Comments
Description
Transcript
Nicola Marrone Sindaco
COALIZIONE Nicola Marrone Sindaco DOCUMENTO PROGRAMMATICO ANNO 2013/2018 .. _ Le elezioni amministrative che in primavera ci porteranno al voto per scegliere il prossimo Consiglio comunale ed il Sindaco della Città, segnano un momento fondamentale per il futuro della nostra comunità. Lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale uscente, dovuto alle dimissioni del Sindaco che ha ritenuto di lasciare quasi due anni prima della scadenza del suo mandato prevista per il 2014, apre uno scenario su cui è indispensabile awiare una riflessione che consenta di porre le basi per un futuro della città che accresca la coesione sociale, il benessere, la qualità della vita, in un quadro di sostenibilità economico-finanziaria, sociale ed ambientale. Riteniamo che oggi sia necessario un ricambio amministrativo partecipato, pensato a misura dei cittadini e dei bisogni sempre più diffusi che la crisi attuale genera. Riteniamo che si debba discutere innanzitutto di idee e programmi. Non si. tratta di un semplice passaggio di testimone, ma di una fase nuova in cui molti cittadini decidono di impegnarsi nella vita politica attiva per difendere i beni comuni e la sostenibilità sociale ed ambientale dello sviluppo della città, in collaborazione con i partiti del centrosinistra che condividono un nuovo modo di fare politica ed un modo nuovo di amministrare la città, con i cittadini e non solo per i cittadini . 2 Questo è un momento in cui è indispensabile restituire credibilità alla politica, soprattutto dopo gli scandali che si sono registrati in questi mesi in diverse regioni d'Italia e che hanno portato allo scioglimento anticipato delle Assemblee del Lazio e della Lombardia, alimentando un già diffuso sentimento popolare di rabbia e di antipolitica che ha certamente influenzato il risultato elettorale delle ultime politiche. E' necessario ed urgente che la politica recuperi il suo valore più alto e restituisca a tutti, anche ai più delusi ed ai giovani in particolare, il senso e la voglia di partecipazione e modalità concrete per esercitarla, ed è indubbio che questo debba partire dai territori e dai luoghi di vita, là dove la vita civile, la partecipazione e la rappresentanza si intrecciano nei bisogni e nella domanda dei cittadini e nelle risposte dell'amministrazione. In questo clima la nostra Città è chiamata al voto e solo una rinnovata fiducia nella !' politica, fatta di idee e di programmi può stimolare la più ampia partecipazione civica. Questo è il punto: il futuro governo del nostro territorio, dipende, qui come altrove, dalla capacità di spezzare i legami presenti e futuri con le clientele, aprire ai cittadini e valorizzare il merito e le risorse che lavorano al servizio del bene collettivo. Per questo è necessario che la scuola, gli operatori sociali e sanitari, la macchina comunale, la polizia municipale, le forze dell'ordine, gli esercizi commerciali, si stringano in un patto che consideri la politica come un servizio a disposizione del bene pubblico. Noi vogliamo che gli eletti ricevano un mandato chiaro e a termine dai cittadini e siamo convinti che ciò può accadere più efficacemente se la cittadinanza attiva partecipa alla formulazione di linee programmatiche condivise con un costante ascolto e comunicazione con la rappresentanza eletta, nei tempi e modi più efficaci possibili. 3 11 principio ispirativo è dunque fondato sull'idea che il governo di una città debba avere una funzione di intercettazione, controllo e indicazioni, come servizio generale e strategico ai cittadini, senza sovrapposizioni tra la sfera amministrativa ordinaria e quella politica. Portici vanta risorse artistiche, paesaggistiche, culturali, di alta formazione, di ricerca, che possono diventare delle vere e proprie opportunità di sviluppo ed occupazione per i giovani, sono visibili tracce di bellezza che possono essere recuperate e fruite dai cittadini ed offerte ai turisti in un rinnovato progetto che veda Portici e le sue potenzialità al centro di circuiti nazionali e internazionali. Pensiamo ancora a tutti i progetti in itinere ed a quelli realizzabili ex novo: l'Università, l'ex Macello comunale, il tratto di litorale che va dal Granatello a Pietrarsa, villa Mascolo, villa Fernandez, il Bosco reale, gli interventi di decoro urbano, le vie del mare, solo per fare alcuni esempi. L'elenco è lungo: qui si tratta di awiare un nuovo modo di ragionare, avendo come paradigmi interpretativi il bene comune, l'aria, l'acqua, il territorio, la sostenibilità sociale ed ambientale, individuando punti di forza intorno ai quali costruire un percorso condiviso con degli obiettivi forti che caratterizzino la nostra Città, recuperando identità antiche ma adeguate al presente ed al prossimo futuro. Identità forte ma in connessione strategica con la futura Città metropolitana, contrastando cosl il rischio che una tale conurbazione determini processi ulteriori di periferizzazione. Per questo diventa urgente, insieme a tutta la cittadinanza attiva, organizzarsi per gestire la fase di transizione in maniera consapevole, autonoma e con proposte di valorizzazione e difesa del nostro territorio. 4 j NOI PER PORTICI CITTADINI IN COMUNE PER PORTICI - GOl S.E.L. - VERDI - PARTITO SOCIALISTA ITALIANO - UDC RINNOVAMENTO DEMOCRATICO ADESSO! - l DV La coalizione che presenta Nicola Marrone, alla carica di Sindaco della città di Portici e che si propone al governo della cosa pubblica, è consapevole, che in questo momento storico di crisi, non solo politica, ma anche e soprattutto sociale ed etica, della necessità di una visione politica nuova e aperta alle sfide che il momento storico ci pone di fronte. La necessità di un cambio di rotta, di uno sguardo diverso sul mondo, è stata la motivazione più forte che ha spinto la cittadinanza attiva insieme ai partiti politici del .. centrosinistra della coalizione (S.E.L., Verdi, Socialisti, UDC), a mettere in campo un percorso nuovo ed alternativo che possa condurre Portici verso una qualità del vivere, dove i valori etici diventino motore economico e sociale di crescita e sviluppo del nostro territorio. Le liste civiche e i partiti del centrosinistra, NOI PER PORTICI - CITTADINI IN COMUNE PER PORTICI - GOl - S.E.L. - VERDI - RINNOVAMENTO DEMOCRATICO ADESSOI - PARTITO SOCIALISTA ITALIANO - UDC - IDV - intendono sperimentare una nuova coalizione per il superamento di un modello logoro e poco lungimirante, che con la sua visione ha costretto la città a fermarsi al 2009, ciò per volontà ed aspirazioni, del tutto personali, di chi guidava la precedente coalizione, nello spregio degli interessi della collettività. Questo ha portato Portici ad un commissariamento inopportuno e dannoso, condannando la nostra città, il nostro paese, ad una situazione di stalla, dove scelte retrive :-:: e dannose determinano un pericolo per la vita democratica della cittadinanza. 5 L'attività proposta dalla passata amministrazione si è limitata ad un elenco di lavori pubblici rinunciando a tutto il resto, cancellando di fatto le politiche sociali, lasciando pochissimo spazio alle politiche ambientali e nulla facendo sul piano della politica economica, fatto testimoniato dall'assenza negli ultimi tre anni di un Assessore al bilancio, delega avocata al primo cittadino, che ha utilizzato il bilancio in una condizione personalistica e populistica, soffocando interi settori e amplificando oltremodo altri settori, ritenuti più idonei per la propria e personale azione politica. Pensare allo sviluppo del territorio come semplice somma di appalti pubblici e confondere una programmazione urbana con un semplice elenco di lavori è stata la condizione rispetto alla quale il patto di coalizione si è rotto. La programmazione di un territorio è caratterizzata da un insieme di scelte che sono di tipo materiale ed immateriale, con componenti legati al mondo delle infrastrutture, del sociale, dell'economia, della salute, della sostenibilità ambientale ed energetica ed a quello dei valori etici di un territorio. Solo con un'ottica di questo tipo si può garantire uno sviluppo armonico ed equilibrato, una crescita giusta, o anche una decrescita felice, dove tutti siano e si sentano rappresentati nei loro interessi e diritti, dove nessuna componente sociale divori o sovrasti un altro strato sociale, dove ogni cittadino, qualsiasi ruolo sociale ed economico rivesta, sia veramente garantito nel suo fondamentale diritto ad una vita migliore. Questo vuole essere il nostro "SOGNO" per Portici, e solo chi sogna può fare le cose e può migliorare il mondo. 6 Una città migliore è ciò che noi sogniamo, una città "Intelligente", una SMART CITY, dove creare una comunità fondata sulla condivisione di valori etici, dove le scelte siano operate in maniera partecipata con una democrazia rappresentativa che diventi partecipativa, così da affrontare la globalizzazione e la crisi economica con competitività, sviluppo sostenibile, ponendo l'attenzione alla coesione sociale, in cui il benessere del cittadino sia l'elemento fondante dell'azione di governo, favorendo la diffusione della conoscenza e la qualità dell'ambiente urbano in termini sia di offerta strutturale che di servizi. Tutto ciò può essere realizzato mettendo in campo una nuova visione politica, dove l'innovazione amministrativa consenta di valorizzare il nostro territorio, con l'esigenza awertita da tutta la coalizione, di cogliere ed utilizzare al meglio quelle risorse ed energie che questo momento di crisi sta facendo emergere, in quanto solo in questo modo si evita il rischio di un "blocco critico" dell'azione politica che diventa solo gestione ordinaria e sterile, priva di ogni possibile logica di programmazione. Solo in questo modo, con queste nuove risorse, con queste nuove visioni del mondo, è possibile uno scatto in avanti, per superare le difficoltà attuali e far si che un territorio non più in balia di decisioni ambigue e personali, espressioni di una vecchia politica; possa rinnovarsi per uno sviluppo competitivo ed attrattivo sullo scenario nazionale ed europeo, attraverso interventi semplici, condivisi, veloci, efficaci e non invasivi. La crisi attuale, oltre alle difficoltà oggettive, è una grande occasione di crescita etica economica e sociale, che rompa vecchi schemi e antistoriche oligarchie, è un occasione storica, che la nostra coalizione non intende lasciarsi sfuggire, a tale scopo sembra utile 7 ricordare ciò che un grande uomo come Albert Einstein diceva a proposito della crisi seguita al crollo della borsa del 1929: "Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere 'superato'. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L' inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza clisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono so/o lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementar/a, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superar/a. " Parole attuali che confermano la nostra intuizione nel volere lavorare con la crisi per il suo superamento favorendo la nascita di una visione nuova del nostro territorio, dove nella partecipazione di tutta la città, con l'utilizzo di queste nuove risorse, si possa ripensare ad una pianificazione del nostro "sistema città" riflettendo sulle strategie di sviluppo dove la dimensione urbana, nel suo insieme, sia a misura d'uomo dove si possano sperimentare nuove forme di convivenza sociale dove il" CAPITALE SOCIALE" inteso quale insieme di 8 risorse umane, culturali, intellettuali e sociali, diventa il capitale d'investimento da cui partire. NOI PER PORTICI - CITTADINI IN COMUNE PER PORTICI - GOl S.E.L. - VERDI - PARTITO SOCIALISTA ITALIANO - UDC - RINNOVAMENTO DEMOCRATICO ADESSO! - IDV - Le linee programmatiche che seguono rappresentano la visione strategica della coalizione che guarda al presente ma anche al domani dei nostri figli e dei nostri nipoti. Una visione strategica non è uno slogan ma è un insieme di obbiettivi, di pratiche che diventano possibili perché si individuano anche modalità e percorsi realisticamente perseguibili. Una visione strategica, che non può definirsi secondo impostazioni e quadri "settoriali" semplificanti, ma si configura come esito delle relazioni complesse che intercorrono tra le diverse componenti esistenti (economiche, insediative, sociali, culturali, naturalistiche, .. }, gli obbiettivi che si vogliono perseguire per valorizzarle o modificarle e i percorsi che è possibile intraprendere. In una città come Portici però per delineare una visione strategica adeguata ~credibile è necessario partire da una visione territoriale allargata e dalle "limitazioni" strutturali (presenza del Vesuvio, territorio paesaggisticamente rilevante e vincolato, alta densità abitativa, .. } che questa città ha, al fine di selezionare le limitazioni che devono essere confermate come tali e quelle che è possibile trasformare in risorsa. Una nuova visione strategica di Portici in altri termini non può prescindere dal quadro strategico a scala sovraordinata, composto dalla dimensione regionale espressa dal PTR, 9 da quella provinciale del PTCP e da quella di area vasta rappresentata dal PSO e anche dal Piano del Parco del Vesuvio. E non si può anche non tener conto, poiché condivisibile nel suo impianto generale, di quanto espresso nel Documento di Orientamento Strategico, approvato nel 2008 dall'Amministrazione Comunale precedente. La necessaria e ormai non più procrastinabile condizione metropolitana della città di Portici, rappresenta ormai una dimensione territoriale verso la quale orientare il quadro strategico della città per i prossimi anni. All'interno di questo contesto territoriale dunque, l'obbiettivo fondamentale è quello di potenziare il ruolo di centralità della città sia a scala territoriale che a scala locale, guardando alla scala provinciale e regionale come ad un'opportunità di sviluppo economico e sociale e promuovendo l'immagine di Portici come "città di qualità", come" città delle eccellenze", come città dinamica ed innovativa. Per questo si ritiene opportuno rafforzare il ruolo di Portici nella rete regionale/provinciale in modo da affidarle un ruolo trainante dal punto di vista ambientale, culturale, produttivo, tecnologico e un'immagine forte dal punto di vista sociale e insediativo (incremento di partenariati a diversi livelli -internazionale, nazionale, regionale -con i soggetti pubblici e privati presenti -università e centri di ricerca, associazioni, .. -; promozione delle "eccellenze" del territorio porticese; rafforzamento delle relazioni con i territori contermini per le diverse risorse presenti (archeologia, natura, .. ) che potrebbero produrre un indotto significativo a Portici.) Puntando dunque ad una città con una elevata qualità urbana consideriamo necessario promuovere: IO una CITTÀ PARTECIPATA nella quale la pratica della partecipazione democratica dei cittadini sia il primo obiettivo dell'azione amministrativa. una CITTÀ SOSTENIBILE E INTELLIGENTE che riesce a soddisfare i bisogni del presente, accrescendo la capacità delle generazioni . future di soddisfare i propri, coniugando qualità ambientale e uso sostenibile delle risorse. Una migliore qualità della vita con meno risorse e meno energia, più innovazione e tecnologia. una CITTÀ VERDE senza più ulteriore consumo di suolo agricolo e permeabile, che abbia come priorità la tutela e la valorizzazione delle aree verdi; fermare il consumo di suolo significa riutilizzare gli spazi già occupati, riqualificare in senso energetico il patrimonio esistente, ripensare la cultura del territorio e della sua salvaguardia. una CITTA' EFFICIENTE attraverso politiche territoriali per la valorizzazione