Comments
Transcript
trentino, i punti di forza i punti di debolezza
La situazione attuale TRENTINO, I PUNTI DI FORZA I PUNTI DI DEBOLEZZA Emergono dalle ricerche, dagli studi e dalle analisi del Programma di Sviluppo Provinciale La struttura produttiva L'analisi della struttura produttiva trentina ha portato innanzitutto ad individuare tre filiere di specializzazione: - una filiera turistica, caratterizzata da una dotazione ben al di sopra della media nazionale del settore - una filiera delle costruzioni - una filiera agroalimentare, che fanno del Trentino una sorta di distretto turistico-edilizio-agroalimentare. Per andare più nello specifico, in quale modo le grandi e medie imprese (in una accezione locale: con più di 20 addetti), da una parte, e le piccole imprese (con meno di 20 ad- Piccolo Dizionario del Programma di sviluppo Servizio Programmazione 8 Filiera: linea di prodotti. Nel testo, con riferimento alla filiera turistica, si tratta di alberghi, ristoranti, rifugi, affitto di camere, agenzie di mediazione immobiliare; con riferimento alla filiera delle costruzioni, si tratta di lavorazione del legno, della produzione di porte e finestre, della produzione di calcestruzzo, di posa in opera di coperture, di costruzione di ossature di tetti di edifici, di detti), dall'altra, caratterizzano la struttura produttiva? Le prime presentano un indice del valore aggiunto per addetto e una dinamica della produttività inferiori alla media nazionale, con l'eccezione dei settori della carta, della lavorazione dei minerali non metalliferi, dell'estrazione e del comparto dei ristoranti e degli alberghi. Anche la crescita dell'occupazione è inferiore a quella media del Paese, salvo che per il settore della carta. La qualità del capitale umano è più contenuta della media italiana. A fronte di queste notazioni critiche, le grandi imprese presentano invece una tendenza agli investimenti che è superiore alla me- dia nazionale e un buon rendimento degli investimenti effettuati, anche se i livelli di investimento nei settori avanzati si mantengono piuttosto bassi. Le piccole imprese, che rappresentano una quota notevolissima dell'occupazione provinciale (nel 1995: 41% dell'occupazione manifatturiera, 56% dell'industria e 76% del terziario), hanno produttività e una dinamica dell’occupazione generalmente superiori alle medie nazionali. Ad uno sguardo d'insieme, tuttavia, la struttura produttiva si presenta caratterizzata da un'imprenditorialità diffusa, operante in un ventaglio ampio di settori, sufficien- lavori generali di costruzione di edifici e di ingegneria civile, di demolizione di edifici e sistemazione del terreno, di lavori di isolamento e commercio all'ingrosso di apparecchi e accessori per impianti idraulici e di riscaldamento; con riferimento alla filiera agroalimentare, trattasi di carne e prodotti di macelleria, di bevande alcoliche distillate, di succhi di frutta e di altri prodotti alimentari, di prodotti per l'alimentazione degli animali, del commercio all'ingrosso e al dettaglio di prodotti alimentari, della fabbricazione e installazione di impianti per la refrigerazione e ventilazione dei prodotti alimentari. specializzazione produttiva (in Italia è famoso il distretto del tessile di Prato). S'immagina, ad esempio, l'esistenza nel Trentino di un distretto turistico-edilizio-agroalimentare. Distretto: area geografica in cui sono concentrate piccole imprese a forte Valore aggiunto: è il maggior valore conferito ai beni intermedi dalla partecipazione alla produzione di ciascuno dei fattori di un processo produttivo. La somma del valore aggiunto prodotto da ciascun ramo dell'economia determina l'identità del prodotto interno lordo (PIL). Censimento intermedio: quello effettuato dall'Istituto nazionale di statistica per i settori economici fra due censimenti. Nel caso in esame è il censimento del 1996. IL TRENTINO temente efficiente e dinamica, soprattutto nei settori di specializzazione. L'internazionalizzazione Il sistema economico trentino si caratterizza per una scarsa propensione all'apertura