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La Bergamella continua il suo cammino Il ripristino dell`IMU allo 0,4

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La Bergamella continua il suo cammino Il ripristino dell`IMU allo 0,4
Periodico di informazione della Cooperativa UNIABITA - ANNO IV - APRILE/GIUGNO - 2012 | N°02 |
LO/0812/2011
La rivista della Cooperativa di Abitanti
La Bergamella continua il suo cammino
Il ripristino dell'IMU allo 0,4 per cento
I volontari della Rsa del Sole
Circolo Auprema
Sport, cultura e tempo libero
Fondazione Auprema Onlus
Mondo Auprema
SOSTIENI
L’ATTIVITÀ DELLA
FONDAZIONE
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CON IL 5
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Anche quest’anno c’è un modo,
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a favore delle associazioni
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COME FARE
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www.fondazioneauprema.it
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Gestione Centri Sportivi
Sport e tempo libero
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N02
FOCUS
La rivista della
Cooperativa di Abitanti
UNIABITA
APRILE/GIUGNO
Sommario
Servizi
5Editoriale
14_La Bergamella
6Da volontari a creatori di lavoro e servizi.
L’esperienza delle cooperative sociali
10
La cooperazione sestese ha anche un tavolo strategico
13Viaggio nel mondo cooperativo di Sesto San Giovanni
14
La Bergamella continua il suo cammino
18IMU "prima casa" anche per i soci abitanti
20
La crisi del settore edilizio e la recessione
22I giovani Adest finalmente “al lavoro”
24
AAA Volontari cercansi per una missione speciale
20_La crisi del settore edilizio
27
L’esperienza di due volontarie
28Imparare a conoscersi, per dimagrire in salute
30Mondo Auprema Viaggi: nuovo look, nuovo sito, nuovi servizi
Rubriche
32
Al Carroponte ci sarà anche uno “Spazio UniAbita”
33
Siamo tutti italiani. La cittadinanza è una scelta di civiltà e di giustizia
34
L’Auprema Volley conquista le “final four” provinciali con le due formazioni U14
35
Sport per tutti i gusti e inglese, in attesa delle vacanze estive
36Nucleo essenziale e orizzonte sociale
37Filosofia preventiva
38
Per non dimenticare Carla
39
La scomparsa di Emilio Terruzzi
41
La ricetta di primavera
42
Le nostre culle / Notizie Flash
44
La pietra del castello più bello
Redazione e Amministrazione:
Piazza Soncino, 1
20092 - Cinisello Balsamo - MI
Tel. 02 66 071 81
Fax 02 61 25 675
Mail: [email protected]
www.uniabita.it
Direttore Editoriale:
Angelo Maj
Co-direttore:
Luigi Seveso
Segretaria di redazione:
Rossella Parini
Progetto grafico:
Emanuele Gipponi
Iscrizione al Tribunale di Monza reg.n.1949 del 25.03.2009 - Albo Soc.Coop. N°A109242 Sez. Cooperative a Mutualità Prevalente, Cat.Cooperative Edilizie di Abitazione
Comitato di redazione:
Rosanna Cantarelli
Pio Di Marino
Elena Malagoli
Mara Negri
18_Il ripristino dell’IMU allo 0,4%
24_AAA Volontari cercansi
Hanno collaborato:
Fabio Brioschi, Leonardo D'Agata,
Alessandra Fraccon, Annie Iacone,
Caterina Paola La Grotteria,
Rosy Matrangolo, Fiorenza Melani,
Carlo E.L. Molteni, Laura Rischitelli,
Renato Seregni, Roberta Valente,
Marta Valota
Impaginazione:
Emanuele Gipponi
Stampa:
Arti Grafiche
Amilcare Pizzi S.p.A.
EDITORIALE
Non restiamo
indifferenti
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano richiama ogni giorno istituzioni,
associazioni, imprese e cittadini alla vigilanza sui rischi che la grave situazione
economica potrebbe seriamente far correre alla tenuta politica e sociale dell'Italia,
già deteriorata da anni di malgoverno e di scandali.
La drammatica situazione che oggi vivono gli italiani viene genericamente attribuita a tutta la classe politico-partitica, senza distinzione, alimentando un clima
di insofferenza e qualunquismo che certamente non giova al superamento delle
difficoltà, ma anzi suscita giudizi negativi verso qualsiasi proposta espressa per
dare soluzione alla crisi.
Anche in occasione delle ultime elezioni amministrative i cittadini non hanno potuto conoscere i programmi dei candidati, perché il clamore degli scandali passati
dai mezzi di comunicazione sovrastava le proposte politiche. Certamente, le ultime
vicende che coinvolgono noti personaggi politici favoriscono sentimenti di antipolitica. Tutto questo fa crescere insofferenza, diffidenza e sfiducia verso qualsiasi
tipo di istituzione, sia essa sociale o politica, vanificando ogni confronto.
Siamo convinti, invece, che nel Paese ci siano ancora tante persone oneste e capaci, che operano con intelligenza, volontà ed energia, senza particolari interessi
personali, ma spinti unicamente da ideali e valori di civiltà, che si adoperano per
obiettivi concreti per la crescita e lo sviluppo della società. Riprendiamo ciò che
il ministro Andrea Riccardi ha espresso nel corso di un'intervista e che sottolinea
come in un momento drammatico come quello che stiamo attraversando “...siano
venute a mancare varie rete di solidarietà, comprese le sezioni dei partiti: luoghi in
cui il dramma personale si inseriva in un discorso collettivo. Oggi queste reti sono
in gran parte dissolte e la gente è sola nel quotidiano…”.
Noi cooperatori riteniamo di far parte di quella rete di solidarietà a cui si riferisce
il Ministro, e viviamo concretamente il dramma di tanti nostri soci che si trovano
in situazioni di difficoltà per la perdita o la mancanza di lavoro: questo stato di precarietà economica non consente, in particolare alle giovani coppie, di avere valide
prospettive per il futuro. Il movimento cooperativo riafferma la propria missione
attraverso azioni concrete, per dare alle persone dignità, consapevolezza e senso
di appartenenza, individuando collettivamente i bisogni ai quali dare risposte e offrire soluzioni. La cooperazione è indubbiamente una pagina nobile e trasparente
delle vicende sociali e politiche del Paese, che tuttora contribuisce efficacemente
all’affermarsi dei valori di democrazia e di solidale convivenza civile.
Luigi Seveso
MONDO COOPERATIVO
Da volontari
a creatori di lavoro
e servizi.
L’esperienza delle
cooperative sociali
Il contesto e la crisi socio-economica creano sempre nuovi bisogni
e insieme nuove difficoltà. La pratica della solidarietà
nell’impegno quotidiano delle cooperative Sammamet,
il Torpedone e Acli Service
di Fabio Brioschi
Sono oltre 60 le cooperative presenti a Cinisello Balsamo: un
panorama variegato e variopinto che va dalle banche alle onlus,
dalle edificatrici alle consumo, a quelle di lavoro. Un vero e proprio
arcipelago, insomma, che quest'anno festeggia un appuntamento molto speciale: l'anno internazionale della cooperazione. Chi
sono, dunque, queste realtà, che ogni giorno coinvolgono centinaia, forse migliaia, di soci, volontari, dipendenti, utenti? Tradizionalmente chi proviene dal mondo cooperativo "storico" è subito
portato a pensare alle edificatrici e alle consumo, e trova difficile
pensare a una banca come a una cooperativa vera e propria, anche se lo statuto parla chiaro.
Negli anni, tuttavia, il panorama si è evoluto, il quadro socioeconomico è mutato e le forme di solidarietà - concetto che è alla
base stessa della cooperazione e che tutti condividono senza il
benché minimo dubbio - hanno trovato nuovi bisogni da soddi6 - UNIABITA | SERVIZI
sfare, nuove strade da percorrere, nuove competenze da
sviluppare. I "puristi" storcerebbero il naso di fronte ad
alcune realtà che della cooperazione vera e propria hanno ben poco, ma in questo nostro breve viaggio vogliamo
parlare di chi in nome della solidarietà ha messo in piedi
progetti che hanno creato lavoro per soggetti in difficoltà
e servizi di qualità per utenti in stato di necessità. Sono
le cooperative sociali, che da qualche anno sono anche
Onlus - casomai qualcuno avesse mai avuto il dubbio che
realizzassero un profitto di nascosto - vero motore del volontariato attivo e fattivo, che crea lavoro e servizi.
Tralasciamo, quindi, per una volta la cooperazione di
"casa nostra" - le edificatrici, le consumo e quelle per il
tempo libero - e gettiamo lo sguardo su un mondo che pochi conoscono, anche se in molti ce l'hanno sotto il naso.
Aprile/Giugno 2012
Partiamo dalla cooperativa Sammamet: effettua la manutenzione del verde in ben sette stabili UniAbita di Cinisello
Balsamo. Nata fra il 1989 e il 1990, da oltre vent'anni si occupa di inserire nel mondo lavorativo persone svantaggiate,
come ex carcerati, ex tossicodipendenti, disabili. "Oggi - ci ha
spiegato il presidente Claudio Poletti - abbiamo 18 dipendenti:
nove addetti al settore manutenzione del verde e nove del settore pulizie. Fra questi ci sono persone che hanno necessità di
essere aiutate a ricollocarsi nel mondo del lavoro e ci vengono
indicate dai consorzi che si occupano di formazione oppure
dagli assistenti sociali, compresi quelli carcerari. Lavoriamo un
po' in tutto il Nord Milano e ci occupiamo della manutenzione
del verde, soprattutto in condominio. Il nostro scopo, del resto,
è proprio quello di creare opportunità di lavoro per persone
che altrimenti sarebbero escluse a priori".
Aprile/Giugno 2012
Nella sua ormai lunga storia, Sammamet ha visto arrivare
e ripartire centinaia di soggetti, fra cui diverse decine di ex
carcerati."C'è una domanda altissima di inserimenti - continua Poletti - e noi non riusciamo a starci dietro. Facciamo
del nostro meglio e quasi sempre siamo riusciti a riavviare nel
mondo del lavoro le persone che sono venute da noi. Mettiamo al primo posto la promozione, lo sviluppo e la dignità della
persona, a partire dai soggetti svantaggiati, perché attraverso
il lavoro si riacquistano la propria responsabilità e la propria
autonomia". L'opportunità di uscire dal carcere, almeno di
giorno, per lavorare e guadagnare è ghiotta per chi ha voglia
davvero di rimettersi in gioco e pare proprio che fra detenuti
ed ex detenuti intenzionati a riscattarsi sia scattata una gara
di solidarietà.
"I carcerati, o ex carcerati - racconta ancora Poletti
SERVIZI | UNIABITA - 7
LE NOSTRE
INIZIATIVE
IMMOBILIARI
MONDO COOPERATIVO
- stanno con noi per un tempo definito; poi, ovviamente, de- "Creare posti di lavoro e difenderli - ha aggiunto Gerardo
vono trovare da soli la loro strada. Loro stessi per primi han- Bianchi, presidente di Acli Service Cooperativa - è difficino capito che non possono restare da noi per sempre, perché lissimo. Oggi le strutture pubbliche non ci danno una grossa
lasciando libero il posto è possibile aiutare qualcun altro a mano: quando le gare per i servizi sono al ribasso, è chiaro
uscire dal carcere: si è instaurata una gara di solidarietà, per che devi fare dei tagli. E cosa sei costretto a tagliare per
cui chi esce, quando si sistema è ben contento di permettere primo? Gli stipendi, ovviamente... Oggi, per dare uno stia qualcun altro di prendere il suo posto...". Inoltre, Samma- pendio da mille euro a un dipendente devi fare i salti mormet inserisce nel proprio organico anche
tali e molte cooperative restano in piedi
disabili, e fa parte di un consorzio di cograzie solamente al lavoro dei volontari,
operative denominato "Farsi prossimo".
che ci credono e che si impegnano graDa una costola di Sammamet nel
tuitamente.
1994 è nata un'altra esperienza storica:
Noi siamo nati alla fine degli anni
il Torpedone. Tutte e due le cooperative
'70 come cooperativa di lavoro: c'erano
trovano origine a Sant'Eusebio e nascotipografi, ingegneri, elettricisti; avevano nell'ambito della parrocchia, dalla
mo cominciato a fare anche le dichiaquale spiccano presto il volo. "All'inizio
razioni dei redditi. Facevamo anche le
- ci ha raccontato la presidente Maria
attività classiche del movimento Acli,
Teresa Consolaro - eravamo un gruppo
come il tempo libero. Quando sono stati
di soci di Sammamet che volevano dedicreati i Caf, a noi è rimasta la gestione
carsi all'assistenza domiciliare di anziani
del tempo libero: abbiamo il sito di via
Gerardo Bianchi, presidente Acli Service Coop
e disabili: insieme a noi c'erano volontari
Marconi 48 con bar e ristorante, un rifudel Marse e del Gruppo Accoglienza Digio in montagna e la casa per vacanze
sabili. Parallelamente è nata anche l'idea
di Albenga. Oggi ci siamo accreditati
di creare dei posti di lavoro per giovani
anche come centro di formazione, aneducatori e assistenti sanitari. Negli anni
che se organizzare i corsi è durissima.
siamo cresciuti e oggi, oltre alle nostre
Insieme al Torpedone abbiamo creato il
attività assistenziali, gestiamo il Centro
Centro Diurno Integrato "Punturiere",
Diurno Integrato "Punturiere" di via
che si trova al primo piano della nostra
Marconi 48, che si trova presso la sede
sede: oggi il Centro è accreditato per
delle Acli".
ospitare 30 persone. Un bel risultato".
Se Sammamet è una cooperativa di
Fra concorrenza dei privati, costo del
tipo "B", vale a dire che mira a inserire
lavoro, fondi pubblici sempre più scarsi,
persone svantaggiate nell'organico opeviene spontaneo chiedersi se valga anMaria Teresa Consolaro, presidente Il Torpedone
rativo, il Torpedone è una cooperativa di
cora la pena di scegliere la forma cotipo "A", cioè una cooperativa di servizi
operativa oppure di pensare a cercare
alla persona. Un mercato, questo, che a
il profitto come fanno, legittimamente,
differenza di quello occupato da Sammamet, fa gola a mol- i privati. "Se vale la pena? - si chiede retoricamente Poletti
ti operatori privati. "Certamente - continua la presidente - i - Certo che sì. Noi lavoriamo con un bilancio che arriva a
servizi alla persona sono un business. Noi come cooperativa zero tutti gli anni, se siamo fortunati. Ma se vogliamo dare
abbiamo un'idea solidale della nostra offerta: lo facciamo per- dignità al lavoro, non tanto nel senso della remunerazione,
ché crediamo nei valori della cooperazione e perché crediamo quanto nella creazione di posti di lavoro nei quali ci si senta
che l'attenzione ai bisogni reali delle persone sia la cosa più a proprio agio, questa è l'unica strada. Solo così, tenendo
importante: non pensiamo al guadagno, bensì al benessere dei in solidarietà tutti i miei soci e i dipendenti, riesco a creanostri assistiti".
re un lavoro che sia dignitoso e per tutti, anche per chi in
Posto di lavoro e solidarietà, fra i dipendenti e verso gli un'azienda privata non lo prenderebbero mai". Consolaro e
utenti, una cosa difficilissima da mantenere in equilibrio. Bianchi sorridono e annuiscono convinti.
