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sicurezza pulizie - Milano Sicurezza sul Lavoro
1 IMPRESE DI PULIZIA SICUREZZA SUL LAVORO 2 PAGINA INTRODUZIONE 4 LE IMPRESE DI PULIZIA Le attrezzature i prodotti i comportamenti umani I principi della corretta attitudine alla sicurezza Pulizia cosa non è Pulizia cosa è 6 ADDETTO ALLE PULIZIE conoscenze esperienze conosci te stesso conosci le attrezzature che impieghi conosci le situazioni 12 LA VALUTAZIONE , IL CONTROLLO ma che cosa è un pericolo la presenza di una persona in una situazione anomala 14 DECISIONI ED AZIONI 18 I COMPORTAMENTI 20 LE ATTREZZATURE macchine ed apparecchiature elettriche precauzioni per gli utensili a motore 21 LE SOSTANZE E I PRODOTTI UTILIZZATI 23 LAVORARE IN SICUREZZA Rischio di infortunio precauzioni Cadute Folgorazioni elettriche Tagli Caduta di pesi Movimentazione di carichi pesanti 26 RISCHI PER LA SALUTE sostanze chimiche avvertenze miscele esplosive o infiammabili polveri agenti infettivi microclima orario a turni processi produttivi aree e posti di lavoro scale 29 IMPRESE DI PULIZIA IN AMBITO OSPEDALIERO Rifiuti solidi Rischio infettivo 37 3 IL TIPO DI LAVORO 40 LE CONDIZIONI CLIMATICHE 41 ENTRIAMO NEL DETTAGLIO 42 SCHEDA 1 LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI 42 SCHEDA 2 LA PULIZIA DEI PAVIMENTI 44 SCHEDA 3 LE OPERAZIONI DI SPOLVERO 45 SCHEDA 4 LA RACCOLTYA DEI RIFIUTI 46 SCHEDA 5 LE PULIZIE DEI LUOGHI ALTI 47 SCHEDA 6- I PRODOTTI PER LE PULIZIE tipi e uso 49 SCHEDA 6-2 I PRODOTTI PER LE PULIZIE l’etichettatura dei prodotti 51 SCHEDA 6-3 I PRODOTTI PER LE PULIZIE 0sservazioni 52 SCHEDA 6-4 I PRODOTTI PER LE PULIZIE le sostanze e i prodotti pericolosi 53 SCHEDA 6-5 I PRODOTTI PER LE PULIZIE gli effetti sulla salute 54 SCHEDA 6-6 I PRODOTTI PER LE PULIZIE simboli di pericolosità 55 SCHEDA 6-7 I PRODOTTI PER LE PULIZIE come proteggersi 56 SCHEDA 7 RISCHIO BIOLOGICO 57 SCHEDA 8 LO STOCCAGGIO E LA CONSERVAZIONE DI PRODOTTI E MATERIALI 57 SCHEDA 9 ESEMPI DI SEGNALETICA NEI LUOGHI DI CONSERVAZIONE DEI PRODOTTI E DEI MATERIALI 58 RIFERIMENTI MINIMI DI NORMATIVA 59 GLOSSARIO MINIMO 60 AUTORE FONTI INDIRIZZI UTILI 61 4 INTRODUZIONE Il ciclo lavorativo delle imprese di pulizie si compone di varie attività. Le principali sono: Pulizie pavimenti e scale, Pulizie mobili, scaffalature, infissi e finestre, Sgombero magazzini e raccolta residui, Pulizie ambienti particolari. Per tutte le attività elencate sopra, sono stati individuati, oltre ai principali rischi, le cause più frequenti di infortunio e di malattia professionale, gli eventuali danni prodotti dall'evento infausto e le misure di prevenzione più idonee. Come vedremo, le attività di prevenzione si articolano a vari livelli, a cominciare dall'organizzazione del lavoro, dalla scelta di attrezzature aventi requisiti ergonomici, dall'uso dei dispositivi personali di protezione,fino ad arrivare al controllo sanitario. In particolare, per quanto riguarda quest'ultimo punto, sarà il medico competente a definire,azienda per azienda, in base alle reali condizioni di lavoro, la necessità di effettuare accertamenti sanitari (ed eventualmente le modalità di esecuzione). In materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro e in termini di normativa (D.Lgs. 81/2008) viene normalmente chiamato in causa il Datore di lavoro della ditta di pulizie per quanto concerne la valutazione dei rischi specifici insiti nelle varie fasi della lavorazione. Comunque, il Committente è tenuto a fornire dettagliate informazioni sui rischi presenti nell'ambiente di lavoro in cui gli addetti delle Ditte di pulizia sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. 5 La presente dispensa fornisce informazioni relative alle attività delle imprese di pulizia in ambiti diversi: uffici industriali ospedalieri Si incomincia considerando : attrezzature utilizzate prodotti per la pulizia Per ognuno degli ambiti sopra descritti, sono considerati : rischi di infortunio rischi per la salute L’esposizione degli argomenti è volutamente sviluppata in termini semplici allo scopo di favorire la decodifica dei concetti principali e poterli così proporre attraverso cartelloni, slide da proiettare o con schemi sulla lavagna tradizionale o a fogli mobili. L’utilizzo della presente dispensa, o di parti di essa risponde AL D.Lgs. 81/08 come modificato dal D.Lgs. 106/209 che chiede di informare i lavoratori dei rischi specifici riguardanti la loro attività. BUON LAVORO 6 LE IMPRESE DI PULIZIA Qualsiasi informazione sia fornita a persone adulte deve misurarsi con problemi legati alla memoria, al ricordo ed al riapprendimento, al grado di attenzione concesso dai partecipanti ed alle resistenze ai cambiamenti. Per questo motivo occorre utilizzare metodologie che tengano conto di tutto ciò e mirino al superamento dei vincoli. Sarà dunque opportuno accompagnare i partecipanti in un ragionamento che rispetti una metodologia che seppur inconsciamente, ognuno di noi applica nel proprio lavoro o nelle molteplici attività della propria vita. Proviamo a sviluppare tale metodologia. Ogni persona che si trova a svolgere operazioni o manovre di una certa complessità, sa che non è possibile “muoversi all’avventura”, ma che bisogna “sapere” ciò che si fa. Significa, che volendolo, oppure no, ognuno di noi 1. OSSERVA E VALUTA I RISCHI DELL’OPERAZIONE CHE STA PER SVOLGERE (anche inconsciamente) 2. FA RIFERIMENTO ALLE REGOLE ED ALLE PROCEDURE CHE CONOSCE E CHE E’ ABITUATO AD ADOTTARE 3. SVOLGE L’OPERAZIONE RICHIESTAGLI RISULTATI 4. CONTROLLA I R ISULTATI DEL SUO OPERATO A ANALISI DEI RISCHI REALI E POTENZIALI D CONTROLLO DEI RISULTATI EFFICACACIA EFFICIENZA C AZIONI DI ELIMINAZIONE E/O CORREZIONE DEI RISCHII B SISTEMA DI NORME E PROCEDURE 7 IMPRESE DI PULIZIA Le attività di pulizia possono essere divise in base alle aree di intervento: PULIZIE IN UFFICIO lavaggio vetri pulizia pavimenti operazioni di spolvero preparazione detergenti Pulizia servizi igienici ritiro rifiuti PULIZIE IN AMBIENTI INDUSTRIALI pulizie generali (pavimenti, vetri ecc.) servizi igienici pulizia macchinario produttivo e alimentare PULIZIE NEGLI OSPEDALI pulizia pavimenti pulizia camere, disinfezione sterilizzazione camere operatorie e ferri chirurgici ritiro biancheria ritiro rifiuti Come si può osservare, molte operazioni si ripetono nelle diverse aree di intervento. 8 LE ATTREZZATURE, I PRODOTTI, I COMPORTAMENTI UMANI Questa lettura è rivolta a chi svolge la propria attività lavorativa nell’ambito delle pulizie industriali. La normativa di prevenzione degli infortuni, il D.Lgs 81/08 come modificato dal D.Lgs 106/09, stabilisce la necessità di valutare i rischi e prevedere le azioni per eliminarli o tenerli sotto controllo. Dispone altresì che i lavoratori vengano informati e formati relativamente ai rischi lavoratovi ed alla tutela della loro salute. Proveremo dunque a fornire alcune indicazioni che si prefiggano quale scopo quello di far pensare le persone e di aprire un dibattito durante le riunioni aziendali. 9 I PRINCIPI DELLA CORRETTA ATTITUDINE ALLA SICUREZZA Pensandoci solo un attimo, ognuno di noi è in grado di indicare i punti cardine della corretta attitudine alla sicurezza : tenere conto del proprio comportamento e quello delle altre persone operare in modo da garantirci di non incorrere in incidenti che potevano essere evitati disporre di attrezzature in piena efficienza tenere sempre sotto controllo l’ambiente circostanze 10 PULIZIA COSA NON È SONO COMPORTAMENTI SBAGLIATI: TENTARE LA SORTE TRASGREDIRE ESIBIZIONISMO ESEGUIRE LE OPERAZIONI “IN FRETTA” PRENDERE IL LAVORO “SOTTOGAMBA” INSISTERE IN COMPORTAMENTI “STUPIDI” ABUSARE DEI TEMPI DI LAVORO 11 PULIZIA PULIZIA COSA È LAVORARE TENENDO CONTO DEL COMPORTAMENTO DEGLI ALTRI CIOÈ AVERE LA CONVINZIONE CHE LA NOSTRA SICUREZZA DIPENDE DA : AL FINE DI PREVEDERE LA SITUAZIONI DI PERICOLO E DI AGIRE PER EVITARLE 12 L’ADDETTO ALLE PULIZIE Essere in grado di guardare oltre il naso, il più lontano possibile. In ogni attività umana, quando si è soli, ciò che succede dipende solamente dalle proprie conoscenze e capacità. Maggiori sono le conoscenze, le capacità e le esperienze, maggiori sono le possibilità di evitare incidenti Dimostra una corretta attitudine chi non crede di sapere tutto ma pensa che c’è la necessità di sviluppare continuamente la propria conoscenza e le esperienze. Ed è errato credere che sia sufficiente una formazione “on the job”.(sul lavoro) Ciò significa che la sola formazione “on the job” più che far acquisire esperienza, ingenera cattive abitudini e crea assuefazione. 13 CONOSCI TE STESSO valuta, ogni tanto, il tuo modo di lavorare considera, prima di iniziare, il tuo stato fisico tieni conto del tuo stato emotivo Sei in grado di non prendertela in qualsiasi situazione ? CONOSCI LE ATTREZZATURE CHE IMPIEGHI l’efficienza dei vari organi le caratteristiche delle attrezzature possibilità e limiti le attrezzature necessarie in caso di emergenza CONOSCI LE SITUAZIONI mantieni alto il grado di attenzione impara a prevedere impara ad utilizzare tutto il campo visivo elaborando una tecnica dello sguardo 14 LA VALUTAZIONE, IL CONTROLLO valutare vuol dire osservare: davanti a se dietro sui lati ti permette di prevedere in anticipo le situazioni ti permette di mantenere alto il controllo sulle conseguenze delle nostre azioni Nessuno di noi ama trovarsi in situazioni che possono sfuggire al controllo perché, come abbiamo precedentemente accennato, a nessuno piace provare apprensione, paura, timore o solamente ansia. É ben vero che nelle situazioni di lavoro e di vita in genere siamo abituati a ripetere una serie di operazioni senza che da ciò ci derivi pericolo alcuno. Risponde altresì a verità l'affermazione che ci suggerisce come alle volte, situazioni che siamo abituati ad affrontare quotidianamente e che reputiamo normali, si sviluppano invece in maniera diversa o contraria alle nostre aspettative. Tutti noi quindi vorremmo sapere, in ogni momento, quale grado di pericolosità presenta la situazione che si sta per affrontare. 