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Pisa clke si diverte - Polo SBN Biblioteca Universitaria di Pisa

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Pisa clke si diverte - Polo SBN Biblioteca Universitaria di Pisa
Domenica 16 Febbraio 1896.
PISA.
Anno IV. — Num.
-
«M'
Il Ponte si passa ogni domenica. — Il pedaggio
_costa un soldo. — Con mazza e scudo prima si
contendevano il Ponte: oggi, per averlo, basta lo
scudo solo. — Gli spurghi si buttano in Arno. —
Alle lettere senza francobollo è vietato il libero
transito.
Amministrazione: Piazza
La Direzione e
del Castelletto, 2, Tipografia T. Nistri e C.
ra-------_
BASTA!
e
ti
a
081.
FA.
o
n
o
a
Alle autorevoli voci sorte d' ogni
parte politica, dalla più accentuata alla
Più temperata, sentiamo il dovere di
unire la nostra modesta sia pure ma
che riflette senza prevenzioni il pensiero
di buon numero di cittadini, che a retto
criterio accoppiano un patriottismo
non di oggi.
11 Governo, calpestando il patto
giurato fra principe e popolo, trae il
paese verso irreparabile rovina, compromettendo, per seguire una pazzesca
visione di conquiste e di trionfi militari, la stessa compagine della nazione.
Poichè, è inutile illudersi, è la politica d'espansione che trionfa, la politica di avventure, contro la espressa
volontà del Parlamento, il quale, in un
momento di saggezza, aveva chiaramente addidto ai Ministri i termini
insuperabili della nostra azione in Affrica.
È dovere perciò di onesto cittadino
il gettare il grido di allarme, il mostrare al popolo, ad arte ubbriacato di
un entusiasmo effimero, i pericoli cui
si va incontro: fargli comprendere che
esso pagherà inesorabilmente la spesa
di una guerra che si risolverà per
l'Italia in un disastro, si vinca o si
perda: gridare alto che i milioni, spremuti così dolorosamente agli italiani,
devono servire per gl' italiani, che il
sangue del fiore della italica gioventù
non può, non dev'essere sparso che
per l Italia.
E mentre un ministro, parodia di
uomo di stato, tenta sperdere le ultime
risorse del paese, per coprire con la
bandiera dell'onor d'Italia la merce avariata della sua riputazione, noi, serenamente mossi dal vivace amore che
portiamo alla patria ed alle istituzioni
che la reggono, ci uniamo di cuore
agli egregi che hanno gridato e gridano : non compromettete il nostro
avvenire; ormai basta!
Libero.
L' autorità a Pisa
Li-
t
Da qualche tempo abbiamo taciuto,
perché contro un funzionario inetto e
incosciente sarebbe stato inutile alzar
la voce, sapendo che al Governo han
fatto comodo in questi giorni i Prefetti come quello di Pisa, povere teste
chinesi pieghevoli al cenno del Nume,
e buoni soltanto a mandare in giro i
telegrammi africani, ad organizzare
fanciullesche dimostrazioni • per mascherare le nostre vergogne, e a riscaldare entusiasmi ed energìe che
non esistevano!
Il Prefetto della nostra Provincia
rappresenta con troppa abilità le parti
di Vice-Governo a Pisa. E non ci è
stata ingiustizia in questi ultimi giorni
che potesse essere perpetrata, che non
sia stata commessa!
Intanto molti Comuni della Provincia vanno in malora; le amministrazioni, già fuori della legge, sono,
per la maggior parte, inette, convulsionarie, negligenti : agli Istituti di
beneficenza, ora che il Governo esercita la più illiberale delle intromissioni, non si provvede più coll'amore,
colla vigilanza, coll'aiuto morale che
un tempo fecero così bene sperare
della lor sorte; e si esercitano invece
delle piccole rappresaglie, buone soltanto a menomare il prestigio dell'autorità, e si mantellauo, per esempio, le
violenze burbanzose di un delegato di
P. S. a Vicopisano, finchè il Comm.
Sensales non arriva a provvedere lui,
direttamente, da Roma.
Per tutti questi arbitrii, per tutte
queste violazioni della legge e delle
istituzioni è inutile, è vana qualsiasi
protesta.
Mai. come ora, è stato così vivo
l'abbattimento morale che invade anche le coscienze più virili: non si governa più ora, ma si corre, all' impazzata, verso il mistero, incontro alla
dissol uzione ! ! !
Wezte a 7 aztì
-
Gli sponsali.
Da qualche tempo abbiamo taciuto.
A che prò accusare un Prefetto, vero
ed intimo rappresentante del Governo
nelle nostre città, quando il Governo
fà di tutto perché la dignità e la giustizia siano ogni giorno dispregiate
così palesemente9
Una lieta festa nuziale si compì lunedì. Si unirono in matrimonio la gentile signorina Virginia
Paoletti e il simpatico maggiore dei bersaglieri cavalier Alfredo Giannini.
Per la cerimonia civile funzionò il Sindaco cav.
avv. Gambini e furono testimoni i signori: cavalier
avv. Antonio Moschini, il cav. rag. Giuseppe Pellegrini, il dott. Ainerigo Poggesi e Francesco Rossi.
La sposa, ammirata, vestì una splendida acconcia-
tura in raso bianco duchesse, guarnita di velo e fiori
di arancio, una acconciatura elegantissima della
sarta Toncelli.
Fu servito un funch sontuoso, a cui presero parte
moltissimi invitati, il generale Loschi di S. Sofia,
il prof. Acconci, tutti i parenti, ed uno stuolo di
amici delle case Paoletti e Giannini.
Il Sindaco e i signori Moschini e Pellegrini salutarono con geniali e affettuosi brindisi gli sposi.
I doni: molti e tutti belli.
I fiori: tanti, tanti ; una profusione.
Le pubblicazioni : una lettera del babbo, una poesia giocosa e inedita del dott. Guadagnoli ed un
sonetto olezzante degli impiegati della Banca Pisana che lo accompagnarono con uno stupendo
bouquet per la sposa.
Per questo matrimonio sono in festa due nobili
famiglie della città. Agli sposi e alle famiglie mandiamo auguri e felicitazioni.
• •
Carnevale.
Ancora, malgrado la desolante malinconia di questa fine di secolo, il gaio, spensierato signore, esercita, per pochi giorni, la sua sovranità: anche lui
però si è adattato alle necessità dei tempi, i quali
del resto, non possono comprenderlo più come una
volta: ed infatti emigrando dal popolo si è rifugiato
in una compagnia di pochi privilegiati che hanno
i mezzi di ospitarlo decorosamente: la folla, che in
altri tempi lo seguiva farneticante, si contenta di
vederlo passare, di udirne, da lungi, la risata clamorosa, in cui si sente però, qualche cosa di triste
Il carnevale della strada, quello che consentiva al
popolo una libertà che sovente degenerava in licenza, è morto e sepolto, malgrado quà e là comitati volenterosi tentino tuttavia di galvanizzarne il
cadavere: rimane il carnevale dei saloni, delle salo
e delle salette, cioè dei nobili, della borghesia alta
e di quella che per divertirsi è costretta a fare....
uno sforzo.
.5
.5
Segue.
Ma non crediate che il divertimento sia poi tanto
grande anche nei tre ambienti che ho nominato : la
rigidità che nei nobili è indispensabile decorazione,
nei borghesi alti boria di parvenues, nei borghesi
piccini imitazione ridicola, ne è la caratteristica più
spiccata: si diverte veramente chi, come me, si dedica a sorprendere tipi, macchiette, figurine: vi assicuro che è una occupazione molto geniale e feconda di risultati stupefacienti ; figuratevi che in
una sola festa ho presso che riempito il mio taccuino!
Ma, non vi spaventate, che non ho intenzione di
comunicarvi le mie osservazioni; le tengo per me.
• *
Cotillons.
•
Vi offro un'altra figura di cotillon molto carina :
i palloncini. Si comprano bell' è fatti, ma si abbelliscono con qualche pittura: fiori, animali, figurino
curiose.
Il direttore, dopo aver fatto un giro di valzer,
va a prendere cinque cavalieri e li conduce in mezzo
alla sala; poi dà un palloncino alla propria dama,
la quale lo lancia in aria e balla con quello dei gio
vanotti che con un salto è riuscito ad afferrare il
cordoncino fluttuante.
La cronaca.
Stante l' esuberanza di.. lavoro le gentili lettrici
troveranno il resoconto delle liete serate di questa
settimana nella rubrica — Pisa che si diverte. —
*
* *
Fra i libri.
Pullulano come i funghi dopo la pioggia le pubblicazioni africane: tra la molta, troppa zavorra, mi
piace segnalare Nell' Harrar dell' ing. Robeechi-Bricchetti e Guerra d'Affrica del collega Vico Mantogazza.
e• •
La moda.