Aprile/Giugno 2012
SERVIZI | UNIABITA - 9
MONDO COOPERATIVO
La cooperazione
sestese
ha anche un tavolo
strategico
È in preparazione il Bilancio Sociale di rete della cooperazione
di Sesto San Giovanni. Una realtà che oggi offre oltre mille posti di lavoro
suddivisi su più di cento cooperative
di Rosy Matrangolo
Fabrizio Tagliabue, presidente Famiglie e dintorni
10 - UNIABITA | SERVIZI
Il mondo della cooperazione si guarda allo specchio. Anche e soprattutto per imparare a posare meglio lo sguardo
su quanto accade intorno. Lo strumento è quello del “tavolo
strategico” della cooperazione sestese, un luogo di confronto
che, dalla sua nascita nel 2008, ha portato una rappresentanza di cooperative cittadine a compiere un’analisi della propria
attività in relazione al sistema cooperativo locale e al territorio
in cui opera.
Accade nell’Anno Internazionale della Cooperazione, che
vedrà il prossimo autunno i 16 attori del Tavolo riunirsi in un
convegno, in cui verranno divulgati i risultati di questo lungo
“esame di coscienza” volto a sottolineare qualità e obiettivi
– ma anche limiti e criticità – della mutualità nel campo del
lavoro, dei servizi, del sociale e del consumo.
“Il Tavolo non è un organismo formalizzato – premette
Aprile/Giugno 2012
Fabrizio Tagliabue, presidente della cooperativa sociale “Famiglie e dintorni” –, ma vuole trovare strategie e fare rete
rispetto a tre temi fondamentali per la cooperazione, alla luce
anche e soprattutto del delicato momento storico che stiamo vivendo: attenzione ai temi del lavoro e alla salvaguardia
dell’occupazione, la realizzazione di un Patto per lo sviluppo
tra i diversi interlocutori di un unico territorio, la promozione
della responsabilità sociale”.
Il bene comune al centro della discussione, dunque. Ma prima di tutto, all’origine dell’operare cooperativo. Eppure, come
contabilizzare quel “circuito virtuoso” di benefici che l’attività
cooperativa può apportare a una città, a un territorio?
“Il punto è proprio questo – commenta Tagliabue –, stiamo lavorando per raccogliere quei dati che nei diversi settori
di attività delle cooperative di questo Tavolo dimostrino come
una coop sia in grado di produrre benessere per una società. Il
risultato tangibile sarà la presentazione del Bilancio Sociale di
rete della cooperazione sestese, non la sommatoria dei singoli
bilanci sociali di ogni cooperativa, ma il frutto di indicatori che
Aprile/Giugno 2012
portino proprio ad avvalorare lo scopo del tavolo: dimostrare quali sono i contributi che il sistema cooperativo apporta
a una comunità locale”. Un esempio: le cooperative sestesi
offrono mille posti di lavoro a Sesto. Un dato da non sottovalutare in tempi di crisi dell’occupazione, in cui la tendenza a
licenziare supera l’emergenza di salvare un’impresa.
Sono tre i passaggi a cui i membri del Tavolo stanno lavorando: l’identità del sistema organizzativo; la produzione e
distribuzione del valore; la relazione sociale. L'analisi è ancora
in fase di studio. E potrebbe segnare le indicazioni da seguire
per il futuro. “Una possibilità – conclude Tagliabue – potrebbe essere quella di seguire esempi già avviati in altri contesti
come le cooperative di comunità, una sorta di partnership in
cui un bene primario come l'acqua, la salute o l'energia possano essere erogati e gestiti direttamente a partire dalla partecipazione di soci-utenti. Questo processo farebbe anche sì
che tali beni fondamentali per l'uomo restino pubblici, perchè
a godere dei benefici scaturiti dal funzionamento dell'impresa
sarebbe l'intera comunità, ripagata in servizi”.
SERVIZI | UNIABITA - 11
LE NOSTRE
INIZIATIVE
IMMOBILIARI
MONDO COOPERATIVO
Ma qual è il profilo dell'impresa cooperativa a Sesto
San Giovanni? In attesa dei dati che emergeranno dai lavori del Tavolo, valgono i risultati di una interessante ricerca effettuata dalla Banca di credito cooperativo di Sesto
San Giovanni e presentata nel 2008. Sarebbero 109 le cooperative in città, attive perlopiù nel settore dei trasporti,
magazzinaggio e movimento merci (30,3%, pari a 29 attività). Seguono le cooperative edilizie, che rappresentano invece il 19,3% del totale. Nella cooperazione, inoltre,
il settore costruzioni ed edilizia ha un peso percentuale
pari al 77,8%, di gran lunga superiore rispetto a quanto
lo stesso settore vale nell'ambito delle imprese industriali
totali, ossia il 56,5%.
Le cooperative sociali sono 9, di cui 7 di tipo A (svolgono attività d'offerta di servizi socio-sanitari ed educativi)
e 2 di tipo B (svolgono attività finalizzate all'inserimento
lavorativo di persone svantaggiate). Queste ultime rappresentano il 18,3% del totale delle cooperative a Sesto.
I servizi caratterizzano il 61,5% del settore economico
in cui opera il mondo cooperativo sestese, a seguire l'industria col 25,7% e il commercio con il 9,2%. A chiudere
l'agricoltura e altro con un 3,6%.
Viaggio nel mondo cooperativo di Sesto San Giovanni,
l’esperienza di Sergio Pignatelli e Liviana Marelli
Cooperativa edificatrice Nuova Torretta
Nata nel 1954 per volere di alcuni abitanti di Cascina Torretta, oggi la cooperativa
edificatrice Nuova Torretta conta 1.360
soci. Cinque gli
stabili presenti
in città, per un
totale di 261 appartamenti, che
nel tempo sono
stati la pronta
risposta alla domanda di casa
per fasce di reddito diverse. La
prima abitazione
risale al ’63 ed è
in via Saint Denis: la palazzina fu in parte
autocostruita dai soci stessi. Negli anni ’70
un immobile della cooperativa è persino
diventato patrimonio culturale, perché
scenografia di alcune scene del film “Romanzo popolare”, di Mario Monicelli, con
Ornella Muti e Ugo Tognazzi girato in parte a Sesto San Giovanni. “Si è partiti con
ideali forti – sottolinea Sergio Pignatelli,
dal 2008 presidente della cooperativa – da
un forte spirito di partecipazione che ha
contraddistinto i primi soci. Il volontariato
ha caratterizzato quest’attività: dal consiglio d’amministrazione ai rappresentanti
di caseggiato, ognuno si sentiva partecipe dell’attività della cooperativa e oggi il
clima non è cambiato”. Sessant’anni fa,
come oggi, abitare in una casa di coopera-
Aprile/Giugno 2012
tiva significa: “Scegliere la garanzia di chi
costruisce non solo una casa, ma una relazione che duri nel tempo – aggiunge Pignatelli -. I nostri soci, infatti, abitano per
lungo tempo nelle nostre case. Ancora oggi
scegliere la cooperativa è vantaggioso, anche in termini economici se si tratta di edilizia convenzionata”. Come Nuova Torretta,
inoltre, le energie non si rivolgono soltanto
al tema dell’abitare. Gli investimenti della
cooperativa come veicolo culturale hanno
trovato nel tempo conferma nelle attività del Circolo Nuova Torretta di via Saint
Denis e nella programmazione del Centro
Valmaggi di via dei Partigiani.
Per info: www.nuovatorretta.it.
Cooperativa sociale La Grande Casa
Al centro dell’impegno di tutti c’è l’attenzione alla persona e ai suoi bisogni, in un
contesto di “corresponsabilità, collegialità e democrazia partecipata”. Liviana
Marelli, presidente della cooperativa sociale La Grande Casa, considera il fattore
umano dei suoi soci ed educatori la vera
forza di questa grande cooperativa che si
occupa di bambini e ragazze da un lato,
famiglie in difficoltà dall’altro. Da quando
è nata, nell'84, dall'idea di alcuni cittadini
sestesi, La Grande Casa ha ampliato il suo
raggio d'azione e oggi vi sono progetti attivi dal Lecchese alla Brianza al Caratese.
L'azione educativa, pedagogica, sociale e
politica della cooperativa si traduce concretamente nella progettazione e gestio-
di Rosy Matrangolo
ne di comunità educative per minori e
adolescenti, servizi educativi territoriali,
accoglienze dedicate a donne maltrattate e in uscita da tratta-prostituzione,
accoglienze per
famiglie di richiedenti asilo
politico, progetti
di avvio all'autonomia. Nuove
aree di intervento riguardano invece progetti e servizi
per la promozione e il sostegno
dell'affido familiare, centri polifunzionali per la famiglia,
interventi nella scuola, centri di counseling e psicoterapia, formazione rivolta agli
operatori sociali. La parola d'ordine di chi
lavora per La Grande Casa è “normalità”.
“I 250 operatori della cooperativa – commenta Marelli – sono persone capaci e
competenti che, prima di essere professionisti, sono uomini e donne con un'esperienza e un sapere che rende unico il
loro approccio. La tecnica e la competenza
professionale ci sono, ma prima di tutto,
tra di noi, diamo importanza alle idee. I
nostri educatori abitano i territori per cui
non conoscono esclusivamente 'i casi', ma
le comunità, le storie in cui ogni domanda
di aiuto si insedia”.
Per info: www.lagrandecasa.com.
SERVIZI | UNIABITA - 13
sviluppo immobiliare
La Bergamella continua
il suo cammino
Le bonifiche nelle aree interessate al cantiere sono concluse
ed è stato presentato in Comune il progetto per le opere pubbliche.
Nel frattempo proseguono i lavori per gli orti urbani.
Una riflessione sulle iniziative proposte dal Comitato Cascina Gatti.
Il progetto della Bergamella al quartiere Cascina Gatti di
Sesto San Giovanni prosegue il suo corso, non senza qualche
difficoltà dovute anche alle condizioni climatiche di questa
primavera che è tale solo sul calendario. Le piogge delle scorse settimane hanno infatti ridotto l’area del cantiere a un immenso acquitrino. Successivamente il ritorno del bel tempo,
accompagnato da venti sostenuti, ha creato mulinelli di terra e
di polvere che hanno determinato qualche problema alle case
vicine. Cose che capitano. L’importante è che i lavori non ne
abbiano subito conseguenze rilevanti.
14 - UNIABITA | SERVIZI
Intanto registriamo con soddisfazione che la fase, lunga,
delicata e impegnativa delle bonifiche si è conclusa, perlomeno nella parte del cantiere su cui sorgeranno le costruzioni e
le opere pubbliche e cioè a ridosso delle vie Mulino Tuono e
Fratelli Di Dio. Resta per ora esclusa dalle bonifiche una piccola zona in fondo alla via Livorno, laddove sorgevano gli orti
abusivi. Lì si è deciso di intervenire solo in un secondo momento, quando saranno a disposizione i risultati di indagini approfondite sul terreno, per decidere il tipo di bonifiche necessarie.
Intanto è stato presentato in Comune il progetto per le
Aprile/Giugno 2012
opere pubbliche, che vanno approvate prima che si
inizino le costruzioni vere
e proprie. Di quali opere si
parla? Di tutte, con l’unica
eccezione del parco che
non verrebbe realizzato da
UniAbita ma direttamente
dall’Ente Parco. E quindi il
verde attrezzato, i marciapiedi, lo spazio giochi per i bambini,
la pavimentazione della piazza della Chiesa, la realizzazione
dei parcheggi che verranno posizionati sia sul lato di via Mulino Tuono che su via Curie. Si è anche esaminato il progetto
della viabilità, con l’indicazione di due ipotesi sulle quali si è
rinviata la decisione in attesa dell’insediamento della nuova
Amministrazione comunale.
Conseguentemente è già stato presentato il progetto della
residenza. La commissione paesaggistica comunale sta valutando il progetto con i tecnici del Comune e ipotizziamo che
questo iter di confronto possa esaurirsi positivamente entro
l’estate.
Siamo invece in una fase avanzata per quanto riguarda
gli orti urbani che sorgeranno nella zona del parco, dove via
Livorno effettua una curva a novanta gradi. Nel mese di aprile è stata posata la prima pietra del capanno comune, dove
verranno riposti gli attrezzi e troveranno sede dei servizi a disposizione degli “ortisti”, come vengono ormai comunemente
chiamati con un neologismo i conduttori degli orti.
Quella della realizzazione di questi orti è una vicenda
esemplare sotto più punti di vista. Alla necessità di ripulire l’area dove sorgevano un centinaio di orti abusivi e dove ortaggi
e verdure crescevano su un terreno nel quale sono stati ritrovati materiali inquinanti di ogni tipo, di solito si risponde con
le ruspe. Una bella spianata e via. In questo caso si è deciso di
procedere diversamente, anche per andare incontro al desiderio di tante persone di continuare a fare l’orto, un’occupazione
e un impegno irrinunciabile per tanti lavoratori e pensionati,
un hobby, un diversivo, ma anche un modo per ritornare ai
paesi di origine, al mondo contadino da cui a forza si sono
dovuti allontanare per venire a trovare lavoro nelle fabbriche
delle nostre città.
Aprile/Giugno 2012
In questo caso, d’accordo col Comune e con il
Parco Media Valle del Lambro, sulla base di analoghe
esperienze realizzate a Milano, facendo tesoro in particolare dell’esperienza milanese del “bosco in città”
di Italia Nostra, si è deciso
che bisognava coinvolgere le persone interessate: l’area andava sistemata, ma i conduttori degli orti dovevano esserne convinti e coinvolti. Ci sono state alcune assemblee anche vivaci
con gli “ortisti”, poi è arrivato il consenso della stragrande
maggioranza di essi. E, insieme, il loro lavoro gratuito e volontario per smantellare i vecchi orti, ripulire le aree, e, soprattutto, preparare nel parco i terreni che avrebbero ospitato i nuovi
orti urbani. Un lavoro (spesso duro e faticoso) doppiamente
utile, perché chi vi ha partecipato avrà un punteggio più alto
nella graduatoria per l’assegnazione degli orti. Proprio quegli
orti di cui ora si comincia a intravvedere la fisionomia.
In mezzo a queste notizie positive diamo conto anche di
qualcosa che positivo non è. In questi ultimi mesi si è infatti
formato a Cascina Gatti un Comitato, che ha l’obiettivo primario di opporsi alla realizzazione dell’intervento della Bergamella. Ora è chiaro che in democrazia ognuno è libero di
avere e manifestare opinioni differenti, meno legittimo è delegittimare e diffamare. E qui, in qualche caso, si è andati oltre.
Ad esempio, il volantino di convocazione di un’assemblea
pubblica indetta dallo stesso comitato recava infatti per titolo
“Le mani sulla nostra Cascina Gatti”, con evidenti analogie
con il titolo del grande film di Francesco Rosi con cui si denunciava il “sacco di Napoli”, la gigantesca speculazione edilizia
degli anni sessanta ai danni del capoluogo campano. Le cose
stanno così? Oppure si può, come è stato argomentato nel
corso dell’assemblea, sostenere che sì, le bonifiche effettuate
sull’area sono state eseguite a regola d’arte, ma insinuare che
così è avvenuto soltanto per il puntuale controllo del Comitato, poiché altrimenti chissà che cosa sarebbe capitato...?
