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Attrezzatura da rilievo
02/03/2016 ATTREZZATURA E STRUMENTAZIONE PER L’OSSERVAZIONE NIVOMETEOROLOGICA GIORNALIERA E PER I RILIEVI STRATIGRAFICI E PENETROMETRICI Corso per Osservatore Nivologico Modulo AINEVA 2a 22-26 febbraio 2016 Passo Rolle (TN) DESCRIZIONE E MODALITA’ D’USO DEGLI STRUMENTI PER LA COMPILAZIONE DEI MODELLI 1-2-3-4 AINEVA Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 1 02/03/2016 IL CAMPO NEVE Gabriele Amadori – Igor Chiambretti il campo neve: non è uno strumento per l’osservatore (è il luogo ove egli svolge la sua attività) lo è per noi previsori visto che da esso derivano una importante parte dei dati necessari per la previsione del pericolo. Gli strumenti che esaminiamo servono per misurazioni che, assieme ad altre valutazioni, ci forniscono la base informativa sulla evoluzione del manto nevoso per la valutazione del pericolo di valanghe una parte delle osservazioni riguardano l’intera zona montana (e, per il rilievo giornaliero, per tutte le 24 ore tra un rilevamento e l’altro) dove opera il rilevatore (attività del vento sul manto nevoso, attività valanghiva, valutazione del pericolo) Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 2 02/03/2016 Il CAMPO NEVE SU PERCORSI SCIALPINISTICI vi sono poi alcuni siti di rilevamento in quota su percorsi scialpinistici a quote elevate; si effettuano in zone geografiche fisse, ma non su siti fissi, per valutare il consolidamento del manto nevoso Gabriele Amadori – Igor Chiambretti Dal primo dicembre a fine maggio Monitoraggio dell’evoluzione del manto nevoso tramite uscite sul terreno per l’esecuzione di rilievi per valutare la stabilità del manto nevoso attrezzatura standard per i rilievi Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 3 02/03/2016 ESECUZIONE RILIEVI NIVOLOGICI Per raggiungere il sito dove eseguire il rilievo si deve salire su pendii innevati, utilizzando attrezzatura da scialpinismo e attrezzatura per l’autosoccorso: ARTVA; PALA; SONDA Gabriele Amadori – Igor Chiambretti Valutazione della stabilità del manto nevoso Il sito è, solitamente, su un pendio di almeno 30° di pendenza e all’ombra (esposizioni NORD) L’esecuzione dei rilievi richiede mediamente da due a tre ore Lunga esposizione al freddo e condizioni meteo non sempre favorevoli Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 4 02/03/2016 Il rilievo si svolge nella stessa esposizione e, più o meno, alla stessa quota; molto difficilmente si effettua nello stesso posto e a cadenza fissa: la carenza di personale non lo consente. Questo rende i rilievi non confrontabili nel tempo e quindi utili “solo” per la valutazione della situazione del territorio al momento dei rilievi: è una informazione in più (per noi molto importante avendo pochi siti di rilievo fissi in quota). Si tratta quindi di siti rappresentativi della situazione ma non ci danno l’evoluzione. Gabriele Amadori – Igor Chiambretti GLI STRUMENTI DI RILIEVO passiamo ora agli strumenti usati tenendo però conto che alcuni parametri vengono “misurati” con strumenti veri e propri (sia pure convenzionali che vedremo) altri vengono “osservati” o “valutati” Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 5 02/03/2016 DATI STIMATI Osservazione (per esempio le condizioni meteo, l’attività del vento e attività valanghiva) lo strumento è l’occhio magari coadiuvato dal binocolo e soprattutto dal cervello; importante è acquisire un metodo di “osservazione” che consenta di quantificare correttamente i parametri osservati; STIMA NUVOLOSITA’ IN OTTAVI ATTIVITA’ VALANGHIVA Gabriele Amadori – Igor Chiambretti PERIODO DI DISTACCO DELLE VALANGHE SPONTANEE OSSERVATE in particolare è importante ricordare alcune “osservazioni” si riferiscono al momento del rilievo (condizioni meteo, nuvolosità, ecc.) altre riguardano l’arco delle 24 h tra un rilievo e l’altro (attività del vento, attività valanghiva) Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 6 02/03/2016 VALUTAZIONE DEL PERICOLO (pericolo di valanghe e tendenza del pericolo, mod 1) lo strumento è il cervello molto importante è acquisire la sensibilità nella valutazione dei parametri che