Piano dell`Offerta Formativa - Istituto Comprensivo "Tiberio Gulluni"
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Piano dell`Offerta Formativa - Istituto Comprensivo "Tiberio Gulluni"
a. s. 2013/2014 ISTITUTO COMPRENSIVO TIBERIO GULLUNI Via Capocroce,4 – 00030 Colonna (ROMA) www.istitutocomprensivocolonna.it Piano dell’Offerta Formativa Unico percorso per Sapere, Saper Fare, Saper Essere Azione protesa al successo formativo dell’alunno in relazione anche ad un sistema sociale in perenne trasformazione, che, nel contempo, è risorsa e prodotto delle giovani generazioni… INTRODUZIONE Un progetto di scuola non un “progettificio” perché l’istituzione scolastica abbia ancora un’opportunità. Difficile e non impossibile, nella situazione attuale, “Credere” alla possibilità di mettere in atto buone pratiche di sviluppo, di sostenibilità, di inclusione, di orientamento, di educazione della persona in tutte le sue dimensioni. E’ difficile a causa dei tagli lineari, che coinvolgono la scuola e non solo, è difficile a causa di un edificio scolastico troppo piccolo per una didattica che non sia soltanto “lezione frontale”, da “uno a molti”. Da anni ormai sono compromessi tutti i setting di apprendimento. E’ difficile perché ancora non riusciamo a costruire sinergie funzionali, che tengano conto della storia della scuola locale e delle nuove esigenze organizzative. Eppure nella quotidianità i problemi vengono affrontati ed il percorso curricolare ed il “valore aggiunto” viene sviluppato con motivazione, consapevolezza e rigore scientifico. Il P.O.F è lo strumento che, in qualche modo, consente alla scuola locale di gestire i propri punti di debolezza emersi dall’autoanalisi d’istituto dello scorso anno e di investire sui propri punti di forza per trasformare i punti di debolezza in punti di forza. Questo vale per gli alunni che ci sono affidati, per i docenti e per l’organizzazione scuola. Il P.O.F., il Piano dell’offerta formativa della scuola, può essere definito come la carta d’identità dell’istituzione scolastica.“Esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia ed è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studio determinati a livello nazionale” (8 marzo 1999 n° 275 art. 3). E’ l’espressione dell’autonomia della scuola, che si concretizza nell’autonomia organizzativa,curricolare e progettuale, finalizzata alla destinazione di scopo della scuola medesima, il successo scolastico e formativo dell’alunno nell’ottica dell’integrazione, dell’inclusione e dell’orientamento per la costruzione di un progetto di vita radicato sulla consapevolezza di sé. 2 Pertanto l’autonomia diventa uno strumento per: Organizzare in modo flessibile e contenitivo il tempo - spazio della scuola, perché si possano costruire, quanto più possibile, i setting di apprendimento e comportamentali; Valorizzare e mobilitare le competenze e le professionalità presenti all’interno della scuola; Sviluppare la professione docente attraverso la ricerca, lo studio continuo e la sperimentazione al fine di migliorarne la funzione sul piano soggettivo ed oggettivo; Costruire reti tra le scuole per implementare la ricerca, la sperimentazione, gli scambi e le collaborazioni tra docenti ed alunni; Utilizzare le risorse economiche secondo le priorità emerse dalla valutazione e sempre in vista della crescita professionale, didattica, metodologica, strategica; realizzare una sinergia tra le azioni dei vari comparti della scuola al fine di concorrere alla destinazione di scopo. Altresì l’autonomia della scuola è una risorsa per: Progettare e mettere in atto percorsi individualizzati e personalizzati nell’ottica dell’integrazione e dell’inclusione; Privilegiare gli interessi, le capacità e le “formae mentis” di ciascun alunno; Agevolare l’inserimento degli alunni nel contesto sociale in cui vivono con una sensibilità ed una vision europea e mondiale; Progettare e realizzare azioni/interventi che devono garantire il successo formativo dei suoi alunni, favorire la continuità tra i diversi segmenti del sistema istruzione, favorire l’orientamento scolastico e professionale al fine di elaborare un progetto di vita. Tali attività devono rispondere alle “attese espresse dalle famiglie, dagli enti locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio.” ( 8 marzo 1999, n° 274, art. 8); Favorire l’empowerment del soggetto che vive la scuola e dell’organizzazione – scuola, la quale è una delle intelligenze del territorio; Favorire l’ accordo orizzontale: deve cioè tendere a rendere unitari gli interventi non solo al suo interno, ma anche all’esterno della scuola con l’extrascuola e la famiglia. Per raccordarsi all’extrascuola dovrà conoscere le caratteristiche non solo del territorio, ma anche quelle dello specifico spaccato di extrascuola che incide sullo sviluppo di quel preciso alunno, ossia le caratteristiche della comunità sociale più prossima all’alunno stesso ed ai suoi interessi extrascolastici che ne condizionano sicuramente lo sviluppo. In questo modo può progettare percorsi significativi di apprendimento. Il rapporto tra il P.O.F. e la progettazione di percorsi di apprendimento è un rapporto configurabile da genere specie. Contiene, infatti, ed integra tutti i percorsi progettuali di cui la scuola intende avvalersi. In questa trama si inquadra la trasformazione della progettazione educativa didattica che ha come oggetto i percorsi di apprendimento. Sono: progettati, partendo dalle reali situazioni formative di ciascun alunno; 3 ispirate agli obiettivi generali del processo formativo stabiliti dallo stato, alle potenzialità formative delle discipline, alla realtà organizzativa della singola scuola; costituenti, nella completezza, dopo essere stati realizzati, il piano di studio personalizzato e, in itinere, la base su cui poter effettuare la rilevazione dei dati per sviluppare traguardi di competenze individuali, quali risultati di processo. Il P.O.F. ha una valenza collegiale, intesa come corresponsabilità tecnica per un prodotto comune, unitario, organico contro ogni frammentarietà. E’ l’espressione di una convergenza di forze, di attenzioni e competenze che deve vedere la scuola vincente nell’affrontare le sfide della società. Di qui la necessità di una solida “identità culturale” ed un sviluppato empowerment della scuola, che vuole proporsi come “intelligenza del territorio”. Costituisce il manifesto, mai definito del tutto della scuola e, al contempo, è strumento di gestione più strategica possibile in una determinata situazione operativa. Non a caso l’identità culturale e l’empowerment della scuola sono connessi all’identità progettuale, perché è proprio nella progettazione unitaria che si sostanzia la cultura professionale dell’istituzione scolastica, il tutto in un’ottica di costante “apprendimento organizzativo”, funzionale a concorrere in maniera sempre più efficace allo sviluppo e alla valorizzazione della singola persona e della comunità locale, nazionale, europea, mondiale. Nei periodi di difficoltà come questo attuale l’integrazione e l’inclusione tra i progetti diventano strategie per implementare ciascun progetto. Si potrebbe dire che alla base del “Progetto scuola” ci sia proprio l’integrazione a più livelli, microsistema e macrosistema. In questa sezione mi riferisco all’integrazione e all’inclusione dei singoli progetti della scuola in uno più grande, che per la sua natura epistemologica include tutti i campi del Sapere: la biblioteca. La biblioteca è “un inciampare nel problema”. 4 IL TERRITORIO La città di Colonna, ridente località dei Castelli Romani, si trova a ridosso di due grandi arterie consolari: la via Casilina e la via Tuscolana e dista non più di 26 chilometri da Roma. Gli abitanti, aggiornati all’ultimo censimento sono poco più di 3500 e si conta una notevole presenza di cittadini stranieri, in maggioranza rumeni. Colonna nella provincia di Roma La città deve probabilmente il nome ad una colonna del Labicum Quintenense, inglobata in un castello che oggi corrisponde storico del paese. La città è stata possedimento della famiglia aristocratica dei Colonna che per quasi un millennio ha condizionato la storia di Roma. In virtù della storia secolare, a Colonna esistono importanti emergenze storico – architettoniche: la cinta muraria eretta a protezione del borgo, il palazzo Colonna (XV – XVI secolo) di cui restano un bel portale bugnato, sovrastato da una torretta, parte del cortile interno e la chiesa vecchia. Di importanza artistica è anche la chiesa di san Nicola di bari, edificata per Tenuta Pallavicini volontà del principe Nicola Pallavicini intorno al 1750. Successivamente la chiesa è stata arricchita con affreschi di D. Gambellotti. Per quanto riguarda i valori ambientali. Colonna è al tempo stesso città dell’acqua e città del vino. A pochi passi dall’antico borgo, infatti, ci sono le sorgenti dell’Acquedotto Felice che sgorgano poi nella piana di Pantano Borghese. A significare un antico rapporto con l’acqua, è stato costruito un enorme serbatoio, chiamato dagli abitanti simpaticamente “dindarolo”, che interrompe le linee prospettiche della città. Rinomate, poi a Colonna, sono le vigne che costituiscono un paesaggio usuale. Tra le colture agricole la fanno da padrone l’uva Italia, le pesche, alcune coltivazioni di Kiwi “Latina” ed i vitigni di Montecompatri – Colonna doc, la più piccola denominazione di origine dei castelli Romani. L’amenità del territorio, la posizione geografica ed una grande tradizione hanno fatto emergere alcune Veduta di Colonna blasonate aziende agricole e vinicole, riconosciute ed apprezzate in campo nazionale. Non di poco conto sono i prodotti tipici tra cui spiccano le pincinelle, pasta oblunga fresca, solo acqua e farina. L’economia della zona, prevalentemente agricola, sta evolvendo verso il terziario ed il residenziale, grazie alla posizione strategica ed al clima mite. In agricoltura lavoro gran parte degli stranieri presenti lungo la via Casilina. La città si può raggiungere tramite strada ferrata nelle piccole stazioni di Colonna – Galleria e Colle Mattia. A Colonna e nei paese limitrofi operano alcune associazioni di volontariato e sono attivi alcuni servizi di utilità sociale e culturale. Difficile, sembra, una programmazione territoriale che consideri la scuola negli aspetti culturali e didattici. Si sa il territorio non è la mappa (G. Bateson). Ex Stazione Roma - Fiuggi – Ora Museo delle antiche ferrovie 5 LA SCUOLA: INTELLIGENZA DEL TERRITORIO Il territorio è, innanzitutto, un sistema di relazioni tra le istituzioni, le associazioni culturali, sociali, sportive, di volontariato; le realtà economiche, politiche. Costituiscono le intelligenze del territorio e sono una risorsa per la comunità di appartenenza. La scuola è l’istituzione, che per mandato istituzionale, ha il compito di guidare gli alunni al pieno successo scolastico e formativo. Da una parte è espressione del territorio di appartenenza e dall’altra è per il medesimo territorio una realtà istituzionale che è chiamata a proporre stimoli culturali. La scuola innanzitutto elabora cultura. Esige un partnariato tra partner di pari dignità. La scuola, per razionalizzare e ottimizzare la propria attività curricolare e extracurricolare, può stipulare accordi e convenzioni con altre scuole, enti, associazioni del volontariato e del privato sociale. Tali accordi e convenzioni sono finalizzati all’attuazione di progetti che interessano i soggetti coinvolti. Questo è possibile solo nella misura in cui tra i soggetti coinvolti c’è il riconoscimento reciproco di essere partner di pari dignità. Troppo spesso dal territorio di appartenenza è considerata “passiva”destinataria di “pacchetti” che non hanno alcun impatto sui destinatari. Da circa 10 anni l’Istituto Comprensivo T. Gulluni ha istituito un partenariato con le scuole di Frascati, Cave, Montecompatri. Con queste scuole ha costituito la rete delle biblioteche scolastiche multimediali. Con queste scuole si realizzano laboratori comuni e coopera nei seguenti ambiti: attività didattiche attività di ricerca attività di sperimentazione e di sviluppo attività di formazione e di aggiornamento attività di amministrazione e di contabilità acquisto di beni e servizi 6 CONTESTO SCOLASTICO L’Istituto Comprensivo T. Gulluni di Colonna è un’istituzione scolastica costituitasi nel 2000. La scuola dell’infanzia e la scuola elementare, allora, facente parte del circolo didattico di Montecompatri, e la scuola media, facente parte della direzione didattica di Monteporzio sono confluite in un’unica direzione. Negli anni si è caratterizzata per la sua attività di progettazione, iniziata circa 30 anni fa dalla scuola elementare, quando gli insegnanti, hanno fatto la scelta di adottare i testi alternativi (arti.156, 277, 278 D.L 16 aprile 1994) per dare inizio alla costituzione della biblioteca scolastica e dare sistematicità ad una serie di iniziative di promozione della lettura e della ricerca consapevole dell’informazione. Negli anni il Progetto Biblioteca è cresciuto di spessore psicopedagogico, tanto da vincere due bandi: B1/2000 e B2 /2002, promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione, con i cui fondi la biblioteca scolastica ha potuto potenziare il proprio patrimonio librario ed informatico, fino a possedere circa 14.000 documenti: libri per ragazzi e supporti informatici di ultima generazione. I docenti hanno acquisito competenze di biblioteconomia e di gestione delle biblioteche scolastiche, di psicopedagogia e didattica della lettura, di progettazione complessa integrata. Si è costituito un gruppo di manengement per gestire e sviluppare i vari servizi della biblioteca, intesa come sistema complesso e aperto e che ora è strutturata secondo le regole internazionali dell’IFLA ed in rete con altre scuole del territorio: I.C. di Cave, I.C. di Montecompatri, I.C., Circolo didattico di Frascati 2. Il Progetto Biblioteca integra ed include gli altri progetti che sono in atto, in modo permanente, nella scuola: “La Memoria del futuro”, “Sapere i Sapori”, “Io…cittadino a piccoli passi”, “Teatro in musica”, “Non sono svogliato”, Orientamento scolastico, professionale nonché di educazione emotiva – affettiva – relazionale: “Le emozioni della lettura La lettura delle emozioni”, “Non uno di meno”, il progetto Chitarra”. Negli ultimi anni, in seguito alla legge 170 dell’8 Ottobre 2010 e alle linee guida del 12 Luglio 2011, la scuola utilizza le competenze e le professionalità specifiche presenti al suo interno e organizza una serie di interventi a livello di predizione, di prevenzione e di intervento. L’integrazione dei progetti costituisce, sul piano metodologico didattico e strategico, il valore aggiunto per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa nell’ottica dell’implementazione dei medesimi progetti, dell’uso intenzionale e sinergico delle competenze interne alla scuola integrate con quelle esterne al fine di favorire il successo scolastico e formativo di ogni alunno e l’integrazione degli alunni in difficoltà partendo dai punti di forza di ciascuno spendibili per se stessi e per gli altri. 7 Tale esperienza di integrazione ha portato la scuola ad impegnarsi per proporsi in progress sul territorio come organizzazione in empowerment che intende favorire l’empowerment della comunità di appartenenza. Sta cercando di farlo con una progettazione complessa integrata che riguarda tutte le dimensione dell’essere umano, della scuola e del territorio medesimo: dal benessere bio – psico – sociale, all’educazione alla legalità, allo sviluppo culturale, all’educazione per una sana relazione con gli altri e con l’ambiente. L’attività didattica prevista intende sollecitare tutti i tipi di intelligenze e di linguaggi alla ricerca continua delle positività presenti in ogni alunno, in qualunque condizione in cui si trovi. Attualmente le condizioni dell’edificio scolastico, ormai troppo piccolo, mortificano la qualità della didattica, in modo particolare quella laboratoriale e di recupero. La scuola media secondaria di primo grado, momentaneamente, è collocata in due moduli abitativi siti nei pressi del campo sportivo. Nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria per mancanza di spazi non è possibile organizzare adeguati setting comportamentali e di apprendimento. L’edificio scolastico così piccolo è diventata la “variabile indipendente”, che condiziona tutto, bel oltre le variabili di contesto, che sempre sono presenti nei campi applicativi reali. Si cerca di fronteggiare la situazione in modo strategico con azioni che, comunque, non possono implementare la qualità della scuola nella sua quotidianità didattica. Con il passare degli anni, la situazione diventa sempre più grave. Queste problematiche sono in gran parte alla base dell’attuale posizionamento della scuola di Colonna all’interno della rete e all’interno di quella parte del territorio che va oltre “il campanile”. Oggi sicuramente più periferica rispetto al passato. La situazione è aggravata dai continui tagli lineari resi necessari dall’attuale situazione economica dell’intero Paese. 8 STRUTTURA ORGANIZZATIVA Il senso complessivo del Piano dell’Offerta Formativa è nell’individuazione di finalità formative, di obiettivi a breve e medio termine, nell’attuazione di azioni definite e verificabili che sappiano condurre ciascun alunno verso il successo scolastico e formativo. E’ questo successo, infatti, la destinazione di scopo della scuola. Perché tutti gli alunni possano conseguirlo secondo le loro potenzialità e specificità, la scuola deve mettere in atto una mediazione didattica nell’ottica dell’inclusione, dell’integrazione e dell’orientamento per la costruzione del progetto di vita, con una particolare attenzione a tutte le situazioni in cui emergono bisogni educatavi speciali, che necessitano di una didattica individualizzata e personalizzata. Organizzazione verticale In questo quadro l’aspetto organizzativo dell’Istituto è un elemento indissolubilmente legato all’identità e all’empowerment della scuola. Una programmazione educativa-didattica senza una struttura organizzativa si tradurrebbe in vuote dichiarazioni di principio. L’istituto, allora, si organizza in modo lineare ed in modo complesso. Lineare sul piano amministrativo, complesso sul piano progettuale e nella gestione delle risorse. Organizzazione Verticale Una gestione consapevole della scuola presuppone che siano definiti e conosciuti i livelli di assunzione di responsabilità all’interno dell’organizzazione. Le condizioni inadeguate dell’edificio scolastico, i continui tagli lineari e le ombre della riforma rendono ancor più centrale tale questione. ORGANISMI Di COORDINAMENTO DIDATTICO ORGANISMI COLLEGIALI Assemblee di classe dei genitori Genitori rappresentanti di sezione, di classe e di istituto Dipartimenti disciplinari Gruppo di lavoro e Docente referente DSA Docenti referenti di progetti Organigramma Docenti con funzioni strumentali Le risorse professionali Docenti coordinatori di classe 9 PRESIDENZA FUNZIONI E RUOLI Prof. Luigi Maria Ingrosso Dirigente Scolastico Inseg. Vinci Francesca Primo collaboratore Inseg. Simonetti Irene Secondo collaboratore PERSONALE AMMINISTRATIVO FUNZIONI Ciocia Eugenia DSGA Santoro Patrizia Ufficio Amministrativo- Contabile Pacetti Maria Luisa Ufficio Alunni e Protocollo Zenobi Rosita Ufficio Personale STAFF FUNZIONI E RUOLI 1. Mezzo Anna Maria Fiduciario- Scuola dell’Infanzia 2. Cantarini Cinzia; Perfili Maria Fiduciario- Scuola Primaria 3. Albanese Elisa Fiduciario-Scuola secondaria di I grado 4. Licciardi Maria Grazia Funzione strumentale. Area 1 Coordinamento e Gestione del P.O.F. Funzioni strumentale – Area 2 5. Ceccacci Anna Rita (Gestione Biblioteca) Sostegno al lavoro dei docenti 6. Corsetti Loredana (INVALSI-Scuola Secondaria I grado) 7. Petraglia Teresa (INVALSI-Primaria) 8. Albanese Elisa Funzioni strumentale Area 3 (Continuità) Interventi e Servizi per gli alunni 9. De Pace Sabrina (Orientamento) 10. Pasquali Luisella (Rapporti col territorio) 11. Cianfriglia Anna Maria Funzione strumentale Area 4 Handicap e Svantaggio 12. Ciuffa Daniele Funzione strumentale Area 5 Tecnologia Informatica 10 DOCENTI SCUOLA DELL’INFANZIA 1. Ciprotti Valentina 2. De Castro Roberta 3. Delle Fratte Virginia 4. Felici Franca 5. Ianniccari Elena 6. Martorelli Francesca 7. Mezzo Anna Maria 8. Nanni Cristina 9. Olivari Francesca 10. Rella Antonella 11. Ruberti Tiziana 12. Sabatini Patrizia DOCENTI SCUOLA PRIMARIA 1. Alisi Anna 2. Bonacci Rossana 3. Benedetti Serena 4. Cantarini Cinzia 5. Ceccacci Anna Rita 6. Chilastri Veronica 7. Cianfriglia Anna Maria 8. Cicerchia Rita 9. De Persis Alessandra 10. Donfrancesco Michela 11. Fanfoni Valentina 12. Ferretti Maria Cristina 13. Fusco Federica 14. Gallaccio Veronica 15. Gori Silvia 16. Iallonardi Mirella 17. Ludovisi Maria Pia 18. Mancini Vittoria 19. Mari Loredana 20. Miele Antonietta 21. Montesi Ivana 22. Pagliari Adele 23. Pasquali Michela 24. Pellegrini Veruska 25. Perfili Maria 26. Petraglia Teresa 27. Riggio Lorella 28. Rognoni Maria Letizia 29. Scarabotti Maria Lucilla 30. Trocino Teresa 31. Vinci Francesca DOCENTI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO 1. Albanese Elisa 2. Alonzo Mario 3. Betti Daniela 4. Calabritto Cinzia 5. Carletti Laura 6. Ciuffa Daniele 7. Corsetti Loredana 8. De Angelis Rossella 9. De Pace Sabrina 10. Di Cocco Marie Therese 11. Licciardi Maria Grazia 12. Naso Filomena 13. Pasquali Luisella 14. Picone Lilliana 15. Petrarca Patrizia 16. Simonetti Irene 17. Solimeno Anna 18. Tringali Daniela 19. Zangrilli Antonia COLLABORATORI PRIMARIA – INFANZIA1. Fioratto Maria Letizia 2. Rotondi Rita 1. 2. 3. 4. 5. Cappellini Rosella Cucchi Claudio Federici Ignazio Vescovi Nicoletta Zenobi Lea 11 SECONDARIA I GRADO 1. Libianchi Roberto 2. Caccia Cinzia 3. Vescovi Laura GLI ORGANISMI ISTITUZIONALI Nel perseguimento degli obiettivi indicati nel P.O.F., un ruolo strategico è assegnato agli Organi Collegiali, in funzione delle specifiche competenze ad essi attribuite dalla normativa. Gli Organi collegiali con competenze didattiche di cui l’Istituto si avvale sono: i Dipartimenti (gruppi) disciplinari, i Consigli di classe e il Collegio dei docenti. Gli Organi collegiali con competenze amministrative e gestionali sono: la Giunta Esecutiva, il Consiglio di Istituto e il Comitato Tecnico. I Dipartimenti Disciplinari Consigli di Intersezione, Interclasse e Classe Collegio dei Docenti Giunta Esecutiva Consiglio di Istituto Comitato Tecnico Raggruppano tutti i docenti di una stessa materia (disciplina); si riuniscono periodicamente, almeno due volte l’anno, per definire/ridefinire il curriculum disciplinare e per concordare, al fine di un’opportuna e necessaria uniformità, i contenuti da trattare, le scelte metodologiche e didattiche da attuare, le proposte di acquisto di materiali, le proposte di utilizzazione dei laboratori e le proposte di adozione di libri di testo. Sono costituiti dal Capo d’Istituto, che li presiede, da tutti i docenti di ciascuna classe e dai rappresentanti dei genitori degli alunni. Si riunisce periodicamente per la programmazione didattica ed educativa curricolare ed extracurricolare e per la valutazione periodica e finale degli alunni (per la valutazione solo con la componente docente). Ogni Consiglio ha un docente coordinatore, nominato dal Dirigente Scolastico, che presiede il Consiglio in caso di sua assenza; rappresentano strumenti efficaci di interazione tra l’équipe docenti e le famiglie degli alunni, la cui rappresentanza è portatrice di istanze generali per le classi/sezioni interessate. È formato da tutti i docenti che prestano servizio, a qualsiasi titolo, nell’Istituto. È la sede delle decisioni di carattere pedagogico e didattico, cui sono indissolubilmente legate le elaborazioni delle scelte organizzative, capaci di sostanziare tali decisioni; rappresenta l’unitarietà dell’Istituto Comprensivo nei confronti della quale le specificità necessarie delle diverse sezioni (Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado) devono rappresentare un elemento di ricchezza e non di divisione; si riunisce periodicamente e possiede le seguenti competenze: elabora il Piano dell’Offerta Formativa; indica al Capo d’Istituto i criteri per la formazione delle classi e per l’orario scolastico; ripartisce l’anno scolastico in trimestri o quadrimestri; adotta i libri di testo; sceglie i sussidi didattici e le attrezzature necessarie; approva il piano di attività predisposto dal Dirigente. È costituita da sei membri: il Capo d’Istituto che la presiede, il Direttore dei servizi generali e amministrativi, un rappresentante dei docenti, uno dei non docenti e due dei genitori degli studenti. Si riunisce periodicamente per preparare i lavori del Consiglio d’Istituto e per eseguire le sue delibere. È rappresentativo di tutte le componenti scolastiche. In base alle competenze ad esso attribuite dalla normativa, è la sede in cui si indicano gli obiettivi generali dell’azione di istituto, si organizzano e si attuano le condizioni organizzative capaci di supportare tali scelte; collabora continuamente con il Collegio dei Docenti, i Consigli di Intersezione, Interclasse, Classe e con il Dirigente Scolastico nel rispetto e nell’integrazione delle specifiche competenze; particolare rilievo riveste l’azione che esso esplica nelle relazioni con le istanze e le organizzazioni operanti nel territorio. In tal senso risulta particolarmente importante la formalizzazione del rapporto con i due Comuni su cui insiste il territorio dell’Istituto, attraverso la discussione e l’applicazione di accordi di programma relativi all’azione formativa; è presieduto da un rappresentante dei genitori degli alunni ed ha competenza in materia di: approvazione del Piano annuale e del conto consuntivo; approvazione dei movimenti finanziari; adozione di eventuali adattamenti del calendario scolastico; adozione del Piano dell’Offerta Formativa. È costituito dal Capo d’Istituto, che lo presiede, dal Direttore dei servizi di amministrazione, dai docenti collaboratori del Capo d’Istituto e dai docenti incaricati delle Funzioni Strumentali dal Collegio dei docenti. Si riunisce con compiti di monitoraggio, di gestione e di valutazione del Piano dell’Offerta Formativa. 