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DOIAOS-04 - Impiego in sicurezza dell`azoto liquido

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DOIAOS-04 - Impiego in sicurezza dell`azoto liquido
DOCUMENTO OPERATIVO/INFORMATIVO
IMPIEGO IN SICUREZZA DELL'AZOTO LIQUIDO
Azienda Ospedaliera
DOIAOS 04
DATA: 12/07/2013
Rev. 0
Pagina 1 di 4
FATEBENEFRATELLI E
OFTALMICO
1.
SCOPO DEL DOI
Negli ambienti ospedalieri l'azoto è stoccato e utilizzato allo stato liquido e viene adoperato
essenzialmente per usi criogenici. In tale condizione i rischi dovuti all'utilizzo dell'azoto liquido
sono:
possibilità di formazione di atmosfere sotto ossigenate
Contatto con il liquido o con i vapori freddi.
L'azoto liquido è inerte, privo di colore e di odore, e si trova ad una temperatura di -196 °C. Il
contatto accidentale con l'azoto liquido o con il gas che si sviluppa può provocare gravi ustioni da
freddo. Nel caso in cui il contatto sia prolungato le conseguenze possono essere lesioni molto gravi
da congelamento, dei tessuti anche a livello profondo.
Per quanto riguarda il rischio d'incendio, l'azoto, essendo un estinguente, non presenta problemi.
L'azoto liquido, evaporando in locali chiusi, di dimensioni ridotte e privi di ventilazione, può ridurre
la concentrazione di ossigeno presente in aria al di sotto dei limiti di respirabilità.
I recipienti di azoto liquido vanno tenuti in locali molto ben ventilati e di ampie dimensioni, in
quanto la continua evaporazione di azoto dai recipienti può spostare l'ossigeno presente nell'aria.
In condizioni di mancanza di ossigeno si ha perdita di coscienza; la morte può sopravvenire senza
che si avverta alcun sintomo preliminare.
Lo scopo di questo documento è di regolamentare l'impiego dell'azoto liquido al fine di evitare
pericolosi incidenti.
In particolare il DOI è destinato alle seguenti figure lavorative:
tecnici e personale di laboratorio di anatomia patologica,
-
personale operante in centri di procreazione assistita, ambulatori di dermatologia,
tutti gli utilizzatori di Azoto liquido durante le attività lavorative.
2.
DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
> DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 - Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto
2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e s.m.L
>
DVR 01 Documento di Valutazione dei Rischi Generale Introduttivo Art. 28 D.Lgs. 9 aprile
2008 n. 81
> PRAOS 55 Impiego in sicurezza di gas compressi in bombole"
I-missione: 28/11/1999
Nota:
Procedura già esistente N. 54 - La procedura è sostituita integralmente dal
DOIAOS 04
Aggiornamento:
27/09/2001
30/04/200') SGQ
Motivo revisione
Revisione intero documento
Distribuzione
Redazione
ASPP: Sig.ra S. I-orti
5.To^'
Verifica
RTQ SPP: Sig.ra S. Forti
RSPP/RQ SPP: Sig.ra S. Cavenago
Consulente SPI': Dr. E. Giudici
Approvazione
RSPP: Sig.ra S. Cavenago
Autorizzazione
DG: Dr. G. Michiara
Documento di riferimento: PRAOS 55 "Impiego in sicurezza di gas compiessi in bombole"
Regione
Sistema Sanitario
Lombardia
Controllata
DOCUMENTO OPERATIVO/INFORMATIVO
Azienda Ospedaliera
IMPIEGO IN SICUREZZA DELL'AZOTO LIQUIDO
DOIAOS 04
DATA: 12/07/2013
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FATEBENEFRATELLI E
OFTALMICO
3.
MODALITÀ'OPERATIVE
3.1 NORME PER LA DETENZIONE E IL TRASPORTO DEI CONTENITORI
Per trasportare i contenitori di azoto liquido si deve:
a) Indossare scarpe antinfortunistiche e guanti da lavoro resistenti al freddo.
b) Caricare il contenitore su carrello, assicurandolo con una catena o cinghia di trattenuta, che
ne impedisca il rovesciamento.
e) Spostare i contenitori dell'azoto (siano essi pieni o vuoti) evitando urti che potrebbero
provocare un'evaporazione incongrua e dar luogo ad un aumento di flusso di gas attraverso i
dispositivi di sfogo.
d) Effettuare il trasporto rapidamente, evitando di abbandonare il carico senza custodia.
e) Per il trasporto su diversi piani il contenitore deve essere caricato su un ascensore o
montacarichi, senza presenza di persone all'interno e con un collega che chiami l'ascensore
al piano di arrivo, dopo l'avvenuto carico.
f) Non lubrificare valvole o riduttori con oli e grassi, in quanto si accentua il rischio di
fuoriuscite indebite di gas dal contenitore. Inoltre la temperatura molto bassa del criogeno
può provocare la condensazione dell'ossigeno presente nell'aria sulle valvole e sugli sfiati:
se queste superfici sono rivestite di olio o altro vi è un potenziale il rischio d'incendio.
g) Non immagazzinare, nemmeno per breve periodo, il contenitore in locale angusto, chiuso e
non ventilato.
h) Le dimensioni dei locali destinati alla conservazione dell'azoto liquido devono essere
adeguate alla quantità di recipienti presenti e comunque sufficienti affinché gli operatori
abbiano lo spazio necessario alla movimentazione in sicurezza delle attrezzature durante il
travaso del fluido o la gestione del materiale biologico.
