Arvicole e altri piccoli mammiferi nelle colture orticole
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Arvicole e altri piccoli mammiferi nelle colture orticole
Arvicole e altri piccoli mammiferi nelle colture orticole Extension Gemüsebau Andrea Oelhafen, Romana Schmon, Rafael Gago, Ute Vogler _______________________________________________________________________________ Le arvicole (campagnolo terrestre, campagnolo comune) causano sovente ingenti danni alle colture orticole. Per questo motivo devono essere regolarmente combattute. Non è sempre cosa facile distinguerle dai toporagni e dalle talpe, che sono insettivori. Qui di seguito sono date una descrizione delle caratteristiche principali, così da permettere una distinzione, e un’indicazione sulle possibili strategie di lotta. Le arvicole Sono piccoli mammiferi erbivori appartenenti all’ordine dei roditori. (Rodentia). Si conoscono 150 specie, di cui le più importanti per le colture orticole e agricole in generale sono le arvicole comuni (Microtus arvalis), le più piccole, e le arvicole terrestri (Arvicola terrestris). Quest’ultima è la più grande e vigorosa delle arvicole indigene. Si nutre di una vasta gamma di specie vegetali. Danni causati agli ortaggi Le attività di nutrizione e di scavo delle arvicole possono causare importanti perdite di raccolta e danni a detrimento della qualità (foto 1 e 2). Sugli ortaggi, i principali danni sono dovuti alle rosicchiature e alla distruzione di radici, rizomi, tuberi e bulbi. Tutte le colture orticole, sia in campo, sia in serra (foto 2), possono subire danni. Le colture più minacciate sono quelle il cui suolo per un lungo periodo non è lavorato. Le arvicole si insediano preferibilmente nelle colture di carote ricoperte con della paglia per conservarle durante l’inverno e nei sili di barbabietole da foraggio o da zucchero, di carote o di sedano rapa. Esposte sono anche le colture in vegetazione ubicate in prossimità di colture perenni, o quelle nelle vicinanze di prati o pascoli. In generale il pericolo d’infestazione da arvicole aumenta con la proporzione di strisce inerbite, di boschetti e di maggese. Gli orticoltori possono subire conseguenze economiche dovute ai raccolti sporcati da escrementi, urina e peli delle arvicole e a causa di marciumi in seguito agli attacchi. Inoltre, la necessità di selezionare con un elevato costo i raccolti danneggiati, può rappresentare una causa supplementare di perdita finanziaria. Inoltre, le gallerie scavate dalle arvicole deteriorano la struttura del sottosuolo. Fig. 1: Danni da arvicole su carote (foto: Ute Vogler, Agroscope). Fig. 2: Danni da arvicole su sedano rapa(foto: Ute Vogler, Agroscope). _________________________________________________________________________________ Principi da applicare per la lotta contro le arvicole. E’ necessario combattere sistematicamente le arvicole, poiché un’infestazione può intervenire in ogni momento. Nessuna parcella è al riparo da un attacco. Le invasioni si producono durante la notte e con tempo piovoso, generalmente dalla fine di marzo fino alla metà di novembre. Se non regolarmente eliminate, le arvicole immigrate si moltiplicano senza sosta su una parcella e invadono in seguito le superfici vicine. Quando le condizioni meteorologiche sono favorevoli e gli inverni miti, soprattutto le arvicole comuni, possono colonizzare molto rapidamente una parcella. D’altra parte è più difficile ridurre forti popolazioni, che regolare colonie poco numerose. Esistono alcuni metodi che permettono di diminuire una popolazione di arvicole (tabella 1). I diversi metodi si distinguono soprattutto per i loro rispettivi costi, la