12 COMUNITÀ PROFESSIONALE RUOLI FUNZIONI IL DIRIGENTE SCOLASTICO Assicura la gestione unitaria dell’istituzione e ne ha la rappresentanza legale; è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio. Nel rispetto delle competenze degli organi collegiali, al Dirigente Scolastico spettano: poteri autonomi di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane, di mobilitazione delle competenze presenti nella scuola; la promozione della professione docente attraverso la formazione, lo studio continuo e la sperimentazione l’organizzazione dell’attività scolastica secondo criteri di efficienza ed efficacia formative; la titolarità delle relazioni sindacali. Nell’esercizio delle competenze elencate, il Dirigente Scolastico promuove: gli interventi per assicurare la qualità dei processi formativi; la collaborazione delle risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del territorio; la mobilitazione delle competenze presenti nella scuola l’esercizio della libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca ed innovazione metodologica e didattica; l’esercizio della libertà di scelta educativa delle famiglie, l’attuazione del diritto di apprendimento da parte degli alunni. La sensibilizzazione delle famiglie I DOCENTI è libero di progettare, in coerenza con gli obiettivi generali e specifici dell’Istituto e secondo le Indicazioni Nazionali, la propria attività didattica ed educativa curricolare ed extracurricolare curando la promozione e il sostegno dei processi innovativi e il miglioramento dell’offerta formativa; è vincolato dalle scelte adottate dal Collegio dei docenti e dal Consiglio di classe cui appartiene; è tenuto ad osservare le indicazioni del proprio Dipartimento disciplinare; è utilizzato nelle attività dell’Istituto in osservanza del proprio contratto di lavoro; ha l’obbligo di partecipare a tutte le riunioni degli Organi Collegiali cui appartiene. In casi di orari parziali (nei casi di servizio su più scuole) l’obbligo si attua in proporzione all’impiego effettivo. 13 STRUTTURE DI SERVIZIO PER L’UTENZA Il Direttore dei servizi generali e amministrativi Gli Assistenti Amministrativi ICollaboratori Scolastici Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativi contabili e ne cura l’organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica. In particolare: ha responsabilità della gestione e coordinamento del personale ATA; organizza autonomamente l’attività del personale ATA, nell’ambito delle direttive del Dirigente Scolastico; ha responsabilità della gestione finanziaria, contabile e patrimoniale dell’Istituto, nell’istruzione, predisposizione e formalizzazione degli atti amministrativi e contabili; predispone e gestisce il programma annuale e cura la realizzazione del Conto Consuntivo; gestisce la parte amministrativa contabile, in collaborazione con i docenti responsabili, dei progetti attuativi del P.O.F. e del Programma annuale; assicura l’unitarietà della gestione dei servizi amministrativi e generali dell’Istituto in relazione alle finalità ed obiettivi dell’istituzione scolastica, in particolare del P.O.F.; è membro della Giunta Esecutiva. Gestiscono tutte le pratiche riferite al personale in servizio nell’Istituto e tutta l’attività amministrativa necessaria all’attuazione del progetto formativo complessivo messo in atto dall’Istituto, alla cui elaborazione collaborano attraverso la rappresentanza nel Consiglio di Istituto; curano i rapporti connessi al proprio lavoro nei confronti degli utenti esterni (genitori, enti locali, associazioni, ecc) ed interni (alunni, personale). Hanno compiti di accoglienza e sorveglianza sui locali ed arredi, di collaborazione con i docenti. In particolare: curano la pulizia e l’igiene degli edifici; la sorveglianza degli ambienti e degli arredi; la pulizia e la buona tenuta della palestra scolastica; l’assi-stenza agli alunni nelle fasi di ingresso/uscita; sorvegliano l’ingresso delle persone esterne negli edifici scolastici, perseguendo il massimo grado possibile di sicurezza per alunni e personale; accolgono genitori e utenti che accedono alla scuola; sorvegliano gli alunni in caso di momentanea assenza degli insegnanti; collaborano nell’accoglienza e nell’assistenza degli alunni portatori di handicap; collaborano con i docenti per le attività di routine e/o per specifiche iniziative progettate; fanno parte attiva dei servizi connessi alla normativa sulla sicurezza e tutela dei luoghi di lavoro; sono rappresentati nella Giunta Esecutiva e nel Consiglio di Istituto. Ad ogni profilo professionale vengono assegnate le funzioni aggiuntive, secondo quanto stabilito dal CCNL del 31/8/99, finalizzate ad una migliore utilizzazione delle risorse umane in ragione degli obiettivi definiti nel piano dell’Istituto Scolastico. 14 UNA SCUOLA ORIENTATA ALLA QUALITÀ TOTALE Nell’ottica dell’Autonomia, la destinazione di scopo, la Qualità del prodotto/servizio della scuola: il sapere, il saper fare, il saper essere dipendono dalla Qualità dell’organizzazione della scuola, dall’empowerment delle risorse umane (docenti, non docenti, dirigenti, collaboratori, famiglie ecc…), dalla Qualità della comunicazione, dalla Qualità dell’ambiente di lavoro, dalla Qualità del clima organizzativo, dalla Qualità degli strumenti e supporti disponibili, dalla Qualità della progettazione orientata a migliorare l’empowerment della scuola, a migliorare i prodotti del processo di insegnamento/apprendimento, a motivare i docenti alla ricerca continua e a migliorare la professione docente, a motivare gli alunni allo studio e alla partecipazione, a migliorare il rapporto scuola – famiglia, a migliorare la vita della comunità. L’I.C. T. Gulluni declina la “strategia” di qualità in vari indicatori cui fanno riferimento tutte le azioni progettuali. Caratterizzano la mediazione didattica della scuola all’insegna dell’inclusione, dell’azione intelligente e sostenibile negli anni. Sono: 1. l’autonomia didattica non passiva destinataria di progetti proposti dall’extrascuola 2. la progettazione continua ed integrata 3. valorizzazione delle peculiarità 4. la personalizzazione del curricolo 5. l’integrazione 6. l’orientamento e l’educazione emotiva – affettiva e relazionale fin dalla scuola dell’infanzia 7. la continuità educativa e didattica 8. la sensibilizzazione delle famiglie 9. il marketing socio – culturale 10. l’innovazione imprescindibile dalla la formazione e dallo sviluppo della professione e della metodologia utilizzando competenze e professionalità interne integrate con quelle del territorio 11. La valutazione dei prodotti e dei processi UNA SCUOLA PER COSTRUIRE COMPETENZE I progetti costituiscono l’arricchimento dell’offerta formativa per costruire competenze a “partire dalla scuola”. Rappresentano, infatti, uno spazio di apprendimento – insegnamento in cui vengono mobilitate le conoscenze acquisite nelle singole discipline, integrate ed applicate in contesti sociali diversi da quelli strettamente curricolari. E’ proprio la mobilitazione di conoscenze in contesti d’uso diversi da quelli della lezione frontale e dell’interrogazione che consente di trasformarle in competenze. Mentre le conoscenze sono rappresentazioni della realtà che abbiamo costruito ed immagazzinato; le competenze sono costituite dalla capacità di agire efficacemente in una situazione data. Questa capacità si fonda sulle conoscenze disciplinari, ma non si riduce ad esse. Con l’arricchimento dell’offerta formativa, la scuola segue le orme del mondo del lavoro. Per costruire competenze occorre tempo e spazio adeguato. 15 La proposta progettuale dell’I.C T. Gulluni intende organizzare un tempo e uno spazio, un setting di apprendimento e un contesto sociale significativo e adeguato alle varie fasce di età all’interno del quale ogni alunno ha la possibilità concreta di utilizzare la didattica laboratoriale ed orientativa, per mezzo della quale sperimentare la mobilitazione delle conoscenze disciplinari pertinenti, la loro integrazione,il transfert con le discipline, l’integrazione delle discipline, l’integrazione di più modelli di apprendimento, l’integrazione di più strumenti e strategie, l’integrazione di schemi sempre più complessi, l’integrazione di competenze e, quindi, la costruzione di competenze sempre più complesse ed articolate. Le competenze si costruiscono fin dalla nascita, attraverso situazioni in cui il soggetto, in questo caso l’alunno, si deve confrontare con le situazioni di stress, di frustrazione, d’incertezza, di divisione, di attesa, di decisioni da prendere ecc…La proposta progettuale dll’I.C T. Gulluni è costruita intorno a pratiche sociali che danno luogo ad incroci multidisciplinari ed interdisciplinari. Conducono l’alunno lungo il percorso di costruzione di basilari competenze (piattaforma) trasversali, quali: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Saper comunicare Saper ragionare Saper argomentare Saper negoziare Saper organizzare Saper apprendere Saper cercare informazione Saper portare avanti una osservazione Saper costruire una strategia Saper prendere o giustificare una decisione Implicazione per l’insegnante Professione nuova: sfida dell’apprendere piuttosto che quella dell’insegnare. L’approccio per competenze risponde alle esigenze della centralità del soggetto in apprendimento, della psicopedagogia della differenza e dei metodi attivi. Per l’insegnante significa: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. Considerare i saperi come risorse da mobilitare Lavorare sistematicamente per problemi e strutturare deliberatamente ostacoli Inventare o ricorrere a strategie diverse d’insegnamento Negoziare e portare avanti dei progetti con gli allievi Mettere in atto ed esplicitare un nuovo contratto didattico Adottare una valutazione formativa, in situazione di lavoro Andare verso una minore divisione delle discipline Adottare una programmazione flessibile Non improvvisare Coinvolgere gli alunni Rendere trasparente il processo di insegnamento - apprendimento Mettere gli alunni in situazioni di cooperazione Essere tenaci Mettere gli alunni in situazioni di responsabilità 16 Pertanto: Qualità Totale Competenze Implicazioni professionali per i docenti 1. l’autonomia didattica non 1. Saper comunicare 1. Considerare i saperi come passiva destinataria di 2. Saper ragionare progetti proposti 3. Saper argomentare dall’extrascuola 4. Saper negoziare sistematicamente per 5. Saper organizzare problemi e strutturare 6. Saper apprendere deliberatamente ostacoli 2. la progettazione continua ed integrata 3. valorizzazione delle peculiarità 4. la personalizzazione del curricolo 5. l’integrazione 6. l’orientamento e l’educazione emotiva – affettiva e relazionale fin 7. Saper cercare informazione 8. Saper portare avanti una osservazione 9. Saper costruire una strategia 10. Saper prendere o giustificare una decisione dalla scuola dell’infanzia risorse da mobilitare 2. Lavorare 3. Inventare o ricorrere a strategie diverse d’insegnamento 4. Negoziare e portare avanti dei progetti con gli allievi 5. Mettere in atto ed esplicitare un nuovo contratto didattico 7. la continuità educativa e 6. Adottare una valutazione didattica formativa, in situazione di 8. la sensibilizzazione delle lavoro famiglie 7. Andare verso una minore 9. il marketing socio – divisione delle discipline culturale 8. Adottare una 10. l’innovazione programmazione imprescindibile dalla la flessibile formazione e dallo 9. Non improvvisare sviluppo della professione 10. Coinvolgere gli alunni e della metodologia 11. Rendere trasparente il utilizzando competenze e processo di insegnamento professionalità interne - apprendimento integrate con quelle del 12. Mettere gli alunni in territorio situazioni di cooperazione 11. La valutazione dei 13. Essere tenaci prodotti e dei processi 14. Mettere gli alunni in situazioni di responsabilità 17 FINALITÀ L’I.C. T. Gulluni promuove la formazione dell’alunno nei seguenti assi La maturazione dell’identità La conquista dell’autonomia La consapevolezza di essere cittadino Lo sviluppo delle competenze La maturazione dell’identità Divenire consapevoli di se stessi, dei propri bisogni, dei punti di forza e dei punti di debolezza Divenire consapevoli dell’alterità Contribuire a sviluppare il self empowerment Educare le “Life Sklls” Contribuire a sostenere l’automotivazione allo studio e all’impegno personale La conquista dell’autonomia Contribuire allo sviluppo del pensiero critico Contribuire allo sviluppo della capacità di vivere relazioni sana Educare alla comunicazione sana Educare ad una sana affermazione di sé e degli altri Contribuire alla costruzione di un progetto di vita Sviluppare il rispetto delle diversità in qualunque forma siano presenti nei soggetti Educare al benessere psicologico, fisiologico, sociale La consapevolezza dell’essere cittadino Sviluppare il senso di comunità in un ottica locale, nazionale, europea e mondiale Educare alla legalità Educare ad assumersi delle responsabilità per costruire il bene comune Educare al rispetto dei diritti e dei doveri Educare alla salvaguardia dell’ambiente Educare a realizzare azioni nell’ottica dell’inclusione Lo sviluppo delle competenze Educare alle varie “formae mentis” Sviluppare conoscenze disciplinari che consentano di decodificare e codificare la realtà complessa Educare a mobilitare le conoscenze disciplinari in campi di applicazione diversi Educare ad integrare le conoscenze e le discipline Trasformare le conoscenze in competenze Educare a trasformare le competenze in competenze più complesse 18 I PROGETTI (CONTENUTI DEL P.O.F.) Ogni progetto è un sogno a scadenza. Nello specifico costituiscono una mediazione didattica di significativo spessore psicopedagogico in quanto rappresentano un percorso privilegiato di didattica, laboratoriale ed inclusiva a più livelli: linguaggi, alunni, docenti, materiali, prodotti digitali e non. Si tratta di un itinerario di apprendimento significativo ed in situazione per ciascun alunno. Offre ad ognuno la possibilità di costruire in modo attivo un processo di insegnamentoapprendimento individualizzato e personalizzato dove le differenze individuali possono essere valorizzate, integrate ed incluse. Purtroppo l’attuale situazione in cui si trova la scuola in genere e la scuola di Colonna in particolare condiziona pesantemente la realizzazione dei progetti, soprattutto nella scuola primaria. SCUOLA DELL’INFANZIA Arti e Mestieri: un progetto che ha come finalità quello di avvicinare, tramite momenti ludici, i bambini al mondo adulto delle professioni. Compiendo giochi simbolici e assumendo ruoli diversi, gli alunni saranno guidati a conoscere alcuni mestieri, arti e professioni SCUOLA PRIMARIA Progetti “ I libri e le idee”, quale contenitore di progetti integrati ed inclusi: “Memoria del futuro”; “Io cittadino a piccoli passi”; “Teatro in Musica”; “Le Emozioni della Lettura, “La Lettura delle Emozioni”. PROGETTO BIBLIOTECA “I LIBRI E LE IDEE”, l’A,B,C della ricerca. Pone l’alunno nella condizione di “inciampare nel problema”. Per natura epistemologica, ha una forte trasversalità, in quanto è rivolto alla biblioteca medesima, agli alunni, alle famiglie e al territorio. Promuove il piacere e la fatica della lettura, la ricerca consapevole dell’informazione, la conoscenza, la formazione e la comunicazione. E’ strumento imprescindibile per favorire l’integrazione, la valorizzazione delle specificità culturali, per lo sviluppo della democrazia. Offre l’opportunità di mettere in atto una didattica inclusiva, di individualizzare e personalizzare gli interveti didattici. Per la realizzazione usufruisce di uno spazio elettivo, purtroppo, da anni utilizzato per altre funzioni con la conseguente totale o parziale perdita del setting di apprendimento e del setting comportamentale. Anche questo condiziona pesantemente la qualità della didattica. Nonostante tutto, la scuola di Colonna continua ad impegnarsi per mantenere, sviluppare e sostenere la biblioteca scolastica multimediale. 19 La biblioteca è’ centro culturale,comunità di apprendimento, comunità di comunicazione una risorsa della scuola con un patrimonio di oltre 13.000 libri, costituisce un patrimonio intellettuale e materiale che presenta dei vettori di sviluppo verso il territorio e le famiglie; la formazione e la sensibilizzazione dei docenti; la supervisione professionale, la documentazione e la comunicazione, la partecipazione a fiere nazionali ed internazionali. La mission specifica si concretizza in attività di promozione della lettura, della ricerca, della cultura, dell’uso consapevole dell’informazione; nella gestione dei servizi, nel rinnovo delle raccolte,(prestito, la consulenza, la preparazione delle bibliografie ragionate, la didattica laboratoriale e orientativa, l’innovazione metodologica (didattica della biblioteca, la biblioteca nella didattica); nelle attività di documentazione e di valutazione. La biblioteca scolastica multimediale dell’istituto da anni è parte della rete “5 scuole per una rete”di cui fanno parte le scuole di Cave, Montecompatri, Frascati, Monteporzio. Finalità Sviluppare la motivazione a frequentare la biblioteca in ogni momento della vita per il piacere di leggere e di apprendere Sviluppare il pensiero critico per orientarsi nella pluralità dei linguaggi e dell’informazione Sviluppare l’immaginazione e la creatività come capacità di comprensione, produzione e rielaborazione personale dei messaggi Crescere nella consapevolezza della propria libertà intellettuale Crescere nella consapevolezza del valore della diversità Contribuire a far crescere la domanda culturale Sensibilizzare le famiglie alla “cultura” del libro ed alle altre forme di espressione e di comunicazione Aprire la scuola, ed in particolare la biblioteca, ad attività extrascolastiche conformi al P.O.F Coinvolgere le famiglie e altri volontari nella gestione della biblioteca scolastica multimediale e delle altre risorse della scuola, anche in orario extrascolastico Promuovere iniziative comuni con il territorio di appartenenza Promuovere iniziative in rete con altre scuole ed altre biblioteche scolastiche del territorio distrettuale e non Promuovere iniziative in collaborazione con le biblioteche comunali e con il SBCR (Sistema Bibliotecari Castelli Romani), con le biblioteche dello SBIM (Sistema Bibliotecario Integrato Metropolitano), con le librerie di zona e di Roma. Implementare la rete delle biblioteche scolastiche 20 Attività per gli alunni LETTURA A VOCE ALTA (trasversale tutti gli altri filoni): Lettura al pubblico, anticipazione di significato, leggono i genitori, lettore a teatro, librodramma, rilettura, il momento del racconto, lettura integrale a puntate, per una voce sol, ho letto per voi, lettura al buio, con sottofondo musicale e non, lettura stando sdraiati, leggo l’incipit, leggo la recensione, riascolto della lettura registrata, il libro parlato, momenti di lettura tra classi, team lettore - illustratore ecc… LETTURA DELL’ILLUSTRAZIONE E DI OPERE D’ARTE: guardare le figure, dall’immagine al testo, lettura a voce alta di illustrazioni, fumetti privi di testo, artebimbi ecc.. AVVICINAMENTO AL LIBRO: assaggiare la ricchezza delle produzioni: la fiera del libro, lettura di parole tratte dai libri, lettura personale ed autonoma, lettura di indizi linguistici ed extralinguistici. Lettura in piccolo gruppo e individuale, manipolazione del libro come oggetto, scelta autonoma dei libri, curiosare negli scaffali aperti della biblioteca, passeggiate in libreria, passa libro ecc… PROMOZIONE DELLA LETTURA (primo e secondo livello). Incontri con l’illustratore, con lo scrittore (anche su tematiche specifiche: l’arte, la multicultura, il teatro, la divulgazione scientifica), mostre di libri, la copertina, presentazione di libri letti, il commesso viaggiatore, tavola rotonda, i personaggi e il loro mondo, il presidio del libro, vetrina del mese, forum, frammenti di lettura, costruzione di posters, preparazione di video e audio ecc… ANIMAZIONE ALLA LETTURA (teatrale, oggettuale, ludica) ANIMAZIONE DEL LIBRO. il libro in tutte le sue parti viene amplificato e reso personaggio in campo TESTUALITA’: (il piacere del testo, il piacere della parola letteraria, entrare in profondità). Valutazione critica, trasversalità, l’io e il libro, la vigna del testo ecc… COSTRUZIONE DI PERCORSI LETTERARI E DI RICERCA. Il parco letterario, passeggiate tra i generi letterari, scelta di un tema studiato ed elaborato con tutti i linguaggi DIVULGAZIONE SCIENTIFICA la scienza alla mano, costruzione di oggetti scientifici, esperimenti in uno spazio ben strutturato dove l’alunno fa esercizio di formulare ipotesi, di verificarle, di individuare ipotesi alternative. Le donne scienziato COSTRUZIONE DI NARRAZIONI, poesie, filastrocche: con varie tecniche: storie inventate, storie a fondo storico, storie dove per risolvere il problema occorre fare un esperimento scientifico ecc…, passa racconto COSTRUZIONE ARTIGIANALE DI LIBRI. Scientifici, narrativi, bidimensionali, tridimensionali ecc.. REDAZIONE: giornale scolastico, rivista specializzata: “La letteratura per i ragazzi vista dai ragazzi” ecc… 21 CINEFORUM TRASFORMAZIONE DI UN PRODOTTO IN UN ALTRO PRODOTTO: libro –Cd; testo- movimento, teatro, immagine ecc… PRESTITO per la lettura autonoma, per i percorsi letterari e di ricerca CONSULENZA CONCORSO E PREMIO LETTERARIO ALLA SCOPERATA DELLE BIBLIOTECHE ALLA SCOPERTA DELLE LIBRERIE INTERSCAMBI TRA GRUPPI DI CLASSI E TRA SCUOLE DURANTE L’ANNO (alunni e docenti) MANIFESTAZIONI PUBBLICHE SUL TERRITORIO: mostre di illustrazioni e bibliografiche, “Reading”, festa del libro, premi, festival della letteratura per ragazzi. LABORATORI DI MATEMATICA READING IN LINGUA 2 PERCORSI DI ASCOLTO. BIBLIOTECHE SCOLASTICHE IN RETE. Cinque scuole per una rete – Non due computer collegati, piuttosto due cervelli che pensano Attività per le famiglie e il territorio Laboratori di lettura e scrittura Laboratori esperienziali Seminari di sostegno alla genitorialità Seminari a tema Eventi pubblici: “La notte bianca” I CONTENUTI del progetto “ I libri e le Idee” sono alcuni progetti integrati ed inclusi, che, per l’anno scolastico 2013 – 2014 ne costituiscono i percorsi letterari e di ricerca. Sono: Teatro in musica: percorso multidisciplinare, significativo “nodo” integratore: “sfondo”in grado di connettere diverse informazioni, esperienze, percorsi, linguaggi, identità e modelli di apprendimenti diversi. E’ un mediatore capace di interpretare la realtà e di far convergere competenze immaginative, creative, cognitive, affettive e relazionali. Io...cittadino a piccoli passi. Un irrinunciabilee non più rinviabile percorso letterario che porta l’alunno a scoprire i valori della Cittadinanza e della Costituzione. Facilita: 1) l’esperienza di partecipazione alla vita scolastica e comunitaria; 2) la consapevolezza del rispetto della legalità; 3) la promozione dell’educazione dell’etica della responsabilità e dei valori della Carta Costituzionale 22 italiana; 4) il senso di appartenenza alla Comunità Europea; 5) la messa in atto di comportamenti consapevoli e responsabili congrui alla convivenza civile e democratica; 6) l’educazione alla tolleranza, alla pace e alla valorizzazione delle diversità culturali; 7) l’integrazione, l’inclusione e quindi il successo scolastico e formativo di ciascun alunno, migrante e non, con particolare attenzione a problemi specifici di apprendimento e disabilità. Memoria del futuro: percorsi letterari e di ricerca, che costituiscono un ponte tra la scuola ed il territorio di appartenenza; tra l’individuo e la comunità. Facilità la conoscenza del territorio di appartenenza e lo sviluppo del senso di comunità. “Maestra, ho fatto questo…ho fatto il progetto… ho fatto il testo sul viaggio… Certo se mi aiutassi da vicino, farei meglio…” Le Emozioni della lettura; La Lettura delle Emozioni”:Considerati gli obiettivi conseguiti sul piano dell’educazione emotivo – affettiva – relazionale, sul piano della promozione della lettura e della scrittura, quali strumenti utili per “trovaredimora” fuori di sé e all’interno di sé. Considerate le ricerche qualitative e le esperienze didattiche specifiche (Lavorato, Roma Tre; Verona; La Sapienza. I.C. T. Gulluni - Colonna )che mettono in evidenza quanto un percorso di educazione emotivo – affettiva – relazionale possa integrarsi con i percorsi di lettura, di scrittura e di illustrazione promossi dalle biblioteche e dai Progetti Lettura, in quanto il libro, la lettura, la letteratura e l’immagine possono, nel contempo, rivelarsi utili strumenti di “libroterapia” o “biblioterpy” e “luoghi” cui “si ricorre per trovare atmosfere, condizioni, impulsi, echi della propria storia, intuizioni che si sentono proprie ma che non si riesce mai ad afferrare del tutto.I libri sono, infatti,“pagine sfogliate”capaci di destare un così grande numero di associazioni, di essere attraversate da così tante illuminazioni, conversazioni interne, ardite scalate” (L. Gustafsson) da tracciare una indelebile linea di trasversalità tra il libro, l’autore e il lettore, che potrà scoprire e costruire significati elaborandoli attraverso le varie “Formae Mantis” (Gadner) Progetto recupero- non uno di meno:“messa in opera” di interventi didattici adeguati ai Bisogni Educativi Speciali di ciascun alunno, soprattutto di quelli che hanno difficoltà specifiche, disarmonie e disabilità a qualsiasi livello: emotivo – affettivo – relazionale, cognitivo, apprendimento, comportamentale. Parte delle ore destinate alle sostituzioni saranno utilizzate per fare il recupero con gli alunni con difficoltà di apprendimento specifiche e cognitive in tutte le discipline, situazioni di svantaggio socio-culturale;difficoltà di comportamento.Saranno strutturati momenti di insegnamento apprendimento individualizzato e personalizzato per recuperare in modo efficace ed efficiente gli alunni in difficoltà. 