Comments
Transcript
SPERANDO NEL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA. Uno dei
N° 413 Roma, 14settembre 2015 InRedazione: Dott. Vincenzo CENITI, e-mail: [email protected]; spedizione: [email protected]; 0165 548032 [email protected]; cell.335 8358347 SPERANDO NEL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA. Uno dei luoghi comuni più diffusi considera il xx° secolo come il più violento della Storia come se non vi fossero state l’epoca napoleonica e la Guerra dei Trent’anni. Adesso sentiamo parlare di terza guerra mondiale “a pezzi”, di una Europa divisa tra l’accoglienza ed il rifiuto dei profughi, di crisi economica in Europa e nei paesi emergenti come la Cina, di dieci milioni di italiani che faticano a campare, di troppi disoccupati speronati dalla mancanza di prospettive mentre a Roma maggioranza ed opposizione litigano su tutto meno che su certi privilegi. Sul fronte del turismo leggiamo un aumento degli arrivi e delle presenze dovuto alla bella stagione, alle bellezze del nostro territorio, all’Expo: nella classifica mondiale siamo sempre inchiodati al quinto posto e non aiutano certo le notizie sulla Roma di mafia capitale. Di fronte a tanti luoghi comuni, è difficile per noi intonare l’”Au die Frende” – l’inno di gioia – della IX° sinfonia di Beethoven che tra l’altro recita “il tuo raggio asciuga il pianto, sperde l’ira, fuga il duol” come ha fatto la folla della stazione di Monaco accogliendo i profughi partiti dall’Ungheria. Però possiamo sperare nel Giubileo della misericordia ad aspettare sereni l’anno che verrà. [email protected]; TURISMO: L’ITALIA RIACCENDE I MOTORI. Riprendiamo a parlare di turismo dopo la pausa estiva. Subito in evidenza un inaspettato e provvidenziale incremento di arrivi e presenze su ogni fronte, complice anche il bel tempo. In certi casi si parla di aumenti a due cifre con buona dose di americani e buona pace di chi temeva il peggio. A parte Roma, che fa storia a sé con numeri sempre sostenuti (malgrado i cronici disservizi), si fanno notare il Trentino, la Sardegna, l’Emilia Romagna, la Toscana e la Puglia, regione sempre più leader del nostro Meridione. Senza contare gli effetti del prossimo Giubileo che a detta del Censis dovrebbe fruttare circa 30milioni di arrivi (molti di più di quello del Duemila). Il ministro Franceschini mantiene una delle tante promesse pre-estive restituendo fiducia, orgoglio e visitatori a Pompei. La riapertura della Palestra Grande ne è l’esempio più emblematico. Non solo. Offre all’Europa talune delle poltrone più prestigiose nella gestione dei mega-musei: Schmidt agli Uffizi, Bellenger a Capodimonte, Bradburne a Brera, Hollberg all’Accademia di Firenze, Aufreiter a quella delle Marche, Zuchtriegel a Paestum e Assmann al Palazzo Ducale di Mantova. “Non sono stranieri – replica a chi è in vena di polemiche – ma cittadini europei” . Assicura poi interventi del Governo soprattutto a vantaggio del sud. L’Expo da parte sua ha superato a pieni voti ogni esame a testimonianza del fatto che l’Italia alla fine è un grande Paese. C’è ora da affrontare la stagione autunnale che sarebbe più promettente se si cambiasse il calendario scolastico con lo slittamento dell’apertura a fine settembre. La Turchia lo ha fatto: il primo ministro Ahmet Davutoglu avrebbe annunciato la riapertura delle scuole il 28 settembre invece del 14, per allinearsi alle richieste del settore dei viaggi e delle vacanze (Unionturismo news).. TRENTO CONFERMA IL PRIMATO DEL TURISMO DI MONTAGNA CON UN NOTEVOLE SUCCESSO DI PRESENZE DOVUTO ALL’ECCELLENTE PROMOZIONE DELL’A.P.T., DI