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I Livello delle prove di efficacia
IL TAGLIO CESAREO: l’evoluzione l’evoluzione delle tecniche G. Scagliarini Il taglio cesareo è probabilmente uno dei più comuni, se non il più frequente, intervento addominale maggiore eseguito sia nei paesi industrializzati che nei paesi in via di sviluppo. Poco è cambiato nell’ultimo decennio per quanto concerne le tecniche chirurgiche. La tecnica chirurgica del taglio cesareo può dipendere da molti fattori, fra questi le condizioni cliniche materne e le preferenze dell’operatore dell’operatore.. La sua esecuzione, sia in elezione che in condizioni di urgenza, determina un aumento del numero dei professionisti che debbono essere in grado di eseguirlo.. E’ opportuno che tutti i eseguirlo sanitari che eseguono un taglio cesareo utilizzino la tecnica chirurgica più efficace e sicura sicura.. Incisione dell’addome Tecnica chirurgica del TC ed outcomes primari Indicazioni di tecnica chirurgica Indicazioni di tecnica chirurgica evidenze forti evidenze deboli INCISIONE DELL’ADDOME A. B. C. Incisione sec. Pfannenstiel, due dita al di sopra della sinfisi pubica. Incisione sec. JoelJoel-Cohen, 3 cm. al di sotto della linea che unisce le spine iliache anteroantero-superiori. Incisione verticale mediana ombelicoombelico-pubica Incisione verticale ombelico-pubica 1850 L’incisione verticale dovrebbe consentire una maggiore velocità ed un minore sanguinamento all’apertura dell’addome. L’incisione può essere estesa nel caso in cui sia necessario maggiore spazio per estrarre il feto. L’incisione verticale può essere utilizzata in caso di TC in anestesia locale (WHO 2000). Tra gli svantaggi svantaggi:: l’effetto estetico, estetico, il maggiore rischio di deiescenza post--operatoria e di ernie nella post sede della incisione. incisione. Quali sono le indicazioni attuali? Voluminoso fibroma previo anteriore e presentazione anomala del feto Incisione sec. Pfannenstiel 1900 Incisione trasversale della cute che curva leggermente, “smile “smile incision”, incision ”, il sottocute viene sezionato con bisturi. La fascia viene aperta con forbici curve e i m. retti vengono distaccati per via tagliente coagulando i vasi perforanti. I m. retti vengono separati con dissezione digitale ed il peritoneo viene aperto medialmente per via tagliente. La difficoltà nella estrazione del feto è minima quando la incisione è almeno di 15 cm.(Allis cm .(Allis clamp test) Incisione sec. JoelJoel-Cohen 1977 Incisione trasversale della cute rettilinea,, il sottocute e la fascia rettilinea vengono sezionati medialmente solo per pochi cm. Il sottocute viene separato dalla fascia e la incisione fasciale mediana viene allargata con manovra digitale. I m. retti vengono divaricati con dissezione digitale, anche il peritoneo viene aperto per via smussa digitale. Cochrane Review 2007 INCISIONE DELL’ADDOME Conclusioni I 4 RCT ( n=595 Cochrane 2007) realizzati per comparare l’incisione di JoelJoel-Cohen a quella di Pfannenstiel ed in parte alla incisione verticale hanno dimostrato che l’incisione sec. JoelJoelCohen determina migliori esiti in termini di: di: 1)Morbilità post1)Morbilità post-operatoria con riduzione della febbre, del dolore e della richiesta di analgesici. 2)Riduzione 2) Riduzione della durata dell’intervento (WMD -11.40 minuti CI -16.55 a -6.25), e del tempo di estrazione del feto (WMD -1.90 minuti CI -2.53 a -1.27). 3)Riduzione 3) Riduzione del periodo di ospedalizzazione. Incisione dell’addome Tecnica chirurgica del TC ed outcomes primari Indicazioni di tecnica chirurgica Indicazioni di tecnica chirurgica evidenze forti evidenze deboli Tecnica chirurgica sec. Pfannenstiel Tecnica chirurgica sec. Pelosi Tecnica chirurgica sec. JoelJoel-Cohen Tecnica chirurgica sec. MisgavMisgav-Ladach Tecnica sec. Pfannenstiel 1. L’incisione e l’apertura della parete addominale è effettuata come precedentemente descritto 2. Il peritoneo è aperto longitudinalmente per via tagliente 3. Il lembo vescicale è inciso e abbassato anteriormente 4. L’isterotomia è effettuata con incisione trasversale sul SUI 5. Chiusura della breccia uterina su due strati con sutura in continua 6. Il peritoneo viscerale e parietale