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Lo studente legga i seguenti testi e risponda alle domande sotto
TIPOLOGIA A Indirizzo AFM-SIA SVOLGIMENTO Lo studente legga i seguenti testi e risponda alle domande sotto riportate. Il bilancio d’esercizio rimane un importante documento informativo sui vincoli che l’azienda presenta in termini di struttura finanziaria, di struttura patrimoniale, di risultati economici conseguiti, vincoli che possono pregiudicare le stesse possibilità di sviluppo futuro. Il documento del bilancio fornisce informazioni sull’equilibrio economico dell’esercizio (il reddito), sulla composizione del patrimonio di risorse a disposizione, valorizzate sulla base di principi generali di prudenza e competenza, nell’ottica di consentire la confrontabilità fra diverse realtà; l’analisi del bilancio permette di valutare quindi la capacità dell’azienda di generare non solo reddito, ma anche di trasformare quel flusso di reddito in un flusso di cassa adeguato sia alla soddisfazione delle attese delle diverse classi di stakeholder, sia al finanziamento dello sviluppo, tramite politiche di autofinanziamento. Dal bilancio è possibile valutare se stanno venendo meno le condizioni di economicità della gestione, vuoi per inefficienza e livelli elevati dei costi da un lato, vuoi per diminuzione dei prezzi e dei volumi di vendita dall’altro; quindi si hanno informazioni sia su situazioni di inefficienza interna, sia su situazioni di inefficienza esterna e di perdita di competitività della produzione, dovute o a situazioni specifiche d’azienda o a più generali condizioni di mercato. Dal bilancio è possibile valutare anche la possibile insorgenza di situazioni di difficoltà e/o di crisi aziendali, che possono derivare sia da cadute dei volumi di attività, per situazioni di crisi economica o di settore, per mutamenti di scenario, ma che potrebbero anche derivare da strategie di crescita troppo rapide, che possono associarsi a squilibri di natura finanziaria a cui l’azienda non è in grado di far fronte in modo puntuale ed economico. Infatti le crisi possono intervenire sia per shock esterni, non prevedibili, come per tanti è stata considerata l’attuale crisi economica, sia per incapacità o inerzia da parte dell’imprenditore e del suo management di gestire il cambiamento, sia esso congiunturale (fattori esogeni) ovvero strategico-competitivo o semplicemente organizzativo (fattori endogeni). Tale crisi possono sorgere a causa del declino delle combinazioni prodotto/mercato/tecnologia, sia in situazioni di espansione molto rapida, quando, pur in presenza di un progetto o di un prodotto assai validi qualitativamente, le politiche commerciali e le strategie di ampliamento del mercato implichino un aumento degli investimenti non sostenibile autonomamente dall’impresa con le risorse disponibili, senza l’implementazione di operazioni di rafforzamento patrimoniale e finanziario. Per utilizzare il documento del bilancio come fonte di informazioni per il supporto di decisioni è quindi necessario tener conto le informazioni in esso contenute sono da interpretare sulla base delle convenzioni contabili, dei principi di redazione, delle normative civilistiche, non ché delle eventuali interferenze fiscali che ne regolano la redazione. (A. Tami, 2013, Oltre la banca. Il bilancio d’esercizio nel rapporto con gli interlocutori dell’azienda, Franco Angeli) TESTO 2: “OLTRE I PROFITTI: VALORI E RESPONSABILITÀ SOCIALE” Michael Porter e Mark Kramer hanno proposto un approccio più delimitato e pragmatico alla Csr. Lasciando da parte le argomentazioni di natura etica (ciò che definiscono l’«imperativo