Sono in grandissima voga i merletti l'al enciennes
o punto di Parigi la loro tinta pallida si adatta
a tutti i volti, si addice a tutti i colori delle stoffe_
Per ingiallirli basta immergerli in una forte infusione di camomilla o di tiglio, indi stirarli ancora
umidi tra due fogli di carta bianca.
* *
Un nome la settimana.
Emilia — significa — gentile.
** *
La massima.
È di Sakespeare: L'amore nasce, vive e muore
negli occhi.
:
*
*
Fra amici.
— Adelina mi tradisce!
— Ne sei certo? sai bene che l'apparenza inganna.
— Ebbene, Adelina è.... un'apparenza.
il Due/tino.
Prdine dei
edici
Come annunziammo, la scorsa domenica
ebbe luogo l'adunanza di fondazione dell'Ordine dei Medici della Provincia di Pisa, alla
quale intervennero i medici della città e non
pochi delle diverse parti della Provincia.
La presidenza fu tenuta provvisoriamente e
per preghiera unanime dei convenuti dal comm.
dott. A. Feroci il quale con nobili parole disse
dello scopo che dovrebbe proporsi la società in
via di fondazione e fece una brillante scorsa
nella Storia di queste associazioni mediche e
nelle trasformazioni di esse a traverso i se-
coli. Stabilita la formazione della Società dopo
una breve discussione sollevata dal dottore
De-Seme circa il nome da darsi ad essa, fa
letto e discusso lo statuto fondamentale, il quale
oltre allo scopo di favorire gli interessi materiali e morali della classe, ai propone pure quello
di accrescere la cultura scientifica di essa colla
fondazione di un giornale medico speciale che
sia l'organo destinato a rappresentare l' Ordine
stesso. Alla discussione dello Statuto che fa
sobria e seria, prese viva parte la maggioranza
dei convenuti ed in special modo l'illustre professor Qaeirolo, il quale chiuse con la proposta. deferita allo studio del Comitato provvisorio, di estendere alle provincie finitime l'ordine dei medici e promuovere Congressi annui
interprovinciali analogamente a quello che già,
si fa nelle Marche, in Liguria e altrove.
L'Assemblea decise di riunirsi di nuovo la
prima domenica di marzo e intanto inviava un
voto di plauso al Comitato provvisorio cos
solerte e così felice preparatore di una cosa
tanto bene riuscita.
Noi ci associamo a questo plauso con vero
entusiasmo augurando vita prospera e rigogliosa
al nuovo sodalizio sorto sotto i migliori auspici.
Pisa clke si diverte
Senti le note di .Straues che vibrano
STECCHZTTI.
Ci credereste? e' è ancora della gente che
si diverte: e non pensate che vi voglia prendere in giro, me ne guarderei, compreso come
sono dal rispetto dovuto agli egregi lettori ed
alle belle lettrici: e la prova della mia asserzione sta nel numero degli inviti a feste ricevuti dal cronista, il quale avrebbe dovuto es-
.anwsuaiinitmite
sere S. Antonio, e possedere il dono della ubiquità per trovarsi dappertutto.
Ma non per nulla io sono un uomo di risorse, e per cavarmi d' impaccio sapete cosa
ho fatto? ho preso tutti gli inviti, li ho messi
in fondo a un cappello e ho detto a me stesso :
tu presenzierai (che bel verbo!) le prime quattro
feste che usciranno dall' urna (per modo di dire):
ed infatti, pur ringraziando i cortesi che vollero invitarmi, dò qui sotto il resoconto di sole
quattro feste.
**
In casa Tobler.
Domenica nella vasta e signorile villa di
Agnano ebbe luogo uno splendido trattenimeuto
danzante.
La padrona di casa, Signora Virginia Ruschi•
Tobler, esercitò gli uffici della ospitalità con
la più dolce cortesia.
La cronaca dei nomi. Fra le signore : RegnyVinassa, D'Achiardi, Gioli, Raschi Luisa, Rondoni, Nannotti-Ruschi, Rosi, Fusi, Carina, Salvi,
Bonasi, Crivellari, Castelli: fra le signorine:
Ruschi — uno stuolo di signorine leggiadre —
D'Achiardi, Sestini , Fusi, Morosoli, Galassi,
Castelli.
Fra i signori: il cav. prof. Tobler, avv.
cav. Gambini, Sindaco di Pisa, l'avv. cav. Roncivili, Sindaco di San Giuliano, l'oli. prof. Tizzoni, il dott. Rosi, il prof. Sestini, il professor
D'Achiardi, il dott. Raschi, ing. Pietro Giane
bastiani, il cav. Fusi, l' ing. Cuppari, il sig.
Schomacker, il cav. Gioli, il doti. De Regny,
l'avv. Puntoni, il dott. Viviani, Paolo Carina,
Carlino Lawley, il dott. Nannotti, il capitano
Becciani, e Traxler, Montauto, Carmignani,
Bocconi, Pavesi, Sestini e tanti altri.
La eletta società ballò dalle 21 alle 6. A
mezzanotte fu servita una cena squisita e son.
tuosa: il Cotillon fu brillantissimo: delle danze
fu direttore insuperabile il capitano Becciani.
Stasera, il trattenimento si ripete.
***
Al Circolo degli Impiegati Civili.
Verso mezzanotte, quando ho potuto, tra le
numerose coppie, scovare l'avv. Fossetti, ho
trovato addirittura raggiante; e non poteva
essere altrimenti, poiché la prima festa da ballo
data dal Circolo di cui egli è degno ed attivo
presidente, è riuscita semplicemente magnifica.
Nel salone, tra una profusione di luce, si
aggirava, o per essere più esatto, si accalcava
una vera folla, che abbagliava con la varietà dei
colori delle toilettes, ammaliava con la belrà
muliebre largamente, splendidamente rappresentata.
Io mi trovo nell imbarazzo, poiché sono a
, corto di similitudiui e di aggettivi, e non sa-prei ora dove trovarne : le rappresentanti del
gentil sesso eran tante! Potrei cavarmela con
il solito arido elenco, ma non so resistere alla tentazione di notare la signora Viti, bruna ma bella
come la donna del Cantico dei Cantici, la signorina Bresciani, dalla chioma fulva, tiziariesca, le signorine Perry, due figurine che sembrano discese da un affresco del Botticelli, le
sorelle signorine Tellini, due bocciuoli di rose,
la signorina Brunazzi, dalla taglia flessuosa e
slanciata; e poi tutta una fragrante fioritura
primaverile, le signorine Catarsi, Radini, Carniello, Bibolini, Giusti, Chelini, Toscani, Cornetti, Marini, Rossi, Catastini, Mazzoni, Pigne,
Cirri, Mercanti, Turchetti, Cilotti, Galassi, Nardi,
Mazzocchi; le signore Bresciani, Fossetti, Martellini, Ghisalberti, Checcucci, Chelini, Badelomtnei, Martinelli, Tassetti, Mengozzi, Mercanti,
Pezzatini, Trinci, Calderara, Giusti.
Il ballo durò animatissimo fino a giorno :
alle signore venne distribuito un elegante
Carnet.
•• •
In casa Queirolo.
Dire che la gentil signora Queirolo e l' egregio pruf. sanno esercitare l'ospitalità signorilmente con cortese affabilità„ è lo stesso che
recare i soliti vasi' a Samo e le .non meno solite
nottole ad Atene: basta entrare una volta nelle
sale magnifiche per averne la prova piú evidente.
La grazia, la beltà, la distinzione vi si trovano riunite nelle loro più splendide manifestazioni: e venerdì sera non mancava proprio
l'esami° di quanti rappresentano in Pisa le qua
lità anzidette: v' erano infatti le signore Arata,
Focaccetti, Viti, Come, Bonaventura, Fubini,
De Albertis, Pallavicini, Del Buono, Lutrario,
-
Bresciani, Carrozzi, Gagliardi, Andruzzi, contessa Dini, Massa, baronessa Della Noce, Guarducci ; le signorine Alferazzi, De Albertis, Bresciani, Dini, Andruzzi, Della Noce.
Quando fu l'ora di accomiatarsi era in tutti
il rimpianto che il tempo fosse trascorso troppo
veloce; l'augurio, il voto che quel venerdì non sia
l'ultimo
* *
In casa Wobb.
Serata veramente lieta: benché altre feste
avessero reclamato la loro parte di preda, numerosi invitati risposero al gentile appello dell'ottimo ing. Wobb.
Come sempre, gli onori di casa furono fatti
dalla signora con la tradizionale sua grazia
e cortesia: le danze non cessarono che per
dare agio agli intervenuti di gustare un buffet
squisito, ed in tutti rimase il gradito ricordo di
una festa giocondamente distinta.
Notate, e chiedo scusa dei peccati di omissione poiché cito a memoria, la signora e signorine Buonafalce, signora e signorine Renault,
signora e signorine Salvi, signora e signorine
?dame, signora e signorine Abenaim, signora e
signorina Lombard, signora e signorina Rovida.