loro possibilità d’integrazione nel funzionamento dell’azienda e per gli aspetti ecologici, senza dimenticare la conformità con la protezione degli animali e la sicurezza dell’utente. Toporagni e talpe I toporagni e le talpe non sono roditori, bensì insettivori (Eulipotyphla). In Svizzera il toporagno fa parte delle specie protette. Malgrado la loro somiglianza con i topi, i toporagni, per esempio il toporagno bicolore o dei campi (Crocidura leucodon), non appartengono alla stessa famiglia, bensì a quella dei mammiferi insettivori (Soricidae). Questi ultimi, a differenza dei roditori, hanno muso molto allungato e pelo vellutato. I toporagni si nutrono di larve di coleotteri, di grilli, vermi fil di ferro, lombrichi e altri invertebrati. Anche la talpa europea o talpa volgare (Talpa europaea) si nutre di parassiti al loro stadio di presenza nel suolo, per esempio vermi bianchi, vermi fil di ferro, nottue terricole (agrotidi), larve di punteruoli e gasteropodi (limacce). In generale, la presenza di talpe indica che il suolo è sano e che ospita numerosi organismi viventi dei quali si nutrono. I cumuli a forma di vulcano (foto 3), che pongono dei problemi durante il taglio, come pure le gallerie sotterranee che possono essere colonizzate dalle arvicole, fanno sì che le talpe non sono ben accette dagli orticoltori e dai frutticoltori. Fig. 3: cumuli formati durante lo sviluppo della rete molto ramificata di gallerie della talpa (foto: Romana Schmon, Agroscope). In Svizzera le talpe non sono protette e possono quindi essere combattute. La lotta tramite trappole è difficile, poiché le talpe sono molto sensibili ai cambiamenti che intervengono nelle loro gallerie. È tuttavia possibile allontanare le talpe tramite diversi metodi (tabella 1), basati sulla loro sensibilità ai rumori e alle vibrazioni in generale. Distinguere le specie La tabella 2 presenta le caratteristiche principali, permettendo di differenziare le specie di arvicole dagli insettivori come i toporagni e le talpe. 2 Tabella 1: panoramica delle possibilità di lotta contro le arvicole, i toporagni da campo e le talpe Roditori Arvicola comune (Microtus arvalis) Insettivori Arvicola terrestre (Arvicola terrestris) Toporagno dei campi (Crocidura leucodon) Talpa volgare (Talpa europaea) Lotta indiretta Regolazione della densità delle popolazioni attraverso interventi sull’habitat: lavoro regolare e profondo del suolo con l’aratro, erpicatura profonda o frequente lavoro superficiale, interramento o smaltimento dei residui colturali. Lotta naturale con l’ausilio di predatori: favorire i nemici naturali quali l’ermellino, la donnola, l’airone, la poiana, ecc., inserendo mucchi di pietre o pali con la funzione di posatoi. Lotta indiretta Attuazione di barriere alle migrazioni: chiusura antiroditori con o senza trappole, p.es. „Standby-Mäusezaun“ di Andermatt Biocontrol SA con trappole a servisol (i piccoli predatori possono catturare le loro prede), manutenzione dei bordi delle parcelle (fossati). Lotta diretta Lotta naturale con l’ausilio di predatori: favorire i nemici naturali quali l’ermellino, la donnola, l’airone, la poiana, ecc., inserendo mucchi di pietre o rami, oppure mettendo pali con la funzione di posatoi. Trappole-ghigliottina (p.es. modello „Topcat“ di Andermatt Biocontrol SA): buoni risultati di cattura; controllare regolarmente le trappole, adattare la loro grandezza a quella dei roditori, eliminare i cadaveri rispettando le regole. Lotta diretta Trappole a caduta: il loro utilizzo esige una gestione corretta degli animali vivi. Trappole a scatto: devono essere posate accuratamente nelle gallerie, senza allargarle. Rodenticida: le cartucce o le pastiglie fumogene sono deposte nelle gallerie e accese (consultare l'indice dei prodotti fitosanitari dell’UFAG per conoscere la situazione attuale in merito alle omologazioni). Distribuzione di granuli (p.es. Ratron Schermaussticks della ditta Wuelfel) mediante un apparecchio di distribuzione (p.es. aratro con talpa modello WP 200 di Heptig): l’aratro talpa scava una galleria artificiale nella quale deposita i granuli; queste gallerie sono in seguito richiuse con una rullatura. Altri metodi d’eliminazione „Mauki“ (Brühwiler Maschinen SA): questo macchinario trainato a mano comprende un motore a benzina i cui gas ricchi di monossido ci carbonio (CO) sono introdotti nelle gallerie delle arvicole. „Rodenator ProTM (Mäusekiller)“: questo apparecchio introduce nelle gallerie una miscela esplosiva di ossigeno e gas propano che uccide le arvicole. Trappole meccaniche (“ferri per talpe e arvicole”): disposti nelle gallerie, i dispositivi scattano al passaggio dell’animale e lo uccidono. Se si utilizza rodenticidi o gli apparecchi Mauki o Rodenator ProTM, è importante rispettare il loro modo d’impiego e vegliare sulla sicurezza dell’utente; è, inoltre, necessario informarsi sulla situazione attuale in merito alle omologazioni. Altre possibilità di lotta la cui efficacia non è assicurata Inondazione delle gallerie con acqua o colaticcio. Posa di bottiglie vuote infilate su pali; un vento leggero è sufficiente per farle muovere, e produrre rumori che disturbano le arvicole. Apparecchi che producono ultrasuoni o vibrazioni. Apporto di sostanze aromatiche a base di olii essenziali, profumo, ecc. 3 Protetto in Svizzera Gassificazione della rete di gallerie: introduzione nelle gallerie dei fumi di scappamento di un motore a benzina a forte tenore di CO. Possibilità di spaventare gli animali: Frappage di pali di legno: fissare dei pali di legno nei cumuli e scuoterli. Poltiglia tossica: preparare poltiglie di aglio o rami di cedro o di sambuco, e versarle nelle gallerie. Impianto di piccoli mulini a vento nei cumuli: le vibrazioni generate dal vento disturbano le talpe e le allontanano. Tabella 2: panoramica delle caratteristiche delle arvicole, del toporagno e della talpa Roditore Arvicola comune (Microtus arvalis) Caratteristiche Alimentazione Insettivori Arvicola terrestre (Arvicola terrestris) Toporagno (Crocidura leucodon) Talpa volgare o d'Europa (Talpa europaea) Piante erbacee, semi, radici, corteccia. Grande voracità. Radici, foglie, germogli. Preferisce le piante con radici carnose. Insetti e larve d’insetti, acari gasteropodi. Larve d’insetti, lombrichi, gasteropodi. Foto 4: arvicola comune (foto: Agroscope). Foto 5: arvicola terrestre (photo: Agroscope). Foto 6: toporagno (foto: Andrea Oelhafen, Agroscope). Foto 7: Talpa d’Europa (foto: Rafael Gago, Agroscope). Toporagni in generale: muso appuntito. Toporagni bicolore: padiglione delle orecchie molto aperto, colore nettamente diverso sulla schiena e sul ventre; sulla coda qualche pelo lungo biancastro Corpo cilindrico, membra anteriori sovradimensionate, muso di colore chiaro, occhi piccoli, coda eretta, senza orecchie esterne. Aspetto Testa larga e arrotondata, muso piatto, collo Testa piccola, corpo slanciato, zampe spesso e raccolto, orecchie appena visibili e piccole, orecchie piccole arrotondate e ben quasi totalmente ricoperte dal pelo. visibili; l’interno del padiglione dell’orecchio è quasi glabro. Lunghezza del corpo 85-120 mm 135-165 mm 64-84 mm 124-142 mm Lunghezza della coda 25-40 mm 50-70 mm 29-41 mm 27-38 mm Peso 20-35 g 65-130 g 7-13 g 45-85 g Colore del pelo corto, liscio e morbido. Grigio-marrone chiaro