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“PROGETTO CLOWN”. - Istituto Comprensivo Scarperia

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“PROGETTO CLOWN”. - Istituto Comprensivo Scarperia
Le classi 4^A e B di Scarperia hanno richiesto e partecipato al “PROGETTO
CLOWN”.
L’esperienza, che è stata ritenuta molto positiva dalle insegnanti, si è conclusa con una
lezione aperta per i genitori. Le attività proposte in quella sede sono state
completamente improvvisate e tutti, oltre a divertirsi, hanno compreso obiettivi e
finalità del progetto.
Di seguito vengono riportati: alcuni elaborati degli alunni, indirizzo del sito del teatro
C’art dove si possono vedere anche degli spettacoli, la relazione finale dell’operatore
Andrè Casaca.
http://www.teatrocart.com/
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PROGETTO “IDENTITA COMICA DEL CORPO 2013\2014”
EDUCAZIONE COMICO-RELAZIONALE
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Corso finalizzato alla formazione e rinforzo dell’identità
Relazione generale sul progetto anno scolastico 2013/2014
svolto PRESSO ISTITUTO COMPRENSIVO SCARPERIA
a cura di André da Silva (in arte André Casaca) Ass. Cult. Teatro C’art
!CENNI SUL PERCORSO REALIZZATO:
“Non si può pensare al posto dell’altro, non si può dare delle risposte al posto
dell’altro, comunicare e relazionarsi significa nutrirsi, apprendere e convivere con la
diversità. Il progetto realizzato è il risultato dell’esperienza pluriennale del Teatro
C’art nell’ambito educativo, facendo riferimento diretto alla gestualità quotidiana
dell’individuo e alla comicità non verbale come una possibilità ludica interrelazionale
nella scuola.”
OBIETTIVI GENERALI:
Il lavoro ha avuto obiettivo lo sviluppo della conoscenza corporea e creativa nei
bambini, oltre al rinforzo del loro carattere, il rapporto tra loro, la comunicazione e
l'espressione artistica. Il percorso iniziato con la scoperta del proprio corpo da parte
dei bambini, con riscaldamento corporeo, giochi a ritmi diversi e con esercizi di
concentrazione fisica, per passare poi all'improvvisazione individuale con il naso da
clown. L'obiettivo dell'attività in modo generale è stato quello di contribuire alla
formazione dell’identità dei bambini, partendo dalla conoscenza del proprio corpo,
attraverso una serie d'esercizi con un taglio ludico che hanno permesso
l'assimilazione dell'attività tramite il gioco.
OBIETTIVI SPECIFICI:
La figura dei Clown, trasmessa ai bambini come un personaggio che abita dentro ogni
uno di noi, gli esercizi utilizzati si sviluppano in modo diverso ad ogni uno,
permettendo in questo modo una lettura del comportamento e un intervento
direzionale e strettamente personale.
Intendo affermare che la necessità espressiva dei bambini è valorizzata e utilizzata
come il mezzo di recupero nei casi dove gli atteggiamenti sono dispettosi o di scarsa
concentrazione, dove avviene un rifiuto all’attività, dovuto ad una forte timidezza o
difficoltà di inserimento nel gruppo.
La metodologia pedagogica utilizzata
“IDENTITà COMICA DEL CORPO, EDUCAZIONE COMICO- RELAZIONALE”
Il metodo è il frutto di una ricerca che trova la sua centralità nella diversità dell’individuo,
operando sulla maturazione dell’identità individuale e sulla relazione tra le persone, credendo
questi, elementi costruttivi di una pedagogia orientata a valorizzare la ricerca del significato
nelle attività che si propongono ai giovani. Si tratta quindi di un lavoro che modifica l’approccio
educativo e favorisce una metodologia che mette al centro il ragazzo , i suoi desideri, le sue
motivazioni e la sua crescita personale, usando la comicità come veicolo-guida verso il nucleo
del nostro essere. L’attività stimola lo sviluppo della conoscenza corporea e creativa nelle
persone, oltre a rinforzare il loro carattere, il rapporto tra loro, la comunicazione e
l'espressione artistica.
È un lavoro legato direttamente all’individuo, che va a toccare aspetti intimi della nostra
personalità, dando al nostro corpo elementi costruttivi di apertura nella relazione non verbale,
usando la comicità come veicolo guida verso il centro del nostro essere.
Teatro C’art comic education
onlus
Via Brodolini 9, 50051 Castelfiorentino (FI) Italia tel: +39(0)571629811 fax: 0571 1962691 [email protected]
www.teatrocart.com p.iva / cod. fisc: 05243070488
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STRUTTURA DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
Il progetto è stato realizzato nelle seguenti con le seguenti classi:
Scuola Primaria sezione 4°A e 4°B
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MODALITA’ DI ESECUZIONE
-Progetto suddiviso in 6 incontri di un’ora ciascuno con frequenza settimanale, e una
lezione aperta ai genitori all’interno dell’Auditorio.
