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ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE PROGETTO REGIONALE PER LA PREVENZIONE DELLE RECIDIVE DEGLI ACCIDENTI CARDIOVASCOLARI - IMA/SCA PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE Report 2010 Progetto regionale per la prevenzione delle recidive degli accidenti cardiovascolari - IMA/SCA Piano regionale della prevenzione Report 2010 A cura di: Clara Curcetti, Mara Morini, Luisa Parisini Antonio Brambilla – Responsabile del Servizio I Referenti aziendali: Diego Ardissimo, Sara Baruzzo, Carlo Cappello, Manuela Colonna, Mario De Blasi, Maria Luisa De Luca, Antonio Destro, Marcello Galvani, Gabriele Guardigli, Roberto Leghissa, Mauro Manfredini, Massimo Margheri, Angelo Masi, Massimo Pantaleoni, Pierluigi Pieri, Claudio Rapezzi, Enrico Sverzellati, Paolo Tarlazzi Si ringrazia per la collaborazione: Servizio Sanità pubblica – Regione Emilia-Romagna in particolare, Alba Carola Finarelli, Rossana Mignani e Paola Angelini Impaginazione e grafica a cura di: Luisa Parisini Stampa Centro Stampa Giunta Regione Emilia-Romagna Bologna, novembre 2010 Regione Emilia-Romagna Assessorato Politiche per la Salute Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari Area Governo e monitoraggio attività distrettuale Viale Aldo Moro, 21 40137 Bologna [email protected] Indice Introduzione 1 I principali risultati del Progetto regionale prevenzione delle recidive degli accidenti cardiovascolari: breve sintesi 2005-2009 3 Capitolo I – Il Progetto regionale per la prevenzione delle recidive degli accidenti cardiovascolari nel 2010 5 1.1 Alcuni dati epidemiologici 1.2 Le azioni di promozione e monitoraggio 1.3 I risultati conseguiti 1.4 Sintesi dei lavori svolti 1.5 Set di indicatori 7 9 10 13 13 Capitolo II – I modelli organizzativi adottati nelle Aziende Sanitarie 15 2.1 I percorsi di follow-up 17 Appendice 35 Bibliografia 47 1 Introduzione 2 I principali risulati del Progetto regionale di prevenzione delle recidive degli accidenti cardiovascolari: breve sintesi 2005-2009 3523 del 22 marzo 2007), composto da professionisti che operano nell’ambito delle Aziende Sanitarie (medici di medicina generale, medici cardiologi ospedalieri e territoriali, infermieri) e dei Servizi Regionali della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali. Il gruppo di lavoro ha predisposto il documento “contenuti standard della lettera di dimissione dopo infarto miocardico acuto (IMA) e sindrome coronarica acuta (SCA)”, successivamente condiviso con le Direzioni Generali di tutte le Aziende sanitarie e oggetto di confronto nell’ambito della Commissione Cardiologica Regionale. Il percorso seguito ha così consentito, nel 2007, di definire specifiche Linee regionali di realizzazione del Progetto ed il passaggio alla fase di implementazione nelle strutture regionali, attraverso l’adozione dei contenuti essenziali da riportare nella lettera di dimissione ospedaliera, dopo un evento cardiovascolare acuto (IMA/SCA), prioritariamente nelle unità operative di cardiologia, con la possibilità di inserire, in ambito aziendale, tutti gli elementi aggiuntivi ritenuti utili. I principali elementi dei contenuti standard della lettera di dimissione (dopo IMA/SCA) sono riferiti alla diagnosi di dimissione, al motivo del ricovero e ad una sintesi della storia clinica del paziente e della terapia farmacologica al domicilio; all’iter clinico, diagnostico-terapeutico espletato durante il ricovero e i riferimenti emato-chimici rilevanti. La lettera standard di dimissione contiene, inoltre, una evidenziazione sintetica dei fattori di rischio cardiovascolari, sia quelli identificati dopo l’evento che correlati all’esito dell’evento e le adeguate indicazioni terapeutico-comportamentali per il paziente, quali: l’alimentazione, l’attività fisica, il fumo, la ripresa dell’attività sessuale. L’adozione di una lettera di dimissione così concepita, consente l’individuazione dei pazienti che necessitano di essere indirizzati verso percorsi clinico-assistenziali, da cui conseguono le scelte in materia di counselling e continuità ospedale-territorio. Il gruppo di lavoro regionale ha, inoltre provveduto alla redazione di un documento sulla stratificazione del rischio, condiviso nell’ambito della Commissione Cardiologica Regionale, in merito ai criteri per la valutazione qualitativa del rischio cardiovascolare. Nel 2008 è stato effettuato un primo monitoraggio sulle azioni organizzative messe in campo nelle Aziende Sanitarie per la promozione e adozione della lettera di dimissione del paziente con evento cardiovascolare acuto (IMA/SCA). Le informazioni raccolte hanno evidenziato che 14 Aziende sanitarie, pari al 87,5%, hanno costituito Il Ministero della Salute, nella consapevolezza del problema crescente rappresentato dalle patologie croniche ha promosso fin dal 2005 un Piano nazionale della prevenzione (PNP) che, a fronte di risorse vincolate, spingesse le Regioni a definire interventi organici su diversi ambiti di azione: la prevenzione della patologia cardiovascolare, gli screening oncologici, i programmi vaccinali e la prevenzione degli incidenti in ambito di vita e di lavoro. Per attuare la garanzia costituzionale del diritto alla salute e degli altri diritti sociali e civili in ambito sanitario, sono stati, inoltre, definiti obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale del PSN, contenuti in Accordi StatoRegioni, in attuazione del principio di leale collaborazione, al fine di svolgere attività di interesse comune, tra le quali azioni riguardanti il Piano della Prevenzione. La Regione Emilia-Romagna, anche in attuazione di quanto previsto negli Accordi Stato-Regioni, con l’approvazione della DGR n. 426 del 27 marzo 2006, ha avviato il Progetto sulla prevenzione secondaria degli accidenti cardiovascolari, finalizzato a diminuire l’incidenza degli eventi cardiovascolari nei pazienti che hanno subito un evento cardiovascolare acuto (IMA/SCA). In particolare è stato affrontato il problema della continuità di cure tra ospedale e territorio, in quanto uno dei problemi principali dopo la dimissione ospedaliera del paziente con evento cardiovascolare acuto è quello di assicurare al MMG che lo prende in carico un riferimento specialistico cardiologico, con modalità di contatto semplice, favorendo le relazioni tra i professionisti coinvolti nei vari setting assistenziali, al fine di facilitare, quanto più possibile, il cittadino nell’accesso all’assistenza sanitaria. In tale ambito, uno specifico gruppo di lavoro regionale, a carattere multiprofessionale e multidisciplinare, ha predisposto un documento con i contenuti standard da prevedere nella lettera di dimissione, prioritariamente nelle unità operative di cardiologia, trasmesso alle Aziende Sanitarie. Un altro tema di particolare rilievo, su cui da tempo la Regione Emilia-Romagna ha posto grande attenzione, riguarda l’attività fisica, sia come promozione nella popolazione generale sia come prescrizione dell’attività fisica in gruppi di popolazione a rischio, in particolare cardiopatici. Per raggiungere pienamente le finalità che il Progetto si è proposto e per supportare l’implementazione e lo sviluppo del progetto nelle Aziende sanitarie, nel 2007 è stato costituito uno specifico gruppo di lavoro regionale, a carattere interdisciplinare e multiprofessionale (Determina dirigenziale n. 3 un gruppo di coordinamento interprofessionale e interdisciplinare, al fine di favorire l’implementazione, a livello locale, del Progetto regionale e che in 13 Aziende sanitarie (81,3%) sono state attivate azioni per promuovere l’adozione della lettera di dimissione del paziente con IMA/SCA, per una più efficiente gestione del paziente dimesso dopo un evento acuto. Il processo avviato ha consentito di strutturare una rete regionale di referenti aziendali, tuttavia il percorso di definizione e condivisione si è rivelato più complesso del previsto, per difficoltà emerse a livello locale; infatti, nonostante le sollecitazioni e l’attività di supporto regionale, in diverse realtà territoriali non si è giunti ad una sostanziale condivisione dei percorsi assistenziali e pertanto l’integrazione ospedaleterritorio non è risultata pienamente operativa. Nell’anno 