All’assemblea è intervenuto anche il presidente di UniAbita, Matteo Marangoni, che ha preso la parola per ricordare
la genesi del progetto, che ha permesso di mettere fine a
SERVIZI | UNIABITA - 15
LE NOSTRE
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IMMOBILIARI
sviluppo immobiliare
un contenzioso tra il Comune e i proprietari di quell’area (la
famiglia Mariani e altri) che risaliva agli espropri di terreni
agricoli degli anni settanta. Ha messo a tacere ogni illazione
sulle bonifiche: il rispetto delle leggi è nel dna e nella routine
di UniAbita. Ha ricordato la scelta di rinunciare a una consistente quota di edilizia libera a favore di quella convenzionata, proprio per venire incontro al bisogno di casa dei nostri
soci di riferimento: le famiglie dei lavoratori. Ha spiegato che
l’intervento avrà la classe energetica più elevata, con vantaggi in termini di risparmio e di tutela ambientale. Ha fatto
presente che il “contestato” aumento dell’altezza dei palazzi
deriva dalla redistribuzione delle volumetrie contenute in uno
dei palazzi che non verrà più edificato, perché erroneamente
posizionato dai progettisti in prossimità del collettore fognario
che passa nelle vicinanze di via Mulino Tuono. E che altri premi
volumetrici derivano non da ipotetici favori ma da norme di
legge che incentivano l’isolamento termico degli edifici, tant’è
che l’intero intervento è di classe A, la più avanzata dal punto
di vista ambientale.
Per quanto riguarda la Bergamella, quindi, nessuna corsia
preferenziale, nessun favoritismo. Neppure nessuna preclusione al dialogo con chiunque. Però anche nessuna discriminazione, nessuna ipotesi che mandi ancora più in là i tempi di
questo intervento che sono già stati lunghissimi. E nessuna riduzione delle volumetrie che metta a rischio l’equilibrio finanziario dell’intervento. Solo il rispetto della legalità e l’applicazione dei piani e dei progetti regolarmente approvati nelle
sedi appropriate dagli organismi, dagli enti e dalle istituzioni
competenti.
Viene però spontaneo porgere alcune domande. Ma dov’era il Comitato durante i 30/40 anni nel corso dei quali in quel-
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le aree è successo di tutto? Discariche abusive, insediamenti
abusivi, orti abusivi, viene da dire parafrasando la “terra dei
cachi” di Elio e le storie tese. Alcuni orti, poi, erano vere e proprie topaie inquinate, sopra le quali si coltivava insalata. Dove
si smontavano auto, lavatrici e quant’altro per rivendere eventualmente il rame. Dove vi si aggiravano topi dalle dimensioni
di agnelli. Dove, con la scusa dell’orto ben nascosto, sono stati
eretti manufatti che possiamo considerare veri e propri abusi
edilizi? E soprattutto dove, nelle strade e nelle aree prospicienti,
la gente aveva paura a passare. Dov’era il Comitato? Come mai,
proprio ora che a tutto ciò si cerca di porre fine, ci si oppone
alla realizzazione di un programma che darà risposte positive
a tutti quei problemi che per 30/40 anni sono stati ignorati da
tutti? E quali risposte: circa 180 mila mq di nuovo parco, giardini
attrezzati, nuovi orti regolarmente realizzati e attrezzati, giochi
per bambini, asilo e materna, poliambulatorio, nuova viabilità e
ovviamente anche case, soprattutto in edilizia residenziale convenzionata e pubblica comunale.
Certo! Per fare tutto ciò ci vogliono anche investimenti, molto onerosi, circa 100 milioni di euro. E alla fine i conti devono
tornare, senza manovre e speculazioni strane, che non appartengono nè al nostro modo di operare nè alla nostra storia. E’
una scommessa che siamo determinati a vincere. Per questo,
perlomeno, meritiamo rispetto. Se ci sono esigenze di confronto
non ci tireremo indietro, ben vengano. Siamo però convinti che,
più che le parole, a parlare saranno i fatti. Tra qualche anno
quella sarà una zona molto diversa, pulita, dignitosa e più vivibile, grazie alla lungimiranza dell’Amministrazione comunale
che ha fatto quella scelta, ma anche e soprattutto grazie al movimento cooperativo che in questo intervento ha investito tanto
lavoro e ingenti risorse finanziarie.
SERVIZI | UNIABITA - 17
Politica della casa
IMU "prima casa"
anche per i soci
abitanti> una scelta
di equità e buon senso
Successo parziale del mondo cooperativo che, col sostegno di gran parte delle forze politiche, si è mobilitato per ottenere il riconoscimento di “abitazione principale” anche per
gli alloggi dei soci abitanti di cooperative edilizie, così come
prevedeva la normativa ICI precedente.
Il Governo ha infatti riesaminato il proprio decreto e ha
escluso dal gettito spettante allo Stato la quota di imposta
dovuta per le abitazioni delle cooperative a proprietà indivisa,
rimandando ai Comuni la possibilità di applicare l’aliquota ridotta anche per i soci abitanti.
Molto più equo e corretto sarebbe stato il riconoscimento
effettivo di queste abitazioni come “prima casa”, ma la modifica perlomeno permette di non penalizzare i soci assegnatari
in godimento di un alloggio di cooperativa.
Il decreto legge dello scorso 24 aprile ristabilisce così una
condizione di equità, che era stata fortemente messa in discussione dal precedente provvedimento discriminatorio che il
Governo Monti era in procinto di varare.
Secondo tale norma, infatti, le Cooperative a proprietà indivisa venivano escluse dai benefici sulla prima casa previsti
dalla tassa IMU. Questa decisione appariva assolutamente incomprensibile e iniqua, considerando che le case in cooperativa rappresentano, effettivamente, per i soci e le loro famiglie
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la principale e spesso unica abitazione. Stiamo parlando di
una realtà di 41 mila famiglie sul territorio nazionale, 18 mila
in Lombardia e circa 4 mila distribuite tra i due comuni di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni, tra soci delle cooperative
UniAbita, La Nostra Casa, Diaz e Nuova Torretta.
Una situazione doppiamente paradossale e iniqua, vogliamo aggiungere. Paradossale perché non riconosceva lo status
di abitazione principale a degli alloggi in godimento, la cui
assegnazione è subordinata precisamente al non possesso di
un altro alloggio. Iniqua perché poneva fasce più deboli della
popolazione nella condizione di dover pagare molto di più rispetto a quanto spettava a un comune cittadino proprietario
di prima casa! Oltre al danno c’era la beffa: dover pagare imposte superiori su una presunta seconda casa senza avere il
possesso di nessuna prima casa.
“Crediamo che gli sforzi comuni del mondo cooperativo
e di esponenti politici di diverso orientamento abbia rappresentato un caso esemplare di come, preso atto dell’esistenza
di una situazione palesemente iniqua, si possa trovare una
sintesi positiva in grado di ripristinare doverose condizioni di
equità sociale”, ha commentato Gian Matteo Marangoni, presidente di UniAbita.
Nelle scorse settimane, in seguito all’approvazione in
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Consiglio comunale della delibera, il sindaco Daniela Gasparini ha inviato ai presidenti delle cooperative edilizie di Cinisello
una lettera per informare che in Consiglio comunale era stata
approvata la delibera relativa alla determinazione delle aliquote IMU.
“Le sollecitazioni che abbiamo inoltrato al Parlamento e
al Governo per correggere la legge introduttiva dell’IMU - che
prevedeva che le case Aler, delle Cooperative e delle Fondazioni Onlus, fossero considerate per tutti gli abitanti come seconda casa e quindi con un’aliquota base del 7,6 per mille - hanno
avuto successo e ci hanno consentito di scegliere!
La decisione che abbiamo preso - aggiunge il sindaco - è
stata quella di salvaguardare le famiglie che, in questo periodo
di crisi, rappresentano i soggetti maggiormente in difficoltà,
includendo nelle abitazioni principali anche le famiglie delle
case ALER, dei soci abitanti delle cooperative e delle Fondazioni Onlus, e applicando per tutte queste categorie l’aliquota
del 4 per mille”.
Approdata felicemente a buon esito l’intera vicenda, su
qualche organo di stampa qualcuno “ha pensato bene” di
intravvedere il “solito” favore fatto alle cooperative. Quando quello che abbiamo reclamato non era un trattamento di
favore, ma semmai identico a quello riservato ai proprietari
di prima casa. Non esiste una posizione di vantaggio delle
cooperative rispetto ad altre categorie come trasparirebbe da
alcune posizioni riprese dai media. Non è infatti possibile comparare la tassazione sulla “prima casa”, quale effettivamente
è quella dei soci della cooperativa, con le aliquote riservate a
negozi o attività produttive. Tanto è vero che UniAbita (e come
per la nostra cooperativa il discorso vale per tutte le altre),
per il proprio patrimonio edilizio di natura commerciale, dovrà
corrispondere l’aliquota prevista nei vari comuni, senza quindi
alcun vantaggio rispetto alle categorie equiparabili.
“È necessario spiegare che con l’introduzione dell’IMU
non entreranno più soldi rispetto all’ICI nelle casse del Comune. Infatti una buona parte del gettito andrà al Governo centrale. In questo modo il Comune diventa un esattore per conto
dello Stato” ha affermato il sindaco di Cinisello Balsamo, Daniela Gasparini, che di questa battaglia di giustizia a favore
dei diritti degli abitanti di case in cooperativa a proprietà indivisa è stata una degli alfieri più convinti e determinati. “Siamo
consapevoli della grave crisi che il Paese sta attraversando,
non vogliamo sfuggire alle nostre responsabilità, ma nemmeno scaricarle sui cittadini. Il rischio più grande che corriamo è
la confusione, i cittadini pensano che sia il Comune a chiedere
ulteriori sacrifici quando invece la nuova imposta è municipale
solo nel nome”.
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SERVIZI | UNIABITA - 19
il mercato immobiliare
La crisi del settore
edilizio e la recessione
Nel territorio del Nord Milano è in atto una vera e propria
rivoluzione immobiliare. I grandi interventi che riguardano le
numerose aree dismesse presenti a Milano e nei comuni vicini,
e le ripercussioni che avranno nei programmi delle amministrazioni pubbliche, muteranno radicalmente il nostro territorio. E ciò investe già ora i programmi di intervento dello stesso
movimento cooperativo.
È a partire da questa considerazione che UniAbita ha organizzato lo scorso aprile un workshop, che ha visto la partecipazione di istituzioni finanziarie, esponenti delle amministrazioni
pubbliche, tra cui i sindaci di Sesto San Giovanni e Cinisello
Balsamo, operatori del mercato immobiliare, invitando Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, il Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l'Edilizia e il Territorio, a tenere una
relazione su “Analisi della domanda e mercato immobiliare
residenziale”. Una relazione interessante, ricca di informazioni sulle dinamiche dell’economia mondiale e nazionale e
del comparto edilizio in particolare. Ma per certi aspetti anche
poco confortante, perché i dati presentati poco o nulla hanno
concesso all’ottimismo, anzi hanno fatto chiaramente intendere che il peggio non è ancora passato.
Ne ricordiamo alcuni. Secondo i dati del Fmi (Fondo monetario internazionale), “nel terzo trimestre del 2011 i paesi
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avanzati sono andati meglio del previsto grazie alla domanda
interna degli Usa. Ma, nello stesso tempo, le prospettive future
si sono deteriorate, in particolare le previsioni 2012 per l’area
euro sono diventate di recessione, e questo a causa dell’ulteriore aumento dei tassi dei debiti sovrani, della stretta del credito bancario e delle misure di austerità aggiuntive approvate
dai singoli governi”.
La questione di fondo è quella del debito. Nei paesi industrializzati famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni sono
intente a smaltire i debiti accumulati durante la fase di boom.
Finché questa fase non sarà stata superata, e serviranno anni
a causa dell’enorme ragnatela di debiti che ancora avvolge le
economie occidentali, la domanda di consumi e investimenti è
destinata a rimanere debole e la capacità produttiva sottoutilizzata. Un dato su tutti è spaventoso, e le cronache quotidiane
ce lo sbattono in faccia: l’interesse sul debito greco in dieci
anni è passato dall’1 al 33 per cento.
Ma se Atene piange, Roma non ride. Se il governo Monti
ha risolto il nodo della credibilità del paese, non ha ancora
fornito risposte positive alla capacità di crescita. La variazione
del Pil nel decennio 2000-2010 è stata particolarmente bassa
per l’Italia: terzultima su 148 paesi. Un dato straordinariamente negativo in rapporto agli altri paesi ma anche alla sua
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stessa storia. Ed ecco il nodo del problema italiano: non c’è sempre più spesso i nuovi rapporti di lavoro, non riescono ad
crescita economica, ma c’è crescita demografica, e ciò grazie accedere a finanziamenti e mutui.
all’eccezionale flusso di immigrati.
È evidente che ciò metta al centro del problema il ruolo
Tutto ciò che ripercussioni ha sul mercato delle costruzio- delle istituzioni finanziarie che, attuando una profonda revini? Le nuove costruzioni sono in caduta libera, mentre tengo- sione delle politiche di credito, potrebbero fornire alle famiglie,
no gli investimenti di riqualificazione del patrimonio esistente. che oggi compongono la quota maggioritaria della domanda,
Ci sono 250/300 mila abitazioni invendute, che tengono bloc- un supporto indispensabile nell’acquisto del bene casa.
cati investimenti nell’ordine dei 30 miliardi di euro. C’è una
Oltre al problema delle risorse finanziarie, nel corso del
massa spaventosa di invenduto, stimata oltre il milione di abi- workshop è emerso come la ridefinizione dell’offerta poggi su
tazioni invendute. Ma è il mercato delle transazioni residen- altri due aspetti chiave. Il primo è legato all’utilizzo di materiali
ziali a segnare il saldo negativo più significativo: meno 30 per e soluzioni tecnologiche in grado di abbattere drasticamente i
cento. Questa domanda negli anni passati era stata sostenuta consumi energetici e, quindi, l’impatto sull’ambiente. Il secondagli immigrati, ma oggi anche questa domanda rallenta. È in do consiste nel generare un contesto dell’abitare appagante
grande difficoltà anche
dal punto di vista delle
la classe media, che si
opportunità di relazioni
sta assottigliando, posociali e di servizi: l’aclarizzandosi sempre più
quisto di una casa sarà
rapidamente tra “povesempre più indirizzato
ri” e “ricchi”. Insomma,
dalle possibilità di vil’indebitamento e la
vere in comunità caratdifficoltà delle famiglie
terizzate da un tessuto
è un elemento sempre
sociale equilibrato e
più attuale. Per sintetizpositivo.
zare siamo passati da
Gian Matteo Mauna fase molto lunga
rangoni, nel suo interin cui i redditi delle favento conclusivo, ha
miglie consentivano di
ricordato come UniAIl presidente UniAbita Marangoni e Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme
comperare casa senza
bita, “oltre a mettere
fare ricorso al credito,
in campo meccanismi
per entrare in un’altra fase, che ha coinciso col periodo 1998- di sostegno all’acquisto, come il “patto di futura vendita”
2007, dove il reddito non cresceva ma l’accesso al credito era per i giovani, da sempre interviene nei territori affiancando
facile e l’investimento immobiliare sicuro, per entrare nella alla costruzione di abitazioni lo sviluppo di una rete di servizi
fase attuale in cui il reddito non cresce (anzi nuovi studi ci sociali, culturali, educativi e sanitari. Molto intenso è anche
dicono ogni giorno che il potere d’acquisto è fortemente dimi- l’impegno sui temi ambientali: fotovoltaico, geotermico, telenuito), l’accesso al credito è difficile e l’investimento immobi- riscaldamento, materiali a basso impatto ambientale sono eleliare non è più così sicuro.
menti che guidano i nostri progetti e le nostre realizzazioni”.