3.2 NORME PER IL TRAVASO DELL'AZOTO LIQUIDO
Per travasare piccole quantità di azoto liquido dai contenitori si deve:
a) lavorare in locale ventilato.
b) Proteggere gli occhi con occhiali muniti di protezioni laterali o visiera.
e) Indossare un grembiule impermeabile resistente alle basse temperature, lungo fino ai piedi.
d) Indossare guanti atermici, di taglia abbondante in modo da poterli sfilare qualora, in caso di
incidente, fossero irrigiditi dal gelo.
e) Appoggiare il contenitore da riempire su una superficie stabile (preferibilmente un piano di
lavoro del laboratorio, dotato di bordi rialzati).
f) Trattenere il contenitore da riempire con una pinza lunga, in materiale non conduttore
(legno, plastica).
g) Effettuare il prelievo con uno strumento idoneo, evitando versamenti a "zampillo
nell'imbuto" e avendo cura di non provocare schizzi sul corpo, in particolare sui piedi.
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FATEBENEFRATELLIE
OFTALMICO
3.3 IMPIEGO DELL'AZOTO LIQUIDO
Quando si congelano notevoli quantità di materiali in azoto liquido, si sviluppa, pressoché
istantaneamente, un'elevata quantità di azoto in fase gassosa, pertanto, le operazioni di
congelamento devono essere frazionate o effettuate in ambiente con ampia circolazione d'aria.
Per introdurre i materiali si deve:
a) Proteggere gli occhi con occhiali muniti di protezioni laterali o visiera durante le operazioni
b)
e)
d)
e)
f)
g)
per le quali si prevedono spruzzi di liquido.
Indossare pantaloni lunghi o tuta onde evitare gli spruzzi alle gambe o altre parti del corpo,
oppure un grembiule impermeabile resistente alle basse temperature, lungo fino ai piedi.
Indossare guanti atermici antiustione, di taglia abbondante in modo da poterli sfilare
qualora, in caso di incidente, fossero irrigiditi dal gelo.
Introdurre i materiali da congelare con una pinza lunga, in materiale non conduttore (legno,
plastica).
In caso di sversamento accidentale o di "perdita" dai contenitori, evitare il contatto con il
liquido e con il vapore che si produce, quindi provvedere ad isolare la zona interessata dalla
fuoriuscita finché la perdita non è sotto controllo. Per tutte le operazioni che possono
comportare il contatto con il liquido o con il contenitore da cui si è verificata la perdita,
utilizzare gli appositi DPI resistenti alle basse temperature.
Se le operazioni di manipolazione o utilizzo di azoto dovessero avvenire, anche
temporaneamente, in ambienti con ventilazione naturale e/o meccanica potenzialmente
insufficiente, l'attività deve essere svolta allertando almeno un altro operatore e
necessariamente deve essere utilizzato un opportuno analizzatore (ossimetro) anche
portatile, con segnalatore acustico-luminoso in grado di avvisare l'operatore se la
concentrazione di ossigeno nel locale tende a diminuire sotto il 19 %, in tale caso è
necessario allontanarsi immediatamente dal locale ed avvisare i preposti.
E' necessario astenersi da qualsiasi attività in locali in cui vi sia una sottossigenazione
(inferiore al 19 %), a meno che non si disponga di un idoneo respiratore autonomo per il
quale si abbia avuto un idoneo addestramento all'uso. l'ale respiratore deve essere indossato
fino a quando nel locale la concentrazione di ossigeno ritorni a valori superiori al 20 % .
3.4 ULTERIORI PUNTI DI ATTENZIONE
•
•
•
•
•
Dai recipienti chiusi in pressione possono scaricarsi quantità di fluido dalle valvole di sicurezza
per il verificarsi di improvvise sovrapressioni.
Dai recipienti a cielo aperto (non in pressione) si ha continua evaporazione del liquido.
Quando vengono introdotti nel liquido materiali a temperatura ambiente si ha l'ebollizione del
liquido con emissione di notevoli quantità di vapori.
Durante le operazioni di travaso di azoto liquido si ha la formazione di grandi quantità di vapori.
Spandimenti accidentali di azoto liquido sul pavimento o su altre superfìci danno origine alla
formazione di vapori oltre che al congelamento delle superfìci interessate.
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OFTALMICO
4.
MISURE DI PRIMO SOCCORSO
In entrambi i presidi ospedalieri dell'azienda sono presenti le strutture di Pronto Soccorso per cui
l'infortunato deve recarsi immediatamente o deve essere accompagnato se non in grado di
deambulare.
Di seguito si riportano i principali comportamenti, non esaustivi, a cui attenersi nel caso una
persona sia soggetta ad ustioni e/o congelamento dovuto a contatto con azoto liquido:
• Rimuovere il corpo del ferito dal luogo dell'infortunio e spostarlo in un ambiente asciutto con
una temperatura di circa 22°C.
• Allentare ogni indumento che potrebbe ostacolare la circolazione sanguigna nel tratto di corpo
ustionato.
•
Irrorare l'area di pelle colpita con grandi quantità di acqua tiepida (non usare acqua
eccessivamente calda o altra fonte diretta di calore).
•
Proteggere l'area di pelle colpita con fasciature di garza sterile non troppo strette per evitare
temporanei blocchi nella circolazione del sangue. Tenere la parte ferita in posizione di riposo.
Recarsi subito in Pronto Soccorso per le cure del caso.
•
Il presente documento rappresenta la nuova impostazione dei Documenti di Sicurezza già
emanate dal SPP e deliberate/autorizzate dal Datore di Lavoro. Costituiscono regolamento interno
per la sicurezza.
Pertanto deve essere conosciuto da tutto il personale che utilizza azoto liquido e affisso in
prossimità delle sedi dove è conservato e/o utilizzato l'azoto liquido.
Documento di riferimento: PRAOS 55 ••Impiego in sicurezza di gas compressi in bombole"
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