*
Al Circolo degli Impiegati il signor StronGhetti, che conserva anche fuori delle relaziod,
dirò così, ufficiali, il linguaggio burocratico, si
avvicina ad una signorina e le chiede:
— Mi pregio avanzare rispettosa istanza
alla S. V. onde si compiaccia accordarmi un
giro di valtzer.
— La signorina, che ha dello spirito, additando la mamma poco discosta:
— Si compiaccia inoltrare la sua istanza
per via gerarchica.
•
Storielle eFigueine
IL VIAGGIO DEL RE CARNEVALE
La corte di Sua Maestà Carnevale è in subbuglio.
Il sovrano, dopo tanti secoli di lieto regno, ha, per
la prima volta, sofferto un attacco di nervi. Con un
calcio ha buttato in aria il berretto a sonagli che
un cortigiano gli presentava; ha mezzo aceoppato
il suo primo ministro Pulcinella tirandogli sulla testa un canestro di coriandoli, e ha dato della sgualdrina alla sua legittima consorte, S. M. la Pazzia;
che gli ricordava di essere giunta l'ora della partenza pel mondo.
Il treno speciale era pronto.
Il bagaglio reale era stato con molta cura disposto nei vagoni: casse di coriandoli, abiti da maschera,
vasi di carminio, scatole di polvere di riso, strumenti
musicali, fiori di carta, bottiglie di champagne, qualche diamante buono e molti falsi. In un vagone riservato dentro casse ben suggellate, si trovavano in
discreta quantità tradimenti coniugali, contrabbandi
di innamorati, promesse di matrimonio, e una forte
provvista di peccati veniali.
L' economo di corte corrompendo il capo treno,
era riuscito a cacciare in fendo a un baule un certo
numero di cambiali protestate; e il medico aveva
sparso delle polmoniti, quà e là, mettendone perfino
tra le pieghe di qualche abito da ballo.
Ora. ecco che Sua Maestà contromandava la partenza! un enorme scandalo, dopo del quale non rimaneva che abdicare.
I cortigiani si strinsero attorno al sovrano. cercando di persuaderlo. I popoli lo aspettavano; il
capo del partito repubblicano, il Malumore, avrebbe
colta l'occasione del ritardo per rubargli la corona;
già, molte bande di musi lunghi e di sopracciglia
aggrottate scorazzavano pel mondo, facendo proseliti; perché darla vinta ai filosofi che da parecchi
anni andavano preconizzando la fine del suo regno?
Gli astrologhi avrebbero per diapetto cancellata la
data del suo arrivo nei calendari.
Era pietoso lo spettacolo di quel sovrano che.
Strappato di qua e di là, assordato dalle grida, cercava di sorridere e non ci riusciva.
— Ubbriarhiamolo — suggerì uno. Ma un altro
avvertì, severo: Sua Maestà è sempre ubbriaco
fradicio.
Finalmente, il sovrano si sbottonò. Era in collera
perchè. nel mondo, nessuno aveva annunziato il suo
prossimo arrivo; quei pochi che lo sapevano avevano
fatto sp +l'acca: era iu collera, perché niente indicava che gli si preparasse oneste e liete accoglienze.
Pei tempi mutati, egli aveva dovuto dare la costituzione; egli, un re assoluto e disputico, si era messo
alle costole, consiglieri e ordinatori, dei Comitati.
Bella roba! La gente ha dovuto fare quello che
volevano essi, e non quello t•he voleva lui; si è inverniciata di una ufficialità, ma ha perso il brio.
~•~•~.
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Per finire.
..
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eeeti ee
....11aleadelialia~11~~~1se
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Voi, illustre consorte, potete dare un calcio alla
corona, e mettervi a far la calza. >
S. M. la Pazzia accennò tristamente di sì, col
capo.
< Gli uomini di governo hanno inventato l'ordine;
i medici hanno inventato l'igiene; i politicanti, la
miseria ; i letterati, l' abitudine allo sbadiglio; ci
mancava quel brigante di Schopenahuer per rompere le reni ai giovani e incurvarli come vecchi
decrepiti.... ».
Il discorso minacciava di diventare troppo serio,
per un sovrano del buonumore. I clamori e le proteste interruppero il disgraziato.
« Volete proprio andare? e andiamo! soltanto,
sentite quello che vi dico: ci piglieranno a torsoli! »
Il principe Stenterello, malizioso sempre, sebbene
insulso, cominciò con un: mondo birbone! > e finì
con un consiglio : a se Sua Maestà viaggiasse incognito tanto per tastare il terreno ? »
Il consiglio fu accolto, e il Re travestito da pellegrino, con un cappello a larghe tese, avvolto in
un mantello, appoggiandosi ad un bastone lungo
dalla cima del quale pendeva una zucca, ha preso
un treno ordinario e se n'è venuto nel mondo, viaggiando sotto il nome di principe della Musoneria.
Il povero Re, giunto nel mondo, non ci si raccapezzava, tanto gli pareva mutato. Pensò: < — Commetterò spropositi andando alla ventura; > — e
spinse l'uscio di una bottega di un libraio: —
« Avreste per caso una guida del buonumore? » —
«Se n' è perduto lo stampo, signore, >
Il re si ricordò di un negoziante, che gli doveva
avere molta riconoscenza perché si era arricchito
cucendo abiti da maschera.
— Ebbene, come vanno gli affari?
— Benone, adesso fabbrico abiti da lutto; rende
di più.
Un confettiere al Re desolato disse: — < Coriandoli non ne troverete a comperare, perchè ora usano le sassate nelle vetrine e costano niente. a •
Il finto principe della Musoneria non si poteva
persuadere che avessero tanto democratizzato il suo
regno da abolire qualanque seguo di pompa esteriore.
Depositò il bastone da pellegrino e la zucca nell'anticamera di un questore e chiese umilmente,
col cappello in mano, se c'erano fornialità da compiere pidna di mettersi una maschera sul viso e
correre por le vie, lanciando mazzolini di fiori.
Poco o nulla rispose il funzionario. — Una domanda in carta bollata, il disegno della mascherata
da presentarsi a una speciale commissione inquirente, e si va ... dove vuole la questura, con due
guardie appresso per mantenere l'ordine, e l'obbligo di togliere la maschera dopo le ventiquattro ore
e di lanciare i maz.zoliui soltanto a coloro i quali
ne• facciano richiesta in carta bollata....
— E nient'altro?
— Una piccola tassa, la fede di nascita, un certificato di buona condotta.....
Il Re si precipitò per le scale.
Il suo regno per le vie era dunque finito, e non
bisognava pensarci più. Oh bei carnevali di Venezia
e di Roma! oh belle feste popolari in cui ricco e
plebeo, si davano la mano presi da un impeto di
pazzia livellatrice!
Il pellegrino andò per le case.
Un uscio era socchiuso; egli lo spinse e ne udì
una voce che diceva: — < Chiunque voi siate, fatemi il piacere di soffiarmi il naso. Sono a letto con
l'influenza ed ho perduto il movimento delle membra. Siamo in dodici qui dentro, e tutti a letto. Abbiamo lasciato l'uscio aperto, parche, come udiamo
rumore di passi per le scale chiamiamo ad alte
.grida. Da mezz'ora aspettavo qualcuno che mi rendesse il piccolo servizio che vi ho chiesto. E voi
chi siete, un milite della croce bianca? » — Sono
il Carnevale. e — < Andate al diavolo! »
1.3 figlie dell' infermo accopagnarono, dai loro
letti, il pellegrino che se ne andava, con uno sguardo
malinconico.
Egli picchiò all'uscio di una scuola elementare.
— « I ragazzi — pensò — amano il chiasso. a E
disse : « Buttate in aria i libri; ne riparleremo in
quaresima; sono il carnevale!
Un bimbo della prima classe gli rispose serio:
«Oh ! abbiamo anche troppo vissuto. Siamo ora qui
per votare un ordine del giorno contro il Governo
che conculca la libertà della scienza. n
Sua Maestà lanciò la zucca in mezzo alla scolaresca, gridando — Badate! qualcuno ha perso La
testa!
Volle penetrare in casa di un operaio, ma fu buttato alla porta e per poco non Io bastonavano. La
inala ventura lo aveva condotto in mezzo al conciliabolo di un falegname, di un muratore e di un
conciapelli, che stavano maturando la questione
sociale.
Per le scale di un ricco signore non fa più fortutrito; incontrò la Miseria.
Essa gli disse, con un sorriso di trionfo: —
si Troppo tardi Maestad vado su. dove ci' dev'essere
l'annunzio del fallimento di una banca_
il Re, stanco, sfiduciato, cominciava a pensare al
ritorno. I giorni passavano in quei pellegrinaggio
faticoso. Pure un'ultima speranza gli sorrise. Pròviamo con le donne » disse.
E si fece annunziare a una signora, in grande
fama di onestà e di bellezza.
< Nel frastuono di una festa è molto dolce e facile tradire la fede giurata
» insinuò egli.