15 MA CHE COS'È UN PERICOLO ? Lo possiamo definire semplicemente come : LA PRESENZA DI UNA PERSONA IN UNA SITUAZIONE ANOMALA Siamo di fronte a due elementi : una persona ed una situazione anomala. Nella figura vediamo un pulitore che lavora su una scala usando gli ultimi gradini, cioè c'è la presenza di una persona in una situazione pericolosa. Se manca uno dei due elementi possiamo affermare che non esiste il pericolo. Che sia realmente una situazione pericolosa lo sappiamo tutti ed i motivi del pericolo sono numerosissimi. La scala sprovvista dei piedini anti sdrucciolo; la mancanza di aggancio in alto;, non c’è nessuno a tenere la scala alla base.; il pulitore sta usando una scala troppo corta ed è costretto ad usare gli ultimi gradini ; la mancanza di conoscenza delle regole; e chissà quante altre ragioni! POSSIAMO TRARRE DELLE CONSIDERAZIONI : A 1 CONSIDERAZIONE : il pericolo "oggettivo", nel nostro caso definito dallo strumento di lavoro é di regola sempre eliminabile totalmente. Gli eventuali dispositivi di sicurezza e le protezioni diminuiscono il pericolo ma non sono sempre in grado di eliminarlo totalmente. 2 CONSIDERAZIONE : diventa perciò fondamentale ricorrere a comportamenti sicuri che siano in grado di tutelarci dai pericoli per i quali la protezione tecnica risulta insufficiente. A 3 CONSIDERAZIONE : un comportamento pericoloso può rendere vane anche le eventuali misure tecniche previste allo scopo di tutelare l'incolumità fisica delle persone. A 16 Il pulitore incontra, durante il proprio lavoro, continue situazioni potenziali di pericolo, valuta, volta per volta, il rischio che corre nell'affrontarle e decide di conseguenza le modalità delle azioni considerate più sicure. Questo processo continuo, cui é sottoposto, comporta delle conseguenze. Infatti, una stessa situazione potenziale di pericolo può essere vista in modi molto differenti a seconda che : sia la prima volta che si affronta da soli la si affronti da diversi anni la propria professione sia quella istruttore degli addetti alle pulizie si sia freschi e riposati si sia stanchi ed assonnati Sono dunque importanti, ai fini di una corretta valutazione dei rischi, fattori quali : a) le conoscenze b) le esperienze c) l'attenzione d) la prontezza di risposta o velocità di reazione Possiamo adesso trarre delle conseguenze dalle considerazioni appena esposte: a) valutare in maniera adeguata le situazioni di pericolo significa ricercare continuamente l'arricchimento delle informazioni necessarie al comportamento sicuro. b) Lavorare "all'avventura" senza sapere o prevedere ciò che si può incontrare significa trovarsi spesso a gestire il contingente con elevate possibilità di errore. L'esperienza era il secondo fattore che avevamo elencato. Si dice che chi non é esperto si affida alla creatività, nel nostro caso però la creatività non serve essendo troppo complesso e serio il problema che stiamo affrontando. A tutti noi sarà capitato di vedere le strane operazioni che fa il neoassunto quando cerca di effettuare il proprio lavoro : non si riesce a capire se vuole davvero pulire od invece se sta cercando di ottenere il risultato contrario 17 Se l'inesperienza aumenta i pericoli, la troppa esperienza, la consuetudine,l'abitudine, l'assuefazione hanno anche loro un peso determinante. Se l'inesperto lavora in modo "creativo", l'abitudinario lavora in modo "stupido". Per comportamento stupido si intende la ripetizione di un atto, diventato abitudinario, nonostante che la situazione del momento richieda decisioni diverse. Il classico esempio riguarda l’uso delle protezioni personali Chi svolge abitualmente operazioni semplici, si abitua a non considerare piccole situazioni di incidente;. quando l’attività diventa più complessa e richiede, ad esempio, l’utilizzo di grandi quantità di prodotti o l’uso di apparecchiature specifiche, sarà per lui normale dimenticarsi delle procedure di sicurezza e ripetere il comportamento scorretto anche in presenza di pericoli molto maggiori. Abbiamo infine parlato di capacità di attenzione e di prontezza di risposta. Fare attenzione alle cose giuste nel momento giusto richiede l'impiego di energie non indifferenti. É infatti più facile considerarsi al centro del mondo e preoccuparsi solo del proprio lavoro che riuscire a pensare di garantirsi nel contempo che gli altri siano consci della propria presenza. La seconda riguarda l'assuefazione e l'abitudine. "Intanto che si asciugano i pavimenti, mi metto a pulire i vetri usando una scala a libretto; così finisco prima” anche con i fari. In definitiva, il processo di valutazione delle situazioni é dinamico, probabilistico,spesso complesso. Adesso siamo in grado di capire perché alle volte rimaniamo perplessi di fronte a operazioni poco corrette di altri colleghi. É sufficiente pensare che le loro conoscenze dei pericoli e quindi l'esperienza necessaria per valutarli sia diversa dalla vostra e probabilmente inferiore. 18 Innanzitutto è necessaria la convinzione che la violazione delle regole di sicurezza è responsabile dei maggiori incidenti rispettare le regole la maggior parte delle volte è la caratteristica della maggioranza delle persone rispettare sempre le regole di sicurezza definisce il lavoratore sicuro . Se una persona non conosce i pericoli, perché manca di esperienza, é "fresco di servizio", dovrebbe possedere scarse propensioni ad assumersi rischi gratuitamente, dovrebbe lavorare con attenzione, nell'intento di acquisire la necessaria sicurezza ed esperienza. Spesso accade proprio cosi', ma non é raro vedere giovanotti inesperti assumersi rischi gratuiti. La propensione al rischio può quindi non essere regolata dalla valutazione, così come non sempre ne é conseguenza diretta. INFATTI I FATTORI PRINCIPALI CHE LA INFLUENZANO SONO I SEGUENTI : la stima di sé le difese psicologiche bisogni diversi dalla sicurezza personale Le persone che si sovrastimano sul lavoro sono molte, troppe; sanno sempre di più degli altri, pensano che le precauzioni sono una richiesta eccessiva per un lavoro così semplice, credono che l’arte di “arrangiarsi” sia una prerogativa positiva, sono convinti che siano gli altri a dovere stare più attenti quando loro sono in azione. Le difese psicologiche sono quelle barriere che si ergono per nascondere la pericolosità di certe situazioni e permetterci di mantenere elevato il livello di rischio. Supponiamo il caso di incidente ad un nostro collega: la visione traumatica, dolorosa, di paura che ci si para davanti agli occhi, "infrange" le barriere psicologiche facendo emergere dubbi, insicurezze, stati d'ansia, ecc. Lentamente le difese tornano a "proteggerci ?" rimuovendo il fatto o proiettandolo al di fuori di noi. Vengono cercate razionalizzazioni del perché dell'incidente : chissà dove guardava quello là sicuramente aveva i la testa da un’altra parte! Usava attrezzature senza preparazione succede a chi non sa lavorare Ricostruite le barriere, siamo in grado di riprendere il lavoro al ritmo precedente, magari velocizzandolo un po’ per riguadagnare il tempo perduto. 19 Analizziamo ora le diverse condizioni di tendenza al rischio per un pulitore esperto. L'esempio, in questo caso, ci può riguardare personalmente poiché, in situazioni diverse, ci sarà capitato di assumerci differenti propensioni al rischio. In condizioni normali, affrontiamo le insidie del lavoro utilizzando una media tendenza al rischio che ci evita guai grazie alla nostra esperienza , in altre occasioni siamo addirittura portati a diminuire la nostra naturale tendenza perché, ad esempio, stiamo lavorando in mezzo alla gente; questo fatto comporta una ulteriore riduzione della tendenza al rischio. Può, in qualche occasione, invece succedere che, la fretta di terminare il lavoro, la necessità di arrivare in orario ad un appuntamento importante, un bicchiere di troppo incidano sul nostro comportamento facendoci assumere rischi che normalmente eviteremmo. 20 I COMPORTAMENTI Ciò che un pulitore dimostra durante il lavoro è il risultato di quello che sa, delle sue capacità di valutazione e quindi di quale deve essere l’operazione corretta in ogni momento Vuol dire che in ogni momento ricerca la condizione : “essere sicuri” Chi attua una attitudine corretta alla sicurezza è in grado di evitare rischi anche in condizioni sfavorevoli od in presenza di comportamenti scorretti delle altre persone . ALCUNE DELLE VARIABILI DA CONSIDERARE: come é organizzato l'ambiente che ci circonda quali sono le "regole del gioco" che tipi di rapporti, sentimenti comuni od eventualmente tensioni, si instaurano tra le persone il tipo di lavoro l’area da pulire le condizioni climatiche ecc. 21 LE ATTREZZATURE MACCHINE ED APPARECCHIATURE ELETTRICHE Nei lavori di pulizia si utilizzano numerose macchine ed apparecchiature elettriche. Si tratta in genere di apparecchi alimentati a cavo, con tensioni di rete (220'V, 50 Hz). La maggioranza delle macchine sono monospazzole ed aspiralquidi, che lavorano su pavimento bagnato e ciò è da tenere presente anche sotto il profilo della sicurezza elettrica.' Un ulteriore elemento, molto importante nel determinare il livello di rischio, è costituito dall'essere apparecchiature portatili, destinate quindi all’utilizzo in contatto diretto e continuo con 1'utilizzatore. E’ necessario pertanto assicurare un grado di protezione maggiore rispetto a quelle fisse, il ché può essere ottenuto in due modi: aumentando il grado di sicurezza intrinseca, con il cosiddetto "doppio isolamento", che rappresenta la soluzione migliore ogni volta sia possibile (apparecchi di classe 2), assicurando il collegamento con l’impianto di terra, con l’avvertenza che detto impianto sia coordinato con un interruttore differenziale (apparecchio di classe 1). Uno dei problemi principali è quello del controllo periodico ai fini del mantenimento delle caratteristiche ottimali di sicurezza. Tale controllo e 1'eventuale intervento di manutenzione andrebbero programmati in maniera esplicita e ad intervalli congrui ed affidati a personale esperto. Un altro problema rilevante è costituito dal fatto che il lavoro di pulizia viene effettuato in ambienti i cui impianti presentano caratteristiche non sempre ottimali e comunque di difficile valutazione da parte del personale dell'impresa,: ciò potrebbe determinare situazioni di lavoro in assenza o insufficiente funzionamento dell'impianto di terra e/o dell'interruttore differenziale, con conseguente rischio di elettrocuzione. Una soluzione relativamente semplice è rappresentata dall'adozione di un interruttore differenziale portatile, con soglia di intervento non superiore a 30 Ma da inserire a monte dell'apparecchiatura elettrica, quando si operi in ambienti di cui non è possibile conoscere l’affidabilità dei sistemi di protezione dal rischio elettrico. Spesso si ha una difformità degli accessori elettrici (cavi, prolunghe, prese, adattatori) alle norme di sicurezza. 