2009, sono stati individuati, tra gli ambiti strategici di intervento delle Linee di programmazione e finanziamento delle Aziende del Servizio sanitario regionale (Delibera di Giunta Regionale n. 602/2009), obiettivi specifici nell’ambito della prevenzione cardiovascolare secondaria; è inoltre proseguito il monitoraggio delle azioni intraprese nelle Aziende Sanitarie regionali, tese a prevenire le recidive in soggetti che hanno già avuto accidenti cardiovascolari. A tal proposito è stato prodotto uno specifico Report 2009 sullo stato di avanzamento del Progetto, per conoscere gli interventi attivati nei diversi ambiti territoriali, volti ad assicurare la continuità assistenziale a questa tipologia di pazienti. Il Report 2009 è consultabile dal seguente sito: http://www.saluter.it/documentazione/materialeinformativo/rapporti/progetto-regionale-per-laprevenzione-delle-recidive-degli-accidenticardiovascolari-rapporto-2009. Da quanto emerso si è evidenziato che: • la rete regionale è stata attivata in tutte le Aziende Sanitarie anche attraverso l’individuazione di tavoli provinciali congiunti tra Aziende USL ed Ospedaliere, indicati come “Commissione” o “Gruppo interaziendale”, al fine di integrare ed omogeneizzare comportamenti e procedure; • il 100% delle Aziende Sanitarie ha definito delle modalità operative per lo scambio di informazioni tra medico ospedaliero e medico di medicina generale; il 94% delle Aziende Sanitarie utilizza la lettera di dimissione predisposta secondo le indicazioni regionali. Nella restante AUSL viene utilizzata una di lettera di dimissione aziendale molto simile a quanto previsto dalle indicazioni regionali, concertata tra ospedale e territorio; • il follow-up pianificato (sedi, tempi) ai pazienti dimessi dall’ospedale o seguiti ambulatorialmente, quando portatori di definite condizioni di rischio, è garantito in 15 Aziende Sanitarie su 16 (94%). In una Azienda Sanitaria è prassi consolidata da parte del cardiologo contattare il medico di medicina generale prima della dimissione del paziente a maggior rischio. Nelle Aziende Sanitarie in cui il follow-up è garantito si rileva che vengono forniti al paziente le prime cure dopo la dimissione e i controlli ambulatoriali nel 100% delle Aziende Sanitarie, la verifica della compliance alla terapia nell’80%, il counselling nel 67%, la promozione di stili di vita sani nel 93%; • le Aziende Sanitarie che promuovono e monitorano programmi di continuità assistenziale ospedale-territorio, anche attraverso l’uso della lettera di dimissione secondo le indicazioni regionali, sono 13 su 16. Un ulteriore elemento di approfondimento riguarda il percorso riabilitativo post-evento di cui le Aziende interrogate dichiarano di farsi carico nel 63% (10 Aziende Sanitarie su 16), per lo più presso strutture ospedaliere aziendali, a volte integrate da case di cura private accreditate. In alcuni casi la riabilitazione cardiologica viene destinata solo ai pazienti più gravi, ad esempio: dopo intervento chirurgico, post-trapianto, post-IMA in situazioni complesse per l’età avanzata e in presenza di comorbilità. Solo 6 Aziende Sanitarie su 16 hanno indicato i professionisti coinvolti che riguardano, in tutti i casi, i cardiologi e, in alcuni casi, i fisiatri, i terapisti della riabilitazione, i medici internisti, gli infermieri ed in un caso anche gli psicologi. 4 5 Il Progetto regionale per la prevenzione delle recidive degli accidenti cardiovascolari nel 2010 6 1.1 Alcuni dati epidemiologici Secondo quanto riporta l’European cardiovascular disease statistics EHN – february 2008, le malattie cardiovascolari costituiscono la prima causa di morte in Europa (48% el totale delle morti), con una prevalenza maggiore tra uomini e donne con basso livello socioeconomico. In Italia, secondo quanto riportato nel Quaderno del Ministero della Salute. n. 1, gennaio-febbraio 2010, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte e il loro impatto in termini di mortalità, morbosità e sui ricoveri ospedalieri si mantiene elevato, rimanendo il primo problema di sanità pubblica, sebbene con una considerevole disomogeneità fra le varie Regioni. Le fonti dei dati di mortalità e morbosità sono state l’ISTAT, l’Istituto Superiore di Sanità (Progetto Cuore) e l’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare. Dall’analisi di questi dati si evince che maggiori sforzi devono essere orientati verso la prevenzione cardiovascolare globale al Sud e nelle Isole, mentre al Centro-Nord la tendenza decrescente dei tassi di mortalità sottolinea il grande impatto degli interventi preventivi rivolti sia ai soggetti ad alto rischio sia all’intera popolazione. Occorre infine prendere atto dell’alta prevalenza nella nostra popolazione di malattie genetiche del metabolismo lipidico e sottolineare l’importanza di un’attenta valutazione del rischio cardiovascolare anche nei bambini e nei giovani, al fine di adottare misure efficaci anche per questi pazienti. In particolare, i dati che derivano dal Progetto Cuore dell’Istituto Superiore di Sanità, dimostrano che dal 1980 al 2002 i tassi di mortalità per 100.000 persone dai 35 ai 74 anni, sia per le malattie ischemiche del miocardio che per quelle cerebrovascolari, sono diminuiti in tutte le macroaree del Paese in entrambi i sessi; per quanto riguarda le malattie ischemiche nelle donne e le malattie cerebrovascolari in entrambi i generi, il decremento al Sud è stato meno marcato rispetto alle altre aree. Relativamente all’impatto delle malattie cardiovascolari sui ricoveri, in termini di categorie diagnostiche maggiori, la maggior quota di diagnosi di dimissione dai reparti di assistenza per acuti nell’anno 2007 (7.645.411) è riferita alle malattie dell’apparato cardiocircolatorio (15%), con una degenza media di 6,8 giorni. In Emilia- Romagna, come riporta il “Il Profilo di salute per il Piano della Prevenzione 2010-12 della Regione Emilia-Romagna” (5 luglio 2010), analizzando le cause di ricovero ordinario, nel 2008, si evidenzia che circa il 28% dei ricoveri è dovuto essenzialmente alle malattie del sistema circolatorio (17,3%) e ai tumori (10,3%), confermando quanto emerso dall’analisi della mortalità generale. Le morti precoci (avvenute prima del compimento dei 65 anni di età) mostrano un trend in diminuzione e sono più frequenti negli uomini. Le patologie che maggiormente contribuiscono alla mortalità prematura sono i tumori (35%), i traumi (22%), le malattie cardiovascolari (14%). Le malattie del sistema circolatorio sono la prima causa di morte in Emilia-Romagna con 18.235 decessi nell’anno 2008 (38% della mortalità totale). Suddividendo i dati per raggruppamenti di patologie omogenee, il primo gruppo è rappresentato dalle malattie ischemiche del cuore, responsabili di più del 13% (n. 6.379) del totale dei decessi in Emilia-Romagna, ciò è legato sia alla letalità che alla elevata prevalenza. Nel periodo 2003-2007 si è registrato un aumento dell’incidenza dell’infarto acuto del mioardio, sia come numero assoluto (da 8.300 a 9.600) sia come tassi standardizzati per 100.000 abitanti (da 204 a 225); nello stesso periodo è invece diminuita la mortalità a 30 giorni (dal 37% al 28%). Peraltro sono frequenti le recidive: entro un anno dall’evento, quasi il 6% (6,3% uomini e 5,8% donne nel 2007) delle persone che hanno avuto un infarto STEMI (ST Elevation Myocardial Infarction) vengono nuovamente ricoverati per infarto; tali percentuali salgono a poco più del 7% (8% uomini, 6,5% donne nel 2007) in caso di Sindrome Coronarica Acuta (SCA non ST), percentuali che, negli ultimi 5 anni, sono rimaste piuttosto stabili. Tabella 1: Infarto acuto del miocardio: Tassi standardizzati dei casi incidenti per età per 100.000 ab. Emilia-Romagna (2002-2007) Provincia Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna ForlìCesena Rimini ER 2002 196 212 Tassi standardizzati 2003 2004 2005 2006 187 204 207 215 231 255 268 265 2007 227 261 184 194 204 216 238 206 180 179 219 215 207 202 203 212 219 227 201 207 228 233 209 219 224 243 221 228 224 228 191 231 173 193 192 204 202 194 188 191 192 203 211 216 245 227 248 233 224 222 L’infarto del miocardio è al terzo posto fra le più importanti cause di morte in Emilia-Romagna, dopo i disturbi circolatori dell’encefalo e le cardiopatie ischemiche croniche, nonostante la forte riduzione (oltre il 50% in termini di tasso standardizzato negli uomini, circa il 40% nelle donne) osservata in questo periodo. 