IL TESTO ARGOMENTATIVO Il testo argomentativo è un elaborato
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IL TESTO ARGOMENTATIVO Il testo argomentativo è un elaborato
IL TESTO ARGOMENTATIVO Il testo argomentativo è un elaborato che ha lo scopo di dimostrare la veridicità di un’idea. Lo scrittore come prima cosa espone la sua idea e poi deve dimostrarla. Per fare questo ha bisogno di proporre idee contrarie alla sua, per consentire al lettore di analizzare tutte le possibilità da mettere sul piatto della bilancia, oltre che per dare idea della propria oggettività nella trattazione. Dopo avere esposto pareri favorevoli e contrari (tesi e antitesi), mostrando di voler analizzare la questione nella maniera più trasparente possibile, lo scrittore conclude smontando le idee opposte alla sua con una riflessione personale su quanto si è analizzato. Dunque il testo argomentativo si divide in tre parti ben distinte: tesi, antitesi e sintesi. Nella fase di stesura, come è buona norma per ogni testo scritto, è necessario creare un insieme organico, logico e coerente, dotato cioè di ordine espositivo, chiarezza e corrette scelte linguistiche. Nelle argomentazioni è importante progettare in quale ordine disporre gli argomenti. Nel formulare la “scaletta” in cui dovrai operare puoi seguire il seguente schema: - disporre gli argomenti deboli per primi e quelli ritenuti più forti a conclusione del ragionamento ( ordine crescente ); in tal modo l’attenzione del lettore si concentra sugli argomenti finali che rimangono in evidenza ( effetto “sandwich” ); - cominciare, all’opposto, con gli argomenti più forti, per terminare con quelli meno convincenti ( ordine decrescente ); questa tecnica è da preferire quando vogliamo coinvolgere il lettore fin dall’inizio dell’argomentazione; - inserire gli argomenti secondo il “principio di autorità”: per sostenere la tesi, è possibile cioè utilizzare come prova l’autorevole opinione di un esperto della materia di cui stai parlando o di un personaggio noto per il successo che ha ottenuto, di un ente pubblico o provato o anche di una maggioranza qualificata di persone. Questo tipo di tecnica argomentativa ha un effetto psicologico, perché colpisce emotivamente il lettore e lo porta a seguire il parere della voce autorevole e ad accettare la tua argomentazione. PUNTI CRITICI: L’INTRODUZIONE E LA CONCLUSIONE Introdurre il tema o problema di cui si parlerà è fondamentale, ecco qualche utile suggerimento: • enuncia la tesi da proporre in modo chiaro • anticipa le tappe fondamentali del ragionamento • presenta le fonti e la documentazione da cui sei partito La conclusione ha funzione circolare rispetto all’introduzione: la sua funzione cioè è quella di “chiudere il cerchio” ( = ring komposition ); inoltre, nella sintesi è possibile apportare un contributo personale al dibattito esposto, motivando in modo sempre argomentativo l’adesione alla tesi iniziale. Pertanto una buona conclusione dovrà: • riprendere i punti trattai sintetizzandoli • ribadire la tesi • proporre un appello concreto all’azione, prospettando soluzioni personali al problema trattato. E PER CONCLUDERE: SEMPLICI STRATEGIE DI SCRITTURA Nella costruzione di un testo argomentativo ha grande importanza il corretto utilizzo dei connettivi testuali: essi segnalano o esplicitano i passaggi in cui si