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Domanda colonie feline ed istruzioni
Al Coordinatore dei Servizi Veterinari ASL RM A SEDE Oggetto : Segnalazione colonia felina L.R. 34/97 – Reg, Comunale sulla tutela degli animali del 24 Ottobre 2005 Il/la sottoscrit_______________________________nat___ a________________________il_______________ residente a_______________________via_______________________________________________n°____________ __ tel fisso______________________________tel cell. ________________chiede di essere riconosciuto quale referente della colonia felina sita in Roma via/piazza ___________________________________n°_____ municipio____________ La colonia è composta da n°_____gatti n°_____femmine di cui____________già sterilizzate n°_____maschi di cui____________già sterilizzati n°_____cuccioli (sotto i quattro mesi ) Il/la sottoscritt _ chiede la sterilizzazione e l’assistenza zooiatrica della colonia e si impegna alla cattura e alla degenza post operatoria dei gatti. Il/la sottoscritt_ comunicherà semestralmente e per iscritto le variazioni del numero dei gatti della colonia : 1) nuove nascite 2) decessi 3) nuovi ingressi Il/la sottoscritt__ prende atto che i soggetti sterilizzati saranno identificati mediante asportazione, intraoperatoria, della punta dell’ orecchio destro. Della colonia si occupa anche il/la sig. __________________________________ Il/la sottoscritt__ acconsente al trattamento dei dati forniti ai sensi del D.Lgs 196 del 30/6/2003 e dichiara di aver ricevuto copia delle istruzioni per la “corretta gestione dei gatti di colonia” e copia del “vademecum per le sterilizzazioni” Data________________________ Firma__________________________________ Documento_______________________rilasciato da________________________ il__________________ 1 Si ricorda di presentare gli animali per l’accettazione tassativamente dalle ore 09.00 alle ore 09.30. Cattura e trasporto di gatti La cattura dei gatti deve esser effettuata il giorno precedente l’intervento. Per favorire le operazioni di preanestesia è obbligatorio trasportare i gatti esclusivamente in gabbie di rete o metallo. Queste non devono essere totalmente chiuse da non consentire di vedere il gatto, non devono presentare l'apertura verso l'alto e devono avere la porta di accesso ben chiusa. I gatti trasportati in gabbie di plastica o vimini o stoffa non verranno accettati. In ogni trasportino deve essere presente soltanto un gatto. Ogni gatto deve essere munito di telo, lenzuolo o tappeto assorbente pulito. Gli animali da sottoporre ad intervento chirurgico non devono manifestare segni clinici di malattie, pertanto non vanno portati se presentano diarrea, raffreddore, tosse, dimagramento, vomito, dermatiti, inappetenza, eccetera. Animali infestati da pulci devono essere preventivamente sottoposti a trattamento antipulci al fine di evitare la trasmissione delle stesse. Ad ogni gatto di colonia, per evitare che in seguito possa venire nuovamente accalappiato e sottoposto ad anestesia, verrà asportato un piccolo lembo dell'orecchio destro. Prima dell’anestesia Ogni eventuale trattamento farmacologico e/o antiparassitario precedente l’intervento deve essere tassativamente comunicato al personale sanitario. Assicurarsi che gli animali abbiano osservato un digiuno di almeno 12 ore prima dell’intervento. In caso contrario è obbligatorio informarne il personale sanitario. Il soggetto a stomaco pieno potrebbe vomitare con possibile aspirazione del materiale alimentare nelle vie respiratorie. L'acqua può essere lasciata a disposizione dell'animale fino a qualche ora prima dell'intervento. Animali in lattazione non verranno operati prima che abbiano ultimato lo svezzamento. Risveglio e Rientro in colonia Nelle 6-8 ore successive all’intervento tenere gli animali in un luogo tranquillo e caldo evitando qualsiasi stimolo esterno o fonti di rumore. I gatti vanno tenuti nelle gabbie, al riparo dalla luce. È vivamente sconsigliato fornire alimento nelle 12 ore successive