< È facile e dolce sempre, in tutte le stagioni»
— interruppe ella.
Era giunto sulla porta di un tempio. Udiva il
suono dell'organo e il coro dei fedeli.
< Il diavolo invecchiando, si fece monaco > pensb,
e sollevò la pesante portiera.
Sugli altari era un grande sfolgorio di ceri. Un
prete dal viso rubicondo, gli si fece incontro, svelto,
pieno di allegria.
Re carnevale sentì rinascere la speranza a quella
vista Sono il Carnevale — « Ah! benissimo! vi
aspettavamo! — rispose l'altro, facendo una piroetta,
in un assalto di gioia — Ecco! — e ind cò tutto
intorno.
— Ed è rosi che mi celebrate?
— Appunto, celebriamo la quaresima.
Era il giorno delle ceneri, e il povero Re, pellegrinando, non se n'era accorto!
Quando giunse nel suo regno alla folla dei cortigiani corsagli incontro gridò: -- Non state a
rompermi le scatole. Ve lo dicevo. Ora, la nostra sovrana volontà è di abdicare, poi che il mondo è
impazzito. Ti
s M. la Regina interruppe con un grido di gioiaì
ma il Re soggiunse :
< Pur troppo, si tratta di un'altra pazzia. P pazzia malinconica. »
.
i.
fflicgd.
L3DPO
al DALLO
Quando starnane frettolosa e stanca
uscivi da la festa, tra i gioielli
agonizzava una camelia bianca
ne' tuoi capelli.
Tu la gittasti via, ridendo, ingrata,
perché la poverina era avvizzita,
senza pensare che sacrificata
ti avea la vita.
E tutta bella, splendida, felice,
t' allontanasti nel gran manto avvolta.
lo mi mossi a pietà de 1' infeEice
e l' ho raccolta.
E chiederle ho voluto di nascosto
se dolci fieri de le tue chio ne i baci .....
Come quelli del labbro — m'ha risposto —
sono mendaei.
G.
C.T11 ISA f. B ETLT
larrticclie e
LOHENGRIN al Nuovo
I.
[n verità io provo un' assai strana impressione nel' accingermi a parlare del Lòhengrin
come se si trattasse dell' ultima novità del giorno,
mentre esso giunge a Pisa dopo circa 46 anni
di vita, dopo aver fatto il giro trionfale del
mondo, dopo esser divenuto popolare anche in
Italia.
Ma tant: è, poiché il Lòbengrin è di fatto
assolutamente nuovo per Pisa, poieliè nessun
lavoro del Wagner fu mai rappresentato sui
nostri teatri, e poichè si dice che il pubblico ha
bisogno di essere iniziato nei misteri della
grande opera Wagneriana per poterla gustare
e comprendere, accennerò, da queste colonne, a
quel tanto elle è necessario si sappia intorno al
soggetto e alla 972 LiSiCa del Lohengrin.
Autore egli stese) delle parole pei suoi
drammi musicali, Riccardo Wagner p!e-zcelsa
per le opere sue argomenti tolti da antiche leggende. Vani eono, nella letteratura nuedicevale
tedesca, i cicli di queste leggende: così vi è il
ciclo delle favole e tradizioni alemanne, la più
importante delle quali è l'epopea romantica detta
L' anello dei Niebelungi che doveva poi fornire argomento alla Trilogia Wagneriana.
Un altro ciclo é quello delle tradizioni zdi
Carlotuagno, e un terzo quello delle tradizioni
della Sacra Coppa e della Tavola Rotonda, T-I
qual cielo appunto si riconnettono il lihengrin. Tristano e fsolda ed il Parcinal. Queste
leg_ cade del Re Arta e della Tavola Rotonda
firoso cantate da molti antichi poeti; sorte tra
le popolazioni celtiche della Gran Brettagna
piwaroao poi in Francia ed anco in Italia, appas-nonando la genti con racconti di avventure
e di amori, di duelli e tornei, di magie e d'incan tesi mi.
•
MINIM11~111
Prorande
e faioni ,
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Ti è il
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Wienei este
tonda
te tra
Lagna
a, apn ture
tinse gioie del cuore. Ortruda la invita a scendere e simulando affetto per lei, la induce, sotto
minaccia di sventura, a chiedere allo sposo il suo
nome e il segreto del poter suo sovrumano.
Suona frattanto la sveglia e l'Arai lo annunzia
che il mentitore Telramoado e cacciato in bando
e che il Re concede la corona di Brabante
Elsa e al suo sposo: indi un lungo corteggio
di dame acende dalla casa di Elsa che s' incammina alla chiesa. Esce furibonda dal corteggio
Ortructa e insulta la sposa: entra il Re colla
Corte e con Loliengrin che vola a difendere la
sua donna.. Telramondo allora sfida Lòliengin a
virtuosi:
e,
nel
santuario
magnifico
ove
gode-svelarsi, se veramente è un cavaliero virtuoso
vano di ogni delizia, si tempravano alle lotte
ed onesto. Egli rifiuta, e dichiara al Sovrano
per la virtù e per l'onore. Invulnerabili e teche la sua legge gli vieta di farsi conoscere.
tragoni ad ogni insidia, essi talvolta partivano
'Felramondo tenta ancora di persuadere Elsa a
difesa
degli
oppressi,
dei
per lontane terre, a
farsi svelare il segreto ed essa sta in dubbio :
loro:
esser
deboli. Dovevan peraltro nascondere l'
Lòhengrin la strappa al colloquio ed entrambi
iovean
e
•se lo svelavano, perdevano ogni potere
s'
avviano alla chiesa per celebrare le nozze.
dato
momento,
ritornare nel Santuario. A un
'l'atti
li seguono.
sentimento
criil
scaduta la virtù e affievolito
L'
inno 'inaridite apre il terz' atto dell' opera.
stiano, la Corpa Sacra scomparve: ma poi, rinElsa
e
LAhengrin restano soli, e qui ha luogo
tracciata, la da Parcival, il più perfetto dei
il
divino
duetto d'amore. Elsa peraltro non sa
Cavalieri della Tavola Rotonda, portata nelle
resistere
al
desiderio di conoscere il nome del suo
sull'eltissirna vetta del MonsalIndie e pia
sposo
la
sua
qualità, e tanto insiste che Lòhene
-vato, il monte inaccessibile cinto da una grande
grin deve cedere. Frattanto entra a tradimento
.foresta, sul quale fu costruito un tempio d'oro
e di gemma preziose. Questa la leggenda del nella stanza Telramondo seguito da quattro
-Great e di Parcival. Un' altra leggenda poi, a cavalieri per uccidere I.Oliengrin; ma questi,
presa rapidaineate una spada, lo atterra. Segue
questa connessa, narrava di un cavaliere bellis
un momento di silenzio mortale. Lahengrin pen-simo venuto, su fragile barca condotta da un
sando che il bel sogno d* amore spari ordina
-cigno, a proteggere una donna ingiustamente in
che Elsa sia tratta dinnanzi al Sovrano: allora
colpata di grave delitto: e aggiungeva che inpubblicamente svelerà l'esser suo.
anamoratosi di lei la sposò, ma quando la donna
L'ultima scena ha luogo, come nel primo atto,
volle interrogarla sull'esser suo e domandargli
il suo nome, dovette ripartire condotto ancora sul prato lungo la &beide. Dinanzi alla Corte
dal candido cigno. Quel cavaliere era il figlio e a tutti i cavalieri di Brabante, Lòhengrin racconta la leggenda del Graal che più sopra ho
di Parcival e si chiamava Lohengrin.
riassunta, dice il suo nome e dichiara di essere
Riccardo Wagner, fondendo insieme le due
il figlio di Parcival.
tradizioni, ne trasse l'argomento per l'opera sua.
Dopo la rivelazione di tale segreto egli, perLa leggenda, come si vede, è eminentemente
la legge dei cavalieri del Graal, deve partire e
..eristiana: ma ciò non toglie che, come osservò
tornare sul colle di Monsalvato. Lo affligge il
Magner istesso, essa si ricolleghi alla mitopensiero di doversi separare ealla sposa adorata,
logia de' pagani. Il dramma psicologico si conma è forza obbedire alla legge suprema.
-centra in iluell' inesauribile desiderio di conoscere,
Sull'onda del fiume appare nuovamente il
di sapere, d' indagare i misteri, di edere la
spiegazione d' ogni segreto, che spinse Semele a candido cigno fedele: Octruda esprime la sua
gioia selvaggia e svela firialmente il mistero
.chiedere a Giove il suo nome, che stuzzicò la
della morte di Goffredo: fu essa, colle sue arti
curiosità di Psiche, di Pandora, della stessa Eva
agognante di apprendere il mistero della vita
magiche, che lo mutò in cigno: in quel cigno
dal vietato frutto dell'albero del bene e del mele. appunto che guida la barca di Lehengrin. Il cavaliere risale la fragile cimba e leva al cielo le
11 piu celebre cantore tedesco della leggenda del
Great fu Volframo di Escheinbach fiorito verso
mani. Una bianca colomba viene a posarsi sulla
navicella. Allora laThengrin discioglie la catena
il 1270, e che fu uno dei più valenti Mirinosanger: Wagner intese ritrarlo. nel suo Tan- d' oro che teneva il cigno legato: questo s'immhau.er, in quel personaggio che appunto si merge meli' onda e, in sua vece, ne esce il giochiama Volframo.
vincite Goffredo, il fratello di Elsa eh' essa era
La prima scena dell'atto primo del Lòhenstata imputata di aver ucciso.