dello spazio pubblico, per la valorizzazione del patrimonio insediativo, per la sicurezza urbana, per la conservazione e manutenzione della città, per la qualificazione e il potenziamento della dotazione di attrezzature pubbliche, ... una CITTÀ ACCESSIBILE attraverso politiche territoriali per la mobilità urbana e la libera fruizione degli spazi aperti. una CITTÀ VESUVIANA che cerchi di rafforzare un'identità comune con le altre città limitrofe, in una dimensione metropolitana delle politiche territoriali. C'è bisogno di una stagione di orgoglio, di risveglio delle professionalità, dei saperi e del senso di Comunità che diventi una dote da portare nei futuri patti territoriali, culturali ed urbanistici con la città di Napoli. Il Questi sono i motivi che ci incoraggiano a prendere parte a questa competizione con queste proposte programmatiche che sono e saranno occasione di confronto e partecipazione continua, sia nella fase di definizione, sia nella fase di verifiche in itinere e di valutazione di efficienza ed efficacia, come è nel significato vero del "Progetto" per Portici. L'idea è quella di una città dove gli investimenti nel capitale umano e sociale, nei processi di partecipazione, nell'istruzione, nella cultura, nelle infrastrutture per le nuove comunicazioni, alimentano uno sviluppo economico sostenibile, garantendo un'alta qualità di vita per tutti i cittadini e prevedendo una gestione responsabile delle risorse naturali e sociali, attraverso una azione di governo partecipata, inaugurando una nuova stagione che consenta il necessario passaggio dalla "società della comunicazione" alla "società della relazione". Dove per relazione si intende interazione, interscambio emotivo, profondità del rapporto, ricchezza di elaborazione culturale e di capacità operativa. La dimensione della ri-socializzazione è fortemente sentita ed espressa dai nuovi movimenti che pongono con forza l'esigenza di un mondo più risocializzato, più equilibrato e quindi fondato su nuove modalità relazionali tra le istituzioni e le persone, cosi che la città si configuri come luogo dove il confronto dovrebbe sostituire lo scontro". La città che sogniamo è una città che ha una visione strategica del proprio futuro, che promuove lo sviluppo sostenibile, dove gli spostamenti sono agevoli, che promuove la propria immagine turistica, che offre· un ambiente creativo e promuove l'innovazione. 12 NOI PER PORTICI -CITTADINI IN COMUNE PER PORTICI GO! -S.E. L. - VERDI - PARTITO SOCIALISTA ITALIANOUDC- RINNOVAMENTO DEMOCRATICO ADESSO! - IDV INDICE 1. QUALITA' DELLA VITA o Politiche sociali e sanitarie, Promozione della salute o Associazionismo, Capitale sociale e Comunità o Attività sportive e Tempo libero D Benessere e Tutela degli animali 2. AMBIENTE E TERRITORIO ... D Politiche ambientali, qualità dell'ambiente e beni comuni, parchi e verde pubblico, servizio idrico integrato D Piano energetico, politiche dell'energia, smart city D Politiche di pianificazione del territorio, opere pubbliche, edilizia scolastica, Piano Urbanistico Comunale (PUC) o Piano Trasporti, Viabilità e parcheggi, mobilità, trasporto pubblico locale, illuminazione pubblica o Politiche abitative D Rifiuti 3. ISTRUZIONE, EDUCAZIONE, FORMAZIONE POLITICHE CULTURALI E ARTISTICHE o o Scuola per l'infanzia Istruzione , Formazione e Diritto allo studio o Biblioteca e Archivio storico 13 o Attività culturali ed artistiche 4. RICERCA, INNOVAZIONE ATTIVITA' PRODUTTIVE, LAVORO o Lavoro o Attività Produttive, Commercio, Artigianato o Ricerca e Innovazione o Politiche turistiche 5. L'AMMINISTRAZIONE o pianificazione strategica (piano della mobilità, piano energetico, piani di emergenza .. ) e ridefinizione integrata della gestione organizzativa o risorse umane e valutazione del personale o fiscalità generale, pianificazione risorse finanziarie e bilancio D organi istituzionali e partecipazione (giovani, consulte, decentramento assessorati .. ) o servizi demografici o servizi legali o servizi tecnici di supporto (il sistema informativo, la comunicazione, ..) o sicurezza e protezione civile o gestione beni demaniali e patrimoniali 14 1. QUALITA' DELLA VITA o Politiche sociali e sanitarie, Promozione della salute D Associazionismo, Capitale sociale e Comunità o Attività sportive e Tempo libero D Benessere e Tutela degli animali LE POLITICHE SOCIALI Le problematiche che attualmente le politiche sociali devono affrontare sono: D l'aumento dei bisogni della popolazione, dovuto alla crescita dell'attesa di vita, con progressivo invecchiamento della popolazione e parallelo aumento delle patologia cronico-degenerative, D il diffondersi presso le fasce giovanile del consumo di sostanze ben oltre la dipendenza da alcool, fumo di tabacco, eroina-cocaina-gioco ecc., D l'elevata incidenza della sofferenza legata a disagio mentale, D le sempre più forti e laceranti tensioni cui è sottoposta la famiglia nella nostra società, con i problemi del lavoro e con i gravosi compiti di cura a cui è chiamata o l'inappropriatezza dell'accesso a strutture sociosanitarie residenziali ed ospedaliere per lo scarsissimo sviluppo delle cure domiciliari e territoriali 15 o la limitatezza delle risorse e la loro riduzione perseguita attraverso ripetuti tagli del welfare. Le politiche sociali della nostra regione, infatti, anche a causa dei tagli lineari operati dai due passati governi, sono attualmente residuali e fragili, le risorse trasferite agli enti locali sono scarse e non sono assolutamente in grado di integrare le modeste risorse che sono in bilancio nel Comune di Portici. Il taglio delle politiche sociali è stato infatti del 78% negli ultimi anni passando da un miliardo e 200 milioni a 270 milioni per anno. In Campania abbiamo in media meno di due ore di Assistenza domiciliare per una persona allettata. Il nostro Comune (ambito sociale N 17) del resto ha da sempre un deficit strutturale dei servizi sociali, e sociosanitari (un solo consultorio, servizi delle farmacodipendenze e della salute mentale delocalizzati, assenza di percorsi assistenziali e di socializzazione per i disabili, per gli anziani) assolutamente non in grado di fornire servizi adeguati ad una popolazione di più di 50.000 abitanti. Esiste una storica carenza di assistenti sociali a cui bisognerà dare risposte nel breve periodo, anche utilizzando modalità innovative di reclutamento, se non sarà possibile bandire uno specifico concorso (distacchi, comandi, lavoro interinale, .. ). Lo strumento programmatico strategico triennale delle politichè sociali del nostro Comune è rappresentato dal Piano di Zona. Il Piano definisce, sulla base del Profilo di Comunità (set di indicatori integrati socio-sanitari-educativi-ambientali, da aggiornare 16 periodicamente) e di un percorso partecipativo, gli obiettivi di salute e benessere, le azioni e gli interventi che, in modo integrato, in ambito sociale e sociosanitario, vengono realizzati nelle aree sociali più rilevanti: o Contrasto alla Povertà D Responsabilità familiari D Infanzia e adolescenza D Persone anziane D Donne in difficoltà D Dipendenza D Disabilità e Salute mentale D Immigrazione D Welfare di accesso D Azioni di sistema Il Fondo Unico di Ambito (FUA) Si compone delle risorse assegnate dalla regione o da altre fonti - fondo sociale - e da risorse proprie (in Campania si va da 31,93 euro per abitante a 6,53 per abitante, non dovrebbe essere inferiore a 7 euro per abitante quindi per Portici circa 3 milioni e 500.000) iscritte in bilancio in appositi capitoli di entrata vincolati alla spesa (stanziamenti impegnati per spese correnti correlati ad accertamenti di entrate aventi destinazione vincolata per legge). A cui vanno aggiunte le risorse provenienti da fondi specifici come: • Fondo per la non autosufficienza 17 • Trasferimenti ASL ed INPDAP per Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) • Leggi di settore (285/97, .. ) • Trasferimenti vincolati ad obiettivi specifici (ex ONMI, INAIL, .. ) Le risorse proprie, la loro effettiva disponibilità dal punto di vista gestionale, è vincolata dall'approvazione dei documenti di programmazione economico-finanziaria da parte del Consiglio comunale (Bilancio annuale e pluriennale e relazione previsionale e programmatica - nel 2012 1.748 milioni per questo capitolo di spesa nel Comune di Portici) che avviene entro il 31 marzo ed alla successiva approvazione da parte della Giunta Municipale, del Piano Esecutivo di gestione (PEG) che individua gli obiettivi di gestione e li affida, con le dotazioni necessarie, ai responsabili dei servizi. Negli anni le poste in bilancio relativamente alle politiche sociali sono rimaste sempre uguali e ben al di sotto di quanto necessario. Il Piano di Zona Sociale fino ad ora ha definito principi e buoni propositi ma soprattutto per carenze di risorse, ha determinato pochi miglioramenti sostanziali nell'assistenza e promozione sociale della città. Gli aspetti che però appaiono migliorabili sono relativi al livello istituzionale, a quello organizzativo gestionale ed a quello professionale. Da un punto di vista istituzionale le politiche sociali e sociosanitarie assumeranno un posto prioritario nell'agenda pluriennale della politica territoriale e dell'Amministrazione del Comune di Portici, anche relativamente alle pratiche partecipative che saranno realizzate, puntando a superare settorializzazioni non più adeguate alle problematiche attuali e 18 comportamenti ragionieristici e di pretesa completa autonomia delle ASL. Grande attenzione sarà posta alla coerenza delle politiche sociali con lo sviluppo dell'area metropolitano. Sempre sul livello istituzionale ma anche organizzativo il Piano Sociale di Zona, nella pratica e nei modelli organizzativi, dovrà integrarsi maggiormente con gli atti programmatlci della ASL di riferimento, in quanto spetta al sindaco, in quanto massimo garante della salute dei cittadini, la responsabilità sociale della salute, intesa come ben-essere complessivo, e la sostenibilità sociale delle decisioni in altri ambiti (trasporti, mobilità, ambiente, urbanistica, ..): L'Ufficio di Piano, che è la struttura organizzativa deputata all'elaborazione del Piano di Zona ed alla gestione del Fondo d'Ambito, dovrà nella prossima consiliatura essere supportata fortemente dall'intera macchina comunale e non essere invece quasi una struttura estranea che si occupa dei problemi marginali della città e delle fasce deboli, soprattutto ora che Portici è stata individuata come Ambito Sociale distinto e quindi avrà un solo Ufficio delle Politiche sociali in cui sarà inserito funzionalmente anche l'Ufficio di Piano. Le. politiche sociali e quelle integrate sociosanitarie devono essere inoltre sempre più interdipendenti con le politiche locali complessivamente intese: della salute, educative, urbanistiche, ambientali, di formazione-lavoro e di inserimento lavorativo, della legalità e sicurezza, della mobilità. Le nostre politiche sociali non dovranno essere politiche deboli per i soggetti fragili, ma dovranno assumere una centralità forte nella programmazione e nelle decisioni 19 della prossima consiliatura, dovranno essere finalizzate a sostenere ed accompagnare si i soggetti in difficoltà, ma anche favorire lo sviluppo sociale e territoriale, con uno sguardo attento alle nuove generazioni, ai nostri giovani, in uno spirito di radicata solidarietà ed equità intergenerazionale. Per le persone con disabilità ed in generale per tutte le persone che hanno problematiche complesse di salute (sia fisica che mentale) bisogna sottolineare l'impossibilità di scindere le politiche sociali da quelle sanitarie e socio-sanitarie. La legge 328/2000 che istituisce i piani sociali di zona parla di ASSISTENZA INTEGRATA dove nel definire il progetto di vita della persona con disabilità vengono chiamate in causa tutte le parti interessate. A seconda dei casi: ospedale-asl-comunescuola-associazioni - famiglia ecc. e tra queste il Comune {che è l'ente più vicino al cittadino) è quello che dovrebbe fungere da raccordo tra le parti attraverso l'individuazione di personale qualificato (soprattutto assistenti sociali) ~he fungano da case manager. Fondamentale, inoltre, nel caso di ricoveri ospedalieri in emergenza o nelle fasi di prima diagnosi il ruolo del Comune nell'individuazione e gestione del percorso assistenziale ospedale-territorio. Fine ultimo del progetto il miglioramento della qualità di vita della persona e del nucleo familiare o, quanto meno, la garanzia della massima qualità possibile considerato il deficit di partenza. Se il progetto di assistenza integrata va attuato con interventi individualizzati in base alle specifiche esigenze/bisogni di ogni singola persona, il progetto generale di 20 miglioramento della qualità di vita deve essere rivolto all'eliminazione di tutte quelle barriere presenti nella realtà cittadina che trasformano di fatto la malattia in disabilità. Ci si riferisce sia alle barriere fisiche che a quelle psicologiche e culturali. Nel caso di disabilità motoria, quindi, sarà fondamentale procedere ad una mappatura del territorio che comprenda non solo la rete viaria ma anche tutti gli edifici pubblici (scuole in primis), gli esercizi commerciali, quelli religiosi (chiese)i, oratori, ecc.), i siti balneari ecc..... Per le barriere psicologiche, che in quanto "invisibili", sono ancor più insidiose e pericolose, prevederemo iniziative di sensibilizzazione e promozione di una nuova cultura della diversità con il coinvolgimento delle risorse associative presenti sul territorio. Per il potenziamento e sviluppo delle risorse del terzo settore occorrerà innanzitutto partire con una qualificazione dell'esistente attraverso l'istituzione presso il comune di un Albo delle associazioni cui potranno accedere le organizzazione che in base a criteri selettivi prioritariamente individuati saranno ritenute "adeguate e valide". Bisognerà incentivare la realizzazione di Cooperative di tipo B per l'inserimento lavorativo dei soggetti fragili ed attraverso progetti specifici favorire la socializzazione ed il lavoro per la cura ad esempio del territorio. Sarà molto utile inoltre partecipare con progetti adeguati e giustamente dimensionati alle problematiche dei cittadini di Portici ai bandi dell'UNSe (ufficio nazionale per il servizio civile). Questo significherà poter arruolare annualmente giovani in progetti che avranno un duplice obbiettivo, sia quello di intervenire su situazioni di bisogno che quello di contribuire 21 alla crescita e alla formazione civica (anche con un contributo finanziario) di giovani cittadini (volontari). Da un punto di vista organizzativo-gestionale e professionale sarà necessario migliorare l'accesso ai servizi, con la creazione di sportelli unitari integrati che riducano i disagi dei cittadini nel ricevere risposte adeguate e appropriate ai propri bisogni e problematiche, prevedere percorsi e procedure di sostegno e presa in carico condivise in ambito socio-sanitario e condivise con le famiglie, programmare il rafforzamento delle Unità di valutazione integrata per la definizione di progetti personalizzati e investire risorse ed energie nel loro monitoraggio e valutazione. Tutto questo senza dimenticare il bisogno spesso di prestazioni domiciliari elementari sanitarie-infermieristiche e di cura della persona a cui bisogna dare risposte in tempi brevi, senza perdersi in lungaggini burocratiche inutili, ma utilizzando procedure snelle e veloci che diano riposte adeguate in tempi certi. L'aumento dei cittadini immigrati nella nostra città inoltre ci impone l'aumento di conoscenza reciproca, il sostegno alla loro integrazione complessiva, la promozione dei diritti sociali e civili dei migranti la realizzazione di opportunità anche fisiche per l'incontro tra culture, con l'individuazione per esempio di una casa della cultura. Bisognerà privilegiare la prevenzione, riducendo o impedendo l'istituzionalizzazione, che comporta sofferenze alle persone e famiglie e costi finanziari molto alti, favorendo l'accesso alla prevenzione anche dei soggetti fragili. Da questo punto di vista la socializzazione degli anziani va incentivata, realizzando più luoghi di aggregazione, non ghettizzanti ma intergenerazionali e di prossimità. 