portano alla identificazione del pericolo e della sua tendenza nella propria zona in sostanza si tratta di trarre le dovute conseguenze dai dati rilevati Gabriele Amadori – Igor Chiambretti STRUMENTI ACCESSORI PER RILIEVI ITINERANTI mentre per i campi fissi i parametri di quota, esposizione e pendenza sono noti, per i rilievi itineranti no in quanto possono variare alcuni poco altri molto per questo sono decisivi strumenti come la cartina topografica (per chi conosce molto bene la zona in cui si muove) oppure: Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 7 02/03/2016 L’ALTIMETRO di facile uso se si fa attenzione a procedere alla sua taratura non solo all’inizio dell’uscita ma anche su posizioni note nel caso di variazioni rapide della pressione atmosferica, in caso contrario si rischia di indicare una quota sbagliata (badate succede) Gabriele Amadori – Igor Chiambretti LA BUSSOLA È uno strumento che bisogna saper usare correttamente. Si può scambiare il Sud con Nord o confondere orientazione del versante e esposizione. Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 8 02/03/2016 IL CLISIMETRO il clisimetro o la tavoletta cristallografica servono a valutare la pendenza del versante Si appoggia il clisimetro o la tavoletta sul bastoncino appoggiato lungo la linea di massima pendenza si legge il valore sul clisimetro o con un piccolo filo a piombo si legge il valore sulla tavoletta Gabriele Amadori – Igor Chiambretti TERMOMETRO DI MASSIMA E MINIMA serve a misurare la temperatura minima e massima nelle 24 ore intercorrenti tra un rilievo e quello successivo descrizione e funzionamento misurazione di temp. con dilatazione o contrazione di apposita colonna di mercurio; la minima e la massima sono individuate da 2 spilli metallici, che vengono sospinti dalla colonnina di mercurio con suoi movimenti, l’azzeramento viene effettuato con una calamita che riporta gli spilli a diretto contatto del mercurio corretto posizionamento posizione verticale, evitare insolazione diretta (capannina ventilata) Lettura si fa in corrispondenza dei limiti inferiori dei due spilli metallici: su una colonna (sinistra) si legge la minima sull’altra la massima. importante: azzeramento dopo lettura Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 9 02/03/2016 TERMOMETRI PER LA TEMPERATURA DELL’ARIA E DELLA NEVE per temp. aria possibile la lettura su term. di min. e max. in corrispondenza del punto in cui trova il mercurio su una delle due colonne Gabriele Amadori – Igor Chiambretti TERMOMETRO A FIONDA descrizione e funzionamento: colonna di mercurio che indica la temperatura, cassa metallica e manopola per azionamento + cassa di protezione azionamento per aria: girare per almeno 3 minuti, per neve: immergere nella neve (attenzione al bulbo se nevi dure: preparare la sede), usare mani guantate, leggere lontano dal corpo e in particolare dal respiro Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 10 02/03/2016 TERMOMETRO DIGITALE IGROMETRO E TERMOMETO DA NEVE descrizione e funzionamento termocoppia con sonda che misura la temperatura indicata su un display a cristalli liquidi Azionamento Attendere stabilizzazione della cifra sul display nella neve si affonda la sonda nel manto Gabriele Amadori – Igor Chiambretti TERMOMETRO DIGITALE PER NEVE Importante! il termometro per neve serve anche per l’umidità della neve: se la temperatura della neve è <-0,5°C la neve va considerata asciutta (convenzione) se temperatura = a 0°C si procede con la prova di compressione con la mano guantata neve umida: se acqua non è visibile con la lente ma resta unita neve bagnata: la neve resta unita e l’acqua è visibile con la lente ma solo nei menischi tra i grani, non bagno il guanto neve molto bagnata: la neve resta unita e l’acqua resta bagna il guanto neve fradicia: la neve è impregnata di acqua che cola, tra le dita, alla compressione ATTENZIONE SI TRATTA DI CONVENZIONE è possibile neve umida anche a temperatura inferiore a 0°C Importante in entrambe i casi effettuare la misurazione in ombra, lontano dal corpo e, per temp. aria, alla giusta distanza dalla superficie del suolo o della neve (1,5 metri dalla