TRENTO FIERE, DEL COMUNE E DELLA PROVINCIA. NELLA XII GIORNATA NAZIONALE DEL TREKKING URBANO, 31 OTTOBRE 2015, ANCHE TRENTO TRA LE CITTÀ ADERENTI AL PROGETTO NAZIONALE. “Trekking urbano: alla scoperta dei percorsi e dei gusti. Cibo per l'anima, cibo per il corpo” APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e Comune di Trento da 12 anni propongono un interessante programma di trekking urbano, nel fine settimana dedicato a LA GIORNATA NAZIONALE DEL TREKKING URBANO. Escursioni di grande fascino, che conducono alla scoperta dei luoghi più singolari di Trento, seguendo il tema nazionale, che per questa nuova edizione è ispirato a Expo Milano 2015, Esposizione Universale sull’alimentazione e la nutrizione. La Giornata Nazionale del Trekking Urbano ha peraltro ricevuto il Patrocinio di EXPO 2015. Trento celebra la giornata nazionale del trekking urbano – sabato 31 ottobre – con una proposta davvero curiosa: “Discorrendo di cibo e di gusto, di storia e di cultura, un itinerario nell’epoca madruzziana” è la rielaborazione che l’Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi in collaborazione con il Comune di Trento ha fatto della tematica 2015. Un interessante aforisma di un Anonimo diceva: “Il corpo diventa ciò che sono gli alimenti, come lo spirito diventa ciò che sono i pensieri”. Di certo la tematica di Expo 2015 ha pervaso ogni settore di interessanti riflessioni sul tema… anche il turismo trentino si è fatto influenzare da nuovi input e spunti ed è nata una proposta di trekking urbano che è un viaggio indietro nel tempo lungo un itinerario del gusto che abbraccia presente e passato. Si parte dall’innovativo MUSE – Museo di Scienze con una tappa alla mostra “Il cibo conta”, dunque il vicino Palazzo delle Albere, l’antica villa suburbana della famiglia Madruzzo, lungo un percorso a ritroso nei secoli. E percorrendo l’antico viale, si raggiungerà l’Arco dei Tre Portoni, unico testimone rimasto a sottolineare l’importanza che un tempo aveva quel luogo. L’itinerario proseguirà verso Piazza Fiera, passerà accanto al Torrione madruzziano, l’importante bastione difensivo della Porta di S. Croce. E poi si continuerà fino al Castello del Buonconsiglio e, nel palazzo rinascimentale si potrà vedere, scolpita sulle architravi delle porte di accesso alla Cappella e alla “Stua della Famea”, la chiave per comprendere il senso del nostro percorso: Domus orationis e Locus refectionis recitano le insegne, alludendo alla necessità del cibo per lo spirito e del cibo per il corpo. L’escursione terminerà a Palazzo Roccabruna, la Casa dei Prodotti Trentini, sede dell’Enoteca provinciale del Trentino dove si farà una degustazione di prodotti tipici. Queste le informazioni sul percorso: il tempo di percorrenza è di circa 3 ore su una lunghezza di 3 chilometri. La difficoltà è bassa e il punto di partenza sarà presso il Museo delle Scienze nel Quartiere Le Albere. L’orario di partenza delle visite guidate è fissato alle ore 9.00. La partecipazione al trekking urbano con guida turistica inclusi gli ingressi ai siti visitati è gratuita (rimane a scelta del partecipante l’entrata al MUSE con tariffa agevolata). La prenotazione è obbligatoria: Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi – Trento, Via Manci 2 - Tel. +39 0461 216000. La Trento Rovereto Card: garantisce la gratuità delle visite ai musei e castelli di Trento e Rovereto, nonché il libero utilizzo del trasporto pubblico urbano ed extraurbano. Ma non è tutto...numerosi sconti nello shopping a Trento e Rovereto, una speciale accoglienza nei locali convenzionati, l'elegante