con l'estero, come si desume dalla bassa incidenza di esportazioni ed importazioni sul prodotto interno lordo, dalla bassa propensione delle imprese ad investire all'estero, da quote di arrivi e presenze turistiche di stranieri di molto inferiori alla media nazionale. Quando l'apertura si realizza, essa è concentrata in alcuni settori leader e di specializzazione. Se si guarda tutta- Diacronica: nel testo una visione di evoluzione nel tempo. Gap: differenza. Il distacco del Trentino in tema di apertura all'esterno sta diminuendo nel tempo. Esternalità: nel caso dell'agricoltura sono spiegate nel testo aggettivandole come positive e negative. Generalmente hanno una connotazione negativa in quanto rappresentano il principale fattore di disturbo nella migliore allocazione delle risorse (tipico è il caso dell'inquinamento risultante da produzioni più o meno tossiche). Effetto di spiazzamento geo-politico: lo spiega il testo medesimo, nel senso di una dipendenza del Trentino IL TRENTINO via all’evoluzione recente, si constatano una progressiva riduzione del gap e una dinamica dell'import e dell'export superiore alla media nazionale. A ciò vanno aggiunti un saldo della bilancia commerciale positivo nel medio periodo, una progressiva diminuzione delle differenze negli investimenti diretti all’estero e nelle quote di arrivi/presenze di turisti stranieri e, soprattutto, una evidente capacità di attrarre investimenti dall’estero. Innovazione, tecnologia e ricerca Le imprese trentine investono in ricerca e sviluppo meno della media nazionale e presentano una debolez- da decisioni a carattere strategico nazionale, in parte non controllabili dal sistema politico locale. Effetto di esternalità ambientale: lo spiega il testo medesimo, nel senso di emissioni, incidenti con morti e feriti ecc. che derivano da una utilizzazione della rete viaria per una mobilità di attraversamento, una finalità in parte estranea all'interesse locale. Effetto di diseconomia territoriale: lo spiega il testo medesimo, nel senso che il traffico di attraversamento del trentino genera condizioni di minore efficienza della rete viaria per usi interni a causa della congestione per esempio della rete autostradale. Strutturate: la pianificazione in za rispetto all'innovazione di prodotto e alle innovazioni più complesse. Questi aspetti non positivi sono controbilanciati da un forte orientamento verso l'innovazione di processo, da tassi di utilizzo di tecnologie informatiche superiori alla media nazionale e da un crescente interesse verso forme di trasferimento delle informazioni avanzate, pur con i ritardi strutturali comuni a tutto il Nord-Est del Paese. Anche in questo contesto, il tessuto delle piccole e Trentino è una delle più strutturate del paese, nel senso che tra piano urbanistico provinciale e piani regolatori comunali non esistono praticamente comuni privi di strumenti di piano e dunque l'urbanistica è perfettamente governata. Connotazione di sistema: riferita al Sistema informativo territorio ambiente (SIAT), la preoccupazione è che la progressiva difficoltà dovute all'aumento di complessità dei temi funzionali e di insediamento tolga al SIAT la caratteristica di sistema. Iato: frattura tra la cultura della gente istruita e di città (aperta alla modernità) rispetto alla cultura propria dei meno istruiti e abitanti nelle periferie (ricchi dei valori della tradizione). 9 medie imprese dimostra maggiori potenzialità innovative, nonostante l’ancor limitato collegamento con le Università e con gli enti e istituti di ricerca locali, nazionali e internazionali. Lo sviluppo imprenditoriale L'analisi della nati-mortalità delle imprese dimostra una minore dinamica di entrata e di uscita in tutti i settori, eccetto quello dei servizi domestici. Questa ridotta dinamica competitiva, pur generalizzata, farebbe propendere per una struttura economica poco efficiente e chiusa, anche se non vanno dimenticati i punti di forza, messi precedentemente in evidenza. Il turismo Vanno preliminarmente smentite le visioni superficialmente allarmistiche