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n. 26 Riscaldamento individuale centralizzato
giugno 2004 26 PUBBLICAZIONE PERIODICA DI INFORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE PUBBLICITÀ 70% - FILIALE DI NOVARA RISCALDAMENTO INDIVIDUALE CENTRALIZZATO giugno 2004 Sommario 26 PUBBLICAZIONE PERIODICA DI INFORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE RISCALDAMENTO INDIVIDUALE CENTRALIZZATO 3 Riscaldamento individuale centralizzato 4 Centrali e sottostazioni termiche - Tipologie senza produzione acqua calda sanitaria - Tipologie con produzione acqua calda sanitaria 8 Reti primarie dimensionamento e bilanciamento SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE PUBBLICITÀ 70% - FILIALE DI NOVARA - Bilanciamento dei moduli con valvole a 3 vie - Bilanciamento dei moduli con valvole a 2 vie - Bilanciamento dei moduli con valvole a 2 e a 3 vie - Bilanciamento dei moduli con separatori d’alloggio 14 Moduli d’alloggio tipologie di maggior utilizzo - Moduli per riscaldare - Moduli per riscaldare e produrre acqua calda sanitaria ad accumulo - Moduli per riscaldamento e acqua calda sanitaria istantanea 18 Direttore responsabile: Marco Caleffi Responsabile di Redazione: Fabrizio Guidetti Hanno collaborato a questo numero: Mario Doninelli, Marco Doninelli Ezio Prini Claudio Ardizzoia Reti secondarie - Reti secondarie impianto di riscaldamento - Reti secondarie impianto idrico 24 Controllo centralizzato dei consumi termici - Teletrasmissione dei consumi termici - Centralizzazione e trasmissione altri consumi di utenza - Controllo stato funzionale della centrale termica - Dispositivi di sicurezza monitoraggio e allarmi - Attivazione servizi d’utenza 32 Gruppo di regolazione termostatica serie 163 Idraulica Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Novara al n. 26/91 in data 28/9/91 33 Moduli con collettore-separatore idraulico 34 Contatore di calore diretto Conteca Fast - Trasmissione M bus Editore: Poligrafica Moderna S.p.A. Novara 35 Moduli e sistemi di contabilizzazione Documentazione di riferimento Stampa: Poligrafica Moderna S.p.A. Novara Copyright Idraulica Caleffi. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della pubblicazione può essere riprodotta o diffusa senza il permesso scritto dell’Editore. CALEFFI S.P.A. S.R. 229, n. 25 28010 Fontaneto d’Agogna (NO) TEL. 0322 · 8491 FAX 0322 · 863305 [email protected] www.caleffi.it Ricordiamo che sono online tutti gli “Schemi di Idraulica” e tutte le “Soluzioni Caleffi”. Sfogliate sul sito www.caleffi.it tra le cartelle e scaricate i disegni che Vi interessano. RISCALDAMENTO INDIVIDUALE CENTRALIZZATO Ingg. Marco Doninelli, Mario Doninelli, Ezio Prini Nel numero 22 di Idraulica (giugno 2002) abbiamo già parlato di questi impianti che, a differenza di quelli centralizzati tradizionali, consentono di assicurare autonomia termica ad ogni utenza. Ne abbiamo parlato, però, in un contesto un pò teorico: quello che riguarda l’evoluzione degli impianti centralizzati. Qui, invece, intendiamo parlarne in modo più pratico, o meglio più attento ai vari aspetti progettuali e realizzativi che caratterizzano questi impianti. In particolare cercheremo di evidenziare i principali pericoli a cui essi possono esporre: pericoli che, come vedremo, non sono né pochi, né trascurabili. La trattazione sarà suddivisa nelle seguenti parti: 1. le centrali o sottostazioni termiche; 2. le reti primarie: reti che servono a portare il fluido caldo dalle centrali ai moduli d’alloggio; 3. i moduli d’alloggio, che servono a regolare e a contabilizzare il calore ceduto ad ogni utenza; 4. le reti secondarie: reti che servono a distribuire il fluido all’interno degli alloggi. 5. il possibile controllo centralizzato dei consumi termici. Vedremo, inoltre, come un buon sistema di controllo centralizzato dei consumi può offrirci anche una semplice e valida domotica: termine questo ormai entrato nella nostra quotidianità e che si riferisce all’uso, in campo civile, dell’elettronica e dell’informatica per migliorare le prestazioni e la sicurezza degli impianti. Modulo d’alloggio Rete primaria Reti secondarie Centrale calore Controllo centralizzato DOMOTICA 3 Nota: CENTRALI E SOTTOSTAZIONI TERMICHE Suddivideremo la loro analisi in tipologie senza e con produzione diretta di acqua calda sanitaria: TIPOLOGIE SENZA PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA Le tipologie sotto schematizzate sono utilizzabili per alimentare moduli d’alloggio che servono sia a riscaldare, sia a produrre in loco acqua calda sanitaria. [1] – Schema per derivare energia termica dal teleriscaldamento. [2] – Schema che prevede l’uso di una caldaia tradizionale. [3] – Schema che prevede l’uso di caldaie modulari. 1 4 Per poter produrre acqua calda sanitaria coi moduli d’alloggio è necessario che il fluido scaldante non scenda mai al di sotto del valore necessario (in genere 65÷70°C). Pertanto, se si utilzzano regolazioni climatiche (ved. in merito Idraulica 22, pag. 11), le loro curve vanno tarate con minimi non inferiori ai valori di cui sopra. 2 3 5 TIPOLOGIE CON PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA Le tipologie sotto schematizzate sono utilizzabili per alimentare moduli d’alloggio che servono solo a riscaldare. [4] – Schema per derivare energia termica dal teleriscaldamento. [5] – Schema che prevede l’uso di una caldaia tradizionale. [6] – Schema che prevede l’uso di caldaie modulari. Nota: Per regolare la temperatura di mandata del fluido caldo è consigliabile utilizzare una regolazione di tipo climatico con curva impostata su valori più elevati di circa 8-10°C rispetto a quelli normalmente previsti. 4 6 Un simile accorgimento serve ad assicurare la messa a regime, in tempi non troppo lunghi, degli alloggi dopo periodi in cui il riscaldamento è stato disattivato o attenuato. 