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Nicola Marrone Sindaco

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Nicola Marrone Sindaco
COALIZIONE
Nicola Marrone Sindaco
DOCUMENTO PROGRAMMATICO
ANNO 2013/2018
..
_
Le elezioni amministrative che in primavera ci porteranno al voto per scegliere il
prossimo Consiglio comunale ed il Sindaco della Città, segnano un momento
fondamentale per il futuro della nostra comunità.
Lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale uscente, dovuto alle dimissioni del
Sindaco che ha ritenuto di lasciare quasi due anni prima della scadenza del suo mandato
prevista per il 2014, apre uno scenario su cui è indispensabile awiare una riflessione che
consenta di porre le basi per un futuro della città che accresca la coesione sociale, il
benessere, la qualità della vita, in un quadro di sostenibilità economico-finanziaria,
sociale ed ambientale.
Riteniamo che oggi sia necessario un ricambio amministrativo partecipato, pensato a
misura dei cittadini e dei bisogni sempre più diffusi che la crisi attuale genera.
Riteniamo che si debba discutere innanzitutto di idee e programmi. Non si. tratta di
un semplice passaggio di testimone, ma di una fase nuova in cui molti cittadini
decidono di impegnarsi nella vita politica attiva per difendere i beni comuni e la
sostenibilità sociale ed ambientale dello sviluppo della città, in collaborazione con i
partiti del centrosinistra che condividono un nuovo modo di fare politica ed un
modo nuovo di amministrare la città, con i cittadini e non solo per i cittadini .
2
Questo è un momento in cui è indispensabile restituire credibilità alla politica,
soprattutto dopo gli scandali che si sono registrati in questi mesi in diverse regioni d'Italia e
che hanno portato allo scioglimento anticipato delle Assemblee del Lazio e della
Lombardia, alimentando un già diffuso sentimento popolare di rabbia e di antipolitica che
ha certamente influenzato il risultato elettorale delle ultime politiche.
E' necessario ed urgente che la politica recuperi il suo valore più alto e restituisca a
tutti, anche ai più delusi ed ai giovani in particolare, il senso e la voglia di partecipazione
e modalità concrete per esercitarla, ed è indubbio che questo debba partire dai territori
e dai luoghi di vita, là dove la vita civile, la partecipazione e la rappresentanza si
intrecciano nei bisogni e nella domanda dei cittadini e nelle risposte dell'amministrazione.
In questo clima la nostra Città è chiamata al voto e solo una rinnovata fiducia nella
!'
politica, fatta di idee e di programmi può stimolare la più ampia partecipazione civica.
Questo è il punto: il futuro governo del nostro territorio, dipende, qui come altrove, dalla
capacità di spezzare i legami presenti e futuri con le clientele, aprire ai cittadini e
valorizzare il merito e le risorse che lavorano al servizio del bene collettivo. Per
questo è necessario che la scuola, gli operatori sociali e sanitari, la macchina comunale, la
polizia municipale, le forze dell'ordine, gli esercizi commerciali, si stringano in un patto che
consideri la politica come un servizio a disposizione del bene pubblico.
Noi vogliamo che gli eletti ricevano un mandato chiaro e a termine dai cittadini e
siamo convinti che ciò può accadere più efficacemente se la cittadinanza attiva partecipa
alla formulazione di linee programmatiche condivise con un costante ascolto e
comunicazione con la rappresentanza eletta, nei tempi e modi più efficaci possibili.
3
11 principio ispirativo è dunque fondato sull'idea che il governo di una città debba
avere una funzione di intercettazione, controllo e indicazioni, come servizio
generale e strategico ai cittadini, senza sovrapposizioni tra la sfera amministrativa
ordinaria e quella politica.
Portici vanta risorse artistiche, paesaggistiche, culturali, di alta formazione, di
ricerca, che possono diventare
delle vere e proprie opportunità di sviluppo ed
occupazione per i giovani, sono visibili tracce di bellezza che possono essere recuperate e
fruite dai cittadini ed offerte ai turisti in un rinnovato progetto che veda Portici e le sue
potenzialità al centro di circuiti nazionali e internazionali. Pensiamo ancora a tutti i progetti
in itinere ed a quelli realizzabili ex novo: l'Università, l'ex Macello comunale, il tratto di
litorale che va dal Granatello a Pietrarsa, villa Mascolo, villa Fernandez, il Bosco reale, gli
interventi di decoro urbano, le vie del mare, solo per fare alcuni esempi. L'elenco è lungo:
qui si tratta di awiare un nuovo modo di ragionare, avendo come paradigmi interpretativi
il bene comune, l'aria, l'acqua, il territorio, la sostenibilità sociale ed ambientale,
individuando punti di forza intorno ai quali costruire un percorso condiviso con degli
obiettivi forti che caratterizzino la nostra Città, recuperando identità antiche ma adeguate
al presente ed al prossimo futuro. Identità forte ma in connessione strategica con la futura
Città metropolitana, contrastando cosl il rischio che una tale conurbazione determini
processi
ulteriori di periferizzazione. Per questo diventa urgente, insieme a tutta la
cittadinanza attiva, organizzarsi per gestire la fase di transizione in maniera consapevole,
autonoma e con proposte di valorizzazione e difesa del nostro territorio.
4
j
NOI PER PORTICI CITTADINI IN COMUNE PER PORTICI - GOl S.E.L. - VERDI - PARTITO SOCIALISTA ITALIANO - UDC RINNOVAMENTO DEMOCRATICO ADESSO! - l DV
La coalizione che presenta Nicola Marrone, alla carica di Sindaco della città di Portici e
che si propone al governo della cosa pubblica, è consapevole, che in questo momento
storico di crisi, non solo politica, ma anche e soprattutto sociale ed etica, della necessità di
una visione politica nuova e aperta alle sfide che il momento storico ci pone di fronte.
La necessità di un cambio di rotta, di uno sguardo diverso sul mondo, è stata la
motivazione più forte che ha spinto la cittadinanza attiva insieme ai partiti politici del
..
centrosinistra della coalizione (S.E.L., Verdi, Socialisti, UDC), a mettere in campo un
percorso nuovo ed alternativo che possa condurre Portici verso una qualità del vivere,
dove i valori etici diventino motore economico e sociale di crescita e sviluppo del nostro
territorio.
Le liste civiche e i partiti del centrosinistra, NOI PER PORTICI - CITTADINI IN COMUNE
PER PORTICI -
GOl - S.E.L. -
VERDI -
RINNOVAMENTO DEMOCRATICO ADESSOI -
PARTITO SOCIALISTA ITALIANO - UDC -
IDV - intendono sperimentare una nuova
coalizione per il superamento di un modello logoro e poco lungimirante, che con la sua
visione ha costretto la città a fermarsi al 2009, ciò per volontà ed aspirazioni, del tutto
personali, di chi guidava la precedente coalizione, nello spregio degli interessi della
collettività. Questo ha portato Portici ad un commissariamento inopportuno e dannoso,
condannando la nostra città, il nostro paese, ad una situazione di stalla, dove scelte retrive
:-::
e dannose determinano un pericolo per la vita democratica della cittadinanza.
5
L'attività proposta dalla passata amministrazione si è limitata ad un elenco di lavori
pubblici rinunciando a tutto il resto, cancellando di fatto le politiche sociali, lasciando
pochissimo spazio alle politiche ambientali e nulla facendo sul piano della politica
economica, fatto testimoniato dall'assenza negli ultimi tre anni di un Assessore al bilancio,
delega avocata al primo cittadino, che ha utilizzato il bilancio in una condizione
personalistica e populistica, soffocando interi settori e amplificando oltremodo altri settori,
ritenuti più idonei per la propria e personale azione politica.
Pensare allo sviluppo del territorio come semplice somma di appalti pubblici e confondere
una programmazione urbana con un semplice elenco di lavori è stata la condizione
rispetto alla quale il patto di coalizione si è rotto.
La programmazione di un territorio è caratterizzata da un insieme di scelte che sono di tipo
materiale ed immateriale, con componenti legati al mondo delle infrastrutture, del sociale,
dell'economia, della salute, della sostenibilità ambientale ed energetica ed a quello dei
valori etici di un territorio.
Solo con un'ottica di questo tipo si può garantire uno sviluppo armonico ed equilibrato, una
crescita giusta, o anche una decrescita felice, dove tutti siano e si sentano rappresentati
nei loro interessi e diritti, dove nessuna componente sociale divori o sovrasti un altro strato
sociale, dove ogni cittadino, qualsiasi ruolo sociale ed economico rivesta, sia veramente
garantito nel suo fondamentale diritto ad una vita migliore.
Questo vuole essere il nostro "SOGNO" per Portici, e solo chi sogna può fare le cose e
può migliorare il mondo.
6
Una città migliore è ciò che noi sogniamo, una città "Intelligente", una SMART CITY, dove
creare una comunità fondata sulla condivisione di valori etici, dove le scelte siano operate
in maniera partecipata con una democrazia rappresentativa che diventi partecipativa,
così da affrontare la globalizzazione e la crisi economica con competitività, sviluppo
sostenibile, ponendo l'attenzione alla coesione sociale, in cui il benessere del cittadino sia
l'elemento fondante dell'azione di governo, favorendo la diffusione della conoscenza e la
qualità dell'ambiente urbano in termini sia di offerta strutturale che di servizi.
Tutto ciò può essere realizzato mettendo in campo una nuova visione politica, dove
l'innovazione amministrativa consenta di valorizzare il nostro territorio, con l'esigenza
awertita da tutta la coalizione, di cogliere ed utilizzare al meglio quelle risorse ed energie
che questo momento di crisi sta facendo emergere, in quanto solo in questo modo si evita
il rischio di un "blocco critico" dell'azione politica che diventa solo gestione ordinaria e
sterile, priva di ogni possibile logica di programmazione.
Solo in questo modo, con queste nuove risorse, con queste nuove visioni del mondo, è
possibile uno scatto in avanti, per superare le difficoltà attuali e far si che un territorio non
più in balia di decisioni ambigue e personali, espressioni di una vecchia politica; possa
rinnovarsi per uno sviluppo competitivo ed attrattivo sullo scenario nazionale ed europeo,
attraverso interventi semplici, condivisi, veloci, efficaci e non invasivi.
La crisi attuale, oltre alle difficoltà oggettive, è una grande occasione di crescita etica
economica e sociale, che rompa vecchi schemi e antistoriche oligarchie, è un occasione
storica, che la nostra coalizione non intende lasciarsi sfuggire, a tale scopo sembra utile
7
ricordare ciò che un grande uomo come Albert Einstein diceva a proposito della crisi
seguita al crollo della borsa del 1929:
"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta
progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E'
nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera
sé stesso senza essere 'superato'.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più
valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L'
inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di
uscita. Senza clisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c'è merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi
tutti i venti sono so/o lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementar/a, e tacere nella crisi
è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con
l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superar/a. "
Parole attuali che confermano la nostra intuizione nel volere lavorare con la crisi per il suo
superamento favorendo la nascita di una visione nuova del nostro territorio, dove nella
partecipazione di tutta la città, con l'utilizzo di queste nuove risorse, si possa ripensare ad
una pianificazione del nostro "sistema città" riflettendo sulle strategie di sviluppo dove la
dimensione urbana, nel suo insieme, sia a misura d'uomo dove si possano sperimentare
nuove forme di convivenza sociale dove il" CAPITALE SOCIALE" inteso quale insieme di
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risorse umane, culturali, intellettuali e sociali, diventa il capitale d'investimento da cui
partire.
NOI PER PORTICI - CITTADINI IN COMUNE PER PORTICI - GOl S.E.L. - VERDI - PARTITO SOCIALISTA ITALIANO - UDC - RINNOVAMENTO
DEMOCRATICO ADESSO! - IDV -
Le linee programmatiche che seguono rappresentano la visione strategica della coalizione
che guarda al presente ma anche al domani dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Una visione strategica non è uno slogan ma è un insieme di obbiettivi, di pratiche che
diventano possibili perché si individuano anche modalità e percorsi realisticamente
perseguibili.
Una visione strategica, che non può definirsi secondo impostazioni e quadri "settoriali"
semplificanti, ma si configura come esito delle relazioni complesse che intercorrono tra le
diverse componenti esistenti (economiche, insediative, sociali, culturali, naturalistiche, .. },
gli obbiettivi che si vogliono perseguire per valorizzarle o modificarle e i percorsi che è
possibile intraprendere.
In una città come Portici però per delineare una visione strategica adeguata ~credibile è
necessario partire da una visione territoriale allargata e dalle "limitazioni" strutturali
(presenza del Vesuvio, territorio paesaggisticamente rilevante e vincolato, alta densità
abitativa, .. } che questa città ha, al fine di selezionare le limitazioni che devono essere
confermate come tali e quelle che è possibile trasformare in risorsa.
Una nuova visione strategica di Portici in altri termini non può prescindere dal quadro
strategico a scala sovraordinata, composto dalla dimensione regionale espressa dal PTR,
9
da quella provinciale del PTCP e da quella di area vasta rappresentata dal PSO e anche
dal Piano del Parco del Vesuvio.
E non si può anche non tener conto, poiché condivisibile nel suo impianto generale, di
quanto espresso nel Documento di Orientamento Strategico, approvato nel 2008
dall'Amministrazione Comunale precedente.
La necessaria e ormai non più procrastinabile condizione metropolitana della città di
Portici, rappresenta ormai una dimensione territoriale verso la quale orientare il quadro
strategico della città per i prossimi anni.
All'interno di questo contesto territoriale dunque, l'obbiettivo fondamentale è quello di
potenziare il ruolo di centralità della città sia a scala territoriale che a scala locale,
guardando alla scala provinciale e regionale come ad un'opportunità di sviluppo
economico e sociale e promuovendo l'immagine di Portici come "città di qualità", come"
città delle eccellenze", come città dinamica ed innovativa.
Per questo si ritiene opportuno rafforzare il ruolo di Portici nella rete regionale/provinciale
in modo da affidarle un ruolo trainante dal punto di vista ambientale, culturale, produttivo,
tecnologico e un'immagine forte dal punto di vista sociale e insediativo (incremento di
partenariati a diversi livelli -internazionale, nazionale, regionale -con i soggetti pubblici e
privati presenti -università e centri di ricerca, associazioni, .. -; promozione delle
"eccellenze" del territorio porticese; rafforzamento delle relazioni con i territori contermini
per le diverse risorse presenti (archeologia, natura, .. ) che potrebbero produrre un indotto
significativo a Portici.)
Puntando dunque ad una città con una elevata qualità urbana consideriamo necessario
promuovere:
IO
una CITTÀ PARTECIPATA nella quale la pratica della partecipazione democratica dei
cittadini sia il primo obiettivo dell'azione amministrativa.
una CITTÀ SOSTENIBILE E INTELLIGENTE che riesce a soddisfare i bisogni del
presente, accrescendo la capacità delle generazioni . future di soddisfare i propri,
coniugando qualità ambientale e uso sostenibile delle risorse. Una migliore qualità della
vita con meno risorse e meno energia, più innovazione e tecnologia.
una CITTÀ VERDE senza più ulteriore consumo di suolo agricolo e permeabile, che abbia
come priorità la tutela e la valorizzazione delle aree verdi; fermare il consumo di suolo
significa riutilizzare gli spazi già occupati, riqualificare in senso energetico il patrimonio
esistente, ripensare la cultura del territorio e della sua salvaguardia.
una CITTA' EFFICIENTE attraverso politiche territoriali per la valorizzazione dello spazio
pubblico, per la valorizzazione del patrimonio insediativo, per la sicurezza urbana, per la
conservazione e manutenzione della città, per la qualificazione e il potenziamento della
dotazione di attrezzature pubbliche, ...
una CITTÀ ACCESSIBILE attraverso politiche territoriali per la mobilità urbana e la libera
fruizione degli spazi aperti.
una CITTÀ VESUVIANA che cerchi di rafforzare un'identità comune con le altre città
limitrofe, in una dimensione metropolitana delle politiche territoriali.