sull'andamento del turismo. Tuttavia, esistono alcuni nodi da sciogliere e alcune aree critiche esistono. C'è la necessità di un recupero di un rapporto equilibrato con le condizioni di sostenibilità, soprattutto nell'accessibilità alle località turistiche. È indispensabile un riordino del turismo extralberghiero, che va indirizzato attentamente per controllarne le esternalità. C'è il bisogno di monitorare le eventuali tendenze locali, soprattutto di alcune aree, al depauperamento dell'offerta e all'abbassamento del posizionamento di mercato. Appare sempre più improrogabile l'esigenza di avviare piani di sviluppo imprenditoriale, anche per promuovere la crescita dell'associazionismo tra gli operatori del settore. È altresì da realizzare una ristrutturazione radicale del management della destinazione. l'ingrosso, un vero e proprio vincolo allo sviluppo di un'offerta di servizi adeguata. Inoltre, se il Trentino vorrà porsi come punto di interscambio razionale e avanzato dei traffici, e non come area di attraversamento, si pone un problema di adeguatezza delle infrastrutture alla nuova domanda di servizi di intermediazione commerciale e logistica. Il settore agricolo Sono note alcune debolezze dell'impresa agricola trentina. Si va dalla piccola dimensione e dall'età avan- zata degli imprenditori all'abbandono progressivo dell'attività agricola a tempo pieno, con conseguente minor presidio del territorio. Vanno tuttavia rilevate l'alta intensità di lavoro e la produzione di esternalità positive, quali paesaggi rurali tipici, protezione dei suoli, biodiversità, cui si contrappone la produzione di esternalità negative, dovute alle varie forme di inquinamento. Va detto che a queste ultime si sta progressivamente ovviando con la crescente sensibilità ambientale indotta dai protocolli di intesa e dall'aumento di superficie Il settore commerciale Luci ed ombre caratterizzano il commercio. A fronte di un notevole grado di modernizzazione della rete alimentare, si rilevano alcuni aspetti critici, quali la piccola dimensione del commercio al dettaglio che offre ai consumatori una ridotta gamma di servizi commerciali. Sono da sottolienare l'assenza di un progetto comune di valorizzazione dei centri storici, in particolare di quello di Trento, la polarizzazione delle funzioni commerciali urbane attorno al capoluogo, il rischio concreto di un depauperamento irreversibile dell'offerta commerciale nelle zone alpine, la limitata dimensione delle imprese al10 IL TRENTINO situazioni irregolari ed è buono il livello di soddisfazione dei lavoratori. Desta tuttavia preoccupazione l'aumento degli incidenti sul lavoro. Istruzione e formazione del capitale umano Il Trentino è caratterizzato da una minore incidenza di persone che si arrestano alla scolarità d'obbligo. Tuttavia, la proporzione di diplomati e laureati è inferiore alla media italiana. Ciò si deve alla diffusione e all'ottima qualità della formazione professionale di base. A fronte di una limitata propensione all'investimento in istruzione superiore e universitaria, che comporta un deficit di forza lavoro altamente qualificata, stanno elevati livelli di preparazione e buone chance di inserimento occupazionale delle secondarie superiori soprattutto ad indirizzo tecnico professionale. Il sistema del welfare Rispetto al buon livello qualitativo dell'offerta sanitaria, si rileva un’offerta di servizio sociale sempre più inadeguata di fronte alla crescita di alcuni bisogni, quali quelli di assistenza agli anziani e ai bambini. Nelle politiche sociali, si rileva una riduzione del grado di copertura dei bisogni e della propensione all'innovazione, mentre si constata la difficoltà a contenere la crescita dei costi delle politiche sociali e sanitarie, sia a causa della morfologia complessa del territorio sia a causa di inefficienze organizzative e delle sovrapposizioni di interventi e prestazioni sociali. Una gestione burocratica nelle scelte e nelle procedure adottata dalla pubblica amministrazione sembra concorrere a ridurre il coinvolgimento della società civile. destinate