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schema del piano triennale di prevenzione della corruzione

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schema del piano triennale di prevenzione della corruzione
SEGRETERIA GENERALE
SCHEMA DEL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA
CORRUZIONE DEL COMUNE DI MILANO
SEGRETERIA GENERALE
INDICE GENERALE
PARTE PRIMA: NORME DI CARATTERE GENERALE
INTRODUZIONE
o ART.1
DEFINIZIONE DEL PIANO
o ART. 2
VALIDITA’ DEL PIANO
o ART. 3
CONOSCENZA E DIFFUSIONE DEL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE DEL
COMUNE DI MILANO - VALORIZZAZIONE E COMPITI DEL PERSONALE
o ART.4
INDIRIZZI PER LA FORMAZIONE
o ART. 5
CRITERI PER LA ROTAZIONE DEGLI INCARICHI DIRIGENZIALI E PERSONALE ESPOSTO AL RISCHIO
o ART. 6
INDIVIDUAZIONE COMPITI ED ADEMPIMENTI DEL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA
CORRUZIONE
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SEGRETERIA GENERALE
o ART. 7
ONERI E AMBITI DI RESPONSABILITA’ DEL RESPONSABILE DEL PIANO DI PREVENZIONE DELLA
CORRUZIONE
o ART. 8
OBBLIGHI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
o ART. 9
RESPONSABILITA’ DEI DIRETTORI
AMMINISTRATIVA DELL’ENTE
CENTRALI
E
DIRIGENTI
APICALI
E
DELLA
STRUTTURA
o ART. 10
INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA’ A RISCHIO CORRUZIONE
o ART. 11
APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA ANTICORRUZIONE E SULLA TRASPARENZA ALLE SOCIETA’ E AGLI
ENTI PARTECIPATI, AD ESCLUSIONE, DELLE SOCIETA’ QUOTATE SUL MERCATO TELEMATICO AZIONARIO
o ART. 12
SEGNALAZIONE DI CONDOTTE ILLECITE DA PARTE DI DIPENDENTI COMUNALI
o ART. 13
DISCIPLINA COMPORTAMENTALE E CONFLITTI D’INTERESSE
o ART. 14
SANZIONI DISCIPLINARI
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SEGRETERIA GENERALE
o ART. 15
COORDINAMENTO TRA IL PROGRAMMA DI TRASPARENZA ED IL PIANO DI PREVENZIONE DELLA
CORRUZIONE
o ART. 16
COORDINANENTO TRA IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI ED IL PIANO DI PREVENZIONE DELLA
CORRUZIONE
o ART. 17
COORDINAMENTO TRA IL PIANO DELLA PERFORMANCE ED IL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE
DELLA CORRUZIONE.
PARTE SECONDA:
MODELLI
OPERATIVI
CORRUZIONE
PER
PREVENIRE
IL
RISCHIO
AREA TERRITORIO
1) AREA TEMATICA DEGLI APPALTI – DIREZIONE CENTRALE OPERE PUBBLICHE E CENTRALE UNICA
APPALTI E DIREZIONE CENTRALE TECNICA
2) AREA TEMATICA GOVERNO DEL TERRITORIO
3) AREA TEMATICA RELATIVA ALLE ATTIVITA’ DELLA DIREZIONE CENTRALE MOBILITA’ TRASPORTI –
AMBIENTE
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SEGRETERIA GENERALE
AREA SERVIZI AL CITTADINO
4) AREA TEMATICA DEI SERVIZI SOCIALI
5) AREA TEMATICA DELLA DIREZIONE CENTRALE CASA
6) AREA TEMATICA RELATIVA ALLA EROGAZIONE DI CONTRIBUTI – SUSSIDI – PROVVIDENZE ECONOMICHE
– DIREZIONE CENTRALE SPORT – BENESSERE E QUALITA’ DELLA VITA
7) AREA TEMATICA RELATIVA ALLA CONCESSIONE D’USO DI SPAZI, DI IMMOBILI PUBBLICI E LOCAZIONI –
DIREZIONE CENTRALE SPORT – BENESSERE E QUALITA’ DELLA VITA
8) AREA TEMATICA DELLA DIREZIONE CENTRALE EDUCAZIONE
9) AREA TEMATICA RELATIVA AI SERVIZI DEMOGRAFICI
AREA INNOVAZIONE E SVILUPPO
10)
AREA TEMATICA DELLA DIREZIONE CENTRALE CULTURA
11)
AREA TEMATICA DELLA DIREZIONE CENTRALE POLITICHE DEL LAVORO, SVILUPPO ECONOMICO E
UNIVERSITA’
12)
AREA TEMATICA DELLA DIREZIONE CENTRALE SISTEMI INFORMATIVI ED AGENDA DIGITALE
13)
AREA TEMATICA DEI PAGAMENTI AI FORNITORI – ATTIVITA’ DELLA DIREZIONE CENTRALE BILANCIO
14)
AREA TEMATICA DELLE OPERAZIONI DI VALORIZZAZIONE PATRIMONIALE E DELLA CONCESSIONE DI
FINANZIAMENTI – ATTIVITA’ DELLA DIREZIONE CENTRALE BILANCIO
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SEGRETERIA GENERALE
15)
AREA TEMATICA RELATIVA ALLE ATTIVITA’ DI CONTRASTO ALLA ELUSIONE ED EVASIONE FISCALE –
DIREZIONE CENTRALE ENTRATE E LOTTA ALL’EVASIONE
16)
AREA
TEMATICA
DELLE
ATTIVITA’
DELLA
DIREZIONE
CENTRALE
ATTIVITA’
PRODUTTIVE
E
MARKETING TERRITORIALE
17)
AREA TEMATICA RELATIVA ALLE ATTIVITA’ DEL FACILITY MANAGEMENT
ATTIVITA’ DEL GABINETTO DEL SINDACO
ATTIVITA’ DEL SETTORE PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE
AREA TEMATICA RELATIVA ALLE ATTIVITA’ DELLA AVVOCATURA COMUNALE
AREA TEMATICA RELATIVA ALLA ATTIVITA’ DELLA POLIZIA LOCALE
AREA TEMATICA CONCORSI E PROVE SELETTIVE PER L’ASSUNZIONE DI PERSONALE E
PROGRESSIONI DI CARRIERA
PARTE TERZA: DISCIPLINA DEI REATI PENALI E DELLE
PRINCIPALI MODIFICHE INTRODOTTE DALLA LEGGE N. 190/2012
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SEGRETERIA GENERALE
DISCIPLINA COMPORTAMENTALE E DISPOSIZIONI IN TEMA DI
INCARICHI
PARTE PRIMA
NORME DI CARATTERE GENERALE
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SEGRETERIA GENERALE
INTRODUZIONE
Con la Legge n. 190/2012 è stato introdotto anche nell‟ordinamento comunale il Piano di prevenzione della
corruzione.
Corrompere significa rompere con qualcuno un patto, quello delle regole alle quali uniformarsi; nel nostro caso
questo qualcuno è il Comune di Milano e la comunità che rappresenta, che fruisce dei servizi che ogni giorno vengono
erogati.
Il Piano tende a consolidare in ognuno i principi di etica e legalità che devono appartenere al pubblico dipendente in
primo luogo come cittadino.
Il suddetto Piano è connotato da una forte pervasività, nella e per la struttura comunale che agisce in sinergia e
condivisione con il Responsabile della prevenzione della corruzione, sulla base dell‟esperienza maturata e del costante
presidio sulle strutture di riferimento.
Al dipendente è assicurata inoltre, l‟ampia conoscenza e partecipazione agli obiettivi del Piano che si traduce
nell‟attività di analisi e di valutazione propositiva del Piano medesimo e delle attività a rischio ed una formazione
adeguata a prevenire i rischi di corruzione, che si annidano in maniera anche non evidente nell‟attività quotidiana.
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SEGRETERIA GENERALE
L‟attività di prevenzione e l‟assunzione di comportamenti virtuosi sono, infatti, tra gli elementi fondamentali in quella
che si presenta, come l‟assoluta priorità di espletare al meglio l‟attività della Pubblica Amministrazione, consapevoli
che il rispetto delle regole non crea danno a nessuno dei nostri utenti finali: i cittadini.
ART. 1
DEFINIZIONE DEL PIANO
Il presente Piano è volto ad individuare le attività nell‟ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione e gli
strumenti di prevenzione. Le attività individuate sono il risultato di un‟azione sinergica e condivisa, tra il
Responsabile per la prevenzione della corruzione ed i Dirigenti responsabili delle unità organizzative apicali presenti
nella macrostruttura dell‟Ente, con un costante e continuo flusso informativo con il Direttore Generale ed i Vice
Direttori Generali.
L‟individuazione di tali attività si fonda, sulla base dell‟esperienza maturata nei diversi ambiti di competenza
dell‟Amministrazione e del costante presidio sulle strutture di riferimento.
A tal proposito l‟elaborazione e redazione del Piano, con riguardo alle attività come individuate al successivo art. 10, è
effettuata sulla base di una valutazione dei procedimenti amministrativi volta ad individuare e graduare il più
possibile, la probabilità del verificarsi di un evento corruttivo e l‟intensità del conseguente danno per
l‟Amministrazione Comunale.
La formulazione di modelli operativi condivisa con i Direttori Centrali ed altri Dirigenti apicali dell‟Ente -di seguito
indicati come Dirigenti apicali- ha tenuto conto, inoltre, delle seguenti considerazioni:
 il contatto non necessario con l‟utenza specie per procedure standardizzate e per informazioni ampiamente
conoscibili, aumenta il rischio, senza alcun vantaggio concreto nei confronti dell‟utenza;
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SEGRETERIA GENERALE
 la mancata trasparenza e la scarsa qualità di comprensione degli atti amministrativi non rende chiara la portata
degli obblighi incombenti sull‟Amministrazione Comunale ed allo stesso tempo non rende espliciti i diritti in
capo ai cittadini utenti dei servizi erogati;
 è richiesta ad ognuno dei dipendenti dell‟Amministrazione Comunale non solo una correttezza adempimentale
per le procedure che attengono ai propri uffici ma anche l‟assunzione di una correttezza comportamentale e di
uno spirito collaborativo nei confronti dell‟Amministrazione medesima e del Responsabile della prevenzione
della corruzione;
 è necessaria un‟attenzione all‟indipendenza, professionalità ed adeguatezza organizzativa della struttura
comunale;
 è altresì necessaria la creazione di un metodo di lavoro che favorisca l‟ascolto dei cittadini perché possano
diventare anch‟essi soggetti collaborativi nel contrasto alla corruzione;
 nell‟elaborazione dei modelli operativi e nell‟analisi del rischio residuo, i Dirigenti hanno preso in esame i
processi già oggetto della certificazione ISO 9001 ed hanno valutato:
1) la probabilità del verificarsi di un evento di natura corruttiva in un dato contesto sulla base della conoscenza
delle attività anche esecutive e sulla base delle esperienze pregresse;
2) la gravità dei danni conseguenti all‟evento corruttivo;
3) l‟incidenza della specifica attività all‟interno delle singole strutture in rapporto al numero delle pratiche ed
all‟entità delle spese di erogazione, rispetto ai costi ed alla burocratizzazione delle misure anticorruttive;
4) la più o meno alta discrezionalità nello svolgimento dell‟attività amministrativa, il numero dei dipendenti
coinvolti nello svolgimento dell‟attività stessa.
Il Piano, che assicura anche il rispetto degli obblighi di trasparenza previsti dalle vigenti normative, si ispira a principi
di sensibilizzazione, comunicazione e formazione e risponde inoltre alle seguenti esigenze volte a:
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SEGRETERIA GENERALE
a)
prevedere, per le attività individuate idonei meccanismi di formazione del personale dedicato, attuazione e
controlli delle decisioni e delle attività, volti a prevenire il rischio di corruzione;
b)
prevedere, con particolare riguardo alle suddette attività obblighi di informazione sull‟andamento delle
attività nei confronti del responsabile della prevenzione della corruzione, individuato ai sensi del successivo
articolo 3 e chiamato a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del Piano;
c)
monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei
procedimenti e i connessi adempimenti nel rispetto di quanto previsto dalla Legge 7 agosto 1990, n. 241 e
s.m.i.;
d)
monitorare, i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono
interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque
genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i
soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione;
e)
individuare, informando preventivamente il Direttore Generale, ulteriori obblighi di trasparenza rispetto a
quelli previsti da disposizioni di legge, nonché ulteriori ambiti di rischio e le relative attività di prevenzione.
ART. 2
VALIDITA’ DEL PIANO
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SEGRETERIA GENERALE
Il Piano proposto dal responsabile della prevenzione della corruzione individuato ai sensi del successivo articolo 3 è
adottato dalla Giunta Comunale il 31 gennaio di ogni anno1.
Il Piano ha valenza triennale, fermo restando l‟aggiornamento annuale. La caratteristica sostanziale del Piano
anticorruzione consiste nella prevenzione delle attività a rischio; a tal fine e con cadenza almeno annuale i dirigenti
apicali dell‟Ente, su impulso del Responsabile per la prevenzione della corruzione, effettuano una verifica della
mappatura del rischio, in modo da garantire una costante verifica dell‟andamento dell‟attività amministrativa degli
uffici cui sono preposti.
All‟esito di tale attività di verifica i dirigenti apicali informando contestualmente il Direttore Generale comunicano al
Responsabile per la prevenzione della corruzione, entro il 30 novembre di ciascun anno, i risultati dell‟analisi
effettuata , nonché -ove necessario- proposte finalizzate alla tempestiva adozione di strumenti atti alla prevenzione
del rischio.
ART. 3
CONOSCENZA E DIFFUSIONE DEL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
DEL COMUNE DI MILANO - VALORIZZAZIONE E COMPITI DEL PERSONALE
.
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SEGRETERIA GENERALE
Il primo fondamento dell‟attivazione del presente Piano è stabilito nell‟ampia e partecipata conoscenza del Piano
medesimo, da parte dei cittadini utenti e dei dipendenti del Comune.
A tal fine, il Piano verrà pubblicato sul sito web del Comune di Milano nell‟area direttamente accessibile denominata:
“Amministrazione trasparente”.
La Direzione Centrale Risorse Umane, Organizzazione e Servizi Generali, al momento dell‟assunzione di ogni
dipendente, sia a tempo determinato, sia indeterminato, consegna il Piano medesimo al dipendente e provvede ad
acquisire formale dichiarazione di presa d‟atto dell‟acquisizione medesima.
L‟Amministrazione dà la più ampia diffusione al presente Piano, pubblicandolo sul proprio sito internet istituzionale e
nella rete intranet, nonché trasmettendolo tramite e-mail a tutti i propri dipendenti in servizio.
Semestralmente, la Direzione Centrale Risorse Umane, Organizzazione e Servizi Generali invierà al responsabile della
prevenzione della corruzione, report sullo stato di attuazione della presente disposizione.
I dipendenti nello svolgimento delle attività di competenza, si uniformano ai contenuti del presente Piano,
traducendo in modelli operativi la formazione acquisita in tema di prevenzione della corruzione.
Tutti i dipendenti sono chiamati ciascuno per il proprio ambito di competenza, nell‟attività di analisi e di valutazione
propositiva del Piano e delle attività a rischio.
I Dirigenti apicali, organizzano periodicamente con cadenza almeno annuale, in prossimità della scadenza del 30
novembre, di cui all‟art. 2 ultimo capoverso, momenti di confronto con i dipendenti della struttura, per acquisire
suggerimenti e valutazioni concrete circa l‟implementazione delle attività a rischio, nonché stimoli per la conseguente
attività di prevenzione.
Delle riunioni effettuate a tali fini, verrà redatto contestuale verbale trasmesso entro 15 giorni al Responsabile per la
prevenzione della corruzione, dandone informativa al Direttore Generale.
Il presente Piano e suoi aggiornamenti costituiscono oggetto di confronto annuale da parte dell‟Amministrazione, con
le Associazioni maggiormente rappresentative e portatrici di interessi diffusi (a titolo esemplificativo Assimprendil,
Assolombarda, Camera di Commercio Industria, Artigianato, Cassa Edile, Confedilizia, Organizzazioni Sindacali dei
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SEGRETERIA GENERALE
dipendenti), sia al fine di poter valutare sulla base dei modelli operativi elaborati, l‟impatto reputazionale della
Amministrazione, allo scopo di poter altresì valutare e recepire i contributi pervenuti.
Degli incontri e degli esiti degli stessi verrà redatto rendiconto pubblicato sul sito web del Comune, nell‟area
direttamente accessibile denominata: “Amministrazione trasparente”, entro 15 giorni dalla riunione stessa, a cura
del responsabile della prevenzione della corruzione.
ART. 4
INDIRIZZI PER LA FORMAZIONE
Nell‟ambito del Piano Biennale di Formazione del personale, e in particolare per quanto attiene alla Linea di
Formazione Continua, vengono definiti specifici interventi di formazione sul tema delle misure di prevenzione della
corruzione, previo parere favorevole espresso dal Responsabile per la prevenzione della corruzione.
Nello specifico, la Direzione Centrale Risorse Umane, Organizzazione e Servizi Generali, (quale unità organizzativa
preposta alla formazione di tutto il personale dell‟Ente), formalizza, sentito il Direttore Generale, al Responsabile per
la prevenzione della corruzione -per la condivisione ai sensi dell‟art. 1 comma 8 della Legge n.190/2012- il predetto
Piano, nel cui ambito sono contenuti i percorsi formativi rispetto alla prevenzione della corruzione, sulla scorta delle
informazioni e priorità fornite dai Dirigenti apicali.
Detto Piano sarà approvato previo confronto con le Organizzazioni Sindacali nel rispetto della disciplina contrattuale
vigente.
Sulla scorta delle informazioni e priorità fornite dai Dirigenti apicali dell‟Ente, le linee di azioni relative alla
Formazione devono prevedere le seguenti fasi d‟azione:
a) individuazione dei dipendenti e dei dirigenti coinvolti nei processi di lavoro con maggiore esposizione al
rischio di corruzione e successiva schedulazione degli interventi di aggiornamento/allineamento alla
norma;
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SEGRETERIA GENERALE
b) verifica con il supporto dei Dirigenti apicali dell‟Ente del grado di informazione e conoscenza delle
materie a rischio di corruzione in possesso dei dipendenti;
c) la sensibilizzazione verso i comportamenti atti a prevenire situazioni a rischio di corruzione, con
particolare focus sui temi dell‟etica e della legalità dei comportamenti.
La Direzione Centrale Risorse Umane, Organizzazione e Servizi Generali curerà l‟organizzazione e la tenuta delle
attività formative, privilegiando l‟individuazione dei formatori tra i Dirigenti ed i dipendenti dell‟Amministrazione.
La Formazione avrà quale oggetto, sia la conoscenza normativa dei comportamenti che determinano fattispecie penali
di reato, (come elencati nella parte terza del presente piano), sia quella applicata, intendendosi per tale, quella relativa
ai comportamenti concreti da attuare durante la specifica attività di lavoro, nonché lo sviluppo di mappe del rischio,
finalizzate a circoscrivere gli elementi dai quali può derivare l‟insorgenza di fenomeni corruttivi.
Sarà inoltre favorito il confronto tra esperienze diverse e procedure amministrative distinte per coordinare ed
omogeneizzare all‟interno dell‟Ente le modalità di conduzione dei processi da parte degli uffici , garantendo la
costituzione di buone pratiche amministrative che tendano a ridurre il rischio di corruzione.
Per la formazione riguardante i comportamenti etici e di legalità si privilegerà personale interno specializzato, con il
supporto di Associazioni attive per la lotta ai fenomeni di corruzione, o soggetti che si siano distinti per esperienza in
materia di corruzione.
Ove possibile, saranno stipulate apposite convenzioni , tali da permettere anche l‟attivazione di un sistema di scambio
efficace di prassi tra i vari Enti Pubblici a maggiore rilevanza presenti sul territorio.
La scelta dei soggetti esterni per la formazione avverrà tramite procedure ad evidenza pubblica o avvisi pubblici, nei
limiti delle risorse economiche disponibili per l‟attività di formazione. Le spese sostenute non soggiacciono in quanto
obbligatorie ai limiti di cui alla Legge n. 122/2010.
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SEGRETERIA GENERALE
Il monitoraggio dei percorsi formativi, in termini di frequenza e conseguimento dell‟attestato di partecipazione sarà
effettuato, dalla Direzione Centrale Risorse Umane, Organizzazione e Servizi Generali che trimestralmente invierà al
Responsabile per la prevenzione della corruzione, reportistica idonea alla verifica dell‟effettiva formazione, dandone
contestuale informativa al Direttore Generale.
ART. 5
CRITERI PER LA ROTAZIONE DEGLI INCARICHI DIRIGENZIALI E PERSONALE ESPOSTO AL
RISCHIO
La rotazione degli incarichi dirigenziali, per le posizioni particolarmente esposte a rischio di corruzione che, verranno
individuate, deve essere garantita ogni tre anni, fatta salva la facoltà Sindaco su proposta del Direttore Generale
d‟intesa con il Responsabile per la prevenzione della corruzione, di applicare tale criterio ogni 5 anni, in coerenza con
le previsioni del Regolamento sull‟Ordinamento degli Uffici e dei Servizi.
In caso di impossibilità di sostituire nei termini sopra indicati (tre o cinque anni) un dirigente rispetto alla posizione
ricoperta, valutata a rischio di corruzione, il Direttore Generale, sentito il Responsabile per la prevenzione della
corruzione, propone al Sindaco, con atto motivato, di confermare il dirigente nella posizione ricoperta per
infungibilità della specifica professionalità, sulla base degli obiettivi conseguiti e delle risultanze della valutazione
delle prestazioni, in coerenza con quanto previsto dal Regolamento sull‟Ordinamento degli uffici e servizi.
Nel caso di accertata impossibilità di applicare la misura della rotazione per il personale dirigenziale a causa di
motivati fattori organizzativi, l‟Amministrazione applica la misura al personale non dirigenziale, con riguardo innanzi
tutto ai responsabili del procedimento, per le posizioni esposte al rischio di corruzione.
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SEGRETERIA GENERALE
I Dirigenti Apicali dell‟Ente per i dipendenti inseriti in unità o uffici rientranti nella mappatura di attività a rischio
attivano -nei termini sopra indicati il principio di rotazione degli incarichi, con il supporto della Direzione Centrale
Risorse Umane, Organizzazione e Servizi Generali - preferibilmente ogni tre anni con facoltà di applicarlo ogni cinque
anni, con atto motivato per infungibilità.
La rotazione viene effettuata dai competenti Dirigenti con il supporto della Direzione Centrale Risorse Umane,
Organizzazione e Servizi Generali, garantendo pari livello di professionalità anche tramite affiancamento e corsi
preparatori e di formazione.
In caso di notizia formale di avvio di procedimento penale a carico di un dipendente per reati contro la Pubblica
Amministrazione, connessi a fatti corruttivi e in caso di avvio di un procedimento disciplinare per fatti di natura
corruttiva, ferma restando la possibilità di adottare la sospensione del rapporto di lavoro, e le altre misure cautelari
previste dalla vigente normativa, il Sindaco, su proposta del Direttore Generale, sentito il Responsabile per la
prevenzione della corruzione procede per il personale dirigente alla revoca dell‟incarico con atto motivato,
disponendo il passaggio ad altro incarico, qualora ricorrano i presupposti previsti dalla normativa vigente, dalla
contrattazione collettiva e in applicazione degli artt. 41 e 42 del modificando Regolamento sull‟Ordinamento degli
uffici e Servizi; per il personale non dirigenziale il Dirigente apicale, con il supporto della Direzione Centrale Risorse
Umane, Organizzazione e Servizi Generali, procede alla assegnazione ad altro servizio, in applicazione della normativa
e della contrattazione collettiva vigenti.
ART. 6
INDIVIDUAZIONE COMPITI ED ADEMPIMENTI DEL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE
DELLA CORRUZIONE
La figura del responsabile della prevenzione della corruzione è individuata nel Segretario Generale nominato dal
Sindaco.
La durata dell‟incarico del suddetto responsabile è determinata in tre anni.
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SEGRETERIA GENERALE
Il responsabile della prevenzione della corruzione svolge i seguenti compiti:
a) elabora entro il 15 gennaio di ogni anno, la proposta di piano, che deve essere adottato dalla Giunta
Comunale entro il 31 gennaio;
b) definisce in collaborazione con i Direttori Centrali ed i Dirigenti apicali interessati, ed il supporto della
Direzione Centrale Risorse Umane, Organizzazione e Servizi Generali, procedure appropriate per
l‟effettuazione di percorsi di selezione e formazione dei dipendenti che operano in settori particolarmente
esposti al rischio di corruzione;
c) individua, in collaborazione con i Direttori Centrali ed i Dirigenti apicali interessati, il personale da
inserire nei percorsi di formazione incentrati sui temi dell‟etica e della legalità;
d) verifica l‟effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nelle quali è
più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione;
e) controlla l'adempimento, da parte dell‟Ente, degli obblighi di trasparenza contemplati dalle normative
vigenti in materia ed inoltre propone e verifica nuove iniziative di promozione della trasparenza
finalizzate al contrasto della corruzione;
f) verifica l‟efficace attuazione del Piano e la sua idoneità;
g) propone modifiche al Piano in caso di accertamento di significative violazioni o di mutamenti
dell‟organizzazione;
h) effettua un‟analisi per individuare le ragioni in base alle quali si sono verificati degli scostamenti in
relazione ai risultati attesi ed individua le misure correttive volte anche a migliorare o implementare il
Piano, in coordinamento con i Dirigenti apicali;
i) cura anche attraverso le disposizioni del presente Piano che nel Comune di Milano, sia rispettata la
normativa vigente in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche
amministrazioni, contestando - una volta avuta diretta conoscenza o notizia- all‟interessato, l'esistenza o
l'insorgere delle situazioni di inconferibilità o incompatibilità, (cfr. art. 15 comma 1 del Decreto
Legislativo 8 aprile 2013, n. 39).
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SEGRETERIA GENERALE
j) segnala i casi di possibile violazione della normativa suddetta all‟Autorità Nazionale Anticorruzione,
all‟Autorità garante della concorrenza e del mercato ai fini dell‟esercizio delle funzioni di competenza ed
alla Corte dei Conti per l‟accertamento di eventuali responsabilità amministrative, (cfr. art. 15 comma 2
del Decreto Legislativo 8 aprile 2013, n. 39);
k) verifica la predisposizione del codice di comportamento dell‟Ente e ne cura la diffusione ed il
monitoraggio.
Il responsabile della prevenzione della corruzione trasmette entro il 15 dicembre di ogni anno, il rendiconto annuale
sulle verifiche ed attività svolte nonché eventuali previsioni per l‟anno successivo al Sindaco, alla Giunta Comunale, al
Consiglio Comunale ed alla Commissione consiliare antimafia ed all‟organismo indipendente di valutazione.
La relazione contenente i risultati dell‟attività svolta è pubblicata sul sito internet del Comune di Milano.
Di tutti gli adempimenti previsti a carico del Responsabile per la prevenzione della corruzione deve essere fornita
adeguata informativa al Direttore Generale per la condivisione dei processi organizzativi e formativi.
ART. 7
ONERI E AMBITI DI RESPONSABILITA’ DEL RESPONSABILE DEL PIANO DI PREVENZIONE
DELLA CORRUZIONE
La responsabilità del soggetto responsabile di cui al presente articolo si sostanzia, in caso di commissione, all'interno
dell'Amministrazione, di un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato:
 nella responsabilità dirigenziale, ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e
successive modificazioni;
 sul piano disciplinare
 per il danno erariale e per il danno all'immagine della pubblica amministrazione.
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SEGRETERIA GENERALE
Quanto sopra salvo che provi tutte le seguenti circostanze:
a) di avere predisposto, prima della commissione del fatto, il piano di prevenzione della corruzione e di
aver osservato le seguenti prescrizioni:
b) avere individuato le attività, nell‟ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione;
c) avere previsto, per le attività' sopra individuate, meccanismi di formazione, attuazione e controllo
delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione;
d) avere previsto, con particolare riguardo alle attività sopra individuate obblighi di informazione nei
confronti del responsabile chiamato a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del piano;
e) avere monitorato, il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei
procedimenti;
f) avere monitorato, i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o
che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi
economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità
sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i
dipendenti dell'amministrazione;
g) avere individuato specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni
di legge;
h) avere verificato dell'efficace attuazione del piano e della sua idoneità, nonché avere proposto la
modifica dello stesso quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando
intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione;
i) avere verificato, d'intesa con il dirigente competente, l'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici
preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi
reati di corruzione;
j) avere individuato il personale da inserire nei programmi di formazione;
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SEGRETERIA GENERALE
k) di aver vigilato sul funzionamento e sull'osservanza del piano.
ART. 8
OBBLIGHI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
Ai fini della applicazione del presente Piano, ed in virtù della connessa azione sinergica e condivisa tra il Responsabile
per la prevenzione della corruzione e i Dirigenti apicali dell‟Ente il Segretario Generale nel predetto ruolo di
responsabile ed il Direttore Generale avranno cura di trasmettersi reciprocamente e tempestivamente ogni
informazione e notizia utile e necessaria, soprattutto con riferimento agli adempimenti di cui agli artt. 5, 6 e 7.
ART. 9
RESPONSABILITA’ DEI DIRETTORI CENTRALI E DIRIGENTI APICALI E DELLA STRUTTURA
AMMINISTRATIVA DELL’ENTE
I dirigenti apicali concorrono alla definizione delle attività previste nel Piano di prevenzione della corruzione,
attraverso proposte volte all‟introduzione di misure idonee a prevenire e contrastare il rischio di corruzione.
In capo ai medesimi ricadono conseguenti obblighi di collaborazione controllo, monitoraggio e azione diretta nelle
materie del Piano, nonché il dovere di collaborazione nel rispetto dei sopra richiamati obblighi di trasparenza, nonché
quelli relativi agli obblighi della formazione, attraverso la regolarità e tempestività della trasmissione dei dati
necessari alla pubblicazione. Nello svolgimento di tale attività, i direttori centrali e i dirigenti apicali assumono il
ruolo di referenti del responsabile di prevenzione della corruzione.
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SEGRETERIA GENERALE
Le sopra richiamate attività nonché il periodico aggiornamento delle azioni del Piano, rendono attuali gli obiettivi
previsti dal medesimo, in coerenza alla legislazione in materia di prevenzione della corruzione e contribuiscono a
delineare l'efficienza e la correttezza dei compiti assegnati alla dirigenza dalla stessa legislazione anche ai fini del
procedimento di valutazione, secondo quanto concordato con il Direttore Generale e i Dirigenti preposti al ciclo di
gestione della performance e delle risorse umane.
L‟aggiornamento del Piano è necessario, sia nel caso di analisi di nuovi rischi non mappati in precedenza, sia a seguito
di modifiche legislative su materie o ambiti non disciplinati dal Piano, sia a seguito di diversa valutazione
dell‟approccio del rischio di corruzione sull‟organizzazione dell‟Ente, sia infine a seguito di nuovi indirizzi del
Legislatore o della Commissione Indipendente per la valutazione della trasparenza e integrità delle Amministrazioni
Pubbliche (CIVIT)-Autorità Nazionale Anticorruzione.
I Direttori Centrali o i Dirigenti apicali e tutti i Dirigenti attestano di essere a conoscenza del Piano di prevenzione
della corruzione approvato e provvedono all‟esecuzione. Essi devono astenersi ai sensi dell‟art. 6 bis della Legge n.
241/1990 e s.m.i. in caso di conflitto di interessi, segnalando tempestivamente anche ogni situazione di conflitto
anche potenziale.