C'è bisogno di una stagione di orgoglio, di risveglio delle professionalità, dei saperi e
del senso di Comunità che diventi una dote da portare nei futuri patti territoriali, culturali ed
urbanistici con la città di Napoli.
Il
Questi sono i motivi che ci incoraggiano a prendere parte a questa competizione con
queste proposte programmatiche che sono e saranno occasione di confronto e
partecipazione continua, sia nella fase di definizione, sia nella fase di verifiche in itinere e
di valutazione di efficienza ed efficacia, come è nel significato vero del "Progetto" per
Portici.
L'idea è quella di una città dove gli investimenti nel capitale umano e sociale, nei processi
di partecipazione,
nell'istruzione,
nella cultura, nelle infrastrutture per le nuove
comunicazioni, alimentano uno sviluppo economico sostenibile, garantendo un'alta qualità
di vita per tutti i cittadini e prevedendo una gestione responsabile delle risorse naturali e
sociali, attraverso una azione di governo partecipata, inaugurando una nuova stagione che
consenta il necessario passaggio dalla "società della comunicazione" alla "società della
relazione". Dove per relazione si intende interazione, interscambio emotivo, profondità del
rapporto, ricchezza di elaborazione culturale e di capacità operativa. La dimensione della
ri-socializzazione è fortemente sentita ed espressa dai nuovi movimenti che pongono con
forza l'esigenza di un mondo più risocializzato, più equilibrato e quindi fondato su nuove
modalità relazionali tra le istituzioni e le persone, cosi che la città si configuri come luogo
dove il confronto dovrebbe sostituire lo scontro".
La città che sogniamo è una città che ha una visione strategica del proprio futuro, che
promuove lo sviluppo sostenibile, dove gli spostamenti sono agevoli, che
promuove la propria immagine turistica, che offre· un ambiente creativo e promuove
l'innovazione.
12
NOI PER PORTICI -CITTADINI IN COMUNE PER PORTICI GO! -S.E. L. - VERDI - PARTITO SOCIALISTA ITALIANOUDC- RINNOVAMENTO DEMOCRATICO ADESSO! - IDV
INDICE
1. QUALITA' DELLA VITA
o
Politiche sociali e sanitarie, Promozione della salute
o
Associazionismo, Capitale sociale e Comunità
o
Attività sportive e Tempo libero
D Benessere e Tutela degli animali
2. AMBIENTE E TERRITORIO
...
D Politiche ambientali, qualità dell'ambiente e beni comuni, parchi e verde
pubblico, servizio idrico integrato
D Piano energetico, politiche dell'energia, smart city
D Politiche di pianificazione del territorio, opere pubbliche, edilizia scolastica,
Piano Urbanistico Comunale (PUC)
o
Piano Trasporti, Viabilità e parcheggi, mobilità, trasporto pubblico locale,
illuminazione pubblica
o
Politiche abitative
D Rifiuti
3. ISTRUZIONE, EDUCAZIONE, FORMAZIONE
POLITICHE CULTURALI E ARTISTICHE
o
o
Scuola per l'infanzia
Istruzione , Formazione e Diritto allo studio
o Biblioteca e Archivio storico
13
o
Attività culturali ed artistiche
4. RICERCA, INNOVAZIONE
ATTIVITA' PRODUTTIVE, LAVORO
o
Lavoro
o
Attività Produttive, Commercio, Artigianato
o
Ricerca e Innovazione
o
Politiche turistiche
5. L'AMMINISTRAZIONE
o
pianificazione strategica (piano della mobilità, piano energetico, piani di
emergenza .. ) e ridefinizione integrata della gestione organizzativa
o
risorse umane e valutazione del personale
o
fiscalità generale, pianificazione risorse finanziarie e bilancio
D organi istituzionali e partecipazione (giovani, consulte, decentramento
assessorati .. )
o
servizi demografici
o
servizi legali
o
servizi tecnici di supporto (il sistema informativo, la comunicazione, ..)
o
sicurezza e protezione civile
o
gestione beni demaniali e patrimoniali
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1. QUALITA' DELLA VITA
o
Politiche sociali e sanitarie, Promozione della salute
D Associazionismo, Capitale sociale e Comunità
o
Attività sportive e Tempo libero
D Benessere e Tutela degli animali
LE POLITICHE SOCIALI
Le problematiche che attualmente le politiche sociali devono affrontare sono:
D l'aumento dei bisogni della popolazione, dovuto alla crescita dell'attesa di vita,
con progressivo invecchiamento della popolazione e parallelo aumento delle
patologia cronico-degenerative,
D
il diffondersi presso le fasce giovanile del consumo di sostanze ben oltre la
dipendenza da alcool, fumo di tabacco, eroina-cocaina-gioco ecc.,
D l'elevata incidenza della sofferenza legata a disagio mentale,
D le sempre più forti e laceranti tensioni cui è sottoposta la famiglia nella nostra
società, con i problemi del lavoro e con i gravosi compiti di cura a cui è chiamata
o l'inappropriatezza dell'accesso a strutture sociosanitarie residenziali ed
ospedaliere per lo scarsissimo sviluppo delle cure domiciliari e territoriali
15
o
la limitatezza delle risorse e la loro riduzione perseguita attraverso ripetuti tagli del
welfare.
Le politiche sociali della nostra regione, infatti, anche a causa dei tagli lineari
operati dai due passati governi, sono attualmente residuali e fragili, le risorse trasferite agli
enti locali sono scarse e non sono assolutamente in grado di integrare le modeste risorse
che sono in bilancio nel Comune di Portici.
Il taglio delle politiche sociali è stato infatti del 78% negli ultimi anni passando da
un miliardo e 200 milioni a 270 milioni per anno.
In Campania abbiamo in media meno di due ore di Assistenza domiciliare per
una persona allettata.
Il nostro Comune (ambito sociale N 17) del resto ha da sempre un deficit strutturale
dei servizi sociali, e sociosanitari (un solo consultorio, servizi delle farmacodipendenze
e della salute mentale delocalizzati, assenza di percorsi assistenziali e di socializzazione
per i disabili, per gli anziani) assolutamente non in grado di fornire servizi adeguati ad una
popolazione di più di 50.000 abitanti.
Esiste una storica carenza di assistenti sociali a cui bisognerà dare risposte nel breve
periodo, anche utilizzando modalità innovative di reclutamento, se non sarà possibile
bandire uno specifico concorso (distacchi, comandi, lavoro interinale, .. ).
Lo strumento programmatico strategico triennale delle politichè sociali del nostro
Comune è rappresentato dal Piano di Zona. Il Piano definisce, sulla base del Profilo di
Comunità (set di indicatori integrati socio-sanitari-educativi-ambientali, da aggiornare
16
periodicamente) e di un percorso partecipativo, gli obiettivi di salute e benessere, le
azioni e gli interventi che, in modo integrato, in ambito sociale e sociosanitario, vengono
realizzati nelle aree sociali più rilevanti:
o
Contrasto alla Povertà
D Responsabilità familiari
D Infanzia e adolescenza
D Persone anziane
D Donne in difficoltà
D Dipendenza
D Disabilità e Salute mentale
D Immigrazione
D Welfare di accesso
D Azioni di sistema
Il Fondo Unico di Ambito (FUA)
Si compone delle risorse assegnate dalla regione o da altre fonti - fondo sociale - e da
risorse proprie (in Campania si va da 31,93 euro per abitante a 6,53 per abitante, non
dovrebbe essere inferiore a 7 euro per abitante quindi per Portici circa 3 milioni e 500.000)
iscritte in bilancio in appositi capitoli di entrata vincolati alla spesa (stanziamenti impegnati
per spese correnti correlati ad accertamenti di entrate aventi destinazione vincolata per
legge). A cui vanno aggiunte le risorse provenienti da fondi specifici come:
•
Fondo per la non autosufficienza
17
•
Trasferimenti ASL ed INPDAP per Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)
•
Leggi di settore (285/97, .. )
•
Trasferimenti vincolati ad obiettivi specifici (ex ONMI, INAIL, .. )
Le risorse proprie, la loro effettiva disponibilità dal punto di vista gestionale, è
vincolata dall'approvazione dei documenti di programmazione economico-finanziaria da
parte del Consiglio comunale (Bilancio annuale e pluriennale e relazione previsionale e
programmatica - nel 2012 1.748 milioni per questo capitolo di spesa nel Comune di
Portici) che avviene entro il 31 marzo ed alla successiva approvazione da parte della
Giunta Municipale, del Piano Esecutivo di gestione (PEG) che individua gli obiettivi di
gestione e li affida, con le dotazioni necessarie, ai responsabili dei servizi. Negli anni le
poste in bilancio relativamente alle politiche sociali sono rimaste sempre uguali e ben al di
sotto di quanto necessario.
Il Piano di Zona Sociale fino ad ora ha definito principi e buoni propositi ma soprattutto
per carenze di risorse, ha determinato pochi miglioramenti sostanziali nell'assistenza e
promozione sociale della città.
Gli aspetti che però appaiono migliorabili sono relativi al livello istituzionale, a quello
organizzativo gestionale ed a quello professionale.
Da un punto di vista istituzionale le politiche sociali e sociosanitarie assumeranno un
posto prioritario nell'agenda pluriennale della politica territoriale e dell'Amministrazione del
Comune di Portici, anche relativamente alle pratiche partecipative che saranno realizzate,
puntando a
superare settorializzazioni non più adeguate alle problematiche attuali e
18
comportamenti ragionieristici e di pretesa completa autonomia delle ASL. Grande
attenzione sarà posta alla coerenza delle politiche sociali con lo sviluppo dell'area
metropolitano.
Sempre sul livello istituzionale ma anche organizzativo il Piano Sociale di Zona, nella
pratica e nei modelli organizzativi, dovrà integrarsi maggiormente con gli atti
programmatlci della ASL di riferimento,
in quanto spetta al sindaco, in quanto
massimo garante della salute dei cittadini, la responsabilità sociale della salute,
intesa come ben-essere complessivo, e la sostenibilità sociale delle decisioni in altri
ambiti (trasporti, mobilità, ambiente, urbanistica, ..):
L'Ufficio di Piano, che è la struttura organizzativa deputata all'elaborazione del Piano
di Zona ed alla gestione del Fondo d'Ambito, dovrà nella prossima consiliatura essere
supportata fortemente dall'intera macchina comunale e non essere invece quasi una
struttura estranea che si occupa dei problemi marginali della città e delle fasce deboli,
soprattutto ora che Portici è stata individuata come Ambito Sociale distinto e quindi avrà
un solo Ufficio delle Politiche sociali in cui sarà inserito funzionalmente anche l'Ufficio di
Piano.
Le. politiche sociali e quelle integrate sociosanitarie devono essere inoltre sempre
più interdipendenti con le politiche locali complessivamente intese: della salute,
educative, urbanistiche, ambientali, di formazione-lavoro e di inserimento lavorativo, della
legalità e sicurezza, della mobilità.
Le nostre politiche sociali non dovranno essere politiche deboli per i soggetti
fragili, ma dovranno assumere una centralità forte nella programmazione e nelle decisioni
19
della prossima consiliatura, dovranno essere finalizzate a sostenere ed accompagnare si i
soggetti in difficoltà, ma anche favorire lo sviluppo sociale e territoriale, con uno
sguardo attento alle nuove generazioni, ai nostri giovani, in uno spirito di radicata
solidarietà ed equità intergenerazionale.
Per le persone con disabilità ed in generale per tutte le persone che hanno
problematiche complesse di salute
(sia fisica che mentale) bisogna sottolineare
l'impossibilità di scindere le politiche sociali da quelle sanitarie e socio-sanitarie.
La legge 328/2000 che istituisce i piani sociali di zona parla di ASSISTENZA
INTEGRATA dove nel definire il progetto di vita della persona con disabilità vengono
chiamate in causa tutte le parti interessate. A seconda dei casi: ospedale-asl-comunescuola-associazioni - famiglia ecc. e tra queste il Comune {che è l'ente più vicino al
cittadino) è quello che dovrebbe fungere da raccordo tra le parti attraverso l'individuazione
di personale qualificato (soprattutto assistenti sociali) ~he fungano da case manager.
Fondamentale, inoltre, nel caso di ricoveri ospedalieri in emergenza o nelle fasi di prima
diagnosi il ruolo del Comune nell'individuazione e gestione del percorso assistenziale
ospedale-territorio.
Fine ultimo del progetto il miglioramento della qualità di vita della persona e del nucleo
familiare o, quanto meno, la garanzia della massima qualità possibile considerato il deficit
di partenza.
Se il progetto di assistenza integrata va attuato con interventi individualizzati in base
alle specifiche esigenze/bisogni di ogni singola persona, il progetto generale di
20
miglioramento della qualità di vita deve essere rivolto all'eliminazione di tutte quelle
barriere presenti nella realtà cittadina che trasformano di fatto la malattia in disabilità. Ci si
riferisce sia alle barriere fisiche che a quelle psicologiche e culturali.
Nel caso di disabilità motoria, quindi, sarà fondamentale procedere ad una mappatura del
territorio che comprenda non solo la rete viaria ma anche tutti gli edifici pubblici (scuole in
primis), gli esercizi commerciali, quelli religiosi (chiese)i, oratori, ecc.), i siti balneari ecc.....
Per le barriere psicologiche, che in quanto "invisibili", sono ancor più insidiose e
pericolose, prevederemo iniziative di sensibilizzazione e promozione di una nuova cultura
della diversità con il coinvolgimento delle risorse associative presenti sul territorio.
Per il potenziamento e sviluppo delle risorse del terzo settore occorrerà innanzitutto
partire con una qualificazione dell'esistente attraverso l'istituzione presso il comune di un
Albo delle associazioni cui potranno accedere le organizzazione che in base a criteri
selettivi prioritariamente individuati saranno ritenute "adeguate e valide".
Bisognerà incentivare la realizzazione di Cooperative di tipo B per l'inserimento lavorativo
dei soggetti fragili ed attraverso progetti specifici favorire la socializzazione ed il lavoro per
la cura ad esempio del territorio.
Sarà molto utile inoltre partecipare con progetti adeguati e giustamente dimensionati alle
problematiche dei cittadini di Portici ai bandi dell'UNSe (ufficio nazionale per il servizio
civile). Questo significherà poter arruolare annualmente giovani in progetti che avranno un
duplice obbiettivo, sia quello di intervenire su situazioni di bisogno che quello di contribuire
21
alla crescita e alla formazione civica (anche con un contributo finanziario) di giovani
cittadini (volontari).
Da un punto di vista organizzativo-gestionale e professionale sarà necessario migliorare
l'accesso ai servizi, con la creazione di sportelli unitari integrati che riducano i disagi dei
cittadini nel ricevere risposte adeguate e appropriate ai propri bisogni e problematiche,
prevedere percorsi e procedure di sostegno e presa in carico condivise in ambito
socio-sanitario e condivise con le famiglie, programmare il rafforzamento delle Unità di
valutazione integrata per la definizione di progetti personalizzati e investire risorse ed
energie nel loro monitoraggio e valutazione.
Tutto questo senza dimenticare il bisogno spesso di prestazioni domiciliari elementari
sanitarie-infermieristiche e di cura della persona a cui bisogna dare risposte in tempi brevi,
senza perdersi in lungaggini burocratiche inutili, ma utilizzando procedure snelle e veloci
che diano riposte adeguate in tempi certi.