morale»), essi identificano tre ragioni per le quali la Csr potrebbe rientrare fra gli obbiettivi di interesse di un’azienda: il motivo legato alla sostenibilità: la Csr è rilevante per un’impresa data la presenza di un interesse comune a sostenere l’ecosistema; quello legato alla reputazione: la Csr rafforza la reputazione dell’azienda di fronte agli investitori e ad altre terze parti; e quello legato al permesso di operare: per svolgere la propria attività le imprese hanno bisogno 1 Prof. Fabio Banderali - ITE A. Bassi di Lodi © Mondadori Education TESTO 1: “L’ANALISI DELLA RISCHIOSITÀ NELLE POSTE DI BILANCIO” TIPOLOGIA A Indirizzo AFM-SIA del sostegno delle istituzioni da cui dipendono. Queste considerazioni, tuttavia, non offrono un’indicazione chiara a proposito di quali iniziative Csr l’impresa dovrebbe adottare. Il compito del critico, secondo Porter e Kramer, consiste nell’identificare specifiche sovrapposizioni fra gli interessi dell’azienda e quelli della società: per esempio, progetti e attività che creino un vantaggio competitivo per l’impresa e allo stesso tempo generino esiti sociali positivi, ciò che essi definiscono Csr strategica. Per esempio: • Gli sforzi pionieristici di Toyota di affrontare i problemi dell’inquinamento e del surriscaldamento globale le hanno permesso di essere la prima sul mercato a proporre un modello di auto ibrida, la Priuss - uno dei modelli di maggior successo nell’ultimo decennio. • Per sviluppare le attività del caseificio del Moga, in India, Nestlé ha avviato un sistema capillare di raccolta di latte refrigerato e ha offerto servizi veterinari e nutritivi agli allevatori. La conseguente diminuzione del tasso di mortalità dei vitelli appena nati e l’aumento della produzione di latte ha stimolato un ciclo virtuoso di sviluppo del settore caseario locale da cui hanno tratto beneficio sia gli allevatori che Nestlé. (R. M. Grant, 2010, L’analisi strategica per le decisioni aziendali, Il Mulino) Dal bilancio d’esercizio è possibile trarre importanti informazioni sulla redditività e sulla struttura patrimoniale - finanziaria dell’impresa. In particolare le informazioni sulla redditività vengono dalla lettura del conto economico (anche opportunamente riclassificato a valore aggiunto e/o costo del venduto) che evidenzia i risultati delle diverse aree di gestione: le macroclassi A e B evidenziano il risultato della gestione caratteristica e accessoria, C e D il risultato della gestione finanziaria che sommato alle precedenti evidenzia il risultato della gestione ordinaria, infine E fornisce il risultato della gestione straordinaria. Il risultato netto conseguito andrà valutato rapportandolo al capitale proprio (ROE) e confrontato con il rendimento di investimenti finanziari alternativi; altri indici utili a valutare la redditività della gestione sono il ROI, l’indice di rotazione degli impieghi, il ROS, l’indice di incidenza della gestione caratteristica, … Affinchè l’analisi di tali indici sia significativa è importante considerare non solo il valore a fine esercizio ma anche l’intera serie storica a disposizione e i valori di altri settori. L’analisi della struttura patrimoniale - finanziaria può avvenire in diversi modi: • per margini: patrimonio circolante netto, margine di struttura e margine di tesoreria • per indici: indici di liquidità, indice di solvibilità, indice di autocopertura e copertura globale delle immobilizzazioni, indice di rigidità, … • per flussi: redigendo il rendiconto finanziario del patrimonio circolante netto e della disponibilità monetaria netta In tal modo l’impresa sarà in grado di valutare la propria solidità (capacità di finanziare investimenti di lungo periodo con capitale proprio e passività consolidate) e solvibilità (capacità di far fronte agli impegni di breve periodo). 