22 PRECAUZIONI PER GLI UTENSILI A MOTORE Bisogna prevedere un programma di ispezione sistematica e manutenzione per tutti gli utensili a motore. Quando si spegne un utensile rotante esso deve essere tenuto in mano fino a che 1'arresto non sia completo.1'alimentazione deve essere staccata prima di effettuare qualsiasi operazione di sostituzione, come il cambio di spazzole, la sostituzione di una prolunga, ecc. Tutti gli utensili elettrici dovranno essere correttamente muniti di messa a terra od avere doppio isolamento. Le giunzioni dei cavi di alimentazione saranno eseguite con il corretto materiali: connettori, morsetti, spine, e prese; giunti semplicemente nastrati non sono ammessi. Nei lavori in locali bagnati o molto umidi e nei lavori a contatto con grandi masse metalliche, è vietato 1'uso di utensili elettrici portatili a tensione superiore a 50 V verso terra. 1'utensile elettrico portatile deve essere tenuto in moto solo per il tempo strettamente necessario al lavoro da compiere. Per disinnestare il cavo di alimentazione dell'apparecchio della relativa presa fissa è vietato tirare il cavo ma occorre agire afferrando debitamente la parte mobile della presa. nel caso di spazzole pulitrici rotanti è necessario dosare la pressione, se l’utensile viene utilizzato su pareti verticali o su vetrate. Le lampade elettriche portatili, usate in locali bagnati o umidi oppure a contatto di grandi masse metalliche devono essere alimentate a tensioni non superiore a 25V verso terra ed essere provviste di involucro di protezione della sorgente luminosa. 23 LE SOSTANZE ED I PRODOTTI UTILIZZATI In genere per le varie operazioni di pulizia si impiegano numerosi prodotti chimici Disinfettanti: Detergenti Prodotti a base di solventi Disincrostanti Cere Siamo arrivati al kit del "chimico ", alias addetto alle pulizie Lucidare mobili, pulire vetri, forni, detergere pavimenti, decalcificare e sturare lavandini, ammazzare stecchite mosche, zanzare, formiche ed altri insetti, combattere la ruggine, disinfettare il bagno, far scivolare la gente sul pavimento trattato a cera, togliere la cera, eliminare le erbacce dai giardini, fertilizzarli, sono solo alcuni dei compiti del moderno chimico, alias addetto alle pulizie. Disarmato di protezioni personali, ma armato di bottigliette, contenitori, bombolette, il nostro chimico attacca i problemi e rende l’ambiente “gradevole” ! Prima di tutto pensiamo ai servizi igienici che non solo devono essere puliti ma anche disinfettati. Cosa meglio del lisoformio e dei suoi amici per ottenere i risultati richiesti. Un po’ di bruciore agli occhi ed ecco che tutto brilla. Ci troviamo di fronte a sostanze estremamente pericolose come ad esempio la formaldeide (formalina) che è prodotto cancerogeno e dovrebbe essere manipolato con cura e con le necessarie protezioni delle vie respiratorie e delle zone della pelle con cui si può entrare in contatto. Il WC poi, deve meritarsi una cura tutta particolare ed in effetti esistono prodotti specifici proprio per lui. Si tratta di pulenti al cloro molto aggressivi, fanno diventare bianco il water, ma minano potentemente la nostra salute già in concentrazioni molto basse. Il cloro, essendo più pesante dell'aria ristagna e continua a produrre i suoi effetti nel tempo. 24 È particolarmente pericoloso per coloro i quali soffrono di disturbi alla respirazione. Per terminare l'operazione di pulizia del bagno aggiungeremo ora il deodorante per il wc, che dovrebbe ragionevolmente servire ad assorbire o nascondere cattivi odori in bagni non puliti, che serve invece, un'altra volta guarda caso, ad aumentare il carico inquinante delle acque. Adesso tocca agli uffici È giunto il momento della pulizia delle superfici. Pavimenti, mobili, vetri, oggetti metallici non possono pensare di potersela passare liscia. Per prima cosa attaccheremo i pavimenti con prodotti pulenti. Non c'è che l'imbarazzo della scelta in quanto a marche, non c'è che l'imbarazzo della scelta in quanto ad inquinamento e pericolosità per chi li usa. Si tratta di prodotti che contengono, oramai siamo esperti, tensioattivi, fosfati e miscele di solventi per tutti i gusti. I prodotti usati sono la candeggina e la varechina che sono una soluzione in acqua di ipoclorito di sodio. Chi li usa avverte presto gli effetti sgradevoli all'olfatto ed alla gola e può dunque percepirne l'alto grado di pericolosità. Quando si usano le sostanze candeggianti occorre disporre di una buona ventilazione ed abituarsi ad indossare la già citata mascherina. 25 Poi è la volta dei vetri e nel prodotto troveremo anche ammoniaca. Dopo i vetri toccherà ai mobili che verranno trattati con prodotti spray (CFC) ed alcuni veleni tipo : toluolo, xilolo, benzolo. Per finire ci occuperemo delle superfici metalliche aggiungendo solventi ed ammoniaca al kit già notevole del nostro chimico. Caro ufficio, che cosa ti manca se non la cera per apparire finalmente perfetto ? Aggiungiamo allora, alla nostra casa altri derivati del petrolio e dovremmo avere finalmente concluso le nostre fatiche. Che prodotti ingrati abbiamo adoperato , i pavimenti si rigano e si macchiano con estrema facilità, i mobili diventano sempre meno lucidi, in special modo quelli con le superfici in formica; come ovviare a questi inconvenienti ? Niente paura, tutto previsto, la chimica non scherza, è sempre pronta a venirci in aiuto. Se i mobili diventano opachi ci sono i lucidanti, se la cera esaspera i segni, si possono coprire con altro prodotto, oppure usare dei pulenti specifici, della stessa casa, per toglierla e rimetterla; per ogni problema c'è la soluzione. A rimetterci, in fondo, è la nostra salute e quella della generazioni future. Che fastidio le zanzare, che problema le formiche, che disturbo le mosche. Le soluzioni sono a portata di mano, basta scegliere. Spirali al piretro, lampade, spray repellenti, compaiono come d'incanto dal kit del chimico. Almeno ricordiamoci di aerare i locali dopo il loro utilizzo! Se l’addetto alle pulizie ha la fortuna di dover curare un giardino o i viali a verde interni, dovrà fare i conti con le erbacce. I prodotti che le eliminano sono costituiti da sostanze che hanno nomi tristemente famosi : atrazina, paraquat, ecc. 26 RISCHIO RISCHIO DI INFORTUNIO In studi recenti si è rilevato che il fenomeno infortunistico nelle imprese di pulizia non assume la rilevanza di altri comparti, tradizionalmente considerati ad alto rischio,soprattutto per guanto riguarda la gravità dei danni riscontrati, tuttavia la frequenza è notevole. e la gran parte degli infortuni sono dovuti non a macchine o impianti pericolosi, su cui intervenire sul piano tecnico, bensì ad una sottovalutazione complessiva del rischio che induce a comportamenti non sicuri. 1 nuovi assunti, verosimilmente meno esperti anche rispetto ai rischi, sono frequentemente vittime di infortuni. D'altra parte il numero di nuovi assunti è rilevante nelle imprese di pulizia, dato 1'alto turn-over del personale. Le cause più frequenti devono essere fatte risalire a contusioni, fratture, traumi legati a cadute e a urti contro arredi, oppure alla caduta di gravi; folgorazioni da corrente elettrica,ustioni, shock elettrico; ferite da taglio per contatto con materiali taglienti, eventuali infezioni; conseguenti a movimentazione carichi pesanti e posture scomode, Il sollevamento di pesi ed il loro spostamento sono spesso 1'origine di strappi muscolari,ernie ed artrosi alla colonna vertebrale. Nel corso degli anni queste continue sollecitazioni finiscono per incidere sfavorevolmente sul trofismo e sulla struttura del disco, il quale va incontro così ad alterazioni degenerative progressive, queste possono determinare solo un decadimento delle funzioni del rachide oppure sfociare in manifestazioni patologiche. ALCUNE PRECAUZIONI : per le pulizie di vetri e finestre usare cinture e imbracature di sicurezza; non indossare vestiari ed accessori (cravatte sciarpe cinture) con parti svolazzanti che possano impigliarsi od essere afferrati da organi che non è stato possibile proteggere adeguatamente; in particolare le maniche dell'indumento devono essere strette ai polsi; non calzare scarpe leggere di tela, pantofole a sandali; non usare mai aria compressa per pulirsi gli abiti dalla polvere; concordare con la direzione aziendale opportune forme di addestramento del personale all'uso corretto degli utensili e alla manutenzione degli stessi. 27 CADUTE Le cadute in piano possono avvenire per scivolamento dovuto a sostanze che si trovano sul pavimento, come unto, olio, grassi, polveri fini, acqua, ghiaccio e da sistemi di pulizia sbagliati. L'addetto alle pulizie è poi soggetto a scivolamenti dovuti all’operazione nel corso del quale il pavimento viene tramutato in un lago saponoso mentre si è costretti ad operare impiegando macchine elettriche rotanti. Altri elementi di pericolo sono i depositi di attrezzi, 1'ingombro di materiali ed i contenitori, la presenza di cavi elettrici nelle aree di passaggio e di lavoro. Più gravi sono i rischi di cadute conseguenti a lavori che si svolgono in altezza, come ad esempio il lavaggio vetri. FOLGORAZIONI ELETTRICHE I pericoli di folgorazione degli addetti alle pulizie sono condizionati dal crescente uso di macchine. Esse spesso sono apparecchi portatili utilizzati in ambienti umidi e bagnati, in alcuni casi con la presenza di masse metalliche. Ad aggravare il pericolo vi sono allacciamenti fatti con cavi volanti soggetti a trascinamenti, urti, e schiacciamenti, collegati a prese prive di interruttore. 