L'aumento dei cittadini immigrati nella nostra città inoltre ci impone l'aumento di
conoscenza reciproca, il sostegno alla loro integrazione complessiva, la promozione dei
diritti sociali e civili dei migranti la realizzazione di opportunità anche fisiche per
l'incontro tra culture, con l'individuazione per esempio di una casa della cultura.
Bisognerà privilegiare la prevenzione, riducendo o impedendo l'istituzionalizzazione, che
comporta sofferenze alle persone e famiglie e costi finanziari molto alti, favorendo
l'accesso alla prevenzione anche dei soggetti fragili. Da questo punto di vista la
socializzazione degli anziani va incentivata, realizzando più luoghi di aggregazione, non
ghettizzanti ma intergenerazionali e di prossimità.
22
Auspicabile è l'Istituzione di una Casa del Popolo e della Comunità nel centro sociale
polifunzionale di via Scalea che va aperto al più presto, che offra ampie opportunità di
socializzazione e collettivizzazione di arti e saperi (Radio, Mostre, Rivista, autoformazione,
doposcuola, corsi di inglese e di patente europea gratuiti).
Uso effettivo dei beni confiscati per scopi di utilità sociale : sportelli legali gratuiti, Caf,
servizi di assistenza di varia natura etc.
Bisognerà ridefinire il rapporto tra il pubblico e privato, non scaricare i costi delle
difficoltà nelle piccole organizzazioni del terzo settore ma nemmeno cercare come unici
interlocutori i grandi gruppi del Welfare.
Un obiettivo prioritario delle politiche sociali sarà certamente il lavoro ed il sostegno
{favorendo per esempio strumenti che mettano in contatto tra la domanda e l'offerta,
.
sostengano chi è costretto a spostarsi ogni giorno a grande distanza dal proprio
domicilio, ... ) ai cittadini che lo perdono ed a quelli che lo cercano.
Le pari opportunità per l'accesso al lavoro delle donne è un obiettivo prioritario e
certamente uno degli strumenti importanti sarà la realizzazione di un asilo nido pubblico e
di micronidi.
Le politiche sociali e sociosanitarie non saranno intese solo come pura offerta di servizi
e prestazioni più o meno appropriate o bastevoli ai bisogni di una popolazione; ma
riteniamo sia tempo di pensare anche ad aumentare il capitale sociale, ad incrementare
la solidarietà ed il mutuo aiuto all'interno della comunità porticese, sostenendo
quindi le reti di volontariato, sviluppando la rete associativa ed anche pensare a
nuove modalità e di accesso e risposta ai nuovi bisogni .
23
Certamente facilitare la realizzazione di banche del tempo e delle professioni (anche
sanitarie ad esempio odontoiatriche) in rete o anche con un data base virtuale, è un
impegno da perseguire con tenacia nella prossima consiliatura cosl come la realizzazione
di un banco alimentare che renda disponibili gratuitamente o in enorme sottocosto delle
merci in prossimità di scadenza. Le famiglie che usufruiscono di questi servizi, potrebbero
svolgere un turno settimanale di lavoro in tale luogo (magari dando prevalenza ai soggetti
svantaggiati, di cui dovrebbero esistere delle liste).
L'esclusione sociale, lo stigma, vanno combattuti con la crescita delle relazioni sociali,
con l'aumento delle occasioni di socializzazione e di solidarietà intergenerazionale che
sono i fattori che favoriscono anche la crescita della resilienza dei nostri cittadini.
Bisogna cominciare a capire che le stesse politiche della sicu~ezza non si fanno solo con
il controllo territoriale e la repressione, ma anche con la solidarietà e la coesione sociale.
A questo fine e per rimarcare la necessità di una svolta nel rapporto tra assessorato alle
politiche sociali ed i cittadini, nel senso di una maggiore accoglienza e trasparenza,
punteremo allo spostamento dell'assessorato al centro della città.
LE POLITICHE SANITARIE
Il Territorio dovrà rappresentare il centro della programmazione sociale e sanitaria,
la sede dell'analisi dei bisogni della popolazione e della partecipazione, dove è possibile
stabilire le vere priorità territoriali e quindi programmare, per tappe, gli interventi a misura
del singolo cittadino e delle singole famiglie.
24
Nel Territorio agiscono i determinanti distali della salute (ambiente, relazioni sociali,
condizione economica,
livello di
istruzione, .. ) e si
realizzano quelli
prossimali
(comportamenti, abitudini di vita, ... ). La conoscenza dei bisogni di salute della
popolazione e degli indicatori relativi per il monitoraggio: liste di attesa, ritardo medio
nell'accesso, ... risulta assolutamente indispensabile.
Una
condizione imprescindibile per conseguire risultati di salute è certamente
l'integrazione tra le politiche sociali e le politiche sanitarie che copre un campo assai
vasto, estendendosi quanto meno all'intero complesso delle cosiddette aree sociosanitarie di intervento (donne, minori, famiglie, immigrati, anziani, disabili, patologia
cronico-degenerative, dipendenze da sostanze, salute mentale, ecc)., aree oggi di grande
rilevanza sia da un punto di vista epidemiologico che assistenziale.
E' necessario favorire lo sviluppo di politiche locali di promozione della salute che
sono per definizione integrate, interistituzionali e comunitarie, come ad esempio le
strategie per la prevenzione dell'obesità e delle malattie cronico-degenerative che vedono
l'intreccio di interventi in molti ambiti dell'amministrazione e del programma per la città:
dall'attività motoria, all'inquinamento dell'aria. In questi casi infatti solo l'integrazione tra le
politiche educative, della mobilità, urbanistiche, .. può determinare risultati prevedibilmente
positivi.
La dimensione territoriale facilita politiche integrate sociosanitarie coerenti con i bisogni
multidimensionali dei cittadini, privilegiando il sistema di cure domiciliari, riducendo la
istituzionalizzazione, rendendo più agevole ed efficace la partecipazione dei cittadini.
25
E' quindi necessario ripensare ad un diverso equilibrio nelle risorse destinate alle aree
ed agli interventi, ripensando ad un riorientamento delle stesse dall'acuzie alle aree ad alta
integrazione ma anche dai servizi residenziali ai servizi alla persona ed ai servizi
domiciliari, dai centri di riabilitazione ai percorsi integrati, integranti
e trasversali nel
territorio, dai servizi ospedalieri a bassa tecnologia a servizi distrettuali, da attività
medicalizzanti ad attività di inclusione sociale.
L'ospedale rappresenta una delle stazioni rilevanti dei percorsi di salute della
popolazione, in cui fondamentalmente deve essere realizzata l'assistenza all'acuzie e la
diagnostica avanzata. L'ospedale non può essere però una struttura autoreferenziale che
trova in sé stesso ragioni, obiettivi e priorità, ma in stretta relazione con il territorio,
dovrebbe rispondere in modo efficace ed appropriato ai bisogni sanitari della popolazione
di riferimento.
le strutture ospedaliere dell'ASL Na 1
e le Aziende autonome ospedaliere
napoletane sono un riferimento per tutta la regione ed anche per i cittadini di Portici, i
presidi ospedalieri dell'ASL Na 3 lo sono di meno e la loro riorganizzazione stenta a
realizzarsi.
J .cittadini di Portici da sempre si considerano in un'area metropolitana da un punto di
vista ospedaliero e salvo quando non sono loro a decidere (vedi l'insulsa politica del
trasporto del
118 nell'ospedale più vicino o della ASL di residenza,
a volte
indipendentemente dalla patologia), fanno riferimento agli ospedali napoletani.
E' necessario quindi ripensare alla politica ed alle pratiche di trasporto dei malati
acuti porticesi nell'ambito delle urgenze-emergenze.
26
l servizi territoriali primari sono d'altronde chiamati sempre più ad una complessità di
interventi per cui mostrano affanno. Pensiamo che a Portici sia
necessario
un
ammodernamento e r~zionalizzazione dei modelli organizzativi che favorisca nella pratica
l'uso appropriato ed efficace delle strutture ospedaliere, che privilegi la tempestività e
l'offerta attiva degli interventi, l'adeguatezza delle risorse dedicate, anche in rapporto alle
caratteristiche socio-demografiche dei cittadini residenti.
Un modello organizzativo che possa anche riorientare risorse certe al territorio ed ai
servizi distrettuali, in stretta collaborazione con i medici di medicina generale ed i pediatri
di libera scelta, che, liberandosi dalla cappa burocratica che attualmente awolge i servizi
primari territoriali, possa produrre risultati di salute positivi in modo efficace, appropriato ed
economicamente adeguato, valutando in un'ottica multidimensionale i bisogni dei cittadini
e le disuguaglianze nell'accesso ai servizi. Da questo ultimo punto è necessario dare
risposte al bisogno di trasporto sociale per l'accesso ai servizi sociosanitari realizzando ex
novo un servizio specifico o ampliando le funzioni del servizio esistente,.
E' necessario rafforzare la qualità dei servizi che possono offrire il consultorio pubblico
(che dovrebbero diventare due in base alla popolazione residente) anche aumentando le
forniture di attrezzature specialistiche in dotazione ed il personale esistente; diminuzione
dei costi e maggiore celerità nella calendarizzazione delle visite.
Indispensabile appare, come da Legge Regionale 11/01/94 n. 2, provvedere all'istituzione
a Portici di un Presidio Sanitario di Assistenza ed Urgenza Territoriale (PSAUT}
rafforzando anche l'offerta pubblica di diagnostica e assistenza specialistica in
integrazione con il privato convenzionato ed a sostegno dei percorsi integrati di assistenza
anche domiciliare i malati cronici, agli anziani non autosufficienti, ai disabili. Superando
27
l'ostacolo di una diversa destinazione d'uso da decisione commissariale quanto mai
inopportuna per tempi e modalità.
Fondamentale risulta essere il reale esercizio della potestà comunale in relazione ai
Programmi delle Attività Territoriali (PAT) del Distretto ed alle risorse dedicate del
bilancio della ASL di riferimento, superando la mera accettazione burocratica di decisioni
autonome dell'Azienda Sanitaria Locale, ma entrando nel merito della programmazione e
delle decisioni in generale che riguardano la salute della popolazione di Portici.
ASSOCIAZIONISMO E CAPITALE SOCIALE
Quello di "Capitale" è un concetto economico indicante l'insieme dei mezzi umani,
materiali e finanziari necessari per la produzione di beni e servizi. Anche il capitale
sociale può essere inteso in questa accezione, sebbene abbia un significato più ampio,
non limitato alle scienze economiche. Lo si può definire come la struttura della rete di
relazioni interpersonali che è necessaria al potenziale di azione dei· componenti di una
società, alla loro possibilità di perseguire dei fini individuali.
Può sinteticamente essere inteso anche come livello di cittadinanza attiva e
reciproca fiducia tra i membri della comunità, intendendo per cittadinanza attiva l'entità
del coinvolgimento dei cittadini nella loro comunità (spesso misurata dal numero di iscritti a
gruppi, associazioni,..).
Il capitale sociale, insieme al capitale umano, si affianca quindi al capitale economico
nel fornire le migliori condizioni di sviluppo.
28
Il capitale sociale è un bene pubblico, disponibile per tutti coloro che vivono entro una
particolare comunità e quindi non può subire limitazione. Di qui un individuo isolato
socialmente può potenzialmente avere benefici dal vivere in un quartiere ricco in capitale
sociale.
Il Capitale sociale, fatto di reciproca fiducia, coesione sociale e concentrazione
dell'associazionismo territoriale, rappresenta uno dei punti di riferimento più importanti per
lo sviluppo sociale e civile della nostra città.
E' necessario però che la mission di civica associazione venga praticata con coerenza
e continuità, stimolando anche l'ulteriore aggregazione di cittadini nei vari campi di attività.
Dovrà essere sviluppato quindi il supporto logistico alle associazioni, la facilitazione
al loro confronto ed all'assunzione piena di quel ruolo fondamentale di rete civile per i
beni comuni. Strategico da questo di vista sarà favorire la comunicazione attraverso
l'accesso gratuito alla rete su tutto il territorio municipale e la realizzazione di luoghi di
incontro tra le associazioni.
Andrà inoltre stimolato l'associazionismo anche da un punto di vista produttivo e dei
servizi alla persona accrescendo quindi pratiche di solidarietà ma anche di formazione di
impresa sociale, non trascurando per altro i settori primari e secondari, per la gestione
del tempo libero, per la promozione dei beni artistici e culturali.
La presenza di numerose associazioni a Portici rappresenta quindi una ricchezza
del territorio e come tale da salvaguardare. Questo significa però stimolare le
associazioni a migliorare, ad agire secondo i compiti statutari e a realizzare reti tra di loro.
-·
Sarà quindi prioritario da parte della prossima amministrazione avviare una valutazione
29
condivisa con le associazioni relativamente alle azioni svolte negli ultimi anni, alla loro
efficacia e coerenza ed alle possibilità di sviluppo verso una rete civica del volontariato
e terzo settore che supporti le stesse associazioni in tema di progettazione e per la
partecipazione a bandi che porterebbero sul territorio risorse preziose.
ATTIVITÀ SPORTIVE E TEMPO LIBERO
La Costituzione italiana, considerata una delle migliori al mondo, ha purtroppo tralasciato il
diritto allo sport. l motivi di questa mancanza sono stati oggetto di lunghe riflessioni da
parte degli esperti, ma, ad oggi, il nostro Paese continua ad essere uno dei meno
organizzati a livello europeo. Il problema non è di poco conto se si considera che, oltre ad
un armonico sviluppo psicofisico, l'educazione ad una corretta pratica sportiva porta, negli
anni, ad un'efficace riduzione dei fattori di rischio per diverse patologia (osteo-articolari,
respiratorie,
metaboliche,
cardiovascolari) costituendo l'elemento fondamentale di
prevenzione del rischio obesità infantile. La situazione attuale vede due mondi che
marciano separati e, spesso, in conflitto tra loro. Da una parte la Scuola (dove
l'insegnamento dell'educazione motoria si scontra, molte volte, con la totale assenza di
strutture adeguate), dall'altra le Società Sportive quasi sempre orientate alla disperata (ed
a volte ridicola) ricerca del risultato. Si perpetua, in questo modo, una situazione
paradossale: da una parte ragazzi talentuosi che non praticano alcuno sport perché
questo penalizzerebbe lo studio, dall'altra ragazzi "costretti" a praticare uno sport (che a
30
volte finiscono per odiare) deciso per loro da genitori convinti di avere in casa un
potenziale campione.
In questo momento storico, della città e del paese, all'interno di una logica di diritto allo
sport, all'attività motoria diffusa, per il benessere e la qualità della vita in ogni età,
pensiamo che sia giusto e necessario puntare strategicamente a facilitare l'accesso a
impianti diffusi nella città, anche micro e non solo individuare e sviluppare una parte
della città come cittadella dello sport.
Quindi favorire certamente l'agonismo, ma non limitarsi a questo, anzi assumere come
strategico l'utilizzazione di spazi, come quelli sovrastanti i parcheggi interrati, ma
non solo, dove poter installare reti per la palla a volo, cesti per il basket o porte per il
calcio, campi di bocce, muri su cui giocare a tennis,.. e cosl di seguito, per favorire l'attività
motoria diffusa.
Anche recuperare ad un uso sportivo cittadino le palestre e gli spazi esterni delle
scuole potrà essere una modalità innovativa di recupero ed uso di risorse comuni.
Utilizzare inoltre ai fini dell'attività sportivi gli spazi sovradimensionati delle
strutture sportive della futura cittadella dello sport, sembra un obbiettivo ragionevole e
da perseguire, anche in relazione al momento economico che il Paese e la nostra Città
stanno attraversando.