22 Auspicabile è l'Istituzione di una Casa del Popolo e della Comunità nel centro sociale polifunzionale di via Scalea che va aperto al più presto, che offra ampie opportunità di socializzazione e collettivizzazione di arti e saperi (Radio, Mostre, Rivista, autoformazione, doposcuola, corsi di inglese e di patente europea gratuiti). Uso effettivo dei beni confiscati per scopi di utilità sociale : sportelli legali gratuiti, Caf, servizi di assistenza di varia natura etc. Bisognerà ridefinire il rapporto tra il pubblico e privato, non scaricare i costi delle difficoltà nelle piccole organizzazioni del terzo settore ma nemmeno cercare come unici interlocutori i grandi gruppi del Welfare. Un obiettivo prioritario delle politiche sociali sarà certamente il lavoro ed il sostegno {favorendo per esempio strumenti che mettano in contatto tra la domanda e l'offerta, . sostengano chi è costretto a spostarsi ogni giorno a grande distanza dal proprio domicilio, ... ) ai cittadini che lo perdono ed a quelli che lo cercano. Le pari opportunità per l'accesso al lavoro delle donne è un obiettivo prioritario e certamente uno degli strumenti importanti sarà la realizzazione di un asilo nido pubblico e di micronidi. Le politiche sociali e sociosanitarie non saranno intese solo come pura offerta di servizi e prestazioni più o meno appropriate o bastevoli ai bisogni di una popolazione; ma riteniamo sia tempo di pensare anche ad aumentare il capitale sociale, ad incrementare la solidarietà ed il mutuo aiuto all'interno della comunità porticese, sostenendo quindi le reti di volontariato, sviluppando la rete associativa ed anche pensare a nuove modalità e di accesso e risposta ai nuovi bisogni . 23 Certamente facilitare la realizzazione di banche del tempo e delle professioni (anche sanitarie ad esempio odontoiatriche) in rete o anche con un data base virtuale, è un impegno da perseguire con tenacia nella prossima consiliatura cosl come la realizzazione di un banco alimentare che renda disponibili gratuitamente o in enorme sottocosto delle merci in prossimità di scadenza. Le famiglie che usufruiscono di questi servizi, potrebbero svolgere un turno settimanale di lavoro in tale luogo (magari dando prevalenza ai soggetti svantaggiati, di cui dovrebbero esistere delle liste). L'esclusione sociale, lo stigma, vanno combattuti con la crescita delle relazioni sociali, con l'aumento delle occasioni di socializzazione e di solidarietà intergenerazionale che sono i fattori che favoriscono anche la crescita della resilienza dei nostri cittadini. Bisogna cominciare a capire che le stesse politiche della sicu~ezza non si fanno solo con il controllo territoriale e la repressione, ma anche con la solidarietà e la coesione sociale. A questo fine e per rimarcare la necessità di una svolta nel rapporto tra assessorato alle politiche sociali ed i cittadini, nel senso di una maggiore accoglienza e trasparenza, punteremo allo spostamento dell'assessorato al centro della città. LE POLITICHE SANITARIE Il Territorio dovrà rappresentare il centro della programmazione sociale e sanitaria, la sede dell'analisi dei bisogni della popolazione e della partecipazione, dove è possibile stabilire le vere priorità territoriali e quindi programmare, per tappe, gli interventi a misura del singolo cittadino e delle singole famiglie. 24 Nel Territorio agiscono i determinanti distali della salute (ambiente, relazioni sociali, condizione economica, livello di istruzione, .. ) e si realizzano quelli prossimali (comportamenti, abitudini di vita, ... ). La conoscenza dei bisogni di salute della popolazione e degli indicatori relativi per il monitoraggio: liste di attesa, ritardo medio nell'accesso, ... risulta assolutamente indispensabile. Una condizione imprescindibile per conseguire risultati di salute è certamente l'integrazione tra le politiche sociali e le politiche sanitarie che copre un campo assai vasto, estendendosi quanto meno all'intero complesso delle cosiddette aree sociosanitarie di intervento (donne, minori, famiglie, immigrati, anziani, disabili, patologia cronico-degenerative, dipendenze da sostanze, salute mentale, ecc)., aree oggi di grande rilevanza sia da un punto di vista epidemiologico che assistenziale. E' necessario favorire lo sviluppo di politiche locali di promozione della salute che sono per definizione integrate, interistituzionali e comunitarie, come ad esempio le strategie per la prevenzione dell'obesità e delle malattie cronico-degenerative che vedono l'intreccio di interventi in molti ambiti dell'amministrazione e del programma per la città: dall'attività motoria, all'inquinamento dell'aria. In questi casi infatti solo l'integrazione tra le politiche educative, della mobilità, urbanistiche, .. può determinare risultati prevedibilmente positivi. La dimensione territoriale facilita politiche integrate sociosanitarie coerenti con i bisogni multidimensionali dei cittadini, privilegiando il sistema di cure domiciliari, riducendo la istituzionalizzazione, rendendo più agevole ed efficace la partecipazione dei cittadini. 25 E' quindi necessario ripensare ad un diverso equilibrio nelle risorse destinate alle aree ed agli interventi, ripensando ad un riorientamento delle stesse dall'acuzie alle aree ad alta integrazione ma anche dai servizi residenziali ai servizi alla persona ed ai servizi domiciliari, dai centri di riabilitazione ai percorsi integrati, integranti e trasversali nel territorio, dai servizi ospedalieri a bassa tecnologia a servizi distrettuali, da attività medicalizzanti ad attività di inclusione sociale. L'ospedale rappresenta una delle stazioni rilevanti dei percorsi di salute della popolazione, in cui fondamentalmente deve essere realizzata l'assistenza all'acuzie e la diagnostica avanzata. L'ospedale non può essere però una struttura autoreferenziale che trova in sé stesso ragioni, obiettivi e priorità, ma in stretta relazione con il territorio, dovrebbe rispondere in modo efficace ed appropriato ai bisogni sanitari della popolazione di riferimento. le strutture ospedaliere dell'ASL Na 1 e le Aziende autonome ospedaliere napoletane sono un riferimento per tutta la regione ed anche per i cittadini di Portici, i presidi ospedalieri dell'ASL Na 3 lo sono di meno e la loro riorganizzazione stenta a realizzarsi. J .cittadini di Portici da sempre si considerano in un'area metropolitana da un punto di vista ospedaliero e salvo quando non sono loro a decidere (vedi l'insulsa politica del trasporto del 118 nell'ospedale più vicino o della ASL di residenza, a volte indipendentemente dalla patologia), fanno riferimento agli ospedali napoletani. E' necessario quindi ripensare alla politica ed alle pratiche di trasporto dei malati acuti porticesi nell'ambito delle urgenze-emergenze. 26 l servizi territoriali primari sono d'altronde chiamati sempre più ad una complessità di interventi per cui mostrano affanno. Pensiamo che a Portici sia necessario un ammodernamento e r~zionalizzazione dei modelli organizzativi che favorisca nella pratica l'uso appropriato ed efficace delle strutture ospedaliere, che privilegi la tempestività e l'offerta attiva degli interventi, l'adeguatezza delle risorse dedicate, anche in rapporto alle caratteristiche socio-demografiche dei cittadini residenti. Un modello organizzativo che possa anche riorientare risorse certe al territorio ed ai servizi distrettuali, in stretta collaborazione con i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta, che, liberandosi dalla cappa burocratica che attualmente awolge i servizi primari territoriali, possa produrre risultati di salute positivi in modo efficace, appropriato ed economicamente adeguato, valutando in un'ottica multidimensionale i bisogni dei cittadini e le disuguaglianze nell'accesso ai servizi. Da questo ultimo punto è necessario dare risposte al bisogno di trasporto sociale per l'accesso ai servizi sociosanitari realizzando ex novo un servizio specifico o ampliando le funzioni del servizio esistente,. E' necessario rafforzare la qualità dei servizi che possono offrire il consultorio pubblico (che dovrebbero diventare due in base alla popolazione residente) anche aumentando le forniture di attrezzature specialistiche in dotazione ed il personale esistente; diminuzione dei costi e maggiore celerità nella calendarizzazione delle visite. Indispensabile appare, come da Legge Regionale 11/01/94 n. 2, provvedere all'istituzione a Portici di un Presidio Sanitario di Assistenza ed Urgenza Territoriale (PSAUT} rafforzando anche l'offerta pubblica di diagnostica e assistenza specialistica in integrazione con il privato convenzionato ed a sostegno dei percorsi integrati di assistenza anche domiciliare i malati cronici, agli anziani non autosufficienti, ai disabili. Superando 27 l'ostacolo di una diversa destinazione d'uso da decisione commissariale quanto mai inopportuna per tempi e modalità. Fondamentale risulta essere il reale esercizio della potestà comunale in relazione ai Programmi delle Attività Territoriali (PAT) del Distretto ed alle risorse dedicate del bilancio della ASL di riferimento, superando la mera accettazione burocratica di decisioni autonome dell'Azienda Sanitaria Locale, ma entrando nel merito della programmazione e delle decisioni in generale che riguardano la salute della popolazione di Portici. ASSOCIAZIONISMO E CAPITALE SOCIALE Quello di "Capitale" è un concetto economico indicante l'insieme dei mezzi umani, materiali e finanziari necessari per la produzione di beni e servizi. Anche il capitale sociale può essere inteso in questa accezione, sebbene abbia un significato più ampio, non limitato alle scienze economiche. Lo si può definire come la struttura della rete di relazioni interpersonali che è necessaria al potenziale di azione dei· componenti di una società, alla loro possibilità di perseguire dei fini individuali. Può sinteticamente essere inteso anche come livello di cittadinanza attiva e reciproca fiducia tra i membri della comunità, intendendo per cittadinanza attiva l'entità del coinvolgimento dei cittadini nella loro comunità (spesso misurata dal numero di iscritti a gruppi, associazioni,..). Il capitale sociale, insieme al capitale umano, si affianca quindi al capitale economico nel fornire le migliori condizioni di sviluppo. 28 Il capitale sociale è un bene pubblico, disponibile per tutti coloro che vivono entro una particolare comunità e quindi non può subire limitazione. Di qui un individuo isolato socialmente può potenzialmente avere benefici dal vivere in un quartiere ricco in capitale sociale. Il Capitale sociale, fatto di reciproca fiducia, coesione sociale e concentrazione dell'associazionismo territoriale, rappresenta uno dei punti di riferimento più importanti per lo sviluppo sociale e civile della nostra città. E' necessario però che la mission di civica associazione venga praticata con coerenza e continuità, stimolando anche l'ulteriore aggregazione di cittadini nei vari campi di attività. Dovrà essere sviluppato quindi il supporto logistico alle associazioni, la facilitazione al loro confronto ed all'assunzione piena di quel ruolo fondamentale di rete civile per i beni comuni. Strategico da questo di vista sarà favorire la comunicazione attraverso l'accesso gratuito alla rete su tutto il territorio municipale e la realizzazione di luoghi di incontro tra le associazioni. Andrà inoltre stimolato l'associazionismo anche da un punto di vista produttivo e dei servizi alla persona accrescendo quindi pratiche di solidarietà ma anche di formazione di impresa sociale, non trascurando per altro i settori primari e secondari, per la gestione del tempo libero, per la promozione dei beni artistici e culturali. La presenza di numerose associazioni a Portici rappresenta quindi una ricchezza del territorio e come tale da salvaguardare. Questo significa però stimolare le associazioni a migliorare, ad agire secondo i compiti statutari e a realizzare reti tra di loro. -· Sarà quindi prioritario da parte della prossima amministrazione avviare una valutazione 29 condivisa con le associazioni relativamente alle azioni svolte negli ultimi anni, alla loro efficacia e coerenza ed alle possibilità di sviluppo verso una rete civica del volontariato e terzo settore che supporti le stesse associazioni in tema di progettazione e per la partecipazione a bandi che porterebbero sul territorio risorse preziose. ATTIVITÀ SPORTIVE E TEMPO LIBERO La Costituzione italiana, considerata una delle migliori al mondo, ha purtroppo tralasciato il diritto allo sport. l motivi di questa mancanza sono stati oggetto di lunghe riflessioni da parte degli esperti, ma, ad oggi, il nostro Paese continua ad essere uno dei meno organizzati a livello europeo. Il problema non è di poco conto se si considera che, oltre ad un armonico sviluppo psicofisico, l'educazione ad una corretta pratica sportiva porta, negli anni, ad un'efficace riduzione dei fattori di rischio per diverse patologia (osteo-articolari, respiratorie, metaboliche, cardiovascolari) costituendo l'elemento fondamentale di prevenzione del rischio obesità infantile. La situazione attuale vede due mondi che marciano separati e, spesso, in conflitto tra loro. Da una parte la Scuola (dove l'insegnamento dell'educazione motoria si scontra, molte volte, con la totale assenza di strutture adeguate), dall'altra le Società Sportive quasi sempre orientate alla disperata (ed a volte ridicola) ricerca del risultato. Si perpetua, in questo modo, una situazione paradossale: da una parte ragazzi talentuosi che non praticano alcuno sport perché questo penalizzerebbe lo studio, dall'altra ragazzi "costretti" a praticare uno sport (che a 30 volte finiscono per odiare) deciso per loro da genitori convinti di avere in casa un potenziale campione. In questo momento storico, della città e del paese, all'interno di una logica di diritto allo sport, all'attività motoria diffusa, per il benessere e la qualità della vita in ogni età, pensiamo che sia giusto e necessario puntare strategicamente a facilitare l'accesso a impianti diffusi nella città, anche micro e non solo individuare e sviluppare una parte della città come cittadella dello sport. Quindi favorire certamente l'agonismo, ma non limitarsi a questo, anzi assumere come strategico l'utilizzazione di spazi, come quelli sovrastanti i parcheggi interrati, ma non solo, dove poter installare reti per la palla a volo, cesti per il basket o porte per il calcio, campi di bocce, muri su cui giocare a tennis,.. e cosl di seguito, per favorire l'attività motoria diffusa. Anche recuperare ad un uso sportivo cittadino le palestre e gli spazi esterni delle scuole potrà essere una modalità innovativa di recupero ed uso di risorse comuni. Utilizzare inoltre ai fini dell'attività sportivi gli spazi sovradimensionati delle strutture sportive della futura cittadella dello sport, sembra un obbiettivo ragionevole e da perseguire, anche in relazione al momento economico che il Paese e la nostra Città stanno attraversando. Lo sviluppo della ciclopedonabilità, adattata alla nostra città ed ai suoi dislivelli (auspicabile la realizzazione di un sistema di bike sharing preferibilmente con "pedalata assistita"), va anch'essa nel senso di un