è suturato in continua 7. La fascia è suturata in continua o a punti staccati 8. Il sottocute è richiuso a punti staccati 9. La cute è riparata con punti staccati o con intradermica Tecnica sec. Pelosi 1996 1. Incisione della parete addominale sec. Pfannenstiel, sezione del sottocute ed apertura della fascia con bisturi elettrico 2. Il peritoneo è aperto con dissezione digitale 3. La plica vescicovescico-uterina rimane intatta 4. L’isterotomia è effettuata con incisione trasversale sul SUI, allargamento della breccia con manovra bidigitale 5. Chiusura della breccia uterina su un unico strato con sutura in continua 6. Il peritoneo non viene suturato 7. La fascia è suturata in continua 8. Il sottocute, se spesso, è richiuso a punti staccati 9. La cute è riparata con punti metallici Tecnica sec. JoelJoel-Cohel 1. L’incisione e l’apertura della parete addominale è effettuata come precedentemente descritto 2. Il peritoneo è aperto con dissezione digitale 3. Il lembo vescicale è inciso e abbassato anteriormente 4. L’isterotomia è effettuata con incisione trasversale sul SUI, allargamento della breccia con manovra bidigitale 5. Chiusura della breccia uterina su uno o due strati a punti staccati 6. Il peritoneo non viene suturato 7. La fascia è suturata in continua 8. Il sottocute non viene richiuso 9. La cute è riparata con punti staccati o con intradermica Tecnica sec. MisgavMisgav-Ladach 1994 1. Incisione e apertura della parete addominale sec. JoelJoelCohen, la fascia viene aperta trasversalmente con le forbici al di sotto del sottocute 2. Il peritoneo è aperto con dissezione digitale 3. La plica vescicovescico-uterina rimane intatta 4. L’isterotomia è effettuata con incisione trasversale sul SUI, allargamento della breccia con manovra bidigitale, l’utero viene esteriorizzato 5. Chiusura della breccia uterina in unico strato in continua 6. Il peritoneo non viene suturato 7. La fascia è suturata in continua 8. Il sottocute non viene richiuso 9. La cute è riparata con 2 o 3 punti staccati, forcipressione con due pinze di Allis per cinque minuti nei tratti di cute non suturati Cochrane Review 2008 Outcomes primari: complicazioni intra e post operatorie Lesioni d’organo (vescicali, intestinali) Sanguinamento intraoperatorio e trasfusioni Febbre e sepsi Infezioni del campo operatorio (endometriti, infiltrazioni della sutura laparotomica) Tromboembolie Trasferimenti in terapia intensiva Tecnica chirurgica del TC Conclusioni 1 I 14 RCT ( n=2929 Cochrane 2008) realizzati per comparare le tecniche “Joel“Joel-Cohen based” (Joel(Joel-Cohen, MisgavMisgav-Ladach e Misgav--Ladach modificata) alla tecnica di Pfannenstiel hanno Misgav dimostrato che le complicazioni severe (3 vs. 2) sono troppo esigue per avere significatività statistica e che le tecniche “Joel“Joel-Cohen based” sono associate a: 1.Riduzione della perdita di sangue intraoperatoria WMD 100 cc, meno importante in donne non anemiche 2.Riduzione dei tempi operatori (con grande variabilità nella entità del dato) WMD 18 minuti 3.Riduzione della febbre trattata con terapia antibiotica Tecnica chirurgica del TC Conclusioni 2 4. Riduzione della durata del dolore post post--operatorio WMD - 14 ore, riduzione della somministrazione di analgesici nelle prime 24 ore WMD -0.92. 5. Riduzione del tempo, nei 5 trials che lo hanno studiato , di estrazione del neonato dall’incisione della cute, con grande variabilità nella entità del dato, WMD -3,8 minuti. 6. Nessuna differenza nella frequenza di infiltrazione della sutura né di deiescenza della ferita laparotomica. 7. Nessuna differenza nei tempi di mobilizzazione né di ricanalizzazione 8. Nessuna differenza nel trasferimento dei neonati in Terapia Intensiva Neonatale Incisione dell’addome Tecnica chirurgica del TC ed outcomes primari Indicazioni di tecnica chirurgica Indicazioni di tecnica chirurgica evidenze forti evidenze deboli Indicazioni di tecnica chirurgica Livello delle prove di efficacia: I° I° Forza delle raccomandazioni: A DISINFEZIONE DELLA CUTE Daouiche et al (N Engl J Med 2010) e Rauk (Am J Infect Control 2010) hanno dimostrato che la disinfezione del campo operatorio con clorexidinaclorexidinaalcol vs soluzioni iodate riduce significativamente