23 Obiettivi specifici 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) Saper leggere e scrivere correttamente; Saper comprendere i testi letti; Saper integrare il piacere e la comprensione del libro letto; Saper riflettere sulla lingua; Saper costruire testi di vari tipi; Utilizzare strategie compensative per affrontare le proprie difficoltà; Saper utilizzare gli strumenti informatici di ultima generazione per facilitare la comunicazione e l’apprendimento in tutte le discipline, 8) Saper ricercare le informazioni in modo consapevole; 9) Saper ascoltare ed interpretare testi scritti, musicali ; 10) Recuperare carenze in matematica. In modo particolare: Italiano -Partecipare a scambi comunicativi con compagni e docenti (conversazione, discussioni…). - Leggere, produrre, rielaborare e manipolare semplici testi rispettando le principali convenzioni ortografiche. Matematica -Leggere, scrivere e confrontare numeri. - Eseguire le quattro operazioni. - Risolvere problemi con le quattro operazioni. - Conoscere le figure geometriche e calcolare perimetro e area. - Conoscere le principali unità di misura. Storia - Potenziare la conoscenza dei concetti fondamentali della storia. Geografia -Individuare, conoscere e descrivere gli elementi caratterizzanti dei paesaggi (montagna, collina, pianura). Scienze -Osservare, descrivere, confrontare elementi della realtà circostante distinguendo piante e animali, terreni e acque, fenomeni atmosferici, cogliendo somiglianze e differenze. Competenze1. Sostenere l’interesse e l’integrazione tra interesse e piacere 2. Sostenere l’ impegno 3. Sviluppare la capacità di utilizzare, nel processo di insegnamento – apprendimento, un metodo di studio 4. Essere capaci di ascoltare. Di prolungare i tempi di attenzione e di concentrazione. 5. Acquisire strategie per gestire le difficoltà specifiche di apprendimento Progetto “un granello di senape: potenza ed atto:Saranno realizzati 24 laboratori in orario scolastico ed extrascolastico: 80 ore per la scuola primaria e 50 per la scuola secondaria di primo grado. Costituiranno azioni di predizione, prevenzione e di intervento. Predizione: I) Seminari con / per i genitori sui DSA 2) Seminari sull’educazione emotivo – affettiva – relazionale nell’infanzia e nell’adolescenza. Prevenzione: 1) laboratori esperienziali integrati di educazione emotivo – affettiva – relazionale integrati; 2)screnning per individuare i fattori di rischio dei Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) I laboratori implementerannola programmazione curriculare della classe ed utilizzeranno tutti i linguaggi e le tecniche integrate; 3) L’azione di educazione alla sessualità e di sensibilizzazione in riferimento alle dipendenze dalle droghe. Intervento: 1) Percorsi di educazione per I Disturbi specifici di apprendimento, in modo particolare dislessia e discalculia. Percorsi facilitanti la consapevolezza fonologica, la comprensione e la costruzione del testo scritto, 2) Percorsi di recupero di italiano e di matematica; 3) Laboratori teatrali 4) Laboratori sulla costituzione italiana in modo particolare riguardanti l’educazione alla legalità e alla cittadinanza, attraverso la Didattica di Integrazione ed inclusione; 5) Percorsi di Orientamento scolastico, formativo e di costruzione del Progetto di Vita dai 3 ai 15 anni; 6) Laboratori di lettura e di scrittura creativa. TRA NATURA E RICICLO: Le finalità del percorso sono volte a: a. Motivare ad apprendere attraverso il fare con attività rispettose delle varie competenze personali. b. Valorizzare le diverse abilità di ognuno. c. Raccogliere per finanziare uscite e/o acquistare materiale didattico (mercatino). PROGETTO TRINITY: Fornire l’occasione per un approfondimento e un potenziamento della lingua inglese orale, creare occasioni di continuità didattica tra Scuola Primaria e Scuola Secondaria , promuovere e diffondere un confronto tra valutazione scolastica ed altri sistemi di valutazione della competenza linguistica, creare un’occasione di motivazione grazie alla funzione altamente comunicativa dell’esperienza stessa. 25 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO A SCUOLA DI MEMORIA: un percorso di lettura storica di uno dei più tragici eventi che ha coinvolto l’umanità intera, l’olocausto. Quanto accaduto continua ad interrogarci sul perché e come l’uomo possa giungere a compiere tali azioni. Il progetto costituisce un’azione didattica, che, in modo diverso, la scuola di Colonna realizza ogni anno con il contributo di persone che hanno vissuto in prima persona i tragici eventi. Finalità Educare alla libertà, alla democrazia attraverso una adeguata conoscenza dell’olocausto Capire il senso profondo della diversità e recuperare una adeguata dell’olocausto Capire il senso storico della shoah Sensibilizzare ed educare all’ascolto e alla funzione di un’opera lirica dodecafonica Valorizzare il patrimonio culturale italiano Stimolare la socializzazione Consolidare la capacità di collaborare con gli altri Sviluppare le capacità creative attraverso l’ascolto, il movimento corporeo, le arti figurative Migliorare il rispetto dei tempi di esecuzione e delle consegne Comprendere e saper dimostrare che la “razza per la scienza non esiste” L’attività sarà realizzata attraverso: -Letture di documenti storici dal museo della shoah; -Proiezioni di film; -Visite guidate al ghetto, al museo ebraico e alla Sinagoga di Roma; -Creazioni di setting vari scanditi da tempo, ruoli e compiti; -Selezioni di musiche scelte ed utilizzo dei brani musicali sulla base di aspetti tecnici, sonori ed empatici; NEI SECOLI FEDELI In occasione del 70° anniversario della Battaglia di Cassino, quest’anno saranno promosse attività volte alla conoscenza storica di quanto avvenne. Inoltre, si procederà con una attenta ricerca nella microstoria, coinvolgendo persone che direttamente hanno vissuto quelle vicende. Finalità del percorso interdisciplinare sono l’educazione alla libertà, alla democrazia e al rispetto. Inoltre, nel 2014 ricorrerà anche il Bicentenario della Fondazione dell'Arma dei Carabinieri. Un’altra occasione per soffermarci su una pagina di storia; si cercherà di guidare i ragazzi a riflessioni sul nostro passato per vivere nel nostro presente e guardare con altri occhi al loro futuro. PROGETTO “RECUPERO MATEMATICA E ITALIANO”: con lo scopo di rimuovere o ridurre lacune e difficoltà del processo di apprendimento, di chiarire alcuni argomenti dove gli alunni incontrano maggiori difficoltà, consente di ampliare le conoscenze di ciascuno, facilita l’acquisizione dei contenuti e favorisce l’autonomia operativa. 26 PROGETTO TRINITY: Il progetto ha lo scopo di far conseguire agli alunni la certificazione europea. Le finalità sono riconducibili al potenziamento e rafforzamento delle abilità orali, avranno come contenuti gli ambiti lessicali, le strutture e le funzioni richieste per il conseguimento di ogni grado del Trinity. La metodologia utilizzata è propria dell’approccio comunicativo funzionale della lingua straniera. I dialoghi, le attività di role play e i giochi orali saranno finalizzati al potenziamento delle competenze orali. MOSTRA MERCATO: laboratorio di arte e immagine: saranno realizzati i manufatti di vario genere: composizioni, decorazioni natalizie, decorazioni di oggetti e organizzazione della mostra. Finalità ed obiettivi: sviluppare le abilità manuali, la creatività, la capacità pittorica e cromatica, la collaborazione e l’integrazione comunicativa con soggetti diversamente abili attraverso il lavoro di gruppo, convogliare le condotte nella realizzazione di un prodotto finalizzato, perfezionare la manualità fine, sviluppare le capacità di manipolazione di materiali diversi. PROGETTO ORIENTAMENTO è rivolto alle classi seconde e terze. Prevede le seguenti attività: per le classi II: incontri con professionisti/artigiani per le classi III: organizzazione degli incontri con i docenti di diverse scuole secondarie di secondo grado di Roma e Provincia. Il progetto si pone come obiettivo l’avvio di un serio lavoro di orientamento sin dalla seconda classe, per poi proseguire nell’anno successivo. Il progetto prevede una fase di informazione degli alunni delle classi coinvolte, i quali riceveranno indicazioni sullo svolgimento degli incontri e sulla loro utilità, nonché un servizio di assistenza per la presentazione delle domande di iscrizione per la scelta della prosecuzione degli studi. 27 PROGETTI SCUOLA DELL’INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: SONO FOCALIZZATI SU DUE ASPETTI FONDAMENTALI: 1. 2. L’INTERVENTO PER GLI ALUNNI CON I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO CONTINUITÀ EDUCATIVA E DIDATTICA NELLE CLASSE PONTE (sezione dei 5 anni della scuola dell’infanzia ed il primo anno della scuola primaria; il quinto anno della scuola primaria ed il primo anno della scuola secondaria di primo grado) L’intervento con gli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento è inscritto nel Progetto DSA e Disabilità: una sfida per la scuola da affrontare in modo sinergico e interdisciplinare è l’espressione dell’empowerrment di alcune scuole che si sono incontrate circa 10 anni fa per lavorare intorno ai progetti di biblioteca “I libri e le Idee”, “Il Piacere della Lettura negato”; “Non sono svogliato”. E’ un progetto di ricercazione i cui metodi e strategie per l’espletamento dell’attività formativa sono consistono in: Gruppi focus per la discussione e per l’acquisizione delle tecniche di comunicazione, delle metodologie e delle strategie che possano facilitare l’apprendimento. Ricercazione: Analisi della situazione(natura del problema, dati attuali); ricerca delle soluzioni; studio del cambiamento (vincoli, attori, processi); studio delle strategie e dei modelli organizzativi della scuola e del gruppo classe; studio della qualità degli errori e delle problematiche degli alunni con disabilità e DSA; innovazione. Si tratta di un complesso processo di valutazione. Supervisione professionale: un processo di valutazione caratterizzato da rilevazione: (chiarezza concettuale); Controllo (Monitoring) procedure; verifica dei risultati. Apprendimento in situazione utilizzando le LIM e altre tecnologie innovative che facilitano la realizzazione di percorsi con l’integrazione di più linguaggi. Dalla diagnosi alla valutazione: dalla lettura dei processi e dei sottoprocessi delle aree comportamentali-relazionali, neuro psicologica, cognitiva ed emotivoaffettivo all’individuazione dei punti di forza e di debolezza degli alunni e all’individuazione delle parti delle varie discipline su cui investire per non influenzare negativamente la dimensione cognitiva e l’individuazione di parti disciplinari che possono essere oggetto di misure dispensative, perché rientranti nella specificità dei disturbi. Sperimentazione dell’uso concreto dell’ICF:, strumento di riferimento per comprendere, descrivere e comunicare gli stati di funzionamento personale e sociale di un soggetto disabile. 28 Studio dell’organizzazione di un centro territoriale. Studio delle strategie per individuare e valorizzare i punti di eccellenza di un DSA allo scopo di restituirglieli in modo che li possa utilizzare per sviluppare l’empowerment personale ed affermarsi nella comunità nell’ottica dell’occupabilità. (Europa 2020) Progettazione della piattaforma: interfaccia scuola – alunni. La “messa in opera” del progetto prevede un disegno di ricerca relativo ad un collettivo naturale che prevede un unico gruppo sperimentale con pre-test e post-test. Ipotesi di ricerca: l’intervento specifico per i DSA e le disabilità con strumenti e metodologie specifiche (Metodo Panlexia integrato con frequenza della biblioteca e del mondo del libro e soprattutto libri dai testi adattati per i DSA, uso di strategie metacognitive e quindi didattica metacognitiva, strategie specifiche per la discalculia, uso delle nuove tecnologie) migliora il disturbo specifico, la comprensione, l’apprendimento non solo dell’alunno con DSA e portatore di bisogni educativi speciali, bensì consolida e rafforza il processo di apprendimento di alunni che non hanno specificità” Ciò che è buono per l’alunno con disabilità e DSA, è ottimo per tutti gli altri” (Consensus Conference) Facilita l’integrazione e l’inclusione del gruppo classe. Sviluppa la professione del docente che, grazie al lavoro di ricercazione, padroneggerà strategie per la progettazione di piani didattici personalizzati. Descrizione dell’intervento l’intervento si articolerà in tre fasi: sperimentale: 1) in classe con gli alunni guidati dai 40 docenti formati nei precedenti corsi di formazione “Il piacere della lettura negato” e ”Non sono svogliato” 2) nel gruppo di lavoro di ricercazione costituito dai docenti che hanno erogato l’intervento in classe 3) nel gruppo di supervisione professionale con gli esperti della ASL e le professionalità specifiche(3 docenti-psicologi-psicote-rapeuti perfezionati in DSA), presenti nell’organico delle scuole della rete. 1)In classe, l’intervento sarà proposto secondo la seguente articolazione: a) Tutti i giorni 15 minuti per l’intero gruppo classe in cui si lavorerà sulla variabile della consapevolezza fonologica, sulle parole della micro lingua, sulle parole difficili, sulle parole sconosciute e sulle non parole e/o sulla lettura dei numeri. b) Due volte a settimana a piccoli gruppi integrati nei laboratori specifici linguistici e di matematica etc… si elaboreranno e costruiranno testi di tutti i registri linguistici che facilitano il lavoro di comprensione di tutte le discipline. c) Due volte a settimana un intervento strettamente individualizzato con alunno con difficoltà 29 d) Utilizzo costante della LIM per facilitare lo studio e implementare la metodologia della videodidattica 2)Il gruppo di ricercazione dei docenti formati si incontrerà ogni bimestre per studiare la qualità del corpus dei dati rilevati durante l’intervento, per individuare e definire i problemi, per studiarne la natura, per leggerli alla luce di teorie scientifiche, di studi di evidenza etc, per formulare ipotesi di risoluzione (nuovi interventi caratterizzati da un affinamento di metodologie e strategie) e quindi definire i risultati attesi in base al cambiamento apportato nell’intervento erogato e ulteriore verifica del percorso. Formulare gli indicatori per la valutazione dell’alunno. 3) La supervisione professionale trimestrale con gli esperti della ASL e le professionalità specifiche (3 docenti-psicologi-psicote-rapeuti perfezionati in DSA), presenti nell’organico delle scuole della rete. Durante questo lavoro di supervisione si raccoglieranno un corpus prodotti didattici per studiare la qualità degli errori, le metodologie, le strategie utilizzate, gli strumenti compensativi e le misure dispensative usate per facilitare il processi di insegnamento – apprendimento degli alunni con DSA. Prima di avviare le tre fasi descritte ci sarà la somministrazione di un pre-test e post-test: prove di lettura e di comprensione, MT di Cornoldi, prove di matematica, prove di riassunto, scrittura di testo spontaneo, di dettato e copiato, costruzione di mappe mentali e concettuali Rilevazione sistematica della qualità degli errori degli alunni - Somministrazione di questionari tesi a verificare gli obiettivi conseguiti, la fase di realizzazione del progetto, la metodologia adottata. - Focus group per individuare i punti di forza ei punti di debolezza nonché la zona di miglioramento Convegno, pubblicazione e seminari di sensibilizzazione rivolti alle famiglie Finalità - Sviluppare la capacità di progettazione di percorsi didattici integrati - Sviluppare la capacità di organizzare il gruppo classe in un setting comportamentale, che favorisca l’integrazione e lo “stare bene” a scuola - Saper guardare e leggere i DSA come un problema inter-disciplinare - Educare alla collaborazione con la scuola - Acquisire competenze per essere in grado di utilizzare le LIM e le innovazioni tecnologiche - Sviluppare la professione docente in modo tale che abbia una ricaduta soggettiva (sul docente) ed oggettiva (sull’alunno) - Acquisire conoscenze per costruire percorsi didattici abilitativi in continuità con quelli degli alunni che non hanno DSA - Sensibilizzare al cambiamento culturale - Facilitare la collaborazione scuola – famiglia - Sensibilizzare le famiglie 30 PROGETTO CONTINUITÀ EDUCATIVO- DIDATTICA: un percorso che prevede azioni per gli alunni, i docenti e le famiglie. Attività: Somministrazione di un questionario che misuri il gradimento. Attività laboratoriali (Febbraio-Marzo) : “Ti racconto una storia””(storia narrata oralmente, il cui finale sarà scritto o rappresentato graficamente dagli alunni): -alunni di 5 anni della Scuola dell’Infanzia si recano nelle classi degli alunni delle Prime della Primaria. -alunni delle classi Quinte della Primaria (con gli insegnanti delle future Prime) si recano dagli alunni di 5 anni della Scuola dell’Infanzia. -alunni delle classi Quinte della Primaria si recano dagli alunni di Prima della Secondaria. -lezione frontale di alcuni docenti della Secondaria disponibili a svolgere una o due incontri con gli alunni delle classi Quinte della Primaria. Elaborazione di un curricolo integrato e condivisione delle competenze in uscita e in entrata (apprendimenti attesi) alla fine della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria (Marzo-Aprile). Accoglienza famiglie e riunione informativa per i genitori degli alunni della futura Scuola Secondaria (Gennaio). Compilazione e trasmissione di Schede Informative per il passaggio di informazioni riguardanti gli alunni (anamnesi familiare, sfera emotivo-relazionale, competenze…). PROGETTO INVALSI: Il presente progetto è volto a contribuire, nel rispetto della vigente normativa, all’efficacia delle azioni valutative, attraverso il coordinamento della valutazione esterna effettuata dall’INVALSI. Tenuto conto del fatto che le azioni valutative esterne cui l’Istituto partecipa attivamente richiedono un impegno gestionale considerevole da parte del personale scolastico, si ritiene opportuno inserire tale progetto all’interno dell’area del POF “Sostegno per i docenti”. L’INVALSI è l’Ente di ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico che ha raccolto, in un lungo e costante processo di trasformazione, l’eredità del Centro Europeo dell’Educazione (CEDE) istituito nei primi anni settanta del secolo scorso. Sulla base delle vigenti leggi l’Istituto effettua, tra le altre cose, verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni di istruzione e formazione professionale; in particolare gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), effettuando le rilevazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto realizzato dalle scuole e predisponendo annualmente i testi della nuova prova scritta, a carattere nazionale, volta a verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti nell’esame di Stato al terzo anno della scuola secondaria di primo grado. 31 L’INVALSI ha dunque il compito di “attuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze ed abilità degli studenti”. I livelli scolastici coinvolti sono quelli individuati dalla direttiva 88/2011, quindi le classi II e V della scuola primaria, la classe I della scuola secondaria di primo grado e la classe II della scuola secondaria di secondo grado. Tali rilevazioni, che riguardano pertanto direttamente ciascun Istituto scolastico italiano, si basano sull’esigenza di favorire il progressivo consolidamento delle rilevazioni sistematiche e periodiche sugli apprendimenti degli studenti. Acquisire e disporre delle serie storiche dei dati sui livelli di apprendimento, per rilevarne l’andamento complessivo nel tempo. Attività effettuare l’iscrizione ad entrambi i progetti attuati per il Primo Ciclo d’istruzione: SNV (classi II e V della Scuola Primaria, classi I della Scuola Secondaria di I grado) e Prova Nazionale per gli esami di Stato (classi III della Scuola Secondaria di I grado); collaborare con la Segreteria dell’Istituto per l’invio di tutti i dati richiesti dall’Invalsi; partecipare a seminari formativi sulla valutazione indetti dall’Invalsi; distribuire agli studenti, raccogliere e inserire sul sito dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione appositi materiali per la collazione dei dati di contesto nell’ambito del SNV; procedere con l’apertura dei pacchi e con il controllo dei materiali che verranno inviati al nostro Istituto nell’ambito del SNV e della Prova Nazionale per gli esami di Stato, nonché stendere apposito verbale delle operazioni effettuate; indicare ai docenti dove reperire esempi di prove per l’esercitazione degli alunni; scaricare i files predisposti dall’Invalsi, o predisporre prove opportunamente personalizzate dove necessario, per i ragazzi con bisogni educativi speciali; predisporre il materiale utile alla distribuzione dei fascicoli curando anche la stesura di documenti informativi rivolti ai docenti coinvolti nelle attività di somministrazione delle prove nella classi nonché nelle attività di correzione e trascrizione dei dati sulle schede risposta degli studenti; curare e coordinare le varie attività di somministrazione e trascrizione dati in seguito alla somministrazione stessa; partecipare, in collaborazione con gli altri colleghi dell’Istituto, alla correzione e trascrizione dei dati sulle schede risposta degli studenti; partecipare, in collaborazione con gli altri colleghi dell’Istituto, all’inserimento delle risposte (opportunamente codificate) degli studenti della Prova Nazionale per gli esami di Stato nell’apposita maschera fornita dall’Invalsi; effettuare le fotocopie delle schede risposta da conservare agli atti della scuola; allestire e confezionare il pacco contenente i fogli risposta e gli elenchi alunni da rispedire all’INVALSI; inviare, tramite apposita procedura telematica indicata dall’Invalsi, i dati relativi ai risultati della Prova Nazionale per gli esami di Stato; collegarsi periodicamente al sito dell’INVALSI per consultare aspetti organizzativi e gestionali del Servizio Nazionale di Valutazione; intrattenere costanti rapporti telefonici e telematici con l’INVALSI per verificare la correttezze delle fasi e delle procedure seguite; estrarre i risultati elaborati (relativi all’Istituto) delle prove somministrate; predisporli in forma appropriata e relazionarli opportunamente al Dirigente Scolastico. 