recupero dell'attività fisica quotidiana e diffusa a 31 tutte le età, con una grande attenzione al benessere, alla promozione della salute ed alla prevenzione dell'obesità e delle malattie cronico-degenerative. Riportare i ragazzi nelle strade in condizioni ovviamente di sicurezza, permettere un'attività motoria diffusa e gratuita con i tempi dei ragazzi e non solo con quelli dell'offerta privata, magari riducendo gli accompagnamenti pomeridiani in auto da parte delle mamme, rappresenta per noi un obbiettivo di civiltà da perseguire .. BENESSERE E TUTELA ANIMALI La corretta convivenza con gli animali nei contesti urbani ha molte sfaccettature e tutte interconnesse: il possesso irresponsabile di animali genera il fenomeno dell'abbandono che a sua volta alimenta il randagismo. La mancata sterilizzazione dei soggetti vaganti sul territorio crea un circolo vizioso. Per non dire poi di quanto un'inadeguata responsabilizzazione dei proprietari nella gestione del proprio animale d'affezione incide sulla loro accettazione nel contesto sociale: dal problema delle deiezioni (necessario aumentare il numero di cestini per il deposito delle deiezioni raccolte sulle strade pubbliche), a quello della quiete pubblica, per finire, in casi estremi, a quello delle aggressioni. l punti nevralgici da sviluppare nei prossimi anni sono sinteticamente : • Promozione di interventi delle autorità locali ad implementare la normativa nazionale e regionale attraverso regolamenti e ordinanze per l'attuazione operativa degli intenti legislativi; 32 • Il rafforzamento dell'Ufficio Benessere Animale in termini di struttura (suo eventuale ampliamento mediante l'accorpamento del giardino della contigua proprietà demaniale all'Ufficio) e in termini di budget; • Accudimento e monitoraggio di colonie feline e di cani stanzianti sul territorio comunale; • Realizzazione di punti stabili di ristoro per le colonie feline adeguati da un punto di vista igienico-sanitario; • Campagne di informazione, rivolte soprattutto ai bambini e ai ragazzi, su un corretto approccio ai cani per la prevenzione degli incidenti anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche; • lndividuazione, allestimento e gestione di 11 Welcome dog area" sul territorio comunale di Portici per lo sgambamento in libertà e sicurezza dei cani d'affezione e la promozione di iniziative volte all'educazione dei soggetti e dei loro possessori. • Collaborazione con altre associazioni di volontariato dei comuni limitrofi, vista la specifica natura dei problemi del randagismo. • Promozione delle adozioni di cani e gatti randagi vaganti sul territorio, con relativi stalli nell'attesa di reperire una famiglia adottante, e, in alcuni casi, prelevamento e collocamento in adozione (per la prevenzione del collocamento in canili) di soggetti provenienti dal territorio del Comune e custoditi nei canili convenzionati. • Promozione delle sterilizzazioni dei cani e dei gatti residenti sul territorio per una corretta gestione e prevenzione del fenomeno del randagismo; • Assistenza sanitaria dei randagi incidentali o ammalati; 33 • Cooperazione con le autorità veterinarie per le campagne dì applicazione del microchip ai cani, padronali e non, insistenti sul territorio, per la risoluzione di casi dì abbandono o di maltrattamenti, il recupero comportamentale e un adeguato collocamento dei soggetti eventualmente segnalati come rischiosi; • Campagne di sensibilizzazione della cittadinanza ed Incontri di formazione per la valorizzazione della relazione con gli animali d'affezione in campo terapeutico ed educativo umano, per un corretto rapporto uomo"animale ed una gestione consapevole degli animali d'affezione, compatibile con le esigenze della comunità locale; • Promozione di eventi animalisti. 34 AMBIENTE E TERRITORIO D Politiche ambientali, qualità dell'ambiente e beni comuni, parchi e verde pubblico, servizio idrico integrato D Piano energetico, politiche dell'energia, smart city D Politiche di pianificazione del territorio, opere pubbliche, edilizia scolastica, Piano Urbanistico Comunale (PUC) D Piano Trasporti, Viabilità e parcheggi, mobilità, trasporto pubblico locale, illuminazione pubblica D Politiche Abitative D Servizi Necroscopici e Cimiteriali o Rifiuti POLITICHE AMBIENTALI Portici, con la sua impressionate densità abitativa e la devastante cementificazione del territorio, può aspirare a divenire l'emblema di cosa significhino gli errori e i crimini di chi ha immaginato uno sviluppo senza tener in alcun conto la tutela del territorio, dell'ambiente e della salute dei cittadini. Il risultato è sotto gli occhi di chiunque: inquinamento, assenza di spazi, malessere diffuso, cancellazione del panorama, della libertà di spaziare con lo sguardo, di correre, di giocare all'aperto. Candidarsi ad amministrare Portici significa partire da questa presa di coscienza per agire in modo da recuperare i diritti negati della salute, dell'ambiente, della libertà di movimento e di spazio, della libertà di panorama. Significa invertire una tendenza e lavorare per recuperare una qualità della vita per i cittadini che li renda liberi. Liberi di non 35 ammalarsi di inquinamento, liberi di giocare nel verde, liberi di correre in un parco, liberi di guardare il mare, il loro mare, o il Vesuvio, il loro Vesuvio. E' necessario intraprendere al più presto, anche a livello locale, un percorso virtuoso verso la città sostenibile, progettando gli equilibri ecologici (preferenza per stili di vita consapevoli e parsimoniosi), puntando a modificare i modelli di consumo (riduzione degli sprechi), promuovendo l'eco-efficienza (riciclo dei rifiuti; efficienza energetica, uso di fonti rinnovabili, emissione gas), ristabilendo gli elementi di equità sociale imprescindibili nello sviluppo di un programma teso all'armonia tra ambiente, società ed economia. Necessaria a tal fine è la partecipazione di tutti gli attori sociali alla determinazione degli obiettivi e degli impegni da conseguire e alla corrispondente condivisione della responsabilità, individuando sempre come principi portanti ai quali ispirarsi quelli della programmazione unitaria (integrazione dell'ambiente nelle altre politiche) e della democrazia partecipativa e cooperante. E' necessario secondo noi armonizzare il "localismo" di certe azioni/iniziative con la necessaria visione ultra-comunale delle tematiche ambientali. L'approccio ai temi e delle azioni da programmare deve rifuggire "l'ambientalismo fondamentalista" a vantaggio di un "ambientalismo informato". In primo luogo quindi dichiareremo non più consumabili tutti i suoli liberi dal cemento e dall'asfalto rimasti in città, tuteleremo e valorizzeremo le aree verdi pubbliche e private, attraverso un attento monitoraggio di tutte le aree vuote della nostra città, con particolare attenzione per le residue aree agricole ancora presenti. Si propone inoltre un aumento delle aree verdi permeabili, verificando la possibilità di modificare alcune aree 36 attualmente pavimentate, ma anche un'azione di diradamento attraverso l'abbattimento senza ricostruzione di edifici dismessi, degradati e senza nessuna qualità architettonica e urbana. Aumento della superficie a verde cittadino con obiettivi fissati ad inizio consiliatura e verificabili dai cittadini in corso di attuazione. Ci adopereremo per l'apertura parziale e circoscritta di alcune aree del Bosco della Reggia come aree di verde pubblico immediatamente fruibile dai cittadini. Lavoreremo anche per acquisire al patrimonio comunale e in alcuni casi demolire quei manufatti non più utilizzati (ex capannoni, e altro) per sostituirli con giardini e parchi, in modo da recuperare il suolo, lo spazio, l'aria, l'acqua per tutti noi. Realizzeremo il parco della memoria in cui ripianteremo le colture agronomiche della Portici agricola. Un patrimonio di cultura, gusto e profumi che ci hanno tolto e che dobbiamo recuperare. Anche per questo vogliamo trovare le risorse per avviare un piano straordinario di alberatura della città con alberi di alto fusto della flora mediterranea. Un progetto che chiameremo "Rimboschiamo la città". Vorremo anche provare a incentivare in città l'uso del mezzo elettrico, immaginiamo una città dove sia possibile ricaricare la batteria della propria auto utilizzando l'energia derivante dal sole, sia essa disponibile in casa o presso carica - batterie posti in luoghi pubblici, cosi come vorremmo provare ad awiare un programma che affianchi la raccolta differenziata operando sulla riduzione degli imballaggi. 37 Vogliamo che Portici sia una "città solare". Lavoreremo con la Soprintendenza per risolvere la questione dell'applicazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti della città, a cominciare dagli edifici pubblici, con l'esclusione ovviamente degli edifici di interesse storico e artistico, in modo da rendere Portici sempre meno dipendente dall'utilizzo degli idrocarburi fossili per l'approvvigionamento dell'energia termica ed elettrica. Premieremo quindi con la leva fiscale chi installa il fotovoltaico e sanzioneremo chi non si adegua a questa necessità di cambiamento. Ovviamente il Comune darà l'esempio sia evolvendo gradualmente il proprio "parco auto" con mezzi a trazione elettrica, sia dotando gli edifici di proprietà comunale dei pannelli fotovoltaici. La qualità dell'aria , acquista un'importanza strategica, perché l'inquinamento relativo, soprattutto da traffico veicolare, determina danni alla salute a breve e lungo termine, di grande rilevanza. E' necessario sviluppare concreti strumenti per assicurare la conoscenza e la diffusione dei dati relativi al fenomeno (status, mezzi, strumenti e misure di miglioramento) ed assumere iniziative per la riduzione dell'inquinamento, attraverso la riduzione del traffico veicolare e lo stimolo alla formazione di una consapevolezza collettiva sulle problematiche e le possibilità di soluzione (esemplare da questo punto di vista crediamo sia stata l'esperienza di Pedibus -l'accompagnamento assistito a piedi dei bambini a scuola-). Riteniamo infatti che sia indispensabile, relativamente all'inquinamento dell'aria nel contesto urbano, sollecitare innanzitutto la coscienza collettiva della comunità locale al fine di awiare un approfondimento sul delicato rapporto che lega mobilità locale, stili di vita e partecipazione democratica ai processi decisionali a scala locale anche rivedendo 38 l'attuale regime di sosta e parcheggio delle auto sul territorio cittadino~ di fatto penalizzante e vessatorio per i cittadini; l dati relativi ai principali inquinanti dell'aria a Portici ed in genere nei comuni vesuviani, al momento risultano scarsi e obsoleti e non offrono informazioni adeguate ai pericoli di un eventuale e persistente inquinamento, tuttavia è difficile pensare che con un parco di circa 30.000 auto, le emissioni di inquinanti non superino le soglie previste, di qui probabilmente bisognerà dare la priorità non tanto al monitoraggio ma ad obiettivi di riduzione progressiva del traffico locale. Tuttavia sull'infrastruttura in fibra ottica comunale è possibile creare una Rete per il controllo ambientale, ed i risultati poi, in tempo reale, possono essere diffusi via web e sui display cittadini. Altra tematica ambientale prioritaria è quella dei rifiuti: in un luogo dove le cose sembrano funzionare (Portici), è utile andare oltre le strade pulite ed interrogarci sulla tassa {che non si riesce a far diventare tariffa) e la cui composizione non è cosa nota al cittadino. E' necessario avere un panorama più chiaro dei sistemi di trattamento ed avviare procedure di banckmarking con altre realtà, relative ad esempio alla individuazione e realizzazione di siti consortili di compostaggio ed alle strategie di riduzione degli imballaggi. Prioritarie inoltre sono le tematiche del risparmio energetico, dove è necessario arrivare alla attuazione del Piano Energetico Comunale, definito già da tempo in collaborazione con l'ENEA, che prevede azioni sistemiche comprese quelle relative ai comportamenti individuali. 39 Portici 2.0, come laboratorio d'innovazione sostenibile - Smart City Portici sostenibile e smart vuoi dire una città che, per la specificità scientifica, può e deve diventare un centro d'innovazione per reinventare la propria immagine ed il proprio modello di sviluppo, con azioni basate sulla riduzione delle emissioni di carbonio, su di un efficiente uso dell'energia, su di una città che crea un insieme di reti interconnesse, tramite le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (aree per l'accesso gratuito al web, informazioni in tempo reale sui trasporti, sul traffico, .. etc.). La nuova Amministrazione, in collaborazione con il contesto scientifico della città, promuoverà progetti pilota per creare "piazze smart", "quartieri smart", valutando la risposta e la partecipazione della comunità per un allargamento a tutta la città della progettazione. Portici smart city è una città che contribuisce al miglioramento delle funzioni e condizioni di governo per affrontare in modo innovativo problemi sociali legati alla crescita, all'inclusione ed alla qualità della vita, attraverso l'ascolto ed il coinvolgimento dei diversi attori locali coinvolti: cittadini, imprese, associazioni, migliorando l'interazione tra cittadino e città. Il modello di business da adottare è basato sulla capacità delle entità presenti sul territorio di creare un network di cooperazione per valorizzare le risorse presenti e acquisibili nel tempo, per innalzare in maniera sostenibile la qualità della vita dei cittadini e favorire il miglioramento delle attività produttive delle imprese. 40 Il modello di riferimento può essere proprio quello della Smart City che in Europa si sta affermando in modo significativo, essendo incentivato anche da specifici strumenti di finanziamento. Il territorio è già predisposto perché radicata è la presenza di numerosi enti che operano in diversi settori della ricerca e dell'innovazione tecnologica, sebbene il momento di crisi economica nazionale, stia determinando vari problemi nella loro gestione. Operativamente si dovrebbe facilitare la creazione del network, incentivando l'espansione di un fenomeno virtuoso che, da un lato consolidi i legami già presenti (es. enti che nel tempo hanno collaborato su attività progettuali, non necessariamente legate al territorio}, ma allo stesso tempo agevoli l'inserimento di nuove entità (es. annessione di nuovi attori pubblico/privati che operano nei settori dell'innovazione, vista nell'accezione più ampia del termine). Le attività che un tale eco-sistema dovrebbe svolgere riguardano sia l'approwigionamento di risorse {es. finanziarie con il project-funding e/o il crowdfunding), che di progettualità rivolta al territorio e ai Cittadini (es. Municipality 2.0, cultura! heritage, helderly people, eDemocracy, progetti già approvati, ma non realizzati), che di know-how transfer (es. formazione, open-lab, new technologies, etc.). La governance di un tale eco-sistema dovrebbe riferirsi ai nuovi modelli organizzativi, che si stanno affermando a livello worldwide sia nelle imprese che nella gestione della 'cosa pubblica', in cui cooperazione, flessibilità e adattabilità rispetto alle esigenze, suggeriscono di applicare un rapporto paritetico (peer-to-peer) tra i nodi del network, piuttosto che gerarchico piramidale (one-up multi-down), come awiene nelle classiche strutture decisionali. 