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castello di Maisons - Château de Maisons
Storia Visita Le corse Informazioni 12/02/08 18:03 Storia Page 1 Visita Le corse Informazioni Storia L L L A livello del fossato: dall’arte equestre agli sport ippici Maisons-Laffitte è uno dei centri ippici più importanti di Francia. Nel parco sono tracciati numerosi percorsi da fare a cavallo e la pista circolare chiamata “cerchio della gloria” è un vero e proprio appuntamento per i purosangue in fase di addestramento. Questa tradizione ippica risale al 1777, quando il conte di Artois riacquistò Maisons e fece restaurare le sontuose scuderie concepite da Mansart, che oggi non esistono più. Inoltre allestì una pista lungo la Senna per l’allenamento della sua “scuderia inglese”, composta da una trentina di cavalli. Colonna corinzia: dal capitello ornato di foglie d’acanto. Colonna dorica: sprovvista di base, dal capitello semplice, privo di decori, caratteristica dell’architettura greca classica. Colonna ionica: dal capitello ornato da due volute laterali. François Mansart: (1598-1666) architetto celebre per il castello di Balleroy. La sua opera ispirerà il pronipote Jules Hardouin, architetto degli Invalides e di Versailles, il quale riprenderà il nome di Mansart. Intarsio: decorazione di pezzi di legno o di altri materiali assemblati su una superficie. Parlamento di Parigi: la più alta corte del regno. Pilastro: colonna squadrata che sporge rispetto al muro. Soffitto a cassettoni: soffitto ornato di riquadri cavi. Volta a botte: volta il cui tracciato continuo deriva da un arco a tutto sesto. Il ruolo di Jacques e Charles Laffitte Informazioni pratiche Fu il banchiere Laffitte a fare demolire le scuderie del castello dopo il 1830. Ma, incitato dal nipote Carlo, uno dei fondatori della Société d’encouragement pour l’amélioration de la race chevaline (società per il miglioramento delle razze equine), organizzò le prime corse sui prati lungo la Senna. Joseph Oller, inventore del pari-mutuel (totalizzatore), futuro PMU (l’ente che gestisce le scommesse al totalizzatore in Francia), acquistò questi terreni per trasformarli in un ippodromo, inaugurato nel 1878. L’esposizione permanente e il film ripercorrono la storia del patrimonio di Maisons-Laffitte, città del cavallo. Durata media della visita: 1 ora Visite guidate. Visite adattate per portatori di handicap. L’imponenza dell’edificio delle scuderie e del maneggio, costruito intorno al 1656 da Mansart, era la dimostrazione dell’importanza preponderante del cavallo nella società aristocratica. Sotto la guida del conte d’Artois Il Centre des monuments nationaux pubblica una collana di guide sui monumenti francesi, tradotte in diverse lingue. Le pubblicazioni Éditions du patrimoine sono in vendita presso il bookshop. Centre des monuments nationaux Château de Maisons 78600 Maisons-Laffitte tél. 01 39 62 01 49 fax 01 39 12 34 37 www.monuments-nationaux.fr Visita Le corse Informazioni italiano castello di Maisons Glossario crédits photos Arch. phot. Paris. © Centre des monuments nationaux, Paris conception graphique Plein Sens, Anders. réalisation beau fixe. traduction Caractères et cætera. impression Néo-Typo, avril 2008. 10C-cha?teau de maisons IT:092006•PANTHEON_franc?ais Un modello di classicismo francese Il capolavoro di François Mansart Intorno al 1636, René de Longueil, presidente del Parlamento di Parigi*, commissionò all’architetto François Mansart* la realizzazione di un nuovo castello sulle terre di proprietà della sua famiglia fin dal 1450, a Maisons-sur-Seine. Il castello fu inaugurato nel 1651 con una festa sontuosa offerta ad Anna d’Austria e a suo figlio Luigi XIV, allora dodicenne. Il castello rimase di proprietà dei discendenti dei Longueil fino al 1777, quando il conte di Artois, fratello di Luigi XVI e futuro Carlo X, l’acquistò. Ospiti di prestigio Durante la Rivoluzione, il conte d’Artois emigrò: al castello vennero apposti i sigilli e il mobilio venne disperso. In seguito, nel 1804, fu riacquistato e restaurato dal maresciallo Lannes (1769-1809), compagno d’armi di Napoleone I. L’Imperatore era assiduo frequentatore del castello. Nel 1818, il complesso venne acquistato dal banchiere Jacques Laffitte. Dopo il 1830, l’enorme parco venne urbanizzato in lotti e le scuderie vennero distrutte. Nel 1905, lo Stato acquistò il castello, salvando questo modello di architettura classica che ospitò principi e re, ma anche scrittori e uomini di pensiero tra i quali Voltaire, amico di Jean-René de Longueil. *Spiegazioni sul retro del documento. 