superficie) Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 11 02/03/2016 ASTA GRADUATA NIVOMETRICA posta al centro del campo neve Descrizione asta in alluminio o altro metallo di almeno 4 metri di altezza, con graduazione centimetrica su di essa si legge l’altezza della neve al suolo Gabriele Amadori – Igor Chiambretti TAVOLETTA PER LA NUOVA NEVE Descrizione tavoletta in materiale plastico di cm 60 per cm 60 di dimensione, con o senza asta centimetrata al centro (meglio se c’è: si individua subito la posizione e si legge meglio l’altezza della neve fresca) come si usa si misura con metro o su asta già presente la quantità della neve fresca nelle 24 ore serve ad evitare gli errori di valutazione della neve fresca dovuta agli assestamenti del manto nevoso importante: va pulita e riposizionata ogni giorno sull’ultima neve caduta Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 12 02/03/2016 MISURAZIONE DELLA DENSITA’ DELLA NEVE prelievo di un campione con volume noto (vedremo in lezioni le procedure e i calcoli) pesatura e riporto in Kg/mc tubo carotatore cilindro in metallo (alluminio) di cm 20 di altezza e cm 6 di diametro (volume uguale a mezzo decimetro cubo) si possono usare anche altre misure purché ci si ricordi nei calcoli di riportare correttamente alla unità di misura dei Kg/mc, Gabriele Amadori – Igor Chiambretti DINAMOMETRO A MOLLA (o di altro tipo: digitali) per la pesatura dei campioni con possibilità di misura sino a 500 0 600 grammi Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 13 02/03/2016 MISURAZIONE DELLA DENSITA’ DELLA NEVE sacchetto per contenere i campione da pesare se di peso superiore ai 5 grammi il peso va detratto o si tara il dinamometro importante 1 Non comprimere la neve nel tubo quando si preleva il campione: comporterebbe una massa superiore! Procedura prendere la misura del tubo sulla neve infilare la pala o la piastrina cristallografica quindi infilare il tubo importante 2 se difficile estrarre il campione dal tubo (tubo ghiacciato) si può pesare il tutto (campione + tubo) ricordandosi di sottrarre il peso del tubo importante 3 ricordarsi di ripulire bene il sacchetto dopo ogni pesata Gabriele Amadori – Igor Chiambretti LA SONDA A BATTAGE 2 tipi quella Svizzera e quella leggera; qui tratteremo di quella svizzera l’altra non ha dato buoni risultati specie con nevi molto soffici o con nevi molto dure descrizione sonda svizzera 3 sezioni da un metro ciascuna con un peso per pezzo di 1 Kg (10 N) una asta graduata di scorrimento della massa battente per individuare l’altezza di caduta della stessa, un martello Sonda Svizzera Sonda leggera battente, la prima sezione della sonda ha una punta conica con un angolo di 60° Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 14 02/03/2016 FUNZIONAMENTO DELLA SONDA A BATTAGE il test consiste nella valutazione della resistenza alla penetrazione della neve ottenendone quindi la durezza 2 casi Mod. 1 parametro PR “penetrazione sonda”: si usa la prima sezione adattata o con asta di scorrimento (per ottenere la massa di 1 Kg = 10 N), si appoggia la sonda alla superficie della neve, si lascia cadere quindi si legge sulla sonda l’affondamento. Gabriele Amadori – Igor Chiambretti ESECUZIONE PROVA PENETROMETRICA 1) prima sezione con asta di scorrimento: si appoggia la sonda alla superficie della neve, si lascia cadere quindi si legge sulla sonda l’eventuale affondamento 2) inserimento del martello senza battere: si legge sulla sonda l’eventuale affondamento 3) inizio del battage: con scelta dell’altezza di caduta in relazione alla durezza stimata della neve: si eseguono varie serie di battute applicando al manto nevoso forze adatte alla valutazione della sua durezza (l’affondamento perfetto è di un centimetro ad ogni colpo); vedremo che è meglio meno di un centimetro che più; il compagno di rilievo (quello che scrive i rilievi) è quello che osserva gli affondamenti e interrompe la serie di colpi quando gli affondamenti sono troppo piccoli o superiori a 1 cm per colpo; in particolare quando sono superiori si ricorda il valore attribuisce alla fino all’ultimo affondamento corretto che serie fino al penultimo colpo mentre l’affondamento superiore