all’intervento. È possibile fornire acqua 6-8 ore dal termine dell’intervento. Durante la fase di risveglio e nelle ore successive è possibile che l’animale manifesti tremori, vocalizzazioni, agitazione, vomito, effetti dell’anestesia. Solitamente, 24 ore dopo l'intervento, l'animale risulta ben sveglio. Tuttavia, in alcuni casi può presentare ancora barcollamenti e stato di apatia, pertanto è bene accertarsi che l'animale abbia recuperato completamente prima di reinserirlo in coloni. Il reinserimento nella colonia non deve avvenire prima che siano trascorsi tre giorni dall’intervento Nei giorni successivi all'intervento L'animale sottoposto ad intervento non si deve leccare la ferita, altrimenti questa si può infettare, presentandosi arrossata, dolente, gonfia, con essudato, talvolta purulento. In questi casi è consigliabile far indossare al proprio gatto un collare elisabettiano, fino all'avvenuta cicatrizzazione. La sutura, solitamente, viene praticata con punti intradermici e riassorbibili, pertanto non è necessario dover riportare l'animale in ambulatorio per togliere gli stessi. Va segnalata al medico veterinario qualsiasi anomalia relativa alla ferita ed al comportamento dell'animale nei giorni successivi all'intervento. Il medico veterinario valuterà, caso per caso, se si rende necessario prolungare la terapia anti-infiammatoria oppure antibiotica già praticata in sede operatoria. N.B. si prega, in caso di necessità, di disdire anticipatamente l’appuntamento preso. In caso contrario non verranno più rilasciati ulteriori appuntamenti 2 Comune di Roma. Regolamento comunale sulla tutela degli animali Titolo V: Gatti art. 37 - Definizione dei termini usati nel presente titolo. 1. Per “gatto libero” si intende un animale che vive in libertà, di solito insieme ad altri gatti. 2. Per “colonia felina” si intende un gruppo di gatti, minimo due, che vivono in libertà e frequentano abitualmente lo stesso luogo. La presenza della colonia felina può essere segnalata tramite apposito cartello. 3. La persona che si occupa della cura e del sostentamento delle colonie di gatti che vivono in libertà è denominata “gattaro” o “gattara”. art. 38 - Tutela dei gatti liberi. 1. I gatti liberi che vivono nel territorio sono tutelati dal Comune. art. 39 - Compiti dell’Azienda USL. 1. L’Azienda USL provvede in base alla normativa vigente, alla sterilizzazione dei gatti liberi reimmettendoli in seguito anche tramite gattare ed associazioni animaliste all’interno della colonia di provenienza. Provvede altresì alla vigilanza sanitaria sulla corretta gestione delle colonie stesse. art. 40 - Cura delle colonie feline da parte dei/delle gattari/e. 1. Il Comune riconosce l’attività benemerita dei cittadini che, come gattari/e, si adoperano per la cura ed il sostentamento delle colonie di gatti liberi e promuove periodici corsi di informazione in collaborazione con il Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria USL competente per territorio e le Associazioni di volontariato animalista. 2. Chi intende accudire una colonia felina deve fare richiesta al Servizio Veterinario dell’Azienda USL. In caso di accettazione della domanda, verrà rilasciata apposita attestazione che sarà inviata per conoscenza al competente Ufficio comunale per la tutela degli animali. 3. Al cittadino o cittadina gattaro/a è permesso l’accesso, al fine dell’alimentazione e della cura dei gatti, a qualsiasi habitat nel quale i gatti trovano cibo, rifugio e protezione. 4. La cattura dei gatti liberi, per la cura e la sterilizzazione, potrà essere effettuata dai/dalle gattari/e o da personale appositamente incaricato dall’Amministrazione Comunale. art. 41 - Colonie feline. 1. Le colonie feline sono tutelate dal Comune di Roma che, nel caso di episodi di maltrattamento, si riserva la facoltà di procedere a querela nei confronti dei responsabili secondo quanto disposto dal Codice Penale. 