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I punti di forza e di debolezza dell`agricoltura ligure

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I punti di forza e di debolezza dell`agricoltura ligure
Presentiamo i punti di forza e i punti di debolezza
del settore dell’agricoltura ligure, individuati dal Piano di Sviluppo Regionale 2007-2013 e dal rapporto
del SOAR 2008-2009.
Tra i punti di forza sono indicati:
l’elevato grado di specializzazione degli operatori in termine di capacità produttiva e gestionale
nonché produzioni di qualità orientate al mercato;
produzioni tipiche e di qualità (DOP, DOC, biologico, prodotti tradizionali);
presenza di filiere corte realizzate dai produttori
primari: in Liguria esistono un buon numero di
operatori che trasformano e commercializzano
direttamente sul territorio i prodotti originari
(soprattutto per olio, vino, fiori, ortaggi e frutta,
basilico) e ciò consente di mantenere sul territorio un valore aggiunto più elevato;
INSERTO SPECIALE
I punti di forza e di debolezza
dell’agricoltura ligure
garanzia di tutela e di salvaguardia ambientale e
paesaggistica;
patrimonio ambientale e paesaggistico di pregio,
dove spesso l’attività agricola crea il paesaggio.
Tra le criticità, sono state segnalate, invece:
difficoltà a mantenere i livelli di competitività:
negli ultimi anni la concorrenza, in particolare nel
settore florovivaistico, è diventata particolarmente aggressiva sia in ambito UE (Olanda) sia extra
UE, anche per l’elevato livello interno dei costi di
produzione (energia e manodopera);
progressiva diminuzione delle superfici oggetto
di coltivazione dovuta sia all’abbandono dei terreni nelle aree marginali per la scarsa redditività
dell’agricoltura, sia per la competitività per l’uso
FLORICOLTURA
Punti di forza
Criticità
•
•
•
•
•
•
• competitività sui mercati derivante da produzioni
extraregionali (UE ed extra UE)
• debolezza del sistema infrastrutturale e di filiera
• forte incremento dei costi di produzione (es. energia,
manodopera, e mezzi tecnici)
• difficoltà di attuare adeguate strategie di prevenzione
e di difesa anche per la mancanza di prodotti fitosanitari efficaci e comunque autorizzati
• difficoltà di programmazione delle produzioni floricole
• scarsa attività “brevettuale” con relativa dipendenza da
prodotti esteri
• aziende di ridotte dimensioni e difficoltà ad ampliamento per elevati valori fondiari
• non adeguata attività di divulgazione, di informazione e
di aggiornamento tecnico e commerciale
• difficoltà commerciali per frammentazione dell’offerta,
(es. per le produzioni in vaso)
• scarsa tutela e qualificazione delle produzioni locali.
alto grado di specializzazione e professionalità
presenza del Distretto florovivaistico
produzioni liguri tipiche con buoni standard qualitativi
presenza di strutture e reti commerciali
presenza di aziende vivaistiche specialistiche
strutture di ricerca applicata e di servizi presenti
sul territorio
VII
INSERTO SPECIALE
del suolo, particolarmente evidente nelle aree
costiere, a vantaggio di altri settori produttivi
(attività residenziali, commerciali, turistiche o
artigianali);
crescente frammentazione fondiaria.
Soffermandosi sui singoli comparti della produzione
agricola sono evidenziati ulteriori dettagli di punti di
forza e criticità che riportiamo nelle tabelle seguenti.
ORTICOLTURA
Punti di forza
Criticità
• alto grado di specializzazione e professionalità
• aziende di ridotte dimensioni
• apprezzamento delle produzioni orticole “tipiche locali” • elevati costi di produzione (es. energia e mezzi tecnici)
e relativi trasformati
• debolezza del sistema infrastrutturale e di filiera
• difficoltà di attuare adeguate strategie di prevenzione
e di difesa anche per la mancanza di prodotti fitosanitari
efficaci e comunque autorizzati
• possibile impatto ambientale e vincoli normativi
per alcune tecniche di coltivazione (es. direttiva nitrati)
• insufficiente divulgazione di informazioni
e aggiornamenti tecnici e commerciali
• difficoltà commerciali per frammentazione dell’offerta
• scarsi livelli di produzioni tipiche locali
• scarsi processi di certificazione di qualità
VITICOLTURA
Punti di forza
Criticità
• vitalità e dinamismo delle aziende di punta del comparto
• redditi sufficienti e buona capacità di investimento
per le aziende specializzate
• sufficiente valorizzazione e riconoscibilità del prodotto
• incremento negli ultimi anni delle superfici
a denominazione di origine e di qualità
• buona domanda e consumi legati al turismo
• elemento tipico del paesaggio e valenza ambientale
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
VIII
aziende di ridotte dimensioni
debolezza del sistema di filiera
difficoltà ambientali di coltivazione (es. meccanizzazione)
difficoltà nel reperire nuovi diritti all’impianto
difficoltà nell’ampliamento delle aziende (nuove superfici
da destinare ai nuovi impianti)
carenza di informazioni e consulenza tecnica sia in fase di