Riassumiamo: un mercato sostanzialmente fermo non
“I modelli sociali sono in evoluzione, cambia la domanda,
riesce a rispondere alla domanda di abitazioni, nonostante l’offerta cerca di adeguarsi, gli operatori devono rivoluzionare
il paradosso di un volume di invenduto consistente, e con i loro modi di operare, ma le amministrazioni pubbliche sono
prezzi che si mantengono stabili. La progressiva diminuzio- al passo con questa urgenza di cambiamento? Non mi pare
ne di risorse economiche da parte delle famiglie, esclude di - ha aggiunto Marangoni - perché troppo spesso i tempi che
fatto dall’accesso al bene casa ampie fasce di popolazione, a intercorrono tra l’inizio di un iter costruttivo e la posa della
partire dai giovani. Questi ultimi, da un lato possono contare prima pietra sono abnormi. Per questo motivo, a volte, gli insempre meno sul tradizionale supporto delle famiglie d’ori- terventi che si realizzano non sono al passo con le esigenze di
gine, dall’altro, a causa della precarietà con cui sono regolati una società che si modifica molto più velocemente”.
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SERVIZI | UNIABITA - 21
COOPERATIVA DI ABITANTI
I giovani
Adest
finalmente
“al lavoro”
I 22 aspiranti consiglieri sono stati
suddivisi in tre gruppi
che affrontano differenti tematiche,
sulle quali cercheranno di individuare
proposte concrete
di intervento da sottoporre
alla Cooperativa
di Fiorenza Melani
È terminata la prima fase di formazione “tradizionale” dei
giovani aspiranti consiglieri della Cooperativa UniAbita, che
partecipano al corso Adest. Dopo un anno di lezioni abbiamo
cominciato a ragionare su aspetti concreti della vita di UniAbita attraverso dei “team work”, ovvero attività di gruppo
dedicate all’approfondimento di tematiche prioritarie per la
cooperativa. Il gruppo dei 22 è stato scomposto in tre parti
e ciascuna lavora su uno specifico tema con il supporto di un
coordinatore.
La formazione dei sottogruppi è tesa a creare un mix di
caratteristiche personali che bilanci posizioni maggiormente
orientate all’attenzione verso le metodologie di lavoro e verso
il risultato, con posizioni più attente agli aspetti creativi e alle
relazioni. Le caratteristiche di ogni partecipante al corso sono
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emerse durante una delle attività proposte all’interno delle
lezioni frontali. Attraverso l’elaborazione statistica di uno dei
giovani corsisti è stato possibile evidenziare le caratteristiche
prevalenti di ognuno, potendo così formare gruppi eterogenei
per personalità e attitudini.
I temi sui quali ogni team è impegnato, scelti da UniAbita,
sono: “Nuove opzioni di offerta della cooperativa di abitanti
a una base sociale che, nel medio periodo, modificherà sostanzialmente la propria composizione”; “Possibili modalità di
coordinamento e integrazione ai servizi di comunità che oggi
UniAbita offre”; “Elaborare una o più ipotesi su un nuovo modello organizzativo dei Comitati di Caseggiato”. Ogni gruppo
è supportato da un referente tecnico interno alla cooperativa e
da un coordinatore esterno, scelto per capacità di guida e per
esperienza nel management, che aiuta i corsisti nell’elaborazione di efficaci strategie di lavoro e di un piano progettuale
da presentare ai vertici di UniAbita.Ogni team sta quindi attivamente lavorando sul tema assegnato proprio in questi mesi.
Abbiamo chiesto ai tre coordinatori di spiegarci le linee guida
dei loro interventi.
Daniela Ambroset, una lunga esperienza come dirigente
aziendale e come presidente di una cooperativa edificatrice
milanese, così sintetizza l’avvio del lavoro dedicato all’integrazione dei servizi di comunità: “Abbiamo impostato il lavoro
su un’analisi non teorica ma ‘sul campo’ delle problematiche
e delle aspettative del corpo sociale nei riguardi dei servizi di
comunità. Assunto come linea-guida il concetto di ‘centralità
dell’utenza’, abbiamo optato per una rilevazione attraverso
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focus group, cioè l’incontro/confronto con gruppi di soci, con
l’intento di coinvolgerli in una sorta di progettazione partecipata che consenta di individuare proposte e alternative per il
futuro”. Giuseppe Bernardi, ex dirigente di una multinazionale
che da anni dedica il suo tempo al management coaching, è il
coordinatore del gruppo che lavora sui comitati di caseggiato.
“Con questo team ho scelto una proporzione al 20 per cento
formativa e all’80 per cento operativa – spiega Bernardi –. Ho
proposto un project layout aziendale classico dentro il quale il
team, lavorando sia individualmente che in aula, sta portando
dati, interviste, idee e proposte. L’ambizioso obiettivo finale è
un documento di progetto che sia un buon ‘compito in classe’
ma anche un documento leggibile dai dirigenti UniAbita come
spunto per prendere decisioni operative, e questo dipenderà
dalla creatività del team.”
Il gruppo che si sta dedicando alle nuove offerte della
cooperativa è guidato da Sergio Nasi, uomo di grandissima
esperienza nel mondo della cooperazione, a lungo ai vertici di
Legacoop e Coopfond: “Ci proponiamo di indagare due aspetti: come stimare e monitorare l’evoluzione delle variabili che
possono influenzare le dinamiche dell’interazione domandaofferta sull’accesso alla casa; sulla base di ciò, come ipotizzare
arricchimenti di distintività dell’offerta cooperativa. Il gruppo
lavorerà declinando cinque variabili: economia, modelli sociali, politiche pubbliche, welfare e sicurezza sociale, tecnologie”.
Al termine dei lavori, tra il 30 giugno e i primi giorni di luglio, tutti i progetti elaborati verranno presentati alla direzione
di UniAbita.
SERVIZI | UNIABITA - 23
servizi di comunità
AAA
Volontari cercansi
per una missione
speciale
Intervista ad Angelo Tosoni, presidente dell’Associazione
Amici della Residenza del Sole, i volontari che svolgono
una funzione importantissima
a favore degli anziani ospiti della Rsa
di Caterina Paola La Grotteria
Il suo motto è “fare e non apparire”, il suo impegno è
pura passione, una passione lucida e professionale. Abbiamo intervistato Angelo Tosoni, presidente dell’Associazione
Amici della Residenza del Sole, che dal 2006 opera all’interno dell’omonima RSA cinisellese. Ci siamo fatti raccontare
cosa significhi essere un volontario oggi, quale sia il ruolo
di sostegno, di aiuto e di conforto nei confronti degli anziani
ospiti della struttura.
Quando è nata l’Associazione Amici della Residenza
del Sole Onlus?
È nata nel maggio del 2006, in concomitanza con l’entrata in funzione della Residenza del Sole, per volontà del
presidente del Consorzio il Sole, Davide Viganò, che ha fortemente voluto la presenza di un’associazione di volontari
nella struttura. L’associazione è sostenuta economicamente
dal Consorzio il Sole e dai volontari che ne sono anche soci.
L’associazione ha sede presso la Residenza Il Sole, ha uno
statuto e un regolamento ed è iscritta all’Albo della Provincia e della Regione Lombardia.
24 - UNIABITA | SERVIZI
Con quale intento è sorta l’Associazione Amici
della Residenza del Sole Onlus?
Mi piace rispondere a questa domanda con l’Art. 2.1 del
nostro Statuto, che recita così: Associazione senza fini di lucro
che con l’azione diretta, personale e gratuita dei propri aderenti persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale
nel campo dell’associazionismo sociale a favore degli anziani.
In queste parole è contenuto il senso del nostro lavoro, del
nostro impegno, della missione che ci sentiamo di svolgere
come persone e come associazione.
Quanti volontari operano nella RSA il Sole? Come
sono suddivisi per età, sesso, professione?
Ad oggi siamo 25 volontari, ma con l’ampliamento della
struttura previsto a giugno, quando ci sarà l’inaugurazione
del nuovo padiglione, avremo bisogno di nuova linfa, sebbene
non mi possa lamentare della situazione attuale. Da quando è
nata, la nostra associazione ha continuato a crescere e anche
nel corso del 2012 sono arrivati nuovi volontari. La maggior
parte è costituita da donne, gli uomini attualmente sono due,
Aprile/Giugno 2012
ma non sono mancate e non mancano esperienze di giovani.
Recentemente una studentessa, dopo il tirocinio in RSA, ha
chiesto di poter continuare come volontaria della nostra associazione e questo rappresenta un buon segnale. I pazienti
della RSA, poi, amano in modo particolare i giovani. C’è una
signora che compirà 100 anni tra qualche settimana che si è
legata in modo particolare a un giovane volontario e lo aspetta con ansia ogni domenica, quasi fosse un nipote o un figlio.
Quali sono i vostri compiti come volontari?
Non ci occupiamo di accudimento dei pazienti, questo è
un ruolo che spetta al personale qualificato. Noi affianchiamo
il servizio di animazione interno alla RSA, siamo ‘nel nostro
piccolo’ una guida, un sostegno, ci occupiamo dei laboratori,
dei momenti di svago (come le tombolate, per esempio), aiutiamo gli ospiti durante la riabilitazione in palestra, visitiamo
i pazienti che non possono lasciare, per problematiche fisiche,
le loro stanze nei nuclei di degenza. Insomma, lavoriamo a
stretto contatto con l’equipe della Residenza, ma siamo comunque autonomi. Il nostro lavoro è riconosciuto e apprezzato, non solo dai pazienti.
Quali sono i vostri contatti con il personale interno alla struttura?
Come ho già accennato lavoriamo a stretto contatto con il
personale della RSA anche per quanto riguarda le linee guida
formative del volontario e della sua attività. Nell’arco dell’anno sono previsti due incontri di formazione con la psicologa e
tre incontri con il personale medico, nel corso dei quali vengono delineati i piani di lavoro in accordo con gli operatori e i responsabili dei nuclei di degenza. Sono momenti di fondamentale importanza perché rappresentano una presa di coscienza
per il volontario dell’importanza del proprio compito in una
struttura come questa, dove sono chiamati a svolgere un ruolo
molto delicato, a stretto contatto con la fragilità umana. Essere volontario è un impegno serio: a ognuno viene richiesto
di coprire almeno un turno settimanale di due ore ma alcuni,
compatibilmente con gli impegni personali, riescono a essere
in RSA anche quattro o sei ore a settimana.
Che rapporti si instaurano tra i volontari e gli ospiti?
È un rapporto molto stretto e delicato. Gli anziani della
RSA, benché ospitati in una struttura eccellente, sono persone
sole che chiedono affetto e attenzioni e la presenza del volontario è attesa e apprezzata. Ecco perché è molto importante,
in primo luogo, che il volontario sia consapevole del proprio
ruolo ed eviti di assumere in prima persona i problemi di un
ospite al quale, magari, si è legato particolarmente. È necessa-
Quando una bambola non è un gioco, le “emphaty dolls” alla Rsa del Sole
Sarà anche vero che da vecchi si ritorna bambini,
però l’idea che le bambole possano servire non
solo per giocare ma anche per “curare” è decisamente forte. Fatto sta l’equipe di lavoro della
Residenza Il Sole ha deciso di attivare un progetto sperimentale ed innovativo dedicato al nucleo
protetto all’interno della RSA che ospita pazienti
affetti da demenza. Qui, da giugno, prenderà vita
un nuovo percorso terapeutico, non farmacologico, con le “bambole terapeutiche”, più conosciute in ambito sanitario e assistenziale come
“emphaty dolls”. Parliamo di oggetto lontano dal
nostro ideale di bambola, ma con tratti del viso
particolari e con caratteristiche come peso, posizione delle braccia e delle gambe, appositamente studiate per favorire il desiderio di contatto e
di accudimento. Perché la decisione di accogliere le Emphaty dolls nella RSA? Perché la bambo-
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la risveglia sentimenti e incentiva interazioni tra
ospiti e bambola, tra ospiti e familiari e tra ospiti
e operatori. La terapia della bambola favorisce il
riaffiorare dell’istinto di accudimento insito sia
nell’uomo che nella donna, facendo riemergere relazioni affettive importanti per l’ospite.
La bambola diventa il bambino da accudire, da
accarezzare, da curare e perché no, anche da
sgridare, stimolando emozioni arcaiche in cui gli
ospiti identificano come vero l’oggetto inanimato, favorendo la diminuzione di gravi disturbi del
comportamento, sintomi della malattia.
La decisione di inserire questa sperimentazione
all’interno della RSA Il Sole nasce dalla consapevolezza che l’insieme di cure date dagli interventi sanitari e assistenziali insieme a interventi
alternativi sono in grado di favorire il benessere
psicofisico degli ospiti. Non si parte comunque da
zero. Le “emphaty dolls” sono nate in Svezia nel
1996, grazie alla terapeuta Britt Marie Jakobsson, e sono state portate in Italia dal prof. Ivo Cilesi, consulente in terapie non farmacologiche, e
formatore degli operatori che proprio all’interno
della RSA il Sole gestiranno il progetto.
SERVIZI | UNIABITA - 25
servizi di comunità
rio un preciso comportamento per saper gestire le confidenze,
per muoversi nel rispetto della privacy anche di persone che
vivono in uno stato di debolezza fisica e mentale. Io per esempio, ogni domenica sono qui, tra i miei vecchietti, e loro mi
aspettano sempre, con ansia e con affetto sinceri!
Ci dica qualcosa della sua esperienza di presidente: cosa rappresenta per lei questo ruolo, com’è
nato questo impegno, cosa pensa di poter offrire
con il suo lavoro.
Sono presidente de l’Associazione Amici della Residenza
del Sole Onlus dalla sua fondazione. Tutto è nato, in realtà,
dopo un’esperienza personale. Ho avuto modo di curare a
casa per diversi anni mia mamma, che aveva avuto un’ischemia, un’esperienza molto importante e dura dal punto di vista
mentale e fisico. Quando l’accompagnavo presso vari centri di
riabilitazione, pur essendo strutture all’avanguardia, perfette
dal punto di vista medico, a volte notavo scarsa umanità, mancava attenzione alla persona, ai suoi bisogni e al suo sentire,
anche e soprattutto in un momento di debolezza. Insomma,
donne e uomini che avevano contribuito alla nascita della
nuova Italia, che avevano avuto in passato lavori di presti-
L’esperienza di due volontarie
Abbiamo intervistato due volontarie dell’Associazione Amici della Residenza del Sole Onlus,
due sorelle – Calogera e Antonella Randazzo –
che dopo anni di lavoro, non appena raggiunta la
‘meritata pensione’, hanno deciso di impegnarsi
nel sociale, di fare nel loro piccolo qualcosa per
chi, forse, avrebbe avuto bisogno di un aiuto. E
hanno scoperto di diventare, ogni giorno, un po’
più ricche.
Quando andai in pensione, avendo del tempo
libero, decisi di impegnarmi su questo fronte.”
proporre qualcosa, naturalmente piccole cose,
senza stravolgere certo le direttive generali.
Che cosa le regala, come persona in primo
luogo, questa esperienza?
Mi sono avvicinata al volontariato pensando di
riuscire a fare qualcosa per gli anziani. In realtà
è molto di più ciò che loro riescono a darmi: è
bellissimo quando sorridono, quando mi parlano della loro vita passata, dei figli, dei nipotini.
CALOGERA: “PENSAVO DI FARE QUALCOSA
PER GLI ANZIANI, IN REALTÀ È MOLTO DI
PIÙ CIÒ CHE MI DANNO LORO”
Quali attività svolge all’interno della Residenza con gli ospiti?
Gli anziani hanno bisogno di sentirsi utili, vivi.
Le attività proposte sono diverse: intellettuali
e ricreative come la pittura o le recite dove gli
ospiti della RSA sono i primi attori e poi il cinema, la tombola, gli aperitivi… Quelle che preferisco sono i lavori femminili, la maglia, l’uncinetto, la piccola bigiotteria. Ci sono signore
abilissime, capaci di creare dei veri capolavori!