7 La riduzione dei tassi di mortalità è stata sensibile soprattutto in età adulta, beneficiando sia di miglioramenti legati alla riduzione dei fattori di rischio (in primo luogo l’ipertensione) che alle aumentate possibilità terapeutiche e di prevenzione delle recidive. Grafico 1: Mortalità da infarto acuto del miocardio Tassi standardizzati per 100.000 ab. (1981-2008) 100 80 60 40 20 19 82 19 84 19 86 19 88 19 90 19 92 19 94 19 96 19 98 20 00 20 02 20 04 20 06 20 08 0 Emilia-Romagna Italia I disturbi circolatori dell’encefalo sono la prima causa di morte in termini di numero di decessi in Emilia-Romagna, ancora oggi nonostante il trend della mortalità sia stato in forte riduzione per tutto il periodo considerato. Il numero di decessi è elevato anche perché essi rappresentano una tipica causa di morte dell’anziano (75% oltre gli 80 anni). La riduzione può essere attribuita ad un migliore controllo della pressione arteriosa nella popolazione, in particolare mediante trattamento farmacologico. Grafico 2: Mortalità da disturbi circolatori dell’encefalo Tassi standardizzati per 100.000 ab. (1981-2008) 200 150 100 50 19 82 19 84 19 86 19 88 19 90 19 92 19 94 19 96 19 98 20 00 20 02 20 04 20 06 20 08 0 Emilia-Romagna Italia Considerando i settori di patologie, le principali cause di morte sono i disturbi circolatori dell’encefalo, seguite dalle malattie ischemiche croniche del cuore e dall’infarto acuto del miocardio, poi la prima patologia tumorale, quella della trachea, bronchi e polmone. 8 1.2 Le azioni di promozione e monitoraggio Nel 2010 si è proseguito nelle azioni di promozione e monitoraggio del Progetto regionale, per contribuire a dare sistematicità ai percorsi ospedale-territorio e al miglioramento degli interventi intrapresi. Si è inoltre provveduto ad individuare obiettivi specifici posti in capo alle Direzioni Generali aziendali, nell’ambito delle Linee strategiche di intervento per la programmazione e il finanziamento delle Aziende sanitarie (DGR n. 1544/2010). Nello specifico, le azioni regionali messe in campo nel 2010 sono state: • la raccolta, in un apposito volume, delle esperienze avviate nelle Aziende Sanitarie; La sezione 2 si focalizza sulle Unità Operative non cardiologiche (es. Medicina Interna, Geriatria, ecc) che utilizzano la lettera di dimissione secondo il format regionale. La sezione 3 pone, altresì l’attenzione sull’esistenza di un percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’U.O. di dimissione, in termini di: strutture e professionisti coinvolti, modalità di accesso al percorso, strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure). La sezione 4 rileva una descrizione delle diverse fasi operative del percorso. • la realizzazione di un Convegno regionale a Forlì il 13 maggio, rivolto ai professionisti coinvolti sia in ambito ospedaliero che distrettuale, nelle strutture delle cure primarie e della sanità pubblica; • l’ulteriore ricognizione di approfondimento delle azioni avviate a livello aziendale, attraverso la somministrazione di una apposita scheda per la rilevazione dei dati. L’analisi delle esperienze avviate nelle Aziende Sanitarie ha consentito una più attenta riflessione sul lavoro fin qui svolto, evidenziando una capacità comune, da parte di tutte le Aziende Sanitarie regionali, di ridefinire le modalità di cura a tali pazienti, migliorare la qualità dell’assistenza, sia a livello organizzativo che professionale. Anche il Convegno regionale, realizzato in collaborazione con l’Azienda USL e la Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Forlì, ha rappresentato un importante momento di confronto tra gli oltre 110 professionisti di tutta la regione coinvolti nell'assistenza e nella prevenzione delle recidive cardiovascolari. La discussione che ne è scaturita ha posto l’accento sull’utilità di costruire reti di alleanze fra operatori sanitari, tra operatori sanitari, operatori sociali, pazienti e loro famiglie, in quanto rappresenta la modalità strategica in base alla quale tutti i soggetti attivi sul territorio si fanno carico di determinate scelte e risposte di salute. La ricognizione sullo stato di avanzamento del Progetto nel 2010, da un punto di vista metodologico, è stata effettuata attraverso la somministrazione di un’apposita scheda, inviata ai referenti aziendali individuati dalle rispettive Direzioni Generali; la scheda fornita risulta costituita da 4 domande di tipo quantitativo e di tipo qualitativo. La sezione 1 rileva il numero totale delle Unità Operative di Cardiologia dell’Azienda Sanitaria di appartenenza e, tra queste, quali e quante utilizzano la lettera di dimissione secondo il format regionale, per garantire lo scambio di informazioni rilevanti per il paziente. 9 1.3 Il risultati conseguiti Tabella 2 – U.O. di Cardiologia Nel 2010, tenuto conto che la prevenzione cardiovascolare rappresenta un importante obiettivo di salute da perseguire, la messa a regime e la finalità della sistematicità dei percorsi ospedale-territorio si è concentrata su alcune specifiche azioni: • la diffusione della lettera di dimissione del paziente con evento cardiovascolare acuto nelle diverse U.O. di Cardiologia ed internistiche; • il percorso di follow-up strutturato nelle fasi successive alla dimissione. Con nota regionale del 1° dicembre 2009, prot. PG72009/276217, si è predisposto un format per la rilevazione di dati riferiti alle azioni sopraelencate, al fine di trarne elementi di confronto e valutazione utili per fotografare l’esistente ed individuare lo sviluppo del Progetto. In particolare, in riferimento alla prima azione, sul totale delle U.O. cardiologiche presenti sul territorio regionale (Tab. 2), si nota come già nel 97% delle U.O. di cardiologia venga utilizzata comunemente la lettera di dimissione secondo il format regionale al fine di garantire lo scambio di informazioni rilevanti per il paziente (Tab. 3a). In una Azienda Sanitaria, a seguito di incontri presso il Dipartimento Cure Primarie della AUSL (con cardiologi di altri ospedali e MMG), utilizzano, dal 1° luglio, lettere di dimissione modificate, con l’aumento degli item, rispetto alle indicazioni iniziali, suddivisi in due gruppi: rischi relativi alle caratteristiche dei pazienti e rischi legati agli esiti dell’intervento. Azienda Sanitaria USL Piacenza 2 USL Parma 1 OSP Parma 1 USL Reggio Emilia 4 OSP Reggio Emilia 2 USL Modena 3 OSP Modena 1 USL Bologna 3 OSP Bologna 2 USL Imola 1 USL Ferrara 2 OSP Ferrara 1 USL Ravenna 3 USL Forlì 1 USL Cesena 1 USL Rimini 2 Totale 10 UO di Cardiologia presenti sul territorio regionale 30 Tabella 3a - Azioni organizzative aziendali a garanzia della continuità assistenziale per i pazienti dopo un evento cardiovascolare acuto (IMA/SCA) Azienda Sanitaria UO di Cardiologia che utilizzano la lettera di dimissione secondo il format regionale per garantire lo scambio di informazioni rilevanti per il paziente U.O. Ospedale USL Piacenza U.O. di Cardiologia Piacenza USL Parma UO di Cardiologia Ospedale di Vaio - Fidenza OSP Parma S.C. Cardiologia AOSP Parma USL Reggio Emilia Struttura Operativa Complessa Struttura Operativa Semplice Struttura Operativa Semplice Struttura Operative Semplice Guastalla – Dip. Internistico Montecchio – SOC Internistica – Dip.Intersitico Scandiano – SOC Internistica – Dip. Internistico Correggio – SOC Internistica – Dip. Acuti Reggio Emilia UO Cardiologia degenza OSP Ospedale Reggio Emilia + Ospedale S.Anna Castelnuovo M1 Ospedale Reggio Emilia1 UO Cardiologia Interventistica USL Modena UO di Cardiologia Ospedale di Carpi Ospedale di Mirandola Ospedale S.Agostino Estense OSP Modena UO di Cardiologia Policlinico di Modena USL Bologna UO di Cardiologia Ospedale Maggiore Ospedale Bellaria di Bologna Ospedale di Bentivoglio OSP Bologna UO Cardiologia Branzi SSD Cardiologia Rapezzi Policlinico S.Orsola-Malpighi USL Imola U.O. Cardiologia Ospedale di Imola USL Ferrara UO Cardiologia Ospedale Civile di Cento Ospedale del Delta Lagosanto OSP Ferrara UO Cardiologia Arcispedale S.Anna (FE) USL Ravenna Cardiologia e UTIC Ospedale di Ravenna Ospedale di Lugo Ospedale di Faenza USL Forlì UO di Cardiologia Ospedale di Forlì USL Cesena UO di Cardiologia Ospedale Bufalini USL Rimini UO Cardiologia Ospedale di Riccione Ospedale di Rimini 1 Le lettere di dimissione, a seguito di incontri presso il Dipartimento Cure Primarie della AUSL di Reggio Emilia (con cardiologi di altri ospedali e MMG) sono state ulteriormente modificate a seguito dei suggerimenti raccolti (aumentati gli item rispetto alle iniziali indicazioni, suddivisi in 2 gruppi (rischi relativi alle caratteristiche dei pazienti e rischi legati agli esiti dell’evento) e graficamente racchiuse in una cornice che consenta un maggior risalto nell’ambito della lettera di dimissione). Le modifiche sono operative dal 1° luglio. 