I Direttori Centrali o i Dirigenti apicali provvedono mensilmente al monitoraggio periodico del rispetto dei tempi
procedimentali ed alla tempestiva eliminazione delle anomalie.
Il Dirigente responsabile della formazione invia con cadenza almeno semestrale, al responsabile della prevenzione
della corruzione, reportistica idonea alla verifica sulla effettiva formazione.
Il Segretario generale a seguito di nomina sindacale è il responsabile per la trasparenza dell‟Ente.
Ogni Direttore Centrale o Dirigente apicale è referente del programma triennale per la trasparenza e integrità per le
materie di competenza nonché di tutti gli obblighi giuridici collegati e connessi alla materia stessa.
I Direttori Centrali o i Dirigenti apicali riferiscono al responsabile della prevenzione della corruzione, con cadenza
almeno semestrale circa l‟attuazione delle modalità operative previste nella parte seconda del presente Piano.
All‟interno di ogni singola Direzione Centrale o Direzione Specialistica potrà essere prevista l‟individuazione di figure
a supporto dell‟attività dei predetti dirigenti.
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SEGRETERIA GENERALE
ART. 10
INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA’ A RISCHIO CORRUZIONE
Tra le attività svolte dal Comune vengono individuate, qui di seguito, le attività a rischio, sulla base dell‟esperienza e
dell‟apporto collaborativo dei dirigenti e dei dipendenti, come specificato nell‟ambito del suddetto Piano.
Le attività di cui sopra sono aggiornate con cadenza semestrale e sono soggette alle misure di prevenzione del rischio
secondo i modelli operativi condivisi con i Direttori Centrale ed i Dirigenti apicali dell‟Ente contenuti nella parte
seconda del presente Piano.
In sede di prima applicazione, le attività individuate sono le seguenti:
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
j.
k.
l.
m.
n.
modalità di scelta del contraente;
individuazione dei criteri di aggiudicazione;
individuazione delle caratteristiche tecniche delle opere, forniture e servizi, con particolare riguardo anche
alle caratteristiche qualitative del bene messo in gara, in rapporto a quello offerto da Consip.
validazione e verificazione del progetto definitivo ed esecutivo;
apposizione di riserve ed accordi bonari;
incontri in cantiere con l‟appaltatore;
varianti tecniche ed economiche in sede di realizzazione dell‟appalto;
autorizzazione al subappalto;
procedure negoziate dirette;
proroghe e rinnovi;
trasporto di materiali a discarica per conto di terzi;
trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento di rifiuti per conto di terzi;
estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti;
confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume;
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SEGRETERIA GENERALE
o.
p.
q.
r.
s.
t.
u.
v.
w.
x.
y.
z.
aa.
bb.
cc.
dd.
ee.
ff.
gg.
hh.
ii.
jj.
noli a freddo di macchinari;
fornitura di ferro lavorato;
noli a caldo;
autotrasporti per conto di terzi;
guardiania dei cantieri;
accreditamento di enti e soggetti privati per l‟erogazione di servizi sociali con fondi comunali ex Lege n.
328/2000;
individuazione delle rette e dei soggetti percettori;
pianificazione urbanistica negoziata mediante il ricorso alle convenzioni attuative;
attività istruttoria per interventi edilizi di ragione privata e per condoni edilizi;
bandi per l‟affidamento di spazi mercatali;
rilascio di autorizzazioni allo svolgimento di attività di vendita su aree pubbliche;
attività di accertamento e verifica in tema di elusione ed evasione fiscale;
attività oggetto di autorizzazione e concessione;
attività di concessione d‟uso di spazi ed immobili pubblici, e locazioni;
assegnazione di beni confiscati alle organizzazioni criminali mafiose;
attività oggetto di concessioni, erogazioni, di contributi, sussidi vantaggi economici di qualsiasi genere,
compreso il sostegno al reddito o l‟erogazione di voucher sociali e titoli sociali, e il sostegno alla giovane
imprenditoria, nonché buoni di sostegno alla mobilità e buoni spesa progettazioni in ambito nazionale ed
europeo riferite al sociale e finanziate da soggetti esterni pubblici e privati;
concorsi e prove selettive per l‟assunzione di personale e progressioni di carriera;
procedure di selezione per il conferimento di incarichi professionali;
rilascio di cittadinanza italiana;
trasferimento di residenza;
residenza di cittadini stranieri;
procedure amministrative e gestionali in materia funebre e cimiteriale;
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SEGRETERIA GENERALE
rispetto di termini perentori e/o ordinatori previsti per gli illeciti amministrativi accertati dalla Polizia
Locale;
ll.
attività di controllo (vigilanza) in materia ambientale, in materia di sicurezza del lavoro/cantieri;
mm. rilascio di pareri viabilistici /lavori stradali;
nn. assegnazione alloggi;
oo. pagamenti dei fornitori;
pp. operazioni di valorizzazione patrimoniale e concessione di finanziamenti per investimenti diretti o indiretti
dell‟ente;
qq. provvedimenti interdittivi e sospensivi.
kk.
ART. 11
APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA ANTICORRUZIONE E SULLA TRASPARENZA ALLE SOCIETA’
E AGLI ENTI PARTECIPATI, AD ESCLUSIONE, DELLE SOCIETA’ QUOTATE SUL MERCATO
TELEMATICO AZIONARIO
Gli Enti collegati al Comune di Milano e, in particolare, le Società partecipate dallo stesso e le loro controllate, a
norma dell‟art. 2359 del Codice Civile, nonché gli altri Enti partecipati di diritto privato in controllo pubblico, sulla
scorta delle linee contenute nel Piano nazionale Anticorruzione, adottano un proprio Piano dandone comunicazione al
Comune di Milano.
L‟Amministrazione Comunale, in relazione al grado di partecipazione detenuta in ciascuna società, fornisce ai predetti
Enti specifiche linee di indirizzo finalizzate alla redazione dei relativi Piani Anticorruzione in coerenza con i contenuti
del presente documento.
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SEGRETERIA GENERALE
Gli Enti sopraindicati, pur mantenendo autonomia, peculiarità e responsabilità nella predisposizione dei propri Piani
si ispirano ai contenuti del presente documento.
L‟applicazione della legge “Anticorruzione” da parte delle Società partecipate dal Comune e dalle loro controllate, a
norma dell‟art. 2359 Codice Civile, nonché da parte degli altri Enti partecipati di diritto privato in controllo pubblico,
è monitorata dal Responsabile della prevenzione della corruzione, in riferimento a:
l‟assolvimento degli obblighi di pubblicità, trasparenza dell‟attività e diffusione di informazione recati dal D.
Lgs 14 marzo 2013, n. 33 e s.m.i.;
il rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi recati dal D.Lgs 8 aprile
2013, n. 39 e s.m.i.
Il monitoraggio è condotto secondo le modalità specificatamente previste dalla normativa e s.m.i.
In particolare, entro 20 giorni da ogni aggiornamento, è data comunicazione da parte di ogni Società, Ente
partecipato, vigilato o finanziato dal Comune, ove soggetto agli obblighi di cui sopra:
· di aver adottato i provvedimenti di prevenzione della corruzione come esplicitati dal Piano Nazionale
Anticorruzione;
· dell‟avvenuta nomina (o della relativa sostituzione) del Referente per l‟attuazione dei propri Piani di
prevenzione della corruzione; la comunicazione deve essere completa di ogni indicazione circa la possibilità di
contatto (e-mail, tel., fax);
· di contestazioni, e corrispondenze annesse, effettuate dal Referente dell‟anticorruzione circa l‟esistenza o
l‟insorgere di situazioni di inconferibilità o incompatibilità eventualmente sollevate.
In materia di trasparenza gli enti pubblici vigilati, gli enti di diritto privato in controllo pubblico, le società partecipate
e le società da queste controllate ai sensi dell‟art. 2359 c.c. comunicano, entro il termine di 20 giorni da ogni
aggiornamento:
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SEGRETERIA GENERALE
·
·
·
ogni informazione utile ad assicurare la corretta applicazione da parte del Comune di Milano delle disposizioni
di cui all‟art. 22 del D.Lgs. n. 33/2013 (e s.m.i.);
di aver provveduto alla pubblicazione sul proprio sito di ogni informazione inerente gli incarichi di cui agli artt.
14 e 15 del D.Lgs. n. 33/2013, con relativi riferimenti che ne consenta la verifica;
di aver adempiuto ad ogni obbligo di trasparenza come indicato nell‟art.1, comma 16, della L. n. 190/2012,
nell‟art. 11, D.Lgs. n. 33/2013, nonché s.m.i., nel P.N.A., così come integrato dal presente Piano.
Del corretto assolvimento degli obblighi di prevenzione della corruzione è data attestazione anche da parte
dell‟Organo Sindacale e/o di Revisione della Società, in sede di revisione del bilancio d‟esercizio.
L‟avvenuta, così come la mancata o incompleta acquisizione delle predette comunicazioni sono oggetto, anche ai fini
delle procedure sanzionatorie previste dalla normativa vigente in materia:
1) di relazione tempestiva al Responsabile della prevenzione della corruzione del Comune di Milano, da parte del
Dirigente comunale competente;
2) di ricognizione specifica nell‟ambito della relazione sull‟andamento delle società partecipate elaborato ai sensi
dell‟art. 14 del Regolamento Comunale sul sistema dei Controlli Interni;
3) di informativa sul sito del Comune di Milano, entro il termine per l'effettuazione della relazione sull‟andamento
delle Società partecipate ai sensi dell‟art. 14 del Regolamento Comunale sul sistema dei controlli interni.
Il Responsabile per la prevenzione della corruzione, con l‟ausilio del dirigente competente, potrà accertare la
veridicità delle dichiarazioni tramite procedure di campionamento.
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SEGRETERIA GENERALE
ART. 12
SEGNALAZIONE DI CONDOTTE ILLECITE DA PARTE DI DIPENDENTI COMUNALI
Il dipendente che segnali condotte illecite, fuori dai casi di diffamazione e calunnia (cosiddetto “whistleblower” soffiatore nel fischietto - è il lavoratore che, durante l‟attività lavorativa all‟interno di un‟azienda, rileva una possibile
frode, un pericolo o un altro serio rischio che possa danneggiare clienti, colleghi, azionisti, il pubblico o la stessa
reputazione dell‟impresa/ente pubblico/fondazione) ha il diritto di essere tutelato e di non essere sanzionato,
licenziato, trasferito, demansionato, sottoposto a misure discriminatorie dirette o indirette, aventi effetto sulle
condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla segnalazione.
L‟effettività della tutela è garantita per i dipendenti che effettuino segnalazione in buona fede e sulla base di
ragionevoli motivazioni, la garanzia comprende strumenti idonei ad assicurare l‟anonimato del segnalante, l‟identità
potrà essere rivelata, ove la conoscenza sia assolutamente indispensabile per la difesa dell‟incolpato.
Le segnalazioni saranno valutate da un autonomo ed indipendente organismo di garanzia, che riceve e verifica le
segnalazioni al fine di avviare indagini interne.
L‟organismo di garanzia è composto da soggetti qualificati esterni all‟Ente cui compete la presidenza dell‟organismo e
da un dipendente esperto in procedure dell‟Ente, e riconosciuto autorevole da parte della struttura, individuato dal
Sindaco su proposta del Direttore Generale d‟intesa con il Responsabile per la prevenzione della corruzione.
Detto organo dura in carica tre anni ed i suoi membri non sono rinnovabili.
I fatti segnalati che verranno presi in esame dal suddetto organismo di garanzia, dovranno essere connotati
esclusivamente da rilievo pubblico per la tutela degli interessi generali dell‟Ente.
Entro sei mesi dall‟entrata in vigore del Piano verranno definite ed attuate le procedure per rendere effettiva la messa
in funzione delle presenti misure, nonché gli atti e le attività conseguenti alla valutazione da parte del suddetto
organismo di garanzia.
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SEGRETERIA GENERALE
ART. 13
DISCIPLINA COMPORTAMENTALE E CONFLITTI D’INTERESSE
Negli ambiti di attività soggetti a rischio di corruzione è richiesta al dipendente l‟astensione da interferenza
nell‟attività di altri uffici dell‟Ente derivanti da richieste di soggetti anche esterni che siano volte al non rispetto delle
procedure amministrative o ad ovviare al dovuto contatto diretto con gli uffici competenti.
Inoltre i Responsabili del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare pareri, valutazioni tecniche, atti
endoprocedimentali e i procedimenti finali devono astenersi in caso di conflitti d‟interesse, segnalando la situazione
di conflitto di interesse ai sensi dell‟art. 6 bis della Legge n. 241/1990 e s.m.i.
La segnalazione del conflitto di interesse deve essere indirizzata al dirigente/funzionario responsabile , il quale,
esaminate le circostanze, valuta se la situazione realizza un conflitto di interesse idoneo a ledere la imparzialità
dell‟azione amministrativa. Il dirigente/funzionario responsabile, destinatario della segnalazione deve valutare
espressamente la situazione sottoposta alla sua attenzione e deve rispondere per iscritto al dipendente medesimo
sollevandolo dall‟incarico oppure diversamente motivando le ragioni che consentono comunque l‟espletamento
dell‟attività da parte di quel dipendente. Nel caso sia necessario sollevare il dipendente dall‟incarico esso dovrà essere
affidato dal dirigente competente ad altro dipendente ovvero, in carenza di dipendenti professionalmente idonei, il
dirigente dovrà avocare a sé ogni compito relativo al procedimento di cui trattasi. Qualora il conflitto di interessi
riguardi il dirigente a valutare le iniziative da assumere, sarà il dirigente gerarchicamente sovraordinato, sentito il
Responsabile per la prevenzione della corruzione, di concerto con il Direttore Generale.
E‟ recepito dal presente Piano il Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici a norma dell‟art. 54 del Decreto
Legislativo 30 marzo 2011, n. 165, approvato con D.p.r. 16 aprile 2013, n. 62.
L‟inosservanza delle disposizioni di detto Codice espone il dipendente a responsabilità disciplinare, nonché secondo
quanto disposto dalle vigenti disposizioni di Legge, a responsabilità civile, amministrativa e contabile.
L‟Amministrazione comunale adotterà nella vigenza del presente piano un proprio Codice di comportamento con
procedura aperta alla partecipazione, che integrerà e specificherà quello previsto al comma precedente, sulla base
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SEGRETERIA GENERALE
delle indicazioni anche di natura procedurale che verranno fornite dalla Commissione Indipendente per la
valutazione della trasparenza e integrità delle Amministrazioni Pubbliche (CIVIT), Autorità Nazionale Anticorruzione.
Detto Codice aziendale recepirà le indicazioni contenute nei Modelli operativi e le best practice dell‟amministrazione e
presenterà le seguenti informazioni:
-integrazioni rispetto alla disciplina generale;
-indicazione della gestione delle violazioni al codice speciale;
-indicazione dell‟ufficio competente ad adottare i pareri sull‟applicazione del Codice.
Il presente piano richiama tutte le disposizioni normative vigenti in materia di inconferibilità e incompatibilità di
incarichi presso le Pubbliche Amministrazioni, con particolare riguardo al conferimento di incarichi di collaborazione
a soggetti esterni all‟Amministrazione, all‟autorizzazione di incarichi extra-ufficio, all‟assegnazione di
incarichi/funzioni a propri dipendenti condannati anche con sentenza passata in giudicato, per i reati previsti nel
capo I del titolo II del libro secondo del codice penale, recependo integralmente le vigenti disposizioni normative in
materia.
Dette disposizioni sono contenute nella parte terza del presente Piano, al fine di agevolarne la massima diffusione e
conoscenza.
ART. 14
SANZIONI DISCIPLINARI
La violazione delle misure di prevenzione previste dal Piano costituisce illecito disciplinare e pertanto trovano
applicazione le vigenti disposizioni di Legge e dei contratti collettivi in materia di sanzioni e procedimento
disciplinare.
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SEGRETERIA GENERALE
Ove il responsabile della prevenzione della corruzione rilevi la sussistenza di comportamenti che possano rivestire
rilevanza disciplinare informa tempestivamente l‟ufficio procedimenti disciplinari affinché venga esercitata l‟azione
disciplinare nei termini di legge, nonché il dirigente della struttura ove presta servizio il dipendente.
Nel caso di comportamento disciplinarmente rilevante posto in essere da personale appartenente all‟area della
dirigenza il responsabile della prevenzione della corruzione informa tempestivamente l‟ufficio procedimenti
disciplinari, affinché venga esercitata l‟azione disciplinare nei termini di legge, nonché il dirigente sovraordinato.
ART. 15
COORDINAMENTO TRA IL PROGRAMMA DI TRASPARENZA ED IL PIANO DI PREVENZIONE
DELLA CORRUZIONE
Il presente programma si pone l‟obiettivo di introdurre e attuare misure di trasparenza intesa quale accessibilità
totale delle informazioni concernenti l‟organizzazione e l‟attività delle Pubbliche Amministrazioni, allo scopo di
favorire forme diffuse di controllo nello svolgimento delle funzioni istituzionali e sull‟utilizzo delle risorse pubbliche.
La trasparenza consente attraverso dette misure di attuare il principio democratico ed i principi costituzionali di
uguaglianza, imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell‟utilizzo delle risorse pubbliche
e lealtà nel servizio alla Nazione.
Essa è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive nonché dei diritti civili politici e sociali, integra il
diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di una amministrazione aperta al servizio del
cittadino.
La trasparenza mira inoltre ad alimentare il rapporto di fiducia intercorrente tra la collettività e la Pubblica
Amministrazione e promuovere la cultura della legalità e la prevenzione di fenomeni corruttivi attivando un processo
partecipativo della cittadinanza.
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SEGRETERIA GENERALE
Il Programma triennale, così come disciplinato dalla normativa vigente, costituisce allegato al piano di prevenzione
della corruzione ed è adottato dalla Giunta Comunale entro il 31 gennaio2, contestualmente al Piano di prevenzione
della corruzione.
Per le materie di competenza, ogni Direttore Centrale o Dirigente apicale in qualità di referente, del Segretario
Generale che svolge le funzioni di responsabile comunale per la trasparenza, ha obblighi di collaborazione,
monitoraggio e azione diretta riguardo al programma triennale per la trasparenza e integrità, con riferimento, al
tempestivo e regolare flusso delle informazioni da pubblicare ed aggiornare nel rispetto delle disposizioni di Legge ed
a tutti gli altri obblighi giuridici collegati e connessi al suddetto Piano.
Le misure contenute nel programma per la trasparenza e integrità sono recepite nel Piano della Performance.
Il Segretario Generale inoltre, in qualità di responsabile comunale per la trasparenza, coordina i referenti della
trasparenza, controlla, verifica il rispetto degli adempimenti connessi. A tal fine i Direttori centrali o dirigenti apicali
trasmettono, almeno semestralmente, relazioni circa l‟andamento dell‟attività connesse alla trasparenza, il rispetto
degli obblighi ed i reclami pervenuti, con l‟indicazione delle misure adottate.
Il Segretario Generale potrà compiere verifiche a campione senza preavviso circa il rispetto degli obblighi di legge del
presente articolo.
I risultati annuali sono trasmessi a cura del Segretario Generale, al Sindaco, alla Giunta Comunale, al Consiglio
Comunale ed alla Commissione consiliare antimafia ed all‟organismo indipendente di valutazione.
Il Segretario Generale, semestralmente, indice una riunione con i Direttori centrali o i dirigenti apicali, al fine di
verificare ambiti ulteriori rispetto agli obblighi di trasparenza.
La pubblicazione di tutti gli atti previsti è assicurata mediante pubblicazione nel sito web del Comune di Milano,
nell‟area direttamente accessibile denominata: “Amministrazione trasparente”.
Gli obblighi in materia di trasparenza, pubblicità e diffusione di informazioni da parte del Comune di Milano sono
individuati nei decreti legislativi previsti dall‟art. 1 comma 35 della Legge n. 190/2012 che sono recepiti
dinamicamente nel presente Piano.
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SEGRETERIA GENERALE
Il Comune di Milano, tramite il proprio sito web continua a mantenere accessibili gli indirizzi di posta elettronica
certificata a cui gli utenti e i cittadini possono fare riferimento per trasmettere istanze ai sensi dell‟art. 38 del D.p.r. n.
445 del 28.12.2000.
Le modalità e i contenuti delle seguenti informazioni sono definiti nei Decreti Statali attuativi che sono recepiti
dinamicamente nel seguente Piano:
a) relative ai provvedimenti ed ai procedimenti amministrativi che li riguardano, ivi comprese quelle
concernenti lo stato della procedura, ai tempi della medesima e allo specifico ufficio competente in ogni
singola fase;
b) relative a autorizzazione e concessione, concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili
finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed Enti pubblici e
privati, concorsi e prove selettive per l‟assunzione del personale e progressione di carriera, di cui all‟art. 24
del Decreto Legislativo n. 150/2009.
Circa invece alle informazioni relative alle stazioni appaltanti, riferite, ai procedimenti di scelta del contraente per
l‟affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riguardo alla modalità di selezione prescelta ai sensi del Codice
dei Contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture di cui al medesimo Codice (cioè la struttura proponente,
l‟oggetto del bando, l‟elenco degli operatori invitati a presentare offerte, l‟aggiudicatario, l‟importo di aggiudicazione, i
tempi di completamento dell‟opera, servizio o fornitura, l‟importo delle somme liquidate) sono pubblicate in tabelle
riassuntive rese liberamente scaricabili in un formato standard digitale aperto che consenta di analizzare e
rielaborare, anche a fini statistici i dati informatici, entro il 31 gennaio di ogni anno3.
3
In sede di prima applicazione è prevista una disciplina transitoria di cui all’art. 18.
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SEGRETERIA GENERALE
ART. 16
COORDINANENTO TRA IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI ED IL PIANO DI PREVENZIONE
DELLA CORRUZIONE
Con deliberazione di Consiglio Comunale n. 7/2013, il Comune di Milano ha approvato il nuovo regolamento sul
sistema dei controlli interni , disciplinando, nell‟ambito della propria autonomia organizzativa, le modalità e gli
strumenti dei vari tipi di controllo interni, come codificati nella nuova formulazione nel D. Lgs. 267/2000:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
il controllo successivo di regolarità amministrativa
il controllo di gestione
il controllo strategico
il controllo sugli equilibri finanziari
il controllo sugli organismi gestionali
il controllo della qualità dei servizi erogati.
Il controllo successivo di regolarità amministrativa è svolto sotto la direzione del Segretario Generale.
L‟art. 21 del vigente Regolamento sul sistema dei controlli interni prevede l‟istituzione di una Cabina di Regia a cui è
attribuito “il compito di verificare l‟andamento del sistema integrato dei controlli interni, definire indirizzi e linee
guida per garantire la funzionalità, l‟efficacia e l‟adeguatezza degli strumenti e delle metodologie di controllo adottate
dall‟Ente ed individuare e promuovere i necessari correttivi per superare le criticità riscontrate”. A tale organismo è
affidato il compito del coordinamento dell‟intero sistema dei controlli interni.
La Cabina di Regia è composta dal Direttore Generale, con funzioni di Presidente, dal Segretario Generale, dal
Responsabile del Servizio Finanziario o dal/i Responsabile/i delle Unità organizzative preposte alle attività di
controllo strategico, controllo di gestione, internal auditing.
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SEGRETERIA GENERALE
Il controllo di gestione, il controllo strategico, il controllo sugli organismi gestionali esterni e il controllo della qualità
dei servizi erogati sono svolti sotto la direzione ed il coordinamento del Direttore Generale.
Il controllo sugli equilibri finanziari è svolto sotto la direzione ed il coordinamento del responsabile dei servizi
finanziari.
La funzione di presidio di legittimità , efficacia ed efficienza dell'azione amministrativa si pone in rapporto dinamico e
di stretta complementarietà con la funzione di prevenzione del fenomeno della corruzione.
Il rispetto delle regole e delle procedure costituiscono un importante strumento di contrasto.
Le azioni si muoveranno quindi parallelamente, interagendo tra esse, con l‟obiettivo di produzione di un referto che,
pur vedendo i momenti dell‟analisi e delle azioni differenziate, non potrà che sfociare in una determinazione dei
parametri oggettivi in base ai quali realizzare protocolli e procedure standardizzate, che si pongono come strumenti di
prevenzione della corruzione.
Dal controllo successivo degli atti e dalla procedura ivi prevista nel caso di segnalazioni di criticità e irregolarità,
comprese l'emanazione di direttive a cui conformarsi in caso di difformità rilevate, il Responsabile della prevenzione
della corruzione, in accordo e con il supporto dei Direttori Centrali e dirigenti apicali, perverrà all'emanazione di linee
guida per la semplificazione dell'attività amministrativa che si valuta il primo strumento di prevenzione della
corruzione, e di controllo da parte di tutti gli operatori, utenti e stakeholders della correttezza amministrativa.
A seguito del necessitato coordinamento delle due attività, gli atti da sottoporre a controllo successivo non potranno
che riguardare per l'anno 2013 i sotto indicati macroprocessi:
1) ATTI RELATIVI A PROCESSI DI RICONOSCIMENTO E LIQUIDAZIONE DI PROVVIDENZE
ECONOMICHE A FAVORE DI SOGGETTI TERZI AI SENSI DELL‟ART. 12 DELLA LEGGE N°241/90;
2) ATTI DI RILASCIO AUTORIZZAZIONI ALL‟ESERCIZIO DI ATTIVITA‟ COMMERCIALI;
3) ATTI RELATIVI A PROCEDURE DI EVIDENZA PUBBLICA SU APPALTI DI LAVORI /SERVIZI;
4) ATTI RELATIVI A PROCEDURE DI CONCORSO FINALIZZATE ALLE ASSUNZIONI DI
DIPENDENTI/PROCEDURE DI REPERIMENTO DI INCARICHI DI COLLABORAZIONE AUTONOMA
AI SENSI DELL‟ART. 7, COMMA 6 DEL D. Lgs. 165/2001 e ss.mm.ii./ INCARICHI PROFESSIONALI.
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SEGRETERIA GENERALE
L‟estrazione casuale degli atti da sottoporre a verifica, su tutti i macro-processi sottoposti a controllo, si realizzerà
avendo quale criterio di priorità quello della verifica sugli atti maggiormente recenti. Ciò, in coerenza con il comma 5
dell‟art. 5 del regolamento in tema di controlli interni, anche al fine di consentire, nell‟eventualità di riscontro di
criticità o irregolarità nell‟atto controllato, l‟eventuale esercizio dell‟autotutela, qualora si configuri come la migliore
soluzione amministrativa possibile da parte del Responsabile del procedimento interessato, entro un termine
ragionevole rispetto alla data di emanazione del provvedimento controllato.
Il Segretario Generale, in qualità di responsabile della prevenzione della corruzione, potrà chiedere di sottoporre a
verifica atti o procedure anche al di fuori delle regole del campionamento casuale, se sussistono motivi di
prevenzione.
Il responsabile della prevenzione della corruzione adotta, dopo aver condiviso con i Direttori centrali e dirigenti
apicali, un modello di scheda di analisi e di report relativo al controllo sugli atti, contenente l‟elencazione degli
indicatori di analisi di procedura, oltre che di controllo amministrativo, validi per tutti i procedimenti/attività oggetto
di controllo. La scheda, oltre ad un‟elencazione obbligatoria di indicatori da applicare nel processo di controllo,
contiene altresì una sezione destinata all‟inserimento di indicatori specifici e dedicati al singolo procedimento
individuando le attività a rischio corruzione e le azioni/ protocolli/ procedure messe in atto o programmate per la
prevenzione.
La valutazione dell‟atto in coerenza con gli indicatori predeterminati nei modelli di scheda, avviene ad opera dell‟unità
organizzativa preposta al controllo nonché alla redazione del referto.
Il riscontro degli indicatori è legato ad un meccanismo positivo/negativo che vede, ai fini del risultato positivo del
controllo, la necessità che sussistano tutti gli elementi/indicatori di legittimità normativa e regolamentare determinati
nel paragrafo successivo, in mancanza di uno dei quali la trasmissione di rilievi al responsabile del provvedimento
costituisce atto dovuto.
Ciò fissato come principio generale, l‟esistenza o meno degli indicatori genera, in applicazione della scheda, un
risultato di sintesi, in termini di sussistenza o meno di ciascuno degli stessi, rispetto al quale l‟unità di controllo
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SEGRETERIA GENERALE
riferisce al Segretario Generale ai fini della valutazione, da parte di quest‟ultimo, circa l‟opportunità di segnalare le
criticità o irregolarità riscontrate, oltre alla verifica di assunzione di eventuali interventi correttivi.
GLI INDICATORI
Gli indicatori di analisi vengono determinati sulla scorta del seguente schema:
1) INDICATORI DI LEGITTIMITA‟ NORMATIVA E REGOLAMENTARE:




Indicatore di rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari inerenti il provvedimento;
indicatore di correttezza del procedimento;
indicatore di rispetto delle norme di trasparenza e privacy;
indicatore di rispetto dei tempi procedimentali.
2) INDICATORI DI QUALITA‟ DELL‟ATTO/PROCESSO E DI IDONEITA‟ AL PERSEGUIMENTO DEL FINE
AMMINISTRATIVO:





indicatore di qualità dell‟atto amministrativo;
indicatore di affidabilità dell‟atto amministrativo;
indicatore della conformità operativa agli atti di programmazione generali ed esecutivi;
indicatore del rispetto dell‟efficacia del provvedimento rispetto alle conseguenze giuridiche;
indicatore dell‟efficienza e dell‟economicità del procedimento.
3) INDICATORE SPECIFICO DELL‟ATTIVITA‟/ATTO SOGGETTO A CONTROLLO
 indicatore di eventuale determinazione soggetto ad inserimento.
Pagina 37
SEGRETERIA GENERALE
Per ciascun indicatore si specifica come di seguito il criterio di analisi:







Indicatore di rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari inerenti il provvedimento: Verifica della
conformità dell'atto alla normativa applicabile comunitaria, nazionale o regionale, nonché ai
regolamenti dell'ente applicabili;
indicatore di correttezza del procedimento: Verifica della correttezza nello svolgimento del
procedimento amministrativo, ai sensi della 241/90, relativamente all‟atto in esame (es. informativa ai
controinteressati ecc.);
indicatore di rispetto delle norme di trasparenza e privacy: Verifica della corretta pubblicazione
dell'atto, se prevista, e se, nel caso di presenza di dati personali, sensibili o giudiziari, i medesimi siano
stati trattati in conformità alla normativa sulla Privacy;
indicatore di rispetto dei tempi procedimentali: Verifica dell‟emissione dell‟atto in coerenza con i
termini di legge, regolamentari o comunque definiti a termini di regolamento/prassi o istruzione
operativa;
indicatore di qualità dell‟atto amministrativo: Verifica della qualità intrinseca dell'atto amministrativo,
la bontà dei suoi elementi di motivazione, adeguatamente riportati e coerenza generale, comprensiva del
corretto riferimento alla normativa applicabile e vigente;
indicatore di affidabilità dell‟atto amministrativo: Verifica che gli eventuali riferimenti esterni dell'atto,
compresi gli allegati tecnici – operativi, siano corretti, reperibili e protocollati;
indicatore della conformità operativa agli atti di programmazione generali ed esecutivi: Verifica della
conformità dell‟atto al programma di mandato, P.E.G./PIANO DELLE PERFORMANCE , atti di
programmazione, circolari interne, atti di indirizzo, comprensiva anche della verifica che l‟atto riporti
sufficienti riferimenti agli strumenti piano-programmatori dell'ente, dando evidenza della "catena di
senso dell'azione amministrativa";
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SEGRETERIA GENERALE
 indicatore del rispetto dell‟efficacia del provvedimento rispetto alle conseguenze giuridiche: verifica
dell‟effettività delle conseguenze giuridiche e/o tecniche e/o economiche discendenti dal procedimento
descritto nell'atto in esame;
 indicatore dell‟efficienza e dell‟economicità del procedimento: verifica che l'atto in esame evidenzi una
sufficiente ricerca del minor impatto economico in termini di risorse finanziarie e/o umane e/o
strumentali.
 indicatore specifico dell‟attività/atto soggetto a controllo: tale sezione è lasciata al rilievo di specificità
dell‟attività/atto da controllare, può essere individuato anche in condivisione con la Direzione
competente all‟emanazione dell‟atto le attività o sub attività a rischio corruzione e le azioni/ protocolli/
procedure messe in atto o programmate per la prevenzione.