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TEMI AFFRONTATI DURANTE IL PERCORSO
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Riscaldamento corporeo: realizzato con l’obiettivo di sviluppare le proprie
potenzialità di espressione, nonché a rompere i blocchi mentali, legati spesso alla
difficoltà che ognuno affronta quotidianamente nell’accettare i propri limiti corporei. Si
è notato inizialmente una tendenza “a ridere”, come un modo di sdrammatizzare le
proprie posture assunte nelle varie fasi del riscaldamento; mani, braccia, spalle, petto,
bacino, gambe, piedi, testa e occhi. Inizialmente la difficoltà maggiore era nel
concentrare lo sforzo nelle singole parti del corpo, una volta capito il principio sì sono
mostrate pronte a rispondere ai comandi.
Il gioco del viaggio: l’obiettivo di questo secondo esercizio ha avuto lo scopo di
creare subito un contatto ravvicinato tra l’operatore e il singolo bambino. I bambini
possono scegliere di viaggiare a piedi, in bicicletta, con il cavallo buono, con il cavallo
pazzo, con il canguro, con l’aereo, con il missile, ecc. In questo modo il bambino
viaggia e sceglierà il mezzo con il quale si sente
più affine, più vicino e per l’operatore è anche un modo di capire anche attraverso la
scelta che il bambino farà, se è un bambino con paura o timido sceglierà qualcosa di
più
tranquillo, come andare a piedi o in bicicletta, quelli più avventurosi faranno anche
l’aereo o il cavallo pazzo. Si è notato in modo generale una grande fiducia e
disponibilità da parte dei bambini.
Il gioco della statua: è realizzato con l’obiettivo di sviluppare uno stato di
“concentrazione”, di riuscire a controllare il proprio corpo e le proprie emozioni. Le
regole del gioco di essere immobili, portano alla immobilità dei bambini come una
statua e quindi chi ride si muove o parla vieni squalificato mettendosi a sedere e
seguendo da spettatore la continuazione del gioco. L’operatore in tutto ciò mentre i
bambini,ragazzi sono statue, cerca in tutti i modi di farli ridere, senza poterli toccare e
non è facile riuscire a restare fermi come una statua. E’ interessante, anche perché,
quelli squalificati, rimangono fuori a guardare, e pur non avendo una partecipazione
attiva, rimangono attirati dal vedere cosa l’operatore inventerà per far ridere i bambini
rimasti in gioco. Un esercizio che ha riscosso grande attenzione e interesse in modo
generale.
Il gioco degli arredi: é realizzato con l’obiettivo di sviluppare le proprie capacità di
fantasia e di osservazione, di riuscire in pochissimi secondi a diventare con il proprio
corpo un arredo, un mobile, nascondersi dietro un dito, e via dicendo. Le regole del
gioco sono che l’operatore conta 5/8 secondi (come nascondino, senza guardare) e al
momento che si gira i bambini,si mimetizzano con l’ambiente. Solitamente l’operatore
prova ad indovinare l’arredo che il bambino ha fatto, se non riesce chiede a lui cosa é.
Di questo gioco ci sono varie possibilità di sviluppo e stimola la prontezza in trovare
ogni volta una soluzione diversa per “scomparire”.
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Teatro C’art comic education
onlus
Via Brodolini 9, 50051 Castelfiorentino (FI) Italia tel: +39(0)571629811 fax: 0571 1962691 [email protected]
www.teatrocart.com p.iva / cod. fisc: 05243070488
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L’essere Clown: in questa fase i bambini dovevano esporsi davanti agli altri
indossando il naso rosso da Clown e soprattutto con una regola importante non
usando le parole. È un gioco individuale dove il compito è quello di guardare “il
pubblico”, cercando di esprimere quello che sentono senza parlare.
Questo è uno dei passaggi più difficili dell’attività espressiva, poiché soltanto quelli che
si lasciano andare dall’emozione riescono a “far ridere”. È un momento dove tutta
l’attenzione del gruppo viene rivolta ai singoli “Clown”, dove tutti, a turno, diventano
protagonisti, è stata una prova non indifferente, soprattutto perché alcuni di loro non
hanno messo il “naso rosso” non da subito. Per il Clown, la comicità nasce dalla
relazione tra attore e pubblico, e questo dialogo per essere efficace deve essere
sincero, ed a volte viene frainteso. Indossare il “naso rosso” dà più fiducia per parlare
di sé attraverso il corpo, senza la voce, soltanto con l’espressività gestuale e facciale;
la tristezza, la felicità, la rabbia e la paura vengono fuori, dando sfogo alle loro volontà
e desideri.
Tramite il riso acquistano fiducia nella figura del Clown, come se ritrovassero il loro
modo puro di esprimere.