28 TAGLI Frequentemente gli addetti alle pulizie, soprattutto nelle operazioni di raccolta rifiuti, vengono in contatto con materiali tagliente, quali vetri, lamette, ecc., con rischio di ferite da taglio. CADUTA DI DI PESI Durante le operazioni di pulizia, in particolari situazioni si può avere un rischio di infortunio per caduta di pesi sospesi in aria a mal posizionati sugli scaffali. MOVIMENTAZIONE DI CARICHI PESANTI Questo tipo di rischio è da ricercare in scorrette impostazioni di presa o per mancanza di mezzi meccanici per il sollevamento di pesi eccessivi. 29 SOSTANZE CHIMICHE La tossicità dei detergenti è di natura indiretta in quanto essi asportano il naturale strato di grassi presente sulla pelle facilitando 1'aggressione da parte di agenti esterni. Alcune forme allergiche e dermatiti possono essere connesse con le sostanze alcaline presenti. Quasi tutti i tensioattivi sono irritanti per occhi e mucose. Esistono dei rischi legati all'uso di prodotti a base di solventi a causa della tossicità degli idrocarburi e in particolare degli alogenati, nonché la loro infiammabilità. intossicazioni acute sistemiche per ingestioni accidentali (leggere accuratamente 1e etichette e le schede tecniche d'uso); effetti a lungo termine (cancerogeni, mutageni e teratogenii), possibili per formaldeidee ossido di etilene; ustioni e severe irritazioni cutaneo - mucose (soluzioni troppo concentrate); dermatite irritativa da contatto (soprattutto per alogeni inorganici, aldeidi, fenolo e derivati); dermatite allergica da contatto (in teoria può essere provocata da tutti i disinfettanti, i maggiori imputati sono gli ammoni quaternari e le aldeidi) , in alcuni casi si possono avere delle reazioni allergiche a carico dell'apparato respiratorio verso prodotti utilizzati per la pulizia (detergenti disinfettanti, solventi,specie in caso di nebulizzazione del prodotto in ambienti di piccole dimensioni e scarsamente aerati; lesioni oculari di tipo irritativo in caso di contatto; irritazione delle vie aeree e cefalee, per inalazione di prodotti con solventi organici. Alcune avvertenze : non utilizzare contenitori senza etichetta; presumere sostanza pericolosa un prodotto sconosciuto, senza 'etichettatura prevista dalla legge; non eseguire travasi di sostanze in bottiglie normalmente adibite per altri usi (bottiglie di acqua minerale bibite ecc.); utilizzare i prodotti in ambienti ben aerati; 30 usare i mezzi protettivi durante 1'impiego (ad esempio guanti monouso, crema barriera ecc ; usare adeguate mascherine in lavori prolungati; eliminare in appositi contenitori stracci, carte, vestiario impregnati di prodotti nocivi; fare sempre la pulizia personale a fine turno e a seguito di eventuali spandimenti, a investimento di prodotti; pulire a fine turno gli attrezzi di lavoro; non utilizzare diluenti per la pulizia delle mani; mantenere chiusi con i tappi originali i contenitori; ricordarsi che i prodotti sono infiammabili per cui non accendere fiamme, non fumare, non utilizzare apparecchi che possano dare scintille; utilizzare recipienti di dimensione tale do evitare per guanto possibile travasi; rivendicare la scelta accurata dei prodotti da acquistare, preferendo quelli privi di additivi spesso inutili (profumi, balsami, coloranti, ecc.) e con pH vicino al neutro; verificare la presenza delle etichette sulle confezioni e leggere attentamente per informarsi sulle caratteristiche delle sostanze (tossicità, infiammabilità, ecc.). MISCELE ESPLOSIVE O INFIAMMABILI Le sostanze utilizzate per deterge sgrassare, pulire, ecc, le concentrazioni di polvere finissima nelle macchine il riscaldamento dei motori, le possibili occasioni di creare scintille, i luoghi di lavoro spesso confinati (come scantinati) 31 Ristretti o comunque non sufficientemente dotati di ricambi d'aria, sono tutti fattori che possono concorrere a creare miscele che possono esplodere o comunque essere origine di incendi. Per questo in alcuni luoghi di lavoro non è possibile utilizzare macchine o apparecchi elettrici o utensili che possono provocare scintille. POLVERI Nel corso delle pulizie spesso si solleva parecchia polvere che può essere dannosa per polmoni e occhi. Escludendo le polveri disperse negli ambienti e prodotte da processi di lavorazione industriale, per le quali è opportuno conoscere i componenti per conoscerne i rischi, la polvere può provenire da diverse fonti: dall'esterno (inquinamento atmosferico) in corrispondenza di porte e finestre; da lavori di manutenzione da lavori di costruzione, da sistemi di ventilazione e condizionamento trascurati o difettosi, o coibentati con materiali non idonei (ad es. coibente posto all'interno delle canalizzazioni anziché all'esterno) da rivestimenti, da mobili imbottiti, da preparazione di cibi; da sistemi di pulizia non efficaci. A volte la pulizia di superfici coibentate in amianto mantenute in cattivo stato può provocare il rilascio di migliaia di fibre di asbesto. Le polveri possono causare irritazioni alle vie respiratorie e, in soggetti sensibili, reazioni allergiche (riniti, congiuntiviti, asma ecc.). Si deve evitare di sollevare polvere durante le operazioni di pulizia utilizzando appositi apparecchi aspiratori o asportando a umido dello sporco. Può essere necessario utilizzare le mascherine filtranti chiedendo che venga verificata la loro adeguatezza al tipo di polvere 32 AGENTI INFETTIVI Esiste un problema di rischio infettivo soprattutto per i lavoratori che operano in ambienti sanitari, per la possibilità di venire in contatto con materiale infetto. Le infezioni più comunemente trasmissibili per contatto con oggetti infetti, attraverso tagli e ferite, sono le epatiti B e C e il tetano. La tubercolosi può essere contratta in ambienti sanitari per contagio respiratorio. Vi è anche un rischio di esposizione al contagio di HIV (AIDS) per ferite e tagli con materiali (siringhe, vetri, ecc.) contaminate da sangue infetto, anche se il tempo di sopravvivenza dell’agente infettante è piuttosto breve. Poiché il principale veicolo delle infezioni sono le ferite e i tagli con materiali infetto, bisogna prestare molta attenzione alla manipolazione di oggetti come siringhe, vetrini, provette ecc. In tali casi usare apposite attrezzature per 1a presa. Vi possono essere conseguenze infettive da tagli e ferite anche in ambienti diversi da quelli sanitari come ad esempio, le mense, 1'industria alimentare, ecc. Pertanto valgono le precauzioni generali di verificare che i rifiuti vengano raccolti in contenitori adatti e di indossare guanti antinfortunistici. Le vaccinazioni sono generalmente in grado di proteggere dalla contrazione dell'epatite e del tetano. Non esistono, invece, efficaci vaccinazioni per 1'epatite C e per L'AIDS. 33 MICROCLIMA Spesso gli addetti alle pulizie lavorano in condizioni microclimatiche disagevoli. A volte la mansione richiede continui passaggi da ambienti caldi ad ambienti freddi. Altre volte le pulizie avvengono in orari in cui gli impianti di riscaldamento o di condizionamento sono spenti. Nella stagione invernale si può avere la comparsa di malattie a carico dell'apparato respiratorio (faringiti, tonsilliti, bronchiti, riniti). Ma che cosa succede all'aria interna all'edificio ? L'elenco dei nemici che la attaccano è purtroppo lungo. Intanto ci sono le polveri : chi ne è allergico sa di quanti tipi diversi è fatta la polvere in un ambiente chiuso. Esse possono essere prodotte da fibre vegetali, da pollini vari, frammenti di decomposizione di insetti, da spore fungine in ambienti umidi, dal fumo delle sigarette, e da batteri che si nutrono di tutto e sono perciò di specie diversa. Ma non è finita : anche i materiali con cui è costruita l’edificio, contribuiscono ad ammorbare l'aria, cosi come i materiali per abbellirlo o addobbarlo. Materiali quali il tufo ed il granito, usati per le costruzioni, rilasciano nell'ambiente particelle radioattive come pure le vernici, certi pavimenti, il trattamento dei mobili, ecc. Le moquette sono sedi naturali di polveri, acari; i mobili in truciolato contengono formaldeide; certi rivestimenti antifiamma delle caldaie contengono amianto. Qualche volta pensando di diminuire questo carico di aria viziata dotiamo gli ambienti di condizionatori che, in mancanza di periodica pulizia dei filtri, concorrono ad aumentare la schiera di microbi indesiderati con effetti, talora, anche gravi. L'interazione fra tutti gli elementi considerati, che se presi uno ad uno non costituiscono pericolo particolare, rende l'aria decisamente insalubre. Può quindi risultare utile, in quei frangenti, fare uso dell'apposita mascherina bianca antipolvere (come quella che si vede addosso a qualche ciclista) e che si può acquistare in farmacia. Infine, si può chiedere di rinunciare a trasformare il proprio ufficio in un giardino botanico, evitando in tal modo che, specialmente la notte, le piante concorrano a consumare l'ossigeno che ha resistito agli attacchi degli agenti suaccennati. È ancora buona norma mettere fuori dalla finestra, alla fine dell’orario di lavoro, i vasi contenenti fiori recisi. 