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L`azione della gravità - Home SCIENZE AMBIENTALI
Corso di Geomorfologia: Lezione 10 L’azione della gravità g Marco Materazzi Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 10 – L’azione della gravità L’azione della gravità come agente morfogenetico si esplica attraverso tre differenti tipologia di depositi/processi Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 10 – L’azione della gravità Comunemente si attribuisce la formazione dei detriti su una parete o su un versante all’azione del clima, inteso come variazioni di temperatura o come congelamento di acqua lungo le fratture. Invece la frammentazione in detriti di una parete non dipende esclusivamente da fattori climatici, tanto che alcuni autori hanno introdotto il termine telogenesi (dal greco τελόσ, ultimo) per indicare quella fase dell’evoluzione di una roccia che e provocata dal suo ritorno all’affioramento. I processi di telogenesi di una parete, oltre ai fattori climatici, sono molto numerosi: decompressione della parte superficiale portata in affioramento, instabilita sismica, alterazione biologica ecc… Questo concetto implica quello di fatica, ossia un gran numero di sforzi applicati ripetutamente su un materiale possono portarlo a rottura anche se ogni sforzo preso singolarmente non e assolutamente in grado di farlo. La struttura di un materiale si modifica mentre diviene fragile. In tal modo dopo un numero molto elevato di cicli diurni, una roccia puo rompersi per semplice termoclastismo (dilatazione termica differenziale, senza gelo). La base dei versanti fortemente inclinati e la base delle pareti verticali sono in genere mascherate da un mantello di detriti di spessore variabile. Il crioclastismo, che può essere associato alla dissoluzione chimica, e la gravità sono i principali responsabili dell’accumulo dei detriti. La maggior parte di questi detriti è attualmente inattiva, stabilizzata e colonizzata dalla vegetazione. Questi si sono infatti formati in ambiente periglaciale durante le glaciazioni. glaciazioni Detriti ancora attivi sono presenti ai piedi delle pareti in alta montagna. Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 10 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Falda ld detritica d i i - Santorini i i Conoidi detritici – Dolomiti, Italia Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Particolare di un deposito di versante - Tapeats Cave Canyon – Colorado USA Ghiaioni silicatici (Miesnotta - TN) Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Conoidi detritici – Isfjorden, Norway Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità In un soil creep i singoli elementi detritici di una roccia o di un terreno sono interessati da movimenti individuali dovuti alla sola forza di gravita, per cui: – avviene sempre, su tutti i pendii, anche con pochi gradi di inclinazione; – e un movimento lento assolutamente impercettibile; – e causato da cicli di imbibizione/essicamento, caldo/freddo, gelo/disgelo, sviluppo di radici, escavazioni di animali, arature, crescita di cristalli, ecc...; – si manifesta con scarpatine e decorticazioni del manto vegetale; – produce un accumulo di frammenti staccati e spostati prossimo alla base del versante che viene definito deposito colluviale; – non ha ripercussioni a scala del tempo umana; – non si prendono misure per ostacolarlo Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Il soliflusso è generalmente associato ad ambienti periglaciali ed è connesso a alternati cicli di gelo e disgelo. Tuttavia può verificarsi anche in altri contesti. Più in generale, una certa massa di terreno molto imbevuta d’acqua q è interessata da un colamento simile al moto di una massa molto viscosa,, pper cui: – si verifica anche su versanti con modesta inclinazione, ma costituiti solamente da terreni argillosolimosi; – lento ma percettibile; – è causato t da d imbibizione i bibi i di uno strato t t di terreno t oltre lt i suoii limiti li iti di saturazione, t i con superamento t del d l limite di ritiro e del limite plastico e conseguente perdita di resistenza del materiale che inizia a fluire in diversi punti e su più livelli; – si manifesta g generalmente su ampie p porzioni p di versante,, con lobi,, ondulazioni,, decorticazioni e terrazzetti; – produce un accumulo dei frammenti staccati e spostati prossimo alla base del versante che viene definito deposito colluviale; – non ha h ripercussioni i i i a scala l del d l tempo t umana; – non si prendono misure per ostacolarlo. Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Solifluction Lobes, Tien Shan Mountains, Kyrgyzstan Stone stripes St ti - solifluction lifl ti terraces t Ward Hill, Scotland Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Il soliflusso è generalmente associato ad ambienti periglaciali ed è connesso a alternati cicli di gelo e disgelo. Tuttavia può verificarsi anche in altri contesti. Più in generale, una certa massa di terreno molto imbevuta d’acqua q è interessata da un colamento simile al moto di una massa molto viscosa,, pper cui: – si verifica anche su versanti con modesta inclinazione, ma costituiti solamente da terreni argillosolimosi; – lento ma percettibile; – è causato t da d imbibizione i bibi i di uno strato t t di terreno t oltre lt i suoii limiti li iti di saturazione, t i con superamento t del d l limite di ritiro e del limite plastico e conseguente perdita di resistenza del materiale che inizia a fluire in diversi punti e su più livelli; – si manifesta g generalmente su ampie p porzioni p di versante,, con lobi,, ondulazioni,, decorticazioni e terrazzetti; – produce un accumulo dei frammenti staccati e spostati prossimo alla base del versante che viene definito deposito colluviale; – non ha h ripercussioni i i i a scala l del d l tempo t umana; – non si prendono misure per ostacolarlo. Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Soil slips – Bacino dell’Imera, Sicilia Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Soil slips – Marche Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità L’ersoione accelerata è il fenomeno per il quale le acque piovane rimuovono lo strato piu superficiale del suolo. Si distingue in due fenomeni differenti: – azione d’impatto, azione meccanica determinata direttamente dall’impatto di una goccia di pioggia battente al suolo; – azione di ruscellamento, azione di asportazione del materiale staccato dal terreno. Puo essere laminare, a rivoli, concentrata. Presenta le seguenti caratteristiche: – sii verifica ifi su tuttii i pendii dii con una ridotta id copertura vegetale l soprattutto se in i terreno a granulometria non troppo grossolana; – agisce in maniera rapida e modifica rapidamente la morfologia di un versante; – e causato dall dall’impatto impatto delle gocce di pioggia battenti al suolo, questo provoca lo spostamento delle particelle del terreno, la distruzione della struttura del terreno e il progressivo spostamento verso valle delle particelle; – l’erosione laminare forma delle superfici di denudazione anche molto estese, l’erosione a rivoli produce d d i solchi dei l hi che h tendono d add approfondirsi, f di i l’erosione l’ i a solchi l hi produce d solchi l hi profondi f di edd estesii che allargandosi verso monte tendono a diventare coalescenti producendo una morfologia a calanchi; – il materiale mobilizzato puo essere deposto anche molto lontano dal luogo di origine; – ll’erosione erosione superficiale comporta una perdita di suolo fertile volumetricamente molto consistente ogni anno e ha quindi un notevole impatto alla scala del tempo umano; – viene normalmente contrastata con l’utilizzo di metodi di controllo meccanici o biologici Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Calanchi, Bacino dell dell’Imera Imera - Sicilia Calanchi, Monte dell’Ascensione - Marche Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Calanchi, Atri - Abruzzo Calanchi Abbadessa (gessi) – Emilia Romagna Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Calanchi, Bacino dell dell’Imera Imera - Sicilia Calanchi/colamenti, Monte dell’Ascensione, Marche Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Calanchi stabilizzati, Monte dell’Ascensione, Marche Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Biancane – Val dd’Orcia, Orcia, Toscana Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Biancane – Val dd’Orcia Orcia, Toscana Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Biancane - Basilicata Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Con il termine di frana si indicano fenomeni molto diversi di dimensioni molto variabili per i quali si presenta talvolta una difficoltà di definizione. Molto semplicemente una frana può essere definita come un movimento di masse provocato dalla gravita. Le evidenze geomorfologiche di una frana sono costituite generalmente da una zona ripida posta ad una quota più alta (detta scarpata di frana), frana) che rappresenta il limite superiore di distacco delle masse rocciose, e una zona convessa nella parte inferiore, che rappresenta l’accumulo dei frammenti rocciosi. L’accumulo può essere di dimensioni molto varie: da pochi m3 di frammenti rocciosi caduti dalle pareti oppure di materiali argillosi scivolati sul pendio, a miliardi di m3 di rocce, come nelle grandi frane quaternarie che hanno interessato le Alpi. Su questa catena montuosa la frana di maggiori dimensioni si ritiene sia quella di Flims in Svizzera, poco a Ovest di Coira, Coira il cui volume originario e valutato in 13 km3; il movimento si verifico circa 14˙000 anni fa, generando un accumulo in seguito ricoperto dal Ghiacciaio del Reno, come e dimostrato dai numerosi erratici che ne coprono parzialmente la superficie. In sintesi fra i fattori che determinano le condizioni di instabilita dei versanti, occorre distinguere quelli che riguardano il versante stesso (il tipo di roccia o di detrito con le loro caratteristiche meccaniche, la giacitura degli strati, l’inclinazione del pendio) da quelli che si possono attribuire a cause esterne. Fra queste vi sono sicuramente la piovosita, l’erosione dovuta alle acque incanalate o ruscellanti il crioclastismo, ruscellanti, crioclastismo i fenomeni sismici e vulcanici e infine, infine ma non ultime, ultime le attivita antropiche Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Varnes (1978) e Cruden & Varnes (1997) propongono una classificazione che si basa sia sul tipo di movimento che sul materiale roccioso coinvolto. In relazione