Sono state fatte improvvisazioni da clown a coppia, tra un bambino e l’operatore;
dove l’operatore ascolta e percepisce quali stimoli dare per poter tirar fuori una
gestualità e un’espressività personale di ognuno. Stimoli diversi l’uno da altro in
relazione a chi fa la scena. E Come proseguo del laboratorio abbiamo provato a far
creare delle improvvisazioni tra bambini, senza l’operatore, perché a quel punto del
percorso ritenevo importante provare a vedere che cosa avrebbe scaturito, sia in
ognuno di loro e sia sia nella relazione di coppia. Anzi, alcuni di loro, hanno chiesto
autonomamente di effettuare delle improvvisazioni con altri bambini.
Nella parte conclusiva del laboratorio gli esercizi sono impostati avendo come
riferimento le due figure fondamentali nella clownerie: Il Clown Bianco (intelligente,
fiero di se, superiore) e il Clown Augusto ( con le scarpe rotte, stupido, ingenuo con
reazioni sempre rallentate agli avvenimenti che gli capitano). La formalità e
L’istintualità, aspetti distinti contrastanti e comunque inseparabili.
I temi affrontati da clown, sono stati anche l’uso dei vestiti e quindi sono stati richiesti
a casa dei vestiti dei genitori e come ultimo tema, il clown in relazione alla musica.
!Risultati raggiunti
Particolarmente, voglio sottolineare la grande capacità educativa che le insegnanti
delle rispettive classi che hanno seguito il progetto hanno dimostrato ancora una
volta, rispetto ai precedenti progetti. Ho trovato delle classi molto attente e
interessate, bambini felici e creativi. Chiaro che ci sono sempre delle dinamiche
relazionali che a volte si instaurano compromettendo l’equilibrio del gruppo. In ogni
caso però tali dinamiche si sono presentate in modo marginale.
Il progetto è stato eseguito con la modalità proposta raggiungendo gli obiettivi
sopraindicati. I bambini hanno partecipato, in maniera progressiva, e hanno
aumentato le proprie capacità espressive e sono riusciti a creare, in libertà e in
interazione con gli altri.
Inoltre nel percorso è stato più che visibile, lo sviluppo e l’accrescimento della propria
consapevolezza corporea, soprattutto mirato anche all’autonomia e all’autostima di sé,
legata soprattutto all’apprendimento di una gestualità comica non verbale.
La partecipazione delle insegnati sempre attente a seguire gli sviluppi dei bambini
all’interno dell’attività e disponibile inoltre in alcuni momenti ad interagire con i
bambini durante l’ora di lezione.
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Teatro C’art comic education
onlus
Via Brodolini 9, 50051 Castelfiorentino (FI) Italia tel: +39(0)571629811 fax: 0571 1962691 [email protected]
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CONSIDERAZIONI SPECIFICHE:
La scelta del linguaggio non verbale negli anni si è affermata come una modalità
notevole di relazione e anche quest’anno ha avuto presa e svegliato l’interesse
nell’intero gruppo.
La figura del clown viene trasmessa agli allievi come l'estensione comica del nostro
corpo. Il clown rappresenta la nostra parte istintiva, la stupidità naturale che ciascuno
individuo esprime in modo più o meno inconsapevole. L’uso della consapevole
della“stupidità” per l’educatore, stimola l’intelligenza e l’interesse nel gruppo, essa è il
canale che ci permette di stabilire un compromesso tra la formalità educativa e
l'informità infantile e durante l’apprendimento. Il Clown nel gioco non assume una
postura infantile per imitazione, il clown dai bambini recupera l’ingenuità, senza
smettere di essere comunque un adulto, quindi non rappresenta una parte e fa finta,
ma piuttosto si identifica, giocando insieme.
Il percorso laboratoriale realizzato ha alleggerito le relazioni interpersonali all’interno
dei gruppi. Proprio la comicità del clown che riporta i bambini nella loro condizione
primaria di comportamento durante il gioco. Anche bambini con difficoltà relazionali e
comportamentali si sono arresi alla comicità e hanno partecipato in modo attivo in
gran parte della attività.
In fine l’ultima lezione/spettacolo con la presenza dei genitori ha avuto grande
apprezzamento delle famiglie.
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SUGGERIMENTI AL PROGETTO
Riflettendo con le insegnati della scuola primaria, sulle modalità di esecuzioni, siamo
arrivati a capire l’importanza di realizzare il progetto nella prima parte dell’anno,
osservazione che condivido e sono d’accordo, oltre al fatto che il progetto dovrebbe
durare almeno 10/15 ore per ogni classe. Per quanto riguarda le modalità realizzate
vanno molto bene come già sono strutturate all’interno dell’aula di musica. Credo
inoltre, e suggerisco che sarebbe opportuno prevedere almeno 2 incontri formativi di
due ore ciascuno, destinati alle insegnanti coinvolte nel progetto, da realizzare
all’inizio e in conclusione del progetto.
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André da Silva
Cordiali saluti
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Castelfiorentino, lì 4 giugno 2014
Teatro C’art comic education
onlus
Via Brodolini 9, 50051 Castelfiorentino (FI) Italia tel: +39(0)571629811 fax: 0571 1962691 [email protected]
www.teatrocart.com p.iva / cod. fisc: 05243070488
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