32 RIEPILOGO PROPOSTE PROGETTI P.O.F. 2013-14 SCUOLA INFANZIA TITOLO E REFERENTE ARTI E MESTIERI Referenti: A.M.Mezzo P. Sabatini Insegnanti: R. De Castro M.G. Mancini A.M. Mezzo F. Olivari V. DellaFratte F. Felici C. Nanni P. Sabatini V. Ciprotti E. Ianniccari A.Rella C. Mercanti T. Ruberti FINALITA’ CLASSI Periodo novembre/ giugno Conoscere alcuni mestieri, arti e professioni. Compiere giochi simbolici, assumendo ruoli diversi. Curr./ Extrac. per gli alunni Extrac. Tutte le classi SCUOLA PRIMARIA TITOLO E REFERENTE I LIBRI E LE IDEE FINALITA’ CLASSI Periodo Curr./ Extrac. per gli alunni Tutte le classi dicembre / maggio Extrac. Referente: F. Vinci Insegnanti: 21 docenti M.P Ludovisi T. Trocino A. Pagliari A. Alisi M.L. Scarabotti A.R. Ceccacci M. Donfrancesco M.C. Ferretti M. Iallonardi S. Gori L. Rognoni T. Petraglia F. Vinci R. Cicerchia M. Perfili C. Cantarini A.M. Cianfriglia L. Mari A. Miele A. De Persis V. Mancini Sviluppare la motivazione a frequentare la biblioteca in ogni momento della vita per il piacere di leggere e di apprendere. Sviluppare il pensiero critico per orientarsi nella pluralità dei linguaggi e dell’informazione. Sviluppare l’immaginazione e la creatività come capacità di comprensione, produzione e rielaborazione personale dei messaggi 33 Fornire l’occasione per un approfondimento e un potenziamento della lingua inglese orale, creare occasioni di continuità didattica tra Scuola Primaria e Scuola Secondaria , promuovere e diffondere un confronto tra valutazione scolastica ed altri sistemi di valutazione della competenza linguistica, creare un’occasione di motivazione grazie alla funzione altamente comunicativa dell’esperienza stessa. Alunni di tutte le classi quinte marzo/ maggio Motivare ad apprendere attraverso il fare con attività rispettose delle varie competenze personali Valorizzare le diverse abilità di ognuno. Raccogliere per finanziare uscite e/o acquistare materiale didattico (mercatino) Alunni di tutte le classi Dicembr e/Giugno FINALITA’ CLASSI Periodo Curr./ Extrac. per gli alunni Educare alla libertà, alla democrazia, al rispetto. Tutte le classi della scuola sec. I grado novembre / maggio Curric. marzo / maggio Extrac. per gli alunni CERTIFICAZIONE EUROPEA TRINITY COLLEGE Referente: E.Albanese Insegnanti: M.L. Rognoni A. De Persis C. Cantarini Curr. TRA NATURA E RICICLO Referente: M. Donfrancesco Insegnanti: Donfrancesco M. Ceccacci A.R. Mari L. SCUOLA SEC. I GRADO TITOLO E REFERENTE NEI SECOLI FEDELI Referente: L. Pasquali Insegnanti: L. Pasquali D. Betti A. Zangrilli C. Calabritto . CERTIFICAZIONE EUROPEA TRINITY COLLEGE Referente: E.Albanese Insegnanti: E. Albanese D. Tringali RECUPERO ITALIANO/MATEM. Referente: I.Simonetti Insegnanti: D. Ciuffa I. Simonetti L. Pasquali S. De Pace Licciardi M.G Fornire l’occasione per un approfondimento e un potenziamento della lingua inglese orale, creare occasioni di continuità didattica tra Scuola Primaria e Scuola Secondaria , promuovere e diffondere un confronto tra valutazione scolastica ed altri sistemi di valutazione della competenza linguistica, creare un’occasione di motivazione grazie alla funzione altamente comunicativa dell’esperienza stessa. Alunni di tutte le classi della scuola sec. I grado Ridurre lacune e difficoltà del processo di apprendimento. Gruppi alunni classi IMatem.: classi seconde e terze II-III Matem.: classi prime sez. A-BIta.: classi terze C Ita.: classi prime Ita.: classi seconde MOSTRA MERCATO Sviluppare la creatività, le capacità pittoriche e le Referente: abilità manuali A.Zangrilli 34 IIIA-IIIB scuola sec. I grad. novembre / febbraio Extrac. novembre / dicembre Extrac. DISABILITA’. INTEGRAZIONE ED INCLUSIONE “L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisce un punto di forza del nostro sistema educativo. La scuola italiana, infatti, vuole essere una comunità accogliente nella quale tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale. La piena inclusione degli alunni con disabilità è un obiettivo che la scuola dell’autonomia persegue attraverso una intensa e articolata progettualità, valorizzando le professionalità interne e le risorse offerte dal territorio.” “… È garantito il diritto all’educazione e all’istruzione della persona con handicap nelle sezioni di scuola dell’infanzia, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie. L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo della persona con handicap nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione” (art.12, legge quadro n° 104 del 1992 ). In ottemperanza delle disposizioni contenute nella legge quadro 104/92, la comunità scolastica nel suo insieme persegue l’obiettivo di promuovere, nell’ottica di una cultura dell’“inclusione”, l’integrazione scolastica oltre che sociale degli alunni disabili. Il raggiungimento di tale obiettivo passa attraverso una sistematica interazione con la famiglia e il territorio, volta a tutelare sia il diritto all’istruzione che il successo formativo degli alunni disabili. Gli alunni disabili hanno bisogni educativi speciali che devono trovare risposta in una scuola che renda significativa ogni singola presenza. Per la persona disabile integrazione significa essere presente: dal punto di vista relazionale (essere accolto, avere amicizie, avere un ruolo) dal punto di vista cognitivo (imparare cose nuove, a pensare, a risolvere problemi), dal punto di vista psicologico (crescere nell’autostima, nell’identità, nell’espressione delle emozioni). La sinergia di queste dimensioni consente lo sviluppo,quanto più possibile integrato, della persona in prospettiva anche dell’orientamento e della costruzione di un progetto di vita. Pertanto l’istituzione scolastica promuove la socializzazione, l’autonomia ed il miglioramento della sfera cognitiva degli alunni disabili, definendo percorsi di sviluppo che vanno oltre la scuola, per diventare un progetto di vita che si proietta in archi temporali più ampi. FINALITÀ’ Nei confronti degli alunni disabili l'Istituto persegue le seguenti finalità: favorire l'integrazione, in coerenza con la normativa vigente e nel rispetto dei fondamentali diritti costituzionali di tutti i cittadini, con particolare riferimento al diritto all'educazione e all'istruzione. soddisfare al meglio le esigenze differenziate degli alunni disabili per favorire il diritto di crescere con i loro pari ed esprimere al meglio le proprie potenzialità. Educare a percepire la disabilità e le diversità come un’opportunità di crescita 35 Educare allo sviluppo in tutte le dimensioni della persona: cognitiva, emozionale, corporea, sociale, spirituale Facilitare il processo di insegnamento – apprendimento in tutti i saperi ed in tutte le aree disciplinari Educare alla consapevolezza di sé e degli altri Educare alla consapevolezza dei punti di forza e dei punti di debolezza Educare ad investire nei punti di forza di ogni alunno Facilitare lo sviluppo della funzione riflessiva ed il pensiero critico SCELTE METODOLOGICHE ED ORGANIZZATIVE La progettualità didattica orientata all’inclusione comporta l’adozione di strategie e metodologie favorenti, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l’apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in “tempi personalizzati”, l’utilizzo di mediatori ed organizzatori didattici, di attrezzature e sussidi informatici e video didattica. Le attività di integrazione si effettuano nelle classi in cui sono presenti gli alunni diversamente abili e sono basate sull’impegno e il lavoro condiviso da tutti gli operatori della scuola che, ponendosi finalità ed obiettivi comuni, operano insieme per garantire lo sviluppo completo del singolo alunno nel rispetto delle sue reali potenzialità. L’inserimento deve tenere, dunque, conto di momenti differenziati di organizzazione di lavoro: Momenti di integrazione all’attività di classe Momenti di attività individualizzata, sia all’interno sia all’esterno della classe Momenti di lavoro all’interno di piccoli gruppi Momento di partecipazione ad attività laboratori ali Trasversale a tutte le attività è l’uso della didattica meta cognitiva, una didattica che potenzia l’acquisizione di strategie per facilitare il proprio processo di apprendimento. L’insieme di dette attività didattiche sarà sistematicamente concordato e verificato con le rispettive equipe socio-psico-pedagogiche e nei G.L.H (gruppi di lavoro per l’integrazione degli alunni con handicap). Sono previsti due tipi di gruppi: G.L.H. d’Istituto composto da: - Dirigente Scolastico - Rappresentante dei genitori - Rappresentante del personale docente di posto comune per ogni ordine di scuola - Rappresentante dei docenti di sostegno per ogni ordine di scuola - Rappresentante della ASL - Rappresentante del personale non docente - Coordinatore delle cooperative A.E.C.. 36 ● - G.L.H. operativo, per ogni alunno in situazione di disabilità, composto da: Dirigente Scolastico Insegnanti di classi Insegnante di sostegno genitori operatori ASL (neuropsichiatri/psicologi/terapisti) coordinatori cooperative A.E.C A.E.C Per ogni alunno disabile viene redatto ogni anno una programmazione individualizzata (P.E.I), per la cui stesura sono previste le seguenti procedure: - Osservazione dell’alunno da parte del CdC/ Equipe pedagogica insegnante di sostegno e assistente educatore - Incontro all’interno del G.L.H. operativo con il neuropsichiatria, gli operatori ASL ed eventuali altri interlocutori per la stesura del Profilo Dinamico Funzionale, documento basato sulla descrizione funzionale dell’alunno e l’area prossimale di sviluppo; tale documento sarà redatto e aggiornato ad ogni passaggio di grado d’istruzione - Stesura del Piano Educativo Individualizzato ossia la programmazione curricolare delle diverse discipline, che comprende i percorsi educativi e didattici personalizzati, i metodi, le strategie, gli strumenti e i tempi. L’INSEGNANTE SPECIALIZZATO E’ un docente in possesso di specifico diploma di specializzazione attinente le problematiche relative alla disabilità e all’integrazione scolastica, grazie al quale è abilitato a svolgere attività didattica di sostegno ai sensi dell’art. 14, c.2, della legge 104/1992. E’ contitolare delle sezioni e delle classi in cui opera e collabora con gli altri insegnanti curricolari offrendo le sue specifiche competenze per la realizzazione di progetti tesi all’accoglienza e all’integrazione degli alunni disabili. L’insegnante specializzato ha il compito di collegare i bisogni alle risorse necessarie, secondo una logica progettuale, che si realizza con il concorso di tutte le professionalità disponibili e le risorse utilizzabili, dopo aver individuato i fattori che determinano la situazione di handicap degli alunni. Cura gli aspetti della conoscenza e della accettazione del deficit in classe, integrandoli negli apprendimenti curricolari e crea le condizioni per la piena espressione dell’identità e delle capacità dell’alunno disabile: suggerisce percorsi di apprendimento, risorse, ausili, sussidi e tutto quello che può essere utile a ridurre i limiti e gli ostacoli incontrati, svolgendo il ruolo di “supporto, destinato ad evidenziare ai colleghi stessi i nodi metodologici e didattico-disciplinari in cui si inceppa l’azione di educazione e istruzione nei confronti di soggetti in situazione di handicap”.(DM 226/95) 37 PROGETTI Gli alunni disabili, oltre a partecipare a tutti i progetti attivati dall’istituto: Continuità Orientamento Sapere i sapori Biblioteca “I libri e le idee” Teatro in musica Io… cittadino in piccoli passi Le emozioni della lettura; La lettura delle emozioni Memoria del futuro Vengono, inoltre, coinvolti in quelli proposti da enti o associazioni (ad esempio centri estivi): si tratta di ulteriori opportunità di integrazione anche in orario extrascolastico. Spazi e strumenti L’istituto, a causa di problematiche di edilizia scolastica, ha dovuto ridurre tutti i setting comportamentali e di apprendimento, presenti come spazi e tempi elettivi negli anni precedenti. Attualmente in modo parziale possono essere utilizzati i seguenti spazi e strumenti: Biblioteca Palestra Software didattici Libri Erickson Sussidi didattici specifici INDICATORI PER LA VALUTAZIONE DELL’INTEGRAZIONE Ambito: scuola, famiglia, servizi sanitari La famiglia riceve all’atto dell’iscrizione informazioni chiare e obiettive sull’organizzazione e sul funzionamento della scuola e comunica i propri bisogni ed aspettative. I genitori degli altri alunni considerano la presenza nella scuola di un alunno con difficoltà come una risorsa e riconoscono il diritto dell’alunno all’istruzione e all’educazione. Gli insegnanti ed i genitori conoscono le competenze e le modalità di intervento delle istituzioni, dei centri sanitari di diagnosi e di riabilitazione e degli enti locali. La diagnosi funzionale viene redatta tempestivamente. Il piano educativo personalizzato per gli alunni disabili viene redatto collegialmente entro il mese di novembre. Il profilo dinamico funzionale viene redatto collegialmente all’entrata di ogni ordine di scuola e nelle fasi di passaggio più significative. L’ ente locale assicura, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, l’assistenza agli alunni che non godono di sufficiente autonomia. 38 Gli insegnanti ed i genitori possono avere incontri di consulenza con l’équipè dell’U.O.N.P. I. e con le figure specializzate presenti nella scuola con lo scopo di monitorare il piano educativo individualizzato e tutto il processo formativo e di apprendimento dell’alunno Le comunicazioni e tutta la documentazione relativa agli alunni in situazione di handicap sono sottoposti a scrupolosa riservatezza. Ambito: scuola L’alunno La conoscenza dell’alunno è acquisita da più fonti (diagnosi funzionale, incontro con i genitori e con gli specialisti, con gli insegnanti dell’ordine di scuola precedente, accertamento dei prerequisiti). L’alunno frequenta la scuola regolarmente e arriva puntuale (possono essere autorizzate dal dirigente scolastico entrate ed uscite anticipate per alunni che effettuano terapie). L’alunno viene educato a rispettare le stesse regole degli altri. L’insegnante di sostegno, l’assistente educatore La nomina dell’insegnante di sostegno avviene tempestivamente. L’insegnante di sostegno, quando possibile, è specializzato. La presenza dell’insegnante di sostegno è una risorsa per l’intera classe. L’insegnante di sostegno è “contitolare della classe ed è assegnato alla stessa”, oltre ad intervenire sulla base di una preparazione specifica, collabora con l’insegnante curricolare e con il consiglio di classe affinché l’iter formativo dell’alunno possa continuare anche in sua assenza. L’insegnante di sostegno non effettua ore di supplenza in classi a lui non assegnate, se non in casi eccezionali ed in mancanza di un altro docente a disposizione o disponibile ad effettuare ore di lezione eccedenti il normale orario di servizio. In situazioni particolari (classi dove sono inseriti alunni particolarmente gravi) è auspicabile la nomina di supplente se l’assenza del docente curriculare si prolunga nei giorni. L’insegnante di sostegno, gli insegnanti curriculari e l’assistente educatore collaborano con identità di scopi ma con flessibilità, nella specificità dei compiti e nel rispetto delle proprie competenze. L’INDIVIDUALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO L’attuazione del piano educativo individualizzato avviene attraverso: la scelta degli obiettivi della classe raggiungibili dall’alunno diversamente abile che tenga conto soprattutto delle potenzialità e non solo delle carenze. L’avvicinamento degli obiettivi del singolo alunno a quelli della classe e viceversa. L’uso di facilitatori (computer, sussidi, materiali specifici, cartelloni, quaderni personalizzati, materiale specifico). La revisione dei libri di testo ( riduzione, semplificazione, adeguamento, arricchimento e spiegazioni mediante immagini e video didattica). 39 La metodologia e gli strumenti utilizzati per l’alunno diversamente abili vengono utilizzati anche per il resto della classe. L’organizzazione flessibile della classe che viene attuata sistematicamente in tempi stabiliti ( gruppi di livello, gruppi eterogenei, classi aperte) affidati alternativamente all’insegnante curriculare e all’insegnante di sostegno. Le verifiche programmate e personalizzate. LA VALUTAZIONE DELL’ALUNNO Gli elaborati dell’alunno in situazione di handicap vengono valutati anche dagli insegnanti curriculari. La valutazione dell’alunno avviene secondo i criteri di collegialità, coerenza e trasparenza come per il resto del gruppo classe. L’insegnante di sostegno collabora alla stesura dei documenti di valutazione del gruppo classe. POSTO NELL’AULA E ORE ALL’ESTERNO DELLA CLASSE Il posto occupato dall’alunno nell’aula è ragionato, non rigido e motivato dai diversi bisogni dell’alunno. Quando non è necessario, l’insegnante di sostegno non rimane accanto all’alunno al fine di stimolare e potenziare la sua autonomia personale ed operativa. Le uscite dell’alunno dall’aula sono concordate tra docenti e motivate alla famiglia preferendo in linea di principio che l’apprendimento avvenga nell’ambito della classe e nel contesto del programma in essa attuato. GLI INSEGNANTI La progettazione degli interventi da adottare riguarda tutti gli insegnanti, l’intera comunità scolastica è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini cognitive. Gli insegnanti assumono comportamenti non discriminatori, accettano le diversità e le valorizzano come arricchimento per l’intera classe favorendo la strutturazione del senso di appartenenza e costruendo relazioni socio – affettive positive. IL DIRIGENTE SCOLASTICO Il dirigente scolastico attua scelte a favore dell’integrazione (assegnazione alla classe, progetti, continuità, rapporti con le istituzioni e con il territorio). Il dirigente scolastico promuove, ed i docenti ricercano opportunità di aggiornamento e formazione per potenziare la professione docente e l’integrazione. IL MONITORAGGIO Il monitoraggio periodico delle attività previste nel piano dell’offerta formativa consente di verificare in itinere l’efficacia degli interventi e di proporre tempestivamente le opportune modifiche. 40 DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO La legge 170 dell’8 Ottobre 2010 e le linee guida del 12 Luglio 2011 prescrivono che la scuola, nell’ambito delle proprie competenze, sia in grado di “Conoscere”, “Riconoscere” ed “Intervenire” in modo individualizzato e personalizzato con tutti gli alunni con DSA. Attualmente la comunità scientifica e professionale è dotata di strumenti diagnostici per i docenti e per gli specialisti in grado di riconoscere i fattori rischio di un DSA nonché i segni ed i sintomi di un DSA al di sotto e al di sopra della soglia clinica. La normativa scolastica è fondata sulle conoscenze scientifiche sintetizzate nelle linee guida: Consensus Conference (Usa 2010; tradotte in Italiano nel 2011). La C.C. considera attendibili le valutazioni dei docenti, grazie alla loro ampia osservazione empirica e alla consistente raccolta di dati relativi alle atipie che possono rilevare nella quotidianità didattica. I DSA hanno una base neurobiologica. I fattori ambientali (scuola, famiglia, contesto) si intrecciano con quelli biologici. Hanno caratteristiche diverse secondo l’età. Nei soggetti di lingua trasparente, i sintomi sono meno intensi rispetto ai parlanti di lingue opache. La diagnosi va formulata al termine del normale insegnamento della letto – scrittura. Il soggetto in età evolutiva, è un “bersaglio mobile” e formulare la diagnosi prima che sia completato il percorso didattico previsto per portare a termine l’apprendimento della lingua scritta, rischia di aumentare i falsi positivi. Tuttavia fin dalla scuola dell’infanzia è possibile individuare segnali di rischio. La condizione di rischio o di conclamato DSA risulta più grave in caso di comorbilità. I DSA, secondo la descrizione dell’ICD – 10 sono: 1.Disturbo lettura Il livello raggiunto nella lettura, come misurato dai test standardizzati somministrati individualmente sulla precisione o sulla comprensione della lettura, è sostanzialmente al di sotto di quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometria dell’intelligenza e a un’istruzione adeguata all’età. L’anomalia descritta a punto 1 interferisce in modo significativo con l’apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura. Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà di lettura vanno aldilà di quelle di solito associate con esso. Più comunemente è conosciuta con il termine”dislessia”: si deve intendere solo uno specifico disturbo nell’automatizzazione (velocità) e nella correttezza della lettura. In genere il bambino ha difficoltà a riconoscere e comprendere segni associati alla parola 2.Disturbo di calcolo La capacità di calcolo, misurata con test standardizzati sommi. indiv. è inferiore a quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell’intelligenza e ad una istruzione adeguata. 41 3.Disturbo dell’espressione scritta 1 Le capacità di scrittura…sono sostanzialmente inferiori rispetto a quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell’intelligenza, all’istruzione adeguata 4.Disturbo dell’espressione del linguaggio Scarso vocabolario e frasi, agrammatismo, ma adeguata comprensione. 5.Disturbo della fonazione: Problemi nell’uso dei suoni nell’eloquio. 6.Disturbo misto dell’espressione e della ricezione del linguaggio: Presentano problemi specifici di comprensione (lievi), problemi generali e deficit di percezione uditiva. 7.Disturbo di sviluppo della coordinazione: Disturbo di sviluppo della coordinazione. 8.Disturbo da deficit di attenzione e iperattività: combinato con disattenzione predominante con impulsività – iperattività: Persistenti modalità di disattenzione e/o di iperattività – impulsività Assume manifestazioni diverse a secondo dell’età. Ci può essere anche disordine della condotta e può essere ipercinetico. 