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Io insegno, ma tu impari? - Associazione Italiana Dislessia

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Io insegno, ma tu impari? - Associazione Italiana Dislessia
Io insegno, ma tu impari?
Luciana Ventriglia
Specializzata in pedagogia clinica. Perfezionamento sul lavoro clinico nelle
difficoltà di apprendimento. Formatore AID
IL PERCORSO
•  DSA
•  Fragilità dello stato di salute del sistema scuola
•  Didattica: triangolo didattico; trasposizione didattica;
contratto didattico.
•  Strategie didattiche efficaci EBE
•  Universal design for Learning ( UDL/PUA)
•  Esempi di pratiche didattiche efficaci ( acquisizione
strumentalità scrittura e lettura; compiti polirisolvibili;
anticipatori grafici; mappe mentali e concettuali).
•  Esempi di didattica inutile.
LEGGE 170/2010
In un’ottica inclusiva...
Art.1 riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia,
disortografia e discalculia
Comma 7. Nell’interpretazione delle definizioni di cui al
comma da 2 a 5, si tiene conto dell’evoluzione delle
conoscenze scientifiche in materia.
Comma 8:
Nell’affrontare gli ostacoli della dislessia si deve
tenere conto dell’evoluzione delle scienze didattiche
e delle risorse tecnologiche per l’apprendimento!
LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DI TUTTI GLI ALUNNI E DI TUTTI
GLI STUDENTI !!!
Ottenere risultati migliori per tutti gli alunni. La qualità nella scuola inclusiva
COMPETENZE DI ISTITUTO
•  Sensibilizzare i genitori e gli studenti sulle problematiche
legate ai DSA
•  POF e DSA; referente DSA; continuità; curriculum verticale,
ricerca-azione; raccordi; orientamento formativo; cura
delle transizioni critiche.
•  Prove di rilevazione; osservazione sistematica; didattica per
competenze; didattica EBE/ UDL; ambiente di
apprendimento inclusivo. Valutazione formativa.
•  Questionari osservativi ; Questionari per i genitori
( corresponsabilità e alleanza educativa)
•  Questionari autoosservativi per gli studenti ( student voice;
narrazione del sé; autoconsapevolezza)
•  Conversazioni, indagini sul metodo di studio, sul senso di
autoefficacia e stile di attribuzione.
•  PDP (modello)raccordo e monitoraggio …
SCUOLA-FAMIGLIA
Nelle Linee Guida (6.5 La Famiglia): "le
istituzioni scolastiche cureranno di predisporre
incontri con le famiglie coinvolte a cadenza
mensile o bimestrale, a seconda delle
opportunità e delle singole situazioni in esame
affinché l'operato dei docenti risulti
conosciuto, condiviso e, ove necessario,
coordinato con l'azione educativa della
famiglia stessa."
RACCORDO COME?
http://social.libriliberi.com
INDICATORI
1. Eventuali
interventi extrascolastici educativo-riabilitativi
2. Caratteristiche comportamentali e organizzative
3. Caratteristiche del processo di apprendimento riscontrate
dalla famiglia
4. Consapevolezza del diverso metodo di apprendimento
5. Strumenti utilizzati nello studio a casa
6. Strategie utilizzate nello studio a casa
7. Misure dispensative e strumenti compensativi
9. Valutazione (anche per esami conclusivi dei cicli)
STATO DI SALUTE DEL SISTEMA
.
SCUOLA
•  Nel primo anno delle superiori il 20% degli studenti
viene bocciato, un altro 12% nel secondo anno.
L'interruzione degli studi dopo i 15 anni è
preoccupante, soprattutto al Sud e tra i figli dei
migranti.
•  L'Italia si colloca regolarmente nella metà inferiore
della classifica, sia per quanto riguarda la condizione
generale del benessere che per le graduatorie di 4
delle 5 dimensioni del benessere prese in esame.
UNICEF, benessere educativo dell’istruzione ITALIA al 21 secolo, 2013
STATO DI SALUTE DEL SISTEMA
SCUOLA
•  Preoccupa lo stato dell'istruzione il tasso
NEET, che misura l'inattività dei nostri
ragazzi (15-19 anni), è il secondo più alto nel
mondo sviluppato, dopo quello della Spagna.
11 adolescenti su 100 non studiano, non
lavorano e non stanno neppure partecipando
a corsi di formazione.
