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c 26 ordinario - Nuova evangelizzazione
suo messaggio è facile da vivere. “Il cristianesimo non è facile, ma è felice”, ha detto in un discorso Paolo VI. (M. Magrassi ) DENUNZIA PROFETICA. “All’affamato appartiene il pane che tu conservi; all’uomo nudo il mantello che tu tieni nell’armadio; sono rubate al povero le scarpe che tu tieni e che non ti servono… Sono tante le ingiustizie che commetti quanti sono i fratelli che tu potevi aiutare” ( S. Basilio il Grande). “Nessuno ha il diritto di essere felice da solo” ( Raul Folereau ) . “Il Vangelo è denunzia profetica di ogni ordinamento ingiusto e rivelazione delle cause profonde dell’ingiustizia. Anche il povero può essere un ricco potenziale e lottare non per la giustizia ma per prendere il posto dei padroni. Il Vangelo è appello alla conversione radicale per tutti, poveri e ricchi, conversione da realizzare subito”. ( Messale LDC) BEATI VOI POVERI…INFELICI VOI RICCHI Con questa parabola Gesù illustra ciò che aveva già detto molto chiaramente nelle beatitudini: “ Beati voi che siete poveri…infelici voi che siete ricchi “ ( Lc 6, 20-24 ). L’abisso tra Dio e il ricco è invalicabile, come quello stabilito tra Abramo e il ricco ( 16, 26 ). Il messaggio è chiarissimo e deve essere accolto in tutta la sua radicalità: non vi è salvezza per il ricco. Non si tratta di edulcorare il vangelo e proporre delle vie di uscita come l’elemosina, gli aiuti economici, le esortazioni alla generosità o qualunque altra soluzione che finirebbe per essere soltanto come le briciole che cadono dalla mensa del ricco. L’unica via è la conversione, l’ascolto di Mosè e dei profeti, il ritorno a Dio nella povertà. Nonostante la durezza di questo annunzio, che ci rimette radicalmente in questione, noi soprattutto che apparteniamo all’emisfero Nord, a quello cioè che da secoli sfrutta e impoverisce l’emisfero sud, moltiplicando le ingiustizie e le oppressioni, benché sia la parte “cristiana” della terra, il significato della parabola di Gesù non si esaurisce in questa condanna della ricchezza. (E. Menichelli ) PREGHIERA (= pregare la parola ) Il Signore rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri. Il Signore ridona la vista ai ciechi, Il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti. Il Signore protegge lo straniero, egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie degli empi. Il Signore regna per sempre. Il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione. ( Dal Salmo 145 ) O Dio che chiami per nome i tuoi poveri, mentre non ha nome il ricco epulone; stabilisci con giustizia la sorte di tutti gli oppressi, poni fine all’orgia degli spensierati, e fa che aderiamo in tempo alla tua Parola, per credere che il tuo Cristo è risorto dai morti e ci accoglierà nel tuo regno. (Colletta 26 perannum C ) RICCHEZZA PERICOLOSA Viene riproposta una divisione antica e sempre nuova: quella tra i ricchi troppo sazi e i poveri affamati. L’ingiustizia di questa situazione sarà però sanata e la situazione sarà ribaltata : i poveri pii e saggi approderanno alla felicità piena, i ricchi egoisti e spregiudicati al fallimento senza scampo, se non avranno la saggezza di convertirsi, aderendo alla parola di Dio. (26 domenica del tempo ordinario: anno C ) “un medicante stava alla porta del ricco” LETTURA (= leggere con intelligenza e comprendere con sapienza) PRIMA LETTURA AMOS 6, 1.4-7 Il profeta Amos, con un linguaggio pungente, apostrofa i ricchi gaudenti che se la spassano nel lusso e predice loro tremendi castighi Guai agli spensierati di Sion e a quelli che si considerano sicuri sulla montagna di Samaria! Distesi su letti d'avorio e sdraiati sui loro divani mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli cresciuti nella stalla. Canterellano al suono dell'arpa, come Davide improvvisano su strumenti musicali; bevono il vino in larghe coppe e si ungono con gli unguenti più raffinati, ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano. Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati e cesserà l'orgia dei dissoluti. SALMO RESPONSORIALE SALMO 145, 7-10 Il Signore non lascia senza aiuto coloro che si abbandonano a Lui e sconvolge le vie degli empi. Rit Loda il Signore, anima mia. CONTEMPLAZIONE ( = silenziosa accoglienza della parola di Dio ) Il Signore rimane fedele per sempre rende giustizia agli oppressi, da il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri. AZIONE ( = assunzione di impegni concreti) Il Signore ridona la vista ai ciechi. Aprire il cuore alla necessità dei fratelli. Vivere i valori che superano la real- il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri. Egli sostiene l'orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. SECONDA LETTURA 1 TIM. 6, 11-16 Paolo scongiura il discepolo Timoteo di testimoniare con coraggio la fede in ogni momento della vita, fino al ritorno del Signore Gesù.. Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni. Davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose e a Gesù Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo, che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio, il beato e unico Sovrano, il Re dei re e Signore dei signori, il solo che possiede l'immortalità e abita una luce inaccessibile: nessuno fra gli uomini lo ha mai visto ne può vederlo. A lui onore e potenza per sempre. Amen. no, ne di lì possono giungere fino a noi". E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"». MEDITAZIONE ( = meditare con attenzione e ascoltare con amore) RISPOSTA ALL’ANNUNZIO DEL REGNO. Anche tra i ricchi Gesù annunzia il Regno che viene. Ma condanna i mali che la ricchezza trascina con sé : vede il ricco prigioniero dei suoi beni portato ad escludere ogni altro valore, a considerare i suoi simili strumento della sua avidità. Il ricco epulone della parabola evangelica che banchetta lautamente e non si dà pena di Lazzaro, un povero mendicante affamato e coperto di piaghe, non ne è ancora l’immagine più completa. Lo sono ancora più i suoi cinque fratelli che continuano spensierati a gozzovigliare, insensibili fino al punto che nemmeno un morto risuscitato potrebbe scuoterli. (CdA 31) VANGELO LUCA 16, 19-31 Per il gaudente che ignora e disprezza il fratello povero e disagiato, resteranno chiuse le porte del Regno dei cieli, mentre per il povero pio, che si fida di Dio, alla fine la giustizia sarà totale e la gioia piena. DENUNZIA PROFETICA Il Vangelo è denunzia profetica di ogni ordinamento ingiusto e rivelazione della cause profonde dell’ingiustizia. Anche il povero può essere un ricco potenziale e lottare non per la giustizia ma per prendere il posto dei padroni. Il Vangelo è appello alla conversione radicale per tutti, poveri e ricchi, conversione da realizzare subito. ( Messale LDC) In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma". Ma Abramo rispose: "Figlio, ricordati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non posso- NESSUNO HA IL DIRITTO DI ESSER FELICE DA SOLO “ “ Ciascuno per sé e Dio per tutti”, dice un pessimo proverbio. E’ forse chiudendosi che l’uomo si sviluppa e fiorisce ? Al contrario intristisce, perché è solo nel rapporto con gli altri che io posso costruire me stesso. Chi si chiude inoltre prepara da sé la sua condanna : perché “alla fine della vita saremo giudicati sull’amore” (S.G. della Croce ). Dice la Liturgia : “ Questo mistero eucaristico, che ci apre i tesori della vita divina ... ci spinge a spezzare tra noi il pane terreno in nome della carità fraterna”. Se poi ti chiedi che misura deve avere questo, ecco la risposta di Dio : devi dare agli altri anche attingendo dalla tua povertà, come la povera vedova che getta nel tesoro quanto aveva per vivere. (Mc 12, 41 ). Devi dare attingendo dal lavoro delle proprie mani (Ef. 4,28). Ancor più devi dare attingendo dalla ricchezza, che ti trovassi ad avere : addirittura la metà dei propri beni. ( Lc 19, 8 ). Troppo esigenti queste conseguenze ? Troppo difficili da attuare ? Ognuno lo farà secondo il dono che ha da Dio, ricordando che Gesù non ha mai detto che il