9.Disortografia: per disortografia solo uno specifico disturbo nella correttezza della scrittura (intesa come processo di trascrizione tra fonologia e rappresentazione grafemica della parola, da distinguere dalla correttezza morfosintattica) 10. Disgrafia: per disgrafia una specifica difficoltà nella realizzazione manula e dei grafemi e quindi nel grafismo (di cui la calligrafia rappresenta un’esemplificazione emblematica).difficoltà a livello grafo-esecutivo. Scrittura, non contenuto. I DSA hanno un grande impatto sul successo scolastico, sulla dispersione scolastica, sull’emozione e sul comportamento. La scuola è chiamata a dare una risposta di qualità agli alunni con DSA. Sono alunni con Bisogni Educativi Speciali e necessitano di un intervento didattico personalizzato che favorisca l’inclusione ed il successo scolastico di ciascuno di loro. La legge 170 dell’8 ottobre 2010 è lo strumento normativo con cui l’istituzione scolastica cerca di a) garantire il diritto all'istruzione; b) mettere in atto misure didattiche di supporto c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali; d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti; e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA; f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; 42 g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione; sinergia funzionale h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale. i) mettere in atto azioni formazione nella scuola l) utilizzare appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari. M) utilizzare una didattica individualizzata e personalizzata,per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi e dispensativi. N) fare periodicamente a monitoraggio per valutarne l'efficacia e il raggiungimento degli obiettivi. O) adeguate forme di verifica e di valutazione, P) calibrare i compiti Per concretizzare quanto indicato dalla legge 170 dell’8 ottobre 2010, le Linee guida per il diritto allo studio degli alunni con D.S.A. 12 / 7 / 20 hanno indicato una serie di pratiche che la scuola deve mettere in atto: Osservazione in classe:osservazioni e prestazioni atipiche – Stili di apprendimento Didattica individualizzata e personalizzata: strumenti compensativi e dispensativi; documentazione dei percorsi didattici Una didattica per gli alunni con D.S.A.:tre ordini di scuola Attenzione alla dimensione relazionale La formazione dei docenti e la sensibilizzazione delle famiglie e degli alunni. Individuare un gruppo referente d’istituto. L’I.C. T. Gulluni di Colonna da anni ha intrapreso azioni di formazioni dei docenti mobilitando le risorse e le professionalità specifiche presenti nella scuola e integrandole con le risorse della Asl territoriale. Dopo un triennio di formazione concretizzatosi con due corsi teorici ed applicativi. “Il Piacere della Lettura Negato” e “Non sono svogliato”, quest’anno realizza il progetto: DSA e Disabilità: una sfida per la scuola da affrontare in modo sinergico e interdisciplinare. Si tratta di un progetto in rete. Prevede azioni di screening, seminari per le famiglie, interventi all’interno dei gruppi classe, predisposizione e studio dei materiali, progettazione di piani didattici personalizzati, studio dell’ICF ed una trasversale azione di ricercazione e di supervisione alla pari e professionale. 43 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Accanto al numero di alunni con disabilità certificata, c’è un cospicuo numero di alunni che presentano molteplici Bisogni Educativi Speciali, quali i disturbi di apprendimento, di comportamento, di attenzione, del linguaggio; bisogni che riguardano l’area socio-culturale, relazionale, emotivo-affettiva, bisogni che riguardano le differenze linguistiche e culturali e altri non menzionati e che ogni docente rileva nella quotidianità didattica. Attualmente la normativa imponendo alla scuola la formulazione di un Piano Annuale d’Inclusione facilita l’affermarsi di una nuova ottica con cui guardare a questa molteplicità di bisogni, un’ottica integrativa ed inclusiva. Si tratta di bisogni che rendono sempre più complessa la vita del gruppo classe. Per questo è necessario una progettazione che consenta di conoscere, di intervenire, di verificare e di correggere e implementare l’azione didattica, sempre nell’ottica della ricerca-azione. La Direttiva 27/12/2012 del Ministero della Pubblica Istruzione "Strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica"esplicita" Gli alunni con disabilità si trovano inseriti all’interno di un contesto sempre più variegato, dove la discriminante tradizionale - alunni con disabilità / alunni senza disabilità - non rispecchia pienamente la complessa realtà delle nostre classi. Anzi, è opportuno assumere un approccio decisamente educativo, per il quale l’identificazione degli alunni con disabilità non avviene sulla base della eventuale certificazione, che certamente mantiene utilità per una serie di benefici e di garanzie, ma allo stesso tempo rischia di chiuderli in una cornice ristretta. A questo riguardo è rilevante l’apporto, anche sul piano culturale, del modello diagnostico ICF (International Classification of Functioning) dell’OMS, che considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale. Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni. In questo senso, ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Va quindi potenziata la cultura dell’inclusione, e ciò anche mediante un approfondimento delle relative competenze degli insegnanti curricolari, finalizzata ad una più stretta interazione tra tutte le componenti della comunità educante. La Direttiva definisce il ruolo che nel nuovo modello organizzativo dell'integrazione è dato ai Centri Territoriali di Supporto (CTS) affidandogli un ruolo fondamentale quale interfaccia fra l'Amministrazione e le scuole, e tra le scuole stesse nonché quale rete di supporto al processo di integrazione, allo sviluppo professionale dei docenti e alla diffusione delle migliori pratiche; la Circolare Ministeriale 6 marzo 2013, n. 8 definisce il ruolo dei GLI (Gruppi di lavoro per l'inclusione) che hanno il compito di elaborare una proposta di Piano Annuale per l'Inclusione riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno). Leggere le situazioni di alcuni alunni attraverso il concetto di Bisogno Educativo Speciale può far fare alla Scuola un significativo passo in avanti verso l’ inclusione. 44 Una Scuola che sappia rispondere adeguatamente a tutte le difficoltà degli alunni e sappia prevenirle, ove possibile, diventa poi una Scuola davvero e profondamente inclusiva per tutti gli alunni, dove si eliminano le barriere all’apprendimento e alla partecipazione di ognuno. Il concetto di "Inclusione" si applica a tutti gli alunni, come garanzia diffusa e stabile di poter partecipare alla vita scolastica e di raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimenti e partecipazione sociale; la destinazione di scopo della scuola. Il concetto di Bisogno Educativo Speciale è una macrocategoria che comprende dentro di sé tutte le possibili difficoltà educative-apprenditive degli alunni, sia le situazioni di disabilità riconducibili alla tutela della L.104 all'articolo 3, sia i disturbi evolutivi specifici sia le altre situazioni di problematicità psicologica, comportamentale,relazionale, apprenditiva, di contesto socioeconomico, ambientale, linguistico-culturale. Bisogno: logica della mancanza Desiderio: logica della crescita L’uno e l’altro, dinamica del Di - Venire Il “Bisogno Educativo Speciale” non va visto come una diagnosi clinica, ma una dimensione pedagogico - politica; L’estensione del diritto alla personalizzazione dei percorsi formativi e di valutazione anche ad alunni non compresi prima nella legge 104/92 e poi nella Legge 170/2010, è una scelta importante che favorisce politiche scolastiche più eque ed inclusive: alunni che prima non erano individuati come portatori di bisogni e tutelati in questo senso, ora lo possono essere. L' estensione del diritto alla personalizzazione consente di “creare” di fatto una scuola pienamente inclusiva (full inclusion), che implementa la tradizione italiana dell’integrazione scolastica, che partendo dalla tutela delle situazioni di disabilità ha esteso la tutela agli alunni con DSA, ed ora a quelli con altre condizioni di svantaggio. Le recenti disposizioni ministeriali sostengono e valorizzano il ruolo pedagogico e didattico del team docenti e del consiglio di classe nell’individuazione dell’alunno come alunno con BES; ai docenti non è richiesto di fare diagnosi, ovviamente, ma di riconoscere una situazione di problematicità. Le recenti disposizioni ministeriali riconoscono agli insegnanti la possibilità di individuare l’alunno con BES sulla base di “ben fondate considerazioni pedagogiche e didattiche” consentendo alla scuola di riappropriarsi di un forte ruolo che le è proprio. Il Gruppo di Lavoro per l’inclusione può aggiungere altro valore prezioso alle varie proposte di progettazione di classe con PEI e PDP e questa è la seconda sfida strategica da cogliere. 45 PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE Tenendo conto dello filosofia e dello scopo della normativa e tenendo conto della realtà dell’istituto Comprensivo T.Gulluni, il P.A.I. viene a configurarsi anche come strategia per fronteggiare i punti di debolezza emersi nei focus group e dai questionari del precedente anno scolastico. – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) Funzione strumentale- Cianfriglia Anna Maria: Formazione docenti; seminari con e per i genitori; sportello di ascolto, orientamento, consulenza, supporto per i genitori in relazione ai DSA, ai BES e alle problematiche scolastiche; screening nel terzo anno della scuola dell’infanzia, nel primo e secondo anno della scuola primaria su segnalazione dei docenti; ricerca-azione con la ASL territoriale sulla valutazione, sulle strategie d’intervento, sugli esiti; partecipazione a congressi nazionali sul tema DSA, BES e didattica inclusiva; intervento specifico di supporto nei gruppi classe; coordinamento con la ASL di appartenenza; organizzazione del materiale acquistato negli anni precedenti nell’ambito dei percorsi formativi. Daniele Ciuffa rende fattibile l’uso della LIM da parte dei docenti De Pace Sabrina con il progetto di orientamento facilità la consapevolezza dei punti di forza e dei punti di debolezza attraverso un bilanci di competenze Ceccacci Anna Rita progetta, insieme ai docenti di classe, percorsi di lettura e di ricerca anche con adeguamento del testo; Giornata mondiale del Libro: percorso personalizzato di avvicinamento al libro, anche adattato (Sinnos e Bianco e nero) Petraglia Teresa e Corsetti Loredana ricerca materiali da consultare sul tema strumenti di valutazione e DSA e BES Pasquali Luisa: laboratori didattici a tema (La giornata della memoria) di interesse comunitario Tutte le insegnanti di sostegno e del gruppo di lavoro di inclusione partecipano al lavoro di ricerca-azione con la funzione strumentale con raccolta di materiale soprattutto relativi alle buone pratiche di inclusione Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Poiché negli ultimi anni sono stati effettuati all’interno della rete di scuole due corsi di formazione nell’ottica della ricerca-azione : “Il piacere della lettura negato” e“Io, non sono svogliato”: “DSA : una sfida da affrontare in modo interdisciplinare e sinergico”, Quest’anno si intende fare uno studio di fattibilità per un corso fi formazione sulla didattica inclusiva. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; Essenzializzazione dei contenuti; selezione, semplificazione dei contenuti, rilevanza dei nuclei fondanti Schemi mentali e Mappe concettuali Strumenti tecnici e multimediali Conversazioni orali 46 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Attualmente nei singoli gruppi classe guidati dai docenti formati, oltre le diffuse buone pratiche, si fanno interventi specifici relativi alla consapevolezza fonologica con il metodo Panlexia, si fa un lavoro di adeguamento del testo e percorso di educazione emotivo-affettiva con tecniche di libroterapy, e, in genere, di arteterapy. Percorsi di recupero in Italiano e Matematica Percorsi di conversazioni in Lingua 2 Percorsi di video didattica sia per lo studio e video didattica per l’autovalutazione Uso dei leggii Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti U.O.N.P.I. - ASL RM di Frascati: ricerca-azione sulle buone pratiche Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative Per la realizzazione dei laboratori esperienziali tra alunni e genitori Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; Percorsi di scrittura e di lettura focalizzato su varie modalità di adeguamento del testo Valorizzazione delle risorse esistenti Le Funzioni Strumentali hanno competenze e professionalità specifiche: psicologia, psicoterapia, progettazione complessa integrata, psicodidattica della lettura; psicomotricità; dottorato di ricerca; specializzazione e perfezionamenti in DSA, Disturbi di Attenzione, comportamentali; Rieducazione – educazione della dislessia Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Materiale Panlexia Libri “leggimi”, Sinnos e Bianco e nero MT Lettura e di matematica del gruppo Cornoldi LIM Computer Videocamera Uso dei leggi nel setting di apprendimento e comportamentali Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Percorsi di continuità nelle classe ponte basati sulla psicomotricità. 47 CURRICOLO OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO - Conoscere il proprio passato per prendere coscienza della propria identità personale ed avviarsi nella lettura del presente nei suoi diversi aspetti e di progettazione del futuro. Possedere strumenti di comunicazione atti a decodificare la realtà in generale. Avere a disposizione strumenti per poter superare il disagio dell’insuccesso scolastico. Avere valori comportamentali di cooperazione, di solidarietà umana, di rispetto della diversità. Possedere capacità di riflessione per effettuare scelte in contesti diversi. Acquisire conoscenze e competenze indispensabili a garantire un’equilibrata crescita socio-emotiva, cognitiva e culturale. L’Istituto si propone di: - promuovere la crescita educativo - sociale di ciascun allievo, ponendo al centro di ogni azione educativa lo sviluppo armonico della sua personalità; - - promuovere l’educazione alla Costituzione e alla cittadinanza attraverso la conoscenza della propria identità e la valorizzazione delle diverse radici culturali degli studenti (cultura della legalità e della responsabilità); promuovere la conoscenza e l’uso dei linguaggi in particolare della lingua italiana, ma anche di quello logico - matematico, musicale, corporeo, tecnologico… innalzare il tasso del “successo formativo” stimolando gli allievi ad “imparare ad imparare” mediante una didattica dell’esplorazione e della scoperta; promuovere le competenze chiave di cittadinanza nell’ottica del curricolo in verticale; utilizzare una prassi documentalista per un monitoraggio dell’azione educativa che miri ad un continuo miglioramento dell’efficacia formativa dell’Istituto. OBIETTIVI FORMATIVI (TRAGUARDI DELLE COMPETENZE DEGLI ALLIEVI): - acquisire conoscenze e competenze spendibili in una società complessa e in continua evoluzione; saper interagire con compagni e adulti in modo collaborativo e responsabile; acquisire il senso di appartenenza alla propria collettività; saper problematizzare cercando soluzioni coerenti e adeguate utilizzando un metodo di lavoro autonomo; utilizzare linguaggi adeguati a seconda del contesto e dello scopo della comunicazione. La definizione dei curricoli in tutti e tre i cicli, avviene attraverso il potenziamento della progettualità, privilegiando conoscenze e competenze significative, stabili nel tempo e trasferibili, valorizzando le diversità e promuovendo le potenzialità di ciascuno, attraverso un'articolazione flessibile del gruppo classe e delle attività. I curricoli si fondano su : - continuità dei percorsi (curricolo verticale – didattica orientante); - gradualità: rispetto delle fasi di sviluppo in cui si trovano gli allievi; - ricorsività: ritorno su concetti e abilità, mediante approfondimenti e precisazioni; - trasversalità: educazione linguistica e abilità meta cognitive come elementi propri di ogni disciplina. 48 USCITE DIDATTICHE Attraverso il contatto diretto con diversi aspetti della realtà sociale, umana, civile, economica, ambientale e naturale, i viaggi di istruzione e le visite guidate sono una fattiva occasione di formazione per i nostri alunni. Pertanto, nella scuola dell’Autonomia, che tende ad una valorizzazione sempre più ampia ed incisiva di tutte le opportunità formative offerte agli studenti, nel rispetto del Regolamento di Istituto, i viaggi di studio sono parte integrante dell’attività didattica. PROSPETTO USCITE DIDATTICHE SCUOLA PRIMARIA A.S. 2013/2014 MESE E GIORNO Novembre 12 novembre DESTINAZIONE Novembre Vivaio Matteucci 2 dicembre Libreria Mondadori – La Romanina - Roma Teatro Albano PROGETTO DI RIFERIMENTO I libri e le idee I libri e le idee MEZZO UTILIZZATO Pullman Autobus privato I libri e le idee Al mercato ieri e oggi I libri e le idee A piedi Scuolabus I libri e le idee Autobus privato I libri e le idee Dicembre Teatro Albano Spettacolo: “Semplicemente Natale” Teatro Verde - Roma II A – II B – IV B IV A – IV B – IV C IB–IA Autobus del teatro Pullman Dicembre Vivaio Matteucci S. Cesareo III A 23 gennaio IV A – IV B – IV C IB VB–VC Treno e a piedi I libri e le idee I libri e le idee Scuolabus Pullman Febbraio Mostra di Cezanne al Vittoriano di Roma Museo del giocattolo a Zagarolo Basilica di S. Pietro, Città del Vaticano; Musei vaticani, stanze della segnatura; Castel Sant’Angelo Vivaio Matteucci S. Cesareo I libri e le idee Al mercato ieri e oggi I libri e le idee A piedi 4 marzo Teatro Albano Marzo Marzo Ostia antica Libreria Mondadori - La Romanina - Roma Museo del giocattolo di Zagarolo Istituto di patologia del libro Roma II A – II B – IV B VB–VC III B I libri e le idee Al mercato ieri e oggi I libri e le idee 18 dicembre Dicembre Febbraio Febbraio Marzo Marzo CLASSI PREVISTE IA–IB II A – II B – IV B III A S. Pietro - Roma Teatro Albano III B III A 49 II B III A I libri e le idee I libri e le idee I libri e le idee I libri e le idee I libri e le idee La memoria del futuro A piedi Autobus del teatro Pullman Scuolabus Scuolabus Treno Marzo/aprile Museo archeologico di Rocca di cave Museo egizio e Cappella Sistina Città del vaticano Foro Romano e Colosseo - Roma Lago di Albano III B I libri e le idee Scuolabus IV A – IV B – IV C VB–VC III A I libri e le idee Pullman Pullman Scuolabus Aprile Istituto di Patologia del libro Roma IV A – IV B – IV C Aprile/maggio Aprile/maggio Aprile/maggio La fattoria (Iacchelli o Oca bianca) Bioparco - Roma Bioparco – Roma Maggio Villa Adriana - Tivoli I libri e le idee Maggio Maggio Maggio Reggia di Caserta Campo scuola a Collodi (PT) Grotte + Parco del colonnello IA–IB IB–IA IV A – IV b – IV C III C IV B – IV C VB–VC II B – III B II A – III A –VA I libri e le idee Viaggio nella storia I libri e le idee La memoria del futuro I libri e le idee I libri e le idee I libri e le idee Pullman o scuolabus ? Pullman Pullman Pullman Maggio Orto botanico, Roseto comunale Roma II A – III A –VA Maggio Osservatorio astronomico di Monteporzio Azienda agricola da definire Agriturismo da definire IV A Marzo/aprile Aprile Aprile Maggio Maggio Durante l’anno Durante l’anno Durante l’anno I libri e le idee I libri e le idee I libri e le idee, la memoria del futuro I libri e le idee, Sapere i sapori, La memoria del futuro I libri e le idee Treno Scuolabus Pullman Pullman Pullman Scuolabus I libri e le idee I libri e le idee Scuolabus Pullman Cinema Frascati II A IV A – IV B – IV C IB I libri e le idee Scuolabus Teatro S. Cesareo IB I libri e le idee Scuolabus Partecipazione a rappresentazioni teatrali, cinematografiche, mostre, in base alle proposte che arriveranno durante l’anno III B - III C –VB–V C I libri e le idee Scuolabus o pullman privato 50 PROSPETTO USCITE DIDATTICHE SCUOLA SECONDARIA I GRADO A.S. 2013/2014 CLASSE II B I II III AB II C II A III A B III AB III AB PROP OST O DA SIMONE TTI BETTI PASQU ALI SIMONE TTI CIUFFA SIMONE TTI CIUFFA CORSE TTI PASQU ALI DESTINAZ IONE TERRITORIO VALLE MARTELLA TITOLO DELLO SPETTACOLO O DELLA VISITA AZIENDA AGRICOLA BIOLOGICA PERIODO 14 NOVEMBRE DURAT TRASPORT COST A O O MATTI NA ROMA PARCO DELLA MUSICA 28 GENNAIO MATTI NA ROMA MUSEO ARMA CARABINIERI FEBBRAIO MATTI NA ROCCA DI PAPA OSSERVATO RIO ASTRONOMI CO MONTE PORZIO CATONE CASSINO MUSEO GEOFISICA ASTROLAB LINEA GUSTAV E ABBAZIA MONTECASSINO PRIMAVERA APRILE/ MAGGIO MARZO /APRILE 51 MATTI NA MATTI NA 1 GIORN O SCUOLAB US --- PULLMAN € 9 + PULL MAN PULLMAN COSTO TRASPO RTO PULLMAN ESPERIENZA DIRETTA DI LAVORO IN AZIENDA CON AGRICOLTURA BIOLOGICA CONOSCERE IL TEATRO, ASCOLTARE DAL VIVO UN’OPERA,SENSIB ILIZZARE ALL’ASCOLTO CONOSCERE IL DEPOSITARIO PRIVILEGIATO DEI CIMELI, DOCUMENTI E RICORDI CHE TESTIMONIANO L’AZIONE SVOLTA DALL’ARMA IN PACE E IN GUERRA SCOPRIRE ANCHE ATTRAVERSO ESPERIENZE LABORATORIALI LA GEOFISICA APPLICATA, CHE UTILIZZA LA PROPAGAZIONE DI ONDE SISMICHE O DI CORRENTE ELETTRICA PER INDAGINI CONOSCITIVE DEL SOTTOSUOLO. SCUOLAB US SCUOLAB US OBIETTIVI DISCIPLINARI E /O TRASVERSAL I 7€ UTILIZZARE L'INTERATTIVITÀ COME MEZZO DI CATTURA IMMEDIATA DELL' ATTENZIONE DEL VISITATORE. INTERAGIRE CON LA SCIENZA E CON LA FISICA E PER IMPARARE LE LEGGI FONDAMENTALI DELL'ASTROFISICA. PRESERVARE LA MEMORIA DI AVVENIMENTI DRAMMATICI E FONDAMENTALI NELLA STORIA ITALIANA. PROPORRE LA DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA DEI CAMPI DI BATTAGLIA DELLA LINEA GUSTAV E PIÙ IN GENERALE DELLA CAMPAGNA D’ITALIA. VISITARE LA CASA MADRE DEI BENEDETTINI E UNO DEI MASSIMI CENTRI D’IRRADIAZIONE CULTURALE D’OCCIDENTE. ACCOMP AGNATO RI DE PACE SIMONETTI BETTI+ INSEGNAN TI IN SERVIZIO +AEC CALABRIT TO PASQUALI + AEC SIMONETTI CARLETTI CIUFFA CALABRIT TO SIMONETTI CORSETTI CIUFFA CALABRIT TO PASQUALI ALONZO CIUFFA CORSETTI ALBANESE (SIMONETT I) III A PASQU ALI ROMA MIUR “DAL LIBRO CUORE ALLA LAVAGNA DIGITALE” I AB ALBAN ESE TRINGA LI ROMA TEATRO DON BOSCO SPETTACOLO TEATRALE IN LINGUA INGLESE III AB SIMONE TTI CIUFFA I II III AB IIC CDC I AB CORSE TTI BETTI I AB PASQU ALI I , II, III AB IIC PASQU ALI I II III AB II C PASQU ALI III A PASQU ALI ROCCA DI CAVE MUSEO “DESIO” TOSCANA MAREMMA AREZZO AREZZO IN CAMPO – GIORNATA MEDIOEVALE ROMA MARZO 15 APRILE MARTEDI MARZO/ APRILE 7/9 MAGGIO 3 MAGGIO MUSEO EBRAICO SINAGOGA QUARTIERE EBRAICO MATTI NA MATTI NA MATTI NA 3 GIORN I 1 GIORN O 1 GIORN O MUSEO FERROVIA MOSTRA FOTOGRAFICA MATTI NA ROMA UDIENZA PAPALE MATTI NA CASSINO PARTECIPAZIONE AD UN EVENTOIN ONORE DEL 70°ANNIVERSARIO COLONNA 8/18 MAGGIO 52 1 GIORN O PULLMAN/ TRENO PULLMAN PULLMAN COSTO TRASPO RTO €5 + PULL MAN €4 + PULL MAN APRIRE LA PORTE DEL MINISTERO E DEL SUO PATRIMONIO FINO AD ORA NASCOSTO. PERMETTERE AD ALUNNI, DOCENTI E CITTADINI, DI CURIOSARE TRA ANTICHI REGISTRI, PAGELLE E DOCUMENTI RARISSIMI SULLA SCUOLA. SEGUIRE E COMPRENDERE UNO SPETTACOLO IN LINGUA INGLESE SPERIMENTARE ATTRAVERSO GLOBI, PLASTICI E INFORMAZIONI SONORE IL RACCONTO DELLA GEOLOGIA DEL LAZIO, LA SUA LUNGHISSIMA STORIA, LE ROCCE DEI DINTORNI. PASQUALI CIUFFA ALBANESE TRIGALI SIMONETTI PETRARCA (DE PACE) SIMONETTI CORSETTI CIUFFA BETTI PULLMAN € 150/200 CIRCA ITINERARIO DEDICATO ALLA SCOPERTA DELLE TESTIMONIANZE DELL’ETRURIA TOSCANA E DELLA MAREMMA PULLMAN €16,50 + PULL MAN PERCORSO ARTISTICO CITTA E CONOSCENZA PERSONAGGI MEDIEVALI SIMONETTI DE PACE ALBANESE BETTI ZANGRILLI ALONZO CORSETTI +AEC DE PACE ZANGRILLI CORSETTI LICCIARDI BETTI PULLMAN/ TRENO TIKET INGRE SSO + TREN O/ PULL MAN SPERIMENTARE UN CAMMINO RELIGIOSO, STORICO E CULTURALE LUNGO SECOLI. PETRARCA LICCIARDI ALBANESE SOLIMENO A PIEDI TIKET INGRE SSO PULLMAN PULL MAN CONOSCERE IL PROPRIO TERROTORIO. ACCEDERE AD UNA VASTA COLLEZIONE DI ROTABILI STORICI, NONCHÉ AD UN’ESPOSIZIONE DI OGGETTI ED ATTREZZATURE D’EPOCA E INFINE AD UNA RACCOLTA FOTOGRAFICA DELLA VITA IN STAZIONE E NON SOLO NEI MOMENTI PIÙ DURI DELLA STORIA INSEGNANT I IN SERVIZIO +AEC INSEGNAN TI IN SERVIZIO +AEC PASQUALI ALONZO LA VALUTAZIONE L’azione di valutazione è centrale all’interno dei processi di insegnamento – apprendimento. Consente di controllare, decidere, riprogettare la programmazione didattica e i mettere in atto strategie formative corrette e in grado di assicurare l’efficacia e l’efficienza del processo di insegnamento – apprendimento. Ha una funzione diagnostica, formativa, prognostica ed orientativa. Ha una funzione regolativa interne ed esterna. Nella scuola la valutazione si riferisce a quattro soggetti: il sistema scolastico nel suo complesso, le singole scuole, gli apprendimenti ed il successo scolastico degli alunni, il personale della scuola. Nel presente documento, consapevoli dei limiti (A. Davis) e delle opportunità della valutazione (Dominici; Vertecchi) , si farà riferimento solo agli apprendimenti ed il successo scolastico degli alunni alla singola scuola. l’I.C. T. Gulluni. Apprendimenti e successo scolastico degli alunni In Italia, la valutazione degli alunni trova le sue fonti nel DPR 275/1999, art.14; nel D.L. 137/2008, convertito nella L. 169/2008 e nel recente DPR 122/2009. Nella fase di progettazione si fanno convergere tutte le risorse verso la destinazione di scopo: il successo formativo dell’alunno; nella fase di valutazione si parte dagli esiti formativi e di apprendimento degli alunni e, in base ad essi, si stabilisce il grado di efficacia e di efficienza di tutto il sistema scuola (autovalutazione d’istituto) con lo scopo di riprogettare in vista del miglioramento del processo di insegnamento – apprendimento. Scuola dell’Infanzia L’azione valutativa nella scuola dell’infanzia assume caratteristiche