I Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia
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I Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia
I Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Il Sistema di sorveglianza di popolazione P.A.S.S.I. 1. Cos’è e come funziona 2. I risultati in ASL CN1 nel periodo 2009-2012 3. L’utilizzo dei dati nei Piani della Prevenzione a cura di Maria Teresa Puglisi e Anna Maria Fossati (Dipartimento di Prevenzione-S.S. Epidemiologia ASL CN1) Premessa Nel mondo le malattie croniche non trasmissibili rappresentano la parte maggiore di decessi, morti premature e disabilità nella popolazione. Colpiscono in modo più pesante Paesi a basso e medio reddito e le persone più svantaggiate sotto il profilo socio-economico. L’Italia, in particolare, è caratterizzata da pochi gruppi di malattie che causano la maggior parte di anni di vita persi per colpa di disabilità o morte prematura. Gran parte di tali patologie è attribuibile a sette fattori di rischio modificabili: scarsa assunzione di frutta e verdura, ipertensione arteriosa, fumo, obesità, inattività fisica, ipercolesterolemia, eccessivo consumo di alcol. Oltre alle sofferenze, queste malattie generano gran parte del carico di lavoro e dei costi dei servizi sanitari, mettendo a rischio la sostenibilità dei sistemi sanitari universalistici come quello italiano. Le malattie croniche non trasmissibili possono essere prevenute modificando i contesti sociali e ambientali che le favoriscono. Diventa quindi essenziale monitorare i comportamenti delle persone e acquisire anche il grado di conoscenza e adesione alle offerte di prevenzione. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità “la sorveglianza in sanità pubblica è la rilevazione continua e sistematica, l’analisi e l’interpretazione di dati relativi alla salute, essenziali per pianificare, attuare e valutare la pratica della sanità pubblica. La sorveglianza è effettuata per orientare le misure di prevenzione e controllo delle malattie”. P.A.S.S.I. (acronimo di Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) ha introdotto un nuovo modello culturale: l'indagine sancisce l’idea che il progresso sanitario di un sistema di salute (anche quello aziendale) passa attraverso una maggiore interazione fra domanda e offerta dei servizi, fra utenti ed erogatori di cure, su quali siano le priorità di salute e sull’evoluzione degli interventi. La raccolta dei dati a livello locale agevola infatti l’utilizzo dei risultati direttamente da parte di Asl e Regioni, fornendo informazioni utili per la costruzione dei profili di salute e per la programmazione degli interventi di prevenzione a livello locale, nell’ottica delle strategie di sanità pubblica previste dai Piani Nazionali della Prevenzione. Con questo strumento, le iniziative, su temi d’interesse nazionale, possono essere monitorate e il loro grado di “penetrazione” (conoscenza, atteggiamento e pratica) confrontato; il sistema favorisce inoltre la crescita professionale del personale sanitario coinvolto. Dopo una serie di studi pilota negli anni 2005 e 2006, in collaborazione con tutte le Regioni e Province Autonome italiane, P.A.S.S.I. è stato avviato in forma sperimentale nel 2007 ed è entrato definitivamente a regime nel 2010. 1) Cos’è e come funziona Tipo di studio P.A.S.S.I. è un sistema di sorveglianza locale, con valenza nazionale e regionale. La raccolta dati avviene a livello di ASL tramite somministrazione telefonica di un questionario standardizzato e validato a livello nazionale ed internazionale. Le scelte metodologiche sono conseguenti a questa impostazione e per tanto possono differire dai criteri applicabili in studi che hanno obiettivi prevalentemente di ricerca. Popolazione di studio La popolazione di studio è costituita dalle persone di 18-69 anni iscritte nelle liste dell'anagrafe sanitaria delle ASL. Criteri d’inclusione nella sorveglianza P.A.S.S.I. sono: la residenza nel territorio di competenza dell’ASL e la disponibilità di un recapito