-gin rappresenta un prato sulla riva della &stalla,
La navicella si allontana guidata dalla bianca
vicino ad Anversa. È là che dinanzi al re Enrico
colomba: Elsa cade a terra e spira invocando
l Uecellatore, mentre si d scutono gravi faccende
Io sposo.
di Stato, un cavaliere Brabantino, Federigo
Questo, per sommi capi, il libretto del ',ObenTelraniondo, accusa pubblicamente I vergine
grin ; al prossimo riuniamo qualche parola intorno
Elsa di aver ucciso il fratello Goffredo e con- alla musica.
seguentemente ripete per sè e per SUA moglie
Ortruda il trono del Brabante essendo essi, dopo
la morte del giovinetto, i più vicini congiunti
•del vecchio Duca defunto. Il Re fa venir l'ai>.
Saranno interpetri del Lohengrin:
cusata la quale rifiuta di discolp irsi in attesa
F2sa: Mary D' Araeiro (Soprano) - °renda:
che venga a salvarla il cavalier ideale da lei
Maria Petich (Mezzo Soprano) - Lohengriai: Vinvag,heggiato nel sogno. L'Araldo allora invita ad
cenzo Coppola (Tenore) - Telramondo: Agostino
avanzarsi quei campioni che i ritendano battersi per
Gnaccarini (Baritono) - Re: Luigi ftossato (Basso)
lei coli' accusatore nel solenne giu lizio di Dio. - Araldo: Vittorio Dolci (altro Basso).
Ma nessuno s' avanza. Stà per pronunziarsi la
Maestro Concertatore Direttore d'Orchestra :
condanna della bella fanciulla, quando da luoge Giuseppe Pomè - Maestro sostituto ad Direttore:
Gio. Batta. Alberani - Maestri lati attori di Cori:
s' appressa una navicella guidata da un cigno.
Oreste
Sbavaglia e Torquato Giannetti.
Dalla barca discende un cavaliere spleuddamente
N. 60 Coristi
60
Professori d'Orchestra
N
armato, quello eh' Elsa aveva visto ne' sogni, e
d'arabo i gessi - N. 40 Comparse - N. 8 Corifee assume la difesa dell' infelice.
Banda sul Palcoscenico - Trombettieri.
Nel vederla si sente affascinato da lei e,
Prima rappresentazione: 29 febbraio.
anche prima di cominciare la lotta, le offre di
N. 16 rappresentazioni - N.14 d'abbonamento.
:farsi suo sposo, a patto che mai gli domandi
L'Impresa: Belletti e Barati.
il nome nè 1' esser suo.
Comincia il duello e Lòhengrin abbatte
Telrarnondo. Il Re conduce Elsa allo sposo che
Al Politeama Nazionale la compagnia equeteneramente l' abbraccia. Si levano inni di grazie
stre Guillaume darà ancora poche rappresetial Sienore che fece trionfar li virtù.
taziuni: ai affrettino coloro che non kanuo anIl secendo atto accade in un Castello di
cora ammirato gli esercizi vani e interessanti
Anversa. Telramondo e la sua truce sposa,
dei valorosi artisti.
•Ortrula, che lo aveva consigliato a calunniare
Ci auguriamo poi cke il simpatico teatro di
!a povera Eisa, stanno macchinando il modo di
piazza dei Cavalieri si riapra presto con altro
vendicarsi dello scacco milito. Orinala è dotta
spettacohe
nelle arti magiche: tmvera modo di sfogare il
Oggi due rappreseatazieni variate.
suo odio e di distruggere la a licità d' Elsa e
del cavaliere suo sposo. Frattanto Elsa si afjaccia al I erone e confida alle dolci aure l' in-
La leggenda della Sacra Coppa, che fa
parte del ciclo di Artù e della Tavola Rotonda
e che forni il soggetto del Lohengrin, è su
per giù la seguente. Chiatriavesi Graal la Coppa
in cui il Redentore aveva consacrato il pane e
il vino nella santa Cena e in cui Giuseppe di
Aritnatea aveva raccolto il sangue di Gesti ero'ci fisso.
Questa Coppa, formata di un solo smeraldo,
era stata trasportata in Inghilterra e affidata
a3.1 Re Artù, e ai Cavalieri della Tavola Rotonda.
Questi cavalieri erano i più valorosi e i pin
-
LH Magri Vertnnconn
La "apitolazione di Maccalb
(Ghise e 'r Fornai ni)
F.
Ma donque è vero o è tutta 'na 'nvenzione
Quella d'ave pagato all'Abbissini,
Per fa' sorti dar forte er battaglione,
Un fottiaccio e mezzo di 'varini?
G.
Io se ti devo di la mi opinione
Per sarvanni la pelle, poverini
Avrei portato ar inoi.te rauco 'r sermone-Ma che fai la burletta, Fornaiai?1.. -
F. Cedeste è giusta, e l' avre' fatto anch' io:
L'omini 'un si rifanno; e de' miglioni
Ormai ci segno avvezzi allo sciupio.
Ma 'un ml volo andà giù di ve' buffoni
Che doppo certi fatti, Sacro Dio,
Viensero a fa' delle dimostrazioni!
(.211sc.sza.-o-ta.- -arees.
NOTA BIBLIOGRAFICA
Otto anni di propedeutica freniatrica nelle stanze di osservazione dello Spedale di Pisa. - Studio e considerazioni - Pisa,
Tip. Vannucchi 1896.
Nell'attesa che il tempo faccia giustizia degli
isterisuai artistici di quella Commissione che si oppose alla trasformazione in Manicomio provinciale
della Certosa di Calci e insieme con un grande
Prof. B.
SADUN
—
vantaggio economico offra modo agli studiosi di
disporre di un materiale scientifico non indifferente,
non è inutile pensare, come vuole il prof. Sadun, a
migliorare le stanze di osservazione dei nostri Spedal', che presentemente sono inferiori, troppo inferiori allo scopo e, per usare le parole dell'A. che da
25 anni batte sullo stesso tono, sono un carico di
coscienza per lo Spedale, per la Provincia, per il
Comune. Le considerazioni basate sullo studio statistico degli Alienati avuti in cura negli ultimi 8
anni, fin da quando fu istituito in Pista, l'insegnamento della Psichiatria, e dedotte con quella voinpetenza e vivacità polemica che sono pregi abituali
del brillante A. servono a dimostrare che le stanze
di osservazione, oltre al costudire, studiare e curare
gli ammessi per il tempo necessario a conoscere se
siano da manicomio, debbono provvedere alla permanenza di taluni che danno speranza di sollecita
uscita, di altri che si trovano in condizioni da non
permettere il trasporto, come pure di quelli che non
avendo raggiunta la età di 12 anni voluta per l'accettazione al manicomio vanno compresi fra i mentecatti a carico della Provincia. Dimostra poi che,
anche data la costruzione di un manicomio, le stanze
di osservazione, oltre al fornire il materiale di studio per le cliniche costituiscono un risparmio per
la Provincia difendendone gli interessi contro certe
esigenze inconsulte dei Comuni. Il prof. Sadun ha
mille volte ragione quando coi dati desunti dall'esercizio clinico di 8 anni deplora la mancanza di una
legislazione che regoli il governo degli alienati,
che è causa di spese ingenti per le provincie, di
malintesi e di contrasti coi Comuni e cogli spedaii.
Noi • ci auguriamo che presto tale voto venga
esaudito e l'Italia non segni in questo una vergognosa eccezione fra le nazioni civili e sia esaudito
anche il voto che la Provincia, il Comune, l'Amministrazione Spedaliera e il Consorzio Universitario
dotino la nostra Università di un Istituto Psichiatrico pan all'alto scopo educativo e scientifico
che dal grande sviluppo preso da questo ramo di
Scienza le è imposto.
Off.
Scit di Assieurazioai " DAN111310 „
Autorizzata con R. Decreto 22 Maggio 1868
La Rarrpresentanza Generale per l'Italia. avente
sede in Milano, Corso Vittorio Emanuele, n. 2d,
palazzo proprio, rende noto che ha (Laminato ad
Agente Principale della Societa iii PISA il Signor
CAP. RAO. Gioacdo MURI, con Utli io in via del
Museo, n 3.
