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Territorio, ricerca e racconto. Parole che possono riempire una vita

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Territorio, ricerca e racconto. Parole che possono riempire una vita
Territorio, ricerca e racconto.
Parole che possono riempire una vita intera. Concetti che di
certo racchiudono il senso del nostro operato e che danno
vita, anche questo anno, al libro che state sfogliando.
Libro, quindi, più che catalogo, perché la voglia di
descrivere, la voglia di entrare nel particolare, cammina di
pari passo alla necessità di comunicare le novità.
Libro ma anche strumento di lavoro, per tutti noi.
Ogni pagina racchiude una storia e dietro ogni vino, ogni
prodotto, c’è la faccia di chi lo realizza, c’è un senso di
unicità che rappresenta quello in cui crediamo, c’è la voglia
di condividere che è alla base delle nostre giornate.
Quest’anno abbiamo voluto riempire le pagine come non
mai. Le abbiamo arricchite con racconti nuovi che rendono
sempre più oggettivo il nostro modo di operare. Le
abbiamo rafforzate, sottolineando delle scelte filosofiche
ed estetiche. Mettendo in prima fila, come sempre, tante
opportunità.
Indice
CERETTO
LANGHE8
Cantina Ceretto
10
Blangè12
Arbarei13
Monsordo14
Rossana15
Piana16
Bernardina17
ECO-AGRICOLTURA24
Bricco Asili
26
Bricco Rocche
27
Asili28
Bernardot29
Bricco Rocche
30
Cannubi San Lorenzo
31
Brunate32
Prapò33
BARBARESCO18
Barbaresco19
MOSCATO D’ASTI34
I Vignaioli di Santo Stefano
35
Moscato d’Asti
36
Asti Spumante
37
BAROLO20
Barolo21
PIONIERI22
BAROLO CHINATO38
CORAVIN40
TERROIRS
FRANCIA - ACQUA44
Chateldon e Thonon
45
FRANCIA - CHAMPAGNE46
Salon
47
Delamotte
48
FRANCIA - BORGOGNA CRéMANT50
Veuve Ambal
51
AUSTRIA - WACHAU52
Weingut Knoll
53
Jacques Prieur
Billard-Gonnet
Dubreuil-Fontaine
74
76
77
FRANCIA - BORGOGNA CÔTE DE NUITS
Alain Michelot
Hudelot-Noellat
François Lamarche
Domaine Arlaud
Domaine Sérafin
78
80
81
82
84
85
AUSTRIA - KREMSTAL54
Weingut Nigl
55
FRANCIA - BORGOGNA MÂCONNAIS 86
Olivier Merlin
87
La Soufrandière - Bret Brothers
88
Château-Fuissé
89
GERMANIA - PFALZ56
Bassermann-Jordan 57
FRANCIA - JURA90
Berthet-Bondet
91
GERMANIA - MOSEL58
Weingut Dr. H. Thanisch
59
FRANCIA - VALLÉE DU RHÔNE Château Grillet92
Château Grillet
93
FRANCIA - ALSAZIA60
Gérard Neumeyer
61
FRANCIA - VALLÉE DU RHÔNE NORD94
Alain Graillot
95
A. Clape
96
Vincent Paris
97
FRANCIA - LOIRA62
Vacheron 63
Serge Dagueneau
64
FRANCIA - BORGOGNA CHABLIS66
Gilbert Picq
67
FRANCIA - BORGOGNA CÔTE DE BEAUNE
Fontaine-Gagnard
Etienne Sauzet
68
70
72
FRANCIA - VALLÉE DU RHÔNE SUD98
Clos du Caillou
99
FRANCIA - PROVENZA BANDOL100
Château de Pibarnon
101
FRANCIA - BORDEAUX SAUTERNES102
Château Gravas
103
Indice
FRANCIA - BANYULS104
Abbe Rous
105
SVIZZERA - DISTILLATI E LIQUORI DI FRUTTA 116
Etter
117
SPAGNA - MONTILLA MORILES106
Toro Albalà
107
RUM NICARAGUA
Helena Fuente
120
121
PORTOGALLO - PORTO108
Van Zeller
109
RUM GUADELOUPE
Jacques Trefois
122
123
FRANCIA - COGNAC110
Dudognon
111
Whisky
Eilan Gillan
FRANCIA - BAS ARMAGNAC112
Château de Ravignan
113
GIN
126
Bunch
127
Black Cat
128
Gold Mine
129
FRANCIA - CALVADOS114
Serge Desfrièches
115
124
125
CERETTO GUSTI - Bottega
LANGHE - PIEMONTE
Piemonte, oltre al vino la Nocciola
Relanghe e la Nocciola Piemonte I.G.P.
Metodo Relanghe
Dal noccioleto al... prodotto finito
Relanghe, i prodotti
Torrone
Torrone Flor de Cana
Tartufi dolci d’Alba - Flor de Cana
Tartufi dolci d’Alba
Il Tartufo 250 - Flor de Cana
Tartufi dolci d’Alba
Flor de Cana Ricoperto
Tartufi dolci d’Alba - Riblot
Espositori da banco
Nocciola Piemonte I.G.P.
Dragées
Brut e Bun
Selezione di Dragées
Prodotti da forno - Panettoni
134
135
136
137
138
150
151
152
153
154
155
157
158
160
161
162
Confezioni regalo
Enrico Crippa
Torta di Nocciole
163
168
169
TORINO - PIEMONTE
Guido Gobino
Guido Gobino, i prodotti
Giandujotto e Giandujottino
Cremini
Specialità
Cialdine Monorigine e Blend
Cialdine e Tavolette - Chontalpa
Fave di Cacao
e Preparato solubile - Chontalpa
Mini Dame e Bilingue di cioccolato
Creme spalmabili
Confezioni e Scatole regalo miste
Fogli e Mini Fogli di cioccolato
Tavolette Display
Dame per coperture
170
171
172
176
178
179
180
181
182
183
184
186
188
189
CERETTO GUSTI - Laboratorio
Relanghe
Relanghe, i prodotti
Torrone con Nocciola Piemonte I.G.P.
Nocciola Piemonte I.G.P.
Pasta di Nocciole Piemonte I.G.P.
Pasta di Nocciole Piemonte I.G.P. e Cacao
Pasta di Pistacchio
Pasta di Mandorle
Macchina per gelato
Granella e Farina di Nocciole Piemonte I.G.P.
Olio di Nocciole Piemonte I.G.P.
192
193
195
196
197
198
199
200
201
202
Glucosio e Ostia
Prodotti per la sala
Guido Gobino
Guido Gobino, i prodotti
Coperture
Creme da spalmare
Preparato solubile al Cacao Chontalpa
Polvere di Cacao
Prodotti per la sala
203
204
206
207
212
213
214
215
L’eccellenza dei vini langaroli è un complesso risultato, frutto della
ricchezza di un territorio e della maestria di sapienti imprenditori che
lo plasmano per dar vita a prodotti unici.