telefonico. I criteri di esclusione sono: la non conoscenza della lingua italiana per gli stranieri, l’impossibilità di sostenere un’intervista (ad esempio, per gravi disabilità), il ricovero ospedaliero o l’istituzionalizzazione durante il periodo dell’indagine. Strategie di campionamento Il campionamento previsto per P.A.S.S.I. si basa su un campione mensile stratificato proporzionale per sesso e classi di età direttamente effettuato sulle liste delle anagrafi sanitarie delle ASL. Dal 1 2011 la dimensione minima del campione mensile prevista in Regione Piemonte per ciascuna ASL è di 25 unità. A livello regionale, tutte le ASL hanno aderito e partecipano al sistema di sorveglianza P.A.S.S.I. I dati regionali riguardano quindi la totalità delle ASL del territorio piemontese. Per garantire idonea rappresentatività regionale vengono aggregati i dati delle ASL opportunamente pesati. A livello nazionale tutte le Regioni italiane hanno aderito al sistema di sorveglianza. Il dato di riferimento nazionale, denominato “Pool P.A.S.S.I.”, riguarda i territori coperti in maniera sufficiente, per numerosità e rappresentatività dei campioni, dal sistema di sorveglianza. Interviste I cittadini selezionati, così come i loro Medici di Medicina Generale, sono preventivamente avvisati tramite una lettera personale informativa spedita dall’ASL di appartenenza. Nella fase di messa a regime del Sistema sono stati informati anche i Sindaci dei Comuni dei territori aziendali e gli Ordini dei Medici. I dati raccolti sono quelli autoriferiti dalle persone intervistate, senza l’effettuazione di misurazioni dirette da parte di operatori sanitari. Le interviste alla popolazione in studio sono condotte dal personale dell’ASL, con cadenza mensile; luglio e agosto vengono considerati come un’unica mensilità. Nella fase di sperimentazione del Sistema è stata prevista una specifica formazione degli intervistatori sia a livello regionale che locale. La raccolta dei dati avviene tramite questionario cartaceo o direttamente a computer (metodo C.A.T.I.: computer assisted telephone interview). La qualità dei dati è assicurata da un sistema automatico di controllo al momento del caricamento e da una successiva fase di analisi ad hoc con conseguente correzione delle anomalie riscontrate. La raccolta dati è costantemente monitorata a livello locale, regionale e centrale attraverso opportuni schemi ed indicatori implementati nel sistema di raccolta centralizzato via web, sul sito di servizio www.passidati.it. Analisi dei dati L’analisi dei dati raccolti è effettuata utilizzando il software EPI Info 3.5.3. Per agevolare la comprensione del presente rapporto i risultati sono stati espressi in massima parte sotto forma di percentuali e proporzioni. Etica e privacy Le operazioni previste dalla sorveglianza P.A.S.S.I. in cui sono trattati dati personali sono effettuate nel rispetto della normativa sulla privacy (Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 - Codice in materia di protezione dei dati personali). È stata chiesta una valutazione sul sistema P.A.S.S.I. da parte del Comitato Etico dell’Istituto Superiore di Sanità che ha formulato un parere favorevole sotto il profilo etico. La partecipazione all’indagine è libera e volontaria. Le persone selezionate per l’intervista sono informate per lettera sugli obiettivi e sulle modalità di realizzazione dell’indagine, nonché sugli accorgimenti adottati per garantire la riservatezza delle informazioni raccolte e possono rifiutare preventivamente l’intervista, contattando il Coordinatore Aziendale. Prima dell’intervista, vengono spiegati obiettivi e metodi dell’indagine, vantaggi e svantaggi per l’intervistato e le misure adottate a tutela della privacy. L’intervista può essere interrotta dal soggetto contattato in qualunque momento. Gli elenchi delle persone da intervistare e i questionari compilati, contenenti il nome degli intervistati, sono temporaneamente custoditi in archivi sicuri, sotto la responsabilità del coordinatore aziendale