Lo sviluppo della ciclopedonabilità, adattata alla nostra città ed ai suoi dislivelli
(auspicabile la realizzazione di un sistema di bike sharing preferibilmente con "pedalata
assistita"), va anch'essa nel senso di un recupero dell'attività fisica quotidiana e diffusa a
31
tutte le età, con una grande attenzione al benessere, alla promozione della salute ed alla
prevenzione dell'obesità e delle malattie cronico-degenerative.
Riportare i ragazzi nelle strade in condizioni ovviamente di sicurezza, permettere
un'attività motoria diffusa e gratuita con i tempi dei ragazzi e non solo con quelli
dell'offerta privata, magari riducendo gli accompagnamenti pomeridiani in auto da parte
delle mamme, rappresenta per noi un obbiettivo di civiltà da perseguire ..
BENESSERE E TUTELA ANIMALI
La corretta convivenza con gli animali nei contesti urbani ha molte sfaccettature e tutte
interconnesse: il possesso irresponsabile di animali genera il fenomeno dell'abbandono
che a sua volta alimenta il randagismo. La mancata sterilizzazione dei soggetti vaganti
sul territorio crea un circolo vizioso.
Per non dire poi di quanto un'inadeguata responsabilizzazione dei proprietari nella
gestione del proprio animale d'affezione incide sulla loro accettazione nel contesto sociale:
dal problema delle deiezioni (necessario aumentare il numero di cestini per il deposito
delle deiezioni raccolte sulle strade pubbliche), a quello della quiete pubblica, per finire, in
casi estremi, a quello delle aggressioni.
l punti nevralgici da sviluppare nei prossimi anni sono sinteticamente :
•
Promozione di interventi delle autorità locali ad implementare la normativa
nazionale e regionale attraverso regolamenti e ordinanze per l'attuazione operativa
degli intenti legislativi;
32
•
Il rafforzamento dell'Ufficio Benessere Animale in termini di struttura (suo
eventuale ampliamento mediante l'accorpamento del giardino della contigua
proprietà demaniale all'Ufficio) e in termini di budget;
•
Accudimento e monitoraggio di colonie feline e di cani stanzianti sul territorio
comunale;
•
Realizzazione di punti stabili di ristoro per le colonie feline adeguati da un punto di
vista igienico-sanitario;
•
Campagne di informazione, rivolte soprattutto ai bambini e ai ragazzi, su un
corretto approccio ai cani per la prevenzione degli incidenti anche in collaborazione
con le istituzioni scolastiche;
•
lndividuazione, allestimento e gestione di
11
Welcome dog area" sul territorio
comunale di Portici per lo sgambamento in libertà e sicurezza dei cani d'affezione e
la promozione di iniziative volte all'educazione dei soggetti e dei loro possessori.
•
Collaborazione con altre associazioni di volontariato dei comuni limitrofi, vista la
specifica natura dei problemi del randagismo.
•
Promozione delle adozioni di cani e gatti randagi vaganti sul territorio, con
relativi stalli nell'attesa di reperire una famiglia adottante, e, in alcuni casi,
prelevamento e collocamento in adozione (per la prevenzione del collocamento in
canili) di soggetti provenienti dal territorio del Comune e custoditi nei canili
convenzionati.
•
Promozione delle sterilizzazioni dei cani e dei gatti residenti sul territorio per una
corretta gestione e prevenzione del fenomeno del randagismo;
•
Assistenza sanitaria dei randagi incidentali o ammalati;
33
•
Cooperazione con le autorità veterinarie per le campagne dì applicazione del
microchip ai cani, padronali e non, insistenti sul territorio, per la risoluzione di casi dì
abbandono o di maltrattamenti, il recupero comportamentale e un adeguato
collocamento dei soggetti eventualmente segnalati come rischiosi;
•
Campagne di sensibilizzazione della cittadinanza ed Incontri di formazione per
la valorizzazione della relazione con gli animali d'affezione in campo terapeutico ed
educativo umano, per un corretto rapporto uomo"animale ed una gestione
consapevole degli animali d'affezione, compatibile con le esigenze della comunità
locale;
•
Promozione di eventi animalisti.
34
AMBIENTE E TERRITORIO
D
Politiche ambientali, qualità dell'ambiente e beni comuni, parchi e verde
pubblico, servizio idrico integrato
D Piano energetico, politiche dell'energia, smart city
D Politiche di pianificazione del territorio, opere pubbliche, edilizia scolastica,
Piano Urbanistico Comunale (PUC)
D Piano Trasporti, Viabilità e parcheggi, mobilità, trasporto pubblico locale,
illuminazione pubblica
D Politiche Abitative
D Servizi Necroscopici e Cimiteriali
o
Rifiuti
POLITICHE AMBIENTALI
Portici,
con
la
sua
impressionate
densità
abitativa
e
la
devastante
cementificazione del territorio, può aspirare a divenire l'emblema di cosa significhino gli
errori e i crimini di chi ha immaginato uno sviluppo senza tener in alcun conto la tutela del
territorio, dell'ambiente e della salute dei cittadini. Il risultato è sotto gli occhi di chiunque:
inquinamento, assenza di spazi, malessere diffuso, cancellazione del panorama, della
libertà di spaziare con lo sguardo, di correre, di giocare all'aperto.
Candidarsi ad amministrare Portici significa partire da questa presa di coscienza per
agire in modo da recuperare i diritti negati della salute, dell'ambiente, della libertà di
movimento e di spazio, della libertà di panorama. Significa invertire una tendenza e
lavorare per recuperare una qualità della vita per i cittadini che li renda liberi. Liberi di non
35
ammalarsi di inquinamento, liberi di giocare nel verde, liberi di correre in un parco, liberi di
guardare il mare, il loro mare, o il Vesuvio, il loro Vesuvio.
E' necessario intraprendere al più presto, anche a livello locale, un percorso virtuoso
verso la città sostenibile, progettando gli equilibri ecologici (preferenza per stili di vita
consapevoli e parsimoniosi), puntando a modificare i modelli di consumo (riduzione degli
sprechi), promuovendo l'eco-efficienza (riciclo dei rifiuti; efficienza energetica, uso di fonti
rinnovabili, emissione gas), ristabilendo gli elementi di equità sociale imprescindibili nello
sviluppo di un programma teso all'armonia tra ambiente, società ed economia.
Necessaria a tal fine è la partecipazione di tutti gli attori sociali alla determinazione
degli obiettivi e degli impegni da conseguire e alla corrispondente condivisione della
responsabilità, individuando sempre come principi portanti ai quali ispirarsi quelli della
programmazione unitaria (integrazione dell'ambiente nelle altre politiche) e della
democrazia partecipativa e cooperante.
E' necessario secondo noi armonizzare il "localismo" di certe azioni/iniziative con la
necessaria visione ultra-comunale delle tematiche ambientali. L'approccio ai temi e delle
azioni da programmare deve rifuggire "l'ambientalismo fondamentalista" a vantaggio di un
"ambientalismo informato".
In primo luogo quindi dichiareremo non più consumabili tutti i suoli liberi dal cemento
e dall'asfalto rimasti in città, tuteleremo e valorizzeremo le aree verdi pubbliche e
private, attraverso un attento monitoraggio di tutte le aree vuote della nostra città, con
particolare attenzione per le residue aree agricole ancora presenti. Si propone inoltre un
aumento delle aree verdi permeabili, verificando la possibilità di modificare alcune aree
36
attualmente pavimentate, ma anche un'azione di diradamento attraverso l'abbattimento
senza ricostruzione di edifici dismessi, degradati e senza nessuna qualità architettonica e
urbana.
Aumento della superficie a verde cittadino con obiettivi fissati ad inizio
consiliatura e verificabili dai cittadini in corso di attuazione.
Ci adopereremo per l'apertura parziale e circoscritta di alcune aree del Bosco della Reggia
come aree di verde pubblico immediatamente fruibile dai cittadini.
Lavoreremo anche per acquisire al patrimonio comunale e in alcuni casi demolire quei
manufatti non più utilizzati (ex capannoni, e altro) per sostituirli con giardini e parchi, in
modo da recuperare il suolo, lo spazio, l'aria, l'acqua per tutti noi.
Realizzeremo il parco della memoria in cui ripianteremo le colture agronomiche della
Portici agricola. Un patrimonio di cultura,
gusto e profumi che ci hanno tolto e che
dobbiamo recuperare.
Anche per questo vogliamo trovare le risorse per avviare un piano straordinario di
alberatura della città con alberi di alto fusto della flora mediterranea. Un progetto che
chiameremo "Rimboschiamo la città".
Vorremo anche provare a incentivare in città l'uso del mezzo elettrico, immaginiamo una
città dove sia possibile ricaricare la batteria della propria auto utilizzando l'energia
derivante dal sole, sia essa disponibile in casa o presso carica - batterie posti in luoghi
pubblici, cosi come vorremmo provare ad awiare un programma che affianchi la raccolta
differenziata operando sulla riduzione degli imballaggi.
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Vogliamo che Portici sia una "città solare". Lavoreremo con la Soprintendenza per
risolvere la questione dell'applicazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti della città, a
cominciare dagli edifici pubblici, con l'esclusione ovviamente degli edifici di interesse
storico e artistico, in modo da rendere Portici sempre meno dipendente dall'utilizzo degli
idrocarburi fossili per l'approvvigionamento dell'energia termica ed elettrica. Premieremo
quindi con la leva fiscale chi installa il fotovoltaico e sanzioneremo chi non si adegua a
questa necessità di cambiamento. Ovviamente il Comune darà l'esempio sia evolvendo
gradualmente il proprio "parco auto" con mezzi a trazione elettrica, sia dotando gli edifici di
proprietà comunale dei pannelli fotovoltaici.
La qualità dell'aria , acquista un'importanza strategica, perché l'inquinamento relativo,
soprattutto da traffico veicolare, determina danni alla salute a breve e lungo termine, di
grande rilevanza.
E' necessario sviluppare concreti strumenti per assicurare la
conoscenza e la diffusione dei dati relativi al fenomeno (status, mezzi, strumenti e misure
di miglioramento) ed assumere iniziative per la riduzione dell'inquinamento, attraverso la
riduzione del traffico veicolare e lo stimolo alla formazione di una consapevolezza
collettiva sulle problematiche e le possibilità di soluzione (esemplare da questo punto di
vista crediamo sia stata l'esperienza di Pedibus -l'accompagnamento assistito a piedi dei
bambini a scuola-).
Riteniamo infatti che sia indispensabile, relativamente all'inquinamento dell'aria nel
contesto urbano, sollecitare innanzitutto la coscienza collettiva della comunità locale al
fine di awiare un approfondimento sul delicato rapporto che lega mobilità locale, stili di
vita e partecipazione democratica ai processi decisionali a scala locale anche rivedendo
38
l'attuale regime di sosta e parcheggio delle auto sul territorio cittadino~ di fatto
penalizzante e vessatorio per i cittadini;
l dati relativi ai principali inquinanti dell'aria a Portici ed in genere nei comuni vesuviani, al
momento risultano scarsi e obsoleti e non offrono informazioni adeguate ai pericoli di un
eventuale e persistente inquinamento, tuttavia è difficile pensare che con un parco di circa
30.000 auto, le emissioni di inquinanti non superino le soglie previste, di qui probabilmente
bisognerà dare la priorità non tanto al monitoraggio ma ad obiettivi di riduzione
progressiva del traffico locale.
Tuttavia sull'infrastruttura in fibra ottica comunale è possibile creare una Rete per il
controllo ambientale, ed i risultati poi, in tempo reale, possono essere diffusi via web e
sui display cittadini.
Altra tematica ambientale prioritaria è quella dei rifiuti: in un luogo dove le cose sembrano
funzionare (Portici), è utile andare oltre le strade pulite ed interrogarci sulla tassa {che non
si riesce a far diventare tariffa) e la cui composizione non è cosa nota al cittadino.
E' necessario avere un panorama più chiaro dei sistemi di trattamento ed avviare
procedure di banckmarking con altre realtà, relative ad esempio alla individuazione e
realizzazione di siti consortili di compostaggio ed alle strategie di riduzione degli
imballaggi.
Prioritarie inoltre sono le tematiche del risparmio energetico, dove è necessario arrivare
alla attuazione del Piano Energetico Comunale, definito già da tempo in collaborazione
con l'ENEA, che prevede azioni sistemiche comprese quelle relative ai comportamenti
individuali.
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Portici 2.0, come laboratorio d'innovazione sostenibile - Smart City
Portici sostenibile e smart vuoi dire una città che, per la specificità scientifica, può e deve
diventare un centro d'innovazione per reinventare la propria immagine ed il proprio
modello di sviluppo, con azioni basate sulla riduzione delle emissioni di carbonio, su di un
efficiente uso dell'energia, su di una città che crea un insieme di reti interconnesse, tramite
le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (aree per l'accesso gratuito al
web, informazioni in tempo reale sui trasporti, sul traffico, .. etc.).
La nuova Amministrazione, in collaborazione con il contesto scientifico della città,
promuoverà progetti pilota per creare "piazze smart", "quartieri smart", valutando la
risposta e la partecipazione della comunità per un allargamento a tutta la città della
progettazione.
Portici smart city è una città che contribuisce al miglioramento delle funzioni e condizioni
di governo per affrontare in modo innovativo problemi sociali legati alla crescita,
all'inclusione ed alla qualità della vita, attraverso l'ascolto ed il coinvolgimento dei diversi
attori locali coinvolti: cittadini, imprese, associazioni, migliorando l'interazione tra cittadino
e città.
Il modello di business da adottare è basato sulla capacità delle entità presenti sul territorio
di creare un network di cooperazione per valorizzare le risorse presenti e acquisibili nel
tempo, per innalzare in maniera sostenibile la qualità della vita dei cittadini e favorire il
miglioramento delle attività produttive delle imprese.
40
Il modello di riferimento può essere proprio quello della Smart City che in Europa si sta
affermando in modo significativo, essendo incentivato anche da specifici strumenti di
finanziamento.
Il territorio è già predisposto perché radicata è la presenza di numerosi enti che operano in
diversi settori della ricerca e dell'innovazione tecnologica, sebbene il momento di crisi
economica nazionale, stia determinando vari problemi nella loro gestione.
Operativamente si dovrebbe facilitare la creazione del network, incentivando l'espansione
di un fenomeno virtuoso che, da un lato consolidi i legami già presenti (es. enti che nel
tempo hanno collaborato su attività progettuali, non necessariamente legate al territorio},
ma allo stesso tempo agevoli l'inserimento di nuove entità (es. annessione di nuovi attori
pubblico/privati che operano nei settori dell'innovazione, vista nell'accezione più ampia del
termine).
Le attività che un tale eco-sistema dovrebbe svolgere riguardano sia l'approwigionamento
di risorse {es. finanziarie con il project-funding e/o il crowdfunding), che di progettualità
rivolta al territorio e ai Cittadini (es. Municipality 2.0, cultura! heritage, helderly people, eDemocracy, progetti già approvati, ma non realizzati), che di know-how transfer (es.
formazione, open-lab, new technologies, etc.).
La governance di un tale eco-sistema dovrebbe riferirsi ai nuovi modelli organizzativi, che
si stanno affermando a livello worldwide sia nelle imprese che nella gestione della 'cosa
pubblica', in cui cooperazione, flessibilità e adattabilità rispetto alle esigenze, suggeriscono
di applicare un rapporto paritetico (peer-to-peer) tra i nodi del network, piuttosto che
gerarchico piramidale (one-up multi-down), come awiene nelle classiche strutture
decisionali.
41
POLITICHE URBANISTICHE
Una nuova politica urbanistica per la città non può prescindere dal principio di
SOSTENIBILITA' URBANA, al quale ci riferiamo nel modello di sviluppo che proponiamo
per Portici.