2. Le colonie feline che vivono all’interno del territorio comunale sono censite dal Servizio Veterinario Azienda USL competente per territorio in collaborazione con l’Ufficio competente per la tutela degli animali, le associazioni ed i singoli cittadini. Tale censimento deve essere regolarmente aggiornato sia al riguardo del numero dei gatti che delle loro condizioni di salute. 3. Le colonie feline non possono essere spostate dal luogo dove abitualmente risiedono; eventuali trasferimenti potranno essere effettuati in collaborazione con il competente Servizio Veterinario Azienda USL competente per territorio ed esclusivamente per comprovate e documentate esigenze sanitarie riguardanti persone o gli stessi animali o comprovate motivazioni di interesse pubblico. art. 42 - Alimentazione dei gatti. 1. I/le gattari/e potranno rivolgersi anche alle mense delle scuole comunali per il prelievo di avanzi alimentari da destinare all’alimentazione dei gatti, oppure ad altre forme di approvvigionamento alimentare che potranno essere successivamente istituite allo stesso scopo. 2. I/le gattari/e sono obbligati a rispettare le norme per l’igiene e del suolo pubblico e del decoro urbano evitando la dispersione di alimenti, provvedendo alla pulizia della zona dove i gatti sono alimentati dopo ogni pasto ed asportando ogni contenitore utilizzato per i cibi solidi ad esclusione dell’acqua. 3 Colonie feline. Corretta gestione e prevenzione delle zoonosi. Istruzioni per gli zoofili Con la presente desideriamo fornire indicazioni alle persone che si occupano dell’alimentazione e della cura dei gatti che vivono allo stato libero, su alcuni accorgimenti da tenere. Ciò aiuterà a migliorare lo stato sanitario delle colonie feline e nello stesso tempo ad evitare che le modalità non corrette di accudimento, possano causare la trasmissione di malattie all’interno della stessa colonia felina e da questa all’uomo. E’ opportuno segnalare che comportamenti non corretti spesso determinano inconvenienti igienico sanitari e scatenano proteste da parte dei cittadini, danneggiando, così, quel rapporto tra uomo e animale che invece tanto beneficio porta alle nostre relazioni. Le malattie dei gatti trasmissibili all’uomo di maggiore importanza Le malattie che gli animali possono trasmettere all’uomo vengono chiamate zoonosi. La trasmissione di una malattia richiede il contatto diretto con l’animale malato più precisamente con i suoi secreti (nasali, oculari, saliva e feci) il cui contatto si può evitare con semplici norme igieniche. Malattia da graffio di gatto definita “linforeticolosi da inoculazione” perché nel punto del graffio si manifesta entro 3-10 giorni una lesione cutanea e il rigonfiamento del linfonodo vicino. Solitamente è ad andamento benigno e regredisce spontaneamente entro 2/6 mesi. Nelle persone immunodepresse può assumere forma grave e generalizzata. Toxoplasmosi causata da un protozoo, il gatto è quasi sempre asintomatico, si infesta mangiando carni crude di roditori ed uccelli. L’uomo si può infestare mangiando carne poco cotta di suino e ovino, verdure crude non ben lavate e contaminate da feci di gatto eliminatore del parassita. La malattia è grave soprattutto per le donne in gravidanza che non abbiano prima sviluppato gli anticorpi; si può evitare seguendo le usuali norme igieniche (usare guanti quando si viene a contatto con terreno, carne cruda e vegetali crudi e durante la pulizia delle lettiere dei gatti e lavarsi bene le mani con acqua e sapone ogni qual volta si viene a contatto con gli oggetti sopra citati) Larva migrans causata dall’ingestione di uova di ascaridi con modalità simile alla contaminazione che si ha nella toxoplasmosi, i sintomi nell’uomo sono vari a seconda degli organi colpiti dalla larva del parassita; la malattia si può evitare prendendo precauzioni con modalità simili alla toxoplasmosi: curare l’igiene delle mani quando si toccano terra, piante e gatti sconosciuti ed usare guanti per la pulizia della lettiera. Micosi causata da funghi microscopici, si trasmette per contatto diretto con un gatto malato. Nell’ uomo si sviluppano una o più