11 L’analisi nelle U.O. non cardiologiche (es. Medicina Interna, Geriatria, ecc.) non rileva la stessa omogeneità di dati in quanto, in molte realtà si dichiara l’intento di arrivare ad una diffusione sistemica della lettera di dimissione solo entro il 2010 (Tab. 3b). Tabella 3b - Azioni organizzative aziendali a garanzia della continuità assistenziale per i pazienti dopo un evento cardiovascolare acuto (IMA/SCA) Azienda Sanitaria U.O. non cardiologiche (es. Medicina Interna, Geriatria, ecc.) che utilizzano la lettera dimissione secondo il format regionale per garantire lo scambio di informazioni rilevanti per il paziente U.O. Ospedale USL Piacenza nessuna USL Parma U.O. Medicina OSP Parma nessuna USL Reggio Emilia Tutte le UO di Cardiologia afferiscono a Dipartimenti Internistici che utilizzano la lettera di dimissione secondo il format regionale OSP Reggio Emilia nessuna USL Modena Le UO non cardiologiche degli ospedali della Provincia (medicine degli ospedali di Carpi, Mirandola, Nuovo Ospedale Civile S.Agostino Estense (NOCSAE), Pavullo, Vignola, Castelfranco e geriatrie di NOCSAE e Pavullo) non utilizzano ancora in modo sistematico il format regionale anche se di norma gli elementi specifici sono presenti nella lettera di dimissione OSP Modena nessuna USL Bologna E’ previsto un coinvolgimento delle UO non cardiologiche entro l’anno 2010 OSP Bologna E’ previsto un coinvolgimento della UO MEDICINA INTERNA Borghi - Policlinico S.Orsola-Malpighi - entro l’anno 2010 (lettera di dimissione per pazienti con problematiche cardiologiche post-acuzie) USL Imola In via di implementazione USL Ferrara OSP Ferrara USL Ravenna nessuna USL Forlì nessuna USL Cesena UO Medicina Cardiovascolare USL Rimini nessuna Ospedale di Borgotaro Nessuna in quanto i pazienti con IMA/SCA vengono di norma ricoverati nelle strutture cardiologiche oppure in queste trasferiti 12 Ospedale "G.Marconi" Cesenatico 1.4 Sintesi dei lavori svolti 1.5 Set di indicatori La Regione ha avviato nel 2006, un apposito Progetto, nell’ambito del Piano regionale della prevenzione, per diminuire l’incidenza degli accidenti cardiovascolari secondari ed evitando il più possibile, che il soggetto colpito da infarto miocardico acuto o sindrome coronarica acuta (IMA/SCA) abbia una ricaduta una volta uscito dall’ospedale, migliorando la continuità di cura fra ospedale e territorio e promuovendo l’adozione e il mantenimento nel tempo di stili di vita corretti. Diverse le azioni e gli interventi realizzati: • costituzione di un gruppo di lavoro regionale multiprofessionale e multidisciplinare (Determina del Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali n. 3523 del 22 marzo 2007; • emanazione di linee di indirizzo per le Aziende sanitarie (nota PG/191242 del 19 luglio 2007) contenenti lo schema di lettera di dimissione (dopo IMA/SCA) con i contenuti standard da implementare: diagnosi, motivo del ricovero, sintesi della storia clinica del paziente e della terapia farmacologica a domicilio; identificazione dei fattori di rischio e stratificazione del rischio cardiovascolare (valutazione qualitativa); adeguate indicazioni terapeuticocomportamentali, quali: alimentazione, attività fisica, ripresa dell’attività sessuale; • elaborazione di Report 2009 e 2010 sul grado di implementazione e diffusione del Progetto nelle Aziende sanitarie; • presentazione e diffusione dei risultati raggiunti, tramite relazioni e poster nel corso della XIII Conferenza HPH- Reggio Emilia, 2009 “Empowerment della persona come strategia di promozione della salute nei luoghi di cura, nell’integrazione sociosanitaria e nella comunità” • pubblicazione “Libro dei progetti e delle esperienze”, 2010, (consultabile sul sito: http://www.saluter.it/documentazione/materi ale-informativo/rapporti/progetto-regionaleper-la-prevenzione-delle-recidive-degliaccidenti-cardiovascolari-i-progetti-e-leesperienze); • organizzazione e realizzazione di un Convegno regionale (13 maggio 2010) di confronto e discussione tra i professionisti coinvolti sui temi della prevenzione, assistenza e cura delle recidive cardiovascolari. Il percorso ha previsto, per il raggiungimento degli obiettivi previsti, alcuni indicatori di realizzazione e di valutazione: • costituzione, nelle Aziende sanitarie, di gruppi di coordinamento interprofessionali e interdisciplinari ed individuazione di un referente aziendale; • numero di Aziende sanitarie che adottano il modello uniforme di lettera di dimissione dei pazienti dopo un evento acuto cardiovascolare (IMA/SCA)/n. totale di Aziende sanitarie; • numero U. O. di Cardiologia che adottano il modello uniforme di lettera di dimissione dei pazienti dopo un evento acuto cardiovascolare (IMA/SCA)/n. totale di U.O. di Cardiologia della Azienda Sanitaria di appartenenza; • evidenza, in ambito aziendale, di percorsi facilitati tra ospedale e territorio; • numero delle sedi di NCP presso le quali sono realizzati incontri formativi e/o di audit, condivisi tra MMG e Cardiologi Ospedalieri e Territoriali, sui contenuti della Lettera di dimissione post-IMA/SCA adottata a livello aziendale/n. totale di sedi di NCP. 13 14 I modelli organizzativi adottati nelle Aziende Sanitarie 15 16 2.1 I percorsi di follow-up Tabella 4 - Percorsi di follow-up strutturati La prevenzione cardiovascolare dopo un primo evento è una fase delicata e importante per il futuro del paziente. Troppo spesso l’adesione alla terapia farmacologica e la non osservanza dei consigli relativi allo stile di vita diventano elementi che gravano sul rischio di ricadute. Il coinvolgimento dei professionisti (ospedali, medici di medicina generale, personale infermieristico) è determinante per il buon esito del decorso post–dimissione. Conoscere il percorso effettuato da questa tipologia di pazienti, attraverso un’analisi dettagliata di quanto organizzativamente hanno strutturato le Aziende Sanitarie, diventa elemento centrale per il prosieguo delle azioni che la Regione, attraverso il gruppo di lavoro ed i suoi referenti aziendali, può e deve promuovere per gli anni futuri. Come si evince dalla Tab. 4 nella quasi totalità delle Aziende Sanitarie esiste un percorso di follow-up strutturato dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’U.O. di dimissione. In particolare in due realtà, i percorsi di follow-up vengono definiti dai professionisti sui singoli casi e/o sulla base del quadro clinico/linee guida, e in un’altra non sono strutturati percorsi di follow-up. Di seguito si riportano le fasi del percorso, con le relative descrizioni, fornite dalle Aziende Sanitarie. Al fine di facilitarne e rendere omogenea la lettura, si è ritenuto utile riprodurle nel format predisposto ed utilizzato dalle stesse Aziende Sanitarie. Azienda Sanitaria USL Piacenza sì USL Parma sì OSP Parma sì Reggio Emilia Reggio Emilia percorsi di follow-up definiti sui singoli casi USL Modena sì OSP Modena sì USL Bologna sì OSP Bologna sì USL Imola percorsi di follow-up definiti su quadro clinico/Linee Guida USL Ferrara Sì OSP Ferrara sì USL Ravenna sì USL Forlì sì USL Cesena non sono strutturati percorsi di follow-up USL Rimini sì USL OSP 17 Esiste un percorso di follow-up strutturato per fasi successive sì Azienda USL di Piacenza Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione Fase del percorso Controllo a 6 mesi dall’evento Controlli ANNUALI successivi Strutture coinvolte (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) U.O. Cardiologia Ospedale Pc