Il segreto del successo per
la famiglia Ceretto, risiede in molti, diversi elementi. In primis, la terra
e la sua unicità. Sono le colline delle Langhe, l’altitudine e la dolcezza
dei loro pendii, le caratteristiche del terreno, a determinare il valore
dei vigneti e delle uve che da questo luogo fertile provengono.
Questo però non basta, ci vogliono la passione e la sapienza
dell’uomo nell’elaborarli. Riccardo Ceretto negli anni ’30 lo aveva
intuito iniziando a produrre vini tipici del territorio ma sono i figli
Bruno e Marcello ad aver alzato la posta, iniziando a comprare vigneti
nelle aree ora più celebrate del Barolo e del Barbaresco, affrontando
così una sfida che ha puntato sulla valorizzazione della tipicità delle
Langhe e sulla qualità dei suoi vini.
Oggi i loro Barolo insieme ai Barbaresco sono le punte di diamante
della loro produzione ma poi ci sono le grandi intuizioni rivelatesi
nel tempo vincenti: nel regno dei vini rossi investire su di un bianco,
l’Arneis Blangè e la scelta di promuovere la qualità a discapito della
quantità anche nella produzione del Moscato con I Vignaioli di Santo
Stefano. Questi i numeri del mondo Ceretto: 160 ettari di vigneti in
proprietà, 4 Cantine, 16 tipologie di vini prodotti, 150 collaboratori
tra vigna, cantina e ufficio, 5.000 clienti tra enoteche e ristoranti in
Italia, 60 paesi d’esportazione.
Ultimo fondamentale pilastro del successo Ceretto: un continuo
dialogo con la tradizione con uno sguardo sempre rivolto al futuro.
Infatti, l’avvento della terza generazione - Alessandro, Federico, Lisa e
Roberta - ha introdotto la consapevolezza che anche l’organizzazione,
i processi aziendali, il marketing e l’immagine dell’azienda, sono
altrettanto fondamentali quanto il prestigio delle produzioni.
Cronologia
Fine ottocento. I nonni.
La storia della famiglia
Ceretto inizia a Valdivilla,
frazione di Santo Stefano
Belbo.
Seconda metà anni ’30
Riccardo Ceretto fonda
ad Alba la Casa Vinicola
Ceretto.
1957
Bruno termina la scuola
e va a lavorare con il
padre seguendo la
commercializzazione
dei vini.
1961
Marcello entra in
azienda e assieme
al fratello inizia la
selezione dei migliori
cru nelle zone di Barolo
e Barbaresco, una scelta
innovativa per l’epoca.
2000
A Bricco Rocche
nasce il Cubo di vetro,
diventato poi uno dei
simboli architettonici
del Barolo.
2003
Grazie ai molti contatti
con produttori stranieri
che condividono la
filosofia di qualità
data da grandi vigne
in proprietà, nasce la
selezione Terroirs.
6
1970
Acquisto alla sommità
della collina Asili, a
Barbaresco, primo
vigneto di proprietà.
Inizia la costruzione
della cantina Bricco
Asili a Barbaresco.
1999
Entrano nell’azienda
i figli: Lisa, Roberta,
Alessandro, Federico.
Prima iniziativa d’arte
contemporanea:
ristrutturata la cappella
alle Brunate per opera
degli artisti David
Tremlett e Sol LeWitt.
2005
Inaugurazione di due
ristoranti ad Alba, in
Piazza Risorgimento: La
Piola e Piazza Duomo.
Nel 2006 la prima Stella
Michelin per Enrico
Crippa, la seconda
nel 2009 e la terza
nel 2012.
1976
Nascono i Vignaioli
di Santo Stefano per
la produzione del
Moscato.
1982
Acquisto dei primi
terreni di Arneis. Nasce
l’idea del Blangè che si
concretizza nel 1985.
1977
A Castiglione Falletto
inizia la costruzione
della cantina di Bricco
Rocche.
Primo anno di
produzione del Barolo
Bricco Rocche.
1994
Creazione di Relanghe
per nobilitare la
Nocciola Piemonte
I.G.P e uno dei suoi
dolci simbolo:
il Torrone.
2009
Inaugurato l’Acino
alla Tenuta Monsordo
Bernardina, assieme
alla nuova area
accoglienza per
ricevere l’enoturista
7 giorni su 7...
1987
Trasferimento
dell’azienda presso
la Tenuta Monsordo
Bernardina ad Alba.
1986
Debutto con 2 eventi
internazionali per il
Barolo Bricco Rocche
1982, al Castello
di Barolo e al Four
Seasons di New York.
I Ceretto diventano
così ambasciatori della
cultura della loro terra,
le Langhe, nel mondo.
2011
Nasce Ceretto Gusti,
che comprende la
distribuzione dei
prodotti Relanghe e
Guido Gobino.
Ceretto è...
CANTINA
Bricco Rocche
SEDE E CANTINA
Tenuta Monsordo
Bernardina
CANTINA
Bricco Asili
CANTINA
I Vignaioli di
Santo Stefano
7
Langhe
Alba
Grazie alla sua particolare collocazione geografica, al clima e al ricco sottosuolo che
compone le sue colline, le Langhe sono una tra le più generose regioni vitivinicole al
mondo. Il nome, d’origine celtica, significa “lingue di terra” e si riferisce alle colline
allungate, spesso molto ripide, disposte in modo da formare tante vallate profonde
e strette.
Il fiume Tanaro le attraversa e le divide in due zone: a nord il Roero (dal nome della
famiglia che ne possedeva il feudo), a sud, nella parte meridionale del Piemonte, le
Langhe.
Le Alpi Marittime e l’Appennino Ligure che le delimitano, le proteggono anche dalle
correnti d’aria provenienti dal mare, risultando un alleato naturale prezioso.
L’andamento climatico è uno dei fattori più determinanti per la buona maturazione
dell’uva. Il clima temperato, continentale, le stagioni ben definite e gli sbalzi termici
tra il giorno e la notte permettono di originare vini di qualità, pieni, longevi e con
una perfetta bevibilità.
La composizione del suolo langarolo deriva dal ritiro del mare Padano, iniziato circa
16 milioni di anni fa. Il substrato è caratterizzato da argille, marne calcaree, marne
bluastre, tufo, sabbie e gessi solfiferi.
L’alternanza di questi strati fa sì che le viti regalino vini d’eccellente finezza, struttura
ed eleganza diversi fra loro, con sfumature personalizzate per ogni piccola parcella.
Il carattere calcareo-argilloso delle cosiddette “terre bianche” prevalenti in Langa
da vini rossi, di corpo, mentre i terreni più sabbiosi e soffici del Roero permettono di
produrre bianchi piacevolmente fruttati.