Perché ha deciso di diventare una volontaria
dell’Associazione Amici della Residenza del
Sole?
Ho sempre pensato agli anziani come a una realtà speciale, ricca di esperienze per una vita già
trascorsa, ma debole, fragile, bisognosa di aiuto
e protezione per una vita ancora da trascorrere.
Ognuno di voi ha un compito specifico, in base
alle proprie competenze e attitudini? Proponete voi stessi qualche attività o siete organizzati a livello centrale?
Ognuno di noi sceglie i giorni e quindi segue le
attività proposte in quei giorni; ognuno secondo
la propria esperienza e capacità. Si può anche
26 - UNIABITA | SERVIZI
Ci racconti un episodio che vi ha commosso o
divertito e che non dimenticherete mai?
Quel giorno Maria non era molto tranquilla. Ad
un certo punto iniziò a raccontarmi che da lì a
poco la sua pronipote avrebbe festeggiato il
compleanno e che lei, trovandosi in struttura,
non avrebbe potuto regalarle ‘un bel niente’ .
Maria è molto brava con il lavoro ai ferri, così
decidemmo di fare una borsetta colorata. E la
cosa la mise di ottimo umore.
Aprile/Giugno 2012
gio, ora erano considerati alla stregua di pacchi postali. Da qui,
e forse per una mia particolare propensione al sociale – sono
infatti anche coordinatore di Emergency di Cinisello Balsamo,
consigliere del giornale cittadino “La Città” e consigliere della
Cooperativa Agricola – è nata la decisione di accettare nel 2006
questo ruolo.
Residenza del Sole
www.consorzioilsole.it
Telefono: 02 61 11 111
O N202
SORZIO
Fax: 02 61 11 C11
il
e-mail: amicidel [email protected]
SOLE
RESIDENZA
del
Sole
R E S I D E N Z A
S A N I T A R I A
ASSISTENZIALE
Qual è il quadro del mondo dell’associazionismo a
Cinisello Balsamo? Esiste una collaborazione tra le
realtà locali?
Il mondo dell’associazionismo cinesellese è molto forte e
radicato: i volontari sono una parte importante e attiva del tessuto sociale. Si sta cercando, inoltre, di arrivare a un raccordo
tra le associazioni: personalmente ritengo sia molto importante
riuscirci. Restare in contatto con altre attività, avere un piano
condiviso, aiuterebbe a rimanere ben radicati nel territorio e
consapevoli. Prima che se ne vada vorrei chiederle un favore – è
l’ultima parola di Angelo Tosoni, quando già siamo nei corridoi e
ci stiamo salutando –, siamo sempre alla ricerca di nuovi volontari. Se qualcuno fosse interessato, la prego, lo inviti a contattarci presso la sede della RSA. Come non farlo? Ecco i contatti, per
chi volesse affacciarsi nel mondo del volontariato.
C’è una persona speciale che avete incontrato tra gli ospiti e che vi ha particolarmente
colpito?
Tutti gli ospiti a loro modo sono speciali, ma ricordo Anna ormai quasi completamente senza
memoria. Un giorno la portai in giardino a fare
una passeggiata, si aggrappava al mio braccio
e continuava ininterrottamente a dirmi grazie,
con la sua figura esile, aggraziata, le sue unghie
curate. Chissà come sarà stata bella ed elegante
nella sua giovinezza!
ANTONELLA: “TANTI DEI NOSTRI ANZIANI
HANNO ANCORA TANTA VOGLIA DI VIVERE,
DI DARE E RICEVERE AFFETTO”
Perché ha deciso di diventare una volontaria
dell’Associazione Amici della Residenza del
Sole?
Perché dedicare un po’ del mio tempo a queste persone era un modo per sentire ancora vicini i miei
genitori, anche se ormai mancavano da molti anni.
Aprile/Giugno 2012
Quali attività svolge all’interno della Residenza con gli ospiti?
Principalmente attività di laboratorio; ognuno
porta la propria esperienza adattandola alle
capacità degli ospiti. Ma il laboratorio è soprattutto un modo per distogliere gli anziani, anche
se a volte solo per pochi minuti, dalla routine o
dall’apatia e far sì che possano comunicare fra
loro e con qualcuno al di fuori della struttura.
Che cosa le regala, come persona in primo
luogo, questa esperienza?
Dare a questi anziani un po’ del mio tempo, un
paio d’ore cariche di ascolto, comprensione e
gioia di vivere… strappare loro un sorriso. Tutto questo mi dà la carica per andare avanti e
tornare alla vita di tutti i giorni con un po’ più
di serenità.
Ci racconta un episodio che l’ha commossa o
divertita e che non dimenticherà mai?
In questa realtà ci sono persone con tanta voglia
di vivere, di dare e di ricevere affetto. Un martedì mattina in laboratorio, ci viene presentato un
nuovo ospite, un settantenne ancora piacente:
una signora ultranovantenne si è alzata e andata incontro a questo signore presentandosi e
offrendo la sua compagnia, con l’entusiasmo di
una ragazzina. Il signore, un po’ in imbarazzo,
cercava di sottrarsi alle sue proposte e chiedeva
aiuto con lo sguardo all’animatrice, che per sua
fortuna è riuscita a portarlo via!
C’è una persona speciale che avete incontrato
tra gli ospiti e che vi ha particolarmente colpito?
Sì, c’è una persona che, nonostante i tanti problemi, quando mi incontra mi chiede: “Come
stai? Com’è andata la settimana? Riguardati mi
raccomando!”. Queste attenzioni mi emozionano, mi sento un po’ figlia di tutte queste dolcissime donne.
SERVIZI | UNIABITA - 27
cooperativa di abitanti
Imparare
a conoscersi,
per dimagrire in salute
È stato un successo il Corso di psicoeducazione
per il controllo del peso tenuto dalla dottoressa Galli presso
il Poliambulatorio Il Sole durante tre serate dello scorso marzo
di Caterina Paola La Grotteria
Un nutrito gruppo di persone ben distribuite per età, sesso
(non mancavano gli uomini) e professione, hanno partecipato
con interesse alle lezioni della dottoressa Galli, specializzata
in endocrinologia, consulente Cida (Centro italiano disturbi
alimentari di Milano) e Aidap (Associazione italiana disturbi
alimentari e peso), che da anni collabora con il Poliambulatorio Il Sole.
L’approccio che propone la dottoressa Galli nei suoi incontri è sicuramente innovativo e si basa sulla presa di coscienza
del paziente, prima ancora che focalizzarsi sul dimagrimento
in se stesso e fine a se stesso. Ciò che vuole fornire non è
28 - UNIABITA | SERVIZI
una dieta su misura, un ennesimo approccio fallimentare alla
perdita di peso, ma gli strumenti razionali, cognitivi ed emotivi
per imparare a nutrirsi correttamente, ad accettare la propria
struttura corporea, ad automonitorarsi. La parola d’ordine è:
cambiare stile di vita.
Il corso è strutturato in moduli che affrontano, ognuno,
un argomento specifico. Il primo modulo ha riguardato l’annosa questione del Peso Naturale. Come per l’altezza – ha
spiegato la dottoressa – ognuno di noi ha un peso naturale
ereditato dalla propria famiglia, che non è facile modificare
e che determina, così come il metabolismo basale, la risposta
termica al cibo, l’attività fisica spontanea e la struttura di ogni
persona. I meccanismi che regolano il comportamento alimentare sono complessi ed è necessario che vengano presi in
considerazione: ci sono fattori esterni che possono essere modificati e interni che non si riescono a intaccare, c’è la teoria
del Set Point che ritiene il peso corporeo relativamente stabile
nel tempo perché determinato da meccanismi biologici che si
oppongono a qualsiasi tentativo di modifica, ci sono i rischi le-
Aprile/Giugno 2012
gati al sovrappeso e al sottopeso e l’Indice di Massa Corporea.
E, soprattutto, una domanda: quale peso si deve raggiungere?
Il Peso Ragionevole, secondo la teoria della dottoressa Galli, è
l’obiettivo di una dieta equilibrata e di successo.
Il secondo modulo, invece, si è concentrato sull’attività
fisica, croce e delizia di buona parte del popolo italico. La
dottoressa Galli ha spiegato l’importanza di uno stile di vita
che preveda un’attività moderata e continuativa e rifugga
dalla sedentarietà: camminare, salire le scale, lasciare a casa
la macchina quando è possibile, o semplicemente alzarsi per
primi per prendere un oggetto sono attività utili per eliminare i
chili di troppo, certo, ma anche per mantenere in salute il cuore, favorire la circolazione e sentirsi meglio psicologicamente.
“Sono troppo stanco”, “Sono troppo depresso”, “Sono troppo di vita bilanciato, di affrontare con abilità le situazioni ad alto
grasso” : ecco le scuse razionali più diffuse, che vanno com- rischio, di modificare gli stimoli ambientali che portano a trasgredire, di superare le cadute. Il percorso di presa di coscienza
battute.
Ma quale dieta scegliere? Lo spiega dottoressa nel di sé è lungo e certamente denso di ostacoli, ma il consiglio
modulo dedicato al Trattamento Nutrizionale. Sicura- della dottoressa a tutte le persone che hanno preso parte al
mente da evitare le diete oggi così di moda (a Zone, ATkins, corso è stato quello di iniziare con piccoli passi: un quaderno,
Scardale). In genere si tratta di diete dissociate ad alto conte- per esempio, dove scrivere tutto ciò che si mangia nel corso
nuto di proteine e basso in carboidrati, pericolose per la salute della giornata con sincerità, un hobby per imparare a “dimenperché provocano un carico eccessivo a danno dei reni e in ticarsi” qualche ora del cibo, pesarsi una volta alla settimana,
genere hanno un’efficacia limitata nel tempo. In pratica, non non di meno, non di più. E, soprattutto, tanta pazienza.
Il corso tenuto dal Poliambulatorio si è rivelato molto utile
appena si inizia a mangiare normalmente, si riprende tutto
il peso perso. Ancora una volta la dieta più efficace si rivela per l’87% dei partecipanti, che ha valutato l’esperienza come
la buona, vecchia dieta mediterranea. Ci sono poi dei passi in grado di influenzare il proprio stile di vita in futuro.
da compiere che permettono di scegliere la dieta adeguata:
calcolare l’Indice di Massa Corporea, il metabolismo basale, Per informazioni e curiosità:
scegliere nel manuale di autoaiuto il programma kcalorie ade- Poliambulatorio Consorzio Il Sole
guato e imparare a leggere con attenzione l’etichetta nutrizio- Tel. 02 66041157 - 02 66013511
CONSORZIO
il SOLE
[email protected]
nale dei prodotti alimentari.
E, infine, viene il punto più difficile. Come riuscire a prevenire le
ricadute una volta iniziato un perPrevenzione del Glaucoma al Poliambulatorio del Sole
corso di dimagrimento? Il “modello
Nello
scorso
ottobre
presso
il mostrato significative alterazioni oculari
morale” oggi in voga, che ritiene che
Poliambulatorio del Consorzio Il Sole si (82 per cento dei soci indagati), 72 soci
il controllo del cibo dipenda esclusiè tenuta una campagna di prevenzione si sono invece dimostrati meritevoli di
vamente dalla forza di volontà e che
del glaucoma, nel corso della quale approfondimento diagnostico. il 4 per
sono state visitate 422 persone, di cento dei soci esaminati sono risultati
chi trasgredisce sia un debole, è peetà compresa tra i 50 e i 55 anni, in affetti da glaucoma del quale non erano
ricoloso e fortemente implicato nella
stragrande maggioranza socie della consapevoli, il 10,4 per cento dei soci
ricaduta. Il successo nel controllo,
nostra cooperativa. Ogni socio è stato presentava anomalie morfologiche o
sottoposto a misurazione della pressione della pressione intraoculari meritevoli di
per la dottoressa Galli, dipende piutintraoculare, a esame biomicroscopico accurati approfondimenti diagnostici; il
tosto dall’acquisizione di specifiche
della morfologia del bulbo oculare e della 2,6 per cento dei soci è risultato affetto da
abilità comportamentali che il patesta del nervo ottico. 350 soci non hanno patologie oculari già note.
ziente deve acquisire e che gli permetteranno di raggiungere uno stile
Aprile/Giugno 2012
SERVIZI | UNIABITA - 29
cooperativa di abitanti
Mondo Auprema
Viaggi>
nuovo look, nuovo sito,
nuovi servizi
Circolo Auprema
Sport, cultura e tempo libero
Fondazione Auprema Onlus
Mondo Auprema
Viaggi e vacanze
Dopo l'unificazione del 2010 fra Auprema e Camagni-Olmini, anche i Servizi di Comunità – i servizi organizzati da UniAbita a favore di soci e cittadinanza per dare risposte di qualità
nei settori sanità (Consorzio Il Sole), solidarietà (Fondazione
Auprema), tempo libero/cultura/sport (Circolo Auprema e GCS
Sport e tempo libero
Sesto San Giovanni), turismo (Mondo Auprema) – sono stati
oggetto di rinnovamento, nell'ottica di migliorare e ottimizzare la qualità dei servizi stessi.
In questo numero, vedremo nel dettaglio le migliorie relative all'agenzia di viaggi operante nel settore turismo Mondo
Auprema Viaggi, con sede a Cinisello Balsamo.
Mondo Auprema Viaggi
via Cadorna 49, Cinisello Balsamo
tel. 02 61293712 fax 02 61770932
www.mondoauprema.it
[email protected]
Eccoci, quindi, proprio al sito: www.mondoauprema.it (email: [email protected]). Esso è graficamente allineato
al sito “madre” di UniAbita, possiede però immagine e identità proprie, originali, funzionali. Fra le pagine web si trovano
tutte le informazioni utili per contattare - e farsi contattare
– dall'Agenzia (sezione Contatti – Recapiti, Orari, Newsletter).
Nella sezione Archivio documenti si sfogliano depliant e
opuscoli relativi alle proposte viaggi/vacanze.
Alla voce Borgo Magliano si scopre il Resort che sorge sulle
colline toscane, in provincia di Grosseto, a pochi chilometri
dal Parco dell'Uccellina e dall'Argentario, che ospita sia in
formula residence che in formula hotel, in un'area che comprende ristorante, bar, piscine, campi da tennis e molto altro.
In Chi siamo – i nostri servizi, ecco l'elenco delle attività svolte a favore dell'utenza più generale, ma a condizioni
agevolate e alle migliori tariffe disponibili per i soci UniAbita
e delle altre Cooperative di Abitanti:
Gestione Centri Sportivi
Consorzio il Sole Soc. Coop.
Poliambulatorio
Prima di tutto: nuovo marchio. Si tratta di una rosa dei venti
molto stilizzata, e indica che Mondo Auprema Viaggi può indirizzare la propria clientela verso qualunque meta. Il nuovo
marchio, passo dopo passo, andrà a sostiuire il precedente su
ogni canale di comunicazione, nell'ottica di una immagine coordinata: depliant, modulistica, vetrine, sito web.
30 - UNIABITA | SERVIZI
Aprile/Giugno 2012
I prossimi viaggi di Mondo Auprema
Tour Trieste – Lubiana – Aquileia
29 – 30 settembre 2012
Un viaggio che spazia tra le località più significative della Mitteleuropa, da Trieste a Lubiana per finire ad Aquileia, uno dei
centri archeologici più importanti del Nord Italia, considerata
dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità.
Quota per persona in camera doppia: €250
Quota per persona in camera singola: €280
Inclusi: viaggio in pullman, hotel 4 stelle pensione completa,
guide, funicolare, ingressi. Esclusi: bevande, extra vari
La ferrovia delle Centovalli: un viaggio attraverso la
nostalgia e il romanticismo. Gita in pullman.
