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IMPIEGO DI FUMI DI SILICE NEI CALCESTRUZZI. ASPETTI
IGNI IMPIEGO DI FUMI DI SILICE NEI CALCESTRUZZI. ASPETTI TECNOLOGICI E NORMA TIVI Articolo pubblicato nel numero 17/98 della rivista "In Concret08. INTRODUZIONE. Nell'ambito dell'applicazione di sottoprodotti industriali al campo del calcestruzzo il fumo di silice rappresenta senza dubbio, oggi, uno dei materiali più stimolanti e che più può dare soddisfazione sia ai ricercatori che agli utilizzatori. Trattandosi di un sottoprodotto di lavorazioni industriali, è importante che esso sia sottoposto ad un attento controllo di qualità onde evitare che la presenza di materiali deleteri superi determinati livelli. Questo, al momento, è garantito dai vostri fornitori. E' tuttavia attivo un Working Group europeo 0NG 9) che in seno al TC 104 sta predisponendo la normativa ad hoc prevista dalla EN 206. AI momento attuale la norma è allo stato di "Final Orafi" ed è pubblicata come documento CEN nr. 43. La Microsilice altrimenti detta Silica Fume (in italiano Fumo di Silice - in sigla SF), originariamente recuperata, in Norvegia, nell'ambito di un programma contro l'inquinamento dell'aria, fu aggiunta sperimentalmente nel calcestruzzo già nel 1951. Per vedere alcuni esempi applicativi concreti e commercialmente validi si doveva però attendere il 1976-77. Da allora e per molti anni, l'applicazione prevalente della microsilice si è avuta nei calcestruzzi spruzzati fibrorinforzati. E' stata proprio questa applicazione così particolare, di solito effettuata in condizioni estreme, a fornire una valida ed esaustiva conoscenza dei meccanismi d'azione dell'SF. La scarsa disponibilità di questo prodotto, unitamente alla forte richiesta dovuta alle eccellenti caratteristiche conferibili ai calcestruzzi, sono le ragioni per le quali il prezzo del fumo di silice ha raggiunto valori che superano il prezzo del cemento, ORIGINE COMPOSIZIONE E CARATTERISTICHE DEL FUMO DI SILICE. Il fumo di silice, una polvere formata da particelle costituite quasi esclusivamente da silice amorfa, si ottiene come sottoprodotto della lavorazione all'arco elettrico del silicio, ferrosilicio e di altre leghe metalliche a base di silicio e viene recuperato. dai filtri di abbattimento delle polveri. In queste lavorazioni si opera una riduzione del silicio con carbone (l'elettrodo del forno ad arco voltaico). Una piccola parte di silicio ridotta solo parzialmente, evapora, e a contatto con l'ossigeno presente nelle parti più fredde del forno si ossida nuovamente condensando in particelle sferiche: il Fumo di Silice appunto. Il Fumo di Silice, chimicamente parlando, è costituito in prevalenza di silice (85-98%) da costituenti minori (ossidi di alluminio, ferro, calcio e magnesio) e, molto più raramente, da piccole quantità di carbone incombusto. La presenza di costituenti secondari è funzione diretta del tipo di lega sottoposto a lavorazione. Nelle tabelle seguenti sono presentate alcune delle caratteristiche salienti dei tipi di Silica Fume più comuni. Vedi tabelle 1 e 2, . - pag 2 TAB.1 - Composizione chimica di fumi di silice derivanti dalla produzione di silicio o leghe di ferro-silicio. Componenti % SiOz SiC C FeZO3 AlzO3 CaO MQO NazO KzO Altri Perditaal fuoco Colore Si metallico 94 - 98 0,2 - 1,0 0,2 - 1,3 0,02-0,15 0,1 - 0,4 0,1 - 0,3 0,3 - 0,9 0,1 - 0,4 0,2 - 0,7 0,1 - 0,5 0,8 - 1,5 Provenienza (produzione leghe) 90% Fe-Si 74% Fe-Si 50% Fe-Si 92 - 95 86 - 90 85 - 89 -----0,2 - 0,5 0,1 - 0,4 1 -2 0,5 - 1.2 0.8 - 1,3 0,2 - 0,8 0,4 - 1,0 0,4 - 1,0 0,5 - 1,2 0,2 - 0,7 0,1 - 0,5 0,4 - 0,8 0,7 - 2,0 Grigio scuro Grigio scuro 0,3 - 1.0 0,2 - 0,6 0,2 - 0,6 1,0 - 3,5 0,8 - 1,8 1,5 - 3,5 0,5 - 0,9 2,0 - 4,0 Grigio Bianco 7-8 0,5 - 1 0,5 - 1 0,5 - 1 ------------------3-4 Fe-Cr-Si 82 - 84 --- 1-2 0.5 - 1,5 2-3 0.5 - 1 6-8 0,5-1 1-2 --------2-3 Grigio chiaro Grigio chiaro TAB.2 - Caratteristiche del Fumo di Silice articelle Per l'uso in calcestruzzo, il fumo di silice, si presenta: sotto forma di polvere "tout venant" (cosi com'è scaricata dai filtridi abbattimento delle polveri che la producono), oppure sotto forma di polvera compatta (microsilice densificata) o di slurry (fango) al 50% di solido. Le esperienze sin qui fatte, mostrano che l'impiego dello "slurry" e del "tout-venat" offrono i risultati migliori e più ripetibili. La silice densificata pur offrendo maggior facilità d'uso sembra essere meno attiva. In Italia l'uso prevalente riguarda la polvere tout-venant.ln questa forma essa è disponibile in sacchi da 1O kg, in big-bag da 500 kg circa, sfuso in autosilos come il cemento. La manipolazione del materiale fornito in autosilos può presentare qualche problema, soprattutto in relazione allo scarico dei sili di stoccaggio. E' comunque sufficiente aumentare il flusso d'aria nel cono di scarico. per riuscire ad alimentare ogni impianto di dosaggio. In ogni caso la vibrazione non è del tutto utile mentre può essere molto vantaggioso lo scuoti mento (per esempio montando all'interno del silos delle catene vibranti). /I fumo di silice, abbiamo detto, è un materiale completamente amorfo. L'osservazione al microscopio elettronico, mostra la presenza di sferette, raggruppate a formare delle aggregazioni "a grappolo", la cui dimensione, che può arrivare a diverse decine di micron, facilita di molto l'uso ed il dosaggio dell'SF. I legami tra le sferette all'interno del grappolo sono però talmente tenui che l'agitazione meccanica necessaria alla preparazione del calcestruzzo trasforma facilmente il fumo di silice nel materiale finissimo che in effetti è. MECCANISMO DI AZIONE DEL FUMO DI SILICE NEL CALCESTRUZZO. Il fumo di silice possiede, in relazione alla sua natura chimico fisica, svariate e distinte funzioni: la funzione di filler e quella pozzolanica sono le più eclatanti ed entrambe si collocano ad un livello molto superiore a quello di altri materiali molto noti quali le teneri volanti e le pozzolane naturali. 1. La funzione di filler. (fiq. 1) ". La funzione di filler è legata, ovviamente, alla finezza estrema posseduta da questo materiale che è, sia cq,me diametro medio dei granuli sia come superficie specifica, circa 100 volte più fine del cemento. Ciò consente ai granuli di fumo di silice di collocarsi tra i granuli più grossi del cemento per creare una struttura estremamente compatta che lascia a disposizione dell'acqua uno spazio ridotto. Vale qui la pena di ricordare che solo una minima parte dell'acqua di impasto risulterà combinata chimicamente con il legante; la restante, evaporerà più o meno velocemente lasciando dei vuoti, spesso macroscopici, che vanno ad aumentare in modo notevole la porosità accessibile del calcestruzzo. Quanto detto, sembrerebbe in contraddizione con il fatto che il fumo di silice presenta un'elevata richiesta d'acqua. In verità questa elevata quantità d'acqua ha soprattutto la funzione di disperdere le particelle in modo uniforme. Se a questo scopo si impiega un opportuno disperdente - riduttore d'acqua ad alta efficacia, è molto facile confezionare calcestruzzi con rapporto NC inferiore a D,3D, al tempo stesso fluidi e privi di segregazione, adatti per ogni tipo di posa in opera. Per questo, l'uso del fumo di silice, non è mai disgiunto dal contemporaneo impiego di buoni additivi superfluidificanti. 2. La funzione pozzolanica: (fiq. 2) La funzione pozzolanica è legata alla composizione chimica ed alla natura morfologica dei granuli di silice che sono altamente reattivi. La misura dell'attività pozzolanica con il saggio Fratini, di Norma per i cementi pozzolanici, conferma che si ottengono risultati eccellenti con dosaggi di silice che sono meno di un terzo di quelli della miglior pozzolana disponibile in Italia. Per questo, il fumo di silice, non viene e non deve essere considerato solo un aggregato o un'aggiunta ma una parte integrante, a tutti gli effetti, della quota cemento presente nella miscela. 