ART. 17
COORDINAMENTO TRA IL PIANO DELLA PERFORMANCE ED IL PIANO TRIENNALE DI
PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE.
In considerazione della rilevanza strategica dell‟attività di prevenzione e contrasto della corruzione, le attività ed i
modelli operativi del presente Piano, sono inseriti nella programmazione strategica ed operativa definita in via
generale dal Piano della Performance, in qualità di obiettivi e di indicatori per la prevenzione del fenomeno della
corruzione.
Detto inserimento avviene sia con riguardo alla performance organizzativa con particolare riferimento alla
attuazione delle misure di prevenzione della corruzione, nel rispetto dei tempi e delle fasi previste ed allo sviluppo
qualitativo e quantitativo delle relazioni con i cittadini, i soggetti interessati e gli utenti dei servizi, sia con riguardo
alla performance individuale con riferimento agli obiettivi assegnati al Responsabile per la prevenzione della
corruzione ed ai Dirigenti apicali.
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SEGRETERIA GENERALE
Dell‟esito del raggiungimento degli obiettivi in tema di contrasto della corruzione individuati nel presente Piano e
dell‟esito della valutazione della performance individuale ed organizzativa occorrerà dare specificamente conto
nell‟ambito della relazione annuale della performance.
Sulla scorta degli esiti della performance organizzativa e individuale comunicati dal Direttore Generale o Suo delegato
al Responsabile per la prevenzione della corruzione, il medesimo effettua un‟analisi per individuare le ragioni in base
alle quali si sono verificati degli scostamenti in relazione ai risultati attesi ed individua le misure correttive volte anche
a migliorare o implementare il Piano, in coordinamento con i Dirigenti apicali.
PARTE SECONDA
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SEGRETERIA GENERALE
MODELLI OPERATIVI PER PREVENIRE IL RISCHIO CORRUZIONE
AREA TERRITORIO
1)
AREA TEMATICA DEGLI APPALTI DIREZIONE CENTRALE OPERE PUBBLICHE E CENTRALE
UNICA APPALTI E DIREZIONE CENTRALE TECNICA
Nell‟area tematica degli appalti il rischio di corruzione si annida, sia nella fase pubblicistica, che nella fase di
esecuzione del contratto.
Nella fase di scelta del contraente è preponderante l‟aspetto della trasparenza, nella procedura sia della pubblicazione
del bando, sia nelle sedute pubbliche ed anche l‟aspetto di determinazione dei criteri di aggiudicazione, di verifica
delle offerte anomale e di contenuto del progetto tecnico messo in gara.
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SEGRETERIA GENERALE
Non è da sottovalutare il fatto che per ognuno di tali aspetti risulta necessario fissare e proseguire l‟uso dei protocolli
comportamentali già in atto, che sono stati oggetto di positiva valutazione da parte di Transparency International,
primo fra tutti, la pubblicazione sul sito del Comune di Milano dell‟intero progetto messo in gara, con il duplice scopo
di evitare contatti tra gli operatori e gli uffici dedicati agli appalti.
Circa, infatti, la modalità di scelta del contraente: l‟integrale pubblicazione garantisce, con il controllo pubblico
che alcune componenti tecniche o tecnologiche, non costituiscano una scelta vincolata, in quanto rivolta ad un
operatore specifico.
Al fine di assicurare quindi, la massima accessibilità alle informazioni concernenti una procedura di gara bandita dai
Settori Gare Beni e Servizi e Gare Opere Pubbliche, la pubblicazione di bando/avviso viene effettuata nel rispetto della
normativa vigente (GURI, GUUE, giornali), e viene messa a disposizione dei concorrenti tutta la documentazione
inerente la gara (bando, capitolato, modelli per la partecipazione, schede tecniche, progetto completo in caso di opere
ecc.) sul sito dell‟Amministrazione.
La funzione di pubblicazione, anche a garanzia di uniformità delle informazioni, è accentrata in un unico Servizio,
distinto da quelli che invece si occupano della procedura di gara. Gli operatori economici che intendono partecipare
ad una procedura di gara trovano quindi sul sito del Comune, tutto il materiale necessario ai fini della formulazione
dell‟offerta. Questa è l‟unica modalità di reperimento della documentazione.
Nell‟ambito dell‟organizzazione del Comune esiste una distinzione fra la struttura che si occupa della procedura di
gara e la struttura che si occupa della gestione del contratto. Per le gare di Opere Pubbliche, in particolare, la
suddivisione è triplice in quanto alle prime due strutture di cui si è detto, si affianca la struttura tecnica che
predispone il progetto, lo verifica e lo valida e segue la parte esecutiva dei lavori. Ad ulteriore garanzia la fase
istruttoria, finalizzata alla verifica e validazione del progetto da parte dell‟area tecnica, viene svolta da apposito
servizio svincolato gerarchicamente e funzionalmente dall‟area tecnica.
I processi di gara e di pubblicazione sono inoltre stati oggetto di certificazione ISO, quindi le procedure utilizzate sono
tracciate e tutta la documentazione è disponibile anche in apposito Database Gare. Vengono quindi monitorati i tempi
e le attività non solo da un punto di vista “normativo” ma anche di “processo di qualità”.
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SEGRETERIA GENERALE
Per le gare di Beni e Servizi, le richieste di chiarimenti da parte dei potenziali operatori economici, sia di carattere
amministrativo che tecnico, vengono inviati al Servizio competente per la gara attraverso il portale o via fax.
Domande e risposte vengono successivamente pubblicate dal Servizio pubblicazioni in forma anonima sul sito a
disposizione di tutti.
Per le gare di Opere Pubbliche, nel bando di gara vengono indicati due recapiti telefonici uno del Servizio
Pubblicazioni per notizie di carattere amministrativo e quello del RUP per informazioni di carattere tecnico sul
progetto.
In fase di domanda di partecipazione alla gara è richiesto, a pena di esclusione, agli operatori economici la
presentazione e sottoscrizione del Patto di Integrità documento che risulta già essere firmato dai dirigenti della
struttura prima della procedura di gara con il quale l‟operatore economico si impegna a non porre in essere
comportamenti corruttivi ed a denunciare eventuali collusioni.
Le sedute pubbliche di gara vengono rese note attraverso pubblicazione di avviso sul sito.
Tutti i plichi (documentazione, offerta tecnica e offerta economica) vengono aperti in seduta pubblica alla presenza di
chiunque sia interessato. Solo nel caso di procedura ristretta la fase di preselezione non avviene in seduta pubblica ma
a garanzia, l‟attività viene svolta da una commissione che redige apposito verbale.
Gli esiti delle procedure di gara sono pubblicati secondo le disposizioni vigenti e disponibili sul sito del Comune di
Milano. A tutti i concorrenti con la comunicazione di aggiudicazione/esito della gara viene inviato il relativo
provvedimento e vengono fornite le indicazioni per l‟accesso agli atti della gara.
Per alcune procedure di gara di Beni e Servizi (es. concessioni, servizi di cui all‟allegato II B) di valore superiore alla
soglia comunitaria viene pubblicato il bando sulla Gazzetta Ufficiale Europea anche se non previsto in forma
obbligatoria dalla normativa (trattasi di pubblicazione gratuita).
Circa invece l’individuazione dei criteri di aggiudicazione: il Settore Gestione Amministrativa Progetti e
Lavori, il Settore Gare OO.PP. e il Settore Gare Beni e Servizi collaborano con i Settori Tecnici e con le Direzioni
Centrali/Settori utenti nella definizione dei criteri di aggiudicazione scelti dal RUP per la valutazione dell‟offerta, nel
caso in cui venga scelto il criterio dell‟offerta economicamente più vantaggiosa, ciò al fine di garantire che i criteri
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SEGRETERIA GENERALE
individuati siano coerenti con la finalità del miglioramento qualitativo dell‟offerta, gli stessi siano definiti in modo
chiaro, univoco e oggettivo, affinché sia predeterminato e predeterminabile il valore attribuito a ciascuno dei criteri e
sub-criteri individuati e che sia definito il percorso motivazionale che sarà adottato dalla Commissione Giudicatrice
nella valutazione dell‟offerta tecnica al fine di evitare effetti discriminatori o vantaggiosi nei confronti di taluni
operatori economici, secondo le indicazioni del legislatore e della disciplina comunitaria.
I criteri così definiti vengono approvati con la determinazione a contrattare e successivamente riportati nel bando di
gara.
Il Settore Gare OO.PP. e il Settore Gare Beni e Servizi nomina la Commissione Giudicatrice su indicazione del RUP e
svolge funzioni di segreteria, verbalizzazione e assistenza amministrativa e giuridica al RUP nel corso dei lavori della
Commissione Giudicatrice e del Gruppo di lavoro nel sub procedimento di verifica dell‟anomalia, ciò garantisce
uniformità di procedure e di approccio all‟analisi e valutazione delle offerte .
Il criterio del prezzo più basso viene utilizzato per le gare di Beni e Servizi nell‟ipotesi di oggetti di gara ben definiti e
standardizzabili per i quali le DC/Settori utenti sono in grado di individuare tutte le componenti dell‟offerta. Il criterio
prevalente utilizzato per l‟affidamento di gare di Beni e Servizi è però quello dell‟offerta economicamente più
vantaggiosa specie nei servizi di carattere socio educativo.
Diversamente per le gare di Opere Pubbliche, trattandosi essenzialmente di gare di manutenzione ordinaria e
straordinaria del patrimonio comunale, il criterio di scelta utilizzato con maggior frequenza è quello del massimo
ribasso. Il criterio dell‟offerta economicamente più vantaggiosa trova invece applicazione per i servizi d‟ingegneria ed
architettura di importo superiore ad Euro 100.000,00 e tutte le volte in cui il RUP lo ritenga opportuno in base alla
tipologia dell‟appalto, in particolare per la realizzazione di nuove opere.
Riguardo alla individuazione delle caratteristiche tecniche delle opere, forniture e servizi con
particolare riguardo anche alle caratteristiche del bene messo a gara, in rapporto a quello offerto da
CONSIP si precisa quanto segue:
Le caratteristiche tecniche delle forniture vengono indicate e descritte, da parte delle Direzioni Centrali/Settori Utenti
negli atti di gara, senza far riferimento ad una marca o prodotto specifico. Anche nel caso in cui venga indicato un
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SEGRETERIA GENERALE
prodotto specifico viene indicato solo ai fini di individuare le caratteristiche del prodotto che si richiede ed in ogni
caso accanto alla tipologia del prodotto viene sempre indicato “o equivalente” consentendo all‟operatore economico di
fornire prodotto diverso con uguali caratteristiche.
Ogni acquisizione è preceduta dalla verifica della presenza di convenzioni Consip attive o della disponibilità del
bene/servizio su MEPA ed ARCA secondo le disposizioni vigenti.
In caso di convenzione attiva viene fatta un‟analisi da parte della Direzione Centrale Settore Utente per verificare sia
le caratteristiche dei beni/servizi sia i relativi prezzi e, nel caso di decisione di acquisizione mediante procedura
autonoma viene motivata la scelta nella deliberazione di Giunta Comunale e vengono utilizzati i relativi parametri
qualità-prezzo nell‟espletamento della gara.
Per le gare di opere le caratteristiche tecniche sono individuate nel progetto e le caratteristiche dei materiali trovano
puntuale definizione nell‟elenco prezzi che viene aggiornato annualmente da parte della Direzione Centrale Tecnica.
Anche in tale settore, nel caso in cui venga indicato un prodotto specifico viene indicato solo ai fini di individuare le
caratteristiche del prodotto che si richiede ed in ogni caso accanto alla tipologia del prodotto viene sempre indicato “o
equivalente” consentendo all‟operatore economico di fornire prodotto diverso con uguali caratteristiche.
Con riferimento alla validazione e verificazione del progetto preliminare, definitivo ed esecutivo, la
Direzione Centrale Opere Pubbliche e Centrale Unica Appalti attraverso il Servizio Esame Progetti svolge la fase
istruttoria dell‟attività di verifica e validazione effettuata dai RUP appartenenti ai Settori Tecnici e dalla Direzione
Centrale Tecnica. L‟istruttoria consiste nell‟esame preliminare di tutti gli atti tecnici e amministrativi costituenti il
progetto da porre a base di gara al fine di verificare la coerenza interna di tutta la documentazione del progetto
preliminare, definitivo, esecutivo e la rispondenza alla normativa in vigore.
Al fine di uniformare la modulistica relativa all‟attività di progettazione sono messi a disposizione dei Settori tecnici
modelli standard elaborati di concerto fra la Direzione Centrale Opere pubbliche e Centrale Unica Appalti e la
Direzione Centrale Tecnica.
Inoltre, nell‟ambito dei procedimenti di verifica e validazione dei progetti definitivi ed esecutivi si procede a valutare
i progetti mediante griglie e liste di controllo unificate che facilitino i verificatori e validatori nel mantenere
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SEGRETERIA GENERALE
comportamenti standardizzati che portino altresì alla redazione di tutti i documenti previsti dalla normativa con i
relativi contenuti. Particolare cura deve essere posta, sia in fase progettuale che di successiva verifica e validazione
alla perfetta congruenza tra i diversi elaborati dei progetti; per favorire tali aspetti si valuterà di introdurre nelle
casistiche più complesse la progettazione a mezzo di applicativi BIM (Building information modeling) che dalla
graficizzazione progettuale consentono, a mezzo di informazioni associate ad ogni elemento disegnato, di sviluppare
tabelle delle quantità in automatico su cui basare le attività di computazione.
Sull’apposizione di riserve ed accordi bonari, nella procedura per la definizione delle controversie aventi ad
oggetto l‟iscrizione delle riserve sugli atti contabili da parte delle Imprese e finalizzata alla risoluzione bonaria delle
stesse, l‟Amministrazione, ha definito, con determinazione del Direttore Generale n. 37/2012 del 3/4/2012 (P.G.
234866/2012), gli indirizzi e i criteri operativi per lo svolgimento delle attività necessarie alla disamina delle riserve
ed ha approvato, d‟intesa con la Direzione Centrale Tecnica e con il supporto della Segreteria Generale e
dell‟Avvocatura Comunale, le relative procedure.
In particolare, per i contratti di importo inferiore ai 10 milioni di euro, per motivi di economicità, uniformità,
coerenza di orientamento nei confronti di fattispecie analoghe e parità di trattamento tra gli operatori,
l‟Amministrazione, con la determinazione dirigenziale di cui si è detto, ha costituito stabilmente un Gruppo di Lavoro
obbligatorio, coadiuvato da una Segreteria Tecnica, al fine di fornire un efficiente supporto al Responsabile Unico del
procedimento nella definizione delle riserve apposte dalle imprese e per l‟elaborazione dell‟eventuale proposta
motivata di Accordo Bonario, da sottoporre all‟approvazione della Giunta Comunale.
Per i contratti di importo pari o superiore ai 10 milioni di euro, la proposta motivata di accordo bonario viene
formulata da una Commissione, che si configura come organo esterno e terzo rispetto alle parti della controversia, i
cui membri vengono individuati e nominati di volta in volta, così come previsto dal D. Lgs. 163/2006 art. 240 comma
8 e recepito nella relativa procedura approvata con la predetta determinazione dirigenziale.
Circa l’autorizzazione al subappalto, al fine di garantire parità di trattamento, imparzialità dell‟azione
amministrativa e rispetto della vigente normativa in materia di appalti sono stati predisposti dall‟Amministrazione
appositi modelli sia ad uso interno, a supporto dell‟attività dei servizi (es. autorizzazioni), sia ad uso esterno per gli
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SEGRETERIA GENERALE
operatori economici. Tali modelli, che hanno lo scopo di agevolare le imprese appaltatrici nella trattazione delle
relative istanze, vengono messi a disposizione dell‟operatore economico aggiudicatario. I modelli riguardano sia
l‟istanza di subappalto, sia le dichiarazioni/autocertificazioni da rendersi da parte dei subappaltatori alla Stazione
Appaltante unitamente alla richiesta di subappalto.
L‟ufficio preposto alla valutazione dell‟istanza di subappalto procede a controllare le dichiarazioni rese da tutti i
subappaltatori effettuando controlli analoghi a quelli attivati in sede di stipulazione del contratto principale. Per
quanto riguarda le informazioni antimafia, ai fini del controllo, si richiede la documentazione antimafia anche nel
caso in cui la richiesta di subappalto formulata da un‟impresa a favore di un subappaltatore, di importo inferiore alla
soglia minima di € 150.000, sommata a precedente richiesta in corso di esecuzione riferita allo stesso contratto
originale ed alla stessa impresa superi la predetta soglia di € 150.000.
Per i contratti di nolo a caldo, la Stazione Appaltante ha predisposto apposite procedure e modelli ad uso interno
per agevolarne la trattazione. Pertanto, il corretto inquadramento di un subcontratto nell‟ambito del nolo a caldo o del
subappalto è frutto di una valutazione del caso concreto effettuata con la necessaria collaborazione della Direzione
Lavori onde evitare possibili prassi distorsive da parte delle imprese.
Al fine di sensibilizzare le imprese circa l‟esatto inquadramento delle due fattispecie nelle istanze da sottoporre alla
Stazione appaltante, nella lettera di presentazione inviata a ciascuna aggiudicataria all‟atto dell‟avvio dell‟appalto,
come da procedura in uso presso il Settore Gestione Amministrativa Progetti e Lavori, viene evidenziata la differenza
tra le due tipologie di subcontratto.
Nel caso di nolo a caldo la Stazione Appaltante rilascia una mera presa d‟atto, previa acquisizione delle
autocertificazioni antimafia, e richiede alla Direzione Lavori una costante vigilanza sulla permanenza delle condizioni
che hanno giustificato il ricorso a tale fattispecie.
Per le varianti tecniche ed economiche in sede di realizzazione dell’appalto, al fine di portare a
diminuzione tale fenomeno, si favoriranno analisi dello stato di fatto dei siti su cui realizzare le opere in modo da
diminuire le probabilità di situazioni impreviste che si possano verificare in corso d‟opera. Infatti già da questo anno
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SEGRETERIA GENERALE
l‟Amministrazione si è dotata di un contratto di servizi per analisi geologico-geotecniche ed ambientali con il quale
eseguire le valutazioni minime necessarie a conoscere le caratteristiche dei terreni su cui si opererà. Analogamente si
valuterà se predisporre analogo strumento (contratto di servizi) per approfondire le analisi strutturali ante fase di
progettazione; già da subito si potrà disporre di saggi e analisi strutturali eseguiti nell‟ambito degli appalti di
Manutenzione ordinaria di cui ogni Settore tecnico risulta dotato.
Il rischio di corruzione si annida inoltre ed in maniera ancora più concreta, nella fase di esecuzione, dove il rapporto
tra organi tecnici (Responsabile Unico del Procedimento e Direttore dei Lavori) e l‟appaltatore si connota come un
rapporto di natura privatistica, sottratto alle regole di pubblicità per la tipologia di attività e per i controlli che
vengono svolti nell‟ambito dell‟accesso al cantiere.
Per quanto riguardo le informative antimafia, ai fini del controllo, si richiede la documentazione anche nel caso in cui
pur essendo il contratto di appalto di importo inferiore alla soglia comunitaria, vi siano delle varianti che sommate
all‟importo contrattuale originario superino detta soglia.
In particolare, nella fase di esecuzione dei lavori al fine di non rendere continuativi i contatti tra il medesimo
Direttore lavori e le Imprese, si prevederà che il medesimo Direttore dei lavori non possa dirigere più di 2 interventi
con la medesima Ditta nell‟arco di un triennio; per l‟applicazione di detto accorgimento i Direttori dei Settori
sceglieranno gli uffici di Direzione lavori in base anche alle Imprese esecutrici delle opere, a seguito delle procedure di
scelta del contraente.
Nelle situazioni in cui in cantiere operano Ditte in subappalto, nell‟ambito del prossimo triennio, si richiederà che le
Ditte presenti in cantiere consegnino giornalmente (al termine della giornata) lista degli operai che sono
effettivamente stati in cantiere nella giornata stessa. In tal modo saranno possibili da parte degli organi competenti
verifiche incrociate sulla presenza dei lavoratori in cantiere anche ai fini della regolarità dei versamenti contributivi.
Nei casi in cui ci siano operazioni di trasporto di materiali a discarica per conto terzi (in Italia o all‟estero) si favorirà
la proceduralizzazione della richiesta ed eventuale messa a disposizione delle autorità competenti del Contratto di
trasporto tra le parti da produrre all‟ufficio di Direzione dei lavori. Medesima attenzione verrà posta nel richiedere il
Contratto di trasporto nell‟ambito di tutte le situazioni di trasporto per conto terzi nei cantieri dell‟Amministrazione.
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SEGRETERIA GENERALE
Nei cantieri fissi in cui è presente da parte della Ditta appaltatrice un servizio di Guardiania si favorirà la
proceduralizzazione per cui gli Uffici di Direzione Lavori richiedano e rendano eventualmente disponibili agli organi
preposti a verifiche il Contratto di Guardiania qualora la stessa non sia condotta con personale proprio
dell‟appaltatore.
Nell‟ambito dell‟utilizzo in cantiere di conglomerati bituminosi si favorirà la proceduralizzazione per cui gli uffici di
Direzione Lavori acquisiscano i Certificati di Marcatura CE dei conglomerati bituminosi impiegati nei cantieri
dell‟Amministrazione. La marcatura CE offre alcune significative garanzie circa le modalità di produzione dei
conglomerati e circa l‟impiego delle materie prime vergini inserite nel processo produttivo, limitando cosi la
possibilità di utilizzo di materiali impropri per caratteristiche meccaniche e soprattutto ambientali.
Nel caso infine di opere di completamento ex art. 57, del D. Lgs. n.163/2006, di norma, si procederà ad applicare alle
ulteriori opere affidate alla Ditta, il medesimo ribasso contrattuale del contratto principale sul quale si opera con i
completamenti.
Per quanto riguarda, la revoca dei bandi di gara,la valutazione dell‟insistenza di rischi di corruzione è pressoché
bassa in quanto trattasi di casistica quasi del tutto assente presso l‟Ente. Il Dirigente responsabile della procedura
anche con riferimento a procedure negoziate ha l‟obbligo di comunicare al responsabile della prevenzione della
corruzione, il provvedimento di revoca, entro trenta giorni dall‟assunzione.
2) AREA TEMATICA DEL GOVERNO DEL TERRITORIO
Nell’area tematica relativa al governo del territorio sono rilevabili contrapposti interessi:
- quelli pubblici volti da un lato alla trasformazione urbana e localizzazione produttiva e dall’altro in contrapposizione alla
conservazione ambientale e paesaggistica;
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SEGRETERIA GENERALE
- quelli privati per i quali i proprietari operano a proprio vantaggio anche in ragione dell’attuale crisi finanziaria che volge al
ridimensionamento della capacità propria delle amministrazioni comunali di realizzare l’interesse pubblico e, dunque,
maggiore ricorso al concorso dei privati. Il rapporto diviene sempre più negoziale.
Vi è di fatto uno scambio tra conseguimento di rendite finanziarie derivanti dall’utilizzazione del territorio e realizzazione (a
carico dei privati) delle opere pubbliche/attrezzature e servizi.
In relazione alle previsioni del nuovo PGT e a quanto dallo stesso demandato al nuovo Regolamento Edilizio, non si ravvisa
rischio di corruzione nelle tecniche c.d. premiali, in quanto le stesse sono state ricondotte a parametri oggettivi e matematici.
Il rischio di corruzione potrebbe invece annidarsi nelle attività istruttorie, sia di tipo urbanistico, sia di tipo edilizio, sia relative
alle attività per la bonifica dei suoli, in relazione agli aspetti di interpretazione normativa e tecnica (riconoscimento delle
superfici lorde di pavimento esistenti, qualificazione degli interventi, etc.), alla gestione della tempistica dei procedimenti,
all’interrelazione tra i vari procedimenti, all’esercizio effettivo delle attività di verifica tecnica e all’attivazione di forme di
controllo.
Modelli operativi:
- utilizzo degli strumenti informatici in uso -programmi workflow e access- e implementazione degli stessi per il
perfezionamento del tracciamento dei procedimenti finalizzati a monitorare tempi e atti dei procedimenti amministrativi
con lo scopo di contribuire alla definizione e realizzazione di una piattaforma informatica basata sulla interoperatività
dei sistemi, (piattaforma informatica di tracciamento dei procedimenti che permetta la trasparente ricostruibilità e la
pubblicabilità dei procedimenti stessi, interfacciata con base GIS e che permetta l’aggiornamento permanente e la
sovrapponibilità geografica tra i procedimenti in carico ai vari settori – garanzia di controllo sui singoli procedimenti e
sull’intersecazione tra procedimenti diversi);
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SEGRETERIA GENERALE
- presidio di casistiche e comportamenti, con valutazioni conseguenti, al fine di attivare, qualora effettivamente
necessario, forme di rotazione degli incarichi;
- valutazione attenta della compatibilità delle posizioni di lavoro a part-time lavorativo esistenti ed esclusione, in via
ordinaria, della possibilità di nuove previsioni;
- presidio delle attività di autorizzazione per gli incarichi extra ufficio e di verifica delle compatibilità per i collaboratori
messi a disposizione da AMAT.
- attivazione di forme strutturate per la discussione, condivisione, circolazione delle informazioni, (all’interno e
conseguentemente all’esterno), e conseguente diffusione capillare per il tramite dei Responsabili di Procedimento,
finalizzate a garantire omogeneità di comportamenti ed interpretativa (presidio a cura dei Responsabili di Procedimento
e Dirigenti, chiamati alla maggior integrazione possibile degli atti dei procedimenti correlati) ed in particolare:
a. implementazione della trasparenza definendo, laddove necessario, criteri applicativi (FAQ, atti di indirizzo) sugli atti
con contenuto discrezionale, oltre all’obbligo ordinario di puntuale motivazione;
b. forte integrazione dell’attività tecnica e amministrativa e dei procedimenti interrelati nello studio delle proposte
progettuali e nella individuazione dei procedimenti volti all’adozione di atti e provvedimenti edilizi/urbanistici ed
ambientali, quale specifico modello operativo di prevenzione dei fenomeni corruttivi;
c. applicazione delle linee guida operative per la realizzazione delle opere di urbanizzazione a scomputo oneri,
approvate dalla Giunta Comunale con deliberazione n. 1117/2013 volte alla omogeneizzazione dei procedimenti
relativi alla attività edilizia/urbanistica ed ambientale (disposizioni concernenti, tra l’altro, la predisposizione di
proposte progettuali, il rispetto di termini, l’assunzione di garanzie e penali, che garantiscano celerità, correttezza e
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SEGRETERIA GENERALE
trasparenza nei rapporti con i soggetti privati attuatori di interventi edilizi e di pianificazione/programmazione
urbanistica);
d. monitoraggio dell’applicazione delle linee guida e dei loro effetti sull’azione amministrativa per i successivi
aggiornamenti e le eventuali modifiche delle stesse, al fine di raggiungere migliori livelli di efficienza dell’attività
amministrativa che deve rimanere improntata alla correttezza e legittimità degli atti;
e. standardizzazione degli atti e delle convenzioni urbanistiche (predisposizione di contenuti omogenei per gli aspetti
delle diverse fasi procedurali correlate, che necessitano di presidio – definizioni modalità omogenee);
f. individuazione all’interno dei diversi percorsi procedurali normati di momenti/elementi di presidio a cura del
Responsabile del Procedimento e del Dirigente, finalizzati ad accertare la correttezza degli atti istruttori e la
legittimità della motivazione dei provvedimenti assunti, a garanzia della efficacia della catena delle responsabilità
attribuite ai soggetti coinvolti;
- attivazione di misure relative alla organizzazione amministrativa, con l’attenta qualificazione professionale, da parte
dell’Ente, del personale assegnato allo svolgimento delle funzioni relative al governo del territorio (responsabile del
procedimento, dirigente competente all’adozione degli atti o alla proposta degli atti agli organi di indirizzo politico).
3) AREA TEMATICA RELATIVA ALLE ATTIVITA’ DELLA DIREZIONE CENTRALE MOBILITA’
TRASPORTI –AMBIENTE
Si riportano di seguito i Settori e gli uffici di riferimento della Direzione Centrale Mobilità-Trasporti-Ambiente,
nonché gli ambiti di attività ed i correlati modelli operativi.
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SEGRETERIA GENERALE
Per il Settore Parcheggi vengono valutate con un grado medio di esposizione al rischio di corruzione le
seguenti attività:
- Proposte in merito alla localizzazione dei parcheggi (riesame / stralcio);
- Attività di gestione delle convenzioni relative alla concessione di costruzione e gestione di parcheggi, (revoche,
risoluzioni, decadenze, penali) e del relativo contenzioso (accordi transattivi).
Riguardo alla prima attività il modello operativo prevede, l‟istituzione di una Commissione tecnica (mista), terza
rispetto all'Organo che rilascia il provvedimento finale.
Riguardo alla seconda attività il modello operativo prevede l‟utilizzo degli schemi negoziali e delle procedure
impiegati dalla Direzione Centrale Opere Pubbliche e Centrale Unica Appalti, con particolare riferimento al Settore
Gare Opere Pubbliche. Per quanto concerne gli accordi transattivi si seguono gli indirizzi, le procedure ed i criteri
operativi individuati nella determinazione dirigenziale, del Direttore Generale, n. 37/2012 del 3/04/2012. La
proposta motivata di accordo bonario viene formulata da una Commissione, che si configura come organo esterno e
terzo rispetto alle parti della controversia, i cui membri vengono individuati e nominati di volta in volta, così come
previsto dal D. Lgs. 163/2006 art. 240 comma 8 e recepito nella relativa procedura approvata con la predetta
determinazione dirigenziale. Per quanto riguarda i subappalti è in essere la separazione soggettiva tra il Responsabile
dell'istruttoria ed il Direttore di Settore che emana il provvedimento finale. Validazione del Responsabile del Servizio.
Viene valutata come esposta ad alto rischio di corruzione, l‟attività di vigilanza e controllo dell'opera in fase di
esecuzione (controllo cantiere) ed in fase di gestione (monitoraggio recupero corrispettivi e penali). Viene previsto il
seguente modello operativo, con la separazione dei ruoli ed eliminazione dell'identità soggettiva tra chi esercita
l'attività di RUP e chi effettua attività di vigilanza (Commissione di Vigilanza). Eliminazione di più ruoli in capo allo
stesso soggetto.
Per il Settore Infrastrutture per la Mobilità, vengono valutate con un grado basso di esposizione al
rischio di corruzione le seguenti attività:
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SEGRETERIA GENERALE
- Controllo tecnico della progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva delle infrastrutture strategiche (M4 e
M5) di trasporto pubblico (pareri tecnici vincolanti);
- Gestione dell'attività istruttoria concernente gli impianti fissi, gli ascensori, le scale mobili e le interferenze ed
emanazione degli atti autorizzativi.
- Esame dei progetti e rilascio di pareri per l'installazione di impianti di distribuzione del carburante;
Riguardo alla prima attività, il modello operativo, prevede, la rotazione soggettiva dei RUP.