borsa "TrentoRovereto Città di Culture" e tanto altro ancora. I TREKKING URBANI DI TRENTO SI SCOPRONO CON UN’APP: dedicata agli itinerari alla scoperta dei luoghi più suggestivi del centro storico e dei dintorni del capoluogo del Trentino, TRENTO URBANTREKKING è tra le prime del genere in Italia e certamente la prima nel circuito nazionale con indicazioni specifiche e suggerimenti pensati per le esigenze delle persone diversamente abili. Si tratta di una vera e propria guida digitale, ad alto contenuto di personalizzazione. Ciascuno può infatti scegliere secondo i propri gusti e programmi quotidiani escursioni lente o veloci, da compiere camminando o a passo di corsa. Sullo smartphone si materializzeranno strade, sentieri e viali, si potranno vedere salite e discese, accessi / barriere per un’escursione adatta alle abilità di ciascuno. L’APP è disponibile per iOS nell’Apple Store semplicemente digitando Trento urbantrekking; a breve sarà scaricabile anche una versione per Android. Info: Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Trento - Via Manci, 2 - Trento - Tel. +39 0461 216000 [email protected]; – www.discovertrento.it; MOTIVATO SCETTICISMO SUL FUTURO DELL’ENIT: NE PARLIAMO CON ANTONIO SERENO. La legge di rifondazione dell’Enit, peraltro avvolto da un silenzio assordante, rischia un flop a detta di molti, dal momento che la gestione di impronta privatistica non si addice alla promozione turistica e dal momento che non viene eliminata la sudditanza dalle Regioni. Ce ne parla Antonio Sereno, già dirigente del Dipartimento del Turismo, che ci fornisce questo contributo. “Il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, 21 maggio 2015, in esecuzione della legge 29 luglio 2014, n. 36, ha approvato il nuovo statuto dell’Enit rendendo definitiva la trasformazione in ente pubblico economico della struttura che sino ad oggi è stata ente pubblico sic et simpliciter. Avendo partecipato alla vita dell’Enit, quale revisore dei conti, oso dire il mio scetticismo su questa riforma, ultima di una lunga serie dalla creazione nel 1919, quando nasce l’ Ente Nazionale Italiano per le Industrie Turistiche, con un’impronta marcatamente pubblica, osteggiata dal settore privato, e si delinea un forte conflitto destinato a esasperarsi quando, nel 1972, intervennero gli enti regionali a disciplinare il turismo italiano. Nel frattempo l’ Enit era stato riformato nel 1960 -Ente Nazionale Italiano per il Turismo-, volendosi eliminare il conflitto pubblico privato. Nel 1974 il Consiglio di Amministrazione fu doverosamente integrato con i rappresentanti degli organi regionali, passando da 28 a 49 elementi, divenendo assai pletorico e scarsamente governabile per cui, da agile strumento specializzato di promozione turistica, si appesantì a livello operativo, mentre erano sempre più scarse le risorse finanziarie per gestire 56 uffici esteri in 42 Paesi. Altre due riforme nel 1981 e nel 1990, hanno cercato di eliminare le anzidette difficoltà, costruendo uno speciale assetto pubblico-privato per il funzionamento dell’Ente senza mai risolvere, tuttavia, il nodo finanziario che restava assai carente. Da questa breve storia si evince che il funzionamento dell’ Ente non sembra poter trarre giovamento dall’ inquadramento tra gli enti pubblico-economici perché il settore turistico, ha caratteristiche molto particolari: è certamente assimilabile all’industria che giustifica l’ economico, ma ha connotazioni fortemente culturali che mal si configurano in un ente che, per definizione, dovrebbe seguire le regole del prodotto-profitto, mentre