Geologicamente le Langhe hanno avuto origine nel Miocene,15 milioni di anni
orsono: il suolo, di conseguenza, risulta compatto e solido. Il Roero è di formazione
più recente, risale infatti al Pliocene dell’Era Terziaria, 5 milioni di anni fa.
8
CERETTO
Langhe
Restringendo la più ampia area “Langhe”, si arriva a definire un territorio il cui epicentro è la città di Alba, che si
estende fra le colline ai due lati del fiume Tanaro sovrapponendosi alle stesse aree del Barolo e del Barbaresco,
partendo dal confine più a sud, Monforte per poi risalire a est fino a Montelupo Albese e Roddino, mentre dalla
parte opposta ricalca parte del Roero.
Il terreno, in verità, è simile a quello delle denominazioni più famose adiacenti, ma con colline più aperte e
caratterizzate da venti più freddi. Questa, è stata la prima terra di conquista dei fratelli Ceretto negli anni ’60,
proprio intorno alla cascina Rossana, l’omonimo vigneto di Dolcetto d’Alba.
Poco più in là, s’iniziarono a lavorare la Barbera d’Alba del vigneto Piana e, poi, le uve del vigneto Bernardina
di Nebbiolo d’Alba. Questi sono 3 vini di superlativa eleganza, di straordinaria tipicità piemontese e in grande
equilibrio con il loro prezzo.
PIANA
Barbera d’Alba D.O.C
MONSORDO
Langhe D.O.C. Rosso
BERNARDINA
Nebbiolo d’Alba D.O.C.
Blangè
Langhe D.O.C. Arneis
Rossana
Dolcetto d’Alba D.O.C.
ARBAREI
Langhe D.O.C. Bianco
9
Cantina Ceretto
Tenuta Monsordo Bernardina
Nel 1987 i Ceretto scelgono un antico casolare ottocentesco alle porte di Alba
e lo trasformano in un moderno e attrezzato quartier generale.
La Tenuta Monsordo Bernardina è il vero centro nevralgico, dove si
concentrano le attività amministrative e commerciali, gli uffici e il magazzino
che raccoglie i vini delle 4 diverse cantine di famiglia e inoltre è la sede della
produzione di alcune tra le etichette storiche dell’azienda.
L’ambizione creativa e la spinta innovatrice si spingono oltre e nel 2009, per
rispondere ad una crescente attenzione per il prodotto enologico da parte di
un pubblico sempre più curioso e interessato, la famiglia Ceretto ha deciso
di trasformare questo luogo ed integrarlo con un nuovo, ampio spazio dal
moderno design dedicato alla degustazione dei vini, alla loro vendita, alla
promozione di incontri, convegni ed eventi culturali.
Punta di diamante è l’avveniristico “Acino”, che s’affaccia sulle vigne del
Barolo, un nuovo progetto che rispecchia in pieno lo spirito della famiglia
Ceretto, sempre in bilico tra tradizione e rinnovamento, un’architetturapaesaggio trasparente che si inserisce armoniosamente nell’ambiente
circostante.
10
CERETTO
Langhe
La storia della Tenuta è legata alla storia d’amore tra Vittorio Emanuele
e Rosa Vercellana negli anni in cui iniziava il processo di unificazione
dell’Italia.
Nel 1847 il ventisettenne Vittorio Emanuele II, figlio del re Carlo Alberto,
incontra la quattordicenne Teresa Luisa Rosa Maria Vercellana chiamata Rosina
e se ne innamora.
Nell’autunno del 1851 Vittorio Emanuele diventa Re d’Italia.
Dal rapporto con
Rosa nascono Vittoria, il 1 dicembre 1848 ed Emanuele Alberto, il 4 ottobre 1851.
Nel 1855 muore Maria Adelaide, moglie di Vittorio Emanuele II e Rosina ed i
suoi figli diventano la famiglia privata, ufficiosa, di Vittorio Emanuele.
Nel 1858 scoppia il “Caso Rosina”, con decreto reale, Rosa Vercellana viene
innalzata alla dignità di contessa di Mirafiori. Proprio in questi anni vengono
costruite alcune tenute per la nuova famiglia.
Nel 1872 Emanuele Alberto di Mirafiori sposa Bianca Enrichetta, figlia del conte
de Larderel.
Nascono Vittorio, che morì a soli 22 anni, per i postumi di una
caduta da cavallo e Gastone.
1900 Gastone di Mirafiori sposa Margherita Boasso, figlia di Luigi Boasso
e Lucrezia Sella, nipote di Quintino Sella e si trasferiscono nella villa sulla
sommità della collina Monsordo, regalo di nozze del padre della sposa.
1922 Gastone e Margherita vendono la Tenuta alla Famiglia Dacomo, tipografi
in Alba.
1937 la Famiglia Missaglia diventa la nuova proprietaria della Tenuta ma già nel
1989 ne affitta i vigneti e la cascina alla famiglia Ceretto che trasferisce la sede
della sua attività.
2000 La famiglia Ceretto acquista i vigneti e le 3 cascine della Tenuta Monsordo
Bernardina.
11
Blangè
CERETTO
Langhe
Vinificazione: criomacerato per
il 40%, con tempi e temperature
differenti in base alla valutazione dello
stato dell’uva, segue una lavorazione
a freddo in vasche d’acciaio. La
temperatura è controllata attraverso
un sistema computerizzato centrale,
che garantisce un omogeneo
sviluppo del vino nel suo evolversi,
intervenendo da vicino nel
biometabolismo stesso dei lieviti.
Vino: l’Arneis, vitigno autoctono
produce un vino fruttato con sentori
di pera e mela. La fragranza e la
sapidità sono favorite dalla CO2,
mantenuta dalla fermentazione, utile
anche per sopperire alla bassa acidità
tipica del vitigno.
Note: il lato bianco dei vini
Piemontesi, un vino che ha segnato
un’epoca ed ha rivoluzionato
l’enologia langarola dedita negli anni
80 prevalentemente a vini rossi. Ora, il
12% delle bottiglie di Arneis prodotte
è rappresentata dal Blangè. 30 gli
anni compiuti con la vendemmia
2014. Il termine Blangè deriva da
boulanger, il panettiere dei francesi
insediati nelle vicinanze di Cherasco
in tempi remoti.
denominazione
comune
varietà
ettari
reimpianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
LANGHE D.O.C. Arneis
Vezza d’Alba, Castagnito,
Castellinaldo e Alba
100%
Arneis
75 in proprietà
1987, 1996
1985
600.000
bottiglie
magnum
12
Arbarei
CERETTO
Langhe
Vinificazione: tradizionale in bianco,
con una breve macerazione della
buccia su parte dell’uva.
La fermentazione avviene in acciaio a
bassa temperatura. Il vino viene poi
travasato, per evitarne la malolattica.
