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La dimostrazione per assurdo
Prof. Luigi La Gatta 2009 Lezione di Geometria “Dopo i greci fare matematica vuol dire dimostrare” (Bourbaki) LA DIMOSTRAZIONE PER ASSURDO Consideriamo la proposizione “Se Pippo legge i Promessi sposi, allora Pippo non è analfabeta” Se fosse un teorema di geometria, scriveremmo: Ip: “Pippo legge i Promessi sposi” Th: “Pippo non è analfabeta”. Che cosa succede se consideriamo falsa la tesi? Significa che è vera la sua negazione, cioè è vera la proposizione: “Pippo è analfabeta”. Ne deriva che Pippo non può leggere i Promessi sposi. Siamo così giunti ad una contraddizione con l’ipotesi, nella quale si dà per certo che Pippo legge il famoso romanzo di Manzoni. Il ragionamento, cominciato con la negazione della tesi, ci ha portato ad un risultato assurdo perché contraddice l’ipotesi. Ma dal momento che l’ipotesi è un dato inconfutabile, dobbiamo concludere che la negazione della tesi è falsa e quindi la tesi è vera. Questo tipo di ragionamento, che prende il nome di dimostrazione per assurdo, segue il seguente procedimento: 1. Si suppone falsa la tesi, cioè si considera vera la sua negazione; 2. Sulla base di tale verità si fanno deduzioni come nelle dimostrazioni dirette; 3. A un certo punto si perviene a un risultato contraddittorio, ossia alla negazione di qualche teorema dimostrato in precedenza, o alla negazione di un postulato o della stessa ipotesi; risultato che, per questo motivo, chiamiamo assurdo; 4. Dalla contraddizione ottenuta è possibile dedurre che la tesi è vera. Prof. Luigi La Gatta 2009 Ipotesi VERA + TESI FALSA Negazione della tesi VERA deduzioni Risultato assurdo + Teoremi già dimostrati o postulati TESI VERA Nelle dimostrazioni dirette, la catena di deduzioni parte dall’ipotesi del teorema e arriva alla tesi. Nelle dimostrazioni per assurdo, la catena di deduzioni parte dalla negazione della tesi. Le deduzioni portano a una contraddizione, la quale rivela che la negazione della tesi è falsa, e quindi la tesi deve essere necessariamente vera. La dimostrazione di un teorema del tipo “se a, allora d” procederà, a seconda che la dimostrazione sia diretta o per assurdo, come schematizzato qui di seguito. Dimostrazione DIRETTA Dimostrazione per ASSURDO IPOTESI Deduzioni, utilizzando gli assiomi e i teoremi già dimostrati TESI NEGAZIONE DELLA TESI Deduzioni, utilizzando gli assiomi e i teoremi già dimostrati Contraddizione TESI Se a, allora b Se b, allora c. Se c, allora d. Quindi, se a allora d. Supponiamo che sia Vero non d Se non d, allora e. Se e, allora f, e così via finchè non giungiamo a una contraddizione. Quindi, non d è Falso; ossia d è, Vero.