2. Nella parte finale del primo testo si parla di “principi di redazione”; lo studente ne illustri il contenuto anche con esempi di applicazione. I principi di redazione previsti dall’art. 2423-bis del codice civile sono: • Continuità: il bilancio deve essere redatto nell’ottica che l’impresa continui a operare negli esercizi successivi, facendo prevalere anche la sostanza sulla forma (ad esempio il contratto di 2 Prof. Fabio Banderali - ITE A. Bassi di Lodi © Mondadori Education 1. Quali informazioni è possibile trarre dal bilancio d’esercizio? Quali indicatori aiutano nell’analisi economica, patrimoniale e finanziaria dell’impresa? TIPOLOGIA A Indirizzo AFM-SIA leasing che nella forma è un contratto di locazione dovrà essere contabilizzato evidenziando che nella sostanza è un contratto di finanziamento) • Competenza: costi e ricavi andranno inseriti in bilancio solo se maturati a prescindere dalla loro manifestazione finanziaria • Prudenza: in bilancio dovranno essere iscritti costi anche solo presunti (svalutazioni crediti, accantonamenti a fondi rischi e oneri), ma solo ricavi certi • Costanza: i criteri di valutazione dovranno essere mantenuti costanti da un esercizio all’altro e di eventuali variazioni si dovrà dare notizia nella nota integrativa 3. Cosa si intende per Csr (responsabilità sociale di impresa)? In che modo il bilancio sociale permette di valutarla? La responsabilità sociale di impresa è la scelta consapevole dell’impresa di perseguire i propri obiettivi prestando attenzione all’ambiente sociale e naturale in cui opera. Essa è valutata nel bilancio sociale, documento non obbligatorio, che spesso accompagna il bilancio d’esercizio delle grandi imprese. Esso, pur non avendo una struttura predeterminata, normalmente si compone di una premessa metodologica (chi lo compila e con quali obiettivi), descrizione dell’identità aziendale (dati identificativi dell’impresa, storia ma soprattutto individuazione della vision, carta dei valori e mission), relazione sociale sull’attività svolta e infine determinazione e distribuzione del valore aggiunto. Al fine di valutare il grado di “responsabilità sociale” il bilancio può riportare alcuni indicatori per cluster di stakeholder: per il personale gli investimenti in formazione o il turnover effettuato, per i clienti il grado di soddisfazione percepito, per i finanziatori la percentuale di debiti non pagati nei tempi previsti, per la collettività le liberalità erogate, … In tal modo il bilancio, oltre a strumento di comunicazione con gli stakeholder, diventa anche strumento per valutare l’operato degli amministratori in ambito socio - ambientale. 4. Nel primo brano si sottolinea l’importanza dell’implementazione di una corretta strategia per affrontare l’attuale crisi economico - finanziaria, mentre nel secondo si illustra come la Csr sia non solo “un imperativo morale” ma anche un importante strumento di strategia aziendale. Lo studente argomenti quanto affermato. L’attuale crisi economica - finanziaria, scoppiata nel 2008, ha colto di sorpresa molte imprese e, in particolare, quelle con struttura produttiva e finanziaria più debole sono state costrette a uscire dal mercato non riuscendo ad affrontarla con tempestività. Tale situazione mostra l’importanza di una pianificazione aziendale precisa negli obiettivi pluriennali, ma anche flessibile nell’attuazione in modo da sapersi adattare alle repentine variazioni di mercato. La pianificazione, poi dettagliata