A discrezione del MMG e del paziente Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Modalità di accesso al percorso Cardiologo Ospedaliero Diretto Lettera Aziendale di Controllo Ambulatoriale Cardiologo Ospedaliero Prenotazion e CUP Lettera Aziendale di Controllo Ambulatoriale Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Descrizione delle fasi del percorso All’atto della dimissione dopo evento acuto (IMA/SCA), oltre alla compilazione della lettera di dimissione secondo il format regionale, sono previsti counselling infermieristico per promuovere modificazione degli stili di vita secondo modelli sani. Al follow-up dopo un mese sono previsti un rafforzamento della promozione degli stili di vita sani ed una valutazione della compliance terapeutica che vengono ripresi nel controllo a 6 mesi. In ogni fase del percorso il Medico di Medicina Generale viene coinvolto nella gestione del paziente attraverso l’utilizzo della lettera di dimissione secondo il format regionale, e con la lettera aziendale di controllo ambulatoriale alle visite a 6 mesi e successive. E’ in atto la costruzione di lettera di dimissione informatizzata consultabile in via telematica sia dal MMG che dal Cardiologo Ospedaliero che consentirebbe lo scambio di informazioni tra Ospedale e Territorio in tempo reale e la valutazione degli interventi messi in atto sulla modificazione dei Fattori di Rischio (Colesterolemia e più in generale profilo metabolico, pressione arteriosa, peso corporeo, abolizione del fumo ecc.) che garantirebbe la condivisione della gestione del paziente post evento coronario acuto e una maggiore prontezza di intervento in caso di eventi intercorrenti imprevisti. 18 Azienda USL di Parma Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione Fase del percorso Primi sei mesi dopo le dimissioni Strutture coinvolte (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Tutte le U.O. Ospedaliere Cardiologo territoriale . MMG – Servizio infermieristico territoriale Modalità di accesso al percorso A richiesta del MMG Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Protocollo di controllo dei pazienti ad alto rischio (scompenso cardiaco ) Dipartimento Cure Primarie Descrizione delle fasi del percorso - Visita domiciliare entro tre giorni dalle dimissioni (anamnesi, intervento di educazione sanitaria rivolto al paziente ed alla famiglia, verifica condizioni ambientali ed aderenza alla terapia). - Colloquio telefonico settimanale nei primi tre mesi con rilevazione dei dati soggettivi e clinici ed aderenza alla terapia. - Colloquio telefonico bisettimanale nei secondi tre mesi. - In caso di variazioni significative viene attivato il MMG ed, a sua richiesta, il Cardiologo dell’Ambulatorio dello Scompenso Territoriale. 19 Azienda Ospedaliera di Parma Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione Strutture coinvolte dell’Azienda Ospedaliera Fase del percorso I controllo post dimissione II livello di counselling III livello approfondiment o professionale specifico S.S.D. Coordinamento attività cardiologiche ambulatoriali cardiologia Servizio Psicologia Clinica – Direzione Sanitaria S.S.D. Trattamento del diabete e delle sue complicanze Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Cardiologo ospedaliero Modalità di accesso al percorso Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Ambulatoriale PDT cardiopatia ischemica, libretto divulgativo Psicologa Psicoterapeuta Ambulatoriale Colloquio finalizzato Internista Ambulatoriale S.S. D. Malattie del Ricambio e Diabetologia Internista Ambulatoriale Centro antipertensivo Nefrologi Ambulatoriale Centro Antifumo Clinica Pneumologica Pneumologo Ambulatoriale Protocolli interni di accesso privilegiato per la prevenzione cardiovascolare Protocolli interni di accesso privilegiato per la prevenzione cardiovascolare Protocolli interni di accesso privilegiato per la prevenzione cardiovascolare Protocolli interni di accesso privilegiato per la prevenzione cardiovascolare Descrizione delle fasi del percorso - La fase di prevenzione secondaria è un percorso strutturato che contempla tre livelli di azione per complessità crescente. - I livello cardiologico. Durante la degenza vengono impartite le misure inerenti gli stili di vita e farmacologiche appropriate per il singolo paziente e che vengono verificate dalla stesso durante la visita di controllo. - II Livello: il paziente non compliante al I livello accede al II secondo livello che è costituito dal counselling psicologico finalizzato al superamento degli ostacoli non superati al I livello. - III Livello: riservato ai pazienti non responsivi al I e al II livello prevede l’accesso riservato alla prevenzione secondaria utilizzando le figure professionali specifiche finalizzate al superamento degli ostacoli nono superati al I e II livello. 20 Azienda USL di Reggio Emilia Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione Fase del percorso Strutture coinvolte (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Modalità di accesso al percorso Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Sono previsti percorsi di follow-up in ciascuna Unità Operativa definiti dai professionisti sui singoli casi. 21 Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione 1 Strutture coinvolte (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) UO Cardiologia Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Medico + IP 1/B Centro di riabilitazione Medico + IP 2 UO cardiologia e MMG Medico 3* UO cardiologia, centro di riabilitazione IP Prenotazione diretta 4§ UUOO Cardiologia, UO Pneumologia Medici + IP Prenotazione alla dimissione Fase del percorso Modalità di accesso al percorso Prenotazione alla dimissione Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Verifica aderenza / tollerabilità Trasferimento o prenotazione Questionario Descrizione delle fasi del percorso * Si tratta di incontri tra gli infermieri e pazienti che vengono richiamati entro 1 mese dalla dimissione. In questi incontri viene verificata l’adesione del paziente alla terapia (o segnalati i motivi di non aderenza), viene sviluppato un momento di counselling e di informazione sui fattori di rischio. La preparazione di altri infermieri per questi incontri (per ora 3) è prevista nella formazione 2010-2011. § Si tratta per ora di un progetto condiviso tra le UU.OO. di Cardiologia e la U.O. di Pneumologia che dovrebbe svilupparsi nei seguenti step: a) Somministrazione da parte degli Infermieri della S.C. di Cardiologia (durante il ricovero) di un questionario per valutare livello di dipendenza e motivazione all’interruzione del fumo. b) I pazienti con punteggio elevato, verranno prenotati per una visita presso un ambulatorio dedicato in pneumologia (appuntamento citato nella lettera di dimissione) con approccio personalizzato; gli altri pazienti motivati, verranno indirizzati presso l’ambulatorio gestito della Lega Tumori che utilizza metodiche di gruppo. 22 Azienda USL di Modena Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione Fase del percorso Strutture coinvolte (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Modalità di accesso al percorso Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Nel post IMA le strutture cardiologiche di riferimento garantiscono la continuità dell’assistenza attraverso un follow up direttamente gestito per il primo anno nell’ambito dell’attività ambulatoriale. I controlli sono organizzati direttamente dal reparto e il MMG è costantemente informato attraverso i referti specialistici. 