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A Torino nasce Sottovoce, la rivista per informare in

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A Torino nasce Sottovoce, la rivista per informare in
A Torino nasce Sottovoce, la rivista
per informare in modo semplice
opo la presentazione
del numero zero,
uscirà a gennaio il periodico Sottovoce e avrà
cadenza bimestrale. È
un giornale scritto con
linguaggio facile (sulla
base delle Linee guida
europee del 2009) ed
è stato pensato dalla
cooperativa La bottega,
che a Torino si occupa
principalmente di inserimento lavorativo delle
persone con disabilità
intellettiva dando lavoro attualmente a 17
di loro.
«Nel numero di
prova abbiamo
parlato di Grecia
e crisi economica
e abbiamo visto
che i bambini, sia
quelli con difficoltà
di apprendimento
sia gli stranieri,
D
clusione è ovunque. Tuttavia tradurre intere leggi richiede tra i quattro e
i cinque mesi di lavoro e finanziamenti dedicati. Per ora stiamo costruendo
l’Osservatorio provinciale sulla disabilità».
Ma che significa tradurre un testo in
lingua facile e quali sono i riferimenti?
La figura del supporter di People First
– guai a parlare di assistenza – ha il
volto di Johannes Knapp: «Il nostro riferimento sono le linee guida pubblicate nel 2009 da Inclusion Europe con il
supporto del Programma di apprendimento permanente dell’Unione europea – spiega l’autore dei testi in lingua
facile –. Con questo metodo abbiamo
già pubblicato guide per le elezioni europee e libri di cucina». Frutto di due
anni di lavoro, le linee guida sono scaturite da un progetto sostenuto dalla
Commissione europea che ha coinvolto, oltre all’italiana Anffas, organizzazioni provenienti da tutta Europa.
comprendono cose
complesse se scritte in
maniera facile», spiega
Nino Vitulano, presidente della coop che
sta testando il giornale
nelle scuole superiori
e primarie: «Abbiamo
scoperto che in classe
Sottovoce diventa strumento di inclusione».
Alle scuole – per ora
una ventina – il giornale
viene consegnato in
pdf e in copia cartacea,
«finché si può gratuitamente», in due formati,
A4 e A3, quest’ultimo
Il documento fornisce regole sulla
scelta di parole, frasi e aspetto del testo, su grafica e formato per uno scritto di facile comprensione e dà inoltre
indicazioni per l’accessibilità del web
(secondo i canoni dell’associazione internazionale Web Accessibility Initiative), sottotitoli e descrizioni audio e per
la realizzazione di cd rom. Usare parole semplici, no a metafore e sinonimi,
evitare sigle e abbreviazioni, mai note a
pie’ di pagina e sottolineature, sì a frasi brevi, ai discorsi diretti, ai verbi nella
forma attiva, alla ripetizione delle frasi
più importanti. Andare a capo ogni volta che si comincia una frase. Dal punto
di vista grafico, utilizzare un formato
facile da leggere e da fotocopiare, per
esempio un A4 o A5, no a lettere colorate o sfondi, usare il carattere Arial (misura 14). E poi allineamento a sinistra,
illustrazioni con pochi elementi, grafici e tavole solo se molto chiari.
Quali sono le difficoltà che incontra chi intraprende questo tipo di traSuperAbile INAIL
31 Dicembre 2015-Gennaio 2016
con caratteri ingranditi
per venire incontro alle
esigenze degli ipovedenti. «È nata una vera e
propria redazione – precisa Vitulano – formata
da giovani professionisti
che hanno fatto un percorso di avvicinamento
ai nostri scopi, primo
fra tutti quello di far nascere una cittadinanza
attiva: per partecipare
bisogna prima capire».
Insomma, un lavoro
che «ha buone gambe
perché poggia su cuore
e professionalità e ha un
imprinting artigiano».
Alla redazione collaborano una persona
con disabilità intellettiva («è la sentinella,
aiuta a individuare gli
argomenti») e una con
disabilità fisica che
scrive articoli. [E.P.]
duzione? «C’è sempre una riduzione di
contenuto – dice Knapp –: la difficoltà
principale è individuare l’informazione
primaria, stabilire cosa è indispensabile per l’utente». Per arrivare alla stesura definitiva della legge provinciale
7/2015, il testo, tradotto in “tedesco facile” da Knapp, è stato riletto da persone di People First e corretto via via
per arrivare alla piena comprensibilità. «Infine è stato riletto con un gruppo
di controllo più allargato, tutto il consiglio dell’associazione People First, e
tradotto in italiano dalla Provincia di
Bolzano». Persone con difficoltà cognitive varie, che Knapp è poco propenso
a classificare in base al loro tipo specifico di disabilità, i membri di People First
«hanno voglia di fare questa operazione
politica». Alcuni lavorano in laboratori
protetti, altri in azienda, alcuni abitano
con i genitori, altri da soli. Una convinzione li accomuna: le persone disabili
hanno diritto di ricevere informazioni
accessibili come chiunque altro.
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