la promozione turistica, per essere valida, dovrebbe essere molto più lungimirante ed immediatamente sensibile alle variazioni sociali piuttosto che economiche. Tanto premesso, esaminiamo brevemente i punti del decreto del maggio c.a. ove si legge che i compiti sono la promozione all’estero dell’immagine turistica unitaria italiana e dell’offerta turistica nazionale nonché delle risorse turistiche delle regioni, ripetendo l’antico conflitto, per cui restano opinabili gli altri obiettivi promozionali conferiti all’Ente, quanto ai settori culturali e ambientali nonché alla commercializzazione dei prodotti enogastronomici tipici ed artigianali e la promozione del marchio Italia nel settore turistico. Ancora più problematico lo svolgimento delle attività di consulenza e assistenza, sia dello Stato che delle Regioni e la collaborazione con gli enti pubblici e gli uffici del ministero degli Esteri nonché degli Istituti di Cultura. Quanto agli organi dell’Ente: il Presidente, il Consiglio d’Amministrazione e il Collegio dei Revisori rientrano nella norma, mentre è innovativo il Consiglio Federale che rappresenta le agenzie regionali per il turismo e svolge funzioni progettuali e consuntive. Ora, quale portatore di interessi locali, il Consiglio sembra interferire con i compiti del Consiglio d’Amministrazione che, tra l’altro deve operare nell’ambito di una convenzione triennale, stipulata con il ministero vigilante, sentita la Conferenza Stato-Regioni, per cui l’elemento regionale ritorna ad un ruolo dominante che potrebbe far inceppare lo schema operativo perché le Regioni non hanno sinora dimostrato di avere un’intesa unitaria. La riforma, infine, non appare risolutiva del nodo finanziario: le risorse restano principalmente quelle dello Stato e quelle, eventuali, delle Regioni, essendo problematiche le entrate da attività e servizi resi, ad esempio, dall’Osservatorio Nazionale del Turismo, creato all’interno dell’ente, che, forse, ripete compiti svolti dall’ Istituto di Statistica. Certo occorrerà valutare l’attività in concreto, ma, al momento, non riesco a superare lo scetticismo” (Unionturismo news). PUCCINI, TRA I LEADER DEL MADE IN ITALY. Il 23 agosto scorso, dopo alcuni anni di assenza, sono ritornato a Lucca e Torre del Lago col desiderio di respirare ancora una volta l’aria di Puccini, della cui musica sono sempre stato un agguerrito ascoltatore. L’occasione è stata la quarta replica di Turandot nella 61^ edizione del festival pucciniano di Torre del Lago. Lucca l’ho trovata, come sempre, sorniona, elegante, dai robusti attributi toscani, poco islamizzata e ancora consapevole (per fortuna) di aver dato i natali al grande Maestro la cui casa-museo, presso la chiesa di S. Michele, è stata finalmente riaperta al pubblico dopo provvidenziali restauri. Mentre osservavo il passeggio sul Fillungo dalla finestra del mio abituale e accogliente albergo a tre stelle, mi sono chiesto se il binomio Puccini-Lucca, eccellenza del made in Italy, possa ancora reggere e se si fa abbastanza per sostenerlo, soprattutto tra i giovani. A fare gli onori di casa nella villa liberty di Torre del Lago è stata Simonetta Puccini (nipote del Maestro), monumento vivente di una dinastia in estinzione che oltre a parlare di “Lui” con la consueta venerazione, delizia i visitatori con il suo charme, venato da apparente semplicità ma anche da sana polemica per talune e ripetute “disattenzioni” del comune di Viareggio (da cui dipende Torre) per la conservazione e la promozione del luogo. Prima di raggiungere l’ampia platea del Teatro Nuovo per assistere alla