23 Azienda Ospedaliera di Modena Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione Fase del percorso Il paziente ad ALTO RISCHIO viene seguito dall’ambulatorio Card. isch. alto rischio Strutture coinvolte (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) U.O.OSPEDALIERA Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Modalità di accesso al percorso CARDIOLOGO Appuntamento successivo a breve viene già fissato da noi alla 1 visita con impegnativa Il paziente a BASSO RISCHIO dopo la 1° visita viene rivisto dopo 6 mesi U.O.OSPEDALIERA CARDIOLOGO Appuntamento successivo viene già fissato da noi alla 1 visita. Il paziente STABILE dopo la visita a 6 mesi viene affidato al MMG Dipartimento cure Primarie Medico di Medicina Generale Richiesto dal MMG con prenotazione CUP in Ambulatori DEDICATI (vedi descrizione) Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Protocolli interni condivisi in accordo con Linee Guida Europee sulla Prev.Cardiov. della ESC. Protocolli interni condivisi in accordo con Linee Guida Europee sulla Prev.Cardiov. della ESC. Protocolli condivisi con la maggior parte dei MMG di Modena e Prov. Nell’ambito PERCORSI INTEGRATI fra Ospedale e Territorio del paziente IMA. Descrizione delle fasi del percorso Dal punto di vista operativo abbiamo creato tre grossi AMBULATORI DEDICATI dove dopo la dimissione vengono avviati i nostri pazienti con specifici percorsi opportunamente segnalati nella LETTERA DI DIMISSIONE già concordata. In queste sedi viene valutato lo stato clinico, il tenore di vita, gli stili di vita, l’aderenza alla terapia, i fattori di rischio correlai all’evento tutto questo per un’ottica di prevenzione e un controllo di possibili recidive: 1. Ambulatorio Cardiopatia Ischemica 2. Ambulatorio Cardiopatia Ischemica ad Alto Rischio 3. Ambulatorio Cardiometabolico 1) Nell’ambulatorio della Cardiopatia Ischemica vengono avviati i pazienti stabili che non necessitano di una particolare attenzione intensiva ma una grande attenzione di controllo dei fattori di rischio. 24 2) Nell’Ambulatorio della Cardiopatia Ischemica ad Alto Rischio vengono seguiti pazienti coronarici multivasali, vasculopatici; in questa sede si svolge una vera azione di prevenzione secondaria in quanto viene effettuato un monitoraggio costante dei parametri per valutare la progressione della malattia coronarica e i possibili effetti collaterali di questa. Si programmano prove da sforzo, ecocardiogrammi, ecostress scintigrafie miocardiche, TC coronariche, RM, Holter per controllo delle aritmie. Ciò nella specifica ottica di identificare precocemente l’istaurarsi di possibili recidive cardiovascolari. 3) L’Ambulatorio Cardiometabolico è l’ultimo nato ed è qui che viene svolta la più efficace azione di prevenzione delle recidive con un vero e proprio monitoraggio e controllo dei fattori di rischio. In tale centro i pazienti vengono sottoposti ad una serie di esami con un follow-up intensivo strumentale e di laboratorio per valutare la composizione corporea, la funzione ventricolare,lo stato vascolare, l’assetto coagulativo, il profilo infiammatorio lipidico e glicemico, in modo da correggere al meglio tutti questi possibili elementi alterati . 4) Per quanto riguarda il tema di definizione di PERCORSI INTEGRATI fra Ospedale e Territorio del paziente IMA la nostra U.O. di Cardiologia, ha già avviato ed effettuato da tempo incontri con i Medici di medicina generale sia interni che esterni riconosciuti con ECM. In tali incontri si attua una vera e propria informazione e sensibilizzazione dei Medici di medicina generale della nostra Città e Provincia in modo da definire i percorsi necessari sull’adesione alla terapia che spesso viene disattesa dal 40-50% dei pazienti ed è sicuramente la causa maggiore di recidive di eventi cardiovascolari;sulle modifiche degli stili di vita necessari e quali giusti e razionali, esami da richiedere nelle fasi successive alla dimissione e specifici Follow-up secondo le Linee Guida Europee di Cardiologia. Anche per l’anno 2010 sono stati programmati 10 incontri con U.O. di Cardiologia e MMG. 25 Azienda USL di Bologna Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione Fase del percorso Prima visita entro 30 giorni dalla dimissione Dopo 6 mesi-1 anno Strutture coinvolte (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) UU.OO. di Cardiologia Ambulatori di cardiologia di Ospedale e Territorio Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Cardiologi ospedalieri Cardiologi ospedalieri e territoriali Modalità di accesso al percorso Diretta con utilizzo di agende interne CUP Per l’Ospedale Maggiore agende interne Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Istruzione operativa Vedi progetto miglioramento dell’appropriatezza delle prestazioni specialistiche tramite agende dedicate ai NCP sotto riportato ** Descrizione delle fasi del percorso Entro 30 giorni dalla dimissione il paziente viene invitato a visita di controllo presso gli ambulatori della U.O. di Cardiologia in cui è stato ricoverato. Viene sottoposto a visita ed ECG. In tale occasione vengono prese decisioni sulla necessità di ulteriori indagini, anche invasive. Il paziente è quindi preso in carico per i successivi accertamenti specialistici. In relazione al quadro clinico il paziente viene invitato a sottoporsi a visita di controllo dopo sei mesi/un anno, presso uno degli ambulatori di cardiologia (ospedalieri o territoriali) dell’Azienda USL. Per i pazienti cardioperati ed i pazienti dimessi dalle UU.OO: di cardiologia con rischio elevato è previsto un percorso di riabilitazione presso il Centro di Riabilitazione Cardiologica dell’Ospedale Bellaria. Entro una settimana circa dalla dimissione i pazienti vengono invitati nel centro e sottoposti a visita di arruolamento; il paziente viene preso in carico per 3-4 settimane. Per i soggetti fumatori, diabetici e/o obesi sono previsti incontri con una equipe multidisplinare (psicologo, dietista, fisioterapista). Se presenti comorbilità vengono sottoposti ad ulteriori accertamenti specialistici (pneumologo, nefrologo ecc..). Durante il trattamento si completa la valutazione del rischio per il percorso successivo: visita di controllo a sei mesi un anno. ** Si descrive sinteticamente il progetto dell’AUSL di Bologna sul “MIGLIORAMENTO DELL’APPROPRIATEZZA DELLE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE CON IMPLEMENTAZIONE DI AGENDE DEDICATE PER PRIMA VISITA CARDIOLOGICA IN TUTTI I NCP DELL’AZIENDA” Per facilitare il confronto tra MMG e Specialisti ed offrire al cittadino una prestazione in tempi rapidi e vicino casa, è stata prevista la costruzione di apposite agende dedicate a ciascun Nucleo di Cure Primarie. Ogni Nucleo avrà un cardiologo di riferimento (e cardiologi di supporto ) che garantirà l’interfaccia tra Medici di MG e Specialisti; si confronterà con i MMG del Nucleo sulle modalità di implementazione delle Linee Guida e parteciperà al monitoraggio della loro applicazione. Condividerà con i MMG i criteri di verifica e parteciperà agli incontri di Audit. Il coordinatore del NCP convocherà riunioni di nucleo alla presenza degli specialisti di riferimento nelle quali saranno monitorati i tempi di attesa e la frequenza delle richieste, condivisi percorsi di presa in carico e individuati eventuali possibilità di semplificazione degli accessi e della comunicazione. 26 Percorso di “Educazione terapeutica ai pazienti con sindrome coronarica acuta o procedure di rivascolarizzazione coronarica, al cambiamento degli stili di vita non salutari” Fase del percorso Strutture coinvolte Professionisti coinvolti Entro 15-30 giorni dalla dimissione UU.OO. Cardiologie AUSL Bologna Personale infermieristico Dopo 3 mesi UU.OO. Cardiologie AUSL Bologna Personale infermieristico Dopo 6 mesi(160-210 giorni) UU.OO. Cardiologie AUSL Bologna Personale infermieristico Modalità di accesso al percorso Data dell’incontro indicata nella lettera di dimissione Follow up telefonico Incontro individuale previo contatto telefonico Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Lettera di dimissione, materiale informativo cartaceo, slides Somministrazione questionario telefonico Chek-list Descrizione delle fasi del percorso Tutti i pazienti dimessi dalle Unità Operative di Cardiologia dell’AUSL di Bologna con diagnosi di SCA o dopo procedure di rivascolarizzazione vengono invitati ad incontro presso la U.O.. STEP 1: incontro con i pazienti entro 15-30 giorni dalla dimissione (1-2 incontro mensili) Gli incontri sono tenuti da due infermieri dedicati della U.O. (con il supporto di un medico contattabile in caso di necessità vedi quesiti o situazioni mediche specifiche). I messaggi comunicati riguardano: - cos’è un IMA, quali sono i fattori che lo determinano e quali sono le terapie - come ridurre il rischio di ammalarsi - ridurre il “ritardo evitabile” - ECG: l’importanza del confronto - stili di vita salutari (corretta alimentazione, astensione dal fumo, adeguata attività fisica) - adesione alla terapia. STEP 2: follow-up telefonico a 3 mesi A tre mesi da ricovero viene effettuato un follow-up telefonico da personale infermieristico dedicato in cui si esplorano gli attuali stili di vita del paziente e sull’aderenza terapeutica attraverso la somministrazione di una griglia di domande sostanzialmente identiche a quelle proposte nel primo incontro. Al termine del questionario viene dato l’appuntamento per il follow-up a sei mesi dove verrà effettuata una ulteriore raccolta dati, per i pazienti che desiderano continuare il progetto. 