lesioni cutanee simili a quelle che si vedono nel gatto. La malattia si cura con trattamenti specifici. Le Malattie più “importanti” dei gatti Micosi: è una malattia causata da miceti, tali microrganismi sono onnipresenti nell’ambiente. Le specie che causano sintomi sono responsabili di patologie gravi solo in soggetti predisposti perché debilitati. Le lesioni sulla pelle appaiono rotondeggianti con assenza di pelo e leggermente arrossate. Rogna: la malattia è dovuta ad un acaro che nel gatto più frequentemente provoca la forma auricolare; l’animale colpito presenta scuotimento della testa e grattamento dell’ orecchio fino a provocarsi lesioni. Complesso del granuloma eosinofilico (ECG): non è una malattia vera e propria ma una reazione dell’organismo del gatto verso differenti cause. Si presenta con diverse forme e localizzazioni: l’animale può presentare prurito e leccamento; le cause sono ancora ignote, e la cura è sintomatica. Malattie virali Immunodeficienza felina (FIV) la sua gravità consiste nell’abbassamento delle difese immunitarie che predispone l’organismo ad altre malattie virali e/o batteriche. Si trasmette con il morso. Non esiste cura. 4 Peritonite infettiva (FIP) colpisce soprattutto gatti in età compresa fra 6 mesi e 3 anni. Il virus danneggia numerosi organi interni causando sintomi gastroenterici e respiratori. Non esiste cura. Leucemia Felina (FELV): malattia molto grave che presenta sintomi vari sia a livello gastroenterico che respiratorio. Non esiste cura. Gastroenterite infettiva :colpisce soprattutto gatti giovani causando sintomi intestinali; è altamente contagiosa per gli altri gatti ed è consigliabile vaccinare soprattutto i giovani. Influenza felina :malattia che presenta sintomi respiratori: starnuti, tosse, scolo nasale ed oculare per la quale è consigliabile vaccinare. Parassiti interni Ascaridi: parassiti interni, visibili ad occhio nudo nelle infestioni massive nel qual caso provocano sintomi gravi con diarrea, vomito e pelo opaco; nei gattini si possono avere gomitoli di ascaridi nel vomito. Trattamento farmacologico con antiparassitari (vermifughi). Tenia: la tenia più comune nel gatto è il dipylidium caninum. Il gatto si ammala ingerendo pulci infestate oppure l’uovo del parassita eliminato con le feci di altri gatti infestati. La gravità dei sintomi è legata al numero di parassiti presenti nell’organismo del gatto: può essere presente diarrea, deperimento, sintomi neurologici nei casi più gravi. Trattamento farmacologico con antiparassitari (vermifughi). Coccidi: parassiti microscopici, provocano diarrea emorragica nei casi gravi debilitando i mici. Trattamento con sulfamidici. Come comportarci nella somministrazione del cibo Dare il cibo regolarmente e restare sul posto mentre gli animali mangiano così da farli abituare alla presenza della persona che li accudisce. Come comportarci nella pulizia dei luoghi Gli zoofili devono rispettare le norme per l’igiene del suolo pubblico, evitando la dispersione degli alimenti, provvedendo al ritiro dei contenitori sporchi e alla pulizia della zona dove i gatti sono alimentati, lasciando soltanto un contenitore con l’acqua. Durante tali operazioni utilizzare guanti monouso. Riferimenti Normativi • • • • Legge n° 281 del 14/8/1991 “Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo” Legge Regionale n° 34 del 21/10/1997 “Tutela degli animali di affezione prevenzione del randagismo” Regolamento del Comune di Roma sulla Tutela degli animali 2/10/2005 Regolamento Veterinario del Comune di Roma delibera 1017/80 Il Servizio Veterinario ASL RM A effettua il censimento dei gatti vaganti su indicazione degli zoofili che si occupano della cura ed alimentazione delle colonie feline. I veterinari della ASL eseguono le sterilizzazioni e le visite cliniche dei gatti che vengono condotti presso l’ambulatorio dagli stessi zoofili. Questi ultimi provvedono alla degenza post-operatoria, alle terapie necessarie prescritte e alla reimmissione dei felini nella propria colonia. 5