dell’indagine. Per i supporti informatici utilizzati (computer, dischi portatili, ecc.) sono adottati adeguati meccanismi di sicurezza e di protezione, per impedire l’accesso ai dati da parte di persone non autorizzate. Le interviste caricate sono successivamente trasferite, in forma anonima, in un archivio nazionale, via internet, tramite collegamento protetto. Sulla base di quanto indicato nel “Documento programmatico della sicurezza” a livello aziendale gli elementi identificativi presenti, su supporto sia cartaceo sia informatico, sono successivamente distrutti, per cui è impossibile risalire all’identità degli intervistati. 2 Obiettivo generale Monitorare alcuni aspetti della salute della popolazione di età compresa fra i 18 e i 69 anni in rapporto ad interventi di programmi specifici (in atto o in via di realizzazione) relativi ai principali fattori di rischio comportamentali e all’adozione di misure preventive previste. Obiettivi specifici Attività fisica Aspetti socio-demografici -valutare la qualità del sistema di sorveglianza attraverso indicatori di monitoraggio (numerosità, tasso di risposta, tasso di rifiuto); -descrivere le variabili socio-demografiche principali del campione (età, sesso, livello di istruzione, cittadinanza, stato civile) e valutare eventuali correlazioni con i fattori di rischio indagati. -stimare la proporzione di persone che praticano attività fisica moderata o intensa raccomandata; -stimare la proporzione di persone sedentarie e individuare i gruppi a rischio per sedentarietà ai quali indirizzare gli interventi di promozione; -stimare la prevalenza di persone ai quali è stato chiesto e consigliato da parte degli operatori sanitari di svolgere attività fisica. Situazione nutrizionale e abitudini alimentari -stimare le prevalenze riferite di soggetti sottopeso, normopeso, sovrappeso ed obesi tramite il calcolo dell’indice di massa corporea e la relativa auto-percezione; -valutare la percezione relativa alla correttezza della propria alimentazione; -stimare la proporzione di persone che hanno ricevuto consigli da operatori sanitari riguardo al peso corporeo, che hanno tentato di perdere o mantenere il peso e che hanno intrapreso azioni (dieta, attività fisica) per farlo; -stimare l’efficacia del consiglio nelle persone in eccesso ponderale rispetto all’effettuazione della dieta o dello svolgimento dell’attività fisica. -stimare la proporzione di persone che consumano giornalmente frutta e verdura; -stimare la proporzione di persone che consumano almeno 5 porzioni di frutta o verdura ogni giorno. Consumo di alcol Alcol e guida -stimare la proporzione di persone che consumano alcol; -stimare la frequenza di consumo a rischio (binge, consumo fuori pasto e forte consumatore); -valutare il grado di attenzione degli operatori sanitari all’uso dell’alcol; stimare la prevalenza di consumatori di alcol ai quali è stato consigliato di ridurne il consumo. -stimare la proporzione di persone che riferiscono di aver guidato dopo assunzione di alcolici; -stimare la proporzione di persone trasportate da chi ha assunto alcolici. Infortuni domestici Sicurezza stradale -stimare la prevalenza di persone che utilizzano i dispositivi di sicurezza (cintura anteriore, cintura posteriore, casco). -stimare la percezione del rischio infortunistico in ambito domestico; -stimare il ricorso al MMG o al PS in seguito ad infortunio domestico. Sicurezza sul lavoro -stimare la percezione del rischio di subire un infortunio sul lavoro; -stimare la percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro; -frequenza delle informazioni ricevute su come prevenire gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali; -frequenza dell’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI). 