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[torino _ 56] lastampa_cronaca_10_untitled_ ___

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[torino _ 56] lastampa_cronaca_10_untitled_ ___
DAL PERÙ A TORINO INCENSURATO ARRESTATO DALLA SQUADRA NARCOTICI DELLA MOBILE
Ex campione di body-building
importava libri pieni di cocaina
Le pagine di un
ricettario etnico
erano intrise di
stupefacente puro
MASSIMO NUMA
Fine agosto, aeroporto internazionale di Francoforte. Gli
agenti della polizia di frontiera scoprono un pacco proveniente dal Perù. Destinato a
un indirizzo di Torino, cioè
agli inquilini di un alloggio di
corso Siracusa 122. Dentro,
ci sono sciarpe etniche e altra innocua oggettistica peruviana. Più un libro di ricette gastronomiche peruviane. Le pagine, formato A4,
sono di una strana carta, porosa e spessa e tutte protette da cartellina di plastica. I
tecnici della Scientifica scoprono che sono intrise di cocaina dall’alto principio attivo: più o meno, un centinaio
di grammi.
Il capo della Narcotici,
Maurizio Brutti, parte per
Francoforte. Due ore dopo
la polizia tedesca, in accordo con la procura di Torino,
gli affida il pacco, perfettamente ricomposto. Passano
tre ore e i detective della
squadra mobile, coordinati
dal capo, Sergio Molino, preparano la trappola. La destinataria è una signora ultrasessantenne di Torino,
Leonardo
Carmine
Giancippoli
I detective
della Narcotici
hanno trovato
nel covo di
corso Siracusa
sostanze
per «tagliare»
le dosi
mamma di un incensurato, il
campione italiano di bodybuilding (nell’anno 2008), Leonardo Carmine Giancippoli,
50 anni, di professione personal trainer, molto conosciuto
nelle palestre torinesi.
La signora firma una delega al figlio, lui si presenta a ritirare il pacco e poi, seguito
dagli agenti, corre a rifugiarsi
nella casa di corso Siracusa,
affittata da un prestanome.
Scatta il blitz, il libro viene sequestrato e affidato vai tecnici della Scientifica della polizia. Si scopre il procedimento
utilizzato dai narcos per
esportare la droga in Occiden-
te senza correre pericoli. I fogli di carta vengono immersi
in vasche colme di una soluzione chimica e cocaina. Poi,
timbrati uno ad uno, vengono
fatti essiccare, infine ricomposti in libri normalissimi. Una
volta ritirati, i pusher li sottopongono al processo inverso:
fogli di nuovo immersi in una
soluzione idroalcolica in grado di consentire il recupero,
con estrema facilità, dello stupefacente.
Giancippoli, nella casa-covo, aveva tutto il necessario,
comprese le mascherine per
proteggersi dai vapori dei solventi utilizzati durante il pro-
cesso di riconversione, per
confezionare le dosi. Cioè un
forte quantitativo di lidocaina, altre sostanze da taglio e
una piccola pressa tarata per
produrre panetti da 250 grammi ciascuno. Infine una serie
di farmaci di anabolizzanti, di
uso veterinario, proibiti dalla
legge. Ora è accusato di traffico internazionale di stupefacenti e denunciato per il possesso degli anabolizzanti.
Nel suo curriculum, oltre a
lunga serie di successi sportivi, poco altro. Ma nessun precedente legato al consumo o al
traffico di droga.
«Si tratta di un canale costruito su misura - spiega il capo della Mobile, Sergio Molino - da questo soggetto che sino a poco tempo fa era completamento sconosciuto a questo ufficio. E dimostra la relativa facilità con cui persone in
apparenza normali possano
iniziare a trafficare partite di
droga pesante».
Le indagini sono ancora
in corso. Ci lavorano i detective della Narcotici, si cercano i complici dell’ex campione e i clienti del narcotrafficante. Un business di proporzioni notevoli, in grado di assicurare un forte giro di denaro. La destinazione finale
delle dosi - forse - anche alcune palestre. Recentemente
era stato arrestato un altro
personal trainer. Lui spacciava le dosi direttamente ai
clienti della palestra in cui lavorava da tempo.
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