7 6 5 RETI PRIMARIE DIMENSIONAMENTO E BILANCIAMENTO Per dimensionare queste reti si può utilizzare il metodo delle perdite di carico lineari r costanti (ved. 2° Quaderno Caleffi), assumendo valori di r non molto elevati; ad esempio: r = 10 mm c.a./m può andar bene in quanto consente: - un buon compromesso fra il costo della rete e i consumi delle pompe; - bassi ∆p (differenze di pressione) fra piano e piano. E mantenere bassi tali ∆p è di primaria importanza per poter bilanciare correttamente le reti, come dimostra l’esame del caso che segue. Dimensionamento con r = 10 mm c.a./m 9 ∆H ∆H ∆H ∆H ∆H 8 100 mm c.a. 7 200 mm c.a. 6 300 mm c.a. Piano n ∆p ∆H 5 400 mm c.a. ∆H ∆H ∆H ∆H ∆H 400 mm c.a. 800 mm c.a. 1.200 mm c.a. 1.600 mm c.a. ∆H + ∆p Piano n - 1 Se in un edificio che ha piani alti 3 metri, si dimensionano colonne con r = 10 mm c.a./m, fra piano e piano, si ottengono ∆p di circa 100 mm c.a. (interessa solo l’ordine di grandezza). Se, invece, si dimensionano colonne con r = 40 mm c.a./m, si ottengono ∆p di circa 400 mm c.a. Per far lavorare ogni modulo d’alloggio con la stessa pressione differenziale ∆H (valore ottimale per il funzionamento dei moduli stessi) vanno quindi utilizzate valvole di taratura in grado di dare le seguenti ( ∆pv ) perdite di pressione: piano ∆pv (r=10) ∆pv (r=40) n (ultimo) 0 mm c.a. 0 mm c.a n-1 100 mm c.a. 400 mm c.a n-2 200 mm c.a. 800 mm c.a n-3 300 mm c.a. 1.200 mm c.a n-4 400 mm c.a. 1.600 mm c.a n-5 500 mm c.a. 2.000 mm c.a n-6 600 mm c.a. 2.400 mm c.a n-7 700 mm c.a. 2.800 mm c.a n-8 800 mm c.a. 3.200 mm c.a 8 Dimensionamento con r = 40 mm c.a./m ∆H ∆H ∆H ∆H 4 500 mm c.a. 3 600 mm c.a. 2 700 mm c.a. 1 800 mm c.a. ∆H ∆H ∆H ∆H 2.000 mm c.a. 2.400 mm c.a. 2.800 mm c.a. 3.200 mm c.a. Come è facile notare, se la colonna è dimensionata con r = 40 mm c.a./m, i ∆pv dei piani più bassi superano i limiti (2.200÷3.000 mm c.a.) oltre i quali l’acqua, specie se non è disareata, può andare in cavitazione (ved. Idraulica 12). E ciò può provocare forti vibrazioni e rumori, magari accettabili in impianti industriali, ma di certo non in impianti civili. Dunque, ∆p di piano troppo elevati possono di fatto impedire il corretto bilanciamento degli impianti civili. Nel progettare le reti primarie, vanno considerati con molta attenzione anche gli aspetti che riguardano il bilanciamento dei moduli. BILANCIAMENTO DEI MODULI CON VALVOLE A 3 VIE Schematicamente questi moduli possono essere così rappresentati: Bilanciamento delle derivazioni d’alloggio In impianti piccoli o medio-piccoli, bilanciare le derivazioni d’alloggio di questi moduli può anche non essere necessario. Il bilanciamento è, invece, necessario in impianti grandi e medio-grandi per evitare che i moduli dei piani più alti o più lontani siano troppo penalizzati rispetto a quelli più bassi o più vicini. Tale bilanciamento può essere ottenuto sia con valvole di taratura, sia con autoflow. TA TA Se il termostato d’alloggio chiede calore, la valvola apre al fluido la via dei corpi scaldanti, in caso contrario la stessa valvola by-passa il fluido direttamente nel ritorno. Bilanciamento dei by-pass Come già visto in più occasioni e in particolare su Idraulica 22, i by-pass delle valvole a 3 vie possono dar luogo a circolazioni facilitate e quindi “rubare” acqua alle altre valvole. Per impedire che ciò avvenga, i by-pass devono essere bilanciati con anelli calibrati, valvole di taratura o autoflow in grado di determinare perdite di carico simili a quelle dei relativi circuiti utilizzatori. TA valvola di taratura autoflow Va considerato che gli autoflow consentono di evitare il bilanciamento dei by-pass, in quanto sono in grado di far passare la stessa quantità d’acqua (quella per cui sono costruiti) sia a valvola aperta che a valvola chiusa. Scelta delle pompe Con by-pass correttamente tarati, gli impianti con questi moduli sono del tipo a portata costante, quindi possono essere utilizzate pompe a velocità costante con le seguenti caratteristiche. Portata: uguale alla somma delle portate previste per alimentare tutti i terminali d’alloggio. Prevalenza: uguale alla somma delle prevalenze richieste per vincere le resistenze opposte al passaggio del fluido dalla centrale termica (compresa) fino al terminale d’alloggio più sfavorito. via chiusa 9 BILANCIAMENTO DEI MODULI CON VALVOLE A 2 VIE Schematicamente questi moduli possono essere così rappresentati: TA Se il termostato d’alloggio chiede calore, la valvola fa passare il fluido verso i corpi scaldanti, in caso contrario lo blocca. Il funzionamento dei moduli è pertanto del tipo tutto o niente, il che fa funzionare gli impianti a portata variabile. Essenzialmente due sono i vantaggi offerti da questi impianti: 1. limitati consumi delle pompe, merito del fatto che negli impianti con valvole a 2 vie il fluido in circolazione è sensibilmente inferiore a quello che circola in impianti simili con valvole a 3 vie; 2. basse temperature di ritorno, connesse al fatto che, se non è richiesto calore, le valvole a 2 vie bloccano il passaggio del fluido e non lo by-passano direttamente nel ritorno, come invece avviene negli impianti con le valvole a 3 vie. E basse temperature di ritorno possono rendere conveniente l’uso di caldaie a condensazione. Inoltre, col teleriscaldamento, servono a limitare la portata massima richiesta e quindi il costo dell’impegnativo. Per contro va considerato che, in questi impianti, il continuo variare delle portate comporta anche il continuo variare delle pressioni differenziali: pressioni che possono raggiungere valori tali da mandare in cavitazione il fluido: cioè, valori tali da compromettere il regolare e silenzioso funzionamento degli impianti. 10 Va considerato, inoltre, che queste pressioni (specie negli impianti medio-grandi) non possono essere tenute sotto controllo col semplice uso di pompe a velocità variabile (ved. Idraulica 13). Il funzionamento tutto o niente delle valvole può provocare anche le seguenti anomalie: 1. continui interventi dei dispositivi di blocco, quali, ad esempio, i termostati a riarmo manuale o le valvole di intercettazione del combustibile. Gli interventi si verificano con portate nulle o molto basse: cioè con portate che non sono in grado di smaltire il calore che resta accumulato nel corpo caldaia, quando il bruciatore si spegne. 