sulla schiena, grigio-beige sul ventre. Lungo, denso e brillante. Grigio-marrone a marrone-nero sulla schiena, grigio-beige sul ventre. Fianchi marrone-giallo. Pelo vellutato, grigio-marrone sulla schiena e bianco crema sul ventre. Pelo vellutato, idrofobo. Abitualmente grigio, il colore può variare da grigio chiaro a nero, passando da una tinta brunastra. Biotopo Terreni aperti al di sopra dei 2000 m, zone agricole di qualsiasi tipo se il suolo è ben drenato. Acque, prati o campi, frutteti, buon nuotatore e tuffatore. Campi, bordi delle foreste e giardini, preferisce i luoghi secchi. Principalmente prati e pascoli, boschi cedui fino a un’altitudine di 2000 m, preferisce suoli umidi, ottima nuotatrice. Abitudini Difende il suo territorio dagli individui della sua specie: attivo giorno e notte. Vive praticamente esclusivamente sotto terra. Vita solitaria. Attivo soprattutto di notte. Indipendente dall’età di un mese, inizia da quel momento la ricerca di un nuovo territorio (lotte frequenti, ma utilizzo comune di gallerie in momenti diversi). Attiva di giorno e di notte. Comportamento sociale Vive in colonie con nidi in comune. Vive in comunità familiare. Solitario, tranne al momento dell’accoppiamento. Solitaria, tranne al momento dell’accoppiamento. Durata di vita Ca. 9 mesi, 2-3 anni al massimo Qualche mese, massimo 3 anni. Circa un anno 3-6 anni, a volte più di 6. 4 Roditori Caratteristiche Riproduzione Periodo d’accoppiamento Durata della gestazione Arvicola comune (Microtus arvalis) Insettivori Arvicola terrestre (Arvicola terrestris) Arvicola comune (Microtus arvalis) Arvicola terrestre (Arvicola terrestris) Si riproduce soprattutto quando l’ambiente è favorevole (grande disponibilità di nutrimento, pochi di nemici naturali). Marzo-ottobre Marzo-ottobre Febbraio-ottobre Aprile-giugno 19-21 giorni 21-23 giorni 31 giorni 12-18 giorni Numero di parti per anno 2-3 3-5 3-4 1 Effettivo per cucciolata 4-10 piccoli 2-8 piccoli 2-7 piccoli 3-6 piccoli Maturità sessuale Dopo ca. 20 giorni Dopo ca. 35 giorni Dopo 4-5 mesi Dopo 10 mesi Proliferazione massiccia Spesso a intervalli di 3 anni Ogni 4-8 anni Sconosciuta Sconosciuta Sistema di gallerie A differenza delle gallerie delle talpe, quelle delle arvicole sono rettilinee e vicine alla superficie. Larghe 5 cm e alte 8 cm, assenza di radice indenni. Le pareti sono rose e di forma ovale (altezza ca. tre dita). I toporagni non scavano gallerie sotterranee. Sistema di gallerie molto carico e ramificato a diverse profondità; sono presenti radici indenni. Le gallerie sono di forma ovale trasversali (larghezza ca. due dita). Tumuli 5 Foto 8: sezione verticale di un tumulo di arvicole comuni (schizzo: Romana Schmon, da Andermatt Biocontrol). Foto 9: Sezione verticale di un tumulo di arvicola terrestre (schizzo: Romana Schmon, da Andermatt Biocontrol). Tumuli allungati e appiattiti, spesso attraversati da erbe o da radici, gallerie aperte. Tumuli allungati e appiattiti, spesso attraversati da erbe o da radici, gallerie chiuse. I toporagni non creano tumuli. Foto 10: vista taglio verticale di un tumulo di talpa (schizzo: Romana Schmon, da Andermatt Biocontrol). Bibliografia Aldenhoff, S. (2013): Wühlmausköder effektiv verlegen. Monatszeitschrift für Obst, Gemüse und Zierpflanzen 10/2013: 11. Aldenhoff, S. (2011): Feld- und Wühlmäusen den Kampf ansagen. Gartenbauprofi. Monatsschrift für Obst, Gemüse und Zierpflanzen 12/2011. Bundesamt für Landwirtschaft (BLW): Pflanzenschutzmittelverzeichnis. http://www.blw.admin.ch/psm/produkte/index.html?lang=de) Bundesbehörden der Schweizerischen Eidgenossenschaft (Hrsg.) 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