41 POLITICHE URBANISTICHE Una nuova politica urbanistica per la città non può prescindere dal principio di SOSTENIBILITA' URBANA, al quale ci riferiamo nel modello di sviluppo che proponiamo per Portici. Aggredita nei decenni scorsi da una crescita edilizia smisurata, Portici si caratterizza oggi per un'estrema saturazione edilizia e una conseguente altissima densità abitativa che l'ha portata a valori da primato internazionale, seconda solo alle grandi città asiatiche. Su una estensione territoriale pari a 4,5 kmq, la popolazione era arrivata, alla fine degli anni settanta, quasi a ottantamila abitanti, per poi attestarsi poco sotto i sessantamila abitanti nell'ultimo censimento del 2011, con una densità abitativa attuale - rapporto tra popolazione e territorio - di circa 13000 abitanti per chilometro quadrato. Questo tipo di sviluppo urbanistico ha determinato nel tempo un tale consumo di suolo agricolo e permeabile, che oggi l'intero territorio comunale coincide il centro abitato ed edificato della città, senza più aree libere né insediamenti sparsi, con pochi residui di aree agricole intercluse nel tessuto edificato. due premesse 1. Il governo Monti ha predisposto legislativamente la formazione delle città metropolitane. Entro un anno si dovrebbe formare la. città metropolitana di Napoli che comprenderà anche Portici. La formazione della nuova città metropolitana ci induce alla prospettiva vicina di una città vesuviana per il territorio di Portici e dei comuni contermini, prevedendo in questo senso che, tutte le strategie e le scelte 42 .. urbanistiche contenute nel nuovo PUC, oggi applicabili nel solo ambito comunale, siano coerenti e compatibili con la dimensione metropolitana. 2. L'esigenza della definizione di una strategia programmatoria condivisa sui futuri assetti della città, urbanistico, ma è non può awenire guardando esclusivamente all'ambito necessaria un'integrazione e una trasversalità nella programmazione sul territorio. Non solo quelle, previste per legge, tra il PUC e i diversi piani di settore (piano dei parcheggi, piano del traffico, piano di zonizzazione acustica, ecc), ma anche, ad esempio tra la pianificazione urbanistica e la programmazione sociale dei Piani di Zona: bisogna lavorare ad una convergenza tra le diverse strategie di approccio. La città di Portici è attualmente dotata di un Piano Regolatore Generale, approvato dalla Provincia nel 2002, e una successiva Variante Generale che ha rinnovato i vincoli urbanistici decaduti. Circa due anni fa è stata avviata la redazione del nuovo PUC, il Piano Urbanistico Comunale che sostituisce il vecchio PRG. Attualmente esiste un Documento Preliminare del Piano Urbanistico Comunale. È per noi prioritaria la PARTECIPAZIONE URBANISTICA, come attuazione di una democrazia partecipativa, poiché riteniamo che attivare processi di partecipazione significhi prima di tutto arricchire la qualità della democrazia nella nostra città, ma anche trovare meccanismi che consentano di mettere in piazza i problemi, migliorare l'efficacia dei risultati, coinvolgere i cittadini nelle scelte per la collettività, producendo effetti positivi sul benessere e la qualità della vita di tutta la città In questo senso la pratica partecipativa non si può limitare semplicemente ad un'informazione sull'operato dell'Amministrazione o in un ascolto quasi solo burocratico 43 dei cittadini senza nessuna relazione con le scelte definitive del Piano, ma dovrà essere una partecipazione attiva e condivisa, espressione di una necessità, politica prima che obbligatoria per legge, di un coinvolgimento concreto dei cittadini nelle fasi che precedono la definizione delle scelte e delle strategie generali, perché cosi si opera attualmente in molte città italiane, perché cosi è giusto che si faccia anche a Portici dove riteniamo che, da questo punto di vista, sia necessario manifestare una profonda differenza di metodo nella nuova amministrazione della città. In questo senso, proponiamo alcuni dei temi che riteniamo più importanti e strategici per il futuro assetto della città e che consideriamo fondamentali per il progetto del nuovo PUC. LA LINEA DI COSTA Qualche anno fa, l'Amministrazione Comunale ha bandito un concorso internazionale di progettazione per la realizzazione di un nuovo porto turistico, che ampliasse l'attuale Porto del Granatello e riqualificasse l'attuale fascia costiera, anche in relazione alla realizzazione e al riempimento del nuovo condotto fognario realizzato parallelamente alla linea di costa. Dopo aver espletato il concorso, l'amministrazione ha deciso di non utilizzare nessuno dei progetti presentati, ma di ridefinire l'area attraverso un nuovo progetto, affidato ad un altro soggetto pubblico-privato, con sperpero di denaro pubblico sia nell'espletamento del concorso di progettazione che, successivamente, nell'affidare nuovamente il progetto. Non solo. L'amministrazione, anche qui senza nessuna condivisione pubblica e senza che questa scelta fosse stata inserita nel concorso di progettazione, decide immotivatamente di inserire negli interventi finanziabili del PIU Europa, anche il progetto di un secondo porto in prossimità di Pietrarsa. Dunque ci 44 troveremmo ad avere un primo porto turistico, che amplia considerevolmente l'attuale porto del Granatello, ed un secondo porto a Pietrarsa. Si propone di riconsiderare sia il progetto del nuovo "Marina di Portici", approvato dalla precedente amministrazione, che ha improvvidamente cancellato gli esiti del concorso di progettazione, che l'opportunità della realizzazione del secondo approdo nei pressi di Pietrarsa, inserito nei progetti del PIU Europa, eventualmente sottoponendo a Referendum consultivo questa progettazione. l PARCHEGGIINTERRA TI In questi ultimi anni sono stati realizzati alcuni parcheggi interrati, altri sono in fase di realizzazione e altri ancora sono in fase di programmazione, con uno sfruttamento intensivo del sottosuolo. Per la maggior parte sono parcheggi privati, a carattere pertinenziale, una quota minima è riservata a parcheggi pubblici. C'è davvero bisogno di tutti questi parcheggi interrati a Portici? Rispondono ad un effettivo bisogno della collettività? L'argomento rientra nel tema più generale della mobilità. Da questo punto di vista riteniamo che a Portici l'obiettivo prioritario sia quello di ridurre il traffico veicolare privato per migliorare la qualità dell'aria che respiriamo e la qualità dello spazio pubblico, recuperando spazi esclusivamente pedonali. In questo senso, una delle azioni principali dovrebbe essere quella di localizzare 'strategicamente' aree di parcheggi pubblici, eventualmente interrati, per ridurre quantitativamente la dimensione del parco auto circolante, specie in alcune zone della città. Quello che invece sta accadendo è un'eccessiva proliferazione di parcheggi interrati, anche in aree delicate dal punto di vista dell'accessibilità e del carico urbanistico, oltre ad una insoddisfacente progettazione e 45 inesistente gestione della copertura superiore che dovrebbe essere adibita a spazio verde pubblico o di uso pubblico. Riteniamo che vada invece tutelato prioritariamente l'interesse pubblico e la necessità di una limitazione di ulteriori parcheggi interrati, verificandone complessivamente il numero, le localizzazioni e gli effettivi fabbisogni, oltre ad intervenire sulle aree scoperte, sulla loro destinazione, sulla gestione. In questo senso proponiamo anche, per alcuni interventi già programmati ma di cui non è ancora awiata l'attuazione (piazza S.Ciro, l'area di fronte al Tribunale, l'area di fronte a Villa Lancellotti), un confronto pubblico e la possibilità di referendum consultivi per verificarne l'effettiva condivisione pubblica e la possibilità di riconsiderare questi interventi. IL PIANO DELLA MOBILITA' La mobilità rappresenta tipicamente uno di quei temi che sarebbe opportuno affrontare alla scala metropolitana o, almeno, in una dimensione sovracomunale. Tuttavia la legge (D. Lgs. 285/1992) impone ai comuni con più di trentamila abitanti, la redazione di un Piano del Traffico, di cui Portici è attualmente sprowista. D'altra parte, alcuni specifici problemi anche recenti di traffico urbano come ad esempio l'apertura del nuovo casello autostradale, impongono una programmazione complessiva della mobilità, non più procrastinabile. Né si può più immaginare di risolvere il problema della riduzione del traffico veicolare chiudendo occasionalmente qualche strada, oppure immaginare una qualsiasi strategia urbanistica che possa prescindere dal tema della mobilità. Uno degli atti fondamentali, collegato alla redazione del nuovo PUC, dovrà essere quello della 46 .. l definizione di un PIANO DELLA MOBILITA' per la città Un piano che si ponga i seguenti obiettivi strategici: - la garanzia di un'accessibilità diffusa ma sostenibile; - la riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico; - il miglioramento della sicurezza stradale, in particolare per i pedoni; - un aumento e un miglioramento del trasporto pubblico e una riduzione del traffico privato. IL RECUPERO DEL CENTRO STORICO Le parti storiche della città, non solo quelle centrali, comunemente e impropriamente denominate 'Mercato', ma anche i brani posti ai margini del territorio comunale, cosl come gli insediamenti abitativi intorno al Palazzo reale, versano in condizioni di degrado, che è degrado fisico e sociale. Non è più accettabile che ancora oggi permangano nella nostra città numerose abitazioni collocate in locali terranei su strada, i cosiddetti bassi, con gravi condizioni igienico-sanitarie degli abitanti. In questo senso, un nuovo modello di sviluppo urbanistico per la città non può prescindere da una strategia di recupero più generale della parti storiche, ormai divenute zone marginali della città, ma che conservano la storia e la memoria di questo territorio. Noi proponiamo il monitoraggio e la completa riconversione di tutti i locali terranei adibiti ad abitazione, ancora presenti nel centro storico, incentivandone il loro riutilizzo attraverso altre funzioni (artigianale, commerciale, ricettiva). E, all'interno della nuova pianificazione urbanistica, riteniamo prioritaria la redazione di uli PIANO DI RECUPERO DEL CENTRO STORICO, che definisca un'azione complessiva di recupero e 47 valorizzazione degli edifici e delle aree storiche della città, che consenta di intervenire anche su alcuni nodi problematici, come l'area del Mercato Coperto, la cui riconfigurazione possa essere oggetto di un concorso di progettazione con il coinvolgimento attivo dei cittadini. E' necessario individuare nuove e più consone condizioni di equilibrio tra residenzialità e mercato, tra recupero e condizioni sociali di vivibilità, tra mobilità e sicurezza, come per le 25 Famiglie che abitano a Palazzo Reale, con contratti di fitto da 15 anni (equo canone) e da 10 anni (contratti ordinari}, con le problematiche gravi per la sosta (essendo un nodo della mobilità interna ma anche intercomunale che potrebbe aggravarsi con la realizzazione del sottopasso di Piazza san Ciro), l'Igiene urbana, con una raccolta rifiuti a ridosso di Palazzo Reale da riorganizzare, una bonifica dall'amianto da monitorare per Palazzo Mascabruno/antico Galoppatoio. Un microquartiere, quindi come sempre accade nella nostra città, periferico ma centrale, che dovrebbe avere invece vantaggi dalla convivenza con l'Università in termini di offerta di servizi agli studenti e quindi anche agli abitanti, da un punto di vista residenziale (Casa Studenti) e dei servizi sociali. IL PATRIMONIO STORICO ARCHITETTONICO La città di Portici annovera sul suo territorio un consistente patrimonio storico architettonico di inestimabile valore, rappresentato dal sistema delle Ville Vesuviana con l'eccellenza del Palazzo Reale e del Bosco, . La Reggia Borbonica con l'annesso approdo costiero del Granatello. La stazione di arrivo (ma, al tempo stesso, di ulteriore sviluppo) della prima ferrovia italiana, l'opificio di Pietrarsa (che lo zar Nicola Il copiò integralmente quando volle costruire Kronstadt) a cui era collegata la scuola di Arti e Mestieri che formava tecnici (oggi diremmo ingegneri), operai e capitani di macchina. Un 48 patrimonio che condivide con gli altri comuni del Miglio d'Oro e che è numericamente (più di 200 manufatti) e architettonicamente paragonabile solo all'insieme delle Ville Venete di Andrea Palladio. Molti di questi edifici versano in condizioni di estremo degrado e abbandono, e per tutte citiamo le due più importanti: Villa d'Eibouef e Villa Lancellotti. La dimensione, la proprietà (prevalentemente privata) estremamente parcellizzata, e il degrado avanzato, rendono complicata per un solo comune una strategia complessiva di recupero e valorizzazione di questi beni. Nel nostro programma di governo della città intendiamo tuttavia mettere in campo questa priorità, proponendo azioni che, in un corretto rapporto tra pubblico e privato, l'ente comunale può effettuare, anche in collaborazione con i comuni contermini. Proponiamo anche interventi più limitati di recupero sugli edifici storici della città, immaginando forme di incentivazione per il ripristino delle parti comuni degli edifici, attraverso una modalità analoga al progetto Sirena nel centro storico di Napoli, che in pochi anni ha consentito l'intervento su circa 400 edifici, con un'importante ricaduta occupazionale nel settore edile. Questo potrebbe consentire anche di utilizzare concretamente quel Piano del Colore che la precedente Amministrazione ha redatto, senza che fosse effettivamente applicato attraverso meccanismi incentivanti. EDILIZIA-SCOLASTICA Nella nostra città sono presenti numerosi edifici scolastici di competenza comunale. Escludendo le scuole medie superiori, di gestione provinciale, sul territorio vi sono circa 11 edifici scolastici che ospitano scuole materne, elementari e medie, gli attuali istituti comprensivi, per una popolazione scolastica di alcune migliaia di studenti, molti provenienti anche da altri comuni contermini. La maggior parte di questi edifici è stata 49 realizzata tra gli anni sessanta e settanta, e molti di questi, nonostante vi siano stati negli ultimi anni numerosi interventi di manutenzione straordinaria, presentano ancora problemi significativi dal punto di vista strutturale e della sicurezza sismica e antincendio. Riteniamo di prioritaria importanza mettere in sicurezza tutti gli edifici scolastici di competenza comunale per cui, nell'elenco delle priorità di spesa della futura amministrazione, collochiamo al primo posto l'intervento sulle scuole pubbliche cittadine. POLITICHE ABITATIVE La questione delle politiche abitative è strettamente legata allo sviluppo urbanistico se questo è incontrollato e non parte delle esigenze reali dei cittadini, si risolve in una crescita disordinata, con scarsità di servizio pubblici, di aree verdi, di spazi di socialità, in poche parole non rispondere alle esigenze reali corrisponde ad un azzeramento della vivibilità. Ora pur partendo di situazioni che si sono create nel tempo è necessario oggi ripartire dal concetto di città vivibile e di "città bella". La crisi economica ha inciso pesantemente sulle possibilità di sviluppo, ciò ha coinciso non solo nella riduzione dei trasferimenti dallo stato centrale ai comuni, ma anche con una assai minore disponibilità di risorse economiche da parte di famiglie e piccole e medie imprese da qui si deve ripartire, scontando che questa "crisi" non è probabilmente di tipo . transitorio ma segnerà, probabilmente gli stili e le modalità di vita dei prossimi decenni. Nel contesto delle politiche abitative si deve innanzitutto partire dall'utilizzo pieno dell'esistente, dalla riqualificazione degli immobili, le scarse risorse pubbliche devono potersi incrociare con interventi capaci, anche con il coinvolgimento degli interessati, di fornire risposte concrete esaurienti e credibili. 