27 Azienda Ospedaliera di Bologna Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione Fase del percorso Prima visita entro 30 giorni dalla dimissione Dopo 6 mesi -1 anno Strutture coinvolte (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) U.O. di Cardiologia Branzi SSD Cardiologia Rapezzi Ambulatori di cardiologia U.O. di Cardiologia Branzi SSD Cardiologia Rapezzi Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Cardiologi ospedalieri Cardiologi ospedalieri Modalità di accesso al percorso Diretta con utilizzo di agende interne (prenotazione al momento della dimissione) CUP o agende interne Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Lettera di dimissione e referti ambulatoriali materiale informativo Vedi progetto miglioramento dell’appropriatez za delle prestazioni specialistiche tramite agende dedicate ai NCP sotto riportato ** Descrizione delle fasi del percorso Entro 30 giorni dalla dimissione il paziente viene invitato a visita di controllo presso gli ambulatori delle 2 UU.OO. di Cardiologia in cui è stato ricoverato. Viene sottoposto a visita, ECG ed eventualmente esame ecocardiografico. In tale occasione vengono prese decisioni sulla necessità di ulteriori indagini, anche invasive. Il paziente è quindi preso in carico per i successivi accertamenti specialistici di approfondimento. In relazione al quadro clinico il paziente viene invitato a sottoporsi a visita di controllo dopo sei mesi/un anno, presso uno degli ambulatori di cardiologia dell’Azienda. E’ inoltre possibile l’accesso diretto all’ambulatorio specialistico per i pazienti dimessi dalla SSD Rapezzi senza prenotazione e su richiesta di visita clinica urgente motivata del MMG. E’ inoltre attivo un ambulatorio/percorso diagnostico – terapeutico specialistico dedicato alla cardiopatia ischemica nella donna presso U.O. Medicina Interna Borghi. ** Gli specialisti cardiologi dell’Azienda OU di Bologna partecipano attivamente al progetto dell’Azienda USL di Bologna sul “MIGLIORAMENTO DELL’ APPROPRIATEZZA DELLE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE CON IMPLEMENTAZIONE DI AGENDE DEDICATE PER PRIMA VISITA CARDIOLOGICA IN TUTTI I NCP DELL’AZIENDA dell’AUSL di Bologna Per facilitare il confronto tra MMG e Specialisti ed offrire al cittadino una prestazione in tempi rapidi e vicino casa, è stata prevista la costruzione di apposite agende dedicate a ciascun Nucleo di Cure Primarie . Ogni Nucleo avrà un cardiologo di riferimento (e cardiologi di supporto) che garantirà l’interfaccia tra Medici di MG e Specialisti; si confronterà con i MMG del Nucleo sulle modalità di implementazione delle Linee Guida e parteciperà al monitoraggio della loro applicazione. Condividerà con i MMG i criteri di verifica e parteciperà agli incontri di Audit. Il coordinatore del NCP convocherà riunioni di nucleo alla presenza degli specialisti di riferimento nelle quali saranno monitorati i tempi di attesa e la frequenza delle richieste , condivisi percorsi di presa in carico e individuati eventuali possibilità di semplificazione degli accessi e della comunicazione. 28 Azienda USL di Imola Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione Fase del percorso Strutture coinvolte (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Modalità di accesso al percorso Controllo a 6 mesi Cardiologo ospedaliero Percorso ambulatoriale c/o Ambulatori Cardiologici (UOC Cardiologia) Follow – up pazienti con pregressa SCA a rischio moderato/ severo di recidiva Cardiologo ospedaliero Percorso ambulatoriale c/o Ambulatori Cardiologici (UOC Cardiologia) Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Procedura UOC Cardiologia “Valutazione Cardiologica per esterni” doc. nr. 250 - versione 2, che fa riferimento ad un documento, elaborato dai medici cardiologi, che definisce le modalità di follow-up per patologia Procedura UOC Cardiologia “Valutazione Cardiologica per esterni” doc. nr. 250 - versione 2 che fa riferimento ad un documento, elaborato dai medici cardiologi, che definisce le modalità di follow-up per patologia Descrizione delle fasi del percorso Alla dimissione appuntamento fissato a 60 giorni. Sono prevalentemente pazienti già inquadrati, stratificati ed eventualmente rivascolarizzati che non necessitano di particolari interventi aggiuntivi a breve termine. Per i pazienti con basso rischio residuo non sono previsti percorsi dedicati, ma vengono eseguite le indagini richieste sulla base del quadro clinico o delle Linee Guida. I pazienti con pregressa SCA a rischio moderato/severo di recidiva vengono presi in carico (follow-up) dagli ambulatori cardiologici ospedalieri. 29 Azienda USL di Ferrara Azienda Ospedaliera di Ferrara Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione Visita cardiologia ordinaria Strutture coinvolte (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) 3 UO di Cardiologia Dipartimento Cure Primarie Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Cardiologi, Medici di Medicina Generale Visita cardiologia differita 3 UO di Cardiologia Dipartimento Cure Primarie Cardiologi, Medici di Medicina Generale Fase del percorso Modalità di accesso al percorso Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) CUP Referti medici CUP Referti medici Descrizione delle fasi del percorso Al paziente dimesso con diagnosi di IMA/SCA viene dato un appuntamento, riportato nella lettera di dimissione, per una visita cardiologica dopo 20-30 giorni e un appuntamento per accertamenti strumentali (test da sforzo, ecocardiogramma, Holter), qualora indicati. In caso di problemi/complicazioni il Medico di Medicina Generale può richiedere una visita cardiologica differita, mediante la quale il paziente viene visitato entro 7 giorni (le visite differite sono predisposte nella agenda CUP). I controlli successivi vengono richiesti dal Medico di Medicina Generale con una cadenza variabile in base alle condizioni cliniche. 30 Azienda USL di Ravenna Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione Strutture coinvolte (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) 3 Cardiologi aziendali Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Cardiologi, Diabetologi, dietologi e MMG Agenda autogestita In corso di revesione 2° controllo a 90 giorni 3 Cardiologi aziendali Cardiologi, Diabetologi, Dietologie e MMG Agenda autogestita In corso di revisione 3° controllo a 180 giorni 3 Cardiologi aziendali Cardiologi, Diabetologi, Dietologie e MMG Agenda autogestita In corso di revisione Fase del percorso 1° controllo a 30/40 giorni Modalità di accesso al percorso Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Descrizione delle fasi del percorso - Il primo follow up viene stabilito direttamente alla dimissione del paziente, con appuntamento fissato tramite agenda ambulatoriale autogestita (non a CUP) a 30/45 giorni. A questa visita il paziente deve presentare le eventuali consulenze effettuate (visita diabetologica o dietologica), gli esami di laboratorio (LDH e altri) e la terapia in atto. Durante questo 1° controllo il paziente esgue la visita cardiologica e l’ecg, misura la Pressione Arteriosa ed i peso corporeo. Il cardiologo visiona poi gli esami di laboratorio, le eventuali consulenze, si accerta dell’adesione del paziente alle indicazioni fornite alla dimissione sull’attività fisica e la dieta ed infine rivede la terapia per valutare le compliance. - Il secondo e terzo controllo (a 3 e 6 mesi circa dalla dimissione) sono dedicati a quei casi che necessitano di ulteriori accertamenti strumentali (rivalutazione ecocardiografica, scintigrafia miocardica, coronarografia,…) oppure ai pazienti con particolari problematiche cliniche (lesioni intermedie in corso di monitoraggio temporale, rivascolarizzazione incompleta durante l’ultimo ricovero in Cardiologia …). - Tutto questo percorso ambulatoriale riguarda organizzativamente équipes dedicate riconducibili ai reparti di Cardiologia/UTIC e/o Emodinamica. 