2. blocco periodico delle pompe con portate nulle, o molto basse, le pompe (anche a velocità variabile) si surriscaldano. Per evitare che si “brucino” un termostato interno provvede a bloccarle per qualche minuto. In tale periodo, naturalmente, i moduli non possono né riscaldare, né (e il disservizio è di gran lunga più grave) produrre acqua calda sanitaria. 3. raffreddamento delle colonne specie nel periodo estivo, intere colonne di questi impianti possono raffreddarsi per la chiusura contemporanea delle valvole a 2 vie. E ciò comporta sensibili ritardi nelle produzione di acqua calda sanitaria istantanea. Tali anomalie possono essere risolte solo utilizzando stabilizzatori automatici di pressione differenziale su ogni derivazione d’alloggio e realizzando gli opportuni by-pass. Anche a due anni di distanza, ci sentiamo comunque di ribadire quanto già detto su Idraulica 22. E cioè che, per questi impianti, il mercato non offre ancora soluzioni economiche e sicuramente affidabili. Scelta delle pompe Per impianti con questi moduli le pompe devono essere, logicamente, a velocità variabile e avere le seguenti caratteristiche: Portata: uguale alla somma delle portate previste per alimentare tutti i terminali d’alloggio. Prevalenza: uguale alla somma delle prevalenze richieste per vincere le resistenze opposte al passaggio del fluido dalla centrale termica (compresa) fino al terminale d’alloggio più sfavorito. BILANCIAMENTO DEI MODULI CON VALVOLE A 2 E A 3 VIE Per evitare le disfunzioni e i pericoli connessi all’uso di moduli con valvole a 2 vie e nello stesso tempo ottenerne, almeno in parte, i benefici, è possibile sostituire alcune valvole a 2 vie con valvole a 3 vie: affidando, in pratica, a quest’ultime una funzione stabilizzatrice. In impianti piccoli e medio-piccoli (in quelli grandi le cose sono più complesse, ved. Idraulica 13) un simile artificio e l’uso di pompe a velocità variabile consentono sia di tener adeguatamente sotto controllo gli incrementi delle pressioni differenziali, sia di garantire portate minime sufficienti a far funzionare correttamente gli impianti. Colonna con semplice by pass di testa Colonna con duplice by pass di testa 8 7 In particolare, per evitare i blocchi dovuti al surriscaldarsi delle pompe, le valvole a 3 vie devono poter assicurare, in ogni caso, una portata minima non inferiore al 25% di quella totale. Pertanto si deve prevedere: 6 - 1 modulo con valvole a 3 vie per colonne fino a 4 piani, 5 - 2 moduli con valvole a 3 vie per colonne da 5 a 8 piani. Le portate così attivate sono più che sufficienti a smaltire anche il calore che resta accumulato nelle caldaie quando i bruciatori si spengono e quindi ad impedire i blocchi causati dai dispositivi di sicurezza a riarmo manuale. Ponendo, inoltre, i moduli con valvole a 3 vie in corrispondenza dei piani più alti, le colonne non possono più raffreddarsi. E ciò evita ritardi nell’erogazione dei servizi previsti. È comunque consigliabile bilanciare tutti i moduli d’alloggio con autoflow, per evitare che a valvole aperte i piani alti siano troppo sfavoriti rispetto a quelli bassi. 4 3 2 Scelta delle pompe 1 Valgono gli stessi criteri esposti per gli impianti con moduli dotati di valvole a 2 vie. 11 BILANCIAMENTO DEI MODULI CON SEPARATORI D’ALLOGGIO Vari tipi di autonomia d’alloggio Questi moduli (dove i separatori servono a rendere indipendenti le reti primarie da quelle secondarie) possono essere così schematizzati: TA Va considerato che i moduli con valvole a 2 e 3 vie consentono solo un’autonomia d’alloggio di tipo termico: vale a dire un’autonomia limitata al controllo della temperatura ambiente e alla misura del calore erogato. Non possono, invece, garantire alcuna autonomia di tipo idraulico, perché non sono in grado di evitare azioni di interferenza (o forse meglio di reciproco disturbo) fra i circuiti dei vari alloggi. Al contrario, i moduli con separatore sono in grado di assicurare un’autonomia d’alloggio sia di tipo termico che idraulico. E quest’ultima autonomia, dovuta alla specifica azione svolta dai separatori, merita molta attenzione perché consente di adottare soluzioni impiantistiche di notevole interesse. Autonomia idraulica d’alloggio I circolatori d’alloggio pompano fluido nel relativo circuito solo quando il termostato ambiente chiede calore. Bilanciamento dei separatori Rispetto alla rete primaria, i separatori d’alloggio costituiscono veri e propri corto circuiti. Quindi, per evitare squilibri e sprechi, vanno alimentati solo con la portata richiesta. A tal fine i mezzi di regolazione più idonei sono gli autoflow. TA Il fatto che i vari alloggi siano fra loro del tutto indipendenti dal punto di vista idraulico: ➢ rende possibile (senza causare squilibri in altre zone dell’impianto) l’uso di valvole termostatiche sui terminali. È sufficiente adottare pompe d’alloggio a velocità variabile; ➢ rende possibile e semplice la realizzazione di impianti con terminali diversi fra loro. Possono così facilmente convivere nello stesso impianto: radiatori, ventilconvettori e pannelli radianti; ➢ facilita interventi relativi a varianti in corso d’opera o a ristrutturazione, in quanto tali interventi non comportano squilibri negli altri alloggi. E tutto ciò consente (sia in impianti nuovi che ristrutturati) di poter dare ad ogni utenza il tipo di impianto richiesto. valvola di taratura 12 autoflow Inoltre l’autonomia idraulica d’alloggio offre una notevole tranquillità progettuale, specie quando si devono affrontare impianti di grandi dimensioni oppure con sviluppo complesso. In pratica basta mandare nei separatori, con l’aiuto degli autoflow, la portata richiesta e dimensionare poi le reti secondarie in modo del tutto autonomo. Scelta delle pompe (reti primarie) Scelta delle pompe (reti secondarie) Per le reti primarie si possono adottare pompe a velocità costante con le seguenti caratteristiche: Per le reti secondarie si possono adottare pompe a velocità costante oppure (se si utilizzano valvole termostatiche) a velocità variabile con le seguenti caratteristiche: Portata: uguale alla somma delle portate previste per alimentare tutti i terminali d’alloggio. Prevalenza: uguale alla somma delle prevalenze richieste per vincere le resistenze opposte al passaggio del fluido dalla centrale termica (compresa) fino al separatore d’alloggio più sfavorito. Portata: uguale alla somma delle portate previste per alimentare i terminali dell’alloggio considerato. Prevalenza: uguale alla prevalenza richieste per vincere le resistenze delle reti interne agli alloggi. Esempio schema distributivo con separatori d’alloggio 13 Moduli con valvole a 2 e 3 vie MODULI D’ALLOGGIO TIPOLOGIE DI MAGGIOR UTILIZZO Di seguito passeremo in rapido esame i moduli d’alloggio che riteniamo di maggior interesse pratico, suddividendoli in tre gruppi: Le soluzioni [1] e [2] rappresentano moduli con distribuzione diretta. Sono, comunque, disponibili anche soluzioni con collettori posti all’interno delle cassette che contengono i moduli. 