l i alla ll tipologia ti l i di movimento i t sii distinguono di ti cinque i classi l i principali i i li (crolli, ribaltamenti, scorrimenti – a loro volta suddivisi in traslativi e rotazionali – espandimenti laterali e colamenti) a cui si aggiunge una sesta classe (fenomeni complessi). complessi) Ognuna di queste sei classi è poi suddivisibile, sulla base del tipo di materiale interessato dal processo franoso (roccia, detrito e terra,), in tre sottoclassi, per un totale t t l di 18 tipi ti i possibili. ibili Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Crolli: massa in movimento staccatasi da un versante invariabilmente molto ripido o verticale, che si sposta prevalentemente nell’aria. Ribaltamenti: il movimento ha luogo per l’esistenza di un momento ribaltante attorno ad un punto di rotazione posto al disotto del baricentro della massa interessata. Si sviluppano su versanti ripidi e il trasporto si ha nell’aria. Dopo il loro innesco, dal macereto di frana diventa impossibile riconoscere un crollo da un ribaltamento; questi ultimi processi possono riconoscersi solo durante la loro fase incipiente. Scorrimenti: il movimento ha luogo lungo una o più superfici di taglio: Scorrimenti traslativi: si ha uno scivolamento lungo un piano preesistente al movimento franoso, quale una superficie di stratificazione o di frattura o di faglia o di scistosità ecc.; Scorrimenti rotazionali: il movimento ha luogo lungo una o più superfici di taglio di neoformazione f i concave, e consiste i t nella ll rotazione t i di una massa rocciosa i che h sii realizza li attorno ad un punto posizionato al di sopra del baricentro della stessa massa. Colamenti: movimenti simili a quelli dei fluidi viscosi. Espandimenti laterali: movimenti diffusi in una massa rigida fratturata, fratturata legati a prevalenti forze di trazione; non si riconosce né una superficie basale di scorrimento né una zona di deformazione plastica ben definita. Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Fenomeni Complessi: il movimento risulta dalla combinazione di due o più tipi principali sopra descritti. d i i colamenti lenti - movimenti generalmente a bassa velocità, che coinvolgono terreni ad elevato contenuto argilloso e basso contenuto d’acqua (in versanti non molto ripidi) colamenti l ti rapidi idi - movimenti i ti a velocità l ità generalmente l t elevata l t che h interessano i t perlopiù l iù terreni sciolti in presenza di un significativo contenuto d’acqua. Sprofondamenti - si verificano per il crollo della volta di una cavità sotterranea, antropica o naturale, naturale che abbia risentimento a piano campagna. campagna Si producono in superficie strutture tipiche chiamate camini di collasso (sinkhole). DGPV (Deformazione Gravitativa Profonda di Versante)- Movimento di massa molto complesso che si attua attraverso una deformazione perlopiù lenta e progressiva della massa rocciosa, i senza che h siano i apprezzabili bili superfici fi i di rottura tt continue. ti d ll’ dell’ammasso roccioso che porta al collasso di parti di questo. Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Frana di crollo – Castellaro, Liguria, 2008 Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Frana di crollo – Colorado,, USA Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Ribaltamento - Canada Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Frana di scorrimento rotazionale – Murazzano, Piemonte Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità S Scorrimento i t rotazionale t i l - Fonte F t delle d ll Mattinate M tti t (Colfiorito) (C lfi it ) Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Frana di scorrimento traslativo – Romania Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità La Conchita, California. This landslide and debris flow occurred in the spring of 1995. Many people were evacuated because of the slide and the houses nearest the slide were completely destroyed. Fortunately, no one was killed or injured. Photograph by R.L. Schuster, U.S. Geological Survey. Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità La Conchita, L C hit C California, lif i ground-level d l l view, i looking l ki ddown a road, d ttowards d the th toe t off the th slide. lid Photograph by R.L. Schuster, U.S. Geological Survey. Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Earth flow Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Valtellina, northern Italy, september 1992. A debris flow that occurred during a great rainfall event on a large debris fan Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Fenomeno di colamento -Thistle, Thistle Utah - USA Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Fire-related debris flows from Storm King Mountain, near Glenwood Springs, Colorado. A very hot and fastmoving wildfire in July of that year on the slopes of Storm King Mountain denuded the slopes of vegetation. An i t intense rainstorm i t generated t d debris d b i flows fl from f material t i l on the th burned b d hillslopes hill l andd in i the th channels h l between b t hills. hill Photograph by Jim Scheidt, Bureau of Land Management. Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità Gentili B. – Materazzi M. – Corso di Geomorfologia: Lezione 8 – L’azione della gravità