Riguardo alla seconda attività, il modello operativo, prevede la separazione soggettiva tra il Responsabile
dell'istruttoria ed il Dirigente del Servizio che emana il provvedimento finale.
Riguardo alla terza attività il modello operativo prevede l‟informatizzazione del processo e l‟utilizzo della telematica
per la tracciabilità dei documenti, per evitare contatti tra soggetto richiedente e pubblico ufficiale che rilascia il
documento autorizzativo. Validazione del Responsabile del Servizio. Coinvolgimento di più Settori nella medesima
attività.
Vengono valutate inoltre con un grado medio di esposizione al rischio di corruzione le seguenti attività:
- Rilascio di autorizzazioni per:
a) la chiusura di strade per lavori di pubblica utilità;
b) l'esecuzione di lavori in orario notturno;
- Rilascio di parere tecnico per:
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SEGRETERIA GENERALE
a) posa di dissuasori di sosta;
b) apertura di passi carrabili permanenti o provvisori ad uso cantiere;
c) posa di segnaletica indicante il passo carrabile;
- Gestione amministrativa delle convenzioni relative agli impianti semaforici ed all‟illuminazione pubblica.
- Riguardo alla prima attività il modello operativo prevede l‟individuazione di una Commissione Tecnica, terza
rispetto al soggetto che rilascia il provvedimento finale, deputata all'analisi tecnica.
E‟
prevista
l‟informatizzazione del processo e l‟utilizzo della telematica per la tracciabilità dei documenti, per evitare
contatti tra soggetto richiedente e pubblico ufficiale che rilascia il documento autorizzativo. Processo valutato
dall'Istruttore; validato dal Responsabile del Servizio; firmato dal Direttore di Settore.
- Riguardo alla seconda attività il modello operativo prevede l‟informatizzazione del processo e l‟utilizzo della
telematica per la tracciabilità dei documenti, per evitare contatti tra soggetto richiedente e pubblico ufficiale che
rilascia il documento autorizzativo. Validazione del Responsabile del Servizio.
- Riguardo alla terza attività il modello operativo prevede, l‟informatizzazione del processo e l‟utilizzo della
telematica per la tracciabilità dei documenti, per evitare contatti tra soggetto richiedente e pubblico ufficiale che
rilascia il documento autorizzativo. Validazione del Responsabile del Servizio.
Vengono infine valutate con un grado alto rischio di esposizione al rischio di corruzione le seguenti attività:
- Attività di gestione dell'opera pubblica in fase di realizzazione, con società partecipate e controllate (varianti,
riserve, accordi bonari, accordi transattivi, concessione di deroghe, attribuzioni penali, escussioni polizze
fideiussorie);
- Gestione dei rapporti e dei contratti con le società incaricate della progettazione, della realizzazione e gestione
di infrastrutture strategiche per il trasporto pubblico, attraverso il partenariato pubblico-privato (revoche,
risoluzioni, decadenze, penali, accordi transattivi, sub-appalti).
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SEGRETERIA GENERALE
Riguardo alla prima attività il modello operativo, prevede il rinvio ai modelli operativi individuati dalla Direzione
Centrale Opere Pubbliche e Centrale Unica Appalti, nonché dalla Direzione Centrale Tecnica. (Cfr. pagg. 24 e
seguenti. Per quanto concerne le riserve e gli accordi bonari si evidenza che gli stessi vengono gestiti in autonomia e
secondo le proprie procedure dalle società partecipate e/o controllate.
Riguardo alla seconda attività il modello operativo prevede il rinvio ai modelli operativi individuati dalla Direzione
Centrale Opere Pubbliche e Centrale Unica Appalti, nonché dalla Direzione Centrale Tecnica, (cfr. pagg. 24 e
seguenti).
Per quanto concerne le riserve e gli accordi bonari, si seguono gli indirizzi, le procedure ed i criteri operativi
individuati nella determinazione dirigenziale, del Direttore Generale, n. 37/2012 del 3/04/2012. La proposta motivata
di accordo bonario viene formulata da una Commissione, che si configura come organo esterno e terzo rispetto alle
parti della controversia, i cui membri vengono individuati e nominati di volta in volta, così come previsto dal D. Lgs.
163/2006 art. 240 comma 8 e recepito nella relativa procedura approvata con la predetta determinazione
dirigenziale. Per quanto riguarda i subappalti è in essere la separazione soggettiva tra il Responsabile dell'istruttoria
ed il Direttore di Settore che emana il provvedimento finale. Validazione del Responsabile del Servizio.
Per il Settore Politiche Ambientali viene valutata con un grado basso di esposizione al rischio di
corruzione, la seguente attività:
- controllo del servizio affidato a terzi per il censimento e monitoraggio dell‟amianto in edifici comunali (scelta
del contraente e gestione del contratto relativo).
Riguardo a detta attività il modello operativo prevede il rinvio ai modelli procedurali già in uso alla Direzione
Centrale Opere Pubbliche e Centrale Unica Appalti, con particolare riferimento al Settore Gare di Beni e Servizi.
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SEGRETERIA GENERALE
Vengono valutate con un grado medio di esposizione al rischio di corruzione, le seguenti attività:
- Tutela del territorio dall‟inquinamento acustico, in attuazione alle disposizioni normative regionali, nazionali e
della Unione Europea;
- Gestione amministrativa del contratto di servizio con AMSA (controllo sulla corretta esecuzione dei servizi svolti
da AMSA, risoluzione, decadenze, penali, accordi transattivi);
- Gestione amministrativa servizi a richiesta:
a) posizionamento e pulizia SIM;
b) posa transenne e segnali mobili;
c) gestione emergenza neve
Riguardo a dette attività i modelli operativi prevedono per la prima, il coinvolgimento dell'ARPA. e la ridefinizione
delle modalità operative degli addetti al controllo con l'individuazione di regole chiare, per la seconda, la costituzione
di una Commissione mista (composta di agenti della polizia locale e personale di AMSA), nonché la costituzione di
una Commissione mista (composta da personale del Settore Utente - Settore tecnico arredo urbano e verde, per la
terza, l‟intervento di un soggetto terzo, rispetto a chi rilascia il provvedimento, per tutti i servizi a richiesta.
Per il Settore Sportello Unico per la Mobilità vengono valutate con un grado basso di esposizione al
rischio di corruzione le seguenti attività:
- Rilascio pass disabili;
- Istituzione aree sosta disabili;
- Gestione dei provvedimenti autorizzativi inerenti l'accesso in ZTL - Cerchia dei Bastioni (detta Area C), nonché
in aree pedonali;
- Provvedimenti di gestione dei progetti cofinanziati (rendicontazioni, approvazioni, liquidazioni);
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SEGRETERIA GENERALE
- Provvedimenti relativi agli impianti distributori di carburanti ad uso pubblico e privato: (Autorizzazioni,
dinieghi, ecc.. relativi a: installazione, modifica, sospensione, chiusura impianti di distribuzione carburanti e
depositi di oli minerali);
- Certificazioni periodo di servizio per credito di imposta.
Riguardo alla prima attività il modello operativo prevede, la separazione dei ruoli: eliminazione dell'identità
soggettiva tra il Responsabile dell'istruttoria ed il Direttore di Settore che emana il provvedimento finale.
Riguardo alla seconda attività, il modello operativo, prevede l‟istituzione di una Commissione tecnica, terza rispetto a
chi rilascia il provvedimento finale ed il coinvolgimento della A.S.L.
Riguardo alla terza attività il modello operativo, prevede, la informatizzazione del processo e l‟utilizzo della telematica
per la tracciabilità dei documenti, nonché dell'attività degli operatori che accedono al sistema informatico.
Riguardo alla quarta attività il modello operativo prevede, la informatizzazione del processo e l‟utilizzo della
telematica per la tracciabilità dei documenti, nonché dell'attività degli operatori che accedono al sistema informatico.
Vengono valutate con un grado medio di esposizione al rischio di corruzione le seguenti attività:
-
Gestione contratti relativi alla sosta a pagamento (contratti con le singole autorimesse);
Istituzione aree carico e scarico per strutture ricettive;
Gestione dell'attività di back-office della ZTL / Cerchia dei Bastioni / Area C;
Gestione pratiche front office – sportello Area C;
Gestione dei provvedimenti autorizzativi inerenti l'accesso a corsie riservate;
Rilascio licenze TAXI ed autorizzazioni per Noleggio Con Conducente a mezzo autovettura;
Procedimenti disciplinari relativi agli operatori del servizio taxi.
Per la prima attività il modello operativo prevede, l‟istituzione di tariffe di riferimento univoche da parte del Consiglio
Comunale.
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SEGRETERIA GENERALE
Per la seconda attività il modello operativo prevede, la separazione dei ruoli amministrativi e tecnici, al fine di evitare
sacche di monopolio di potere nel rilascio dei provvedimenti finali.
Per la terza attività il modello operativo prevede, l„informatizzazione del processo e l‟utilizzo della telematica per la
tracciabilità dei documenti, nonché dell'attività degli operatori che accedono al sistema informatico.
Per la quarta attività il modello operativo prevede, la rotazione degli operatori nell'ambito dell'incarico da svolgere.
Per la quinta attività il modello operativo prevede, l‟istituzione di una Commissione per la valutazione delle sole
istanze che presentano maggiore contenuto discrezionale.
Per la sesta attività il modello operativo prevede il rilascio delle nuove licenze e delle autorizzazioni a seguito di
procedure di evidenza pubblica. E‟ previsto il coinvolgimento della Direzione Centrale Risorse Umane nella procedura
selettiva.
Per la settima attività il modello operativo prevede l‟istituzione di una Commissione per la valutazione dei
procedimenti disciplinari e la definizione dei criteri di riferimento per l'applicazione delle sanzioni.
Viene valutata con un grado alto di esposizione al rischio di corruzione, l‟attività di verifica del
funzionamento tassametri, per la quale viene previsto un modello operativo che introduce la rotazione dei dipendenti
nell'ambito dell'incarico da svolgere. Viene introdotto un controllo a campione.
AREA SERVIZI AL CITTADINO
4) AREA TEMATICA DEI SERVIZI SOCIALI
Anche nell‟ambito delle procedure di gara attinenti alla erogazione di servizi sociali a favore della
cittadinanza, si privilegerà un modello operativo che mira a separare la responsabilità tra l‟ufficio che si occupa di
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SEGRETERIA GENERALE
monitorare l‟esatto adempimento delle prestazioni rese dal fornitore e l‟ufficio che si occupa di liquidare il
controvalore della rispettiva prestazione economica dovuta dall‟Amministrazione.
L‟ufficio preposto al monitoraggio circa l‟esatto adempimento della prestazione fornisce sulla base del monitoraggio
prestazionale effettuato, il nulla osta al pagamento. L‟ufficio preposto alla liquidazione provvede alla verifica della
congruità economica della prestazione con quanto esposto in fattura prima di procedere all‟effettiva predisposizione
dell‟atto di liquidazione.
Per quanto riguarda la modalità di scelta del contraente nelle ipotesi di convenzionamento o accreditamento dei
fornitori occorre privilegiare un modello organizzativo che preveda la distinzione tra ufficio (territoriale) che
individua la tipologia di servizio da erogare al cittadino e ufficio (centrale) che individua quale fornitore
(convenzionato o accreditato) utilizzare per l‟erogazione della prestazione individuata.
Circa l’erogazione di contributi, sussidi, provvidenze economiche è necessario distinguere anzitutto
nell‟ambito dei servizi sociali i contributi e i titoli sociali erogati ai cittadini, dagli interventi economici di sostegno ad
attività delle istituzioni del privato sociale.
Nel primo caso il modello operativo proposto al fine di ridurre il rischio di corruzione si sostanzia nella distinzione in
fasi diverse e con suddivisione di ruoli e responsabilità della procedura di erogazione.
Il cittadino presenta la richiesta di contributo presso un ufficio territoriale; tale richiesta viene accolta ed elaborata da
un operatore sociale che trasmette la richiesta, corredata da una prima istruttoria e da una proposta operativa, ad
altro ufficio centrale.
L‟ufficio centrale predispone ed organizza i lavori, anche potendosi avvalere di apposite commissioni di valutazione
delle richieste provenienti dai diversi uffici territoriali.
Durante la fase istruttoria che può essere svolta anche avvalendosi di apposite commissioni, si procede all‟esame delle
istanze potendo:
- accogliere la proposta iniziale dell‟operatore sociale;
- modificare l‟importo della proposta iniziale o sospendere l‟esame con una richiesta di approfondimenti;
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SEGRETERIA GENERALE
- rigettare la proposta iniziale dell‟operatore sociale.
I lavori della commissione o gli interventi degli uffici centrali hanno valore propositivo e vengono sottoposti al
dirigente competente per la approvazione o il rigetto.
L‟esito dell‟istruttoria viene sottoposto al Dirigente competente per l‟adozione del provvedimento finale. Il Dirigente
si può discostare dall‟esito dell‟istruttoria solo motivando adeguatamente il provvedimento finale di sua competenza.
Presso gli uffici della Direzione Centrale viene istituito un gruppo di controllo composto da Dirigenti e funzionari
titolari di posizione organizzativa che attraverso un sistema di rotazione volto a garantire un‟adeguata turnazione
svolge una funzione di riesame, su richiesta del cittadino, delle richieste rigettate nonché una funzione di controllo a
campione delle istruttorie concluse e degli atti amministrativi adottati dai diversi uffici.
Nel secondo caso, il modello operativo proposto al fine di ridurre il rischio di corruzione, si sostanzia definendo
parametri oggettivi di valutazione della domanda di finanziamento presentata dall‟istituzione del privato sociale, con
conseguente riduzione del potere discrezionale di concessione del finanziamento stesso.
E’ comunque assolutamente necessaria la preventiva verifica che il contributo non venga erogato per
la stessa attività anche da parte di altri Settori comunali.
In particolare, la procedura si avvia con la pubblicazione di un avviso pubblico aperto alle istituzioni del privato
sociale, contenente l‟invito a presentare entro determinati termini la richiesta di finanziamento di progetti aventi
rilevanza sociale.
A seguito della raccolta delle richieste una commissione tecnica, appositamente costituita, provvede a valutare i
progetti presentati ed elabora una proposta di accoglimento e/o di rigetto che viene presentata al dirigente
competente, al fine di della predisposizione in caso positivo di una deliberazione di Giunta Comunale.
Il Dirigente si può discostare dall‟esito dell‟istruttoria solo motivando adeguatamente il provvedimento finale di sua
competenza.
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SEGRETERIA GENERALE
Circa la progettazione nazionale ed europea riferita al sociale, occorre distinguere due modelli operativi a
seconda che la progettazione si riferisca a fondi vincolati e già assegnati all‟amministrazione o a fondi messi a bando
da organismi nazionali od europei per i quali è necessario presentare un progetto in partnership con altri soggetti
pubblici e privati.
Nel primo caso si privilegia il modello operativo dell‟avviso pubblico rivolto a tutti i soggetti del privato sociale che
intendono presentare progetti coerenti con le linee previste dalla normativa e dai criteri determinati
dall‟amministrazione.
La selezione avviene attraverso la costituzione di apposita commissione esaminatrice dei progetti presentati che, sulla
base di parametri certi e preventivamente determinati nell‟avviso pubblico, valuta le proposte ed elabora una
graduatoria di merito con l‟attribuzione di un punteggio.
I lavori della commissione hanno valore propositivo e vengono sottoposti al dirigente competente per la approvazione
o il rigetto.
Nel secondo caso si privilegia un modello di scelta del/i partner/s con cui elaborare un progetto per partecipare al
bando basato su avviso pubblico di raccolta delle candidature o su adesione attraverso atto deliberativo delle proposte
provenienti da partner. Nel caso del bando apposita commissione esaminatrice valuta le candidature sulla base di
parametri preventivamente determinati nell‟avviso pubblico e stabilisce quelle idonee per sviluppare e condividere il
progetto da presentare per ottenere il finanziamento.
I lavori della commissione hanno valore propositivo e vengono sottoposti al dirigente competente per la approvazione
o il rigetto.
Il Dirigente si può discostare dall‟esito dell‟istruttoria solo motivando adeguatamente il provvedimento finale di sua
competenza.
Circa la concessione d’uso di spazi, di immobili pubblici e locazioni si precisa che:
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SEGRETERIA GENERALE
Nell‟ambito della concessione di spazi ed immobili pubblici per finalità sociali, anche di quelli confiscati alla mafia, si
prevede l‟assegnazione, a titolo gratuito od oneroso, nel pieno rispetto dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità
e parità di trattamento, sulla base di apposite convenzioni.
Nel rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza, correttezza dell‟azione amministrativa e delle linee di indirizzo
in materia deliberate con apposito provvedimento, tali immobili saranno assegnati a seguito di espletamento di
apposita procedura di selezione pubblica fatto salvo per i locali che saranno gestiti direttamente dal Comune di
Milano.
Ciascun immobile, valutata la collocazione e la tipologia, è destinato a specifici interventi/servizi congruentemente ai
determinati bisogni del territorio rilevati dall‟amministrazione comunale.
L‟immobile o l‟elenco degli immobili disponibili è pubblicato ed allegato al bando di selezione pubblica nel quale sono
previsti i criteri di selezione dei soggetti interessati a proporre progetti sociali per l‟utilizzo di tali immobili.
Apposita commissione valuta i progetti presentati e definisce la graduatoria.
I lavori della commissione hanno valore propositivo e vengono sottoposti al dirigente competente per l‟approvazione
o il rigetto.
Il Dirigente si può discostare dall‟esito dell‟istruttoria solo motivando adeguatamente il provvedimento finale di sua
competenza.
Facendo riferimento all‟art. 9 si esplicitano gli ambiti di attività individuati a rischio di corruzione per i quali in fase di
aggiornamento del piano verrà verificato se i modelli operativi proposti debbano essere integrati da ulteriori
indicazioni e procedure:
 accreditamento di enti e soggetti privati per l‟erogazione di servizi sociali con fondi comunali ex Lege n.
328/2000;
 individuazione delle rette e dei soggetti percettori.
Per quanto riguarda, la revoca di atti ad evidenza pubblica quali, avvisi /manifestazioni di interesse ,la
valutazione dell‟insistenza di rischi di corruzione è pressoché bassa in quanto trattasi di casistica quasi del tutto
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SEGRETERIA GENERALE
assente presso l‟Ente. Il Dirigente responsabile della procedura anche con riferimento a procedure negoziate ha
l‟obbligo di comunicare al responsabile della prevenzione della corruzione, il provvedimento di revoca, entro trenta
giorni dall‟assunzione.
5) AREA TEMATICA DELLA DIREZIONE CENTRALE CASA
Facendo riferimento all‟art. 9 si esplicitano gli ambiti di attività individuati a rischio di corruzione per i quali in fase di
aggiornamento del piano verrà verificato se i modelli operativi proposti debbano essere integrati da ulteriori
indicazioni e procedure.
SETTORE ASSEGNAZIONE ALLOGGI DI ERP
a) Bando, Assegnazioni Alloggi e Controlli;
b) Istruttoria e valutazione delle domande di assegnazione in deroga alla graduatoria di bando ed ai
requisiti;
c) Contributo all‟affitto – Trattazione istanze ed erogazione
d) Ricorsi giurisdizionali ed in Opposizione.
SETTORE DEMANIO E PATRIMONIO
a) Stipulazione dei contratti, bollettazione, controllo morosità, iscrizioni a ruolo;
b) Predisposizione bandi pubblici per assegnazione a terzi di immobili comunali, espletamento delle
procedure;
c) rilievi tecnici;
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SEGRETERIA GENERALE
d)
e)
f)
g)
alienazioni immobiliari;
gestione condomini;
gestione contabile contratti di affittanza passiva;
Azioni giudiziarie attive e passive.
SETTORE GESTIONE E CONTROLLO DEL PATRIMONIO ABITATIVO PUBBLICO
a)
b)
c)
d)
Rapporti con gestore, fornitori ed eventualmente fornitori del gestore;
Richieste di rimborso e svincolo deposito cauzionale da parte di inquilini;
Evasione istanze varie presentate da inquilini;
Contenzioso.
SETTORE POLITICHE PER LA CASA E VALORIZZAZIONE SOCIALE SPAZI
a) Selezione per assegnazione di spazi, bandi di servizi/concessioni pubbliche ex L.163/2003;
b) Gestione dei contratti di servizi;
c) Attività che sottendono ai processi di mobilità.
Per la Direzione Centrale Casa saranno adottati i seguenti modelli operativi per prevenire il rischio di corruzione.
Nei Rapporti con il pubblico, (nelle attività che prevedono discrezionalità), saranno previsti periodici turn over del
personale addetto. Al personale addetto sono impartite indicazioni inderogabili sottese a procedure certe.
Nella gestione del contenzioso, con particolare riferimento alle procedure extra giudiziarie, in cui esiste un certo
margine di discrezionalità (come nel caso delle transazioni), le decisioni dovranno essere convalidate da almeno due
responsabili.
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SEGRETERIA GENERALE
Nell‟individuazione degli alberghi per ospitalità temporanea in casi di emergenza abitativa, si procederà alla loro
individuazione, all‟interno dell'ambito cittadino, con criteri prestabiliti di rotazione costante delle strutture prescelte.
Nelle procedure di concessione e di locazione si agirà in base a due principi fondamentali:
a) calcolo del canone secondo criteri oggettivi predeterminati o con perizia dell'Agenzia delle Entrate;
b) individuazione del contraente esclusivamente con procedure pubbliche, con esclusione per i casi eccezionali e
motivati, come risultanti dalla decisione della Giunta Comunale
Nella gestione delle morosità, il personale addetto sarà opportunamente formato e vincolato all‟applicazione di
indicazioni operative inderogabili sottese a procedure certe.
Per l‟area tematica relativa al controllo dei cantieri effettuato dal Settore nei confronti dell‟Ente Gestore del
patrimonio abitativo comunale si rinvia ai “modelli operativi” proposti dalla Direzione Centrale Tecnica, (cfr. pagina
48).
Per quanto riguarda, la revoca dei bandi/avvisi/manifestazioni di interesse ,la valutazione dell‟insistenza di
rischi di corruzione è pressoché bassa in quanto trattasi di casistica quasi del tutto assente presso l‟Ente. Il Dirigente
responsabile della procedura anche con riferimento a procedure negoziate ha l‟obbligo di comunicare al responsabile
della prevenzione della corruzione, il provvedimento di revoca, entro trenta giorni dall‟assunzione.
6) AREA TEMATICA RELATIVA ALLA EROGAZIONE DI CONTRIBUTI –SUSSIDI- PROVVIDENZE
ECONOMICHE - DIREZIONE CENTRALE SPORT, BENESSERE QUALITA’ DELLA VITA
Il modello operativo proposto al fine di ridurre il rischio di corruzione, si fonda su un modello organizzativo volto a
distinguere ruoli e responsabilità nell‟ambito della procedura.
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SEGRETERIA GENERALE
In tal senso si può prevedere un‟Unità Organizzativa che svolga l‟attività istruttoria propedeutica al riconoscimento
del beneficio, un‟altra che svolga l‟attività istruttoria finalizzata alla liquidazione e, nel caso di particolare e/o
contingente esposizione al rischio di corruzione, un‟ulteriore unità organizzativa che svolga all‟interno della Direzione
Centrale l‟attività di verifica a campione sull‟avvenuta corretta analisi e valutazione della documentazione prodotta
dal beneficiario a valere sull‟entità della liquidazione.
Tale attività di verifica potrebbe essere in alternativa sostituita dalla definizione in via preventiva di parametri
oggettivi di valutazione della documentazione probante e di una dettagliata check-list della tipologia di documenti
probanti le spese sostenute/entrate realizzate, integrati da una più intensa attività di verifica circa la veridicità di
dichiarazioni sostitutive ex artt. 46 e 47 del DPR 445/2000 s.m.i. prodotte dal beneficiario.
Inoltre, la soglia di rischio corruzione è destinata a comprimersi ogniqualvolta si attuano procedure trasparenti ad
evidenza pubblica. In tal senso la Direzione Centrale Sport, Benessere, Qualità della Vita, ha già attuato nel 2012
l‟assegnazione di contributi economici a fronte di procedura ad evidenza pubblica e definendo quindi a priori criteri
oggettivi per la valutazione delle richieste e in particolare dell‟interesse pubblico della proposta di ciascuna. Ciò ha
consentito di individuare le iniziative, i progetti e le manifestazioni di tipo occasionale che fossero meritevoli di
sostegno da parte dell‟Amministrazione, allo stesso tempo di disporre di una programmazione oltre che di attuare la
migliore destinazione delle risorse economiche disponibili. Quindi l‟assegnazione del contributo per ogni singola
iniziativa è stata fatta sulla base sia della graduatoria, stilata in esito alla suddetta valutazione, sia delle risorse
economiche disponibili.
E‟ comunque assolutamente necessaria la preventiva verifica che il contributo non venga erogato per la stessa attività
anche da parte di altri Settori comunali.
7)
AREA TEMATICA RELATIVA ALLA CONCESSIONE D’USO DI SPAZI, DI IMMOBILI PUBBLICI E
LOCAZIONI - DIREZIONE CENTRALE SPORT, BENESSERE QUALITA’ DELLA VITA
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SEGRETERIA GENERALE
Nell‟ambito dell‟area tematica di cui trattasi si potrebbe privilegiare un modello operativo volto a separare le fasi
procedurali, in modo da ricondurle ad Unità Organizzative diverse e quindi ad assunzioni di responsabilità da parte di
soggetti diversi.
Le concessioni/locazioni sono riconosciute a seguito di espletamento di procedura ad evidenza pubblica (salvo i casi
di rinegoziazione o di affidamento a seguito procedura negoziata riconducibile alle circostanze speciali ed eccezionali
previste dall‟art. 6 del R.D. n. 2440/1923 ed art. 41 punto 6 del R.D. n. 827/1924 nei casi di concessionario portatore
di interesse esclusivo e privilegiato), ove un importante comportamento di tutela è dato dal ricorso all‟applicazione in
via analogica delle disposizioni in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, circa la
composizione della commissione giudicatrice prevedendo che, i commissari diversi dal Presidente non devono aver
svolto né possono svolgere alcun'altra funzione o incarico tecnico o amministrativo relativamente al contratto
del cui affidamento si tratta (cfr. art. 84, c. 4 – D. Lgs. 163/2006).
Tali concessioni (in ambito sportivo) e locazioni (in ambito delle associazioni giovanili) prevedono abbattimenti dei
canoni secondo modalità attuative di linee di indirizzo definite una tantum con provvedimenti deliberativi (in ambito
sportivo: riferimento a deliberazioni consiliari n. 46 del 19.10.2009 ed alla deliberazione della Giunta Comunale n.
3527 del 24.12.2009, nonché a procedure concordate con l'Agenzia del Territorio per il calcolo del canone di
concessione su cui applicare le agevolazioni; in ambito giovanile: riferimento alla deliberazione consiliare n. 25 del
10.04.2000 ed alla deliberazione consiliare n. 1904/2008.
L‟esecuzione della convenzione/contratto potrebbe quindi essere assegnata ad Unità Operativa diversa da quella che
ha svolto l‟attività di definizione degli atti posti a base di gara e di svolgimento delle attività di gara. Inoltre, come da
modello operativo già in uso presso la Direzione Centrale Sport, Benessere, Qualità della Vita, l „ Unità Operativa che
gestisce il contratto svolge i controlli di tipo amministrativo, avvalendosi nel contempo di diversa Unità Operativa
interna - dotata di specialistica competenza - per il controllo degli adempimenti di natura tecnica in capo al
contraente del Comune (verifica dell‟esecuzione di opere di miglioramento/riqualificazione dell‟impianto sportivo,
verifica dello stato manutentivo dell‟impianto). Pertanto, in tal senso anche l‟attività dei controlli nell‟ambito della
gestione contrattuale è svolta secondo il principio che privilegia la distinzione e separazione di ruoli e responsabilità.
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SEGRETERIA GENERALE
Ciò rileva anche ed in particolare nei casi di rinegoziazione della concessione d‟uso allo stesso Concessionario, per la
quale è determinante l‟esito favorevole dei controlli effettuati sugli adempimenti previsti dalla convenzione in
scadenza ove la diversa titolarità dei controlli effettuati depone a favore della riduzione del rischio.
Un ulteriore modello operativo, applicabile alla Direzione Centrale Sport, Benessere, Qualità della Vita, ove
l‟organizzazione interna prevede la presenza di due uffici convenzioni a cui fanno capo le diverse zone territoriali su
cui insistono gli impianti sportivi/aree concessi in uso, potrebbe essere quello che prevede la rotazione tra le due
Unità Operative delle zone territoriali di competenza.
Per quanto riguarda, la revoca dei bandi/avvisi/manifestazioni di interesse ,la valutazione dell‟insistenza di
rischi di corruzione è pressoché bassa in quanto trattasi di casistica quasi del tutto assente presso l‟Ente. Il Dirigente
responsabile della procedura anche con riferimento a procedure negoziate ha l‟obbligo di comunicare al responsabile
della prevenzione della corruzione, il provvedimento di revoca, entro trenta giorni dall‟assunzione.
8) AREA TEMATICA DELLA DIREZIONE CENTRALE EDUCAZIONE
Per quanto riguarda la Direzione Centrale Educazione si individuano le aree tematiche alle quali corrispondono i
modelli operativi di seguito delineati.
Area tematica dell’accreditamento per la gestione dei servizi.
Le attività in questione presuppongono diverse tipologie di procedimento:
a) procedimenti relativi alla scelta dei soggetti da accreditare, siano essi privati che gestiscono proprie strutture,
ovvero soggetti gestori di nidi comunali;
b) stipula delle convenzioni con i soggetti gestori di strutture proprie presso i quali saranno acquistati posti;
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SEGRETERIA GENERALE
c) gestione delle convenzioni dal punto di vista operativo, comprensiva delle attività di verifica e controllo
presso i gestori;
d) gestione delle prestazioni contrattuali dal punto di vista amministrativo.
La scelta dei soggetti da accreditare (ivi compresi i gestori di strutture comunali) avviene mediante procedura a
evidenza pubblica secondo quanto previsto D. Lgs. 163/2006, dalla normativa regionale e secondo le disposizioni
dettate dall‟Amministrazione Comunale esclusivamente attraverso la pubblicazione di uno specifico bando.
Le procedure prevedono la separazione tra il personale che partecipa alla stesura degli atti e quello impegnato come
membro della commissione giudicatrice.
Il processo di accreditamento e la successiva erogazione di fondi comunali ai gestori dei nidi accreditati, è separato
rispetto al processo di verifica/controllo che prevede altresì un potere sanzionatorio in capo al servizio che lo esegue.
Nella gestione delle convenzioni dal punto di vista operativo le attività che presentano maggiori rischi riguardano
quelle di verifica e controllo presso i gestori.
Ogni visita di controllo prevede il rilascio al gestore o suo rappresentante di apposito verbale firmato dal funzionario
comunale competente o da suo delegato.
Il personale adibito a tale attività ha l‟obbligo di stendere, in caso di visita ispettiva presso le strutture, apposito verbale
in cui riportare gli esiti del sopralluogo, provvedendo in caso di riscontrate irregolarità amministrative e/o contrattuali,
a inviare relazione e verbale agli uffici competenti all‟adozione degli eventuali provvedimenti.
L‟attività di controllo può portare all‟accertamento di due tipologie di situazioni irregolari.
1) sotto l‟aspetto contrattuale, qualora emergano situazioni in contrasto con gli obblighi assunti in sede di
convenzione, le quali danno luogo all‟applicazione di penali, nonché, nei casi più gravi, alla risoluzione del
contratto;
2) sotto l‟aspetto amministrativo, cui consegue la contestazione dell‟illecito e l‟irrogazione della relativa sanzione
amministrativa.