Sabato 15 Settembre 2012
Con la ferrovia delle Centovalli e della Valle Vigezzo attraverseremo un territorio selvaggio e romantico, in cui si alternano
ponti vertiginosi, ruscelli d'acqua purissima, vigneti, boschi
di castagni e villaggi arroccati su pendii.
Quota min.40 iscritti: soci €85 - NON soci €90 - bimbi 6-15
anni € 60. Inclusi: pullman a/r Cinisello Balsamo/Sesto S.
Giovanni,Treno delle Centovalli da Domodossola a Locarno in
2 classe; pranzo in ristorante a Locarno (primo, secondo, contorno, dessert, acqua e vino); guida, visita guidata a Locarno
e Ascona, accompagnatrice Mondo Auprema.
Prenotazioni entro 25 giugno 2012.
- prenotazione biglietteria aerea nazionale e internazionale;
- prenotazione alberghi e soggiorni in Italia e estero;
- noleggio auto;
- servizio di assicurazione;
- prenotazione treni alta velocità Trenitalia e NTV Italo Treno;
- liste nozze e crociere, speciale quote famiglia;
- programmi soggiorni e viaggi per gruppi.
Infine, in vetrina nella Home Page e nella sezione Le nostre
proposte, ecco le ultime offerte e le nuove idee suggerite e
consigliate da Mondo Auprema Viaggi: tour, soggiorni, viaggi/
gite di gruppo.
Lo staff di Mondo Auprema Viaggi (Stefania, Lorenza e Azzurra) vi aspettano in via Cadorna 49 a Cinisello Balsamo, per
consigliarvi su mete, budget, servizi, tutto quanto su misura
sulla vostra vacanza, i vostri viaggi e le vostre esigenze, con
tanta cordialità e la massima professionalità e serietà.
Aprile/Giugno 2012
Borgo Magliano Resort - Toscana
Per informazioni e prenotazioni:
Mondo Auprema Viaggi
SERVIZI | UNIABITA - 31
cultura
Al Carroponte ci sarà
anche uno “Spazio UniAbita”
Un luogo per incontrare i giovani frequentatori
dell’arena culturale gestita dall’Arci in via Granelli
a Sesto San Giovanni, ma anche un’occasione
di confronto e dibattito per tante realtà
di Leonardo D’Agata
Attraversare il Carroponte, soprattutto la
sera, è un’esperienza incredibile: un'immensa struttura, di ferro e acciaio, lunga
200 metri, distesa su un grande prato. Qui
un tempo c’era la Breda, una delle grandi
fabbriche cha hanno fatto la storia di Sesto
San Giovanni. Migliaia erano gli operai che
si riversavano nelle fabbriche e le sirene dei
cambi turno scandivano il tempo come campane. Il Carroponte è fermo dal 1996, ma
quel grande spazio ha ricominciato a vivere
dal 2006. Insieme ad altre realtà, rappresenta la scommessa di trasformare il Nord
Milano da centro industriale a distretto culturale. Straordinario esempio di archeologia
industriale, il Carroponte è oggi una grande
arena concerti gestita durante la stagione
estiva da Arci Milano. Le presenze lo scorso
anno sono state quasi 100 mila, facendo entrare questo spazio tra le più grandi realtà
del panorama musicale italiano ed europeo.
UniAbita da sempre sente il bisogno di rivolgersi alle giovani generazioni con l’obiettivo
di promuovere il modello cooperativo per affrontare il problema del lavoro, della casa e
dell’aggregazione. Il Carroponte rappresenta
l’occasione di muoversi in questa direzione,
cercando di coniugare le finalità di promo-
32 - UNIABITA | RUBRUCHE
zione dell’immagine della cooperativa alla
necessità di incrociare e intercettare gli interessi dei giovani nei loro luoghi di ritrovo.
Per questo abbiamo deciso di essere presenti
al Carroponte, durante il periodo estivo da
giugno a settembre, con lo “Spazio UniAbita” a noi dedicato. La tensostruttura è stata
pensata per essere fortemente caratterizzata
dall’immagine della Cooperativa, con uno
stile di comunicazione che diventi elemento
di curiosità per gli utenti che fruiranno il Carroponte. I nostri collaboratori provvederanno
a distribuire materiale informativo, in particolare le FAQ (frequently asked questions –
domande fatte frequentemente) una sorta di
riassunto dell’offerta abitativa e non solo di
UniAbita. Tramite un questionario si cercherà
di indagare gli interessi dei giovani rispetto
al tema della casa. Lo spazio sarà utilizzato
per i dibattiti. UniAbita organizzerà due serate, in collaborazione con il Politecnico di Milano, dedicate all’housing sociale e ai servizi
all’abitare. I nostri soci e i loro figli potranno
accedere a quasi tutti i concerti della stagione con uno sconto. Per questo sarà possibile
fare un’apposita tessera al Circolo Auprema,
che provvederà a tenere aggiornati via mail
i soci sui concerti e le scontistiche applicate.
Info
Circolo Auprema
via Garibaldi 47/49, Cinisello Balsamo
tel. 02 6127830
www.uniabita.it
Aprile/Giugno 2012
SOLIDARIETÀ
Siamo tutti italiani.
La cittadinanza è una
scelta di civiltà
e di giustizia
Una giornata di mobilitazione a Sesto San Giovanni per sostenere
i diritti dei figli, nati in Italia, di cittadini stranieri,
oppure dei ragazzi che, nati all’estero,
in Italia hanno però completato il loro ciclo di studi
di Annie Iacone
Nelle nostre città vivono, spesso dalla nascita,
ragazze e ragazzi che hanno condiviso con i
loro coetanei la scuola, i luoghi dello sport,
gli oratori, hanno cantato l’inno di Mameli e
celebrato i 150 anni dell’Unità d’Italia. Per la
legge però non sono italiani. Sono i figli, nati
in Italia, di cittadini stranieri, oppure sono ragazzi che in Italia stanno completando il loro
ciclo di studi, spesso iniziato alla materna e
protrattosi fino all’università.
Il Comitato Genitori Docenti per la qualità
della scuola pubblica di Sesto San Giovanni,
partendo dall’esperienza della scuola, luogo
per eccellenza di inclusione e crescita comune, ha voluto porre in primo piano questo
problema, che riguarda un numero sempre
più elevato di ragazzi e di famiglie. L’idea è
stata quella di organizzare una giornata di
festa cittadina dove dare voce alla richiesta,
presentata a tutti i livelli istituzionali, affinché
venga approvata al più presto una legge che
garantisca un principio di giustizia e civiltà e
dia la cittadinanza italiana a tutti coloro che
nascono in Italia o che in Italia hanno compiuto un ciclo completo di studi. L’iniziativa,
che ha avuto il patrocinio del Comune di Sesto San Giovanni e l’adesione di vari enti e
associazioni tra cui la Fondazione Auprema,
Aprile/Giugno 2012
Alcuni momenti dell'iniziativa in favore del diritto di cittadinanza
si è svolta domenica 22 aprile. Un breve corteo si è mosso da piazza del Rondò fino al
Carroponte. Qui, ad alcune testimonianze e
interventi, tra cui quello di Monica Chittò, in
qualità di assessore all’Educazione uscente, è
seguito un intero pomeriggio di giochi e festa,
con numerosi laboratori per bambini, possibilità di andare a cavallo, teatro, musica e
danza. Era presente anche un gazebo di Fondazione Auprema. Alle 18 ha preso il volo una
mongolfiera colorata, costruita dai bambini
con i loro messaggi, e la serata è prosegui-
ta con alcuni concerti svolti all’interno dello
spazio del Maglio. Il prossimo appuntamento
sarà con la nuova amministrazione sestese, a
cui verrà chiesto di dare la cittadinanza onoraria ai bambini nati in Italia, ragazzi che nelle nostre scuole studiano i diritti sanciti dalla
nostra Costituzione, che a loro sono invece
negati. Come ha dichiarato di recente il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano:
“Negare l’urgenza di questa scelta di civiltà
è un’autentica follia, un’assurdità. I bambini
hanno questa aspirazione.”
SERVIZI | UNIABITA - 33
sport e tempo libero
L’Auprema Volley conquista
le “final four” provinciali con
le due formazioni Under 14
I ragazzi si fermano al quarto posto, mentre le quattordicenni
arrivano alla finalissima dove però sono battute
dalle pluricampionesse della Pro Patria Yamamay Milano
di Roberta Valente
Storico successo raggiunto dall’Auprema Volley, presente con la formazione femminile e
maschile alla Final Four di Under 14, organizzata dal Comitato Provinciale di Milano della
Fipav a Pantigliate.
Nel campionato provinciale, la squadra di U14
maschile allenata dal coach Eugenio Scovino
e dal vice Valerio Bizzocchi, si è distinta per
tutta la durata del campionato imponendosi
su tutti i contendenti e raggiungendo così le
fasi finali. La sconfitta esterna contro At Service Bresso nella gara di ritorno delle semifinali, dopo un incontro mozzafiato, ha però
precluso ai nostri ragazzi la possibilità di
accedere alla finale per il primo posto. Nella
gara per il terzo e quarto il Vero Volley AG Milano si è poi imposto sulla nostra formazione
per 3-1 (25-14, 25-13, 7-25, 25-10). La nostra
U14 maschile ha chiuso così al quarto posto
del torneo provinciale.
Impresa superba della squadra di U14 femminile allenata dai coach Stefano Dentale, Simona Megliani e Angelo Robbiati. Le ragazze
hanno iniziato il campionato in sordina, con
il semplice obiettivo di riconfermare per la
prossima stagione la permanenza nel girone
di eccellenza. Gara dopo gara, la crescita e
la tenacia del gruppo ha però permesso di
34 - UNIABITA | RUBRUCHE
avere la meglio su quasi tutte le altre compagini, conquistando così la Final Four come
squadra rivelazione della stagione. Dopo aver
battuto in semifinale il Progetto ABC Bresso,
che si era classificato davanti a noi nel girone,
nella finalissima per il primo posto di fronte
all’Auprema Volley c’era la favoritissima Pro
Patria Yamamay Milano, all’ottavo trionfo
nelle ultime dieci stagioni. In alcuni momenti
della partita le nostre ragazze sono riuscite a
mettere in difficoltà la forte formazione di Milano, che però si è rivelata più forte, vincendo
poi la gara con il punteggio 3-0 (25-12, 26-24,
25-18). Nonostante la sconfitta nella finale
le ragazze dell’Auprema escono dal campo a
testa alta, consapevoli di avere sostenuto una
prestazione superba e dimostrato una grande
tenacia. Prova ne è che la nostra atleta Greta
Rosi ha ricevuto il premio individuale come
miglior giocatrice delle finali!
Aprile/Giugno 2012
sport e tempo libero
Sport per tutti i gusti
e inglese, in attesa delle
vacanze estive
Un campus per ragazzi e ragazze da 10 a 14 anni:
l’interessante e innovativa proposta della Gcs al Centro Falck
di via General Cantore a Sesto
di Laura Rischitelli
Un centro estivo nuovo, dove giocare, ma soprattutto fare sport: dal tennis alla danza hip
hop. Il tutto chiacchierando in inglese. È questa
la proposta pensata per le ragazze e i ragazzi
di età compresa tra i 10 e i 14 anni, che hanno
appena terminato le scuole e attendono le vacanze. Il campus estivo, che partirà l’11 giugno
e terminerà il 6 luglio, si terrà al Centro sportivo
Falck in via General Cantore 105, a Sesto San
Giovanni. L’idea è nata dalla Gestione centri
sportivi (Gcs), la società controllata da UniAbita, che gestisce dal 2001 le due strutture sportive comunali di Sesto San Giovanni, il centro
Falck e il centro Boccaccio.
“È la prima volta che proponiamo questo tipo
di servizio – spiega Pio di Marino, presidente
Gcs – e il centro sportivo di via Cantore è il
luogo ideale per realizzarlo. È un ambiente protetto, con tanto verde curato, campi da tennis
e calcetto. Quello che offriamo è un campus di
qualità, patrocinato dal Comune, dove i ragazzi
saranno seguiti da istruttori professionali che
già tengono i corsi che si svolgono durante
l’anno all’interno della struttura”. La proposta
è rivolta ai soci di UniAbita e ai cittadini di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo. “L’iniziativa – prosegue di Marino – vuole far conoscere e apprezzare il centro Falck e le sue attività.
Aprile/Giugno 2012
Durante tutto l’anno, insieme alla struttura di
via Boccaccio, seguiamo oltre 120 ragazzi con i
corsi di tennis”. Le ragazze e i ragazzi saranno
seguiti da istruttori della Federazione italiana
tennis e della Federazione italiana pallavolo,
oltre che da esperti in animazione dell’associazione Puppenfesten.
Una giornata al campus
La giornata tipo comincia alle 8 con piccoli giochi e chiacchiere per ambientarsi. Dalle 9 alle
12.30 si entra nel vivo delle attività. Due gruppi
si alterneranno con le lezioni di tennis o volley
e l’animazione in lingua inglese, secondo il metodo Helen Doron, che stimola l’apprendimento attraverso il gioco. Alle 12.30 è il momento
del pranzo, fornito dal catering Sodexo, che a
richiesta può fornire anche menù “su misura”.
Dalle 13.30 fino alle 16.30 è il momento ancora
dello sport, con lezioni di danza hip hop e rugby, alternate a giochi, tecniche di riscaldamento
e il laboratorio teatrale. Infine, alle 16.30 arriva
il momento della merenda fino al termine del
campus, fissata per le 17.30. Una giornata particolare è quella del venerdì, quando i ragazzi
possono sperimentare quanto hanno imparato
in settimana e cimentarsi nell’esplorazione del
parco della Media Valle del Lambro.
Informazioni e iscrizioni
Il costo per frequentare una settimana del
campus è di 130 euro, mentre la quota per
due settimane è di 250 euro. Per i soci UniAbita l’importo è rispettivamente di 120 euro e
di 235 euro. Per l’iscrizione occorre presentare
un certificato medico di sana e robusta costituzione e dare un acconto di 60 euro sull’importo
complessivo, che deve essere saldato entro fine
maggio. Per informazioni si può contattare il
Centro sportivo Falck allo 02 2484123, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18.30 oppure si
può chiamare la sede sestese di UniAbita allo
02 26264115, dal lunedì al giovedì, dalle 9 alle
12.30.
RUBRICHE | UNIABITA - 35
cultura
Nucleo essenziale
e orizzonte sociale
Casa: guscio e tempio dove tutto accade
(Saj Retona)
di Renato Seregni
Responsabile Circolo Auprema Settore Cultura
La casa rappresenta la cellula fondante dei
rapporti sociali, riassume umori, abbracci e
solidarietà. Entro tale realtà si consumano
consensi, conflitti e mediazioni, come se tra
quelle mura si specchiassero le contraddizioni e le aspirazioni dell’umana convivenza.
Un respiro corre le mura, tra noi e il vicinato,
occasioni di incontri, di collaborazione. Da
ciò, l’accezione “casa” assume altre sfaccettature significative. Viene “connotata” per la
sua concretezza: edificio di valore, delimitato
da mura che garantiscono conforto e protezione (finalmente nella mia casa). La stessa
casa “denota” un altro significato: luogo di
incontro tra genitori e figli, scambio vicendevole di compiti funzionali, di responsabilità e
intimità affettive (finalmente tra i miei cari).