50 Partire dall'utilizzo dell'esistente significa conoscere in maniera particolareggiata, il numero e lo stato degli immobili a partire da quelli pubblici, ma anche privati, e suddividere questi a seconda se sono utilizzati, parzialmente utilizzati e lasciati vuoti a degradare. Laddove fossero presenti edifici pubblici del tutto o parzialmente utilizzati si potrebbe procedere attraverso forme di recupero che si basano sull'apporto dei cittadini con redditi medio bassi che si organizzano in cooperative di auto recupero. Questi recupererebbero le parti interne degli edifici, e le spese sostenute andrebbero defalcate dal canone precedentemente convenzionato tra cooperativa di auto recupero e amministrazione comunale, laddove l'immobile è di proprietà pubblica, ovvero tra privato e cooperativa di auto recupero laddove l'immobile interessato è di proprietà privata, ovviamente in questo ultimo caso la durata contrattuale dovrebbe essere di almeno 1O anni. E' da sottolineare che la cooperativa di auto recupero è una cooperativa di scopo che mai diventerà proprietaria dell'immobile qualora questi sia pubblico. Qualora ci fossero aree pubbliche disponibili si potrebbero ipotizzare progetti sperimentali di auto costruzione, in questo caso le famiglie organizzate in cooperativa si auto costruirebbero la casa con il loro lavoro e in questo modo almeno dimezzando i costi di costruzione, in questo caso i soci della cooperativa diventerebbero proprietari. In Italia esistono decine di esperienze di auto recupero e di autocostruzione, esperienze solidali non mercantili e che hanno ridotto di moltissimo i costi e soprattutto in presenza di immobili pubblici da recuperare che senza l'apporto dei cittadini non sarebbe mai stato possibile portare a termine con le sole forze dell'amministrazione comunale. 51 Gestione case popolari Una delle più annose questioni relative alle case popolari e che ne inficia una gestione corretta e trasparente è quella delle occupazioni senza titolo, in questo caso una delle modalità per contrastarle potrebbe essere quella di dare indicazione all'ufficio anagrafe di non consentire cambi di residenza, laddove chi lo richiede non sia in possesso di apposita autorizzazione scritta e motivata da parte del comune o dello lacp, in tale contesto l'amministrazione comunale dovrebbe siglare protocolli d'intesa con gli enti che erogano luce, gas e acqua, impegnando questi a non effettuare o accettare volture di contratti per alloggi di edilizia residenziale pubblica quando chi lo fa non allega l'autorizzazione da parte del comune e dello IACP. Il perché di queste iniziative nasce dal fatto che senza questi passaggi di residenza o di volture di servizi chi occupa non potrebbe mai pensare di regolarizzare la propria posizione con eventuali sanatorie. Una sorta di deterrente indiretto che andrebbe ad aggiungersi alle altre iniziative previste dalla legge regionale o da delibera comunale. Utilizzo pieno dell'esistente anche con progetti tipo " adotta il nonno" Nelle città anche di media dimensione esiste una parte degli immobili ad uso residenziale che sono occupati da anziani soli o coppie di anziani, con case molto grandi e con un numero di vani superiore alla loro necessità. In questo caso si potrebbe tentare quanto già fatto in alcune città Parma e Milano ad esempio, cioè mettere in relazione le situazioni di anziani con case grandi sottoutilizzate per mettere a disposizione stanze a studenti fuorisede o lavoratori stagionali o precari. In pratica gli anziani riceverebbero un "affitto" che li aiuterebbe a integrare la loro pensione, per esempio da uno studente fuori sede, lo studente non pagherebbe canoni esosi a proprietari evasori fiscali che impongono di non 52 stipulare contratti per evadere le tasse, e insieme si creerebbe una filiera di solidarietà intergenerazionale. La proposta potrebbe partire da un tavolo comunale alla quale partecipino, oltre all'amministrazione comunale, le associazioni di studenti, i sindacati inquilini, i sindacati dei pensionati, le associazioni della proprietà edilizia, i rappresentanti di questura e prefettura. Il comune potrebbe applicare agli anziani una lmu agevolata e la connessione adsl gratuita. 53 ... _ ISTRUZIONE, EDUCAZIONE, FORMAZIONE POLITICHE CULTURALI E ARTISTICHE o o o Attività culturali ed artistiche o Asili Nido e Scuola per l'infanzia Istruzione , Formazione ed il Diritto allo studio Biblioteca e archivio storico Portici gode della presenza di tutta la filiera di istruzione e formazione, sia in senso verticale, ovvero dalle scuole dell'infanzia all'Università, sia in senso orizzontale, ovvero le tipologie di offerte formative (istituto per il turismo, liceo classico, liceo scientifico , istituto professionale per l'industria e l'artigianato, liceo tecnologico, liceo linguistico, liceo sociopsicopedagogico). Questa condizione territoriale rappresenta un presupposto per la costruzione di un sistema di rete capace di attivare l'interazione fra tutte le istituzioni formative presenti sul territorio e favorire l'accesso alle risorse culturali, comprese le biblioteèhe. Riteniamo che il compito dell'amministrazione sia di favorire il superamento dell'isolamento degli istituti e di superare l'attuale interpretazione dell'autonomia in termini unicamente aziendalistici. Gli anni scorsi sono stati segnati nella politica scolastica del Comune dalla dominante di una marcia a tappe forzate verso l'istituzione degli istituti comprensivi, gli accorpamenti e le correlative soppressioni di talune sedi scolastiche, per ragioni talora poco evidenti e spesso poco condivise. 54 A tal fine riteniamo opportuna l'istituzione di una Consulta permanente elettiva dell'istruzione e formazione con Il coinvolgimento delle rappresentanze di tutti gli agenti (dirigenti scolastici, corpo docente, personale ata, allievi, genitori) quale organismo consultivo e propositivo rispetto alle attività del relativo assessorato, per coordinare: • La verifica e l'eventuale revisione sia della trasformazione delle sedi scolastiche in istituti comprensivi che l'appropriatezza degli accorpamenti effettuati o da effettuare; • l'attivazione di uno sportello pubblico di ascolto per i bisogni scolastici; • le politiche di supporto alle fasce deboli (situazioni di disagio economico e famiglie con problematiche di disabilità), attraverso l'affidamento a cooperative sociali, professionalmente attrezzate, delle attività di sostegno ai percorsi educativi e all'integrazione scolastica; • lo sviluppo di programmi congiunti di formazione sanitaria, alimentare, sportiva, ambientalistica e civica, con una condivisione di risorse e di iniziative. • l'edilizia scolastica e la sicurezza • il monitoraggio delle scelte di studio e formazione dei giovani • i rapporti scuola-famiglia • il contrasto all'insuccesso, alla dispersione, al disagio ed alla devianza • l'eventuale trasversalità dei percorsi formativi • i progetti scuole aperte • l'intensificazione dei rapporti con i centri di ricerca e di eccellenza presenti sul territorio .,.- ... 55 • il rapporto tra formazione ed impresa, come ad esempio la formazione dei giovani con il supporto degli artigiani, anche in territorio extracittadino, tenendo conto della nuova legge sull'apprendistato e prevedendo anche percorsi per i giovani a rischio. • il patrimonio culturale presente a Portici che costituisce un importante opportunità di sviluppo e di occupazione. La valorizzazione di questo settore non è tuttavia sufficientemente considerata e rimane ancora del tutto da pianificare dando priorità ad una vera e propria cultura dell'accoglienza con tutte le implicazioni che ne derivano in termini sociali, economici e culturali. Pensiamo per esempio all'affidamento dei beni a gruppi giovanili di gestione, attraverso l'assegnazione di strumenti tecnologici e legali per la costruzione di siti web. l siti funzionerebbero come efficaci strumenti di pubblicizzazione del bene adottato e di posizionamento .c sul mercato turistico culturale. La rete formativa che si andrà strutturando, può favorire ed ottimizzare l'elaborazione di Piani dell'Offerta Formativa (POF) e le modalità di strutturazione dei Piani Operativi Nazionali (PON), in funzione dei bisogni della popolazione studentesca ma anche del territorio e della coerenza con la pianificazione strategica intersettoriale della Città. La realizzazione di Asili Nido comunali rappresenta un progetto condiviso tanto sul piano nazionale, quanto nell'ambito delle direttive impartite dall'Unione Europea. Infatti, attraverso il Piano straordinario servizi socio educativi prima infanzia, introdotto dalla finanziaria 2007, si offre la possibilità ai singoli comuni di incrementare l'offerta di asili nido in Italia. Tra gli obiettivi del piano rientra anche la concreta attuazione dei diritti dei bambini e delle bambine, ciò in relazione al raggiungimento entro il 201 O della copertura territoriale del 33% fissata dal Consiglio europeo di Lisbona del2000. In questo contesto si colloca la 56 Conferenza Unificata Stato - Regioni del 07. 10. 2010 che ha proweduto allo stanzia mento di ulteriori fondi al fine di perseguire i seguenti obiettivi: 1) proseguire in via prioritaria, l'ampliamento ed il consolidamento della dotazione di nidi e/o servizi per minori da O a 3 anni, sia sotto il profilo dei costi di gestione che dell'attivazione di nuovi posti, nonché il miglioramento qualitativo dell'offerta in atto e futura ; 2) realizzare anche altri interventi a favore delle famiglie, assicurando che ad essi accedano prioritariamente le famiglie numerose o in difficoltà, sulla base della valutazione del numero e della composizione del nucleo familiare e dei livelli reddituali. Obiettivo rilevante per noi è quindi realizzare almeno un asilo nido comunale, per dare una risposta anche pubblica alle mutate esigenze della società, delle tipologie familiari e delle modalità di lavoro dei componenti delle famiglie, in primo luogo delle donne. POLITICHE CULTURALI ED ARTISTICHE La cultura quale strumento di sviluppo e crescita di una città, ovvero del suo contesto urbano, economico e sociale e, di conseguenza, del livello di qualità della vita dei suoi cittadini: è da questa considerazione che la programmazione culturale deve partire e svilupparsi. La politica culturale della passata amministrazione ha difettato di organicità e di programmazione con l'effetto di una disarticolazione delle iniziative e di una scarsa ricaduta sul territorio, mancando proprio quell'obiettivo che invece era stato indicato come prioritario: fare della cultura un elemento di propulsione economica e sociale. Bisogna 57 restituire "identità" alla Città, enucleando i possibili percorsi caratterizzanti che dalla rivalutazione del passato la proiettino verso un futuro di orgoglioso senso di appartenenza. La politica culturale messa in campo dalla nuova Amministrazione deve essere in grado di immaginare e progettare il futuro, valorizzandolo e incanalando le energie creative presenti ed in rete, coniugandole con un imprescindibile sistema d'impresa, in coerenza con le esigenze che il territorio esprime, per una cultura capace di far crescere l'economia e generare occupazione. Indispensabili saranno i rapporti con il settore turismo, scuola e ricerca, infatti solo intersecando tali ambiti sarà possibile coinvolgere in modo diffuso e capillare il territorio, compiendo operazioni di inclusione che possano dare forza alle iniziative culturali. Come in altri campi, sarà strategico conoscere ed utilizzare i possibili meccanismi di sostegno messi a disposizione dall'Unione europea ed awalersi di figure competenti che dall'interno della nuova amministrazione siano in grado di dialogare con l'Europa attraverso la presentazione di progetti innovativi. o E' necessario definire una sistemica programmazione a lungo t~rmine che consenta una migliore gestione delle risorse disponibili, spendendo meglio ed evitando dispersioni; puntando alla realizzazione di eventi di qualità che abbiano nel contempo un ridotto impatto economico dal punto di vista realizzativo e quindi di fruizione da parte degli utenti; superando la dimensione locale per acquisire una rilevanza riconosciuta anche all'esterno; rivitalizzando aree abbandonate o comunque poco sfruttate cosi restituendo alla cittadinanza luoghi di incontro e confronto in una visione policentrica. Riteniamo che le politiche culturali ed artistiche non debbano avere carattere estemporaneo ma 58 assumere connotati strutturali di permanenza, caratterizzando la cifra identitaria del territorio, in quanto rappresentano il grado di civiltà di una comunità . E' necessario valorizzare esperienze che nel tempo si sono consolidate, vedi Mozart box, evitando che vengano considerate in concorrenza con politiche sociali o altro. Utilizzare i "Grandi Eventi" per la promozione turistica della città (siti borbonici, realtà museali, etc.) con la collaborazione degli operatori del settore per la creazione di pacchetti integrati di offerta turistica abbinati alle date degli eventi, attivando una cabina di coordinamento partecipata, volta anzitutto alla calendarizzazione e al marketing dell'offerta artistico-culturale; Il patrimonio storico architettonico presente a Portici (vedi villa Mascolo, Savonarola, ed altro) consentirebbe un utilizzo teso a potenziare tutte le forme di espressione artistica e culturale presenti sul territorio. La realizzazione di una "Casa della Cultura e delle Arti", recuperando, ad esempio, a tal fine il Palazzo Mascabruno, che ospiti permanentemente eventi, rassegne, mostre, convegni e che programmi iniziative su due binari simultaneamente: quello della promozione delle creatività locali e quello dell'inserimento in circuiti di ampio respiro nazionale ed internazionale; Anche le stesse aree industriali dismesse (area Kerasav) allo stesso modo possono essere luoghi di elaborazione culturale ed artistica per la città' con l'individuazione di siti funzionali come zone espositive permanenti, che possano raccogliere attività di formazione e/o intrattenimento, e possano essere ristrutturate come sala prove musica, sala pittura; sale lettura e/o studio; laboratori di ceramica.. Una campagna di ascolto circa la destinazione e l'utilizzo di queste strutture, seguita da un concorso di idee, potrebbe rappresentare l'awio di politiche innovative che abbiano le caratteristiche per diventare permanenti sul territorio. 59 Tale patrimonio deve diventare base anche di uno sviluppo produttivo ed occupazionale attraverso ad esempio la costituzione di associazioni no-profit o cooperative di giovani, che possano lavorare a fianco dell'istituzione cittadina, al fine di promuovere attività di progettazione e ricerca, nonché riavvicinamento di strutture storiche agli abitanti del comune e promozione di attività culturali a livello territoriale in varie zone della città. Un'indagine giuridico- amministrativa volta a esplorare la possibilità di creare a livello comunale una possibilità di lavoro part-time per i giovani, simile a quella in uso presso le università italiane (CF.PART_TIME) potrà essere ricercata. Nel territorio vesuviano le arti dello spettacolo hanno avuto in questi anni varie ed interessanti forme di sperimentazione che hanno fatto crescere la cultura media del pubblico in questo settore. Riteniamo sia tempo di dare una struttura stabile al fenomeno. Ciò è possibile con l'istituzione di una specifica Fondazione quale autorevole testimone di tutta la realtà di produzione artistica territoriale. La missione sarà, in sintesi, quella che predilige soggetti (gruppi teatrali, troupes cinematografiche, ecc.) che abbiano già awiato fasi esecutive (sia pure iniziali) di progetti, in modo da facilitare ad essi le successive fasi fino alla produzione matura. Due sono gli obiettivi: • lanciare i gruppi nel mondo della professionalità, o fare una nuova 'fabbrica del teatro', verificando la possibilità di realizzare un Teatro Stabile che coniughi cartelloni di qualità con la consolidata esperienza delle rassegne amatoriali che hanno un significativo impatto sull'integrazione sociale. Inoltre, attraverso il rapporto diretto con i piccoli teatri si potrà formare una nuova "rete di distribuzione del prodotto teatrale". 