nelle programmazioni annuali di budget, deve rispettare le linee strategiche fissate dal vertice strategico in modo da permettere una gestione efficace in termini di raggiungimento degli obiettivi posti e un utilizzo delle risorse (fattori produttivi, lavoro e capitali) efficiente che permetta di contenere gli sprechi e ridurre i costi. La strategia implementata, a secondo dei contesti, potrà essere di sviluppo per il lancio di un nuovo prodotto o la penetrazione di un nuovo segmento di mercato, di consolidamento volta a difendere la propria quota di mercato dalla concorrenza di competitor o di contrazione in caso di uscita del mercato. 3 Prof. Fabio Banderali - ITE A. Bassi di Lodi © Mondadori Education • Valutazione separata di valori eterogenei: quando all’intero della stessa voce sono inseriti beni eterogenei (ad esempio rimanenze di diverse categorie di merci) queste andranno valutate separatamente. TIPOLOGIA A Indirizzo AFM-SIA In tutti i casi la strategia aziendale non può prescindere dal rispetto dai valori imposti dalla responsabilità sociale di impresa che diventa un elemento di differenziazione dai concorrenti. L’impresa dovrà essere in grado di dimostrare agli stakeholder di aver raggiunto gli obiettivi aziendali nel rispetto dei principi individuati nella propria “carta dei valori”. In tal senso il bilancio sociale diventa lo strumento con cui l’impresa, rendendo pubbliche le attività svolte, vuole comunicare al mercato e all’intera collettività l’eticità dei propri comportamenti come tratto distintivo dai competitor, facendo di tale comportamento etico un fattore per costruire il proprio vantaggio competitivo. 5. Un’impresa industriale risentendo dell’attuale crisi ha subito un forte calo delle vendite che per l’anno N sono state di soli 4.000.000 euro e un conseguente crollo della redditività. Ha inoltre realizzato una struttura patrimoniale squilibrata con eccessivo ricorso all’indebitamento di breve periodo. Tale situazione è sintetizzato dallo Stato patrimoniale sotto riportato. FONTI DI FINANZIAMENTO Immobilizzazioni materiali 2.000.000 Capitale proprio 1.500.000 Rimanenze 650.000 Utile d’esercizio 50.000 Disponibilità finanziarie 800.000 Debiti consolidati 750.000 Liquidità 50.000 Debiti correnti 1.200.000 3.500.000 3.500.000 Per l’anno successivo si prevede un aumento delle vendite del 10% tramite investimenti in R&S, che permetteranno il lancio di un nuovo prodotto, e il rinnovo parziale del parco impianti. Lo studente presenti i budget settoriali e il budget degli investimenti fissi relativi a quanto sopra (dati mancanti a scelta). BUDGET SETTORIALI BUDGET DELLE VENDITE Prodotto J33 Obiettivo di vendita Prezzo di vendita 4.400 unità 1.000 euro Ricavi delle vendite 4.400.000 BUDGET DELLA PRODUZIONE Quantità da vendere 4.400 + Rimanenze finali di prodotti finiti 300 – Esistenze inziali di prodotti finiti 700 Quantità da produrre 4.000 4 Prof. Fabio Banderali - ITE A. Bassi di Lodi © Mondadori Education IMPIEGHI TIPOLOGIA A Indirizzo AFM-SIA BUDGET DELLE MATERIE PRIME Materia prima Quantità da produrre Standard unitario Fabbisogno TVZ 4.000 unità 2 Kg per unità 8.000 kg BUDGET DEGLI APPROVVIGIONAMENTI Fabbisogno 8.000 kg + Rimanenze finali di materie prime 1.000 kg – Esistenze inziali di materie prime 3.000 kg Quantità da acquistare 6.000 kg Prezzo unitario materie prime 100 euro/kg Costo di acquisto materie prime 600.000 euro Quantità da produrre Standard unitario Fabbisogno Costo orario Costo manodopera 4.000 unità 4 h per unità 16.000 ore 20 euro/h 320.000 euro BUDGET DELLE RIMANENZE DI MATERIE PRIME Le materie prime sono valutate al costo di acquisto di 100 