celebre “incompiuta” di Puccini, non ho potuto fare a meno, a tramonto ormai avviato, di salire a bordo del battello sul lago di Massaciuccoli - che va a rovistare con passo lento e solenne tra i canneti palustri - per fotografare il tramonto e l’ultima folaga alla ricerca della tana serale. Il lago è stato una fonte inesauribile di ispirazione per il Maestro, tra l’altro incallito cacciatore. I preliminari sono stati già più che appagati. Ed eccoci a Turandot, la cui regia portava la firma sicura e collaudata di Angelo Bertini (suoi anche allestimento e costumi). La luna in cielo, crescente e sbiadita per le nuvole minacciose che ogni tanto la nascondevano, faceva l’occhiolino a quella sul palco, più piena e rassicurante, apparsa al termine dell’”Invocazione”. L’altra sua metà, che nei secoli nessuno ha mai visto, faceva da surreale alcova a Turandot nell’apparizione lampo del primo atto. Trovata di grande effetto fiabesco, come le altre che il regista s’è inventato per riempire ogni vuoto e tenere sempre desta l’attenzione dello spettatore. Audace far muovere Ping, Pong e Pang, nella scena d’apertura del secondo atto, con i fili di tre pupari. D’effetto il corteo funebre di Liù che scompare nella tomba. Giovanna Casolla, nel ruolo della “principessa di gelo” (ha festeggiato per l’occasione venti anni dalla sua prima Turandot) è ormai un punto di riferimento acclamato da tutti in questo ruolo di soprano drammatico, al pari delle grandi Cigna e Dimitrova. Sapiente nel dosaggio della voce (“Turandot va cantata, non gridata”), la Casolla è stata insuperabile nei “piani” che Puccini prediligeva e annotava sullo spartito. Grande tensione quando la principessa, ormai defraudata dal suo manto regale dall’intrepido Calaf, si rivolge al padre, dopo la “sconfitta”, con voce morbida e sussurrata (quasi una preghiera) per implorarlo a non donarla al principe straniero come una schiava. Acuti di acciaio invece nella insidiosa romanza “In questa reggia”intonata a freddo, come Puccini comanda. Rudy Park, un sacramentone di origine coreana, ha dato al principe ignoto una voce squillante, molto adatta alle arene, gestita con qualche difficoltà di pronuncia, ma ben tenuta negli acuti, anche oltre il limite consentito. Ha evitato la variante del do di petto in “Ti voglio tutta ardente d’amore”, ma non ha saputo trattenersi dal concedere il bis, a furor di pubblico, del celebre “Nessun dorma”, con la complicità del direttore Bruno Nicoli che ha gestito l’orchestra (non sempre all’altezza negli ottoni) coi tempi giusti, creando una gradita “suspence” nel lungo rito degli enigmi. Liù (Valentina Boi) la vera eroina pucciniana che si uccide per amore, si è espressa con un timbro accattivante. Brava negli acuti ovattati, quasi trattenuti in gola, di “Perché un dì nella reggia m’hai sorriso” e soprattutto nel “Signore ascolta“. Coro abbastanza equilibrato nei vari reparti. Ben intonate le voci bianche. Quindici minuti di applausi (Vincenzo Ceniti). I L’ASSOCIAZIONE CAMPEGGIATORI FESTEGGIA 75 ANNI .Nozze di diamante dell’Associazione Campeggiatori Turistici d’Italia (ActItalia) istituita nel lontana 1940, che festeggia l’evento nell’ambito del “Salone del Camper di Parma” in programma dal 12 al 20 settembre, la più importante manifestazione italiana (seconda in Europa) del caravanning e del turismo en plein air. Nel pomeriggio del 19 (ore 16,00 - teatro della Fiera) l’ActItalia terrà la cerimonia rievocativa e musicale cui prendono parte il pianista Roberto Galletto, tra l’altro autore dell’inno ufficiale dell’associazione, ed un quartetto