Aggredita nei decenni scorsi da una crescita edilizia smisurata, Portici si caratterizza oggi
per un'estrema saturazione edilizia e una conseguente altissima densità abitativa che l'ha
portata a valori da primato internazionale, seconda solo alle grandi città asiatiche. Su una
estensione territoriale pari a 4,5 kmq, la popolazione era arrivata, alla fine degli anni
settanta, quasi a ottantamila abitanti, per poi attestarsi poco sotto i sessantamila abitanti
nell'ultimo censimento del 2011, con una densità abitativa attuale - rapporto tra
popolazione e territorio - di circa 13000 abitanti per chilometro quadrato.
Questo tipo di sviluppo urbanistico ha determinato nel tempo un tale consumo di suolo
agricolo e permeabile, che oggi l'intero territorio comunale coincide il centro abitato ed
edificato della città, senza più aree libere né insediamenti sparsi, con pochi residui di aree
agricole intercluse nel tessuto edificato.
due premesse
1. Il governo Monti ha predisposto legislativamente la formazione delle città
metropolitane. Entro un anno si dovrebbe formare la. città metropolitana di Napoli
che comprenderà anche Portici. La formazione della nuova città metropolitana ci
induce alla prospettiva vicina di una città vesuviana per il territorio di Portici e dei
comuni contermini, prevedendo in questo senso che, tutte le strategie e le scelte
42
..
urbanistiche contenute nel nuovo PUC, oggi applicabili nel solo ambito comunale,
siano coerenti e compatibili con la dimensione metropolitana.
2. L'esigenza della definizione di una strategia programmatoria condivisa sui futuri
assetti della città,
urbanistico,
ma è
non può awenire guardando esclusivamente all'ambito
necessaria un'integrazione e
una trasversalità
nella
programmazione sul territorio. Non solo quelle, previste per legge, tra il PUC e i
diversi piani di settore (piano dei parcheggi, piano del traffico, piano di zonizzazione
acustica, ecc), ma anche, ad esempio tra la pianificazione urbanistica e la
programmazione sociale dei Piani di Zona: bisogna lavorare ad una convergenza
tra le diverse strategie di approccio.
La città di Portici è attualmente dotata di un Piano Regolatore Generale, approvato dalla
Provincia nel 2002, e una successiva Variante Generale che ha rinnovato i vincoli
urbanistici decaduti. Circa due anni fa è stata avviata la redazione del nuovo PUC, il Piano
Urbanistico Comunale che sostituisce il vecchio PRG. Attualmente esiste un Documento
Preliminare del Piano Urbanistico Comunale.
È per noi prioritaria la PARTECIPAZIONE URBANISTICA, come attuazione di una
democrazia partecipativa, poiché riteniamo che attivare processi di partecipazione
significhi prima di tutto arricchire la qualità della democrazia nella nostra città, ma anche
trovare meccanismi che consentano di mettere in piazza i problemi, migliorare l'efficacia
dei risultati, coinvolgere i cittadini nelle scelte per la collettività, producendo effetti positivi
sul benessere e la qualità della vita di tutta la città
In questo senso la pratica partecipativa non si può limitare semplicemente ad
un'informazione sull'operato dell'Amministrazione o in un ascolto quasi solo burocratico
43
dei cittadini senza nessuna relazione con le scelte definitive del Piano, ma dovrà essere
una partecipazione attiva e condivisa, espressione di una necessità, politica prima che
obbligatoria per legge, di un coinvolgimento concreto dei cittadini nelle fasi che precedono
la definizione delle scelte e delle strategie generali, perché cosi si opera attualmente in
molte città italiane, perché cosi è giusto che si faccia anche a Portici dove riteniamo che,
da questo punto di vista, sia necessario manifestare una profonda differenza di
metodo nella nuova amministrazione della città.
In questo senso, proponiamo alcuni dei temi che riteniamo più importanti e strategici per il
futuro assetto della città e che consideriamo fondamentali per il progetto del nuovo PUC.
LA LINEA DI COSTA
Qualche anno fa, l'Amministrazione Comunale ha bandito un concorso internazionale di
progettazione per la realizzazione di un nuovo porto turistico, che ampliasse l'attuale
Porto del Granatello e riqualificasse l'attuale fascia costiera, anche in relazione alla
realizzazione e al riempimento del nuovo condotto fognario realizzato parallelamente alla
linea di costa. Dopo aver espletato il concorso, l'amministrazione ha deciso di non
utilizzare nessuno dei progetti presentati, ma di ridefinire l'area attraverso un nuovo
progetto, affidato ad un altro soggetto pubblico-privato, con sperpero di denaro pubblico
sia nell'espletamento del concorso di progettazione che, successivamente, nell'affidare
nuovamente il progetto. Non solo. L'amministrazione, anche qui senza nessuna
condivisione pubblica e senza che questa scelta fosse stata inserita nel concorso di
progettazione, decide immotivatamente di inserire negli interventi finanziabili del PIU
Europa, anche il progetto di un secondo porto in prossimità di Pietrarsa. Dunque ci
44
troveremmo ad avere un primo porto turistico, che amplia considerevolmente l'attuale
porto
del
Granatello,
ed
un
secondo
porto
a
Pietrarsa.
Si propone di riconsiderare sia il progetto del nuovo "Marina di Portici", approvato dalla
precedente amministrazione, che ha improvvidamente cancellato gli esiti del concorso di
progettazione, che l'opportunità della realizzazione del secondo approdo nei pressi di
Pietrarsa, inserito nei progetti del PIU Europa, eventualmente sottoponendo a Referendum
consultivo questa progettazione.
l PARCHEGGIINTERRA TI
In questi ultimi anni sono stati realizzati alcuni parcheggi interrati, altri sono in fase di
realizzazione e altri ancora sono in fase di programmazione, con uno sfruttamento
intensivo del sottosuolo. Per la maggior parte sono parcheggi privati, a carattere
pertinenziale, una quota minima è riservata a parcheggi pubblici. C'è davvero bisogno di
tutti questi parcheggi interrati a Portici? Rispondono ad un effettivo bisogno della
collettività?
L'argomento rientra nel tema più generale della mobilità. Da questo punto di vista
riteniamo che a Portici l'obiettivo prioritario sia quello di ridurre il traffico veicolare
privato per migliorare la qualità dell'aria che respiriamo e la qualità dello spazio pubblico,
recuperando spazi esclusivamente pedonali. In questo senso, una delle azioni principali
dovrebbe essere quella di localizzare 'strategicamente' aree di parcheggi pubblici,
eventualmente interrati, per ridurre quantitativamente la dimensione del parco auto
circolante, specie in alcune zone della città. Quello che invece sta accadendo è
un'eccessiva proliferazione di parcheggi interrati, anche in aree delicate dal punto di vista
dell'accessibilità e del carico urbanistico, oltre ad una insoddisfacente progettazione e
45
inesistente gestione della copertura superiore che dovrebbe essere adibita a spazio verde
pubblico o di uso pubblico.
Riteniamo che vada invece tutelato prioritariamente l'interesse pubblico e la necessità
di una limitazione di ulteriori parcheggi interrati, verificandone complessivamente il
numero, le localizzazioni e gli effettivi fabbisogni, oltre ad intervenire sulle aree scoperte,
sulla loro destinazione, sulla gestione. In questo senso proponiamo anche, per alcuni
interventi già programmati ma di cui non è ancora awiata l'attuazione (piazza S.Ciro,
l'area di fronte al Tribunale, l'area di fronte a Villa Lancellotti), un confronto pubblico e la
possibilità di referendum consultivi per verificarne l'effettiva condivisione pubblica e la
possibilità di riconsiderare questi interventi.
IL PIANO DELLA MOBILITA'
La mobilità rappresenta tipicamente uno di quei temi che sarebbe opportuno affrontare
alla scala metropolitana o, almeno, in una dimensione sovracomunale. Tuttavia la legge
(D. Lgs. 285/1992) impone ai comuni con più di trentamila abitanti, la redazione di un
Piano del Traffico, di cui Portici è attualmente sprowista. D'altra parte, alcuni specifici
problemi anche recenti di traffico urbano come ad esempio l'apertura del nuovo casello
autostradale, impongono una programmazione complessiva della mobilità, non più
procrastinabile. Né si può più immaginare di risolvere il problema della riduzione del
traffico veicolare chiudendo occasionalmente qualche strada, oppure immaginare una
qualsiasi strategia urbanistica che possa prescindere dal tema della mobilità. Uno degli
atti fondamentali, collegato alla redazione del nuovo PUC, dovrà essere quello della
46
..
l
definizione di un PIANO DELLA MOBILITA' per la città Un piano che si ponga i seguenti
obiettivi strategici:
-
la garanzia di un'accessibilità diffusa ma sostenibile;
-
la riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico;
-
il miglioramento della sicurezza stradale, in particolare per i pedoni;
-
un aumento e un miglioramento del trasporto pubblico e una riduzione del
traffico privato.
IL RECUPERO DEL CENTRO STORICO
Le parti storiche della città, non solo quelle centrali, comunemente e impropriamente
denominate 'Mercato', ma anche i brani posti ai margini del territorio comunale, cosl come
gli insediamenti abitativi intorno al Palazzo reale, versano in condizioni di degrado, che è
degrado fisico e sociale. Non è più accettabile che ancora oggi permangano nella nostra
città numerose abitazioni collocate in locali terranei su strada, i cosiddetti bassi, con gravi
condizioni igienico-sanitarie degli abitanti. In questo senso, un nuovo modello di sviluppo
urbanistico per la città non può prescindere da una strategia di recupero più generale della
parti storiche, ormai divenute zone marginali della città, ma che conservano la storia e la
memoria di questo territorio. Noi proponiamo il monitoraggio e la completa riconversione di
tutti i locali terranei adibiti ad abitazione, ancora presenti nel centro storico, incentivandone
il loro riutilizzo attraverso altre funzioni (artigianale, commerciale, ricettiva). E, all'interno
della nuova pianificazione urbanistica, riteniamo prioritaria la redazione di uli PIANO DI
RECUPERO DEL CENTRO STORICO, che definisca un'azione complessiva di recupero e
47
valorizzazione degli edifici e delle aree storiche della città, che consenta di intervenire
anche su alcuni nodi problematici, come l'area del Mercato Coperto, la cui
riconfigurazione possa essere oggetto di un concorso di progettazione con il
coinvolgimento attivo dei cittadini.
E' necessario individuare nuove e più consone
condizioni di equilibrio tra residenzialità e mercato, tra recupero e condizioni sociali di
vivibilità, tra mobilità e sicurezza, come per le 25 Famiglie che abitano a Palazzo Reale,
con contratti di fitto da 15 anni (equo canone) e da 10 anni (contratti ordinari}, con le
problematiche gravi per la sosta (essendo un nodo della mobilità interna ma anche
intercomunale che potrebbe aggravarsi con la realizzazione del sottopasso di Piazza san
Ciro), l'Igiene urbana, con una raccolta rifiuti a ridosso di Palazzo Reale da riorganizzare,
una bonifica dall'amianto da monitorare per Palazzo Mascabruno/antico Galoppatoio. Un
microquartiere, quindi come sempre accade nella nostra città, periferico ma centrale, che
dovrebbe avere invece vantaggi dalla convivenza con l'Università in termini di offerta di
servizi agli studenti e quindi anche agli abitanti, da un punto di vista residenziale (Casa
Studenti) e dei servizi sociali.
IL PATRIMONIO STORICO ARCHITETTONICO
La città di Portici annovera sul suo territorio un consistente patrimonio storico
architettonico di inestimabile valore, rappresentato dal sistema delle Ville Vesuviana
con l'eccellenza del Palazzo Reale e del Bosco, . La Reggia Borbonica con l'annesso
approdo costiero del Granatello. La stazione di arrivo (ma, al tempo stesso, di ulteriore
sviluppo) della prima ferrovia italiana, l'opificio di Pietrarsa (che lo zar Nicola Il copiò
integralmente quando volle costruire Kronstadt) a cui era collegata la scuola di Arti e
Mestieri che formava tecnici (oggi diremmo ingegneri), operai e capitani di macchina. Un
48
patrimonio che condivide con gli altri comuni del Miglio d'Oro e che è numericamente (più
di 200 manufatti) e architettonicamente paragonabile solo all'insieme delle Ville Venete di
Andrea Palladio. Molti di questi edifici versano in condizioni di estremo degrado e
abbandono, e per tutte citiamo le due più importanti: Villa d'Eibouef e Villa Lancellotti. La
dimensione, la proprietà (prevalentemente privata) estremamente parcellizzata, e il
degrado avanzato, rendono complicata per un solo comune una strategia complessiva di
recupero e valorizzazione di questi beni.
Nel nostro programma di governo della città intendiamo tuttavia mettere in campo
questa priorità, proponendo azioni che, in un corretto rapporto tra pubblico e privato, l'ente
comunale può effettuare, anche in collaborazione con i comuni contermini.
Proponiamo
anche interventi più limitati di recupero sugli edifici storici della
città, immaginando forme di incentivazione per il ripristino delle parti comuni degli edifici,
attraverso una modalità analoga al progetto Sirena nel centro storico di Napoli, che in
pochi anni ha consentito l'intervento su circa 400 edifici, con un'importante ricaduta
occupazionale nel settore edile. Questo potrebbe consentire anche di utilizzare
concretamente quel Piano del Colore che la precedente Amministrazione ha redatto,
senza che fosse effettivamente applicato attraverso meccanismi incentivanti.
EDILIZIA-SCOLASTICA
Nella nostra città sono presenti numerosi edifici scolastici di competenza comunale.
Escludendo le scuole medie superiori, di gestione provinciale, sul territorio vi sono circa 11
edifici scolastici che ospitano scuole materne, elementari e medie, gli attuali istituti
comprensivi, per una popolazione scolastica di alcune migliaia di studenti, molti
provenienti anche da altri comuni contermini. La maggior parte di questi edifici è stata
49
realizzata tra gli anni sessanta e settanta, e molti di questi, nonostante vi siano stati negli
ultimi anni numerosi interventi di manutenzione straordinaria, presentano ancora problemi
significativi dal punto di vista strutturale e della sicurezza sismica e antincendio. Riteniamo
di prioritaria importanza mettere in sicurezza tutti gli edifici scolastici di competenza
comunale per cui, nell'elenco delle priorità di spesa della futura amministrazione,
collochiamo al primo posto l'intervento sulle scuole pubbliche cittadine.
POLITICHE ABITATIVE
La questione delle politiche abitative è strettamente legata allo sviluppo urbanistico se
questo è incontrollato e non parte delle esigenze reali dei cittadini, si risolve in una crescita
disordinata, con scarsità di servizio pubblici, di aree verdi, di spazi di socialità, in poche
parole non rispondere alle esigenze reali corrisponde ad un azzeramento della vivibilità.
Ora pur partendo di situazioni che si sono create nel tempo è necessario oggi ripartire dal
concetto di città vivibile e di "città bella".
La crisi economica ha inciso pesantemente sulle possibilità di sviluppo, ciò ha coinciso
non solo nella riduzione dei trasferimenti dallo stato centrale ai comuni, ma anche con una
assai minore disponibilità di risorse economiche da parte di famiglie e piccole e medie
imprese da qui si deve ripartire, scontando che questa "crisi" non è probabilmente di tipo
. transitorio ma segnerà, probabilmente gli stili e le modalità di vita dei prossimi decenni.
Nel contesto delle politiche abitative si deve innanzitutto partire dall'utilizzo pieno
dell'esistente, dalla riqualificazione degli immobili, le scarse risorse pubbliche devono
potersi incrociare con interventi capaci, anche con il coinvolgimento degli interessati, di
fornire risposte concrete esaurienti e credibili.
50
Partire dall'utilizzo dell'esistente significa conoscere in maniera particolareggiata, il
numero e lo stato degli immobili a partire da quelli pubblici, ma anche privati, e suddividere
questi a seconda se sono utilizzati, parzialmente utilizzati e lasciati vuoti a degradare.