34 ORARIO A TURNI Proprio perché spesso le pulizie devono avvenire in orari particolari per non intralciare le attività lavorative che avvengono negli ambienti da pulire, gli addetti hanno dei turni disagevoli con gravi conseguenze sulla vita sociale dei soggetti. Il fatto di lavorare a turni mette in pericolo la stessa incolumità dei lavoratori che si possono trovare ad operare di notte da soli isolati senza possibilità di contatti immediati in caso di malore o pericolo. Spesso il rilevamento di principi di incendio è fatto proprio dagli addetti alle pulizie che subentrando al termine del turno agli operatori di officine o uffici individuano situazioni di pericolo, esempio mozziconi in cesti dei rifiuti o contenitori di officina, apparecchi elettrici inseriti che creano surriscaldamento. PROCESSI PRODUTTIVI Se le pulizie avvengono durante le normali attività industriali (es. nei cicli continui)1'addetto alle pulizie è esposto agli stessi rischi presenti nell'ambiente. Per esempio a rumorosità elevata a vapori di solventi, alle sostanze presenti nel ciclo di lavoro. La sorveglianza sanitaria preventiva e periodica in relazione all'esposizione ai diversi fattori di rischio di natura biologica e chimica individuati, rimane un problema aperto. Almeno, la sorveglianza sanitaria dovrebbe rivolgersi alla ricerca attiva di dermatiti da contatto al loro primo manifestarsi. L'utilità di una tale diagnosi, per quanto precoce, certamente è evidente ai fini assicurativi, ma non lo è ai fini preventivi, data anche1'impossibilità di un cambiamento di mansione. Del resto la stessa norma prevede 1'esonero del datore di lavoro dall'obbligo della sorveglianza sanitaria, se l’organo di vigilanza ritiene irrilevanti i rischi . 35 AREE E POSTI DI LAVORO Ogni posto di lavoro dovrà essere sicuro e di dimensioni appropriate. Dove uomini, utensili e materiali possano cadere da un'altezza superiore ai 2 mt, si deve provvedere ad installare le necessarie protezioni quali parapetti e tavole fermapiede. Ogni posto di lavoro e le relative vie di accesso devono essere adeguatamente illuminati. I pavimenti ed i passaggi . non devono essere ingombrati da materiali che ostacolino la normale circolazione. Eliminare le eventuali chiazze d'olio a di grasso e delimitare le zone interessate da operazioni di lavatura con sapone dei pavimenti onde impedire pericolosi scivolamenti delle persone che vi transitano. 36 SCALE Quando è necessario raggiungere in quota una posizione che deve essere mantenuta nel tempo per le operazioni da svolgere, devono essere create vere e proprie piattaforme come, posti di lavoro. Pertanto, le scale hanno la funzione di accedere da una quota ad un'altra e, in via eccezionale per svolgere brevi operazioni di controllo, ispezioni; non devono quindi essere usate per far compiere veri e propri lavori. Una scala deve essere di lunghezza adatta al lavoro da eseguire. Non è corretto usare la scala come posto i lavoro a meno che siano eseguite operazioni semplici, che non implichino sforzi a uso di attrezzi e mezzi di lavoro pesanti Ogni scala deve essere ispezionata prima dell'uso. Per evitare pericoli di sbandamento a slittamento le scale semplici portatili devono essere provviste di :dispositivo antisdrucciolo alle estremità inferiori dei due montanti appoggi antisdrucciolo alle estremità superiori dei due montanti. Ambedue i montanti di una scala devono poggiare sicuramente a terra su di una superficie piana e stabile; su terreni cedevoli, disporre una tavola sul terreno. In generate quando 1'uso delle scale per la loro altezza o per altre cause, comporti pericolo di sbandamento esse devono essere adeguatamente assicurate. Sui terreni cedevoli, disporre una tavola sul terreno onde poter appoggiare la scala su una base piana e ben stabile. 37 IMPRESE DI PULIZIA IN AMBITO Nell'ambiente ospedaliero devono essere mantenute condizioni di igiene ottimali, considerando: aree a basso - medio, alto rischio e considerando gli strumenti di lavoro, le procedure,la conoscenza di rischi specifici, i comportamenti. Elemento principe capace di incidere significativamente sulla qualità dell’igiene ambientale, è 1'aria. Più persone in un ambiente chiuso fanno diminuire la percentua1e di ossigeno e aumentare quello di anidride carbonica, “viziando” in tal modo l'aria. La ventilazione è 1'intervento che possiamo attuare per correggere l’aria viziata.. Sospeso nell'aria troviamo il pulviscolo atmosferico, piccole particelle derivanti da processi di micronizzazione di' materiali di natura minerale, vegetale, animale. Un addensamento del pulviscolo atmosferico determina la formazione della polvere, che si deposita in misura crescente dall'alto verso il basso, in particolare sulle superfici orizzontali. La polvere può diventare ricettacolo di germi e incidere pesantemente nella determinazione della carica batterica e nella divulgazione delle infezioni. Gli interventi di pulizia negli ospedali devono essere orientati prioritariamente, a111'eliminazione sistematica di questi elementi, con metodo "a umido", in modo via via più incisivo col procedere dall'alto verso il basso. Adeguati sistemi di pulizia, eseguiti correttamente, da soli sono in grado di ridurre la carica batterica dell'80%. Ulteriori interventi di disinfezione e sterilizzazione ci portano alla soglia del 99%. 38 RIFIUTI SOLIDI SOLIDI E’ importante rispettare il colore dei sacchi per i diversi contenuti, perché diversi rifiuti subiscono dei processi di degradazione differenziati, secondo la specifica natura Questo è tanto più importante in ospedale, dove accanto ai rifiuti' di tipo domestico, troviamo rifiuti altamente a potenzialmente infetti, che devono essere inceneriti. Di norma i colori per distinguere il contenuto dei sacchi per 1'allontanamento dei rifiuti solidi sono: sacco nero per rifiuti comuni sacco giallo per i rifiuti speciali (infetti). Tra i rifiuti comuni è da evitare il malcostume di riversarvi gli avanzi alimentari liquidi. Per gli aghi, butterfly, siringhe esistono i contenitori appositi. 39 RISCHIO INFETTIVO Nei confronti del rischio infettivo, oltre che di mezzi e procedure di prevenzione (controllo e sanificazione di ambienti, corretto smaltimento dei rifiuti) e di mezzi di protezione individuali, cosiddetti di barriera (grembiuli antiforatura), si dispone anche, per alcuni agenti infettivi, della immuno profilassi attiva e/o passiva. Per quanto riguarda l’epatite B che sicuramente rappresenta l’infezione professionale a maggior rischio per il personale addetto alle pulizie, in relazione a eventuali ferite dovute ad oggetti potenzialmente infetti,si dispone oggi di un vaccino ad alta efficacia e sicurezza. Si raccomanda pertanto, a tutti i lavoratori sottoposti a questo rischio, di vaccinarsi, in modo da disporre di adeguata copertura immunitaria in caso di infortunio e poter evitare la somministrazione delle immuno - globuline specifiche. Per 1'epatite C e per I'HIV non esistono provvedimenti immuno profilattici altrettanto efficaci. In ogni caso, essendo le modalità di trasmissione identiche a quelle dell'epatite B, si raccomanda in caso di piccole ferite o anche semplici imbrattamenti con sangue o materiali biologico contenente sangue visibile, di informare immediatamente i responsabili sanitari, al fine di predisporre i protocolli di sorveglianza sanitaria e dl profilassi individuale. Il rischio professionale di TBC non à ben quantificabile, ma è. certamente aumentato negli ultimi anni . Per guanto riguarda il tetano, viceversa, non vi sono dubbi sull'efficacia e la sicurezza della vaccinazione. Infine vi è il rischio di infezione tifoidea, per la quale si dispone di un vaccino altamente efficace e sicuro, somministrato per via orale, che ha 1'unico inconveniente di proteggere per un tempo relativamente limitato (3 anni). 40 IL TIPO DI LAVORO. Uffici grandi, piccoli, vecchi, nuovi, aziende industriali con peculiarità diverse, strutture sanitarie con grandi complessità. Ogni attività presenta difficoltà di tipo diverso e richiede quindi una comportamento diverso. É un'affermazione tanto ovvia che si poteva evitare. A pensarci bene non é poi cosi' ovvia; l'assuefazione, oppure l'abitudine a certi lavori, ad esempio, possono contribuire a defilare i pericoli. Anche la fretta, unita all'abitudine, può giocare brutti scherzi. Particolare attenzione e prudenza viene richiesta su lavori di pulizia non consueti.. 41 LE CONDIZIONI CONDIZIONI CLIMATICHE Caldo, freddo, pioggia, neve, gelo, nebbia, smog, vento, sono gli elementi che possono disturbare il lavoro del pulitore in particolari circostanze. Il caldo ed il freddo eccessivo proiettano le loro conseguenze direttamente sulla persona, rallentando i suoi riflessi e provocando sensazioni di stanchezza, fastidio, sonno, ecc. Tali sintomi non si combattono con strani esercizi durante ma fermandosi sollecitamente per riposare e riacquistare la concentrazione necessaria al lavoro . Molto meglio allungare un po’ il tempo di lavoro piuttosto che rischiare un incidente. 42 SCHEDA 1 LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI La colonna vertebrale e i dischi intervertebrali sono sempre sottoposti a notevoli pressioni. La pressione discale varia in funzione delle posizioni e dei movimenti della colonna. Nel disegno, ad esempio, si osserva la pressione esercitata sul disco intervertebrale compreso tra la terza e la quarta vertebra lombare: risulta evidente come il sollevamento male eseguito di un peso, anche modesto, produca una forte sollecitazione del disco In tante azioni lavorative, come in tante semplici azioni della vita quotidiana, è dunque necessario adottare accorgimenti per favorire una più equa e corretta distribuzione del peso sulla colonna vertebrale. Sull’argomento, il D.Lgs. 81/2008 (Allegato XXXIII) afferma: “La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio tra l’altro dorso lombare nei casi seguenti: il carico è troppo pesante; è ingombrante o difficile da afferrare; è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto. 43 Per una corretta soluzione del problema vanno ricordate queste regole: È molto pericoloso sollevare un peso da terra piegando il busto a gambe estese. Bisogna invece: - abbassarsi flettendo le ginocchia; - sollevare il peso mantenendolo quanto più vicino possibile al corpo; - raddrizzarsi con l’uso esclusivo delle gambe. Bisogna evitare pericolose rotazioni del busto. Quando si trasportano pesi ai lati del corpo (borse, ecc.), questi vanno distribuiti in modo equilibrato su entrambi i lati. Per completezza, ricordiamo che è la legge a definire che cosa si deve intendere per movimentazione manuale dei carichi,con esplicito riferimento alle“operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre,spingere, tirare, portare o spostare un carico”, messe in atto quando non sia possibile ricorrere ad attrezzature meccaniche alternative. 