Si lascia sulla feccia fine per circa
3 mesi, poi circa 6 mesi in acciaio,
prima dell’imbottigliamento.
Vino: si presenta di un bel colore
paglierino con riflessi verdolini. Al
naso è delicatamente floreale e
fruttato, con note minerali. In bocca
è caratterizzato da un gradevole
e moderato residuo zuccherino
in grado di bilanciare la spiccata
freschezza donando avvolgenza e
complessità.
Note: nasce quasi in modo casuale
il secondo bianco di casa Ceretto,
prodotto da una piccola vigna di 3
ettari acquistata nel 1997 assieme al
noccioleto Relanghe, sulle colline tra
Sinio e Albaretto Torre (da cui prende
il nome ma in dialetto piemontese).
600 metri d’altitudine, pendenze
che obbligano ai terrazzamenti,
grande escursione termica tra giorno
e notte, perfetti per le nocciole e
ottimi per sperimentare un’uva come
il Riesling Renano.
denominazione
comune
varietà
ettari
anno d’impianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
LANGHE D.O.C. BIANCO
Albaretto Torre
100%
Riesling Renano
2,7 in proprietà
1992
1996
6.000
bottiglie
13
Monsordo
CERETTO
Langhe
Vinificazione: Le tre varietà, visti
i diversi tempi di maturazione,
sono lavorate separatamente. La
fermentazione è termo-controllata
in tini da 45 hl. per 12/15 giorni. La
malolattica avviene in tonneaux usati
da 300 l.
Affinamento: 12/14 mesi in legno.
Vino: colore rubino carico, con
lievi sfumature granata. Il naso è
ricco, variegato, con note di spezie
e vaniglia. In bocca opulento, con
tannini dolci e morbidi che non
lasciano dubbi sulla longevità e
classe del vino.
Note: dopo alcuni anni di
vinificazioni in purezza, nel 1997
ha preso corpo il progetto iniziale
dell’Azienda Monsordo Bernardina:
creare nelle Langhe un grande vino,
frutto dell’assemblaggio delle più
importanti varietà a bacca rossa del
mondo: Cabernet Sauvignon, Syrah
e Merlot.
denominazione
comune
varietà
ettari
anno d’impianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
LANGHE D.O.C. ROSSO
Alba
Cabernet Sauvignon,
Merlot, Syrah
11 in proprietà
1987
1997
50.000
bottiglie
magnum
14
Rossana
CERETTO
Dolcetto d’Alba
Vinificazione: in vasche d’acciaio,
controllo delle temperature di
fermentazione, della svinatura e dei
travasi eseguiti al momento. Non
passa in legno.
Affinamento: 6 mesi in vasche
d’acciaio, imbottigliato normalmente
prima della vendemmia successiva.
Vino: di colore rosso rubino, ha un
profumo delicatamente vinoso, ricco
di sentori di fiori e frutta. Sapore
asciutto, sottolineato da un lieve
ammandorlato, tipico della varietà.
Ottimo per le portate d’apertura di
un pranzo, specie con i piatti della
tradizione langarola.
Note: un nome femminile per
questo vigneto alle porte di Alba, da
sempre considerato il massimo cru
per il Dolcetto d’Alba.
denominazione
comune
DOLCETTO D’ALBA D.O.C. Alba
varietà
ettari
reimpianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
100% Dolcetto
8,65 in proprietà
1990
1969
40.000
bottiglie
15
Piana
CERETTO
Barbera d’Alba
Vinificazione: classica fermentazione
a cappello emerso in vasche
d’acciaio.
Affinamento: 6 mesi in vasche
d’acciaio. Non passa in legno.
Vino: il colore rosso rubino con
l’invecchiamento assume eleganti
riflessi granata. Il caratteristico
profumo vinoso si fa etereo sino a
ricordare vagamente il bouquet del
Barolo. Nerbo e stoffa fitta fanno
risaltare un bel corpo.
Note: un vino verace, piacevole con
la fragranza della classica Barbera
piemontese.
denominazione
comune
varietà
ettari
anno d’impianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
BARBERA D’ALBA D.O.C.
Alba
100% Barbera
2,75 in proprietà
1965
1969
15.000
bottiglie
16
Bernardina
CERETTO
Nebbiolo d’Alba
Vinificazione: classica fermentazione
a cappello emerso in vasche
d’acciaio.
Affinamento: 12-15 mesi in botti di
legno.
Vino: il profumo delicato che ricorda
la viola, si accentua e si perfeziona
con l’invecchiamento. Ha un sapore
asciutto, vellutato ed armonico che si
accompagna ad un buon corpo.
Note: è il “Nebbiolo” che prelude ai
grandi Barbaresco e Barolo.
denominazione
comune
NEBBIOLO D’ALBA D.O.C. Alba
varietà
ettari
reimpianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
100% Nebbiolo
4 in proprietà
1999-2000
1980
20.000
bottiglie
17
Barbaresco
1
Barbaresco d.o.c.g. Asili
2
Barbaresco d.o.c.g. Bernardot
3
Barbaresco d.o.c.g.
1
2
3
La storia di questo vino ha inizio a metà del 1800, poco dopo il più celebrato
Barolo, ma si diffonde solo nei primi anni del 1900 grazie all’intervento del
professor Domizio Cavazza, preside dell’Istituto Enologico di Alba dal 1881.
Il territorio è costituito dai 3 comuni Barbaresco, Treiso e Neive, e da una
piccola appendice del comune di Alba. Circa 700 ha., per poco più di 5
milioni di bottiglie.
Il Barbaresco è un vino di grande eleganza, con una tannicità presente ma
mai troppo in evidenza, che ne sottolinea l’equilibrio e l’eccezionale capacità
di invecchiamento.
18
Barbaresco
CERETTO
Barbaresco
Vinificazione: la fermentazione,
indotta da lieviti indigeni, avviene
a cappello emerso in vasche
d’acciaio e si esaurisce in 14/15
giorni. Il processo si conclude con
una macerazione di 10/15 giorni.
La temperatura segue l’andamento
della fermentazione.
Affinamento: avvenuta la
malolattica, il vino è trasferito in
tonneaux usati di rovere francese per
12 mesi e 12 mesi in botti da 25 hl.
i
util zzat
0
1
20
an
nata
a
a
etichett
Vino: all’olfatto è intenso e
persistente con sentori di fiori
appassiti. Al gusto, è armonico
con una buona acidità. Ottimale il
consumo in tutte le annate fra i 4
e 10 anni; anche fino a 15/20, nei
millesimi eccellenti.
fino all’
denominazione
comune
varietà
ettari
reimpianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
BARBARESCO D.O.C.G.
Treiso
100% Nebbiolo
4,84 in proprietà
1998
1973
25.000
bottiglie
19
Barolo
1
Barolo d.o.c.g. Bricco Rocche
2
Barolo d.o.c.g. Brunate
3
Barolo d.o.c.g. Prapò
4
Barolo d.o.c.g. Cannubi
5
Barolo d.o.c.g.