articola il tuo ragionamento (quindi il tuo testo) e permettono così di riconoscere le relazioni tra le componenti dell’argomentazione. E’ importante che le varie parti ( = paragrafi ) del testo siano collegate tra loro in modo coerente (sensato dal punto di vista testuale) e coeso (unito). Come si fa a rendere i paragrafi coesi e coerenti? Collegandoli tra loro secondo un ordine gerarchico e logico, servendoti dei connettivi più appropriati. I connettivi testuali sono di 2 tipi: - CONNETTIVI GERARCHICI; - CONNETTIVI LOGICO - SEMANTICI a) CONNETTIVI GERARCHICI Hanno la funzione di ordinare i PARAGRAFI del testo, secondo una GERARCHIA di importanza; essi costituiscono la coesione esterna del testo argomentativo perché mettono in evidenza la successione dei vari argomenti. Eccone alcuni esempi: - per presentare il primo argomento: IN PRIMO LUOGO …, PER COMINCIARE…, INNANZITUTTO…, PRIMA DI TUTTO…, PER PRIMA COSA…, ecc. - per presentare il secondo argomento: CIO’…, SECONDARIAMENTE…, POI… ecc. IN SECONDO LUOGO … , INOLTRE …, IN AGGIUNTA A - per presentare l’ultimo argomento: INFINE …, PER CONCLUDERE …, PER FINIRE …, ecc. - per introdurre un’opposizione di idee (= antìtesi): MA…, DA UNA PARTE … DALL’ALTRA…, D’ALTRO CANTO…, ALCUNI RITENGONO CHE…, ALTRI PENSANO CHE…; GLI UNI SOSTENGONO CHE…, GLI ALTRI, AL CONTRARIO …; DA UNA PARTE C’è CHI SOSTIENE…, DALL’ALTRA INVECE…; ecc. - per introdurre una conseguenza logica: DI CONSEGUENZA…, DUNQUE…, NE CONSEGUE CHE…, IL RISULTATO È CHE…, ecc. - per esprimere le proprie idee ( solo nella sintesi !!! ): DAL MIO PUNTO DI VISTA…, PER QUANTO MI RIGUARDA…, LA MIA OPINIONE E’ CHE…, RITENGO CHE …, SONO GIUNTO ALLA CONCLUSIONE CHE…, ecc. b) CONNETTIVI LOGICO – SEMANTICI All’interno dei singoli paragrafi, puoi servirti dei cosiddetti connettivi “LOGICO – SEMANTICI” quelli che regolano la coesione interna ai singoli paragrafi, esplicitando o evidenziando i passaggi logici del tuo ragionamento. I connettivi logico – semantici principali sono i seguenti: - CONNETTIVI CAUSALI : servono per introdurre le argomentazioni a sostegno della tesi ( INFATTI…, NON A CASO…, DATO CHE…, POICHE’…, PERCHE’ …); - CONNETTIVI AGGIUNTIVI: vanno usati per aggiungere ulteriori argomentazioni ( E…, ANCHE…, INOLTRE, PER DI PIU’, AGGIUNGIAMO IL FATTO CHE …); - CONNETTIVI CONCESSIVI: si usano per introdurre le eventuali obiezioni alla tesi o al discorso presentato ( SEBBENE, NONOSTANTE CIO’, AMMETTENDO CHE…, ANCHE SE E’ VERO …, SE E’ VERO CHE … ); - CONNETTIVI AVVERSATIVI: si usano per confutare ( = ribattere un’affermazione per dimostrarla errata o infondata ) le eventuali obiezioni ( MA…, INVECE…, PER ALTRO…, TUTTAVIA… ); - CONNETTIVI CONCLUSIVI: introducono la sintesi , cioè la conclusione del ragionamento ( QUINDI…, PERCIO’…, DUNQUE…, IN CONCLUSIONE…, CONCLUDENDO …) E adesso esercitiamoci! 1. scegli un tema di attualità da svolgere; 2. crea una scaletta che contenga: a. tesi = la tua idea sull'argomento (con tutti le dimostrazioni opportune) b. antitesi = è l'idea contraria alla tua, che contiene forse delle parti di verità, ma che è sostanzialmente da confutare (da dimostrare falsa) con argomenti validi c. sintesi = è la conclusione del tema, che riprende in maniera originale, e molto più consapevole e dimostrata di prima, quanto detto all'inizio 3. svolgi il tema (Buon lavoro!!)