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ganci di sollevamento
GANCI PER IL SOLLEVAMENTO di Piergiorgio Tagliapietra, tecnico prevenzione SPISAL ULSS9 - Treviso Come lavorare in piena sicurezza con le campane per la “differenziata” I ganci con chiusura di sicurezza all’imbocco di cui sono dotate le gru montate su camion risultano di difficile uso nelle operazioni di sollevamento e svuotamento delle campane destinate alla raccolta differenziata del vetro o altro poiché il golfare utilizzato per l’aggancio è collocato al centro della calotta superiore del contenitore in una posizione difficilmente raggiungibile dall’operatore. Questo tipo di operazione è molto frequente nel territorio a causa della crescente diffusione della raccolta differenziata, ma sul mercato non erano reperibili attrezzature adeguate allo scopo. 0414 GANCI.indd 44 In occasione di un intervento di vigilanza effettuato presso una ditta di autotrasporti di Preganziol (TV), che esercita quale attività prevalente quella dello svuotamento di contenitori con unità a campana per la raccolta differenziata (contenitori per la raccolta differenziata di plastica, vetro ecc.), era stato rilevato che le gru posizionate sui camion e utilizzate per il sollevamento dei contenitori erano dotate di un gancio autocostruito e privo della chiusura dell’imbocco. Questi ganci erano stati realizzati mediante la sagomatura di un tondino metallico saldato 25/07/14 11:29 PRODOTTI E SOLUZIONI PROTOTIPO La soluzione Foto 1 su apposito supporto di collegamento al braccio della gru. Oltre alla mancanza di certificazione, era stata rilevata l’inadeguatezza del gancio dovuta alla sua conformazione e all’ampiezza dell’imbocco che non garantivano appieno la trattenuta del carico in caso di tiri obliqui o di oscillazioni del carico sollevato (si veda la foto 1). Originariamente le gru installate sui mezzi erano state fornite e configurate dal produttore con gancio dotato di chiusura di sicurezza dell’imbocco. La modifica effettuata era stata resa necessaria per ragioni di carenza di attrezzature adatte allo scopo sul mercato. Approfondendo l’argomento è stato evidenziato che questa problematica è diffusa a livello nazionale e che in alcuni casi i ganci autocostruiti sono ricavati dalla piegatura di tondini in ferro utilizzati per l’armatura delle strutture edilizie in cemento armato. Considerata la diffusione del problema in altre realtà nazionali a causa della difficoltà di utilizzo del gancio fornito dal produttore della gru, contestualmente alla redazione del verbale di prescrizione per la rimessa a norma dell’attrezzatura, si è proceduto a un’analisi approfondita con la ditta per verificare le possibili soluzioni alternative. Riscontrata l’assenza dal mercato di soluzioni alternative compatibili con le esigenze operative, è stato consigliato alla ditta di valutare l’opportunità di realizzarne una mettendo a frutto l’esperienza e la dettagliata conoscenza delle esigenze specifiche per progettare una soluzione rispettosa dei dettami normativi in materia di sicurezza sul lavoro e contestualmente rispondente alle esigenze produttive. www.ambientesicurezza24.com 0414 GANCI.indd 45 Lo studio della soluzione è cominciato ipotizzando sistemi di presa complessi dotati di comandi oleodinamici. Questi sistemi avevano presentato, però, alcuni pregi ma, contestualmente, molteplici inconvenienti. Quindi, si è cercato di orientare la ricerca verso sistemi più semplici con utilizzo di pinze meccaniche a pantografo o a compasso che non necessitassero di apprestamenti esterni. Anche questi sistemi, però, si sono rivelati inadatti all’operazione da compiere. Pertanto, non trovando soluzione al problema, è cominciata una attenta e approfondita analisi del sistema adottato dalla ditta consistente in un gancio realizzato mediante la sagomatura di un tondino metallico saldato su apposito supporto di collegamento al Foto 2 Foto 1 Gancio autocostruito Foto 2 Prototipo Foto 3 Progetto definitivo Foto 3 45 25/07/14 11:29 PRODOTTI E SOLUZIONI PROTOTIPO Foto 4 Foto 4 Progetto definitivo braccio della gru. Questo sistema, pur risultando non a norma dal punto di vista della sicurezza, era estremamente funzionale all’operatività. Quindi, è stato realizzato un gancio privo della chiusura dell’imbocco avente una conformazione tale da garantire la trattenuta del carico in caso di tiri obliqui o di oscillazioni del carico sollevato. Prendendo a riferimento le norme tecniche specifiche per i ganci, sono state ipotizzate la forma e le dimensioni. Si è cercato di prevedere un’apertura dell’imbocco ridotta il più possibile