le infiltrazioni superficiali e profonde della sutura laparotomica sia negli interventi di chirurgia generale che più specificamente nel taglio cesareo. La disinfezione prepre-operatoria della vagina non sembra comportare alcun miglioramento. Indicazioni di tecnica chirurgica Livello delle prove di efficacia: I° I° Forza delle raccomandazioni: A ALLARGAMENTO DELLA BRECCIA UTERINA L’allargamento della breccia uterina per via smussa, con manovra digitale, è da preferirsi alla via tagliente, con forbici, poiché è più rapido, riduce i rischi di tagli al neonato e di lesioni al funicolo, inoltre diminuisce la perdita di sangue, il rischio di emorragia postpost-partum e la incidenza di trasfusioni trasfusioni.. Indicazioni di tecnica chirurgica Livello delle prove di efficacia: I° I° Forza delle raccomandazioni: A PROFILASSI ANTIBIOTICA La profilassi antibiotica è associata a una riduzione delle endometriti di oltre il 60 60% % sia nei TC elettivi che in quelli urgenti,a una diminuzione delle infiltrazioni della sutura del 25 25% % nei TC elettivi e di circa il 65 65% % in quelli urgenti urgenti.. L’ Ampicillina e le Cefalosporine di 1° generazione sono da preferirsi agli altri antibiotici, le somministrazioni multiple non presentano vantaggi rispetto alla monomono-somministrazione. somministrazione. L’uso sistemico rispetto all’impiego locale sembrano avere la stessa efficacia.. efficacia Il trattamento antibiotico prepre-operatorio vs trattamento al clampaggio del funicolo riduce il rischio di endometriti e di infiltrazione della sutura senza influenzare gli outcomes neonatali. neonatali. Indicazioni di tecnica chirurgica Livello delle prove di efficacia: I° I° Forza delle raccomandazioni: A SECONDAMENTO Il secondamento attraverso la trazione sul funicolo, sollecitando la contrattilità uterina, è da preferirsi alla rimozione manuale della placenta in quanto riduce in modo significativo le endometriti, le infezioni della sutura, la perdita di sangue e la emorragia feto feto-materna ( 12 RCT n= 3000 3000) ). La contaminazione batterica dell’ incisione cutanea e del segmento uterino inferiore può inquinare il guanto dell’operatore che quindi può essere veicolo di infezione.. infezione Il cambio del guanto del chirurgo prima della rimozione manuale della placenta non modifica la incidenza di endometriti endometriti.. Indicazioni di tecnica chirurgica Livello delle prove di efficacia: I° I° Forza delle raccomandazioni: A CHIUSURA DEL PERITONEO La non chiusura del peritoneo sia viscerale che parietale è raccomandata in quanto riduce i tempi chirurgici, la febbre e la degenza post post--operatoria; operatoria; follow--up a 7 anni non hanno dimostrato differenze follow nella presenza di dolore pelvico e disturbi urinari urinari.. Gli ipotetici benefici della chiusura del peritoneo quale barriera anatomica per ridurre le infiltrazioni della sutura laparotomica e minimizzare i rischi di aderenze non sono confermati. confermati. Indicazioni di tecnica chirurgica Livello delle prove di efficacia: I° I° Forza delle raccomandazioni: A CHIUSURA DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO La chiusura del sottocute in donne con uno spesso pannicolo adiposo riduce i rischi di deiescenza della sutura, gli ematomi sottocutanei ed i sieromi. sieromi. Se il tessuto sottocutaneo è < a 2 cm. cm. la chiusura routinaria non è raccomandata poiché ininfluente sul decorso post post--operatorio. operatorio. Se il tessuto sottocutaneo è ≥ a 2 cm cm.. la sua chiusura è raccomandata poiché riduce significativamente le infiltrazioni della sutura, gli ematomi sottocutanei ed i sieromi.. sieromi L’uso routinario raccomandato di drenaggi sottocutanei non è Incisione dell’addome Tecnica chirurgica del TC ed outcomes primari Indicazioni di tecnica chirurgica Indicazioni di tecnica chirurgica evidenze forti evidenze deboli Indicazioni di tecnica chirurgica Livello delle prove di efficacia: II° II°-III III° ° Forza delle raccomandazioni: BB-C Preparazione del lembo vescicale B L’incisione e lo scollamento della plica vescico-uterina è associato ad un allungamento dei tempi chirurgici, ad un aumento della microematuria e della richiesta di analgesia nel post-operatorio. Tale