60 Si dovrà, inoltre, necessariamente abbandonare la strada della kermesse dispendiosa per creare le giuste condizioni per un approfondimento critico, utilizzando le strade di: • • convegni e seminari • laboratori e workshop una rivista di teatro, che coglierebbe un vuoto di settore oggi preoccupante e che avrebbe anche la funzione di dare continuità di riflessione critica e di comunicazione delle attività della Fondazione. È su questa seconda occasione che potrà nascere una fabbrica dello spettacolo e una "scuola per attori" che parta dalla lezione della storia del teatro vesuviano che va dal Troisi de "Il Postino" ad Alighiero Noschese, Gennaro Vitiello, Franco Autiero, Annibale Ruccello, Lucio Beffi, Lello Arena, Enzo De Caro e tanti altri; " La Fondazione non sarà, ~unque, un veicolo di spesa, ma una fonte potenziale di profitto, con aspetti occupazionali specialistici non laterali. Si inizieranno a ricercare nel territorio vesuviano i partners con cui intessere, anche prima della costituzione della Fondazione, rapporti operativi: la maggior parte dei Comuni interessati ha un teatro civico e una miriade di teatri privati con programmazioni già avviate da anni, il che costituirebbe la base per la costruzione di un circuito teatrale a disposizione della Fondazione per le future produzioni. Particolare il discorso su Napoli e la Campania, territorio sul quale esistono circostanze favorevoli per una sorta di fase sperimentale di collaborazione col Consorzio Teatri Campani, col Teatro San Carlo (che ha aperto i suoi laboratori a Vigliena negli stabilimenti ex Girio), con la sede RAI di Napoli e con la Film Commission Regione Campania. 61 Anche l'implementazione di progetti di alto . profilo, come la Libera Università Vesuviana potrà rappresentare il luogo di studio, di ricerca e di sperimentazione di attività progettuali che vadano nella direzione di uno sviluppo armonioso della nostra città e di tutto il Meridione, attraverso: o lo studio del territorio vesuviano nella complessità dei suoi valori storici, scientifici, naturalistici, paesaggistici e culturali anche alla luce della presenza del Parco Nazionale del Vesuvio, dell'Osservatorio Vesuviano e delle nuove frontiere dello sviluppo; o la promozione di un'attività di ricerca e divulgazione scientifica dei temi e delle problematiche ambientali e culturali mediante l'organizzazione continuativa e sistematica di corsi, laboratori e visite guidate, la distribuzione di materiale didattico, e qualsiasi altro mezzo di comunicazione; o la formazione di studiosi specifici di scienze vesuviana per elevare la qualità del mercato del lavoro intellettuale nelle attività imprenditoriali e di valorizzazione del territorio; Potenziare la Biblioteca Comunale, con l'annessa creazione di una cineteca, e l'articolazione in rete di tutte le biblioteche presenti sul territorio; 62 LAVORO, RICERCA, INNOVAZIONE ATTIVITA' PRODUTTIVE o lavoro D Ricerca e Innovazione D Politiche turistiche o Attività Produttive, Commercio, Artigianato l'evoluzione drammatica della crisi economico-sociale dal 2009 ad oggi impone un serio ripensamento delle linee programmatiche che informavano il documento di sintesi del mandato 2009 - 2014 della scorsa Amministrazione, centrato sulla realizzazione di un complesso di interventi di trasformazione dell'assetto urbanistico-territoriale, ritenuti un potenziale volano di sviluppo. Quella impostazione era pensata in una cornice economica che si presumeva tutto sommato stabile, convinzione che, purtroppo, è stata ampiamente smentita dal rapido precipitare delle situazioni. Se Comune significa anzitutto Comunità allora si tratta di fare una radicale inversione di rotta e chiedere che per ogni impegno di spesa, per tutte le energie profuse, volte ad acquisire e impiegare risorse proprie o provenienti da parti terze, in questa congiuntura il ritorno per la comunità locale deve essere tangibile e a breve termine, anche se nel quadro di una sostenibilità sociale ed ambientale di lungo periodo. Devono essere ponderati e ben ·palesati i rapporti costi/benefici, anche se ciò significasse procrastinare l'avvio di appalti già approvati, o il ripensamento di altri per ora solo preventivati. ... 63 POLITICHE PER IL LAVORO, LE ATTIVITA' PRODUTTIVE Per il rilancio del lavoro, delle attività produttive e per far decollare il turismo sul territorio, precisando che l'ordine di elencazione non è un ordine di priorità, riteniamo determinanti: o La riconfigurazione dell'area mercatale, ivi compresa l'ipotesi dell'abbattimento del mercato coperto, con la regolarizzazione e la riallocazione dell'ambulantato; D La riformulazione del piano commerciale particolareggiato per le attività produttive e la riallocazione sul territorio comunale del SUAP, unita mente ad una sua radicale rimodulazione operativa; D La creazione di un tavolo operativo permanente delle associazioni di categoria, commerciali e produttive, con il coinvolgimento dei relativi assessorati, per la realizzazione del Centro Commerciale Naturale e per la formulazione di un piano per la sicurezza a contrasto della microcrlminalltà; o Istituzione di un unità di progetto denominata Portici Europa : costituire un ufficio preposto alla informazione ed assistenza gratuita ai giovani ed alle PMI sulle possibilità di finanziamento provenienti dalla UE e sui finanziamenti per i progetti innovativi d'impresa. o Dotare di una sede il Forum giovani o Valorizzazione delle risorse umane e implementazione del commercio : Favorire il coordinamento e la concertazione delle azioni positive per il commercio locale attraverso la costituzione di un tavolo permanente con i rappresentati del commercio. o Proseguire l'esperienza dei"Mercato biologico" su Viale Leonardo da Vinci. 64 ... " D Stipula di un intesa con F.S. per l'utilizzo, nell'area Deposito Ferrovie di un area da destinare a parcheggio ed affidarne la gestione a cooperative. o Promuovere mediante la collaborazione tra Comune e Ferrovie dello Stato, la gestione ottimale del Museo Ferroviario di Pietrarsa ed affidare la gestione commerciale/turistica a cooperative di giovani che rendano finalmente fruibile il Museo. D Riqualificazione del lungomare con la successiva concessione tramite bando pubblico a cooperative della possibilità di costituire sulla spiaggia, attività di ristoro e di fittare sdraio ed ombrelloni ai bagnanti inoltre, sulla passeggiata del lungomare, assegnare in modo trasparente chioschi e punti ristoro. D Lo studio di fattibilità e l'eventuale realizzazione di un Consorzio Fidi partecipato dall'Amministrazione Comunale; D L'istituzione al Porto del Granatello dei"Mercatino del Pescato" a km zero; o L'introduzione di agevolazioni fiscali, riferite ai tributi locali, per l'apertura di nuove attività artigianali e per le nuove assunzioni; D La trasparenza dei criteri e la pubblicità degli esiti di tutte le assunzioni nelle partecipate comunali; D La sollecitazione ai livelli regionali e nazionali per la riformulazione e rimodulazione del reddito di cittadinanza, anche a favore dei giovani in cerca di occupazione, pensato come un incentivo occupazionale, a fronte di un loro coinvolgimento come prestatori d'opera (una sorta di praticantato pro bono) in centri di servizi multifunzionali gratuiti destinati alla cittadinanza (dalle consulenze legali e fiscali, all'alfabetizzazione informatica della terza età, per citare solo qualche esempio); .. 65 o Decongestione punti nevralgici, mediante incremento zone pedonali, utilizzo di "navette.. , rimodulazione orari di accesso auto e sensi di marcia. o Facilitazione sosta auto, mediante aree di parcheggio realmente usufruibili, idonei spazi per il carico/scarico merci, sia in prossimità degli esercizi commerciali che in punti periferici strategici; o Incremento azioni pubblicitarie a beneficio degli operatori economici; o Sviluppo le risorse esistenti, cioè il dipartimento universitario di agraria e gli altri centri di ricerca attualmente in attività. Le recenti evoluzioni legislative hanno creato le figure delle società a responsabilità limitata a capitale ridotto, società che possono essere costituite con un apporto di capitale simbolico (1 euro) e contenute spese notarili. Hanno inoltre previsto la fattispecie delle start-up innovative, ossia società composte da giovani ricercatori, aventi come oggetto l'attività di ricerca scientifica, a cui vengono riservati benefici di ordine fiscale ed amministrativo, cosi da incentivare l'investimento in tali strutture. O l'amministrazione comunale potrebbe costituire un "incubatore di start-up", anche questa una figura di recente creazione, tramite la quale favorire la nascita e la crescita delle start-up. D in riferimento all'artigianato "nobile" si potrebbe creare un "incubatore" di botteghe rivolte ad artigiani quali ebanisti, tappezzieri, decoratori, restauratori, rilegatori, fabbri esperti nelle creazioni .in ferro battuto ed altri, individuando anche in questo caso una struttura adeguata (ex Kerasav?), creando diversi laboratori da affidare a giovani con precedenti esperienze, fornendo anche in questo caso l'accesso alla 66 . . fibra ottica, pulizia locali, vigilanza, manutenzione esterna e garanzie per l'ottenimento di crediti da utilizzare per l'acquisto di attrezzature iniziali. Si potrebbe, inoltre, prevedere la fornitura di servizi di trasporto merci centralizzato e l'organizzazione di frequenti fiere-mercato presso tali strutture, cosl da far conoscere alla cittadinanza tali attività. Il sistema produttivo ed artigiano che ruota intorno al porto del Granatello deve ricevere una rinnovata attenzione anche in relazione alle opere urbanistiche che si stanno realizzando e quelle che sono previste. E' necessario quindi sollecitare la Regione che non emette da 2 anni il decreto per l'utilizzazione dell'area portuale da parte di tutti gli attori, affrontare con la necessaria solerzia la sicurezza del Porto, .. mettere in sicurezza la scogliera all'altezza di Villa D'Eiboeuf e provvedere al dragaggio del porto. Affrontare il problema della Banchina al disotto della ferrovia priva di camminamento dopo i lavori di ampliamento che rende difficoltoso l'accesso alle barche. Considerare la mancanza di un punto di sbarco, valutare il parziale abbattimento (del piano superiore) della Palazzina non storica e valutare l'assegnazione dello spazio della palazzina alle associazioni (fronte Granhattan ). Organizzare le condizioni ( Spazio con banchi fissi e teloni ad esempio) per la commercializzazione diretta con tracciabilità del prodotto ( Mercatino a miglio zero) del prodotto ittico e per lo sviluppo del Pesca turismo e del Ludico/turismo (1200 bambini hanno già partecipato a queste iniziative). 67 RICERCA E INNOVAZIONE E' necessario incrementare la conoscenza da parte di tutti dell'importante tessuto culturale-scientifico del territorio, che vede la città di Portici al 25° posto tra solo 159 comuni in Italia, con un'analoga concentrazione di istituti scientifici, nonostante purtroppo siano in liquidazione alcuni istituti scientifici come CAMPEC e CRIAI. L'Agenda Europea, attraverso un ampio utilizzo delle IT (lnformation Tecnology) e delle Telecomunicazioni a supporto, ad esempio, del monitoraggio e del contenimento delle emissioni di C02, del risparmio energetico, dell'accesso alle informazioni e della fruibilità di eventi e di percorsi formativi, si focalizza su un programma di sviluppo innovativo fino al 2020 che sia: • Intelligente, promuovendo la conoscenza, l'innovazione, l'istruzione e la società digitale; Sostenibile, rendendo la produzione più efficiente sotto il profilo dell'uso delle • risorse, rilanciando nel contempo la competitività; • ed inclusivo, incentivando la partecipazione al mercato del lavoro, l'acquisizione di competenze e la lotta alla povertà. Riteniamo che gli Istituti Scientifici presenti e l'Università debbano assumere un ruolo sempre più centrale ed in rete, nel rapporto con il territorio per: • la divulgazione scientifica • l'attività di orientamento • l'attività didattica 68 • l'attività formativa (didattica dell'energia, educazione energetica della cittadinanza) • la collaborazione con l'amministrazione comunale Obiettivo primario della nuova Amministrazione sarà quello di integrare sempre più la ricerca al territorio ed alla quotidianità dei cittadini, considerando la ricerca stessa tra le risorse per il raggiungimento di migliori livelli di vivibilità, qualità ambientale, valorizzazione del patrimonio storico e naturale Per questo ultimo punto sarebbe auspicabile una collaborazione costante finalizzata per esempio al risanamento urbanistico sostenibile da un punto di vista energetico ed in generale al sostegno alle attività comunali relativi all'innovazione, superando e migliorando la collaborazione entro la fondazione Portici Campus. La Fondazione dovrà svolgere un ruolo più incisivo, occupandosi non solo del turismo scientifico ma soprattutto diventando un luogo di incontro/confronto tra impresa, ricerca ed associazionismo tale da creare anche nuovi modelli di collaborazione tra pubblico e privato A questa fondazione, si potrebbe affiancare in sinergia funzionale un'associazione in house che assuma l'obiettivo strategico di sostenere il governo della città, da un punto di vista della ricerca e dell'innovazione in tutti i campi necessari, anche agendo nella ricognizione di fondi e risorse ad esempio europee. Anche tutta la Pianificazione strategica quale quella rappresentata da: ~ ~ " ~ o Il Piano Energetico o Il Piano della Comunicazione o Il Piano dei Trasporti o Il Piano della Mobilità o Il Piano Urbanistico Comunale o Il Piano Sociale di Zona 69 ..... o Il Programma Sanitario delle attività Territoriali Potrebbe ricevere un notevole apporto di conoscenze e competenze da un rapporto più organico e continuato con il sistema della conoscenza e ricerca presente sul territorio cittadino. Aspetto fondamentale per l'innovazione risulta inoltre essere l'infrastrutturazione informatica della città, con la verifica e lo sviluppo della fibra ottica, anche rendendo obbligatoria, ogni volta che si effettueranno scavi stradali per manutenzione di condotte idriche, elettriche, telefoniche od altro, la posa di cavi in fibra ottica. Portici deve dotarsi infatti di una propria infrastruttura tecnologica, a partire da una dorsale in fibra ottica che raggiunga tutti gli edifici pubblici (uffici comunali, scuole, asl, forze dell'ordine, ville vesuviana, ... ), sfruttando gli esistenti cavidotti della pubblica illuminazione. Su questa dorsale, si potrà raggiungere un obiettivo prioritario del nostro Programma, la progettazione di una Rete cittadina di hot spot wifi pubblici, dove i cittadini tutti potranno accedere gratuitamente ad internet. Riteniamo Internet un bene comune, un luogo di scoperta, conoscenza, crescita culturale e personale, uno strumento fondamentéile di democrazia, "incubatrice" tanto di percorsi formativi orientati alla Digitai Agenda Europea quanto da promotrice e da coordinatrice dei progetti attuativi. Obiettivo molto rilevante inoltre è il completamento della cittadella della scienza con la realizzazione del Parco del Mare nell'area dell'ex macello, secondo una progettazione integrata che vede il polo scientifico, all'interno del Museo del Mare, insieme a strutture commerciali e di