QUALITA’ DELL’ESPERIENZA
DI APPRENDIMENTO
“La disaffezione alla scuola evidente nei tassi di
abbandono scolastico e di bocciature , suggerisce
l’esistenza di una richiesta repressa di un diverso tipo di
esperienza scolastica.
Un’esperienza che deve essere più coinvolgente ,
gratificante e rilevante, rispetto alle competenze che le
persone dovranno avere per il secolo a venire”
Leadbeater, C. and Wong, A. (2010) Learning from the extremes. San Jose CA: Cisco Systems
Strategia Europa 2020
per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva •  Circa il 25% degli scolari europei leggono con
difficoltà
•  Troppi giovani lasciano la scuola senza
qualifiche
•  I numeri riguardanti la scuola secondaria sono
migliori, ma le qualifiche spesso non
corrispondono alle esigenze del mercato del
lavoro
•  Meno di un terzo degli europei di età compresa
tra i 25 e i 34 anni hanno conseguito un diploma
universitario (contro il 40% degli Stati Uniti e oltre
il 50% del Giappone)
Strategia Europa 2020
per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
Obiettivi istruzione:
•  Riduzione dei tassi di abbandono scolastico precoce al di
sotto del 10%
•  Aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione
universitaria
•  Riforma dei programmi di studi, affinché ciascuno possa
acquisire competenze essenziali.
Sondaggio IPSOS MORI,2007
Pone l’accento sul divario esistente tra ciò che la scuola propone e le pra3che dida4che desiderate dai ragazzi. Alla domanda presente nel questionario
“Quali sono le tre a-vità, tra quelle dell’elenco che pra6chi più frequentemente ?” Sondaggio IPSOS MORI,2007
Le risposte date sono state:
52% “copiare dalla lavagna e dal libro”
33% “ ascoltare l’insegnante che spiega a
lungo”
29% “svolgere una discussione in classe
Sondaggio IPSOS MORI,2007
Tra le attività che hanno totalizzato minore
punteggio ci sono proprio quelle che risultano
maggiormente produttive per gli studenti con
DSA:
•  “disegnare mappe e fare foto per
ricordare” (7%);
•  “lavorare al computer” (16%).
RAPPORTO TALIS
•  I risultati dell’indagine del “questionario TALIS”
indicano chiaramente che le pratiche meno
utilizzate dai docenti (italiani) sono le
pratiche attive come l’apprendimento
collaborativo e in piccoli gruppi che risulta
altamente produttivo per attivare negli
studenti il conflitto cognitivo e la ricerca
collettiva di risultati alle problematiche .
http://www.laricerca.loescher.it/quaderno_25/
Strategie metodologiche
Perrenoud la prima competenza indicata è il
sapere «organizzare e animare situazioni
di apprendimento», in cui vengono
mobilizzate competenze più specifiche come:
•  conoscere, per una data disciplina, i
contenuti da insegnare e la loro
traduzione in obiettivi di apprendimento
•  lavorare a partire dalle rappresentazioni
degli alunni;
•  lavorare a partire dagli errori e ostacoli
all’apprendimento;
•  costruire e pianificare dispositivi e
sequenze didattiche;
•  impegnare gli alunni in attività di ricerca,
in progetti di conoscenza.
ATTO DI INDIRIZZO SETTEMBRE
2009
“Contenuti e articolazione delle discipline devono
essere ripensati nella prospettiva di portare a una
prima familiarità con I “nuclei fondanti” delle
discipline stesse e a una solida acquisizione di
conoscenze e competenze di base che tutti gli
studenti devono possedere e padroneggiare a
conclusione del primo ciclo di istruzione.
Occorre abbandonare con decisione la strada,
talora percorsa, dei programmi pletorici”
DIDATTICA PER L’APPRENDIMENTO Rimuove gli ostacoli didattici attraverso
una adeguata trasposizione
tra sapere sapiente e sapere da apprendere
TRASPOSIZIONE DIDATTICA
!  SAPERI SAPIENTI
!  SAPERI DA INSEGNARE
!  SAPERI INSEGNATI
!  SAPERI APPRESI
Profilo docente inclusivo
Quadro di valori fondamentali
Valorizzare la diversità dell’alunno Differenza come risorsa e ricchezza
Sostenere
gli alunni
Coltivare alte aspettative di successo per ogni alunno
Lavorare
con gllai altri
Collaborazione e lavoro di gruppo sono essenziali
Aggiornamento
professionale
Insegnare è un’attività di apprendimento continuo
(Rif. Profilo del docente inclusivo - European Agency for Development in
Special Needs Education - 2012)
ERGONOMIA DIDATTICA:
Universal Design for Learning (UDL)
Progettazione Universale per
l’Apprendimento (PUA)
In un’ottica di rispetto delle diversità e inclusione,
uno degli approcci internazionali che merita attenzione
è la Progettazione Universale per l'Apprendimento
(PUA).
