allineate con finestre esterne e con porte o sottostanti
oggetti sospesi (LAMPADARI, QUADRI, MENSOLE, ECC) e concentrarsi in zone più
sicure;
• mantenere la calma e non condizionare i comportamenti altrui con isterismi e urla;
• rincuorare ed assistere i presenti in evidente stato di agitazione;
• attendere ulteriori istruzioni fornite dagli addetti alla gestione delle emergenze;
6.07 EMERGENZA PER PRESENZA DI PSICOPATICO/MINACCIA ARMATA/
INTRUSIONE DI PERSONE NON AUTORIZZATE.
A) per questo tipo di emergenza non è prevista l'evacuazione, in generale i principi
comportamentali possono essere riassunti come segue:
• non abbandonare il proprio posto di lavoro e non affacciarsi alle finestre per curiosare;
• restare ciascuno al proprio posto e con la testa china se la minaccia è diretta;
• non concentrarsi per non offrire maggiore superficie ad azioni di offesa fisica;
• non contrastare con i propri comportamenti le azioni compiute dal soggetto;
• mantenere la calma ed il controllo delle proprie azioni per offese ricevute;
• non deridere eventuali comportamenti squilibrati del folle;
• eseguire qualsiasi azione/movimento con naturalezza e calma;
• seguire alla lettera le istruzioni;
• evitare azioni furtive/di fuga/ di reazione di difesa;
• se la minaccia non è diretta e si è certi delle azioni attive di contrasto delle forze di polizia,
porsi seduti o a terra e attendere ulteriori istruzioni dal responsabile di settore;
• non cercare di intervenire direttamente per evitare possibili pericolose reazioni o ritorsioni.
6.08 TELEFONATA TERRORISTICA NELLA QUALE SI SEGNALA PER ESEMPIO LA
PRESENZA DI UN ORDIGNO:
ascoltare, restare calmi, cercare di ottenere il massimo di informazioni tenendo il chiamante
in linea il maggior tempo possibile;
richiamare l’attenzione di qualcuno con segni convenzionali mentre il chiamante è ancora in
linea, se possibile far chiamare il 113;
informare appena possibile la Direzione Sanitaria;
attendere disposizioni
21
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
7. INCIDENTI/INFORTUNI SUL LAVORO
Durante l'ordinaria attività lavorativa ed anche in occasione di un eventocritico può accadere che
qualcuno possa restare vittima di un incidente o subire un malore momentaneo:
• chiedere l’aiuto di un medico di reparto, se il caso, accompagnare l’infortunato al pronto
soccorso;
• non spostare la persona accidentata se non in presenza di pericolo immediato per la stessa;
• solo il personale adeguatamente addestrato, medico e/o infermieristico sono autorizzati a
prestare soccorso in attesa di un soccorso qualificato. Le persone opportunamente addestrate
presenti possono prestare un primo soccorso ed assistenza all'infortunato usando materiali e
mezzi disponibili al momento dell'incidente;
• se qualcuno subisce un infortunio, si è tenuti a darne avviso al diretto responsabile (responsabile
di reparto/unita’ operativa).
Una volta somministrati i primi soccorsi, restare a disposizione per la ricostruzione dell’accaduto.
Se il soggetto interessato è estraneo all’organizzazione aziendale e dichiara di sentirsi bene e chiede
di allontanarsi, ricordarsi di far firmare una dichiarazione di scarico di responsabilità. Per i rischi
specifici derivanti dalla peculiarità dell'unità operativa si rimanda ai contenuti del documento di
valutazione rischi (ex D.Lgs 81/08).
7.01 EMERGENZA
BIOLOGICO
PER
INCIDENTI/INFORTUNI
SUL
LAVORO
–
RISCHIO
In caso di lesioni provocate da punture con ago, ferite lievi da contatto accidentale con oggetti
appuntiti o taglienti, e di qualsiasi contaminazione con materiale biologico, immediatamente
dopo l’incidente attuare i seguenti provvedimenti:
Per lesioni cutanee:
a) favorire il sanguinamento;
b) lavaggio vigoroso del sito della lesione per alcuni minuti con acqua corrente e sapone e
successiva disinfezione con soluzione di clorocomposto (es: amuchina) o iodofori (es:
iodopovidone in soluzione acquosa o alcolica);
In caso contaminazione mucose:
a) irrigazione per 15 minuti con acqua corrente o soluzione fisiologica.