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SEGRETERIA GENERALE
Le attività di accertamento vengono tenute separate da quelle successive, con carattere meramente amministrativo, al
fine di assicurare che, in fase decisionale vengano rispettati i principi trasparenza e imparzialità.
Nel primo caso, essendo l‟attività legata comunque a materia di stretta competenza del Direttore del Settore Servizi
all‟Infanzia, le attività amministrative vengono affidate ad altro ufficio nell‟ambito della stessa Direzione.
Nel secondo caso il servizio preposto alla irrogazione delle sanzioni dipende gerarchicamente da Settore diverso
rispetto a quello che accredita le strutture ed esegue i controlli mediante la rotazione dei dipendenti ad esso preposti,
sulla base di un piano di intervento annuale approvato dal Direttore di Settore competente. Le visite di controllo
hanno un programma annuale e il programma delle stesse è depositato agli atti della Direzione di Settore e
consegnato al Direttore Centrale.
Il Servizio preposto al controllo redige un report che consegna al Direttore Centrale e al Direttore del Settore Servizi
all‟Infanzia. Il Report contiene le tipologie di controllo effettuato, le irregolarità riscontrate, un resoconto sintetico e
statistico delle prescrizioni date ai gestori e delle sanzioni, il numero dei verbali rilasciati.
Viene infine assicurata la separazione tra la gestione operativa delle convenzioni e le attività più strettamente
amministrative affidata a uffici diversi anche al fine di evitare commistioni tra le attività di accertamento/ispezione e
gli eventuali/conseguenti procedimenti di contestazione di illeciti o penali.
Anche per quanto riguarda l‟accreditamento dei soggetti fornitori di servizi di sostegno ai disabili nelle scuole
cittadine le procedure sono improntate secondo i modelli operativi sopra indicati e consentono di individuare dei
fornitori con caratteristiche standardizzate alle specifiche date.
I dirigenti scolastici statali hanno quindi la facoltà di individuare all‟interno dell‟elenco degli accreditati il fornitore
cui rivolgersi in funzione delle necessità della scuola e dell‟alunno portatore di disabilità.
Area tematica gestione delle rette (assegnazione e revisione in corso d’anno)
Con riguardo ai procedimenti di assegnazione dei posti per la fruizione dei servizi educativi, (in particolare nidi e
sezioni primavera) si segnala che il processo di redazione delle graduatorie e la successiva assegnazione dei minori
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SEGRETERIA GENERALE
alle strutture/servizi, è gestito da unità operative diverse rispetto a quelle che si occupano di assegnare le rette,
peraltro il Settore che assegna i posti ai minori è diverso rispetto a quello che gestisce l‟assegnazione delle rette stesse.
Il Processo di assegnazione delle rette per gli asili nido comunali è certificato ai sensi delle norme UNI EN ISO 9001.
Per quanto concerne specificamente la Ristorazione scolastica la gestione integrale delle quote di contribuzione è
affidata alla società Milano Ristorazione Spa, il processo comprende: le iscrizioni al servizio nelle scuole di ogni
ordine e grado statali e comunali compresi i Centri Estivi, l‟attribuzione e la riscossione delle quote di contribuzione
ed il recupero delle insolvenze.
L‟assegnazione delle quote di contribuzione è monitorato dal Comune di Milano attraverso il Servizio Coordinamento
e Controllo Milano Ristorazione con la collaborazione del Servizio Monitoraggio e Controllo Servizi Territoriali,
entrambi incardinati nella Direzione del Settore Programmazione e Coordinamento Servizi Educativi.
Al Servizio Monitoraggio e Controllo Servizi Territoriali compete anche il controllo sulle dichiarazioni ISEE (controllo
a campione e puntuali) presentate dai cittadini e utilizzate per ottenere benefici di natura agevolativa.
Un‟apposita Commissione composta dal Direttore del Settore Servizi per Minori e per le Famiglie o suo delegato
(Direzione Centrale Politiche Sociali e Cultura della Salute), dal Direttore del Settore competente (Settore
Programmazione e Coordinamento Servizi Educativi della Direzione Centrale Educazione Istruzione) o suo delegato,
dal Funzionario del Servizio Coordinamento e Controllo Milano Ristorazione si riunisce bimestralmente per valutare
le istanze di revisione delle quote presentate dai cittadini e redige apposito verbale approvato con Determina
Dirigenziale, trasmesso in copia al Direttore Centrale. Nella fase di preparazione dell‟istruttoria e alle sedute della
commissione valutatrice collabora e partecipa il Responsabile del Servizio Monitoraggio e Controllo Servizi
Territoriali in qualità di esperto in materia di verifiche reddituali.
Parallelamente alle attività demandate alla citata Commissione, il Servizio Monitoraggio e Controllo Servizi
Territoriali esegue verifiche e controlli sulle istanze di revisione delle quote, la procedura prevede, come ulteriore
strumento di garanzia, il preventivo contraddittorio con il cittadino.
È prevista l‟adozione di un atto di Giunta Comunale che estenda i poteri della Commissione sopra citata anche alla
valutazione delle istanze di revisione presentate per le quote di contribuzione dei nidi comunali e delle sezioni
primavera.
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SEGRETERIA GENERALE
Area tematica dell’acquisizione di beni e servizi.
L‟acquisizione di beni e servizi avviene nelle forme previste dal D. Lgs. 163/2006 e secondo le disposizioni dettate
dall‟Amministrazione Comunale, ricorrendo per lo più a procedure aperte, ristrette o negoziate (con pubblicazione del
bando di gara). Il ricorso a procedure negoziate senza previa pubblicazione di un bando di gara (art. 57 D. Lgs.
163/2006) è limitato ai casi consentiti dalle norme vigenti e solo laddove strettamente necessario in termini di celerità
ed economicità del procedimento.
Per gli acquisti effettuati mediante cassa scolastica dalle Unità Educative sul territorio, fermo restando quanto già
detto, si procede a livello centralizzato alla ricerca dei fornitori dei beni e servizi più tipici (materiale didattico e
sanitario, servizi di lavanderia, ecc.) mediante gli strumenti e le procedure previste dalle norme vigenti (ricorso al
mercato elettronico, appalti unici, ecc.).
A livello di gestione contrattuale vengono separate, ponendole in capo a uffici diversi e nel rispetto dei principi di
efficacia, efficienza ed economicità, le attività inerenti gli aspetti operativi (legati all‟esecuzione del contratto e alla
verifica delle prestazioni rese) da quelle a carattere più prettamente amministrativo (liquidazione corrispettivi,
applicazione di penali, adempimenti normativi, ecc.).
In particolare viene osservata la rigida separazione tra:
a.
b.
c.
d.
il personale addetto alla predisposizione di bandi, capitolati, contratti e atti di gara in genere;
il personale che partecipa in qualità di membro alle commissioni giudicatrici e alle altre procedure di gara;
il personale che si trova a gestire e verificare le prestazioni contrattuali dal punto di vista operativo;
il personale che si trova a gestire e verificare le prestazioni contrattuali dal punto di vista amministrativo
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SEGRETERIA GENERALE
Per acquisti sotto soglia – in particolare nell‟ambito delle scuole paritarie - si intende diffondere, in piena applicazione
delle norme vigenti, l‟utilizzo degli acquisti attraverso il mercato elettronico della pubblica amministrazione, con
riferimento alle indicazioni del vigente regolamento sulla disciplina dei contratti.
Area tematica dei rapporti di collaborazione con soggetti pubblici/privati no profit.
Le attività in questione riguardano i rapporti (anche di natura contrattuale) posti in essere con soggetti pubblici o
appartenenti al c.d. privato sociale (cooperative sociali, fondazioni, ONLUS, associazioni, ecc.) per la progettazione, la
co-progettazione, lo sviluppo e la realizzazione di progetti educativi rivolti all‟infanzia, da attuarsi anche attraverso
finanziamenti statali, regionali o dell‟Unione Europea.
Un riferimento particolare ai progetti realizzati in base alla legge 285/1997, per i quali è richiesto il ricorso alla
collaborazione con partner esterni.
Le attività in questione rivestono carattere non prettamente commerciale, prevedendo, nella maggioranza dei casi un
co-finanziamento alla spesa del soggetto partner.
La scelta dei soggetti avviene mediante procedura a evidenza pubblica secondo quanto previsto D. Lgs. 163/2006,
dalla normativa regionale e secondo le disposizioni dettate dall‟Amministrazione Comunale attraverso procedure che
prevedono la pubblicazione di bandi (gare di appalto, procedure di co-progettazione, ecc.).
Il ricorso a procedure negoziate senza previa pubblicazione di un bando di gara (art. 57 D. Lgs. 163/2006) è limitato ai
casi consentiti dalle norme vigenti e solo laddove strettamente necessario in termini di celerità ed economicità del
procedimento, ovvero nei casi in cui l‟ente partner non possa essere altro che un soggetto pubblico.
Come nei casi di acquisizione di beni e servizi a valenza commerciale, si adottano le procedure che consentano la
separazione dei ruoli del personale coinvolto:
a) alla predisposizione di bandi, capitolati, contratti e atti di gara in genere;
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SEGRETERIA GENERALE
b) che partecipa in qualità di membro alle commissioni giudicatrici e alle altre procedure di gara;
c) che si trova a gestire e verificare le prestazioni contrattuali dal punto di vista operativo;
d) che si trova a gestire e verificare le prestazioni contrattuali dal punto di vista amministrativo.
Tale separazione di funzioni viene assicurata anche e soprattutto nei casi in cui il costo dei progetti venga coperto, in
tutto o in parte, da finanziamenti statali, regionali o comunitari che necessitano di apposita rendicontazione.
Area tematica delle selezioni/assunzioni di personale.
Le attività ascrivibili a tale ambito, di competenza dei Settori Servizi all‟Infanzia e Scuole Paritarie e Case Vacanza,
riguardano principalmente le chiamate del personale educativo/docente per sostituzioni obbligatorie di personale
assente per maternità (o altra forma di aspettativa prevista dalla legge).
Le procedure di selezione, vengono espletate dalla Direzione Centrale Risorse Umane e Organizzazione la quale
approva e invia al Settore le graduatorie definitive.
Il Settore, in caso di necessità, provvede a chiamare la prima persona disponibile in ordine di graduatoria; per
velocizzare i tempi (consentendo economie di spesa) il primo contatto avviene per telefono cui seguono, in caso di
mancata risposta, comunicazioni più formali (posta elettronica, telegramma, ecc.).
La rinuncia alla chiamata da parte del candidato deve essere formalizzata tramite posta elettronica, fax, ecc. affinché
rimanga traccia della rinuncia stessa e si possa procedere a chiamare il candidato successivo in ordine di graduatoria.
L‟assegnazione della sede dove prestare servizio è obbligatoriamente quella del dipendente sostituito.
Nei casi di assunzione di personale a tempo determinato per motivazioni diverse dalla sostituzione per lunga assenza,
disposte direttamente dalla Direzione Centrale Risorse Umane e Organizzazione, il Settore provvede all‟assegnazione
della sede di lavoro in base alle esigenze di servizio, assicurando, in caso di più sedi, la scelta del dipendente in base
alla posizione in graduatoria (chi è in posizione più alta sceglie per primo).
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SEGRETERIA GENERALE
Per questa specifica “area tematica” potrebbe essere utile fare riferimento ai “modelli operativi” proposti dalla
Direzione Centrale Risorse Umane cui competono le specifiche procedure di selezione/assunzione del personale. Area
tematica delle iscrizioni ai Servizi all‟Infanzia (nidi, scuole dell‟infanzia, ecc. -cfr. pagine 52-58).
Per le procedure di iscrizione risulta ormai consolidata la standardizzazione dei procedimenti per la formazione delle
graduatorie, caratterizzata da criteri trasparenti e oggettivi nell‟attribuzione del punteggio; criteri che non lasciano
alcuno spazio alla discrezionalità degli uffici.
I criteri e le modalità per l‟iscrizione vengono stabiliti da un apposito provvedimento pubblicato sul sito internet
dell‟Amministrazione e rese disponibili in forma cartacea presso i servizi territoriali.
A partire dalle iscrizioni all‟anno scolastico 2013/2014 la modalità informatica è diventata l‟unica modalità di
iscrizione prevista.
Area tematica relativa all’erogazione di contributi ad associazioni nell'ambito dell'assistenza ai
minori, campus estivi e invernali.
Il modello operativo proposto al fine di ridurre il rischio di corruzione si fonda su un‟organizzazione volta a
distinguere ruoli e responsabilità nell‟ambito della procedura.
In tal senso si ipotizza un‟Unità Organizzativa che svolge l‟attività istruttoria propedeutica al riconoscimento del
beneficio distinta e separata da quella che svolge l‟attività istruttoria finalizzata alla liquidazione.
Nel caso di particolare e/o contingente esposizione al rischio di corruzione, un‟ulteriore unità organizzativa (Gruppo
di Controllo) che svolga all‟interno della Direzione entrale l‟attività di controllo a campione sull‟avvenuta corretta
analisi e valutazione della documentazione prodotta dal beneficiario a valere sull‟entità della liquidazione.
L‟orientamento che si assume è quello di privilegiare la redazione di una graduatoria di punteggi molto dettagliata al
fine di rendere più oggettiva e chiara la modalità di individuazione del beneficiario.
Per questa “area tematica” si rinvia anche ai “modelli operativi” proposti dalle DC Politiche Sociali e dalla DC Sport e
Benessere che svolgono attività molto più consistenti in queste specifiche aree –cfr. pagine 32-34.
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E‟ assolutamente necessaria la preventiva verifica che il contributo non venga erogato per la stessa attività anche da
parte di altri Settori comunali.
Gestione delle casse scolastiche ed utilizzo dei Fondi a render conto.
L‟orientamento operativo che si intende assumere è quello di ricondurre la gestione delle “casse scolastiche” alla
procedura del FARC che – in virtù dell‟attuale sistema di rendicontazione on line garantisce un miglior controllo
gestionale ed un evidente minor rischio di fatti corruttivi.
Resta inteso che la procedura per gli acquisti segue quanto già detto, circa il ricorso al mercato elettronico.
Area tematica della concessione di spazi comunali ad enti e associazioni
Per questa tipologia di attività – residuale per quanto riguarda il Settore Scuole Paritarie e Case Vacanza - si ritiene
opportuno fare riferimento all‟attività propria dei Settori Zona (DC Decentramento), la cui competenza in materia è
già regolamentata.
Si sottolinea inoltre la necessità della rotazione del personale che interviene nell‟attività di concessione degli spazi con
un‟attenzione particolare alla salvaguardia delle competenze necessarie di chi si occupa delle liquidazioni, che
implicano competenze specifiche in campo contabile.
Per questa “area tematica” si rinvia anche ai “modelli operativi”, sopra indicati dalla DC Sport, che - svolgendo in
questo campo attività molto più consistenti - ha maturato competenze più significative e consolidate nell‟adozione di
misure organizzative finalizzate a contrastare fenomeni corruttivi –cfr. pagine 40-41.
Per quanto riguarda, la revoca dei bandi/avvisi/manifestazioni di interesse ,la valutazione dell‟insistenza di
rischi di corruzione è pressoché bassa in quanto trattasi di casistica quasi del tutto assente presso l‟Ente. Il Dirigente
responsabile della procedura anche con riferimento a procedure negoziate ha l‟obbligo di comunicare al responsabile
della prevenzione della corruzione, il provvedimento di revoca, entro trenta giorni dall‟assunzione.
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9) AREA TEMATICA RELATIVA AI SERVIZI DEMOGRAFICI
Modelli operativi inerenti ai rapporti con cittadini ed imprese nell’ambito dei servizi funebri e
cimiteriali
Nella prospettiva di ridurre al massimo il rischio di corruzione, si prevedono alcuni “modelli operativi” rivolti sia ai
cittadini che alle imprese interessate ed anche al personale impiegato nei servizi funebri e cimiteriali.
Le prime misure organizzative che si ritiene di promuovere sono di tipo preventivo e mirano a creare le migliori
condizioni possibili (informazioni, regole certe, reciprocità di comunicazione fra Comune e cittadini/imprese) per
evitare l‟insorgere di fenomeni corruttivi:
Attività di carattere preventivo rivolte ai cittadini
 Offrire la più completa informazione sulle attività del Settore al fine di garantire libera scelta dei servizi e
delle imprese da incaricare;
 Sensibilizzare/sollecitare i cittadini affinché possano segnalare gli aspetti dei servizi che richiedono
maggior informazione;
 Promuovere la richiesta di controlli da parte del Comune.
Attività di carattere preventivo rivolte alle imprese che operano nel settore
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SEGRETERIA GENERALE
 Definire regole certe (codici) di comportamento da tenere con i cittadini agli sportelli, nelle strutture
cimiteriali, nel Polo Crematorio e nel Civico Obitorio. Nella prospettiva di favorire l‟assunzione di una
maggiore responsabilità verso i cittadini, il codice di comportamento dovrà essere sottoscritto dalle imprese e
potrà anche prevedere sanzioni in relazione ai possibili controlli;
 Definire sistemi certi per l‟identificazione del personale e dei mezzi delle imprese di onoranze funebri e
delle imprese artigiane incaricate dai cittadini, operanti presso le singole strutture cimiteriali, mediante la
fornitura di cartellini di riconoscimento;
 Attività di carattere preventivo rivolte al personale amministrativo e tecnico dei servizi funebri e
cimiteriali;
 Definire codici di comportamento del personale amministrativo e tecnico nel contatto con i cittadini e le
imprese. Le regole coinvolgono anche gli aspetti della comunicazione e le modalità di gestione dell‟eventuale
conflitto con le imprese;
 Semplificare le procedure amministrative, con particolare riguardo all‟assegnazione di colombari e
cellette, al fine di evitare disparità di trattamento tra cittadini che agiscono direttamente e cittadini che si
avvalgono delle imprese da loro incaricate;
 Definire precise modalità amministrative/operative e modulistica univoca per
documenti/autorizzazioni per l‟asporto e la posa di lastre incise, con particolare riferimento alla chiusura di
cellette, prevedendo opportune verifiche e controlli, sia all‟ingresso che all‟uscita, dei mezzi delle imprese;
 Definire un sistema di monitoraggio periodico sulla gestione delle domande di assegnazione di spazi
per la realizzazione di tombe di famiglia nonché della relativa graduatoria;
 Dotare il personale interessato di un manuale operativo, opportunamente redatto, per la gestione
delle procedure (i) di accoglimento delle domande (ii) di assegnazione degli spazi per tombe di famiglia, (iii)
di realizzazione delle tombe, (iv) di sepoltura dei defunti, (v) di modifica dei manufatti, (vi) di controllo delle
opere;
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 Consolidare ed affinare il sistema di controllo degli ingressi ai Cimiteri cittadini, verificando le
finalità dell‟accesso di personale, di mezzi, di materiale trasportato, sia in entrata che in uscita, con il
supporto della Polizia Locale;
 Realizzare un sistema di controlli per gli sportelli e nelle strutture cimiteriali, nel Polo
Crematorio e nel Civico Obitorio, anche in collaborazione con la Polizia Locale, che preveda verifiche a
campione sui procedimenti gestiti e sulle imprese operanti, sulle tombe di famiglia in corso di realizzazione,
che tenda a ridurre al massimo il rischio di usi impropri del patrimonio comunale, diversità di trattamento, e
che coinvolga i cittadini (es. questionari);
Altre misure organizzative, che si ritiene di promuovere, sono invece di carattere più gestionale ed anche
repressivo, tese ad introdurre regole e procedure sempre più informatizzate e trasparenti, in modo da rendere sempre
più accessibile ed aperta la gestione dei rapporti fra il Settore ed i cittadini/imprese:
 Realizzare un nuovo sistema informativo che consenta la gestione dei processi on line, in particolare con le
Imprese di onoranze funebri e cimiteriali, e la pubblicizzazione dei manufatti cimiteriali da concedere, quindi la
conoscenza delle attività gestite
Riguardo alle procedure per la Cittadinanza Italiana si introducono i seguenti modelli operativi:
 attività preventive: controllo a campione delle pratiche di riconoscimento della cittadinanza jure sanguinis, con
particolare riferimento alla documentazione presentata dagli interessati;
Riguardo alle procedure per la residenza degli stranieri si introducono i seguenti modelli operativi:
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SEGRETERIA GENERALE
 attività preventive: verifica periodica dei tempi di chiusura dei procedimenti, con controlli specifici sulle
pratiche i cui tempi di chiusura divergono sensibilmente dalla media.
AREA INNOVAZIONE ECONOMIA E SVILUPPO
10) AREA TEMATICA DELLA DIREZIONE CENTRALE CULTURA
Con riferimento alle aree tematiche, sotto indicate sono già in atto modifiche organizzative che tendono ad applicare i
modelli operativi finalizzati a limitare il rischio corruzione, (come indicato dal piano), ovvero si tenderà gradualmente
a:
- per i conferimenti d‟incarico: l‟ufficio che predisporrà il bando non sarà il medesimo che gestirà la procedura
di selezione;
- per l‟erogazione dei contributi: l‟ufficio che predisporrà gli atti di assegnazione del contributo non sarà il
medesimo che effettuerà le verifiche contabili e che liquiderà. E‟ assolutamente necessaria la preventiva
verifica che il contributo non venga erogato per la stessa attività anche da parte di altri Settori comunali;
- per l‟acquisto di beni e servizi: l‟ufficio che predisporrà i provvedimenti di approvazione della spesa non sarà
il medesimo che effettuerà le verifiche delle forniture, il controllo delle fatture e che liquiderà.
Per quanto riguarda, la revoca dei bandi/avvisi/manifestazioni di interesse ,la valutazione dell‟insistenza di
rischi di corruzione è pressoché bassa in quanto trattasi di casistica quasi del tutto assente presso l‟Ente. Il Dirigente
responsabile della procedura anche con riferimento a procedure negoziate ha l‟obbligo di comunicare al responsabile
della prevenzione della corruzione, il provvedimento di revoca, entro trenta giorni dall‟assunzione.
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SEGRETERIA GENERALE
11)
AREA TEMATICA DELLA DIREZIONE CENTRALE POLITICHE DEL LAVORO, SVILUPPO
ECONOMICO E UNIVERSITA’
Facendo riferimento all‟art. 10 si esplicitano gli ambiti di attività individuati a rischio di corruzione ed i modelli
operativi approntati:
Per i Settori Lavoro e Formazione e Innovazione Economica Smart City ed Università i procedimenti individuati
riguardano:
 i bandi per la individuazione dei gestori di servizi. In detti procedimenti viene formata una commissione che
valuta le domande pervenute. La commissione è composta da soggetti non coinvolti nell‟attività stessa.
 le spese per l‟approvvigionamento delle sedi. Gli acquisti vengono effettuati facendo ricorso alla Consip;
 l‟assegnazione delle agevolazioni per le piccole imprese dei quartieri periferici cittadini. In detto ambito sono
predisposti dei bandi c.d. a sportello a seguito dei quali una commissione verifica i requisiti di ammissione
con assegnazione automatica delle agevolazioni secondo l‟ordine d‟arrivo, o dei bandi con formazione di
graduatoria , a seguito dei quali una commissione assegna i punteggi, previo parere di esperti tecnici esterni
all‟Amministrazione;
 finanziamento con contributo ai progetti di ricerca, innovazione, formazione (Flagshap); dei Comitati
scientifici esterni valutano i progetti pervenuti.
Per quanto riguarda, la revoca dei bandi/avvisi/manifestazioni di interesse ,la valutazione
dell‟insistenza di rischi di corruzione è pressoché bassa in quanto trattasi di casistica quasi del tutto assente
presso l‟Ente. Il Dirigente responsabile della procedura anche con riferimento a procedure negoziate ha
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SEGRETERIA GENERALE
l‟obbligo di comunicare al responsabile della prevenzione della corruzione, il provvedimento di revoca, entro
trenta giorni dall‟assunzione.
12) AREA TEMATICA DELLA DIREZIONE CENTRALE SISTEMI INFORMATIVI ED AGENDA
DIGITALE
La Direzione Centrale Sistemi Informativi ed Agenda Digitale a seguito dell‟ultimo processo di riorganizzazione si è
strutturata in tre Settori : Amministrazione e Controllo, Infrastrutture di Rete, Progettazione e Gestione dei Sistemi
Informativi e due servizi di staff (Servizio Tecnico e Servizio Agenda Digitale).
Al Settore Amministrazione e Controllo, di nuova istituzione, è affidata la competenza relativa alla produzione e
gestione degli atti amministrativi di tutta la Direzione Centrale e delle attività di controllo di gestione sui prodotti e
servizi della medesima, oltre alla competenza su una gamma di servizi trasversali e di supporto. Queste attività
centralizzate permettono di dare maggiore efficacia alle linee di intervento del piano anticorruzione nelle aree
potenzialmente a rischio di fenomeni corruttivi.
La strategia che si intende mettere in atto per prevenire e minimizzare tali rischi prevede, nell‟ambito di una puntuale
definizione di metodi e di livelli organizzativi, un‟azione preventiva nella definizione e la successiva emissione degli
atti e sulle azioni ad essi conseguenti.
L‟azione preventiva sugli atti si sviluppa in momenti distinti:
1. Formativo, sia per gli operatori diretti che per i “collettori” di atti, (ovviamente con contenuti differenziati)
2. Metodologico, che riguarda contenuti degli atti, processi e controlli, rubricazione sistematica dei prodotti
capitalizzati e degli asset acquisiti e/o variati
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SEGRETERIA GENERALE
3. Esecuzione acquisti in E-procurement/Esecuzione di procedure di gara
4. Gestione dei Fornitori
ASPETTO FORMATIVO
La formazione sarà diretta a tutti gli operatori del Settore Amministrazione e Controllo ed ai Referenti degli altri
Settori responsabili per la redazione dei Capitolati Speciali di Gara e per la gestione dei fornitori. Tale attività sarà
differenziata per le specifiche competenze e riguarderà prevalentemente il tema della correttezza degli atti
amministrativi e dei documenti tecnici (relazioni tecniche) e di supporto all‟atto, nonché della correttezza di
documenti e azioni conseguenti all‟atto (capitolati di gara, documenti di progetto, verbali di collaudo, …).
Si spazierà da nozioni di merito e legittimità, a note di contabilità finanziaria e della disciplina sui contratti e le
obbligazioni. Particolare attenzione sarà data alle procedure di gara ed agli acquisti tramite piattaforme elettroniche
di e-procurement per la pubblica amministrazione (Consip, ARCA, ….).
Le risorse necessaria alla formazione verranno reperite in varie modalità:
 Autoformazione e/o e-learning.
 Coinvolgimento di colleghi di altri Settori e altre Direzioni Centrali.
 Utilizzo di supporti specialistici già finanziati dai contratti in uso alla Direzione Centrale.
 Adesione a momenti formativi esterni attraverso il catalogo del Settore Risorse Umane, ovvero iscrizioni dirette
concordate con lo stesso.
ASPETTO METODOLOGICO
E‟ la cura dell‟atto amministrativo che preventivamente garantirà un‟azione di predisposizione dei contenuti dell‟atto
stesso secondo un format di riferimento che andrà seguito con la massima aderenza possibile allo standard, oltre ad
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SEGRETERIA GENERALE
una meditata definizione delle dinamiche di processo per tempi e competenze dello stesso. La cura dell‟atto garantirà
coerenza ed oggettività in particolare osservando i seguenti campi divisi in due gruppi in modo da effettuare la verifica
dell‟atto rispetto al programma dell‟amministrazione, agli obiettivi assegnati, all‟economicità, alla chiarezza espositiva
e agli scopi dichiarati :
 LEGITTIMITA’




Legittimità normativa e regolamentare
Correttezza del procedimento
Rispetto della trasparenza e della privacy
Rispetto formale dei tempi
 COERENZA-FINALITA’






Qualità dell‟atto
Affidabilità
Conformità operativa
Efficacia
Efficienza – economicità
Azioni coerenti con il piano anticorruzione
Definire una griglia dei processi consentirà anche il controllo della correttezza e coerenza dell‟atto, con la possibilità
di prevedere nel tempo la tracciabilità dei tempi e delle competenze oltre al popolamento di specifiche banche dati,
utili al controllo di gestione e a verificare la regolarità amministrativa degli atti e l‟efficacia degli stessi.
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SEGRETERIA GENERALE
ESECUZIONE ACQUISTI IN E-PROCUREMENT/ESECUZIONE DI PROCEDURE DI GARA
La Direzione Centrale SIAD acquisisce, servizi e prodotti ad alto contenuto tecnologico tipicamente mediante:
 Procedure di e-procurement sottosoglia sul portale Consip www.acquistinretepa.it laddove i prodotti/servizi
sono standardizzati , ovvero:
- acquisti a catalogo sul portale Consip mediante gli strumenti Mercato Elettronico (MePA), Convenzioni e
Contratti Quadro.
- Gare online al massimo ribasso
 Procedure di gara ad evidenza pubblica laddove i prodotti/servizi devono essere fortemente personalizzati per il
Comune di Milano
Le acquisizioni mediante procedure negoziate dirette si effettuano in casi rari e per importi limitati e comunque
sempre in coerenza con le casistiche ammesse dall‟art. 57 del Codice degli Appalti.
Il processo di scrittura dei capitolati speciali è svolto da un team specializzato che viene composto volta per volta in
base alla natura della gara. Il team include un “bid manager” (espressione di uno dei due settori tecnici della
Direzione Centrale SIAD) che redige i contenuti tecnico/economici, il direttore di settore responsabile ultimo dei
contenuti dei capitolati e un responsabile della qualità appartenente al Servizio Tecnico della Direzione Centrale SIAD
, in staff al Direttore Centrale che individua eventuali criticità o incoerenze e le segnala ai responsabili.
Il Direttore Centrale fornisce l‟avvallo definitivo al Capitolato Speciale prima dell‟invio alla Direzione Centrale Opere
Pubbliche e Centrale Unica Appalti.
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I principi generali che vengono adottati nella formalizzazione dei requisiti di gara tengono conto della necessità di
evitare prescrizioni tecniche che possano creare vantaggi ad alcuni fornitori, dell‟utilizzo massimo possibile di
soluzioni informatiche open source, della salvaguardia degli investimenti tecnologici già effettuali dall‟ente, della
ricerca di soluzioni architetturali e organizzative che riducano costantemente i costi di acquisizione e gestione
dell‟hardware e del software.
GESTIONE DEI FORNITORI
La gestione dei fornitori è un processo in fase di miglioramento continuo con l‟adozione sempre più spinta di tecniche
e strumenti di Project Management basati su metodologie standard internazionali.
In particolare i Responsabili di Progetto effettuano corsi su tecniche ITIL (Information Technology Infrastructure
Library). Trattasi di un insieme di linee guida ispirate dalla pratica nella gestione dei servizi IT che consiste in una
serie di pubblicazioni che forniscono indicazioni sull'erogazione di servizi IT di qualità da parte dei fornitori e sui
processi e mezzi necessari a supportarli, per la verifica della correttezza e corrispondenza della fornitura o del servizio
erogato rispetto agli atti della procedura di individuazione del contraente (http://www.itil-officialsite.com/) .
Per quanto riguarda, la revoca dei bandi/ di gara,la valutazione dell‟insistenza di rischi di corruzione è pressoché
bassa in quanto trattasi di casistica quasi del tutto assente presso l‟Ente. Il Dirigente responsabile della procedura
anche con riferimento a procedure negoziate ha l‟obbligo di comunicare al responsabile della prevenzione della
corruzione, il provvedimento di revoca, entro trenta giorni dall‟assunzione.