2
5
4
1
3
Racchiude in sè la storia, la potenza espressiva del regale vitigno Nebbiolo
e il fascino della nobiltà: la Marchesa Giulia Colbert, l’enologo francese
Oudard, le 300 “carrà” offerte a Carlo Alberto.
11 comuni – 1.800 ettari – quasi 12 milioni di bottiglie.
Una zona con diverse origini geologiche, diverse altitudini ed esposizioni
dei vigneti, in grado di conferire ad ogni particella di terreno uve con
caratteristiche ineguagliabili.
Solo qui, più che in ogni altro angolo d’Italia e come in Borgogna, per i
cugini d’oltralpe, ogni vigneto origina vini organoletticamente unici.
Le aree che partono da La Morra, passando per Barolo e poi salgono sui
crestoni di Castiglione Falletto, fino ad arrivare a Serralunga e Monforte,
sono le più importanti ed estese di tutta la denominazione. Qui, si ottengono
vini di grande struttura e complessità, capaci di evolvere incredibilmente nel
tempo.
20
Barolo
CERETTO
Barolo
Vinificazione: la fermentazione,
indotta da lieviti indigeni, avviene
a cappello emerso in vasche
d’acciaio e si esaurisce in 14/15
giorni. Il processo si conclude con
una macerazione di 10/15 giorni.
La temperatura segue l’andamento
della fermentazione.
Affinamento: dopo la malolattica,
il vino è trasferito in tonneaux usati
di rovere per 12 mesi e 12 mesi in
botti da 25 hl. I travasi sono ridotti al
minimo (2 per anno).
i
util zzat
9
0
20
an
nata
a
a
etichett
Vino: morbido, armonico e vellutato.
Con un contenuto tannico moderato,
ben bilanciato nelle sue funzioni
alcoliche ed acide. Ha straordinaria
bevibilità già dopo pochi mesi dal
suo imbottigliamento.
fino all’
denominazione
comune
varietà
ettari
reimpianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
BAROLO D.O.C.G.
Alba
100% Nebbiolo
4 in concessione
1999
1967
40.000
bottiglie
magnum
21
Pionieri
Le nuove etichette
D E N O M I N A Z I O N E D I O R I G I N E C O N T R O L L ATA E G A R A N T I TA
D E N O M I N A Z I O N E D I O R I G I N E C O N T R O L L ATA E G A R A N T I TA
®
2009
2009
Integralmente prodotto e imbottigliato da
Azienda Agricola Ceretto - Alba
in Castiglione Falletto - Italia
75 cl
Produzione di 2.994 bottiglie N°001
CONTIENE SOLFITI - PRODOTTO IN ITALIA - L 04012T
Integralmente prodotto e imbottigliato da
Azienda Agricola Ceretto - Alba
in Castiglione Falletto - Italia
alc.14,5% vol.
75 cl
Produzione di 5.994 bottiglie N°001
CONTIENE SOLFITI - PRODOTTO IN ITALIA - L 03912T
alc.14,5% vol.
D E N O M I N A Z I O N E D I O R I G I N E C O N T R O L L ATA E G A R A N T I TA
2009
Integralmente prodotto e imbottigliato da
Azienda Agricola Ceretto - Alba
in Castiglione Falletto - Italia
75 cl
Produzione di 3.594 bottiglie N°001
CONTIENE SOLFITI - PRODOTTO IN ITALIA - L 04112T
alc.14,5% vol.
co
D E N O M I N A Z I O N E D I O R I G I N E C O N T R O L L ATA E G A R A N T I TA
D E N O M I N A Z I O N E D I O R I G I N E C O N T R O L L ATA E G A R A N T I TA
2010
Integralmente prodotto e imbottigliato da
Azienda Agricola Ceretto - Alba
in Barbaresco - Italia
Integralmente prodotto e imbottigliato da
Azienda Agricola Ceretto in
Barbaresco - Italia
Produzione di 14800 bottiglie
Bottiglia N °
22
75 cl
Produzione di 5.702 bottiglie N°001
CONTIENE SOLFITI - PRODOTTO IN ITALIA - L 25412T
alc.14% vol.
CERETTO
Pionieri
Pionieri, così abbiamo scelto di chiamare i nostri Barbaresco e Barolo prodotti
esclusivamente da singoli vigneti locati nel cuore delle 2 più amate d.o.c.g
delle Langhe. Ci abbiamo pensato a lungo perché è difficile nella nostra lingua
tradurre il concetto di cru e ai nostri occhi era limitativo fermarsi a questo
aspetto.
Un pioniere è colui che esplora territori sconosciuti, che sperimenta metodi o
attività nuove e questi 6 grandi vini hanno rappresentato per Ceretto una vera
svolta, l’inizio di una saga famigliare che vede 2 pirotecnici e visionari fratelli,
Bruno e Marcello, selezionare terreni di pregio, quelli che i francesi definiscono
cru, in un’epoca dove per molti questo era un concetto ancora vago:
• 4 Barolo e 2 Barbaresco;
• 6 vigneti tra i più emblematici nelle 2 d.o.c.g. provenienti da 6 comuni differenti: Cannubi San Lorenzo, Brunate, Bricco Rocche, Prapò, Asili (il Bricco) e Bernardot;
• 19 ettari di proprietà acquistati in un percorso temporale di circa 40 anni;
• 2 cantine costruite all’interno dei vigneti e progettate senza aver timore di strizzare l’occhio all’architettura contemporanea;
• ricerche e analisi costanti nei vigneti e in cantina per portare gli standard qualitativi sempre più in alto;
• un marketing moderno fatto per raccontare di un vino ma ancora di più di un territorio speciale come le Langhe.
La sfida si è portata oltre nel nuovo millennio, quando Alessandro Ceretto
prende in mano la produzione dei nostri vini, e l’attenzione si concentra
ancora più intensamente sul vigneto per riportarlo alla sua origine nel rispetto
dei criteri più puri dell’agricoltura biodinamica.
Un passo indietro verso antiche pratiche agricole che però rappresenta un
nuovo percorso verso il futuro.
23
Eco-Agricoltura
24
CERETTO
Pionieri
Approccio convenzionale o approccio biodinamico?
Dilemma complesso al quale è difficile trovare risposta. Si tratta di due
modi di pensare molto diversi tra loro, il primo vuole sopprimere le malattie
creando un’armatura protettiva attorno alla pianta, mentre il secondo cerca
di ristabilire i legami tra la pianta e la natura che la ospita rinforzando le
sue difese a differenti stadi. Un concetto e un modo di operare, quello
del biodinamico, più profondo e olistico, al quale ci siamo avvicinati già
agli esordi del millennio e che ci ha dimostrato di apportare notevoli
miglioramenti in termini qualitativi ai nostri prodotti.