E’ necessario successivamente sottoporsi a controllo sanitario secondo la prevista procedura.
22
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
SE L’INFORTUNIO AVVIENE IN GIORNATA FERIALE DALLE 8 ALLE 14.00,
ESCLUSO IL SABATO:
Informare tempestivamente il direttore del reparto o suo sostituto il quale applicherà la procedura
prevista.
SE L’INFORTUNIO AVVIENE NELLE RESTANTI FASCE ORARIE, AL SABATO E NEI
GIORNI FESTIVI:
Recarsi presso il pronto soccorso o eventualmente appena possibile informare dell’accaduto il
proprio coordinatore o il direttore del reparto.
Per quanto riguarda i provvedimenti terapeutici conseguenti, occorre far riferimento alle linee guida
ed alle disposizioni impartite dalla Direzione Sanitaria dell’Azienda.
7.02 EMERGENZA PER CONTAMINAZIONE
manipolazione farmaci antiblastici, ecc.)
CHIMICA
(sostanze
pericolose,
Tutti gli spargimenti accidentali di sostanze chimiche, devono essere riferiti ai responsabili del
reparto, indipendentemente se abbiano causato o meno incendi, inquinamento o danni localizzati a
persone e/o cose e all’ambiente.
CONTAMINAZIONE PERSONALE:
A) se la sostanza chimica tossica viene a contatto con la pelle:
sciacquare subito la parte colpita abbondantemente con acqua;
fare lo stesso per eventuali altre persone coinvolte incapacitate;
informare immediatamente il responsabile del reparto;
recarsi al pronto soccorso.
B) INALAZIONE DI PRODOTTI VOLATILI:
nel caso di inalazione di prodotti volatili (gas, vapori, fumi ecc.) e’ necessario recarsi
urgentemente al pronto soccorso.
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE:
prima di intervenire nella bonifica indossare tutti i dispositivi di protezione individuale necessari:
semimaschera con filtri o maschera pieno facciale (controllare che i filtri siano adeguati all’agente
inquinante), guanti, occhiali o visiera (se non si e’ indossata la maschera pieno facciale),
sovrascarpe adeguate:
23
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
a) contaminazione da polveri:
- evitare di creare correnti d’aria che possano spostare le polveri;
- delimitare l’area con carta inumidita, per segnalare la zona e impedire lo spargimento della
sostanza;
- raccogliere la polvere con carta imbevuta di liquidi, la scelta del liquido deve essere fatta a
seconda della compatibilità chimica del prodotto;
- eliminare la carta contaminata secondo le indicazioni di smaltimento riportate sulle schede
di sicurezza del prodotto;
- lavare la superficie contaminata con una adeguata sostanza detergente;
b) contaminazione da liquidi:
- delimitare l’area con fogli di carta o rotoli assorbenti per segnalare la zona ed impedire lo
spargimento della sostanza;
- raccogliere il liquido con l’ausilio di polveri o cuscini assorbenti;
- eliminare le polveri o i cuscini contaminati secondo le indicazioni di smaltimento riportate
sulla scheda di sicurezza del prodotto;
- lavare la superficie contaminata con una adeguata sostanza detergente;
N.B. in entrambi i casi i movimenti di raccolta devono essere effettuati in senso circolare verso
l’interno dell’area contaminata.
24
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
INDICAZIONI OPERATIVE IN CASO DI EMERGENZA IN STRUTTURE
CHE NON PREVEDONO LA PRESENZA DI DEGENTI (es. laboratori ,
uffici, magazzini, aule didattiche).
In caso di presenza di fumo, segnalare al n. interno 2698, se questo proviene da sotto una porta , tale
porta non deve essere aperta. Se la situazione dovessero essere incontrollabile, la persona
gerarchicamente di grado più elevato, coordina l’emergenza ed impartisce l’ordine di evacuazione;
attenderà anche l’arrivo della squadra antincendio e/o dei VV.F. in prossimità degli ambienti
interessati dall’evento e provvederà ad azionare i pulsanti di emergenza incendio poste nelle
vicinanze, mentre i lavoratori sospenderanno la propria attività e, senza recuperare i propri oggetti
personali (borse cellulari ecc) o indumenti (giacche cappotti ecc), lasceranno gli ambienti di lavoro
e si dirigeranno in luogo sicuro. Allorché riuniti, si dovrà verificare la presenza ed eventualmente
segnalare alla mancanza di qualcuno al coordinatore dell’emergenza.