44 SCHEDA 2 LA PULIZIA DEI PAVIMENTI Si tratta di un’attività apparentemente banale, per quanto faticosa, eppure presenta rischi che non vanno trascurati, per la polvere sollevata con le scope (vedi scheda 3), la posizione di lavoro (che può dare mal di schiena), i prodotti utilizzati (vedi scheda 6) e i possibili scivolamenti. Questi ultimi possono provocare strappi, contratture muscolari e cadute con contusioni. Per evitare l’insorgere di dolori alla schiena, ricordiamo che il lavoro in piedi, in movimento, (come la lavatura dei pavimenti) va eseguito a gambe divaricate, con una larga base d’appoggio; anche nei lavori in piedi da fermi (lo stirare, per esempio) è opportuno mantenere le gambe larghe o appoggiare alternativamente un piede su un rialzo. Quando per lavare i pavimenti si usano macchinari elettrici a spazzole rotanti, ci si deve attenere scrupolosamente alle istruzioni dei manuali d’uso e alle indicazioni ricevute all’atto della presentazione della macchina al lavoratore. E’ inteso che per nessuna ragione vanno rimossi o alterati i dispositivi di sicurezza e le protezioni installate. Premesso che le macchine in dotazione devono essere sottoposte a manutenzione programmata, eseguita da personale specializzato, prima di qualsiasi eventuale intervento (solo se compatibile, si intende, con le competenze e le mansioni dell’operatore) bisogna sempre scollegarela corrente. In nessun caso, poi, si deve intervenire su organi in movimento. Inoltre, per evitare rischi di folgorazione ci si deve sempre accertare che le prese di corrente, le spine e i fili elettrici siano in buono stato e che le eventuali prolunghe abbiano connessioni che garantiscano il perfetto isolamento e la tenuta del cavo dell’apparecchio in caso di strappo involontario. Le spine vanno inserite e disinserite sempre con le mani asciutte. Per il disinserimento non si deve agire sul cavo, tirando, ma sulla spina. Anche nell’uso dei carrelli dotati di vaschette e di dispositivi per strizzare gli scopettoni lavapavimenti è importante rispettare scrupolosamente le istruzioni ricevute e quelle del manuale d’uso. Durante il lavaggio,infine, è opportuno calzare scarpe chiuse con suola non scivolosa e posizionare appositi segnali a cavalletto, per evitare che altri possano scivolare sulle superfici bagnate (questo provvedimento, tra l’altro, evita che il lavoro dell’addetto venga continuamente rovinato dal passaggio di persone). 45 SCHEDA 3 LE OPERAZIONI DI SPOLVERO Durante le operazioni di spolvero degli arredi, di scopatura dei pavimenti e, soprattutto, in occasione di pulizie periodiche generali e di pulizie di locali poco frequentati (in particolare se male aerati) possono sorgere problemi legati alla grande quantità di polvere sollevata, che può risultare dannosa per polmoni e occhi. Le polveri possono causare irritazioni alle vie respiratorie e, in soggetti sensibili, reazioni allergiche (riniti, congiuntiviti, asma, ...). In alcuni casi, per evitare che si generino condizioni sfavorevoli può essere sufficiente bagnare preventivamente le superfici da pulire con acqua nebulizzata (spruzzata dall’alto e da una certa distanza, perché ricada “a pioggia”) o usare stracci umidi. Per la pulizia di zone o di ambienti molto polverosi sono comunque obbligatori: mascherina, occhiali a tenuta, guanti di gomma, grembiuli o tute. L’uso della mascherina e del grembiule è consigliabile anche durante il comune spolvero e la comune scopatura dei pavimenti. 46 SCHEDA 4 LA RACCOLTA DEI RIFIUTI La raccolta dei rifiuti solidi va sempre effettuata con prudenza. È impossibile sapere che cosa viene depositato nei bidoncini porta rifiuti (non si può escludere a priori la presenza di oggetti taglienti e di siringhe). Il loro contenuto, dunque, va direttamente rovesciato nei sacchi grandi senza mettere le mani nei contenitori. Una volta riempiti, i sacchi grandi non vanno pressati con le mani (per evitare punture e tagli), ma solo scossi, per favorire l’assestamento dei materiali travasati. Nelle operazioni di prelevamento, travaso e trasporto dei rifiuti, usare sempre guanti antitaglio e grembiule, tenendo recipienti e sacchi lontani dal corpo È inteso che vanno rispettate in modo scrupoloso le norme sulla raccolta differenziata, in particolare per gli eventuali rifiuti derivati da esperienze di laboratorio e dall’infermeria. In questi ultimi casi gli addetti dovranno ricevere precise istruzioni dal personale preposto e, al caso,utilizzare contenitori speciali. 47 SCHEDA 5 LE PULIZIE DEI LUOGHI ALTI Le attività di pulizia richiedono spesso l’uso di scale portatili, che espone gli operatori a rischi di caduta per scivolamento, squilibri o vertigini. I lavori eseguiti a una certa altezza, inoltre, comportano sempre pericoli di caduta di materiali,di polvere e di utensili, che potrebbero coinvolgere chi si trovasse nelle immediate vicinanze. Le attività di pulizia richiedono spesso l’uso di scale portatili, che espone gli operatori a rischi di caduta per scivolamento, squilibri o vertigini. I lavori eseguiti a una certa altezza, inoltre, comportano sempre pericoli di caduta di materiali, di polvere e di utensili, che potrebbero coinvolgere chi si trovasse nelle immediate vicinanze. Realizzate generalmente in metallo, le scale portatili sono di due tipi: quelle semplici (che vengono appoggiate a un muro) e quelle autoportanti, dette “a libro” (che si aprono a V rovesciata). Entrambe possono essere utilizzate per eseguire “in quota” (cioè a una certa distanza da terra) solo lavori temporanei. Secondo la normativa, la scelta del tipo più idoneo di sistema per il “lavoro temporaneo in quota” compete al datore di lavoro, che decide anche in rapporto al dislivello e ai tempi di impiego. E’ ancora il datore di lavoro che può disporre che si usi una scala in alternativa a sistemi più sicuri (come i trabattelli), quando l’uso di tali sistemi non sia giustificato dalla gravità del rischio e dalla durata di utilizzo. Per la gravità delle conseguenze infortunistiche che ne potrebbero derivare, la normativa prescrive, comunque, che si debba prevenire o eliminare il rischio di caduta nel vuoto da altezze superiori a due metri. Pertanto, per pulizie eseguite a una distanza terra-piedi che superi questo limite, deve essere valutata l’adozione di attrezzature diverse dalle scale o di scale con particolari caratteristiche e dispositivi di sicurezza. Ciò premesso, per le pulizie di luoghi alti è indispensabile usare attrezzature in perfette condizioni (periodicamente sottoposte a verifica) e rispettare rigorosamente alcune norme di comportamento. Le scale portatili devono essere dotate di dispositivi antisdrucciolo alle estremità inferiori dei montanti e devono essere in perfette condizioni in tutte le loro parti. Danni e fattori di non conformità vanno immediatamente segnalati; vanno sempre appoggiate in modo perfettamente stabile ad elementi solidi e fissi; i gradini non devono essere sporchi di sostanze grasse o unte. Le scale semplici non vanno mai appoggiate lungo lo spigolo verticale dei muri o su una superficie troppo stretta; in alto devono sporgere almeno di 1 m dallo spigolo orizzontale di appoggio ed essere vincolate all’appoggio stesso; tra gli estremi inferiori dei montanti e il muro di appoggio verticale deve esserci unadistanza pari a circa un quarto dell’altezza del piano servito. Le scale a libro non devono essere usate come scale semplici e vanno sempre utilizzate completamente aperte. 48 Durante il trasporto, le scale portatili vanno tenute sulla spalla, orizzontalmente o inclinate in avanti; durante l’uso devono essere posizionate in luoghi sgombri e, se vengono collocate dietro a una porta, quest’ultima deve essere chiusa a chiave; non vanno mai allungate con mezzi di fortuna. □ Le scale portatili vanno utilizzate solo quando è indispensabile e non vanno assolutamente adoperate se si soffre di vertigini o quando ci si sente stanchi. Se possibile, è preferibile non usarle quando si è soli. □ Nella salita e nella discesa, il viso va rivolto verso la scala e il corpo va tenuto vicino alla scala stessa; le mani devono essere libere (gli attrezzi di lavoro, pertanto, vanno riposti in appositi contenitori). In particolare, durante la salita non bisogna guardare i piedi. □ L’addetto deve sempre usare calzature chiuse, non scivolose. La posizione di lavoro deve essere comoda e sicura; non ci si deve assolutamente sporgere dalla scala. La piattaforma terminale, nelle scale a libro, va raggiunta e usata solo se riparata da apposita protezione; in alternativa ci si fermi sul penultimo gradino. È vietato effettuare spostamenti anche minimi di una scala quando su di essa si trova una persona. Non salire mai in due sulla stessa scala. Non bisogna sostare sotto una scala mentre un collega vi sta lavorando. IN OGNI CASO: CASO NON ESEGUIRE LAVORI IN ALTO SALENDO SU APPOGGI INSTABILI O IMPROPRI (SCATOLONI, PILE DI LIBRI, TAZZE DEI WATER), PER IL GRAVE RISCHIO DI SCIVOLAMENTO E CADUTA. EVITARE IL GOCCIOLAMENTO DI LIQUIDI NEGLI OCCHI DOVUTO A SPUGNE O ALTRI MATERIALI TROPPO BAGNATI TENUTI VERSO L’ALTO. RACCOMANDAZIONI PER LA PULIZIA PULIZIA DI VETRATE E DI FINESTRE Compatibilmente con l’esigenza di non assumere posture faticose per le spalle e dannose per la colonna vertebrale (in particolare per le vertebre cervicali), la pulizia di finestre e vetrate è preferibile che sia eseguita da terra con attrezzi ad asta. In questo caso i movimenti effettuati non devono essere bruschi. Quando è indispensabile l’uso della scala, questa non va mai appoggiata ai vetri. Durante la pulizia della superficie interna di una finestra con l’utilizzo di scala, la finestra interessata deve essere tenuta interamente chiusa. La pulizia delle superfici esterne di vetrate e di finestre, per i piani superiori a quello terreno, deve avvenire in condizioni di assoluta sicurezza, con l’adozione di ogni accorgimento utile (compresa eventuale cintura di sicurezza). Le parti non raggiungibili a braccio o con apposita strumentazione vanno tralasciate. Di conseguenza, oltre che per evidenti ragioni di elementare prudenza, non si prende neppure in considerazione l’ipotesi di rischi derivanti da spenzolamenti o acrobazie nel vuoto. 