31 Azienda USL di Forlì Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione Fase del percorso Strutture coinvolte (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) Ambulatorio dedicato UO Cardiologia Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Cardiologo ospedaliero Modalità di accesso al percorso Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Dimissione UO Cardiologia, richiesta di inserimento da MMG o altri reparti Descrizione delle fasi del percorso Modalità di accesso: a - al momento della dimissione viene dato un appuntamento per visita ambulatoriale di controllo dopo 30 giorni circa (prima visita). In tale occasione vengono pianificati i controlli successivi ed attivato il percorso; b- il MMG può richiedere la visita cardiologica con indicazione di “attivazione percorso paziente con sindrome coronarica acuta stabilizzata”. In occasione della prima visita vengono pianificati i controlli successivi ed attivato il percorso. Contenuto della prima visita: a - visione della documentazione relativa al recente ricovero; b identificazione dei sintomi ischemici ed istruzioni sul comportamento da tenere in caso di recidiva; c istruzioni generiche sullo stile di vita e livello di attività fisica; d- adeguamento terapeutico se indicato; e – programmazione di: 1 - test ergometrico (per valutazione della capacità funzionale ed eventuale ischemia residua), 2- ecocardiodoppler (per valutazione “cronica” della funzione ventricolare sinistra), 3 – ecodoppler tronchi sopra-aortici (per diagnosi di malattia carotidea misconosciuta), 4 – esami ematochimici utili per il follow-up (CTtot, CT-LDL, CT-HDL, TG, AST, ALT, CPK, glicemia, creatinina, micro-albuminuria). Gli esami vanno espletati prima della seconda visita da prevedere a distanza di 6 mesi. Indicazione sull’utilizzo di farmaci: per tutti i soggetti ASA (75-165 mg/die), clopidogrel 75 mg per 6 mesi se SCA-NSTE, beta-bloccante salvo controindicazioni, statina, ACE-inibitore se ipertensione arteriosa, diabete, FE <45%. Goal terapeutici: PA <140/90 o <130/80 se diabetico; CT-LDL <70 mg/dL; emoglobina glicosilata <6,5%. Contenuto della seconda visita: a – visione dei risultati degli accertamenti richiesti e classificazione del paziente all’interno della tipologia di percorso individualizzata; b – adeguamento terapeutico; c - istruzioni definitive sullo stile di vita e livello di attività fisica. Percorso per paziente non complicato (FE >45%, non evidenza di ischemia residua*): controllo clinico annuale, strumentale in caso di variazioni del quadro. Percorso per paziente con disfunzione ventricolare sinistra (FE <45%) o ischemia residua*: controllo clinico semestrale, ecocardiografia annuale, test provocativo annuale (se clinicamente indicato). *ischemia residua: presenza di coronaropatia estesa non trattata e/o non trattabile associata o meno ad evidenza oggettiva di ischemia miocardica. Uscita dal percorso: il paziente non complicato che dopo 3 anni non ha avuto eventi clinici può uscire dal percorso ed essere affidato completamente al MMG. 32 Azienda USL di Cesena Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione Fase del percorso Strutture coinvolte (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Modalità di accesso al percorso Non sono presenti percorsi strutturati di follow-up 33 Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Azienda USL di Rimini Fasi del percorso di follow-up, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’UO di dimissione 3 mesi Strutture coinvolte (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) U.O. Ospedaliera Professionisti coinvolti (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) Cardiologo osp 6 mesi U.O. Ospedaliera Cardiologo osp Assegnazione app.alla dimissione 1 anno U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere CUP Fase del percorso Modalità di accesso al percorso Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Assegnazione appuntamento. alla dimissione - solo per pz a rischio elevato Descrizione delle fasi del percorso Avviamento a controllo con test di stimolo (ecg da sforzo, ecostress) o coronarografia: quando programmato o quando si renda necessario per sopravvenuta sintomatologia pertinente. 34 35 Appendice 36 37 38 39 Allegato n. 1 I REFERENTI AZIENDALI DEL GRUPPO DI LAVORO INTERPROFESSIONALE Azienda Sanitaria Nominativo USL Piacenza Enrico Sverzellati USL Parma Mario De Blasi OSP USL OSP USL OSP USL OSP USL USL OSP Parma Reggio Emilia Reggio Emilia Modena Modena Bologna Bologna Imola Ferrara Ferrara Diego Ardissino USL Ravenna USL Forlì USL Cesena USL Rimini Sara Baruzzo Massimo Pantaleoni Maria Luisa De Luca Carlo Cappello Manuela Colonna Claudio Rapezzi Roberto Leghissa Mauro Manfredini Gabriele Guardigli Paolo Tarlazzi Massimo Margheri Marcello Galvani Pierluigi Pieri Antonio Destro Angelo Masi 40 Allegato n. 2 SCHEDA RILEVAZIONE DATI - ANNO 2010 Progetto regionale per la prevenzione delle recidive degli accidenti cardiovascolari (IMA/SCA). Monitoraggio del processo di implementazione nelle Aziende sanitarie. Referente/i aziendali: ______________________________________ Azienda USL/Ospedaliera di ______________________________ Qualifica Professionale: ____________________________________ U.O. appartenenza: ____________________________________ A) Azioni organizzative aziendali a garanzia della continuità assistenziale per i pazienti dopo un evento cardiovascolare acuto (IMA/SCA). 1. Indicare il numero totale delle Unità Operative di Cardiologia della Azienda Sanitaria di appartenenza: N° ____________ 1.1 Tra quelle sopra indicate, quali Unità Operative di Cardiologia utilizzano la lettera di dimissione secondo il format regionale per garantire lo scambio di informazioni rilevanti per il paziente? Elencare: Unità Operativa di Ospedale di 41 2. Indicare le Unità Operative non cardiologiche (es. Medicina Interna, Geriatria, ecc) che utilizzano la lettera di dimissione secondo il format regionale per garantire lo scambio di informazioni rilevanti per il paziente. Elencare: Unità Operativa di 3. Ospedale di Esiste un percorso di follow-up strutturato per fasi successive? • Si • No 3.1 Se sì, dopo il primo controllo ambulatoriale presso l’U.O. di dimissione, elencare le altre fasi del percorso previste: Fase del percorso Strutture coinvolte Professionisti coinvolti (es. U.O. Ospedaliera – Dipartimento Cure Primarie – Dipartimento Sanità Pubblica) (es. cardiologo ospedaliero/territoriale – MMG – Infermiere – Terapista della riabilitazione, ecc) 42 Modalità di accesso al percorso Strumenti utilizzati per le relazioni (protocolli, procedure) Descrizione delle diverse fasi operative del percorso ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ 43 Allegato n. 3 Raccolta delle esperienze: prevenzione delle recidive degli accidenti cardiovascolari (IMA/SCA) RECAPITI DEL REFERENTE DELL’ESPERIENZA Cognome e Nome Indirizzo Recapito telefonico Distretto di AUSL/AOSP/IOR di E-mail ARTICOLAZIONE DELL’ESPERIENZA 1. Contesto in cui si colloca 2. Target principale 44 3. Obiettivi generali e specifici 4. Risultati attesi 5. Azioni 6. Valutazione dei risultati/indicatori 45 46 47 Bibliografia 48 Bibliografia Atella V, Brady A, Catapano AL, et al. Bridging science and health policy in cardiovascular disease: focus on lipid management: A Report from a Session held during the 7th International Symposium on Multiple Risk Factors in Cardiovascular Diseases: Prevention and Intervention— Health Policy. Atheroscler Suppl 2009; 10: 3-21 Atlante Italiano delle Malattie Cardiovascolari. It Heart J 2004; 5 (Suppl. 3): 1S-101 British Medical Association. New GMS contract 2003. Quality indicators - Summary of points: Secondary prevention in coronary heart disease. http://www.bma.org.uk. Cardiac rehabilitation programs: a statement for healthcare professionals from the American Heart Association. Circulation 1994; 90: 1602 Cicero AFG, Braiato A, D’Addato S, et al. 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