Praticare la biodinamica comporta in primo luogo rivedere la propria
attitudine col mondo che ci circonda per ritornare all’origine e per far
rivivere la terra.
Negli ultimi decenni l’agricoltura ha visto applicare regole e usi tipici
dell’industria volti esclusivamente alla produzione a discapito della relazione
con la natura. Si è persa la tipicità e la varietà in favore della specializzazione
e della quantità, cloni sempre più robusti e produttivi hanno sostituito le
piante originarie, le relazioni tra pianta e ambiente si sono fatte sempre più
rarefatte.
Aspetto fondamentale nell’approccio biodinamico è la cura dell’invisibile,
ovvero ciò che abita la nostra terra e da li siamo partiti chiamando grandi
esperti a consigliarci e guidarci.
Queste in sintesi sono alcune metodologie che applichiamo ora nei nostri
vigneti:
• Metodi di difesa di carattere biologico: minime quantità di rame
antiperonosporico, zolfoantioidico, piretro naturale contro gli insetti.
Ovviamente nessun utilizzo di diserbanti e concimi chimici.
• Utilizzo dei preparati biodinamici 500 e 501, rispettivamente corno letame
e corno silice, preventivamente dinamizzati. Elaborazione di sostanze
vegetali e animali che hanno lo scopo di migliorare la vitalità del suolo e
stimolare la capacità fotosintetica delle piante.
• Utilizzo di compost, letame fatto maturare in cumuli, con l’utilizzo anche
qui di preparati da cumulo biodinamici. Operazioni agronomiche (es.
potatura) rispettando il più possibile i calendari lunari.
• Semina tra le file dei sovesci, ovvero semina di miscugli di graminacee,
leguminose, brassicace... con lo scopo di migliorare la struttura del terreno
e la sua fertilità.
• Lavorazione a filari alternati per evitare al massimo la compattazione e
l’erosione del terreno.
Claude e Lydia Bourguignon, ricercatori francesi ed esperti di suoli amano
paragonare il vino alla musica:
il suolo è la partitura,
il materiale vegetale sono gli strumenti,
l’uomo è il musicista che suona e interpreta le note.
Il suo ruolo è indispensabile ma, se non si scelgono bene gli strumenti, tutto
si complica. Senza il suolo, ovvero la partitura, la mia composizione non
funziona.
Un grande vino è come un grande concerto, ha bisogno di questi tre
elementi indispensabili e indissociabili: un’eccezionale partitura, strumenti
di alto livello e un grande interprete.
25
Bricco Asili
I due gioielli di casa Ceretto, voluti nel cuore delle d.o.c.g. del Barbaresco e
del Barolo e scelti in posizioni speciali, ovvero i Bricchi, le cime delle colline e
quindi le zone migliori per piantare vigneti di Nebbiolo.
Due cantine che condividono una medesima filosofia di eccellenza e nate
prima di tutto da quella fase di ricerca attenta, durata per molti anni, nei quali
sono stati selezionati e acquistati 6 vigneti preziosi nel cuore delle zone del
Barbaresco e del Barolo.
CANTINA BRICCO ASILI in Barbaresco
Bricco Asili viene costruita nel 1973 proprio con l’idea di vinificare
esclusivamente Barbaresco da uve provenienti dalle aree geografiche migliori
e più storiche della d.o.c.g.. Ancora oggi, è ai vertici della produzione di
Barbaresco e vinifica i 2 cru di famiglia: Asili in Barbaresco e Bernardot in
Treiso.
26
Bricco Rocche
CANTINA BRICCO ROCCHE in Castiglione Falletto
è l’Azienda della consacrazione nel firmamento dei grandi vini per la famiglia
Ceretto.
La cantina di Castiglione Falletto, nata per vinificare unicamente queste uve di
proprietà, è stata costruita nel 1982 seguendo canoni architettonici moderni,
ma in armonia con il paesaggio circostante.
Qui si produce esclusivamente Barolo, vinificando le uve degli 11 ettari situati
nei comuni di La Morra (Brunate), Serralunga (Prapò), Castiglione Falletto
(Bricco Rocche) e Barolo (Cannubi San Lorenzo) per una produzione dai piccoli
numeri ma di eccelsa qualità.
L’ampliamento e l’inserimento nel 2000 dell’avveniristico Cubo di vetro l’ha
resa una delle cantine più particolari e ammirate del territorio, un simbolo a
suggello del valore del vino qui prodotto, una architettura-paesaggio che,
nella sua totale trasparenza, si propone come una scultura, un’opera unica, in
un ambiente irripetibile: un monumento al Barolo.
27
Asili
CERETTO
Pionieri
Barbaresco
Vinificazione: la fermentazione,
indotta da lieviti indigeni, avviene
a cappello emerso in vasche
d’acciaio e si esaurisce in 14/15
giorni. Il processo si conclude con
una macerazione di 10/15 giorni.
La temperatura segue l’andamento
della fermentazione.
La malolattica avviene entro l’inverno
dopo la vendemmia, a cui segue
l’affinamento in legno in botti dalla
pezzatura media, e comunque non
più grandi di 25 hl.
I travasi sono ridotti al minimo.
Vino: bouquet etereo e complesso
con sfumature di rosa selvatica,
violetta e liquirizia. Sapore asciutto
e carezzevole in bocca. Può già
entusiasmare dopo un anno
di bottiglia, ma le emozioni si
amplieranno con il passare degli
anni. Consigliamo di berlo tra i 3 e i
15 anni.
denominazione
comune
varietà
ettari
anno d’impianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
BARBARESCO D.O.C.G.
Barbaresco
100% Nebbiolo in
selezione massale
1,2 in proprietà
1969
1974
3.000
bottiglie
magnum
jeroboam
28
Bernardot
CERETTO
Pionieri
Barbaresco
Vinificazione: la fermentazione,
indotta da lieviti indigeni, avviene a
cappello emerso in vasche d’acciaio.
Il processo si conclude con una
breve macerazione per un totale di
15/20 giorni. La temperatura segue
l’andamento della fermentazione.
Come per l’Asili, dopo la malolattica,
il vino viene affinato in legno di
media pezzatura, in botti di capacità
compresa fra i 3 e i 25 hl.
Vino: corposo e opulento, ricco
di morbidi tannini piacevolmente
evoluti e setosi. Il naso è molto
concentrato e dominano le
caratteristiche note floreali e di
frutti rossi. è un vino che esprime
completamente il carattere del
Nebbiolo e grazie alla sua struttura è
destinato ad un lungo affinamento.
denominazione
comune
varietà
ettari
reimpianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
BARBARESCO D.O.C.G.