10C-cha?teau de maisons IT:092006•PANTHEON_franc?ais Storia Visita Le corse 12/02/08 18:03 Page 4 Informazioni L 2 Introduzione alla visita 3 Fin dai tempi del suo completamento, nel 1651, il castello di Maisons venne considerato un modello: “nessuno straniero può fare a meno di visitarlo”, scriveva Charles Perrault, l’autore dei Racconti. Manifesto dell’arte classica francese, l’edificio ricorda Versailles per la sua simmetria, la sua imponenza e l’armonia dei suoi volumi. Concepito come pezzo forte di un insieme geometrico basato su un’immensa prospettiva, nel XIX secolo fu privato del suo parco e delle sue dépendance. Le facciate Le facciate sono caratterizzate da proporzioni armoniose puramente classiche. L’equilibrio dell’insieme deriva anche dalla disposizione solenne dei pilastri*: in stile dorico* nelle parti inferiori, in stile ionico* al secondo livello e infine corinzio* su ciascuno dei due frontespizi. 1 La facciata lato cortile presenta un corpo centrale inquadrato da due padiglioni, ognuno con il tetto in ardesia. I padiglioni, a loro volta, sono prolungati da due padiglioni più bassi terrazzati. 2 La facciata lato giardino è caratterizzata da portici laterali slanciati che inquadrano l’avancorpo centrale con perfetta simmetria. Il piano terra 3 Il salone dei Prigionieri deve il suo nome ai decori del caminetto scolpito da Gilles Guérin in omaggio a Luigi XIII. I prigionieri rappresentano le nuove province della corona conquistate dal re. Il salone è arredato con mobilio e quadri risalenti al XVIII secolo. 7 7 5 4 9 6 8 7 1 Piano terra 4 Il vestibolo è l’entrata principale del castello; a lato si trova la scala. È ornato da otto colonne doriche* con un bel motivo, che riportano le iniziali di René de Longueil e di sua moglie Madeleine de Boulenc de Crèvecoeur. Agli angoli, quattro aquile rappresentano lo stemma parlante dei Longueil: le aquile hanno uno sguardo acuto, un “occhio lungo” (long œil in francese). Quattro bassorilievi evocano i quattro elementi: sul retro dell’entrata, dal lato della tenuta e dei suoi frutteti, Cibele (la terra) e Giunone (l’aria); di fronte all’entrata, in direzione della Senna, Nettuno (l’acqua) e Giove (il fuoco). 5 L’appartamento della Fama. Nel 1777, il conte d’Artois acquistò Maisons e modificò questo appartamento, sotto la direzione dell’architetto Bélanger, dando vita a un bell’esempio di stile neoclassico. Nella sala da pranzo estiva, le figure nelle nicchie delle pareti rappresentano le stagioni: i fiori della primavera, il grano dell’estate, l’uva dell’autunno. Il soffitto a cassettoni* è stato realizzato dall’architetto Bélanger e dallo scultore Lhuillier. 6 La scala d’onore, formata da quattro rampe “sospese” intorno a un vuoto centrale, ha rappresentato una novità nella Parigi del 1640. Sormontata da una cupola, è ornata da pilastri ionici* e da gruppi di putti che rappresentano la musica e il canto, le scienze e le arti, la pace e la guerra, l’amore e l’imeneo. Primo piano Il primo piano 7 L’appartamento del Re viene anche chiamato “appartamento all’italiana” per il soffitto caratterizzato da una volta a botte* ritmata da cupole invece che da travi e travetti come nei soffitti alla francese. L’appartamento comprende una sala da ballo con le pareti rivestite in legno e arazzi del XVII secolo che raccontano la storia di Abramo, il salone d’Ercole con il caminetto del XVII secolo e la camera del Re con il soffitto a cupole embricate, il parquet a riquadri e il letto di parata collocato in un’alcova che si apre con una grande arcata. 8 Lo studio degli Specchi ha un pavimento in legno ad intarsio* con decorazioni in osso e stagno a motivi floreali. Gli specchi sono incorniciati da pilastri* ionici* scanalati. Un soffitto a cupola dipinto da Michel Corneille sovrasta questo studio intimo, prezioso e raffinato. 9 La camera del maresciallo Lannes è in stile Impero. Al centro si trova un tavolo da gioco in stile Restaurazione intarsiato in radica di olmo, con una cintura ornata dai segni dello zodiaco. Una serie di quadri e oggetti rievocano la brillante carriera di Jean Lannes, duca di Montebello, morto nel 1809 per le ferite riportate nella battaglia di Essling. *Spiegazioni sul retro del documento.