3 Abitudine al fumo -stimare la prevalenza di fumatori, fumatori in astensione (che hanno smesso da meno di 6 mesi), non fumatori ed ex-fumatori; -stimare il livello di attenzione degli operatori sanitari al problema del fumo; -stimare la prevalenza di fumatori ai quali è stato rivolto il consiglio di smettere di fumare da parte di operatori sanitari e per quali motivi; -frequenza di fumatori che hanno cercato di smettere negli ultimi 12 mesi, senza riuscirci e modalità con cui hanno condotto l’ultimo tentativo di smettere; -descrivere l’abitudine al fumo in ambito domestico; -stimare il livello del rispetto delle norme anti-fumo sul posto di lavoro; -descrivere la ricaduta della legge sul divieto di fumare nei luoghi pubblici. Fattori di rischio cardiovascolare -stimare la proporzione di persone a cui è stata misurata la pressione arteriosa, la colesterolemia e quando è avvenuto l’ultimo controllo; -stimare la prevalenza di persone che riferiscono di essere affette da ipertensione o ipercolesterolemia e che stanno seguendo un trattamento (farmaci e altre misure, come perdita del peso e attività fisica); -stimare la prevalenza di persone a cui è stato calcolato il rischio cardiovascolare da parte di un medico utilizzando la carta del rischio. Diabete -stimare la prevalenza di persone a cui è stato diagnosticato il diabete; -stimare la prevalenza di diabetici che si rivolgono al medico di famiglia e/o ad un centro diabetologico e con quale frequenza ; -stimare la prevalenza di diabetici che eseguono l’emoglobina glicosilata e che stanno seguendo un trattamento. Vaccinazioni -stimare la prevalenza di persone di età 18-64 vaccinate contro l’influenza durante l’ultima campagna antinfluenzale; -stimare la prevalenza di persone di 18-64 anni affetti da almeno una patologia cronica che hanno effettuato la vaccinazione antinfluenzale raccomandata; -stimare la prevalenza di donne di età 18-49 anni vaccinate contro la rosolia. Diagnosi precoci delle neoplasie -stimare la prevalenza di donne 25-64 anni che hanno effettuato almeno un Pap test, di donne 50-69 anni che hanno effettuato almeno una mammografia e di persone 50-69 anni che hanno effettuato almeno una ricerca del sangue occulto nelle feci o la colonscopia o la rettosigmoidoscopia a scopo preventivo, la periodicità dell’effettuazione e se è stato effettuato all’interno del programma di screening; -stimare la prevalenza di donne 25-64 anni, di donne 50-69 anni e di persone 50-69 anni, rispettivamente per il Pap test, per la mammografia, per la ricerca del sangue occulto nelle feci, per la colonscopia e per la rettosigmoidoscopia che riferiscono di aver ricevuto una lettera di invito dall’ASL, di aver ricevuto consigli da medico o operatore sanitario o di aver visto/sentito campagne informative e quanta influenza hanno avuto nell’esecuzione degli esami. Percezione dello stato di salute -stimare lo stato di salute percepito dalla popolazione in studio, compresa la media dei giorni in cattiva salute per cause fisiche e mentali e dei giorni limitanti le abituali attività. Sintomi di depressione -stimare la prevalenza di persone che riferiscono di aver avuto sintomi di depressione ed eventuali limitazioni nella attività -stimare la prevalenza di persone con sintomi di depressione che hanno fatto ricorso a qualche figura per aiuto e quali. Il monitoraggio dei dati raccolti con le interviste telefoniche Per la valutazione della qualità del sistema di sorveglianza si utilizzano alcuni indicatori di monitoraggio, disponibili in tempo reale sul sito internet di servizio (www.passidati.it). Gli indicatori sono stati adottati prendendo a modello gli standard internazionali. Si riportano qui sotto le principali definizioni: -Popolazione indagata: persone residenti nell’Asl, di età compresa tra 18 e 69 anni, registrate nell’anagrafe sanitaria degli assistiti, presenti nel mese di indagine, che abbiano la disponibilità di un 4 recapito telefonico e siano capaci di sostenere una conversazione in italiano o in altra lingua ufficiale della Regione o Provincia autonoma. -Eleggibilità: si considerano eleggibili tutti gli individui campionati di età compresa tra 18 e 69 anni, residenti nei comuni di riferimento per l’Asl, in grado di sostenere un’intervista telefonica. -Risposta: proporzione di persone intervistate