3. La protezione delle armature dalla corrosione: (fiq. 3) Il calcestruzzo è, com'è noto, un materiale particolarmente adatto a prevenire la corrosione delle armature in esso annegate. I numerosi casi di degrado verificatisi, soprattutto in questi ultimi anni, hanno tuttavia evidenziato la necessità di curare con maggior attenzione la qualità del copriferro. Una via per raggiungere tale obiettivo è quella di ridurre drasticamente la permeabilità della pasta di cemento alla penetrazione dell'anidride carbonica, dei cloruri, de!l'ossigeno e dell'umidità. Per diminuire la permeabilità è necessario ridurre la porosità totale del calcestruzzo (preparare calcestruzzi molto compatti) oppure, a parità di porosità totale, ridurre la dimensione media dei pori contenendo, il più possibile, la formazione dei grossi pori capillari. (fig. 4) Un mezzo molto valido per diminuire la porosità totale nei calcestruzzi è appunto quello di utilizzare aggiunte minerali finissi me. Se le aggiunte finissime hanno anche una buona attività pozzolanica, com'è il caso del fumo di silice, si ottiene, contemporaneamente anche altissima resistenza al dilavamento e all'erosione. L'attacco dei cloruri è contrastato efficacemente dall'aggiunta di fumo di silice. La velocità di carbonatazione non sembra sensibilmente influenzata dalla presenza di fumo di silice e tuttavia la grande compattezza ottenibile rende di fatto trascurabile l'influenza di un "aggressivo" così importante e diffuso (atmosfere cittadine, industriali, di galleria, ecc). Non si può poi trascurare che l'uso di calcestruzzi.modificati con fumo di silice, permette un notevole aumento della protezione dei ferri d'armatura in virtù dei suoi elevati valori di resistività elettrica. - pago4 Numerosi test confermano infatti come la resistività del calcestruzzo modificato con fumo di silice sia da 3 a 7 volte maggiore di quella di un calcestruzzo normale di pari rapporto AfC. Questa proprietà fa si che risulti enormemente ritardato, se non addirittura bloccato, -+innesco della reazione catodica (pila elettrica) che è, in definitiva, la vera responsabile della corrosione del ferro. 4. Reazione alcali-aqqreqato. Per concludere questa parte relativa ai vantaggi offerti dal fumo di silice, va ricordata la capacità che esso ha di ridurre le conseguenze della reazione alcali-aggregato. La presenza di fumo di silice fa diminuire assai rapidamente la concentrazione di alcali liberi nel cemento. In tal modo, essi, sono sottratti alle più lente reazioni de'gli aggregati reattivi. 5. Il miqlioramento della resistenza. Sperimentalmente è possibile dimostrare come le resistenze meccaniche aumentino in misura proporzionale all'aggiunta di fumo di silice a causa del sommarsi delle due funzioni quella pozzolanica e quèlla di filler. AfC 0.7 0.7 0.6 0,6 0,5 0,5 CEM. kg/mc 250 250 300 300 350 350 SiI. Fume kg/rnc -25 -30 --35 Additivo S.Fluì. 2,7 3,3 - 5,0 Slump cm 5 12 10 13 8 14 R28 gg R90 gg 155 349 224 377 287 545 193 386 265 410 336 569 PERM. pen.mm 23 10 24,7 8,7 13 11 I valori della tabella (certificazioni di laboratori ufficiali) mettono in grande evidenza la possibilità di produrre calcestruzzi di elevate caratteristiche tecnologiche con anche qualche vantaggio economico proprio grazie alle modifiche apportate dal fumo di silice impiegato. Come valutare il ruolo svolto dal 'fumo di silice nello sviluppo delle resistenze meccaniche? Se è nota la correlazione tra resistenza meccanica e rapporto AlC, nel caso in cui una parte del cemento