Laddove fossero presenti edifici pubblici del tutto o parzialmente utilizzati si potrebbe
procedere attraverso forme di recupero che si basano sull'apporto dei cittadini con redditi
medio bassi che si organizzano in cooperative di auto recupero. Questi recupererebbero le
parti interne degli edifici, e le spese sostenute andrebbero defalcate dal canone
precedentemente convenzionato tra cooperativa di auto recupero e amministrazione
comunale, laddove l'immobile è di proprietà pubblica, ovvero tra privato e cooperativa di
auto recupero laddove l'immobile interessato è di proprietà privata, ovviamente in questo
ultimo caso la durata contrattuale dovrebbe essere di almeno 1O anni. E' da sottolineare
che la cooperativa di auto recupero è una cooperativa di scopo che mai diventerà
proprietaria dell'immobile qualora questi sia pubblico.
Qualora ci fossero aree pubbliche disponibili si potrebbero ipotizzare progetti
sperimentali di auto costruzione, in questo caso le famiglie organizzate in cooperativa si
auto costruirebbero la casa con il loro lavoro e in questo modo almeno dimezzando i costi
di costruzione, in questo caso i soci della cooperativa diventerebbero proprietari. In Italia
esistono decine di esperienze di auto recupero e di autocostruzione, esperienze solidali
non mercantili e che hanno ridotto di moltissimo i costi e soprattutto in presenza di
immobili pubblici da recuperare che senza l'apporto dei cittadini non sarebbe mai stato
possibile portare a termine con le sole forze dell'amministrazione comunale.
51
Gestione case popolari
Una delle più annose questioni relative alle case popolari e che ne inficia una gestione
corretta e trasparente è quella delle occupazioni senza titolo, in questo caso una delle
modalità per contrastarle potrebbe essere quella di dare indicazione all'ufficio anagrafe di
non consentire cambi di residenza, laddove chi lo richiede non sia in possesso di apposita
autorizzazione scritta e motivata da parte del comune o dello lacp, in tale contesto
l'amministrazione comunale dovrebbe siglare protocolli d'intesa con gli enti che erogano
luce, gas e acqua, impegnando questi a non effettuare o accettare volture di contratti per
alloggi di edilizia residenziale pubblica quando chi lo fa non allega l'autorizzazione da
parte del comune e dello IACP. Il perché di queste iniziative nasce dal fatto che senza
questi passaggi di residenza o di volture di servizi chi occupa non potrebbe mai pensare di
regolarizzare la propria posizione con eventuali sanatorie. Una sorta di deterrente indiretto
che andrebbe ad aggiungersi alle altre iniziative previste dalla legge regionale o da
delibera comunale.
Utilizzo pieno dell'esistente anche con progetti tipo " adotta il nonno"
Nelle città anche di media dimensione esiste una parte degli immobili ad uso residenziale
che sono occupati da anziani soli o coppie di anziani, con case molto grandi e con un
numero di vani superiore alla loro necessità. In questo caso si potrebbe tentare quanto già
fatto in alcune città Parma e Milano ad esempio, cioè mettere in relazione le situazioni di
anziani con case grandi sottoutilizzate per mettere a disposizione stanze a studenti
fuorisede o lavoratori stagionali o precari. In pratica gli anziani riceverebbero un "affitto"
che li aiuterebbe a integrare la loro pensione, per esempio da uno studente fuori sede, lo
studente non pagherebbe canoni esosi a proprietari evasori fiscali che impongono di non
52
stipulare contratti per evadere le tasse, e insieme si creerebbe una filiera di solidarietà
intergenerazionale. La proposta potrebbe partire da un tavolo comunale alla quale
partecipino, oltre all'amministrazione comunale, le associazioni di studenti, i sindacati
inquilini, i sindacati dei pensionati, le associazioni della proprietà edilizia, i rappresentanti
di questura e prefettura. Il comune potrebbe applicare agli anziani una lmu agevolata e la
connessione adsl gratuita.
53
...
_
ISTRUZIONE, EDUCAZIONE, FORMAZIONE
POLITICHE CULTURALI E ARTISTICHE
o
o
o
Attività culturali ed artistiche
o
Asili Nido e Scuola per l'infanzia
Istruzione , Formazione ed il Diritto allo studio
Biblioteca e archivio storico
Portici gode della presenza di tutta la filiera di istruzione e formazione, sia in senso
verticale, ovvero dalle scuole dell'infanzia all'Università, sia in senso orizzontale, ovvero le
tipologie di offerte formative (istituto per il turismo, liceo classico, liceo scientifico , istituto
professionale per l'industria e l'artigianato, liceo tecnologico, liceo linguistico, liceo sociopsicopedagogico).
Questa condizione territoriale rappresenta un presupposto per la costruzione di un
sistema di rete capace di attivare l'interazione fra tutte le istituzioni formative presenti sul
territorio e favorire l'accesso alle risorse culturali, comprese le biblioteèhe. Riteniamo che il
compito dell'amministrazione sia di favorire il superamento dell'isolamento degli istituti e di
superare l'attuale interpretazione dell'autonomia in termini unicamente aziendalistici.
Gli anni scorsi sono stati segnati nella politica scolastica del Comune dalla dominante di
una marcia a tappe forzate verso l'istituzione degli istituti comprensivi, gli accorpamenti e
le correlative soppressioni di talune sedi scolastiche, per ragioni talora poco evidenti e
spesso poco condivise.
54
A tal fine riteniamo opportuna l'istituzione di una Consulta permanente elettiva
dell'istruzione e formazione
con Il coinvolgimento delle rappresentanze di tutti gli agenti
(dirigenti scolastici, corpo docente, personale ata, allievi, genitori) quale organismo
consultivo e propositivo rispetto alle attività del relativo assessorato, per coordinare:
•
La verifica e l'eventuale revisione sia della trasformazione delle sedi scolastiche in
istituti comprensivi che l'appropriatezza degli accorpamenti effettuati o da
effettuare;
•
l'attivazione di uno sportello pubblico di ascolto per i bisogni scolastici;
•
le politiche di supporto alle fasce deboli (situazioni di disagio economico e famiglie
con problematiche di disabilità), attraverso l'affidamento a cooperative sociali,
professionalmente attrezzate, delle attività di sostegno ai percorsi educativi e
all'integrazione scolastica;
•
lo sviluppo di programmi congiunti di formazione sanitaria, alimentare, sportiva,
ambientalistica e civica, con una condivisione di risorse e di iniziative.
•
l'edilizia scolastica e la sicurezza
•
il monitoraggio delle scelte di studio e formazione dei giovani
•
i rapporti scuola-famiglia
• il contrasto all'insuccesso, alla dispersione, al disagio ed alla devianza
•
l'eventuale trasversalità dei percorsi formativi
•
i progetti scuole aperte
•
l'intensificazione dei rapporti con i centri di ricerca e di eccellenza presenti sul
territorio
.,.-
...
55
•
il rapporto tra formazione ed impresa, come ad esempio la formazione dei giovani
con il supporto degli artigiani, anche in territorio extracittadino, tenendo conto della
nuova legge sull'apprendistato e prevedendo anche percorsi per i giovani a rischio.
•
il patrimonio culturale presente a Portici che costituisce un importante opportunità di
sviluppo e di occupazione. La valorizzazione di questo settore non è tuttavia
sufficientemente considerata e rimane ancora del tutto da pianificare dando priorità
ad una vera e propria cultura dell'accoglienza con tutte le implicazioni che ne
derivano in termini sociali, economici e culturali. Pensiamo per esempio
all'affidamento dei beni a gruppi giovanili di gestione, attraverso l'assegnazione
di strumenti tecnologici e legali per la costruzione di siti web. l siti funzionerebbero
come efficaci strumenti di pubblicizzazione del bene adottato e di posizionamento
.c
sul mercato turistico culturale.
La rete formativa che si andrà strutturando, può favorire ed ottimizzare l'elaborazione di
Piani dell'Offerta Formativa (POF) e le modalità di strutturazione dei Piani Operativi
Nazionali (PON), in funzione dei bisogni della popolazione studentesca ma anche del
territorio e della coerenza con la pianificazione strategica intersettoriale della Città.
La realizzazione di Asili Nido comunali rappresenta un progetto condiviso tanto sul piano
nazionale, quanto nell'ambito delle direttive impartite dall'Unione Europea. Infatti,
attraverso il Piano straordinario servizi socio educativi prima infanzia, introdotto dalla
finanziaria 2007, si offre la possibilità ai singoli comuni di incrementare l'offerta di asili nido
in Italia. Tra gli obiettivi del piano rientra anche la concreta attuazione dei diritti dei bambini
e delle bambine, ciò in relazione al raggiungimento entro il 201 O della copertura territoriale
del 33% fissata dal Consiglio europeo di Lisbona del2000. In questo contesto si colloca la
56
Conferenza Unificata Stato -
Regioni del 07. 10. 2010 che ha proweduto allo
stanzia mento di ulteriori fondi al fine di perseguire i seguenti obiettivi: 1) proseguire in via
prioritaria, l'ampliamento ed il consolidamento della dotazione di nidi e/o servizi per minori
da O a 3 anni, sia sotto il profilo dei costi di gestione che dell'attivazione di nuovi posti,
nonché il miglioramento qualitativo dell'offerta in atto e futura ; 2) realizzare anche altri
interventi a favore delle famiglie, assicurando che ad essi accedano prioritariamente le
famiglie numerose o in difficoltà, sulla base della valutazione del numero e della
composizione del nucleo familiare e dei livelli reddituali.
Obiettivo rilevante per noi è quindi realizzare almeno un asilo nido comunale, per
dare una risposta anche pubblica alle mutate esigenze della società, delle tipologie
familiari e delle modalità di lavoro dei componenti delle famiglie, in primo luogo delle
donne.
POLITICHE CULTURALI ED ARTISTICHE
La cultura quale strumento di sviluppo e crescita di una città, ovvero del suo contesto
urbano, economico e sociale e, di conseguenza, del livello di qualità della vita dei suoi
cittadini: è da questa considerazione che la programmazione culturale deve partire e
svilupparsi.
La politica culturale della passata amministrazione ha difettato di organicità e di
programmazione con l'effetto di una disarticolazione delle iniziative e di una scarsa
ricaduta sul territorio, mancando proprio quell'obiettivo che invece era stato indicato come
prioritario: fare della cultura un elemento di propulsione economica e sociale. Bisogna
57
restituire "identità" alla Città, enucleando i possibili percorsi caratterizzanti che dalla
rivalutazione del passato la proiettino verso un futuro di orgoglioso senso di appartenenza.
La politica culturale messa in campo dalla nuova Amministrazione deve essere in grado di
immaginare e progettare il futuro, valorizzandolo e incanalando le energie creative
presenti ed in rete, coniugandole con un imprescindibile sistema d'impresa, in coerenza
con le esigenze che il territorio esprime, per una cultura capace di far crescere l'economia
e generare occupazione.
Indispensabili saranno i rapporti con il settore turismo, scuola e ricerca, infatti solo
intersecando tali ambiti sarà possibile coinvolgere in modo diffuso e capillare il territorio,
compiendo operazioni di inclusione che possano dare forza alle iniziative culturali.
Come in altri campi, sarà strategico conoscere ed utilizzare i possibili meccanismi di
sostegno messi a disposizione dall'Unione europea ed awalersi di figure competenti che
dall'interno della nuova amministrazione siano in grado di dialogare con l'Europa
attraverso la presentazione di progetti innovativi.
o
E' necessario definire una sistemica programmazione a lungo
t~rmine
che
consenta una migliore gestione delle risorse disponibili, spendendo meglio ed evitando
dispersioni; puntando alla realizzazione di eventi di qualità che abbiano nel contempo un
ridotto impatto economico dal punto di vista realizzativo e quindi di fruizione da parte degli
utenti; superando la dimensione locale per acquisire una rilevanza riconosciuta anche
all'esterno; rivitalizzando aree abbandonate o comunque poco sfruttate cosi restituendo
alla cittadinanza luoghi di incontro e confronto in una visione policentrica. Riteniamo che
le politiche culturali ed artistiche non debbano avere carattere estemporaneo ma
58
assumere connotati strutturali di permanenza, caratterizzando la cifra identitaria del
territorio, in quanto rappresentano il grado di civiltà di una comunità . E' necessario
valorizzare esperienze che nel tempo si sono consolidate, vedi Mozart box, evitando che
vengano considerate in concorrenza con politiche sociali o altro.
Utilizzare i "Grandi Eventi" per la promozione turistica della città (siti borbonici, realtà
museali, etc.) con la collaborazione degli operatori del settore per la creazione di pacchetti
integrati di offerta turistica abbinati alle date degli eventi, attivando una cabina di
coordinamento partecipata, volta anzitutto alla calendarizzazione e al marketing dell'offerta
artistico-culturale;
Il patrimonio storico architettonico presente a Portici (vedi villa Mascolo, Savonarola,
ed altro) consentirebbe un utilizzo teso a potenziare tutte le forme di espressione artistica
e culturale presenti sul territorio. La realizzazione di una "Casa della Cultura e delle Arti",
recuperando, ad esempio, a tal fine il Palazzo Mascabruno, che ospiti permanentemente
eventi,
rassegne,
mostre, convegni e che programmi iniziative su due binari
simultaneamente: quello della promozione delle creatività locali e quello dell'inserimento in
circuiti di ampio respiro nazionale ed internazionale;
Anche le stesse aree industriali dismesse (area Kerasav) allo stesso modo possono
essere luoghi di elaborazione culturale ed artistica per la città' con l'individuazione di siti
funzionali come zone espositive permanenti, che possano raccogliere attività di
formazione e/o intrattenimento, e possano essere ristrutturate come sala prove musica,
sala pittura; sale lettura e/o studio; laboratori di ceramica.. Una campagna di ascolto
circa la destinazione e l'utilizzo di queste strutture, seguita da un concorso di idee,
potrebbe rappresentare l'awio di politiche innovative che abbiano le caratteristiche per
diventare permanenti sul territorio.
59
Tale patrimonio deve diventare base anche di uno sviluppo produttivo ed
occupazionale attraverso ad esempio la costituzione di associazioni no-profit o
cooperative di giovani, che possano lavorare a fianco dell'istituzione cittadina, al fine di
promuovere attività di progettazione e ricerca, nonché riavvicinamento di strutture storiche
agli abitanti del comune e promozione di attività culturali a livello territoriale in varie zone
della città. Un'indagine giuridico- amministrativa volta a esplorare la possibilità di creare a
livello comunale una possibilità di lavoro part-time per i giovani, simile a quella in uso
presso
le
università
italiane
(CF.PART_TIME)
potrà
essere
ricercata.
Nel territorio vesuviano le arti dello spettacolo hanno avuto in questi anni varie ed
interessanti forme di sperimentazione che hanno fatto crescere la cultura media del
pubblico in questo settore. Riteniamo sia tempo di dare una struttura stabile al fenomeno.
Ciò è possibile con l'istituzione di una specifica Fondazione quale autorevole testimone di
tutta la realtà di produzione artistica territoriale. La missione sarà, in sintesi, quella che
predilige soggetti (gruppi teatrali, troupes cinematografiche, ecc.) che abbiano già awiato
fasi esecutive (sia pure iniziali) di progetti, in modo da facilitare ad essi le successive fasi
fino alla produzione matura.
Due sono gli obiettivi:
•
lanciare i gruppi nel mondo della professionalità,
o
fare una nuova 'fabbrica del teatro', verificando la possibilità di realizzare un Teatro
Stabile che coniughi cartelloni di qualità con la consolidata esperienza delle
rassegne amatoriali che hanno un significativo impatto sull'integrazione sociale.