alle colture biologiche. Con il mondo agricolo, un ruolo a sé di grande importanza occupano le terre civiche, per il loro significato d'uso collettivo. Tra le carenze va infine menzionato lo scarso sviluppo di attività agrituristiche in zone che ne sarebbero particolarmente vocate. Il mercato del lavoro Nel mercato del lavoro locale risalta ormai la carenza di offerta di lavoro, anche con qualifiche e livelli IL TRENTINO di scolarizzazione elevati, mentre permane sottoutilizzata una parte non piccola della forza lavoro potenziale costituita dalle donne adulte. La carenza di offerta di lavoro appare tuttavia in contrasto con il numero di lavoratori che beneficiano dell’intervento degli ammortizzatori sociali. L'eccesso di domanda è in parte compensato da un flusso di immigrazione continuo. Appare inoltre limitata, specie se confrontata con il resto del Paese, la diffusione di La coesione sociale Le condizioni di vita nel Trentino sono più che dignitose e sono limitati i fenomeni di marginalità economica. Esiste una diffusa cultura solidaristica dell'impegno sociale a favore della comunità, di cui sono espressione il movimento cooperativo e l'imprenditorialità sociale e a cui hanno contribuito le politiche sociali promosse dalla Provincia. Qualche problema comincia a presentarsi con la crescita delle famiglie monoparentali, in prevalenza costituite da donne, e con l’eccessivo controllo dell'offerta di servizi sociali da parte della Provincia che incide negativa11 stato del territorio e dell'ambiente trentino si presenta come un punto di forza anche a seguito delle politiche di governo territoriale realizzate. Il territorio e l'ambiente Dal punto di vista della sostenibilità ambientale preoccupano l'intensità del traffico e dell'uso delle infrastrutture per la mobilità, alle quali si aggiungono numerose altre criticità: il continuo aumento della quantità dei rifiuti prodotti e la mancanza di impianti di smaltimento a tecnologia complessa, aggravati dall'insufficiente livello di raccolta differenziata, soprattutto durante i periodi di maggiore afflusso turistico; l’inquinamenmente sulle forme di auto-aiuto tra singoli e gruppi. Quanto all’immigrazione, la popolazione conserva un atteggiamento positivo e le politiche adottate hanno assorbito il flusso senza particolari difficoltà. Sebbene la propensione degli immigrati ai comportamenti illegali risulti statisticamente quattro volte superiore a quella della popolazione autoctona, la sicurezza sociale continua ad essere superiore a quella delle altre regioni settentrionali. L'accessibilità e la dotazione infrastrutturale Gli effetti negativi sopportati dalla provincia di Trento in quanto corridoio di traffico interregionale e internazionale sono tre: - un effetto di spiazzamento geo-politico - un effetto di esternalità ambientale - un effetto di diseconomia territoriale. La collocazione periferica della provincia è aggravata dalla limitata accessibilità su strada, su ferro e per via aerea. Vi sono inoltre il serio pericolo di un appesantimento della situazione e un vero e proprio scenario di rischio per la componente ambientale, dovuto alla prospettiva di realizzazione della pedemontana veneta. È invece buona la condizione complessiva dell'accessibilità interna, salvo i problemi legati alla cartiera di Riva del Garda, all'industria estrattiva di Albiano e alla congestione del traffico turistico di fine settimana nel fondovalle. Nel complesso, a parte la pressione dei flussi turistici da tenere sotto controllo, lo 12 IL TRENTINO to grave di alcuni siti, soprattutto di origine industriale; i problemi legati alla presenza e all'espansione degli insediamenti turistici; il problema del cambiamento di destinazione d'uso dei suoli a causa di fenomeni di urbanizzazione, che comporta fenomeni inquinanti indotti dall'aumento dell'affluenza di persone e di traffico. E per continuare: la incompleta conoscenza dello stato delle acque profonde giudicate vulnerabili, la presenza di situazioni di rischio idraulico per il fiume Adige a Trento e per il Brenta a Borgo