Questa premessa ci aiuta a comprendere quanto sia complessa pure la lettura di
una realtà vissuta quotidianamente, quali e
quanti godibili stimoli produce la conoscenza
dei valori, alle volte dati per scontati. Quindi,
si può convenire che la casa rappresenti la
pancia entro cui si manifestano i vissuti del
nucleo costituito, come pure una finestra sul
mondo, da cui trarre conoscenza. Così enunciato parrebbe la realizzazione di un sogno,
ma così non è. Molti i quartieri costituiti da
edifici anonimi, realizzati entro sfilacciate urbanizzazioni, privi di strutture complementari indispensabili alle realtà abitative capaci
di armonizzare le corrette esigenze di una
crescita sociale e culturale.
C’è chi ci prova e su questo si spende. Ma
36 - UNIABITA | RUBRICHE
non basta “fare case”, serve rendere concorde l’impegno imprenditoriale con la battaglia culturale. A compimento di tale impegno, UniAbita è presente gestendo strutture
socio-sanitarie, promozioni di attività sportive, attenzione ai giovani. Come pure, irrinunciabile, lo stimolo alla conoscenza, che
permette la valutazione delle proposte, correlando l’approfondimento delle finalità da
perseguire, quindi la competenza per elaborarle in relazione al contesto entro cui si opera, sfidando il populismo imperante di maghi
o illusionisti da cui diffidare.
Essendo la storia determinata dalla volontà
degli uomini, noi tutti rappresentiamo il tessuto valoriale che può e deve esprimere la disponibilità a risolvere il conflitto tra progetto
comune e bisogni individuali. La coabitazione esige conoscenza e rispetto dei bisogni
funzionali come pure degli aspetti relazionali. In particolare noi, abitanti una società che
ha a che fare con le molte trasformazioni in
atto caratterizzate sempre più dal peso della
conoscenza, dell’informazione e dei servizi
rispetto alla produzione, avvertiamo il bisogno di riacquistare una nuova centralità. È
quindi evidente che, per un modello d’impresa che ha posto la persona al centro, sia
come lavoratore, come utente o consumatore, tutto ciò costituisca una grande opportunità. A condizione che la cooperazione sia in
grado di coglierla e di appropriarsene attivandola. Per farlo deve cambiare, innovare,
modernizzarsi, riformarsi”. UniAbita ci prova
utilizzando Auprema Cultura, perseguendo
l’intento di mettere al centro la persona, i cittadini. Ciò contribuisce ad affermare un reale
pluralismo, finalizzando approfondimenti nel
campo sociale, civile educativo.
Viviamo un momento di enorme difficoltà,
dal nucleo familiare alla realtà nazionale, ci
si sente smarriti, sfiduciati. Le crisi nascono
dall’angoscia, come il giorno nasce dalla
notte. Senza crisi non ci sono sfide, voglia
di capire, di risolvere. La società dell’affarismo immorale, dell’inganno trionfalistico,
dell’etica tradita, potrà essere battuta solo
dal “sapere” che rende il cittadino consapevole delle proprie scelte. Quindi, alla sfiducia, come alle risposte irrazionali, facciamo
come il grande scrittore e drammaturgo
August Strindberg, che rispose alle sfide del
suo tempo, provocatoriamente proponendo
un “catechismo per le classi inferiori”. Inferiori, come lo sono i giovani, i disoccupati,
i pensionati, costretti a esercizi funambolici
per sopravvivere; inferiori, come pure i molti
benestanti con cilindrata e cospicuo conto
bancario esclusivamente abbarbicati in difesa dei “giudaici denari”, rincretiniti dagli inganni della speculazione politica che li vuole
conformisti adattabili a ogni situazione. Mai
assoggettarci agli accadimenti, mai rassegnarci, bensì, in nome della nostra dignità,
che solo la cultura sa onorare, dialogare,
proporre, veicolando conoscenza, giocandoci
scalando l’impervia ma affascinante parete
della conoscenza.
Aprile/Giugno 2012
Φ
FILOSOFIA E BEN – ESSERE
Filosofia preventiva
Stress sul lavoro? Come il Counseling Filosofico
può essere utile per prevedere,
anticipare, prevenire i problemi
di Carlo E. L. Molteni
Una recente indagine a livello europeo sullo
stress negativo (distress) legato al lavoro ha
rilevato che questo fenomeno riguarda circa il
22% dei lavoratori dei 27 Stati dell’UE (2005) e
che in Italia riguarda il 27% dei lavoratori. Ma
già nel 2002 l’Unione Europea, allora composta
da quindici paesi, valutava il costo economico
dello stress lavoro-correlato in circa 20 miliardi
di euro. Se trascurato, il distress può portare al
Burn-out, quella patologia per cui una persona
si sente esaurita fisicamente ed emotivamente,
inadeguata, incapace di rispondere alle aspettative degli altri, oltre a manifestare sintomi a
livello somatico. Un fenomeno importante, dunque, e costoso da curare. Ma non è forse meglio
prevenire, visto il detto popolare che recita “un
grammo di prevenzione val quanto un chilo di
cura”?
Nel settore della salute e della formazione da
molto tempo c’è sensibilità per la prevenzione.
Ma che cosa si intende per salute? L’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la definisce come “stato di completo benessere fisico,
psichico e sociale e non semplice assenza di
malattia”. A questo stato di benessere fisiologico, psicologico e sociale contribuiscono fattori
culturali e dimensioni sociali della persona.
Tradurre questo ideale in comportamenti richiede il cambiamento del nostro modo di pensare
e di agire e la collaborazione di diverse discipline. Qui si apre lo spazio per le Pratiche Filosofiche sul ben-essere nel luogo di lavoro, volte a
prevenire lo stress negativo o distress e il Burnout. Più precisamente, il Counseling Filosofico
Aprile/Giugno 2012
può aiutare il lavoratore procurandogli «i mezzi
attraverso i quali può non solo essere più capace di affrontare i problemi futuri, ma anche
prevedere, anticipare e perciò evitare quei problemi, o prevenire il loro presentarsi.” (Raabe)
Questo in teoria. Ma nel nostro paese? Mi
consenta il lettore di citare alcune esperienze
personali, di cui riferisco nel libro Filosofia preventiva (ed. Isfipp, Torino 2009). Esse sono state sperimentate dal 2008 ad oggi con alcune
professioni d’aiuto, le più a rischio Burn-out:
insegnanti, educatori, operatori sociosanitari,
dirigenti scolastici. Il metodo utilizzato non è
stato quello della lezione astratta dell’esperto,
ma il dialogo maieutico, quello cioè che aiutava
il gruppo a far emergere problemi, prospettive,
soluzioni. ll ruolo del Counselor Filosofico infatti
è tale che non si sostituisce ai partecipanti, ma
li aiuta ad attivare le risorse che ciascuno ha nascoste dentro di sé. Il guadagno è quello di un
incremento dell’autonomia dell’operatore, che
evita la delega all’esperto per ogni problema,
ma impara a far emergere le sue potenzialità.
Molti gli ambiti di riflessione, tra cui i punti critici nell’esperienza lavorativa, le motivazioni alla
scelta della professione, gli aspetti gratificanti
sperimentati nella relazione con gli utenti o i
colleghi. Abbiamo insieme esplicitato la filosofia di vita nascosta dietro lo stereotipo non
stress, distinguendo tra stress positivo (eustress) e stress negativo (distress), tra avere un
problema ed essere un problema, tra comportamento e persona, tra approvazione degli altri e autogratificazione. In quest’ottica diventa
possibile per il lavoratore scoprire il senso del
limite, che protegge dalle illusioni di onnipotenza e da richieste impossibili da soddisfare,
con conseguente senso di frustrazione. Ma
diventa possibile anche valorizzare il pensiero
creativo, che protegge dalla noia della routine
e costituisce un valore aggiunto nel lavoro.
Allargare la visuale sull’ambito lavorativo ha
consentito di guardare dall’alto i fattori stressogeni, autodistanziandosi da essi e trascendendo le difficoltà immediate. E trascendere
significa guadagnare una prospettiva più ampia, uscire fuori dal proprio ristretto perimetro
(Lahav), guadagnare una visione che ridimensiona e legge diversamente le difficoltà,
scoprendo nella crisi i lati del problema che
sono opportunità di crescita professionale e
personale.
RUBRICHE | UNIABITA - 37
I NOSTRI SOCI
Per non dimenticare
Carla
Ai primi di maggio abbiamo dato l’ultimo saluto a Carla Scasso, di 76 anni, ma molti la conoscevano come Carla Buccelloni, dal nome
del marito, o più semplicemente “la Carla”.
Si è spenta all’improvviso, al mare, nella sua
casa di Pietra Ligure, dove si recava appena
aveva qualche giorno libero.
Carla era stata una delle protagoniste della
vita politica e sociale sestese degli anni settanta e ottanta. Attiva nel movimento dei
genitori della scuola, nel Partito comunista
italiano, nella Cna (l’associazione degli artigiani), nell’Anpi. Sempre insieme al marito
Renzo, anche nel gruppo che fondò la Cooperativa Carlo Olmini, (che dopo la fusione con
la Camagni e poi l'Auprema, ha dato vita a
UniAbita).
La commemorazione funebre, tenuta dal sindaco di Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini,
con il saluto del vice presidente di UniAbita, Luigi Zavaroni, si è svolta nei giardini
dell’Anpi, in una giornata di sole caldo, come
solare era la figura di Carla. Da queste pagine
vogliamo porgere le più sincere condoglianze
da parte dei soci della Cooperativa UniAbita
ai famigliari e in particolare alle figlie Emma
e Laura, delle quali, di seguito, riportiamo un
ricordo commosso della loro mamma.
“Ieri abbiamo salutato Carla, mamma, nonna, suocera, sorella, zia… amica di tanti,
oserei dire di tutti. Eravate in molti, lì a salutarla e non era un saluto formale, era palpabile la tristezza, lo sconforto, il rimpianto,
38 - UNIABITA | RUBRICHE
il bisogno di tutti del suo sorriso. Una donna
forte, coraggiosa, capace di mettersi in gioco, di sfidarsi, di non perdere mai la fiducia
e l’entusiasmo. Ha cercato di insegnarci tutto
questo, non tanto con le parole, quanto con
l’esempio, con i fatti. Le piaceva esserci sempre, non solo con la presenza fisica ma anche
con lo spirito, il ricordo, gli esempi… Quando
si è tutti vivi non si apprezzano tante cose…
E poi la cucina, i suoi pranzetti, le ricette della tradizione, ma anche la voglia di provare
e cimentarsi in cose nuove! Per i suoi nipoti
e quelli acquisiti tutte le domeniche preparava manicaretti attesi e rassicuranti, pranzi
che univano la famiglia e che aiutavano indirettamente anche noi figlie, magari prese in
altre situazioni. Aveva vari modi per aiutare
gli altri e cercava di aiutarli comunque tutti, il
consiglio, la chiacchierata, il vasetto di pesto,
la ricetta dell’ultimo minuto, il sorriso… Non
chiedeva mai aiuto, era orgogliosa e coraggiosa, intrepida e risoluta.
Non è stata una mamma facile ma ci ha dato
tanto… non era avvezza a dimostrazioni fisiche, con i suoi cari era riservata ma il suo
calore, il suo affetto, lo abbiamo colto sempre in mille sfumature! Ieri avremmo voluto
ringraziarvi tutti, perchè le avete voluto bene
e perchè eravate lì in tanti a piangerla e a salutarla, non ce l’abbiamo fatta, troppo grande
era ed è il nostro dolore e lo sconforto. Se ieri
in qualche modo fosse stata presente sicuramente sarebbe stata contenta, vedervi tutti lì
è la riprova che far del bene, essere solidali e
fiduciosi, aiuta a vivere meglio, ma è anche
riconosciuto e apprezzato da tutti… sempre!
Grazie a tutti quelli che hanno partecipato,
in particolare a chi ha saputo dare di Carla
un’immagine vera e sincera e a chi si è mobilitato per organizzare la commemorazione,
dimostrandoci così una forte solidarietà e una
sincera vicinanza”.
Le figlie Emma e Laura, i generi Giancarlo
e Michele, i nipoti Giorgia, Alice, Davide,
Gianluca, Andrea, i pronipoti Anita e Leonardo...
i nipoti acquisiti Massimo e Alice
Aprile/Giugno 2012
I NOSTRI SOCI
La scomparsa
di Emilio Terruzzi
Consigliere della nostra Cooperativa,
aveva lavorato per tanti anni alla Pirelli.
Delegato sindacale, militante politico,
cooperatore appassionato.
Era malato da tempo.
Il 7 maggio ci ha lasciato il socio Emilio Terruzzi, consigliere di amministrazione della nostra cooperativa. Una grave malattia lo aveva
colpito lo scorso anno, ma per tutto questo
tempo aveva continuato a partecipare alla
nostra vita sociale, convivendo con le limitazioni che la malattia gli provocava con grande
discrezione, dignità e coraggio.
Era nato a Milano il 19 dicembre 1948 e per
una vita aveva lavorato alla Pirelli, fino alla
pensione. In fabbrica era stato un delegato
sindacale molto apprezzato e in lui l’impegno
sindacale andava di pari passo con quello
politico e, poi, nella cooperativa. Andato in
pensione, il suo impegno sociale anziché diminuire era piuttosto aumentato. Non c’era
giorno che non passasse in cooperativa o al
sindacato dei pensionati, dove svolgeva il
ruolo di amministratore della sede di Cinisello. Era una persona schiva, di poche parole,
qualche volta pronunciate in milanese, che
non alzava mai la voce, ma che quando parlava sapeva farsi ascoltare. Sempre con un sorriso discreto stampato sul volto. Non era difficile voler bene a Emilio Terruzzi. Per questo
erano in tanti, lo scorso 9 maggio, alla Sala
del Commiato del Cimitero Nuovo, a porgergli
l’estremo saluto e a stringere in un abbraccio
affettuoso la moglie Nadia e la figlia Marta, a
cui rivolgiamo da queste pagine il commosso
cordoglio dei soci della Cooperativa UniAbita.
Riportiamo, di seguito, la testimonianza del
Presidente della Fondazione Auprema, Attilio
Aprile/Giugno 2012
Miglioli, che con Emilio Terruzzi ha condiviso
tanti momenti di impegno comune.
“Che brutto momento! Non avrei mai voluto fare quello che invece mi è stato chiesto,
peraltro con molta tristezza e dispiacere:
commemorare Emilio Terruzzi. A prima vista
parlare di Emilio, per me in modo particolare,
dovrebbe essere molto facile: prima di tutto
siamo stati amici, abbiamo lavorato fianco a
fianco per anni nella Cooperativa, nel Circolo
e nella Fondazione, sempre con una grande
intesa personale. Ma, ora che sto tessendo il
suo profilo, mi accorgo che, al contrario, non è
così scontato parlare di Emilio senza scivolare
nella retorica: infatti lui era, molto semplicemente, una bella persona: intelligente, propositiva e disponibile; in poche parole, sapeva
ideare, progettare e programmare, e poi lavorava concretamente per realizzare quanto stabilito. Emilio apparteneva a una categoria di
persone abbastanza rara: i grandi personaggi;
la cui grandezza non deriva dalla realizzazione di cose che rendono famosi nel mondo,
ma dall'intensità con cui viene sentita la loro
mancanza da tutti coloro che hanno avuto la
fortuna di averli incontrati e frequentati.