Treiso
100% Nebbiolo in
selezione massale
4,84 in proprietà
2000
1997
6.000
bottiglie
magnum
jeroboam
29
Bricco Rocche
CERETTO
Pionieri
Barolo
Vinificazione: le uve arrivano in
cantina in piccole ceste da 20 chili,
si effettua l’ultima cernita a mano
sul “tavolo” apposito e poi avviene
la pigiatura. La fermentazione, con
soli lieviti indigeni, avviene senza
l’aggiunta di alcun additivo a cappello
emerso; massima cura fra rimontaggi
follature per affondare e rompere
bene il cappello, per un periodo di
10/15 giorni. Segue una ulteriore
macerazione per una settimana prima
della malolattica. Il vino è trasferito
per l’affinamento in fusti di rovere
almeno di 3 ettolitri per 12 mesi, ed il
resto del periodo in legno avverrà in
botti da 25 hl. I travasi sono ridotti al
minimo (2 per anno).
Vino: armonico e delicato ma
anche robusto e vigoroso, è un vino
dotato di complessità, eleganza
ed austerità. Già a pochi mesi
dall’imbottigliamento rivela la sua
grandezza, che va progressivamente
aumentando non appena i profumi
floreali della gioventù lasciano posto
ad eterei aromi di spezie, cioccolato
e tartufo.
denominazione
comune
varietà
ettari
anno d’impianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
BAROLO D.O.C.G.
Castiglione
Falletto
100% Nebbiolo in
selezione massale
1,75 in proprietà
1978
1982
3.000
bottiglie
magnum
jeroboam
30
Cannubi San Lorenzo
Vinificazione: fermentazione,
a cappello emerso in una vasca
d’acciaio per circa 10 giorni indotta
da lieviti indigeni, senza aggiunte
di additivi. La temperatura segue
l’andamento della fermentazione
e la successiva macerazione di
una settimana va ad aumentarne
l’estratto e le peculiarità del cru.
La malolattica avviene in tonneaux,
mentre il resto dell’affinamento
avviene in botti da 10 ettolitri
di rovere di Slavonia. Tutto
l’affinamento dura a seconda delle
annate, fra i 24 e 30 mesi.
CERETTO
Pionieri
Barolo
Note: la più antica bottiglia delle Langhe
porta in etichetta la scritta “Cannubi
1751”. Questo ci ha spinti nel 2003 ad
acquistare una piccolissima porzione di
vigna, meno di 3.000 m2 sul “bricco”
della prestigiosa collina di Barolo. La
scelta di mantenere in produzione le
antiche viti di circa 90 anni e affidarle
alla cura dello storico contadino, ci sono
parse naturali nel rispetto di questo
vigneto cimelio del Barolo e pure in linea
con l’idea di far uscire dalla cantina il vino
solo quando avrà raggiunto la perfetta
armonia e maturazione.
denominazione
comune
varietà
ettari
reimpianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
BAROLO D.O.C.G.
Barolo
100% Nebbiolo in
selezione massale
0,25 in proprietà
50% in 2003
2003
500 magnum
magnum
31
Brunate
CERETTO
Pionieri
Barolo
Vinificazione: la fermentazione,
indotta da lieviti indigeni, avviene
a cappello emerso in vasche
d’acciaio e si esaurisce in 14/15
giorni. Il processo si conclude con
una macerazione di 10/15 giorni.
La temperatura segue l’andamento
della fermentazione.
Avvenuta la malolattica, il vino è
trasferito in fusti usati di rovere
francese per 12 mesi e 12 mesi in
botti da 25 hl. I travasi sono ridotti al
minimo (2 per anno).
Vino: è un Barolo vellutato,
delicatamente profumato con sentori
di rosa e viola, di grande complessità
aromatica. Può essere apprezzato
già dopo pochi mesi dalla messa in
bottiglia, ma continuerà a migliorare
ed a sviluppare la sua eleganza per
15/20 anni.
denominazione
comune
varietà
ettari
anno d’impianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
BAROLO D.O.C.G.
La Morra
100% Nebbiolo in
selezione massale
5,6 in proprietà
1974
1978
8.000
bottiglie
magnum
jeroboam
32
Prapò
CERETTO
Pionieri
Barolo
Vinificazione: la fermentazione,
indotta da lieviti indigeni, avviene
a cappello emerso in vasche
d’acciaio e si esaurisce in 14/15
giorni. Il processo si conclude con
una macerazione di 10/15 giorni.
La temperatura segue l’andamento
della fermentazione.
Avvenuta la malolattica, il vino è
trasferito in fusti usati di rovere
francese per 12 mesi e 12 mesi in
botti da 25 hl. I travasi sono ridotti al
minimo (2 per anno).
Vino: è il Barolo che rispecchia la
più tipica virtuosità e aristocrazia di
questo vino. Profumi eterei e sentori
di rosa appassita non coprono una
lieve fragranza di sottobosco, che
lo rende estremamente armonico
e completo. Ha ottime acidità e
tannicità, per questo può avere una
lunghissima tenuta in bottiglia: 15/25
anni.
denominazione
comune
varietà
ettari
anno d’impianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
BAROLO D.O.C.G.
Serralunga d’Alba
100% Nebbiolo in
selezione massale
2,4 in proprietà
1972
1976
5.000
bottiglie
magnum
jeroboam
33
Moscato d’Asti
1
I Vignaioli di Santo Stefano
BIELLA
NOVARA
TORINO
ASTI
Alba Neive
ALESSANDRIA
Canelli
1
Santo Stefano Belbo
CUNEO
La terra vocata per il Moscato bianco è straordinaria per qualità e personalità.
Delimitata ufficialmente a partire dal 1932, qui si possono produrre con le
stesse uve: il Moscato d’Asti d.o.c.g., e l’Asti d.o.c.g.
È un territorio vasto che comprende 53 comuni ed interessa le province di
Alessandria, Asti e Cuneo: qui la superficie totale del vigneto a Moscato
bianco è di quasi 10.000 ettari, suddivisa tra oltre 6.800 vignaioli.
La coltivazione del Moscato nelle Langhe e nel Monferrato inizia
presumibilmente nel 1200 ad opera dei Benedettini e Cistercensi che
utilizzarono le piante portate dai Crociati di ritorno dal Medio Oriente.
La prima documentazione scritta del commercio di vino “moscatello” risale
al 1593.
Il termine Moscato deriva dal vocabolo latino “cuscus” e significa
semplicemente profumato, speziato. Era in origine un’essenza estratta dalla
ghiandola di un piccolo animale e che veniva molto usata in profumeria.
34
I Vignaioli
di Santo Stefano
CERETTO
Moscato d’Asti
Con una sorta di metaforico ritorno alle origini, Bruno e Marcello Ceretto, nel 1976, fondano insieme a due
partner (Sergio Santi e i fratelli Gianpiero e Andrea Scavino) I Vignaioli di Santo Stefano, proprio nella terra natale
del padre Riccardo.