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SEGRETERIA GENERALE
13) AREA TEMATICA DEI PAGAMENTI AI FORNITORI – ATTIVITA’ DELLA DIREZIONE
CENTRALE BILANCIO
Nell‟ambito dei processi di pagamento, vi potrebbe essere il rischio di un artificioso rallentamento o anticipo dei
pagamenti rispetto ai termini previsti dai contratti o da altri atti, oppure il mancato rispetto di fasi del procedimento
che porta all‟emissione di ordinativi di pagamento, (si pensi ai pagamenti con fondi provenienti da mutui o da altri
fondi vincolati, dove l‟incasso della quota di mutuo o di contributo precede normalmente il pagamento al fornitore).
In merito a quest‟ultimo punto si precisa che per i pagamenti con fondi rinvenienti da mutui, nella maggior parte dei
casi l‟emissione dell‟ordinativo è effettuata da un servizio diverso da quello che richiede la somministrazione.
Si ritiene che il rischio di corruzione in tali attività sia basso.
Modelli operativi:
nell‟ambito dei processi di pagamento, si procederà con periodicità da stabilirsi ad effettuare controlli a campione sui
pagamenti, anche selezionati in modo casuale, riferiti a un determinato arco temporale, al fine di verificare sia il
rispetto dell‟ordine di arrivo dei provvedimenti di liquidazione della spesa che i termini contrattuali. I controlli
includeranno l‟iter seguito all‟interno della Direzione, ed i relativi tempi. Di tali controlli, effettuati da personale
appartenente a Settori della Direzione Centrale diversi dal Settore/Servizio che procede ai pagamenti, si stenderà
apposito verbale.
14) AREA TEMATICA DELLE OPERAZIONI DI VALORIZZAZIONE PATRIMONIALE E DELLA
CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI – ATTIVITA’ DELLA DIREZIONE CENTRALE BILANCIO
Nell‟ambito dei processi di valorizzazione patrimoniale o di concessione di finanziamenti (indebitamento) per
investimenti effettuati direttamente o indirettamente dall‟Ente, vi è il rischio che alcuni operatori del mercato
acquisiscano informazioni riservate ed in via anticipata rispetto al mercato, avvantaggiandosene così in sede di
procedure ad evidenza pubblica.
Si ritiene che l‟esposizione al rischio di corruzione per tale attività sia medio-alto.
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SEGRETERIA GENERALE
Modelli operativi:
gli incontri che vengono tenuti con operatori di mercato, tra i quali gli operatori eventualmente interessati a proporre
od a partecipare ad operazioni di valorizzazione patrimoniale o di concessione di finanziamenti, dovranno essere
tracciati (richiesta, oggetto richiesta, archiviazione eventuale documentazione fornita/ricevuta) e dovranno prevedere
la partecipazione di almeno due soggetti appartenenti all‟Ente.
Agli incontri in questione, il personale che vi partecipa in nome e per conto dell‟Ente dovrà essere personale
dipendente o con un rapporto di lavoro o di collaborazione a qualsiasi titolo regolato, salvo Sindaco e/o Assessori.
Non vi potranno partecipare, soggetti privi di rapporti formalizzati con l‟Ente.
15) AREA TEMATICA RELATIVA ALLA ATTIVITA’ DI CONTRASTO ALLA ELUSIONE ED EVASIONE
FISCALE – DIREZIONE CENTRALE ENTRATE E LOTTA ALL’EVASIONE
Anticorruzione
Nell‟ambito dei procedimenti di autorizzazione/concessione, connessi ad attività produttive di valore economico quali
la pubblicità, il commercio e l‟utilizzo di suolo/sottosuolo pubblico, e nell‟ambito delle procedure di riscossione di
tributi e altre entrate, le attività più esposte al rischio di corruzione sono quelle in cui si legano i seguenti fattori:
1. un passaggio di denaro (pagamento tributi, canoni, tariffe);
2. un margine di discrezionalità dell‟operatore addetto alla gestione della procedura, che può così intervenire su
tempi e modi;
3. l‟elevato numero dei procedimenti, che rende rarefatti i controlli puntuali;
4. la conclusione dell‟istruttoria nel medesimo ufficio di apertura senza esame di un organo sovraordinato.
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SEGRETERIA GENERALE
Le conseguenze di queste condizioni possono essere aggravate dalla frammentazione delle informazioni e dei dati
operativi in data base separati, non integrati, e quindi frequentemente non allineati, che incidono in particolare nel
caso di procedure che richiedono l‟intervento di uffici collocati in Settori/Direzioni Centrali diverse.
SETTORE FINANZE E ONERI TRIBUTARI
SETTORE GESTIONE OCCUPAZIONE SUOLO, SOTTOSUOLO, CATASTO E SIT
Ricognizione delle attività sensibili trasversali ai Settori della Direzione Centrale Entrate e Lotta all‟Evasione, ma
estendibili anche a quelle di altre Direzioni Centrali (vedasi Attività Produttive) le attività più esposte al rischio di
corruzione sono:
A - le procedure di autotutela: Qualora a seguito dell‟emissione di avvisi di accertamento, il funzionario
responsabile del tributo e gli uffici preposti ravvisino, su istanza di parte, la necessità di rettificare detto avviso o di
annullarlo, vengono predisposti i provvedimenti necessari.
Le casistiche più comuni sono la presentazione di istanze che riguardino l‟aver già effettuato un corretto pagamento
non contabilizzato oppure modifiche nel titolo giuridico non iscritte in catasto e/o negli archivi ufficiali. L‟alea e il
rischio nelle autotutele esiste anche se sono stati presi accorgimenti: per ogni richiesta, gli uffici predispongono
apposito fascicolo in cui è archiviata tutta la documentazione presentata e le risultanze della valutazione effettuata
dal funzionario; nel caso di istanze che chiedono le rettifiche a seguito di variazioni non registrate negli archivi, si
richiede al contribuente di presentare l‟avvenuta variazione; allo stesso modo nel caso di presentazione di documenti
attestanti l‟avvenuto pagamento viene effettuata una verifica nei database disponibili contenenti i flussi di entrata.
Appare opportuno aggiungere un controllo incrociato fatto da persona di altro ufficio indipendente sull‟operato del
soggetto esaminatore dell‟istanza, che valuta la richiesta di annullamento della cartella o dell‟accertamento e ne
definisce la correttezza in modo indipendente .
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SEGRETERIA GENERALE
B - L’applicazione di rateizzazioni. Attualmente l‟istituto della rateizzazione è soggetto a una regolamentazione
molto differenziata che, salvo i casi previsti per legge, potrebbe essere ricondotta a criteri più omogenei. Per alcune
situazioni non sussiste una puntuale regolamentazione ed occorre quindi eliminare i margini di discrezionalità che
ancora sussistono in capo all‟ufficio interessato.
Per questo motivo è sicuramente necessario adottare un Regolamento della riscossione.
La Direzione Centrale Entrate e Lotta all‟Evasione si farà promotrice di una proposta, anche in vista della necessità di
regolamentare la riscossione coattiva.
C - I rimborsi: il versamento di entrate in eccesso rispetto al dovuto genera un rimborso, la cui liquidazione può
essere dilazionata senza necessità con la mira di lucrare gli alti tassi d‟interesse pagati dal Comune in caso di mora.
Devono destare attenzione i casi di rimborsi frequenti al medesimo soggetto per importi di qualche consistenza. Nel
caso delle autorizzazioni/concessioni permanenti il rimborso deve esser sostituito dalla compensazione sui canoni
successivi (senza interessi): in regolamento Cosap va introdotto l‟istituto della compensazione d‟ufficio, in analogia
con la Tares, salvo specifica richiesta di parte di andare a rimborso. In sede contabile (Ge.Ri) sarà necessario gestire i
conguagli. Queste contromisure possono ridurre/eliminare le condizioni che predispongono l‟ambiente
all‟inquinamento mediante atteggiamenti concessivi /corruttivi.
D- Il riconoscimento di facilitazioni ai soggetti Ced – in condizioni economiche disagiate: si tratta di
agevolazioni Tarsu/Tares concesse previa verifica dei requisiti. La procedura si può controllare massivamente quindi
non desta particolari preoccupazioni. I requisiti sono registrati e censiti da un sistema informatico e sono incrociabili
con altri dati di altra fonte (es. reddituali).
E - Morosità. In sede di trattamento contabile informatizzato (Ge.Ri) sarà necessario riconciliare e unificare i Data
Base separati e sarà possibile seguire l‟evoluzione dei pagamenti, in modo da poter attivare contromisure appropriate,
con tempi molto più rapidi, contro la morosità reiterata (soprattutto ove non giustificata dalla insussistenza di mezzi).
Oggi, infatti, la tardiva/mancata azione/reazione verso la morosità conclamata è scenario da valutare sotto il profilo
dell‟ingiustificato vantaggio che si viene a determinare nei confronti della parte.
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SEGRETERIA GENERALE
Utilizzare un software per governare direttamente il processo di riscossione consentirà anche di applicare con
cognizione di causa il deterrente più temuto, che consiste nel togliere il beneficio (ad es.: la concessione) in caso di
omesso pagamento e di valutare quale altro beneficio concesso possa essere legittimamente revocato (pass ztl, pass
sosta, precedenza nelle graduatorie a chi paga le multe che ha preso e i tributi dovuti.
Queste contromisure possono ridurre/eliminare le condizioni che predispongono l‟ambiente all‟inquinamento
mediante atteggiamenti concussivi /corruttivi.
Altre contromisure operative
Il piano triennale anticorruzione fa esplicito riferimento ad alcuni moduli organizzativi in grado di immunizzare le
attività amministrative:
a)
b)
c)
d)
la parcellizzazione dei procedimenti complessi fra uffici diversi;
la differenziazione tra l‟autorizzatore e il liquidatore di benefici e facilitazioni;
il monitoraggio di conflitti di interesse specie dovuti a rapporti di parentela/frequentazione/altro;
la mappatura agile e istantanea dei contatti tra interno ed esterno, per arrestare la permeabilità
incontrollata degli uffici (agenda degli incontri).
Ciascuna di queste misure organizzative può essere adottata nell‟implementazione delle attività A-B-C-D-, ma con
diversa gradazione ed effetto, soprattutto considerato che in un solo anno vengono movimentale almeno 200.000
posizioni tributarie con variazioni.
Il fatto che da anni si appalti all‟esterno l‟attività di ricerca evasione nell‟ambito dei tributi locali principali può
sicuramente essere interpretato come controllo indiretto delle attività ordinarie.
La società, infatti, è pagata ad aggio sul riscosso e quindi ha tutto l‟interesse a produrre risultati in termini accertativi.
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SEGRETERIA GENERALE
Anche gli Uffici concorrono all‟attività accertativa e tra l‟accertamento in economia e quello esternalizzato i controlli
massivi e puntuali sono veramente numerosi. Le liste esaminate tantissime e gli accertati finali dell‟ordine delle
decine di migliaia.
SETTORE PUBBLICITA’
Come è noto il Settore rilascia autorizzazioni pubblicitarie, anche in sede di proroga, di durata permanente (triennale
o più lunga durata) o temporanea (da pochi giorni fino a tre mesi).
Il Settore svolge anche attività di accertamento per lo più mediante sopralluoghi in ordine alla regolarità/legittimità
delle esposizioni pubblicitarie, autorizzate e non, irrogando eventuali sanzioni.
Profilassi organizzativa attuale
La struttura:
 Il Settore è organizzato in modo tale che la trattazione delle pratiche è separata dall‟attività di chi controlla (e
sanziona) le esposizioni sul territorio: l‟Ufficio che autorizza un‟esposizione pubblicitaria è diverso dall‟Ufficio
che ne controlla la corretta esposizione e diversi sono i funzionari cui rispondono i rispettivi uffici.
Le procedure/i controlli:
 i procedimenti risultano sostanzialmente mappati in termini di certificazione di qualità, ancorché taluni da
revisionare;
 esistono delle check list con modulistica allegata che individuano i presupposti utili e indispensabili ai fini
della corretta trattazione delle pratiche pubblicitarie (nulla osta, benestare, simulazioni fotografiche etc);
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SEGRETERIA GENERALE
 sulle SCIA (circa n°/anno 3.000) il Settore opera da tempo dei controlli a campione pari al 10% del totale di
quelle presentate, scegliendole con un sistema random casuale e verificandone la regolarità in ordine a tutti
gli aspetti formali riportati e con sopralluoghi ad hoc allo scopo di verificare la congruenza tra quanto
dichiarato e quanto effettivamente installato;
 nell'intento di porre in essere nel 2012/2013 azioni di controllo del territorio alquanto pesanti (rimozioni di
grandi posters e di piccoli impianti come le targhe su palo), estese (migliaia di tali mezzi) e concentrate
(nell'arco di pochi mesi) volte allo smantellamento di centinaia di impianti pubblicitari abusivi, irregolari o
riconducibili a Società Concessionarie con livelli di morosità ICP/COSAP/Sanzioni per mln di euro, sono stati
adottati specifici criteri e indirizzi (resi noti ad Assessore/Giunta) cui gli Uffici si sono attenuti in fase
operativa, anche allo scopo di contenere possibili spazi di discrezionalità amministrativa nel gestire i relativi
interventi di smantellamento a vantaggio di una come di altre Società.
 periodicamente (una volta ogni due anni in media) i 9 accertatori del Nucleo di Vigilanza vengono assegnati a
Zone di competenza diverse da quelle originariamente attribuite (rotazione);
La Legge ed il Regolamento comunale in materia, individuano in maniera chiara i termini per la conclusione dei
procedimenti autorizzativi.
I provvedimenti:
 tutte le determinazioni dirigenziali che non attengono ai procedimenti autorizzativi di natura pubblicitaria
vengono attualmente pubblicate all‟Albo Pretorio (es: determinazioni di assunzione di impegno di spesa e
liquidazione, FARC, assegnazione spazi elettorali).
Trasparenza:
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SEGRETERIA GENERALE
 sarebbe auspicabile l‟accessibilità dall‟esterno (cittadini) allo status dei procedimenti (ad istanza di parte,
come già operativa presso altri Settori) secondo step standardizzati (es. fasi di: elaborazione richiesta,
acquisizione parere/nulla osta o integrazione documenti, ricezione parere/nulla osta o esame documenti,
provvedimento in corso di adozione): ciò renderebbe più efficace un controllo preventivo e mirato dall‟esterno
da parte dei diretti interessati rispetto ad una pubblicazione asettica e promiscua di una innumerevole serie di
atti e provvedimenti già adottati.
Attività a rischio
Identificazione:
 procedimenti che richiedono l‟adozione di provvedimenti finali (autorizzazioni, ivi incluse le proroghe) più
che quelli connessi al controllo sulle autocertificazioni (SCIA per le insegne commerciali): infatti i primi sono
connessi ad un interesse “pretensivo” e tendenzialmente riconducibile alle stesse Società che operano nel
settore mentre i secondi riguardano un interesse “non oppositivo” (alla SCIA) e riconducibile ad una miriade
di operatori ed esercenti commerciali;
 procedimenti che richiedono sopralluoghi per verifiche/controlli di esposizioni abusive o comunque irregolari
in quanto potenzialmente soggetti a irrogazione di sanzioni (pecuniarie e non) a carico di Società portatrici di
interessi “non repressivi”.
Ambito:
 sulle autorizzazioni è l‟istruttoria iniziale volta alla verifica dei presupposti per l‟adozione del provvedimento
finale (nulla osta, benestare, pareri) ma anche l‟istruttoria finale sulla congruenza tra l‟eventuale adozione di
provvedimenti sospensivi/interruttivi del procedimento e l‟atto finale adottato;
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SEGRETERIA GENERALE
 sugli accertamenti è sia la fase di presa in carico della richiesta di verifica/controllo (in modo che non sia
“insabbiata”) sia la fase dell‟esito (positivo o negativo) che deve sempre risultare per iscritto seppur in modo
sinteticamente motivato e possibilmente con foto allegate che comprovino lo stato dell‟arte.
Contromisure e controlli:
 periodicamente devono effettuarsi controlli (anche a campione), possibilmente da parte di funzionari esterni
al Settore, sul rispetto dei procedimenti quanto a tempistica e presupposti (acquisizione benestare, nulla osta,
etc.) di trattazione;
 rotazione del personale nell‟eventualità in cui, soprattutto in sede di controllo, si rilevino forti scostamenti
ingiustificati tra quanto mappato/certificato in termini di qualità e quanto effettivamente trattato.
16)
AREA TEMATICA DELLE ATTIVITA’ DELLA
PRODUTTIVE E MARKETING TERRITORIALE
DIREZIONE
CENTRALE
ATTIVITÀ
L‟esercizio delle attività produttive è stato oggetto di interventi da parte del legislatore che, nell‟ultimo ventennio,
ha innovato sia a livello nazionale che regionale la disciplina delle attività relative agli esercizi commerciali ed
artigiani semplificando, anche mediante l‟uso di procedure informatiche, le modalità relative all‟inizio, alla
modifica e alla cessazione delle attività. Oggi la maggior parte delle procedure gestite dalla Direzione del Settore
Commercio iniziano/si modificano/cessano attraverso la presentazione solo per via telematica di SCIA,
Segnalazione Certificata Inizio Attività. La Segnalazione presentata dall‟interessato ha efficacia immediata in
quanto consente l‟avvio dell‟attività contestualmente alla presentazione della SCIA.
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SEGRETERIA GENERALE
Ai fini della prevenzione, si segnala che in alcuni servizi può esserci un margine di rischio corruzione medio/alto
nei segmenti di attività dove la fase del processo è per sua natura discrezionale e non rigidamente regolata con la
procedura informatica.
Sono invece a basso rischio di corruzione tutti i processi relativi al commercio ed all‟artigianato che non lasciano
spazio alcuno alla discrezionalità degli operatori che procedono ai controlli sull‟esistenza o meno dei requisiti
soggettivi ed oggettivi ( morali e professionali) per poter avviare o modificare una attività.
Vengono indicati qui di seguito i servizi più esposti al rischio di corruzione, come prima fase di attuazione del
piano anticorruzione.
Si segnalano, altresì, alcuni processi che hanno intrapreso il percorso della qualità.
RILASCIO LICENZE PER LOCALI DI PUBBLICO SPETTACOLO

TIPOLOGIA ATTIVITÀ E volume
- Pratiche trattate circa 50 all‟anno
- Termine del procedimento: 60 giorni dalla data di protocollazione della domanda
Processo:
- verifica da parte del Servizio della regolarità domanda cartacea e della sua protocollazione
- avvio del procedimento, inviando comunicazione alla parte ed eventuale richiesta di integrazione documenti
mancanti;
- invio della documentazione sull‟impatto acustico al Settore Attuazione Politiche Ambientali- Ufficio Agenti
Fisici per il rilascio del nulla osta in materia di inquinamento acustico;
- verifica della veridicità delle dichiarazioni riportate in domanda;
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SEGRETERIA GENERALE
- presentazione, da parte dell‟interessato, dell‟istanza alla Commissione Comunale di Vigilanza presso il Settore
Sicurezza CCV per ottenere la licenza di agibilità;
- acquisito il nulla osta acustico, la licenza di agibilità e il certificato di prevenzione incendi (necessario per
locali con capienza superiore alle 100 persone o per locali di dimensioni superiore a 200 mq ), si procede
all‟emissione della licenza di esercizio;
- per i subingressi, caso per caso, vengono richieste specifiche dichiarazioni sull‟assenza di mutamenti in
relazione ad agibilità ed acustica oppure viene richiesta documentazione di aggiornamento;
- comunicazione alla Questura e Prefettura del rilascio della licenza;
- a seguito di una domanda di rilascio/subingresso possono essere rilasciate successive licenze in quanto la
licenza di agibilità o il nulla Osta Acustico possono essere emessi in via temporanea;
- come per il rilascio di licenza definitiva, si procede alle fasi di inserimento nel sistema Ermes ed alle
segnalazioni a Questura e Prefettura.
Protocolli operativi/interventi correttivi:
Si evidenziano qui di seguito i protocolli operativi per il controllo e le azioni correttive individuate.
1. Il servizio preposto del Settore Commercio procede ai controlli, su tutte le pratiche, sulla veridicità delle
dichiarazioni rese in forma di autocertificazione, con riferimento in particolare ai requisiti di moralità,
risultanti dal certificato dei carichi pendenti presso il Casellario Giudiziale e, tramite il sistema Telemaco,
verifica della situazione Camerale (CCIAA). Circa le autocertificazioni della comunicazione antimafia presentate
ai sensi dell'art. 89 del D. Lgs. n. 159/2011, l'Amministrazione esercita la facoltà di attivarne la verifica di
veridicità da parte della Prefettura.
2. la procedura relativa al rilascio della licenza per l‟esercizio di locali di pubblico spettacolo è già stata oggetto di
un primo intervento correttivo:
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SEGRETERIA GENERALE
- separazione delle competenze del Settore Commercio che rilascia detta licenza di pubblico spettacolo dalla
competenza della CCV - Commissione Comunale di Vigilanza ( che rilascia la licenza di agibilità);
- trasferimento della CCV al Settore Sicurezza.
Si è cosi evitato il rischio di interferenze tra l‟attività del Settore Amministrativo (controllore della regolarità
formale della procedura) e l‟attività della Commissione Comunale di Vigilanza organo tecnico che rilascia la
licenza di agibilità;
3. il Servizio del Settore Commercio ha l‟obbligo di acquisire i pareri/nulla osta/licenze di agibilità indicati nel
processo. La licenza viene regolarmente rilasciata a seguito dell‟acquisizione preventiva degli atti indicati. Sono
quindi necessari controlli sulla completezza dell‟istruttoria prima del rilascio della licenza.
Altro ambito nel quale viene rilevato un alto rischio di corruzione potrebbe riguardare la verifica dello stato dei luoghi
per i quali è richiesto il rilascio della licenza di pubblico spettacolo. Detto aspetto sarà oggetto di nuovi aggiornamenti
del piano attraverso la predisposizioni di nuovi modelli operativi ed organizzativi.
Manifestazioni temporanee di pubblico spettacolo
TIPOLOGIA ATTIVITÀ E volume
L'ufficio licenze temporanee di spettacolo nel 2010 ha trattato circa 750 istanze, oltre le richieste di modifica
orari, deroghe orari e proroghe ( indicativamente il 10-15%).
Processo:
1. Informazioni preliminari all‟interlocutore sulle caratteristiche della licenza temporanea di pubblico
spettacolo e sulle modalità per la presentazione della domanda, redatta su modello prestampato;
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SEGRETERIA GENERALE
2. In base alla tipologia di richiesta e di manifestazione si procede alle comunicazioni ed alle richieste di pareri
ai vari Settori;
2.1 In caso di manifestazioni che utilizzino strutture e impianti, per i quali necessita la licenza di agibilità
della Commissione Comunale di Vigilanza, si provvede alla trasmissione, via mail, della copia della
richiesta alla Commissione Comunale di Vigilanza;
2.2 In caso di manifestazioni musicali, si trasmette copia al Settore Attuazione Politiche Ambientali:
3.
4.
5.
6.
7.
a) come presa d'atto se lo spazio in questione non ha vincoli di rumore e non supera i limiti stabiliti dalla
norma vigente;
b) come richiesta di nulla osta, con allegato relazione di impatto acustico per il rispetto dei limiti, in caso di
manifestazione che superi i 15 giorni di durata;
c) come trasmissione della sola domanda, in caso di manifestazione in deroga ai limiti, per la quale verrà
presentata richiesta di deroga direttamente al Settore Attuazione Politiche Ambientali;
2.3 In caso di manifestazioni che si svolgano in esterni, quando non via sia occupazione di suolo, è necessario
chiedere il parere viabilistico alla Polizia Locale - Ufficio manifestazioni;
nel caso di richiesta di deroga all'orario di termine della manifestazione, purché puntualmente motivato dal
richiedente, viene richiesto parere all'Assessore sulla valutazione del particolare interesse per la città;
richiesta alla Procura della Repubblica per il rilascio del certificato del casellario giudiziario e verifica
camerale presso la C.C.I.A;
acquisizione della eventuale documentazione tecnica richiesta dalla CCV o prevista dalla normativa vigente;
rilascio dell‟autorizzazione all‟utente;
copia degli atti consegnati viene quindi inviata per gli eventuali controlli alla Polizia Locale, alla Questura e
alla Prefettura.
Adempimenti per il controllo delle attività:
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SEGRETERIA GENERALE
1. verifica del rispetto del termine di 40/20 giorni, in base alla tipologia di manifestazione, stabilito
dall‟Amministrazione Comunale e reso noto sul sito Internet dell'Amministrazione medesima, per la
presentazione della domanda di licenza temporanea di pubblico spettacolo, fatte salve motivazioni di
interesse pubblico;
2. verifica della motivazione per la deroga dell‟orario in esecuzione dell‟Ordinanza del sindaco PG. 78193/2013
del 29/01/2013;
3. circa le autocertificazioni della comunicazione antimafia presentate ai sensi dell'art. 89 del D. Lgs. n.
159/2011, l'Amministrazione esercita la facoltà di attivarne la verifica di veridicità da parte della Prefettura.
Vendita al dettaglio in esercizi della media e grande distribuzione - AUTORIZZAZIONE PER
L’APERTURA DI MEDIA STRUTTURA DI VENDITA
Processo (termine per il rilascio 60/ 90 giorni):
Il processo si articola in varie fasi che comportano controlli formali e sostanziali.
- Attività di front office per la verifica della ricevibilità della domanda per l‟apertura di una media struttura di
vendita;
- in caso di esito negativo o di carenza di documentazione l‟istante viene invitato a presentare nuovamente la
domanda o ad integrare la documentazione mancante;
- trasmissione della pratica ai Settori/Enti coinvolti nella procedura per il rilascio dell‟autorizzazione (Settore
Pianificazione Urbanistica Generale, Sportello Unico per l‟Edilizia, Polizia Locale, Agenzia Mobilità e
Ambiente, Settore
Piani e Programmi esecutivi per l‟Edilizia, Tribunale di Milano, Pianificazione
Programmazione Mobilità e Trasporto Pubblico);
- segue l‟eventuale acquisizione di documentazione mancante richiesta dagli altri soggetti coinvolti nel processo;
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SEGRETERIA GENERALE
- verifica delle veridicità delle autocertificazioni in merito al possesso dei requisiti morali e professionali in base
alla normativa antimafia ed alla disciplina del commercio;
- nel caso in cui la superficie di vendita sia inferiore ai 600 mq il servizio acquisisce i pareri degli altri soggetti
coinvolti e, nel caso siano favorevoli, si procede al rilascio dell‟autorizzazione, altrimenti si procede alla
richiesta di integrazione fino al perfezionamento della procedura;
- per la trattazione delle pratiche relative ad esercizi con superficie superiore ai 600 ed entro i 2500 mq viene
istituito un gruppo di lavoro, con il coinvolgimento di tutti i settori/enti interessati alla procedura di
autorizzazione;
- Si procede con conferenza di servizi (gestita dalla Regione Lombardia) per la trattazione delle procedure di
autorizzazione relativi ad esercizi con superficie al di sopra dei 2500 mq.
Il processo ha ottenuto la certificazione di qualità da CERTIQUALITY SRL a norma UNI EN ISO
9001:2008.
Protocolli operativi/interventi correttivi:
1. Premesso che i pareri tecnici /nulla osta devono essere acquisiti tutti prima del rilascio dell‟autorizzazione, sono
obbligatori controlli sulla completezza dell‟istruttoria;
2. al gruppo di lavoro devono essere invitati tutti i Settori/enti coinvolti. Il mancato coinvolgimento di alcuni è
indice di irregolarità procedurale, fatte salve specifiche motivazioni in merito;
3. i controlli sui requisiti morali e professionali, in relazione alle autorizzazioni per medie strutture, vanno svolti,
per tutte le pratiche, nei confronti di tutti i soggetti previsti dalla normativa antimafia e dalla legislazione sul
commercio.
Artigianato supporto alle imprese e alle libere professioni
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SEGRETERIA GENERALE
Pratiche trattate circa 400 all‟anno
Termine del procedimento: 30 giorni dalla data di protocollazione della domanda.
Processo: Compete al servizio la gestione delle SCIA (Segnalazioni certificate di inizio attività) per le attività
artigiane, compresi i laboratori di produzione (es. panificazione), di trasformazione e/o confezionamento, con/senza
attività di vendita diretta esclusivamente di prodotti di propria produzione al consumatore finale (non intesi come
esercizi di vicinato), e per le attività di acconciatore, estetista, centri benessere/massaggi, esecutori di tatuaggi e
piercing.
Il Supporto alle imprese e alle libere professioni coordina il processo di riconoscimento delle “Botteghe Storiche”,
valorizza le diverse forme di imprenditorialità attraverso bandi per l‟erogazione di contributi, gestisce i rapporti con
Camera di Commercio (CCIAA di Milano), con le associazioni di categoria, promuove e coordina lo sviluppo dei
Distretti Urbani del Commercio (DUC) milanese ex art. 5 L. R. 2.2.2010 N. 6.
I DUC sono aree cittadine caratterizzate dalla presenza di addensamenti commerciali per le quali soggetti pubblici e
privati propongono interventi integrati nell‟interesse comune dello sviluppo economico, sociale e ambientale.
Gli organismi di governance previsti ed attivi sono:
 la Cabina di Regia, composta da Assessore e Direttore Centrale Attività Produttive, 2 rappresentanti CCIAA, 2
rappresentanti Unione Confcommercio, Direttore Settore Commercio
 i cinque Esecutivi, uno per ciascun Distretto, composti da rappresentanti dei Consigli di Zona,
dell‟associazionismo commerciale di zona e dagli altri partner del distretto
 le cinque Consulte, una per ciascun Distretto.
Lo sviluppo del progetto DUC è basato sull‟evidenza pubblica e sul necessario accordo di distretto sottoscritto dai
componenti del partenariato pubblico – privato. Di esso fanno parte, oltre al Comune di Milano e Regione
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SEGRETERIA GENERALE
Lombardia, la Camera di Commercio, le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative nonché alcuni
partners privati che mettono a disposizione risorse per il progetto.
L‟Amministrazione ha proseguito e sviluppato il percorso di sostegno alle imprese e di attenzione al loro concreto
insediamento urbano, connotando i Distretti quale elemento trainante della promozione del territorio e strumento di
regolamentazione condivisa dei fenomeni e dei tempi della città.
Protocolli operativi:
1. Il processo di gestione delle SCIA per l‟artigianato avviene con le seguenti modalità:
- la SCIA è acquisita alla scrivania virtuale e verificata sotto il profilo della completezza formale;
- seguono controlli sostanziali sui requisiti morali e professionali, con eventuali richieste di integrazioni
documentali entro il termine di 10 giorni dalla data di ricevimento della lettera raccomandata;
- nel caso di mancata regolarizzazione l‟Ufficio trasmette la richiesta di verifica al Servizio Annonaria
Commerciale nel caso di esito negativo della verifica si procede all‟applicazione dei provvedimenti
sanzionatori ( decadenza o sospensione dell‟attività;
- decorsi 30 gg. il procedimento viene archiviato con esito negativo nell‟applicativo gestionale.
2. L’erogazione di contributi all’imprenditorialità avviene tramite il cofinanziamento previsto
derivante da appositi bandi della Regione Lombardia a cui il Comune aderisce.
La concessione agli utenti finali è effettuata dopo una procedura ad evidenza pubblica i cui criteri e requisiti
sono già previsti dalla Regione, a cui vengono talvolta aggiunte delle “premialità” specifiche del Comune di
Milano, a carattere comunque generale come ad esempio il sostegno ulteriore a imprenditori giovani, donne o
alle “botteghe storiche”.
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SEGRETERIA GENERALE
I bandi vengono tenuti aperti per almeno 60 giorni e ne viene data massima pubblicità tramite sia la
pubblicazione sul Portale sia tramite interventi sul territorio come ad esempio il volantinaggio tra i
commercianti.