Si tratta di un approccio psicopedagogico che affronta in
modo convergente tre grandi sfide: diversità, educazione
inclusiva e tecnologia.
E’ un modello pedagogico orientato al superamento
della categorizzazione degli alunni con svantaggi nella
scuola, a favore della costruzione di curricola per tutti,
senza particolari "distinzioni penalizzanti".
I tre principi
Tre principi fondamentali, basati sulla ricerca neuroscientifica,
guidano la PUA e forniscono la struttura per le linee guida:
Principio I
Fornire molteplici forme di
Rappresentazione
(il «cosa» dell’apprendimento)
Percepire Chiarire
Comprendere
Rete Riconoscimento
Principio II
Fornire molteplici forme di Azione ed
Espressione
( il «come» dell’apprendimento)
Elaborare Esprimere
Agire
Rete Strategica
Principio III
Fornire molteplici forme di
Coinvolgimento
(il «perché» dell’apprendimento)
Motivare Costruire
Interagire
Rete Affettiva
MAPPE . QUANDO?
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo
delle scuole dell'infanzia e del primo ciclo di
istruzione (MIUR, 2012), “Organizzare un
semplice discorso orale su un tema
affrontato in classe con un breve intervento
preparato in precedenza o un’esposizione su
un argomento di studio utilizzando una
scaletta”
MAPPE: QUANDO?
Le Indicazioni Nazionali riferendosi ai traguardi per
lo sviluppo delle competenze al termine della scuola
secondaria di primo grado, danno importanza
all’acquisizione di queste competenze: “Espone
oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di
studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti
specifici (schemi, mappe, presentazioni al computer,
ecc.).
Principio III: fornire molteplici forme di
coinvolgimento
•  MULTISENSORIALITA’
Aprire il maggior numero di canali recettivi
possibili
o  Vista (colori, forme lettere,
isomorfismo)
o  Udito (suoni)
o  Cinestesici (effetti fisici e corporei)
STRATEGIE DIDATTICHE MULTISENSORIALI
•  Codificazione cromatica delle lettere
•  Uso di supporti visivi
•  Uso di supporti tattili ( superfici diverse su cui
tracciare lettere)
•  Motricità
•  Strategie di aggancio
mnemonico
Mo6vazione all’apprendimento Teoria della valutazione emotiva dell’input (Stimulus Appraisal
Schumann,2004).
Lo studente valuta lo stimolo offerto dall’insegnante
secondo questi criteri:
Novità
Piacevolezza ( risposta alla curiosità cognitiva)
Pertinenza rispetto ai propri bisogni
Realizzabilità ( sfida ottimale)
Sicurezza psico-sociale (riacquistare fiducia nelle proprie
possibilità)
o  Esperienza di riuscita
o 
o 
o 
o 
o 
SONO UTILI
LE ATTIVITÀ DI
COPIATURA?
L’utilità è legata allo scopo per cui si propone l’attività:
•  Se è per “sciogliere la mano”, ci sono modi molto più
divertenti.
•  Se è per offrire modelli (di che cosa, di calligrafia?) appare
poco efficace.
•  Se è per far memorizzare la stringa di segni che costituisce
una parola, la scrittura è costruzione e non memorizzazione.
Le abilità visuo-motorie (copia di parole)
mostrano di non avere relazioni significative né
con le conoscenze alfabetiche, né con le abilità
metafonologiche e anche la loro capacità
predittiva del successivo apprendimento della
scrittura e lettura risulta piuttosto scarsa.
(La conoscenza delle lettere nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia come indice predittivo
dell’apprendimento della letto-scrittura, Rivista Dislessia, Erickson, 2012. pag. 223.)
GRAMMATICA INUTILE
o  La riflessione sulla lingua non fa appello alle
curiosità e alle capacità di osservazione e di analisi
che tutti i bambini naturalmente possiedono.
o  La grammatica tradizionale si limita ad incasellare
i dati linguistici in categorie ("aggettivo") sottocategorie ("aggettivo numerale"), sotto-sottocategorie ("aggettivo numerale ordinale”).
o  La grammatica tradizionale chiede di ripescare nel
momento dell’esercitazione meccanica l’etichetta
memorizzata ( Maria Lo Duca).