sia sostituita con fumo di silice si può ipotizzare che per due calcestruzzi di pari consistenza valga la seguente equazione: (A/C)N = «A/(C+k.F.S.»s dove i suffissi N e S si riferiscono rispettivamente al calcestruzzo normale e al calcestruzzo modificato con fumo di silice mentre (k) è detto "fattore di efficienza" e rappresenta a quanti kg di cemento, in termini di resistenza meccanica, equivalgono i kg di fumo di silice aggiunti. Se, per esempio, un calcestruzzo con 175 kg/mc d'acqua, 250 kg/mc di cemento e 25 kg/mc di fumo di silice ha fornito a 28 giorni la stessa resistenza di un calcestruzzo normale con 175 kg/mc d'acqua e 300 kg/mc di cemento si ha: (175/300)N = (175/(250 + kx25»s si potrà dire allora che il fattore di efficienza (k) vale 2 e cioè un kg di fumo di silice ha dato la stessa resistenza. meccanica che avrebbero dato 2 kg di cemento. Non esiste, purtroppo, un unico valore di (k). Esso dipende da molteplici parametri quali: - pago5 - Tempo trascorso prima del controllo di resistenza Temperatura di stagionatura Tipo di cemento sostituito (è noto ormai che la modifica operata dal fumo di silice è molto più marcata con cementi portland di alta qualità: 52.5 - 42.5 e anche con 32.5 tipo I e Il/A che non con cementi d'aggiunta: 32.5 tipo II/B e cementi ditipo 111 e tipo IV) Percentuale di cemento che si sostituisce Dosaggio di cemento nel calcestruzzo di riferimento. In linea di massima, a 20°C, a 28 giorni di maturazione, il fattore (k) varia tra 2 e 4. Può essere interessante allora confrontare questo valore con quello, significativamente più basso ma anch'esso variabile, registrato per la cenere volante: Fumo di Silice K = 2-4 Cenere volante 0.2 - 1 Per quanto questi dati debbano essere considerati solo come una grossolana approssimazione, resta il fatto che il fumo di silice è sicuramente da 4 a 10 volte più efficace che non la cenere volante IMPIEGHI. In virtù delle elevate caratteristiche conferite al calcestruzzo dal fumo di silice esistono svariate possibilità di impiego.In tal senso si possono distinguere tre settori fondamentali: strutture con spessori normali, strutture sottili, calcestruzzi spruzzati. 1. Strutture con spessori normali. In questi casi, il fumo di silice è usato prevalentemente per: ridurre la porosità e quindi la permeabilità del calcestruzzo, per aumentare la resistenza al gelo e disgelo per migliorare la resistenza chimica del cemento grazie alla reazione pozzolanica che sottrae idrossido di calcio al sistema. La composizione del calcestruzzo in ordine agli aggregati ed al dosaggio di cemento non è diversa da quella di un impasto normale. Ulteriori impieghi del fumo di silice nei getti di spessore normale e, addirittura, in quelli di spessore elevato sono: Possibilità di ridurre il calore di idratazione all'interno di una struttura. Il fumo di silice ha un calore di idratazione simile a quello del cemento, però, rende possibili riduzioni importanti del dosaggio e pertanto il calore di idratazione del calcestruzzo risulterà, in definitiva, più basso. (Nel calcestruzzo con fumo di silice, a parità di Rcl<,siregistra uno sviluppo della temperatura 7-10 °C minore che nel calcestruzzo non modificato.) Possibilità di confezionare calcestruzzi "su per-resistenti" (Rck > 100 Mpa) in modo costante ed economico: - pago6 D Mix desig di un calcestruzzo Materiali Cemento 42.5 Tipo I Fumo di Silice Additivo Superfluidificante Slump (cm) Rck28 gg (MPa) Rck90 gg (MPa) D Caratteristiche meccanica. Inerte impiegato Granito Diabase Bauxite di ad altissima resistenza Dosa i Materiali ka/mc 450 Quarzite 0-4 mm " 90 Granito Frt. 4-15 mm " 24 Ac ua 8-10 120 150 alcuni M.V. del Cls kg/mc 2500 2670 2870 calcestruzzi ad R28 gg MPa 125 165 215 " lime elevatissima resistenza M.E.28 gg Mpa 68000 65000 110000 Per confezionare