Valsugana; le superiori emissioni di anidride carbonica, per riscaldamento e trasporti, rispetto alla media italiana; il consumo superiore alla media di materie prime non rinnovabili come cemento, rame, alluminio e piombo. Fanno da contraltare positivo la sostenibilità nel consumo dell'acqua e lo stato soddisfacente di quello del legname; il buon presidio del territorio nel suo complesso e soprattutto delle aree montane, per l'azione congiunta di salvaguardia e miglioramento del patrimonio forestale, di sistemazione idraulico forestale e di intervento. Discrete sono le condizioni dei laghi di fondovalle, mentre sono senza problemi i nove laghi a più alta quota. Risulta ancora ambientalmente compatibile, per qualità e quantità, il numero delle derivazioni delle acque di falda e sorgenti. Buona è anche la situazione di collettamento e depurazione delle acque. Criticità derivano invece dagli usi delle risorse in agricoltura, per prelievi e rilasci di risorse idriche che producono problemi di naturalità degli alvei, fenomeni di de- IL TRENTINO grado ed erosione, inquinamenti da fertilizzanti e antiparassitari. A proposito di risorse energetiche, è constatabile un deficit strutturale di offerta di energia a fronte di una domanda finale di energia cresciuta in modo sostenuto nell'ultimo decennio, con il possibile peggioramento della qualità dell'aria. Con riferimento al governo urbanistico del territorio, il sistema di pianificazione trentino è uno dei più strutturati e consolidati del Paese. A ciò si aggiunga che l’adeguatezza delle politiche provinciali ha sostenuto la pianificazione locale, generalmente consapevole e sufficientemente attenta ai valori e all'immagine dei luoghi. Di fronte a questo quadro, il rischio è che si sviluppi una conflittualità locale per gli usi della scarsa disponibilità di terreno, oltre al pericolo che nella nuova visione dell'urbanistica più partecipata venga banalizzato il valore riformatore dei principi di sostenibilità, che può essere intesa come semplice valutazione degli accordi raggiunti nella concertazione, e della sussidiarietà, che può essere trasformata in un semplice depotenziamento delle regole. In tutto il contesto della pianificazione è altresì necessario che il sistema informativo ambiente territorio (SIAT) assuma una connotazione di sistema. Elementi distintivi della cultura I tratti distintivi della specificità trentina sono l'elevata qualità della vita, lo spiccato senso di appartenenza al territorio e alla comunità locale, il forte senso di solidarismo. Nelle graduatorie nazionali, il Tren- tino spicca per l’elevato reddito pro capite, per il basso tasso di disoccupazione, per le buone caratteristiche dell'abitazione e ambientali e per gli elevati consumi culturali, per i significativi livelli di associazionismo e volontariato. La specificità trentina non ha assorbito acriticamente tutte le suggestioni della modernità, ma ha cercato di adattarla alle proprie tradizioni. Esiste, peraltro, una diversità nei modelli culturali tra centro e periferia, tra gente con alto e medio livello di istruzione e gente con basso livello di istruzione. Tali differenze potrebbero risolversi in una sintesi di segno positivo, anche se non è da escludere il pericolo di una contrapposizione che finirebbe per sbiadire nel tempo i tratti di distinzione culturale e sociale, facendo sparire l'attuale equilibrato dosaggio tra tradizione e modernità. La pubblica amministrazione Appare evidente una eccessiva concentrazione, in capo alla Provincia, di funzioni, compiti, servizi e addetti. Di conseguenza è sentita l'esigenza di un decentramento di competenze dalla Provincia alle autonomie locali e di un contenimento degli addetti alla pubblica amministrazione. Ciò comporta, in primo luogo, la necessità di riformare l'amministrazione provinciale per potenziarne le funzioni di governo e di programmazione, delegando la gestione secondo il principio della sussidiarietà, superando anche i limiti al coinvolgimento attivo della società civile nella produzione di servizi di interesse collettivo. n 13