all’ultimo colpo calcolo delle durezze: si vedrà Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 15 02/03/2016 Gabriele Amadori – Igor Chiambretti La sonda da valanga Per i rilievi itineranti serve ad individuare il corretto sito di rilievo: non in accumulo né in zona di erosione ma in condizione media (individuazione con vari sondaggi) Per la sicurezza Serve per l’autosoccorso e per l’esecuzione del test della sonda Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 16 02/03/2016 MANO GUANTATA ED ACCESSORI Strumenti per la rilevazione speditiva della durezza della neve con il test della mano: attenzione! La pressione esercitata deve essere quella equivalente a 11,5 Kg: quindi molto leggera Gabriele Amadori – Igor Chiambretti LENTE DI INGRANDIMENTO con 8-10 ingrandimenti per l’analisi cristallografica durante la stratigrafia (identificazione del tipo di cristalli o grani di neve che compongono gli strati del manto nevoso) operazione molto importante meglio se con scala graduata per misurazione delle dimensione dei cristalli di neve Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 17 02/03/2016 tavoletta cristallografica Funzioni fondamentali: piano di appoggio per l’analisi cristallografica Forma dei cristalli con la lente, dimensione sommaria con scala per misurazione con quattro dimensioni 1, 2, 3 e 4 mm (si attribuiscono le dimensioni se i grani dominanti rientrano nei quadratini della scala) individuazione degli strati (passando la tavoletta sulla superficie della scavo) altri metodi il dito o il pennello Gabriele Amadori – Igor Chiambretti tavoletta cristallografica Altre funzioni (almeno quella fornita ora dall’AINEVA): riepilogo dei codici delle forme dei cristalli, del test della mano, del contenuto in acqua liquida misurazione inclinazione del pendio: importante quando si debbono eseguire i test di stabilità: sul campo: con scala a settore circolare con un cordino fissato alla tavoletta appoggiata alla superficie oppure inserendola orizzontalmente nelle neve; sulla carta: con linee di livello o isoipse con la scala su lato lungo optionals: righello con 10 cm Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 18 02/03/2016 pala da neve: per i rilievi: per scavare le trincee necessarie al rilievo, ai test di stabilità (blocco di scivolamento ed altri test) nonché per eseguirli per la sicurezza assieme a sonda da valanga e ARTVA Gabriele Amadori – Igor Chiambretti cordino per tagliare il blocco di scivolamento : meglio se di acciaio con inserti adatti a tagliare nevi dure (lastroni duri e nevi da fusione e rigelo) Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 19 02/03/2016 Accessorio: pennello utile ausilio per l’individuazione degli strati attenzione alla eccessiva differenziazione con tale strumento una volta usato ripassare con piastra o mano per individuare zone omogenee il pennello individua, spesso, troppi strati inutili alla definizione del consolidamento del manto nevoso Gabriele Amadori – Igor Chiambretti binocolo per i rilievi rilevamento accurato dell’attività del vento sul manto nevoso e dell’attività valanghiva per la sicurezza analisi della situazione del percorso e delle sue condizioni per una corretta valutazione locale Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 20 02/03/2016 Come si sarà capito l’uso degli strumenti è molto semplice; ciò che conta è la qualità del dato e quindi la corretta effettuazione dei rilievi (modalità e tempi corretti) per ottenere un standard accettabile per la previsione del pericolo di valanghe; non ci servono certo precisioni da laboratorio ma è bene sottolineare che un dato sbagliato (e non riconoscibile come tale) è molto peggio della assenza del dato in quanto può fuorviare la valutazione finale Gabriele Amadori – Igor Chiambretti Alla fine è bene ricordare l’attrezzatura per la sicurezza artva e sonda da valanga (la pala è già citata) oltre alla corretta preparazione delle uscite con la giusta attrezzatura ed equipaggiamento per il comportamento si rimanda alle lezioni apposite Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 21 02/03/2016 Gabriele Amadori – Igor Chiambretti Gabriele Amadori – Igor Chiambretti 22