calcestruzzi leggeri di Argilla Espansa. Nei calcestruzzi leggeri di struttura il limite di resistenza meccanica ottenibile è governato dalla resistenza allo schiaccia mento dei granuli. Buoni risultati si possono allora ottenere solo con argille espanse appositamente prodotte. Esiste, tuttavia, nel sistema cemento -x-- fumo di silice -x- argilla espansa una sorta di cooperazione della pasta ad altissima resistenza che fa si che si possano ottenere calcestruzzi leggeri con densità comprese tra 1400 e 1800 kg/mc e con resistenze tra 30 e 80 MPa. Sarà così possibile raggiungere rapporti resistenza/peso che consentiranno la realizzazione di opere di grande impegno: ponti, bacini galleggianti, strutture offshore, ecc. 2. Strutture sottili. In questo caso si dovrebbe parlare più di malte che di calcestruzzo, in quanto gli spessori sono inferiori ai 5 cm. Si sfruttano al massimo le resistenze meccaniche del materiale per produrre manufatti leggeri e di ottimo aspetto architettonico. In tali condizioni,' tuttavia, può risaltare maggiormente la fragilità della pasta di cemento modificata e pertanto è consigliabile aggiungere anche le fibre sintetiche, (fibre di polipropilene), metalliche o di vetro alcali resistente per dare un contributo sostanziale alla duttilità del sistema. E' il caso di lastre sottili di fibrocemento, dove, il pericolosissimo e ora vietato amianto, è stato sostituito da fibre di propilene o da una fittissima rete in materiale plastico. L'aggiunta del fumo di silice qui ha anche lo scopo di aumentare non solo le resistenze meccaniche ma anche la resistenza al gelo. Un altro caso interessante è quello delle malte destinate all'esecuzione di pavimentazioni industriali con elevata resistenza all'usura e buona resistenza chimica. " fumo di silice consente l'esecuzione di rivestimenti impermeabili che non richiedono più nessun ulteriore trattamento di finitura. I risultati di tutte le prove eseguite sono risultati congruenti nel senso che a maggiori compattezze (modifica con fumo di silice) hanno fatto riscontro maggiori resistenze meccaniche, minor ritiro, minore profondità di erosione meccanica. Notevoli benefici si sono notati già a partire da dosaggi di fumo di silice del 10% in peso del cemento. 3. Calcestruzzo spruzzato. I primi usi del fumo di silice nel calcestruzzo riguardarono, come detto, proprio questo tipo di calcestruzzo. Sul finire degli anni 70 in Scandinavia e in Canada sono segnalati numerosissimi lavori importanti in miniera e in galleria. Dapprima l'aggiunta di silice aveva il solo scopo di attenuare lo sfrido grazie al ridotto rimbalzo che l'addizione consentiva poi, visti i notevoli incrementi di resistenza ottenibili,si passò ad utilizzare questi calcestruzzi in rivestimenti strutturali durevoli. Ad una certa maggior fragilità del calcestruzzo modificato con fumo di silice, si supplì e si supplisce tuttora con l'aggiunta di fibre d'acciaio o polimeriche. In realtà, è proprio la tixotropia la caratteristica delle malte e dei calcestruzzi freschi più facilmente ottenibile con l'aggiunta di fumo di silice. Dal punto di vista pratico, un impasto tixotropico è molto adesivo, oltre che coesivo. Ed è questa particolarità che rende molto vantaggioso l'uso della silica fume in malte e betoncini spruzzati. Aggiunte di piccole quantità di fumo di silice (5%) consentono di pompare facilmente impasti freschi che, una volta spruzzati in parete, non "colano" ed aderiscono perfettamente anche in spessori rilevanti (5-10 cm). BIBLIOGRAFIA. - P.C.Aitcin, Condensed Silica Fumes, Les Editions de l'Universitè de Sherbrooke, Canada (1983) - V.M. Malhotra, International Conference on Fly Ash, Silica Fume, Siang and Natural Pozzolans in Concrete, ACI SP-91, Detroit, Michigan, USA (1986) - V.M. 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