Inoltre, attraverso il rapporto diretto con i piccoli teatri si potrà formare una nuova "rete di
distribuzione del prodotto teatrale".
60
Si dovrà, inoltre, necessariamente abbandonare la strada della kermesse dispendiosa
per creare le giuste condizioni per un approfondimento critico, utilizzando le strade di:
•
•
convegni e seminari
•
laboratori e workshop
una rivista di teatro, che coglierebbe un vuoto di settore oggi preoccupante e che
avrebbe anche la funzione di dare continuità di riflessione critica e di comunicazione
delle attività della Fondazione.
È su questa seconda occasione che potrà nascere una fabbrica dello spettacolo e
una "scuola per attori" che parta dalla lezione della storia del teatro vesuviano che va
dal Troisi de "Il Postino" ad Alighiero Noschese, Gennaro Vitiello, Franco Autiero, Annibale
Ruccello, Lucio Beffi, Lello Arena, Enzo De Caro e tanti altri;
"
La Fondazione non sarà, ~unque, un veicolo di spesa, ma una fonte potenziale di
profitto, con aspetti occupazionali specialistici non laterali. Si inizieranno a ricercare nel
territorio vesuviano i partners con cui intessere, anche prima della costituzione della
Fondazione, rapporti operativi: la maggior parte dei Comuni interessati ha un teatro civico
e una miriade di teatri privati con programmazioni già avviate da anni, il che costituirebbe
la base per la costruzione di un circuito teatrale a disposizione della Fondazione per le
future produzioni. Particolare il discorso su Napoli e la Campania, territorio sul quale
esistono circostanze favorevoli per una sorta di fase sperimentale di collaborazione col
Consorzio Teatri Campani, col Teatro San Carlo (che ha aperto i suoi laboratori a Vigliena
negli stabilimenti ex Girio), con la sede RAI di Napoli e con la Film Commission Regione
Campania.
61
Anche l'implementazione di progetti di alto . profilo, come la Libera Università
Vesuviana potrà rappresentare il luogo di studio, di ricerca e di sperimentazione di attività
progettuali che vadano
nella direzione di uno sviluppo armonioso della nostra città e di
tutto il Meridione, attraverso:
o
lo studio del territorio vesuviano nella complessità dei suoi valori storici,
scientifici, naturalistici, paesaggistici e culturali anche alla luce della
presenza del Parco Nazionale del Vesuvio, dell'Osservatorio Vesuviano e
delle nuove frontiere dello sviluppo;
o la promozione di un'attività di ricerca e divulgazione scientifica dei temi e
delle problematiche ambientali e culturali mediante l'organizzazione
continuativa e sistematica di corsi, laboratori e visite guidate, la distribuzione
di materiale didattico, e qualsiasi altro mezzo di comunicazione;
o la formazione di studiosi specifici di scienze vesuviana per elevare la qualità
del mercato del lavoro intellettuale nelle attività imprenditoriali e di
valorizzazione del territorio;
Potenziare la Biblioteca Comunale, con l'annessa creazione di una cineteca, e
l'articolazione in rete di tutte le biblioteche presenti sul territorio;
62
LAVORO, RICERCA, INNOVAZIONE
ATTIVITA' PRODUTTIVE
o
lavoro
D Ricerca e Innovazione
D Politiche turistiche
o
Attività Produttive, Commercio, Artigianato
l'evoluzione drammatica della crisi economico-sociale dal 2009 ad oggi impone un serio
ripensamento delle linee programmatiche che informavano il documento di sintesi del
mandato 2009 - 2014 della scorsa Amministrazione, centrato sulla realizzazione di un
complesso di interventi di trasformazione dell'assetto urbanistico-territoriale, ritenuti un
potenziale volano di sviluppo.
Quella impostazione era pensata in una cornice economica che si presumeva tutto
sommato stabile, convinzione che, purtroppo, è stata ampiamente smentita dal rapido
precipitare delle situazioni.
Se Comune significa anzitutto Comunità allora si tratta di fare una radicale inversione di
rotta e chiedere che per ogni impegno di spesa, per tutte le energie profuse, volte ad
acquisire e impiegare risorse proprie o provenienti da parti terze, in questa congiuntura il
ritorno per la comunità locale deve essere tangibile e a breve termine, anche se nel
quadro di una sostenibilità sociale ed ambientale di lungo periodo. Devono essere
ponderati e ben ·palesati i rapporti costi/benefici, anche se ciò significasse procrastinare
l'avvio di appalti già approvati, o il ripensamento di altri per ora solo preventivati.
...
63
POLITICHE PER IL LAVORO, LE ATTIVITA' PRODUTTIVE
Per il rilancio del lavoro, delle attività produttive e per far decollare il turismo sul
territorio, precisando che l'ordine di elencazione non è un ordine di priorità, riteniamo
determinanti:
o
La riconfigurazione dell'area mercatale, ivi compresa l'ipotesi dell'abbattimento
del mercato coperto, con la regolarizzazione e la riallocazione dell'ambulantato;
D La riformulazione del piano commerciale particolareggiato per le attività
produttive e la riallocazione sul territorio comunale del SUAP, unita mente ad
una sua radicale rimodulazione operativa;
D La creazione di un tavolo operativo permanente delle associazioni di categoria,
commerciali e produttive, con il coinvolgimento dei relativi assessorati, per la
realizzazione del Centro Commerciale Naturale e per la formulazione di un
piano per la sicurezza a contrasto della microcrlminalltà;
o
Istituzione di un unità di progetto denominata Portici Europa : costituire un
ufficio preposto alla informazione ed assistenza gratuita ai giovani ed alle PMI
sulle possibilità di finanziamento provenienti dalla UE e sui finanziamenti per i
progetti innovativi d'impresa.
o Dotare di una sede il Forum giovani
o
Valorizzazione delle risorse umane e implementazione del commercio : Favorire
il coordinamento e la concertazione delle azioni positive per il commercio locale
attraverso la costituzione di un tavolo permanente con i rappresentati del
commercio.
o
Proseguire l'esperienza dei"Mercato biologico" su Viale Leonardo da Vinci.
64
...
"
D Stipula di un intesa con F.S. per l'utilizzo, nell'area Deposito Ferrovie di un
area da destinare a parcheggio ed affidarne la gestione a cooperative.
o
Promuovere mediante la collaborazione tra Comune e Ferrovie dello Stato, la
gestione ottimale del Museo Ferroviario di Pietrarsa ed affidare la gestione
commerciale/turistica a cooperative di giovani che rendano finalmente fruibile il
Museo.
D Riqualificazione del lungomare con la successiva concessione tramite bando
pubblico a cooperative della possibilità di costituire sulla spiaggia, attività di
ristoro e di fittare sdraio ed ombrelloni ai bagnanti inoltre, sulla passeggiata del
lungomare, assegnare in modo trasparente chioschi e punti ristoro.
D Lo studio di fattibilità e l'eventuale realizzazione di un Consorzio Fidi partecipato
dall'Amministrazione Comunale;
D L'istituzione al Porto del Granatello dei"Mercatino del Pescato" a km zero;
o
L'introduzione di agevolazioni fiscali, riferite ai tributi locali, per l'apertura di
nuove attività artigianali e per le nuove assunzioni;
D La trasparenza dei criteri e la pubblicità degli esiti di tutte le assunzioni nelle
partecipate comunali;
D La sollecitazione ai livelli regionali e nazionali per la riformulazione e
rimodulazione del reddito di cittadinanza, anche a favore dei giovani in cerca di
occupazione, pensato come un incentivo occupazionale, a fronte di un loro
coinvolgimento come prestatori d'opera (una sorta di praticantato pro bono) in
centri di servizi multifunzionali gratuiti destinati alla cittadinanza (dalle
consulenze legali e fiscali, all'alfabetizzazione informatica della terza età, per
citare solo qualche esempio);
..
65
o
Decongestione punti nevralgici, mediante incremento zone pedonali, utilizzo di
"navette.. , rimodulazione orari di accesso auto e sensi di marcia.
o
Facilitazione sosta auto, mediante aree di parcheggio realmente usufruibili, idonei
spazi per il carico/scarico merci, sia in prossimità degli esercizi commerciali che in
punti periferici strategici;
o Incremento azioni pubblicitarie a beneficio degli operatori economici;
o
Sviluppo le risorse esistenti, cioè il dipartimento universitario di agraria e gli altri
centri di ricerca attualmente in attività. Le recenti evoluzioni legislative hanno creato
le figure delle società a responsabilità limitata a capitale ridotto, società che
possono essere costituite con un apporto di capitale simbolico (1 euro) e contenute
spese notarili. Hanno inoltre previsto la fattispecie delle start-up innovative, ossia
società composte da giovani ricercatori, aventi come oggetto l'attività di ricerca
scientifica, a cui vengono riservati benefici di ordine fiscale ed amministrativo, cosi
da incentivare l'investimento in tali strutture.
O l'amministrazione comunale potrebbe costituire un "incubatore di start-up", anche
questa una figura di recente creazione, tramite la quale favorire la nascita e la
crescita delle start-up.
D in riferimento all'artigianato "nobile" si potrebbe creare un "incubatore" di botteghe
rivolte ad artigiani quali ebanisti, tappezzieri, decoratori, restauratori, rilegatori,
fabbri esperti nelle creazioni .in ferro battuto ed altri, individuando anche in questo
caso una struttura adeguata (ex Kerasav?), creando diversi laboratori da affidare a
giovani con precedenti esperienze, fornendo anche in questo caso l'accesso alla
66
.
.
fibra ottica, pulizia locali, vigilanza, manutenzione esterna e garanzie per
l'ottenimento di crediti da utilizzare per l'acquisto di attrezzature iniziali. Si potrebbe,
inoltre, prevedere la fornitura di servizi di trasporto merci centralizzato e
l'organizzazione di frequenti fiere-mercato presso tali strutture, cosl da far
conoscere alla cittadinanza tali attività.
Il sistema produttivo ed artigiano che ruota intorno al porto del Granatello deve
ricevere una rinnovata attenzione anche in relazione alle opere urbanistiche che si
stanno realizzando e quelle che sono previste. E' necessario quindi sollecitare la
Regione che non emette da 2 anni il decreto per l'utilizzazione dell'area portuale da
parte di tutti gli attori, affrontare con la necessaria solerzia la sicurezza del Porto,
..
mettere in sicurezza la scogliera all'altezza di Villa D'Eiboeuf e provvedere al
dragaggio del porto. Affrontare il problema della Banchina al disotto della ferrovia priva
di camminamento dopo i lavori di ampliamento che rende difficoltoso l'accesso alle
barche.
Considerare la mancanza di un punto di sbarco, valutare il parziale
abbattimento
(del
piano
superiore)
della Palazzina
non
storica
e
valutare
l'assegnazione dello spazio della palazzina alle associazioni (fronte Granhattan ).
Organizzare le condizioni
( Spazio con banchi fissi e teloni ad esempio) per la
commercializzazione diretta con tracciabilità del prodotto ( Mercatino a miglio zero)
del prodotto ittico e per lo sviluppo del Pesca turismo e del Ludico/turismo (1200
bambini hanno già partecipato a queste iniziative).
67
RICERCA E INNOVAZIONE
E' necessario incrementare la conoscenza da parte di tutti dell'importante tessuto
culturale-scientifico del territorio, che vede la città di Portici al 25° posto tra solo 159
comuni in Italia, con un'analoga concentrazione di istituti scientifici, nonostante purtroppo
siano in liquidazione alcuni istituti scientifici come CAMPEC e CRIAI.
L'Agenda Europea, attraverso un ampio utilizzo delle IT (lnformation Tecnology) e delle
Telecomunicazioni a supporto, ad esempio, del monitoraggio e del contenimento delle
emissioni di C02, del risparmio energetico, dell'accesso alle informazioni e della fruibilità
di eventi e di percorsi formativi, si focalizza su un programma di sviluppo innovativo fino al
2020 che sia:
•
Intelligente, promuovendo la conoscenza, l'innovazione, l'istruzione e la società
digitale;
Sostenibile, rendendo la produzione più efficiente sotto il profilo dell'uso delle
•
risorse, rilanciando nel contempo la competitività;
•
ed inclusivo, incentivando la partecipazione al mercato del lavoro, l'acquisizione di
competenze e la lotta alla povertà.
Riteniamo che gli Istituti Scientifici presenti e l'Università debbano assumere un ruolo
sempre più centrale ed in rete, nel rapporto con il territorio per:
•
la divulgazione scientifica
•
l'attività di orientamento
•
l'attività didattica
68
•
l'attività formativa (didattica dell'energia, educazione energetica della cittadinanza)
•
la collaborazione con l'amministrazione comunale
Obiettivo primario della nuova Amministrazione sarà quello di integrare sempre più la
ricerca al territorio ed alla quotidianità dei cittadini, considerando la ricerca stessa tra le
risorse per il raggiungimento di migliori livelli di vivibilità, qualità ambientale, valorizzazione
del patrimonio storico e naturale Per questo ultimo punto sarebbe auspicabile una
collaborazione costante finalizzata per esempio al risanamento urbanistico sostenibile da
un punto di vista energetico ed in generale al sostegno alle attività comunali relativi
all'innovazione, superando e migliorando la collaborazione entro la fondazione Portici
Campus. La Fondazione dovrà svolgere un ruolo più incisivo, occupandosi non solo del
turismo scientifico ma soprattutto diventando un luogo di incontro/confronto tra impresa,
ricerca ed associazionismo tale da creare anche nuovi modelli di collaborazione tra
pubblico e privato
A questa fondazione, si potrebbe affiancare in sinergia funzionale
un'associazione in house che assuma l'obiettivo strategico di sostenere il governo della
città, da un punto di vista della ricerca e dell'innovazione in tutti i campi necessari, anche
agendo nella ricognizione di fondi e risorse ad esempio europee.
Anche tutta la Pianificazione strategica quale quella rappresentata da:
~
~
"
~
o
Il Piano Energetico
o
Il Piano della Comunicazione
o
Il Piano dei Trasporti
o
Il Piano della Mobilità
o
Il Piano Urbanistico Comunale
o
Il Piano Sociale di Zona
69
.....
o
Il Programma Sanitario delle attività Territoriali
Potrebbe ricevere un notevole apporto di conoscenze e competenze da un rapporto più
organico e continuato con il sistema della conoscenza e ricerca presente sul territorio
cittadino.
Aspetto fondamentale per l'innovazione risulta inoltre essere l'infrastrutturazione
informatica della città, con la verifica e lo sviluppo della fibra ottica, anche rendendo
obbligatoria, ogni volta che si effettueranno scavi stradali per manutenzione di condotte
idriche, elettriche, telefoniche od altro, la posa di cavi in fibra ottica.
Portici deve dotarsi infatti di una propria infrastruttura tecnologica, a partire da una
dorsale in fibra ottica che raggiunga tutti gli edifici pubblici (uffici comunali, scuole, asl,
forze dell'ordine, ville vesuviana, ... ), sfruttando gli esistenti cavidotti della pubblica
illuminazione. Su questa dorsale, si potrà raggiungere un obiettivo prioritario del nostro
Programma,
la progettazione di una Rete cittadina di hot spot wifi pubblici, dove i
cittadini tutti potranno accedere gratuitamente ad internet. Riteniamo Internet un bene
comune, un luogo di scoperta, conoscenza, crescita culturale e personale, uno strumento
fondamentéile di democrazia, "incubatrice" tanto di percorsi formativi orientati alla Digitai
Agenda Europea quanto da promotrice e da coordinatrice dei progetti attuativi.