COSE AGRICOLE
Il nostro Comizio agrario, nella sua ultima adananea generale, ha deliberato di indire, coll'aiuto
del Ministero di Agricoltura, un Concorso a premi
per r uso (lei conciati chiinici e per 1' innesto delleviti mostrali su quelle americane.
I premi per l'uso dei concimi saranno asse.gnatir
agli agricoltori che in tutto il triennio 1896-98 dimostreranno di avere usato utilmente, anno por
anno, i concimi stessi con razionalità, sopra una
superficie non minore di 5 ettari.
I premi per gli innesti a quegli agricoltori cho:
nello stesso triennio dimostreranno di avere piantata
razionalmente o complessivamente un numero noir
minore di 6000 viti Ripari(' e Rupestris o di avtat
praticato su di esse l'innesto con vitigni nostrali.
I concorrenti dovranno, entro il mese di Maggioa
dichiarare in una loro domanda al Prceidente del
Comizio su quale estensione intenderanno adoperane
i concimi e su quali o quanti vitigni americani vorranno praticare l' innesto
Le conferenze
—
A beneficio della Società di Patronato pei liberati dal carcere, nella prossima quaresima, sarà tenuto un corso di conferenze che per la scelta degli oratori e la varietà degli argomenti da trattarsi:
riuscirà degno della calle Pisa.
Le letture si faranno nella galleria riservata dellaR. Corte d'Assise, gentilmente concessa, ed il locale
comodo ed elegante sarà messo in modo da accontentare le esigenze delle nostre gentili signore ler
quali. rendendo omaggio alla loro squisita intelligenza, interverranno tutte alle geniali riunioni cher
si spera, formeranno un'attrattiva della inuninentt
stagione quaresimale.
L' abbonamento alle nove lettore costa appenr
lire cinque ed i biglietti si trovano vendibili presso
il negoziodel sig Giuseppe Flatencrittia&, Lung'Arnot
Giovedì 20 alle ore 8,30, poni , lettine del prof..
avv. Arnaldo Buonaventura - La Nazionalità deffic
Alfusica.
A proposito di conferenze, leggiamo nella &azzetta Livornese del dì t I: 14r suocera, al Cintoti,
Filologico. Il lavoro del cav De Smani. letto iter.'
sera innanzi a numerosissimo pubblico, composta,
quasi esclusivamente di signore e di signorine, hic
procurato un'ora di vero e sano godimento intellettuale.
Non era un lavoro scientifico, non aveva la gravezza di uao studio sociale, Ne la velleità pretenziosa di uno studio biologico, ma aveva di tutto aie
poco.
Delle suocere hanno detto e scritto i più belli
spiriti, i cervelli più balzani: per loro e contro lorahanno imbrattata carta frivoli scribacchiatori e studiato forti pensatori. Se i primi nel trattarne riuscirono semplicemente volgari, gli altri seppero
,
“
trarne ispirazioni geniali.
L'amico Do Sanctis, aborrendo le volgarità o schivando adulazioni inopportuae. ha trovato la nota
giusta della questione e con umorismo di buonissima ie.& ha sferzato /e suocere cattive, seccaci, pettegole, come ha trovato liriche inspirazioni parlamelo
delle suocere buone, angeli tutelati delle culle adorate.
Durante la lettura quanti scoppi di risa datante
bocche gentili Alla fine quante belle "Eine hanno
plaudito!
Sappiamo che, in seguito a vive premure, il Da
Sanctif3 - dopo la lettura che ne .farà a Pisa —
ripeterà Le suocere in altro Circolo livoraese.
-
Situazione della Societa al l.° Gennaio 1895
Capitale sociale versate per intero L.' 2,500.000. Oo
a 31,409,045, 87
Fondi di garanzia Capitali assicurati:
Ramo iocesai e trasporti
. L. 2,225,470,720
Ramo evita
•
67,199,745
Danni pagati i» totale .
»
110,891,340
La Società Danubio assunte aseicurazioui
cotamo i danni deo' inceialio, scoppio del gas, del
fulmine e degli apparecchi a vapore, trasporti; ed
as.sicara2ioni sulla vita dell'uomo e ren4ite vitalizie.
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lenta ti. 41. - Ruglioni Ranieri 1,0), Pistoi Cesare 1,00, Caselli Alfea 9,50, Boschi Benedetto
Bozzi Augusto O, 50, Balestri Ezio O, 5J, Caselli*
Santi 2,00, Giolami Anna 1.00, Gettai Giuseppe I ,OGNota n. 42. - Frateschi Francesco 2, 00, Logli
Pietro O, Garzella C. O, 50, Benedettini Domostene 0, 20, Benedettini Narciso 0, 10, Frateschi Teresa 0, IO, Benedettini Sabatino 0,10, Benedettini
Arduino 0, 10, Benedettini Emma O, IO, Logli Rosa.
0,10, Lotti Albina 0, 10, Garzella I. O, 50.; N. N..
0,1u. N. N. 0,10, N. N. 0.10, N. N. 0,10, N. N. 0,1Da
Benedettini Abdon O, 20.
Nota n. 43. - Guidoni Pellegrino 5,00.
Nota n. 5/. - Melani Luigi 5,00, Società Ce-'
Tunica Riehard 25,00, Ad. /rimi 5,00, Mapoutanm.
-
,
1
1.migi 3. f0, Dell( Bili Romeo 3, 00, Jaeger Natale
3,00, Mori Francesco 3, 00, Pilade B O, IO, Melani
f.. Ni. E. M. es, O Migliii O, Eli, Alelsni
Insegnanti benemeriti. — 11 Ministro
della Pubblica Istrazione, su proposta del nostro Consiglio provinciale scolastico, ha dichiarato benemeriti i seguenti insegnanti:
-
,
Ebbe ro I,Ou.
ft ofo n. 11. — Gsitsi dott. Ficcatelo 5, (O, Carlo
-
Asvsley 5, (O
/•oto n. 23. — l'Ara ni TnnuQ 5, CO, Maria
'asili Marroni 5, 00.
Nota n. 24.
Cenai avv. Giuseppe Raffaello
00, N. N. 1, CO. Folti avv. Delo 2, 00,
-groli Leone .2, 00, Bit.dene Alfredo 2. CO, Ballantini
_Francesco 2, O. rifilafiéi trillo 2, CO, G. Perori l, (O
di. Matte ue ci 1. GO, Di Sacco Settimo O, O. G. Fraarolini O,50. I. Ranfeeni O, 50. S. Maffei O, 50, E.
Tegnini O, r o, Cenai Ulderigo 5, CO, Adorni Giulio
00, Cenai Assunta 5, tO, Cerrei Adziaila 2. 00,
;Cenai Da 3, i O, Ben( detti Giura ppe 1, 00, Pini
Luigi 4,00, Marmi Csmmillo 1, CO, Zanobini Pio
1,00, Sarnus zeri Cavatimi 1. i O. Foinaini Luigi
CO, Piegai Anacleto 1, 00, Triglia-e famiglia 5. ( O,
N. N. 2, 00, Gherardi dottore Ferdinaedo 2,50,
N. N. 2, 00.
Nota n. 49.
Fai:Atti dott. Giuseppe 2, 00, Meemoc,ci dott. Giusepr e 1, 00.
Nota v. 7.
Becchini ing. Oreste 5, 00. E. Celarti 1, 00. Faezi Dornepico 1, 00, Giolai lginia 2, 00,
lialletti Maria 1, CO, Ferrucci Ottavia 2, 00. Rock
'Giuseppina 2, t O, A. Corser 2, 00, Rook Thomas
%,00, Rook Antonietta 2, (0.
.Nota n. 93.
%orlamici prof Francesco IO, 00,
1gardi-Dei prof. Aagiolo
Manfredi N. 3, 00,
l'acinotti prof. Antonio 5. 00.
Nota n. 97. — N. N. 10, 00.
Totale della presente pubblicazione L. 273, 85
kubblicazioni antecedeuti . • , 1382,85
Nella Provincia di Pisa, Circondario di Pisa:
Allegretti Matilde, Cesetri Luigi, maestri a Pisa.
Campolnd Cherubino, a Rosignano. Curry
Luisa, a I.ari. Masoni Girolamo, a Calci, Gianrozzi Agostino, a Vecchiano. Prateschi Leoolda e Elisa Cappelletti Bellotto, a Cascina.
Calarsi Giulia e Gualandi Veturia a Ponte-
—
-
dere.
Nella provincia di Pisa, Circondario di Voli erra: Corriti Marietta Grassisti Silvio,Fran.
chi Adele e Trapassi Fortunata.
A tutti i bravi e valorosi insegnanti, che
della educazione dei bambini fanno il dolce e
l' indefesso ministero della loro vita, mandiamo
le nostre congratulazi(ni.