euro/kg Esistenze iniziali Valutazione Rimanenze finali Valutazione 3.000 kg 300.000 euro 1.000 kg 100.000 euro BUDGET DELLE RIMANENZE DI PRODOTTI FINITI I prodotti finiti sono valutati al costo industriale: Costo materie prime 200 euro Costo manodopera diretta 80 euro Costo primo280 euro Costo fisso unitario 220 euro Costo industriale 500 euro Esistenze iniziali Valutazione Rimanenze finali Valutazione 700 unità 350.000 euro 300 unità 150.000 euro BUDGET DEGLI INVESTIMENTI FISSI Sono stati sostenuti investimenti in R&S per 500.000 euro per favorire il lancio di un nuovo prodotto. 5 Prof. Fabio Banderali - ITE A. Bassi di Lodi © Mondadori Education BUDGET DELLA MANODOPERA DIRETTA TIPOLOGIA A Indirizzo AFM-SIA R&S Costo storico Costi sostenuti F.do amm.to Valore di bilancio 500.000 Ammortamento (20%) 100.000 31/12/N+1 500.000 100.000 400.000 All’interno delle immobilizzazioni iscritte nel bilancio al 31/12/N, 1.200.000 euro riguardavano impianti di cui si prevede un rinnovo parziale. 31/12/N 1/3N+1 Dismissione 1/3/N+1 Acquisto Costo storico F.do amm.to Valore di bilancio 3.000.000 1.800.000 1.200.000 – 2.000.000 – 1.649.315,07 3.200.000 Ammortamento 31/12/N+1 600.410,97 4.200.000 751.095,90 3.448.904,10 Gli impianti ceduti in dismissione risultavano ammortizzati per l’ 80%. Ammortamento infrannuale impianti dimessi = 2.000.000 x 15 x 60/36.500 = 49.315,07 Fondo ammortamento impianti dismessi = 1.600.000 + 49.315,07= 1.649.315,07 Ammortamento infrannuale nuovi impianti = 3.200.000 x 15 x 305/36.500 = 401.095,89 Ammortamento impianti posseduti per l’intero anno = 1.000.000 x 15% = 150.000 Quota ammortamento complessiva = 49.315,08 + 401.095,89 + 150.000 = 600.410,97 Redigere, a propria scelta, due fra i seguenti quesiti. 1. Lo studente svolga il report che individua cause e possibili soluzioni degli scostamenti di costi variabili. Con riferimento ai costi variabili sono noti i seguenti valori di budget ed effettivi. Materia prima Manodopera diretta Costo standard Costo effettivo 100 euro/kg 110 euro/Kg 2 kg 2 kg 20 euro/h 25 euro/h 4h 4,5 h Quantità standard Quantità effettiva Si procede al calcolo dello scostamento totale del costo della materia prima: Scostamento totale = (4.000 x 110 x 2) – (4.000 x 100 x 2) = 80.000 euro Scostamento prezzo = (110 – 100) x (4.000 x 2) = 80.000 euro Scostamento quantità = 0 Il processo produttivo ha richiesto un costo per l’acquisto di materie prime di 880.000 euro a fronte degli 800.000 euro previsti nel budget, originando uno scostamento complessivo di 80.000 euro. 6 Prof. Fabio Banderali - ITE A. Bassi di Lodi © Mondadori Education Impianti TIPOLOGIA A Indirizzo AFM-SIA Tale scostamento è da attribuire interamente a uno scostamento di prezzo, infatti a causa della scarsa disponibilità della materia prima, questo è aumentato del 10% passando dal 100 euro/kg a 110 euro/kg. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di effettuare dei grossi quantitativi di acquisto in modo da ottenere degli sconti significativi sui pagamenti. Si procede ora al calcolo dello scostamento del costo della manodopera diretta: Scostamento totale = (4.000 x 25 x 4,5) – (4.000 x 20 x 4) = 130.000 euro Scostamento prezzo = (25 – 20) x (4.000 x 4,5) = 90.000 euro Scostamento quantità = (4.000 x 4,5 – 4.000 x 4) x 20 = 40.000 euro Oltre al maggior costo della materia prima, il processo produttivo ha richiesto costi per la manodopera diretta di 450.000 euro a fronte dei 320.000 euro preventivati a budget, da cui uno scostamento totale di 130.000 euro. Tale scostamento è dovuto a uno scostamento di prezzo di 90.000 euro, in quanto a causa di rivendicazioni sindacali