proprie, legate al tipo di attività educativa e all’età degli alunni. Dai 3 ai 6 anni la valutazione è strettamente legata all’osservazione sistematica ed è finalizzata alla comprensione e all’interpretazione dei comportamenti, nei diversi contesti e nei diversi significati cognitivi affettivi e relazionali. Le attività di valutazione costituiscono occasione privilegiata per uno stretto rapporto con le famiglie, anche nella fase di documentazione relativa al processo educativo che dovrà prestare particolare attenzione al processo di autonomia delle bambine e dei bambini. Fondamentale è andare alla ricerca di strumenti di valutazione pedagogicamente corretti offrendo griglie di rilevazione degli apprendimenti, si fa riferimento ai comportamenti descritti in modo oggettivo,superando la convinzione che valutare significhi giudicare. Si affronta così l’esigenza di costruire un linguaggio di valutazione comune e condiviso utilizzando analoghi strumenti osservativi. Per arrivare a ciò sono stati adottati modelli di profili di valutazione sviluppati per 53 campi di esperienza e generali, capaci di aiutare il docente in questo suo sforzo di verifica e di valutazione del proprio lavoro. A completamento della griglia sarà delineato il profilo educativo e verranno descritti i processi di sviluppo e i livelli raggiunti di ciascun bambino. Inoltre verrà approntato uno specifico giudizio analitico (per i bambini di cinque anni) per documentare le conoscenze e le abilità raggiunte, da consegnare alle insegnanti della SCUOLA PRIMARIA. In ogni caso, è necessario sottolineare che il materiale proposto va sempre opportunamente adattato, per poter essere utilizzato con profitto dagli insegnanti, nella realtà della propria sezione. Scuola Primaria Italiano Comprendere il significato di semplici testi orali e scritti riconoscendone la funzione (descrivere, narrare, regolare ecc…) e individuandone gli elementi essenziali 8personaggi, luoghi, tempi). Produrre semplici testi orali e scritti descrittivi, narrativi, regolativi. Utilizzare forme di lettura funzionali allo scopo. Utilizzare semplici strategie di autocorrezione. Riflettere sulla lingua. Inglese Produrre brevi frasi per dare informazioni su se stessi, l’ambiente familiare e la vita della classe. Comprendere in modo globale parole, comandi, istruzioni, semplici frasi e messaggi orali relativi alle attività svolte in classe. Comprendere e riprodurre canzoncine e filastrocche apprese in classe. Eseguire semplici calcoli. Storia Distinguere e confrontare alcuni tipi di fonte storica orale e scritta. Leggere ed interpretare la testimonianza del passato presente sul territorio. Ricordare gli eventi in successione logica e analizzare situazioni di concomitanza spaziale e di contemporaneità. Geografia Leggere semplici rappresentazioni iconiche e cartografiche, utilizzando le leggende e i punti cardinali. Riconoscere le più evidenti modificazioni apportate dall’uomo nel proprio territorio. Descrivere un paesaggio e i suoi elementi essenziali, usando una terminologia appropriata. Matematica Ipotizzare l’ordine di grandezza del risultato per ciascuna delle quattro operazioni tra numeri naturali. Eseguire operazioni aritmetiche tra numeri naturali con metodi, tecniche e strumenti diversi. Costruire mediante modelli materiali, disegnare, denominare e descrivere alcune fondamentali figure del piano e dello spazio. Effettuare misure dirette ed indirette di grandezza (lunghezze, tempi…) ed esprimerle secondo unità di misure convenzionali e non convenzionali. In 54 contesti vari, individuare, descrivere e costruire relazioni significative, analogie e differenze. Raccogliere dati, classificarli e rappresentarli in tabelle. Scienze Descrivere un ambiente esterno mettendolo in relazione con l’attività umana. Comprendere la necessità di complementarietà e sinergia per la sopravvivenza dell’ambiente e dell’uomo. Eseguire l’esplorazione di un ambiente e registrarne le variazioni mediante l’osservazione sistematica. Tecnologia ed informatica Classificare i materiali in base alle caratteristiche di: pesantezza/leggerezza, resistenza, fragilità, durezza, elasticità, plasticità. Individuare le funzioni degli strumenti adoperati classificandoli in base alla funzione svolta. Scrivere semplici brani utilizzando la videoscrittura e un correttore ortografico grammaticale. Musica Eseguire per imitazione semplici canti e brani, individualmente e/o in gruppo, accompagnandosi con oggetti di uso comune. Applicare semplici criteri di trascrizione intuitiva dei suoni. Riconoscere, descrivere, analizzare, classificare e memorizzare suoni ed eventi ai parametri istintivi. Arte e Immagine Utilizzare tecniche grafiche e pittoriche, manipolare materiali plastici a fini espressivi. Collocare gli oggetti nello spazio individuando i campi e i piani. Riconoscere e usare gli elementi del linguaggio visivo: il segno, la linea, il colore, lo spazio. Leggere o produrre una storia a fumetti. Comportamento Portare a termine con affidabilità gli impegni presi. Contribuire a rendere più accogliente l’ambiente scolastico e di vita. Curare la propria persona. Aiutare i compagni per superare le difficoltà. Utilizzare in modo corretto strutture e sussidi della scuola. Rispettare le regole convenute. Utilizzare le risorse personali di cui si dispone nella realizzazione di un compito. Analizzare le proprie strategie di successo, esplicitare i nodi problematici che esse presentano, individuare modalità per superare le difficoltà. Valorizzare le potenzialità del gruppo di lavoro, assumendo un ruolo positivo all’interno del gruppo. Trovare le soluzioni per valorizzare le diversità esistenti nel gruppo. Assumersi la responsabilità dei propri doveri di alunno e nei diversi contesti educativi. Accettare , rispettare, aiutare gli altri e i diversi da sé. Mettere in atto comportamenti di autonomia. Attivare atteggiamenti di ascolto e conoscenza di sé e di relazione positiva nei confronti degli altri. 55 Scuola secondaria di primo grado VOTO E DESRITTORI 4 La conoscenza di contenuti, le regole e procedimenti è gravemente lacunosa. Non è in grado di applicare quanto appreso e comunica in modo scorretto utilizzando in modo improprio i linguaggi specifici. (Non ha conseguito gli obiettivi minimi) 5 Conosce in modo frammentario e lacunoso i contenuti, le regole e i procedimenti. Applica quanto appreso con difficoltà ed insicurezza anche in situazioni note; evidenzia carenze nella comunicazione, utilizzando un linguaggio generico e approssimativo. (Ha conseguito solo in parte gli obiettivi minimi) 6 Conosce e comprende le informazioni, le regole ed i procedimenti, in modo essenziale. Spesso necessita di una guida per l’applicazione di quanto appreso; comunica utilizzando un linguaggio corretto solo in alcune situazioni. (Ha conseguito gli obiettivi minimi) 7 Conosce e comprende le informazioni, le regole, la terminologia di base; sa e comunica con correttezza; effettua analisi e sintesi, seppure con qualche inesattezza, in situazioni note. (Ha conseguito gli obiettivi) 8 Conosce e comprende le informazioni, le regole, la terminologia specifica delle discipline. Applicare quanto appreso senza commettere errori gravi; è capace di analisi e sintesi; comunica in modo appropriato ed organico. (Ha pienamente conseguito gli obiettivi) 9 Conosce e comprende le informazioni, le regole, la terminologia specifica delle discipline. Applica quanto appreso anche in situazioni non note; sa collegare argomenti diversi usando in modo pertinente analisi e sintesi; comunica in modo preciso ed esauriente con valutazione critica. (Ha ottimamente conseguito gli obiettivi) 10 Sa esprimere valutazioni critiche motivate e trovare approcci personali alle problematiche proposte; ha un’ottima padronanza dei linguaggi specifici; sa affrontare i problemi in maniera multidisciplinare. (Ha brillantemente conseguito gli obiettivi) 56 STANDARD PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO NELLA SCUOLA SECONDARIA INDICATORI CRITERI voto 10 voto 9 voto 8 voto 7 voto 6 voto 5 INDICA TORI Frequen za e puntualit à Osserva nza del Regola mento d’Istituto Rispetto degli im pegni pr esi Attenzio ne,dispo nibilità e partecipa zione alle attiv ità didattich e proposte alla classe Socialità e modalità di relazi one con il contesto e con le persone Livello 1 voto 3/4 Livello 2 voto5 Frequenza discontinua con assenze effettuate all’insaputa della famiglia Livello 3 voto6 Frequenza discontinua. Assenze ripetute effettuate nelle ore di lezione della medesima disciplina Livello 5 voto8 Frequenza nel complesso reg olare Livello 6 voto9/10 Frequenza assidua Mancanza di rispetto del Regolamento scol astico con convoc azione dei genitori per motiv i disciplinari Livello 4 voto 7 Frequenza discontinua. Numerosi ritardi ,entrate posticipate e uscite anticipate. Scarsa puntualità nelle giustificazioni. Alcune inosservanze del Regolamento d’ Istituto seguito da comunicazione alla famiglia. Gravi mancanze di rispetto del Regolamento d’Istitut o con ripetuti o prolungati provvedimenti di sospensione dalla scuola. Mancato rispetto degl i impegni Mancanza di rispetto del Regolamento d’ Istituto con provvedimenti di sospensione dalla scuola Rispetto del Regolamento d’Istituto. Scrupoloso rispett o del Regolamento d’Istituto Scarso rispetto degli impegni Saltuario rispetto degli imp egni Discontinuo risp etto degli impeg ni Costante rispetto degli i mpegni Completo disinteress e nei confronti delle attività didattiche proposte Disinteresse nei confronti della maggior parte delle attività didattiche proposte Limitato interesse nei confronti delle attività didattiche proposte Interesse settoriale nei confronti delle attività didattiche proposte superficiale nei confronti delle attività didattiche proposte Funzione di leadership negativa all’interno del gruppo classe. Scarso rispetto nei co ntrocono dell’ambiente,accom pagnato da atti di bullismo. Scarso rispetto d ell’altro con eventuali episodi di prevaricazion e e intolleranza. Ripetuti comporta menti scorretti nei rapporti interpersonali e scarsa considerazione dell’altro. Partecipazione non sempre collaborativa a funzionamento del gruppo class e. Costante interesse e partecipazione nei confronti delle attività didattiche proposte anche se con qualche disturbo alle lezioni. Collaborazion ee disponibilità nei confronti di docenti e compagni 9Assiduo rispetto degli impegni 10Assiduo e accurato rispetto d egli impegni 9Interesse vivace e partecipazione attiva alle attività didattiche proposte 10Interesse vivace partecipazione produttiva alle attività didattiche proposte. Frequenza discontinua con assenze effettuate all’insaputa della famiglia e giustificate apponendo firme contraffatte. 57 9Ruolo positivo al l’interno della classe Collaborazione attiva con i docenti e i compagni. 10Funzione di leadership positi va e ruolo trainante all’interno del gruppo classe. Collaborazione produttiva con docenti e compagni REGOLAMENTO D’ISTITUTO La Scuola è un luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa, ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire agli studenti la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno ed il recupero delle situazioni di svantaggio. L’Istituto “T. Gulluni”, ha introdotto dall’anno scolastico 2008/2009, secondo le nuove disposizioni ministeriali, un Patto Educativo di Corresponsabilità con i Genitori, ai quali la Legge attribuisce in primis il dovere di educare i figli (Art. 30 Cost. artt. 147,155, 317bisc.c.). L’obiettivo del Patto Educativo (Vedi Allegato) è quello di impegnare le famiglie, fin dal momento dell’iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa. L’introduzione del Patto di Corresponsabilità pone in evidenza il ruolo strategico che deve essere svolto dalle famiglie, nell’ambito di una alleanza educativa, che coinvolga la Scuola, gli Studenti e i loro Genitori, ciascuno secondo i rispettivi ruoli e responsabilità. Proprio in un’ottica di corresponsabilità nell’anno scolastico 2013/2014 propone l’introduzione di un contributo volontario da parte delle famiglie da versare al momento dell’iscrizione e ogni anno al rinnovo della stessa. Tale contributo sarà finalizzato ad assicurare ai nostri studenti una maggiore disponibilità di mezzi e di opportunità. 1 - ORARI La Scuola, in risposta alle esigenze sociali e culturali dell’utenza, ha strutturato i propri modelli orari come tempo normale e tempo lungo. Ciò comporta differenti orari d’ingresso e d’uscita. 1.1 - INGRESSO I collaboratori scolastici, al suono della L’ingresso e l’uscita avvengono in modo campana, aprono i cancelli e le porte per differenziato, a seconda dell’ordine di scuola. l’ingresso degli alunni e sorvegliano che avvenga in modo ordinato. 58 SCUOLA DELL’INFANZIA Dalle ore 8.15 alle ore 9.00. Le classi sono fatte entrare dai tre ingressi, secondo un ordine stabilito e comunicato Sarà permesso l’ingresso oltre le ore 9.00 solo all’inizio dell’anno, al quale i genitori sono dopo autorizzazione del Dirigente Scolastico. tenuti ad attenersi. Nell’ambito del progetto accoglienza l’orario I docenti in servizio devono essere presenti 5 subirà delle modifiche che verranno pubblicate minuti prima dell’inizio delle lezioni e all’albo, all’ingresso della scuola e nel sito accogliere le classi o nell’atrio (classi prime) o internet. in aula. Nessun accompagnatore (genitore o delegato) SCUOLA PRIMARIA può entrare senza autorizzazione del Dirigente o Ore 8.15 degli insegnanti, rispettando le norme fissate per i colloqui o inviando una comunicazione tramite Gli alunni entrano ordinatamente a scuola al il libretto delle giustificazioni per la scuola suono della campana e raggiungono da soli le secondaria. proprie aule. Solo per i primi giorni gli alunni I bambini della scuola dell’infanzia, per motivi delle classi prime sono attesi nell’atrio dai di igiene e sicurezza, dovranno essere propri insegnanti. accompagnati alla porta d’ingresso dell’edificio Sarà permesso l’ingresso fino alle ore 8.20. scolastico ed affidati ai collaboratori, che Dopo tale orario il cancello sarà chiuso e gli provvederanno a smistarli nelle rispettive alunni saranno ammessi in classe solo se sezioni. I genitori sono tenuti a lasciare accompagnati dal genitore o da chi ne fa le veci, immediatamente i locali della scuola. dopo autorizzazione del Dirigente Scolastico. Qualora manchi il docente, gli alunni saranno SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO sorvegliati per i primi minuti da un collaboratore scolastico, poi da altro docente o Ore 8.00 Gli alunni dovranno prestare attenzione al suono saranno divisi fra le altre classi, fino all’arrivo del docente supplente. della campana e recarsi ordinatamente e tempestivamente nelle proprie classi. Sarà permesso l’ingresso fino alle ore 8.05. Dopo tale orario il cancello sarà chiuso e gli alunni saranno ammessi in classe in seconda ora solo se accompagnati da genitore o da chi ne fa le veci. 1.2 - MENSA L’orario della mensa segue tre turni; l’assegnazione delle classi ad uno di essi avviene all’inizio dell’anno e comunicato tempestivamente ai genitori. Scuola dell’infanzia Ore 11.45 Scuola primaria 1° turno: ore 12.00 2° turno: ore 13.15 I genitori che prelevano il proprio figlio per il pranzo devono riaccompagnarlo a scuola rispettando l’orario d’inizio delle lezioni pomeridiane della propria classe, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico. In caso di allergie comunicare repentinamente alla segreteria e alle insegnanti indicazioni in merito e relativa certificazione medica (rilasciata dall’allergologo). Si ricorda, inoltre, che gli insegnanti non possono somministrare medicinali a scuola (legge 81/2008 ex 626/91). 59 1.3 - USCITA Al suono della campana si sospendono le attività didattiche; gli alunni escono dall’aula e correttamente in fila, accompagnati dal docente, raggiungono l’uscita, come da orario sotto indicato. Scuola dell’infanzia Dalle ore 15.45 alle ore 16.15 Sarà possibile uscire anticipatamente solo per casi eccezionali, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico. Scuola primaria Tempo prolungato ore 13.15 (ore 16.15 nei giorni di rientro). Tempo pieno ore 16.15. Scuola secondaria di primo grado Tempo senza rientro ore 14.00 Gli alunni trasportati con il pulmino, vengono prelevati e accompagnati all’uscita dai collaboratori scolastici, in base all’orario sotto indicato: Scuola dell’infanzia 1° turno: ore 15.00 2°turno: ore 16.00 Scuola primaria - Tempo prolungato/modulare: ore 13.00 ore 16.00 (nei giorni di rientro) - Tempo pieno: ore 16.00 Scuola secondaria di primo grado Ore 13.55 (cinque minuti prima del termine delle lezioni). Per tutti gli ordini il sabato la scuola rimarrà chiusa. 60 Anche per l’uscita pomeridiana sono utilizzati i tre ingressi secondo l’ordine stabilito all’inizio dell’anno. Gli insegnanti accompagnano gli alunni, in fila per due, dopo il suono della campana, fuori dell’edificio scolastico fino al cancello, dove si trovano i genitori o i delegati al ritiro. Nessuno può entrare nell’area scolastica per attendere la consegna dei bambini, salvo situazioni di maltempo che impongono una maggiore salvaguardia degli stessi. Il primo giorno di scuola i docenti consegnano alle famiglie,(tramite il quaderno di collegamento), il modulo per la delega ad altra persona che non sia il genitore. I collaboratori scolastici, dopo aver sorvegliato il regolare e ordinato deflusso delle classi, chiudono porte e cancelli. 2 - ENTRATE POSTICIPATE - USCITE ANTICIPATE Gli ingressi posticipati e le uscite anticipate sono possibili solo con richiesta motivata da parte della famiglia, utilizzando gli appositi modelli forniti dai collaboratori scolastici. Qualora vi fosse richiesta di uscita anticipata per periodi protratti, il provvedimento di competenza è del D.S. che valuta ogni singolo caso secondo le effettive necessità. Il docente,che riceve la richiesta di entrata posticipata o uscita anticipata, ne informa i collaboratori. Quando l’alunno entra, il collaboratore scolastico lo accompagna in aula e il docente annota sul registro di classe l’eventuale variazione oraria. In caso di uscita anticipata, il collaboratore scolastico si reca in classe, informa il docente, preleva l’alunno e lo accompagna verso l’uscita. 3 - RITARDI 3.1 - Ritardi in ingresso Gli alunni e le famiglie sono tenuti a rispettare gli orari di inizio delle lezioni. Qualora eccezionalmente un alunno si presentasse in ritardo (massimo 15 minuti) verrà ugualmente accolto a scuola, accompagnato dal genitore al collaboratore scolastico che lo condurrà in classe. Il docente indicherà sul registro l’eventuale ritardo. Nel caso di ripetuti ritardi l’insegnante inviterà il genitore a recarsi in direzione per ottenere il permesso d’entrata; comunicherà, altresì, il fatto al D.S che potrà prendere provvedimenti in merito. Il docente è tenuto alla sorveglianza nel caso che un proprio alunno non venga ritirato all’ora dell’uscita. I genitori o gli adulti delegati sono tenuti alla massima puntualità. Qualora si trovassero impossibilitati, sono tenuti ad informare tempestivamente la Scuola. Nell’ipotesi di eccezionale ritardo, di cui la famiglia deve dare comunicazione e giustificazione, l’Istituzione Scolastica fa riferimento alle norme riportate nel punto C della Direttiva Provveditoriale n. 1 del 9/10/1997, la quale specifica che il docente “… attenderà fino all’arrivo dei familiari contattati anche telefonicamente, e comunque non oltre un’ora dal termine delle lezioni. Trascorsa inutilmente detta ora, il docente ne darà avviso ai servizi di sicurezza ai quali affiderà il minore”. 3.2 - Ritardi in uscita Gli alunni devono essere ritirati al cancello della scuola dal genitore, o da coloro che sono stati delegati, esattamente all’ora di uscita della propria classe. 61 4 - FREQUENZA DEGLI ALUNNI - ASSENZE La presenza degli alunni è obbligatoria per l’intera durata delle attività. Ogni assenza deve essere giustificata per iscritto. Se i giorni di assenza sono superiori a cinque, compresi i festivi, occorre presentare anche il certificato medico di riammissione rilasciato dal medico curante o dal medico scolastico (per malattie infettive). Scuola dell’infanzia Le assenze degli alunni iscritti alla scuola materna superiori a 30 giorni consecutivi e non giustificati da comunicazione scritta comportano la decadenza dell’iscrizione stessa. Scuola secondaria di primo grado Coloro che non presentano la giustificazione dell’assenza nel giorno successivo sono tenuti ad esibirla il giorno seguente; trascorso tale termine il docente dovrà comunicarne alla famiglia sul libretto personale dell’alunno che quindi dovrà essere accompagnato a scuola da un genitore. Se ciò non avverrà i docenti avvertiranno la dirigenza che provvederà a convocare la famiglia con i mezzi di volta in volta ritenuti più idonei. Il docente della prima ora segna sul registro di classe i nomi degli assenti I collaboratori scolastici quindi provvedono a rilevare le presenze degli alunni e dei docenti per il pranzo e le comunicano alla cucina con particolare attenzione alle diete richieste dai genitori con gli appositi moduli in distribuzione presso la portineria della scuola. Il docente inoltre controlla che l’alunno, rientrando dopo malattia, porti il certificato medico di riammissione (accertandosi che sia del medico scolastico in caso di malattie infettive). In caso di malessere di un alunno, il docente o il collaboratore scolastico contatta la famiglia telefonicamente. 5 - COMPORTAMENTO NELL’AREA SCOLASTICA Gli alunni sono sempre tenuti ad avere un comportamento improntato al rispetto di sé e degli altri, al rispetto delle regole di convivenza sociale, della funzionalità della scuola, curando il materiale proprio e degli altri, nonché rispettando luoghi, persone e responsabilità altrui. 62 Il docente è sempre responsabile della classe, per tutta la durata del suo servizio. Se accoglie altri alunni, per necessità sopraggiunte, questi verranno registrati nei diario della classe che li accoglie ed è responsabile anche di questi. Il genitore deve collaborare nell’educazione del minore con la scuola allo scopo di formarlo al rispetto della vita di gruppo. Deve, altresì, provvedere a fornire al figlio il materiale richiesto dai docenti, a seconda dell’orario giornaliero. 5.1 - Orari e spazi scuola L’alunno non può entrare nell’area scolastica, limitata dalla recinzione e dai cancelli, prima o dopo gli orari di ingresso/uscita da scuola. Non può sostare in tali spazi o nei corridoi anche durante le assemblee o i colloqui con gli insegnanti, per ovvi motivi di sicurezza. Nel caso in cui i genitori siano impossibilitati a lasciare i propri figli in altro luogo essi saranno ritenuti responsabili del comportamento dei propri figli. L’alunno è responsabile dell’ordine della classe: materiali, attrezzature, e arredi rappresentano un bene comune e come tali mantenuti in grado di servire alla comunità. Quindi divieto assoluto di scrivere sui banchi, sedie, imbrattare muri o porte,anche nei servizi igienici. Nei locali della scuola il rispetto della dignità della persona e del lavoro di ciascuno esige un comportamento civile e responsabile, un linguaggio ed un abbigliamento consoni a tali principi. Nei locali della scuola devono essere tenuti spenti e in cartella telefoni cellulari e altri strumenti digitali, non specificatamente utilizzati a fini didattici. Il personale insegnante non può consentire eccezioni durante l’orario scolastico. Gli alunni possono essere prelevati dalla famiglia solo per gravi e giustificati motivi. Al cambio dell’ora, in attesa del l’arrivo del docente, gli alunni devono restare seduti in aula con la porta aperta. I genitori e le persone delegate attendono fuori dell’area scolastica sia all’ingresso sia all’uscita delle classi. Ai genitori è chiesta la collaborazione per ciò che riguarda l’abbigliamento e l’atteggiamento civile e responsabile dei figli. Si fa presente ai genitori che i propri figli possono essere prelevati durante l’attività didattica solo per urgenti e gravi motivi considerando che le numerose assenze possono danneggiare la continuità nell’apprendimento. I collaboratori scolastici sorvegliano corridoi e accessi alla scuola per tutta la durata del servizio. Non è consentito l’ingresso a estranei che non si qualifichino. I genitori utilizzeranno i momenti previsti nei colloqui (le cui date sono comunicate all’inizio dell’anno) per informazioni sull’andamento educativo e didattico dell’alunno. In caso di necessità possono chiedere un appuntamento sul quaderno delle comunicazioni scuola-famiglia. Durante le riunioni, per garantire la sicurezza dei minori, non è consentito ai bambini sostare nei corridoi o in giardino. È preferibile che i genitori affidino i figli a casa o, per lo meno, li tengano con sé in aula. 5.2 - Interscuola - Intervallo - Spostamenti L’intervallo segue orario diversificato a seconda dell’ordine di scuola che viene reso noto con la pubblicazione dell’orario definitivo ne sito della scuola. Durante l’intervallo gli alunni possono muoversi liberamente solo nella propria aula senza danneggiare persone e materiali e senza mettere in pericolo la sicurezza propria e altrui. Se l’attività ricreativa si svolge nel cortile della scuola, l’alunno deve seguire le indicazioni date dal docente, in modo da essere sempre a lui visibile e in condizioni di sicurezza. 