su tutte le persone eleggibili. -Non reperibilità: si considerano non reperibili le persone di cui si ha il numero telefonico, ma per le quali non è stato possibile il contatto nonostante i sei e più tentativi previsti dal protocollo (in orari e giorni della settimana diversi). -Rifiuto: è prevista la possibilità che una persona eleggibile campionata non sia disponibile a collaborare rispondendo all’intervista, per cui deve essere registrata come un rifiuto e sostituita. -Sostituzione: chi rifiuta l’intervista o non è reperibile deve essere sostituito da un individuo campionato appartenente allo stesso strato (per sesso e classe di età). RISULTATI ASL CN1 Numerosità Tasso di risposta (%) Tasso di rifiuto (%) 2009 2010 2011 2012 2013 440 440 275 275 275 85,4 88,5 88,4 93,5 92,0 10,1 8,7 7,7 5,1 6,4 La numerosità campionaria rispetta l’atteso a livello Regionale, che per l’ASL CN1 è passato da 440 interviste/anno alle attuali 275. L’elevato tasso di risposta e la bassa percentuale di rifiuti indicano la buona qualità complessiva del sistema di sorveglianza P.A.S.S.I. all’interno della nostra Azienda. I risultati ottenuti sono correlati al forte impegno e all’elevata professionalità delle intervistatrici, alla buona collaborazione fornita dai Medici di Medicina Generale e alla partecipazione della popolazione, che continua a dimostrare interesse e gradimento per la rilevazione. Di seguito si riporta il “radar”, strumento metodologico che permette il confronto tra i dati locali e regionali. % avanzamento 160 % dopo le 19 120 Tasso di sostituzione 80 40 % lettere ricevute Tasso di rifiuto 0 -40 -80 -120 % uso cati Tasso di non reperibilità Tasso di coinvolgimento MMG % senza telefono % nel week end Tasso di eleggibilità Riferimento Regione Piemonte ASL CN1 5 2) I risultati in ASL CN1 nel periodo 2009-2012 Nel periodo 2009-2012 è stato intervistato un campione casuale di 1430 persone, selezionato dalla lista dell’Anagrafe Sanitaria dell’ASL. Il 48% degli intervistati è costituito da donne ed il 52% da uomini. L’età media è di 44 anni. Il 53% ha un livello di istruzione alto ed il 71% un lavoro regolare*. * dato riferito a persone di 18-65 anni Caratteristiche del campione aziendale Distribuzione per titolo di studio Nessuno/elementare Scuola media inferiore Scuola media superiore Laurea/diploma universitario Titolo di studio alto Stato civile Celibe/nubile Coniugato/convivente Separato/divorziato Vedovo/a Cittadinanza Italiana Straniera Persone con età <=65 anni con lavoro regolare Sì No Persone con età <=69 anni con lavoro regolare Sì No Persone con età <=65 anni con lavoro regolare per sesso Uomini Donne Persone con età <=65 anni con lavoro regolare per classi di età 18-34 anni 35-49 anni 50-65 anni Condizione economica Molte difficoltà Qualche difficoltà Nessuna difficoltà Molte difficoltà economiche per sesso Uomini Donne Molte difficoltà economiche per classi di età 18-34 anni 35-49 anni 50-69 anni 11% 36% 43% 10% 53% 30% 62% 5% 3% 95% 5% 71% 29% 67% 33% 77% 64% 76% 86% 49% 4% 21% 75% 4% 4% 3% 5% 3% Attività fisica È completamente sedentario il 30% del campione mentre un altro 30% aderisce alle raccomandazioni sull’attività fisica. In Regione Piemonte i sedentari sono il 29%, gli attivi il 33% (Pool P.A.S.S.I.: rispettivamente 31% e 33%). Situazione nutrizionale e abitudini alimentari Il 24% del campione è in sovrappeso, mentre gli obesi sono l’8%. In Regione Piemonte le persone sovrappeso sono il 29%, gli obesi il 9% (Pool P.A.S.S.I.: rispettivamente il 31% e l’11%). Il consumo di frutta e verdura risulta molto diffuso, anche se solo l’11% aderisce alle raccomandazioni internazionali che indicano 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (five a day) (Regione Piemonte: 11%; Pool P.A.S.S.I.: 10%), Tale abitudine è scarsamente diffusa in particolare nelle persone tra i 18-34 anni (5%). 