Se l’incendio dovesse verificarsi durante la notte ed è necessario affrontare l’emergenza da soli,
dare l’allarme al n. 2689, premere i pulsanti di allarme incendio della zona interessata ed
abbandonare gli ambienti.
Non si fa uso degli ascensori, poiché è probabile che durante l’incendio venga tolta l’energia, e inoltre
il fumo può essere incanalato proprio nel vano ascensore.
Chiudere tutte le porte dietro di se via via che si attraversano i locali ed i corridoi, poiché queste
costituiranno un robusto ostacolo all’avanzata del fumo e del fuoco.
Fuggendo in un corridoio invaso dal fumo occorre tenere la testa il più possibile vicino al
pavimento, procedendo carponi (a quattro zampe) ciò è giustificato dal fatto che il fumo tende a
salire e l’ultima frazione di spazio occupata dal fumo sarà quella vicino al pavimento, con buoni
vantaggi anche per la visuale.
Per favorire la respirazione è consigliabile l’uso di un fazzoletto bagnato da tenere davanti a
naso e bocca, che funga da rudimentale ma efficace filtro.
Durante questa fase di fuga, occorre sempre tenersi lungo le pareti del locale da cui si fugge, per
poter toccare la parete con il dorso della mano e riconoscere una porta.
Nel caso in cui si è giunti in prossimità di una scala invasa dal fumo è necessario scendere a ritroso al
fine di “tastare i gradini con i piedi e senza perdere stabilità, evitando così di cadere in avanti se
lungo la scala vi sono ostacoli o cedimenti.
25
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
Può accadere però che l’incendio si sia propagato velocemente e si è all’interno di una stanza chiusa
e ci si accorge dell’emergenza solo perché richiamati dall’odore del fumo.
La prima cosa da fare è aprire la porta e cercare di uscire. Importante è a questo punto toccare la
maniglia della porta con il dorso della mano. Se la maniglia è calda o rovente, la porta che si cerca
di aprire dovrà rimanere chiusa ciò significa che oltre la porta, l’incendio ha raggiunto vaste
proporzioni ed anche perché lo spostamento d’aria generato dalla porta durante l’apertura “risucchia”
fumo dall’interno e, la ventilazione provocata dallo spostamento d’aria, fa aumentare la combustione.
Se invece la maniglia non è rovente, si può tentare di aprire solo uno spiraglio della porta, tenendo un
piede contro l’uscio al fine di poterla richiudere all’istante se ci si trova davanti a fumo o fiamme.
Tale evenienza è la conferma che il fumo ha invaso il corridoio e pertanto la sua percorribilità è
preclusa. In questo caso la cosa più utile da fare è:
Bagnare la porta se possibile in continuazione e bagnare il pavimento e le pareti.
Bagnare tessuti vari (lenzuola, asciugamani, coperte, carta) e posizionarli lungo le fenditure del
perimetro della porta, in particolar modo lungo la fessura esistente tra la porta ed il pavimento che
generalmente è la più ampia. Se non si può bagnare né porta, né tessuti, è sempre necessario
impedire, con ogni mezzo, il passaggio del fumo.
26
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Autore:
D.ssa Rosalba Livrieri
Responsabile SPP
PIANO DI EMERGENZA E DI
EVACUAZIONE
Indicazioni di
sicurezza in caso di
emergenza
Azienda Ospedaliera
Universitaria
Policlinico “G.Martino”
Messina
Edizione n. 2 - 2012
I NUMERI DELL’EMERGENZA
Telefono interno
Emergenza Incendio
Emergenza Elettrica
Emergenza Termica e/o Idrica
Emergenza Ascensori
Vigilanza
Pronto Soccorso
Servizio di Prevenzione e
Protezione
Vigili del Fuoco
Carabinieri
Polizia
2698
3178
2482 / 3
3737
800834060
(notturno e festivo)
335 1953654
(091 8140416)
Centrale Operativa
3800
3418
115
112
113
27
PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE
Fly UP