63 Il docente è responsabile della vigilanza sia nell’aula sia all’esterno, in cortile. In particolare, in cortile, sorveglia attentamente che tutti gli alunni evitino di recarsi in spazi non consentiti. 5.3 - A pranzo Al momento di prepararsi per il pranzo gli alunni si recano, in fila ordinata, ai servizi e di qui ai refettori. Coloro che non usufruiscono del pranzo, vengono accompagnati all’uscita e rientreranno, poi, nell’orario stabilito. Il comportamento al pranzo deve sempre essere improntato al rispetto delle persone, degli ambienti (lasciando quanto più possibile in ordine) e del cibo. Durante la mensa nessuno può consumare cibi portati da casa. Dopo aver condotto la classe ai servizi per la pulizia delle mani, il docente di turno la conduce al refettorio (assegnato all’inizio dell’anno). L’insegnante controlla che il comportamento della classe sia corretto. Il genitore prende visione mensilmente del menù affisso all’ingresso e dato anche al rappresentante di classe. Nel caso di richieste particolari (diete) o sostituzioni di alimenti, deve compilare gli appositi moduli disponibili in portineria e, se necessario, deve presentare il certificato del medico scolastico con divieto assoluto ai genitori di accedere nei locali mensa. Si può formare un comitato mensa anche con la presenza di genitori per il controllo dei pasti, che secondo le norme previste, può accedere ai refettori durante il pranzo. 5.4 - Accesso ai servizi igienici Gli alunni possono accedere ai servizi igienici con il consenso degli insegnanti, anche in momenti diversi da quelli previsti per la classe. I collaboratori scolastici vigilano che gli alunni non si trattengano a lungo nei corridoi o nei bagni, tale regola è valida anche durante l’intervallo. 5.5 - Palestra L’alunno è tenuto a rispettare le regole del buon comportamento e a non compiere atti che possano mettere in pericolo la sicurezza propria e altrui. L’alunno deve cambiare le scarpe prima di entrare in palestra e indossare un abbigliamento adeguato, come richiesto dall’insegnante. Il docente guida la classe in palestra, nello spogliatoio fa cambiare le scarpe e gli indumenti; sorveglia tutti gli alunni in ogni momento, affinché non incorrano in situazioni di pericolo. Consente sotto la sua sorveglianza, l’uso di attrezzi, che poi ha cura di riporre negli appositi spazi (armadi ripostiglio). Uscendo deve richiudere a chiave le porte. In caso di emergenza, deve servirsi del citofono posto nell’atrio e collegato con la portineria. Qualora accanto al docente intervenga un esperto esterno, l’insegnante resta in ogni caso l’unico responsabile della classe. 64 5.6 BIBLIOTECA SCOLASTICA ED AULA MULTIMEDIALE Gli alunni sono tenuti a rispettare le regole di buon comportamento verso materiali e ambienti. L’uso dei locali e delle attrezzature è regolamentato all’inizio dell’anno. Attualmente, a causa dell’edificio scolastico piccolo ed in ristrutturazione, gli spazi elettivi svolgono un’altra funzione: sono occupati dai gruppi classe. In questo modo la didattica non può usufruire di appositi setting di apprendimento e setting comportamentali. Il docente è responsabile della classe e del gruppo di alunni con cui si reca nei suddetti locali, nel rispetto delle norme che regolano orari d’accesso e uso delle attrezzature o prelievo/prestito di libri. Se intervengono esperti esterni, il docente resta l’unico responsabile della classe. Il materiale preso in consegna sarà restituito nel tempo e secondo modalità concordate con il responsabile organizzativo delle aule speciali. 6 – NORME DISCIPLINARI 6.1 - MANCANZE DISCIPLINARI Vengono considerate mancanze disciplinari da parte degli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado i seguenti comportamenti: a. presentarsi alle lezioni ripetutamente sprovvisti del materiale scolastico; b. spostarsi senza motivo o senza autorizzazione nell'aula e nell'edificio; c. giocare o chiacchierare, disturbando, o rendersi protagonisti di interventi inopportuni durante le attività scolastiche o durante gli spostamenti nell'edificio e all’esterno; d. rifiutarsi di eseguire i compiti assegnati; e. portare a scuola oggetti non pertinenti alle attività, telefoni cellulari senza la specifica autorizzazione del genitore, materiali pericolosi; f. non osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza contenute nel regolamento d’Istituto; g. sporcare intenzionalmente, danneggiare i locali, gli arredi o gli oggetti personali; h. utilizzare in modo improprio le attrezzature scolastiche; i. utilizzare il cellulare durante le lezioni e l'intervallo senza specifica autorizzazione dell'insegnante e/o del D.S. ; j. offendere con parole, gesti o azioni il personale scolastico o i compagni; k. ogni altro comportamento che, nella situazione specifica, sia ritenuto scorretto dall'insegnante. Sarà inoltre cura degli insegnanti verificare con i genitori eventuali responsabilità degli alunni in merito a ritardi ripetuti. 6.2 Provvedimenti disciplinari I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Le sanzioni sono ispirate al principio di gradualità, sempre temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare, ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno e all'acquisizione di norme di comportamento adeguate. Esse tengono conto della situazione personale dello studente. I provvedimenti disciplinari che comportano gravi sanzioni saranno decisi da un apposito “Organo di Garanzia” istituito dalla Scuola, presieduto dal Dirigente Scolastico e del quale fanno parte un docente designato dal Consiglio d’Istituto e due rappresentanti eletti dei genitori. Regolamento del presidente della Repubblica: 24 Giugno 1998 N° 249 art. 4 1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti che configurano mancanze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei rapporti all'interno della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati. 2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica. 3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto. 4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità. 5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica. 6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre adottati da un organo collegiale. 7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni. 8. Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. 9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tal caso la durata dell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato. 66 7- ATTIVITÀ POMERIDIANE EXTRACURRICOLARI E ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA Premessa La Scuola, nell’ambito delle linee portanti del P.O.F., promuove attività facoltative in orario extrascolastico che contribuiscono all’arricchimento della formazione. Le famiglie, avuta informazione ufficiale dalla Scuola dei corsi promossi, dopo attenta valutazione, decidono liberamente e, nel caso, presentano la propria adesione sugli appositi moduli. Gli alunni iscritti ai corsi post-scolastici, si recano nei locali stabiliti, non prima dell’orario di inizio del corso e da quel momento sono sotto la sorveglianza del personale responsabile delle attività. Durante le lezioni sono tenuti al comportamento corretto e rispettoso di persone e cose. L’alunno che sceglie un’attività extracurricolare, quindi facoltativa, è tenuto a frequentare con regolarità. In caso di rinuncia, occorre darne comunicazione al responsabile del corso. L’insegnantedi classe affida gli alunni iscritti ai corsi dopo il termine delle lezioni alla persona incaricata, che da quel momento diviene responsabile del gruppo. Questi, al termine della lezione, per l’uscita e la consegna ai genitori, seguirà le indicazioni già esposte al punto 1.2. L’insegnantedel corso è responsabile anche del materiale che usa e di quanto si trova nel locale in cui opera con il gruppo. I collaboratori scolastici in servizio controllano e sorvegliano corridoi e altri ambienti, come durante le ore di scuola, esplicando le consuete mansioni. Il genitore, consapevole della scelta effettuata, deve contribuire alla regolare frequenza del corso del proprio figlio. 8 - COMUNICAZIONI SCUOLA-FAMIGLIA Le comunicazioni ai genitori avverranno sempre in forma scritta e con congruo anticipo (5 giorni), fatto salvo situazioni eccezionali non imputabili alla scuola stessa; gli insegnanti avranno cura di riscontrare la firma dei genitori a conferma dell’avvenuta comunicazione sul quaderno o sul libretto personale. Quando le comunicazioni investono l’intero Istituto Comprensivo, copia della comunicazione (firmata da D.S. ovvero dal Collaboratore o Coordinatore di plesso) sarà affissa all’albo della propria scuola. Il genitore è tenuto a controllare ogni giorno il quaderno di collegamento, firmando sempre per presa visione e inviando risposta, se richiesta, in tempi brevi. Utilizza tale quaderno per comunicare con i docenti su tutto ciò che ritiene importante per la Scuola. Qualora l’alunno sia assente, il genitore si dovrà informare di eventuali avvisi dati in assenza del figlio. I collaboratori scolastici consegnano agli insegnanti tutto ciò che la Direzione autorizza o chiede che sia distribuito alle famiglie, facendo firmare gli insegnanti per presa visione. I rappresentanti di classe possono chiedere che sia distribuito, con la collaborazione dei docenti, materiale informativo o comunicazioni riguardanti tutti i genitori della classe, purché preventivamente visionati dal Dirigente scolastico e quindi autorizzati. 67 9 - RICEVIMENTI E INFORMAZIONE SUGLI APPRENDIMENTI Tutti gli insegnanti sono tenuti a comunicare ai genitori la data e gli orari degli incontri, secondo le modalità riportate dal presente regolamento. Gli insegnanti della Scuola Secondaria di primo grado ricevono i genitori nelle settimane stabilite, secondo gli orari e le date comunicate nel calendario affisso all’albo e pubblicato nel sito della scuola. Il Collegio dei Docenti, all’inizio dell’anno scolastico, fissa le date e gli orari dei ricevimenti per i colloqui individuali e per la consegna dei documenti di valutazione. I genitori non devono essere accompagnati dai figli in occasione dei ricevimenti. Il genitore, in caso di necessità e urgenza, sarà ricevuto singolarmente, previo accordo, al di fuori degli orari di lezione. 10 - ASSEMBLEE SINDACALI - SCIOPERI Gli alunni fanno firmare almeno ad un genitore le comunicazioni riguardanti eventuali scioperi e/o assemblee sindacali che comportano variazioni d’orario di lezione o addirittura la sospensione delle lezioni. Qualora l’alunno si dovesse presentare, entrerà e resterà a scuola, affidato ad altro docente, per attività di vigilanza. Gli alunni entrati a scuola saranno trattenuti fino al termine previsto per le lezioni, a meno che non si presenti a scuola un genitore o una persona delegata a prelevarli. Nel caso di sciopero degli operatori del Centro Pasti, il pranzo non viene fornito; in tal caso l’alunno può o restare a scuola, consumando alimenti confezionati portati da casa, o uscire per il tempo del pranzo e rientrare all’orario stabilito (vedi 1.2). È vietato consumare cibi non forniti dal proprio genitore. I docenti comunicano anticipatamente (di norma almeno 5 giorni prima, salvo indizioni improvvise) l’ingresso posticipato o l’uscita anticipata per assemblee sindacali. Almeno un genitore deve firmare per avvenuta informazione. In caso di scioperi, verrà dato preavviso alle famiglie secondo le modalità previste dalla normativa vigente in materia (di norma 5 giorni prima). In caso di sciopero dei collaboratori scolastici, degli addetti alle pulizie, dei servizi del Quartiere o delle cooperative, occorre dare comunicazione scritta alle famiglie; qualora il personale di sorveglianza fosse in sciopero in numero tale da non garantire la sicurezza della scuola e dei minori, il Dirigente può decidere di chiudere la scuola. La Scuola garantisce in ogni caso la sorveglianza degli alunni presenti. 11- VISITE GUIDATE Gli alunni, all’inizio dell’anno scolastico, fanno firmare l’autorizzazione per le uscite in orario scolastico. Poiché tali attività sono, a tutti gli effetti, parte I docenti programmano tali attività all’inizio dell’anno scolastico, inserendole nella programmazione di classe. Esse dovranno essere approvate dal Consiglio di Interclasse, dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto e autorizzate dal Dirigente Scolastico. I docenti compilano l’apposito modulo per la richiesta specificando gli accompagnatori; 68 integrante della programmazione didattica, gli alunni devono mantenere un comportamento corretto e responsabile. - consegnano il modulo con almeno una settimana di anticipo; comunicano alle famiglie la meta e la data e controllano le firme di presa visione; - si accertano che tutti gli alunni abbiano il tesserino di riconoscimento. - Gli alunni che intendono partecipare a viaggi di istruzione e visite guidate devono, obbligatoriamente aver effettuato la convenzione assicurativa integrativa prevista dalla scuola per la responsabilità civile. I docenti accompagnatori dovranno essere in rapporto di 1 ogni 15 alunni. In caso di presenza nella classe di un alunno in situazione di handicap è indispensabile la presenza dell’insegnante di sostegno o dell’educatore comunale o di personale assistenziale. In caso di necessità, per l’accompagnamento l’insegnante può essere affiancato anche da un collaboratore scolastico. Per motivi di sicurezza, nei locali che saranno visitati e/o in cui si permarrà, i docenti accompagnatori si preoccuperanno di rilevare e segnalare agli alunni le uscite di sicurezza e i percorsi di fuga. 12- VIAGGI DI ISTRUZIONE Gli alunni devono riconsegnare, firmate da un genitore, sia l’autorizzazione preventiva sia quella definitiva. Nessun alunno può essere escluso dalla partecipazione a tali attività per motivi economici. Tutti gli alunni dovranno avere con sé il tesserino di identificazione. Poiché tali attività sono, a tutti gli effetti, parte integrante della programmazione didattica, gli alunni devono mantenere in ogni momento del viaggio un comportamento corretto e responsabile. I genitori prenderanno visione della prima richiesta di autorizzazione, predisposta dai docenti, contenente anche il programma del viaggio e il preventivo di spesa, e vi apporranno una firma con l’adesione o la non adesione. I genitori degli alunni partecipanti consegneranno al docente organizzatore il modulo definitivo e la quota prevista entro 15 giorni dalla data stabilita. La risposta affermativa alla richiesta preliminare è vincolante per quanto riguarda le spese fisse (es. noleggio pullman, la cui spesa è suddivisa tra il numero previsto dei partecipanti), che dovranno, pertanto, essere sostenute anche in caso di rinuncia. I docenti accompagnatori dovranno essere in rapporto di 1 ogni 15 alunni. In caso di presenza nella classe di un alunno in situazione di handicap è indispensabile la presenza dell’insegnante di sostegno o dell’educatore comunale o di personale assistenziale. In caso di necessità, per l’accompagnamento l’insegnante potrà essere affiancato anche da un collaboratore scolastico. Per motivi di sicurezza, nei locali che verranno visitati e/o in cui si permarrà, i docenti accompagnatori si preoccuperanno di rilevare e segnalare agli alunni le uscite di sicurezza e i percorsi di fuga. La segreteria deve fornire le nomine per i docenti accompagnatori e gli elenchi degli alunni partecipanti, con la firma del Dirigente e il timbro dell’Istituto. 69 13 - DISPOSIZIONI GENERALI SUL FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI Gli organi collegiali sono organismi di governo e di gestione delle attività scolastiche dell’istituto. Sono composti dal dirigente scolastico, dai docenti, da rappresentanti dei genitori e del personale ATA. 13.1 - Collegio dei Docenti Il Collegio dei Docenti è composto da tutti gli insegnanti in servizio e dal Dirigente Scolastico che lo presiede. Ha potere deliberante e di indirizzo su ogni aspetto del funzionamento didattico dell’Istituto. 13.2 - Consiglio di Istituto Il Consiglio di Istituto è composto da 6 genitori, 6 docenti, 1 membro del personale ATA e dal Dirigente Scolastico (membro di diritto) e ha durata triennale. L’elezione dei componenti e il suo funzionamento sono regolati dall’art. 8 del D.L.vo 297/94. La convocazione del Consiglio di Istituto è disposta con congruo anticipo, non inferiore a 5 giorni rispetto alla data delle riunioni, salvo urgenti necessità. Nella prima seduta i componenti eleggono il presidente, che deve essere un genitore. La convocazione è effettuata dal D.S. sentito il Presidente con lettera diretta ai singoli membri e mediante affissione all’albo di apposito avviso. La lettera e l’avviso di convocazione devono contenere l’indicazione degli argomenti da trattare nella seduta. Di ogni seduta viene redatto, su apposito registro a pagine numerate, processo verbale firmato dal presidente e dal segretario. Il Consiglio di Istituto ha potere deliberante e di indirizzo su tutti gli aspetti organizzativi e finanziari della vita e dell’attività della Scuola. 13.3 - Giunta Esecutiva La Giunta Esecutiva è composta da due membri di diritto (il Dirigente Scolastico, presidente, e il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, segretario) e da quattro membri eletti dal Consiglio di Istituto al suo interno (un docente, un non docente e due genitori). Essa predispone il bilancio di previsione e il conto consuntivo, prepara i lavori del Consiglio di Istituto e cura l’esecuzione delle relative delibere. 70 13.4 - Consiglio di Intersezione, di Interclasse e di Classe I Consigli di Classe di Interclasse e di Intersezione sono composti dai docenti titolari delle classi o sezioni interessate, parallele e non; ne fanno parte i rappresentati dei genitori dei relativi gruppi di alunni e sono eletti annualmente, possibilmente entro il secondo mese dell’anno scolastico; si riuniscono periodicamente ed hanno funzioni rilevanti soprattutto nelle proposte di visite e gite di istruzione, nell'approvazione delle stesse e di ogni attività scolastica non strettamente legata agli apprendimenti curricolari; intervengono nella scelta dei libri di testo con l'espressione di un parere, cui gli insegnanti non sono comunque vincolati. Sono convocati dal Dirigente Scolastico anche su richiesta scritta e motivata della maggioranza dei suoi membri. I Consigli possono formulare proposte al Collegio dei Docenti e al Consiglio di Istituto in ordine all’azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione e tendere ad agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti e genitori. 14 - DIRITTO DI RIUNIONE Tutte le componenti (docenti, non docenti e genitori) hanno diritto di riunione nella scuola, al di fuori dell’orario scolastico, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico rilasciata al richiedente il quale si assume la responsabilità del corretto uso dei locali. L’autorizzazione verrà rilasciata su presentazione di domanda, la quale dovrà contenere l’ordine del giorno della riunione. 15 - ACCESSO AGLI UFFICI Il Dirigente Scolastico riceve su appuntamento telefonico. La Segreteria è aperta al pubblico, nei giorni di Lunedì (dalle 11.00 alle 12.30), Mercoledì (dalle 8.30 alle 9.30 / dalle 15.00 alle 16.30), Venerdì (dalle ore 11.00 alle 12.30). 16 - TRASPARENZA E PUBBLICITÀ DEGLI ATTI L’utente ha diritto di accesso ai documenti che lo riguardano e che risultino in possesso della Scuola, richiedendone copia, secondo quanto stabilito dalla legge n. 241 del 7 agosto 1990. La Scuola assicura la presenza di opportune bacheche adibite all’esposizione di materiale informativo. La pubblicità degli atti del Consiglio di Istituto avviene mediante affissione all’albo e sul sito internet della copia integrale del testo delle deliberazioni (se non concernenti singole persone) sottoscritta dal segretario della seduta e dal Presidente. Detta affissione avviene entro 8 giorni dalla relativa seduta del Consiglio e deve rimanere esposta per almeno 10 giorni. I verbali e tutti gli altri scritti preparatori sono depositati negli uffici di Segreteria e sono a disposizione di chiunque ne faccia richiesta secondo la legge suddetta. Alle sedute del Consiglio di Istituto, salvo quando non siano in discussione argomenti riguardanti persone, possono assistere senza diritto di parola e di voto gli elettori delle componenti rappresentate e i membri del consiglio comunale. Se invitati, i membri del consiglio comunale o docenti referenti di progetti, possono partecipare con diritto di parola. 71 CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE SEZIONI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DELLE CLASSI DELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO. A) CRITERI GENERALI COMUNI 1. o o o o 2. INSERIMENTO NELLE SEZIONI DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI o con DSA dichiarati 1.1. Il Dirigente scolastico inserirà gli alunni nei classi/sezione tenendo presenti i seguenti criteri: sentirà il parere dell'équipe socio-psico-pedagogica; inserirà gli alunni disabili e/o con DSA in una classe rispettando le indicazioni del D.M. n. 141/99; valuterà anche l'opportunità di rendere disomogeneo il numero degli alunni delle due sezioni a favore di quella in cui è inserito l'alunno diversamente abile e/o con DSA; nel caso vi siano più alunni diversamente abili, essi verranno divisi equamente nelle sezioni/classi. INSERIMENTO NELLE CLASSI DEGLI ALUNN STRANIERI. 1.1. I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto: a. dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica; b. dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno attraverso prove d’ingresso standardizzate di letto – scrittura e logico – matematiche; c. del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza; d. del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno. Il collegio dei docenti, con le modalità che riterrà più opportune, formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi: “la ripartizione è effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri”. (D.P.R.n. 394 del 31 agosto 1999). 1.2. Le prove di accertamento di cultura saranno sostenute di fronte ad una commissione nominata dal Dirigente scolastico composta da due docenti, di disciplina diversa, in servizio nell’Istituto. 1.3. In mancanza di documentazione scolastica il dirigente scolastico procede, previa deliberazione del consiglio di Interclasse all’iscrizione con riserva, chiedendo ai genitori una dichiarazione attestante gli studi compiuti nel paese di origine (C.M. n. 5/1994) 1.4. Il dirigente scolastico procede all’iscrizione con riserva anche dei minori privi di permesso di soggiorno (C.M. n. 5/1994). 72 B) CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE DELLE SEZIONI Scuola dell’INFANZIA 1. INSERIMENTO DEGLI ALUNNI ISCRITTI AL 1° ANNO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA NELLE SEZIONI 1.1 Nella scuola dell’infanzia le sezioni sono di norma eterogenee e sono già costituite dai bambini di 4 e 5 anni. Pertanto è necessario inserire solo i bambini di 3 anni. 1.2 Nell’inserimento dei bambini di 3 anni, si terranno globalmente presenti le seguenti variabili: o numero; o sesso; o semestre di nascita (gennaio-giugno; giugno-dicembre); o eventuale preferenza espressa dai genitori all’atto dell’iscrizione; o alunni diversamente abili o con DSA dichiarati; o alunni anticipatari; o proposte delle insegnanti della scuola dell’infanzia. 