intrattenimento per lo sviluppo anche produttivo dell'area. 70 POLITICHE TURISTICHE Lo sviluppo delle politiche turistiche passa necessariamente per il miglioramento della qualità della vita e del benessere dei cittadini di Portici ed il rafforzamento dell'identità storica e paesaggistica del territorio. Ad esempio la valorizzazione turistica della città all'interno di una cornice storica identitaria quale "Portici borbonica" può contribuire ad enfatizzare la specificità territoriale così come la "Portici liberty• e altri importanti aspetti della nostra storia. E, indubbio infatti che migliorare la mobilità, aumentare il verde pubblico, ridurre [•inquinamento, aumentare la coesione sociale, sviluppare una cultura deWaccoglienza. significa anche aumentare la gradevolezza e l'attrattività turistica della nostra città. Mai come in questo campo iniziative spot e/o slegate dal contesto complessivo della città e diremmo dei comuni vesuviani, finiscono con l'essere di corto respiro. Noi pensiamo quindi che lo sviluppo turistico, per quanto necessiti di una residenzialità di settore adeguata alla nuova domanda, di una comunicazione moderna ed efficace, è la conseguenza dello sviluppo armonico della nostra città nel prossimo futuro. Sviluppo armonico che necessita chiaramente di attenzione alla sostenibilità sociale ed ambientale anche nei confronti di una pressione esterna eccessiva (vedi l'attuale sviluppo nel tempo libero dell'area del Granatello e di alcune piazze). Puntare quindi allo sviluppo turistico della nostra città significa sviluppare i contesti e l'armonia possibile tra accoglienza e prospettive complessive della città. !" " ~ ~ 71 Anch~ in questo campo l'istituzione di una Consulta per lo sviluppo turistico può dare un importante contributo. Una Consulta che metta insieme operatori commerciali e turistici, urbanisti, cittadini, può contribuire ad affrontare efficacemente alcune problematiche secondo noi prioritarie quali: o l'accoglienza residenziale ai turisti che si recano in altri territori del vesuviano o l'accoglienza dei giovani, degli studenti della facoltà di Agraria ·o La creazione di un'agenda annuale degli eventi artistico-culturali e di socializzazione ampliata rispetto a quella attuale e coordinata, da inserire nelle offerte turistico-ricettive; o L'attivazione della Proloco o di un Ufficio Turistico e la promozione della Città nell'editoria turistica. o Il turismo scientifico O lo sviluppo urbanistico delineato dal PUC in funzione anche turistica O la promozione e comunicazione turistica anche "virtualizzando" il proprio patrimonio culturale e le proprie tradizioni restituendoli in Rete come "bene comune". o l'accessibilità al patrimonio storico-architettonico 72 L'AMMINISTRAZIONE o ~ian~fi~~zion~ strategica (piano ?ella mobil~tà, piano energetico, piani di emergenza .. ) e ndef1mz1one Integrata della gest1one orgamzzativa o risorse umane e valutazione del personale o fiscalità generale, pianificazione risorse finanziarie e bilancio o o organi istituzionali e partecipazione (giovani, consulte, decentramento assessorati ..) servizi demografici o servizi legali D servizi tecnici di supporto (il sistema informativo, la comunicazione, .. ) o sicurezza e protezione civile o gestione beni demaniali e patrimoniali i " Le linee programmatiche sottendono all'obbiettivo di definire una programmazione unitaria che a livello locale nasce dal circuito virtuoso tra ascolto, analisi dei bisogni territoriali e delle risorse, individuazione di priorità e definizione di obiettivi espliciti, piano delle azioni e valutazione. Una programmazione territoriale che guardi al fondamentale obiettivo di assicurare la migliore qualità della vita ai suoi cittadini è infatti necessariamente integrata tra i livelli sociale, socio-sanitario, educativo-formativo, urbanistico e della mobilità, dell'ambiente fisico. Una programmazione quindi non settoriale ma sistemica e per grandi temi trasversali , in una prospettiva di eco e socio compatibilità, in cui la valutazione, la trasparenza, i risultati valgono più. delle clientele, degli accordi di potere, della retorica delle procedure. 73 Tale programmazione, che pone un forte accento sul territorio, l'ascolto, la prevenzione e la promozione della salute, è finalizzata anche ad una razionalizzazione delle risorse ed a un loro impiego più efficiente ed efficace anche in termini economico-finanziari. E' necessario andare oltre però e sviluppare anche politiche e strumenti innovativi di partecipazione, in un percorso progressivo che permetterà lo sviluppo e la maturazione delle pratiche sia nell'amministrazione che nei cittadini (dal bilancio sociale al bilancio partecipativo}. Il bilancio sociale può essere l'inizio di un percorso che deve partire dalla relazione previsionale e programmatica per formulare obiettivi strategici e programmi. Tale relazione previsionale dovrà introdurre nei meccanismi decisionali le esigenze del controllo sociale che si esplicherà in un processo di rendicontazione e bilancio sociale declinato nelle dimensioni ed aree del vivere sociale. A questo fine, e non solo, ci avvarremo anche dell'opportunità che l'Ordine dei Commercialisti propone alla prossima Amministrazione e cioè la possibilità di siglare un protocollo tra Ordine dei commercialisti e Comune di Portici per far sì che dieci giovani professionisti lavorino presso il Comune per sei mesi, . con un rimborso spesa a carico dell'Ente e 30 crediti formativi riconosciuti daii'Odcec, offrendo le proprie competenze alle istituzioni cittadine. L'intesa dovrà rappresentare solo il primo passo di un percorso di sinergie con l'amministrazione . che potrà ovviamente allargarsi ad altri Ordini Professionali. l commercialisti hanno un ruolo sociale primario e possono fare da raccordo tra le imprese, la cittadinanza, e le istituzioni. Le categorie professionali in generale possono dare un importante contributo alla città soprattutto nei momenti difficili. Il commercialista, in questo progetto affianca la politica, come supporto indispensabile ad esempio nei tavoli ~ 74 l ! .. ·. tecnici e programmatici, dove l'equilibrio tra proposte progettuali e programmatiche con gli aspetti economico-finanziari rappresenta ormai un momento ineludibile. l commercialisti contribuiranno alle attività dell'amministrazione comunale e faranno esperienze nella pubblica amministrazione, in questo modo si avrà la nascita di un'importante sinergia tra la città e le istituzioni. Si è convinti che la città abbia bisogno di atti concreti. l commercialisti aiuteranno il Comune con le loro qualifiche professionali e competenze specifiche, occupandosi del bilancio, dell'amministrazione, della finanza ed in quanto aziendalisti daranno sostanza alla trasparenza, alla comunicazione ed alla valutazione del bilancio. Il Programma individua nel territorio e nelle sue specificità un punto di forza per stabilire relazioni congrue tra bisogni ed interventi, di qui anche lo stimolo alla formazione di a consigli~consulte zonali. Istituire comitati di quartiere per la cooperazione e la discussione delle principali opere urbanistiche sul territorio o per il controllo sul rispetto dei vincoli artistici. E' necessario inoltre verificare i vari Piani Strategici della città, alcuni già definiti, altri mai affrontati, quale quello energetico, commissionato all'ENEA e mai fino ad ora preso in considerazione, quello della Comunicazione, con l'istituzione anche di un Ufficio relativo, quello della Mobilità, il Piano di Zona Sociale, il Programma sociosanitario delle attività territoriale ed altri ancora e come queste pianificazioni si declinano nei progetti e nei piani operativi nonché nella definizione e coerenza e trasversalità del Piano di azione locale e dei piani economico gestionali (PEG) dei vari servizi comunali. E' da qui che deve scaturire la base informativa per l'innovazione organizzativa, il monitoraggio e la valutazione. 75 Intelligenza collettiva (Smart people) Portici deve essere città aperta e multietnica, favorire l'inclusione sociale, deve saper maturare un'intelligenza collettiva orientata alla crescita e al benessere diffuso. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso un modello di comunicazione "CON" il cittadino, in contrapposizione ad un modello "verso" il cittadino. Gli strumenti di comunicazione che saranno utilizzati (portale istituzionale, display, canali di social networking, ... ) dovranno essere integrati e governati da un'unica redazione dei contenuti. La Comunicazione con il Cittadino diventa in questo modo priorltaria e strategica. Creazione di uno Sportello unico del cittadino: un luogo per la partecipazione dove avere informazioni sulla gestione degli spazi pubblici e poter consultare delibere, norme, regolamenti e piani, avere copia cartacea e digitalizzata di tutti gli atti e piani del Comune in tempi brevi e certi, dati di bilancio, registrazioni dei consigli comunali. A tal proposito, intendiamo sviluppare una concreta azione di ampliamento dell'offerta dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione Comunale, nonché una costante azione di formazione della cittadinanza all'utilizzo delle nuove tecnologie dell'informazione e comunicazione ( e-inclusion), attraverso corsi di formazione gratuiti, offerti dalla municipalità e rivolti alle classi sociali più svantaggiate. La e-lnclusion, intesa come accesso e competenza nell'uso delle nuove tecnologie dell•informazione e della comunicazione (TIC), è diventato un concetto chiave nel dibattito europeo sull'inclusione sociale. Oggi in Italia, e in particolare nelle regioni del mezzogiorno, il digitai divide colpisce circa il 30-40% delle cosiddette categorie marginali (persone anziane, disabili, donne, persone con bassi livelli di istruzione, disoccupati e coloro che abitano in regioni meno sviluppate), di fatto escluse dalla società 76 .. .. dell'informazione. Pertanto, il progetto e-inclusion si propone, dunque, di raggiungere i seguenti obiettivi: • Venire incontro alle esigenze dei lavoratori e delle persone più anziane e/o comunque poco orientate all'utilizzo delle nuove tecnologie per la comunicazione; • Ridurre i divari digitali di natura geografica e di appartenenza . a categorie svantaggiate; • Migliorare l'accessibilità e l'utilità delle TIC per le persone portatrici di handicap; • Abilitare tutti nell'utilizzo delle TIC; • Promuovere la pluralità culturale volta all'integrazione di tutti nella Società dell'informazione; • La concreta realizzazione di tale programma è resa possibile grazie al supporto di uno specifico software sviluppato per gli anziani, per fornire un approccio morbido- se pur completo- al computer. Trattasi di un programma gratuito che semplifica le principali funzionalità del computer e consente un accesso facilitato al computer, alla rete internet, alla comunità on-line, ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione. Anche il cittadino svantaggiato, con questi sistemi semplificati, potrà facilmente accedere ai siti regionali, provinciali, comunali, usare facilmente programmi di videoscrittura e scrive un'e-mail alla Pubblica Amministrazione in modo intuitivo, riducendo in modo sensibile le difficoltà di comunicazione tra P.A. e cittadino Modernizzazione della macchina amministrativa Obiettivo prioritario sarà certamente l'eliminazione di tutti gli sprechi, che sovente hanno 77 caratterizzato la macchina comunale e (•azione amministrativa. Le risorse recuperate da tale ••spending review", periodicamente pubblicizzate con assoluta trasparenza, saranno destinate in pari misura alla riduzione della TARES (la nuova imposta che ingloberà la ex TARSU). Con il "piano nazionale di e-government 2012" e il nuovo "codice dell'Amministrazione Digitale" (CAD). che delineano il quadro programmatlco e legislativo entro cui deve attuarsi la digitalizzazione della PA, si definisce la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni e si sanciscono veri e propri diritti dei cittadini e delle imprese in materia di uso delle tecnologie nel rapporto con le amministrazioni pubbliche. Il nostro programma prevede la riorganizzazione della macchina comunale, attraverso l'utilizzo massiccio delle tecnologie, in accordo alle linee nazionali e regionali. Tassazione IMU La tassazione lmu deve essere articolata in modo da salvaguardare la sola casa di proprietà, l'lmu può essere utilizzata anche per "invogliare•• ad un uso più coerente e non speculativo gli stessi immobili ad esempio sarebbe bene che I'IMU fosse diversificata a seconda se l'immobile privato sia sfitto o affittato a nero ( ovvero per quelle unità immobiliari per le quali il proprietario non dichiara di occuparla come prima casa o non può produrre la registrazione del contratto di locazione) se l'unità immobiliare è affittata a contratto di libero mercato ( art.2 comma 1 della legge 431/98) o a canone agevolato (art 2 comma 3 della legge 431/98) insomma l'lmu potrebbe essere utilizzata come deterrente per un uso degli immobili che come dice la costituzione tenga conto della socialità dello stesso. In pratica si potrebbe proporre che il massimo dell'aliquota lmu ( 10.6 per mille) si 78 applica agli alloggi sfitti, e a quelli, non prima casa, per i quali il proprietario non produce i termini della registrazione del contratto di locazione. Si potrebbe applicare l'aliquota 7,6 per mille per gli alloggi affittati a libero mercato e l'aliquota prevista per la prima casa di proprietà per gli alloggi affittati a canone agevolato come sopra definito. ORGANI ISTITUZIONALI E PARTECIPAZIONE Arricchire la qualità della democrazia a Portici, innalzare e rafforzare le forme e gli strumenti della partecipazione democratica, alimentare e riprodurre il capitale sociale del territorio (relazione tra i cittadini, reciproca fiducia), rappresenta un fondamentale elemento di sviluppo socio ed ecocompatibile che può produrre effetti positivi sul benessere e la qualità della vita di tutti i cittadini. 11 Discutere, confrontarsi apertamente sulle scelte che hanno conseguenze sulla comunità locale con l'obiettivo di sciogliere e decidere meglio, può rappresentare un passo avanti fondamentale per il benessere di tutti. La possibilità di una crescita della partecipazione dei cittadini alle scelte politiche e amministrative di un comune-ambito-territorio si ha quando si offrono a questi innanzitutto gli strumenti di comprensione e conoscenza del contesto, dei bisogni e del loro confronto con le risorse disponibili, delle problematiche, ma anche la possibilità di valutare i risultati e l'impatto e le conseguenze delle decisioni politico-amministrative. Si ha anche quando le decisioni sono rese quanto più è possibile trasparenti e quanto più possibile comprensibili in termini di bilancio e di allocazione e distribuzione delle risorse . . 79 A questi fini uno dei primi nostri obiettivi è quello di individuare e praticare gli strumenti di partecipazione democratica diretta che sono previsti dallo Statuto del Comune di Portici e precisamente al titolo VIli , realizzandone i regolamenti relativi , allargando la possibilità dell'indizione di referendum consultivi anche a strumenti strategici di pianificazione urbanistica e territoriale che hanno così rilevanti conseguenze sul benessere e la qualità della vita nonché sul sistema economico della città. Promuoveremo quindi la costituzione delle Consulte O Consulta dell'economia, del lavoro, del turismo o Consulta del volontariato e terzo settore o Consulta dei nuclei familiari o Consulta della pari opportunità o Consulta della disabilità o Consulta dell'ambiente e del territorio o Consulta della formazione e cultura • O Consulta della qualità della vita o Consulta dei Giovani 80