Obiettivo molto rilevante inoltre è il completamento della cittadella della scienza con la
realizzazione del Parco del Mare nell'area dell'ex macello, secondo una progettazione
integrata che vede il polo scientifico, all'interno del Museo del Mare, insieme a strutture
commerciali e di intrattenimento per lo sviluppo anche produttivo dell'area.
70
POLITICHE TURISTICHE
Lo sviluppo delle politiche turistiche passa necessariamente per il miglioramento della
qualità della vita e del benessere dei cittadini di Portici ed il rafforzamento dell'identità
storica e paesaggistica del territorio. Ad esempio la valorizzazione turistica della città
all'interno di una cornice storica identitaria quale "Portici borbonica" può contribuire ad
enfatizzare la specificità territoriale così come la "Portici liberty• e altri importanti aspetti
della nostra storia.
E, indubbio infatti che migliorare la mobilità, aumentare il verde pubblico, ridurre
[•inquinamento, aumentare la coesione sociale, sviluppare una cultura deWaccoglienza.
significa anche aumentare la gradevolezza e l'attrattività turistica della nostra città. Mai
come in questo campo iniziative spot e/o slegate dal contesto complessivo della città e
diremmo dei comuni vesuviani, finiscono con l'essere di corto respiro.
Noi pensiamo quindi che lo sviluppo turistico, per quanto necessiti di una residenzialità di
settore adeguata alla nuova domanda, di una comunicazione moderna ed efficace, è la
conseguenza dello sviluppo armonico della nostra città nel prossimo futuro. Sviluppo
armonico che necessita chiaramente di attenzione alla sostenibilità sociale ed ambientale
anche nei confronti di una pressione esterna eccessiva (vedi l'attuale sviluppo nel tempo
libero dell'area del Granatello e di alcune piazze).
Puntare quindi allo sviluppo turistico della nostra città significa
sviluppare i contesti e
l'armonia possibile tra accoglienza e prospettive complessive della città.
!"
"
~
~
71
Anch~ in questo campo l'istituzione di una Consulta per lo sviluppo turistico può dare un
importante contributo. Una Consulta che metta insieme operatori commerciali e turistici,
urbanisti, cittadini, può contribuire ad affrontare efficacemente alcune
problematiche
secondo noi prioritarie quali:
o
l'accoglienza residenziale ai turisti che si recano in altri territori del vesuviano
o
l'accoglienza dei giovani, degli studenti della facoltà di Agraria
·o
La
creazione
di
un'agenda
annuale
degli
eventi
artistico-culturali
e
di
socializzazione ampliata rispetto a quella attuale e coordinata, da inserire nelle
offerte turistico-ricettive;
o
L'attivazione della Proloco o di un Ufficio Turistico e la promozione della Città
nell'editoria turistica.
o
Il turismo scientifico
O lo sviluppo urbanistico delineato dal PUC in funzione anche turistica
O la promozione e comunicazione turistica anche "virtualizzando" il proprio patrimonio
culturale e le proprie tradizioni restituendoli in Rete come "bene comune".
o
l'accessibilità al patrimonio storico-architettonico
72
L'AMMINISTRAZIONE
o
~ian~fi~~zion~ strategica (piano ?ella mobil~tà, piano energetico, piani di emergenza .. ) e
ndef1mz1one Integrata della gest1one orgamzzativa
o
risorse umane e valutazione del personale
o
fiscalità generale, pianificazione risorse finanziarie e bilancio
o
o
organi istituzionali e partecipazione (giovani, consulte, decentramento assessorati ..)
servizi demografici
o
servizi legali
D servizi tecnici di supporto (il sistema informativo, la comunicazione, .. )
o
sicurezza e protezione civile
o
gestione beni demaniali e patrimoniali
i
"
Le linee programmatiche sottendono all'obbiettivo di definire una programmazione
unitaria che a livello locale nasce dal circuito virtuoso tra ascolto, analisi dei bisogni
territoriali e delle risorse, individuazione di priorità e definizione di obiettivi espliciti, piano
delle azioni e valutazione.
Una programmazione territoriale che guardi al fondamentale obiettivo di assicurare la
migliore qualità della vita ai suoi cittadini è infatti necessariamente integrata tra i livelli
sociale, socio-sanitario, educativo-formativo, urbanistico e della mobilità,
dell'ambiente
fisico. Una programmazione quindi non settoriale ma sistemica e per grandi temi
trasversali , in una prospettiva di eco e socio compatibilità, in cui la valutazione, la
trasparenza, i risultati valgono più. delle clientele, degli accordi di potere, della retorica
delle procedure.
73
Tale programmazione, che pone un forte accento sul territorio, l'ascolto, la prevenzione
e la promozione della salute, è finalizzata anche ad una razionalizzazione delle risorse ed
a un loro impiego più efficiente ed efficace anche in termini economico-finanziari. E'
necessario andare oltre però e sviluppare anche politiche e strumenti innovativi di
partecipazione, in un percorso progressivo che permetterà lo sviluppo e la maturazione
delle pratiche sia nell'amministrazione che nei cittadini (dal bilancio sociale al bilancio
partecipativo}. Il bilancio sociale può essere l'inizio di un percorso che deve partire dalla
relazione previsionale e programmatica per formulare obiettivi strategici e programmi. Tale
relazione previsionale dovrà introdurre nei meccanismi decisionali le esigenze del controllo
sociale che si esplicherà in un processo di rendicontazione e bilancio sociale declinato
nelle dimensioni ed aree del vivere sociale.
A questo fine, e non solo, ci avvarremo anche dell'opportunità che l'Ordine dei
Commercialisti propone alla prossima Amministrazione e cioè la possibilità di
siglare un protocollo tra Ordine dei commercialisti e Comune di Portici per far sì
che dieci giovani professionisti lavorino presso il Comune per sei mesi, . con un
rimborso spesa a carico dell'Ente e 30 crediti formativi riconosciuti daii'Odcec,
offrendo
le
proprie
competenze
alle
istituzioni
cittadine.
L'intesa
dovrà
rappresentare solo il primo passo di un percorso di sinergie con l'amministrazione .
che potrà ovviamente allargarsi ad altri Ordini Professionali.
l commercialisti hanno un ruolo sociale primario e possono fare da raccordo tra le
imprese, la cittadinanza, e le istituzioni. Le categorie professionali in generale possono
dare un importante contributo alla città soprattutto nei momenti difficili. Il commercialista, in
questo progetto affianca la politica, come supporto indispensabile ad esempio nei tavoli
~
74
l
!
..
·.
tecnici e programmatici, dove l'equilibrio tra proposte progettuali e programmatiche con gli
aspetti economico-finanziari rappresenta ormai un momento ineludibile. l commercialisti
contribuiranno alle attività dell'amministrazione comunale e faranno esperienze nella
pubblica amministrazione, in questo modo si avrà la nascita di un'importante sinergia tra la
città e le istituzioni. Si è convinti che la città abbia bisogno di atti concreti. l commercialisti
aiuteranno il Comune con le loro qualifiche professionali e competenze specifiche,
occupandosi del bilancio, dell'amministrazione, della finanza ed in quanto
aziendalisti
daranno sostanza alla trasparenza, alla comunicazione ed alla valutazione del bilancio.
Il Programma individua nel territorio e nelle sue specificità un punto di forza per stabilire
relazioni congrue tra bisogni ed interventi, di qui anche lo stimolo alla formazione di
a
consigli~consulte
zonali.
Istituire comitati di quartiere per la cooperazione e la discussione delle principali opere
urbanistiche sul territorio o per il controllo sul rispetto dei vincoli artistici.
E' necessario inoltre verificare i vari Piani Strategici della città, alcuni già definiti, altri
mai affrontati, quale quello energetico, commissionato all'ENEA e mai fino ad ora preso in
considerazione, quello della Comunicazione, con l'istituzione anche di un Ufficio relativo,
quello della Mobilità, il Piano di Zona Sociale, il Programma sociosanitario delle attività
territoriale ed altri ancora e come queste pianificazioni si declinano nei progetti e nei piani
operativi nonché nella definizione e coerenza e trasversalità del Piano di azione locale e
dei piani economico gestionali (PEG) dei vari servizi comunali. E' da qui che deve
scaturire la base informativa per l'innovazione organizzativa, il monitoraggio e la
valutazione.
75
Intelligenza collettiva (Smart people)
Portici deve essere città aperta e multietnica, favorire l'inclusione sociale, deve saper
maturare un'intelligenza collettiva orientata alla crescita e al benessere diffuso. Questo
obiettivo può essere raggiunto attraverso un modello di comunicazione "CON" il
cittadino, in contrapposizione ad un modello "verso" il cittadino. Gli strumenti di
comunicazione che saranno utilizzati (portale istituzionale, display, canali di social
networking, ... ) dovranno essere integrati e governati da un'unica redazione dei contenuti.
La Comunicazione con il Cittadino diventa in questo modo priorltaria e strategica.
Creazione di uno Sportello unico del cittadino: un luogo per la partecipazione dove
avere informazioni sulla gestione degli spazi pubblici e poter consultare delibere, norme,
regolamenti e piani, avere copia cartacea e digitalizzata di tutti gli atti e piani del Comune
in tempi brevi e certi, dati di bilancio, registrazioni dei consigli comunali.
A tal proposito, intendiamo sviluppare una concreta azione di ampliamento dell'offerta
dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione Comunale, nonché una costante azione
di formazione della cittadinanza all'utilizzo delle nuove tecnologie dell'informazione e
comunicazione ( e-inclusion), attraverso corsi di formazione gratuiti, offerti dalla
municipalità e rivolti alle classi sociali più svantaggiate.
La e-lnclusion, intesa come accesso e competenza nell'uso delle nuove tecnologie
dell•informazione e della comunicazione (TIC), è diventato un concetto chiave nel dibattito
europeo sull'inclusione sociale. Oggi in Italia, e in particolare nelle regioni del
mezzogiorno, il digitai divide colpisce circa il 30-40% delle cosiddette categorie marginali
(persone anziane, disabili, donne, persone con bassi livelli di istruzione, disoccupati e
coloro che abitano in regioni meno sviluppate), di fatto escluse dalla società
76
..
..
dell'informazione. Pertanto, il progetto e-inclusion si propone, dunque, di raggiungere i
seguenti obiettivi:
•
Venire incontro alle esigenze dei lavoratori e delle persone più anziane e/o
comunque poco orientate all'utilizzo delle nuove tecnologie per la comunicazione;
•
Ridurre i divari digitali di natura geografica e di appartenenza . a categorie
svantaggiate;
•
Migliorare l'accessibilità e l'utilità delle TIC per le persone portatrici di handicap;
•
Abilitare tutti nell'utilizzo delle TIC;
•
Promuovere la pluralità culturale volta all'integrazione di tutti nella Società
dell'informazione;
•
La concreta realizzazione di tale programma è resa possibile grazie al supporto di uno
specifico software sviluppato per gli anziani, per fornire un approccio morbido- se pur
completo- al computer. Trattasi di un programma gratuito che semplifica le principali
funzionalità del computer e consente un accesso facilitato al computer, alla rete
internet, alla comunità on-line, ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione.
Anche il cittadino svantaggiato, con questi sistemi semplificati, potrà facilmente accedere
ai siti regionali, provinciali, comunali, usare facilmente programmi di videoscrittura e scrive
un'e-mail alla Pubblica Amministrazione in modo intuitivo, riducendo in modo sensibile le
difficoltà di comunicazione tra P.A. e cittadino
Modernizzazione della macchina amministrativa
Obiettivo prioritario sarà certamente l'eliminazione di tutti gli sprechi, che sovente hanno
77
caratterizzato la macchina comunale e (•azione amministrativa. Le risorse recuperate da
tale ••spending review", periodicamente pubblicizzate con assoluta trasparenza, saranno
destinate in pari misura alla riduzione della TARES (la nuova imposta che ingloberà la ex
TARSU).
Con
il "piano
nazionale
di
e-government
2012" e
il
nuovo "codice
dell'Amministrazione Digitale" (CAD). che delineano il quadro programmatlco e
legislativo entro cui deve attuarsi la digitalizzazione della PA, si definisce la
riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni e si sanciscono veri e propri diritti dei
cittadini e delle imprese in materia di uso delle tecnologie nel rapporto con le
amministrazioni pubbliche.
Il nostro programma prevede la riorganizzazione della
macchina comunale, attraverso l'utilizzo massiccio delle tecnologie, in accordo alle linee
nazionali e regionali.
Tassazione IMU
La tassazione lmu deve essere articolata in modo da salvaguardare la sola casa di
proprietà, l'lmu può essere utilizzata anche per "invogliare•• ad un uso più coerente e non
speculativo gli stessi immobili ad esempio sarebbe bene che I'IMU fosse diversificata a
seconda se l'immobile privato sia sfitto o affittato a nero ( ovvero per quelle unità
immobiliari per le quali il proprietario non dichiara di occuparla come prima casa o non può
produrre la registrazione del contratto di locazione) se l'unità immobiliare è affittata
a
contratto di libero mercato ( art.2 comma 1 della legge 431/98) o a canone agevolato (art
2 comma 3 della legge 431/98) insomma l'lmu potrebbe essere utilizzata come deterrente
per un uso degli immobili che come dice la costituzione tenga conto della socialità dello
stesso. In pratica si potrebbe proporre che il massimo dell'aliquota lmu ( 10.6 per mille) si
78
applica agli alloggi sfitti, e a quelli, non prima casa, per i quali il proprietario non produce i
termini della registrazione del contratto di locazione. Si potrebbe applicare l'aliquota 7,6
per mille per gli alloggi affittati a libero mercato e l'aliquota prevista per la prima casa di
proprietà per gli alloggi affittati a canone agevolato come sopra definito.
ORGANI ISTITUZIONALI E PARTECIPAZIONE
Arricchire la qualità della democrazia a Portici, innalzare e rafforzare le forme e gli
strumenti della partecipazione democratica, alimentare e riprodurre il capitale sociale del
territorio (relazione tra i cittadini, reciproca fiducia), rappresenta un fondamentale elemento
di sviluppo socio ed ecocompatibile che può produrre effetti positivi sul benessere e la
qualità della vita di tutti i cittadini.
11
Discutere, confrontarsi apertamente sulle scelte che hanno conseguenze sulla comunità
locale con l'obiettivo di sciogliere e decidere meglio, può rappresentare un passo avanti
fondamentale per il benessere di tutti.
La possibilità di una crescita della partecipazione dei cittadini alle scelte politiche e
amministrative di un comune-ambito-territorio si ha quando si offrono a questi innanzitutto
gli strumenti di comprensione e conoscenza del contesto, dei bisogni e del loro
confronto con le risorse disponibili, delle problematiche, ma anche la possibilità di valutare
i risultati e l'impatto e le conseguenze delle decisioni politico-amministrative.
Si ha anche quando le decisioni sono rese quanto più è possibile trasparenti e quanto
più possibile comprensibili in termini di bilancio e di allocazione e distribuzione delle
risorse .
.
79
A questi fini uno dei primi nostri obiettivi è quello di individuare e praticare gli strumenti
di partecipazione democratica diretta che sono previsti dallo Statuto del Comune di
Portici e precisamente al titolo VIli , realizzandone i regolamenti relativi , allargando la
possibilità dell'indizione di referendum consultivi anche a strumenti strategici di
pianificazione urbanistica e territoriale
che hanno così rilevanti conseguenze sul
benessere e la qualità della vita nonché sul sistema economico della città.
Promuoveremo quindi la costituzione delle Consulte
O Consulta dell'economia, del lavoro, del turismo
o
Consulta del volontariato e terzo settore
o
Consulta dei nuclei familiari
o
Consulta della pari opportunità
o
Consulta della disabilità
o
Consulta dell'ambiente e del territorio
o
Consulta della formazione e cultura
•
O Consulta della qualità della vita
o
Consulta dei Giovani
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