Quando leggerete queste righe una delle manifestazioni a cui Emilio teneva di più, sicuramente quella a cui si dedicava con grandissima passione e impegno, si sarà già svolta:
l’annuale Trofeo di Pesca che vede partecipare
alcune decine di persone, soprattutto ragazze
e ragazzi diversamente abili. Essendo una manifestazione che, sotto diverse denominazioni
e sempre nell’ambito della nostra cooperativa, viene organizzata sin dagli anni Ottanta,
credo sia superfluo dilungarmi a spiegarla nei
dettagli, però ritengo che questa sia “la manifestazione di Emilio” e per questo mi piace ricordarlo con questa fotografia, scattata
durante la premiazione dello scorso anno, e
salutarlo con un fortissimo «Ciao Emilio da
parte di tutti noi»”.
Attiglio Miglioli
ll saluto a Fausto Adami
e Mario Biassoni
“Ciao amici, siete state persone speciali
per tutti noi”.
Il Comitato di caseggiato
e gli inquilini di viale Rinascita 80
RUBRICHE | UNIABITA - 39
LE NOSTRE
INIZIATIVE
IMMOBILIARI
tempo libero
La ricetta
di primavera
di Marta Valota
l cuoco e il suo locale
Natale Gianduzzo ha 48 anni e da 30 anni fa
il cuoco di professione. Lavoro e passione coincidono per lui da sempre ed è grazie a questo binomio vincente che ha gestito a Milano
prima l’osteria del cinema Anteo, dove serviva
piatti veloci tra un film e l’altro, e poi il ristorante Rendez vous, frequentato soprattutto per le
sue specialità a base di pesce.
Dall’inizio del 2012 gestisce il ristorante Barbagianni di via Mariani 11 a Cinisello Balsamo. Il locale, situato nella sede di quella che
un tempo fu la prima cooperativa agricola dei
contadini della città, si distingue non solo per
la qualità dei piatti offerti, ma anche per le
molte iniziative in programma durante l’anno.
Dagli eventi speciali a cui vengono abbinati
menù scelti con cura alle serate “Tre cereali
per tre corti teatrali”, dove, oltre a cenare,
si assiste a uno spettacolo dal vivo, fino alle
serate di musica jazz del venerdì. A breve, il
giovedì sera, inizierà l’aperitivo con le stelle
dove sarà possibile scoprire le caratteristiche
del proprio segno zodiacale grazie alla presenza di un’astrologa tra i tavoli. Il 10 giugno è
già in programma una grigliata all’aperto con
un concerto musicale dove non mancheranno
la Bevera, la Scigheira e la Felina, le gustose
birre artigianali del birrificio Menaresta di Carate Brianza che il Barbagianni propone tutto
l’anno in onore del consumo critico a km zero
e della filiera corta. Esperto della ristorazione
e cuoco d’eccellenza, Natale Gianduzzo, con
le sue ricette semplici e veloci, ci terrà compagnia per i prossimi numeri con questa rinnovata rubrica.
Aprile/Giugno 2012
Cosa si cucina in primavera?
La stagione primaverile dà il benvenuto a tanti
tipi di verdure e legumi, come le fave. Per realizzare piatti colorati, freschi e versatili (dagli
antipasti ai primi e ai secondi piatti) e ricette
gustose e ricche di proteine, le fave sono l'ingrediente che, in questa stagione, non può
mancare sulle nostre tavole. La vellutata di
fave, con il suo colore verde brillante e il gambero, con le sue striature bianche e arancioni,
porteranno un tocco di primavera nei nostri
piatti.
Ricetta
Sgusciare e lessare le fave in acqua bollente
per mezz’ora. Rosolare una cipolla in olio extravergine di oliva in una padella antiaderente
e poi aggiungere le fave lessate in precedenza. Lasciarle rosolare fino a quando diventano
molto tenere, tanto da poterle stemperare con
un cucchiaio. A piacere, si può decidere di avere
una vellutata più consistente e compatta o più
morbida e liscia. Se si preferisce avere una vellutata più liscia, passare le fave nel frullatore
fino ad ottenere una crema morbida ma non
liquida. A questo punto la vellutata di fave è
pronta. Lavare il gamberone e scottarlo per pochi minuti in acqua bollente. Asciugarlo e farlo
saltare in una padella antiaderente con olio extravergine di oliva, aglio, timo e qualche pomodorino di pachino e cuocerlo, così, per un minuto. Una volta cotto appoggiarlo sulla vellutata
e servire in tavola. Accompagnate l’antipasto
di “vellutata di fave con gambero saltato”
con un vino Pecorino di Marconi bianco fresco.
Livello di preparazione: facile
Natale Gianduzzo, il gestore del "Barbagianni"
Curiosità
Dal punto di vista nutrizionale le fave sono
considerate sia legumi che verdura, visto il loro
ricco contenuto di proteine e di vitamina C. Le
più piccole e fresche possono consumarsi crude
mentre le più grosse e dure vanno consumate
cotte. Il gambero è un alimento caratterizzato
da uno scarso apporto energetico e da un ridotto contenuto di acidi grassi saturi e di zuccheri. È adatto nelle diete dimagranti, dato lo
scarso apporto calorico, è ricco di vitamina A,
sodio e potassio.
Info
Ristorante Barbagianni
Via Mariani 11, Cinisello Balsamo
Per maggiori informazioni sulle
iniziative del ristorante Barbagianni,
consultare il sito:
www.agricoladibalsamo.it
RUBRICHE | UNIABITA - 41
i nostri soci
Le nostre culle
Mamma Valentina e papà Stefano sono felici di
comunicare l'arrivo del loro angioletto
Emma, nata il 28 marzo 2012.
Portando con sé gioia, amore e sorrisi, le auguriamo che la vita le sorrida sempre e le doni
salute, fortuna e felicità.
Emma
Mi chiamo Melissa
e sono arrivata il 4 dicembre 2011 ad addolcire
la mamma, il papà, i nonni e tutte le persone
intorno a me!
Laura & Riccardo
Via Gassman 15, Sesto San Giovanni
Melissa
Monica Chittò e Roberto Scanagatti sono i nuovi sindaci di Sesto e Monza
Monica Chittò è il nuovo sindaco di Sesto
San Giovanni. L’assessore uscente alla Cultura della giunta Oldrini, che era appoggiata
dallo schieramento di centrosinistra comprendente Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia Libertà e Federazione
della Sinistra, ha vinto al ballottaggio del 20
e 21 maggio con 16.144 voti, pari quasi al
70% (69,39%), contro il 30% della sfidante del centrodestra, la docente universitaria
Franca Landucci. Sull’elezione di Monica
Chittò, il sindaco uscente Giorgio Oldrini
ha dichiarato: “Sono molto felice che Monica Chittò abbia conquistato, grazie al suo
coraggio e alla sua capacità di mettersi in
sintonia con la città, l'impegno faticoso ed
esaltante di essere sindaco di Sesto San Giovanni per i prossimi anni. Ha sicuramente le
42 - UNIABITA | RUBRUCHE
qualità per saper far fronte a una situazione
di difficoltà che il Paese sta attraversando e
che ha i suoi riflessi anche sulla nostra comunità, ma anche alle opportunità di sviluppo che si stanno delineando per la nostra città. A lei, naturalmente, va il mio augurio più
sincero ed affettuoso perché possa diventare
un sindaco straordinario, come si merita. Voglio augurare alle consigliere comunali e ai
consiglieri eletti un lavoro proficuo e responsabile. Infine voglio inviare un saluto e un
augurio particolarmente caloroso a Roberto
Scanagatti, che è stato assessore al bilancio
del Comune di Sesto San Giovanni, e che da
oggi è il nuovo sindaco di Monza”.
Parole alle quali ci associamo pienamente,
formulando ai due neosindaci gli auguri più
sinceri dei soci di UniAbita.
Aprile/Giugno 2012
notizie flash
NEWS
Una medaglia alla memoria
Il Presidente Giorgio Napolitano con Filippo La Torre, figlio di
Pio, e, a sinistra, Rosa Casanova, vedova di Rosario Di Salvo,
dopo la cerimonia di consegna della medaglia al merito civile
(foto Quirinale)
Nelle scorse settimane, in occasione del trentennale
della morte, la famiglia di Rosario Di Salvo, il giovane
comunista ucciso dalla mafia, al quale la Cooperativa
UniAbita ha dedicato il salone di via Garibaldi, ha
ricevuto la medaglia d'oro al merito civile, conferita
alla memoria, con la seguente motivazione: “Collaboratore di un noto esponente politico impegnato
nella lotta alla criminalità mafiosa, mentre lo accompagnava alla guida di un'auto, rimaneva vittima di
un vile agguato e veniva raggiunto da numerosi colpi
di arma da fuoco indirizzatigli da sicari mafiosi perdendo tragicamente la vita nel tentativo di reagire.
Nobile esempio di coraggio e di spirito di servizio”.
Rosario Di Salvo, nato a Bari il 16 agosto 1946, dopo
il trasferimento a Palermo e le nozze con Rosa, e in
seguito a un periodo di emigrazione in Germania, era
tornato a Palermo per entrare nell’apparato tecnico
del Partito comunista italiano. Siamo negli anni in
cui nell’isola l’offensiva mafiosa si dispiega con la
massima ferocia colpendo quasi quotidianamente
Un paese in miniatura creato da Giacomo Masiello
Un’interessante esposizione è in svolgimento fino
al 15 giugno alla Residenza del Sole di via Bernini
14 a Cinisello Balsamo. Si tratta di una miniatura
in legno del borgo antico di Irsina (Monte Peloso) in provincia di Matera, realizzata nel corso di
sette anni da Giacomo Masiello, collaboratore del
Consorzio Il Sole e in particolare della Residenza
del Sole.
Il borgo è stato ricostruito molto fedelmente nei
minimi dettagli, che solo la mano esperta e la
bravura dell’artista hanno saputo riprodurre. Invitiamo tutti i soci UniAbita a visitare l'esposizione:
ne vale la pena!
In via Carlo Villa 6 festeggiato l’8 marzo
Sabato 10 marzo il Comitato di caseggiato di via
Carlo Villa 6 ha festeggiato l’8 marzo, giornata delle donne, con mimose e un rinfresco. All’iniziativa è
intervenuta la consigliera comunale Patrizia Bartolomeo, che ha anche svolto un apprezzato intervento
sulle origini e l'attualità della giornata internazionale delle donne. Il tutto si è svolto in un’atmosfera di
simpatia e cordialità.
Aprile/Giugno 2012
magistrati, carabinieri, poliziotti, giornalisti, uomini
politici onesti, chiunque si frapponga sulla sua strada. Il Partito comunista manda nell’isola un siciliano
tutto d’un pezzo, un dirigente politico molto popolare che mette il partito in prima fila nella lotta contro
la mafia. Le minacce sono continue e i rischi altissimi.
Rosario è il suo autista, l’uomo che l’accompagna
ovunque e che sta al suo fianco per proteggerlo. Ma
nulla può il 30 aprile 1982, quando un agguato mafioso li colpisce in via Turba, un “budello” dove ci si
passa appena. Di Salvo è al suo posto come sempre,
al fianco di La Torre. Tira fuori la sua arma e spara. Per
difendere un’ultima volta il suo segretario regionale.
Muoiono entrambi. Ai famigliari di Rosario Di Salvo
l’abbraccio della cooperativa UniAbita.
Assemblee Soci UniAbita
Ricordiamo ai soci il calendario delle prossime
assemblee. I dettagli su www.uniabita.it
ASSEMBLEE SEPARATE
Prima convocazione unica per tutte le separate: lunedì 21/05/2012, ore 08.00 c/o sede
UniAbita.
- Martedì 05/06/12, ore 21.00 zona NORD
OVEST c/o Salone della Cooperazione
G. Matteotti
- Mercoledì 06/06/12, ore 21.00 zona NORD
EST c/o Salone di Via 5 Giornate
- Giovedì 07/06/12, ore 21.00 zona SUD OVEST
c/o salone Di Salvo (COOP)
- Martedì 12/06/12, ore 21.00 zona SUD EST
c/o Cooperativa Agricola
- Mercoledì 13/06/12, ore 21.00 zona SESTO
S.G. + Altri Comuni c/o Auditorium BCC
ASSEMBLEA GENERALE
- Prima convocazione assemblea generale:
Martedì 29/05/2012, ore 08.00 c/o sede
UniAbita
- Seconda convocazione: sabato 23/06/2012,
ore 10.00 c/o COSMO HOTEL PALACE,
via De Sanctis 5 – Cinisello Balsamo
RUBRICHE | UNIABITA - 43
FAVOLE PER BAMBINI
La pietra
del castello
più bello
di Alessandra Fraccon
C'era una volta in una spiaggia del Chissadove un
piccolo mucchietto di sabbia. Ogni suo granello, anche
il più piccolo raccontava grandi storie di sé: di viaggi
negli abissi del mare, di incontri meravigliosi e di
avventure magiche.
In verità alcune non erano affatto vere, e in realtà molte
non erano del tutto reali, ma tra racconti e ricordi il
mucchietto di sabbia trascorreva un mucchio di giorni
felici, cullato dal canto del mare e del vento.
44 - UNIABITA | RUBRICHE
Un giorno un'onda spumeggiante accompagnò
in quella spiaggia un sassolino piuttosto
vanitoso che si presentò come essere il RE dei
sassi.
Pensate: la pietra arrivava dal famosissimo
castello Marcondirondirondello, di cui diceva
essere il pezzettino più importante.
I granelli, che da qualche parte avevano sentito
già cantare le gesta di quella incredibile
fortezza, con molta ammirazione cominciarono
a incuriosirsi e presto ciascuno di loro iniziò a
ritenersi il granello più importante, degno di
poter costruire insieme alla pietra una nuova
reggia altrettanto forte e maestosa.
Uno alla volta provarono ad accostarsi alla
pietra, ma ahimé proprio nessuno sembrava
esserne all'altezza. Qualcuno cominciò a salirle
sul naso, aiutato dal vento, qualcun altro ad
arrampicarsi fino in cima alla testa, addirittura
uno credeva di poterla sostenere, ma tutti i
tentativi risultarono vani. In nessun modo
un granello unito alla pietra assomigliava
lontanamente a un castello.
Ad un tratto però accadde ciò che per molti e
molti anni fu poi raccontato. I granelli furono
improvvisamente catturati da una strana pinza
a cinque dita e ammucchiati dentro una casa
buia e profonda.
Poco alla volta i granellini si ritrovarono
sempre più stretti, felici di potersi unire in un
Aprile/Giugno 2012
abbraccio rassicurante. In silenzio attesero di
scoprire cosa stesse loro accadendo mentre la
pietra li guardava impotente, svanire dentro un
coloratissimo secchiello.
Poi...oplà! Due abili manine ribaltarono
velocemente il secchiello mentre una melodia
festosa accompagnava la magia di quella
trasformazione:
“Se diventi bello
sarai il mio castello
se diventi brutto
sarai però distrutto!”
Come per incanto davanti agli occhi increduli
della pietra, apparve una bellissima torre di un
castello che lentamente fu poi costruito. Alla
fine la pietra fu scelta e messa in cima alla torre
più alta, quella realizzata con il mucchietto di
sabbia. Ancora una volta si ritrovò a dominare
un nuovo castello, mentre allegramente un
altro bambino orgoglioso cantava:
Oh che bel castello
Marcondirondirondello...
Finisce così la storiella di una piccola pietra
del castello più bello e di quei granellini di
sabbia che impararono che uniti si può essere
fortissimi.
Aprile/Giugno 2012
RUBRICHE | UNIABITA - 45
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del
RESIDENZA
del
Ufficio Direzione
Centro spor tivo Falck
Via General Cantore 10 5
20099 Sesto San Giovanni
Tel. 02 248 4123
[email protected] · www.uniabita.it
[email protected] · www.uniabita.it
del Sole
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L’Officina
Osteria
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L’Officina
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