1. moduli per riscaldare; 2. moduli per riscaldare e produrre acqua calda sanitaria ad accumulo; 1 SISTEMI CALORE CONTECA PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 3. moduli per riscaldare e produrre acqua calda sanitaria istantanea; TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 Per non perderci in troppe proposte, ci limiteremo a considerare solo moduli bilanciati con autoflow. Naturalmente tali mezzi di bilanciamento possono essere sostituiti con valvole taratura. MODULI PER RISCALDARE Sempre per non perderci in troppe proposte, di seguito proporremo moduli con attacchi diretti alle reti di acqua fredda e calda sanitaria. 2 SISTEMI CALORE CONTECA PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Sono tuttavia disponibili anche attacchi con miscelatori termostatici antiscottatura, da adottarsi se il trattamento antilegionella (ved. Idraulica 23) prevede la distribuzione dell’acqua sanitaria a temperature che superano i 50°C. 14 Classe di protezione: IP 42 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Moduli con separatore idraulico Moduli con sepcoll La soluzione [3] è per terminali d’alloggio che richiedono temperature uguali a quelle della rete primaria. La soluzione [4] è, invece, per derivazioni a bassa temperatura: ad esempio, per pannelli radianti nel contesto di una distribuzione generale per radiatori. Entrambe le soluzioni sotto riportate sono in grado di servire in modo autonomo due zone: ad esempio la zona giorno e la zona notte. La [6] consente anche il funzionamento di zone a temperatura differenziata: ad esempio, una zona a radiatori e l’altra a pannelli. 3 5 SISTEMI CALORE SISTEMI CALORE CONTECA CONTECA PUSH PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 50 Hz - 1 W TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente 1 x 3 V - 1,8 Ah Classe di protezione: IP 42 Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 6 4 SISTEMI CALORE SISTEMI CALORE CONTECA Batteria Nome Modulo utente 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente PUSH PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Classe di protezione: IP 42 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah CONTECA Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 15 MODULI PER RISCALDARE E PRODURRE ACQUA CALDA SANITARIA AD ACCUMULO Possono avere il bollitore interno oppure esterno al modulo d’alloggio. Moduli con bollitore esterno La soluzione [8] è, dal punto di vista distributivo, simile alla [7]. 8 Moduli con bollitore interno La soluzione [7] rappresenta un modulo con i circuiti per riscaldare e per produrre acqua calda sanitaria derivati da un sepcoll. SISTEMI CALORE CONTECA PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 7 SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC CONTECA Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 Riscaldamento Bollitore COLD HOT 2 1 MIN MAX 7 La soluzione [9] è del tipo con valvole a 3 vie. Il loro compito è quello di regolare il flusso del fluido da inviare al bollitore e ai corpi scaldanti. 9 Bollitore CALEFFI SISTEMI CALORE CONTECA PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 Riscaldamento 16 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah MODULI PER RISCALDAMENTO E ACQUA CALDA SANITARIA ISTANTANEA La soluzione [10] rappresenta un modulo con 2 valvole a 3 vie. 10 La soluzione [11] è del tipo con sepcoll: cioè con 2 circuiti secondari che provvedono separatamente al riscaldamento e alla produzione di acqua calda sanitaria. Il primo circuito è attivato dal termostato ambiente, il secondo da un flussostato. 11 SISTEMI CALORE CONTECA PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 SISTEMI CALORE CONTECA PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Classe di protezione: IP 42 COLD HOT Nome utente COLD HOT Un flussostato segnala la richiesta di acqua calda sanitaria e manda in apertura la valvola che fa passare il fluido caldo attraverso lo scambiatore. La valvola del riscaldamento apre, invece, la via dei corpi scaldanti solo su richiesta del termostato ambiente. Lo schema funzionale sotto riportato evidenzia meglio i vari aspetti funzionali di questi moduli. flussostato autoflow by-pass tarato In merito alle caratteristiche e prestazioni di questi moduli vanno considerati i seguenti aspetti: 1. essi richiedono, per poter produrre acqua calda sanitaria istantanea, potenze termiche specifiche assai elevate (ved. Idraulica 22, pag. 25); 2. sono molto esposti (quando la “durezza” dell’acqua supera i 22÷23°F) ai pericoli del calcare. In tali casi, per evitare l’ostruzione degli scambiatori devono essere previsti idonei trattamenti anticalcare; IS valvola di taratura Osservazioni RS al termostato ambiente 3. danno prestazioni mediamente inferiori a quelle ottenibili coi moduli che producono acqua calda sanitaria ad accumulo. La causa di quest’ultimo aspetto dipende dai tempi richiesti per attivare la produzione di acqua calda sanitaria istantanea e per stabilizzare le relative apparecchiature di regolazione. 