49 SCHEDA 6.1 I PRODOTTI PER LE PULIZIE TIPI E USO Come vediamo nella tabella, una prima classificazione dei prodotti usati per le pulizie può essere basata sulle loro finalità di impiego. 1 DETERGENTI Miscele più o meno complesse con vario grado di potere sgrassante e varie indicazioni di impiego. Preparati ad azione detergente (soprattutto detersivi liquidi, sia per uso personale che ambientale). Possono contenere disinfettanti (vedi). 2 DISINFETTANTI Prodotti costituiti da sostanze a variabile effetto germicida aggiunte ad una base di detergente. 3 PRODOTTI A BASE DI SOLVENTI Sostanze detergenti, sgrassanti, che sostituiscono i saponi ( smacchiatori, acquaragia trementina, diluenti, anticorrosivi, ecc.). 4 DISINCROSTANTI Sostanze caratterizzate da una notevole reattività chimica, utilizzati prevalentemente per la pulizia dei servizi igienici. 5 CERE Sostanze usate per la protezione di pavimenti e altre superfici. 50 Oggi, rispetto al passato, molti prodotti hanno caratteristiche più rispettose della salute degli utilizzatori e della salvaguardia dell’ambiente naturale (meno inquinanti); ciò non significa che possano essere usati senza precauzioni e in quantità illimitate. Qualunque prodotto, infatti, anche se conosciuto con un nome commerciale che non fa pensare alla sua vera composizione, è costituito da sostanze chimiche (singole o in associazione con altre), alcune delle quali potrebbero essere“pericolose” (vedi scheda 6.4) e qualunque sostanza pericolosa, in determinate condizioni e se male utilizzata, può causare danni tanto all’individuo che la usa quanto all’ambiente (quindi alla comunità e – nuovamente – a chi l’ha adoperata). 51 SCHEDA 6.2 I PRODOTTI PER LE PULIZIE L’ETICHETTATURA DEI PRODOTTI Come per le sostanze chimiche e i preparati, sulle confezioni dei prodotti per le pulizie devono essere riportate – tramite apposita etichetta o direttamente sull’imballaggio (a mezzo stampa, rilievo o incisione) – alcune informazioni essenziali: ETICHETTA 1. Denominazione o nome commerciale. XXXXXXXXXXX 2. Nome e indirizzo completi del responsabile dell’immissione sul mercato (produttore, importatore o distributore). Yyyyyyyyyy - Zzzzzzzzz 3. Composizione, con il nome chimico della o delle sostanze pericolose. “Sodio ipoclorito, soluzione …% ” 4. Simboli e sigle relativi alla classificazione di pericolosità. Croce di S. Andrea / Xi (vedi pag. 17) “Irritante” 5. Frasi tipo relative ai rischi specifici derivanti dall’uso del prodotto (“frasi R”). “A contatto con acidi libera gas tossico.”“Irritante per gli occhi e per la pelle.” 6. Frasi tipo concernenti consigli di prudenza relativi all’uso del prodotto (“frasi S”). “Non mescolare con acidi.” 8. Quantitativo nominale del contenuto. 750 ml. 9. Eventuali avvertimenti precauzionali, raccomandazioni per il corretto utilizzo, indicazioni di primo intervento, … Si raccomanda di non superare le dosi indicate.” “Tenere fuori dalla portata dei bambini.” “In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente e abbondantemente con acqua.” Di ogni prodotto fornito ai lavoratori, il datore di lavoro deve conservare una “scheda informativa in materia di sicurezza” (detta, semplicemente, “scheda di sicurezza”), contenente per esteso la composizione, le proprietà chimiche e fisiche, le precauzioni per l’uso, gli effetti lesivi e le misure di primo soccorso, le precauzioni per lo stoccaggio, le indicazioni per lo smaltimento dei contenitori e altro. Le schede sono a disposizione del personale, che ne deve prendere visione. 52 SCHEDA 6.3 I PRODOTTI PER LE PULIZIE OSSERVAZIONI Il fatto che un prodotto sia in commercio, che sia molto noto e pubblicizzato, che sia etichettato secondo le norme di legge e che sia stato fornito dal datore di lavoro, potrebbe indurci a pensare che possa essere usato in tutta tranquillità. In realtà, la prudenza deve sempre guidare l’attività del lavoratore. L’etichettatura, per esempio,non è di per sé una garanzia di sicurezza, ma un semplice strumento per migliorare i livelli della sicurezza: le etichette forniscono informazioni e raccomandazioni, ma riescono a informare soltanto chi legge con attenzione e chi ne sa interpretare il linguaggio e i simboli grafici. Quanti di noi, in occasione degli acquisti di prodotti per le pulizie e l’igiene domestica e personale, leggono le indicazioni del fabbricante e scelgono solo dopo un’attenta valutazione e comparazione? IN GENERALE, OSSERVIAMO CHE: 1. anche il semplice sospetto che una sostanza possa produrre effetti negativi deve indurre alla massima prudenza; bisogna cambiare il concetto secondo cui “mi difendo solo se ho la certezza del danno” in “non utilizzo una sostanza (o la utilizzo solo con la massima cautela) se non ho la certezza che non provochi danni”. L’ignoranza delle conseguenze, in particolare a lungo termine, nell’uso di alcune sostanze è stata in passato causa di gravissimi guasti alla salute (pensiamo al DDT). 2. CIÒ DETTO: DETTO • ammesso che per ottenere un buon risultato vadano necessariamente usate determinate sostanze (per pulire la pittura a tempera da un banco o da un pavimento, per esempio, non servono particolari prodotti, ma è sufficiente usare la comune “acqua del rubinetto”!), • posto che a parità di risultato finale sia stato fornito il prodotto meno nocivo, • posto che siano state date tutte le indicazioni e forniti i mezzi per l’uso corretto e sicuro del prodotto (schede tecniche ed eventuali presentazioni dirette, dispositivi di protezione individuale, …), È COMPITO DEL LAVORATORE OPERARE IN MODO COERENTE E ADEGUATO. ADEGUATO 53 SCHEDA 6.4 I PRODOTTI PER LE PULIZIE LE SOSTANZE E I PREPARATI PERICOLOSI SONO CONSIDERATI PERICOLOSI LE SOSTANZE E I PREPARATI: a) b) ESPLOSIVI: […]. COMBURENTI: sostanze e preparati che a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, provocano una forte reazione esotermica [sviluppo di calore]. c) ESTREMAMENTE INFIAMMABILI: […]. d) FACILMENTE INFIAMMABILI: […]. e) INFIAMMABILI: sostanze e preparati liquidi con basso punto di infiammabilità. f) MOLTO TOSSICI: sostanze e preparati che, in caso di inalazione,ingestione o assorbimento cutaneo [vedi sotto], in piccolissime quantità, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche; g) TOSSICI: sostanze e preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccole quantità, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche. h) NOCIVI: sostanze e preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche. i) CORROSIVI: sostanze e preparati che, a contatto con i tessuti vivi, possono esercitare su di essi un’azione distruttiva. l) IRRITANTI: sostanze e preparati non corrosivi, il cui contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può provocare una reazione infiammatoria. m) SENSIBILIZZANTI: sostanze e preparati che, per inalazione o assorbimento cutaneo, possono dar luogo a una reazione di ipersensibilizzazione, per cui una successiva esposizione alla sostanza o al preparato produce reazioni avverse caratteristiche. n) CANCEROGENI: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare il cancro o aumentarne la frequenza. o) MUTAGENI: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono produrre effetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza. p) TOSSICI PER IL CICLO RIPRODUTTIVO: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare o rendere più frequenti effetti nocivi non ereditari nella prole o danni a carico della funzione o delle capacità riproduttive maschili o femminili. q) PERICOLOSI PER L’AMBIENTE: sostanze e preparati che, qualora si diffondano l’ambiente, presentano o possono presentare rischi immediati per una o più delle componenti ambientali. INALAZIONE = introduzione di sostanze attraverso le vie respiratorie; si tratta della possibilità potenzialmente più pericolosa, per l’incomprimibile necessità dell’uomo di respirare ogni pochi secondi. ASSORBIMENTO CUTANEO =assorbimento di sostanze attraverso la pelle, le mucose o gli occhi, normalmente dovuto a contatto con sostanze allo stato liquido o con vapori di tali sostanze. INGESTIONE [introduzione di sostanze dalla bocca]; si verifica normalmente per errore. Si tratta di un caso pericolosissimo, anche se, per fortuna, abbastanza raro. 54 SCHEDA 6.5 I PRODOTTI PER LE PULIZIE GLI EFFETTI SULLA SALUTE La probabilità che, tramite inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, una sostanza o un preparato possano provocare danni alla salute dipende da diversi fattori: • • • • • LA TOSSICITÀ DELLA SOSTANZA; LA CONCENTRAZIONE; LA MODALITÀ DI ESPOSIZIONE; LE CARATTERISTICHE DEL “SOGGETTO ESPOSTO” [L’INDIVIDUO CHE USA TALI SOSTANZE]; LA PRESENZA DI PARTICOLARI CONDIZIONI AMBIENTALI. Ciascun fattore è caratterizzato da molte variabili. Facciamo un esempio: le variabili relative al soggetto esposto [cioè le variabili che possono determinare differenti reazioni da individuo a individuo] sono: l’età, il sesso, il peso corporeo, la presenza di patologie specifiche, la condizione di nutrizione, la condizione immunologica e quella genetica, lo stato di gravidanza. D’altronde, anche in circostanze assolutamente comuni della vita quotidiana sappiamo che le reazioni a certe sostanze sono del tutto individuali: molti, per esempio, sono infastiditi o provano “mal di testa” al semplice contatto con determinati odori o profumi del tutto irrilevanti per altri. L’intensità dell’azione dannosa di certe sostanze dipende dunque da un complesso quadro d’insieme e i danni prodotti possono avere diversa gravità e durata nel tempo (acuti, cronici, reversibili, irreversibili). TRA I RISCHI, DERIVANTI DALL’USO DI PRODOTTI CONTENENTI DETERMINATE SOSTANZE, POSSIAMO ELENCARE: • • • • • LE INTOSSICAZIONI ACUTE PER INGESTIONI ACCIDENTALI; GLI EFFETTI A LUNGO TERMINE (CANCEROGENI, MUTAGENI E TERATOGENI); LE USTIONI O LE SERIE IRRITAZIONI DELLA CUTE E DELLE MUCOSE; LE DERMATITI ALLERGICHE DA CONTATTO; LE REAZIONI ALLERGICHE A CARICO DELL’APPARATO RESPIRATORIO CON FORME ASMATICHE; • LE LESIONI OCULARI DI TIPO IRRITATIVO; • LE IRRITAZIONI DELLE VIE AEREE E LE CEFALEE [MAL DI TESTA]. 