la retribuzione oraria della manodopera è passata 20 euro a 25 euro/h. Inoltre la presenza di inefficienze produttive e tempi morti ha richiesto 4,5 ore di lavoro per prodotto anziché 4 ore standard previste. La direzione sta pertanto valutando una riorganizzazione del processo produttivo in Unità Tecnologiche Elementari (UTE) che permetta la riduzione di tali inefficienze. I crediti in questione sono rappresentati da Ri.Ba. e pertanto si decide di smobilizzarli tramite un’operazione di portafoglio salvo buon fine. In tal modo l’imprese creditrice cederà alla propria banca (cd. banca assuntrice) i crediti commerciali rappresentati dalle Ri.Ba che, dopo un’accurata analisi degli stessi provvederà ad accreditare al cliente un anticipo nella misura massima dell’80% del valore nominale dei crediti. A scadenza, una volta incassato l’intero importo dal debitore, procederà ad accreditare al cliente il saldo. ALL’ATTO DELL’ACCREDITO DELL’ACCONTO Si ipotizza un acconto dell’80% di 600.000 euro e commissioni bancarie di 1.000 euro. BANCA X C/C COMMISSIONI BANCARIE BANCA X C/C ANTICIPI SBF 479.000 1.000 480.000 ALL’ATTO DELL’ACCREDITO DEL SALDO (OVVERO A SCADENZA DEL CREDITO) BANCA X C/ANTICIPI SBF BANCA X C/C CREDITI V/CLIENTI 480.000 120.000 600.000 AL 31/12/N Si ipotizza che la banca addebiti interessi passivi per 30.000 euro. INTERESSI PASSIVI BANCARI BANCA X C/C 30.000 30.000 7 Prof. Fabio Banderali - ITE A. Bassi di Lodi © Mondadori Education 2. Fra le disponibilità finanziarie inserite nello Stato patrimoniale prima riportato vi sono crediti commerciali per 600.000 euro; l’impresa in questione, necessitando di liquidità, decide di smobilizzarne una parte. Lo studente tratti a propria scelta di un’operazione di smobilizzo crediti e presenti le relative scritture in P.D. TIPOLOGIA A Indirizzo AFM-SIA 3. Per superare l’attuale momento di crisi, l’impresa valuta il lancio di nuovi prodotti MOR e TEV che comportano costi fissi complessivi di 5.000.000 euro. Assumendo dati mancanti a scelta determinare il costo complessivo mediante la metodologia dell’ABC. Si ipotizzano i seguenti dati relativi al processo produttivo: MOR TEV 30.000 20.000 Costo unitario della materia prima 100 euro 150 euro Costo unitario della manodopera diretta 50 euro 60 euro Quantità prodotta Sono identificate inoltre le seguenti funzioni aziendali e i rispettivi cost driver: Funzione Cost driver Costo Produzione Quantità prodotta Manutenzione Nr. interventi Vendite Nr. clienti 3.000.000 500.000 1.500.000 5.000.000 Cost driver MOR TEV Quantità prodotta 30.000 20.000 Nr. interventi 15 10 Nr. clienti 200 100 © Mondadori Education Sono noti i seguenti dati relativamente ai due prodotti: MOR TEV Materia prima 3.000.000 3.000.000 Manodopera diretta 1.500.000 1.200.000 Costo primo 4.500.000 4.200.000 Produzione 1.800.000 1.200.000 300.000 200.000 Costo industriale 6.600.000 5.600.000 Vendite 1.000.000 500.000 Costo complessivo 7.600.000 6.100.000 Manutenzione Coefficiente riparto produzione = 3.000.000/(30.000 + 20.000) = 60 Coefficiente riparto manutenzione = 500.000/(15 + 10) = 20.000 Coefficiente riparto vendite = 1.500.000/(200 + 100) = 5.000 8 Prof. Fabio Banderali - ITE A. Bassi di Lodi TIPOLOGIA A Indirizzo AFM-SIA 4. L’impresa ha affittato tre magazzini dislocati sull’intero territorio nazionale. Sapendo che i contratti hanno tutti durata diversa, implementare un foglio di calcolo per il calcolo dei risconti attivi su tali fitti e il calcolo del costo di competenza. Il foglio di calcolo si presenta come segue: © Mondadori Education Le formule impostate sono le seguenti: 9 Prof. Fabio Banderali - ITE A. Bassi di Lodi