17 [1] – Distribuzione con valvola a 3 vie e collettore esterno al modulo d’alloggio. RETI SECONDARIE [2] – Distribuzione con valvola a 3 vie e collettore interno al modulo d’alloggio. Sono le reti che, a partire dai moduli, si sviluppano all’interno degli alloggi. RETI SECONDARIE IMPIANTO DI RISCALDAMENTO Gli esempi che seguono illustrano soluzioni con cui è possibile distribuire il fluido caldo ai terminali d’alloggio. [3] – Distribuzione con separatore e regolazione mista con valvole termostatiche e normali (il cronotermostato è posto in locale pilota senza valvole termostatiche). [4] – Distribuzione con separatore e regolazione con valvole termostatiche (l’orologio consente l’esclusione programmata del riscaldamento). [5] – Distribuzione con sepcoll a due zone: una per radiatori (alta temperatura) e l’altra per pannelli (bassa temperatura). 1 Modulo esterno all’alloggio Collettore interno all’alloggio Valvole termostatizzabili 2 Valvole termostatizzabili 18 Cronotermostato in locale pilota Circolatore a velocità variabile 3 Valvola termostatica Valvola termostatizzabile D a y 42 3 12 6 81 R 9 51 21 ’51 Orologio programmatore Circolatore a velocità variabile 4 Valvola termostatica Cronotermostato in locale pilota 5 Miscelatore termostatico Circolatore a velocità variabile Valvola termostatica CALEFFI 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 CALEFFI 19 [6] – Esempio impianto ristrutturato L’esempio è relativo ad un impianto con valvole a 3 vie e radiatori. In fase di ristrutturazione, un modulo con separatore d’alloggio consente di sostituire i radiatori con pannelli radianti. Gli esempi [6] e [7] evidenziano graficamente quanto già detto al sottocapitolo relativo ai moduli con separatori idraulici d’alloggio. E cioè che essi offrono la possibilità (sia in impianti nuovi che ristrutturati) di dare ad ogni utenza il tipo di riscaldamento richiesto. [7] – Esempio impianto nuovo L’esempio illustra come i moduli con separatore d’alloggio possono permettere ad una sola colonna di provvedere al riscaldamento di alloggi con terminali e tipi di regolazione molto diversi fra loro. 6 CALEFFI 01 8 6 4 2 0 CALEFFI 20 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 7 CALEFFI 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 01 8 6 4 2 0 CALEFFI CALEFFI 01 8 6 4 2 0 CALEFFI 21 RETI SECONDARIE IMPIANTO IDRICO [2] – Distribuzione (senza ricircolo) con modulo d’alloggio dotato di sepcoll e con produzione istantanea dell’acqua calda sanitaria. Gli esempi che seguono illustrano possibili modi di servire i punti di erogazione dell’acqua fredda e calda sanitaria: [3] – Distribuzione (con ricircolo) derivata da un modulo con bollitore interno. È consigliabile in alloggi con punti di erogazione distanti dal bollitore per minimizzare i tempi di erogazione dell’acqua calda. [1] – Distribuzione (senza ricircolo) con modulo d’alloggio a 3 vie e produzione dell’acqua calda sanitaria con bollitore esterno. 1 40 60 20 0 22 80 COLD COLD 2 1 MIN MAX 7 3 HOT HOT 2 CALEFFI 23 CONTROLLO CENTRALIZZATO DEI CONSUMI TERMICI È molto utile (per ragioni facilmente intuibili e che comunque considereremo in seguito) poter disporre, in un unico sito, di tutti i dati fornibili dai contatori di calore. Per ottenere ciò occorre collegare i contatori (con una linea a 2 fili come un normale impianto elettrico) ad un apposito Concentratore dati dotato di monitor. Per ogni utenza, su tale monitor, è possibile leggere: - l’energia termica consumata, - la portata e la potenza istantanea, - le temperatura di mandata e di ritorno del fluido. SISTEMI CALORE CONTECA La lettura diretta di questi dati consente di poter: ➢ comparare facilmente fra loro i consumi termici dei vari alloggi; ➢ provvedere molto più facilmente al possibile bilanciamento delle reti attraverso la lettura diretta delle portate d’alloggio; ➢ verificare se, in opera, i moduli funzionano o meno con le portate previste; ➢ individuare anomalie relative al funzionamento dei moduli d’alloggio, dovute ad esempio: - al blocco delle valvole di regolazione, - al blocco delle pompe d’alloggio, - a valvole di taratura manomesse. Con i dati ricevuti, il Concentratore può anche creare archivi in grado di ricordare nel tempo i consumi termici di ogni alloggio, lo stato di attivazione o meno dell’impianto e le ore di funzionamento. SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W CONTECA 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 SISTEMI CALORE Batteria 50 Hz - 1 W CONTECA 1 x 3 V - 1,8 Ah PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 24 V Concentratore dati ~ 230 V 24 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Classe di protezione: IP 42 SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Modulo 755 Nome utente Batteria TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 CONTECA PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah In tal modo è possibile: ➢ confrontare fra loro i consumi termici su periodi omogenei per individuare possibili errori dei contatori; Può offrire, cioè, quella che in premessa abbiamo definito una semplice e valida domotica con le possibilità e le prestazioni di seguito descritte. ➢ stimare, coi necessari supporti giustificativi, i consumi da addebitare nei periodi di non corretto funzionamento dei contatori; ➢ disporre di una coerente documentazione per contestare possibili furti di calore. Va infine considerato che, con le opportune integrazioni, il controllo centralizzato dei consumi termici può offrire anche altri servizi di notevole interesse. SISTEMI CALORE CONTECA TELETRASMISSIONE DEI CONSUMI TERMICI Dotando il Concentratore di una linea telefonica di terra e di un modem (o disponendo di un modem GSM) è possibile teletrasmettere i dati in archivio a stazioni esterne, dove (col supporto di appositi programmi) si può provvedere alla ripartizione e alla fatturazione dei consumi termici. SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W CONTECA 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 SISTEMI CALORE 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Batteria Classe di protezione: IP 42 SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC 50 Hz - 1 W CONTECA 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 Classe di protezione: IP 42 24 V Sistemi calore Fatturazione consumi termici € CD PWR SD 56K FAXMODEM RD Nome utente Batteria TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 CONTECA PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente 25 CENTRALIZZAZIONE E TRASMISSIONE ALTRI CONSUMI DI UTENZA Se i contatori di calore (oppure il relativo pannello elettronico periferico) ammettono ingressi supplementari è possibile inviare al Concentratore dati anche le misure degli altri contatori d’utenza, vale a dire le misure dei contatori: - dell’acqua sanitaria fredda, - dell’acqua sanitaria calda, - del gas, - dell’energia elettrica. Anche con i dati relativi a tali consumi si possono creare archivi. Pertanto è possibile disporre di un completo quadro storico con tutti i servizi forniti alle singole utenze. Come nel caso precedente, è inoltre possibile teletrasmettere i dati dei nuovi contatori a stazioni esterne, che pertanto sono in grado di provvedere sia alla fatturazione dei consumi termici, sia alla fatturazione dei servizi generali: acqua, gas, energia elettrica. 123456789 123456789 SISTEMI CALORE CONTECA SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria Modulo 755 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah CONTECA PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 Fatturazione consumi termici € Fatturazione forniture acqua, gas, energia elettrica € Sistemi calore 26 CONTROLLO STATO FUNZIONALE DELLA CENTRALE TERMICA Oltre al controllo su monitor, è possibile anche segnalare eventuali anomalie generando allarmi a più livelli. L’esistenza del Concentratore dati consente anche di poter controllare a distanza il funzionamento della centrale termica. Ad esempio, consente di verificare se stanno funzionando o meno (con segnalazioni on/off) apparecchiature ed elementi essenziali, quali: - i bruciatori, - le pompe, - i pressostati e i termostati di blocco. Possono, ad esempio, essere attivati allarmi di tipo acustico/luminoso in centrale termica o nelle sue immediate vicinanze. Possono, inoltre, essere teletrasmessi allarmi a stazioni remote Service per chiedere l’intervento della manutenzione. 123456789 123456789 SISTEMI CALORE CONTECA SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W CONTECA 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 Classe di protezione: IP 42 Fatturazione consumi termici € Fatturazione forniture acqua, gas, energia elettrica € Sistemi calore SISTEMI CALORE CONTECA PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 Allarme Remoto Service 2 3 1 120 4 0 0 40 60 20 0 80 27 DISPOSITIVI DI SICUREZZA MONITORAGGIO E ALLARMI ATTIVAZIONE SERVIZI D’UTENZA Al pannello elettronico d’utenza è possibile collegare anche dispositivi di sicurezza quali: - rilevatori gas, - allarmi antintrusione, - rilevatori perdite. Il Concentratore consente anche di attivare o disattivare a distanza servizi d’utenza quali: - irrigazione, - piani e forni di cottura, - lavatrice e lavastoviglie, - riscaldamento o condizionamento. I dati inviati al Concentratore possono attivare segnali, visivi e sonori, in modo che il servizio di portineria possa individuare rapidamente il tipo e l’ubicazione della fonte d’allarme. È anche possibile teletrasmettere tali allarmi alla manutenzione e alla centrale di vigilanza. Allarme antintrusione Rilevatore GAS Il discorso è alquanto semplice, basta comporre il numero telefonico del Concentratore e inviare un SMS più o meno del tipo: xxx.yy.z , dove: xxx è il numero (segreto) d’utenza. Rilevatore GAS Allarme antintrusione 123456789 123456789 sostituire entro 856000 rilev. fughe gas metano mese sostituire entro 856000 rilev. fughe gas metano anno Off CALEFFI SISTEMI CALORE CONTECA On Test Reset CALEFFI mese anno Off On Test Reset SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W CONTECA 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 Classe di protezione: IP 42 Fatturazione consumi termici € Fatturazione forniture acqua, gas, energia elettrica € Sistemi calore S S II S S TT EE M M II CA C A LL O OR R EE CONTECA PUSH PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC AC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 Nome utente TAMB. AMB. = 5÷50°C TMAX MAX = 90°C Classe di protezione: IP 42 Allarme Remoto Service 2 3 1 4 0 120 0 40 60 20 0 80 Allarme Centrale Vigilanza Allarme Portineria 28 yy è il codice del tipo di servizio, ad esempio: 01 = irrigazione, 02 = forno cottura, 03 = piano cottura, 04 = lavastoviglie, 05 = lavatrice, 06 = riscaldamento, 07 = condizionamento. è il codice di attivazione o disattivazione: 1 = servizio attivato, 0 = servizio disattivato. Lavatrice Abilitazione alla regolazione Abilitazione alla regolazione Lavatrice Forno Valv. Zona 2 ATTIVA Valv. Zona 1 ATTIVA Valv. Zona 2 ATTIVA SERIE SAT Rete 230 V Valv. Zona 1 ATTIVA SERIE SAT Sanitario ON Rete 230 V SISTEMI CALORE 230 V (ac) - 50 Hz - 3 W Relè 230 V (ac) - 10 A - 1 sc Irrigazione 79247 Forno 79247 Irrigazione Sanitario ON SISTEMI CALORE 230 V (ac) - 50 Hz - 3 W Relè 230 V (ac) - 10 A - 1 sc Attenzione: Componenti in tensione Attenzione: Componenti in tensione 123456789 123456789 sostituire entro entro sostituire sostituire entro 856000 rilev. fughe gas metano mese 856000 856000 rilev.fughe fughegas gasmetano metano rilev. anno CALEFFI SISTEMI CALORE CONTECA Off On Test Reset CALEFFI CALEFFI mese mese anno anno Off Off On On Test Test Reset Reset SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W CONTECA 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 Classe di protezione: IP 42 Fatturazione consumi termici € Fatturazione forniture acqua, gas, energia elettrica € Sistemi calore S S II S S TT EE M M II CA C A LL O OR R EE CONTECA PUSH PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC AC Batteria Allarme Remoto Service 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 Nome utente TAMB. AMB. = 5÷50°C TMAX MAX = 90°C Classe di protezione: IP 42 Allarme Centrale Vigilanza 2 3 1 4 120 0 0 z Possiamo, dunque, far convivere vantaggiosamente gli impianti autonomi centralizzati con una semplice e “sana” domotica: vale a dire con una domotica che può essere facilmente utilizzata anche da chi non ha particolare familiarità con le apparecchiature elettroniche. Una domotica che, in pratica, non crea problemi, garantisce servizi di evidente utilità e nello stesso tempo assicura elevati livelli di protezione e sicurezza. 