6 Consumo di alcol Si stima che il 52% della popolazione tra 18 e 69 anni consumi bevande alcoliche (Regione Piemonte: 57%, Pool P.A.S.S.I.: 56%). Il 17% ha abitudini di consumo considerate a rischio (complessivamente il 6% beve fuori pasto, il 7% è bevitore “binge” e un altro 7% è forte bevitore). In Regione Piemonte il consumo a maggior rischio è del 19% (fuori pasto: 8%, “binge”: 9%, forte bevitore: 6%) mentre nel Pool P.A.S.S.I. è del 17% (fuori pasto:8%, “binge”: 9%, forte bevitore: 4%). Per bevitore “binge” s’intende chi ha bevuto in una sola occasione 5 o più unità alcoliche per gli uomini e 4 o più per le donne Per forte bevitore s’intende chi beve più di 2 unità/giorno se uomo o più di 1 unità/giorno se donna Alcol e guida L’8% degli intervistati risulta aver guidato in stato di ebbrezza nel mese precedente all’intervista mentre il 4% riferisce di essere stato trasportato da un conducente che aveva bevuto prima di mettersi alla guida. A livello regionale i dati si assestano rispettivamente all’11% e al 7% (Pool P.A.S.S.I.: 10% e 7%). La guida sotto effetto di alcol tra i più giovani (18-21 anni) riguarda il 10% del campione (Piemonte: 9%, Pool: 8%). I controlli delle forze dell’ordine hanno interessato il 45% di chi ha dichiarato di aver guidato nei 12 mesi precedenti all’intervista (Regione Piemonte: 33%,Pool P.A.S.S.I.: 35%). Tra i fermati, l’etilotest è stato effettuato al 13% dei guidatori (Piemonte: 15%, Pool P.A.S.S.I.: 11%). Abitudine al fumo Il 26% si dichiara fumatore (Piemonte e Pool: 28%) e il 19% ex fumatore (uguali percentuali in Piemonte e nel Pool P.A.S.S.I.). I fumatori si concentrano maggiormente tra i più giovani del campione: infatti fuma il 32% degli intervistati della classe di età 18-24 anni ed il 33% dei 25-34enni (percentuali sovrapponibili al campione regionale e nazionale). La media di sigarette fumate al giorno è pari a 12 (Regione Piemonte e Pool P.A.S.S.I.:13). Tra le persone che hanno tentato di smettere, indipendentemente dall’esito, il 90% l’ha fatto da solo (stesso dato a livello regionale, 94% a livello di Pool P.A.S.S.I.). Tra chi ha tentato di smettere di fumare solo il 6% è riuscito nell’intento; a livello regionale il dato è dell’8%, nel Pool P.A.S.S.I. del 7%. Fumo passivo Secondo il 97% degli intervistati il divieto sul fumo nei locali pubblici viene rispettato sempre/quasi sempre (Regione Piemonte: 95%, Pool P.A.S.S.I.: 88%); il 94% riferisce il rispetto del divieto sul luogo di lavoro (Regione Piemonte: 92%, Pool P.A.S.S.I.: 90%). L’80% degli intervistati dichiara che nelle proprie abitazioni non si fuma (Regione Piemonte: 78%, Pool P.A.S.S.I.: 76%). Il divieto assoluto di fumare in casa sale al 91% in caso di convivenza con minori di 15 anni (Regione Piemonte: 85%, Pool P.A.S.S.I.: 84%). Fattori di rischio cardiovascolare Dai dati riferiti si stima che sia iperteso il 18%, a livello regionale il dato sale al 21% e al livello nazionale al 20%; l’82% è in trattamento farmacologico (Regione Piemonte e Pool P.A.S.S.I.: 77%). Il 17% del campione dichiara di avere valori elevati di colesterolemia, in Regione Piemonte il dato sale al 25% e a livello di Pool nazionale al 24%; il 21% delle persone con elevati livelli di colesterolo riferisce di essere in trattamento farmacologico (Regione Piemonte: 30%, Pool P.A.S.S.I.: 31%). La carta del rischio cardiovascolare risulta ancora essere poco utilizzata da parte dei medici: meno del 4% degli ultratrentacinquenni intervistati riferisce di aver avuto valutato il rischio cardiovascolare dal proprio medico (Regione Piemonte: 6%, Pool P.A.S.S.I.: 7%). Sicurezza stradale Il 93% delle persone intervistate dichiara di utilizzare con continuità la cintura anteriore in auto, mentre la cintura di sicurezza sui sedili posteriori viene utilizzata solo dal 46% degli intervistati; 7 l’utilizzo continuativo del casco in moto è riferito dal 97% (Regione Piemonte rispettivamente: 91%, 29% e 97%, Pool P.A.S.S.I.: 84%, 19% e 95%). Da segnalare in particolare l’aumento dell’uso della cintura posteriore in auto: dal 2009 al 2012 si è passati dal 40% al 53% d’intervistati che dichiarano di utilizzarla sempre. Infortuni domestici Nonostante la frequenza degli