produzione uva sia di trasformazione (particolarmente in
aziende non specializzate)
problematiche fitopatologiche emergenti (es. flavescenza
dorata) e diffusione virosi
necessità di diversificazione e di innovazione di prodotto
pratiche enologiche non adatte ad evidenziare
le specifiche attitudini e potenzialità viticole
scarsa disponibilità di materiale vivaistico certificato
specie per i vitigni autoctoni liguri
INSERTO SPECIALE
OLIVICOLTURA
Punti di forza
Criticità
• efficienza produttiva diversificata a livello regionale
• buona domanda e consumi legati al turismo
• elemento tipico del paesaggio e valenza ambientale
• aziende di ridotte dimensioni e frammentazione
delle superfici
• debolezza del sistema di filiera
• scarsa tecnica colturale anche per difficoltà orografiche
(meccanizzazione)
• produttività variabile a livello territoriale ed incostante
nelle diverse annate
• scarso incremento delle superfici a DOP
• incidenza marcata di infestazione della mosca dell’olivo
soprattutto negli ultimi anni
• scarsa consulenza tecnica in fase di produzione,
di trasformazione e commercializzazione
• non adeguati servizi alla commercializzazione
con particolare riferimento alla filiera corta
• problematica dello smaltimento e/o riutilizzo delle “acque
reflue” e sanse umide
• scarsa innovazione di prodotto (es. olii monovarietali)
• scarsa disponibilità di materiale vivaistico
qualitativamente garantito
ZOOTECNIA
Punti di forza
Criticità
• produzioni “tipiche locali”
• presidio ambientale e mantenimento dello spazio rurale
• presenza di aree vocate alla produzione con metodo
biologico
• associazionismo organizzato tipico di questo settore
• buona presenza di tecnici e strutture specialistiche
a supporto delle produzioni
• localizzazione in aree sfavorevoli
• debolezza del sistema infrastrutturale
• aziende di ridotte dimensioni e con limitato numero di
capi per azienda
• frammentazione dell’offerta e debolezza della filiera
• insufficiente aggiornamento tecnico e normativo
(sia produttivo sia igienico-sanitario)
• limitata redditività
• non adeguate strutture della/e filiera/e
• scarsa diversificazione, tipicizzazione, tutela
e valorizzazione delle produzioni zootecniche
IX
INSERTO SPECIALE
CULTURE MINORI
Frutticoltura, Piccoli frutti, Prodotti del sottobosco
Punti di forza
Criticità
• produzioni localizzate in aree tradizionalmente vocate
e con caratteri di tipicità
• presidio ambientale e mantenimento spazio rurale
• possibile riconversione verso la produzione con metodo
biologico.
•
•
•
•
•
aziende di ridotte dimensioni
offerta frammentata
scarsi livelli produttivi
scarsa informazione tecnica
scarsa tutela delle produzioni
AGRICOLTURA BIOLOGICA
Punti di forza
Criticità
• produzioni localizzate in aree tradizionalmente vocate e • aziende di ridotte dimensioni
con caratteri di tipicità
• offerta frammentata
• presidio ambientale e mantenimento spazio rurale
• scarsa aggregazione nella filiera a fini commerciali
• continuo aumento della richiesta da parte
• scarsi livelli produttivi
dei consumatori
• scarsa informazione tecnica e disponibilità
di servizi specifici
Interessanti riflessioni sono state fatte anche in merito alle aziende multifunzionali. Per multifunzionali si
intendono quelle attività complementari delle aziende agricole (in particolare l’agriturismo e le fattorie
didattiche) volte alla fornitura di beni o servizi
mediante l’utilizzazione prevalente delle attrezzature
e delle risorse aziendali.
AGRITURISMO
Punti di forza
Criticità
• introduzione di una nuova legge regionale che disciplina
l’attività agrituristica (L.R. n.37 del 21 novembre 2007)
• ampia diffusione dell’attività agrituristica a livello
regionale
• opportunità di integrazione del reddito aziendale
• mantenimento e sviluppo delle aree rurali
• forte richiesta della domanda da parte di turisti
e consumatori
• offerta agrituristica non sempre sufficientemente
qualificata
• insufficiente aggiornamento tecnico e normativo
• insufficienti supporti promozionali
• insufficiente cooperazione tra le aziende e collegamento
con altri soggetti economici
FATTORIE DIDATTICHE
X
Punti di forza
Criticità
• inserimento delle fattorie didattiche nell’ambito
dell’attività agrituristica di cui alla L.R. n. 37/2007
• sviluppo e diffusione di fattorie didattiche a livello
regionale
• elevato interesse per il valore educativo, culturale
ed ecologico
• forte interesse delle scuole (studenti, insegnanti, mense
scolastiche) alle tematiche connesse all’agricoltura
e all’educazione alimentare
• opportunità di integrazione del reddito aziendale
• mantenimento e sviluppo delle aree rurali
• aumento del livello qualitativo dell’offerta
• corsi didattici più rispondenti alle esigenze del mondo
della scuola
• mancanza di una rete tra fattorie didattiche e orti
scolastici
• scarso aggiornamento della formazione per gli operatori
agricoli e gli insegnanti
• scarso coordinamento con i settori regionali in materia di
formazione e scuola
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