Una nuova sfida che si pone come obiettivo di riaffermare la qualità di un vino reso troppo commerciale e povero
dalle eccessive produzioni delle industrie locali.
L’azienda è proprietaria di 30 ettari e affittuaria della Tenuta San Maurizio, una superficie collinare prestigiosa di
circa 15 ettari nel comune di Santo Stefano Belbo.
Potature contenute, concimazioni equilibrate, diradamento dei grappoli e cernite in vendemmia, sono i
cardini fondamentali su cui si basa il lavoro in vigneto, mentre travasi, chiarifiche e filtrazioni ridotte al minimo
indispensabile sono le fondamenta dei passaggi in cantina, per garantire ed esaltare il patrimonio aromatico
dell’uva.
Una volta consolidato il prodotto, gli sforzi si sono concentrati sull’immagine, con il cambiamento della tipologia
di bottiglia, lunga e stretta e dell’etichetta che evoca una mezzaluna di pavesiana memoria.
35
Moscato d’Asti
CERETTO
Moscato d’Asti
Vinificazione: fermentazione a
temperatura controllata bloccata al
raggiungimento dei 5 gradi.
Affinamento: vasche d’acciaio.
Gianpiero, Andrea Scavino e Sergio Santi
Vino: bianco e dolce, è il vino da
dessert per eccellenza. Ha colore
giallo paglierino più o meno intenso
a seconda delle annate, profumo
fruttato intenso, aromatico, molto
persistente. Il sapore dolce è in
equilibrio con il basso contenuto
alcolico (5% gradi) e con l’acidità,
mai molto elevata, ma che conferisce
al prodotto una piacevole freschezza.
denominazione
comune
varietà
ettari
reimpianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
MOSCATO D’ASTI D.O.C.G.
Santo Stefano Belbo
100% Moscato
42
1976
1978
250.000
bottiglia
bottiglia da 375 ml.
36
Asti Spumante
CERETTO
Asti Spumante
Vinificazione: fermentazione a
temperatura controllata bloccata al
raggiungimento dei 7 gradi.
Affinamento: vasche d’acciaio.
Vino: nasce dallo stesso vino base
del Moscato di cui mantiene le
caratteristiche note. Differisce per
la lavorazione (presa di spuma in
autoclave) che lo porta ad avere
un contenuto alcolico di 7 gradi
ed una pressione, al momento
dell’imbottigliamento, di 5 atmosfere
che lo qualificano come spumante.
denominazione
comune
varietà
ettari
reimpianto
primo anno
di produzione
produzione
annua media
formati
ASTI SPUMANTE D.O.C.G.
Santo Stefano Belbo
100% Moscato
3
1976
1978
15.000
bottiglia
37
Barolo Chinato
La denominazione Barolo Chinato è consentita per i vini aromatizzati
preparati utilizzando come vino base il Barolo d.o.c.g.
Le sue origini appartengono alla storia di questo vino, addirittura all’età dei
patriarchi e ci introducono nella vivace realtà vitivinicola del Barolo a fine
Ottocento.
Ne sono protagonisti il dottor Cappellano di Serralunga ed il dottor
Zabaldano di Monforte d’Alba, che seppero applicare, ciascuno in base alla
propria formula, le tanto decantate proprietà della China Calissaia al Barolo,
creando un elisir dall’immediata fama commerciale e dalle durature fortune
all’interno della cultura contadina di Langa.
Dopo aver ottenuto un certo interesse commerciale, il Barolo Chinato
conosce l’indifferenza dei decenni del secolo dopoguerra tra gli anni ’50 e
’70, proprio in corrispondenza con la crisi dei modelli culturali contadini.
Ceretto ne intuisce l’importanza ed è fra i protagonisti del suo rilancio negli
anni ‘80.
38
Barolo Chinato
CERETTO
Barolo Chinato
Lavorazione: è necessario impiegare
un vino che abbia ottenuto il
riconoscimento della d.o.c.g.,
terminato il periodo di affinamento,
come previsto dal disciplinare di
produzione. Le erbe e la china sono
messe in infusione, separatamente,
in alcool e aggiunti al Barolo. Il tutto
è zuccherato e posto in piccoli fusti
per circa sei mesi: in questo modo
le note speziate e gli aromi delle
essenze si mescolano con il bouquet
del vino, ancora riconoscibile. La
formula Ceretto nasce da due anni di
prove, e include una dozzina di erbe
selezionate provenienti dalle colline
di Langa.
Vino: in bocca, l’impatto amaro della
china è ben bilanciato dallo zucchero
e dall’alcool, e il prodotto è un
continuo susseguirsi di sapori, che si
chiude con una nota piacevolmente
amarognola.
Il Barolo Chinato può essere
considerato un ottimo fìne pasto e
può accompagnare egregiamente
dessert a base di cioccolato.
ingredienti
primo anno di produzione
produzione annua media
formati
100% vino Barolo + erbe aromatiche
1989
7.000
bottiglia da 500 ml.
39
Coravin
®
Greg Lambrecht
Coravin®, il piacere di assaggiare qualsiasi vino senza togliere il tappo.
Nel 2012, è cambiato il nostro modo di pensare la mescita e la conservazione
del vino. è in quel periodo, infatti, che abbiamo conosciuto Greg Lambrecht
ed il suo Coravin®. Greg, brillante scienziato con la passione del vino, lavorava
da 10 anni ad un incredibile brevetto che prometteva di fruire in più volte
di una stessa bottiglia, senza la necessità di rimuovere il tappo e innescare
così un processo ossidativo ai danni del prodotto. Lo strumento, che ci era
parso sin da subito un’innovazione assoluta, era ancora in fase “beta”, ed il
suo inventore cercava partner capaci di testarne le potenzialità. è cominciato
così un percorso comune, una lunga prova sul campo, capace di fugare ogni
dubbio sulla funzionalità del device. Dopo due anni di “avvicinamento” e
dopo un brillante lancio sul mercato americano, a fine 2014 il Coravin® è
approdato ufficialmente in Italia, per essere distribuito in maniera esclusiva
dalla nostra rete vendite.
Vantaggi:
• Il tappo non viene rimosso e l’ossigeno non entra.
• La stessa bottiglia può essere proposta al bicchiere anche nell’arco di un anno.
• Un assaggio alla volta per degustare e vendere più bottiglie.
• Personalizza le degustazioni per ogni cliente, anche all’ultimo momento.
• Condividi i vini migliori senza sprecarne neanche una goccia.
40
Coravin
®
CERETTO
Coravin
®
Accesso al vino
descrizione articolo
pezzi per confezione
DISPOSITIVO CORAVIN® 1000 + 2 CAPSULE
1
CAPSULE
2
COFANETTO 3 AGHI ASSORTITI
1
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1
AGO RAPIDO
1
AGO VINTAGE
1
41
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