infortuni, la percezione del rischio infortunistico in ambito domestico non è elevata: solo il 3% degli intervistati, infatti, ritiene questo rischio alto/molto alto (Regione Piemonte: 5%, Pool di ASL 6%). La percentuale di intervistati che ha riportato un incidente in casa con ricorso alle cure del medico di famiglia o l’accesso al pronto soccorso è al 2%* (Regione Piemonte e Pool P.A.S.S.I.: 4%). * dati riferiti ai soli anni 2010-2012 Screening neoplasia del collo dell’utero Il 76% delle donne tra 25 e 64 anni ha effettuato un pap test o un test hpv preventivi negli ultimi tre anni come raccomandato (Regione Piemonte: 85%, Pool P.A.S.S.I.: 75%). Nell’ASL CN1 il 59% delle donne intervistate ha eseguito l’esame all’interno di “Prevenzione Serena” ed il 17% l’ha eseguito come prevenzione personale al di fuori del programma organizzato (Piemonte: rispettivamente 59% e 26%, Pool P.A.S.S.I. 38% e 37%). Screening neoplasia della mammella Il 70% delle donne tra 50 e 69 anni ha effettuato una mammografia preventiva negli ultimi due anni come raccomandato (Regione Piemonte: 73%, Pool P.A.S.S.I.: quasi il 70%). Nell’ASL CN1 il 62% delle donne intervistate ha eseguito l’esame all’interno di “Prevenzione Serena” e l’8% l’ha eseguito come prevenzione personale al di fuori del programma organizzato (Piemonte: rispettivamente 59% e 13%, Pool P.A.S.S.I. 50% e 19%). Vaccinazione antinfluenzale In media il 23% delle persone tra i 18 e i 64 anni, con almeno una condizione a rischio per le complicanze dell'influenza (diabete, tumore, malattie cardiovascolari), si è vaccinato durante le ultime quattro campagne vaccinali (valore raccomandato: 75%). Percezione dello stato di salute Quasi il 76% delle persone intervistate ritiene positivo il proprio stato di salute (Regione Piemonte: 70%, Pool P.A.S.S.I.: 68%). Sintomi di depressione Poco più del 3% delle persone intervistate riferisce di aver avuto, nelle due settimane precedenti l’intervista, sintomi di depressione (Regione Piemonte: 6%, Pool P.A.S.S.I.: 7%). Le donne, le persone con difficoltà economiche e quelle affette da patologie croniche sono i soggetti maggiormente a rischio. L’attenzione degli operatori sanitari Si rivolge ad un operatore sanitario il 50% delle persone con sintomi indicativi di uno stato di depressione. Al 27% delle persone sedentarie viene consigliata attività fisica, al 34% dei sovrappeso di fare una dieta e al 56% dei fumatori di smettere. Al 13% degli intervistati sono state poste domande in merito al consumo di alcolici. A quasi il 91% degli ipertesi, in trattamento farmacologico o meno, è stato consigliato dal medico di ridurre il sale, all’81% di controllare o perdere peso e ad un altro 81% di svolgere regolare attività fisica. Quasi il 93% degli ipercolesterolemici, in trattamento farmacologico o meno, ha ricevuto il consiglio di ridurre il consumo di carne e formaggi, all’80% è stato consigliato di controllare o perdere peso, all’85% di svolgere regolare attività fisica e all’89% di mangiare più frutta e verdura; il punteggio del rischio cardiovascolare è stato calcolato al 5% degli intervistati che presentavano fattori di rischio. Negli screening l’adesione sale in base al numero d’interventi di promozione ricevuti (utero: 18% di adesione senza interventi, 91% se ricevuto lettera d’invito, consiglio di operatore sanitario e visto campagna informativa; mammella: rispettivamente 0% e 79%). 8 NOTA METODOLOGICA Nel presente lavoro non vengono riportati i risultati locali dei capitoli screening tumore del colon retto, sicurezza sul lavoro, diabete e vaccinazione antirosolia per i seguenti motivi: -Screening tumore del colon retto: nel report nazionale Passi, e conseguentemente anche a livello regionale e locale, i dati delle Asl piemontesi sono esclusi dalle stime relative al Pool e al Nord a causa della non confrontabilità dei programmi di screening adottati. -Vaccinazione antirosolia: il modulo del questionario Passi sulla vaccinazione antirosolia è un modulo opzionale, somministrato continuativamente nel quadriennio 2009-2012 soltanto in 10 Regioni su 21, il Piemonte ha scelto di approfondire altri argomenti. -Sicurezza sul lavoro: altro modulo opzionale somministrato dal 2010 in 17 Regioni (tra queste il Piemonte), il campione rappresentativo è quindi regionale. -Diabete: le domande di approfondimento sull’argomento sono state poste dal 2011, il campione rappresentativo è quindi regionale. È comunque possibile consultare i risultati nazionali e regionali sul sito www.epicentro.iss.it/passi. 