55 SCHEDA 6.6 I PRODOTTI PER LE PULIZIE SIMBOLI DI PERICOLOSITA’ ( FONDO GIALLO-ARANCIONE) ESPLOSIVO: ESPLOSIVO PITTOGRAMMA bomba che esplode; E COMBURENTE: COMBURENTE fiamma sopra un cerchio; O FACILMENTE INFIAMMABILE: INFIAMMABILE fiamma; F ALTAMENTE INFIAMMABILE: INFIAMMABILE fiamma; F+ CORROSIVO: CORROSIVO raffigurazione dell’azione di un acido; C TOSSICO: TOSSICO teschio su tibie incrociate; T ALTAMENTE TOSSICO: TOSSICO teschio su tibie incrociate; T+ IRRITANTE: IRRITANTE croce di S.Andrea Xi NOCIVO: NOCIVO croce di S.Andrea Xn PERICOLOSO PER L’AMBIENTE: L’AMBIENTE paesaggio con animali morti; N SIGLA 56 SCHEDA 6.7 I PRODOTTI PER LE PULIZIE COME PROTEGGERSI Le protezioni dalle sostanze pericolose sono due, entrambe importantissime sia sul lavoro che nella vita privata: l’uso di adeguati dispositivi di protezione individuale (d.p.i.)e l’adozione di corrette procedure di lavoro. Usare un prodotto solo se è assolutamente necessario e solo nelle quantità previste. Leggere attentamente le etichette dei contenitori (e le schede di sicurezza), per conoscere le caratteristiche delle sostanze utilizzate, e rispettare rigorosamente le indicazioni d’uso. Non utilizzare prodotti conservati in contenitori senza etichetta e presumere sostanza pericolosa un prodotto sconosciuto, senza l’etichettatura prevista dalla legge. Non eseguire assolutamente travasi di prodotti dai contenitori d’origine in bottiglie normalmente adibite ad altri usi (bottiglie di acqua minerale, bibite, ecc.) o in contenitori vuoti di altri prodotti con o senza etichetta. Anche recentemente la cronaca ha registrato fatti drammatici di ingestione di sostanze pericolose conservate in contenitori impropri! Non annusare mai i prodotti. Tenere aperto un contenitore solo per il tempo strettamente necessario. Non riporre neppure provvisoriamente un contenitore (soprattutto se ancora aperto) in una posizione precaria o su un sostegno instabile. Mantenere chiusi i contenitori con i tappi originari. Nell’eventuale diluizione rispettare scrupolosamente le indicazioni del produttore. Se un prodotto deve essere diluito in acqua, usare contenitori (secchi o vaschette) di dimensioni adatte a evitare versamenti all’esterno. Non mescolare prodotti diversi. Quando si nebulizza un prodotto farlo a braccio teso (tenendosi dunque lontani dalla “nube”) e lasciarlo depositare prima di riavvicinarsi, per evitare di inalarlo; se necessario usare la mascherina e gli occhiali protettivi. Quando si usano determinati prodotti gli ambienti devono essere ben aerati. Durante l’impiego non fumare. Usare tutti i d.p.i. utili in rapporto alle diverse condizioni di lavoro e ai prodotti stessi (guanti, grembiuli, mascherine, ecc.). In particolare non utilizzare prodotti e non toccare stracci imbevuti di prodotti a mani nude. Oltre che stabilito dalla legge, l’uso dei d.p.i. è indispensabile per proteggere la propria salute e non può essere considerato facoltativo. Il loro utilizzo, inoltre, non va considerato imbarazzante né una perdita di tempo. Per i piccoli fastidi si possono trovare soluzioni compatibili (i guanti di gomma possono essere calzati su leggeri guanti di cotone, ecc.). Stracci, carte e vestiario impregnati di particolari prodotti devono essere eliminati in appositi contenitori. A fine lavoro pulire gli attrezzi e pulire sempre le mani (per la pulizia delle mani non usare diluenti); lavare i capi indossati se capita che ci si versi addosso un prodotto. 57 SCHEDA 7 IL RISCHIO BIOLOGICO Per “rischio biologico” si intende il rischio che deriva dal possibile contatto con sostanze organiche (sangue, urine, feci), che potrebbero trasmettere malattie, o con sostanze colturali (da laboratorio), che potrebbero provocare anche allergie e intossicazioni. In un contesto scolastico privo di particolari attività specialistiche e nell’ambito delle normali attività di pulizia il rischio biologico è praticamente limitato alla pulizia dei servizi igienici, fatte salve le punture da siringhe o la raccolta di rifiuti infetti dopo medicazioni, che fanno riferimento agli accorgimenti di prudenza presentati nella scheda 4. Nella pulizia dei servizi igienici va dunque sempre prestata molta attenzione e vanno sempre usati i dispositivi di protezione individuale, di volta in volta più adatti, che riparino efficacemente da contatti diretti e da schizzi repellenti (mascherine, occhiali, guanti di gomma fino all’avambraccio - tra l’altro obbligatori quando si usano sostanze corrosive -, grembiule o tuta eventualmente di tipo “usa e getta” nel caso di pulizie straordinarie). Una cura particolare deve essere dedicata alla pulizia di questi dispositivi dopo l’attività, oltre che, ovviamente, alla pulizia degli strumenti usati (scopini, scopettoni, stracci, ecc.). Circa l’importanza dell’uso dei dispositivi di protezione individuale, non si dimentichi che, a prescindere dal rischio biologico, per la pulizia dei servizi igienici vengono di solito impiegati in maggiore quantità i prodotti più dannosi (disincrostanti, ecc.). SCHEDA 8 LO STOCCAGGIO E LA CONSERVAZIONE DI PRODOTTI E MATERIALI Prodotti chimici e materiali diversi (carta, scope, ecc.) vanno conservati in luoghi inaccessibili ai non addetti e lo stoccaggio deve avvenire secondo criteri di non pericolosità (esempio: alcool e carta igienica non possono convivere). Tali luoghi vengono individuati dal datore di lavoro, considerate anche le esigenze operative dei lavoratori. Circa i criteri di stoccaggio, valutati i prodotti in dotazione il datore di lavoro fornisce precise indicazioni ai dipendenti. I lavoratori non possono arbitrariamente decidere in modo alternativo; devono scrupolosamente rispettare le destinazioni di immagazzinamento e le indicazioni ricevute, devono rispettare e far rispettare le prescrizioni dettate dalla segnaletica (scheda 9). 58 SCHEDA 9 ESEMPI DI SEGNALETICA NEI LUOGHI DI CONSERVAZIONE DEI PRODOTTI E DEI MATERIALI PERICOLO GENERICO (fondo Giallo) TENSIONE ELETTRICA PERICOLOSA (fondo giallo) SOSTANZE CORROSIVE (fondo giallo) SOSTANZE NOCIVE O IRRITANTI (fondo giallo) MATERIALE INFIAMMABILE (fondo giallo) MATERIALE COMBURENTE (fondo giallo) VIETATO FUMARE (fondo bianco) VIETATO FUMARE O USARE FIAMME LIBERE (fondo bianco) DIVIETO DI ACCESSO ALLE PERSONE NON AUTORIZZATE (fondo bianco) GUANTI DI PROTEZIONE OBBLIGATORI (fondo azzurro) 59 RIFERIMENTI MINIMI DI NORMATIVA PROVVEDIMENTI DI CARATTERE GENERALE. Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 [e successive modifiche e integrazioni] “Attuazione dell’ articolo1 della legge 3 agosto 2007, n.123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.”; Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008, supplemento ordinario n. 108. ESECUZIONE DI LAVORI TEMPORANEI IN QUOTA. Direttiva 2001/45/CE del Parlamento Europeo. AGENTI CHIMICI: RISCHI, CLASSIFICAZIONE, IMBALLAGGIO ED ETICHETTATURA DI SOSTANZE E PREPARATI. Decreto Legislativo 3 febbraio 1997, n. 52 [e successive modifiche e integrazioni]; Gazzetta Ufficiale n. 58 dell’11 marzo 1997 – Supplemento Ordinario n.53. ANTINCENDIO E EMERGENZE. Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 (Ministero dell’Interno) “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro.”; Gazzetta Ufficiale n. 81, del 7.4.1998 – Supplemento Ordinario. 60 GLOSSARIO MINIMO PERICOLO Fonte di possibile danno alle persone o alle cose. RISCHIO Probabilità effettiva che, dato un pericolo, in determinate condizioni si verifichi un evento dannoso. PREPARATO Miscela o soluzione costituita da due o più sostanze. SOSTANZA In generale, un elemento o un composto chimico, sia allo stato naturale che ottenuto mediante qualsiasi procedimento di produzione. DATORE DILAVORO il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’organizzazione dell’impresa,ha la responsabilità dell’impresa stessa ovvero dell’unità produttiva, in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa. DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Qualsiasi attrezzatura destinata a essere indossata da un lavoratore, a scopo di protezione contro uno o più rischi per la sicurezza e la salute personale durante il lavoro. PREVENZIONE Il complesso delle disposizioni e delle misure adottate, in tutte le fasi dell’attività lavorativa, per evitare o diminuire i rischi professionali, nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente. SERVIZIO DI PREVENZIONE PREVENZIONE E PROTEZIONE Insieme delle persone, dei sistemi e dei mezzi finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali in un luogo di lavoro 61 AUTORE, FONTI E INDIRIZZI UTILI Questo quaderno è stato redatto dal geom. Bigetti marco . FONTI: • • • • • • Leggi e decreti sulla materia. Pubblicazioni del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Materiali di formazione predisposti dai sindacati nazionali CGIL, CISL, UIL. Materiali forniti dall’Unione Artigiani di Milano e Provincia. Materiali di formazione predisposti dall’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul lavoro. Materiali di formazione della Provincia Autonoma di Bolzano. INDIRIZZI UTILI MINISTERO DEL LAVORO http://www.welfare.gov.it MINISTERO DELLA SALUTE http://www.salute.gov.it INAIL http://www.inail.it ISPESL http://www.ispesl.it