del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Sarà presente il presidente della Federazione internazionale delle associazioni dei campeggiatori Joao Alves Pereira oltre ad operatori e personalità del mondo del turismo tra cui i rappresentanti di Unionturismo. “E’ una ricorrenza storica – ha detto l’attuale presidente dell’associazione italiana Pasquale Zaffina – che fa onore al turismo italiano. Se la ripresa c’è stata è anche merito dei camperisti che il fine settimana, soprattutto, vanno alla scoperta degli angoli più remoti d’Italia con apporti economici, sociali e culturali non indifferenti” (Unionturismo news) EVENTI CULTURALI: a Milano (Palazzo Reale) in mostra 13 capolavori di Giotto; sempre a Milano (Palazzo Reale) la mostra Mito e Natura “dalla Magna Grecia a Pompei” con la visione del paesaggio nell’antichità; a Trieste (Castello di Miramare) fino all’8 dicembre 2015 quaranta opere del maestro bellunese Ippolito Caffì importante vedutista dell’800 nel 150° anniversario della sua scomparsa; a Padova (Giardino della biodiversità all’Orto Botanico) fino al 31 ottobre la mostra “Il teatro del suono” curata da Nicola Galvan con le opere denominate “i Phénomenes” che sono stampe ispirate alla terra, e quindi alla natura, con le impronte di superfici rocciose e di elementi del suolo raccolte con grande poesia e maestria per dare vita alla materia; a Firenze (Palazzo Pitti – Museo degli Argenti) fino all’11 ottobre 2015 la mostra “Lapislazzuli: Magia del blu” curata da M. Sframeli, V. Conticelli, G.C. Parodi e R. Gennaioli; il catalogo è delle Edizioni Sillabe: un evento da non perdere con la visione in quattro sale di manufatti preziosi; sempre a Firenze (Galleria degli Uffizi) fino al 27 settembre p.v. la mostra di opere del pittore Piero di Cosimo con la sua originale creatività; a Pisa (Palazzo dell’Opera del Duomo ed in città ) fino al 31 gennaio 2016 in mostra circa 100 opere narrano il percorso artistico del grande scultore Arnaldo Pomodoro; a Venezia (Casa dei Tre Oci) le fotografie scattate da 25 artiste tra le quali Yoko Ono e Sophia Calle; a Roma (Maxxi) fino al 15 novembre p.v. la mostra del grande fotografo Olivo Barbieri; a Casal di Principe (Casa Peppe Diana) fino al 21 ottobre p.v. in mostra opere del ‘600 di artisti famosi come Mattia Preti e Luca Giordano; a Napoli (Museo archeolico - Antiquarium) fino al 2 novembre 2015 la mostra “Pompei e l’Europa” con numerosi reperti antichi ed opere di artisti come Klee, Ingres, Picasso e Le Corbusier; a Taranto (Museo nazionale archeologico) fino al 15 ottobre p.v. la rassegna dedicata all’orafo Umberto Mastroianni, e – al primo piano – le famose collezioni greche, romane, apule: info: www.museotaranto.org; e tel. 0994532112; a Siracusa (Ipogeo) fino al 30 settembre p.v. in mostra scenografie, bozzetti, maschere, costumi di scena degli spettacoli classici degli ultimi cento anni con al centro la mitica figura di Duillio Cambellotti; a Nuoro (Museo Man) fino al 18 ottobre p.v. una mostra fotografica di Vivian Maier; (Rubrica a cura di Marco Fisanotti). COME PAGARE LA QUOTA ASSOCIATIVA ALL’UNIONTURISMO: Gli Associati dell’Unionturismo potranno applicare i costi delle tabelle S.I.A.E. in vigore nel 2014 presentando il Certificato di adesione all’Unionturismo per l’anno 2015 che verrà rilasciato previo pagamento della quota associativa per l’anno 2015. Si ricorda che gli Enti Pubblici versano una quota pari ad Euro 520,00 mentre le Pro-Loco , gli Enti ed i soggetti privati pagano Euro 260,00 a valere sul C/C N. 400216892 ABI 02008. CODICE IBAN: IT17Y0200805017000400216892