40 60 20 0 80 Allarme Portineria Attivazione Servizi d’Utenza 29 30 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 1 1/4” fino a 2.000 l/h 1” fino a 1.000 l/h 2 1/2” 9.600 l/h 2 1/2” 8.400 l/h 2 1/2” 7.200 l/h 2” 6.000 l/h 2” 4.800 l/h 2” 3.600 l/h 1 1/2” 2.400 l/h 1 1/4” 1.200 l/h fino a 3.000 l/h 1 1/2” fino a 6.000 l/h 2” 3” 14.400 l/h 3” 12.600 l/h 2 1/2” 10.800 l/h 2 1/2” 9.000 l/h 2 1/2” 7.200 l/h 2” 5.400 l/h 2” 3.600 l/h 1 1/4” 1.800 l/h 2 1/2” fino a 12.000 l/h Moduli con autoflow da 600 l/h fino a 18.000 l/h 3” 4” 19.200 l/h 3” 16.800 l/h 3” 14.400 l/h 2 1/2” 12.000 l/h 2 1/2” 9.600 l/h 2 1/2” 7.200 l/h 2” 4.800 l/h 1 1/2” 2.400 l/h fino a 36.000 l/h 4” fino a 58.000 l/h 133/125 3” 12.800 l/h 2 1/2” 11.200 l/h 2 1/2” 9.600 l/h 2 1/2” 8.000 l/h 2 1/2” 6.400 l/h 2” 4.800 l/h 2” 3.200 l/h 1 1/4” 1.600 l/h fino a 67.000 l/h 139,7/131,7 fino a 95.000 l/h 159/150 4” 19.200 l/h 3” 16.800 l/h 3” 14.400 l/h 2 1/2” 12.000 l/h 2 1/2” 9.600 l/h 2 1/2” 7.200 l/h 2” 4.800 l/h 1 1/2” 2.400 l/h Moduli con autoflow da 800 l/h 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° fino a 110.000 l/h fino a 160.000 l/h 168,3/159,3 193,7/182,9 4” 25.600 l/h 4” 22.400 l/h 4” 19.200 l/h 3” 16.000 l/h 3” 12.800 l/h 2 1/2” 9.600 l/h 2 1/2” 6.400 l/h 2” 3.200 l/h Dimensionamento colonne e collettori in base a perdite di carico lineari costanti: r = 10 mm c.a./m 31 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 1 1/4” fino a 2.000 l/h 1” fino a 1.000 l/h 3” 16.000 l/h 3” 14.000 l/h 2 1/2” 12.000 l/h 2 1/2” 10.000 l/h 2 1/2” 8.000 l/h 2” 6.000 l/h 2” 4.000 l/h 1 1/4” 2.000 l/h fino a 3.000 l/h 1 1/2” fino a 6.000 l/h 2” 4” 24.000 l/h 4” 21.000 l/h 3” 18.000 l/h 3” 15.000 l/h 2 1/2” 12.000 l/h 2 1/2” 9.000 l/h 2” 6.000 l/h 1 1/2” 3.000 l/h fino a 12.000 l/h 2 1/2” Moduli con autoflow da 1.000 l/h fino a 18.000 l/h 3” 4” 32.000 l/h 4” 28.000 l/h 4” 24.000 l/h 4” 20.000 l/h 3” 16.000 l/h 2 1/2” 12.000 l/h 2 1/2” 8.000 l/h 2” 4.000 l/h fino a 36.000 l/h 4” fino a 58.000 l/h 133/125 4” 19.200 l/h 3” 16.800 l/h 3” 14.400 l/h 2 1/2” 12.000 l/h 2 1/2” 9.600 l/h 2 1/2” 7.200 l/h 2” 4.800 l/h 1 1/2” 2.400 l/h fino a 67.000 l/h 139,7/131,7 fino a 95.000 l/h 159/150 4” 28.800 l/h 4” 25.200 l/h 4” 21.600 l/h 3” 18.000 l/h 3” 14.400 l/h 2 1/2” 10.800 l/h 2 1/2” 7.200 l/h 2” 3.600 l/h 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° fino a 110.000 l/h fino a 160.000 l/h 168,3/159,3 193,7/182,9 135/125 38.400 l/h 4” 33.600 l/h 4” 28.800 l/h 4” 24.000 l/h 4” 19.200 l/h 3” 14.400 l/h 2 1/2” 9.600 l/h 2” 4.800 l/h Moduli con autoflow da 1.200 l/h Dimensionamento colonne e collettori in base a perdite di carico lineari costanti: r = 10 mm c.a./m Gruppo di regolazione termostatica serie 163 8 Il gruppo di regolazione termostatica mantiene costante, al valore impostato, la temperatura di mandata del fluido distribuito in un impianto a bassa temperatura per pannelli radianti a pavimento. 4 Principio di funzionamento 5 6 L’elemento regolatore della valvola a tre vie termostatica è un sensore di temperatura completamente immerso nel condotto di uscita dell’acqua miscelata. Mediante il suo movimento di contrazione o dilatazione, esso stabilisce in modo continuo la giusta proporzione tra acqua calda proveniente dalla caldaia e acqua di ritorno dal circuito pannelli. 2 1 7 RITORNO IMPIANTO MANDATA IMPIANTO 40 40 3 60 20 0 80 RITORNO CALDAIA 60 20 0 80 Sensore termostatico ARRIVO CALDAIA Componenti caratteristici 1 Valvola a tre vie termostatica con sensore di temperatura 2 3 4 5 6 7 8 integrato Pompa a tre velocità UPS 25-60 Valvola di by-pass differenziale Termostato di sicurezza Scatola cablaggi elettrici Termometro di mandata Termometro di ritorno Valvole di intercettazione circuito secondario Prestazioni Regolazione temperatura e bloccaggio Fluido d’impiego: acqua, soluzioni glicolate Massima percentuale di glicole: 30% Campo di temperatura di regolazione: 25÷55°C Precisione: ± 2°C Massima temperatura ingresso primario: 85°C Campo di taratura by-pass: 10÷60 kPa (1÷6 m c.a.) Attacchi: - circuito primario: - circuito secondario: - interasse attacchi: 32 1” F a bocchettone 1” F 90 mm La manopola di comando permette una regolazione della temperatura, tra min e max, su un giro (360°). E’ inoltre dotata di sistema antimanomissione per il bloccaggio della temperatura al valore impostato. By-pass differenziale La valvola di by-pass differenziale viene utilizzata per controllare la prevalenza a cui è sottoposto il circuito di distribuzione secondario. Moduli con collettore-separatore idraulico Sepcoll 1 2 3 4 SISTEMI CALORE CONTECA 5 6 7 8 9 10 PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 I moduli con SEPCOLL, nuovi dispositivi con funzione di separatore idraulico e collettori di distribuzione, vengono utilizzati negli impianti di climatizzazione per permettere differenti regolazioni termiche dei vari ambienti a fronte della presenza di un solo generatore di calore o macchina frigorifera. Principio di funzionamento Nel SEPCOLL si ha una zona a ridotta perdita di carico, che permette di rendere idraulicamente indipendenti i circuiti primario e secondario ad esso collegati; il flusso in un circuito non crea flusso nell’altro se la perdita di carico nel tratto comune è trascurabile. In questo caso la portata che passa attraverso i rispettivi circuiti dipende esclusivamente dalle caratteristiche di portata delle pompe, evitando la reciproca influenza dovuta al loro accoppiamento in serie. Zona di separazione a ridotta perdita di carico Componenti caratteristici 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Funzione acqua sanitaria Sonda temperatura di ritorno Sonda temperatura di mandata Integratore elettronico predisposto per uscita M bus Contatore volumetrico con uscita impulsiva Stabilizzatore di portata Autoflow Pompa Separatore-collettore SEPCOLL Gruppo di regolazione termostatica Cassetta di contenimento Gp Gp Gp GS1 GS2 Gprimario = Gsecondario (GS1+GS2) GS1 GS2 Gprimario > Gsecondario (GS1+GS2) GS1 GS2 Gprimario < Gsecondario (GS1+GS2) 33 Contatore di calore diretto Conteca Fast - Trasmissione M bus 1 2 3 4 Funzione SISTEMI CALORE CONTECA PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah CALEFFI Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 Conteca Fast è un contatore di energia termica di tipo diretto, particolarmente indicato per la misurazione dei consumi termici in edifici adibiti ad uso civile. Grazie ad un doppio registro di memorizzazione, è in grado di contabilizzare l’energia sia in regime di riscaldamento che in regime di condizionamento. Componenti caratteristici 1 2 3 4 Sonda temperatura di ritorno Sonda temperatura di mandata Contatore volumetrico con uscita impulsiva Integratore elettronico predisposto per uscita M bus Ciclo informazioni utente Particolarità costruttive e funzionali Il contatore di calore è equipaggiato di display a cristalli liquidi. L’attivazione del display avviene tramite pressione del tasto posto sul fronte . Tramite brevi pressioni del tasto è possibile scorrere le varie finestre informative. Il contatore Conteca Fast è dotato di un display a cristalli liquidi a 8 cifre attivabile tramite un tasto sensore in quanto normalmente spento per preservare la carica della batteria (durata batteria ~ 5 anni). Portata istantanea Potenza istantanea Temperatura mandata Temperatura ritorno Salto termico Volume transitato 1° consumo supplementare 2° consumo supplementare 3° consumo supplementare Indirizzo di rete bus Test dei segmenti Codice d’errore 34 Le sonde di temperatura sono del tipo NTC ad alta precisione omologate e facilmente piombabili, per maggiore garanzia, contro ogni manomissione. 755000 Controllore CONTECA Il bus di trasmissione è a 2 vie. Il controllore ammette un max di 250 utenze. Le modalità di stesura sono secondo la distribuzione ad albero. La lunghezza massima di ogni singola tratta è di 1800 m. È possibile stendere fino ad un massimo di 4 tratte distinte. SISTEMI CALORE CONTECA SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 CONTECA SISTEMI CALORE CONTECA Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah CONTECA SISTEMI CALORE Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 SISTEMI CALORE CONTECA 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah 7553.. 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Classe di protezione: IP 42 SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC CONTECA PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Batteria 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Classe di protezione: IP 42 SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Modulo 755 CONTECA PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Batteria Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Batteria TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Classe di protezione: IP 42 CONTECA TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Classe di protezione: IP 42 PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Modulo 755 SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC CONTECA Nome utente TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Modulo 755 Nome utente 755000 Batteria Modulo 755 Nome utente 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Classe di protezione: IP 42 SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC SISTEMI CALORE CONTECA Batteria TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Classe di protezione: IP 42 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Classe di protezione: IP 42 PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC CONTECA Nome utente Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Classe di protezione: IP 42 CONTECA 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Classe di protezione: IP 42 SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Modulo 755 Nome utente Batteria TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 Nome utente SISTEMI CALORE PUSH Caratteristiche elettriche: 24 VAC Modulo 755 TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente TAMB. = 5÷50°C TMAX = 90°C Nome utente Classe di protezione: IP 42 1a TRATTA (Frigorie) Il misuratore di portata del contatore Conteca Fast è del tipo a turbina. La rilevazione del numero di giri della turbina avviene senza l’impiego di magneti. 2a TRATTA Raffrescamento - Energia ➥ ➡ ➡ ➡ ➡ ➡ ➡ ➡ ➡ ➡ ➡ ➡ ➡ (Termie) 3a TRATTA ➥ Riscaldamento - Energia È predisposto per la teletrasmissione centralizzata (max n° moduli 250) in modalità M bus. 4a TRATTA PUSH Classe di protezione: IP 42 50 Hz - 1 W 1 x 3 V - 1,8 Ah Moduli e sistemi di contabilizzazione Documentazione di riferimento Contatore di calore statico diretto TERMICAL Contatore di calore diretto compatto SENSONICAL Contatore di calore diretto CONTECA FAST - Trasmissione M bus serie 7012 serie CAL1915 serie 7553 Ripartizione spese Termie - Frigorie - Acqua sanitaria Modulo d’utenza tre vie - Sanitario centralizzato - Contatore M bus serie 796 Modulo d’utenza tre vie - Con Autoflow - Sanitario centralizzato - Contatore M bus serie 797 Modulo d’utenza tre vie - Con bilanciamento - Sanitario centralizzato - Contatore M bus serie 798 Modulo d’utenza due vie - Con Autoflow - Sanitario centralizzato - Contatore M bus serie 799 Satellite d’utenza pensile produzione istantanea sanitario serie SAT1 Satellite d’utenza ad incasso produzione istantanea sanitario serie SAT7 Satellite d’utenza ad incasso termie-frigorie produzione istantanea sanitario serie SAT8 Satellite bollitore - sanitario in accumulo - contatore M bus serie SATRB1 01017 01077 01100 01110 01101 01102 01108 01103 01104 01105 01106 01107 35 PROTEGGIAMO LA SPENSIERATEZZA Miscelatori termostatici antiscottatura serie 5213 • Certificati secondo le norme NHS D08, EN 1111 e EN 1287 • Certificati per utilizzo di utenza in ospedali ed edifici pubblici • Elevate prestazioni termiche con precisione ±2°C • Sicurezza antiscottatura in caso di mancanza dell'acqua fredda • Regolazione temperatura con bloccaggio antimanomissione CALEFFI SOLUTIONS MADE IN ITALY www.caleffi.it