procedura può pertanto essere evitata. Esteriorizzazione dell’utero B La esteriorizzazione dell’utero è associata ad una riduzione del sanguinamento intraoperatorio e della febbre dopo i primi 3 giorni. La qualità e lo scarso numero degli studi non ne consente la raccomandazione, va pertanto lasciata la scelta alla preferenza dell’operatore. Indicazioni di tecnica chirurgica Livello delle prove di efficacia: II° II°-III III° ° Forza delle raccomandazioni: BB-C Prevenzione del sanguinamento post-operatorio B La prevenzione della emorragia post-partum è stata estesamente studiata nel parto vaginale ma non nel TC. La ossitocina (inizio effetto 2.30 minuti, durata di azione 10/12 minuti) è efficace ma non è chiaro quale sia la infusione ottimale. La carbetocina (inizio effetto 2 minuti, durata di azione 73 minuti) in condizioni specifiche (tagli cesarei difficili), dove disponibile, si è dimostrata più efficace avendo una emivita 6/8 volte più prolungata. La dose raccomandata di carbetocina è 100 µg e.v. lenta (almeno 1 minuto) non diluita in fleboclisi Indicazioni di tecnica chirurgica Livello delle prove di efficacia: II° II°-III III° ° Forza delle raccomandazioni: BB-C Chiusura della isterotomia B La sutura in unico strato della breccia uterina riduce i tempi operatori di circa 5 minuti e, rispetto alla sutura in doppio strato, dimostra la stessa incidenza di sanguinamento superiore a 500 cc, rischio trasfusionale ed endometrite. Uno studio osservazionale di coorte (Bujol e coll. 2002) ha segnalato il maggiore rischio di rottura d’utero in caso di VBAC; gli stessi autori nel 2010 in uno studio caso controllo indicano che i due più importanti fattori associati alla rottura d’utero nella VBAC dopo taglio cesareo trasversale sono: l’intervallo di tempo fra i parti inferiore a 18/19 mesi e la sutura uterina in unico strato. Indicazioni di tecnica chirurgica Livello delle prove di efficacia: II° II°-III III° ° Forza delle raccomandazioni: BB-C Revisione della cavità C Dopo la rimozione della placenta, è frequente l’esecuzione della revisione della cavità con curette o con altro metodo. Tale procedura non à mai stata oggetto di studio e pertanto è lasciata alla preferenza dell’operatore. Chiusura della cute C Sutura della cute con intradermica, punti staccati e punti metallici: non sono disponibili allo stato attuale evidenze che documentino quale sia il metodo migliore per suturare la cute. VI E’ ANCORA SPAZIO PER LA INCISIONE VERTICALE CLASSICA SULL’UTERO? Attualmente più del 95% dei TC viene effettuato incidendo trasversalmente l’utero sul SUI. L’incisione classica sull’utero è associata ad un aumento del sanguinamento intraintraoperatorio,dei traumi vescicali e della estensione corporale della breccia. VI E’ ANCORA SPAZIO PER LA INCISIONE VERTICALE CLASSICA SULL’UTERO? INDICAZIONI ALLA INCISIONE CORPALE CLASSICA Prevista difficoltà alla estrazione del feto ( situazione trasversa) Inaccessibilità al segmento uterino inferiore ( voluminosi fibromi a sviluppo anteriore, aderenze da pregressi interventi con ventrofissazione) Inadeguato sviluppo del segmento uterino inferiore in epoche di gravidanza inferiori alla 28° 28 °/30 30° °settimana e presentazione podalica ( rischio di intrappolamento della testa fetale) Nella situazione trasversa è importante la scelta della incisione: 1) Se il travaglio è all’inizio, il SUI è impreparato ed il feto è mobile incidere trasversalmente l’utero nel tratto mediomedio-alto 2) Se il travaglio è all’inizio, il SUI è preparato e la membrane sono integre incidere trasversalmente l’utero sul SUI 3) Se il travaglio è in atto e le membrane sono rotte eseguire una incisione corpale classica Fibromi a sviluppo anteriore ed incisione corpale classica Incisione corpale classica nella prevenzione dell’ intrappolamento della testa fetale TECNICA CHIRURGICA del TC: problemi ancora irrisolti Assenza di correlazioni definitive fra outcomes a lungo termine cronici,fertilità,aderenza della placenta, rottura (dolori patologica dell’utero) e differenti tecniche chirurgiche chirurgiche.. Assenza di studi sulle tecniche chirurgiche nel caso di taglio cesareo ripetuto o taglio cesareo “difficile” “difficile”.. Grazie per l’attenzione