I contributi vengono effettivamente liquidati solo dopo la presentazione delle relative fatture od altre pezze
giustificative.
Criticità/ rischio corruzione è basso
I controlli a tappeto su tutte le Dichiarazioni di inizio attività fatte su tutte le pratiche pervenute nell‟anno 2010 hanno
dimostrato un‟incidenza del 3% di false dichiarazioni in relazione alle quali sono state fatte le segnalazioni alla
Procura della Repubblica. Di conseguenza è stato adottato il metodo del controllo a campione sulle pratiche che
portano come ultimo numero di protocollo il numero corrispondente al mese. Il Controllo viene fatto soltanto sul
certificato dei carichi pendenti presso il Casellario giudiziario.
Circa le autocertificazioni della comunicazione antimafia presentate ai sensi dell'art. 89 del D. Lgs. n. 159/2011,
l'Amministrazione esercita la facoltà di attivarne la verifica di veridicità da parte della Prefettura.
Mercati Comunali Coperti, SOGEMI e Licenze Mercati Settimanali Scoperti
TIPOLOGIA ATTIVITÀ E volume
Il Servizio si occupa della gestione dei mercati comunali coperti .
Pratiche trattate circa 300 all‟anno
Termine del procedimento: 30 giorni dalla data di protocollazione della domanda per l‟assegnazione di posteggi nel
caso di subingressi e 120 giorni dalla data di indizione della gara nel caso di nuove assegnazioni.
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SEGRETERIA GENERALE
Processo:
-
Rilascio concessioni di posteggio all‟interno dei mercati comunali coperti;
Trattazione delle cessazioni di attività;
subingressi;
ampliamenti merceologici;
riscossione del canone di concessione attraverso l‟emissione dei bollettini di pagamento e controllo sugli
avvenuti pagamenti;
gestione e rilascio di autorizzazioni temporanee su aree pubbliche;
gestione dei subingressi (compravendita/affitto) dei posteggi nei mercati settimanali scoperti,
rilascio della Carta di esercizio per il commercio ambulante nei mercati scoperti e per i posteggi isolati.
Sui posteggi già esistenti vengono effettuate verifiche in forma amministrativa, fiscale e contributiva;
Per quanto concerne la carta di esercizio il servizio effettua controlli, a campione, sui requisiti professionali ex
L. R. 6/2010 e penali presso il Casellario Giudiziario adottando il criterio della verifica su tutti i numeri di
protocollo che finiscono con il n. 2.
Nella stessa data di inizio dell‟attività di vendita o somministrazione o in caso di subingresso, viene presentata
la SCIA (Segnalazione Certificata di inizio attività) in forma cartacea.
Protocolli operativi:
- Si procede all‟assegnazione delle concessioni mediante bandi ad evidenza pubblica, pubblicati per circa 40/ 70
giorni sul sito internet del Comune di Milano, diversi in relazione alla natura ed all‟entità economica degli
interessi coinvolti e dell‟entità degli interventi sugli immobili.
- Oltre a gare per l‟assegnazione di posteggi, vengono svolte gare pubbliche per l‟assegnazione in concessione di
intere unità immobiliari. Attualmente sono già state terminate con l‟assegnazione le gare relative ai Mercati di
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SEGRETERIA GENERALE
P.zza Selinunte (avvenuta nel 2010) e QT8 (2013), mentre è in corso di espletamento la procedura per il
Mercato di via Lorenteggio e, nel corso dell‟anno, si darà avvio a quella relativa la mercato di Via S.M. del
Suffragio.
- I requisiti di partecipazione morali e professionali sono previsti dagli artt. 35, 36, 37 38 e 39 del D.lgs.
163/2006, dall‟art. 10 L. 31.5.1965 N. 575 e dagli articoli 65 e 66 della L. R. 6/2010 così come modificati
dall‟art. 20 della L.R. 3/2011.
- Il criterio di aggiudicazione, con l‟offerta economicamente più vantaggiosa, trova attuazione sulla base di
diversi elementi di valutazione che variano in relazione alla tipologia di mercato; ad esempio, per la gara
avente ad oggetto “Mercato comunale coperto QT8”, ubicato in Via Isernia n. 5, per la realizzazione di una
struttura di vendita di prodotti alimentari a filiera corta o km zero con l‟obbligo, per il concessionario della
realizzazione di opere di risistemazione e ristrutturazione degli spazi immobiliari”, si è tenuto conto delle
seguenti macro voci:
1.
2.
3.
4.
FUNZIONE DI VENDITA
FUNZIONE CULTURALE AGGREGATIVA – SOMMINISTRAZIONE
REDAZIONE DEL PROGETTO ORGANIZZATIVO
LOGISTICA E VALORIZZAZIONE DELL‟ IMMOBILE
Interventi correttivi :
1. Dalle vicende, anche molto gravi, da cui è stata interessata SOGEMI (es. traffico di merce non regolarmente
registrata, attività trasversali non pertinenti alla gestione del mercato quali la gestione di una discoteca) è
scaturito un protocollo d‟intesa tra Comune di Milano e Prefettura, volto ad intensificare i controlli interni al
mercato al fine di prevenire fenomeni mafiosi.
2. In merito alla gestione dei mercati coperti, non vengono svolti controlli ai fini antimafia presso la Prefettura.
Occorrerà, pertanto, procedere ai controlli sulla veridicità delle autocertificazioni della comunicazione
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SEGRETERIA GENERALE
antimafia, ai fini dell‟insussistenza di procedimenti antimafia in carico ai concessionari e di tutti gli altri soggetti
contemplati dalla stessa normativa.
Criticità: il rischio corruzione è potenzialmente alto, per gli interessi economici coinvolti, nel mercato
all‟ingrosso che è comunque gestito da SOGEMI.
Al contrario è da ritenersi basso il rischio di corruzione relativo ai mercati coperti.
Commercio su aree pubbliche
TIPOLOGIA ATTIVITÀ E VOLUME
Pratiche trattate circa 67.000 all‟anno.
Termine del procedimento: 90 giorni per autorizzazioni al commercio itinerante e 180 giorni dalla data di apertura
del bando per il commercio su aree pubbliche non itinerante.
Processo: Il Servizio è competente in merito al coordinamento e gestione delle attività commerciali che si svolgono
su aree pubbliche nei siti: mercati scoperti, fiere, posteggi extramercato, chioschi e commercio su aree pubbliche in
forma itinerante. Si occupa del rilascio di autorizzazioni per edicole e rivendite di materiale editoriale sia in forma
esclusiva sia in forma non-esclusiva. Il processo si svolge secondo i seguenti protocolli operativi:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
pubblicazione del bando, della durata di 90 giorni, per l‟assegnazione dei posteggi nei mercati scoperti;
Accettazione della domanda correttamente presentata;
verifica del possesso dei requisiti morali presso il Casellario Giudiziario e professionali;
eventuale diniego di autorizzazione nel caso di esito negativo dei controlli;
redazione della graduatoria di assegnazione provvisoria dei posti messi a bando;
notifica agli operatori- istanti della posizione occupata nella graduatoria;
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SEGRETERIA GENERALE
7.
8.
ricezione di eventuali osservazioni per raccoglie elementi utili ai fini della graduatoria definitiva;
fase degli accertamenti e verifiche d‟Ufficio, circa le autocertificazioni della comunicazione antimafia
presentate ai sensi dell'art. 89 del D. Lgs. n. 159/2011, l'Amministrazione ha facoltà di attivarne la verifica da
parte della Prefettura;
9. stesura graduatoria definitiva e assegnazione dei posteggi;
10. pubblicazione all‟albo pretorio (30 gg) e per affissione in Comune della graduatoria definitiva;
11. rilascio delle autorizzazioni in favore degli operatori occupanti i posti utili in graduatoria.
È previsto un processo sanzionatorio a carico di attività commerciali che comporta l‟accertamento di infrazioni
nei mercati da parte Polizia Annonaria, Forze di Polizia o Amministrazioni competenti in materia sanzionatoria. Il
processo sanzionatorio da parte del Settore Commercio è svolto sulla base del verbale trasmesso dalle Forze
dell‟Ordine.
Criticità/ rischio corruzione - basso
Il servizio ha subito, negli anni passati, pressioni ai fini dell‟assegnazione dei posteggi nei mercati ed anche per evitare
esclusioni per mancanza dei requisiti.
Altro aspetto di rischio è dato dal rapporto diretto degli ispettori con gli ambulanti e dalla fase della spunta per
l‟assegnazione temporanea dei posti liberi al mercato.
Azioni correttive: La gestione dei mercati dal novembre 2012 è svolta sulla base del modello di governo dei
mercati adottato dal Settore Commercio in sinergia con i Consigli di Zona. E‟ ora in fase sperimentale su tre mercati
(viale Papiniano, via Kramer e via Fauchè) un sistema di controlli con particolare riguardo alle seguenti attività:
osservanza degli orari, posizionamento, livello di pulizia del mercato, controllo e monitoraggio dell‟abusivismo. Le
relazioni di servizio effettuate da parte della Polizia Locale e del Servizio Ispettivo del Settore Commercio attestano le
rilevazioni effettuate giornalmente nei mercati.
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SEGRETERIA GENERALE
Si ritiene necessario estendere tale modello di controllo, previa idonea organizzazione, a tutti i mercati scoperti della
città, in base ad una specifica programmazione ed al miglioramento delle performance degli addetti al controllo
(Polizia Locale e Servizio ispettivo).
Per quanto riguarda, la revoca dei bandi/ di gara,la valutazione dell‟insistenza di rischi di corruzione è pressoché
bassa in quanto trattasi di casistica quasi del tutto assente presso l‟Ente. Il Dirigente responsabile della procedura
anche con riferimento a procedure negoziate ha l‟obbligo di comunicare al responsabile della prevenzione della
corruzione, il provvedimento di revoca, entro trenta giorni dall‟assunzione.
17)
AREA TEMATICA RELATIVA ALLE ATTIVITA’ DEL FACILITY MANAGEMENT
Nell‟ambito delle attività riferite alle procedure del Facility Management sono stati individuati i seguenti modelli
operativi
AREA APPALTI:
 Selezione del contraente: oltre al ricorso alle procedure ad evidenza pubblica con le modalità operative e con
le tempistiche stabilite dalla Direzione Centrale Opere Pubbliche e Centrale Unica Appalti con circolare n°
6/2012, (gare per servizi integrati per gli adempimenti del D. Lgs n.81/2008, polizze assicurative, servizio
brokeraggio assicurativo, concessione distributori automatici di alimenti e bevande, strumentazione per
funzionamento civica stamperia, ecc), plurimi approvvigionamenti avvengono tramite adesione CONSIP
e/o Centrale Regionale Acquisti (noleggio Auto, approvvigionamento carburante, noleggio fotocopiatrici,
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SEGRETERIA GENERALE
servizi pulizia uffici, accoglienza/reception, piccole manutenzioni, approvvigionamento carta e cancelleria,
ecc) nonché tramite MEPA (fornitura divise/abbigliamento da lavoro con gara telematica), tali ambiti
risultano fortemente procedimentalizzati.
Per l‟acquisizione dei servizi di Trasloco arredi necessari alla logistica dell‟ente si ricorre a procedure di
selezione riservate alle Cooperative Sociali di tipo B, nel rispetto delle disposizioni operative diramate nel
2010 dalla Direzione Centrale Famiglia, Scuola, Politiche Sociali in applicazione alla deliberazione della
Giunta Comunale n° 3371/2009.
 Autorizzazione Subappalto: l‟istituto è prevalentemente assolto da CONSIP quale stazione appaltante nelle
gare che generano Convenzioni quadro cui il Comune di Milano aderisce.
 Esecuzione contrattuale/controlli sulla qualità dei servizi erogati: assunto che la Direzione Centrale Facility
Management, per mission istituzionale, eroga servizi (pulizie uffici caso paradigmatico) o garantisce
strumenti operativi (fotocopiatrici, distributori alimenti) a favore di “cliente interno”, ne segue un modello
organizzativo “diffuso” quanto alla filiera dei controlli. In particolare, nell‟ambito dei controlli sulla corretta
esecuzione del servizio di pulizia distribuito in circa 500 sedi ,da luglio 2012 si è rivisitato l‟impianto
implementando una galassia di centri di rilevazione: dal a) referente di sede – Responsabili di palazzo
incardinati in Direzione Centrale Facility Management, o anche dipendenti di altre Direzioni Centrali
presenti nei singoli siti – che veicola su format predefiniti la segnalazione di difformità al b) Coordinatore
territoriale del Personale ausiliario che su tale base attiva il riscontro indi inoltrando il tutto al c) Servizio
centrale titolare della contestazione al fornitore per il rispristino della prestazione mancata o per la
commutazione in penale.
Tale sistema a galassia si associa a controlli a campione gestiti da ispettori deputati del servizio centrale.
Analogamente si effettuano i controlli sui locali convenzionati per la ristorazione dei dipendenti e/o
sull‟attività di pulizia e bidellaggio presso le scuole materne comunali affidato a Milano Ristorazione s.p.a
AREA EROGAZIONE RISARCIMENTI R.C. –GESTIONE DIRETTA DEI SINISTRI:
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SEGRETERIA GENERALE

Posto che il Servizio Assicurazioni comunale a fronte di una consistente pluralità di fattispecie assicurative
(9 Polizze vigenti) non consta di una dotazione di risorse umane equilibrata numericamente, si è ritenuto di
ovviare alla separazione dei ruoli, con la costituzione di un organismo collegiale “Comitato Sinistri”
composto da P.O.,dipendenti, broker, referenti società incaricata per la trattazione degli accertamenti
peritali. In seno a tale organismo vengono vagliate/ammesse/respinte tutte le posizioni di richiesta di
risarcimento danni ricadenti nell‟alveo della “gestione diretta”.
Per quanto riguarda, la revoca dei bandi di gara,la valutazione dell‟insistenza di rischi di corruzione è pressoché
bassa in quanto trattasi di casistica quasi del tutto assente presso l‟Ente. Il Dirigente responsabile della procedura
anche con riferimento a procedure negoziate ha l‟obbligo di comunicare al responsabile della prevenzione della
corruzione, il provvedimento di revoca, entro trenta giorni dall‟assunzione.
*********************************
ATTIVITA’ DEL GABINETTO DEL SINDACO
In applicazione dei principi contenuti nel presente Piano si è proceduto alla valutazione delle attività svolte dalle
strutture di rispettiva pertinenza, al fine di individuare eventuali ambiti di attività, procedimenti amministrativi o
processi gestionali qualificabili come “attività a rischio di corruzione”, per le quali adottare in sede di prima
applicazione del Piano specifici modelli operativi e/o procedure di risk management;
Si sono considerate le competenze affidate alle Direzioni/Servizi/Uffici facenti parte del Gabinetto del Sindaco, di cui
agli organigrammi approvati con Determinazione dirigenziale del Capo di Gabinetto n. 3 del 28/3/2013, in vigore
dallo scorso 3 aprile 2013, che qui si intendono integralmente richiamati, con la precisazione che alcuni processi
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SEGRETERIA GENERALE
gestionali, attribuiti alla competenza delle U.O. del Gabinetto del Sindaco, hanno conseguito la certificazione di
qualità, secondo la norma ISO 9001 – 2008.
Si è ritenuto opportuno determinare, quale criterio per l‟individuazione delle potenziali attività a rischio di corruzione
– in sede di prima applicazione del Piano – , la consistenza economica delle attività ovvero la strategicità delle stesse
nell‟ambito istituzionale considerato, con l‟esclusione quindi di tutte quelle non rilevanti dal punto di vista economico
e/o di impatto sulla cittadinanza o sulla macchina amministrativa.
Valutati, secondo il criterio della rilevanza economica, i procedimenti amministrativi gestiti, risultano di interesse, ai
fini della presente analisi: 1) le procedure di assegnazione dei contributi agli enti religiosi, di cui alla L.R. 12/2005 e
successive modificazioni ed integrazioni, affidate alla competenza del Settore Gabinetto del Sindaco (budget annuo
variabile tra i 3,5 e i 4,0 milioni di Euro, in funzione dell‟ammontare degli oneri di urbanizzazione secondaria
introitati nell‟anno di riferimento); 2) le procedure di assegnazione dei contributi per il cofinanziamento di progetti
presentati nell‟ambito dei programmi di cooperazione e solidarietà internazionale sui temi di Expo Milano 2015 –
Cosviluppo, Sicurezza alimentare, Sviluppo sostenibile, Educazione alla cittadinanza mondiale – affidate alla
competenza del Settore Relazioni Internazionali (budget annuo variabile tra i 2,0 e i 3,0 milioni di Euro, in funzione
dell‟ammontare dei cofinanziamenti ottenuti dalle Fondazioni e Istituzioni bancarie).
In entrambe le procedure sopra considerate, risultano peraltro evidenti: la trasparenza e la pubblicità del
procedimento amministrativo, la consequenzialità degli atti e dei provvedimenti nonché la scarsa rilevanza delle
valutazioni discrezionali e/o di merito da parte dei Funzionari e Dirigenti preposti al procedimento, essendo
l‟assegnazione dei contributi regolata da criteri predeterminati (rispettivamente nella normativa di riferimento e nei
bandi pubblici) e subordinata ad una rigorosa rendicontazione da parte dei soggetti beneficiari.
Valutati inoltre, secondo il criterio dell‟impatto strategico, i procedimenti amministrativi gestiti, risultano di interesse,
ai fini della presente analisi: 1) la procedura di nomina e designazione da parte del Sindaco dei rappresentanti
comunali nell‟ambito di società, enti e istituzioni di cui il Comune di Milano è parte, gestite – dal punto di vista
istruttorio e di supporto tecnico amministrativo - dal Settore Gabinetto del Sindaco; 2) il procedimento di
programmazione e monitoraggio degli interventi di competenza comunale per la preparazione della città di Milano ad
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SEGRETERIA GENERALE
ospitare l‟evento Expo 2015, gestito attraverso il Master Plan “City Operations Programme” dalla Direzione
Specialistica di Coordinamento Expo.
La procedura di nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende, Istituzioni e
Società Partecipate è compiutamente gestita in un‟ottica di trasparenza e pubblicità, essendo la stessa rispondente alle
previsioni normative e regolamentari, sia di rango nazionale che espressione di autonomia statutaria e regolamentare
dell‟ente, che ha introdotto un organismo di valutazione e di garanzia – la c.d. Commissione di Esperti di nomina
consiliare – composto da soggetti di comprovata esperienza in materie giuridiche, economiche e aziendali, con il
compito di vagliare i requisiti di ammissibilità, le cause di incompatibilità e di esclusione dei candidati oltre che gli
elementi di professionalità e onorabilità degli stessi, formulando un giudizio di idoneità e di non idoneità in rapporto
alla specifico incarico. In tale ambito, inoltre, consultando il sito istituzionale del Comune di Milano, è possibile
conoscere: i bandi periodicamente pubblicati per la raccolta delle candidature; l‟elenco completo degli enti, aziende,
istituzioni e società partecipate, con l‟indicazione sintetica degli scopi statutari; le cause di incompatibilità e di
esclusione dei candidati previste dalla normativa nazionale e locale; i nominativi dei nominati e designati dal Comune
di Milano negli organi di gestione e controllo degli enti e la relativa composizione; i curricula e le indicazioni
reddituali e patrimoniali relative ai nominati e designati; gli eventuali compensi attribuiti per la carica ricoperta; le
dichiarazioni rese dai nominati/designati relative alla assenza di motivi di incompatibilità e/o di conflitto di interessi.
Il presidio del Master Plan “City Operations Programme” non determina l‟assunzione diretta di responsabilità
amministrative, essendo le attività in esso contemplate affidate alla gestione delle Direzioni Centrali competenti per i
singoli ambiti materiali nei quali il progetto risulta articolato,
Peraltro, la stessa definizione di tale programma di interventi con la previsione di un monitoraggio e di una
supervisione agite da una struttura – la DS di Coordinamento Expo – esterna alle Direzioni Centrali di processo è da
valutarsi positivamente in chiave anticorruttiva, nell‟ottica di separazione tra soggetto programmatore/controllore e
soggetto realizzatore degli interventi programmati.
Sulla base di queste valutazioni come formalizzate nel presente Piano, non viene pertanto individuata alcuna attività,
tra quelle gestite dalle Unità Operative facenti parte del Gabinetto del Sindaco, da segnalare , per l‟inserimento tra le
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SEGRETERIA GENERALE
attività a rischio di corruzione – in sede di prima applicazione - nell‟ambito del Piano triennale di prevenzione della
corruzione del Comune di Milano.
Per quanto riguarda, la revoca dei atti ad evidenza pubblica quali, avvisi/manifestazioni di interesse ,la
valutazione dell‟insistenza di rischi di corruzione è pressoché bassa in quanto trattasi di casistica quasi del tutto
assente presso l‟Ente. Il Dirigente responsabile della procedura anche con riferimento a procedure negoziate ha
l‟obbligo di comunicare al responsabile della prevenzione della corruzione, il provvedimento di revoca, entro trenta
giorni dall‟assunzione.
ATTIVITA’ DEL SETTORE PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE
Nell‟area tematica del Settore Presidenza del Consiglio Comunale non si rilevano attività ad alto rischio.
Sono stati comunque individuati i seguenti ambiti operativi e procedurali per i quali si ritiene necessaria una specifica
attenzione:
 scelta del contraente mediante procedura negoziata per la fornitura di beni o servizi di tipo economale;
 proroghe o rinnovi di contratti già in essere;
 partecipazione alle spese per iniziative/eventi/manifestazioni organizzati da soggetti terzi.
Modelli operativi:
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SEGRETERIA GENERALE
- per gli acquisti di beni e servizi di tipo economale si applicano le norme di legge vigenti (ricorso a CONSIP
o MEPA, principio di “rotazione” dei fornitori, indagine di mercato, ecc.), tenendo separate la procedura
di scelta del contraente e gestione dell‟ordine – affidata all‟Ufficio committente – e quella di verifica e
liquidazione della relativa spesa, seguita dall‟Ufficio Contabilità;
- gli unici due contratti di appalti di servizi gestiti direttamente dal Settore Servizio di Presidenza del
Consiglio Comunale e ai quali è riferibile l‟istituto della proroga contrattuale (servizio di
assistenza/manutenzione/presidio degli impianti tecnologici dell‟Aula e della Sala Commissioni e servizio
di trascrizione integrale delle sedute del Consiglio Comunale) sono attualmente oggetto di revisione
nell‟ambito di un progetto complessivo predisposto dalla Direzione Centrale Servizi Informatici ed Agenda
Digitale. Con l‟affidamento tramite procedura di gara del progetto di aggiornamento dei sistemi oggi in
uso e l‟individuazione di nuove modalità di gestione delle attività e delle funzioni d‟aula, i servizi saranno
erogati sulla base di un unico contratto, non ricorrendo più la necessità di ulteriore proroga dei rapporti
contrattuali in essere;
- nell‟attuale contingenza economica le esigue risorse a disposizione non rendono necessaria l‟applicazione
di particolari modelli operativi; sussistendo un diverso contesto di disponibilità finanziaria, si procederà
all‟individuazione dei “partner” per la realizzazione di eventi/iniziative sulla base di criteri predeterminati.
Per quanto riguarda, la revoca dei bandi/avvisi/manifestazioni di interesse ,la valutazione
dell‟insistenza di rischi di corruzione è pressoché bassa in quanto trattasi di casistica quasi del tutto assente
presso l‟Ente. Il Dirigente responsabile della procedura anche con riferimento a procedure negoziate ha
l‟obbligo di comunicare al responsabile della prevenzione della corruzione, il provvedimento di revoca, entro
trenta giorni dall‟assunzione.
AREA TEMATICA RELATIVA ALLE ATTIVITA’ DELLA AVVOCATURA COMUNALE
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SEGRETERIA GENERALE
Si ritiene che l‟attività dell‟Avvocatura Comunale non rientri fra quelle a più elevato rischio di corruzione, poiché i
modelli organizzativi attuati già prevedono una suddivisione e interazione di ruoli e controlli fra diversi avvocati
(almeno tre), che rende impossibile l‟esclusivo accentramento in capo a un soggetto di poteri decisionali.
Inoltre, all‟interno dei Settori, tutti gli avvocati trattano tutte le materie di competenza, senza specializzazioni
esclusive di un singolo, e un Settore (Trattazioni Speciali) tratta questioni trasversali.
Per quanto riguarda la gestione del contenzioso, l‟attività dell‟Avvocatura è disciplinata dalle norme processuali,
dettate dal legislatore ed è scandita da termini perentori, che i legali sono tenuti a rispettare.
La difesa è svolta sempre in forma collegiale dall‟avvocato assegnatario, dal direttore del Settore e dall‟avvocato capo,
con condivisione dell‟impostazione difensiva e controllo sulla stessa su più livelli.
Tale modello organizzativo è attuato sia in sede giudiziale (per la redazione degli scritti difensivi e la partecipazione
alle udienze), sia in sede stragiudiziale, sia per la redazione di pareri legali, sia per condurre trattative finalizzate alla
definizione delle vertenze, che comunque vengono sottoposte all‟approvazione della Giunta. Per le transazioni
condotte dalle altre Direzioni Centrali, l‟Avvocatura esprime un parere solo sotto il profilo processuale.
Tale procedura quindi riduce al minimo il rischio che la trattazione sia manipolata da interessi illeciti, espressi
tramite un unico soggetto preposto alla definizione giuridica della questione sottoposta all‟esame dell‟Avvocatura,
sempre che i termini della richiesta di parere siano corretti e rispondenti al vero.
Anche per quanto riguarda i processi penali, sebbene per legge la parte civile possa essere assistita da un solo legale
(art. 100 cpp), la collegialità della difesa è garantita attraverso un‟opportuna redazione della procura speciale, che
attribuisce i poteri procuratori e difensivi in via disgiuntiva e alternativa a diversi avvocati e al direttore di Settore
preposto.
I modelli operativi attuati nella Avvocatura Comunale, basati sulla trattazione condivisa tra più avvocati (anche non
appartenenti allo stesso Settore), sui relativi controlli concretamente operati a più livelli e sulla periodica rotazione
del personale/redistribuzione delle materie, connotano l‟attività della medesima come “non a più elevato rischio di
corruzione”.
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SEGRETERIA GENERALE
AREA TEMATICA RELATIVA ALLA ATTIVITA’ DELLA POLIZIA LOCALE
Si riportano di seguito i modelli operativi individuati di carattere trasversale alle attività della Polizia
Locale:
 ntroduzione del divieto di incasso di denaro contante – solo forme di pagamento tracciabili – p.o.s.);
 Distinzione tra responsabile dell’istruttoria e responsabile dell’adozione dell’atto finale;
 Predeterminazione dei criteri di assegnazione delle pratiche nell’ambito del medesimo ufficio (es distribuzione
proporzionale tra gli addetti secondo il mero ordine numerico di protocollo);
 Previsione della trattazione secondo l’ordine cronologico di protocollo dell’atto salvo casi di urgenza motivata
autorizzati dal responsabile del Servizio;
 Rotazione del personale negli incarichi (compatibilmente con le normative che tutelano alcuni soggetti es.
beneficiari legge 104/92, dirigenti sindacali);
 Assegnazione periodica (per delega del Comando) dell’attività di rilascio parere o di controllo, ad un ufficio diverso,
ma con competenze analoghe, rispetto a quello usualmente preposto al rilascio dell’atto o all’effettuazione del
controllo;
 Previsione di uffici centrali a competenza trasversale (come la già istituita Unità Controllo Occupazione Suolo
Pubblico) in parziale sovrapposizione alle competenze degli uffici decentrati (Comandi Zona);
 modelli operativi successivi trasversali alle attività della Polizia Locale:
 Verifica a campione di pratiche da parte di soggetti competenti diversi da chi ha adottato l’atto;
 Istituzione di una banca dati riferita ai singoli atti trattati con indicazione dei tempi, dell’esito degli stessi e delle
parti coinvolte (utente/gestore pratica).
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SEGRETERIA GENERALE
Ognuno di tali possibili rimedi ha un diverso grado di impatto organizzativo che deve essere oggetto di approfondimento per
evitare disfunzioni, aggravio delle procedure e costi rilevanti per l'ente.
AREA TEMATICA CONCORSI E PROVE SELETTIVE PER L’ASSUNZIONE DI PERSONALE E
PROGRESSIONI DI CARRIERA
Per la Direzione Centrale Risorse Umane ed Organizzazione, vengono adottati i seguenti modelli operativi per
prevenire il rischio di corruzione, facendo ricorso, sia alla applicazione diretta delle disposizioni normative vigenti in
materia di pubblico impiego, ed alla disciplina regolamentare recata dal Regolamento comunale sull‟ordinamento
degli uffici e dei servizi, sia alla esperienza maturata, nel corso delle procedure in parola.
 Processi a rischio:
 Bando di concorso
 Determinazione dei requisiti di ammissione
 Valutazione del rischio:
 Definizione di requisiti specifici o troppo generici, idonei a favorire o danneggiare la partecipazione di alcuni
candidati
 Procedure e protocolli di intervento (formazione, attuazione e controllo):
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SEGRETERIA GENERALE
 Individuazione dei requisiti di ammissione, sentite le Direzioni Centrali di volta in volta interessate, da parte
dell‟ufficio competente alla predisposizione dei bandi, composto da personale esperto e/o appositamente
formato.
 Selezione e formazione personale componente dell‟ufficio.
 Resoconto dell‟attività svolta e dei criteri adottati.
 Divieto per chi ha predisposto il bando di essere nominato come componente di commissione del relativo
concorso.
 Processi a rischio:
 Domande di partecipazione
 Esame delle domande
 Valutazione del rischio:
 Ammissione o esclusione dalla procedura non coerente ai requisiti previsti dal bando.
 Procedure e protocolli di intervento (formazione, attuazione e controllo):
 Verifica della validità delle domande di partecipazione (sottoscrizione, presentazione nei termini,
documento di identità, ecc.) e del possesso dei requisiti previsti dal bando.
 Valutazione delle domande dei candidati da parte del responsabile del procedimento e di 2 o più
collaboratori.
 Determinazione di ammissione/regolarizzazione/esclusione
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SEGRETERIA GENERALE
 Controllo, secondo criteri previsti dal DPR 445/2000, delle dichiarazioni contenute nelle domande di
partecipazione. Controllo delle dichiarazioni di tutti i vincitori e dei candidati da assumere.
 Processi a rischio:
 Commissione esaminatrice e Responsabile del Procedimento
 Individuazione e nomina dei componenti e del Responsabile del Procedimento
 Valutazione del rischio:
 Esistenza di rapporti qualificati con alcuno dei candidati a danno dei requisiti di imparzialità e neutralità
 Predisposizione/attitudine di componenti di commissione (e segretari) a fenomeni corruttivi.
 Procedure e protocolli di intervento (formazione, attuazione e controllo):
 Individuazione delle situazioni di incompatibilità ostative all‟accettazione o svolgimento dei relativi incarichi
(presidente, componente di commissione e responsabile del procedimento) in applicazione dell‟art. 35
comma 3 lett. e) D. Lgs. 165/2001
 obbligo di astensione nel caso di sussistenza di vincoli di parentela fino al secondo grado o della sussistenza
di vincoli coniugali o di affiliazione o di convivenza abituale con uno o più candidati;
 obbligo di astensione nel caso di sussistenza diretta o tramite il proprio coniuge di cause pendenti o rapporti
di credito- debito significativi, nei confronti di uno o più candidati;
 obbligo di astensione in caso di docenza in corsi finalizzati alla preparazione al concorso nei 12 mesi
precedenti la pubblicazione del bando.