con la presenza di un riscontro all’estremità del gancio che potesse trattenere il golfare della campana in caso di tiri obliqui o di eccessive oscillazioni. L’ipotesi è apparsa efficace e al contempo più semplice delle precedenti e dopo un breve studio è stata definita una bozza di massima. La ditta si è poi rivolta a un’officina per la realizzazione di un prototipo (si veda la foto 2). Con il prototipo realizzato sono state eseguite molteplici prove che hanno contribuito a operare le giuste correzioni. Alla conclusione delle prove preliminari, riscontrando che il rispetto dei parametri di sicurezza aveva consentito, comunque, la realizzazione di un gancio adatto alle esigenze operative, la ditta si è rivolta a un professionista abilitato che ha rivisto e aggiustato il progetto, calcolato le dimensioni, veri- 46 0414 GANCI.indd 46 www.ambientesicurezza24.com 25/07/14 11:29 PRODOTTI E SOLUZIONI PROTOTIPO ficato la rispondenza alle norme tecniche e di prodotto (UNI 9465, UNI 4713 e la direttiva 2006/42/CE) e definito il materiale più idoneo alla realizzazione. Definite le dimensioni ottimali presentate nelle foto 3 e 4, è stato individuato il materiale più idoneo in funzione della portata nominale alla quale ci si voleva riferire prevedendo la realizzazione di un acciaio antiusura (si veda la foto 5). Le dimensioni e il materiale utilizzato appaiono, in prima analisi, sovradimensionati per l’utilizzo specifico considerato il peso che devono sopportare di circa 200 kg. Tuttavia, la scelta è stata indotta dalla necessità di avere la garanzia di resistenza nel lungo termine alle sollecitazioni da sfregamento in considerazione del numero di contenitori (circa 100) che sono movimentati ogni giorno dal singolo mezzo. Per questo motivo è stato scelto di redigere una procedura per il controllo dei ganci in servizio. Questa procedura ha previsto la verifica delle condizioni di utilizzo con particolare riguardo all’usura al fine di garantire la conformità ai requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute di cui alla “direttiva macchine” per l’utilizzo delle macchine e delle loro parti. Questa procedura ha stabilito, quindi, i limiti dimensionali per garantire la sicurezza nell’utilizzo del gancio di sollevamento per contenitori con unità a “campana”, in relazione alle proprietà meccaniche, alle portate e al materiale utilizzato. Inoltre, ha individuato i controlli necessari per la conformità all’utilizzo e www.ambientesicurezza24.com 0414 GANCI.indd 47 Foto 5 Gancio definitivo con marcatura ne ha definito la periodicità. Ha previsto verifiche riferite alle deformazioni dell’apertura e del gambo del gancio, verifiche della presenza di cricche superficiali, verifiche in termini di usura e della presenza di corrosione. Successivamente al collaudo del gancio definitivo, la ditta ideatrice del gancio, in collaborazione con un’altra azienda, ha previsto la certificazione di conformità, per il sollevamento dei contenitori a campana per la raccolta differenziata, da parte della ditta produttrice e l’apposizione della portata massima ammissibile. Il gancio così come ideato ha consentito alla ditta utilizzatrice l’individuazione di una soluzione che ha permesso di eseguire lo svuotamento dei contenitori con unità a campana per la raccolta differenziata mediante lavoratore che opera dalla postazione di comando della gru senza intervento alcuno nell’area di manovra del carico sospeso. Inoltre, l’operazione è ora conclusa in tempi brevi dovuti alle manovre di aggancio e sgancio del carico che sono eseguite mediante comando a distanza. Conclusione Il riscontro di una violazione è stato fonte di stimolo per progettare e realizzare una soluzione tecnica tale da coniugare le esigenze di sicurezza con quelle operative. Il percorso di studio Foto 5 e collaudo dell’attrezzatura ha visto impegnato personale dello Spisal in un’azione di assistenza all’azienda, mirata a fornire le indicazioni normative, durante il processo di adempimento alla prescrizione che ha consentito di giungere alla produzione di una soluzione tecnica rispettosa delle norme tecniche di prodotto, idonea ai fini della sicurezza e adatta alle specifiche esigenze operative in questo tipo di impiego. Dopo un breve periodo di utilizzo sul campo, la ditta ha depositato il brevetto a dimostrazione che le attività di vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro, che spesso sono vissute, da chi le subisce, come una vessazione dello Stato e dei suoi burocrati, in realtà, se esercitate con spirito propositivo, possono rivelarsi addirittura un’opportunità. 47 25/07/14 11:29