INDICAZIONI NAZIONALI 2012
La riflessione sulla lingua, se condotta in modo
induttivo e senza un’introduzione troppo precoce della
terminologia specifica, contribuisce a una maggiore
duttilità nel capire i testi e riflettere e discutere sulle
proprie produzioni(.).
Il ruolo probabilmente più significativo della riflessione
sulla lingua è quello metacognitivo: la riflessione
concorre infatti a sviluppare le capacità di
categorizzare, di connettere, di analizzare, di indurre
e dedurre, utilizzando di fatto un metodo scientifico.”
INDICAZIONI NAZIONALI PER I LICEI 2010
Nel primo biennio, lo studente colma eventuali
lacune e consolida e approfondisce le capacità
linguistiche orali e scritte, mediante attività che
promuovano un uso linguistico efficace e
corretto, affiancate da una riflessione sulla
lingua orientata ai dinamismi di coesione
morfosintattica e coerenza logico-argomentativa
del discorso, senza indulgere in minuziose
tassonomie e riducendo gli aspetti
nomenclatori
USO
DELLA CALCOLATRICE
L’uso consapevole e motivato di calcolatrici e
del computer deve essere incoraggiato
opportunamente fin dai primi anni della scuola
primaria, ad esempio per verificare la
correttezza di calcoli mentali e scritti e per
esplorare il mondo dei numeri e delle forme.”
Indicazioni Nazionali 2012
C.M. N.89, 18 OTT. 2012
Valutazione periodica degli apprendimenti
nelle classi degli istituti di istruzione
secondaria di secondo grado
Indicazioni per gli scrutini dell’anno
scolastico 2012-13.
C.M. N.89, 18 OTT. 2012
•  Resta comunque inteso, come principio ineludibile,
che il voto deve essere espressione di sintesi
valutativa e pertanto deve fondarsi su una pluralità
di prove di verifica riconducibili a diverse
tipologie, coerenti con le strategie metodologicodidattiche adottate dai docenti.
•  Sarà cura quindi del collegio dei docenti e dei
dipartimenti fissare preventivamente le tipologie di
verifica nel rispetto dei principi definiti dai decreti
istitutivi dei nuovi ordinamenti.
C.M. N.89, 18 OTT. 2012
Analogamente, per l’insegnamento della Lingua
inglese, sia negli istituti tecnici che nei professionali: “Il
docente definisce e sviluppa il percorso
d’apprendimento in modo coerente con l’indirizzo degli
studi, consentendo agli studenti, attraverso l’utilizzo
costante della lingua straniera, di fare esperienze
concrete e condivise di apprendimento attivo,
nonché di comunicazione ed elaborazione
culturale. Il docente individua, a tali fini, gli strumenti
più idonei, inclusi quelli multimediali e interattivi”,
con la conseguente adozione di tipologie di verifica
coerenti con le scelte metodologiche adottate.
Grazie …
•  Per il rispetto che mi dimostri quando mi interroghi e non
mi fai scrivere alla lavagna, ma su un foglio alla cattedra
•  Per avermi permesso di essere interrogato dal posto
•  Per avere capito che le mappe non servono solo a me, ma
a tutti! Ci aiuti se ci insegni a costruirle insieme con la
classe
•  Grazie per avermi insegnato a essere più esperto durante
le interrogazioni.
•  Grazie per avermi fatto capire che sei al mio fianco per
aiutarmi a “ prendermi gioco della dislessia”
Grazie …
•  Per essere entrato nelle mie paure e averle riconosciute
•  Per considerare i miei punti di forza e non solo le cose che
non so fare!
•  Per avere compreso la natura della mia lentezza e della
grande fatica che faccio!
•  Per non lasciarmi solo davanti a migliaia di pagine da
studiare, perché in classe hai scelto per tutti gli aspetti
fondamentali: “ le cose da sapere”
•  Per considerare la valutazione non come una punizione,
non una semplice valutazione delle cose che so ma
come un modo per permettermi di imparare ancora!
Grazie …
A tutti quelli che permettono di vivere la dislessia
senza la sua accezione deprivativa (suggerita dal
prefisso “ DIS”).
Grazie a chi permette di viverla come una realtà
alla quale ci si accosta con naturalezza, come una
normale differenza, come uno dei tanti modi
possibili di essere di una persona!
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