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SEGRETERIA GENERALE
 Applicazione di quanto stabilito dall‟art. 35 – bis del D. Lgs 165/2001 (relativo alla prevenzione del fenomeno
della corruzione nella formazione di commissioni), che vieta a coloro che sono stati condannati, anche con
sentenza non passata in giudicato, per i reati previsti nel capo I del titolo II del libro secondo del codice
penale, di far parte anche con compiti di segreteria, di commissioni per l'accesso o la selezione a pubblici
impieghi.
Ciascun componente della Commissione ed il Responsabile del Procedimento (segretario) (ai sensi dell’art. 6
bis L. 241/1990 e dell’art.35 bis del D. Lgs. 165/2001) sono tenuti a sottoscrivere apposita dichiarazione nella quale
attesti di non trovarsi in alcuna delle condizioni di incompatibilità (per rapporti qualificati o condanne penali)
sopra descritte, e di impegnarsi a segnalare eventuali incompatibilità che dovessero sorgere o di cui dovessero
venire a conoscenza nel corso della procedura selettiva.
In caso di incompatibilità si procede alla sostituzione secondo quanto indicato nell’Appendice 3 del Regolamento
sull’Ordinamento degli uffici e dei Servizi.
Tale procedura sarà applicata anche ai casi di incompatibilità sopra indicati.
 Processi a rischio:
 Prove selettive
 Procedure di sicurezza
 Valutazione del rischio:
 Diffusione di dati e/o informazioni relativi alle prove selettive ai candidati
 Procedure e protocolli di intervento (formazione, attuazione e controllo):
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SEGRETERIA GENERALE
 Custodia, con assoluta riservatezza, dei questionari, dei quesiti e delle tracce delle prove scritte, debitamente
sigillati e di tutto il materiale necessario allo svolgimento delle singole prove.
I Componenti di Commissione e tutti coloro che a vario titolo collaborano alla preparazione/predisposizione delle
prove di esame , alla fine di ogni seduta sono tenuti a:
1) consegnare al Segretario, ai fini di custodia, qualsiasi atto su supporto informatico o cartaceo utilizzato per la
predisposizione di quesiti e tracce;
2) sottoscrivere una dichiarazione di impegno alla assoluta riservatezza e di avvenuta consegna al Segretario, ai
fini di custodia, della documentazione sopra indicata.
In caso di affidamento a società esterna è necessario specificare le procedure di sicurezza e controllo nei relativi
capitolati d’oneri.
 Processi a rischio:
 Predisposizione tracce e quesiti prove scritte e orali
 Valutazione del rischio:
 Diffusione a soggetti interessati
 Procedure e protocolli di intervento (formazione, attuazione e controllo):
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SEGRETERIA GENERALE
 Ridurre il più possibile l‟intervallo di tempo tra il momento della determinazione dei contenuti delle singole
prove (tracce, quesiti, domande) e quello del loro espletamento.
Le tracce e i quesiti delle prove scritte, e le domande delle prove orali devono essere decisi dalla Commissione, salva
motivata impossibilità, il giorno stesso delle singole prove ed in tempi utili da consentire l’espletamento delle stesse
secondo il calendario stabilito.
 Processi a rischio:

Modalità svolgimento delle prove preselettive e scritte
 Valutazione del rischio:
 Adozione di strumenti fraudolenti e idonei ad alterare la genuinità della prova
 Procedure e protocolli di intervento (formazione, attuazione e controllo):
 Impiego di modalità organizzative, di informazione e di controllo volte a garantire genuinità delle prove e
condizioni di parità tra i candidati.
 Selezione e formazione, prima delle prove, del personale di sorveglianza.
 Distribuzione di un foglio contenente le avvertenze generali al quale devono attenersi i candidati nel corso
dello svolgimento delle prove.
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SEGRETERIA GENERALE
 Distribuzione ai candidati del materiale espressamente autorizzato dalla Commissione e divieto di utilizzo di
materiale diverso.
 Verbalizzazione delle sedute con indicazione dei candidati esclusi e dei relativi motivi.
 Processi a rischio:

Correzione elaborati
 Valutazione del rischio:

Valutazione parziale o non coerente della prova
 Procedure e protocolli di intervento (formazione, attuazione e controllo):

Impiego di modalità organizzative e di criteri atti a garantire una valutazione coerente al valore della prova,
secondo le indicazioni contenute nell„Appendice 3 del Regolamento sull‟Ordinamento degli uffici e dei
Servizi.
 Processi a rischio:
 Prova orale
 Valutazione del rischio:
 Valutazione parziale o non coerente della prova
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SEGRETERIA GENERALE
 Procedure e protocolli di intervento (formazione, attuazione e controllo):
 Impiego di modalità organizzative e di criteri operativi atti a garantire un giudizio coerente al valore della
prova, secondo le indicazioni contenute nell‟art. 22 dell‟Appendice 3 del Regolamento sull‟Ordinamento
degli uffici e dei Servizi.
 Predeterminazione e accettazione da parte della Commissione dei criteri di valutazione, riportati a cura del
Segretario nel verbale della relativa seduta.
 Predisposizione e adozione di apposite schede di valutazione impostate sulla base dei criteri stabiliti.
 Sedute pubbliche, salvo potestà della Commissione di allontanare uno o più persone del pubblico secondo le
ipotesi previste dall‟Appendice 3, del Regolamento sull‟Ordinamento degli uffici e dei Servizi.
 Estrazione delle domande secondo criteri che garantiscano imparzialità ed equità.
 Allontanamento di candidati e pubblico al termine di ogni prova orale, per il tempo strettamente necessario
a consentire alla commissione di compilare la relativa scheda di valutazione. Formulazione del punteggio
attribuito al candidato, alla fine di ogni singola prova.
 Formazione, al termine della seduta, dell‟elenco dei candidati esaminati con indicazione del voto riportato, e
affissione dell‟elenco nella sede degli esami.
Per quanto riguarda, la revoca dei bandi/ di concorso ,la valutazione dell‟insistenza di rischi di corruzione è
pressoché bassa in quanto trattasi di casistica quasi del tutto assente presso l‟Ente. Il Dirigente responsabile della
procedura anche con riferimento a procedure negoziate ha l‟obbligo di comunicare al responsabile della prevenzione
della corruzione, il provvedimento di revoca, entro trenta giorni dall‟assunzione.
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SEGRETERIA GENERALE
PARTE TERZA
DISCIPLINA DEI REATI PENALI E DELLE PRINCIPALI MODIFICHE
INTRODOTTE DALLA LEGGE N. 190/2012.
Il Titolo II del Libro II del Codice Penale disciplina i delitti contro la Pubblica Amministrazione, intesa quale insieme
degli organi e delle attività preordinati al perseguimento degli scopi di pubblico interesse.
In detto Titolo sono compresi per ciò che interessa il presente Piano, tutti quei fatti che impediscono, ostacolano
o turbano il regolare svolgimento dell‟attività amministrativa degli enti pubblici.
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SEGRETERIA GENERALE
Sono disciplinate le fattispecie che riguardano i delitti dei pubblici ufficiali ed i delitti dei privati contro la Pubblica
Amministrazione. Mentre i secondi possono essere commessi da chiunque, per i primi è richiesta, ai fini della
configurazione del reato, una determinata qualità o posizione giuridica.
E‟ necessaria quindi la sussistenza in capo chi agisce, di una qualificazione soggettiva quale è quella disciplinata dagli
artt. 357, 358 e 359 del Codice Penale.
Si distinguono le seguenti figure giuridiche:
Pubblico ufficiale -art. 357.
“Agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa,
giudiziaria o amministrativa. Agli stessi effetti è pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di
diritto pubblico e da atti autoritativi e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della volontà della
pubblica amministrazione o dal suo svolgersi per mezzo di poteri autoritativi o certificativi”.
L‟elemento che caratterizza la figura in questione rispetto alle altre due che seguono è l‟esercizio di una pubblica
funzione.
Persona incaricata di un pubblico servizio – art. 358
“Agli effetti della legge penale, sono incaricati di un pubblico servizio coloro i quali, a qualunque titolo, prestano
un pubblico servizio. Per pubblico servizio deve intendersi un'attività disciplinata nelle stesse forme della
pubblica funzione, ma caratterizzata, dalla mancanza dei poteri tipici di quest'ultima, e con
esclusione dello svolgimento di semplici mansioni di ordine e della prestazione di opera meramente materiale”.
Persone esercenti un servizio di pubblica necessità – art. 359
“Agli effetti della legge penale, sono persone che esercitano un servizio di pubblica necessità: 1) i privati che
esercitano professioni forensi o sanitarie, o altre professioni il cui esercizio sia per legge vietato senza una speciale
abilitazione dello Stato, quando dell'opera di essi il pubblico sia per legge obbligato a valersi; 2) i privati che, non
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SEGRETERIA GENERALE
esercitando una pubblica funzione, né prestando un pubblico servizio, adempiono un servizio dichiarato di pubblica
necessità mediante un atto della pubblica amministrazione”.
La qualifica soggettiva così come descritta pur essendo un elemento indispensabile per l‟esistenza dei reati in
questione non è da sola sufficiente. La Legge, infatti, esige che tra tale qualifica ed il fatto criminoso posto in essere da
colui che è investito di detta qualifica ovvero da un terzo, nei confronti di chi ne è investito esista un particolare
rapporto:
- di contestualità, il fatto criminoso deve compiuto durante l‟esercizio della pubblica funzione;
- di causalità, il fatto criminoso deve essere compiuto a causa della funzione o del servizio;
- di conseguenzialità, il fatto criminoso deve essere compiuto per un fine strettamente connesso all‟esercizio
della funzione o del servizio.
Le principali figure di delitti - in danno della Pubblica Amministrazione e di più stretta aderenza alla realtà operativa
propria dell‟Ente- commessi da soggetti appartenenti alla medesima sono le seguenti:
ART. 314 -PECULATO
Commette detto reato, il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo
ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di danaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria.
ART. 316 - PECULATO MEDIANTE PROFITTO DELL’ERRORE ALTRUI
Commette detto reato il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio il quale nell‟esercizio delle funzioni o
del servizio, giovandosi dell‟errore altrui , riceve o ritiene indebitamente, per sé o per un terzo , denaro o altra utilità.
L‟errore del privato deve essere spontaneo ed il funzionario deve essere in buona fede all‟atto del ricevimento della
cosa. In diverso caso si configurerebbe il reato di concussione o di induzione indebita a dare o promettere utilità.
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SEGRETERIA GENERALE
ART. 317 -CONCUSSIONE
Commette detto reato, Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno
a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità.
ART. 318 -CORRUZIONE PER L’ESERCIZIO DELLA FUNZIONE
Commette detto reato, il pubblico ufficiale che, per l'esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri,
indebitamente riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità o ne accetta la promessa.
ART. 319 – CORRUZIONE PER UN ATTO CONTRARIO AI DOVERI DI UFFICIO
Commette detto reato, il pubblico ufficiale che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un
atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio,
riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa.
ART. 319 QUATER-INDUZIONE INDEBITA A DARE O PROMETTERE UTILITA’
Commette detto reato, il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando della sua
qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo,
denaro o altra utilità.
ART. 322- ISTIGAZIONE ALLA CORRUZIONE
Commette detto reato, chiunque offre o promette denaro od altra utilità non dovuti ad un pubblico
ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, per l'esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri.
ART. 323 -ABUSO D’UFFICIO
Commette detto reato, il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle
funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di
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SEGRETERIA GENERALE
un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad
altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno.
ART. 326- RIVELAZIONE ED UTILIZZAZIONE DI SEGRETI D’UFFICIO.
Commette detto reato, il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico servizio, che, violando i
doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o comunque abusando della sua qualità, rivela notizie
d'ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza, oppure che , per
procurare a sé o ad altri un indebito profitto patrimoniale, si avvale illegittimamente di notizie d'ufficio, le quali
debbano rimanere segrete.
ART. 328 -RIFIUTO DI ATTI D’UFFICIO. OMISSIONE
Commette detto reato, il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del
suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere
compiuto
senza
ritardo,
è
punito
con
la
reclusione
da
sei
mesi
a
due
anni.
Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta
giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l'atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del
ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a euro 1.032. Tale richiesta deve essere redatta
in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa.
La Legge n. 190 del 06 novembre 2012 riforma i reati in materia di corruzione e concussione innalzandone i livelli
sanzionatori e precisandone le fattispecie incriminatrici. In particolare: sono apportate delle modifiche sostanziali, al
Codice Penale, in particolare agli artt. 32 quater e quinquies , 314, 317 e 317 bis, 318, 318, 319, 319 ter, 320, 322, 322
bis, 323 e 323 bis; dette modifiche hanno determinato anche con l‟introduzione di due nuove fattispecie agli articoli
319 quater e 346 bis.
L’art. 32 quater relativo ai casi nei quali alla condanna consegue l'incapacità di contrattare con la pubblica
amministrazione è modificato come segue:
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SEGRETERIA GENERALE
Art. 32 quater -(Casi nei quali alla condanna consegue l'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione):
“Ogni condanna per i delitti previsti dagli articoli 316-bis, 316-ter 317, 318, 319, 319-bis, 319-quater 320, 321, 322,
322-bis, 353, 355, 356, 416, 416-bis, 437, 501, 501-bis, 640, numero 1) del secondo comma, 640-bis, 644, commessi in
danno o in vantaggio di un'attività imprenditoriale o comunque in relazione ad essa, importa l'incapacità di
contrattare con la pubblica amministrazione”.
L‟incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione consegue anche alla condanna per il reato di induzione
indebita a dare o promettere utilità, (art. 319 quater).
L’ art. 32 quinquies relativo ai casi nei quali alla condanna consegue l'estinzione del rapporto di lavoro o di
impiego è modificato come segue:
Art. 32 quiquies -(Casi nei quali alla condanna consegue l'estinzione del rapporto di lavoro o di
impiego)- “Salvo quanto previsto dagli articoli 29 e 31, la condanna alla reclusione per un tempo non inferiore a
tre anni per i delitti di cui agli articoli 314, primo comma, 317, 318, 319, 319-ter, 319-quater, primo comma, e
320 importa altresì l'estinzione del rapporto di lavoro o di impiego nei confronti del dipendente di amministrazioni
od enti pubblici ovvero di enti a prevalente partecipazione pubblica”.
L'estinzione del rapporto di lavoro o di impiego nei confronti del dipendente di amministrazioni od enti pubblici
ovvero di enti a prevalente partecipazione pubblica è applicata anche in caso di condanna alla reclusione per un
tempo non inferiore a tre anni anche per il reato di Induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319
quater).
L’art. 314 relativo al reato di peculato viene così modificato:
Art. 314-(Peculato)- “ Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo
ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di danaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria, è
punito con la reclusione da quattro a dieci anni. Si applica la pena della reclusione da sei mesi a tre anni quando
il colpevole ha agito al solo scopo di fare uso momentaneo della cosa, e questa, dopo l'uso momentaneo, è stata
immediatamente restituita.”.
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SEGRETERIA GENERALE
Per il suddetto reato, la pena della reclusione minima è portata da tre a quattro anni
L’art. 317 relativo al reato di concussione è letteralmente così riformulato:
Art. 317 - (Concussione) - “Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno
a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità è punito con la reclusione da sei a
dodici anni”.
Nel reato di concussione così come riformulato è punito il solo pubblico ufficiale e non più l’incaricato di
pubblico servizio solo quando costringe e non quando induce taluno a dare o promettere denaro o altra
utilità. E‟ aumentato inoltre il minimo della pena da quattro a sei anni di reclusione.
L’art. 317 bis relativo alla disciplina delle pene accessorie è modificato come segue:
Art. 317 bis- (Pene Accessorie)- “La condanna per il reato di cui agli articoli 314 e 317, 319 e 319 ter) importa
l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Nondimeno, se per circostanze attenuanti viene inflitta la reclusione per
un tempo inferiore a tre anni, la condanna importa l'interdizione temporanea”
Tra i reati soggetti all‟applicazione della pena accessoria dell‟interdizione perpetua dai pubblici uffici sono inseriti
oltre ai già presenti (peculato e concussione) anche quelli di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e
corruzione in atti giudiziari.
L'art. 318 (originariamente relativo alla corruzione per un atto d'ufficio) è così riformulato:
Art. 318- (Corruzione per l’esercizio della funzione)- “il pubblico ufficiale che per l’esercizio delle sue funzioni
o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità o ne accetta la promessa è punito
con la reclusione da uno a cinque anni”.
Viene inserito, il delitto di corruzione per l'esercizio della funzione. La fattispecie, punita con la reclusione da
uno a cinque anni, attiene all'indebita ricezione o accettazione della promessa di denaro o altra utilità da parte del
pubblico ufficiale e dell'incaricato di un pubblico servizio per l'esercizio delle loro funzioni o dei loro poteri.
L’art. 319 è così riformulato.
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SEGRETERIA GENERALE
Art. 319-(Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio)- “Il pubblico ufficiale che, per omettere o
ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto
contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito
con la reclusione da quattro a otto anni”.
Per il suddetto reato è aumentata la pena della reclusione che da due a cinque anni passa da quattro ad otto anni.
L’art. 319 ter viene modificato come segue:
Art. 319 ter -(Corruzione in atti giudiziari)- ” Se i fatti indicati negli articoli 318 e 319 sono commessi per
favorire o danneggiare una parte in un processo civile, penale o amministrativo, si applica la pena della reclusione
da
quattro
a
dieci
anni.
Se dal fatto deriva l'ingiusta condanna di taluno alla reclusione non superiore a cinque anni, la pena è della
reclusione da cinque a dodici anni; se deriva l'ingiusta condanna alla reclusione superiore a cinque anni o
all'ergastolo, la pena è della reclusione da sei a venti anni”.
Per il delitto di corruzione in atti giudiziari la pena è fissata nella reclusione da quattro a dieci anni (anziché da
tre a otto anni).
L’art. 319 quater introduce il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità:
Art. 319 quater-(Induzione indebita a dare o promettere utilità)- “salvo che il fatto costituisca più grave
reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che abusando della sua qualità o dei suoi poteri induce
taluno a dare o a promettere indebitamente a lui o a un terzo, denaro o altra utilità è punito con la reclusione da tre
ad otto anni”. Nei casi previsti dal primo comma che dà o promette denaro o altra utilità è punito con la reclusione
fino a tre anni”.
Viene inserito il delitto di induzione indebita a dare o promettere utilità (cd. concussione per induzione).
L’art. 320 è modificato come segue:
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SEGRETERIA GENERALE
Art. 320 -(Corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio)- “Le disposizioni degli articoli 318 e
319 si applicano anche all'incaricato di un pubblico servizio. In ogni caso, le pene sono ridotte in misura non
superiore a un terzo”.
E‟ precisato che le disposizioni di cui agli artt. 318, (Corruzione per l'esercizio della funzione) e 319, (Corruzione per
un atto contrario ai doveri d‟ufficio), si applicano anche all‟incaricato di un pubblico servizio.
La formulazione precedente della norma recitava invece che, “le disposizioni dell'articolo 319 si applicano anche
all'incaricato di un pubblico servizio; quelle di cui all'articolo 318 si applicano anche alla persona incaricata di un
pubblico servizio, qualora rivesta la qualità di pubblico impiegato."
L’art. 322 viene modificato nel solo primo comma.
Art. 322-(Istigazione alla corruzione: “chiunque offre o promette denaro od altra utilità non dovuti ad un
pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, per l'esercizio delle sue funzioni o dei suoi
poteri, soggiace, qualora l'offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita nel primo comma
dell'articolo 318, ridotta di un terzo. Se l'offerta o la promessa è fatta per indurre un pubblico ufficiale o un
incaricato di un pubblico servizio ad omettere o a ritardare un atto del suo ufficio, ovvero a fare un atto contrario ai
suoi doveri, il colpevole soggiace, qualora l'offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita nell'articolo
319, ridotta di un terzo. La pena di cui al primo comma si applica al pubblico ufficiale o all'incaricato di un pubblico
servizio che sollecita una promessa o dazione di denaro o altra utilità per l'esercizio delle sue funzioni o dei suoi
poteri. La pena di cui al secondo comma si applica al pubblico ufficiale o all'incaricato di un pubblico servizio che
sollecita una promessa o dazione di denaro od altra utilità da parte di un privato per le finalità indicate
dall'articolo 319”.
L’art. 322 bis viene modificato come segue:
Art. 322 bis- (Peculato, concussione, induzione indebita dare o promettere utilità, corruzione e
istigazione alla corruzione di membri degli organi delle Comunità europee e di funzionari delle
Comunità europee e di Stati esteri) ”Le disposizioni degli articoli 314, 316, da 317 a 320 e 322, terzo e quarto
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SEGRETERIA GENERALE
comma, si applicano anche: 1) ai membri della Commissione delle Comunità europee, del Parlamento europeo, della
Corte di Giustizia e della Corte dei conti delle Comunità europee; 2) ai funzionari e agli agenti assunti per contratto
a norma dello statuto dei funzionari delle Comunità europee o del regime applicabile agli agenti delle Comunità
europee; 3) alle persone comandate dagli Stati membri o da qualsiasi ente pubblico o privato presso le Comunità
europee, che esercitino funzioni corrispondenti a quelle dei funzionari o agenti delle Comunità europee; 4) ai
membri e agli addetti a enti costituiti sulla base dei Trattati che istituiscono le Comunità europee; 5) a coloro che,
nell'ambito di altri Stati membri dell'Unione europea, svolgono funzioni o attività corrispondenti a quelle dei
pubblici ufficiali e degli incaricati di un pubblico servizio. Le disposizioni degli articoli 319-quater, secondo
comma, 321 e 322, primo e secondo comma, si applicano anche se il denaro o altra utilità è dato, offerto o
promesso: 1) alle persone indicate nel primo comma del presente articolo; 2) a persone che esercitano funzioni o
attività corrispondenti a quelle dei pubblici ufficiali e degli incaricati di un pubblico servizio nell'ambito di altri Stati
esteri o organizzazioni pubbliche internazionali, qualora il fatto sia commesso per procurare a sé o ad altri un
indebito vantaggio in operazioni economiche internazionali ovvero al fine di ottenere o di mantenere un’attività
economica finanziaria. (3) Le persone indicate nel primo comma sono assimilate ai pubblici ufficiali, qualora
esercitino funzioni corrispondenti, e agli incaricati di un pubblico servizio negli altri casi”.
L’art. 322 ter viene modificato come segue:
Art.322 ter -(Confisca)-“ Nel caso di condanna, o di applicazione della pena su richiesta delle parti a norma
dell'articolo 444 del codice di procedura penale, per uno dei delitti previsti dagli articoli da 314 a 320, anche se
commessi dai soggetti indicati nell'articolo 322-bis, primo comma, è sempre ordinata la confisca dei beni che ne
costituiscono il profitto o il prezzo, salvo che appartengano a persona estranea al reato, ovvero, quando essa non è
possibile, la confisca di beni, di cui il reo ha la disponibilità, per un valore corrispondente a tale prezzo o profitto.
Nel caso di condanna, o di applicazione della pena a norma dell'articolo 444 del codice di procedura penale, per il
delitto previsto dall'articolo 321, anche se commesso ai sensi dell'articolo 322-bis, secondo comma, è sempre
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SEGRETERIA GENERALE
ordinata la confisca dei beni che ne costituiscono il profitto salvo che appartengano a persona estranea al reato,
ovvero, quando essa non è possibile, la confisca di beni, di cui il reo ha la disponibilità, per un valore corrispondente
a quello di detto profitto e, comunque, non inferiore a quello del denaro o delle altre utilità date o promesse al
pubblico ufficiale o all'incaricato di pubblico servizio o agli altri soggetti indicati nell'articolo 322-bis, secondo
comma. Nei casi di cui ai commi primo e secondo, il giudice, con la sentenza di condanna, determina le somme di
denaro o individua i beni assoggettati a confisca in quanto costituenti il profitto o il prezzo del reato ovvero in
quanto di valore corrispondente al profitto o al prezzo del reato.
L’art. 323 viene modificato come segue:
Art.323-(Abuso d’ufficio)- “ Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o l'incaricato
di pubblico sevizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di
regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli
altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad
altri un danno ingiusto è punito con la reclusione da uno a quattro anni. La pena è aumentata nei casi in cui il
vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità”.
Per il delitto di abuso d'ufficio la pena è fissata nella reclusione da uno a quattro anni (anziché da sei mesi a tre anni).
L’art. 323 bis viene modificato come segue:
Art. 313 bis -(Circostanza attenuante)- “Se i fatti previsti dagli articoli 314, 316, 316-bis, 316-ter, 317, 318, 319,
319-quater, 320, 322, 322-bis e 323 sono di particolare tenuità, le pene sono diminuite”.
L’art. 346 bis introduce il reato di traffico di influenze illecite.
Art. 346 bis - ( Traffico di Influenze Illecite) -“ Chiunque, fuori dei casi di concorso nei reati di cui agli articoli
319 e 319-ter, sfruttando relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio,
indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale, come prezzo della
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SEGRETERIA GENERALE
propria mediazione illecita verso il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio ovvero per remunerarlo,
in relazione al compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio o all'omissione o al ritardo di un atto del suo
ufficio, è punito con la reclusione da uno a tre anni.
La stessa pena si applica a chi indebitamente dà o promette denaro o altro vantaggio patrimoniale.
La pena è aumentata se il soggetto che indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altro vantaggio
patrimoniale riveste la qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di un pubblico servizio.
Le pene sono altresì aumentate se i fatti sono commessi in relazione all'esercizio di attività giudiziarie.
Se i fatti sono di particolare tenuità, la pena è diminuita”.
E‟ introdotta inoltre la fattispecie della (corruzione tra privati) –art. 2365 del codice civile).
La disposizione prevede - al comma 1 - che siano puniti con la reclusione da uno a tre anni gli amministratori, i
direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori che,
compiendo od omettendo atti in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedeltà, cagionano
nocumento alla società. Il comma 2 dispone l'applicazione della pena della reclusione fino a un anno e sei mesi se il
fatto è commesso da chi è sottoposto alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti indicati al precedente comma. Il
successivo comma 3 prevede che il soggetto che dà o promette denaro o altra utilità alle persone indicate nel primo e
secondo comma sia punito con le pene ivi previste. Il comma 4, infine, statuisce che le pene stabilite nei commi
precedenti siano raddoppiate se si tratta di società con titoli quotati in mercati regolamentati italiani o di altri Stati
dell'Unione europea o diffusi tra il pubblico in misura rilevante ai sensi dell'articolo 116 del testo unico delle
disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (d.lgs. 58/1998). Il delitto è procedibile a querela.
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SEGRETERIA GENERALE
DISCIPLINA COMPORTAMENTALE E DISPOSIZIONI IN TEMA DI
INCARICHI
Il presente piano richiama tutte le disposizioni normative vigenti in materia di inconferibilità e incompatibilità di
incarichi presso le Pubbliche Amministrazioni, costituendo strumento di prevenzione della corruzione e di
applicazione del principio di imparzialità.
In applicazione del Decreto Legislativo 08 aprile 2013, n. 39, all'atto del conferimento dell'incarico l'interessato
presenta una dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità ivi previste. Nel corso dell'incarico
l'interessato presenta altresì annualmente una dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di incompatibilità
ivi previste
Dette dichiarazioni sono pubblicate nel sito della pubblica amministrazione, che ha conferito l'incarico.
La dichiarazione circa la non sussistenza di cause di inconferibilità é condizione per l'acquisizione dell'efficacia
dell'incarico
Ferma restando ogni altra responsabilità, la dichiarazione mendace, accertata dalla stessa amministrazione, nel
rispetto del diritto di difesa e del contraddittorio dell'interessato, comporta l‟inconferibilità di qualsivoglia incarico di
cui al Decreto Legislativo suddetto per un periodo di 5 anni.
La situazione di inconferibilità a differenza della incompatibilità non può essere sanata e comporta la rimozione
dall‟incarico.
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SEGRETERIA GENERALE
I dipendenti condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati previsti nel capo I del titolo II del
libro secondo del codice penale, (Peculato, Peculato mediante profitto dell‟errore altrui, Concussione, Corruzione per
l‟esercizio della funzione, Corruzione per un atto contrario ai doveri d‟ufficio, Induzione a dare o promettere utilità,
Istigazione alla corruzione, Abuso d‟ufficio, Rivelazione ed utilizzazione di segreti d‟ufficio, Rifiuto di atti d‟ufficioomissione)non possono:
o fare parte, anche con compiti di segreteria, di commissioni per l‟accesso o la selezione a pubblici impieghi;
o essere assegnati, anche con funzioni direttive, agli uffici preposti alla gestione delle risorse finanziarie,
all‟acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché alla concessione o all‟erogazione di sovvenzioni,
contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché per l‟attribuzione di vantaggi economici a soggetti pubblici e
privati;
o fare parte delle commissioni per la scelta del contraente o per l‟affidamento di lavori, forniture e servizi, per
la concessione o l‟erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché per l‟attribuzione
di vantaggi economici di qualunque genere;
o svolgere incarichi che comportano funzioni di vigilanza e controllo.
I dipendenti pubblici non possono svolgere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o previamente autorizzati,
dall‟amministrazione di appartenenza, fatti salvi gli incarichi che ai sensi delle vigenti disposizioni di Legge non
necessitano di preventiva autorizzazione.
In sede di autorizzazione alla svolgimento di incarichi extra-istituzionali andrà effettuata comunque una accurata
valutazione dell‟esistenza di conflitti di interesse anche solo potenziali tenendo in considerazione altresì gli aspetti di
arricchimento professionale che possano discendere per il dipendente medesimo con una positiva ricaduta
sull‟attività istituzionale ordinaria.
Il dipendente è tenuto a comunicare formalmente all‟Amministrazione anche l‟attribuzione di incarichi gratuiti che il
dipendente è chiamato a svolgere in considerazione della professionalità che lo caratterizza all‟interno
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SEGRETERIA GENERALE
dell‟Amministrazione. In questi casi pur non essendo richiesta una formale autorizzazione, l‟Amministrazione deve
valutare almeno entro giorni cinque dalla richiesta, salvo motivate esigenze istruttorie, l‟eventuale sussistenza di
situazioni di conflitto di interesse anche potenziale e comunicare al dipendente il diniego allo svolgimento
dell‟incarico.
I dipendenti pubblici cessati dal rapporto con l‟Amministrazione anche in seguito al collocamento in quiescenza per il
raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione, si impegnano, con la sottoscrizione per presa d‟atto del presente
piano, a non intraprendere rapporti di collaborazione o assunzione con privati con cui hanno esercitato poteri
autoritativi o negoziali, per i successivi tre anni.
L‟amministrazione verificherà l‟insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto d‟interessi.
Oltre agli accertamenti del settore risorse umane, si ha conflitto d‟interessi , in caso di incarichi extra ufficio, riguardo
al tecnico, che presta servizio in uffici dedicati alla realizzazione di opere pubbliche o comunque i suoi compiti
attengono sostanzialmente ad anche una delle fasi necessarie per la realizzazione delle opere pubbliche.
Il tecnico non può pertanto essere autorizzato ad incarico extra ufficio se l‟impresa che conferisce l‟incarico ha in
corso un appalto con il Comune di Milano o comunque non sono trascorsi due anni dalla fine dei lavori.
Il tecnico, che presta servizio in uffici dedicati alla pianificazione urbanistica o ad interventi edilizi, non può accettare
incarichi extra ufficio riguardanti attività, interventi da svolgersi nel territorio milanese.
Analogo divieto riguarda i dipendenti della ragioneria, dei tributi e del settore partecipate, riguardanti attività,
interventi, autorizzazioni, concessioni, da svolgersi nel territorio milanese.
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