1.3 Ciascuna sezione deve contenere lo stesso numero di alunni. Nel caso il numero delle preferenze espresse dai dei genitori all’atto di iscrizione sia superiore al numero dei posti disponibili nella sezione, si cercherà di trovare un accordo fra i genitori, accettando anche in una sezione uno squilibrio di numero di iscritti fino a tre bambini in più. Se non si trova l’accordo, l’assegnazione alla sezione dei bambini avverrà per sorteggio in presenza dei genitori interessati o una loro rappresentanza, rispettando le norme della privacy. 1.4 Il Dirigente Scolastico formerà le sezioni dopo aver verificato la corretta applicazione dei presenti criteri. All’assegnazione dei docenti alle sezioni provvede il Dirigente scolastico, ai sensi dell’art. 3 del DPR n. 417/74, tenuto conto del principio della continuità didattica e dei criteri adottati dal Consiglio d’Istituto, tenuto conto delle proposte formulate in merito dal Collegio dei docenti. 1.5 Le sezioni rimarranno quelle fissate dal Dirigente Scolastico all’inizio del corso di studio, salvo motivata proposta da parte dei docenti del team. 1.6 Gli alunni che si iscrivono in corso d’anno vengono inseriti nelle sezioni ritenute più idonee dai docenti del plesso in accordo con il Dirigente Scolastico. 73 C) CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI Scuola Primaria 1. CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME NEI PLESSI IN CUI SONO PREVISTE PIÙ SEZIONI 1.1. Le classi sono unità di aggregazione degli alunni, aperte alla socializzazione e allo scambio delle diverse esperienze; andranno perciò favorite le modalità organizzative espressione di libertà progettuale coerenti con gli obiettivi generali e specifici dei vari ordini di scuola. 1.2. "L'unitarietà dell'insegnamento, che costituisce la caratteristica educativo -didattica peculiare della scuola primaria, è assicurata sia dal ruolo specifico dell'insegnante di classe (questo particolarmente nel primo ciclo) che dall'intervento di più insegnanti sullo stesso gruppo classe o su gruppi di alunni di classi diverse organizzati in un sistema didattico a classi aperte" (DPR n.104/1985 - 3^ parte). 1.3. o o o o o I criteri mirano a raggiungere i seguenti obiettivi: L’eterogeneità all'interno di ciascuna classe (eterogeneità della provenienza socio culturale e della preparazione di base: ogni classe dovrebbe essere, in piccolo, uno spaccato della società). L’omogeneità tra le classi parallele. L’equilibrio del numero alunni/alunne. La parità di “casi difficili” (alunni con difficoltà di apprendimento e/o di comportamento). Distribuzione proporzionata nelle classi di alunni di lingua madre non Italiana; 1.4. Nella formazione dei raggruppamenti iniziali si terranno globalmente presenti le seguenti variabili: o sesso; o periodo di frequenza alla scuola dell’infanzia (da 2 a 3 anni o per meno di 2 anni anticipatari); o indicazioni delle docenti della scuola dell’infanzia (apprendimento - comportamento situazione di famiglia, ecc…); o alunni diversamente abili e/o con DSA o alunni di lingua madre non Italiana; 1.5. Si utilizzeranno le valutazioni sintetiche espresse dai docenti della scuola dell’infanzia (documenti per la continuità di fine anno). 74 1.6. o o o o o Si procederà secondo il seguente metodo: Si suddivideranno tutti gli iscritti in due gruppi in base al sesso. All'interno di ciascun gruppo si procederà alla formazione, via via successiva, di tanti sottogruppi quante sono le variabili indicate al punto 1.4 Si otterrà una ramificazione i cui esiti finali verranno equamente suddivisi nei gruppi iniziali Da ultimo, con la collaborazione dei docenti della scuola dell’infanzia si riequilibrerà l'omogeneità delle sezioni tenendo contemporaneamente conto: delle variabili di cui al punto 1.4; delle osservazioni dei docenti della scuola dell’infanzia; Alla riunione con i docenti della scuola dell’infanzia saranno invitati anche i collaboratori della scuola primaria e docenti delle classi quinte della scuola primaria. 1.7. Il Dirigente scolastico formerà le classi sulla base: delle proposte dei rappresentanti delle sezioni della scuola dell’infanzia; o verificata la corretta applicazione dei presenti criteri precedentemente approvati dal Consiglio d’Istituto; L’abbinamento del gruppo-classe con la sezione avviene per sorteggio. La lettera della sezione sarà sorteggiata a settembre. All’assegnazione dei docenti alle classi provvede il Dirigente scolastico, ai sensi dell’art. 3 del DPR n. 417/74, tenuto conto del principio della continuità didattica e dei criteri adottati dal Consiglio d’Istituto, tenuto conto delle proposte formulate in merito dal Collegio dei docenti. Le classi definitive saranno affisse all’Albo dal Dirigente Scolastico cinque giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico. Le classi rimarranno quelle fissate dal Dirigente scolastico all’inizio del corso di studio, salvo motivata proposta da parte dei docenti del team dopo iniziale osservazione effettuata sulle dinamiche didattiche e relazionali del gruppo – classe. o 2 o o abili o con DSA dichiarati; ogni altro elemento utile alla migliore formazione delle pluriclassi sulla base di un progetto predisposto dai docenti. 75 D) CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI Scuola Secondaria 1. CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° 1.1. Le classi sono unità di aggregazione degli alunni, aperte alla socializzazione e allo scambio delle diverse esperienze; andranno perciò favorite le modalità organizzative espressione di libertà progettuale coerenti con gli obiettivi generali e specifici dei vari ordini di scuola (art. 5 c. 1 Regolamento sull’autonomia 275/99). 1.2. I criteri mirano a raggiungere i seguenti obiettivi: o L'eterogeneità all'interno di ciascuna classe (ogni classe dovrebbe essere, in piccolo, uno spaccato della società). o L'omogeneità tra le sezioni parallele. o L’equilibrio del numero alunni/alunne. o La parità di “casi difficili” (alunni con difficoltà di apprendimento e/o di comportamento). o Distribuzione proporzionata nelle classi di alunni di lingua madre non Italiana; 1.3. Nella formazione dei gruppi classe si terranno globalmente presenti le seguenti variabili: o sesso; o eventuali indicazioni del team docente della primaria in particolare per gli alunni con difficoltà di apprendimento e/o comportamento; 1.4 Per la formazione delle classi si utilizzeranno anche: o I documenti ufficiali di valutazione (schede scolastiche dell’alunno) o Le valutazioni sintetiche espresse dai docenti della scuola primaria (documenti di fine anno per la continuità: Tabella di rilevazione dei dati in uscita dalla Scuola Primaria o I test INVALSI (Italiano e matematica), comunque in subordine rispetto alla valutazione dei docenti della scuola primaria. 1.5. Si procederà secondo il seguente metodo: Prima fase I componenti della Commissione, con la collaborazione di tutti i docenti di classi quinte della scuola primaria, esamineranno di ciascun alunno proveniente dalle classi quinte della scuola primaria: il rendimento scolastico in italiano e matematica (conoscenze, abilità e competenze già possedute); i risultati dei test INVALSI; il comportamento sociale in classe con i compagni e con gli insegnanti; capacità, stili cognitivi, attenzione ed attitudini evidenziati dall’alunno nel corso della scuola primaria; ambiente sociale di provenienza, abitudini e risorse della famiglia e interessi extrascolastici; ogni altro elemento che i docenti di scuola primaria riterranno utile segnalare alla scuola secondaria di primo grado per una formazione equilibrata delle classi; Da questa prima analisi la Commissione potrà compilare la tabella Profilo d’ingresso scuola secondaria di primo grado che sarà concordata con ciascun “team” docente della scuola primaria. 76 Seconda fase La Commissione, sulla base delle informazioni acquisite, suddividerà gli alunni in 5 fasce di livello: I FASCIA: II FASCIA: III FASCIA: IV FASCIA: V FASCIA abilità/competenze da recuperare(Non sufficiente 4 ) abilità/competenze da acquisire (Mediocre 5 ) abilità/competenze da consolidare (Sufficiente/Buono 6 - 7) abilità/competenze da potenziare (Distinto 8 ) abilità/competenze eccellenti (Ottimo 9 – 10 ) La commissione provvederà alla ripartizione degli alunni delle cinque fasce nei gruppi classe.La commissione, sulla base delle informazioni acquisite, proporrà al dirigente scolastico i gruppi classe tenendo contemporaneamente presenti i seguenti criteri. formazione di gruppi eterogenei sia dal punto di vista relazionale che delle conoscenze/abilità/competenze conseguite al termine della scuola primaria, anche sulla base dei dati rilevabili dai documenti compilati dalla scuola primaria; suddivisione in modo il più possibile equilibrato dei maschi e delle femmine all’interno dello stesso gruppo; gli alunni provenienti dallo stessa frazione/contrada saranno di norma mantenuti nella stessa classe se in numero pari o inferiore a tre; se maggiori di tre saranno suddivisi in modo equilibrato; collocazione dei fratelli/sorelle nella medesima classe; gli alunni già frequentanti la scuola secondaria di primo grado e non ammessi alla classe terza o non licenziati manterranno la stessa sezione dell’anno precedente, fatto salvo diverso parere motivato del collegio dei docenti; gli alunni già frequentanti la scuola secondaria di primo grado e non ammessi alla classe seconda verranno di norma inseriti nella stessa sezione dell’anno precedente; gli alunni per i quali i genitori hanno scelto insegnamento della materia alternativa saranno inseriti, nel medesimo gruppo, fatto salvo il rispetto degli altri criteri; l’inserimento degli alunni diversamente abili o con DSA dichiarati terrà conto degli alunni problematici già presenti nelle altre classi della stessa sezione. La ripartizione degli alunni diversamente abili sarà equilibrata fra le varie sezioni e l’inserimento degli allievi sarà a discrezione del DS, sentiti i pareri dei genitori e della ASL competente; I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico saranno iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto: a. dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica; b. dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno; c. del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza; d. del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno. 77 Il collegio dei docenti formula le seguenti proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classe: l’inserimento degli alunni stranieri, nei limiti del possibile, non dovrà interessare sempre le medesime sezioni e terrà conto di altri alunni problematici già presenti nelle altre classi della stessa sezione; la ripartizione è effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri (D.P.R. n. 394 del 31 agosto 1999) in tal senso si valuterà la possibilità di suddividere gli alunni in modo equilibrato nei diversi gruppi, fatte salve esigenze specifiche che, in tal caso, saranno valutate da una commissione del collegio dei docenti composta dal dirigente scolastico, dal referente della scuola, dal collaboratore, dai coordinatori di classe direttamente interessati all’assegnazione e dal docente che opera per il maggior numero di ore in tutte le classi interessate. La Commissione è delegata dal collegio dei docenti a proporre al dirigente scolastico gli inserimenti nelle classi degli alunni trasferiti nel corso dell’anno scolastico. In mancanza di documentazione scolastica il dirigente scolastico procede, previa deliberazione del consiglio di classe all’iscrizione con riserva, chiedendo ai genitori una dichiarazione attestante gli studi compiuti nel paese di origine (C.M. n. 5/1994) Terza fase Il dirigente scolastico formerà le classi sulla base: o delle proposte della commissione di cui sopra; o verificata la corretta applicazione dei presenti criteri; o dopo aver consultato per un parere non vincolante il Presidente del Consiglio d’Istituto. L’abbinamento del gruppo-classe con la sezione avviene per sorteggio. La lettera della sezione sarà sorteggiata. All’assegnazione dei docenti alle classi provvede il Dirigente scolastico, ai sensi dell’art. 3 del DPR n. 417/74, tenuto conto del principio della continuità didattica e dei criteri adottati dal Consiglio d’Istituto, tenuto conto delle proposte formulate in merito dal Collegio dei docenti. Infine il DS potrà apporre alcune modifiche, una volta valutate le motivate e gravi richieste delle famiglie e/o dei docenti, avendo cura di salvaguardare comunque i criteri sopra indicati. Le classi definitive saranno affisse all’Albo dal Dirigente Scolastico di norma, entro la prima decade di luglio. Le classi rimarranno quelle fissate dal Dirigente scolastico all’inizio del corso di studio, salvo motivata proposta da parte dei docenti del team. Gli alunni che si iscrivono in corso d’anno vengono inseriti nelle classi ritenute più idonee dai docenti del plesso in accordo con il Dirigente scolastico. 78 CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI I criteri per la formazione delle classi, validi per i tre ordini di scuola, vengono deliberati dal Consiglio d’Istituto e dal Collegio Docenti. L’obiettivo fondamentale è quello di raggiungere: ETEROGENEITA’ all’interno di ciascuna classe/sezione e OMOGENEITA’ fra le classi/sezioni parallele. CRITERI: composizione prioritaria delle classi secondo le opzioni del tempo scuola prescelto suddivisione equilibrata secondo genere maschile / femminile periodo di frequenza alla scuola dell’infanzia (da 2 a 3 anni o per meno di 2 anni – anticipatari); indicazioni delle docenti della scuola dell’infanzia/primaria (apprendimento comportamento - situazione di famiglia, ecc … ); nel caso vi siano più alunni diversamente abili e/o con DSA, sentito il parere dell'équipe socio-psico-pedagogica, essi verranno divisi equamente nelle sezioni/classi. distribuire in classi diverse alunni segnalati per incompatibilità caratteriale; distribuzione proporzionata nelle classi di alunni di lingua madre non italiana; i ripetenti possono essere inseriti nella medesima sezione frequentata nell’anno precedente, o in altra sezione, valutati caso per caso i contesti di apprendimento più idonei. L’abbinamento del gruppo-classe con la sezione avviene per sorteggio. La lettera della sezione sarà sorteggiata a settembre. Le classi definitive saranno affisse all’Albo dal Dirigente Scolastico cinque giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico. Le classi rimarranno quelle fissate dal Dirigente scolastico all’inizio del corso di studio, salvo motivata proposta da parte dei docenti del team, dopo iniziale osservazione effettuata sulle dinamiche didattiche e relazionali del gruppo classe. Gli alunni che si iscrivono in corso d’anno vengono inseriti nelle classi ritenute più idonee dai docenti del plesso in accordo con il Dirigente scolastico. I criteri, proposti dal Collegio Docenti, vengono deliberati dal Consiglio di Istituto e costituiscono parte integrante del Pof . 79 CARTA dei SERVIZI Principi Fondamentali La carta dei Servizi della Scuola ha come fonte d’ispirazione gli artt. 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana. Essa si fonda su principi di: Uguaglianza Nessuna discriminazione può essere compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, lingua, etnia, religione, opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socioeconomiche. Imparzialità e regolarità I soggetti erogatori del servizio scolastico agiscono secondo criteri di obiettività ed equità. La Scuola utilizza le risorse disponibili per garantire, nell’ambito delle proprie competenze, la continuità e la regolarità del servizio. Accoglienza e integrazione La scuola si impegna a favorire l’accoglienza degli alunni e dei genitori ed a promuovere l’inserimento e l’integrazione dei bambini, con particolare riguardo alla fase d’ingresso. Nello svolgimento della propria attività, ogni operatore ha pieno rispetto dei diritti e degli interessi dell’alunno. Diritto di scelta L’utente ha facoltà di scegliere tra le istituzioni statali e non dello stesso tipo che erogano il servizio scolastico. L’obbligo scolastico e la regolarità della frequenza sono assicurati con interventi, da parte di tutte le istituzioni coinvolte, di prevenzione e controllo dell’evasione e della dispersione scolastica. Partecipazione, efficienza e trasparenza Istituzioni, personale, genitori e alunni sono protagonisti e responsabili dell’attuazione della Carta dei Servizi. La Scuola e l’Ente Locale si impegnano a promuovere e favorire le attività extrascolastiche consentendo l’uso degli edifici e delle attrezzature anche al di fuori del servizio scolastico. In tal modo la scuola si pone come centro di promozione culturale, sociale e civile del territorio. L’Istituzione scolastica garantisce la massima semplificazione delle procedure per un’informazione completa e trasparente. L’attività scolastica, ed in particolare l’orario di servizio di tutte le componenti, si stabiliscono in base a criteri di efficienza, efficacia e flessibilità nell’organizzazione dei servizi amministrativi, dell’attività didattica e dell’offerta formativa integrata. La Scuola garantisce ed organizza le modalità di aggiornamento del personale in collaborazione con istituzioni ed enti culturali, 80 nell’ambito delle linee d’indirizzo e delle strategie di intervento definite dall’amministrazione e in base a specifiche deliberazioni del Collegio dei Docenti. Libertà d’insegnamento e aggiornamento del personale La programmazione didattico-educativa assicura il rispetto della libertà di insegnamento dei docenti e garantisce la formazione dell’alunno, facilitandone le potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo armonico della personalità. La formazione e l’aggiornamento costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico. Didattica La Scuola , con l’apporto delle competenze professionali del personale e con la collaborazione e il concorso delle famiglie, delle istituzioni e del territorio, è responsabile della qualità dell’istruzione e si impegna a garantirne l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni, nel rispetto di obiettivi educativi validi per il raggiungimento delle finalità istituzionali. La scuola individua ed elabora gli strumenti per garantire la continuità educativa, al fine di promuovere un armonico sviluppo della personalità degli alunni. Nella scelta dei libri di testo e delle strumentazioni didattiche, la Scuola assume come criteri di riferimento la validità culturale e la funzionalità educativa, con particolare riguardo agli obiettivi formativi, e la rispondenza alle esigenze dell’utenza. Nell’assegnazione dei compiti da svolgere a casa, il docente opera in coerenza con la programmazione didattica di classe, tenendo presente la necessità di rispettare razionali tempi di studio degli alunni. Nel rapporto con gli alunni, in particolare con i più piccoli, i docenti colloquiano in modo pacato e sereno, nel rispetto della personalità di ciascuno, senza ricorrere a punizioni mortificanti o forme di intimidazione o minaccia. Informazioni all'utenza Il contratto formativo Il contratto formativo si stabilisce, in particolare tra il docente e l’alunno ma coinvolge tutti gli organi collegiali dell’Istituto, i genitori, gli enti esterni preposti o interessati al servizio scolastico. Sulla base del contratto formativo: l’alunno deve conoscere: gli obiettivi didattici ed educativi del suo curricolo; il percorso per raggiungerli; le fasi del suo curricolo; il docente deve: esprimere la propria offerta formativa; motivare il proprio intervento didattico; esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione; 81 il genitore deve: conoscere l’offerta formativa; esprimere pareri e proposte; collaborare nelle attività. Per l’informazione sono seguiti i seguenti criteri: a) l’Istituto assicura spazi ben visibili adibiti all’informazione, prevedendo: tabella dell’orario di lavoro dei dipendenti organigramma degli uffici organigramma degli Organi Collegiali organico del personale albi d’istituto bacheca sindacale bacheca dei genitori b) presso l’ingresso e presso gli uffici sono presenti operatori scolastici in grado di fornire all’utenza le prime informazioni per la fruizione del servizio Servizi amministrativi e procedure La Scuola individua, fissandone e pubblicandone gli standard e garantendone altresì l’osservanza e il rispetto, i seguenti criteri di qualità dei servizi amministrativi: celerità delle procedure trasparenza informatizzazione dei servizi di Segreteria flessibilità degli orari di apertura degli uffici a contatto con il pubblico La Scuola assicura all’utente la tempestività del contatto telefonico, stabilendo al proprio interno le modalità di risposta che comprendono il nome dell’Istituto, il nome e la qualifica di chi risponde, la persona o l’ufficio in grado di fornire le informazioni richieste.. Standard specifici delle procedure: - rilascio attestazioni di frequenza a vista rilascio certificazioni gg.5 I moduli d’iscrizione alle classi sono consegnati a vista nei giorni ed orari stabiliti. Per quanto riguarda il controllo della documentazione, la registrazione della domanda e il rilascio della ricevuta, la segreteria garantisce lo svolgimento della procedura d’iscrizione alle classi in un massimo di 10 minuti dal momento di consegna delle domande. Il rilascio dei certificati è effettuato nel normale orario di apertura al pubblico degli uffici. Procedura dei Reclami I reclami per le situazioni materiali possono essere espressi in forma orale, scritta, telefonica, via fax e devono contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente. 82 I reclami orali e telefonici devono essere successivamente sottoscritti. I reclami anonimi non sono presi in considerazione. Il Dirigente Scolastico, dopo aver esperito ogni possibile indagine in merito, risponde in forma scritta e comunque non oltre quindici giorni, attivandosi per rimuovere le cause che hanno provocato il reclamo. Qualora il reclamo non sia di competenza de Dirigente Scolastico, al reclamante saranno fornite indicazioni circa il corretto destinatario. Annualmente il Dirigente Scolastico formula al Consiglio d’Istituto una relazione analitica dei reclami e provvedimenti. Condizioni Ambientali della Scuola L’ambiente scolastico deve essere pulito, accogliente e sicuro al fine di garantire una permanenza a scuola confortevole per gli alunni e per il personale. La scuola si impegna, in particolare, a sensibilizzare le istituzioni interessate al fine di garantire la sicurezza interna ed esterna agli alunni e al personale. La Scuola individua i seguenti fattori di qualità riferibili alle condizioni ambientali: numero, dimensione e dotazioni delle aule dove si svolge la normale attività didattica; numero, tipo, dimensione, orario settimanale di utilizzo della biblioteca scolastica, dell’aula multimediale, delle aule allestite a laboratori; dimensione, dotazione, orario settimanale di utilizzo per attività curricolari della palestra; numero, dimensione e dotazione dei locali di servizio e della mensa scolastica; numero dei servizi igienici, con indicazione dell’esistenza dei servizi igienici per portatori di handicap; esistenza di barriere architettoniche; esistenza di ascensori; esistenza di spazi esterni attrezzati e non; piano di evacuazione dell’edificio in caso di calamità. Valutazione del Servizio Allo scopo di raccogliere elementi utili alla valutazione del servizio, può essere effettuata una rilevazione mediante questionari e focus group opportunamente preparati, rivolti ai genitori, al personale e agli alunni. I questionari, che vertono sugli aspetti organizzativi, didattici ed amministrativi del servizio, devono prevedere una graduazione delle valutazioni e la possibilità di formulare proposte. Alla fine di ciascun anno scolastico, il Collegio dei Docenti redige una relazione sull’attività formativa della scuola che viene sottoposta all’attenzione del Consiglio d’Istituto. 83 INDICE DEL POF Introduzione 2 Il territorio 5 La scuola: intelligenza del territorio 6 Il contesto scolastico 7 La struttura organizzativa 9 Organismi istituzionali 12 Ina scuola orientata alla qualità 15 Una scuola per costruire competenze I progetti 15 19 Disabilità: integrazione ed inclusione 35 Disturbi Specifici di Apprendimento 41 Bisogni Educativi Speciali 44 Piano Annuale per l’Inclusione 46 Il curricolo 48 Uscite didattiche 49 La valutazione 53 Regolamento d’istituto 58 Criteri di formazione delle sezioni e delle classi 72 Carta dei servizi 80 84