Pro - Pisa. — Giorni sono una famiglia composta
-
,
—
—
di marito, moglie e due bambini, giungendo a Pisa
col treno di Genova cLe arriva alle 4, 30 antimeridiane, non trovò alla stazione altro che un piccolo
aficre scoperto: e fu ventura che nessun altro viaggiatore lo avesse prima accaparrato, altrimenti avrebbe dovuto andarsene a casa a piedi, trascinandosi
dietro i bagagli. Il che veramente accadde altra
volta, ad un viaggiatore che ei trovò costretto a
lasciare il bagaglio alta Stazione e ad andarsene a
piedi. Inutile aggiungere che viaggiando nell'unico
fiacre scoperto, di notte, in inverno, la detta famiglia corse pericolo di prendere in massa una polmonite. Ora si domanda: c' è un regolamento Municipale che imponga ai vetturini di trovarsi alla
stazione, ad ogni arrivo di treni, è con mezzi di
trasporto adatti alla stazione ed all'ora? E, se c'è,
da chi dipende l'inosservanza? Sarà bene che le
autorità competenti provvedano seriamente in proposito
Uu Pisano che si fa onore. — Con recente decreto
è stato insignito della croce di Cavaliere della Corona d'Italia il nostro concittadino Federigo Gagliardi.
Questa onorifiesnza è proprio meritata: il Gagliardi deve alla sua energia, alla sua perseveranza,
al suo ingegno una fortunata posizione in Australia,
dove con la parola, con gli scritti si è adoperato
etficacemente a favore della iadustria italiana, e
mandando anche al Ministero importanti relazioni:
per gli emigrati poi è stato sempre una vera provvidenza, e laggiù ha istituito società e scuole che
tengono alto il nome della patria.
Fiera di Beneficenza. — Si è aperta in via S. Frediano una fiera, il cui prodotto va a beneficio dell'Associazione della Croce Bianca.
enariticenn. — Il cav. Pietro Azzaretti, già tesoriere provinciale in disponibilità, in occasione del
sua collocamento a riposo è stato nominato Ufficiale
dell'Ordine della Corona d'Italia.
Funzionario e uomo privato di elette qualità, il
cav. Azzaretti è degno della distinzione accordatagli, e noi ci congratuliamo di cuore.
—
L. 1656, 70
DA TAITÙ
L'egregio collega Alfredo Baraecan ha moftipliarato in questi giorni la ena meravigliosa attività di
eavvocato, di vice-pretore, di corrispondente della TriUva e del Corriere Toscano e di Segretario della
`Società per il Bene Economico per dedicarsi, ccl
..lervore e coll'entusiasino che egli pone sempre in
:latte le Eue imprese, alla riuscita dei tre veglioni
( 16-18-23 febbraio) che avranno luogo sotto l'alto
}patrocinio della Croce Rossa a benezio dei feriti
della guerra in Africa.
L'Avvocato Baraccani ha fatto più di un mira<colo : prima di tutto è riuscito a liberarci in queat'anno da quella noiosissima Società del Carnevale
The ritornava, a Scadenza fissa, come un'apparizione
melanconita sul lieto orizzonte pisano; ed è riticito poi a commuoverci tutti per tre feste da ballo
decenti e signorili che non avranno niente a cenate eci beccameli careevaleschi e rumorosi degli
anni trascorsi; e ci ha invitato a far del bene e ci
'ha procurato il modo di divertirci dignitosamente,
:senza chiassi e senza orgie.
Dalla barba irrequieta del mio collega pubblici ..ala sono fluite dolcemente le idee: si sono staccate
giù da ogni filo della piccola barba e sono state le
scintille che hanno elettrizzato gli animi.
Le feste sarasno magnifiche: sono state veaslate
41,00 azioni, e l'aspettativa è straordinaria.
Volete sapere qualche cosa? Il teatro è stato addobbato elegantemente, illuminato con sfarzo, ador• ite leggiadramente di fiori. Il palcoscenico è stato
-.raddoppiato: nel fondo si eleva un giardino che si
'allarga per un colonnato dipinto da Torricini e che
lascia ammirare lima superba fontana luminosa; e
intorno poi, giù in fondo. si distendono vasche scintillanti e aiuole fiorite. Tutto è luminoso come ogni
idea del Baraccsini che è stato in queste ultime ore
seintanato nella sala del Rossi a studiare i migliori
effetti di quello spettacolo che riuscirà stasera la
grande feerie dei colori e della luce. L'amico Bazaceani, divenuto a quest' ora competentissimo nell'ottica e nella idrostatica. si è gettato addirittura
tia braccio alla coreografia e ha messo su un teatro dentro il teatro e vi farà stanotte rappresentare la
Corte di Taitic e di .Meneliek da alcuni studenti,
a: api ameni e bizzarri, caldi fautori di entusiasmo
e di brio e valorosi cooperatori e aiutatori della
Ifielice impresa.
Ve li nomino a titolo di onore: De Negri Enrico,
Itancini-Papanti Luigi, Andruzzi Ulisse, Malloggi
Andruzzi Leonida, Cosmo Costantino, Poggesi
Yario, Venèra Antonio, Malloggi Ugo, Lupi Dario,
Arcangeli Raffaello, Scrivere Gino, Cilotti, Battino
Amedeo e Ruggeri Matteo.
L' avv. Baraccani è riuscito così anche patriotticamente stratega: egli ammazza i nemici colle loro
stesse armi: quella corte di Taitù e Menelick fruts
ferì dei buoni denari alla Croce Rossa!
.
.
— Il chiarissimo prof. Queirolo è stato
nominato socio corrispondente dell' Accademia di
Igiene in Francia.
Rallegramenti per la distinzione speciale che onora
uno dei nostri più illustri scienziati.
Concerto Gratuito — La Banda dei 23e
reggimento Fanteria quest'oggi dalle ore 12 e
mezzo alle 14 eseguirà in piazza S. Niccola il
seguente programma:
I. FAHRBACII. — Persiana, Marcia.
Carniell, Atto 1°.
2. B1ZET
3. B12ET . . — Carmen, Atto e.
4. HASCHAT. . — Canzoni Carintia
5. RUBINSTEIII — A) Toreador et Andalouse
B) Trot (le Canalerie.
.
.
Risparmio..
L'assessore Svpino, come il più prossimo parente
del defunto, ha avuto l'incarico di teseerne l'elogio,
ed ha prcnto un fascicolo, ah:ririè, molto voluminoso:
chi l'avrebbe mai detto che il povero morto (cosi
giovane!) avesse tanti meriti da riempirne un volume in folle)!
Intanto l'egregio necrologo ha già assunto un'aria
di circostanza, e guata con occhi leeroci il presunto
omicida (il prestito è stato ucciso.... in fasce) e par
che dica: Io ho lavorato tanto a tirar su l'edificio
del bilancio ed ecco che tu me lo Rovini!
Poichè come Napoleone I diceva che se si gratta
lusso ei trova il cosacco, così la Giunta crede
che grattando il Rovini si debba trovare il
Nardr-Dei.
Del resto un'aria di mestizia é su tutti i volti,
anzi l'aseessore Triglia par che pensi: son fritto!
Ma no, ma no! Gli egregi componenti la Giunta
e l'asseseore per le finanze sopratutto. saprenno bene
trarsi d'impaccio e undur la barca in porto scura
urtare ancora nello sceglici—. del Consiglio di Stato.
Ma ecco che il Capitano Della Nave comunale,
avv. cav. Cambiai, dà l'ordine di salpare, e il zucchero cav. Parenti Epiega le vele del processo
verbale della seduta precedente: speriamo che non
soprfigiuvgano Impesti e, sopratutto, non si perda...
la bussola.
Si sa già del resto che per quanto il colpo sia
stato bene assestato, è stato parato con un' abilità
straordinaria dalla Giunta, la quale con calma ed
oculatezza ha saputo evitare al Comune dei danni
incalcolabili : meglio così!
Ma sentiamo le comunicazioni del Sindaco.
Dichiara di avere fatto le pratiche col collega
di Paleinio per mettersi con esso d'accordo in vista
della legge sulla Cassa Depositi e Prestiti presentata al Parlamento: annunzia poi che i sigg. Nissim hanno latte dono al Museo Civico di uno stemma antico rappresentante la Presa di _Enda: ringrazia a nome del Consiglio i generosi donatori.
E siamo alla grande questione: l'ordine del giorno
segna : provvedimenti per dimissioni di passività.
Si tratta del famoso prestito colla Cassa di Risparmi. Il Sindaco ne fa la storia dettagliatamente
e ne tratta con molta lucidità tutta la parte legale,
difendendo la deliberazione presa dal_ Consiglio, in
vista delle urgenti necessità del Comune.
Conclude che la Giunta è stata però fortunata
di poter riparare in tempo e bene al danno che,
dalla reiezione del Prestito ne sarebbe venuto al
Comune e invita l'assessore per le finause a spiegare al Consiglio come la Ginnta stessa abbia potuto giungere a così lieto successo.