3) L’utilizzo dei dati nei Piani della Prevenzione Il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) rappresenta forse in questo momento il più grande sforzo per orientare la prevenzione verso i problemi di salute che pesano oggi sulla popolazione. Le sorveglianze di popolazione permettono ai decisori di Asl e Regioni di rappresentare i bisogni di salute delle comunità locali nelle sedi in cui si definiscono le agende politiche; possono consentire di descrivere sistematicamente i problemi e i progressi dello stato di salute della popolazione, di disporre di dati a sostegno dell’advocacy e della formazione di partnership, ma anche da integrazione nella pianificazione e valutazione dei programmi. Per redigere il Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012, la Regione Piemonte ha utilizzato P.A.S.S.I. in modo sistematico per programmare, stabilendo priorità e definendo obiettivi, per valutare l’impatto del Piano e infine come componente del Piano stesso. Nel Piano Locale della Prevenzione 2010-2012 dell’ASL CN1 i dati P.A.S.S.I. sono stati inseriti a supporto della programmazione e valutazione del Piano stesso. Nella bozza del nuovo PNP 2014-2018 il Macro Obiettivo “Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili” prevede, fra le altre cose: • Aumentare la prevalenza dei NON FUMATORI • Aumentare la tutela dal FUMO PASSIVO • Ridurre la prevalenza di CONSUMATORI di ALCOOL con consumo dannoso • Aumentare la prevalenza di soggetti che consumano FRUTTA E VERDURA • Ridurre il consumo eccessivo di SALE • Aumentare la prevalenza di soggetti FISICAMENTE ATTIVI • Ridurre la prevalenza di soggetti con fattori di rischio per malattie croniche non trasmissibili non in trattamento comportamentale e/o farmacologico (CONSIGLI dei MEDICI). Il Piano riconosce l’importanza fondamentale della genesi e fruizione della conoscenza e pertanto la messa a regime di registri e sorveglianze come elementi infrastrutturali indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi di salute. P.A.S.S.I. sarà quindi certamente chiamato a sostenere la programmazione regionale e locale, in quanto strumento essenziale di conoscenza ad uso del monitoraggio, della valutazione e della riprogrammazione del Piano. 9 Hanno contribuito alla realizzazione della sorveglianza P.A.S.S.I. a livello aziendale: coordinatore: Maria Teresa Puglisi (S.S. Epidemiologia) vice coordinatore: Anna Maria Fossati (S.S. Epidemiologia) intervistatrici: Antonella Balestra (S.C. Servizio Igiene e Sanità Pubblica), Mariangela Barale e Marina Cerrato (S.C. Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione), Marilena Botto e Anna Maria Fossati (S.S. Epidemiologia) supporto informatico: Stefano Bruno (S.C. Servizio Informatica e Telecomunicazioni) collaborazione e consulenza tecnica: S.S.D. Informatica area Prevenzione Supporto Regionale a cura del Coordinamento P.A.S.S.I. Regione Piemonte: coordinatore regionale: Maria Chiara Antoniotti referente regionale: Donatella Tiberti vice coordinatore regionale: Paolo Ferrari Si ringraziano: la Direzione Aziendale e la Direzione del Dipartimento di Prevenzione ASL CN1; tutti gli operatori che hanno contribuito alla realizzazione della Sorveglianza PASSI a livello aziendale; i Medici di Medicina Generale per la preziosa collaborazione fornita. Un ringraziamento particolare a tutte le persone intervistate che generosamente ci dedicano tempo e attenzione. Siti consultabili: www.epicentro.iss.it/passi www.regione.piemonte.it/sanita/pubblicazioni/passi www.aslcn1.it 10