L'Assessore per la Finanza prende la parola ed
incomincia col dichiarare che si limiterà ad esporre
cifre, ed a presentare proposte concrete ed indispensabili Rammenta come quando assunse l'ufficio non
desiderato di Assessore per la Finanza si presentò
al Consiglio esponendo la vera e reale situazione
finanziaria e dimostrò con dati ufficiali come si sarebbe ottenuto per ii Bilancio 1895 un disavanzo
di L. 163, 000.
Promise allora che si sarebbe curata ogni maggiore economia ed infatti il consuntivo del 1895 si
è già chiuso con un disavanzo di L. 150, 000. Senza,
egli dice, volere entrare nel campo riservato ai revisori del Bilancio è necessario per informazioni si
fermi su qualche cifra del Bilancio stesso. E dimostra come il disavanzo del medesimo sia cagionato
da circa L. 125,000 di minori entrate, e di L. 25,0..0
di maggiori spese; fa però notare a riguardo di
queste che si ebbero maggiori spese per spedalità
per circa L. 20,000, per sgravi e rimborsi di tasse
L. 15,000, per tasse a carico del Comune L. 8400,
per pensioni agli impiegati altre 8400 circa. Ora
egli dice, se soltanto questi 4 titoli avrebbero portato un maggiore aggravio al bilancio per circa
L. 52,000, ed iavece le maggiori spese sono residuate a L. 25,000, è evidente che in moltissimi altri titoli si sono curate molte economie.
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ENRICO MAllARINI, Direttore respons.
— Tip. T. Nistri e C. —
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SOLO L'ACQUA
CHINA - URINE
PROFUMATA E INODORA
Al nostro amico, il Sacerdote Romeo Galli,
morto improvvisamente il vecchio e buon ge-
preparata con sistema speciale, conserva e sviluppa
CAPELLI E LA ILIAIDA
mantenendo la testa fresca e pulita
nitore Innocenzo, un uomo caro e venerato,
che tutti amarono per le virtù domestiche e venerarono per la esemplare operosità nel bene.
All'amico mandiamo, colla pietà nostra per
la immensa sciagura, condoglianze vivissime e
sincere.
Minati è stato nominato Professore Einerito
della nostra Università.
questa una degna e meritata ricompensa
ad una nobile vita spesa tutta nell'insegnamento
e per la scienza.
<
Guardarsi dalle imitazioni
e contraffazioni
Seduta dcl 15 Febbraio.
Presiede il Sindaco Cav. Avv. Gamhzne. Funge
da segretario il Cav. Tito Parenti..
Sono presenti i censiglieri: Ganabini, C-errai
fatto grandi feste al furiere telegrafista Socrate
Davini, reduce dall' Eritrea dove prese parte
• eroica difvsa di Macallè.
Cav. liderigo, Feroci, Cuppari, Materassi,
Cristiani, Glierardi, Nardi-Dei, Garzella, Supino, Franceschi, Della .Nave, Tempesti, Tom
pueei, Gini, Melani, Benvenuti, Triglia,
D' Achiardi, Fo9liata,Curiszi, Sottimi, Baldacci.
Il Davini è pisano, di San Marco alle Cappelle, e cugino del nostro caro amico dottore
liuto Spadoni.
•
li
ed esigere sempre sull'etichetta
il nome dei preparatori
iHui
11111GONE E C.
MILANO
Via Torino, num. 8
Al palazzo Gambacorti
Un reduce di Macallè. — A Arezzo hanno
.
Scusano la loro assenza i consiglieri Nissim, Bertini, e Morelli Gualtierotti.
Il resoconto della seduta di ieri si potrebbe benissimo intitolare : .1<inerati e danze.lnfatti è carnevale. nel suo massimo fervore, (non ne rimangono
che soli quattro giorni) e qui gli ottimi Padri coscritti sono radunati per assistere ad un funerale
il,
funerale del compianto prestito con la Cassa di
A dimostrare poi che l'accusa sempre lanciata a
questa amministrazione di essere desiderosa di grandi
lavori è assolutamente infondata basterà fare notare •
dal consuntivo del 95 che per opere ordinarie e
straordinarie in tutto il comune si sono spese nelP anno sole L. 901 più del previsto, ed invece 2737
lire meno della media dei consuntivi 1892-93-94.
Viene poi a parlare del fabbisogno di cassa, ed
alludendo al ricorso per il Mutuo dice non volersi
occus are di confutare con argomenti che avrebbe
validissimi le ragioni per cui il ricorso stesso, fu
accolto. Solo espone agli adunati che se non si
fosse trovato altro modo di prevedere, le conseguenze
per il comune sarebbero state gravissime. Ma per fortuna si potè incassare dall'Amministrazione dei fiumi
e fossi il totale credito di oltre 340,000 lire, e questa somma è già stata versata nelle nostre casse fino
da mercoledì 12 corrente.
Ed ora mentre forte di precedenti deliberazioni
di massima la Giunta avrebbe potuto disporre di
parte di questa somma per il pronto pagamento, o
per a suo tempo ottenerne sanzione col consuntivo del 1895, si presenta al Consiglio per ottenere speciale autorizzazione, ed è perciò che presenta il seguente schema di deliberazione:
Il Consiglio
Udito ecc :
Considerando come il ritardare tale pagamento oltrechè cosa non decorosa pel Ceniune, potrebbe arrecare i più seri inconvenienti e danni morali e
materiali gravissimi
Delibera
di autorizzare siccome autorizza la Giunta a valersi
di quella parte del fondo patrimoniale oggi esistente, per provvedere a tali pagsmenti, riservandosi a suo tempo di deliberare se ed in quale modo
debba provvedersi al reintegramento del fondo stesso.
Il cons. Nardi-Dei svolge alcune considerazioni
critiche.
I consiglieri supino, Ponteeorvo e Toscanelli
chiedono di parlare : sembra che il cons. Nardi-Dei
si diverta a stuzzicare dei vespai, osservando che
alcuni membri della Giunta esigevano, quando erano
all'opposizione studi di riforme, che ora hanno dimenticato.
L'assessore Supino risponde esaurientemente, con
la scorta dei documenti ufficiali, alle critiche del
cons. Nardi-Dei, fra le approvazioni del Consiglio,
specie quando accenna alla sincerità finanziaria, suo
programma inalterato.
E in ció sono anch'io d'accordo : si sa le bugie
hanno le.... Gambacorti.
Anche il cons. Pontecorvo ribatte le critiche del
cons. Nardi-Dei.
Il cons. Toscanelli rinunzia alla parola, e l'assessore Cuppari parla brevemente per fatto personale, .
difendendo la sua coerenza non distrutta dal trovarsi al potere. Noto intanto nell'aula il famoso- Rovini, sottoscrittore del ricorso contro il prestito,
causa prima ed unica dell'attuale discussione. Replica poche parole il cons. Nardi-Dei. Il cena. Feroci chiede si limiti la discussione alla proposta.
della Giunta, e non si allarghi il dibattito.
Il cons. Tempesti domanda, e l'assessore Supinagliele fornisce, alcune spiegazioni : trovando il modo di punzecchiare, come il collega Cuppari,
cons. Nardi-Dei.
Colgo a volo un'osservazione di uno degli spettatori : guarda Angiolino, pare Falstaff nell'ultimo
atto, quando gli cantano : «Pizzica stuzzica Ie.
Il cons. Cerrai presenta un ordine del giorno di
piena fiducia nella Giunta.
Si vota sulla proposta della Giunta, presentata
dall'assessore delle finanze, per appello nominale; la
votano tutti, fuorchè il cons. Nardi-Dei che si astiene.
E si passa all'ordine del giorno Cerrai che messo
ai voti è approvato con voti 23; votano contro NardiDei, Gioli e Tempesti ; Si astengono Gherardi, Della
Nave, Materassi e Ripoli.
Si sottolineano i due sì dei consiglieri Feroci e
Mariani.
Entra il consiglier Tanfani.
L'assessore Supino ringrazia il cav. Cerrai dell'esibizione fatta alla Giunta a nome della Banca Pisana di anticipare i fondi che le potessero occorrere;
del che egli potè fare a meno, avendo ottenuto dilazioni per i pagameuti più urgenti.
In seduta segreta il Consiglio nominava medico per
la condotta di S. Martino il Dott. Enrico Mori.
.
•••
Una distinzione. — 11 prof. comm. Carlo
.
.
Pontecorvo, Simoneschi, Mariani, Gagliardi,
Toscanelli, Ripoli e Gioli.
,
P
DOPO LA CURA
PRIMA. DELLA CURA
Si vende tante profumata che inodora e non a peso ma in fiale a L. 1, 50 e L. 2
ed in bottiglie grandi a L. 8, 50.
Trovasi da tutti i Farmacisti, Droghieri e Profumieri del Regno.
PISA presso il Siy . ALD. MATTEUCCI e Ditta G.
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Deposito generale da A. MIGONE e C., Via Torino, 12 — MILANO.
Alle spedizioni per pacco postale aggiungere centesimi 80.
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